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Un limiuni? Riccillu a un Baharioto
ca tu fa crisciri puru nta petra.
(modo di dire)
Premessa
Il testo, dal titolo La rivalutazione del limone, nasce dalle indicazioni offerte
dagli insegnanti dellIstituto Comprensivo I. Buttitta di Bagheria nellambito del
Progetto Continuit Un passo dopo laltro del V Circolo Didattico A. Gramsci di Bagheria.
La tematica scelta ha consentito agli alunni della classe quinta di conoscere
meglio un bene tanto prezioso come quello del limone. Dallindice si evincono le
diverse sfaccettature prese in considerazione durante lapprofondimento del tema.
Si ringraziano vivamente gli alunni e i genitori della classe 5^ H per linteresse,
lentusiasmo e la fattiva collaborazione dimostrati.
INDICE
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INDICE
Premessa
Cap. 1 Il limone nellagricoltura
Cap. 2 Il limone a Bagheria
Cap. 3 Il limone nei racconti degli alunni
Cap. 4 Il limone negli esperimenti
Cap. 5 Il limone nelle poesie
Cap. 6 Il limone nellarte
Cap. 7 Il limone nel cinema
Cap. 8 Il limone in cucina
Cap. 9 Il limone nella musica
Cap. 10 Il limone nella narrativa
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V CIRCOLO DIDATTICO A. GRAMSCI
Insegnanti e alunni coinvolti
Dirigente Scolastico, prof.ssa Maria Grazia Pipitone
Referente alla Continuit, ins. Adriana Castelluzzo
Docenti della classe 5^ H:
Angela Macaluso
Enza Galletto
Maria Antonietta Bellante
Nancy Alcozer
Rita Maria Piscopo
Genitori della classe 5^ H
Alunni della classe 5^ H:
Campagna Chiara
Costanzo Noemi
Di Carlo Giulia
Gagliano Virginia
Gambino Sabrina
Germano Aurora
Lo Bono Sefora
Mineo Gabriella
Mineo Maria Lauretana
Schilir Karola
Sciortino Sara
Gagliano Tommaso Pio
Gambino Alessandro
Gambino Edoardo
Giarrizzo Giovanni
Maggiore Alberto
Mastrolia Emanuele
Mineo Francesco Pio
Paladini Riccardo
Sciortino Samuele
Sparacino Andrea
Tomasello Antonio
Valenti Leonardo
Zambito Salvatore
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LA COLTIVAZIONE DEL LIMONE
ricerca di
Emanuele Mastrolia
La coltivazione del limone ha una storia millenaria. Questo agrume probabilmente un
ibrido naturale generatosi in tempi remoti fra il cedro e larancio amaro detto anche melangolo.
Questo agrume era gi conosciuto dalla civilt degli Assiri, infatti tracce dei suoi semi datati
5000 anni a. C. sono stati rinvenuti negli scavi presso lantica citt assira di Nippur.
La coltivazione del limone era praticata nellAntico Egitto e il suo frutto veniva utilizzato per
imbalsamare le mummie e collocato nelle tombe insieme a datteri e fichi.
Furono gli Arabi che diffusero attorno allanno 1000 gli agrumi e quindi anche la
coltivazione del limone in Europa. In Sicilia, nel nostro Meridione e in Spagna, diffusero tecniche di
coltivazione degli agrumi davvero avanzate per lepoca, soprattutto per quanto riguardava
lirrigazione degli agrumeti. Questo fece s che tali coltivazioni si diffondessero e inizi cos a
diffondersi anche la coltivazione del limone in modo intensivo.
La coltivazione del limone oggi praticata in tutto il mondo dallEuropa allAustralia,
dallAsia allAmerica.
Questo agrume non solo una pianta da frutto ma viene coltivato anche come pianta
ornamentale per la bellezza del suo fogliame compatto e lucido, che rimane sulla pianta per tutto
lanno, per il profumo della sua fioritura in primavera e per i suoi frutti gialli che spiccano fra le sue
foglie verde scuro.
Fu nel Rinascimento, tuttavia, che la moda di possedere agrumi, anche in climi che non
permettevano la coltivazione di queste piante delicate in piena terra, si diffuse in tutta Europa.
Molti di questi agrumi erano piante di limoni che venivano coltivate in vaso e poi portate al riparo
nelle famose limonaie, dove in un ambiente luminoso e lontano dal gelo passavano la fredda
stagione.
La coltivazione del limone per uso ornamentale raggiunse in Italia il suo apice nel
Rinascimento; in Toscana la potente famiglia dei Medici aveva una collezione di agrumi, fra i quali
vi erano molte piante di limone, famosa in tutta lEuropa del tempo. Si trattava di limoni coltivati
in vaso, in quanto linverno in quella zona era troppo rigido per permettere a questo agrume di
trascorrerlo allaria aperta.
Famosa in tutta Europa divent la collezione della potente famiglia fiorentina dei Medici.
Ancora oggi nella Villa Medicea di Castello a Firenze sono ospitate in vaso circa cinquecento piante
di agrumi fra i quali spiccano alcuni esemplari unici. I Medici diedero incarico a un famoso pittore
di nature morte dellepoca, Bartolomeo Bimbi, di ritrarre questa collezione. In numerosi quadri
questo artista, specializzato nel ritrarre la natura nei pi minuti particolari, ci ha lasciato degli
splendidi ritratti di agrumi, fra i quali spiccano le numerose variet di limoni che i Medici erano
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orgogliosi di possedere.
Ancora oggi questi quadri unici con i loro cartigli, ovvero gli elenchi di tutte le variet di
agrumi dipinte con le loro accurate descrizioni, sono visitabili presso il Museo della Natura
Morta a Poggio a Caiano in provincia di Prato in Toscana.
Anche nella Reggia di Versailles in Francia il Re Sole, Luigi XIV, fece costruire le famose
orangerie dove veniva ricoverata dinverno la ricca collezione reale di agrumi fra i quali
spiccavano magnifiche piante di limoni.
MI INFORMO CON IL CONTADINO
di
Emanuele Mastrolia
Se vuoi imparare a coltivare lalbero di limone, Emanuele, devi sapere che
Il limone coltivato in piena terra una pianta piuttosto rustica che non abbisogna di troppe cure. Vuole terreno fertile, profondo e ben drenato, non sopporta i ristagni dacqua, che creano marcescenza alle radici, e preferisce un suolo che sia piuttosto sabbioso invece che argilloso.
Per quanto riguarda le concimazioni, al momento dellimpianto si concima con abbondante concime organico, ottimo il letame ben maturo.
Se le piante di limone sono adulte e in piena terra, si sparge il letame sotto la chioma della pianta dopo la raccolta dei frutti in autunno.
Il limone un agrume che abbisogna di irrigazione specie se il clima piuttosto caldo. Quindi, metti in conto che, se vuoi avere unabbondante produzione di succosi limoni, avrai bisogno di irrigare abbondantemente nei periodi caldi, ma senza che il terreno rimanga zuppo per troppo tempo.
Questo agrume teme il vento forte che fa cadere i frutticini e danneggia i suoi fiori, perci occorre mettere dei frangivento se nella tua zona la ventosit elevata. Se le piante sono poche, bene collocarle in un posto riparato dalle folate forti di vento.
Inoltre, tieni conto che i rami fruttiferi tendono a svilupparsi verso il basso, mentre i rami che vegetano rigogliosamente ma senza produrre frutti hanno un portamento verso lalto (assurgente).
La potatura di questo agrume si esegue in estate, in luglio, nel periodo di pausa fra le due fioriture, quando a causa del calore la pianta in uno stato di semiriposo vegetativo.
Non toccare i rami prodotti lanno precedente che sono quelli che portano i fiori e, di conseguenza, i frutti ma accorcia i rametti piccoli e quelli che sono troppo fitti allinterno della chioma, per permettere allaria e alla luce di penetrare in tutta la pianta.
Se avrai la pazienza di mettere in pratica i miei consigli avrai sempre una pianta bella e generosa che potrai ammirare durante la sua fioritura e che ti dar tanti utili limoni per la tua cucina.
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IL LIMONE NELLAGRICOLTURA
di
Sefora Lo Bono
Il limone un agrume domestico originario del sud est asiatico. Si pensa venisse coltivato
in Cina gi nel 950 d. C., da dove si diffuse prima in medio oriente come pianta ornamentale, e da
l nellarea mediterranea a partire dalla Sicilia, dove, nel decimo secolo, venne avviata la prima
coltivazione di limoni del vecchio continente.
Ne esistono di innumerevoli tipi, ma influenzano pi che altro aspetti quali:
laltezza della pianta
la dimensione
il colore del frutto
il gusto percepito
lo spessore della buccia.
Il limone Sfusato Amalfitano, famosissimo, un frutto grosso dalla buccia di spessore
medio e colore giallo chiaro, ricca di oli essenziali, infatti si usa per il limoncello.
LA VITA DI UN LIMONE
La vita di un limone inizia dal seme che viene seminato. Col passare del tempo cresce un
albero piccolo. Quando cresce ancora un po un grande albero di limoni, che per sono verdi;
dopo un paio di giorni diventano gialli, cos sono pronti per essere raccolti.
Ed ecco tutta la storia della vita di un limone.
Sefora Lo Bono
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ORIGINE E DIFFUSIONE DEL LIMONE
di
Alberto Maggiore
Il limone un agrume appartenente al genere citrus e alla famiglia delle Rutaceae. una
pianta sempreverde che si riproduce per innesto.
Le sue origini sono incerte ma si pensa che i primi luoghi dove sia cresciuto in Cina, si
trovano, poi, anche in India. Secondo alcuni studiosi i Romani conoscevano gi il limone perch a
Cartagine e a Pompei ci sono dei mosaici che li raffigurano, per non sono prove sufficienti. Gli
Arabi utilizzavano i limoni come piante ornamentali, poi col tempo luso del limone cambiato. In
Europa la prima coltivazione di limoni stata trovata in Sicilia dopo il X secolo. Nel 1493 Cristoforo
Colombo port i semi di limone nellisola di Hispaniola. Nel 1747 il medico scozzese James Lind
consigli il succo di limone come vitamine per curare tante malattie, ad esempio lo scorbuto.
Solitamente i limoni si coltivano per la produzione di frutti ma la pianta pu essere
coltivata in un vaso ornamentale con terra specifica per agrumi. Lalbero di limone fiorisce due
volte lanno in inverno, da novembre ad aprile, e poi nei mesi di agosto e settembre. Un albero di
limone pu produrre da 600 a 800 frutti allanno.
Esistono due tipi di limoni, verdi e gialli. I limoni verdi si producono in estate quando
lalbero privo di acqua e i limoni gialli quando lalbero pieno dacqua, cio in inverno.
