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VALORIZZARE IL SIMBOLODELLA CASTELLANA L’impegno dell’amministrazione comunaleraccontato dal sindaco Luciano Dussin
PROMUOVEREI PRODOTTI IGPLa misura 133 del PSR:come funzione e cosa offre
OTTOBRE 2011 N° 03
EDITORIALE
IL CONSUMATORE PREMIA L’IGPNonostante la crisila preferenza è sempreper prodotti di qualità,come quelli garantiti
dal marchio delConsorzio di tutela
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IL GIORNALE dEL CONSORzIO RAdICChIO dI TREvISO E vARIEGATO dI CASTELfRANCO IGP
Anno 2 - Numero 3 - Ottobre 2011 - Periodico Trimestrale - Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE/TV - Contiene I.P.
E I NO L T R E...
L’anno delCastelfranco Igp
LA “ROSA dI CASTELfRANCO” CRESCE IN NUMERI E qUALITà.TANTO dA SPINGERE IL CONSORzIO A dEdICARLE LA PROSSIMA STAGIONE ORTICOLA
ProtezioneColture Rio San Martino
Gli Alcuni
Piombino Dese
Radicchio d’Oro
AcquistareInformati
Sito Internet
Visto dagli Altri
Chef in Red
Uno di Noi
Strada Facendo
E Qui Chiudo
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TECNICA
IL vARIEGATOdI CASTELfRANCOAL MICROSCOPIOMiglioramentogenetico
e sperimentazioni
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CONSORZIO
OLIO & RAdICChIOROSSO dI TREvISOGemellaggiofra i due prodottiper promuoverli
come eccellenzeagricole all’estero
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intro
Proprio nei periodi di crisi, secondo delle ricerche di
mercato, molte famiglie nel fare la spesa scelgono sì di
contenere gli acquisti, ma indirizzandosi su prodotti
di qualità che diano garanzie. Questo comportamento,
logico e di buon senso, mi riporta l’attenzione sull’im-portanza della nostra Igp, sulle sue potenzialità e sul
fatto che il prodotto certicato sarà sempre più il mi-
gliore alleato del produttore e del consumatore.
In questi giorni con i colleghi produttori si parla della
stagione entrante dei nostri radicchi. I temi sono
quelli della qualità e delle quantità, quelli del caldo e
del freddo, quelli del prezzo e del mercato, quelli del
prodotto certicato e non. Una delle domande che
mi viene posta più frequentemente è: come regolare
la produzione? Penso che la risposta stia proprio in
queste riessioni che vedono il consumatore cercarela qualità a discapito della quantità e del prezzo. Sce-
gliere un radicchio rosso di Treviso fregiato dell’Indi-
cazione geograca protetta o un variegato di Castel-
franco Igp non porta sorprese. Questo lo sappiamo
noi, lo sanno i produttori non certicati e lo sanno i
consumatori.
Tutti ormai sanno, infatti, e se così non fosse dobbia-
mo impegnarci ancora nella comunicazione delle que-
stioni basilari, che i nostri disciplinari Igp impongono
a noi produttori di seguire delle regole ben precise e
non derogabili. Regole che danno garanzie sull’origi-
ne e la qualità del prodotto che poi viene immesso sul
mercato. Lo stesso interesse espresso da quei nuovi
territori che desidererebbero un giorno poter en-
trare nell’areale del radicchio certicato ci dimostra
come fuori di casa nostra amministratori e produttori
percepiscano le produzioni a marchio come delle vere
opportunità di sviluppo. Posso, inne, senza paura di
essere smentito, affermare che la strada tracciata è
proprio quella dettata dalle regole della sana economiadomestica che, parlando di acquisti alimentari, non
abbraccia l’inutile slogan “spendere meno per compra-
re di più”, bensì che vive inneggiando allo “spendere
meglio per comprare bene”.
“LE SCELTEDEI CONSUMATORIPREMIANOIL NOSTRO LAVORO
di PAOLO MANzANPresidente Consorzio Tutela
Radicchio Rosso di Trevisoe Variegato di Castelfranco
LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 3
ANCHE IN PERIODI DI CRIsI I CONsumATORI DImOsTRANO DI PREfERIREsEmPRE I PRODOTTI DI quALITà, ANCHE A DIsCAPITO DELLE quANTITà E DELPREZZO. uNA sCELTA IN LINEA CON IL LAvORO DEL CONsORZIO DI PuNTAREsuLLA CERTIfICAZIONE COmE GARANZIA suLL’ORIGINE DEL PRODOTTO
La Gazzetta deL Radicchio N. 3/11 • Periic Trimestrale• Prprr Cnsrzi Raicci i Trevis Igp e Variegati Castelfranc Igp - Via A. Giini, 50 - 31059 Zer Branc
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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 5
ono belli i radicchi variegati sulla
campagna che dai colli Euganei scivo-
la verso il mare, li indora un magico
tramonto di un inizio ottobre che sa
di estate più che di autunno. Promet-
tono bene. Lo sviluppo è omogeneo. Le foglie
si aprono festose esibendo delicate sfumature.Sono radicchi variegati di Castelfranco Veneto,
chiamati le rose che si mangiano perché delle
rose hanno la forma, la bellezza, il fascino, la
suggestione. Sui campi padovani ha trovato
casa il radicchio variegato di Castelfranco.
Quasi un cambio di residenza. E’ qui che se ne
produce la maggiore quantità, e la qualità è
eccellente.
A Maserà e in altre aree del Padovano la rosa
di Castelfranco, il delicato ore che si man-
gia, è ribattezzata come “Fiore di Maserà”, o
IL CoNSoRZIo dI TuTELA hA SANCITo LA STAGIoNE 2011-2012 CoME “L’ANNo dEL VARIEGAToDI CAsTELfRANCO IGP”. PREsENTE E fuTuRO DI uN ORTAGGIO IN CREsCITA
S
La Rosadell’orto Veneto
i Angelo Suiato - a collaorato francesco Arrigoni
“Bianco or di Maserà”, o semplicemente il
“Bianco di Maserà”. Padovani sono soprattut-
to i produttori che credono nel Consorzio di
tutela radicchio rosso di Treviso e variegato di
Castelfranco Veneto Igp, presieduto da Paolo
Manzan. Il fatto è che a Castelfranco Veneto,
la terra madre del variegato, i coltivatori sono
rimasti pochi perché i più o hanno chiuso o
hanno ridimensionato l’attività orticola, oppu-
re hanno deciso di dedicarsi di più al radicchio
rosso di Treviso, lasciando che la loro “rosa” si
sviluppasse soprattutto nel Padovano.
LA PRODUZIONE
La produzione oggi supera abbondantemente
le 5 mila tonnellate per un valore che viene
calcolato sui 4 milioni di euro. E’ il dato del
2010 che potrebbe essere superato nella sta-
gione che si sta per aprire. Stando alle stime
e se non accadranno eventi atmosferici e di
mercato negativi, i numeri dovrebbero cresce-
re ulteriormente. Si conferma, inoltre, l’incre-
mento del radicchio variegato Igp: nel 2010
c’è stato un più 40 per cento, indice eccezio-
nale se si considera che nell’anno precedente
il progresso era stato del 50 per cento. Paolo
Manzan, presidente del Consorzio: “E’ questo
un dato positivo. Essere in consorzio vuol dire
credere nella qualità garantita. E’ una sicu-
rezza per i consumatori e per i produttori. E’
un’idea di eccellenza che si sta facendo strada,
che è la sola vincente in un mercato pieno di
prodotti standard, anonimi, a prezzi assoluta-
mente competitivi, di origine spesso straniera.
Il Consorzio è una risorsa, bisogna crederci e
lavorare per la sua affermazione, perché entri «
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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 20116
nella logica produttiva”.
Signicativa è anche la produzione in terra
veneziana attorno a Chioggia, dove il variegato
prende il nome di “Rosa di Chioggia”, e in terrapolesana, dove è conosciuto come il “Bianco di
Lusia” ma anche la “Rosa di Lusia”.
L’ANNO DEL VARIEGATO
Condizioni, dunque, favorevoli per la Rosa di
Castelfranco Veneto, tanto che il Con-
sorzio di tutela Igp le ha voluto
dedicare la stagione 2011-2012.
Le vuole riservare una partico-
lare attenzione e quindi ancheun’efcace azione promozio-
nale, sempre compatibilmente
con le risorse disponibili. E’ un
ortaggio con una nobile tradizio-
ne che si fa risalire al XVIII secolo.
Documenti successivi ne illustrano
caratteristiche e presenza sulle tavole e sui
mercati. Sono note interessanti, ma che non
danno certezze.
Accade sempre così nella storia rurale, quando
sboccia prodigiosamente un prodotto. Non è
dato di sapere come sia arrivato, chi lo abbia
creato, come sia stato adottato. E’ sicuramen-
te il risultato del genio di chi lavora la terra,
che non ha nome e cognome, che non rma
le opere, in quanto sono ritenute patrimonio
comunitario più che personale. E’ nel genio
di una comunità dove si formano, anche se il
singolo può esserne lo strumento più intra-
prendente e intuitivo. E’ un po’ come i pittori
di icone della più ortodossa tradizione slava:
non hanno nome. Nell’icona c’è sì la mano di
un’artista, ma c’è soprattutto la fede di una co-
munità. Così c’è il sapere di una comunità nel-
la maggior parte dei prodotti tipici che, nella
storia e nella tradizione, il mondo agricolo ci
ha regalato, come nel caso del rosso tardivo
di Treviso, il re dei radicchi, che, splendida-
mente sposatosi con la scarola, ha dato vita al
variegato di Castelfranco. Cichorium Intybusil padre, Cicoria Endivia la madre.
Annota Albino Marchioro, autorevolissimo
conoscitore del mondo dei radicchi: il variega-
to “della scarola ha conservato la tipica se-
ghettatura del bordo fogliare e il lembo spesso
ed espanso, dalla caratteristica colorazione
giallo-crema, progressivamente più tenue e
delicata dopo l’imbianchimento. Del radicchio
di Treviso porta invece il segno indelebile ros-
so brillante e intenso, a volte con sfumature violacee, dalle evidenti e particolari variegatu-
re. Sono proprio queste intense e armoniche
piccole lingue di fuoco, casualmente distribu-
ite sulle foglie, assieme alla forma dei cespi
inconfondibile di “rosa sbocciata” a rendere di
ineguagliabile bellezza il variegato di Castel-
franco, a pieno titolo – con il Rosso Treviso –
ore d’inverno della campagna veneta”.
E di mezzo c’è la mitica stalla dei lò contadini
veneti: luogo di incontro comunitario, di me-morie familiari, di mitici racconti, di consoli-
damento di tradizioni, di scambi intriganti tra
giovani che cominciano a intuire vicinanze af-
fettive e a conoscere gli eterni percorsi dell’a-
more. Nella stalla, dove venivano depositati
mazzi di radicchi per proteggerli dal freddo
invernale, si scopre che essi si rigenerano e
acquistano un sublime biancore. Nasce così la
tecnica dell’imbianchimento che nei secoli si
svilupperà e si adatterà alle differenti condi-
zioni locali.Egiio fior
Ft: op Venet
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DAL COMMERCIO
ALLA RISTORAZIONE
E’ un magnico radicchio dalle grandi po-
tenzialità il variegato di Castelfranco, molto
apprezzato dai consumatori. Delicato, ma
ricco di virtù. Bello da vedere e da gustare. Il
mercato lo sta premiando, ma solo in parte,
perché si ritiene che il suo spazio dovrebbe es-
sere ben maggiore. E’ necessario – sostengono
i produttori – farlo conoscere di più, esaltare
meglio le sue qualità, investire nell’immagine,
ampliare i suoi mercati. Strada ne ha fatta
tanta, ma molta ne potrebbe ancora percor-
rere, data la sua unicità, come con sapienti
parole ha bene messo in risalto Albino Mar-
chioro: “Il Variegato di Castelfranco è l’unico,
tra i tradizionali radicchi veneti, presentato a
“cespo aperto”; più la caratteristica “rosa” è
“orita” e mostra forme armoniche, delicaticolori e intense variegature, più il prodotto è
pregiato”.
