VADEMECUM
LA PREVIDENZA E L’ASSISTENZA
DEL DOTTORE COMMERCIALISTA
A cura della
Commissione Istituzionale “Rapporti tra Iscritti e Cassa di
Previdenza”
Presidente: Dott.ssa Amelia Luca
Membri della Commissione
Stefano De Stefanis, Alessandro Grossi,
Enrico Marangoni, Daniela Senlis Manferrari.
Bologna, novembre 2018
2
Questo vademecum vuole essere un aiuto al dottore commercialista che si iscrive per
la prima volta all’Ordine ed a tutti i colleghi che, nel corso della loro professione,
possano avere dei dubbi in merito ad alcuni aspetti riguardanti la loro posizione
previdenziale ed assistenziale. Non si è voluto trattare tutti gli argomenti, ma solo
darne un’idea di base, rimandando alla normativa riguardante la Cassa Nazionale di
Previdenza ed Assistenza a favore dei Dottori Commercialisti – CNPADC, per gli
approfondimenti.
3
INDICE
1) Soggetti obbligati all’iscrizione alla CNPADC
2) I tirocinanti e la pre-iscrizione
3) La contribuzione e gli adempimenti contributivi
4) Le prestazioni previdenziali:
4.1 . pensione di vecchiaia
4.2 . pensione di vecchiaia anticipata
4.3 . pensione unica contributiva
4.4 . supplemento di pensione
4.5 . pensione di invalidità
4.6 . pensione di inabilità
4.7 . pensione di reversibilità e pensione indiretta
4.8 . pensione in totalizzazione
5) Il metodo di calcolo delle prestazioni pensionistiche
6) Le prestazioni assistenziali più ricorrenti:
6.1 . indennità di maternità
6.2 . contributo a sostegno della maternità
..6.3 . interruzione della gravidanza
6.4 . aiuto economico in caso di bisogno
4
5
1) SOGGETTI OBBLIGATI ALL’ISCRIZIONE ALLA CNPADC
OBBLIGO DI ISCRIZIONE
Sono obbligati tutti gli iscritti all’Albo, sezione A, con l’abilitazione alla professione di dottore
commercialista e l’apertura della partita iva individuale, o in forma associata, con codice attività
692011 (ex 7412A) o equiparabile.
Il dottore commercialista che, al momento dell’iscrizione, ha meno di 35 anni di età e si iscrive per
la prima volta alla Cassa, ha diritto alle agevolazioni di cui in seguito, per i primi tre anni di
iscrizione purché che corrispondano ai primi tre anni di esercizio della professione.
ESONERATI
Sono esonerati coloro che, pur in presenza dei requisiti, siano iscritti ad altra forma di previdenza
obbligatoria o ad altra cassa professionale, ed i beneficiari di un trattamento pensionistico a carico
di un altro ente di previdenza. Coloro che si trovano in condizione di esonero, hanno, comunque, la
facoltà di iscriversi alla Cassa.
Nel caso in cui venga a cessare il titolo di esonero, vi sono sei mesi di tempo per effettuare
l’iscrizione ordinaria alla Cassa.
Vi è l’obbligo di presentare domanda di esonero e di versare la contribuzione integrativa.
Per completezza, va ricordato che la mancata iscrizione alla Cassa fa sorgere l’obbligo di iscrizione
alla Gestione separata INPS, in quanto il reddito prodotto risulta non soggetto ad altra forma
previdenziale.
TERMINI PER L’ISCRIZIONE
Sei mesi dall’inizio dell’attività o dalla cessazione del titolo di esonero.
Adempimenti legati all’iscrizione
- Versamento dei contributi minimi soggettivo ed integrativo, nonché dell’indennità di
maternità, in due rate scadenti il 31 maggio ed il 31 ottobre.
6
- Comunicazione annuale dei dati riguardanti il reddito netto professionale ed il volume
d’affari (al netto del contributo integrativo). La comunicazione è obbligatoria, qualunque sia
l’ammontare del reddito o volume d’affari prodotto. La scadenza della presentazione è il 15
novembre e va effettuata con il servizio telematico SAT PCE.
- Pagamento delle eventuali eccedenze dei contributi soggettivo ed integrativo, calcolate sui
dati reddituali dell’anno precedente. Il versamento può essere effettuato in unica soluzione
entro il 16 dicembre oppure si può richiedere il pagamento rateale. Tale ultima opzione
dovrà essere effettuata con adesione tramite il servizio SAT PCE, entro il 15 novembre.
7
2) I TIROCINANTI E LA PRE-ISCRIZIONE
Che cosa è la pre-iscrizione
La pre-iscrizione è l’istituto riservato ai tirocinanti, per consentire loro di ottenere una copertura
previdenziale pari al periodo del tirocinio (cui aggiungere, facoltativamente, un periodo massimo di
ulteriori 3 anni), a condizione che venga presentata domanda di iscrizione alla Cassa entro 2 anni
dal termine della pre-iscrizione stessa.
Requisiti per la domanda
I tirocinanti, inclusi coloro che percepiscono una borsa di studio, possono accedere alla pre-
iscrizione facendone apposita domanda alla Cassa.
La domanda di pre-iscrizione va presentata tassativamente prima dell’iscrizione all’albo ed entro 5
anni dalla data di iscrizione al Registro dei praticanti.
Nel modulo di domanda, ciascun tirocinante deve specificare l’anno di decorrenza della pre-
iscrizione, che può avere inizio dal 1° gennaio dell’anno d’iscrizione al Registro dei praticanti
oppure dal 1° gennaio di uno dei due anni successivi.
Sono esclusi dalla pre-iscrizione quei tirocinanti che siano iscritti, o lo siano stati, ad altro Ente di
previdenza obbligatoria, per lo stesso periodo e per la medesima attività.
Durata
La pre-iscrizione ha una durata massima di 6 anni, vale a dire quelli di tirocinio (al massimo 3) ed,
eventualmente, i 3 successivi.
Cessazione della pre-iscrizione
La cessazione della pre-iscrizione avviene a seguito di:
a) iscrizione ordinaria alla Cassa con effetto dal 31 dicembre dell’anno precedente quello in cui
decorre l’iscrizione ordinaria alla Cassa.
8
b) richiesta di cancellazione da parte del tirocinante con effetto dal 31 dicembre dell’anno di
richiesta del tirocinante
c) al termine del triennio utile ai fini dell’iscrizione all’Albo, successivo alla conclusione del
tirocinio.
Restituzione dei contributi versati
La restituzione può essere richiesta dal tirocinante a seguito della cancellazione ovvero nel caso in
cui non ci sia domanda d’iscrizione ordinaria alla Cassa entro 2 anni dal termine della pre-
iscrizione. Al richiedente sono restituiti tutti i contributi versati durante il periodo di pre-iscrizione,
maggiorati degli interessi legali.
Per richiedere la cancellazione, la restituzione dei contributi o il rimborso di somme non dovute
occorre compilare l’apposito modulo di domanda.