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I LIMONI:
FONTE DI LAVORO E DI RICCHEZZA
di
Tommaso Pio Gagliano
Intorno agli anni sessanta settanta per Bagheria i limoni erano fonte di lavoro e di
ricchezza.
I giardini venivano curati e custoditi con cura, perch quandera tempo di raccolta i limoni
venivano pagati benissimo.
Qui, da noi,esistevano i magazzini, dove i limoni venivano lavorati ed esportati quasi in
tutto il mondo.
Con il passare degli anni, questa ricchezza andata scomparendo, perch i Paesi a cui i
limoni venivano esportati, hanno iniziato a produrli e, quindi, a ridurre i costi, cosicch
cominciarono a pagare molto meno i limoni ai produttori, ai quali non conveniva pi curare i
giardini.
I Bagheresi non hanno saputo sfruttare questa risorsa, magari trovando altre soluzioni.
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LA STORIA DEI LIMONI DI BAGHERIA
da Il limone perduto di Vincenzo Lo Meo
di Andrea Sparacino
La coltivazione del limone a Bagheria ha avuto grande importanza per il territorio a partire
dalla seconda met dell800 ai nostri giorni.
La presenza del limone ha reso il nostro paesaggio costiero tra i pi suggestivi della Sicilia e
la sua coltivazione, lavorazione e il commercio hanno creato fino a qualche tempo fa una
situazione di diffuso benessere a Bagheria.
Il territorio bagherese e le zone limitrofe hanno le caratteristiche ambientali ideali per la
coltura del limone: natura e fertilit dei suoli e clima mite; per questo motivo dalla seconda met
dell800 la coltura del limone divenne unattivit molto redditizia.
Altra motivazione che rese la coltura del limone fiore allocchiello di Bagheria fu linteresse
economico dei Paesi esteri verso il limone, motivo per cui col passare degli anni le aree di
coltivazione dei limoni aumentarono sempre di pi. Le superfici raggiunsero la massima
espansione nel 1970 (1570 ettari a Bagheria), mentre tra il 1990 e il 2000 si ridussero a met.
I terreni utilizzati per la coltura del limone erano terreni privati, le cosiddette terre baronali
che venivano frazionate dai proprietari ai coltivatori.
In quel periodo, quindi, laspetto delle campagne del territorio cambi, perch pass dai
grandi fondi, per secoli in mano allaristocrazia latifondista, assenteista e passiva, al ceto
contadino. Il proprietario coltivatore gestiva la sua attivit con le sue forze, supportato dalla
disponibilit di lavoro dei familiari.
Lirrigazione rappresenta la pratica essenziale della vita del limoneto e nel passato
diventata motivo di contrasti tra gruppi e famiglie. A parte poche aziende dotate di sorgenti ed
alcune che avevano il pozzo proprio, lacqua per irrigare veniva sempre da fuori (bacino di Piana
degli Albanesi, fiume Eleuterio, Scillato, etc.).
La variet di limone coltivata nelle nostre zone fino alla fine degli anni 80 stata il
Femminello comune, successivamente anche il Femminello a zagara bianca e il
Monachello.
Il limone, come tutti gli altri agrumi, emette pi fioriture durante lanno.
Nel limone la fioritura pi abbondante normalmente quella primaverile, che d luogo alla
produzione di limoni invernali o robba nova. Con la fioritura di fine maggio si producono
bianchetti, bianchiti o maiolini. Ad agosto c la fioritura estiva e si producono verdelli e
bastarduna. In autunno c la fioritura che porta alla produzione di bastardi o curidduna. A
febbraio, infine, c la fioritura che produrr a marzo i marzani.
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La raccolta dei limoni ha subito significative modifiche nel tempo. La raccolta (cugghitina)
doveva essere eseguita quando il peso di ciascun limone raggiungeva la soglia minima di 80
grammi. Gli operatori raccoglievano i frutti sistemandoli in panieri, che venivano carriati da un
ragazzo addetto, il panararo, che li portava o scaru, spazio dove avveniva la spiricuddratina,
che consisteva nel tagliare il peduncolo e selezionare i buoni dallo scarto.
Lacquisto dei limoni avveniva o dopo questa fase di raccolta oppure ancora prima.
Nellultimo caso erano gli acquirenti che si occupavano della raccolta.
I limoni cos acquistati finivano nei magazzini di limoni per essere esportati nei Paesi vicini e
allestero.
Il mercato dei limoni a Bagheria era rappresentato da luoghi che sono diventati simbolo di
tale mercato. A Puntavugghia era il centro del commercio bagherese, tutti i magazzini si
trovavano in quella zona, nella zona compresa tra i tre portoni e Villa Cattolica, Piazza Stazione,
la parte iniziale di Corso B. Scaduto e la via Consolare. In quelle zone si vedevano sempre camion
parcheggiati in attesa di fare qualche viaggio per trasportare limoni dalla campagna. Anche a
Chiazza era altro luogo di incontro e di scambio, dove i proprietari andavano a fari lomini per
effettuare la raccolta dei limoni nei terreni.
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DALLA COLTIVAZIONE DEL LIMONE A BAGHERIA ALLO SCAFAZZU
nelle foto tratte dal libro IL LIMONE PERDUTO
di
Andrea Sparacino
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LA LAVORAZIONE DEL LIMONE A BAGHERIA NEL PASSATO
da internet - ricerca di
Giovanni Giarrizzo
Nella nostra isola accade anche di rinvenire la memoria storica e di costume di unintera
comunit nelle radici degli agrumi. Cos per Bagheria con i suoi tanti limoneti che un tempo
festosamente ornavano la Conca dOro, col giallo luminoso e intenso dei loro frutti generosi. A
lungo leconomia della citt, e non solo, fu legata a quel coloro intenso e al profumo fresco e
inebriante della zagara che impregnava la brezza estiva, quasi avvolgendo in un affettuoso
abbraccio chi tanto aveva lavorato in quei campi.
fuor di dubbio che nellultimo cinquantennio lasse portante delleconomia agricola e del
commercio di Bagheria fosse imperniata preminentemente nella coltivazione, produzione e
commercializzazione del limone. E da sconfinate distese di limoneti era costituito il nostro
paesaggio agrario e quello di un territorio ben pi ampio: la famosa Conca dOro.
Bagheria divent il pi grosso centro di produzione e commercializzazione del limone della
Sicilia. Ogni giorno dalla stazione ferroviaria di Bagheria partivano decine di vagoni di limoni, che
raggiungevano le pi svariate destinazioni, dai paesi dellEst come Polonia, Ungheria,
Cecoslovacchia, ai paesi dellEuropa occidentale come Germania, Inghilterra, e tutte le maggiori
citt dellItalia settentrionale.
La coltivazione del limone era molto complessa ed assorbiva molta mano dopera perch nellarco dellannata i
limoneti si dovevano zappare due o tre volte, si dovevano irrigare e i frutti si raccoglievano in tre o quattro periodi diversi
dellanno.
La produzione principale era quella invernale e si intendeva robba nova e si raccoglieva da dicembre ad aprile. La
produzione estiva, i cosiddetti bastarduni, era invece quella pi pregiata perch nei mercati spuntava prezzi decisamente
superiori.
Questa furzatura consisteva nel lasciare la pianta a secco per un periodo detto patienza che andava da maggio a
luglio.
Durante questo periodo venivano effettuate sia sul terreno che sulle piante diverse
operazioni colturali: la potatura, la preparazione del terreno e la concimazione estiva. Allorch gli
alberi erano patuti si dava la vicienna dacqua (si irrigava), che in questo caso coincideva con
arruspigghiatina. Lirrigazione avveniva spesso anche di notte con luso di lanterne a petrolio
chiamate lampiuni ed era uno spettacolo nello spettacolo, potendo fare una sorta di giro
virtuale per le campagne bagheresi tra gli anni cinquanta e ottanta, durante le calde notti estive.
Dopo circa dieci o dodici giorni cominciava ad intravedersi la prima zagara che gi dopo poco
impregnava la brezza estiva del suo inconfondibile profumo.
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Numerosa era la gente che viveva nellindotto con la produzione e commercializzazione del
limone:
le segherie che preparavano gli imballaggi per la spedizione,
la fabbrica che produceva la carta velina e stampava la carta per i mustri, cio il marchio
della ditta,
la produzione della retina e del nastrino per il confezionamento.
Oltre alle aziende vi erano tante altre persone che vivevano con lindotto come:
i sensali (mediatori), che si occupavano dellacquisto e della vendita locale del limone;
i carrettieri che trasportavano il prodotto in casciuna dalla campagna ai magazzini;
lajraru che comprava lo scarto della produzione per avviarlo allindustria di
trasformazione in succhi;
la carovana che aveva il compito di caricare e sistemare i colli allinterno dei vagoni;
gli spedizionieri che preparavano la documentazione per lo sdoganamento e la vendita
allestero;
i majasinanti che allinterno di grandi magazzini preparavano e confezionavano il
prodotto da commercializzare.
Dopo la pesatura, le casse venivano trasportate dai lochi ai magazzini che curavano - dopo
altro confezionamento le spedizioni in tutta Europa.
Le famiglie bagheresi che possedevano qualche tumulo di terreno e piantumavano ad
agrumi, aspettavano la raccolta dei limoni con vera e propria ansia.
Di qui una sorta di vera e propria idolatria per questo ricco agrume! La generosit delle
piante di limoni veniva sempre e comunque ricambiata dagli agricoltori bagheresi con la cura (alle
volte maniacale) che questi ultimi dedicavano alla loro coltivazione. Essi instauravano con le piante
un rapporto quasi affettivo e filiale.
raro oggi vedere un agrumeto ancora attivamente coltivato; e quei pochi che ancora
resistono si trovano a Cannita, a Purcara o a Purcaredda.
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BAGHERIA:
CENTRO DI PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE
DEL LIMONE SICILIANO
da internet - ricerca di
Leonardo Valenti
Bagheria fu in passato il centro di maggiore produzione e commercializzazione del limone siciliano.
Ogni giorno dalla stazione ferroviaria di Bagheria partivano decine di vagoni di limoni, che raggiungevano diverse destinazioni estere come Polonia, Ungheria, Germania, Inghilterra, e in tutte le maggiori citt dell'Italia settentrionale.
Le famiglie bagheresi che possedevano un pezzo di terreno con alberi di limoni, aspettavano con ansia il periodo della raccolta perch con i soldi della vendita dei limoni sposavano i loro figli, costruivano le case e acquistavano altri terreni per ampliare la produzione e i possedimenti della famiglia.