A Monselice, ai piedi dei colli Euganei, in mezzo
a una distesa di radicchi incontriamo un “gran-
de” del Variegato Igp, Paolo Queruli. La sua
azienda “La Rosa” è considerata leader dell’or-
taggio per quantità prodotta (attorno ai 20 mila
quintali) e per qualità. Ha proprie strutture per
la lavorazione, la conservazione e la commer-
cializzazione del prodotto. Egli è un coltivatore
storico di variegato, radicchio sul quale crede
e sul quale punta, attento in particolare alle
occasioni che possono arrivare dall’estero.
Commenta Paolo Queruli: “Sarebbe impor-
tante anticipare le richieste del mercato,
quindi programmare la produzione. Adesso,
momento commerciale delicato per gli or-
taggi, bisogna lavorare sodo, tenersi stretti i
clienti e cercarne di nuovi; si deve ragionare
Paolo queruli
«
CASTELfRANCO CELEbRA IL RAdICChIOMsr, gusn, spl: l u
ll’nsgn fr ’nvrn.
csì cslrn s prpr sggr
l su prs r, l 15 l 18 mbr
Tra le tante attrazini cltrali, arcitettnice,ambientali i Castelfranc Venet, e in par-
ticlare l’ann resa famsa e cntinan a
attrarre nmersi estimatri e tristi nell’arc
ell’ann: il Girgine, smm pittre e il
raicci, rafnata cicria. Il Girgine è cstan-
temente celebrat alla presenza in città ella
sa famsa Pala ’Altare, mentre, al raicci
è annalmente eicata na festa, traizi-
nalmente nella settimana anteceente qella
natalizia, per la prmzine i n prtt laci impareggiabile qalità è stata ricnscita
ance alla Cmnità Erpea cn l’assegna-
zine el marci Igp. La festa si svlge nella
grane Piazza Girgine all’intern i na ten-
sstrttra riscalata, qest’ann nei girni a
giveì 15 a menica 18 icembre, ce spi-
ta na mstra, egstazini crate all’eqipe
i cci ella Santi Catering i Castell i
Geg e premiazini ei prttri strici, il
ttt girnalmente allietat a msice e esi-bizini varie ance i artisti i fama nazinale.
Slitamente, la serata el venerì è riservata
a n gran galà el raicci, s prentazine
i qanti vglin partecipare, allrcé viene
prpsta a ttti i cmmensali na ricca cena
preparata cn sapienti elabrazini el fams
prtt rticl, mentre il giveì, il sabat
e la menica la manifestazine è aperta al
pbblic ce, per ttt il crs ella girnata,
ptrà egstare i piatti al raicci all’intern
ella tensstrttra ppre acqistarli e prtar-
seli a casa. Inltre, la menica mattina si pò
assistere alla grane mstra el raicci, alla
premiazine ei prttri strici nncé ei vincitri el cncrs i pesia sl raicci
banit fra ttte le scle speriri i Castel-
franc, gint alla 5a eizine. Alla festa fann
salmente crnice n cert nmer i esp-
sitri i gastrnmie reginali ce mettn in
egstazine in venita i lr prtti.
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da imprenditori e mirare molto all’estero.
Fattore essenziale, ad ogni modo, è la quali-
tà: offrire un prodotto eccellente sotto tutti iproli. Sono convinto del valore del Consorzio
di Tutela per la promozione, l’informazione,
la formazione, la rete di relazioni che può
aprire”.
La rosa di Castelfranco è eccezionale in cuci-
na. Interpreta la tradizione, ma nel contem-
po felicemente si inserisce nell’innovazione:
memoria e modernità. E’ un prodotto che
alimenta la creatività degli chef dei più pre-
stigiosi ristoranti. Egidio Fior, presidente del
gruppo Ristoranti del radicchio di Treviso e,
ovviamente, di Castelfranco: “La nostra rosa è
una meraviglia in cucina. Un ore da mangia-
re in piatti gustosissimi: squisito per antipasti,
per primi, per secondi; ideale anche per piatti
unici. Essendo molto versatile, si presta ad
essere proposto in tantissime combinazioni e
abbinamenti, e ne sono conferma le armonie
create nelle cucine dei ristoranti del radicchio.
Ricette sziose che esaltano la bontà e la bel-
lezza di un grande ortaggio”.
Ft: op Venet
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R a d i c i o
d e C a s t e oMa quan to s i to b
èo ?
Come na rosa
un à p iù grana,
ma c he v ien a caressar.
Come na tosa
pena fa ta
g ius ta par esgropo lar.
Come na sposa.
de l ica to su le man
no se sa come c iapàr te,
so lamen te a basar te.
Te s i n ’opera ’ar te
E l r a d i c i o m a g i c o
d e nt r o e mur a e C as t è o l a R o s al b a i namo r a ano o r mi v a e no mag nav a.E l s o p r i nc i p e Al e ar o g è r a i n g ue r a e l o nt an.G a s mi s s i à l a F at uc hi e r as e mi mag i c hi t e un v as o b ag nà ’ ac q ue r i s o r g i v e .C o s s ì l ’ no v o r a i c i o x e s b o c i à c o i s o c o l o r i .E l p r i nc i p e a R o s al b a x e v o l àc o s t i o r i a mag nar p ar t i r ar l a i n q uà.T ut a C as t è o g a f at o f e s t aai no v i s p o s i ,al mi r ac o l o e l s o r a i c i o
Radicio
destirà Vara mama,
ise l’bcia
cssa xei ttti sti ri?
Xe raici castelan,
tsatel me,
ce xe tt a magnar.
Cme nvle par tera
le par qeece ciama piva.
Se le neta
se le spja
se le cnsa
par gstar.
Una sinfoniad’inverno
il radicchio variegato di Castelfranco una
sinfonia d’inverno. Magici i colori, delicato il
gusto, un’immagine di bellezza. Ha la tene-
rezza e il fascino della rosa. Un incanto. Ed è
bello che a Castelfranco Veneto venga pro-
mosso da anni un premio di poesia ispirato a magnico
ortaggio, nel quale si colgono le stesse tonalità che ritro-
viamo nella grande pittura veneta, della quale il castel-
lano Giorgione è stato, forse, il più illustre interprete.
Riportiamo tre poesie in lingua veneta dedicate alla“Rosa de Castèo”. Sono di Adriano Gionco, poeta, au-
tore di una cinquantina di libri, presidente del circolo
“Amissi della poesia” di Treviso, editore e direttore del
mensile “El Sil”, il periodico “fondà nel 1971”, la voce
della poesia veneta.
Sono tre immagini-
che interpretazioni di
uno splendido radic-
chio che contiene in
sé storie, tradizioni,
nobiltà, saperi, colture
della terra castellana.
Un delizioso omaggio
di Adriano Gionco a
coloro che sudano sui
campi per regalarci un
prodotto affascinante,
bello da vedere, ma
soprattutto da gusta-
re. Una tentazione
sensuale (a.s.)
E’
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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201110
in particolare alla tradizionale Festa del
Radicchio, in programma dal 16 al 18 di-
cembre prossimi, che da questa edizione
cambierà volto proprio all’insegna delrilancio del Variegato e rientrerà nel cir-
cuito complessivo di tutte le manifesta-
zioni dedicate ai ori d’inverno. L’ammi-
nistrazione, infatti, scenderà in campo per la prima
volta assieme al Consorzio per essere presenta a
tutti i livelli, grazie anche alla procua collaborazio-
ne con il presidente Manzan che ha sancito questa
stagione come l’anno del variegato, aspetto questo
che rende orgogliosa tutta la città e il territorio, per
un rilancio anche dal punto di vista enogastronomi-co. Questa nuova stagione, dunque, si apre con un
grande interesse verso il prodotto, che vedrà anche
il coinvolgimento del Gruppo Ristoratori del Radic-
chio, con l’allestimento di una serie di nuovi eventi
ad hoc. Primo fra tutti un convegno di ampio respi-
l Variegato di Castelfranco Igp è un elemen-
to di grande valore per la città, sia come
simbolo enogastronomico che per il suo
stretto legame con la storia cittadina e colsuo territorio. Nonostante in passato sia sta-
to un po’ sacricato, sta vivendo in questi ultimi
anni un momento di grande rilancio. Da una par-
te si è avuta una forte crescita della richiesta sul
mercato, salita del 40% lo scorso anno, che con-
ferma la grande potenzialità che questo ortaggio
rappresenta come investimento per gli agricolto-
ri, soprattutto alla luce dell’attuale momento di
crisi, dall’altra è da segnalare il forte interesse da
parte del Consorzio di tutela del Radicchio Rossodi Treviso e Variegato di Castelfranco Igp per la
valorizzazione del radicchio castellano. Valoriz-
zazione cui la nostra amministrazione da il suo
massimo appoggio, consolidandola con lo svilup-
po di un’attività promozionale sinergica. Penso
L’ImPEGNO DELL’AmmINIsTRAZIONE PER sOsTENERE IL vARIEGATO DI CAsTELfRANCO IGP.uN CONvEGNO, EvENTI E TOuR ENOGAsTRONOmICI IN PARTNERsHIP COL CONsORZIO DI TuTELA
I ro sul tema del rilancio del Variegato nel mercato
nazionale ed europeo, con la presenza del Gover-
natore Luca Zaia e altri importanti relatori, oltre
al sottoscritto. Poi la creazione di un circuito fra le
ville del territorio e le aziende produttrici, in col-
laborazione con la Strada del Radicchio, con cene
in villa e open day con assaggi enogastronomici inprogramma a partire da novembre, con la colla-
borazione dei tre istituti alberghieri della Marca,
il Mafoli di Castelfranco, l’Alberini di Treviso e
il Beltrame di Vittorio Veneto. E’ da sottolineare,
infatti, come il Variegato possa rappresentare
anche un traino per il
movimento turistico di
tutta la Castellana. L’am-
ministrazione dunque non
solo è orgogliosa che il
Consorzio abbia espresso
la volontà di puntare sul
rilancio del Variegato di
Castelfranco, ma si prende
l’impegno di appoggia-
re le iniziative rivolte a
questo prezioso ortaggio
con l’obiettivo di portare
la città di Castelfranco ai
vertici enogastronomici
del territorio.
Valorizzare il simbolodella Castellana
i Luciano dussin, sinaco i Castelranco veneto
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incntri gstsi
che stava a signicare miseria. L’olio era
comunque un condimento nobile da usare
con parsimonia. E’ dunque plurisecolare
lo sposalizio olio-radicchio: due splendidi
prodotti della terra veneta. Magicamente
insieme da quando si incontrarono. Peren-
nemente insieme, felici compagni di strada.