Contribuzione dovuta - Contributo fisso annuale
La pre-iscrizione comporta il versamento di un contributo fisso annuale da scegliere, di anno in
anno, fra 3 importi previsti ed indicati nella seguente tabella:
ANNI CONTRIBUTO FISSO ANNUALE
2010 € 533,00 € 1.065,00 € 2.131,00
2011 € 538,00 € 1.075,00 € 2.150,00
2012 € 549,00 € 1.098,00 € 2.195,00
2013 € 566,00 € 1.132,00 € 2.263,00
2014 € 578,00 € 1.157,00 € 2.313,00
2015 € 581,00 € 1.164,00 € 2.327,00
2016 € 581,00 € 1.164,00 € 2.327,00
2017 € 581,00 € 1.164,00 € 2.327,00
2018 € 584,00 € 1.171,00 € 2.341,00
9
Nelle annualità comprese tra il 2004 ed il 2007 gli importi della contribuzione erano previsti, a
scelta, tra i seguenti: €500,00 - €1.000,00 - €2.000,00.
In caso di retrodatazione della pre-iscrizione, al contributo annuale si aggiunge un importo di Euro
30,00 per ciascuna annualità precedente l’anno di presentazione della domanda. Il versamento di
quanto complessivamente dovuto a titolo di contributi e maggiorazioni per il periodo di
retrodatazione si esegue cumulativamente in unica soluzione.
Termine e modalità di versamento
Il termine per il versamento del contributo annuale è il 30 giugno. Il pagamento va effettuato
esclusivamente mediante bollettino MAV da generare on line utilizzando il servizio web PCT,
disponibile nell'Area "Tirocinanti Pre-iscritti".
Nel caso in cui, alla data di scadenza, non si fosse ricevuta la comunicazione dell’avvenuta pre-
iscrizione, il tirocinante dovrà attendere la comunicazione da parte della Cassa ed effettuare il
pagamento entro 90 giorni dalla ricezione, sempre mediante MAV da generare on line utilizzando il
servizio web PCT.
I termini che cadono in giorno prefestivo o festivo sono prorogati al successivo primo giorno non
festivo.
Tardivo versamento
Per i versamenti tardivi verrà applicata una sanzione fissa pari a euro 30,00, accertata direttamente
dalla Cassa.
10
3) LA CONTRIBUZIONE E GLI ADEMPIMENTI CONTRIBUTIVI
Contributo soggettivo
E’ dovuto da tutti gli iscritti ed è calcolato in percentuale al reddito netto professionale, risultante
dalla dichiarazione dei redditi, con un’aliquota variabile scelta dallo stesso iscritto, da applicare fino
ad un reddito professionale netto massimo. E’ comunque prevista una contribuzione minima
obbligatoria per tutti gli iscritti ad eccezione degli iscritti alla Cassa con meno di 35 anni di età nei
primi 3 anni di iscrizione se coincidenti con i primi tre anni di esercizio, oppure con più di 35 anni
di età e la decorrenza di iscrizione compresa nel quinquennio 2017-2021.
ANNI DI
DICHIARAZIONE
ALIQUOTA
CONTRIBUTO
REDDITO
PROFESSIONALE
NETTO MASSIMO
CONTRIBUTO
MINIMO*
2013 Dal 11% al 100% € 168.250,00 € 2.530,00
2014 Dal 12% al 100% € 172.000,00 € 2.590,00
2015 Dal 12% al 100% € 173.050,00 € 2.610,00
2016 Dal 12% al 100% € 173.050,00 € 2.610,00
2017 Dal 12% al 100% € 173.050,00 € 2.610,00
2018 Dal 12% al 100% € 174.100,00 € 2.630,00
LA CONTRIBUZIONE
Soggettivo
% da applicare sul reddito netto
ppproprofessionale
Integrativo
% da applicare sui
corrispettivi
Maternità
Contributo fisso
11
Contributo integrativo
E’ una maggiorazione che tutti i Dottori Commercialisti che esercitano la professione, anche se non
iscritti alla Cassa in quanto esonerati, devono applicare su tutti i corrispettivi rientranti nel volume
d’affari IVA. Il contributo è stabilito nella misura del 4% e deve essere applicato e versato,
indipendentemente dall’effettiva riscossione dello stesso, con un importo minimo stabilito ogni
anno.
ANNI DI
DICHIARAZIONE
ALIQUOTA
CONTRIBUTO
CONTRIBUTO
MINIMO*
2013 4% € 759,00
2014 4% € 777,00
2015 4% € 783,00
2016 4% € 783,00
2017 4% € 783,00
2018 4% € 789,00
il contributo minimo non è dovuto dagli iscritti alla Cassa con meno di 35 anni di età nei
primi 3 anni di iscrizione se coincidenti con i primi tre anni di esercizio, o iscritti con più di
35 anni di età e decorrenza di iscrizione nel quinquennio 2017-2021. In questo caso deve
essere versata l’effettiva maggiorazione del 4% sul volume d’affari IVA dichiarato.
12
Contributo maternità
E’ dovuto da tutti gli iscritti in misura fissa stabilita annualmente in funzione dei relativi costi
sostenuti dalla Cassa.
ANNI DI
DICHIARAZIONE
CONTRIBUTO
2013 € 104
2014 € 90
2015 € 92
2016 € 82
2017 € 95
2018 € 79
13
4) PRESTAZIONI PREVIDENZIALI
4.1) PENSIONE DI VECCHIAIA
La pensione di vecchiaia è corrisposta, su domanda, ai professionisti che possano far valere
annualità di effettiva iscrizione e contribuzione ante 1° gennaio 2004 e che abbiano maturato i
seguenti requisiti anagrafico-contributivi:
ANNO DI NASCITA ETA’ ANAGRAFICA ANNI DI ISCRIZIONE
E CONTRIBUZIONE
sino al 1939 65 30
1940-1941 66 31
1942-1943 67 32
dal 1944 in poi 68 33
per tutti 70 25
La pensione di vecchiaia decorre dal 1° giorno del mese successivo al contestuale raggiungimento
dei requisiti anagrafici e contributivi richiesti e consente la prosecuzione dell’esercizio
professionale al fine di maturare il supplemento di pensione. La pensione di vecchiaia è reversibile.
Riferimenti normativi:
• Legge 29 gennaio 1986, n. 21 – Art. 1 Prestazioni - Art. 2 Pensione di Vecchiaia.
• Statuto – Titolo IV: Trattamenti previdenziali e assistenziali – Art. 10 Prestazioni – Art. 11
Beneficiari.
• Regolamento di Disciplina del Regime Previdenziale – Art. 12 Requisiti per la maturazione del
diritto al pensionamento di vecchiaia e misura del trattamento.
• Regolamento di disciplina delle funzioni di previdenza – Art. 3 Pensione di Vecchiaia – Art. 17
Maggiorazione del trattamento pensionistico per gli ex combattenti.