La lavorazione del limone era molto complessa e necessitava di molta manodopera, perch nell'arco di un anno i limoneti si dovevano zappare due o tre volte, irrigare e inoltre i limoni andavano raccolti in tre o quattro periodi diversi dell'anno.
La produzione principale era quella invernale che partiva a dicembre e durava fino ad aprile. La produzione estiva i cosiddetti "bastarduna" era la produzione pi pregiata perch nei mercati spuntava a prezzi pi elevati. Da maggio a luglio gli alberi venivano potati, inoltre veniva preparato il terreno, infatti si effettuava la concimazione estiva e l'irrigazione.
L'irrigazione avveniva spesso anche di notte con l'ausilio di lanterne a petrolio, trasformando le campagne bagheresi degli anni cinquanta fino agli anni ottanta in uno spettacolo unico. Durante le caldi notti estive infatti, passeggiando per le campagne si potevano vedere i contadini acquattati sotto le chiome degli alberi, dondolare le lanterne accompagnate dal grido lamentoso che avvertiva il guardiano dell'acqua di interrompere l'erogazione.
Dopo circa dieci o dodici giorni cominciava a vedersi la prima zagara che impregnava la brezza estiva col suo inconfondibile profumo.
I bagheresi erano molto legati ai loro alberi in maniera a volte anche maniacale, tanto che conoscevano talmente bene le loro piante che a volte destinavano trattamenti particolari per determinati alberi piuttosto che ad altri a seconda delle esigenze dell'albero stesso.
Molta cura usavano anche durante il momento della raccolta, infatti i limoni venivano staccati con tutto il peduncolo e riposti in panieri appositamente foderati per evitare che i limoni si maltrattassero.
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QUANDO A BAGHERIA I LIMONI ERANO... COLORE DEL SOLE
Gente, Natura, Architettura, Turismo e Tradizioni popolari
Guida turistica 2008-2009 - Pro Loco G. Lo Medico Bagheria - di Pietro Pagano.
ricerca di
Emanuele Mastrolia
Nella nostra isola accade anche di rinvenire la memoria storica e di costume di unintera
comunit nelle radici degli agrumi Cos per Bagheria con i suoi tanti limoneti che un tempo
festosamente ornavano la Conca dOro, col giallo luminoso e intenso dei loro frutti generosi. A
lungo leconomia della citt, e non solo, fu legata a quel colore intenso ed al profumo fresco ed
inebriante della zagara che impregnava la brezza estiva, quasi avvolgendo in un affettuoso
abbraccio chi tanto aveva lavorato in quei campi Di quel tempo che fu adesso rimasto solo il
ricordo, misto al rimpianto forte e un po aspro come il succo di quei meravigliosi frutti. (G.
Catanzaro e Z. Navarra).
fuor di dubbio che nellultimo cinquantennio lasse portante delleconomia agricola e del
commercio di Bagheria, fosse imperniata preminentemente nella coltivazione, produzione e
commercializzazione del limone. E da sconfinate distese di limoneti era costituito il nostro
paesaggio agrario e quello di un territorio ben pi ampio: la famosa Conca dOro.
Lescavazione di nuovi pozzi per il reperimento di acqua irrigua e la costituzione del
Consorzio Idro Agricolo per lutilizzazione delle acque del lago di Piana degli Albanesi negli anni
successivi al conflitto mondiale diedero un notevole impulso alla coltivazione di questa pianta di
agrume e si incrementarono le opere di trasformazione agraria ed i terrazzamenti (zarfini ) delle
falde della corona di colline che circondano la piana di Bagheria, conferendo ad esse uno
straordinario ed irripetibile ventaglio di sfumature di colore verde, dal pi intenso per arrivare a
quello pi pallido a seconda delle stagioni. Gi, il paesaggio agrario. Il nostro paesaggio perduto.
Quello che adesso solo un ricordo. Il rinsecchito paesaggio agrario di quella che fu la Conca
dOro.
Bagheria divent il pi grosso centro di produzione e commercializzazione del limone della
Sicilia. Ogni giorno dalla stazione ferroviaria di Bagheria partivano decine di vagoni di limoni, che
raggiungevano le pi svariate destinazioni, dai paesi dellEst come Polonia, Ungheria,
Cecoslovacchia, ai paesi dellEuropa occidentale come Germania, Inghilterra, e tutte le maggiori
citt dellItalia settentrionale. In via Lampedusa, una delle traversine di via Consolare proprio di
fronte a Palazzo Aragona Cut, nelle giornate di caldo estivo, seduto sulla solita sedia impagliata
dinanzi alla porta di casa potrete trovare ancora oggi zzu Caloriu, un ossuto anziano, una vita
spesa a fare arrimunnaturi (potatore di piante), che con fare paziente a noi ha raccontato:
La coltivazione del limone era molto complessa ed assorbiva molta mano dopera perch nellarco dellannata i
limoneti si dovevano zappare due o tre volte, si dovevano irrigare e i frutti si raccoglievano in tre o quattro periodi diversi
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dellanno. La produzione principale era quella invernale e si intendeva robba nova e si raccoglieva da dicembre ad aprile. La
produzione estiva, i cosiddetti bastarduni, era invece quella pi pregiata perch nei mercati spuntava prezzi decisamente
superiori. Questa furzaturaconsisteva nel lasciare la pianta a secco per un periodo detto patienza che andava da maggio
a luglio.
Durante questo periodo venivano effettuate sia sul terreno che sulle piante diverse
operazioni colturali: la potatura, la preparazione del terreno e la concimazione estiva. Allorch gli
alberi erano patuti si dava la vicienna dacqua (si irrigava) che in questo caso coincideva con
arruspigghiatina. Lirrigazione avveniva spesso anche di notte con luso di lanterne a petrolio
chiamate lampiuni ed era uno spettacolo nello spettacolo; potendo fare una sorta di giro
virtuale per le campagne bagheresi tra gli anni cinquanta e ottanta, durante le calde notti estive,
non doveva essere raro assistere in lontananza bassi, acquattati sotto le chiome degli agrumi
allagitarsi quasi ritmico dei lampioni accompagnati dal grido lamentoso lievala
dellabbiviraturi che segnalava al guardiano dellacqua di bloccare lerogazione, dopo aver finito
di irrigare lappezzamento.
Dopo circa dieci o dodici giorni cominciava ad intravedersi la prima zagara che gi dopo
poco impregnava la brezza estiva del suo inconfondibile profumo.
E poi continua zzu Caluorio la raccolta dei limoni era quasi una festa! Sin dalle primissime ore
dellalba, schiere e gruppi di contadini sbucavano come formiche dalle stradine e viuzze intorno alla piazza madrice, e l si
radunavano con panaru, scala ddi lignu e zappa, per essere adduvati dai proprietari ().
Numerosa era la gente che viveva nellindotto con la produzione e commercializzazione del
limone. Come le segherie che preparavano gli imballaggi per la spedizione, la fabbrica che
produceva la carta velina e stampava la carta per i mustri cio con il marchio della ditta, la
produzione della retina e del nastrino per il confezionamento. Oltre alle aziende vi erano tante
altre singole persone che vivevano con lindotto come i sensali (mediatori) che si occupavano
dellacquisto e della vendita locale del limone. I carrettieri che trasportavano il prodotto in
casciuna dalla campagna ai magazzini. Lajraru che comprava lo scarto della produzione per
avviarlo allindustria di trasformazione in succhi. La carovana che aveva il compito di caricare e
sistemare i colli allinterno dei vagoni. Gli spedizionieri che preparavano la documentazione per lo
sdoganamento e la vendita allestero. I majasinanti che allinterno di grandi magazzini
preparavano e confezionavano il prodotto da commercializzare.
Le famiglie bagheresi che possedevano qualche tumulo di terreno piantumato ad agrumi,
aspettavano la raccolta dei limoni con una vera e propria ansia. Con gli introiti della vendita del
prodotto infatti essi sposavano i figli, costruivano la casa, acquistavano altra terra per ampliare
ancora di pi la propriet familiare. I piccoli e i grandi proprietari terrieri godettero di una nuova
ricchezza. Non si manifest pi per diversi anni lesigenza dellemigrazione; anzi, incoraggiati dal
boom economico come fenomeno del tutto baharioto, sul finire degli anni sessanta (e per tutti
gli anni settanta) si assistette ad una sorta di immigrazione, o meglio un rientro di bagheresi che
chi pi chi meno avevano fatto fortuna nelle Americhe. Gli istituti di credito cominciarono ad
aumentare, cos come i magazzini di limoni. Il limone. E Bagheria.
Da qui una sorta di vera e propria idolatria per questo ricco agrume! La generosit delle
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piante di limoni veniva sempre e comunque ricambiata dagli agricoltori bagheresi con la cura (alle
volte maniacale) che questi ultimi dedicavano alla loro coltivazione. Essi instauravano con le piante
un rapporto quasi affettivo e filiale. Le conoscevano una per una al punto tale da regolare la
coltivazione a seconda delle particolari esigenze di ciascuna pianta. E molta cura era posta anche
durante la raccolta dallalbero e la successiva lavorazione nei magazzini. Infatti i limoni venivano
staccati dallalbero con tutto il peduncolo u piricuddu e posti in panieri appositamente foderati,
nfurrati, per evitare che i frutti si maltrattassero (si spiritiassiru). Una volta tolti i peduncoli i
limoni venivano posti prima in grosse ceste (cartidduna) e successivamente in casse a due
scomparti foderati allinterno con carta velina (ncasciati). Dopo la pesatura, le casse venivano
trasportate dai lochi ai magazzini che curavano dopo altro confezionamento le spedizioni in
tutta Europa. In quegli anni ogni mattina alla stazione le littorine provenienti dalla vicina Palermo,
portavano a Bagheria centinaia di lavoratrici che nei magazzini erano dedite ad avvolgere
(ammugghiari) nella carta velina i limoni, poi sistemati con maestria nelle casse da operai
specializzati (mpaccaturi).
Come una nobile decaduta, lagrumicoltura bagherese ha perso gi da tempo i fasti della
dignit gloriosamente conquistata senza peraltro avere mai pi ritrovato la forza economica e le
risorse necessarie per risollevarsi e diventare nuovamente credibile. Ed anche dal punto di vista
commerciale i mercanti bagheresi, un tempo conosciuti in tutta Europa per la loro capacit, hanno
perduto irrimediabilmente sia la loro credibilit che il loro ricco panorama di influenza.
raro oggi vedere un agrumeto ancora attivamente coltivato; e quei pochi che ancora
resistono li puoi trovare a Cannita, a Purcara o a Purcaredda.
