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Langhe
Langhe (in italiano)
Langa (in lingua piemontese)
Stati Italia
Regioni
amministrative
Piemonte
Territorio comuni della provincia di
Cuneo e della provincia
di Asti
Capoluogo Alba
Lingue italiano, piemontese
Mappa delle Langhe all'interno delle
province di Asti e Cuneo
Langhe
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Le Langhe (Langa in piemontese) sono una regione storica del
Piemonte situata a cavallo delle province di Cuneo e di Asti,
confinante con altre regioni storiche del Piemonte, ossia il
Monferrato e il Roero e costituita da un esteso sistema collinare
definito dal corso dei fiumi Tanaro, Belbo, Bormida di
Millesimo e Bormida di Spigno.
Essa si può suddividere in:
Bassa Langa: zona compresa fra il Tanaro a nord e il Belbo a
sud, con quote genericamente inferiori ai 600 m; è la zona
dell'Albese, dei vini e del tartufo (rinomato il bianco di Alba).
Alta Langa: è la zona al confine con la Liguria, con quote
massime sui 750 m e un picco di 896 m nel comune di
Mombarcaro; qui dominano i boschi.
Langa Astigiana: zona nel sud della provincia di Asti, con
Canelli a nord e il fiume Bormida di Spigno ad est, con un picco
di 851 m nel comune di Serole.
Indice
1 Etimologia del nome
2 Geologia
3 Storia
4 Dialetto
4.1 Varianti fonetiche dal piemontese standard
4.2 Influenze tipicamente liguri
4.3 Termini particolari
5 Flora e fauna
6 Economia e prodotti tipici
7 Clima
8 Centri principali
9 Note
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni
Etimologia del nome
L'etimo del nome langa (che in piemontese indica proprio la collina) è incerto. Dante Olivieri aveva proposto in
un primo momento un accostamento alla voce lombarda lanca[1] ma poi ha aderito[2] alla proposta di Giulia
Petracco Sicardi che, partendo dall'etnico ligure *Langates, ha ricavato una base *langa riferito alla posizione
del castello o al castello stesso dove vivevano queste popolazioni.[3] Nino Lamboglia invece propende per un
Serralunga d'Alba
accostamento a una base non indoeuropea *lanka che si riscontra anche in Langobriga (città iberica) dal
probabile significato di "conca, avvallamento" e da questo "zona collinare".[1] Un documento del X secolo parla
di Langarum. Nel XIV secolo nella Cronica Imaginis Mundi di Iacopo d'Acqui c'è scritto «in muntibus Albe,
ubi dicitur Langhe».[1]
Geologia
Oligocene: nell'epoca in cui compaiono le prime
scimmie antropomorfe, il Piemonte, come tutta la
Pianura padana, è coperto dal mare; questo "bacino
terziario piemontese", confina a sud con i sistemi
cristallini delle Alpi Marittime e con il basamento di
quello che sarà l'Appennino. In particolare, è probabile
che l'origine dell'Appennino ligure e dei sistemi collinari
ad esso connessi (le Langhe quindi), sia collegato al
fenomeno dello sfenocasma ligure, o sardo-corso:
rotazione avente per perno il Golfo di Genova e
responsabile dell'allontanamento dalle coste provenzali
della Corsica e della Sardegna.
Miocene: il piano più antico del Miocene è
l'Aquitaniano, a cui appartengono i paesi dell'Alta Langa. Alla fine del Miocene, il Mediterraneo è ormai un
mare praticamente isolato dall'Atlantico; l'evaporazione, non compensata dai riflussi atlantici, porta alla
formazione di notevoli banchi evaporitici (gessi) e all'emersione delle basse colline di Langhe e Monferrato. Nei
gessi presenti fra Cherasco, Guarene, Castagnito e Magliano, si trovano banchi di marne ricche di fossili marini e
vegetali, prova di un clima praticamente tropicale.
