SUPPORTO AL RUP
Arch. Federica Sulpizio
Arch. Andrea Rosignoli
COMUNE DI L'AQUILASettore Ricostruzione Pubblica
Via Ulisse Nurzia, 5 - 67100 L'Aquila (AQ)
RIF.SCALA
ELABORATO
DATA
APRILE 2016
SPAZIO PER EVENTUALI PARERI
IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO
Arch. Enrica De Paulis
IL DIRIGENTE
Arch. Enrica De Paulis
APPROVAZIONE
PROGETTISTI
Ing. Alessandra Confortini
Ing. Roberto Franchi
PROGETTO PRELIMINARELAVORI DI RIPARAZIONE E ADEGUAMENTO SISMICO
SCUOLA MATERNA ED ELEMENTARE DIPIANOLA
RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA E SULLOSTATO DI CONSISTENZA DELLA SCUOLA
R1
SOMMARIO PREMESSA ............................................................................................. 1
1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ........................................................ 2
1.1 Localizzazione dell’area oggetto di intervento ................................................................ 2
1.2 Inserimento catastale............................................................................................................. 5
1.3 Destinazione urbanistica ...................................................................................................... 5
2. ANALISI DEI VINCOLI .......................................................................... 7
3. STATO DI FATTO ............................................................................... 10
3.1 descrizione dell’edificio ....................................................................................................... 10
3.2 descrizione dei principali danneggiamenti causati dal sisma ................................. 16
4. VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE PROGETTUALI .............................. 17
5. DESCRIZIONE DEL PROGETTO ............................................................ 19
5.1 Verifica dei parametri urbanistici ed edilizi ................................................................... 20
5.2 Scelte architettoniche ........................................................................................................... 21
5.3 Soluzioni tecnico-strutturali ................................................................................................ 22
5.3 Verifica degli standard dimensionali .............................................................................. 23
5.4 Approccio bioclimatico e sostenibile ................................................................................. 27
5.5 Dati progettuali e descrizione delle soluzioni ................................................................ 28
5.6 Soluzioni tecnologiche e involucro edilizio ...................................................................... 35
5.7 Prestazioni acustiche ........................................................................................................... 38
5.8 Demolizioni e opere di scavo .............................................................................................. 43
6. CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI E DESCRITTIVE DEI MATERIALI ..... 44
6.1 Tamponatura esterna .......................................................................................................... 44
6.2 Solai e copertura.................................................................................................................... 44
6.3 Serramenti esterni ................................................................................................................ 45
6.4 Finiture - Pavimentazioni e rivestimenti ......................................................................... 45
6.5 Impianti tecnologici ............................................................................................................... 46
7. SISTEMAZIONE ESTERNA ................................................................... 47
8. ARTICOLAZIONE DEL FINANZIAMENTO ................................................ 48
P a g . 1 | 4 9
PREMESSA
Il presente progetto preliminare presenta i contenuti di un livello di
progettazione avanzata, integrata da elaborati propri del definitivo quali ad
esempio i calcoli delle strutture, schemi funzionali e dimensionamento di
massima dei singoli impianti con relativi elaborati grafici.
Tale integrazione del livello preliminare è finalizzata alla scelta
dell’Amministrazione di procedere all’aggiudicazione dei lavori a mezzo di
una gara di appalto integrato ai sensi dell’Art.53, c.2, lett.”c” del D.lgs.
163/2006
P a g . 2 | 4 9
1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
1.1 LOCALIZZAZIONE DELL’AREA OGGETTO DI INTERVENTO
L’intervento descritto nella presente relazione illustrativa dovrà essere realizzato in
località Pianola, frazione localizzata a sud-est dell’area urbana di L’Aquila, ad
un’altitudine di circa 768 metri s.l.m.
Il lotto di intervento è sito in ambito urbano, in una zona di completamento a
prevalente vocazione residenziale.
L’accesso alla scuola è attualmente possibile dalla Strada Regionale 615, che in
questo tratto prende il nome di via Sotto Le Vignole e che costituisce la strada
principale di ingresso al centro storico di Pianola (strada di collegamento tra L’Aquila
e Poggio Roio).
L’accesso alla scuola si trova a ridosso dell’incrocio con via San Giuseppe.
FIGURA 11
1 Planimetria con vista aerea della frazione di Pianola
FRAZIONE PIANOLA
L'AQUILA
P a g . 3 | 4 9
FIGURA 22
FIGURA 33
2 Vista aerea dell’edificio ospitante l’attuale scuola di Pianola. 3 Vista aerea dell’edificio scolastico.
P a g . 4 | 4 9
La zona dell’Aquila è classificata sismicamente come zona 2, mentre climaticamente
come zona E.
Con riferimento, invece, alla Microzonazione sismica del territorio, eseguita dalla
Protezione Civile in seguito al terremoto del 6 aprile 2009, l’area in esame risulta
inserita tra le “Zone stabili suscettibili di amplificazione con fattore di amplificazione
sismica Fa = 2”.
FIGURA 4
Comune Provincia Alt s.l.m. Gradi/giorni Zona clim.
L'Aquila AQ 714 2514 E
P a g . 5 | 4 9
1.2 INSERIMENTO CATASTALE
L’edificio insiste sulla particella catastale n. 477 del Fg.2, la cui ampiezza corrisponde
catastalmente a 3.513 mq e che è nelle disponibilità del Comune di L’Aquila. Si riporta
nel seguito l’estratto della mappa catastale.
FIGURA 54
1.3 DESTINAZIONE URBANISTICA
L’area ricade urbanisticamente nella “Zona per pubblici servizi” (art. 30 delle NTA)
del P.R.G. del Comune di L’Aquila, che comprende le aree per servizi e attrezzature
complementari alla residenza, quali scuole di diverso grado, attrezzature sociali,
attrezzature civiche ed attrezzature religiose.
L’intero lotto, ai sensi della Variante di Salvaguardia dei vincoli decaduti, adottata in
data giovedì 6 marzo 2014 con Delibera n. 21 (Integrazione trasparenza
amministrativa) e Delibera n. 22 (Adozione in Variante al PRG) di Consiglio
Comunale, rientra tra le “aree occupate con diverse destinazioni o già acquisite ad
uso pubblico”.
4 Planimetria catastale del lotto oggetto di intervento. La particella oggetto di trattazione viene individuata con
colorazione rossa.
P a g . 6 | 4 9
FIGURA 65
5 Estratto della variante di salvaguardia dei vincoli decaduti sulla base cartografica del PRG
P a g . 7 | 4 9
2. ANALISI DEI VINCOLI
L’analisi del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico dei bacini di rilievo
regionale abruzzesi “Fenomeni gravitativi e processi erosivi”, dimostra che l'area
d'intervento non risulta compresa in nessuna delle zone perimetrate. Si riporta lo
stralcio delle principali cartografie testimonianti la mancata sussistenza di vincoli di
tale natura sull’area in oggetto.
FIGURA 76
FIGURA 87
6 Estratto cartografia del Piano stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico. Carta della pericolosità da frana. 7 Estratto cartografia del Piano stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico. Carta del rischio da frana.
P a g . 8 | 4 9
Anche la carta geomorfologica, di cui si riporta uno stralcio nella pagina che segue,
non vede alcun fenomeno di rilievo sull’area oggetto di trattazione (area che viene
individuata a grande scala con simbolo rosso sulla cartografia).
Per completezza si riporta la carta inventario dei fenomeni franosi ed erosivi, da cui
identicamente non risulta alcuna singolarità.
FIGURA 98
FIGURA 109
8 Estratto cartografia del Piano stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico. Carta geomorfologica. 9 Estratto cartografia del Piano stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico. Carta inventario dei fenomeni franosi ed erosivi.
P a g . 9 | 4 9
Non essendoci corsi d’acqua nelle vicinanze, non riveste importanza l’analisi del Piano
Stralcio di Difesa dalle Alluvioni che pertanto non viene riportato.
FIGURA 1110
Dalla cartografia del Piano Paesaggistico non risultano rilevanze di tipo ambientale
incidenti nella zona di interesse.
Non risultano vincoli di natura archeologica e storico-artistici.
Eventuali altri vincoli e l’analisi dell’incidenza o meno sul progetto proposto, vengono
specificati nella relazione di prefattibilità ambientale e non si ripetono nel presente
elaborato.
10 Estratto dalla Cartografia del Piano Paesaggistico: “Parchi, Aree protette, SIC”
P a g . 1 0 | 4 9
3. STATO DI FATTO
3.1 DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO
L’edificio, la cui realizzazione risale agli anni ’80, ospitava, fino a prima degli eventi
tellurici, una scuola d’infanzia al piano terra ed una scuola primaria al primo piano.
E’ inoltre è presente un piano sottotetto lasciato attualmente al grezzo e non
utilizzato.
11
12
La pianta ha forma rettangolare, con tre piani fuori terra aventi ciascuno una
superficie lorda di oltre 900 mq (circa 932 mq), circondati da un giardino recintato,
ricavato in un terreno posto morfologicamente in leggera pendenza da est a ovest. Le
aule sono distribuite attorno ad ampi atri di piano che si affacciano su di un chiostro
centrale, posto in posizione asimmetrica, di circa 45 mq di superficie.
L’accesso al piano terra avviene dal fronte sud-est.
In questo piano si trovano i locali tecnici e la scuola d’infanzia. All’esterno, ma solidale
con il resto della struttura, è presente una scala esterna in cemento armato a vista
con parapetti pieni, posta sul fronte di ingresso sud-est e che svolge funzione di uscita
di sicurezza.
11 Immagine del fronte sud-est della scuola, in corrispondenza dell’ingresso al piano terra (ingresso scuola di infanzia). 12 Immagine di dettaglio dell’ingresso all’asilo in corrispondenza della scala di emergenza.
