occorre fare una scelta
devo decidere se respirare o ingoiare
Nello stesso tratto anatomico coesistono non due ma 4 funzioni
mangiare
vocalizzare
parlare
stabilizzare n senso posturale
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evidente che la situazione è complessa
ogni funzione interferisce profondamente sull’altra
ciascuna deve essere perfetta perché la voce sia perfetta
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entriamo a fondo…..
se si tratta di un sistema complesso occorre che in esso vi siano dei «regolatori»
un regolatore di flusso è uno sfintere
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sfintere…..
esistono sfinteri che fanno solo gli sfinteri e sfinteri che fanno il doppio lavoro
esistono sfinteri anatomici e sfinteri funzionali
tieni in memoria
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mettiamo che l’atto respiratorio sia un modo semplice per immettere energia
e che la espirazione sia un modo
altrettanto semplice per far uscire
da noi aria
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l’apparato respiratorio è qualcosa che si mette in mezzo tra l’energia universale e l’individuo
ma non solo, l’apparato vocale è qualcosa che sulla via del ritorno di ciò che, immesso, ora deve uscire, è in grado di rendere vibrante ciò che prima era muto
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ma cosa accade allora
che l’aria in uscita porta con sé ciò che noi siamo
o meglio… una vibrazione che allude/significa/racconta ciò che noi siamo
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meraviglioso!
la voce è la trasformazione in energia vibrante dell’aria che ci fa vivi e, nel mondo, porta la testimonianza della nostra esistenza.
Conoscete l’etimologia della parola martire ?
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vi ricordate gli sfinteri?
bene, allora immaginiamo che gli sfinteri siano i diaframmi che separano la nostra anima dal mondo, cioè quelle strutture che regolano la fuoriuscita dell’aria che, vibrante, dice di noi.
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ma quanti ce ne sono?
innanzitutto le labbra…….
è lo sfintere più esterno, visibile, mimicamente attivo
esso partecipa alla fonazione
alla fonoarticolazione
alla alimentazione
attento!
non alla stabilizzazione
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poi il velo palatino
non è proprio un vero sfintere interno/esterno, più che altro veicola e indirizza
esso partecipa alla
fonazione
fonoarticolazione
deglutizione
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poi c’è lei, la regina, la laringe
ecco uno sfintere davvero attivo
alla laringe competono tutti e 4 i compiti.
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in ordine di utilità in ordine inverso di forza
spesa
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canalizzatore
separatore
stabilizzatore
organo vibrante
canalizzatore
organo vibrante
separatore
stabilizzatore
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le 4 personalità della laringe
perché le emozioni...
La funzione delle emozioni è semplificabile nell’induzione di un’attivazione che ha come obiettivo la preparazione dell’organismo a far fronte a una situazione emotigena
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prepararsi all'emergenza
Le reazioni di “emergenza”, quali la paura, la collera, e in generale tutte quelle caratterizzate da eccitamento, si accompagnano a un arousal (livello di attivazione) alto che garantisce una risposta
pronta e dotata di alta carica energetica
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obiettivo: sopravvivere
La reazione di emergenza è caratterizzata principalmente da aumento della gittata e della frequenza cardiaca, vasocostrizione cutanea e viscerale associata a vasodilatazione nel distretto
muscolare, incremento dell’attività delle ghiandole sudoripare, diminuzione della secrezione salivare.
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le emozioni come la tristezza sono caratterizzate da un basso livello di attivazione e inducono alla riduzione del movimento, del tono posturale, dell’attenzione
una necessità: comunicare lo stato d'animo prima e oltre il linguaggio
canali privilegiati di comunicazione delle emozioni o mimico facciale
o posturale
o vocale
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Le emozioni primarie sono caratterizzate da un “programma facciale” quasi completamente innato, che configura espressioni mimiche tipiche di ciascuno stato emotivo discreto.
Tale espressione avrebbe quindi il carattere della universalità e si configurerebbe come evento transculturale.
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anche il riconoscimento vocale dello stato emozionale non presenta difficoltà e viene perfezionato nel corso della vita
(è più facile riconoscere che "riprodurre" un'emozione)
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il mantice
la cultura orientale e l’ebraica utilizzano una sola parola (rispettivamente prâna e rùah) per significare aria, vento, fiato, respiro, anima e spirito, ben evidenziando l’appartenenza dell’uomo alla
natura e il suo essere pervaso dal medesimo soffio vitale.
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Dal punto di vista antropologico vocale il mantice è il garante dell’energia, la fonte dell’aria necessaria alla nascita del segnale glottico se fatta fluire o il fulcro della stabilizzazione posturale se trattenuta
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in relazione all'emozione variano
Qualità della presa aerea, cioè settore del torace interessato all’espansione, partecipazione o meno del diaframma.