14
4.2) PENSIONE DI VECCHIAIA ANTICIPATA
La pensione di vecchiaia anticipata (ex anzianità) è corrisposta, su domanda, ai professionisti che
possano far valere annualità di effettiva iscrizione e contribuzione ante 1° gennaio 2004 e che
abbiano maturato i seguenti requisiti:
ANNO ETA’ ANAGRAFICA ANNI DI ISCRIZIONE
E CONTRIBUZIONE
e contribuzione
sino al 31/12/2004
58 35
- 40
dal 01/01/2005
61 38
- 40
I requisiti di 58 anni di età anagrafica e 35 anni di anzianità contributiva sono applicati,
successivamente al 31/12/2004 e subordinatamente alla cancellazione dall’Albo, agli iscritti Cassa
con invalidità permanente nella misura almeno del 50%, certificata da struttura pubblica.
La decorrenza della pensione di vecchiaia anticipata viene fissata, in presenza di domanda, nel
rispetto delle c.d. “finestre di accesso”. Il riconoscimento della pensione di vecchiaia anticipata
consente la prosecuzione dell’esercizio professionale al fine di maturare il supplemento di pensione.
La pensione di vecchiaia anticipata è reversibile.
Riferimenti Normativi:
Legge 29 gennaio 1986, n. 21 – Art. 1 Prestazioni - Art. 3 Pensione di anzianità.
Statuto – Titolo IV: Trattamenti previdenziali e assistenziali – Art. 10 Prestazioni – Art. 11
Beneficiari
Regolamento di Disciplina del Regime Previdenziale – Art. 14 Requisiti per la maturazione del diritto
al pensionamento di “vecchiaia anticipata” e misura del trattamento.
Regolamento di disciplina delle funzioni di previdenza – Art. 5 Pensione di anzianità - Art. 17
Maggiorazione del trattamento pensionistico per gli ex combattenti.
Legge 27 dicembre 1997, n. 449 – Art. 59, commi 6, 7 e 8, Disposizioni in materia di previdenza,
assistenza, solidarietà sociale e sanità.
15
4.3) PENSIONE UNICA CONTRIBUTIVA
A chi spetta
La pensione unica contributiva è corrisposta su domanda, ai professionisti che possano far valere
annualità di effettiva iscrizione e contribuzione dal 1° gennaio 2004.
Requisiti
ETA’ ANAGRAFICA ANNI DI ISCRIZIONE E
CONTRIBUZIONE
62 Almeno 5
Prima dell’attribuzione della pensione unica contributiva la Cassa verifica:
1) la regolarità della posizione del professionista;
2) l’insussistenza di cause di incompatibilità con l’esercizio della professione di Dottore
Commercialista.
Quando spetta
La pensione unica contributiva decorre dal 1° giorno del mese successivo alla presentazione della
domanda.
È consentita la prosecuzione dell’esercizio professionale al fine di maturare il supplemento di
pensione.
Quanto spetta
Nei servizi online del sito della CNPADC è disponibile la simulazione dell’importo lordo di
pensione spettante alla decorrenza di legge.
Agli appartenenti alle categorie indicate alla legge 24/05/1970 n.336 e successive modificazioni (ex
combattente, mutilato o invalido di guerra, vedova di guerra, profugo, orfano di guerra o di caduti
per fatto di guerra, deportato, perseguitato politico o razziale) la Cassa riconosce, compilando anche
l’ulteriore richiesta utilizzando il modulo disponibile nel sito della Cassa, la maggiorazione prevista
dall’art. 6 della legge 140 del 15/04/1985.
16
Nell’ipotesi in cui l’ammontare della pensione unica contributiva lorda annua sia inferiore agli
importi di cui alla seguente tabella, il professionista può richiedere in sostituzione del trattamento
pensionistico, la liquidazione del montante contributivo maturato
Anno di decorrenza Importo minimo
2008 € 2.156,38
2009 € 2.212,45
2010 € 2.258,91
2011 € 2.279,24
2012 € 2.327,10
2013 € 2.399,24
2014 € 2.452,02
2015 € 2.466,73
Domanda
La domanda di pensione unica contributiva deve essere redatta su apposito modulo disponibile nel
sito della CNPADC www.cnpadc.it (Home » Dottori Commercialisti » Come fare per » Le
prestazioni previdenziali CNPADC » Pensione unica contributiva).
4.4) SUPPLEMENTO DI PENSIONE
Il supplemento di pensione è una prestazione previdenziale corrisposta, su domanda
dell’interessato, ai professionisti che proseguono o riprendono l’attività’ professionale,
successivamente al riconoscimento da parte della Cassa della pensione di vecchiaia, di vecchiaia
anticipata, di anzianità e di pensione unica contributiva.
A chi spetta
Il supplemento di pensione contributivo spetta a coloro che dopo il riconoscimento della pensione di
vecchiaia, di vecchiaia anticipata, di anzianità e di pensione unica contributiva abbiano ripreso o
continuato l’attività professionale per almeno cinque anni.
Il supplemento di pensione contributiva spetta anche a coloro che, dopo il riconoscimento di uno o
più supplementi quinquennali, cessino dall’iscrizione alla Cassa con un periodo di contribuzione
inferiore a cinque anni.
17
Quando spetta - Decorrenza
Il supplemento di pensione decorre dal 1° giorno dell’anno successivo al completamento del
quinquennio (o della sua parte se successiva).
Domanda
La domanda di supplemento di pensione contributivo deve essere redatta su apposito “modulo”
disponibile nel sito.
4.5) PENSIONE DI INVALIDITÀ
La pensione di invalidità ha il suo presupposto nella riduzione della capacità lavorativa del dottore
commercialista.
Essa è corrisposta, previa domanda, agli iscritti alla Cassa la cui capacità lavorativa sia ridotta a
meno di 1/3 a causa di:
- malattia o infortunio sopravvenuti all’iscrizione;
oppure
- aggravamento di malattia o infortunio preesistenti all’iscrizione, verificatosi in un periodo
successivo alla stessa.
Per avere diritto a tale tipo di prestazione, gli iscritti devono aver maturato i seguenti requisiti:
RIDUZIONE CAPACITÀ
LAVORATIVA
ANZIANITÀ CONTRIBUTIVA
IN CASO DI MALATTIA
ANZIANITÀ
CONTRIBUTIVA
IN CASO DI INFORTUNIO
A meno di 1/3
(≥ 66,67%)
10 anni, ridotti a 5 se l’iscrizione
alla Cassa è avvenuta
anteriormente al compimento del
36° anno di età
5 anni o la sola
presentazione della
domanda di iscrizione
se avvenuta prima del
36° anno di età
Esiste dunque un primo requisito sine qua non, identificato nella riduzione della capacità lavorativa
del professionista che, come indicato nella tabella che precede, deve essere significativa (non meno
di 1/3).
18
Una volta accertata la suddetta riduzione di capacità lavorativa, il diritto alla pensione di invalidità
viene riconosciuto se sussiste l’anzianità contributiva (10 anni, con l’eccezione a 5 sopra indicata,
ovvero 5 anni, a seconda che si tratti di malattia o infortunio).
Quando spetta - Decorrenza
La pensione di invalidità decorre dal 1° giorno del mese successivo alla presentazione della relativa
domanda, salvo che l’insorgenza della patologia in misura normativamente rilevante non sia
refertata in data successiva all’inoltro della domanda stessa; in quest’ultimo caso, la pensione
decorre dal 1° giorno del mese successivo all’insorgenza della patologia risultante dal referto.