FIGURA 13
FIGURA 12
P a g . 1 1 | 4 9
03
AA
1,40
3,20
4,47
N
BB
CC
FIGURA 1413
Al piano primo (piano in cui si trova la scuola primaria), avente ingresso separato
posto sul fronte sud-ovest, si accede attraverso una lunga rampa esterna, anch’essa
realizzata in cemento armato faccia vista con parapetti pieni e senza giunti
strutturali.
13 Planimetria del piano terra dell’edificio.
P a g . 1 2 | 4 9
14 15
Tale rampa, come dimostrano i documenti rinvenuti presso gli uffici del Genio Civile,
è stata realizzata posteriormente ed ha fondazione indipendente. I due piani sono
inoltre collegati da una scala interna posta sul fronte est ma sprovvisti di ascensore.
67
0
12
0
24
5
25
0
25
0
70
67
0
70
67
0
12
0
67
0
12
0
67
0
12
0
67
0
70
25
0
70
03
h=305
21
0
90 2
10
90
21
0
90
21
0
18
02
30
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670
120
250
70
250
70
26
0
13
5210
90
210
90
210
90
210
90
26
0
13
5
21
0
90
26
0
13
5
26
0
13
5
21
0
90
13
5
26
02
60
13
5
250
70
90
210 210
90
210
90
225
180
24
5
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0
670
120
67
0
12
0
67
0
12
0
670
120
670
120
65
6
16
0
65
6
16
0
656
160
656
160 h=305
h=305h=305
h=305h=305h=305
h=
62
0
h=305
h=
45
0
h=305
h=
62
0
h=
45
0
AA
4,75
+3.40
+3.29 +2.49 +1.57
2,50 10,00 2,00 11,50
26,00
2,0
02
,00
2,1
5
6,7
5
2,10
N
FIGURA 1716
14 Immagine della rampa di ingresso che consente l’accesso al piano primo (scuola primaria). 15 Immagine del fronte esposto a sud-ovest. 16 Planimetria del piano dell’edificio scolastico, ospitante la scuola primaria.
FIGURA 15 FIGURA 16
P a g . 1 3 | 4 9
Il terzo piano, cioè il sottotetto, come brevemente accennato in precedenza, non è
rifinito né tantomeno utilizzato. Presenta un’altezza variabile dovuta all’esistenza di
una copertura a padiglione con falde a pendenza variabile. Tuttavia, il volume che si
sviluppa intorno al patio centrale presenta, nello spazio anulare adiacente al patio,
un’altezza superiore ai 3 metri e, pertanto, ha caratteristiche che lasciano pensare ad
una possibile, se pur parziale, riconversione futura.
21
0
18
0
65
6
11
0
65
6
11
0
656
110
656
110
h=370
h=115
h=260
h=260
h=
26
0
h=
37
0
h=
30
0
h=
11
5h
=1
15
h=
11
5
h=
30
0
h=
37
0
h=
11
5
h=115
h=370
h=115
h=
26
0
27
,25
35,20
AA
26,0
5
4,55
6,55 6,55 2,30
1,9
06,5
51,9
0
5,40
4,70
0,40
N
FIGURA 1817
17 Planimetria del piano secondo (sottotetto).
P a g . 1 4 | 4 9
18 19
La struttura portante è costituita da travi e pilastri in cemento armato con solai in
latero-cemento, compreso quello di copertura, il tetto è a falde inclinate, privo di
rivestimenti aggiuntivi oltre lo strato impermeabilizzante costituito da guaina
bituminosa.
Le tramezzature e le tamponature sono in laterizio, con le facce esterne rivestite di
mattoni forati in laterizio a faccia vista. Fanno eccezione le tamponature del locale
sito al piano terra (vedi relazione fotografica) a nord della corte interna le cui
tamponature sono in blocchi di cemento.
Diversa tecnologia hanno le tamponature interne che delimitano la corte, realizzate
in pannelli prefabbricati di cls.
Gli infissi esterni sono in alluminio, con finestre a nastro dotate di doppio vetro e
camera d’aria - prive di schermatura esterna -, quelli interni sono costituiti da porte
tamburate.
Le finestre, avendo dimensione pari, in lunghezza, all’intero specchio murario
(finestre a mastro) vengono ancorate alla struttura attraverso delle putrelle in acciaio
rese solidali alle travi per mezzo di connessioni mal concepite che hanno determinato
(le immagini sotto riportate ne sono testimonianza) numerosi punti di indebolimento
con distacco puntuale del copriferro.
18 Immagine del sottotetto in corrispondenza dello spazio centrale. 19 Immagine del sottotetto in corrispondenza dello spazio centrale
FIGURA 19 FIGURA 20
P a g . 1 5 | 4 9
20
Le pavimentazioni, negli spazi comuni e nelle aule, sono costituite da linoleum;
mattonelle in ceramica e gres sono collocate si trovano nei locali adibiti a servizi.
La struttura è riscaldata da un impianto centralizzato a gas con elementi radianti in
ghisa.
20 Immagini dell’ancoraggio delle putrelle alle travi portanti dell’edificio.
FIGURA 21
P a g . 1 6 | 4 9
3.2 DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI DANNEGGIAMENTI CAUSATI DAL SISMA
L’ edificio, a causa degli eventi sismici del 6 aprile 2009, ha avuto classificazione di
danno di tipo “E” - edificio inagibile- ed è pertanto non utilizzabile. Nelle “Schede di
rilevamento danno” compilate dai tecnici della Protezione Civile, sono evidenziati i
gravi danni a carico della tamponatura “a cassetta” e dei tramezzi oltre a danni
strutturali su alcuni pilastri.
A seguito di sopralluogo, si è potuto constatare che il danneggiamento a carico degli
elementi secondari (non portanti) è particolarmente esteso al piano terra (la
documentazione fotografica, facente parte degli elaborati costituenti il progetto
preliminare ne è prova), interessando la quasi totalità delle tramezzature. Molto
esteso risulta essere anche al piano superiore, mentre non è di rilievo al piano
sottotetto (dove peraltro non ci sono tramezzi).
Alcuni divisori hanno subito un ribaltamento completo con conseguente crollo, altri
presentano un quadro fessurativo esteso a tutta la loro superficie (vedi immagini sotto
riportate).
In genere lo stato del danno è così esteso da comportare l’impossibilità di riparare la
quasi totalità degli elementi divisori e, pertanto, sarà comunque necessaria la
sostituzione integrale degli stessi.
Gli elementi resistenti non hanno subito danneggiamenti di rilievo, a parte alcuni
fenomeni localizzati come quello sul nodo trave-pilastro al piano primo in
corrispondenza dei locali igienici (foto 114 della relazione fotografica).
P a g . 1 7 | 4 9
4. VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE PROGETTUALI
Nel rispetto delle indicazioni fornite dal D.P.R. 207 del 2010 all’Art.18, la presente
relazione si prefigge di descrivere le soluzioni alternative vagliate per addivenire alla
scelta progettuale definitiva. Tali soluzioni sono state valutate già nella relazione di
prefattibilità ambientale e, pertanto, se ne approfondiranno aspetti non indagati nel
precedente documento.
Sinteticamente, trattandosi di edificio esistente, le alternative valutabili erano
sostanzialmente due:
1. la sostituzione edilizia senza delocalizzazione (nello stesso lotto);
2. ristrutturazione con adeguamento alla normativa vigente in termini strutturali
e di prestazioni tecnico costruttive ed energetiche.
Attraverso uno studio economico basato su costi parametrici, si è arrivati a definire
un costo a metro quadro per la realizzazione di un edificio nuovo avente dimensione
inferiore (valutata con l’applicazione degli standard di superficie lorda previsti dalle
norme in funzione del numero di alunni da insediare nella struttura) e comprensivo
del costo per la demolizione dell’edificio esistente.
A questo è stato affiancato il costo necessario per la ristrutturazione dell’edificio
esistente, tenendo conto della spesa per l’adeguamento strutturale valutata previa
determinazione dello studio di vulnerabilità (allegato al progetto preliminare di cui la
presente relazione costituisce parte integrante).
Dal confronto è emerso che la spesa minore fosse quella imputabile alla soluzione 2.
Per perseguire il miglior risultato, esulando in prima istanza dall’aspetto di
contrazione della spesa (ciò per garantire il raggiungimento della massima qualità
senza far primeggiare il fattore economico a discapito delle prestazioni attese), si è
proceduto individuando le principali carenze dello stato di fatto e verificando quale
delle soluzioni alternative fosse in grado di eliminarle tutte o in parte.
I limiti principali imputabili allo stato di fatto sono sostanzialmente due:
a. carente superficie da destinare a parcheggi;
b. esigua dimensione del lotto (non conforme alle dimensioni minime imposte
dal D.M. 18/12/75).
P a g . 1 8 | 4 9
Si è pertanto proceduto verificando se la soluzione più onerosa fosse in grado di
risolvere tali carenze determinando un giusto incremento di costo per conseguire un
risultato migliore. Lo stato dei luoghi, tuttavia, è tale da non consentire, nemmeno
con intervento di sostituzione edilizia, il superamento dei due limiti su enucleati.
L’impossibilità di garantire tale miglioria ha pertanto indotto al perseguimento della
soluzione più economica e cioè quella della ristrutturazione con adeguamento
strutturale ed impiantistico dell’edificio esistente. D’altra parte le superfici del corpo
di fabbrica sono tali da consentire il rispetto ampio dei parametri dimensionali per il
corrispettivo di utenti da ospitare.
P a g . 1 9 | 4 9
5. DESCRIZIONE DEL PROGETTO Il progetto si pone come obiettivo centrale quello di realizzare un edificio integrato con
il contesto e capace di restituire al tessuto urbano, fortemente segnato dal sisma del
6 aprile 2009, la dignità ed il valore sociale derivante dall’integrazione tra la funzione
residenziale e quella a servizi scolastici.