Profondità della stessa, strettamente correlata al primo parametro, poiché diverse modalità di espansione toracica determinano differenti volumi di aria inalata.
Ritmo di rifornimento, la durata della pausa tra un atto e l’eltro.
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Attento ….!
L’allerta attenzionale prolungata determina, quasi obbligatoriamente, inspirazioni rapide, profonde, di tipo toracico medio e alto, spesso associate a cambi posturali in estensione del tronco e del capo, con una
tendenza a «trattenere» al fine di stabilizzare posturalmente per resistere all’attacco
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L’appoggio dell’attenzione su un oggetto, dopo che essa è rimasta per qualche secondo sospesa, produce espirazione prolungata e profonda, così che la detensione della muscolatura corporea può trovare
nel lento ritorno alla situazione di equilibrio del torace un correlato autopercettivo consonante.
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Le emozioni positive a dominanza trofotropica sono caratterizziate da detensione muscolare (non occorre
stabilizzare). La presa aerea in questo caso è spesso a prevalenza diaframmatica, profonda ma non rapida. Tale
modalità di rifornimento incrementa il livello di autopercezione del soggetto, che può quindi rivolgere su se stesso l’attenzione, cogliendo nella loro pienezza le
sensazioni di competenza e benessere che accompagnano lo stato emozionale
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Le emozioni violente sono caratterizziate da tensione muscolare e da impossibilità alla discesa del diaframma. La
presa aerea in questo caso è poco profonda e rapida. Tale modalità di rifornimento incrementa la stabilizzazione del
tronco e immobilizza o prepara allo scatto, l’attenzione è rivolta all’esterno, l’autopercezione diminuisce
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le situazioni di concentrazione composta e silenziosa si accompagnano a riduzione dei movimenti corporei, a inspirazioni profonde ed energizzanti seguite da sospensioni a mantice espanso in eutonia
muscolare
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Lasciami pensare
Momenti di concentrazione intensa possono accompagnarsi a situazioni di sospensione piena a laringe aperta
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attenzione
modificare la respirazione ha effetti diretti sullo stato emozionale e sul livello di attenzione così come aprire o
chiudere la glottide
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respirare
profondamente, lentamente, ritmicamente
• concentra l'attenzione
• riduce l'arousal
• inibisce l'attivazione
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sfinteri funzionale e sfinteri anatomici
labbra
velo palatino
laringe
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la funzione primaria delle labbra
esse sono il principale artefice del contenimento endorale del cibo, collaborando con la lingua (impastamento) e con i denti (triturazione) alla preparazione del bolo.
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La sollecitazione alimentare, che le labbra subiscono sin dall’alba della vita, rende ragione dell’importante funzione che esse svolgono nella vita relazionale.
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esse inoltre rappresentano all'esterno il soggetto e disegnano sull'interfaccia verso il mondo le emozioni e i pensieri
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manifestano le emozioni del soggetto facendole, per così dire, affiorare alla superficie del viso e collaborano alla costruzione di schemi gestuali condivisi e formalizzati, che vengono così “esposti”.
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Vale la pena ricordare che nel bambino che non presenta un’adeguata evoluzione della deglutizione e le cui labbra sono, per così dire, interamente “dedicate” alla funzione alimentare, la funzione mimica del viso appare immatura. Le labbra permangono dischiuse, estroflesso l’inferiore, retratto il superiore, le pieghe naso-labiali spianate così che il piccolo si presenta ipomimico.
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permettono poi di dare suono ai fonemi del linguaggio e di esprimere compiutamente, digitalmente, irrevocabilmente il pensiero
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trasformano la voce in linguaggio, esse cioè partecipano alla modalità di trasmissione socialmente più efficace dei contenuti di pensiero, disambiguandoli e determinandoli
semanticamente
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emozioni ad "alta definizione" sono veicolate dalle labbra e dalla mimica associata degli occhi e del sopraciglio
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La molteplice vita della laringe
1. Funzione di canalizzazione 2. Funzione sfinterica separatrice È la seconda funzione
propriamente ad vitam, mediante la quale la laringe provvede a separare l’ambiente interno da quello esterno, isolando il mantice. La laringe in questa modalità di funzionamento si chiude “per rimanere” chiusa, creando un ostacolo a qualsiasi passaggio e innalzando la pressione sottoglottica.
3. Funzione sfinterica stabilizzatrice E’ la funzione che rende possibile il parto, la eiaculazione, la defecazione e l’attivazione di una fora a fulcro tronco.