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C'ERA UNA VOLTA A BAGHERIA "U' SCAFAZZU
ricerca di
Emanuele Mastrolia
Nel 1978, come qualcuno ricorder, Bagheria a quel tempo aveva una particolare agricoltura fiorente di agrumi. Molte famiglie lavoravano e vivevano di agrumi e i possidenti di terreni ad agrumi usavano dire alle figlie in et da marito: E vabb a prossima quota i limiuna ti mariti, per dire che bastava a un piccolo possidente una raccolta di limoni per potere sposare una figlia.
La grande novit per distruggere lagricoltura arriva dallEuropa e ce la porta proprio Mannino (allora ministro per l'agricoltura), che annuncia che, per mantenere il prezzo di mercato, tutte le produzioni agricole in eccedenza vanno distrutte: lEuropa per agevolare gli agricoltori manderanno dei fondi per risarcire tutte quelle cooperative di agricoltori, che distruggeranno in proporzione al prodotto distrutto.
Nasce cosi a Bagheria una nuova macchina di distruzione di massa U Scafazzu.
Speculazione per pochi, fine di unera per i molti che vivevano di agrumicoltura.
Nascono cos diverse fasulle cooperative di agricoltori: gli agricoltori nemmeno sanno di far parte di un sistema perverso, che di l a poco porter allarricchimento di pochi speculatori e allabbandono delle campagne da parte degli agricoltori, che non prendevano pi nemmeno le spese di manutenzione dei terreni.
Cos, mentre pochi (vicini alla politica e al malaffare locale) in pochi anni si sono arricchiti, i produttori veri di ricchezza e di lavoro, per i tanti operatori del settore, sono finiti sul lastrico e hanno abbandonato i propri terreni agricoli. E cosi quella che era la patria dei limoni, Bagheria, perde un altro pezzo della sua attivit produttiva: i magazzini di lavorazione dei limoni per lesportazione chiudono, come chiudono tutte quelle attivit legate ai magazzini; cartiere, costruttori di cassette in legno, per non dire dei tanti operatori del settore, costretti a cambiare mestiere o trovare fortuna al nord o allestero.
Un altro collante che teneva insieme la comunit si sfalda, sparisce, si perde: ancora una volta gli interessi di pochi, violando le piccole certezze dei tanti (il lavoro), non permettono che con il lavoro si riscoprano quei valori comuni, che fanno s che un insieme di individui diventi comunit.
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RACCONTI INVENTATI DAGLI ALUNNI
LIMONDORO
Cera una volta un limone, di nome Limondoro, che cresceva felice nel suo albero, in
giardino, baciato dal Sole della Sicilia e cullato dalla dolce brezza marina del Tirreno.
Cresceva bello, sano, tondo e giallo.
Era circondato dalla sua famiglia, la famiglia Limoncello: pap Limontano, mamma
Limonenza e i tanti fratellini Limonflavio, Limonelena e cos via, troppi per elencarli tutti.
Era una famiglia felice che faceva tanto bene allumanit: curava dalle malattie, dalle
infezioni, dissetava, forniva vitamine ed energia.
Un giorno, ahim, il progresso voleva far del bellissimo limoneto un parcheggio per auto.
Tutti i limoni cominciarono a confabulare tra loro e a mettere in opera un modo per non
farsi toccare.
Cos, quando venne don Peppone, il cattivo costruttore, tutti i limoni presero la rincorsa e,
sganciatisi dai rami, cominciarono a colpire violentemente don Peppone che ritorn di corsa a
casa, impaurito e gonfio di bernoccoli.
Da quel giorno don Peppone non os pi avvicinarsi al limoneto, lasciando in pace la
famiglia Limoncello, che continu a far del bene a tutti gli uomini.
Edoardo Gambino
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IL NONNO, IL NIPOTINO E LALBERO DI LIMONI
Cera una volta un albero di limoni.
Questalbero era stato piantato da un bambino insieme con suo nonno, nel piccolo
pezzetto di terra che avevano comprato.
Ogni giorno il nonno e il nipotino andavano a innaffiare lalbero di limone e ben presto
raccolsero dei bei frutti: dei limoni gialli come loro.
Un giorno, per, il nonno si ammal e il bambino, preso dalla tristezza non and pi a
innaffiare lalbero.
Lalbero cominci a seccarsi e per molto tempo fu cos.
Qualche tempo dopo il nonno si riprese e, con il nipotino, ritorn a prendersi cura
dellalbero di limoni.
Francesco Pio Mineo
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LA SPREMUTA DI LIMONE
Cera una volta un limone che stava crescendo in un albero. Un giorno, quando era ancora
verde e aveva bisogno di stare attaccato al suo ramo, un terribile soffio di vento lo stacc e lo fece
cadere dal suo ramo.
Un contadino lo trov e lo raccolse e lo mise dentro un cesto. Non cadde solo lui, ma
anche altri limoni verdi, che il contadino, strada facendo, raccoglieva. Quando il contadino torn a
casa, la moglie lo sgrid dicendogli che non erano buoni neanche per fare una bevanda.
Il poveretto, dispiaciuto, spieg cosa fosse successo e disse alla moglie che bastava avere
fiducia in quei limoni e che, anche se erano caduti verdi, avrebbero dato tanto succo. La moglie lo
prese in giro e lo sfid a fare una spremuta.
Come per magia, quando inizi a spremere il primo, usc una quantit di succo, che riemp
parte di una brocca. Cos, continu ancora e ancora fino allultimo limone.
La brocca fu piena e offr il succo alla moglie per dissetarsi, dicendole che non bisogna
dare per scontato ci che sembra brutto, perch pu rivelarsi buono come in questo caso.
Aurora Germano
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LA STORIA DEL LIMONE ASPRINO
Ciao a tutti, mi presento, sono Asprino; sono un limone cresciuto in un piccolo agrumeto
della Sicilia.
Giuseppe, il mio capo, un contadino davvero ammirevole, si prende cura sia di me che
dei miei amici; ogni giorno viene a trovarci e controlla se cresciamo bene, sin da quando eravamo
dei piccoli fiorellini fino a ora che siamo belli e succosi, buoni quasi da raccogliere e da esportare
nei Paesi lontani.
Ci che amo di pi fare godermi il sole a pancia in su, per quando troppo caldo mi
nascondo tra le verdi foglie dellalbero. Mi diverto con i miei amici raccontando tante barzellette
e parlando dei limoni che crescono accanto al nostro albero, che ancora sono molto piccoli e
ossuti.
Ci che mi piace di pi di me stesso lodore che emano, molto piacevole e intenso, e
lanima che si sprigiona, che gradevolissimo a tutti.
Fra un paio di settimane sicuramente Giuseppe mi coglier, mi metter in bella cesta e
cos potr viaggiare e conoscere luoghi nuovi, avendo per sempre nostalgia di casa!!!
Virginia Gagliano
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LIME E LA LEZIONE DI VITA
C'era una volta un limone di nome Lime, era piccolo e nessuno si accorgeva di lui.
Lime ascoltava i consigli della mamma e del pap per farsi notare.
Il pap diceva: "Tu devi essere un duro... aspro... ti devi far valere e alzare molto il tono
della voce, devi essere all'altezza del nome che porti!"
E la mamma ribatteva: "No!!! Tu devi essere gentile, cos gli altri ti noteranno per la tua
bont."
Un giorno Lime e il suo amico Castagnetto gironzolavano per il giardino della scuola, ad
un certo punto spunt Anguriolo, il bullo, e disse:"Ciao, poppanti, siete pronti per un po di
botte?"
Lime rispose: "Ma perch? Che cosa abbiamo fatto? Non devi essere aggressivo con gli
altri! Invece di litigare non possiamo essere amici e giocare insieme?"
Anguriolo, preso in contropiede, li guard stranamente ma poi accett di giocare con loro.
Lime cap che la mamma aveva ragione e che non bisogna essere "aspri", perch con la
dolcezza e la gentilezza si ottengono reazioni positive.
Antonio Tomasello
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IL GIARDINO DEI LIMONI
Affacciandomi al mio balcone, di fronte casa mia, fino a un paio danni fa cera un vasto
giardino di limoni. Comera bello sentire il profumo dei limoni in fiore! La mia mamma teneva
aperte pure le imposte per fare entrare il profumo.
Ma lanno scorso, purtroppo, luomo ha rovinato questa meraviglia; dovevano costruire, e
una mattina mi ricordo che, affacciandomi al balcone, quei poveri alberi di limoni erano stati
abbattuti.
Luomo non ha capito quanto male ha fatto a quei poveretti, li ha uccisi per, poi, non
risolvere niente. I lavori sono stati interrotti ed rimasto in piedi un alberello di quei poveri
limoni. Ancora oggi fiorisce e produce qualche limone.
Come si pu distruggere un bene cos grande? Lo si fa senza riflettere.
Quando mi affaccio di sera, sembra di sentirlo piangere tutto solo in mezzo a quel prato
immenso.
Noemi Costanzo
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IL LIMONE
Un giorno, in un piccolo agrumeto della Sicilia, dove vi erano alberelli sia di limoni che di
aranci e mandarini, nacque un limone molto particolare: mentre tutti i suoi simili avevano delle
piccole sfumature giallo, lui era di un colore verde molto intenso.
Comunque, i suoi genitori pensarono che con il passare del tempo sarebbe cresciuto e
avrebbe preso un bel colore giallo luminoso; purtroppo il limone rimaneva sempre un po minuto
e il suo colore verde sempre pi intenso. Allora pensarono di chiamarlo Verdello.
Tutti lo prendevano in giro, infatti rimaneva sempre solo, senza amici; in particolare a
deriderlo era Giallo Oro, un grosso limone dal colore giallo oro e una scorza molto liscia.
Verdello e Giallo Oro erano proprio nemici.
Un giorno, per, cominci a svolazzare tra gli alberi dellagrumeto una farfalla dalle ali
verdi e brillanti: si chiamava Preziosa e and a posarsi proprio su Verdello. S, tra tutti i bellissimi
limoni che avrebbe potuto scegliere, Preziosa prefer quello pi brutto ma, come diceva lei, il pi
speciale. Preziosa e Verdello divennero amici e, da quel giorno in poi, tutti divennero amici di
Verdello.
Finalmente, grazie a quella farfalla, tutti i limoni, compreso Giallo Oro, apprezzarono
Verdello, non per il suo aspetto fisico diverso, ma per lamore e lamicizia che era in grado di dare
a chi lo circondava.
Lapparenza, infatti, non dimostra il vero carattere che si ha e Verdello era proprio
speciale. Era diverso dagli altri, perch era speciale il luogo in cui era nato, la Sicilia, anchessa una
terra da amare.