Gli spazi interni sono stati progettati per risultare facilmente fruibili dagli utenti, dagli
alunni e dal personale docente e non e sono stati concepiti secondo criteri di:
- Semplicità e razionalità dell’uso;
- Immediata identificabilità delle funzioni e dei percorsi;
- Abbattimento delle barriere architettoniche.
La soluzione architettonica individuata tiene conto di:
- Utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative;
- Utilizzo della luce naturale per la valorizzazione degli spazi;
- Miglioramento delle prestazioni di isolamento acustico tra gli ambienti e di facciata;
- Miglioramento delle condizioni di confort interno attraverso l’applicazione di
materiali e cromie che stimolano l’attività ludica e formativa;
- Implementazione e rafforzamento del rapporto visivo tra spazi interni e spazi esterni.
L’intervento, inoltre, perseguendo l’adeguamento sia strutturale che impiantistico
garantisce la sicurezza degli utenti con riferimento alla normativa attualmente
vigente ed applicabile al caso di specie.
In particolare vengono perseguiti i seguenti obiettivi:
- Sicurezza strutturale, intesa come resistenza ai carichi ed alle azioni sismiche,
esplicata tramite il completo adeguamento (100%) ai sensi delle D.M. 14/01/2008 -
Nuove norme tecniche per le costruzioni-;
-Sicurezza antincendio, rispetto della normativa sulla prevenzione di incendi e
individuazione dei percorsi di esodo (aspetto che verrà approfondito nei successivi
livelli di progettazione);
- Sicurezza igienico-sanitaria, intesa come rispetto delle prescrizioni in materia
igienico-sanitarie come stabilite dai regolamenti e dalla normativa vigente;
- Sicurezza esterna dell’edificio, intesa come definizione dei percorsi in modo da
garantire la sicurezza sia in entrata sia in uscita dal fabbricato;
P a g . 2 0 | 4 9
- Sicurezza impiantistica, intesa come adeguamento degli impianti alle prescrizioni
delle normative tecniche di riferimento.
Sono state inoltre previste tutte le misure attuabili per il contenimento deli consumi
e per il miglioramento energetico dell’edifico che verranno descritte nel paragrafo
dedicato.
5.1 VERIFICA DEI PARAMETRI URBANISTICI ED EDILIZI
Poiché si interviene su un edificio esistente la verifica del rispetto dei parametri
urbanistici si intende finalizzata alla sola valutazione di eventuali carenze da
mitigare, per quanto possibile, attraverso opere di miglioria.
Stando all’applicazione dei parametri edilizi ed urbanistici di cui all’art.30 delle NTA
di PRG., le previsioni dello strumento urbanistico vigente sono le seguenti:
a) il lotto d’intervento ha una superficie fondiaria Sf superiore alla Sm di cui al
PRG ( superficie del lotto =Sf =3.513,0 > 2000 mq);
b) In considerazione delle limitate dimensioni del lotto d’intervento, è ammessa
l’individuazione dei parcheggi pubblici di riferimento al di fuori del lotto stesso,
in aree esterne in prossimità della costruzione che l’amministrazione comunale
dovrà comunque reperire.
* La SUL e la superficie coperta dell’edificio sono state calcolate considerando uno spessore delle pareti
perimetrali pari a 50 cm, come da art. 11, comma 1, D.Lgs. 115/2008: “Nel caso di edifici di nuova
costruzione, lo spessore delle murature esterne, delle tamponature o dei muri portanti, superiori ai 30
centimetri, il maggior spessore dei solai e tutti i maggiori volumi e superfici necessari ad ottenere una
riduzione minima del 10% dell'indice di prestazione energetica previsto dal decreto legislativo 19 agosto
DATI DA PRG DATI REALI
1Superficie minima di
intervento
2.000 mq (nel caso di
ricostruzione pari alla sup.
fondiaria del lotto disponibile)
Superficie fondiaria (Sf)=
3.513,0 mq
Indice di edificabilità: Uf = 0,6 mq/mq
Superficie Utile Lorda max
realizzabile
SUL = 3.513 mq x 0.6 = 2.107,8
mq
Q = 30% di Sf
30% x 3.513,0 mq = 1.053,9 mq
4 Altezza massima 14,50 metri 7,5 metri
5 Indice di visuale libera VI = 0,50 >5,0 m
6 Superficie a parcheggio 25mq/100 mq Su= 4.660 mq da reperire**
3 Rapporto di copertura 932,3 mq*
Parametri urbanistici ed edilizi
2 1864,0 mq*
P a g . 2 1 | 4 9
2005, n. 192, e successive modificazioni, non sono considerati nei computi per la determinazioni dei
volumi, delle superfici e nei rapporti di copertura, con riferimento alla sola parte eccedente i 30
centimetri e fino ad un massimo di ulteriori 25 centimetri per gli elementi verticali e di copertura e di 15
centimetri per quelli orizzontali intermedi.”
**La superficie a parcheggio come specificato in precedenza sarà da reperire in prossimità della
costruzione.
5.2 SCELTE ARCHITETTONICHE
Tutte le soluzioni architettoniche individuate sono orientate al perseguimento di una
migliore distribuzione degli spazi interni ed esterni per garantire il rispetto della
norma di settore oltre ad un migliore fruibilità degli stessi.
La distribuzione altimetrica dei locali da destinare alle due scuole è stata riproposta
senza variazioni rispetto allo stato di fatto (al piano terra resta la scuola d’infanzia e
al piano superiore quella primaria). E’ stato però ricavato al piano terra un locale da
destinare ad entrambe le scuole che risponde, tra l’altro, all’esigenza di spazi da
destinare alle “attività integrative e parascolastiche” previste dal D.M. 1/12/75 e di
cui la scuola era sprovvista.
Pur mantenendo gli ingressi nella stessa posizione in cui si trovano adesso, si è
prevista la demolizione della scala di sicurezza e della rampa esterna e la realizzazione
di due strutture in materiale leggero (metallo) che siano correttamente giuntate dalla
struttura e la cui soluzione estetica sia integrata con il linguaggio scelto.
E’ già stato ricordato inoltre come le dimensioni del lotto siano esigue, si è pertanto
posta massima attenzione alla valorizzazione dello spazio esterno disponibile,
prevedendo la collocazione di aree attrezzate oltre alla distinzione tra le zone
pavimentate e quelle destinate a verde.
Altro spazio che si è voluto valorizzare (ridistribuendo gli spazi gravitanti su di esso
oltre che attrezzandolo per il gioco all’aperto) è quello della corte centrale, attualmente
scarsamente utilizzato nonostante presenti interessanti potenziali dal punto di vista
architettonico, funzionale e distributivo.
L’edificio, come brevemente accennato nei precedenti paragrafi, presenta inoltre un
ampio piano sottotetto, attualmente lasciato al grezzo, che costituisce un potenziale
ampliamento dello spazio utilizzabile, sia per l’insediamento di nuove funzioni che
per l’implementazione di funzioni esistenti.
Per tale ragione, anche se non si prevedesse la realizzazione immediata di tale opere
(poiché non legate ad una fattuale esigenza dimensionale in quanto già
P a g . 2 2 | 4 9
abbondantemente esaudita), è stato previsto uno studio di possibile predisposizione
degli spazi al piano secondo (anche dal punto di vista impiantistico) per rispondere
ad una eventuale futura richiesta di ampliamento. Per quanto riguarda la soluzione
architettonica scelta per le facciate è stata selezionata una tipologia di rivestimento a
facciata ventilata. Lo scopo è, oltre che garantire il massimo comfort acustico ed
ambientale, di creare un involucro che racchiuda integralmente l’edificio esistente
modificandone completamente il linguaggio espressivo lasciando traccia visibile del
nuovo intervento. La nuova soluzione si pone in netto contrasto con la precedente
forma espressiva, manifestando una volontà fortemente contemporanea.
Quest’ultima potrebbe entrare in contrasto con la tipologia di copertura esistente,
caratterizzata da una geometria a padiglione con falde inclinate di ampiezza variabile.
Per mitigare tale contrasto si è scelto di rivestire la gronda con un frontalino di altezza
sufficiente a riproporzionare lo sviluppo del prospetto e di proseguire il rivestimento
utilizzato sulla facciata anche sulla copertura.
5.3 SOLUZIONI TECNICO-STRUTTURALI
In questo paragrafo verranno brevemente descritte le soluzioni tecniche selezioni per
addivenire ad un risultato di adeguamento rispetto alla normativa tecnica di settore
vigente (D.M. 14/01/2008).
La soluzione ipotizzata in questa fase preliminare di progettazione tiene conto del
risultato delle verifiche di vulnerabilità effettuate sulla struttura esistente che ha
consentito, oltre ad ottenere un giudizio generale sul comportamento del manufatto,
di intervenire per eliminare le carenze locali.
Sono state sviluppate diverse ipotesi di intervento tra le quali è stata scelta, a parità
di risultato, quella economicamente più convincente. Tale soluzione prevede la
realizzazione di setti nelle due direzioni (trasversale e longitudinale) e la conseguente
esecuzione di interventi in fondazione localizzati in corrispondenza dei stessi.
I contenuti di dettaglio, sia relativamente allo stato di fatto che a quello di progetto,
verranno enucleati nella relazione specialistica costituente parte integrante del
presente progetto.
P a g . 2 3 | 4 9
5.3 VERIFICA DEGLI STANDARD DIMENSIONALI
Si riporta di seguito una tabella sintetica descrivente i principali parametri per il
dimensionamento generale della scuola secondo le indicazioni fornite dal D.M.
18/12/75.