Pliocene (5 Ma): una nuova trasgressione marina, dovuta a movimenti separatori presso Gibilterra, risommerge
il Piemonte ad esclusione proprio delle Langhe e del Monferrato, separati dal Bacino Pliocenico Astigiano,
braccio di mare poco profondo che aveva come limite occidentale il golfo di Cuneo. Le sabbie plioceniche
restituiscono scheletri di mammiferi sia marini che terrestri. Il Pliocene segna la transizione fra Era Terzaria e Era
Quaternaria, in questo periodo si ha la definitiva scomparsa del “mare Piemontese”, che lascia il posto a una
vasta pianura, per molto tempo paludosa, in cui, a seconda delle oscillazioni climatiche, troveranno il loro habitat
elefanti, cervi, mammut, iene e ghepardi.
Quaternario: le progressive spinte verso nord del continente africano provocano il lento sollevamento del
territorio, disegnando gli attuali sistemi collinari; il raffreddamento del clima porta all'alternanza di periodi aridi e
periodi umidi nel corso dell'anno. Ormai siamo nella nostra era; l'ultimo grande contributo geologico lo daranno
le glaciazioni, rimodellando la struttura delle Alpi e delle Prealpi con le loro morene. La bassa altitudine delle
Langhe non ha consentito l'avanzata dei ghiacciai, ma sono presenti accumuli di löss, limo argilloso prodotto da
fenomeni di erosione, trasportato a grandi distanze dai venti impetuosi che spazzavano la pianura.
Storia
Il neolitico arriva nel corso del V millennio a.C. Nell'età del ferro dominano le tribù Liguri degli Epanteri e degli
Stazielli, che, in seguito alle migrazioni galliche, formano la cultura celtoligure. Furono sottomessi dai romani nel
179 a.C., ma solamente con Augusto si può parlare di un vero processo di romanizzazione.
Abbazia di Grazzano: Aleramo del
Monferrato
Durante il periodo carolingio fanno parte della Marca Aleramica, il cui primo titolare, Aleramo, contribuì a
liberare il Piemonte e la Liguria di Ponente dai pirati musulmani. Alcuni territori rimasero in diretto possesso degli
Aleramici fino al XVIII secolo, quando passarono al Regno di Sardegna.
Tra il XIX secolo e l'inizio del successivo, le Langhe conobbero un forte degrado e un'estrema povertà (come ci
raccontano le testimonianze raccolte da Nuto Revelli ne Il mondo dei vinti), seguito da un progressivo
spopolamento a favore delle città industriali (soprattutto Torino e
Savona). Altre testimonianze interessanti si trovano nelle opere di Cesare
Pavese e Beppe Fenoglio.
Nel corso degli anni novanta, un rinnovato interesse per il mondo agreste,
ha portato alla ristrutturazione (spesso operata da stranieri) di cascine e
castelli, riconvertiti in agriturismi, bed and breakfast e musei etnografici;
all'investimento in produzioni agricole d'eccellenza e all'interesse per il
turismo. Oggi l'Albese è una zona ricca e competitiva.
Dialetto
Nelle Langhe si parla un dialetto della lingua piemontese molto
particolare, ricco di influssi liguri e di arcaismi: il langarolo (in
piemontese langareul o langhèt).
Varianti fonetiche dal piemontese standard
Passaggio 'a' → 'o' quando tonica (it. muro; piem. muraja; lang. muròja).
Passaggio (saltuario) 's' → 'sc' come in ligure anziché in 's' o 's-c' come in piemontese (it. uscire, piem. seurte,
lang. scieurte).
Rotacismo (saltuario) della ‘l' che diventa una specie di 'r' moscia (it. il cane, lang. 'r can, piem. el can).
Passaggio 'c' morbida → 'z' (toponimo Cerretto, piem. Sreij, lang. Zré; la città di Ceva diventa Zeva; it. di qua,
piem. ed sà, lang. ed zà).
Il latino ‘ct‘, che in italiano diventa ‘tt' (noctem = notte), in piemontese standard diventa ‘it' (notte = neuit)
mentre nelle Langhe diventa ‘cc' (notte = neucc, latte = lacc, letto = lecc).
In alcune zone dell'Alta Langa 'u' (sempre pronunciato alla francese) e 'i' cambiano leggermente pronuncia e il
piemontesissimo Turin (Torino) diventa Tirein.