L’epopea del radicchio veneto comincia
attorno al XV secolo. La varietà, che ha dato
origine all’attuale radicchio Rosso di Trevi-
so, il padre degli altri radicchi veneti mag-
giormente
coltivati
(Varie-
gato di
Castel-
sONO DuE ECCEZIONALI PRODOTTI GARANTITI CHE POssONO svILuPPARE uN fORTE APPEAL TuRIsTICOE GASTRoNoMICo. uNA CALAMITA PER I “GASTRoNAuTI” ALLA RICERCA dI “TERRIToRI dA MANGIARE”
franco Veneto, Rosso tondo
di Chioggia, Rosso lungo di
Verona), sarebbe originaria
dell’Oriente, da dove sareb- be stata portata in Veneto,
attorno al Quattrocento, dai
veneziani della Serenissima
repubblica. Nella pianura, at-
traversata da una rete di pic-
coli e grandi umi, ha trovato
condizioni ottimali di crescita
e di sviluppo. La Serenissima
Repubblica di Venezia, sem-
pre molto attenta agli aspettieconomici, promosse la coltivazione sia
del radicchio che dell’olivo nelle zone che
si rivelavano adatte. In particolare per
l’olivo si trovarono condizioni e terreno
ottimali attorno al Lago di Garda, sui Colli
Berici ed Euganei, ai piedi del
Grappa, sui pendii collinari
al sole. I dogi, che non vole-
vano dipendere dall’Oriente
per l’olio, diedero un forte
impulso all’olivicoltura nell’a-
rea veneta, dove peraltro era
già stato portata dai romani.
Si racconta che l’imperatore
romano Ottaviano Augusto si
gloriava di avere fatto arriva-
re l’olivo sino ai Pirenei e alle
Alpi. Era un albero pregiato,
venerato da sempre, come
i Angelo Suiato
«
daniele Salagno
Olio Veneto e Radicchiorosso di Treviso Igp,magicamente insieme
i dogi veneziani, ai vescovi e ai
potenti del tempo piaceva l’olio
di oliva che usavano in particola-
re per condire le verdure, mentre
i poveracci si dovevano accon-
tentare di grasso animale, quando ne
potevano disporre. Nella tradizione popo-
lare veneta i ricchi mangiavano radicchi
“benconsài” , mentre erano “malconsài”
quelli delle povere tavole. “Magnàr radici
malconsài” era un diffuso detto nostrano
A
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incntri gstsi
LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201112
da sempre l’olio delle sue olive è fonte di
energia e di salute ed è segno di pace e
di prosperità. Si legge nella Bibbia che la
colomba tornò nell’arca di Noè portando
nel becco un ramoscello di olivo. Il buon
Dio si era dunque riconciliato con l’uomo,
il diluvio era cessato, si poteva tornare a
vivere in pace sulla terra. L’olivo è uno
degli alberi della Terra promessa.
ALLEANZA TRA CONSORZI
Ora due campioni dei rispettivi prodotti,
il radicchio rosso di Treviso Igp e l’olio
extravergine d’oliva Veneto Dop “a brac-
cetto” puntano in alto. Mirano a giungere
negli Stati Uniti e in altri Paesi ad avan-
zato sviluppo economico dove ora non
sono presenti. Cercano strategie comuni,
progetti condivisibili, azioni sinergiche ilConsorzio di tutela del radicchio rosso di
Treviso Igp, presieduto da Paolo Manzan,
e il Consorzio di tutela Olio extravergine
d’oliva veneto Dop, del quale è presidente
Daniele Salvagno di Grezzana, sulle colli-
ne veronesi. L’obiettivo è chiaro: promuo-
vere e valorizzare i due prodotti attraverso
campagne di informazione e di marketing,
che superino i loro mercati tradizionali.
Paolo Manzan: “Dobbiamo guardare in
avanti, cogliere opportunità nuove per il
collocamento del nostro radicchio rosso
stanno ponendo le premesse per consoli-
dare l’alleanza tra Consorzi di tutela per
comuni azioni di marketing dei prodotti e
del territorio”.
DUE GRANDI PRODOTTI
A far bene sperare sui risultati, ai quali si
può arrivare da azioni promozionali co-
muni, è l’eccellenza dei due prodotti. Dueeccezionali frutti della terra che la più fer-
tile operosità agricola ci ha regalato. In essi
c’è il sapere rurale di generazioni. Storia e
attualità, tradizione e innovazione, ricerca
e risultati. Soprattutto tanto buon gusto. Il
radicchio rosso tardivo di Treviso non ab-
bisogna di presentazione in questa sede. E’
il re dei radicchi, che si distacca su tutti per
prestigio e quotazione. Su una supercie di
950 ettari se ne coltivano 8.500 tonnellateper un valore di 16 milioni di euro (dato
2010). “Lo scenario si mantiene positivo e
– commenta Paolo Manzan – ha grandi po-
tardivo di Treviso. A livello internazionale
intravvediamo interessanti opportunità”.
Daniele Salvagno: “Il nostro olio, che svetta
per qualità, non è abbastanza conosciuto;
dobbiamo uscire dai tradizionali mercati
anche nella prospettiva di maggiori quota-
zioni, come meriterebbe. Puntiamo quindi
su un salto di qualità, abbiamo l’ambizione
di piazzarlo in particolare negli Stati Uniti ein altri paesi americani”.
Paolo Manzan e Daniele Salvagno mettono
in risalto un altro aspetto importante: la
politica di alleanza tra Consorzi di tutela
che comincia a farsi strada e che è im-
portante per ottimizzare gli investimenti
promozionali e per ottenere quindi validi
risultati. “Insieme – è il commento comu-
ne –, si è più forti e si possono potenziare
tante attività di informazione e di mar-keting, che diventano più efcaci quando
riguardano prodotti di nicchia che vengono
dallo stesso territorio e che sono presentati
insieme. Un’alle-
anza sulla quale
si conta molto
sotto il prolo
promozionale e
dell’informazio-
ne”. Dunque si
sta tracciando
un percorso e si
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incntri gstsi
cella, zona del Grappa, colli Berici ed Euga-
nei. Oltre 1.100 ettari a olivo, un migliaio di
coltivatori. Le olive vengono raccolte a mano
e spremute a freddo con mezzi meccanici.
L’olio si impone per bontà, bassa acidità,
gusto delicato, sapore fruttato o erbaceo (di-
pende dalle zone), proprietà organolettiche,
nutrizionali e salutistiche. La coltivazione
dell’olivo nel Veneto è in crescita. Le collinesi arricchiscono di nuovi oliveti. Si migliora-
no cultivar, impianti e processi produttivi.
Commenta Enzo Gambino, direttore del
Consorzio di tutela Olio veneto Dop: “Si sta
prolando una buona annata, olive belle e
sane, acidità molto bassa. Si potrebbe arri-
vare quest’anno a 16 mila quintali”. Daniele
Salvagno, frantoio Redoro nel cuore della ve-
ronese Valpantena: “Ci stiamo impegnando
per portare il nostro buon olio oltre i conniitaliani e guardiamo con grande interesse
agli Stati Uniti. Trovo poi molto stimolan-
te e produttivo
sostenere e pro-
muovere insieme
i prodotti di uno
stesso territorio,
come appunto
il radicchio Igp
di Treviso e ilnostro olio Dop.
Territorio che vai
prodotti che trovi:
perché allora
non pensare di
coinvolgerli tutti,
questi prodotti, in
azioni comuni per
la loro afferma-
zione sulle tavole
e sui mercati?
Pensate un po’,
ad esempio, al
radicchio rosso di
Treviso condito
con l’olio del Ve-
neto e gustato con
il piacevole vino
della nostra terra.
Un incantesimo
dei sensi!”.
MANGIARE IL TERRITORIO
Radicchio Igp e Olio veneto Dop, due no-
bili prodotti che sono icona di magnici
territori. Ne rispecchiano civiltà, storia,
vita, saperi. Sono una calamita turistica.
Ha scritto Italo Calvino, uno dei narrato-
ri più importanti e più letti del Secondo
Novecento: “Il miglior modo per conosce-
re un territorio è introitarne il suo cibo o,ancor meglio, mangiare il territorio” (da
“Sotto il sole giaguaro”). Sono in decisa
crescita i “gastronauti”, una parola nuova,
inventata da Davide Paolini, un cultore
del patrimonio gastronomico, un attento
ricercatore delle chicche territoriali. Sono
persone intelligenti, curiose, amanti del
bello e del buono, alle quali piace fare
sempre nuove scoperte gastronomiche
e con esse incontrare piccole o grandimeraviglie paesaggistiche, culturali, am-
bientali, frutto della natura e dell’opera
dell’uomo.
I gastronauti sono attirati dal mondo del
cibo, amano stare insieme, si dilettano
della buona tavola, intesa come convivio
(convivere e spartire le cose buone della
vita, tra le quali primeggia sicuramente il
cibo), coltivano interessi culturali, sanno
distinguere un buon prodotto da un al-tro, coltivano le differenze. Non scelgono
semplicemente un olio o un radicchio, ma
cercano quell’olio e quel radicchio, che
riescono scovare in una area precisa, nella
quale amano immergersi per godere il go-
dibile. Mangiano il territorio. Per queste
ragioni sono molto importanti le tutele di
origine, come le Dop e le Igp, le garanzie
di qualità, le certicazioni territoriali, che
contribuiscono con efcacia alla cono-
scenza e all’immagine di un prodotto e di
un luogo e quindi a rafforzare l’appeal tu-
ristico. In altri termini a sviluppare l’eco-
nomia di un territorio. Tutto questo viene
esaltato se si creano le condizioni di siner-
gia tra prodotti e tra territori che si pre-
sentano con identità, con caratteristiche
e con progetti condivisibili che reciproca-
mente si valorizzano. A questo obiettivo
si prestano egregiamente il radicchio di
Treviso e l’olio veneto certicati.
tenzialità di affermarsi sui mercati esteri di
prestigio. Il nostro impegno come Consor-
zio è quello di investire sempre di più nella
promozione in Italia, ma anche all’estero”.
Dai vari osservatori e da indagini emerge
che il radicchio è al vertice degli ortaggi
per quotazione sui mercati, per appeal dei
consumatori, per prospettive. Ha quindi
tutte le caratteristiche per fare una lungastrada, per ulteriori affermazioni. E’ un or-
taggio che negli ultimi anni ha “salvato” il
reddito di tante aziende agricole. E’ un o-
re all’occhiello dell’orticoltura veneta, che
fa da traino anche agli altri radicchi, che,
in fondo, sono tutti suoi gli. Una grande
famiglia di ortaggi che, in particolare negli
ultimi anni, ha saputo qualicarsi e im-
porsi per tipicità, genuinità, valorizzazione
delle rispettive proprietà.Sono tre le aree dove si produce l’olio
extravergine di oliva veneto Dop: Valpoli-
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fresce i stagine
LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201114
unico a nuovi strumenti di promozione. Il tutto con
l’obiettivo di allargare il numero dei soci”.
Cestari ha poi presentato in breve l’azienda Syngen-
ta, società nata nel 2000 dalla fusione delle attività
agricole di Novartis e AstraZeneca, creata con un
approccio diverso dal consueto, “l’unica interamen-te dedicata all’agricoltura, che lavora su tre concetti
chiave: integrare, innovare e superare le aspettati-
ve”. Il tecnico ha poi illustrato un programma Syn-
erata all’insegna delle novità tecniche
sulla coltivazione del Radicchio Rosso
di Treviso e Variegato di Castelfranco,
quella tenutasi lo scorso 13 settembre
al Ristorante “La Rosta” di Quinto di
Treviso. Di fronte ad una platea assai numerosa,due relatori, Paolo Cestari, responsabile tecnico
colture orticole della Syngenta, azienda partner
del Consorzio in un progetto di utilizzo di tecni-
che di protezione in modo naturale, e
il consulente orticolo Diego Rolvaldo.