La superficie del lotto, come brevemente già accennato non è verificata poiché
sarebbero necessari almeno 4545 mq (dati dalla somma della dimensione occupata
dalla scuola primaria più quella della scuola d’infanzia) a fronte dei 3.513,0 mq a
disposizione.
Nelle pagine che seguono vengono invece riportate le tabelle rappresentative della
verifica degli standard di superficie lorda e netta, utilizzati per verificare l’adeguato
dimensionamento dei singoli ambienti, sia per la scuola di infanzia che per la scuola
elementare.
Per ogni ambiente distinto dalla norma viene riportato il parametro minimo di
riferimento indicato in metri quadri/alunno, in metri totali (desunti dal numero di
alunni per cui si progetta la scuola) e la superficie totale risultante dal progetto
architettonico e dalla distribuzione interna.
Il raffronto del dato di progetto con lo standard minimo consente un immediata
verifica del corretto dimensionamento o meno dei singoli locali.
Tipo di
scuolan° sezioni n° alunni
Mq per
sezione
Ampiezza
minima lotto
Mq per
alunnoTotale S lorde S lorde Totale
Primaria 5 125 459 2295 18,33 2291,25153mq/
classe6,11 mq/alunno 765,0
Infanzia 3 90 750 2250 25 2250,0210mq/
classe7 mq/alunno 630,0
/ 4545 / 4541,25 / / /Totale
Disposizioni del D.M. 18/12/75
P a g . 2 4 | 4 9
FIGURA 2221
Nota (1): paragrafo 3.6.1 del D.M. 18/12/75: “lo spazio per la mensa potrà anche non costituire
un ambiente isolato ed in questo caso la superficie afferente, con le relative funzioni, verrà
ridistribuita all'interno dell'organizzazione degli spazi didattici con un criterio di
polifunzionalità”. Come verrà spiegato anche nei successivi paragrafi si è deciso di considerare
tale spazio come ridistribuito all’interno di quello destinato alle attività libere,
21 Tabella sintetica sulla verifica degli standard dimensionali imposti dal D.M.18/12/75 per la scuola d’infanzia.
m 2 /alunno Totale (m 2 )Progetto
(m 2 )
1
1,8 162 184,7
0,4 36 43
2 0,9 81 147,8
3
0,5 45 45,3
0,13 11,7 19,25
4
0,4 36 nota (1)
0,35 31,5 47,8
5
0,17 15,3 15,5
0,07 6,3 16,3
0,04 3,6 5
6,65 598,5 604,49
5,41 486,9 584,95
1,24 111,6 173,5
Attività ordinate
Attività pratiche
Disposizioni del D.M. 18/12/75 (Tabella 5- Standard di superficie:
SCUOLA INFANZIA)
60,3
Spazi per la mensa
Assistenza
19%Connettivo e servizi/Superficie totale
netta %
Cucina, anticucina, ecc
60,3
attività a tavolino (3)
Spogliatoio (3)
Piccola lavanderia (4mq
fissi per ogni scuola)
Stanza assistente (15mq
fissi per ogni scuola)
Spogliat. e wc
insegnante(6mq fissi x
ogni scuola)
Somma indici parziali
Connettivo e servizi
29%
attività speciali (4)
Descrizione attività
Attività libere
Indice di sup. netta
globale
Locale lavabi e servizi
igienici (2-3)
deposito (1-2)
mensa (1)*
0,67
P a g . 2 5 | 4 9
abbondantemente sovradimensionato rispetto alle indicazioni fornite dalla norma (147,8 mq
a fronte degli 81 mq richiesti) e che rispetta perfettamente le caratteristiche di polifunzionalità
indicate.
FIGURA 2322
22 Tabella sintetica sulla verifica degli standard dimensionali imposti dal D.M.18/12/75 per la scuola primaria.
m 2 /alunno Totale (m 2 )Progetto
(m 2 )
1
1,8 225 248,5
0,64 80 102,1
2,44
2,7
2
0,4 50 134,15
0,7 87,5 118
3
0,13 16,25 22,8
5,21 651,25
5,58 697,5
3,67
3,93
1,54 192,5
1,65 206,25
4
5
6
minimo
Connettivo e servizi igienici (42% della somma precedente)
minimo
attività integrative e
parascolastiche
massimo
Descrizione attività
attività mensa e relativi
servizi (*)
Biblioteca insegnanti
491,25
indice di superficie netta
globale
indice di superficie max
netta globale
minimo
attività normali
attività interciclo
458,75
massimo
Somma indici parziali
massimo
indice di superficie totale riferito alle attività didattiche
Attività didattiche
Disposizioni del D.M. 18/12/75 (Tabella 6- Standard di superficie:
SCUOLA ELEMENTARE)
Attività collettive
Attività complementari
686,4
Spazi per la direzione didattica (se
richiesti)
330 m2 (da 10 a 25 classi)
80 m2 netti
100 m2 netti
Spazi per l'educazione fisica
305
337,5
224,9
Palestra, servizi pal., ecc Tipo A1
Alloggio custode (se richiesto)
P a g . 2 6 | 4 9
Gli standard relativi alla palestra, all’alloggio del custode e alla direzione didattica,
non essendo obbligatori non rientrano nella distribuzione studiata. Parte di questi,
qualora in futuro si ritenessero utili, potranno essere collocati al piano sottotetto.
P a g . 2 7 | 4 9
5.4 APPROCCIO BIOCLIMATICO E SOSTENIBILE
L’elemento generale caratterizzante il progetto è l’utilizzo di tecniche costruttive,
materiali e tecnologie rispondenti ai principi della architettura sostenibile, al fine di
garantire un elevato comfort abitativo, importanti risparmi sui consumi energetici e
significativi standard ambientali.
Malgrado la zona di Pianola, a causa della sua posizione geografica rispetto alle alture
vicine, non gode di una buona esposizione (in genere molto poco soleggiata), il corretto
orientamento dei vari ambienti interni restano elementi imprescindibili da cui partire
per la sostenibilità energetica dell’edificio. L’edificio, fortunatamente, presentando un
buon orientamento sull’asse est-ovest permette una favorevole esposizione solare a
sud e rende possibile l’utilizzo di ampie superfici sulle falde della copertura a
padiglione per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, utili all’alimentazione
dell’impianto termico e di ventilazione controllata e dei pannelli solari necessari per
la produzione di acqua calda sanitaria.
L’apporto energetico viene inoltre incrementato nella stagione invernale dalle ampie
vetrate delle aule, ottenendo un significativo contributo gratuito al riscaldamento dei
locali, oltre ad una maggiore sensazione di benessere. Il controllo dell’irraggiamento
solare nel periodo estivo può avvenire grazie a sistemi di oscuramento esterno a
regolazione elettrica del tipo tende veneziane a lamelle in alluminio. Non si ritengono
necessari ulteriori sistemi oscuranti per via delle caratteristiche di scarso
soleggiamento della frazione (come sopra accennato).
L’attenta progettazione dell’involucro esterno costituito dalla muratura, solaio a terra
e copertura coibentata, ha permesso di raggiungere ottimi livelli prestazionali,
mediante l’utilizzo di un sistema di isolamento con facciata ventilata (strato isolante
con spessore pari almeno a 100 mm e costituito da lana di roccia o fibra minerale o
comunque da materiali aventi un buon comportamento acustico, rivestito da uno
strato esterno montato su telai metallici) che consente l’eliminazione dei ponti
termici. Inoltre per massimizzare il comfort sia termico che acustico, la tamponatura
viene realizzata in mattoni semipiani con doppia intonacatura (anche se rivestiti) per
massimizzarne le prestazioni.
La progettazione integrata degli impianti con l’involucro edilizio ha permesso di
ridurre in modo sostanziale le dispersioni termiche assicurando al contempo tramite
un sistema di ventilazione meccanica decentrata il necessario comfort ambientale.
P a g . 2 8 | 4 9
Il nuovo edificio, da un punto di vista energetico non sarà inferiore alla classa B.
5.5 DATI PROGETTUALI E DESCRIZIONE DELLE SOLUZIONI
L’edificio così come concepito in fase di progettazione preliminare ha una superficie
lorda complessiva di 1864,6 mq così distribuita:
932,3 mq piano terra;
932,3 mq piano primo;
a cui si aggiunge un piano sottotetto per il quale si è considerata solo una
predisposizione per eventuali esigenze future.
L’altezza di piano esistente è di 305 cm e l’interasse solaio-solaio di soli 310 cm.
Pertanto il progetto di ristrutturazione non consente di apportare modifiche
sostanziali a tali altezze non potendo sfruttare lo spessore di strati aggiuntivi. Tale
aspetto risulta di rilievo perché in qualche modo va ad interferire con la tipologia di
impianto selezionata nel progetto di ristrutturazione (impossibilità di adottare una
soluzione di tipo a pavimento radiante).
La distribuzione dei locali è stata concepita anche in funzione delle scelte strutturali
necessarie all’adeguamento e della previsione di nuovi setti sviluppati in direzione sia
trasversale che longitudinale.
Al piano terra (di cui si riporta la planimetria nella pagina che segue) viene ubicata
la scuola d’infanzia progettata per ospitare un numero di bambini pari a 90.
L’accesso al piano viene confermato nella stessa posizione in cui si trovava
precedentemente e cioè in corrispondenza della scala d’emergenza posta sul fronte
sud-est. Al di sotto di tale scala, sullo stesso fronte ma in posizione più isolata, viene
collocato l’accesso alla dispensa e alla cucina (spazio sporzionamento) del piano terra.
Proprio la scala di emergenza, attualmente costituita, come già accennato, da una
struttura in cemento armato a vista collegata attraverso la soletta del pianerottolo
direttamente alla struttura dell’edificio, verrà demolita e ricostruita nella stessa
posizione ma con struttura metallica indipendente e correttamente giuntata.