Influenze tipicamente liguri
Solamente in pochi paesi nell'alta Langa al confine con la Liguria, il latino 'pl'e 'bl'diventa 'cc' e 'gg' (plovere =
cieuve; blancum = gianc).
Accanto all'affermazione tipica piemontese 'é, òi', compare anche il ligurissimo sci.
Il suono ‘g' di ‘giocare' può diventare ‘z' (giogo = zou, gioco = zeugh, già = zà, ma giovane rimane giovo,
pronunciato giuu).
Termini particolari
Vigne delle Langhe
Al tipico piemontese guardé, vardé (guardare), si sostituisce baiché, che si ritrova anche in area occitana come
beicar.
Al tipico piemontese an dova (dove), si sostituisce a landa.
Sebbene presente in piemontese standard, nelle Langhe sopravvive con maggior disinvoltura la negazione pa
anziché nen (i sai pa = non so), l'originale interrogativa invertita piemontese (veus-ti? = vuoi?) e il pronome
verbale, sebbene diverso alla terza persona singolare (it. lui viene, piem. chiel a ven, lang. chiel o ven).
Nonostante queste e molte altre differenze di suoni e di termini, la struttura sintattica e grammaticale del
langarolo rimane all'interno della koinè piemontese, discostandosi notevolmente da quella ligure.
Esempio (proverbio): S'o sraina 'd neucc, 'r bel teimp o dura paid 'd neuv cheucc.
(Se si rasserena di notte il bel tempo dura come un uovo cotto).
Flora e fauna
Nell'Alta Langa sopravvive, in numero sempre più ridotto, il pino silvestre (commercialmente noto come Pino di
Scozia o di Svezia), autentico "fossile vivente" della vegetazione dell'ultimo periodo glaciale.
Economia e prodotti tipici
Oltre che per la spiccata operosità nel terziario, la zona
si distingue per la sua rinomata produzione vinicola:
celebri in tutto il mondo sono i vini prodotti nelle Langhe,
in particolare i rossi, tra cui spiccano:
Barolo
Nebbiolo
Barbaresco
Dolcetto d'Alba
Dolcetto di Dogliani
Barbera d'Alba
Barbera d'Asti
Altrettanto celebre il Tartufo bianco di Alba, per il quale
ogni anno si tiene nell'omonima città una fiera
appositamente dedicata che richiama numerosissimi visitatori anche oltre i confini nazionali.
Ovunque si coltiva la nocciola Tonda Gentile delle Langhe, resa famosa dai prodotti della Ferrero di Alba.
Numerosi anche i formaggi DOP, primo fra tutti la Robiola di Roccaverano.
Da alcuni anni la zona è celebre meta di turismo enogastronomico grazie ai suoi eccellenti prodotti e anche
artistico-culturale grazie alla bellezza dei paesaggi e alla presenza di antichi castelli e monumenti in quasi tutto il
territorio.
Attualmente è stata avanzata la proposta di candidatura al fine di includere il territorio delle Langhe insieme a
quello di Monferrato e Roero nella lista del Patrimonio Mondiale dell'umanità dell'UNESCO.
Clima
La Bassa Langa ha un clima tipicamente padano, sebbene temperato nelle temperature massime sui rilievi. Nella
pianura di Alba, invece, non sono rare temperature massime superiori ai 30 °C nel trimestre estivo.
Nell'Alta Langa il clima può definirsi appenninico con influssi padani. Le estati sono generalmente più fresche e
ventilate che in Bassa Langa (media di luglio intorno ai 20 °C gradi sui rilievi); gli inverni sono freddi nelle valli
(sono frequenti minime di −5/−10 °C anche nell'entroterra savonese) e più miti sui colli (media delle minime
intorno agli 0 °C). Sono molto frequenti le inversioni termiche a causa della differenza di insolazione.
Le precipitazioni annue variano dai circa 800 mm di Alba ai 1100 dello spartiacque appenninico. Il regime
pluviometrico è sublitoraneo, con un minimo principale estivo (luglio) e uno secondario invernale; il massimo
assoluto è autunnale, mentre le precipitazioni primaverili tendono ad essere molto variabili a seconda degli anni.