“Dopo una stagione di alti e bassi ¬–
ha introdotto il tema Paolo Manzan,
presidente del Consorzio di tutela del
Radicchio Rosso di Treviso e Variega-
to di Castelfranco Igp ¬– ci preparia-
mo ad affrontare un anno importante
per il nostro prodotto. Ecco il motivo
di quest’incontro, per conoscere più
a fondo le novità dal punto di vista
della difesa delle coltivazioni. Ma
altre idee stiamo cercando di portare
avanti come Consorzio, dal marchio
INCONTRO CON L’AZIENDA syNGENTA E CON L’AGROTECNICO DIEGO ROLvALDO su ALCuNE TEmATICHEE PROBLEmATICHE RELATIvE ALLA COLTIvAZIONE DEL RADICCHIO
S
genta per la protezione del radicchio, presentando
le ultimissime soluzioni fungicide e insetticide per
le aziende. “Oggi il mercato richiede sempre più
spesso prodotti che residuano poco e ad elevata
efcacia ed è su questi che noi puntiamo molto
con i nostri prodotti”.
E’ stata poi la volta dell’agrotecnico Diego Rolval-
do con un intervento dedicato alla nutrizione, ge-
stione dell’irrigazione, gestione della post-raccolta
e della forzatura e confezionamento del radicchio.“Innanzitutto è bene conoscere approfonditamen-
te il seme che si sta utilizzando – ha spiegato ¬–
per capire meglio come reagisce, di quanta acqua
ha bisogno, se ha necessità di concimazione, su
che tipo di terreno viene pianta-
to”. Il tecnico ha anche sottoli-
neato, l’importanza dell’analisi
e controllo dell’acqua utilizzata,
oltre alla descrizione di alcune
delle problematiche vegetative e
sui motivi che le possono causare.
“Molto importante è anche la fase
di pulizia, toelettatura e lavaggio,
operazioni che vanno sempre
eseguite in un ambiente idoneo e
con strumenti adeguati”.
Protezione e coltivazione,le novit tecniche
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e agroalimentari a denominazione riconosciuta in
ambito europeo (Dop, Igp e Specialità Tradizionali
Garantite); consorzi di tutela di vini a denomina-
zione riconosciuta e loro unioni regionali; consorzie associazioni di produttori biologici; organismi
associativi aventi sede nel territorio regionale che
raggruppano operatori attivi nei sistemi di qualità
nazionali e regionali riconosciuti.
I prodotti interessati dalla misura sono: prodotti a
marchio Bio; prodotti a marchio Dop e Igp; le spe-
cialità tradizionali garantite (Mozzarella Stg); vini
Doc e Docg; prodotti a Marchio Regionale Qualità
Vericata. Per approfondimenti, sui prodotti am-
missibili si veda la pagina web del sito internet dellaRegione Veneto (http://www.regione.veneto.it/Eco-
nomia/Agricoltura+e+Foreste/Sviluppo+Rurale/).
Sono previste tre tipologie di interventi: a) attività
di informazione nalizzate ad accrescere nei con-
sumatori la conoscenza dei prodotti in termini di
proprietà alimentari, sicurezza, metodi di produzio-
ne, tradizione enogastronomica; b) attività promo-
zionali a carattere pubblicitario (spot radio televisivi,
ell’ambito del Psr 2007-2013 tra le
diverse misure dell’asse 1, denominato
“miglioramento della competitività
del settore agricolo e forestale”, vi èla misura 133 dal titolo “attività di
promozione e informazione”. La misura ha come
obiettivo la realizzazione di attività di informa-
zione ai consumatori e promozione sul mercato
dei prodotti agricoli e dei prodotti alimentari di
qualità ottenuti in Veneto. Va richiamato che tali
produzioni possono essere anche interregionali,
con un limite della produzione ottenuta in Veneto
di almeno il 15% del totale.
Possono beneciare di tali contributi, i seguenti
soggetti: consorzi di tutela dei prodotti agricoli
PICCoLA GuIdA ALLA MISuRA 133 dEL PSR 2007-2013 dELLA REGIoNE VENETo dEdICATA ALLE ATTIVITà dIPROmOZIONE E INfORmAZIONE suL mERCATO DEI PRODOTTI AGRICOLI E DEI PRODOTTI ALImENTARI DI quALITà
N
inserti stampa, cartellonistica e gadget, promozio-
ni presso punti vendita ed operatori economici);
attività promozionali in senso lato (partecipazione
a manifestazioni e ere, consulenze per indagini dimercato e messa a punto di modalità innovative di
promozione, diffusione di conoscenze scientiche
e tecniche sui prodotti). I contributi in conto capi-
tale, a fronte delle spese effettivamente sostenute
e rendicontate, variano dal 50% al 70% in base
alle attività svolte. Gli importi di contributo per
domanda vanno da un minimo di 20.000,00 euro
a un massimo di 400.000 euro.
La disponibilità nanziaria complessiva iniziale
della misura era di 16.181.818,00 euro di contri- buto. I bandi nora realizzati nell’ambito della
misura 133 sono stati due: il primo, approvato con
Dgr n. 199 del 12/02/2008, col quale la Regione
ha messo a disposizione 4.000.000 di euro per le
domande a misura singola (all’interno dello stesso
bando le domande per la misura 133 potevano
essere presentate anche all’interno dei Progetti In-
tegrati di Filiera); il secondo, con importo a bando
sempre di 4.000.000 di euro, approvato con Dgr
4083 del 29/12/2009. A questi si devono aggiun-
gere i bandi delle misura 133 realizzati nell’ambito
dell’asse 4-Leader, promossi dai Gruppi di Azione
Locale (GAL).
Questa misura pertanto attraverso i consorzi di
tutela promuove il Radicchio Rosso di Treviso
e Castelfranco Igp e valorizza i produttori che
credono nella certicazione del prodotto, nell’o-
rigine e tracciabilità dello stesso e concorrono nel
dare al consumatore il massimo della sicurezza
alimentare e cercano per il proprio prodotto nuovi
mercati
Psr: la promozionedei prodotti certifcatii Oreste del Re, Spaio vere
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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201116
metri quadri del “Palaradicchio” a cui si può acce-
dere gratuitamente per visitare l’esposizione dei
migliori prodotti tipici della zona, e accanto agli
stand gastronomici che propongono vitti succu-
lenti, segnaliamo anche l’opportunità di far visita
all’Azienda Agricola Giuliano Scattolin, nelle prime
due domeniche 6 e 13 novembre, dalle ore 14,30
alle ore 16,30, per prendere visione delle varie fasidi produzione del Radicchio: forzatura, imbianchi-
mento, toelettatura e confezionamento. Mercoledì
9 invece importante “Galà di San Martino”, una
serata enogastronomica aperta al pubblico con un
menu a base di Radicchio rosso curato dall’Istituto
alberghiero Mafoli di Castelfranco Veneto vinci-
tore della scorsa edizione del “Premio San Martino
Challenge”. I vini del territorio saranno serviti in
abbinamento al cibo da sommelier professionisti.
Nel corso delle dodici giornate dedicate alla Festa
del Radicchio sono previste numerose iniziative
e proposte culturali, tra cui ricordiamo la presen-
tazione del libro sulle mostre ortofrutticole “Il
Radicchio in Passerella” di Emanuele Bellò e di un
volume interamente dedicato al ore rosso dell’in-
verno, a cura di Nicola Bergamo. Giunge
i inaugura il 4 novembre 2011 la 30°
edizione della Festa del Radicchio
Rosso di Treviso Igp a Rio San Marti-
no (Scorzè, Venezia), organizzata dagli
Amici del Radicchio della Pro Loco di
Scorzè, in collaborazione con l’Asso-
ciazione Strada del Radicchio che per il quinto
anno consecutivo promuove l’evento dedican-do un intero weekend, l’ultimo, il 18, 19 e 20
novembre, all’esposizione, alla degustazione e
alla vendita diretta delle tipicità agroalimentari
del Veneto. L’acqua di risorgiva, trait d’union
tra la terra e il prodotto, è l’elemento fondamen-
tale che nel corso di quest’edizione solennizza
la Festa del Radicchio in veste di “madrina”,
poiché, sgorgando in pressione dalle viscere
della terra da un fondo argilloso, a temperatura
costante (12-14°), ha reso nel tempo la zona il
perfetto habitat idrogeologico per la crescita del
Radicchio, permettendo da secoli all’ortaggio di
germogliare da un cuore dolce e croccante.
Rio San Martino nel mese di novembre diviene
una vera e propria agorà. All’interno dei 4000
IL TRENTENNALE dELLA FESTA dEL RAdICChIo RoSSo dI TREVISo IGP SI CELEBRA IN 12 GIoRNATE:ENOGAsTRONOmIA, musICA, sPORT, mA ANCHE AGRICOLTuRA, PRODOTTI E TRADIZIONI
S
alla sua quinta edizione anche la rassegna dedi-
cata alle tipicità agroalimentari del Veneto “La
strada del Radicchio incontra”: Radicchio rosso
di Treviso Precoce e Tardivo, insieme alla Patata
dolce e al Kiwi, con lo scopo di favorire lo scam-
bio di esperienze fra le associazioni di produttori
ed enti che operano sul territorio, oltre alla pro-
mozione dei prodotti. Conclude la manifestazio-
ne il “Premio San Martino Challenge” nella gior-
nata di domenica 20 novembre il cui obiettivo è
soprattutto formativo: far conoscere il Radicchio
Igp anche fuori regione (gli allie-
vi-chef degli istituti alberghieri
provengono infatti anche da altre
regioni d’Italia oltre al Veneto) al
ne di incentivarne l’impiego in
cucina. La competizione ai fornelli
è ardua e per facilitare il compito
alla giuria l’amico Beppe Bigazzi,
come da tradizione, riveste tuttora
il ruolo di presidente super partes.
Per informazioni:
www.prolocoscorze.it
Tel. e fax: 041/446650
Nozze di perla tra il Radicchio rosso
di Trevso Igp e Rio San Martino
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fresce i stagine
dei migliori radic-
chi esibiti. Cinque
serate gastrono-
miche in cui sarà
sempre in menù il
radicchio, che sarà
sposato con tipici
piatti del luogo,
come la gallina pa-
dovana, il salame,
che sarà presentato nel tradizionale gusto “scotadèo”,
musetto, bisata (anguilla). Conclusione con una grande
“ossada de porsèo” (ossi di maiale). Sempre risotto al
radicchio rosso di Treviso e variegato di Castelfranco,
produzione Igp.
