“Imprese e territori:“Imprese e territori:un sistema in evoluzione un sistema in evoluzione
oltre la crisi”oltre la crisi”Lorenza NATALI
Responsabile Area Promozione
Sala conferenze Banca delle Marche
8 maggio 2008
I TEMI
1. I NUMERI DELLA CRISI
2. STRATEGIE & TRASFORMAZIONI
3. CONCLUSIONI
I NUMERI DELLA CRISI
QUADRO DI SINTESI
Fonte: ISAE, Nota mensile, marzo 2009
PAESE PUNTI DI FORZA CRITICITA'
AustriaFamiglie poco indebitate, soprattutto a breve; Imprese
poco indebitate a breve
BelgioFamiglie relativamente ricche e poco indebitate
(soprattutto a breve)Alto debito estero; Debito pubblico elevato; Imprese indebitate,
soprattutto a breve e con molte azioni in portafoglioDanimarca P.A. poco indebitata e con saldo netto attivo Famiglie indebitate
FinlandiaP.A. poco indebitata e con saldo netto attivo; Famiglie
poco indebitate; Imprese poco indebitate a breveImprese con un saldo finanziario molto negativo; Molte partecipazioni
azionarie nel portafoglio della P.A.Francia Imprese indebitate, soprattutto a breve
Germania
Famiglie poco indebitate, soprattutto a breve; Imprese poco indebitate, soprattutto a breve e con un saldo
finanziario relativamente buonoGiappone Imprese molto indebitate; De bito pubblico elevato
GreciaFamiglie poco indebitate; Imprese poco indebitate,
soprattutto a breve Debito pubblico elevato
IrlandaSaldo finanziario delle imprese relativamente buono;
Saldo finanziario netto della P.A. nulloDebito estero elevatissimo; Famiglie molto indebitate; Imprese molto
indebitate a breve
ItaliaFamiglie poco indebitate e con una elevata ricchezza
finanziariaDebito pubblico elevato; Partecipazioni azionarie nel portafoglio delle
famiglie
Norvegia P.A. poco indebitata e con saldo netto attivoFamiglie molto indebitate, soprattutto a breve; Molte partecipazioni
azionarie nel portafoglio della P.A.Paesi Bassi Famiglie poco indebitate, soprattutto a breve Debito estero elevato; Famiglie con un saldo finanziario basso
Portogallo
Imprese molto indebitate e con un saldo finanziario molto negativo; Famiglie molto indebitate e con molte partecipazioni azionarie in
portafoglio
Regno UnitoSaldo finanziario delle famiglie elevato; P.A. poco
indebitata Debito estero elevato; Famiglie molto indebitate, soprattutto a breve
Spagna P.A. poco indebitataImprese molto indebitate a breve e con un saldo finanziario molto
negativo
Stati Uniti Debito estero relativamente bassoSaldo finanziario delle imprese molto negativo; Famiglie molto indebitate, soprattutto a breve e con molte azioni in portafoglio
Svezia P.A. poco indebitata e con saldo netto attivo Imprese molto indebitate, ma soprattutto a lungo termine
PIL Spesa delle Esportazioni Tasso di( a prezzi famiglie di beni disoccupa-
di mercato) residenti e servizi zione2009 -4,3 -3,0 -15,9 9,22010 -0,4 0,0 -1,1 10,72009 -5,3 0,0 -16,5 8,92010 0,2 0,0 -0,1 11,62009 -3,3 -0,2 -11,4 9,92010 -0,1 0,2 -2,3 10,92009 -3,7 -2,2 -9,8 7,72010 -0,2 -0,4 2,2 9,52009 -4,1 -1,3 -14,8 10,12010 -0,3 -0,1 -0,7 11,72009 -4,0 -2,4 -11,3 9,12010 0,0 0,1 0,2 10,3
AREA EURO
USA
ITALIA
GERMANIA
FRANCIA
REGNO UNITO
Fonte: OECD, Economic Outlook, Interim Forecast, 31 marzo 2009
PIL PAESI BRIC
2009 2010-0,3 3,8
BRASILE2009 2010-5,6 0,7
RUSSIA2009 20104,3 5,8
INDIA
2009 20106,3 8,5
CINA
LE PREVISIONI OCSE: SCENARI POSSIBILIVariazioni % rispetto all’anno precedente
UNA CRISI CHE VIENE DA LONTANO E DALLA DURATA ANCORA INCERTA
IL 2008 SI È CHIUSO PER L’ITALIA CON
UN –1,0% DEL PIL AI PREZZI DI
MERCATO. IN DIMINUZIONE LA
DOMANDA INTERNA (SPESA DELLE
FAMIGLIE: -0,9%) E L’EXPORT (-3,7%).