Dall’ingresso al piano terra, che viene filtrato dagli altri ambienti contigui attraverso
una seconda vetrata apribile che delimita lo spazio destinato all’atrio, si accede
direttamente allo spazio dell’anti-cucina, direttamente collegato agli altri ambienti di
servizio destinati alla stessa funzione e al deposito. Dall’atrio, separato attraverso una
P a g . 2 9 | 4 9
vetrata fissa che fa da filtro tra i due spazi adiacenti si accede direttamente al grande
spazio comune destinato alle attività libere. Quest’ultimo, nel rispetto delle
indicazioni della norma di settore è concepito come un grande ambiente filtro
direttamente connesso agli spazi destinati alle attività ordinate e all’area esterna, sia
quella del patio centrale che quella del verde esterno, nonché in stretta correlazione
con il volume destinato all’uso promiscuo delle due scuole, quello delle attività
integrative e parascolastiche (attività motorie).
Nel rispetto delle indicazioni fornite dal D.M. 18/12/75, paragrafo 3.6.1: “lo spazio
per la mensa potrà anche non costituire un ambiente isolato ed in questo caso la
superficie afferente, con le relative funzioni, verrà ridistribuita all'interno
dell'organizzazione degli spazi didattici con un criterio di polifunzionalità”, si è deciso
di considerare tale spazio come ridistribuito all’interno di quello destinato alle attività
libere, abbondantemente sovradimensionato rispetto alle indicazioni fornite dalla
norma (147,8 mq a fronte degli 81 mq richiesti) e che rispetta perfettamente le
caratteristiche di polifunzionalità indicate.
Tale soluzione si è valutata come preferibile rispetto a quella passante per
l’applicazione dello standard di 0,4 mq/alunno corrispondenti ad una superficie
minima di 36mq, insufficiente per assolvere alle funzioni della mensa.
Altra ipotesi vagliata è stata quella di rinunciare allo spazio destinato alle attività
motorie dedicandolo allo spazio mensa ma, a seguito del recepimento delle indicazioni
fornite dalla direzione didattica sulle esigenze della popolazione studentesca si è
optato per il mantenimento della distribuzione de quo, rispondente alle richieste
pervenute oltre che alle indicazioni della norma.
In tal modo è stato possibile assicurare una migliore organizzazione anche
all’ambiente destinato alla cucina, dotato di uno standard di superficie maggiore
rispetto al limite minimo dei 31,5 mq ed organizzato in modo più funzionale.
Mella pagina che segue si riporta la planimetria del livello terra ospitante la scuola
d’infanzia.
P a g . 3 0 | 4 9
h=305
h=305h=305
h=305
h=305
0,400,60 0,406,75 2,50 0,40 0,406,75 2,506,75
0,6
0
0,40 6,75
6,7
5
0,60
0,4
02
,10
0,4
0
6,7
52
,10
0,4
00
,40
6,7
5
3,8
7
0,6
0
A
27,2
5
6,75
+2.49
+0.86
+1.57
ATRIO
Slorda=54,2 m2
Snetta=51,8 m2
N
SEZIONE 1
(attività ordinate)
SPAZIO COMUNE
(attività libere)
3,48
4,3
0
Slorda=13,2 m2
Snetta=12,2 m2
Slorda=12,1 m2
Snetta=11,0 m2
Slorda=20,5 m2
Snetta=17,45 m2
Slorda=15,0 m2
Snetta=13,9 m2
SEZIONE 2
(attività pratiche: spogliatoio)
SEZIONE 3
(attività ordinate speciali)
SEZIONE 2
(attività ordinate)
SEZIONE 3
(attività ordinate)
SEZIONE 2
(attività ordinate speciali)
SEZIONE 2
(attività pratiche: bagni)
SEZIONE 3
(attività pratiche: spogliatoio)SEZIONE 1
(attività pratiche: bagni)
SEZIONE 1
(attività pratiche: bagni)
Slorda=58,9 m2
Snetta=55,4 m2
Slorda=15,6 m2
Snetta=14,4 m2
Slorda=19,8 m2
Snetta=18,8 m2
Slorda=16,3 m2
Snetta=15,0 m2
Slorda=27,3 m2
Snetta=27,7 m2
CUCINA
Sporzionamento
(spogliatoi e servizi)
Slorda=24,5 m2
Snetta=23,8 m2
Slorda=154,4 m2
Snetta=147,5 m2
Slorda=70,0 m2
Snetta=67,1 m2
Slorda=15,5 m2
Snetta=14,0 m2
SEZIONE 1
(attività pratiche: spogliatoio)
WC
spazio attività motorie
h=305
Slorda=15,5 m2
Snetta=13,6 m2
h=305
h=305
Slorda=134,15 m2
Snetta=130,1 m2
Slorda=20,5 m2
Snetta=17,30 m2
SEZIONE 1
(attività ordinate speciali)
ATTIVITA' INTEGRATIVE E PARASCOLASTICHE
(spazio attività motorie)
LOCALE TECNICO
STANZA ASSISTENTE
(assistenza)
h=305
h=305
h=305
h=305
LAVANDERIA
Slorda=5,0 m2
Snetta=4,1 m2
4,1
4
6,75
Slorda=30,0 m2
Snetta=28,35 m2
Rai=10,2 m2
Slorda=12,2 m2
Snetta=10,3 m2
18,9
0
7,00
Rai=18,2 m2
Rai= 8,8 m2
2,50
7,0
51
,20
2,9
8
3,70
6,7
5
3,8
7
2,50
3,8
0
2,50
3,1
0
2,7
8
2,85 3,80
7,00
9,1
2
3,23
4,2
7
3,23
3,63
5,0
8
2,50
5,4
51
,65
2,50
Rai=4,9 m2
2,1
06,55
11,7
516,80
7,0
0
9,62
2,50
3,0
2
1,22
3,8
0
4,13
4,133
,48
3,1
2
2,50
6,7
5
4,8
5
6,75
Rai= 2,9 m2
2,1
0Rai= 5,9 m2
Rai= 5,6 m2
Rai= 3,2 m2
Rai= 9,1 m2
Rai= 11,0 m2
Rai= 7,4 m2
1,4
0
S=45,6 m2
PATIO ESTERNO
2,1
0
6,7
5
3,15
WC
INSEGNANTI E
SPOGLIATOI
(Assistenza)
2,20
1,5
0
0,80
2,9
8
10,05
2,26
2,4
0
2,4
0
0,90
1,40
2,2
7
Slorda=16,3 m2
Snetta=13,9 m2
2,30
1,9
06
,55
1,3
81
,30
6,7
5
1,2
0
CUCINA
lavaggio stoviglie
WC
(spogliatoi e
servizi)
Slorda=7,7 m2
Snetta=6,7 m2
anti-WC
ANTI
CUCINA
(spogliatoi e
servizi)
Slorda=6,4 m2
Snetta=5,9 m2
DISPENSA
Slorda=6,6 m2
Snetta=6,2 m2
DISIMPEGNO
DEPOSITO
Slorda=20,4 m2
Snetta=17,45 m2
4,90
1,2
03
,00
2,4
0
1,8
0
3,35
1,8
0
1,95
0,9
0
FIGURA 2423
Lo spazio all’aperto delimitato dal patio diventa un’area destinata allo svolgimento di
attività ludiche e sarà pertanto rivestita con pavimentazione anti-trauma e attrezzata
con piccole aiuole e con giochi all’aperto (scivoli e altalena).
Le tre sezioni sono state concepite con la massima modularità così da rendere minime
le differenze dimensionali e le relative funzionalità spaziali. Ogni sezione è dotata dello
spazio destinato alle attività ordinate (attività a tavolino ed attività speciali) e di quello
destinato alle attività pratiche (spogliatoi e servizi igienici). La sezione n.1 è stata
concepita con una separazione degli spazi interni realizzata attraverso partizioni
23 Planimetria del piano terra dello stato di progetto.
P a g . 3 1 | 4 9
manovrabili insonorizzate. Tale soluzione è stata scelta in funzione del fatto che, allo
stato attuale, il numero di iscritti nella scuola di infanzia può essere distribuito in
due delle tre sezioni. Pertanto, una delle tre, fintanto che le esigenze resteranno tali
da non necessitarne l’occupazione a tal fine, deve garantire una massima
convertibilità dei suoi spazi per fronteggiare eventuali esigenze emergenti nel corso
dell’anno scolastico.
Sempre al piano terra, per garantire un accesso separato e direttamente connesso
con l’esterno, è stato collocato il locale tecnico destinato all’alloggiamento della
centrale termica e dimensionato per la tipologia di impianto scelta.