“La Pro Loco Piombinese – dichiara il presidente
iombino Dese, in provincia di Padova, ai
conni con il Trevigiano, è terra di radicchi
Igp: si producono sia il rosso di Treviso che
il Variegato di Castelfranco. Per il tardivo
di Treviso Igp è il solo comune, assieme a
Trebaseleghe, dove ne è prevista la coltiva-
zione. A questo magico ortaggio mai nel Padovano
è stata dedicata una manifestazione: ci ha pensato
la “Pro Loco piombinese” che ha messo in calenda-
rio un evento “Gusta l’inverno, le terre del Dese”,
che durerà cinque giorni: incomincerà il giorno 7
dicembre, vigilia della Festa dell’Immacolata, per
concludersi domenica 11. In primo piano il Radic-
chio Rosso Igp tardivo di Treviso e il Variegato di
Castelfranco Veneto. Per il giorno 8 dicembre è
prevista una mostra aperta a tutti, con premiazione
GRAZIE ALLA PRO LOCO PIOmBINEsE PER LA PRImA vOLTA sI svOLGE NEL PADOvANO uNAmANIfEsTAZIONE DEDICATA AL RADICCHIO ROssO DI TREvIsO TARDIvO IGP
P
Innocente Peron ¬– è impegnata a
promuovere produzioni tipiche e tra-
dizionali, che diano anche lo spunto
per parlare della nostra storia di ieri e
di oggi, per ricuperare sapori e saperi
della nostra terra”. “Ci attendiamo
molto da questa iniziativa – com-
menta l’assessore all’agricoltura di
Piombino Dese Daniele Lazzari –.
Sarà una importante occasione per
parlare della nostra territorio, dei
prodotti, dei problemi degli agricol-
tori, dell’ambiente”. Nell’ambito di
“Gusta l’inverno, le terre del Dese”,
sono previsti due convegni. Uno in
particolare sarà dedicato a “La strada
del radicchio, a che punto?”. Se ne parla in diverse
sedi, ma Piombino Dese, che ne è toccata, ritiene
che sia il momento di stringere i tempi. La Pro Loco
punta a valorizzare il territorio come risorsa turistica:
ha come punto di forza Villa Cornaro-Gable, nitido
esempio di costruzione del grande Palladio.
e Variegat di Castelfranc Igp, del
Cmne e della Prvincia di Trevis,
di Cnfcmmerci, Ascm Trevis,
Cnfartigianat Marca Trevigiana,
Cldiretti Trevis, unindstria Trevis e
del Cnsrzi di Prmzine Tristica
Marca Trevis. L’biettiv è qell di
prmvere l’immagine di Trevis e
della sa prvincia cme n
territri attent all svilpp
dell’infanzia. Il prgramma,
che si svlgerà tra il 9 e il 21
dicembre, prevede na serie
di percrsi a tappe nelle vie e
nelle piazze del centr stric,
in na srta di “caccia al tesr”
per recperare gli elementi
NATALE ROSSO RAdICChIOMolte le inizitive del consorzio in progrmm
per le prossime festività ntlizie, fr le quli spi
un bell ollborzione on il gruppo de Gli aluni
dedit i bmbini
un Natale dedicat ai bambini… a base di radicchi. Le
prssime festività natalizie vedrann il Cnsrzi, cme
sempre, mlt impegnat nella prmzine del prpri
marchi drante le mlte attività che si svlgerann nel
caplg della Marca, che vedrann il prpri clmine
nella tradizinale Antica Mstra. Cn qalche gstsa nvità
rispett qant fatt in passat. La più imprtante di ttte è
sicramente la cllabrazine cn il Grpp teatrale de Gli
Alcni nell’ambit del lr prgett “Cccili e La leggenda
di Natale”. Si tratta di n prgett più ampi – chiamat
TV lves ME – realizzat da Prmtrevis, azienda speciale
della Camera di Cmmerci, e che vede la cllabrazi-
ne, ltre al Cnsrzi di ttela Radicchi Rss di Trevis
caratterizzanti del Natale. In sei piazze della città, inltre, ci
sarann degli allestimenti spettaclari cllegati tra lr da
n event cmne. Sarann cinvlti negzi, alberghi e
nei ristranti aderenti al prgett, sparsi per la città, e sn
previste na serie di pstazini e chischi cn prdtti in
espsizini, fra ci bella mstra farann spratttt “i ri
d’invern” che renderann ancra più magic il percrs.
S alcni palazzi del centr, inne, verrann priettati
vide e immagini, cn mlt spazi
dedicat al radicchi. I partecipanti
avrann anche la pssibilità di vistare
le aziende agricle legate al Cn-
srzi mentre ci sarà na cllab-
razine cn i ristratri trevigiani
che prprrann ai lr spiti piatti
a base di radicchi Igp, mentre,
in cllabrazine cn l’Ascm, i
frttivendli esprrann prdtti a
marchi cn il lg del Cnsrzi.
Radicchi Igp in primo piano
a Piombino Dese
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fresce i stagine
Il 21 novembre la magica serataall’Hotel Fior di Castelfranco,storica sede del premio dedicatoai protagonisti della cultura, dellosport, dello spettacolo e della cucina
Torna il “Radicchio d’oro”, la grande ker-messe dei ori d’inverno che si mangia-no. E sarà una splendida parata di stelle.Saranno presenti protagonisti del mondodello sport, dello spettacolo, della musica,della televisione, della letteratura, del-la cucina. Molte le novità. I promotori eil Comitato organizzativo sono al lavoroper denire i dettagli. I nomi dei premia-ti saranno resi noti una settimana primadella magica serata delle premiazioni, cheè in programma il 21 novembre, nell’Hotel
Fior, da sempre sede della manifestazione.Com’è tradizione, saranno presenti anchepremiati di passate edizioni.
RADICCHIO D’ORO, UNA SPLENDIDA PARATA DI STELLE PER UN ACqUISTO
CONSAPEvOLE“acqusre inorm”: un’nzv d trevso Mercper r conoscere meglo prodo ororucol d Mrce rconqusre l fduc de consumorRicnqistare la cia el cnsmatre vers il settre rtfrt-ticl. E’ cn qest biettiv che, e anni fa, ha pres avvi ilprgett Acqistare Infrmati, frtemente vlt a Trevis MercatiSpA, l’ente gestre el mercat rtfrtticl i Trevis, che cri-na il ntrit pl i assciazini cinvlte, che cmprene Cliret-ti, unascm Cnfcmmerci Trevis, Cmt, op Venet, Ap VF,Cap e Cia assieme agli enti patrcinatri che sn la Prvincia eil Cmne i Trevis, la Camera i Cmmerci, l’Aziena ulss 9 i
Trevis, il Parc el Sile, Cnfagricltra, il Grpp Alimentare Tre- vigian, il Grpp dettaglianti ortfrtticli e il Grpp Ristratri
ella Marca Trevigiana. Il fnzinament è abbastanza semplice:tramite n team frmat a tecnici interni al mercat rtfrtticle ai rappresentanti elle assciazini cinvlte nel prgett, gnisettimana viene attribit a ciascn prtt n vt a 1 a 10,ve la sfcienza inica n articl prmss i ci si cnsiglial’acqist e il cnsm, mentre l’insfcienza si riferisce a nprtt per il qale i valri sn iffrmi ai parametri mei. Il
vt tiene cnt i iversi fattri, tra ci la qalità el prtt, lastaginalità italiana estera, la qantità ell’articl nel mercat,la przine lcale, il rapprt qalità-prezz. Le pagelle vengnpi pbblicate gni venerì sl Gazzettin i Trevis, assieme ana schea el prtt ella settimana cn cnsigli alimentari ena ricetta realizzata agli chef el Grpp Ristratri ella Marca
Trevigiana. Ma nn sl, a n pai i settimane le pagelle veng-n illstrate anche in na rbrica eicata s Rete Veneta, in caal ntiziari trevigian elle 19.15 e nelle repliche sccessive. In piùc’è anche il sit internet – www.acqistareinfrmati.it – aggirnatcn ttte le infrmazini. “Negli ltimi anni – spiega il presiente
i Trevis Mercati RbertLschi – i cnsmatri, fra-strnati ai sliti scaricabari-
le fra cmmercianti, grssistie prttri, stavan per-en cia nella lierartfrtticla. Cn qestainiziativa abbiam vltcambiare qest stat icse, ssia ricnqistareqesta cia nella lierae permettere i acqista-re i nstri prtti cnna maggir serenità”.
Con questa ini-ziativa si dà il via ideale allastagione del Radic-chio Igp di Treviso e Variegato Igp di Castel-franco. E’ un evento culturale e spettacolare
di altissimo livello al quale si deve riconosce-re il merito di avere contribuito a far conosce-re e a far gustare il radicchio a livello nazio-nale e internazionale. Dunque, una vetrina diprimaria grandezza ai ni della promozione edel marketing.Il “Radicchio d’oro” è un festoso riconosci-mento che viene consegnato a quanti brillanonel nostro tempo e sono esempio e testimonidi valori positivi che sono alla base della cre-scita civile, economica, comunitaria. Con-tribuisce alla manifestazione, in particolare,
il Consorzio dei ristoranti del radicchio, cherappresenta un punto di riferimento del buongusto, del mangiare sano tradizionale innova-
tivo, della convivia-lità, della genuinitàin cucina. EgidioFior, presidentedel Consorzio: “Ilnostro è un impe-gno nel segno dellaqualità del prodottoe in cucina. Il radic-chio è il prodotto
più bello e più frescodella nostra terra, èquindi nostro impe-gno valorizzarlo almeglio, sfruttando-ne tutte le potenzia-lità. E’ importantecercare occasioniper farlo conosceree soprattutto perfarlo apprezzare.In questi anni ab-
biamo avuto otti-mi riscontri”. Nel“Radicchio d’oro”sono coinvolte leistituzioni, le orga-nizzazioni impren-ditoriali agricole, ilConsorzio di tuteladel Radicchio ros-so di Treviso e del Variegato di Castel-franco, OPO Veneto
ed altre realtà legateall’economia delterritorio.
nutrizione
e
difesa
i l v o s t r
o p a
r t n e
r
i n m i c r o b i o l
o g i a
noculi micorizzici:
micover e radiforce
nematodi entomopatogeni:
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Via Campagnole, 8 25020 Alanello (Brescia)
Tel.: +39 030 99 34 776 Fax: +39 030 99 34 777www.Agrifutur.com
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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 19
fresce i stagine
inne, permetterà di essere costantemente
aggiornati su tute le iniziative che rientrano
nelle attività consortili. E ancora, video dedi-
cati alle varie fasi della produzione, l’archivio
raca pulita ma accattivante. E
soprattutto tante notizie sul ra-
dicchio, aziende, itinerari, eventi.
E’ questo il volto nuovo del sito
www.radicchioditreviso.it, la
pagina ufciale sul web del Consorzio di tu-
tela del Radicchio Rosso di Treviso e Varie-
gato di Castelfranco Igp. Una vesta graca
nuova, ma soprattutto tanti contenuti, sia
per i consumatori e gli appassionati che peri soci del Consorzio. Realizzato dalla web
agency Futurarea di Villorba, il sito presen-
ta nella sua homepage un’immagine di un
radicchio tardivo racchiusa in un cuore. Un
segno sia dell’affezione per questo prodotto
principe della gastronomia di Marca, ma
soprattutto un segnale che il Consorzio
idealmente dà ai suoi appassionati e asso-
ciati: “ci state a cuore”. La rinnovata graca
prelude quindi ad una serie di nuovi conte-
nuti, creati proprio per essere più vicini a
tutti coloro che apprezzano i ori d’inverno
e vorrebbero conoscerli più da vicino.