Virginia Gagliano
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LA SCOPERTA DEL LIMONE
Cera una volta un giardino pieno di piante.
Dopo tanti anni si accorsero che erano scomparsi tre alberi e cominciarono a indagare.
Poi arriv la notte.
Al risveglio le piante si svegliarono e videro i limoni.
Lo fecero sapere a tutto il mondo, il limone divent famoso e tutti pensarono che fosse
una pianta magica che spuntava solo di notte.
Alberto Maggiore
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IL RE DEI LIMONI
Tantissimo tempo fa, viveva nella gelida terra del nord una nobile e ricca famiglia. Erano
brave persone, amate da tutti, con ununica figlia. Giselle, questo il nome della figlia, era il
cruccio dei genitori. Giselle, oltre a essere ribelle, era anche capricciosa: non cera giovane che
potesse soddisfare il suo cuore, n cibo gradito al suo palato.
Varie famiglie si erano recate al palazzo dei genitori di Giselle, presentando i loro figli e le
loro ricchezze, ma lei continuava a respingere ogni proposta di matrimonio.
Nella loro citt si commerciava di tutto: stoffe, gioielli, frutti provenienti da ogni dove.
Hans e Marta, i genitori, ormai erano quasi rassegnati, quando un amico di Hans si
present con una coppia col loro figlio maggiore, che portava un enorme cesto pieno di strani
frutti tondi e gialli, dalle foglie verdi. Hans e Marta chiesero come si chiamassero quei frutti che
non avevano mai visto. Loro risposero che si trattava di limoni.
Percependo il loro profumo, chiesero di assaggiarli. Il padre ne tagli uno e per prima lo
assaggi Giselle, che lo trov dolce; poi Federico, il figlio della coppia ne diede un altro a Marta
che, dopo averlo gustato, fece una strana smorfia.
La mamma di Federico si offr di cucinare per far conoscere il cibo del suo paese e si
ritrov in un enorme cucina a preparare ogni prelibatezza.
Per lora di cena a tavola cerano: pesce con limone, spremuta di limone, crostate, insalata
di limone, torta e, per finire, sorbetto e liquore al gusto di limone. Tutti i commensali gradirono di
gusto ogni cosa.
Alla fine Federico don una boccetta di profumo a Marta e una a Giselle, naturalmente
estratto dalla pianta di limone.
Hans cap dagli sguardi di Marta e Giselle che la capricciosa figlia aveva trovato finalmente
ci che cercava.
Leonardo Valenti
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IL CURIOSO LIMONALEX
Un giorno, in un limoneto, nacque Limonalex.
Crescendo si mostr piuttosto curioso; infatti, ben presto inizi a viaggiare insieme con i
suoi fratelli: Limonfrancy, Limonluca, Limonmarco, Limonroberta e Limonmaria.
Viaggiarono tanto e visitarono tanti posti nuovi, fecero tante conoscenze, vissero tante
avventure, ma quella pi grande fu di ritornare al limoneto di Limonbagheria, dove cerano i
loro genitori, Limoncetty e Limonpeppe, ad attenderli con un caloroso abbraccio.
Alessandro Gambino
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LA CAPRETTA E IL LIMONE
Cera una volta in un grande bosco una capretta che passeggiava felicemente.
Pascolando raggiunse una campagna e decise di entrarci; a un certo punto si ritrov
davanti agli occhi una sfera gialla ma non proprio rotonda, con occhi, mani e piedi, che la
guardava incuriosita.
La capretta prov a mangiarla, perch il profumo era gradevole, ma la sfera le disse:
- Ferma! Non mangiarmi! Non ti piacer! Sono aspra!
Allora la capretta le chiese:
- Ma tu come fai a sapere che sei aspra?
- Il mio vero nome Limone. rispose la sfera gialla non proprio rotonda Lo so perch
in tanti hanno provato a mangiarmi; alcuni sopportano il mio sapore, perch mi accompagnano
con zucchero, bicarbonato o altri cibi; ma tanti altri mangiandomi si fanno brutti in viso e non mi
assaggiano pi.
La capretta allora cap che il limone ha, s, un buon profumo e un luminoso colore, ma ha
anche un aspro sapore da gustare.
Salvatore Zambito
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IL LIMONE
Cera una volta un limone di nome Asprino , che aveva il desiderio di vedere il mare ma
non sapeva come fare, perch viveva in un giardino di limoni sopra una collina e da l non riusciva
a vedere il mare.
Una notte ci fu un vento forte che fece cadere i limoni dagli alberi e cos Asprino rotol gi
per la collina fino al mare.
Asprino era felice ma quando fece buio cominci ad avere paura. Allimprovviso un
cagnolino inciamp su di lui e, vedendolo impaurito, gli chiese:
- Che ci fai qui solo sulla spiaggia?
Il limone gli raccont cosa gli era successo e gli disse che voleva tornare nel suo giardino
insieme con gli altri limoni. Cos il cane lo addent, senza fargli del male, e risal su per la collina
fino al giardino e lo pos ai piedi dellalbero.
Il limone lo ringrazi e il cagnolino ritorn dai suoi padroni.
Il limone era felice e tutti gli altri limoni gli chiesero:
- Perch sei tornato?
- Desideravo vivere con voi rispose il limone.
Da quel momento il limone continu a vivere felice nel suo giardino sulla collina.
Sabrina Gambino
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I FRATELLI LIMONE
Cera una volta su un albero una famiglia di limoni: padre, madre e due figli.
Un giorno avvenne un fatto straordinario: i due limoni caddero e i genitori piansero tanto.
I figli, intanto, andarono a visitare il bosco, ma nel bosco i frutti non erano loro amici e li
disprezzavano.
Mentre i due limoni camminavano in mezzo al bosco videro larcobaleno e uno disse:
- Che cosa sono queste linee colorate?
Laltro rispose:
- Non so proprio che cosa siano.
Allora decisero di vedere e ci salirono sopra. Presero il colore indaco e furono catapultati
in un mondo fatto di caramelle, che in realt erano dei mostri cattivi.
Si rifugiarono in una caverna, dove trovarono una trib di limoni. Se i limoni non fossero
riusciti a uccidere i mostri non sarebbero ritornati a casa.
Nella caverna cera delloro, lo sciolsero e realizzarono delle lance, con le quali sconfissero
i mostri. Cos ritornarono a casa. Tutte le famiglie dei limoni prigionieri ringraziarono i fratelli
limoni e tutti divennero amici.
I due fratelli dissero agli altri limoni:
- Ricordatevi che chi trova un amico trova un tesoro, perch gli amici sono come dei
fratelli, non si perdono mai.
Cominciarono a far festa: tutti i limoni attaccarono i festoni, accesero lo stereo e iniziarono
a ballare, a mangiare e a giocare. Tutti erano felici e, insieme, prepararono la limonata per
dissetarsi.
Riccardo Paladini
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BATTERIA AL LIMONE
di
Tommaso Pio Gagliano
possibile realizzare una batteria semplicissima e poco potente utilizzando un limone
fresco. Prova e vedrai accendersi una lampadina.
Materiale occorrente:
un limone
una puntina da disegno in ottone
un fermaglio in acciaio
una lampadina da torcia
due pezzetti di filo elettrico.
Procedimento:
o Infila la puntina da disegno e il fermaglio nelle parti opposte di un limone.
o Collega il cavo elettrico alla puntina e laltro cavo al fermaglio.
o Ora collega i due fili alla lampadina.
disegno di Tommaso Pio Gagliano
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POESIE INVENTATE DAGLI ALUNNI
LA POESIA DEL LIMONE
Lalbero dei limoni
mi parla
mi dice che la bellezza
dimora nelle cose semplici
e tutte le cose vivono
anche i ricordi.
Il suo profumo
un dolce richiamo
per gli uccelli.
Io gli dico
che luomo imperfetto
perch roso dallinvidia.
Raccolgo un frutto
per osservarlo:
mi chiede di averne
rispetto.
La sua bellezza
abbaglia il cielo.
da internet
Francesco Pio Mineo
Leonardo Valenti
FIORI BIANCHI E GIALLI FRUTTI
Odore di zagara al mattino
Proviene da un giardino.
Seguo questo odore
E trovo un contadino che innaffia con amore.
Innaffia alberi dai bianchi fiori
Dal profumo che inebria i sensi e i cuori.
Chiudo gli occhi e per incanto
Svanisce tutto quanto.
I fiori bianchi sono diventati gialli frutti
Simbolo della Sicilia e dei Siciliani tutti.
Andrea Sparacino
I LIMONI
Camminando nel giardino
sentii un forte rumore,
corsi e vidi da dove proveniva,
mi accorsi che quasi tutti i limoni degli alberi
erano caduti a causa del forte vento,
allora pensai di raccoglierli.
Cera un bel profumo di limone
e mi venne voglia di una granita di limoni.
Chiara Campagna
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I LIMIUNI
Sicilia
terra di lu suli
damuri, di caluri e di limiuni.
Gialli comu luoru
tunni comu palla
profumati di zagara.
Di li manu di i campagniuoli
viniti accarezzati
e quannu cugliuti
viniti ne li nostri tavuli
li fimmini sapienti
sannu comu trattarvi
pi dari sapuri a li pietanzi.
Edoardo Gambino
IL LIMONE FA MOLTO BENE
Il limone ha un bel colore
non tanto buono il sapore
lo si usa in cucina
ha una buona vitamina
aiuta molto la digestione
e migliora la circolazione
ricorda il Sole e le vacanze
con la sua incantevole fragranza.
Salvatore Zambito
IL LIMONE
Tra incantevoli giardini siciliani
cinguettii, canneti e sterpaglie
e un odore soave si muovono
tanti alberi di limoni.
Li ho coltivati col caldo
vento di scirocco
forse ho sbagliato
perch dopo un po sono seccati.
Le foglie ingiallite e secche cadono al suolo
per il profumo sempre lo stesso.
Vuol dire: quando tempo ne pianter altri.
Samuele Sciortino
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IL LIMONE
Tu che stai sullalberello
lo sai che sei un agrume buono e bello?
Sei giallastro e un po rugoso
un limone assai prezioso,
succo aspro e mordente
fa frignar tutta la gente.
Dalla Sicilia con furore
Tu sei lagrume migliore.
Se ancor non lhai capito
fra tutti gli agrumi sei il mio preferito.
Giovanni Giarrizzo
GLI AGRUMI
Il limone giallo giallo,
come il sol che sveglia il gallo.
Il pompelmo un po pi grosso,
riempirebbe pure un fosso.
Poi ci sono i mandarini.
Ma ne mangiano i pinguini? No!
Non scordare che larancia
ha le vitamine che metti in pancia
spicchi e spremute
fanno bene alla salute.