Rallentano (ma non raggiungono un dato
negativo) la Germania (+1,35), il Regno Unito e la Francia (+0,7%), gli
USA (+1,1%). In flessione solo il
Giappone (-0,7%).
6,71%
5,23%5,43% 5,41%
5,77%6,37% 6,11%
7,12%6,97%7,02%7,21%6,68%
2003 2004 2005 2006 2007 2008
Fonte: Unioncamere – Infocamere, Movimprese
LO SCENARIO DI CRISI HA FATTO SENTIRE I SUOI EFFETTI ANCHE SULL’ESPANSIONE DEL
TESSUTO IMPRENDITORIALESERIE STORICHE DEI TASSI DI ISCRIZIONE E CESSAZIONE. ANNI 2003-2008
Totale imprese
TRA IL 2007 E IL 2008 AUMENTANO DEL 2,2% LE IMPRESE ENTRATE IN PROCEDURA FALLIMENTARE (7.330 nell’anno). COMMERCIO, TRASPORTI
E COSTRUZIONI I SETTORI CHE SOFFRONO DI PIÙ
TASSO DI ISCRIZIONE
TASSO DI CESSAZIONE
TASSO DI CRESCITA
2008: +0,59% (+36.404 imprese)
LE DIMENSIONI DELLA CRISI:L’ANDAMENTO DEI PRINCIPALI INDICATORI
PER LE PMI E L’ARTIGIANATO
I trim II trim III trim IV trim
TOTALE PMI MANIFATTURIERE -1,6 -1,4 -2,6 -6,4Imprese 1-49 dipendenti -3,0 -2,5 -3,9 -7,6 - di cui: Artigianato -4,1 -2,7 -4,3 -8,0
TOTALE PMI MANIFATTURIERE -1,7 -0,9 -2,2 -5,3Imprese 1-49 dipendenti -3,3 -2,0 -3,6 -5,9 - di cui: Artigianato -4,0 -2,2 -4,0 -6,1
TOTALE PMI MANIFATTURIERE 2,4 0,7 -0,3 -1,0Imprese 1-49 dipendenti 2,2 0,3 -1,2 0,6 - di cui: Artigianato 3,2 -0,2 -1,3 0,5
TOTALE PMI MANIFATTURIERE -1,6 -1,8 -3,0 -7,2Imprese 1-49 dipendenti -3,2 -2,4 -3,8 -7,3 - di cui: Artigianato -4,1 -2,9 -4,2 -7,6
ANNO 2008 (var. % tendenziali)
Produzione
Fatturato
Ordinativi
Esportazioni
IL IV TRIMESTRE DEL 2008 HA VISTO UN NETTO PEGGIORAMENTO DEGLI INDICATORI. PREOCCUPAZIONI
PER IL FORTE CALO DI PRODUZIONE E ORDINATIVI.
Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere sulle PMI
LE DIMENSIONI DELLA CRISI:L’ANDAMENTO DELLE VENDITE DELLE PMI
NEI SETTORI E NEI TERRITORIFonte: Indagine congiunturale Unioncamere sulle PMI I trim II trim III trim IV trim
INDUSTRIA MANIFATTURIERA -1,7 -0,9 -2,2 -5,3Nord Ovest -1,1 -1,0 -2,2 -6,8Nord Est -1,1 -0,3 -0,7 -4,3Centro -1,7 -0,8 -3,2 -3,6Sud e Isole -4,7 -2,6 -4,6 -5,6COSTRUZIONI -4,2 -1,3 -2,8 -3,4COMMERCIO AL DETTAGLIO -2,5 -2,8 -3,3 -1,5Nord Ovest -0,8 -2,1 -1,5 -1,5Nord Est -1,3 -1,2 -1,5 -1,3Centro -4,4 -2,0 -1,8 -1,5Sud e Isole -3,7 -5,5 -7,7 -1,6ALTRI SERVIZI -1,7 -2,0 -2,3 -2,7Nord Ovest -1,9 -3,1 -2,0 -2,9Nord Est -0,6 -0,2 -1,7 -1,7Centro -2,0 -2,6 -2,1 -2,3Sud e Isole -2,6 -1,5 -3,9 -4,4
ANNO 2008 (var. % tendenziali)
Netto peggioramento in chiusura d’anno per tutti i settori. Forte calo al Nord-Ovest nel manifatturiero e al Sud nel turismo e nei trasporti. Limita le perdite il
commercio al dettaglio, grazie alla stagionalità delle vendite.