Alcuni esempi sono lo spazio “Vivi il ter-
ritorio”, che conterrà tutta una serie di
informazioni, dagli itinerari della Strada
del Radicchio, alla scoperta della storia
e della cultura del territorio, agli eventi
principali, mostre e ere dedicati al nostro
ortaggio prelibato, sino agli indirizzi del-
le aziende dove sarà possibile acquistarlo
direttamente. Ma ci sarà spazio anche per
il mondo della ristorazione, con le schede
dei migliori ristoranti del Radicchio e tante
ricette per tutti i gusti, dagli antipasti, ai
piatti unici, sino ai dessert, segno della
grande versatilità in cucina del Radicchio.
Un’area dell’homepage sarà riservata alle
ultime notizie provenienti dal Consorzio,
convegni, eventi e curiosità praticamente
in tempo reale. Un calendario degli eventi,
E’ ONLINE IL NuOvO sITO DEL CONsORZIO DI TuTELA DEL RADICCHIO ROssO DI TREvIsO E vARIEGATODI CAsTELfRANCO IGP, RINNOvATO NELLA GRAfICA E NEI CONTENuTI
G
completo di tutti i numeri de “La Gazzetta
del Radicchio”, scaricabili e consultabili
direttamente da pc, e molto altro ancora.
Insomma uno strumento di informazione edi promozione a 360°, tutto da scoprire. Vi
invitiamo, pertanto, a consultarlo subito,
per scoprire un po’ alla volta tutte le novità
che vi offriremo.
Radicchio Web
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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201120
vist agli altri
isto dagli altri? Questa nuova rubrica de
La Gazzetta del Radicchio vuole indagare
la percezione dei nostri radicchi Igp fuori
dal nostro territorio. In particolare è de-
dicata a quei giornalisti che scrivono di
enogastronomia o in quei media specializzati di set-
tore che affrontano ogni giorno tematiche riguardan-ti i gusti dei consumatori e gli andamenti dei mercati.
E’ il caso del chief editor/manager FreshPlaza Italia
(www.freshplaza.it) e corrispondente di FreshPlaza
International (www.freshplaza.com), l’amica Rossella
Gigli, che non poteva non inaugurare questa rubrica.
Amica sincera dei prodotti che tratta con grande pro-
fessionalità, disponibilità e, cosa ormai rara, cordiali-
tà. Eccoci così a farle alcune domande relativamente
ai radicchi tutelati dal Consorzio del Radicchio rosso
di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp.
CHE RAPPORTO ALIMENTARE HA ROSSELLA GIGLI CON I RADICCHI?“Nel Lazio, mia regione di residenza, il Radicchio è
andato conquistando spazio negli scaffali dei super-
mercati in tempi relativamente recenti. La tipologia
che si trova più facilmente è quella del Radicchio
di Chioggia, molto apprezzato per la preparazione
di risotti, oltre che di insalate. Io personalmente lo
acquisto prevalentemente per il risotto, mentre per
quanto riguarda le insalate, di solito mi rivolgo ai
prodotti di IV gamma”.
E CON IL RADICCHIO ROSSODI TREVISO IGP?Ho potuto apprezzare questa tipologia di Radicchio, de-
clinata in sorprendenti ricette gastronomiche – dall’an-
tipasto alla crostata! – presso l’attività di ristorazione di
un produttore storico del radicchio in Veneto: il signor
Rodolfo Furiani dell’azienda Geofur. Mi sembra invece
che sia meno facile trovare questo radicchio presso i
supermercati del Lazio. Lo vedrei molto bene proposto
insieme a qualche consiglio culinario.
SELEZIONE DEL SEME, PREPARAZIONE DEITERRENI, SEMINA, RACCOLTA E TOELETTA-TURA E IL RADICCHIO ROSSO TARDIVO DITREVISO NON è ANCORA COMMESTIBILE,
ANZI DEVE ANCORA DIVENTARE TALE? ILRADICCHIO VIENE MESSO IN ACQUA PER
LA FASE DI IMBIANCHIMENTO CHE Dà VITA AD UNA SECONDA CRESCITA DELLA PIANTA CHE FINALMENTE DIVENTA CIò CHE CON-SUMIAMO. UN MIRACOLO DEL RAPPORTOUOMO NATURA... COSA NE PENSA?In occasione della era ortofrutticola Macfrut ho avuto
il piacere e l’onore di organizzare e promuovere un
convegno dal titolo “Seminiamo le Idee... per il futuro
dell’ortofrutta”. Una delle idee in campo – per la quale,
tra l’altro, ho invitato come “speaker” la glia di Rodol-
fo Furiani, Cristiana – era proprio quella di sottolineare
il contenuto di passione, impegno e duro lavoro che si
cela dietro ogni prodotto ortofrutticolo, nella fattispecie
il radicchio. Troppo spesso frutta e verdura vengono
percepite in modo impersonale, “banale”, o sono date
per scontate, come se si trovassero in natura così come
le vediamo al supermercato.
Se riuscissimo a portare al
consumatore nale anche solo
un barlume di consapevolezza
circa l’enorme dispendio di
tempo e professionalità che
si cela dietro ogni singola
produzione, si creerebbe una
nuova empatia, in grado di
trasformare la valutazione di
un semplice ortaggio o di un
frutto in qualcosa di magico,
affascinante e ricco di valore.
LEI GIRA MOLTO TRA APPUNTAMENTI FIE-
RISTICI E HA IL POLSO
Radicchio “gourmet”
INTERvIsTA A ROssELLA GIGLI, CHIEf EDITOR DI fREsHPLAZA ITALIA, CHE CON COmPETENZA Dà sTImOLIE vALuTAZIONI AL PERCORsO DEI NOsTRI PRODOTTI
V
DEI MERCATI. COME PERCEPISCE QUESTOPRODOTTO?Ritengo che il radicchio abbia grandi potenzialità
tanto sul mercato domestico, quanto all’estero, dovetra l’altro esistono svariati tentativi di “imitazione”.
AVREBBE QUALCHE CONSIGLIO PER LO SVILUPPO DI QUESTA PRODUZIONECHE NON HA EGUALI NEL MONDO?A mio avviso è molto importante che il radicchio
venga sempre più collegato ad una concezione
“gourmet”, trattandosi di un ortaggio a foglia con
caratteristiche uniche tanto esteticamente quanto
sotto il prolo gustativo. Il Consorzio di tutela si è
mosso bene anche in questa direzione in passato epuò mietere ulteriori successi puntando al connubio
“Radicchio-gastronomia”.
COME DESCRIVEREBBE FRESHPLAZA IN ALCUNE RIGHE?FreshPlaza è un prodotto editoriale online nato nei
Paesi Bassi, dove il commercio di frutta e verdura
costituisce un pilastro dell’economia nazionale.
L’edizione italiana del quotidiano (www.freshpla-
za.it) ha rivoluzionato il modo di fare informazione
nel settore professionale ortofrutticolo del nostro
Paese. Del resto, siamo stati i primi a proporre
in Italia un’informazione specica, con cadenza
giornaliera, per questo comparto. E non a caso
anche noi, come il Radicchio, vantiamo già diversi
tentativi d’imitazione!
i Luca Pini
foto i gruppo presso lo stan Geour, specialista in raicchio, all’interno el paiglioneella Regione veneto. da sinistra: Micaela bernarinello (ex-ipenente Geour), RossellaGigli (irettrice i freshPlaza Italia), Cristiana furiani (Geour) e suo marito dario Azzolini
5/11/2018 La Gazzetta del Radicchio n. 3 - 2011 - slidepdf.com
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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 21
cef in re
n posto dove rilassarsi dopo una giornata di
lavoro, bere e mangiare bene e, soprattutto,
andarsene con la voglia di tornare. E’ questo
il Perbacco, ristorante “a misura d’uomo” di
proprietà di Stefano e Monica Tosato, situato
a Scorzè (Ve) nel cuore della zona di produzione del Ra-
dicchio Rosso di Treviso, lungo le sponde del Dese, ume
che scorre oltre le nestre e l’incantevole terrazza ed è
parte integrante della storia del Perbacco. L’antico mulino
Bonotto, dove un tempo si macinavano le farine per tutta
l’area, rivive infatti grazie all’Hotel Antico Mulino ed al
ristorante Perbacco, il cui chef Riccardo Pistolato propone
piatti sia di carne che di pesce, anche d’acqua dolce, utiliz-
zando prevalentemente i prodotti locali.
IL RADICCHIO, UN PRODOTTO CHE FA PARTE
DELLA STORIA DEL PERBACCO?Sicuramente! Noi ci troviamo in una zona privilegiata,
nel cuore dell’area di produzione del Radicchio Rosso
di Treviso. Un territorio a cui mi sento particolarmente
legato, che offre molto in termini di qualità della vita e
in cui la campagna ripaga ogni sforzo. Basta pensare che
oltre al Radicchio in quest’area si producono numerosi
vegetali di prima qualità, dagli ortaggi alla frutta. Ed è
proprio pensando al territorio come protagonista che,
n dall’inizio dell’attività, abbiamo voluto che nel nostro
menu il radicchio, nella giusta stagione, fosse il protago-nista assoluto, sia nei primi piatti, come il risotto, la pasta
fresca fatta in casa o l’orzotto, sia
nei secondi, abbinato alla carne o
al pesce.
IL RADICCHIO COME IN-
GREDIENTE DI PREPARA-ZIONI CLASSICHE O COMEPRODOTTO DA INTERPRE-TARE CON FANTASIA?Il radicchio è un ortaggio versatile,
che si presta a numerose inter-
pretazioni, alcune anche molto particolari. Personalmente io
trovo che siano le ricette tradizionali ad esaltare al meglio le
qualità di questo prodotto, e anche i gusti della clientela sem-
brano andare in questa direzione. Ovviamente il menu del
Perbacco propone rivisitazioni di ricette classiche, com’è nella
tradizione del locale. Utilizziamo ingredienti che provengano
preferibilmente dal nostro territorio, anche se nei piatti del
Perbacco si trovano anche alcune “incursioni” di prodotti
tipici di altre zone d’Italia, sempre nel rispetto della qualità.
Variamo spesso il menu in base a quello che ci offre il merca-
to ma alcune tra le proposte a base di radicchio che riscuoto-
no maggiore successo, e che perciò riproponiamo volentieri,
sono la quaglietta croccante con radicchio rosso di Treviso e il
letto di sgombro in olio cottura con battuta di radicchio.
PUò IL SUCCESSO DI UN PRODOTTO COINVOL-GERE L’INTERO TERRITORIO DI PRODUZIONE?Certamente avere un prodotto simbolo, conosciuto anche
all’estero, è molto importante per tutti gli operatori del
settore ubicati nella zona di produzione. Identicare un pro-
dotto con un territorio signica infatti animare e rafforzare
lo spirito interno alla comunità locale. Indubbiamente la
strada da fare è ancora molta, specialmente all’estero, ma
trovo che il Consorzio del Radicchio di Treviso in questi ulti-
mi anni si sia impegnato molto per valorizzare il ruolo degli
operatori del comparto e per promuovere in modo integrato
questo prodotto. E su questo aspetto anche noi del Perbacco
cerchiamo di fare la nostra parte.