Prima dell’attribuzione della pensione di invalidità, la Cassa verifica la regolarità della posizione
del professionista e l’insussistenza di cause di incompatibilità con l’esercizio della professione di
Dottore Commercialista.
Agli appartenenti alle categorie indicate dalla legge 24/05/1970, n. 336 e successive modificazioni
(ex combattente, mutilato o invalido di guerra, vedova di guerra, profugo, orfano di guerra o di
caduti per fatto di guerra, deportato, perseguitato politico o razziale), la Cassa riconosce, su
richiesta, la maggiorazione prevista dall’art. 6 della legge 140 del 15/04/1985 (lire 30.000 mensili,
quindi €. 15,49, suscettibili di perequazione automatica).
Il riconoscimento della pensione di invalidità consente la prosecuzione dell’esercizio
professionale e, al raggiungimento dei requisiti anagrafico – contributivi necessari per la pensione
di vecchiaia, vecchiaia anticipata e della pensione unica contributiva, il professionista può chiedere
la liquidazione di queste ultime in sostituzione della pensione di invalidità. In caso di mancato
raggiungimento del diritto alla pensione di vecchiaia, di vecchiaia anticipata o della pensione unica
contributiva, la contribuzione soggettiva versata dopo il pensionamento di invalidità dà luogo alla
riliquidazione di quest’ultima con decorrenza dal 1° gennaio dell’anno successivo alla cancellazione
dalla Cassa.
La pensione di invalidità è reversibile.
REVISIONE
Se all’atto dell’attribuzione della pensione di invalidità il referto medico prevede la “revisionabilità”
dello stato invalidante, il professionista sarà sottoposto, ogni tre anni, ad ulteriori visite mediche per
verificare la permanenza dell’invalidità.
La pensione diviene definitiva se lo stato invalidante è confermato per due volte consecutivamente.
Qualora invece il referto medico attesti che la capacità lavorativa non è più ridotta a meno di un
terzo, la Cassa procede alla revoca della pensione con effetto dal 1° giorno del mese successivo a
quello della visita medica.
19
4.6) PENSIONE DI INABILITÀ
La pensione di inabilità si basa sulla riduzione integrale della capacità lavorativa del dottore
commercialista. Essa è corrisposta, su domanda, agli iscritti alla Cassa la cui capacità lavorativa sia
esclusa in modo permanente e totale, a causa di:
- malattia o infortunio sopravvenuti all’iscrizione,
oppure
- aggravamento di malattia o infortunio preesistenti all’iscrizione, verificatosi in un periodo
successivo alla stessa.
Per avere diritto a tale tipo di prestazione gli iscritti devono aver maturato i seguenti requisiti:
RIDUZIONE CAPACITÀ
LAVORATIVA
ANZIANITÀ CONTRIBUTIVA
IN CASO DI MALATTIA
ANZIANITÀ
CONTRIBUTIVA
IN CASO DI
INFORTUNIO
Totale e permanente
(100%)
10 anni, oppure la sola iscrizione se
continuativa ed effettuata
anteriormente al compimento del
36° anno di età
Sola iscrizione
Anche in questo caso, come nella pensione di invalidità, esiste un primo requisito fondamentale,
individuato nella riduzione totale e permanente della capacità lavorativa del professionista.
Una volta accertata la suddetta riduzione di capacità lavorativa, il diritto alla pensione viene
riconosciuto se sussiste l’anzianità contributiva (variabile, come indicato nella tabella che precede, a
seconda che si tratti di malattia o infortunio).
Quando spetta - Decorrenza
La pensione di inabilità decorre dal 1° giorno del mese successivo alla presentazione della
domanda, salvo che l’insorgenza della patologia in misura normativamente rilevante non sia
refertata in data successiva all’inoltro della domanda stessa. In quest’ultimo caso la pensione
decorre dal 1° giorno del mese successivo all’insorgenza della patologia come risulta dal referto.
20
Prima dell’attribuzione della pensione di inabilità, la Cassa verifica la regolarità della posizione del
professionista e l’insussistenza di cause di incompatibilità con l’esercizio della professione di
Dottore Commercialista.
Agli appartenenti alle categorie indicate dalla legge 24/05/1970, n. 336 e successive modificazioni
(ex combattente, mutilato o invalido di guerra, vedova di guerra, profugo, orfano di guerra o di
caduti per fatto di guerra, deportato, perseguitato politico o razziale), la Cassa riconosce, su
richiesta, la maggiorazione prevista d all’art. 6 della legge 140 del 15/04/1985 (lire 30.000 mensili,
quindi €. 15,49, suscettibili di perequazione automatica).
A differenza della pensione di invalidità, l’attribuzione della pensione di inabilità non consente la
prosecuzione dell’esercizio professionale (coerentemente con la natura della pensione: se il
professionista è inabile non può, evidentemente, continuare ad esercitare la professione).
Il professionista dovrà quindi provvedere alla cancellazione dall’Albo entro tre mesi dalla ricezione
della comunicazione del provvedimento di concessione della pensione di inabilità, pena la revoca
della deliberazione concessiva della pensione.
La pensione di inabilità è reversibile.
PENSIONE DI INABILITÀ IN TOTALIZZAZIONE
La totalizzazione consente l’acquisizione del diritto ad un’unica pensione di vecchiaia, di anzianità,
di inabilità o indiretta a quei professionisti (e/o loro superstiti) che hanno versato contributi in
diverse Casse, gestioni o fondi previdenziali.
La Pensione di inabilità in totalizzazione spetta al Dottore Commercialista che si trova nella
condizione di assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa e ha
maturato, per effetto del computo delle diverse anzianità contributive, i requisiti di accesso al
trattamento assicurativo del fondo pensionistico in cui è iscritto al momento del verificarsi dello
stato di inabilità.
REVISIONE
I titolari di pensione di inabilità possono essere sottoposti a una visita medica, entro dieci anni dalla
concessione della pensione, per la verifica della permanenza dello stato inabilitante.
Qualora venga refertato che la capacità lavorativa non sia più esclusa, la Cassa procede alla revoca
della pensione con decorrenza 1° giorno del mese successivo a quello della visita medica.
21
4.7) PENSIONE DI REVERSIBILITA’ E PENSIONE INDIRETTA
Beneficiari
Coniuge finche’ permane il suo stato vedovile (anche se separato legalmente, separato legalmente
con addebito purché titolare di assegno alimentare, divorziato purché titolare di assegno alimentare)
Figli minorenni
Figli studenti delle scuole medie e professionali fino a 21 anni che erano a carico del de cuius al
momento della morte e che non lavorano
Figli studenti universitari fino a 26 anni che erano a carico del de cuius al momento della morte e
che non lavorano, entro il limite del corso di studio
Figli maggiorenni che sono inabili al lavoro e che erano gia’ a carico del de cuius alla data della
morte
Pensioni di reversibilità: sono quelle riconosciute ai superstiti beneficiari nel caso in cui il de cuis,
all’atto del decesso, era già titolare di pensione di vecchiaia, di anzianità, di inabilità o di invalidità.