LE DIMENSIONI DELLA CRISI:CALA L’OCCUPAZIONE NELLE PMI,
PROSEGUE LA FLESSIONE DELLE GRANDI
al 31.09.2008Val. ass. Val. ass. in % Val. ass. in %
IMPRESE DA 1 A 49 DIP. 83.247 -100.900 -1,7% -76.600 -1,30% - di cui: Artigiane 24.800 -7.700 -0,5% -8.700 -0,6%IMPRESE DA 50 A 499 DIP. 33.824 8.800 0,3% -7.300 -0,3%IMPRESE OLTRE 500 DIP. -6.122 -19.100 -0,8% -4.700 -0,2%TOTALI IMPRESE 110.949 -111.100 -1,0% -88.700 -0,8%
al 31.12.2008 rispetto al 31.12.2008Variazioni rispetto al 31.12.007 Variaz. previste al 31.03.2009
Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere sulle PMI
-36.100
-10.200
-40.600
-24.200
Nord ovest
NordEst
Centro
Sud e Isole
NEL 2008 …
-31.300
-30.800
-8.500
-18.100
Nord ovest
NordEst
Centro
Sud e Isole
… NEL I TRIMESTRE2009
I TERRITORI A MAGGIOR FLESSIONE OCCUPAZIONALE …
Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere sulle pmi, gennaio 2009
I SETTORI A MAGGIOR PERDITA OCCUPAZIONALE NELLE PICCOLE MEDIE IMPRESE MANIFATTURIERE…
-5300
-3700
-3100
-2500
-1500
Beni per la casa e tempo libero,editoria
Tessile, abbigliamento ecalzature
Alimentari
Legno e arredamento
Macchine elettriche edelettroniche
-8600
-7700
-6900
-5700
-900
Cimica e plastica
Metalli
Tessile, abbigliamento ecalzature
Legno e arredamento
Beni per la casa e tempo libero,editoria
NEL 2008 …
… NEL I TRIMESTRE2009
GLI EFFETTI DELLA CRISI SUI PIANI DI INVESTIMENTO
COME SONO CAMBIATE LE CONDIZIONI DEL CREDITO?COME SONO CAMBIATE LE CONDIZIONI DEL CREDITO?
RISPETTO A UN ANNO FA, LE CONDIZIONI DEL CREDITO SONO:(% sul totale delle PMI con dipendenti)
Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere sulle PMI
SOPRA LA MEDIA: Sistema Moda
MetalmeccanicaChimica e Plastica
ElettronicaEdilizia
TrasportiInformatica
Servizi alle persone
IL PEGGIORAMENTO HA IL PEGGIORAMENTO HA RIGUARDATO SOPRATTUTTO: TASSI RIGUARDATO SOPRATTUTTO: TASSI
PIÙ ONEROSI (43%), RICHIESTA DI PIÙ ONEROSI (43%), RICHIESTA DI MAGGIORI GARANZIE REALI (34%), MAGGIORI GARANZIE REALI (34%),
LIMITAZIONI DEL CREDITO LIMITAZIONI DEL CREDITO EROGATO (20%)EROGATO (20%)
SOLO IL 9,2% DELLE PMI DICHIARA SOLO IL 9,2% DELLE PMI DICHIARA CHE CHIEDERÀ PIÙ RISORSE A CHE CHIEDERÀ PIÙ RISORSE A
CREDITO NEI PROSSIMI TRE MESI, CREDITO NEI PROSSIMI TRE MESI, SOPRATTUTTO PER GESTIRE LE SOPRATTUTTO PER GESTIRE LE ATTIVITÀ CORRENTI (STIPENDI, ATTIVITÀ CORRENTI (STIPENDI,
FORNITORI, ECC.)FORNITORI, ECC.)