Tra giugno e luglio, specie dopo una primavera avara, è frequente il rischio di aridità (accentuata anche dal clima
secco e ventilato). Nel trimestre estivo è comunque garantita una precipitazione media di circa 100–150 mm
(spesso concentrata in pochi violenti temporali, anche accompagnati da grandine).
A volte però, in estate, specie nei mesi di maggio, giugno e luglio può soffiare un vento, chiamato "marin" che
porta un po' di fresco in alta quota, in quanto l'aria che arriva da sud risente del mar Ligure ancora freddo.
Le Langhe, nonostante siano uno dei punti in cui l'Appennino si avvicina di più al mare, sono molto nevose, con
una media annua di 50–100 cm anche a bassa quota e una permanenza al suolo di oltre 30 giorni. Tuttavia, negli
ultimi anni, si è assistito a una seria riduzione delle precipitazioni, anche nevose, soprattutto a partire dalla tarda
primavera, e ad aumento dell'intensità giornaliera autunnale (il 15 settembre 2006 sono caduti oltre 100 mm di
pioggia nelle 24 ore).
Secondo la classificazione del Köppen, infine, tutta la zona al di sopra dei 500 metri circa di altitudine è
compresa nella categoria Cfb; per contro le terre al di sotto di questa altitudine sono comprese nella categoria
Cfa.
Centri principali
Bassa Langa
Alba – la
"capitale" delle
Langhe
Barolo
Barbaresco
Castagnole delle
Lanze
Castiglione
Falletto
Cerreto Langhe
Cissone
Diano d'Alba
Dogliani
Grinzane Cavour
La Morra
Alta Langa
Albaretto della
Torre
Arguello
Belvedere
Langhe
Benevello
Bonvicino
Borgomale
Bosia
Bossolasco
Camerana
Cerretto Langhe
Cissone
Clavesana
Cravanzana
Valli Bormida e
Uzzone
Bergolo
Castelletto
Uzzone
Castino
Cortemilia
Cossano Belbo
Gorzegno
Gottasecca
Levice
Monesiglio
Perletto
Pezzolo Valle
Uzzone
Prunetto
Langa Astigiana
Bubbio
Cassinasco
Castel Boglione
Castel Rocchero
Cessole
Loazzolo
Mombaldone
Monastero
Bormida
Montabone
Olmo Gentile
Roccaverano
Rocchetta Palafea
San Giorgio
Scarampi
Mango
Monforte d'Alba
Montelupo
Albese
Neive
Neviglie
Novello
Roddi
Rodello
Serralunga d'Alba
Sinio
Treiso
Verduno
Feisoglio
Lequio Berria
Mombarcaro
Murazzano
Niella Belbo
San Benedetto
Belbo
Serravalle Langhe
Somano
Trezzo Tinella
Rocchetta Belbo
Saliceto
Santo Stefano
Belbo
Torre Bormida
Serole
Sessame
Vesime
Note
1. ^ a b c Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 403.
2. ^ Dante Olivieri, Dizionario di toponomastica piemontese, Brescia, Paideia, 1965, p. 192.
3. ^ Petracco Sicardi, Giulia (1958–1959). Ricerche topografiche e linguistiche nella tavola di Polcevera. Studi
Genuensi (2): 15.
Voci correlate
Comunità montana Alta Langa e Langa delle Valli Bormida e Uzzone
Riserva naturale speciale delle Sorgenti del Belbo
Comunità Montana Langa Astigiana Val Bormida
Roero (territorio)
Monferrato
Altri progetti
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Langhe
Collegamenti esterni
Comunità montana Langa Astigiana Val Bormida (http://www.langastigiana.at.it/)
Sito ufficiale della candidatura del Monferrato, Langhe e Roero alla lista del patrimonio mondiale
dell'Unesco (http://www.paesaggivitivinicoli.it/)
Langhe: L’Eccellenza dei prodotti in una regione poco conosciuta (http://www.lundici.it/2012/09/langhe-
leccellenza-dei-prodotti-in-una-regione-non-molto-considerata/)
Portale Cuneo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Cuneo
Categorie: Regioni storiche d'Italia Colline del Piemonte
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