Qualora la pensione di anzianità o inabilità originaria sia stata concessa prima dei 10 anni di
contribuzione da parte del de cuius, la misura della pensione di reversibilità’ è ridotta di un decimo
per ogni anno o frazione di anno superiore ai sei mesi mancanti al compimento di tale decimo anno.
Pensioni indirette: sono quelle riconosciute ai superstiti beneficiari nel caso in cui il de cuius,
all’atto del decesso, non aveva maturato il diritto alla pensione, ma aveva maturato già certe
condizioni di iscrizione e contribuzione. Tali condizioni sono: a) in caso di decesso per malattia, 10
anni di contribuzione se il de cuius era un iscritto ante 2004; 5 anni di contribuzione se il de cuius
era un iscritto dal 2004; la sola iscrizione alla Cassa se il decesso per malattia e’ avvenuto
anteriormente ai 36 anni del de cuius stesso b) in caso di decesso per infortunio, la condizione
richiesta è unicamente la iscrizione del de cuius alla Cassa.
Misura del trattamento pensionistico ai superstiti
Le percentuali del trattamento spettante ai beneficiari sono le medesime sia per le pensioni di
reversibilità che per quelle indirette e precisamente: 60% al coniuge e 20% ad ogni figlio.
In caso di assenza del coniuge le percentuali diventano: 60% in caso di un solo figlio; 80% in caso
di due figli, in parti uguali ciascuno; 100% in caso di tre o più figli suddiviso in parti uguali fra loro.
22
Decorrenza del trattamento pensionistico
Sia la pensione di reversibilità che la pensione indiretta decorrono dal 1° giorno del mese
successivo alla data del decesso.
Supplemento di pensione di reversibilità
Qualora il de cuius che era già titolare di pensione diretta avesse proseguito l’attività professionale
per i successivi cinque anni e pertanto maturato il diritto ad un supplemento di pensione senza
averne però fatto richiesta, i superstiti hanno diritto ugualmente a tale trattamento supplementare .
Se invece il de cuius non aveva ultimato i cinque anni di anzianità successivi alla decorrenza della
pensione diretta, i superstiti hanno diritto a richiedere la restituzione della contribuzione soggettiva
versata.
Professionista de cuius cancellato dalla Cassa
Se il de cuius era cancellato dalla Cassa e non aveva chiesto la restituzione dei contributi soggettivi
versati, i superstiti che siano beneficiari secondo quanto sopra, hanno ugualmente diritto alla
pensione indiretta qualora il professionista deceduto fosse iscritto alla Cassa prima del 2004 e
cancellato con almeno 25 anni di anzianità contributiva oppure iscritto alla Cassa dal 2004 e
cancellato con almeno cinque anni di anzianità contributiva.
Riferimenti normativi:
Artt. 1 e 7 Legge 29 01 1986 n. 21
Artt. 10 e 11 Statuto
Artt.16 e 18 Regolamento di Disciplina Regime Previdenziale
Artt. 11 Regolamento di Disciplina delle funzioni previdenza
4.8) PENSIONE IN TOTALIZZAZIONE
L’istituto della totalizzazione consente l’acquisizione del “diritto ad un’unica pensione di
vecchiaia, di anzianità, di inabilità o indiretta a quei professionisti (e/o loro superstiti) che hanno
versato contributi in diverse casse, gestioni o fondi previdenziali e che altrimenti non avrebbero
potuto utilizzare tutta la contribuzione versata.”
23
E’ possibile totalizzare periodi assicurativi riguardanti:
due o più forme di assicurazione obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti;
forme sostitutive, esclusive ed esonerative dell’assicurazione generale obbligatoria;
forme pensionistiche obbligatorie gestite da Enti previdenziali privatizzati ai sensi del D.lgs.
509/94 (Casse professionali)
appositi albi o elenchi, gestiti dagli Enti previdenziali privati costituiti ai sensi del D.l.
103/96 (Casse professionali)
il soppresso Fondo previdenziale ed assistenziale degli spedizionieri doganali;
la gestione separata dei lavoratori parasubordinati, introdotta dall’art. 2 c.26, L. 335/95;
il fondo di previdenza per il clero secolare e per i ministri di culto delle confessioni religiose
diverse dalla cattolica.
Requisiti
La totalizzazione può essere richiesta:
dagli iscritti alla Cassa;
dai cancellati Cassa per i quali la Cassa è l’ultimo, in ordine di tempo, ente d’iscrizione;
dagli eredi e/o superstiti dell’iscritto ancorché quest'ultimo sia deceduto prima di aver
acquisito il diritto a pensione.
Sono esclusi i Dottori Commercialisti che hanno richiesto ed accettato la ricongiunzione ai sensi
della L. 45/90 ed i titolari di pensione diretta.
Si precisa che:
la totalizzazione è preclusa ai titolari di assegno ordinario di invalidità (art. 1, comma1,
D.Lgs. n° 42/06). Qualora le condizioni di salute del titolare di assegno ordinario di
invalidità si aggravino e il soggetto venga riconosciuto inabile, lo stesso potrà chiedere la
pensione di inabilità in totalizzazione (art. 2, D.Lgs. n° 42/06), in quanto si è in presenza di
una revoca del precedente trattamento e della liquidazione del nuovo trattamento di inabilità.
La totalizzazione rimane, invece, preclusa in caso di trasformazione dell’assegno ordinario
di invalidità, ovvero della pensione di invalidità, in pensione di vecchiaia. In tale fattispecie,
infatti, non si è in presenza di una perdita di titolarità della prima prestazione ma di un
mutamento del titolo della stessa.
24
Trattamento previdenziale e decorrenza
Con la totalizzazione, l’anzianità contributiva è calcolata sommando tutti i periodi contributivi non
coincidenti, posseduti presso le diverse gestioni previdenziali, per realizzare il diritto ad un'unica
pensione. Di norma, la pensione in totalizzazione è calcolata con le regole del sistema contributivo,
salvo che l’interessato non possa far valere, in una delle gestioni, un diritto autonomo. Per quanto
riguarda la quota maturata nella Cassa, il metodo contributivo si applica a chi ha maturato meno di
25 anni di versamenti.
Pensione di vecchiaia in totalizzazione
Spetta a coloro che possono vantare i seguenti requisiti
Anno di maturazione Età Anzianità
Slittamento decorrenza
(c.d. finestra)
sino al 2010 65 anni 20 anni -
dal 2011 65 anni 20 anni 18 mesi
dal 2013 65 anni e 3 mesi 20 anni 18 mesi
dal 2016 65 anni e 7 mesi 20 anni 18 mesi
Se la domanda di pensione è presentata successivamente alla c.d. finestra, la decorrenza è fissata
comunque al 1° giorno del mese successivo il diciottesimo mese, salva la possibilità di richiedere la
decorrenza del medesimo trattamento pensionistico dal primo giorno del mese successivo a quello
di presentazione della domanda.
Al Dottore Commercialista è consentita la prosecuzione dell’esercizio professionale al fine di
maturare il supplemento di pensione contributivo.