Io ne mangio in quantit
e guarda che felicit!
da internet
Karola Schilir
LIMIUNI
Rintra sti casciuna
chi su beddi sti limiuna.
Sunnu gialli comu lora,
aspri e duci,
comu uno li vuoli.
Ci n tanti specialit
e pi lu palato
su na gran bont!
Virginia Gagliano
U LIMUNI
A zagara bedda, bianca e udurusa
u fruttu tuttu lannu matura,
iddu aspru e succusu
ca du zuccaru mirriusu,
cu lu dauru e u limuni
passa puru lu duluri.
Avi tanti vitamini
e i mugghi dilli midicini.
Se vo campari beddu e cuntentu
Mangia sempre u limuni beddu.
Giovanni Giarrizzo
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A CUGGHIUTA DE LUMEI
O pedi di lumia ca ti rivesti
Di pampini odurusi e di pinneti,
Si lu to' fruttu abbunna cci su festi
E li travagghi s divirtimenti.
Quanta ricchizza cc' ntra sti cuntrati
Quantu ci fu binigna la natura,
La zagra odura di'nvernu e di stati
Lu fruttu tuttu l'annu si matura.
Ricoti li lumii di primu ciuri, Cugghemu li jancuzzi e
li virdeddi
E travagghiannu cantamu
D'amuri. S cca'nsicilia li picciotti beddi.
La Sicilianedda ch' massara
Non cura li strapazzi di campagna,
Brucia lu suli sta sutta la fara
E di l'acqua e lu ventu non si lagna.
da internet - Samuele Sciortino
LA LIMONATA
Ogni mattina mi alzo alle tre
e voglio un piccolo grande t,
tutti mi dicono di esser pazzo
ma io sono come un razzo.
Vado in cucina e trovo un limone
tutti mi dicon di esser un fannullone
la nonnina mi fa una limonata
per affrontare tutta la giornata
Alberto Maggiore
U LIMIUNI
Avanteri fuvu malato,
avia u stuomacu addulaurato.
U dutturi mi scrissi na pinnulicchia,
ummi ni pighiavu mancu nanticchia.
Me nonna mi rissi: fatti u bivurini,
cu acqua, zuccaru, alloru e limiuni.
Mu pigghiavu tuttu runsciatu,
dopo cincu minuti u ruluri fu passato.
Viva me nonna e u biviruni cu limiuni.
Alessandro Gambino
U LIMIUNI
Limiuni, limiunieddru
quantu sugnu bieddru
airu sugnu ri sapuri
ma u me succu chinu r'amuri,
giallu u me culuri
e vu ricu cun unuri
ca n'Sicilia iccati un savutu
picch ca u suli avutu.
Antonio Tomasello
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IL LIMONE
Ogni giorno spremo un limone
e ne faccio bevanda per un golosone!
Mamma,
con il succo e la sua buccia,
ne fa una ciambella
che a guardarla proprio bella!
Pap,
che un pittore,
lo dipinge con amore!
E tra tante pennellate
il limone si fa due risate!
Emanuele Mastrolia
IL SOLE A TAVOLA
Entro in cucina e un profumo
riempie le mie narici
lodore della mia terra
lodore di quella frutta
bella come il Sole: i limoni.
Sul tavolo in cucina
quei piccoli soli gialli
riempiono la stanza
di un profumo unico
odore di limoni
odore di casa mia.
Gabriella Mineo - Sabrina Gambino
Maria Lauretana Mineo
LIMONI GIALLI
Limone,
testa gialla,
profumi la costa,
dal naso minuto
annusi laria
che arriva dal mare.
Si riempiono i pori
rilasci le tue essenze,
mentre veneri radiose
giocano con il Sole,
fra linche
che ocheggiano
nel vento di maestrale.
da internet - Sefora Lo Bono
IL LIMONE
Dal fiore profumato
di un albero in giardino
ecco che nasce un bellissimo
limone dal sapore asprigno.
Il suo succo di gocce dorate
uno spettacolo per ogni palato
e ogni organismo rende capace
di regalarsi la pace.
Con esso si pu fare molto
basta che dallalbero
venga raccolto.
Aurora Germano
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IL LIMONE
Tu, limone, che sei la cosa
pi semplice che ci sia,
sei un frutto bello
da guardare profumato
ma nello stesso tempo
aspro da gustare.
Te ne stai l, appeso
ad aspettare che qualcuno
ti possa raccogliere.
La tua vita inizia
con un profumo
di zagara bianca,
piano piano prendi forma e
da un verde intenso
passi a un giallo splendente.
Tommaso Gagliano
GRANITA SICILIANA
di
Anna G. Mormina
Distati, quanneru nica,
me nonna cu nu pignateddu,
sinniva a la puta di Mica.
Sta cristiana faciva e vinniva,
na cosa troppu duci,
ca da la vucca nun si livava.
Mittiva intra la ghiaccera,
acqua, zccaru e limuni,
frisca comu la nivi era.
Li dosi giusti, idda sulu li sapa,
ogni tanticchia larriminava,
faticava, ma bona ciarrinisca!
Accuss saccuminciava la jurnata,
cu nu cicaruni di pani e granita,
ni sziavamu e ni lccavamu li dita!
da internet
Aurora Germano
Karola Schilir
-
STORIA DI UN LIMONE
A Ottobre laria pervasa dal tuo profumo,
dal dolce profumo dei tuoi fiori,
tra i rami spinosi scorgo il tuo ovale aspetto,
giallo come il sole.
Sei il frutto simbolo di calore e sole,
cos mi vien voglia di raccoglierti e gustare
il tuo succo dissetante e gustoso
allora ti porto a casa
ma alla mia cara mamma
vien voglia di fare con te una torta
allimprovviso per arriva il mio pap,
che in un batter docchio ti ha cosparso di sale
e mangiato allistante
lasciando a bocca aperta e mani vuote
me e mamma.
Karola Schilir
I LIMIUNA
I limiuna, lagrume ra nostra terra
Indispensabile ne nostri cucina
aspro ma buono
piacevole ne dolci
gradevole na carni e ne pisci.
La nostra terra n china
e noi fieri ra villi.
Noemi Costanzo
U LIMIUNI
U suli chi s'affaccia ni lu gliaddino
viri fari capulino na zagara ciavuriusa
a saluta e ci rici:
dumani un ci si chi.
Cu me caluri e u to ciavuru
putissimu arricriari tuttu u munnu!
Ma a zagara rispunnio:
domani io mi canciu
e tu cu to caluri fa nasciri
u limiuni ca pari oru.
Stu gliaddino cu' tutti i so' alberelli ri limiuna
addiventa l'isola ru tesoro!
Emanuele Mastrolia
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NOSTALGIA DI LIMONE
Oh, frutto squisito,
nasci da un albero apprezzato
ma ormai dimenticato.
Un tempo fosti un tesoro prelibato
ma ormai tutto passato,
non c neanche pi un nome dato
al tuo albero incantato.
Tu sei acido di sapore
ma solare di colore.
Tu vieni dalla Sicilia
dove c laria pulita
ed una terra molto ambita
Antonio Tomasello
IL LIMONE
Come il Sole sono giallo, pi prezioso del corallo.
Un assaggio e fai una smorfia da paura,
con lo zucchero, hum, che goduria!
Della Sicilia son lorgoglio
e di gloria non ne voglio.
Sono amato e apprezzato,
perch con me vien un buon gelato.
Spremuto o mangiato,
avrai capito intenditore
sono il, il tuo amato limone.
Alessandro Gambino
IL LIMONE FRUTTO DAMORE
Il limone
frutto d amore
che riempie il cuore di gioia e di passione
frutto di pace dove non c
riempie il cuore di chi fa uso di s
frutto di grande saggezza
che d leterna giovinezza
a chi la sa usare con estrema delicatezza.
Riccardo Paladini
U LIMUNI, PEZZU DURO
Bello e duci u limuni
pari un pezzu duro
mmenzu a li fogli verdi
e alla zagara profumata.
Quannu lu cogli e lu porti nta to casa
pari comu si ti purtasti un raggi
i suli ca ti da tanta gioia e filicita
e ti scanza di ogni duluri
Riccardo Paladini
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I LIMONI
di Eugenio Montale
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall'azzurro:
pi chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di
ricchezza
ed l'odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non
tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verit.
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno pi languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinit.
Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle citt rumorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarit.
da internet - Giulia Di Carlo ed Emanuele Mastrolia
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IL LIMONE NELLA CERAMICA DI BAGHERIA
Ceramica di Vincenza Mineo
Dipinto di Vincenza Mineo
Ceramica di Mirella Pipia
INDICE
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IL LIMONE NEI QUADRI
da internet
LIMONI di Renato Guttuso Salvatore Fara
RACCOLTA DI LIMONI di Paolo Canetti
TEMPO DI LIMONI di Bruno Guttadauro
LIMONI AL SOLE di Alessandro Calderone
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DAVANZALE CON LIMONI di Monti
LA SPIAGGIA DEI LIMONI di Claudio Rolfi De Martino
LIMONI DI NOTTE
NATURA MORTA di Guttuso
(tempera su cartoncino)
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FILM DI GIUSEPPE TORNATORE NUOVO CINEMA PARADISO del 1988
PROFUMO DI LIMONE
C' un profumo di limone al mio paese
Sospeso in aria nella via
Ti avvolge fino a che
Come un respiro e una magia
Non ti abbandoner sempre pi
Nella luce di una sera in primavera
Io me ne sono andata via
Portando dentro me
L'incanto di una storia che non finita mai
Sempre tu, amore
Quel profumo solamente casa mia
Che mi accarezza e spazza via
Insieme all'allegria
Il canto della giovent che non mi lascia pi
Come ultimo dono
ricerca di
Antonio Tomasello
Autori del testo della canzone:
Andrea Morricone ed Ennio Morricone
Cantante:
Hayley Westenra
(soprano)
Autore della musica:
Ennio Morricone
Anno di pubblicazione del Cd:
2011
INDICE
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NOTIZIE SULLALBUM PARADISO
da internet
Il soprano con il record di vendite al mondo, realizza il nuovo album paradiso, che vanta collaborazioni con Ennio Morricone, don Black e sir Tim Rice.
Allet di ventitr anni, il soprano neozelandese Hayley Westenra celebra i suoi dieci
incredibili anni nella musica con luscita del suo quinto album in studio, Paradiso.
Con un curriculum di tutto rispetto, a dispetto della giovane et, annovera esibizioni con
Jos Carreras e Andrea Bocelli. Hayley realizza cos il sogno di collaborare con il pi grande
compositore italiano contemporaneo, il Maestro Morricone, nel suo nuovo album Paradiso, in
uscita il 23 settembre 2011 per Decca Records.
