La situazione economica italiana: quale ripresa è possibile?
- Pietro Modiano
Febbraio 2013 1
Previsioni di consenso: -1% quest’anno, +0,7% il prossimo, eppure si chiama ripresa ….
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Italia: prodotto interno lordo (valori concatenati, anno di riferimento 2005 e previsioni di consenso)
+1,8
+1,6
+1,1
+1,5
-1,2
+1,8+0,6
-2,1
+0,7+3,9
+0,4 0,0
+2,3
-5,5
-1,0
Fattori di sostegno: contesto esterno (extra-euro) in recupero, ma con interrogativi: Cina? Valute?
Le previsioni del FMI di gennaio 2013 (var. %)
2012 2013 2014
Mondo 3,2 3,5 4,1
- Paesi avanzati 1,3 1,4 2,2
---Stati Uniti 2,3 2,0 3,0
-- Eurozona -0,4 -0,2 1,0
--- Giappone 2,0 1,2 0,7
- Paesi emergenti 5,1 5,5 5,9
--- Cina 7,8 8,2 8,5
--- India 4,5 5,9 6,4
--- Brasile 1,0 3,5 4,0
--- Russia 3,6 3,7 3,8
Commercio mondiale 2,8 3,8 5,5
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Fattori di sostegno: indicatori anticipatori hanno smesso di scendere, anche in Europa
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Fattori di sostegno: tensioni euro in diminuzione, per l’Italia più che per la Spagna, ma negli ultimi giorni
incertezze politiche nei due paesi rialzano gli spread
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Bastano questi fattori per la ripresa? Le due facce della recessione italiana: PIL e domanda interna
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Le esportazioni italiane sono competitive: reggono sui mercati esteri, è l’interno che va ancora giù
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La competitività si concentra nelle medio-piccole imprese, dove l’Italia è anche migliore del
benchmark tedesco; il gap italiano è nelle grandi
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Caduta della domanda interna trainata dai consumi; potere d’acquisto arretrato di 15 anni; tasso
risparmio è sceso a livelli minimi nella storia e nel confronto con i paesi europei, ora si è stabilizzato
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La caduta del tasso di risparmio italiano rispetto ai maggiori paesi euro
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Riduzione del tasso di risparmio ha “sostenuto” il PIL; se non si fosse verificata, oggi (nel 2012)
avremmo un PIL più basso dell’1,5%
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Difficoltà dei consumatori/risparmiatori: nel 2012 cade la quota di famiglie che riesce ad accantonare denaro (fino
all’11% dei rispondenti a indagine Istat), si impenna (fino a quasi il 35%) la quota che intacca i risparmi o si indebita
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Senza domanda domestica, ripresa fragile mercato del lavoro
affetto da ciclo e deterioramento strutturale
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Senza domanda domestica, ripresa fragile credito all’economia
i flussi calano ancora; fattori di domanda e offerta
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Qualche segnale sul fronte mutui: le richieste di perizie abitative stanno lentamente risalendo
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ma le imprese industriali non percepiscono la diminuzione dello spread; il credito è giudicato
sempre molto oneroso e scarso
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Senza domanda domestica, ripresa fragile saldo primario (tasse meno spesa pubblica netto interessi)
aggiustamento richiesto per raggiungere il debito al 60% del PIL nel 2030: stime del FMI (ott. 2012)
1Debito/PIL
2011
2Saldo
primario/PIL aggiustato per il ciclo
2011
3Saldo primario/PIL
aggiustato per il ciclo da mantenere nel periodo 2020-30 per portare il debito
al 60% nel 2030
4 (=3-2)Aggiustamento
richiesto tra il 2010 e il 2020 per raggiungere il saldo primario che porta il debito al 60%
nel 2030
5Aggiustamento
richiesto tra il 2010 e il 2030 per compensare anche le proiezioni di maggiore spesa per
pensioni e sanità
Italia 120,1 2,0 7,6 5,6 4,6
Germania 80,6 1,6 2,6 0,9 3,0
Francia 86,3 -1,3 4,5 5,8 7,4
Spagna 69,1 -5,1 5,5 10,6 12,7
Belgio 97,8 -0,2 5,0 5,2 10,1
Olanda 65,2 -2,3 2,1 4,5 9,5
Irlanda 106,5 -4,6 6,8 11,4 12,9
Portogallo 107,8 0,4 6,6 6,2 10,4
Grecia 165,4 -1,5 9,0 10,5 13,9
Regno Unito 81,8 -3,7 5,7 9,4 13,1
Stati Uniti 102,9 -5,3 7,5 12,8 19,6
Giappone 126,4 -7,7 12,6 20,3 21,117