25
Pensione di anzianità in totalizzazione
Spetta a coloro hanno maturato un’anzianità contributiva secondo quanto indicato nella seguente
tabella
Anno maturazione Anzianità Slittamento decorrenza
(c.d. finestra)
sino al 2010 40 anni -
2011 40 anni 18 mesi
2012 40 anni 19 mesi
2013 40 anni e 3 mesi 20 mesi
dal 2014 40 anni e 3 mesi 21 mesi
dal 2016 40 anni e 7 mesi 21 mesi
Se la domanda di pensione è presentata successivamente alla c.d. finestra, la decorrenza è fissata al
primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.
Anche in questo caso è consentito al Dottore Commercialista la prosecuzione dell’esercizio
professionale al fine di maturare il supplemento di pensione contributivo.
Trattamento pensionistico in regime di totalizzazione.
L’attribuzione della prestazione in regime di totalizzazione è riconosciuta dalla Cassa, dopo aver
accertato la regolarità della posizione assicurativa e l’insussistenza di cause di incompatibilità con
l’esercizio della professione di Dottore Commercialista.
Il pagamento della pensione in totalizzazione è sempre effettuato dall’Inps, anche nei casi in cui non
è interessato alla liquidazione di alcuna quota propria.
Domanda
La domanda di pensione in totalizzazione va presentata presso l’Ente che gestisce l'ultima forma
assicurativa a cui è iscritto ovvero è stato iscritto il Dottore Commercialista.
26
Se al momento della domanda il richiedente dovesse essere iscritto a più gestioni, ha la facoltà di
scegliere la gestione presso cui presentare la domanda, che, nel caso di pensione indiretta o di
inabilità, risulterà quella di riferimento per la verifica del diritto alle predette prestazioni in
totalizzazione.
Le domande di reversibilità di pensioni dirette in totalizzazione vanno sempre presentate
all’Inps.
5) METODO DI CALCOLO DELLE PRESTAZIONI PENSIONISTICHE
Definizioni:
metodo retributivo = l’importo della pensione viene calcolato in base alla media dei redditi
dichiarati dall’assicurato (in vigore per le annualità maturate fino al 31/12/2003);
metodo contributivo = l’importo della pensione viene calcolato sulla base dei contributi
effettivamente versati nel corso della vita lavorativa (cosiddetto “montante contributivo” –
introdotto il 1/1/2004);
aliquota di finanziamento = è la percentuale da applicare al reddito del professionista per
determinare la quota di contributi che debbono essere versati (contributo soggettivo);
aliquota di computo = è la percentuale da applicare al reddito imponibile annuo di un lavoratore per
determinarne la quota di contributi figurativi individuali che incrementa il montante contributivo
individuale utilizzato per calcolare la pensione.
montante contributivo individuale = rappresenta il capitale che il professionista ha accumulato nel
corso degli anni “lavorativi”.
Le pensioni erogate dalla Cassa sono calcolate con il metodo retributivo per le annualità maturate
sino al 31/12/2003, e con il metodo contributivo per le annualità maturate dal 1/1/2004.
Per le pensioni con annualità maturate nei periodi prima e dopo l’1/1/2004, sarà applicato il metodo
misto, ossia l’importo della pensione sarà dato dalla somma della quota di retributivo e di
contributivo maturate.
Dal 2012 è stato introdotto un meccanismo tramite il quale viene valorizzato il montante
contributivo individuale, mediante il riconoscimento di un importo superiore rispetto a quello
versato. In sostanza, l'aliquota di finanziamento viene disgiunta dall'aliquota di computo nel
senso che gli iscritti alla CNPADC si troveranno a contribuire con un determinato importo, in
relazione all'aliquota di finanziamento, e vedranno accreditato al proprio montante contributivo
27
individuale un importo maggiorato. L’aliquota di computo genererà un plusvalore di rendimento del
montante contributivo, mediante le percentuali della tabella sottostante, con un correttivo chiamato
coefficiente di equità intergenerazionale.
A B C D E
Aliquota
contribuzione
soggettiva dovuta
e versata
Plusvalore %
riconosciuto
Coefficiente di
equità
intergenerazionale
Maggiorazione Aliquota di
computo
≥ 17 4%
1 – Ar/At
(B * C)
(A+D)
≥ 16 e < 17 3,8%
≥ 15 e < 16 3,6%
≥ 14 e < 15 3,4%
≥ 13 e < 14 3,2%
≥ 12 e < 13 3,0%
≥ 11 e < 12 3,0%
Legenda:
Ar = anni di contribuzione con il metodo reddituale;
At = anni di contribuzione totali;
Il coefficiente di equità intergenerazionale funziona come leva negativa che riduce il plusvalore
riconosciuto (B). Maggiore è l’anzianità assicurativa reddituale complessiva (Ar) minore è il plus-
valore riconosciuto. Questa leva si annulla con l’applicazione del sistema unico contributivo in cui
tutto il plusvalore confluisce nel montante contributivo individuale. In sostanza, più anni maturati
nel periodo dal 1/1/2004 (contributivo), più elevata è la percentuale riconosciuta.
Infine, per il periodo dal 2013 e fino al 2022, con possibilità di rinnovo, è stata introdotto il
meccanismo di retrocessione di parte del contributo integrativo sul montante individuale.
Praticamente, in aggiunta alla contribuzione soggettiva e all’aliquota di computo, il montante
contributivo sarà integrato con una percentuale di contributo integrativo calcolato sul volume
d’affari. Il calcolo è rappresentato nella seguente tabella.
28
A B C
Contributo integrativo da
riconoscere sul montante
contributivo individuale (%
Volume di affar ai fini IVA
effettivo)
Coefficiente di
equità
intergenerazionale
Ammontare
riconosciuto
1% 1 – Ar/At (A * B)
Legenda:
Ar = anni di contribuzione con il metodo reddituale;
At = anni di contribuzione totali;
In definitiva il montante contributivo individuale è alimentato negli anni dai seguenti elementi:
- Contributo soggettivo;
- Aliquota di computo;
- Percentuale di contributo integrativo;
- Rivalutazione del montante;
Contributo solidarietà
Al momento dell’erogazione della pensione su tutte le pensioni calcolate con il sistema reddituale la
Cassa previdenza applica un contributo di solidarietà calcolato sulla base della seguente tabella:
Scaglioni Percentuale per pensioni con
decorrenza 01/01/2005
Percentuale per pensioni con
decorrenza al 31/05/2004
Fino a € 13.451,34 0% 0%
Da € 13.451,34 a € 26.902,65 2% 4%
Da € 26.902,65 a € 53.805,36 3% 5%
Da € 53.805,36 a € 80.701,83 4% 6%
Oltre € 80.701,83 5% 7%
n.b. scaglioni aggiornati al 2015 delle quote di pensioni reddituali
29
Liquidazione dei trattamenti pensionistici
La pensione annua viene erogata in tredici mensilità e quest’ultima è liquidata nel mese di
dicembre. Gli importi delle pensioni erogati sono perequati a partire dal primo gennaio di ogni anno
sulla base dell’indice nazionale dei prezzi al consumo delle famiglie degli impiegati e degli operai
calcolato dall’ISTAT, applicando una riduzione della rivalutazione con l’aumentare della fascia del
trattamento pensionistico ricevuto.