PROTAGONIsTA DEL NOsTRO CONsuETO APPuNTAmENTO è IL TITOLARE DEL RIsTORANTE DI sCORZè, NEL CuOREdELL’AREA dI PRoduZIoNE dEL “FIoRE ChE SI MANGIA”
UL r
SGOMbRI CON bATTUTA
GOLOSA dI RAdICChIO,
fRUTTA SECCA E KETChUPdI PEPERONE ROSSOIngredienti (per 2 persone):
• per gli sgombri: 2 sgmbri, il cre di n radicchi,
50 gr. di frtta secca tritata (nci, mandrle, pistacchi
e pinli), ½ ccchiai di Acet Balsamic di Mdena,
sale e pepe q.b. e oli extra Vergine di oliva
• per il Ketchup: 1 peperne rss, 50 gr. di zccher,
1 dl. di acqa, Tabasc e Wrcestershire Sace
Preparazione
• Slettare gli sgmbri e cn l’ait di na pinzetta tglie-
re eventali spine. Tagliare gni lett in 2 parti, cndi-
re cn sale, pepe e n l d’li extra vergine. Amalga-
mare il battt di frtta secca cn il radicchi tritat e
cndire il ttt cn sale, pepe, li e acet balsamic.
Mesclare bene cn l’ait di na frchetta e stendere
spra gli sgmbri premend n p’ cn le dita.
• Nel frattemp ccere il peperne in frn a 180° per
circa 15 minti. Privarl della bccia e scaldare slla
amma l zccher cn l’acqa n a prtarl a 120°.
Mettere il peperne, il Tabasc e il Ketchp e lasciar
bllire il ttt per 1 mint e pi frllare.
• Pnete in frn gli sgmbri, adagiati s na placca
rivestita di carta da frn per evitare che si attacchin,
a 180° per 7 minti.
• Cmprre il piatt sprcandl del nstr Ketchp
e prvi gli sgmbri. Garnire cn della maggirana
fresca, qalche fglilina di menta, pepare e liare.
Perbacco,che radicchio!
Steano e Monica Tosato
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gricoltore per necessità, ma poi è
arrivata anche la passione. E, grazie
anche alla voglia di innovare, qualche
soddisfazione. Paolo Dotto, socio del
Consorzio dal 2010, ha 50 anni, ma
solo da dieci ha deciso di dedicarsi al settore agri-colo. Prima si occupava di meccanica, lavorando
alla Volvo e quindi allo sviluppo motori dell’A-
prilia. Dal primo gennaio 2000 ha mollato la sua
vecchia attività per dedicarsi alle coltivazioni di
frutta e verdura a titolo personale, in un’azienda
di circa 3 ettari di cui uno a radicchio certicato,
alle porte di Treviso, vicino all’aeroporto di San
Giuseppe. Inizialmente con pochissimo terreno,
ma con la voglia di portare comunque avanti un
lavoro serio e remunerativo.
COM’è INIZIATA LA SUA ATTIVITà AGRICOLA?Ho iniziato a 39 anni praticamente da zero, un
po’ per passione un po’ per necessità familiari.
Ho fatto il corso di primo insediamento e quello
per imprenditore agricolo, ma gli inizi non sono
stati incoraggianti. Il primo anno di raccolto una
grandinata mi ha distrutto tutto e non ero neppu-
re assicurato. E la sfortuna non mi ha abbando-
nato nemmeno
in seguito: in
4 annate su 8
la grandine ha
fatto disastri.
POI LECOSE SONOCAMBIATE…Diciamo che la
fortuna è arri-
vata invece col
sistema della
vendita diretta. Mi sono accorto, infatti,
di avere dei prodotti brutti ma buoni. Mi
sono inventato questa possibilità quando
è nata l’idea del chilometro zero. Così ho
fatto prima richiesta di una concessione
provvisoria di vendita diretta nel 2005,da effettuare nel mercato rionale del mio
quartiere. Tre anni dopo è diventata denitiva, ed
oggi, ogni sabato mattina dalle 7 alle 15, porto i miei
prodotti a vendere in piazza. Lo posso fare perché la
mia è una piccola azienda e questo è l’unico sistema
che rende davvero.
COM’è INIZIATA LA STORIA COL RADICCHIO?Col radicchio ho cominciato nel 2001, come inte-
grazione alle mie altre colture, perlopiù verdure
e frutta, come pesche e mele. Ho sfruttato le mie
conoscenze tecniche per creare un impianto mecca-
nizzato che funzionasse bene, con vasche separate.
Ho capito che l’unico sistema giusto per far rende-
re davvero remunerativo il radicchio era quello di
seguire il disciplinare. Cosa che ho sempre fatto. Per
anni ho eseguite prove su prove, cosa non facile vi-
sto che in agricoltura le variabili sono molte. Poi nel
2010 mi sono iscritto al Consorzio, perché credo sia
LA sTORIA DI PAOLO DOTTO, AGRICOLTORE quAsI PER NECEssITà, mA CHE HA sAPuTO RITAGLIARsIuN suO sPAZIO sOPRATTuTTO GRAZIE ALL’IDEA DELLA vENDITA DIRETTA
A
n i ni
un valido strumento per la promozione del radic-
chio, soprattutto se si vuole ampliare il mercato.
PENSA A QUALCHE SVILUPPO FUTURO?Da novembre a marzo mi occupo del radicchio,
cosa non facile certo, ma è un prodotto molto
interessante e su cui mi sto orientando. Il lavo-
ro è duro. Ma pur essendo una piccola azienda
ho sempre voluto operare diciamo così con un
sistema più industriale e avanzato. Anche perché
oggi l’unico modo per guadagnare, visto che il
prezzo lo fa solo il mercato, è quello di abbattere
i costi. Inoltre io mi considero più un tecnico che
un commerciale. Allargarmi? Ci sto pensando ma
è ancora presto.
Dotto Paolo Azienda AgricolaVerdure di stagione, pesche, noci pesche, mele, kiwi
Via Aeroporto 7 - 31100 Treviso - Tel. 0422 435177
LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201122
Dal coltivatoreal consumatore
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Variet disponibili di Radicchio
variegato di Castelfranco
I RIsuLTATI DELLE PROvE vARIETALI DI mIGLIORAmENTO GENETICO TENuTE NEL 2010 NEL CENTROSPERIMETALE “Po dI TRAMoNTANA” dI VENETo AGRICoLTuRA
i franco Tosini - veneto Agricoltura, Centro Sperimentale “Po i Tramontana”i Paolo Samo, Carlo Nicoletto, Greta Peretto - Uniersit i Paoa, dipartimento i Agronomia Amientale e Prouioni vegetali (dAAPv)
mentre dal rosso tardivo sembra derivare la colorazione
intensa e brillante delle variegature e la naturale predi-
sposizione alla forzatura-imbianchimento. Il prodotto che
ne deriva, oltre che delizioso al palato, è esteticamente
interessante così da aver suggerito il nome di “Rosa diCastelfranco” o “Fiore che si mangia”. Il cespo si presenta
con le caratteristiche foglie di colore bianco-crema ricche
l radicchio, in tutte le sue diverse tipologie cono-
sciute e più o meno intensamente coltivate, ha
assunto negli ultimi anni una notevole importanza
nel panorama orticolo del Veneto. A livello nazio-
nale, la supercie interessata dalla coltivazione delcomplesso delle tipologie di radicchio supera i 15.000
ettari, mentre la regione Veneto, che detiene il primato,
in termini di supercie investita, supera gli 8000 ettari
(Istat, 2010). Il radicchio “Variegato di Castelfranco”
nonostante risulti, in termini di supercie investita,
meno diffuso del “Rosso di Chioggia”, è molto apprezza-
to per la particolarità estetica che lo contraddistingue e
che lo rende un prodotto unico nel suo genere. Proprio
per questo, assieme al “Rosso di Treviso”, è stato il
primo prodotto orticolo a livello nazionale ad ottenere,
nel 1996, il riconoscimento dell’Indicazione GeogracaProtetta, da parte della Comunità Europea.
La sua storia e la sua tradizione sono strettamente lega-
te a quella del radicchio rosso di Treviso tardivo. Deriva
infatti quasi certamente da un incrocio di quest’ultimo
con la scarola. Dalla scarola deriva sicuramente la ca-
ratteristica foglia larga, spessa e di colore bianco-crema,
Idi variegature di tinte diverse, dal viola chiaro al rosso
violaceo al rosso vivo. Il sapore varia dal dolce all’amaro
molto delicato.
Vista l’importanza che il radicchio riveste soprattutto
in Veneto, il Centro Sperimentale Ortooricolo “Po diTramontana” di Veneto Agricoltura, da anni è impe-
gnato in un’intensa attività di miglioramento genetico
e sperimentazioni mirate a fornire un sostegno alle
azioni di salvaguardia, promozione e valorizzazione
attuate dal mondo produttivo. Fra le diverse ricerche
che hanno interessato il radicchio un settore molto
importante è rappresentato dall’attività relativa alle
prove varietali, che si pongono l’obbiettivo di fornire
ai diversi operatori della liera un quadro aggiornato
dell’offerta sementiera comparando materiali prove-
nienti dalla ricerca internazionale e nazionale con se-lezioni locali. Di seguito si farà riferimento ai risultati
conseguiti per la tipologia “Variegato di Castelfranco”
ottenuti nel corso del 2010.
MATERIALIE METODILa prova è stata
condotta nei campi
sperimentali del
Centro Ortoorico-
lo “Po di Tramonta-
na”, ubicato a Roso-
lina in provincia di
Rovigo e le 19 cul-
tivar appartenenti
a diverse classi di
maturazione, sono
state distribuite
in blocchi rando-
mizzati con 3 ripetizioni. La semina è stata effettuata in
vivaio in contenitori alveolati da 160 fori. Gli interventi
al camp
LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 23
«Panoramica el conronto arietale
Panoramica el conronto arietale nei primi stai i siluppo
Saturno (quarioglio): piante incoltiazione allo staio commerciaile
Panoramica el conronto arietale
5/11/2018 La Gazzetta del Radicchio n. 3 - 2011 - slidepdf.com
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preorite. Si è poi proceduto alla raccolta delle piante per
singola parcella, che sono state toilettate eliminando tutte
le foglie più esterne non edibili e, successivamente, contati
i grumoli di scarto e commerciabili. Per questi ultimi si è
provveduto alla loro pesatura, alla rilevazione dei diametri
equatoriale e polare e apertura/sfogliatura simulando il
confezionamento e quindi la preparazione del prodotto
per la commercializzazione e, successivamente, si è proce-
duto alla valutazione dell’uniformità, colore, variegatura,
margine fogliare. Ciò ha consentito di calcolare il pesounitario dei grumoli commerciabili oltre alla percentuale
di scarto, rappresentata da quelli troppo piccoli o con
dimensioni eccessive per la tipologia, espressa sul nume-
ro totale delle piante raccolte. I dati ricavati sono stati
elaborati utilizzando il test ANOVA e le medie sono state
separate mediante il test HSD di Tukey.
RISULTATI RADICCHIO“VARIEGATO DI CASTELFRANCO”
Relativamente agli aspetti produttivi le cultivar in provahanno registrato produzioni commerciabili da 1,31 kg/
m2, per la cv CASTELFRANCO 2 PRECOCE, a 3,05
kg/m2 per PLUTONE. Quest’ultima cultivar assieme a
SATURNO, T&T CASTELLANO PRECOCE e NEBULOS,
hanno prodotto anche i migliori pesi unitari dei grumoli
superiori a 480 g.
Il numero di grumoli di scarto è stato valutato sul
totale delle piante raccolte, e, ad esclusione di CA-
STELFRANCO 2 PRECOCE, FABIO e VARIEGATO N°
2 che hanno fornito una quota superiore al 20%, tutte
le altre hanno registrato valori uguali o inferiori al 12%,mentre la cv CRISTAL non ha fatto registrare nessun
grumolo di scarto.