Conosciuto per le indimenticabili colonne sonore di film (chi non conosce il Buono, il
brutto e il cattivo o Cera una volta il West?), Morricone ha ricevuto un Premio Oscar per il suo
eccezionale contributo ed riconosciuto come uno dei pi prolifici e autorevoli compositori della
nostra epoca.
Superando la differenza generazionale e la barriera linguistica, Westenra e Morricone
hanno stretto un fortissimo legame a partire gi delle prime note registrando Paradiso con
lorchestra del Maestro la scorsa estate. Per la prima volta Morricone inserisce una parte vocale
nelle sue composizioni.
Lalbum comprende una serie di nuove composizioni, scritte da Morricone per Hayley, cos
come alcune delle sue pi conosciute musiche da film degli ultimi cinquanta anni. Morricone, che
ha realizzato nuovi arrangiamenti per ogni brano e seguito Hailey durante le sue performance, ha
diretto tutte le sessioni con la Sinfonietta di Roma, la sua orchestra di centoventi elementi.
Registrato al Forum studio in Piazza Euclide lo stesso studio nel quale Morricone ha
registrato le sue innumerevoli colonne sonore avvalendosi della collaborazione del pluripremiato
tecnico del suono Fabio Venturi Paradiso vede Hailey cantare in inglese, italiano, francese,
portoghese e vocalese.
Afferma Hayley Crescendo, senza saperlo ascoltavo le musiche magnifiche di Ennio
Morricone, melodie indimenticabili come quelle di Cinema Paradiso e The Mission. Un giorno
mi sono resa conto che tutte queste composizioni che erano nella mia testa erano opera del
lavoro di un solo uomo. Ancora oggi non riesco quasi a credere di aver collaborato con un genio
come Morricone alla realizzazione di un intero album.
Per la prima volta Morricone ha permesso e nel caso di Hailey, incoraggiato a qualcuno
di scrivere nuovi testi per suoi temi classici
Cinema Paradiso: Profumo Di Limone un testo inedito, commissionato a Hailey da Morricone
stesso, che rende la performance unica.
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Film
IL GIARDINO DEI LIMONI
Lemon Tree
ricerca di
Antonio Tomasello
Il giardino di limoni:
film del 2008
regista: Eran Riklis
attori principali: Hiam Abbass, Doron Tavory,
Ali Suliman, Rona Lipaz-Michael.
Il film racconta la storia di una donna palestinese,
che combatte in difesa del proprio limoneto. Infatti, il
Ministro della Difesa israeliano decide di costruire la
propria dimora nel confine cisgiordano, ma per
misure di sicurezza ordina labbattimento delle piante
di limone.
La legittima proprietaria, nonostante il risarcimento
che avrebbe ottenuto, non accetta che le sia tolta la
sua unica fonte di sostentamento, nonch eredit
avuta da suo padre.
In questa battaglia viene affiancata da un giovane avvocato e sostenuta dalla stessa moglie del
Ministro.
Dopo aver affrontato il dramma del conflitto tra Israele e Siria in un precedente film, Riklis ritorna
sullo stesso tema ma cambia il punto di vista.
In questo film la discordia tra due vicini di
casa a portare con s le conseguenze tragiche di una guerra
in corso.
Il film ambientato nel confine cisgiordano e qui lo sguardo
delle due donne antagoniste, una israeliana e laltra
palestinese,sorregge il peso della Storia: Salma una donna
umile, legata radicalmente al fluire della natura, che la
rincuora e, come spesso accade alle mogli dei politici, si
occupa di organizzare lussuose feste di ricevimento.
I limoni di Salma fanno parte della sua persona, vivono nel ricordo dei genitori e del marito
defunto.
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Nella lettera del ministro, inviata per suggerirle di sradicare gli alberi, racchiusa la diversit tra i
due contendenti: lavviso scritto in ebraico e Salma non sa leggerlo. I caratteri grafici di una
lingua che la donna non parla e non sa decifrare, sono metafora di una mentalit molto diversa
dalla sua. Quelle lettere che lei non sa comprendere sono il codice da interpretare per confrontarsi
con lAltro, per arrivare a un compromesso pur sapendo benissimo che, per onorare se stessa e le
sue origini, non dovr cedere ad alcun tipo di risarcimento. Se il giardino di limoni non esistesse
pi, scomparirebbe anche lei.
Oltre il recinto che separa Salma, territorialmente e umanamente, dalla villa di Navon, Mira, da un
punto privilegiato dosservazione, la guarda e ne scruta i movimenti. Entrambe soffrono,tutte e
due si scoprono pi simili di quello che lapparenza sembrerebbe dettare.
Il regista
mostra i limiti
da superare,
presenta i
personaggi
nella loro
temeraria
avanzata verso
una pace
impossibile.
Ma nella lunga
messa in scena
delle due parti
in lotta, la
narrazione si
irrigidisce un
po in uno schematismo che fatica a trovare soluzioni: i personaggi si muovono ma rimangono
fermi, non c mai un avvicinamento concreto e ogni passo fatto in avanti corrisponde a uno
scalino verso un nuovo distacco.
La natura, nel frattempo, fa il suo corso, i limoni, senza il nutrimento dellacqua, cominciano a
cadere a terra per non risollevarsi pi. Come Salma, vittima di un potere troppo forte che,
togliendole le radici, la fa scomparire lentamente, senza darle aiuti per rialzarsi.
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RICETTE AL LIMONE
TORTA AL LIMONE
Ingredienti:
120 g di farina di mais
200 g di mandorle in polvere
200 g di zucchero semolato
200 g di burro morbido
1 cucchiaio di sale
3 uova
1 limone
1 cucchiaio e di lievito per dolci
Preparazione:
Mescolare assieme in una ciotola la farina di mais, la farina di mandorle e il lievito per
dolci.
Montare il burro con lo zucchero semolato e il sale: quando si sar ammorbidito e sar un
composto liscio e cremoso, aggiungere la buccia grattugiata del limone, le uova sbattute e
poi il succo del limone.
Continuare a lavorare limpasto e aggiungere la miscela di farina.
Versare limpasto in una forma da Plumcake, imburrate e infornare per 40 minuti a 180 in
modalit ventilata.
Salvatore Zambito
INDICE
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LA GRANITA DI LIMONE
Ingredienti:
500 ml di acqua
500 ml di succo filtrato di limoni
250 g di zucchero semolato
Preparazione:
Portare a bollore lacqua e aggiungere lo zucchero.
Aspettare che lo zucchero si sciolga completamente e che il liquido diventi omogeneo.
Spegnere il fuoco e lasciare raffreddare lo sciroppo attenuto.
Tagliare i limoni a met e spremerli con lo spremiagrumi.
Ottenere 500 ml di succo filtrato.
Aggiungere il succo di limone allo sciroppo ormai freddo.
Mescolare bene aiutandosi con la frusta.
Mettere il liquido al limone in un contenitore e riporlo in freezer.
Mescolare ogni mezzora, rompendo i cristalli fino a ottenere la consistenza desiderata.
Salvatore Zambito
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LEMON CURD CHEESECAKE
Ingredienti per la base:
300 g di biscotti (ad es. dei semplici frollini)
150 g di burro
20 g di zucchero di canna
buccia al limone grattugiata
Ingredienti per la crema al formaggio:
800 g di formaggio fresco (tipo Philadelphia)
170 g di latte condensato
150 g di zucchero
3 uova
50 g di maizena
buccia al limone grattugiata
Ingredienti per la copertura:
200 ml di panna acida
40 g di zucchero a velo
200 g di lemon curd
Preparazione:
Tritare i biscotti fino a ridurli in polvere (si
pu usare un mixer o metterli in un
sacchetto per alimenti e schiacciarli con un
matterello).
Mescolarli con il burro fuso, la buccia di
limone e lo zucchero di canna.
Versare in uno stampo del diametro di 24 cm rivestito di carta da forno.
Schiacciare bene per far aderire il composto di biscotti alla base e ai lati. Mettere in frigo.
Lavorare il formaggio fresco con lo zucchero.
Aggiungere le uova, il latte condensato, la buccia di limone e infine la maizena setacciata.
Versare nello stampo.
Cuocere in forno preriscaldato ventilato a 170 per circa 30-40 minuti.
Lasciare riposare fino a che il cheesecake non si sar sgonfiato.
Mescolare la panna acida con lo zucchero a velo.
Versare a cucchiaiate panna acida e lemon curd. Poi con un cucchiaino (o con le dita)
mescolare un pochino per dare un effetto variegato.
Cuocere in forno preriscaldato ventilato a 180 per circa 10-15 minuti.
Sfornare e lasciare raffreddare completamente a temperatura ambiente.
Mettere in frigo per almeno tre ore prima di tagliare a fette il lemon curd cheesecake.
Tommaso Pio Gagliano
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RISOTTO AL LIMONE
Ingredienti:
1,5 litri circa di brodo di pollo
50 g di burro
2 cucchiai di olio doliva extravergine
2 scalogni grandi oppure una cipolla piccola tritati finemente
450 g di riso
bicchiere di vino bianco secco
2 belle manciate di parmigiano grattugiato
2 cucchiai di prezzemolo tritato
2 cucchiai di succo di limone
4 cucchiaini di buccia di limone tritata
Preparazione:
Riscaldare il brodo e tenere a disposizione ben caldo
Fare fondere 2/3 del burro con lolio in un tegame. Unire gli scalogni o la cipolla tritati e
fare cuocere a fuoco moderato mescolando fino a quando non saranno teneri.
Gettare il riso e farlo tostare per
qualche minuto mescolando di
continuo. Versare il vino e farlo
evaporare sempre mescolando.
Aggiungere un mestolo di brodo e far
cuocere mescolando di tanto in
tanto. Quando sar stato assorbito
bagnare con un altro mestolo di
brodo e continuare fino a quando il
riso sar cotto.
Togliere dal fuoco, unire il burro rimasto e il formaggio, e mescolare. Completare con il
prezzemolo, il succo e la buccia di limone. Mescolare unultima volta e servire subito,
decorando a piacere con prezzemolo e fettine di limone.
Tommaso Pio Gagliano
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MENU AL LIMONE
di
Alessandro Gambino
1. LINGUINE AL LIMONE E MASCARPONE
Ingredienti:
400 g di linguine
1 limone
1 confezione di mascarpone
1 confezione di uova di salmone
Erba cipollina
Preparazione:
Grattugiare finemente la scorza del limone.
Spremere il limone.
Lavare e tagliare finemente lerba cipollina.