Importo lordo annuo del
trattamento pensionistico
Percentuale di applicazione
del tasso di rivalutazione
ISTAT
Valori 2017
(tasso rivalutazione ISTAT pari
a 0,6%)
Fino a € 31.052,41 100% 0,0%
Da € 31.052,41 a € 51.754,03 90% 0,0%
Oltre € 51.754,03 75% 0,0%
Per quanto riguarda la cessione del quinto della pensione, la Cassa, attraverso società finanziare,
consente al Pensionato di richiedere un finanziamento e destinare un quinto del trattamento
pensionistico al rimborso del finanziamento stesso. La Cassa rilascia un documento con il calcolo
della pensione mensile cedibile per permettere al Pensionato di richiedere il finanziamento presso le
società finanziarie abilitate.
Il diritto alla pensione è imprescrittibile. I singoli ratei di pensione si prescrivono decorsi dieci
anni dalla data di insorgenza del diritto se non sono mai stati liquidati, oppure con il decorso di
cinque anni dalla data di scadenza delle singole rate, se le stesse sono state liquidate, cioè messe a
disposizione del creditore che non le ha riscosse.
ALTRE OPZIONI
Il Riscatto
Per poter aumentare le annualità contributive, il dottore commercialista può riscattare il periodo
legale del corso di laurea in economia e commercio, o equivalenti e riconosciuti come idonei
all’ammissione all’esame di stato; il periodo del servizio militare, nonché i servizi equiparati; il
tirocinio professionale per un periodo massimo di tre anni.
30
Si possono riscattare periodi non coperti da altra contribuzione e possono essere utilizzati per
ottenere tutte le prestazioni previdenziali.
La Ricongiunzione
Coloro che hanno maturato annualità contributive in diverse forme previdenziali, possono riunirle
presso la Cassa, come ricongiunzione in entrata, o presso altro Ente, come ricongiunzione in uscita,
per poter ottenere un unico trattamento pensionistico.
Sono ricongiungibili tutti i periodi di contribuzione non più attivi, maturati presso altre gestioni
previdenziali, ad esclusione della Gestione Separata Inps, e non interamente coincidenti con
l’anzianità maturata presso la Cassa. Per maggiori approfondimenti e per eventuali simulazioni
dell’onere da versare, si rimanda ai servizi on-line della CNPADC.
6) LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI PIU’ RICORRENTI
Si citano le prestazioni assistenziali di maggiore interesse, rimandando al sito della CNPADC per la
visione delle altre fattispecie.
6.1) INDENNITA’ DI MATERNITA’
Che cosa è
E’ il diritto riconosciuto a tutela delle Dottoresse Commercialiste libere professioniste, ad
un’indennità di maternità per un periodo di cinque mesi – dai due mesi antecedenti il parto ai tre
mesi successivi. La medesima tutela è, inoltre, estesa ai casi di adozione o affidamento, o in caso di
interruzione di gravidanza.
Requisiti
a. A chi spetta:
Alle Dottoresse Commercialiste iscritte alla Cassa, che risultino in possesso della partita IVA e
dell’iscrizione all’Albo professionale nel periodo indennizzabile.
In carenza di tali requisiti l’indennità verrà riconosciuta in misura frazionata e proporzionata ai
giorni di presenza di detti requisiti.
Il diritto all’indennità di maternità è escluso qualora sussista il medesimo diritto in capo ad altro
31
Ente di Previdenza.
b. Quando spetta:
• in caso di parto;
• in caso di adozione, a condizione che il figlio adottivo non abbia superato i 18 anni;
• in caso di affidamento.
Come si calcola
L’indennità di maternità viene calcolata in base al reddito professionale percepito dalla avente
diritto nel secondo anno precedente a quello dell’evento ed è pari ai cinque dodicesimi dell’80% di
tale reddito. Per esempio: se l’evento avviene nell’anno 2017 e il reddito professionale è pari ad
euro 35.600 - come da dichiarazione fiscale 2016, periodo d’imposta 2015 - l’indennità ammonterà
ad euro 11.866,67 (euro 35.600,00 x 80% = euro 28.480,00 : 12 x 5=euro 11.866,67).
In ogni caso, l’importo dell’indennità di maternità non può essere inferiore ad un importo minimo
fissato annualmente né superiore ad un importo massimo, pari a cinque volte l’indennità minima.
L’importo minimo e massimo sono aggiornati annualmente e sono riportati nella seguente tabella:
ANNO IMPORTO MINIMO IMPORTO MASSIMO
2008 € 4.382,56 € 21.912,80
2009 € 4.552,96 € 22.614,80
2010 € 4.554,16 € 22.770,80
2011 € 4.626,96 € 23.134,80
2012 € 4.752,80 € 23.764,00
2013 € 4.895,28 € 24.476,40
2014 € 4.948,32 € 24.741,60
2015 € 4.958,72 € 24.793,60
2016 € 4.958,72 € 24.793,60
2017 € 4.958,72 € 24.793,60
2018 € 5.012,80 € 25.064,00
Al momento della liquidazione delle indennità di maternità, viene applicata una ritenuta d’acconto
del 20%, in quanto si tratta di indennità sostitutiva del reddito professionale e sottoposta al
medesimo regime fiscale.
Nel caso di interruzione di gravidanza verranno applicate delle modalità diverse di calcolo, a
seconda del periodo in cui avviene.
32
Come fare per richiederla
Per richiedere l’indennità di maternità l’avente diritto dovrà presentare domanda d’indennità di
maternità con i relativi allegati, a partire dal settimo mese di gravidanza e, comunque, entro il
termine perentorio di 180 gg. dalla data del parto.
In caso di adizione o affidamento, la domanda di indennità di maternità deve essere richiesta
perentoriamente entro 180 gg dall’ingresso del bambino all’interno del nucleo familiare.
Per effettuare la domanda è disponibile il servizio on line DIM di Domanda d’indennità di
maternità. E’ anche possibile inoltrare la domanda alla Cassa mediante raccomandata. L’erogazione
dell’indennità di maternità è successiva al parto e subordinata alla presentazione del certificato di
nascita da parte della richiedente. In caso di adozione o affidamento deve essere allegata copia
autentica del provvedimento.
6.2) CONTRIBUTO A SOSTEGNO DELLA MATERNITA’
E’ riconosciuto un ulteriore contributo che si affianca all’indennità di maternità, riconosciuto alle
Dottoresse Commercialiste, in caso di evento nascita, adozione ed affidamento.
Spetta alle Dottoresse Commercialiste in possesso di partita IVA e dell’iscrizione all’Albo
professionale nel periodo indennizzabile e a cui è riconosciuta l’indennità di maternità in caso di
evento nascita, adozione e affidamento.