Più favorevoli9,3%
Meno favorevoli31,0%Costanti
59,7%
Fonte: Indagine Unioncamere sulle PMI (20-499 dip.), marzo 2009
non ha richiesto credito24,6%
ha incontrato difficoltà
nell'accesso al credito bancario
negli ultimi 6 mesi
28,9%
non ha incontrato difficoltà
nell'accesso al credito bancario
negli ultimi 6 mesi
46,5%
8,9
10,4
21,0
26,0
33,7
Tassi più onerosi
Limitazioni nell'ammontaredel credito erogato
Maggiori garanzie realirichieste
Richiesta di rientro del fido
Non è stato concesso ilfinanziamento
Medie imprese: 29,8%
Piccole imprese: 28,7%Medie imprese: 17,1%
Piccole imprese: 25,8%
LE DIFFICOLTÀ DI ACCESSO AL CREDITO PER LE PMI MANIFATTURIERE
CONSUNTIVO 2008
◊La crisi internazionale colpisce solo in parte le performance del settore manifatturiero che chiude l’anno con valori ancora positivi (fatturato: saldo + 8,7%) anche se in diminuzione rispetto al 2007;
◊Un risultato conseguito anche grazie al fatto che sia i livelli di produzione che del fatturato, insieme alle strategie di vendita (mercato interno ed estero), erano state conseguiti con logiche che ancora non scontavano gli effetti della crisi;
◊Fa eccezione il sistema moda (i dati 2008 sono molto peggiori della media: -10,8% per il tessile e – 3,6% per le calzature) che sconta difficoltà di tipo strutturale di lungo periodo, accentuate dalla crisi.
ASPETTATIVE 2009
◊La crisi scoppierà durante il 2009, con una caduta delle esportazioni trasversale ai singoli comparti (fatturato: saldo –27,3)) con punte negative nei settori TAC. L’unico settore a tenere il mercato è l’alimentare che, per le sue caratteristiche a-cicliche, continuerà ad avere delle buone performance;
◊Nel 2009 la manifestazione della crisi è più omogenea e diffusa sul territorio, presentando maggiori difficoltà nell’area a più alta concentrazione industriale, a partire dalla Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Continua la debolezza delle performance del Nord Est e nelle regioni dell’Italia centrale (difficoltà già presenti nel 2008). Leggermente migliori (pur negative) le performance del settore manifatt. del Mezzogiorno, più vocato al mercato interno e meno esposto ai mercati internazionali, oltre che meno consistente in termini di imprese, occupazione e partecipazione al valore aggiunto settoriale.
IL 2008 SI CHIUDE SOSTANZIALMENTE IN “AREA POSITIVA”L’EPICENTRO DELLA CRISI E’ IL PRIMO SEMESTRE 2009
D im in u ir a n n o n o te vo lm e n te
8 %
A u m e n te r a n n o m o d e r a ta m e n te
9 %
A u m e n te r a n n o n o te vo lm e n te
2 %
D im in u ir a n n o m o d e r a ta m e n te
2 3 %
R im a r r a n n o s ta b ili
5 8 %
ABBIGLIAMENTO (52% dei consumatori)VIAGGI (33%) AUTO (30%)i settori più colpiti Il 31% dei consumatori prevede una
diminuzione dei consumi nel 2009 ed il 28% è preoccupato di non riuscire a far fronte alle spese necessarie (32% al sud)
Fonte: Indagine Unioncamere, gennaio 2009
I CONSUMI DELLE FAMIGLIE: I CONSUMI DELLE FAMIGLIE: LE PREVISIONI PER IL 2009 LE PREVISIONI PER IL 2009
Saldo fra % di impresecon previsione di aumento
e diminuzione
PREVISIONE DELLE VENDITE I TRIMESTRE 2009
DETTAGLIO ALIMENTARE: - 20
GRANDI STRUTTURE DETTAGLIO
NON ALIMENTARE: - 41
TURISMO: - 15TRASPORTI: - 17
Fonte: Indagine congiunturale Unioncamere sulle pmi gennaio 2009
TOTALE 1-49 DIPENDENTI 50-499 DIPENDENTI INDUSTRIA MANIFATTURIERA
- 26,9 - 27,3 - 26,4
di cui : artigianato - 23,7 - 23,8 Nord Ovest - 34,5 - 39,4 - 29,5 Nordi Est - 24,2 - 24,3 - 24,1 Centro - 17,2 - 18,1 - 15,7 Sud e Isole - 22,4 - 14,2 - 35,2 COSTRUZIONI - 18,3 - 19,1 - 12,1 COMMERCIO AL DETTAGLIO
- 15,7 - 12,2 - 12,1
Nord Ovest - 10,2 - 2,4 - 20,2 Nord Est - 15,0 - 9,9 - 20,9 Centro - 14,5 - 16,4 - 11,4 Sud e Isole - 23,1 - 18,3 - 39,7 ALTRI SERVIZI - 11,3 - 10,9 - 12,7 Nord Ovest - 14,3 - 12,6 - 19,2 Nord Est - 17,4 - 23,1 - 1,9 Centro - 5,5 - 0,4 - 22,2 Sud e Isole - 4,7 - 4,0 - 7,1
METALLICA: - 39MECCANICA: - 41
QUALI PROSPETTIVE DI MERCATO A BREVE TERMINEQUALI PROSPETTIVE DI MERCATO A BREVE TERMINE??