2,00
h=305
+2.49+3.29 +1.57
10,00
2,0
0
26,00
2,50 11,50
2,0
0
2,1
5
N
MENSA
(attività collett ive)
CLASSE 4
(attività normali)
CLASSE 3
(attività normali)
CLASSE 5
(attività normali)
CLASSE 1
(attività normali)CLASSE 2
(attività normali)
AULA
POLIVALENTE 1
(attività interciclo)
Slorda=50,3 m2
Snetta=47,2 m2
Rai= 7,4 m2
h=305
Slorda=50,5 m2
Snetta=49,8 m2
Rai= 7,4 m2
h=305
Slorda=49,9 m2
Snetta=46,2 m2
Rai= 6,4 m2
h=305
Slorda=20,5 m2
Snetta=17,30 m2
7,00
3,4
5
2,50
2,8
0
2,50
2,0
0
2,50
2,75
15,2
5
6,85
6,7
5
2,50
1,7
5
1,22
4,9
0
7,00
6,7
5
6,55
Slorda=49 m2
Snetta=47,3 m2
Rai= 6,4 m2
h=305
5,45
Slorda=51,7 m2
Snetta=48,5 m2
Rai= 10,0 m2
h=620
3,75
6,85
7,0
7
SERVIZI
ALUNNI
Slorda=20,5 m2
Snetta=17,30 m2
SERVIZI
ALUNNI
2,50
6,9
0
1,22
1,9
0
7,00
6,9
5
Slorda=49,8 m2
Snetta=48,7 m2
Rai=13,8 m2
h=305
Slorda=70,2 m2
Snetta=69,0 m2
Rai= 9,1 m2
h=305
WC
MENSA
CUCINA
Slorda=21,9 m2
Snetta=20,6 m2
Rai= 9,1 m2
h=305
DISIMPEGNO
Slorda=6,7 m2
Snetta=5,9 m2
3,05 1,85
2,1
0
Slorda=23,2 m2
Snetta=22,4 m2
Rai= 13,3 m2
h=305
Slorda=17,5 m2
Snetta=15,9 m2
Rai= 3,7 m2
h=305
3,25
3,20
1,10
1,80
1,80
7,0
0
3,40
4,2
0
1,10
5,4
0
2,1
0
DISPENSA
Slorda=8,7 m2
Snetta=7,9 m2
6,7
5
1,5
0
6,816,79
6,9
5
6,9
5
BIBLIOTECA
INSEGNANTI SPAZIO BIDELLI
AULA
POLIVALENTE 2
(attività interciclo)
aula pre-scuola
Slorda=50,0 m2
Snetta=47,5 m2
Rai= 6,4 m2
h=305
6,85
6,9
5
0,90
1,8
0
1,60
1,6
51,3
5
1,80
1,80
WC
INSEGNANTI
(Servizi)
2,75
2,1
0
2,75
1,6
0
0,90
1,7
5
1,70
1,5
0
2,75
Slorda=22,0 m2
Snetta=18,5 m2
DEPOSITO
Slorda=7,3 m2
Snetta=6,8m2
Rai= 3,7 m2
h=305
9,7
5
2,1
0
2,1
0
1,3
5
0,9
0
2,1
0
FIGURA 2524
24 Planimetria del piano primo post-operam. Il livello ospita la scuola primaria.
P a g . 3 2 | 4 9
Al piano primo resta confermata la scuola primaria, per un numero complessivo di
125 bambini distribuiti in cinque classi, aventi dimensioni di circa 50 mq. L’ala
esposta a nord-ovest è occupata dalla mensa e dal blocco dei servizi ad essa legati
(cucina, dispensa, servizi igienici). La cucina è posta in prossimità dell’ingresso per
avere un più agevole approvvigionamento dalla rampa esterna. In posizione nord-est
è stato disposto il blocco destinato agli uffici di presidenza e di segreteria. Sull’ala
esposta ad ovest, oltre alle classi e ai relativi servizi igienici, è stato ricavato lo spazio
bidelli e quello destinato alla biblioteca insegnanti, entrambi separati da un
disimpegno che si articola dal corridoio comune. La porzione centrale del piano (per
quasi tutta la lunghezza della campata in corrispondenza del patio) è occupata da un
blocco servizi e da un grande ambiente destinati ad aula polivalente. Quest’ultimo si
somma all’aula disposta in prossimità dell’ingresso, per un estensione netta
complessiva superiore ai 101,7 mq.
In posizione anulare rispetto al patio si articola il lungo disimpegno che serve le
diverse classi e dal quale si accede direttamente all’uscita di emergenza posta in
corrispondenza dell’ingresso al piano terra. Tale uscita attualmente è servita da una
scala in cemento armato anch’essa strutturalmente collegata all’edificio. Come per la
rampa principale anche in questo caso si prevede la demolizione dell’elemento e la
sostituzione dello stesso con nuovo connettivo verticale in metallo correttamente
giuntato alla struttura.
Per il piano sottotetto si è prevista una soluzione distributiva che tenga conto
dell’eventuale necessità futura di nuove superfici. Tale soluzione prevede la
possibilità di sfruttare sia l’affaccio sul patio centrale che quello ricavato dalla
demolizione di una limitata porzione della copertura senza interferire con la struttura
(la trave di gronda viene lasciata come parapetto dello spazio utilizzato a terrazzo
posto in corrispondenza del nuovo vano).
P a g . 3 3 | 4 9
+0.180.00
+10.96
3,6
9
4,5
0
6,2
7
34,40
24,35
2,90
27,25
7,15 7,15
3,0
7
+0.20 +0.18
+3.60
+6.95
0.00
+10.96
7,4
4
3,0
53,0
5
2,7
0 3,6
9
3,0
5
0,3
0
7,15 7,15 2,90 7,15
17,20
24,35
27,25
2,30
1,4
01,4
0
2,30
1,4
0
3,0
7
1,4
7
FIGURA 2625
Questi locali vengono realizzati in corrispondenza dei vani realizzati con doppia
altezza al piano primo, ciò significa che il corrispondente solaio, su entrambe le
campate, verrà ricostruito.
La distribuzione delle canalizzazioni tra i diversi piani è stata prevista attraverso la
realizzazione di appositi cavedi insonorizzati per minimizzare al massimo la
trasmissione del rumore e le demolizioni sulle tamponature e sui solai necessarie al
passaggio delle tubazioni.
25 Stralcio della sezione trasversale che mostra la soluzione ottenuta dalla demolizione di una porzione di copertura e mette a confronto l’ante ed il post-operam.
P a g . 3 4 | 4 9
h=260
h=370
h=115
h=
300
h=
370
h=
115
h=
260
h=
370
h=
115
h=115
h=
115
h=
115
h=370
h=115
27,2
5 h=
260
26,0
5
35,20
A5,98
6,55
A
6,5
5
6,55
1,9
0
2,30
1,9
0
N
6,65
6,55 h=260
SERVIZI
IGIENICI
ANTIBAGNO
SERVIZI
IGIENICI
ANTIBAGNO
2,98
RIPOSTIGLIO
Slorda=98,0 m2
Snetta=51,2 m2
Rai= 6,4 m2
UFFICIO 1
9,6
0
1,9
0
2,30
Slorda=70,6 m2
Snetta=65,9 m2
STANZA 1
Slorda=120,0 m2
Snetta=51,0 m2
Rai= 6,4 m2
UFFICIO 2
h=270h=270
h=370 h=370
h=270
13,90
2,1
0
4,9
6
PARETE ATTREZZATA
(limite altezza abitabile)
PARETE ATTREZZATA
(limite altezza abitabile)
PARETE ATTREZZATA
(limite altezza abitabile)
h=270
2,304,31 1,65
9,26
Rai= 10,6 m2
FIGURA 2726
26 Planimetria della soluzione distributiva selezionata per il piano sottotetto.
P a g . 3 5 | 4 9
5.6 SOLUZIONI TECNOLOGICHE E INVOLUCRO EDILIZIO
Le soluzioni selezionate per la ristrutturazione dell’edificio scolastico tengono conto
sia della necessità di garantire un comfort termico ed acustico che dalle esigenze
ambientali, estetiche e strutturali. A tal proposito si è deciso di preferire soluzioni che
non determinino un eccessivo incremento delle masse e che garantiscano, anche
rispetto ai fenomeni deformativi interessanti gli elementi secondari (non strutturali),
l’eliminazione o il contenimento dei fenomeni di crollo parziale o totale (come quelli
verificatisi con l’evento sismico sulle tamponature interne).
I divisori interni verranno pertanto realizzati attraverso tramezzi di cartongesso con
doppia lamina e con intercapedine riempita di materiale isolante (lana di roccia). Lo
strato isolante dovrà essere garantito almeno per i tramezzi che separano gli spazi
destinati alle attività didattiche, per garantire un accettabile livello di comfort
acustico.
La soluzione scelta per la facciata, come già accennato in precedenza, prevede
l’utilizzo di una parete ventilata con isolante di almeno 10 cm di spessore e con
l’utilizzo di mattoni semipieni con massa volumica lorda compresa tra gli 800 e gli
860 kg/mc, indice di foratura φ<45% ed aventi uno spessore di almeno 40 cm. La
parete viene intonacata su entrambe le facce, sia quella interna che quella esterna
per massimizzare le prestazioni acustiche.
I serramenti sono previsti in PVC con doppio vetro e con gas argon interposto. Il vetro
interno sarà stratificato anti infortunio e fornirà un elevato grado di isolamento
termico ed acustico.
Le superfici vetrate per ogni ambiente sono dimensionate sulla base degli standard
minimi richiesti per garantire il corretto rapporto aero-illuminante di 1/8 della
superficie di pavimento (1/12 per i locali accessori), come riportato nelle tabelle
seguenti. In alcuni locali (come per alcuni servizi igienici sprovvisti di superficie
illuminata e di affaccio all’esterno) il rapporto di aerazione viene garantito dal sistema
di ventilazione meccanica controllata.