4 . Funzione vibrante. Più raffinata, è la funzione più complessa. In questa seconda modalità di utilizzo la laringe si chiude ma…per farsi subito riaprire. La sua chiusura è quindi volutamente temporanea ed è finalizzata non alla separazione degli ambienti che sono posti sotto e sopra il suo piano, quanto piuttosto alla messa in vibrazione dell’aria in uscita
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Le funzioni sfinteriche separano l’interno dall’esterno, la funzione vibrante fa sì che l’interno (i pensieri, le emozioni, ecc.) possa trovare un’uscita verso l’esterno ed essere “messo in comune”. Le funzioni sfinteriche provvedono a una chiusura salda, sicura, prolungata. La funzione vibrante attua invece un’adduzione dolce, facilmente superabile, “elastica”, così come è necessario per l’instaurarsi di un ciclo vibratorio (fatto di adduzioni seguite da immediate riaperture).
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addurre con forza le corde vocali e mantenere chiusa la glottide enfatizza la separazione tra ambiente interno ed esterno, rinforza il trattenimento dell'aria inspirata nei polmoni e.... disattende la vita
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IL P IA C E R E D E LL' A U T O P E R C E Z I O N E
4. antropologia
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senza il piacere alimentare il bambino non si cimenterebbe nel vocalizzo
senza il piacere circolare generato dalla successione di sensazioni acustiche e propriocettive la comunicazione vocale non si affermerebbe
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la comunicazione vocale e linguistica nasce da un atto propriamente “estetico”, cioè datore di sensazioni piacevoli, e allo stesso tempo vitale.
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Ogni suono prodotto, ogni parola detta si qualifica sotto tutti gli aspetti come atto. Parlare e vocalizzare quindi è agire in senso proprio, cioè produrre delle azioni che incidono sul mondo, sull’ascoltatore e sul
parlante stesso.
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senza questa precomprensione non esisterebbe l'uso magico della parola e della voce
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R E C U P E R O D I N O ZIO N I F IS IO LO G IC H E
antropologia
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postura
l'equilibrio tra muscoli antagonisti permette la modificazione posturale a basso costo
lo stato di allerta induce ipertono estensorio
riduzione del tono dell'umore induce atteggiamento flessorio
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glottide
il tono adduttorio risente dell'attivazione emozionale e del grado di attenzione
la postura nel collo della laringe risente dell'adattamento della postura generale allo stato emozionale e attenzionale del soggetto
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adduzioni cordali salde ma non forzate con ampio superficie di contatto bordo a bordo generano sensazioni di consonanza estese al torace e alla muscolatura somatica del tronco, incrementando il
livello di propriocezione
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ogni sistema biologico è dotato di incostanza funzionale
la frequenza fondamentale è caratterizzata da variabilità
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vocal tract
un allungamento del vocal tract genera un ampliamento di tessuto armonico, con potenziamento delle componenti più gravi dello spettro, all’opposto una riduzione di lunghezza porta con sé un impoverimento timbrico
una riduzione del tono di parete produce un effetto genericamente scurente e in parte ottundente
un incremento di rigidità provoca invece un potenziamento delle formanti acute, con incremento della penetranza vocale, all’aumento di rigidità si associa anche una dispersione frequenziale con perdita di regolarità dello spettro e insofferenza percettiva.
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Emozioni ad alta attivazione, tra tutte la collera, si accompagnano abitualmente a incremento della rigidità di parete del vocal tract e, spesso, ad ampliamento dell’apertura orale
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La paura è anch’essa caratterizzata da un incremento di rigidità di parete, con conseguente dispersione frequenziale nella zona acuta dello spettro. Ad essa si accompagna però spesso un
sollevamento improvviso del piano glottico
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Che paura!
Uno spavento genera una inspirazione rapida, rumorosa, immediata, quasi sempre realizzata dal torace medio e superiore
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Le emozioni a bassa attivazione si caratterizzano per tono di parete regolare o ridotto, eventuale modesto abbassamento del piano glottico e rilassatezza del vocal tract anteriore, che ben si esprime nella dolcezza (tenerezza) e nella riduzione di forza (tristezza) della articolazione fonemica.
La voce prodotta con tale accoppiamento risonanziale è piacevole all’ascolto dal punto di vista dell’apprezzamento della qualità dello spettro e non necessita una spesa cognitiva elevata
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Le emozioni ad alta attivazione sono spesso accompagnate da ritmo interno dell’eloquio rapido. La rabbia, in modo particolare, rispecchia l’elevata attivazione trofotropica anche nella velocità globale
del parlato e nella riduzione delle pause, spesso associati a contenimento anche della durata della frase
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Il disprezzo, emozione correlata strettamente alla collera, si accompagna invece a un rallentamento del flusso verbale, probabilmente attuato al fine primario di evidenziare i singoli elementi lessicali e
sintattici, nella enfatizzazione della loro articolazione fonemica, della quale viene incrementata la forza e la precisione
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