MEDIE IMPRESE(50-499 dipendenti)
-59,9 -51,8
-59,5 -52,2
-56,3 -50,4
47,9% 28,0%
34,9% 28,5%
tra il -2% e il -4%
29,4%PREVISIONI VARIAZ. OCCUPATI
tra il -2% e il -3% tra il -2% e il -3%
-51,5IMPRESE CHE INVESTIRANNO
30,9%IMPRESE CON ESUBERI
CON AUMENTO E DIMINUZIONE PRODUZIONE-53,2
SALDO FRA % IMPRESE CON AUMENTO E DIMINUZIONE ORDINI EXPORT
SALDO FRA % IMPRESECON AUMENTO E DIMINUZIONE FATTURATO
-53,0SALDO FRA % IMPRESE
TOTALE PICCOLE IMPRESEPMI (20-49 dipendenti)
LE PREVISIONI 2009 DELLE PMI MANIFATTURIERE(20-499 DIPENDENTI)
Fonte: Indagine Unioncamere sulle PMI (20-499 dip.), marzo 2009
LE PREVISIONI 2009 DELLE PMI ESPORTATRICIORDINATIVI E MERCATI PER CRESCERE
27,7
59,3
40,2
32,9
32,1
7,8
ANDAMENTO DELL'EXPORT 2008
PREVISIONE DEGLI ORDINI ESTERI 2009
In % sul totale delle PMI manifatturiere
IMPRESE ESPORTATRICI: 61,3% DEL TOTALE
UE ed extra-UE45,1%
Solo Paesi extra-UE
10,6%
Solo Paesi UE44,3%
MEDIE IMPRESE PICCOLE IMPRESE87,6% 57,1%
EXPORT SU FATTURATO 2008: 35,7%
… ma 43,5% per le medie
AREE/PAESI CON PREVISIONE DI ESPANSIONE
% su totale imprese con aumento export
1
2
3
4
5
UE a 27: 53%
USA: 14%
Far EAST: 10%
Mediterraneo e Paesi arabi: 9%
Russia ed Est Europa: 7%
Fonte: Indagine Unioncamere sulle PMI (20-499 dip.), marzo 2009
DIMINUZIONE STABILITÀ AUMENTO
LE PREVISIONI DI INVESTIMENTO 2009 DELLE PMI
ha investito nel 2008 e lo farà in misura uguale o inferiore anche
nel 200919,5%
ha investito nel 2008 e lo farà in misura anche maggiore nel
20096,4%
non ha investito nel 2008 ma lo farà nel 2009
5,0%
non investe40,3%
ha investito nel 2008 ma non lo farà nel 2009
28,8%
Fonte: Indagine Unioncamere sulle PMI (20-499 dip.), marzo 2009
69,1%L’AREA GRIGIA DELLE IMPRESE CHE NON
INVESTONO NEL 2009
IL 54,7% DELLE IMPRESE HA INVESTITO NEL 2008, MENTRE …
75,90%
54,90%
41,10%
8,0%8,50%
39,40%pubblicità, promozione
marchi
brevetti
introduzione nuoviprodotti
miglioramento prodottigià esistenti (qualità,design, ecc)impianti e macchinari
… IL 30,9% INVESTIRÀ NEL 2009, IN …
40,9%Autofinanziamento
42,5% Prestiti bancari
16,6% Altre fonti (agevolaz., cap. rischio,
ecc.)