L’importo è pari a 1/12 dell’80% del reddito netto professionale dichiarato ai fini fiscali nell’anno
precedente a quello dell’evento, con un minimo garantito di euro 1.730,00 (per l’anno 2018). La
somma di detto contributo e dell’indennità di maternità già riconosciuta, non può eccedere il limite
massimo dell’indennità di maternità erogabile, previsto per l’anno, che nel 2018 ammonta
complessivamente ad euro 25.064,00.
Al momento dell’erogazione verrà applicata una ritenuta d’acconto del 20%, salvo il caso in cui si
benefici del regime fiscale agevolato.
Per ottenere tale contributo non occorre presentare apposita domanda. La Cassa, a seguito del
riconoscimento dell’indennità di maternità, provvederà d’ufficio alla definizione dello stesso.
33
6.3) INTERRUZIONE DELLA GRAVIDANZA
Il contributo è riconosciuto in caso di interruzione di gravidanza alle Dottoresse commercialiste in
possesso di partita Iva e dell’iscrizione all’Albo professionale nel periodo indennizzabile iscritte
alla Cassa o che hanno presentato domanda di iscrizione.
L’importo riconosciuto varia a seconda del momento in cui avviene l’interruzione di gravidanza:
a) dall’inizio della gravidanza fino al 60° giorno è pari ad euro 1.002,56;
b) dal 61° giorno della gravidanza fino al termine del 6° mese è pari a ½ dell’80% del reddito
professionale dichiarato nell’anno precedente all’interruzione. In ogni caso, l’importo
dell’indennità non può essere inferiore ad euro 1.002,56 o superiore ad euro 5.012,80;
c) dall’inizio del 7° mese di gravidanza è pari a 5/12 dell’80% del reddito netto professionale
dichiarato nell’anno precedente all’interruzione. In ogni caso, l’importo dell’indennità non
può essere inferiore ad euro 5.012,80 o superiore ad euro 25.064,00.
Nel caso a) la richiesta deve essere effettuata entro il termine perentorio di un anno dalla data di
interruzione della gravidanza, mentre nei casi b) e c) la richiesta dell’indennità deve essere
effettuata entro il termine perentorio di 180 giorni dalla data di interruzione della gravidanza.
6.4) INTERVENTI ECONOMICI AVENTI PARTICOLARE INCIDENZA SUL BILANCIO
FAMILIARE
Che cosa è
E’ una prestazione erogata dalla Cassa all’iscritto (o ai suoi familiari) che si trovano in uno stato di
bisogno a seguito del verificarsi di eventi con particolare incidenza sul bilancio familiare.
Requisiti
La richiesta di intervento economico può essere presentata da:
• iscritto alla Cassa al 31 dicembre dell’anno precedente quello di competenza dell’erogazione (e
comunque alla data della richiesta);
• pensionati Cassa;
• familiari degli iscritti o dei pensionati Cassa, intendendosi tali il coniuge, parenti in linea retta di
1° grado, conviventi ed a carico.
34
Possono presentare richiesta anche i Dottori Commercialisti non iscritti alla Cassa (e loro familiari)
che, essendosi avvalsi della facoltà di non iscriversi in quanto titolari di altra copertura
previdenziale obbligatoria, sono tenuti al versamento della sola contribuzione integrativa o che vi
siano stati tenuti prima della cessazione dell'attività di Dottore Commercialista o della cancellazione
dall'Albo dovute ad inabilità assoluta o conseguimento di altra forma pensionistica.
Gli eventi che trovano tutela possono essere così riassunti:
a. Eventi straordinari dovuti a caso fortuito o forza maggiore con rilevante incidenza sul bilancio
familiare espongano il richiedente a spese non ordinariamente sostenibili.
b. Interruzione, superiore a 3 mesi, dell’attività professionale per malattia o infortunio.
c. Decesso dell’iscritto o pensionato che abbia procurato gravi difficoltà finanziaria al coniuge
superstite e figli minori o maggiori inabili.
In casi particolari non rientranti tra quelli descritti, il Consiglio di Amministrazione della Cassa può
ugualmente disporre un intervento economico ritenuto adeguato al singolo caso.
Limiti di reddito
I limiti reddituali sono rivalutati annualmente e da intendersi come reddito imponibile complessivo
del nucleo familiare del richiedente:
Anno di presentazione
della domanda
Unico componente nucleo
familiare
Più componenti nucleo
familiare
2008 € 26.954,66 € 35.580,15
2009 € 27.655,49 € 36.505,24
2010 € 28.236,26 € 37.271,86
2011 € 28.490.39 € 37.607,31
2012 € 29.088,69 € 38.397,07
2013 € 29.990,44 € 39.587,38
2014 € 30.650,23 € 40.458,30
35
Anno di
presentazione
della domanda
Unico
componente
nucleo familiare
Due componenti
nucleo familiare
Tre componenti
nucleo familiare
Quattro e più
componenti
nucleo familiare
2015 € 35.250 € 45.800 € 52.850 € 58.100
2016 € 35.250 € 45.800 € 52.850 € 58.100
2017 € 35.250 € 45.800 € 52.850 € 58.100
2018* € 35.500 € 46.100 € 53.200 € 58.450
*limiti validi per le domande protocollate fino al 31/10/2018.
Nuovi limiti per le domande protocollate dal 01/11/2018:
Anno di
presentazione
della domanda
Un
componente
Due
componenti
Tre
componenti
Quattro
componenti
2018 € 35.500 € 46.100 € 53.200 € 58.450
Anno di
presentazione
della domanda
Cinque
componenti
Sei
componenti
Sette o più
componenti
2018 € 62.850 € 65.900 € 67.550
Se nel nucleo famigliare del richiedente sono presenti uno o più figli portatori di handicap i limiti di
reddito aumentano e sono:
Anno di
presentazione
della domanda
Genitore con un figlio con
handicap
Per ogni altro
componente
Per ogni altro figlio
con handicap
2018 € 63.800 +40% +60%
36
Come si calcola
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa è competente ad accertare la sussistenza dello stato di
bisogno e alla determinazione dell'importo da erogare, ad eccezione dell'evento indicato alla lettera
b), delegato al Direttore Generale, tenendo conto del periodo di interruzione dell'attività
professionale e del reddito professionale dichiarato.
Il sussidio è erogabile esclusivamente in presenza di regolare posizione contributiva.
Come fare per richiederlo
Per richiedere il contributo economico per stato di bisogno, il richiedente deve presentare domanda
in forma libera, entro 2 anni dalla data dell’evento (si prescinde dal termine dei due anni solo in
caso di gravi impedimenti documentati). Nella domanda dovrà essere descritto il più possibile
l’evento che ha causato lo stato di bisogno, e si dovrà allegare la documentazione richiesta. Per ogni
particolare, si rimanda al quanto disposto dalla CNPADC.
Si elencano le altre prestazioni assistenziali erogate dalla Cassa:
- Polizza sanitaria;
- Eventi calamitosi;
- Contributo per genitori di figli portatori di handicap;
- Contributo per spese di assistenza domiciliare;
- Contributo per spese di ospitalità in case di riposo o istituti di ricovero;
- Contributo per spese di onoranze funebri;
- Borse di studio;
- Contributo per orfani.
Per approfondimenti visitare il sito della Cassa, www.cnpadc.it.
37