Far intiepidire il mascarpone, aggiungere la
scorza e il succo di limone, coprire e lasciare
amalgamare i profumi.
Cuocere le linguine e scolarle al dente.
In uninsalatiera versare il mascarpone al
limone, la pasta, le erbe, le uova di salmone.
Mescolare tutto e servire.
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2. SCALOPPINE AL LIMONE
Ingredienti:
4 fettine di pollo o tacchino
il succo di un limone
farina q. b.
olio
sale q. b.
pepe q. b.
vino bianco
Preparazione:
Mettere un cucchiaio da caff di farina nel succo di
limone.
Infarinate le fettine di pollo o tacchino.
Mettere in una padella un filo dolio e farlo scaldare
per qualche minuto a fuoco lento.
Mettere le fettine, precedentemente infarinate, e
farle rosolare su entrambi i lati, salare e impepare e
aggiungere a poco a poco il succo di limone, unito
in precedenza alla farina.
Dopo dieci minuti di cottura a fuoco lento, alzare al
fiamma e spruzzare con un goccio di vino bianco e
servire ben calde.
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3. BUDINO DI YOGURT E LIMONE
Ingredienti:
4 limoni
250 g di yogurt magro
20 g di gelatina in fogli
100 g di zucchero di canna
foglie di menta per decorare
Preparazione:
Togliere la scorza dei limoni usando un
pelapatate e metterli a bollire in un litro dacqua
per circa quindici minuti.
Togliere dal fuoco, filtrare e unire lo zucchero e
la gelatina mescolando bene per scioglierli.
Spremere i limoni e aggiungere il succo filtrato al
composto, lasciando lievemente raffreddare, ma
senza farlo rassodare.
Aggiungere lo yogurt, mescolare e versare negli
stampini per budini inumiditi con acqua fredda.
Far riposare il budino in frigo almeno due ore e,
prima di servire, decorare con una foglia di
menta.
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4. GRANITA AL LIMONE
Ingredienti:
500 ml dacqua
500 ml di succo di limone filtrato
250 g di zucchero
Preparazione:
Versare lacqua in un pentolino, portarla a
bollore, aggiungere lo zucchero.
Quando lo zucchero si sar sciolto
completamente e il liquido sar diventato
trasparente, spegnere il fuoco e lasciar
raffreddare.
Tagliare i limoni a met, spremerli con uno
spremiagrumi, filtrare il succo con laiuto di
un colino.
Incorporare lo sciroppo ormai freddo,
mescolare bene il composto aiutandovi con
una frusta.
Mettere in freezer dentro un contenitore e
mescolare fino a ottenere la granita.
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5. LIMONCELLO
Ingredienti:
8 10 limoni non trattati
1 l di alcool a 90
600 g di zucchero
1 l di acqua
Preparazione:
Per prima cosa lavare accuratamente i limoni e
asciugare bene con un panno pulito.
Preparare lalcool e un vaso di vetro con tappo
abbastanza capiente.
Con un coltello o un pelapatate togliere la buccia
sottilissima ai limoni, stando attenti a non prendere
la parte bianca, mettere le bucce nel contenitore di
vetro e aggiungere lalcool, chiudere il recipiente di
vetro e lasciare le bucce a macerare nellalcool per
una settimana.
Agitare di tanto in tanto il recipiente: lalcool
diventer sempre pi giallo e le bucce di limone
sempre pi chiare.
Trascorsi sette giorni, preparare lo sciroppo di acqua
e zucchero. In una pentola mettere a scaldare
lacqua e aggiungere lo zucchero. Scaldare a fuoco
lento, mescolando fino a che lo zucchero non si sar
disciolto, quindi, spegnere e far raffreddare.
Unire lo sciroppo alle bucce macerate nellalcool e
mescolare bene.
Filtrare il limoncello con un colino in un altro
recipiente capiente. Il limoncello pronto!
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UNA FETTA DI LIMONE
(Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci 1983)
TESTO
Signora non ci siamo capiti
signora sta a sentir quel che ti dico
no ai tuoi baci dico no
no al tuo amore dico no
al tuo languido sorriso dico no no no
non voglio i tuoi palazzi non voglio
le ricchezze non voglio le carezze
sei ricca ma sei racchia
ma guardati allo specchio
non vedi che sei vecchia
dimmi che vuoi da me
ma visto che tu insisti
nel farmi le proposte
ti dir qualcosa c
che desidero da te
una fetta di limone una fetta di limone
una fetta di limone una fetta di limone nel t
Non voglio i cento sacchi n il grano
per glintappi ne regalini a mucchi
sei ricca ma sei sciocca per me sei
troppo secca per questo non mincucchi
dimmi che vuoi da me
ma visto che tu insisti
nel farmi le proposte
ti dir qualcosa c
che desidero da te
una fetta di limone una fetta di limone
una fetta di limone una fetta di limone nel t
una fetta di limone una fetta di limone nel t
da internet - Salvatore Zambito
ACCORDI
sol
Signora, non ci siamo capiti
re7
Signora, stai a sentir quel che ti dico
sol7 do
No, ai tuoi baci dico no,no, al tuo amore dico
no
sol re7 do7 sol6
al tuo languido sorriso dico no, no, no
sol
Non voglio i tuoi palazzi, non voglio le ricchezze
sol7
non voglio le carezze
do7
Sei ricca, ma sei racchia ma guardati allo
specchio
sol re7 do7 sol
non vedi che sei vecchia. Dimmi che vuoi da
me?
do7 sol
Ma visto che tu insisti nel farmi le proposte
la7 re7
ti dir, qualcosa c' che desidero da te
sol
Una fetta di limone,Una fetta di limone
re7 do7 sol6
Una fetta di limone, Una fetta di limone, nel t
INDICE
-
GELATO AL LIMON
(Paolo Conte 1979)
Lucio Dalla Francesco De Gregori
TESTO
Un gelato al limon
gelato al limon
gelato al limon
sprofondati in fondo a una citt
un gelato al limon
vero limon.
Ti piace?
Mentre unaltra estate passer
libert e perline colorate
ecco quello che io ti dar
e la sensualit delle vite disperate
ecco il dono che io ti far
donna che stai entrando nella mia vita
con una valigia di perplessit
Ah, non avere paura che sia gi finita
ancora tante cose questuomo ti dar.
E un gelato al limon
gelato al limon
gelato al limon
sprofondati in fondo a una citt
un gelato al limon
gelato al limon
gelato al limon
mentre unaltra estate se ne va
Ti offro una doccia ai bagni diurni
che son degli abissi di tiepidit
dove come oceani notturni
rimbombano le voci della tua citt
e ti offro la luna del pomeriggio
per il sogno arabo che ami tu
e una stretta forte della mia mano
per te donna che non mi scappi pi
e un gelato al limon
gelato al limon, gelato al limon
E ti offro lintelligenza degli elettricisti
cosi almeno un po' di luce avr
la nostra stanza negli alberghi tristi
dove la notte calda ci scioglier.
Come un gelato al limon,
gelato al limon, gelato al limon
Come un gelato al limon,
gelato al limon, gelato al limon
Come un gelato al limon,
gelato al limon, gelato al limon
Come un gelato al limon,
gelato al limon, gelato al limon
da internet
Samuele Sciortino , Alessandro Gambino
e Alberto Maggiore
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GIALLO COME UN LIMONE
(autori: Mogol Mario Lavezzi 1999)
Gianni Morandi
TESTO
Giallo come un limone
lavorare con te
la tua pancia che cresce
un bambino che nasce senza di me
tu fra poco ti sposi
sei felice perch
corri incontro al futuro insieme a lui
tutto senza di me
giallo come un limone gi tagliato a met
guardo te di nascosto
ma io perch poi ti porto il caff
son ferito nel fondo ma sorrido con te
ho vergogna a mostrare che ti amo ancora e tu
lo sai
ma questo mio destino pasticcione che cosha
bisogno degli occhiali o chi lo sa
un poco di fortuna Padre Nostro se ce lhai
tu mettila da parte adesso e fammela cadere
addosso
un calcio a questa jella che per sempre vada via
e falla ritornare ancora mia
la voglio avere qui vicino, sia lei che il suo
bambino
no non voglio pi essere giallo come un limone
giallo come un limone
io lavoro con te ogni tanto ti guardo sei bella sai
bella come non mai
nel negozio c il cielo
paradiso per tre
ma dietro un velo ormai la mia felicit
s, questo mio destino ha una rotella che non va
il meccanismo rotto chi lo sa
un poco di fortuna Padre Nostro se ce lhai
tu mettila da parte adesso e fammela cadere
addosso
un calcio alla sfortuna che per sempre vada via
e falla ritornare ancora mia
la voglio avere qui vicina sia lei che il suo
bambino
no non voglio pi essere giallo come un limone
li voglio avere qui vicino sia lei che il suo
bambino.
da internet
Giovanni Giarrizzo
e Alessandro Gambino
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UNA GRANITA DI LIMONE
Bobby Solo - 1968
TESTO
C' chi cerca dall'amore quello che non
gli pu dare
Chi non sa neppure che cos'
Noi che siamo innamorati noi abbiamo
gi capito
Che per essere felici a volte baster
Una granita di limone darsi un bacio sul
portone
E restare vicini anche se piover
Una granita di limone io e te sotto la
luna
Ogni giorno che spunta il sole trovarti
qui
Quel che tu vorresti avere nascosto
nel tuo cuore
Forse un giorno tu lo capirai
Noi che siamo fortunati noi abbiamo gi
capito
Che per essere felici a volte baster
Una granita di limone darsi un bacio sul
portone
E restare vicini anche se piover
Una granita di limone io e te sotto la
luna
Ogni giorno che spunta il sole trovarti
qui
Una granita di limone darsi un bacio sul
portone
E restare vicini anche se piover
Una granita di limone io e te sotto la
luna
Ogni giorno che spunta il sole trovarti
qui
Una granita di limone darsi un bacio sul
portone
E restare vicini anche se piover
Una granita di limone io e te sotto la
luna
Ogni giorno che spunta il sole trovarti
qui
Una granita di limone darsi un bacio sul
portone
E restare vicini anche se piover
Una granita di limone io e te sotto la
luna
Ogni giorno che spunta il sole trovarti
qui
da internet
Alessandro Gambino
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PARLARE CON I LIMONI
Enzo Jannacci - 1987
TESTO
Io, io e te, che guardi le mie rughe
io, io e te, che mangi le mie acciughe
eh.sei sempre l a parlare dell'et
ma proprio necessario poi?
roba che mi domando e poi?
ma proprio necessario poi?
variare uno vario vario vario come me eh eh eh
eh
eh eh eh che bella quella canzone