PER REALIZZARE GLI INVESTIMENTI, FARÀ PIÙ RICORSO A:
STRATEGIE & TRASFORMAZIONI
L’EVOLUZIONE
ALL’USCITA DELLA CRISI IL NOSTRO SISTEMA
PRODUTTIVOPOTREBBE RISULTARE
PROFONDAMENTE CAMBIATO
1/3 delle imprese ritiene di uscirne più competitive vedendo questo periodo come una necessità ed un’opportunità di cambiamento delle strategie e di ristrutturazione interna
1/3 delle imprese si vede più esposto finanziariamente nei confronti
del sistema creditizio a causa dell’indebitamento
1/3 di imprese sostiene che non ci sarannosostanziali mutamenti
avendo dovuto affrontare situazioni di criticità già nel 2007 e nel 2008
UN PROCESSO DI DISTRUZIONE CREATIVA
Una distruzione creativa intramuros, ossia all’interno delle imprese che renderà più efficiente
il sistema produttivo,con un aumento della produttività
Un tessuto manifatturiero molto eterogeneosia a livello settoriale
che territoriale che sarà interessato da un importante processo selettivo
I FONDAMENTALI DELLEIMPRESE
SONO BUONI ED IL TERRITORIO
SVOLGE UNRUOLO IMPORTANTE
PER LA LORO COMPETITIVITA’
LA CRISI COME OCCASIONE
DI CAMBIAMENTO E DIRIORGANIZZAZIONE
INTERNA?
UNA STRATEGIA DIMERCATO
AGGRESSIVA
RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE PER
RIENTRARE NEI PAR.TRIDI BASILEA II E RIEQUILIBRIO
FINANZIARIO TRAGLI ASSET PRIORITARI
MAKE OR BUY:LA RIORGANIZZAZIONE CONTINUA
Fonte: Indagine Unioncamere sulle PMI (20-499 dip.), marzo 2009
reinternalizzano fasi18,4%
esternalizzano fasi13,7%
esternalizzano e reinternalizzano fasi
6,0%
non modificano l'organizzazione
produttiva61,9%
IL 24% DELLE IMPRESE
REALIZZERÀ ALL’INTERNO FASI
PRODUTTIVE PRIMA AFFIDATE
ALL’ESTERNO
32% per le medie imprese
LE PROFESSIONI STRATEGICHE E CRITICHE PER AFFRONTARE LA
COMPETIZIONE
Totale Incidenza Variaz. media Assunzioni conFamiglie di professioni high skill assunzioni su totlae annua difficoltà di
2008 2008 2006/2008 reperimentoval. ass. % % %
Approviginam. beni/servizi e gest. magazzino 2.210 1,3 11,8 29,2(resp. acquisti, magazzino, logistica interna, ecc)Progettazione e design 9.380 5,5 23,1 36,9(ricercatori, disegnatori industirali, tecnici progettisti, ecc.)Core business produttivo 33.440 19,4 15,7 29,8(tecnici controllo qualità, organizz e controllo produzione, ecc.)Efficienza dei processi produttivi e gestionali (ICT) 16.170 9,4 20,8 31,5(informatici, progettisti e sviluppatori software, ecc.)Gestione, ammisnistrazione e controllo 52.740 30,7 37,4 16,7(addetti contabilità, amministrazione, controllo di gestione, ecc.)Istruzione, formazione, risorse umane 11.110 6,5 18,4 26,6(insegnati, formatori, responsabili RU, ecc.)Merketing & comunicazione, Commerciale 30.730 17,9 16,2 23,3(tecnici della vendita, distribuzione, marketing, pubblicità, ecc.)Servizi socio-sanitari 11.010 6,4 9,9 51,2(infermieri, famacisti, fisioterapisti, assistenti, ecc.)Cultura, spettacolo e sport 5.200 3,0 22,2 13,2(operatori audio/video, add. prod. televisive, giornalisti, ecc.)TOTALE ASSUNZIONI HIGH SKILL 172.000 100,0 22,2 25,8
Fonte: Sistema Informativo Excelsior, Unioncamere – Ministero del Lavoro
Assunzioni di figure high skill per “filiera professionale” di appartenenza
LE STRATEGIE CHE NEL 2009 LE PMI ADOTTERANNO PER COMBATTERE LA
CRISI
MEDIE IMPRESE(50-499 dipendenti)
Totale
Qualità e design: 46,2% Qualità e design: 52,0% 51,60%Marchio aziendale: 18,0% Marchio aziendale: 15,5% 17%Capacità innovativa: 11,8% 7,2% 10,4% Personalizzazione: 10,4% 10,10%
Contenimento prezzi: 26,6% Contenimento prezzi: 31,3% 25,90%Sviluppo prodotti: 45,5% Sviluppo prodotti: 41,1% 45,60%Sviluppo mercati: 27,9% Sviluppo mercati: 27,6% 28,50%