P a g . 3 6 | 4 9
FIGURA 2827
FIGURA 2928 27 Tabella indicante la verifica dei rapporti di aereo-illuminazione per i locali destinati all’asilo (piano terra). 28 Tabella indicante la verifica dei rapporti di aereo-illuminazione per il locale destinato alle attività motorie, di pertinenza della scuola primaria ma utilizzato anche dall’asilo.
n° l h Area n° l h Area
2 2,3 1,4 6,4 2 2,3 1,4 6,4
2 1,9 1,4 5,3 2 1,9 1,4 5,3
4 1,2 1,4 6,7 4 1,2 1,4 6,7
4 1,2 1,28 6,1 4 1,2 1,28 6,1
12,6 12,6Totale Ra
Piano terra (SPAZI CONDIVISI SCUOLA INFANZIA-SCUOLA PRIMARIA)
Ambiente S=m2 Rai= S*1/8
SUPERFICIE ILLUMINANTE SUPERFICIE AREANTE
Dimensione serramenti Dimensione serramenti apribili
Attività
integrative e
parascolastiche
(Spazio attività
motorie)
130,1
Totale Ri
16,3
n° l h Area n° l h Area
1,0 1,2 2,7 3,2 1,0 1,2 2,7 3,2
2,0 2,3 1,6 7,4 2,0 2,3 1,6 7,4
10,5 10,5
3 2,3 1,28 8,8 3 2,3 1,28 8,8
8,8 8,8
1 2,3 1,28 2,9 1 2,3 1,28 2,9
2,9 2,9
2 2,3 1,4 6,4 2 2,3 1,4 6,4
1 1,9 1,4 2,7 1 1,9 1,4 2,7
9,1 9,1
1 2,3 1,4 3,2 1 2,3 1,4 3,2
3,2 3,2
3 2,3 1,6 11,0 2 2,3 1,6 7,4
11,0 7,4
1 2,3 1,6 3,7 1 2,3 1,6 3,7
3,7 3,7
1 1,2 1,28 1,5 1 1,2 1,28 1,5
1 2,3 1,28 2,9 1 2,3 1,28 2,9
1 2,3 1,4 3,2 1 2,3 1,4 3,2
7,7 7,7
1 2,3 1,28 2,9 1 2,3 1,28 2,9
2,9 2,9
1 2,3 1,4 3,2 1 2,3 1,4 3,2
1 1,2 1,4 1,7 1 1,2 1,4 1,7
4,9 4,9
3 2,3 1,4 9,7 3 2,3 1,4 9,7
2 2,3 2,1 9,7 2 2,3 2,1 9,7
19,3 19,3
Deposito 16,9 3,0
Totale Ra
Totale Ri
Totale Ri Totale Ra
Totale Ri Totale Ra
Totale Ra
Totale Ra
Totale Ri Totale Ra
Sezione 3
Totale Ri
13,9
Dimensione serramenti apribili
Totale Ri Totale Ra
Attività ordinate
Totale Ri Totale Ra
Totale Ri
Locale tecnico 28,35
Totale Ra
Totale Ri Totale Ra
Sezione 2
Totale RaTotale Ri
Attività ordinate
speciali
Totale Ri
6,8
Verifica rapporto di illuminazione
Piano terra (Scuola INFANZIA)
Sezione 1
SUPERFICIE ILLUMINANTE SUPERFICIE AREANTE
Ambiente S=m2 Rai= S*1/8
3,5
Dimensione serramenti
Stanza assistente 13,6 1,7
66,8 8,4
Attività ordinate
speciali14,6 1,8
Attività ordinate
speciali11 1,4
Attività ordinate 54
Cucina-
Sporzionamento23,8 3,0
1,7
Attività ordinate 55,4 6,9
Spazio comune
attività libere141,4 17,7
P a g . 3 7 | 4 9
FIGURA 3029
Malgrado per il piano sottotetto si sia prevista una sola predisposizione senza
considerare il reale inserimento di funzioni al suo interno, almeno per il momento (il
tutto al fine di riproporzionare la spesa convergendo gli interventi sulle reali superfici
necessarie), è stato verificato opportunamente il rapporto di aereo-illuminazione per
29 Tabella indicante la verifica dei rapporti di aereo-illuminazione per i locali destinati alla scuola primaria (piano primo).
n° l h Area n° l h Area
2,0 2,3 1,4 6,4 3,0 2,3 1,4 9,7
1,0 2,3 1,6 3,7 1,0 2,3 1,6 3,7
10,1 13,3
1 2,3 1,6 3,7 1 2,3 1,6 3,7
3,7 3,7
1 2,3 1,6 3,7 1 2,3 1,6 3,7
3,7 3,7
2 2,3 1,4 6,4 2 2,3 1,4 6,4
6,4 6,4
4 2,3 1,4 12,9 2 2,3 1,4 6,4
12,9 6,4
2 2,3 1,6 7,4 2 2,3 1,6 7,4
2 2,3 1,4 6,4 2 2,3 1,4 6,4
13,8 13,8
2 2,3 1,6 7,4 2 2,3 1,6 7,4
7,4 7,4
2 2,3 1,6 7,4 2 2,3 1,6 7,4
7,4 7,4
2 2,3 1,6 7,4 2 2,3 1,6 7,4
7,4 7,4
2 2,3 1,4 6,4 2 2,3 1,4 6,4
6,4 6,4
2 1,2 1,4 3,4 2 1,2 1,4 3,4
3,4 3,4
2 2,3 1,4 6,4 2 2,3 1,4 6,4
1 1,9 1,4 2,7 1 1,9 1,4 2,7
9,1 9,1
1 1,2 1,4 1,7 2 1,2 1,4 3,4
1,7 3,4
1 1,9 1,4 2,7 1 1,9 1,4 2,7
2,7 2,7
Totale Ri Totale RaDispensa 7,9 1,0
6,0
Totale Ri
21,6 2,7
Dimensione serramenti Dimensione serramenti apribili
Totale Ri Totale Ra
Aula polivalente 1 48,5 6,1
Totale Ra
Totale Ri Totale Ra
Totale Ri Totale RaClasse 2 47 5,9
Totale Ra
Totale Ri Totale Ra
6,1
Classe 4 45,9 5,7
Classe 3 48,5
Totale Ra
Aula polivalente 2 47,6
Totale Ri Totale Ra
Totale Ri Totale Ra
Totale Ri Totale Ra
Cucina
Classe5 47,2
Classe 1 46,2 5,8
Piano Primo (Scuola PRIMARIA)
Rai= S*1/8
SUPERFICIE ILLUMINANTE SUPERFICIE AREANTE
Deposito/dispensa 6,8 0,9
Ambiente S=m2
Biblioteca
insegnanti
Totale Ra
20,6 2,6
Deposito 6,8 0,9Totale Ri Totale Ra
Mensa 69 8,6
Spazio bidelli 17,2 2,2Totale Ri
Totale Ri
Totale Ri
5,9Totale Ri
P a g . 3 8 | 4 9
verificare la possibile riconversione futura o meno dei locali ad uso didattico e/o
simile.
5.7 PRESTAZIONI ACUSTICHE
Per quanto attiene l’aspetto acustico, il D.M. 18/12/75 da degli indirizzi che sono
stati ormai superati dalla norma di settore, divenuta molto più restrittiva per i
requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici.
Pertanto sono stati presi come riferimento i limiti imposti dal più recente D.P.C.M.
del 5/12/1997.
Va però fatta una considerazione preliminare di preminente importanza e cioè che,
trattandosi di intervento di ristrutturazione su edificio esistente, è impossibile
perseguire l’adeguamento acustico ma, al massimo, si può attendere un
miglioramento delle prestazioni e limitatamente agli elementi sui quali si viene ad
intervenire. D’altro canto la trasmissione del rumore aereo non avviene solo per via
diretta ma anche per via indiretta attraverso i ponti acustici che non possono sempre
essere eliminati se non riprogettando interamente l’edificio ed integrando le
pavimentazioni con opportuni strati resilienti (nel nostro caso tale soluzione prevede
un incremento di spessore non attuabile per via dei limiti di altezza utile) necessari
per limitare la trasmissione delle vibrazioni causate dagli urti.
Stando alle indicazioni della succitata fonte normativa, per gli edifici scolastici,
appartenenti alla categoria “E”, la tabella che sintetizza i valori di riferimento viene
riproposta nel seguito:
n° l h Area n° l h Area
2,0 2,3 1,4 6,4 2,0 2,3 1,4 6,4
6,4 6,4
2,0 2,3 1,4 6,4 2,0 2,3 1,4 6,4
6,4 6,4
2 2,3 2,3 10,6 2 2,3 2,3 10,6
10,6 10,6
SUPERFICIE ILLUMINANTE SUPERFICIE AREANTE
Dimensione serramenti Dimensione serramenti apribili
Ufficio 2 51 6,4Totale Ri Totale Ra
Piano Secondo (SOTTOTETTO)
Ambiente S=m2 Rai= S*1/8
Stanza 1 65,9 8,2Totale Ri Totale Ra
Ufficio 1 51,2 6,4Totale Ri Totale Ra
P a g . 3 9 | 4 9
FIGURA 3130
Per chiarezza si descrivono le grandezze indicate in tabella:
Rw’: indice del potere fonoisolante apparente di partizioni fra ambienti adiacenti e
sovrapposti;
D2m,nT,w: indice dell'isolamento acustico standardizzato di facciata;
Ln,w: indice del livello di rumore di calpestio di solai, normalizzato;
LASmax: livello massimo di pressione sonora ponderata A con costante di tempo slow;
LAeq: livello continuo equivalente di pressione sonora, ponderata A.
Tali valori, come accennato in precedenza, possono essere garantiti su strutture di
nuova progettazione mentre, nel caso di ristrutturazione, possono garantirsi solo
requisiti che non dipendono dal comportamento generale del manufatto edilizio. Per
tale ragione nel presente paragrafo saranno riportate le indicazioni relative alle
prestazioni acustiche dei soli componenti che vengono sostituiti e che possono
pertanto essere migliorati sotto tale profilo.
In fase di progettazione esecutiva dovrà essere valutato, per ogni ambiente interessato
dal rispetto dei limiti normativi, il valore delle prestazioni acustiche complessive in
termini di requisiti acustici passivi (calcolo previsionale).
Il D.P.C.M. 5/12/97 prescrive che le prestazioni di isolamento acustico dei
componenti siano assicurate in opera. In altri termini nella fase di progettazione è
necessario disporre di un metodo di calcolo analitico che consenta di prevedere con
sufficiente approssimazione tali prestazioni a partire dalle caratteristiche acustiche
dei singoli elementi che compongono l'edificio; queste sono normalmente rilevabili
dalle certificazioni di laboratorio fornite dai produttori dei vari componenti edilizi
(pareti, solai, serramenti, ecc.), oppure dai dati reperibili in letteratura, e dipendono
30
P a g . 4 0 | 4 9
in buona parte dalle modalità costruttive e di montaggio che si ritiene di dover
adottare.