Prendendo in esame alcune caratteristiche qualitative del
prodotto commerciabile si osserva che PLUTONE seguita
da VENUS, SATURNO, T&T CASTELLANO PRECO-
CE, T&T CASTELLANO MEDIO, NEBULOS, CRISTAL,
MERCURIO, e NETTUNO, ha manifestato la maggiore
uniformità dei grumoli, mentre
colturali hanno visto nell’ordine: ripuntatura a 0.50 m
di profondità, aratura a 0.40 m, fresatura a circa 0.25 m
e inne, con apposita baulatrice, si sono formate prose
larghe 1.40 m e alte 0.10 m, idonee ad ospitare 3 le di
piante. Il sesto d’impianto ha previsto distanza tra le le
di 0.42 m e sulla la di 0.40 m, per una densità di 5.9
piante/m2. La concimazione, effettuata dopo aver consi-
derato la dotazione di nutrienti del suolo, ha previsto la
distribuzione di 2 t ha-1 di letame pellettato, prima della
lavorazione principale, mentre con i concimi chimici,interrati con la fresatura al momento della preparazione
del terreno per il trapianto, si sono apportati 20 kg ha-1
di N, 40 kg ha-1 di P2O5 e 50 di K2O. In copertura si
sono poi applicati ulteriori 30 kg ha-1 di N sotto forma
di azoto nitrico con nitrato di calcio (15.5%). Per il con-
trollo delle infestanti è stato eseguito un solo intervento
in pre-trapianto con propizamide (kerb o 4 L ha-1). La
difesa tosanitaria è stata eseguita, secondo normative
di tipo integrato.
Quando, per le diverse cultivar, nell’ambito delle treparcelle che rappresentavano le ripetizioni, si poteva
individuare circa il 70-80% di piante commerciabili,
identicate da grumolo molto evidente e mediamente
compatto, è stato effettuato il rilievo mirato alla va-
lutazione dello stato sanitario e delle eventuali piante
al camp
LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201124
Plutone (quarioglio): pianta in coltiazione allo staiocommerciaile
T&T Castellano precoce: piante in coltiazione prontea essere raccolte
Lucrezia (T&T): grumolo aperto prontoper il conezionamento
Plutone (quarioglio): grumoloaperto pronto per il conezionamento
Saturno (quarioglio): grumoli aperti prontiper il conezionamento
Neulos (quarioglio): grumolo apertopronto per il conezionamento
tutte le altre cultivar hanno dimostrato valori modesti.
Per quanto riguarda gli aspetti dimensionali del grumo-
lo, risultati statisticamente signicativi, T&T CASTEL-
LANO MEDIO si è dimostrata la cultivar con la maggior
pezzatura, mentre CRISTAL ha fatto registrare grumoli
più piccoli (compatti), ma sempre commerciabili, per il
minor diametro polare e uno dei minori in relazione a
quello equatoriale. Relativamente al colore delle foglie
del grumolo ad esclusione di CASTELFRANCO 5 TAR-
DIVA, MASERA’ e VARIEGATO N°2 che hanno eviden-
ziato un valore insufciente, tutte le altre cultivar hanno
mostrato caratteristiche cromatiche soddisfacenti e
tipiche della coltura stessa. Nei confronti della variega-
tura delle foglie, ad esclusione di CASTELFRANCO 2
PRECOCE che ha mostrato delle foglie appena screziate
e di FABIO, CASTELFRANCO 5 TARDIVA e VARIEGA-
TO N° 2 le cui foglie sono apparse con una screziatura
troppo marcata, tutte le altre cultivar hanno fornito
punteggi più che soddisfacenti. Concludendo con l’ul-
tima caratteristica qualitativa valutata, tutte le cultivarhanno mostrato un margine delle foglie dei grumoli da
leggermente ondulato a dentato e frastagliato e nessuna
ha presentato margine liscio.
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raccogliere l’eredità e le sorti
dell’Associazione e a farle ri-
prendere il faticoso cammino
così bruscamente interrotto dalla
scomparsa di Iginio Zugno, è Na-
talino Salvati, nuovo presidente nominato
dal Consiglio di amministrazione lo scorso
luglio, il quale è sempre stato presente e
attivo per la promozione del territorio. Ma
per conoscere meglio la
sua personalità e il suo
impegno dobbiamo fare
qualche passo indietro,
agli inizi degli anni ‘90,
quando per la prima volta
si avvicinò al volontariato
e all’organizzazione delle
mostre dell’artigianato
sparse nel territorio del Comune di Scorzè,
prendendone parte sempre più spesso,
dimostrando entusiasmo e disponibilità,
tanto da essere quindi eletto dopo dieci
anni presidente della Pro Loco di Scorzè. Fu
proprio questa responsabilità che lo por-
tò a pensare alla valorizzazione di uno dei
prodotti maggiormente presenti nell’ambitocomunale, il radicchio. Trovando nuove
idee e confrontandosi con le Pro Loco del
miranese, Salvati iniziò il cammino che por-
tò a nuove importanti iniziative, coadiuvate
dall’Unpli provinciale e dal Consorzio del
Decumano, del quale ne fu anche compo-
nente. Tutto ciò portò a molteplici idee, vol-
te ad un unico interesse, quale la creazione
di un vero e proprio punto di riferimento
per l’incontro tra i produttori, le associazio-
Natalino Salvati
nuovo presidentedell’Associazione
SuCCEdE A IGINIo ZuGNo - PREMATuRAMENTE SCoMPARSo NEL GIuGNo SCoRSo - A CAPoDELL’AssOCIAZIONE sTRADA DEL RADICCHIO ROssO DI TREvIsO E vARIEGATO DI CAsTELfRANCO
A
straa facen
ni locali e i cit-
tadini; un’asso-
ciazione che dia
valore al lavoro
e all’impegno,
nonché stabilità alla direzione adottata. Ini-
ziando a fondare le basi con i consigli d’am-
ministrazione delle realtà limitrofe a Scorzè,
Natalino s’impegnò partecipando a svariati
eventi di natura provinciale ed europea per
far conoscere il radicchio, tramite mol-
teplici manifestazioni e sempre coadiu-
vato dai suoi volontari. Questi eventi lomotivarono ancor di più quando iniziò
a prendere forma l’Associazione del-
la Strada del Radicchio. Il suo ampio
interesse dimostrato anche dal punto
di vista politico come assessore al Turi-
smo ed attività istituzionali e pubbli-
che relazioni, nel comune di Scorzè, gli
permise di favorire la nascita e il pro-
gredire di questa associazione colma di
positività e soddisfazioni.
LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 25
UN RICORdO dI IGINIO Infaticabile, pers, sempre attiv, Igini Zgnha lasciat n segn imprtante nell’Assciazineche in maniera eterminante ha cntribit a farnascere e crescere. La sa manit e etermina-zine hann garantit il cinvlgiment sempremaggire i Istitzini, agricltri e cmmercianti,attrn alla sa iea i n territri nit, spi-tale, gistamente valrizzat e apprezzat perle se ricchezze. Le prfne raici nella terrain ci ha visst e il r lavr ei campi gli
hann cnsentit i capire prima i altri le graniptenzialit i na cmnit ricca i stria e i valri. Testar nel raggingere gli biettivi ssati,era sempre prnt a cniviere e cnfrntarele prprie iee. Cn la sa scmparsa viene amancare n imprtante pnt i riferiment ellanstra Assciazine. Grazie, Igini, per qell checi hai at.Un malore improvviso, avvenuto nella sua casa
di Rio San Martino. Così lo scorso 7 giugno, a soli
59 anni, è morto Iginio Zugno, presidente dellaStrada del radicchio rosso di Treviso e variegato
di Castelfranco ed ex assessore a Scorzè nella
prima metà degli anni Novanta. Zugno era in
pensione dopo aver lavorato come chimico alla
Montedison di Marghera. Tra il 1990 e il 1995
era stato assessore alla Casa, ai Trasporti e
all’Agricoltura con Igino Michieletto sindaco. La
sua grande passione era la terra,
tanto da avere un appezzamento
che curava. Questo gli ha permes- so di diventare presidente dell’as-
sociazione Strada del radicchio
rosso di Treviso e variegato di
Castelfranco, che ha sede a Zero
Branco, e portava avanti la mostra
sull’agricoltura che si svolge ogni
anno a novembre durante la Festa
del radicchio di Rio San Martino.
e ui ciuo
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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201126
e ui ciuo
Igp signica, come spero ormai tutti sappiano,
Indicazione Geograca Protetta. E’ un marchio
europeo che stabilisce e certica delle precise
regole di produzione, sancendo un vero patto con
il consumatore. Per questo Igp non è un capriccioo un vezzo da fregiarsi per ragioni di immagine.
L’unico e vero Radicchio Rosso di Treviso è solo ed
esclusivamente quello che ha con sé il marchio Igp.
Lo stesso vale per il radicchio Variegato di Castel-
franco Veneto Igp. Il consumatore deve pretendere
di trovare questo marchio di indicazione geograca
protetta accostato al prodotto in tutti i luoghi in cui
si vende o si fa degustare l’unico vero e originale
“ore che si mangia”.
Se questo simbolo manca o alla richiesta non viene
mostrato allora non si è di fronte al vero e originale
Radicchio Rosso di Treviso (precoce e tardivo) o al
vero e originale Variegato di Castelfranco Veneto.
Questa è una regola di sostanza e non solo di forma
proprio perché l’Indicazione Geograca Protetta
viene concessa per far rispettare un disciplinare di
produzione che garantisce il consumatore, il pro-
duttore certicato e soprattutto la qualità e l’origine
del prodotto. A tutti i produttori, i consumatori e
agli amici del Radicchio Rosso di Treviso ed a quelli
del Variegato di Castelfranco Veneto Igp auguro una
stagione esaltante nel nome di questo prodotto che
è uno dei simboli del made in Italy agroalimentare.
“IL VERO RADICCHIOROSSO DI TREVISO
è SOLO QUELLO IGP
di LUCA PINzIDirettore Responsabile
de La Gazzetta del Radicchio
IL mARCHIO DI INDICAZIONE GEOGRAfICA PROTETTA GARANTIsCECHE IL PRODOTTO sIA ORIGINALE E DI quALITà, A TuTTO vANTAGGIODEL CONsumATORE CHE LO DOvREBBE RICHIEDERE sEmPRE
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Pomodoro Lepidotteri
(Helicoverpa armigera,
Spodoptera spp.,
Tuta absoluta)
0,4 3 gg
Lattughe e altreinsalate compresele brassicacee, erberesche
Lepidotteri
(Helicoverpa armigera,
Spodoptera exigua,
Spodoptera spp.,
Ostrinia nubialis)
0,4 14 gg
Cavoli a testa,cavolfore, cavolobroccolo
Lepidotteri
(Plutella brassicae,
Pieris brassicae,
Spodoptera spp.)
0,4 3 gg cavolo
broccolo
7 gg cavoli
a testa
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Etichetta
Syngenta, societ interamente dedicata all’agribusiness, è vicina ai
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20-50 microns
3-5 microns
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SYNGENTA contro i lepidotteri.
Calendario di diesa, lepidotteri del radicchio
1a generazione 2a generazione 3a generazione
OvodeposizioneComparsa primelarve
0,4 l/ha
1-2 applicazioni
a 7-14 gg
1,5 kg/ha
2-3 applicazioni
a 7-14 gg
1 kg/ha