VANTAGGI COMPETITIVI
STRATEGIE
PREMIUM PRICE
Esportatrici
PICCOLE IMPRESE(20-49 dipendenti)
30,5%41,8%27,7%
(57,1% del totale)
TOTALEPMI
51,2%15,9%
+2,5 +2,3 +2,3 +2,4
Fonte: Indagine Unioncamere sulle PMI (20-499 dip.), marzo 2009
LE POLITICHE PER IL SUPERAMENTO DELLA CRISI SECONDO LE IMPRESE
Tre priorità:
1. Agevolazioni fiscali: il 57,7% delle imprese richiede il rinvio degli adempimenti fiscali (vedi dichiarazione IVA) e la riduzione della pressione fiscale;
2. Incentivi agli investimenti: il 33% delle imprese richiede tassiagevolati per gli investimenti e la detrazione degli investimenti dal reddito imponibile;
3. Sostegno per l’accesso al credito: il 27,2% richiede il miglioramento dei rapporti banche imprese con l’utilizzo di un fondo di garanzia e la riduzione dei tassi di interesse applicati, in particolare nel Mezzogiorno.
CONCLUSIONI
CONCLUSIONI
1 LA CRISI PORTA A UNA NUOVA SELEZIONE: alla generalizzata flessione della domanda nazionale e internazionale, il 48% delle medie imprese risponde con nuovi investimenti, soprattutto per fare innovazione di prodotto, mentre il restante 52% tenta di difendere le posizioni acquisite
2 SI MODIFICA L’ORGANIZZAZIONE PRODUTTIVA PER RESTARE COMPETITIVI: si ricerca il rapporto ottimale qualità/prezzo, intervenendo sull’efficienza produttiva interna ed esterna, rimodulando le reti relazionali (anche all’estero) e limando i margini
3 UN NUOVO RAPPORTO COL TERRITORIO: il modello organizzativo seguito reinterpreta le filiere in maniera flessibile. Per le medie imprese il territorio appare sempre più rilevante per la qualità dei servizi che offre, ma sempre meno vincolante per la fornitura di componenti, semilavorati e fasi produttive.
4 LE PICCOLE IMPRESE CON COMPORTAMENTI STRATEGICI DA MEDIA IMPRESA: il 57% delle imprese dai 20 ai 49 dipendenti esporta e presenta performance di mercato e modelli organizzativi più vicini a quelli delle medie imprese, nonostante la dimensione (30 dip.).
CALO DELLA DOMANDA E DIFFICOLTA’ DI ACCESSO AL CREDITO FRENANO GLI INVESTIMENTI…. Oltre il 50% delle piccole imprese ha investito nel 2008. Ma meno del 30% lo farà nel 2009. Una élite del 10% investe però anche più che in passato. Prevale l’ammodernamento degli impianti, ma è ancora forte l’attenzione al miglioramento dei prodotti e all’ampliamento dell’offerta.
…SPINGENDO A RICERCARE MAGGIORI MARGINI DI EFFICIENZA … Si interviene sull’organizzazione produttiva (reinternalizzando fasi strategiche,cercando nuovi fornitori), sul mix d’offerta (lanciando nuovi prodotti, ma sempre coerenti rispetto alla tradizione produttiva originaria), sulla leva commerciale (ampliando i mercati serviti o cercandone di nuovi).
…PER RAFFORZARE I PROPRI ASSET COMPETITIVI … Oltre il 20% delle piccole medie imprese intende spostarsi su fasce più alte di mercato. Qualità e design sono un “must”, ma ci si spinge verso la frontiera del “su misura” e del marchio per essere distinguibili presso la clientela: senza aumentare i prezzi ma intervenendo per migliorare l’efficienza produttiva.
CONCLUSIONI
La finanza alla ricerca di certezze o almeno di assestamento
Nuove forze lavoro Gli artigiani
I player inaspettati: gli enti localiIl pulviscolo imprenditoriale elettrizzato
LL’’Italia che si muoveItalia che si muove
Gli attendisti, tra preoccupazione e furbizia
Un argomento fuori dal sacco: nel terziario ci sono rischi non ancora calcolati
Il futuro non si prevede.
Il futuro si fa!