La serie di norme UNI EN ISO 12354: 2001 (Acustica edilizia, stima delle prestazioni
acustiche degli edifici a partire dalla prestazioni dei componenti), e la UNI TR 11175:
2005 (Acustica in edilizia - Guida alle norme serie UNI EN 12354 per la previsione
delle prestazioni acustiche degli edifici. Applicazione alla tipologia costruttiva
nazionale) riportano metodi di calcolo utilizzabili per tale valutazione.
Occorre evidenziare che l'attendibilità dei metodi di calcolo è strettamente vincolata:
alla veridicità delle certificazioni acustiche dei componenti edilizi;
alla effettiva utilizzazione in corso d'opera dei componenti certificati;
alla esecuzione a regola d'arte dei componenti oggetto di valutazione (pareti,
solai);
alla corretta installazione dei serramenti (finestre, porte);
alle incertezze insite nel modello stesso, e comunque presenti in ogni
valutazione analitica del tipo in esame.
Si deve inoltre tener conto del fatto che il calcolo del potere fonoisolante del singolo
elemento (che si tratti di solaio o di partizione verticale, ecc) è strettamente connesso
all’integrità dello stesso e cioè alla mancanza di demolizioni per il passaggio di
tubazioni, canalizzazioni, ecc al suo interno.
Le indicazioni fornite nel seguito si riferiscono alle caratteristiche delle singole
partizioni (indice del potere fonoisolante apparente di partizioni fra ambienti –Rw- da
calcolare secondo la norma UNI 8270: 1987, Parte 7, para. 5.1) che vengono ad essere
riprogettate e sui quali è possibile effettuare interventi migliorativi.
In genere tutto il contenuto del presente paragrafo va inteso come meramente
indicativo e di indirizzo si rimanda alla progettazione esecutiva la definizione di
contenuti di dettaglio e di particolari costruttivi atti a massimizzare le prestazioni
acustiche dell’intervento.
Partizioni interne di separazione tra ambienti destinati alle attività didattiche:
per rispettare le indicazioni fornite dalla norme in merito all’indice di valutazione del
potere fonoisolante apparente tra ambienti adiacenti e sovrapposti, che tiene conto
dell’interazione dei diversi componenti, si prevede di utilizzare partizioni interne
costituite da doppia lamina di cartongesso con orditura metallica ed intercapedine
riempita di materiale isolante in fibra minerale avente un Rw compreso tra i 56 e i 59
dB(A). Anche per la posa in opere di tali divisori si dovranno assicurare alcuni
accorgimenti atti a limitare la formazione di ponti acustici (come lo sfalsamento delle
P a g . 4 1 | 4 9
scatole elettriche ecc). Le pareti devono essere sconnesse dal pavimento, dal soffitto
e dalle pareti adiacenti attraverso l’apposizione di fasce desolidarizzanti di spessore
pari a quello della parete completa. Le due guide ad U per l’alloggiamento delle lastre
andranno collegate da connettori acustici opportunamente disposti per massimizzare
le prestazioni del pacchetto. Le lastre dovranno essere perfettamente stuccate e, se
necessario, nastrate sui giunti con appositi materiali.
Particolare attenzione deve essere posta per la scelta e per la posa in opera degli
infissi interni. Questi ultimi devono avere caratteristiche di isolamento adeguate e
devono essere fissati in modo tale da limitare o eliminare le fessure sotto-porta
attraverso l’uso di opportune guarnizioni doppie o triple e giunti speciali in
corrispondenza delle pavimentazioni. Stessi accorgimenti vanno presi per limitare i
vuoti nelle connessioni tra infisso e parete utilizzando guarnizioni in materiale
sintetico o schiume.
Solai:
Per assicurare un migliore contenimento delle trasmissioni rumorose si dovrebbe
poter procedere all’inserimento di uno strato resiliente che annulli le connessioni
rigide tra elementi strutturali e strati addizionali. Purtroppo le caratteristiche
dimensionali dell’edificio sul quale si interviene sono fortemente limitative in tal senso
poiché l’altezza utile attualmente a disposizione è di 305 cm, comprensiva di massetto
ma senza pavimentazione e relativi strati di allettamento poiché la pavimentazione
esistente è in linoleum. Stando ai rilievi metrici effettuati in loco si è stimato uno
spessore del massetto non superiore ai 50 mm nel quale sono alloggiate le tubazioni
impiantistiche. A questi si possono sommare ulteriore 50 mm che devono essere
comprensivi della nuova pavimentazione. Pertanto si è scelto di utilizzare
pavimentazioni in gomma (tra l’altro particolarmente adatto all’esigenza di assolvere
a funzioni anti-trauma) le cui soluzioni estetiche e cromatiche dovranno tener conto
del comfort legato all’utilizzo degli ambienti da parte dei diversi fruitori. Gli spessori
e le tecnologie saranno oggetto di definizione nei successivi livelli di progettazione.
Facciata:
Si considera che la parte opaca della componente verticale di facciata sia costituita
da una tecnologia in grado di garantire, da sola un Rw pari ad almeno 56 dB(A),
calcolato rispetto alla sola struttura base e senza tener conto degli strati addizionali
costituiti dall’isolante esterno in fibra minerale (spessore ≥ 10cm) che concorre a
completare la tecnologia a facciata ventilata. Tale parametro è da ritenersi congruo
perché si mette in sicurezza rispetto al decadimento delle prestazioni legate alla
presenza dei ponti acustici e alle demolizioni eventuali causate dall’alloggiamento
P a g . 4 2 | 4 9
delle canalizzazioni impiantistiche. A tal proposito si prevede, comunque, che oltre
alla predisposizione di appositi cavedi aventi come fine quello di convogliare le
canalizzazioni impiantistiche, che la progettazione esecutiva degli impianti tenga
conto preminentemente della necessità di limitare il più possibile le opere di
demolizione.
Poiché l’indice di valutazione dell’isolamento acustico di facciata tiene conto
dell’interazione di tutti gli elementi componenti la facciata stessa, anche gli infissi ed
eventuali griglie di areazione devono assicurare prestazioni acustiche ottimali.
Per gli infissi si prescrive l’utilizzo di serramenti aventi caratteristiche tali da garantire
il rispetto del valore indicato dalla norma e, cioè, con Rw ≥ 48 dB(A) e classe di
permeabilità all’aria almeno pari a 4. Si prevede l’utilizzo di infissi a doppia battuta e
il cui peso per unità di superficie dell’infisso sia simile a quello del vetro per evitare
vie preferenziali di propagazione del rumore. E’ ovvio che l’indicazione fornita sugli
infissi (si vedrà che tale considerazione è valida anche per quelli interni) deve tener
conto non solo delle prestazioni garantite dal sistema ma anche di una corretta posa
in opera degli stessi. A tal proposito si dovrà garantire la massima attenzione
nell’assicurare l’integrità delle guarnizioni, l’assenza di lesioni e la continuità lungo
tutto il perimetro dell’infisso, quindi anche in corrispondenza degli angoli. La
superficie di contatto tra infisso e parete (e quindi anche con il controtelaio) dovrà
essere opportunamente sigillata per evitare qualunque tipo di fessura e passaggio di
rumori (tener conto che si sigillano i vuoti con malte aventi un determinato ritiro, lo
stesso potrebbe innescare la formazione di fessure che vanificano il risultato acustico
finale). Lo spazio incluso tra controtelaio e telaio può essere riempito con materiale
fonoassorbente o con schiume, purché si garantisca il perfetto riempimento dello
stesso. Il montaggio di un supporto di fondo giunto di diametro opportuno, inserito
nella fuga, eserciterà sulle pareti una pressione tale da resistere all’iniezione della
schiuma e permettere di fissare la profondità di inserimento del sigillante conferendo
ad esso la libertà di dilatazione o di contrazione. Dovranno inoltre essere
correttamente realizzati giunti sigillanti in corrispondenza dei davanzali sia
internamente che esternamente.
Se risultasse necessario realizzare fori di areazione in corrispondenza dei locali
destinati ad ospitare le cucine, gli stessi andranno opportunamente insonorizzati,
utilizzando dei fori insonorizzati con un Dn,e,w pari almeno a 57 dB.
Impianti:
Gli impianti tecnologici causano rumori di tipo aereo e vibrazioni strutturali.
P a g . 4 3 | 4 9
Il controllo del rumore generato da questi ultimi si effettua limitandone le interazioni
con il resto delle strutture dell’edificio.
Considerata la diversa natura degli impianti che trovano alloggiamento in un edificio
scolastico, i modelli previsionali che ne descrivono il comportamento acustico sono
complicati dall’elevato numero di variabili coinvolte. La valutazione previsionale (la
norma distingue il rumore prodotto dagli impianti a funzionamento continuo da
quello prodotto da impianti a funzionamento discontinuo) non è comunque oggetto
di trattazione nella presente relazione. la propagazione del rumore può avvenire per
via aerea e per via solida. La prima verrà controllata utilizzando tubazioni adeguate
e cavedi insonorizzate, la seconda. Causata dalla vibrazione delle condotte rigide,
deve essere eliminata staffando le tubazioni con sistemi smorzanti ed evitando il
contatto delle stesse con gli elementi strutturali e con le altre componenti edilizie.
5.8 DEMOLIZIONI E OPERE DI SCAVO
Trattandosi di ristrutturazione senza sostituzione edilizia le demolizioni previste
riguardano, principalmente, gli elementi secondari non aventi funzione strutturale.
In particolare si prevede la sostituzione integrale dei seguenti elementi:
- demolizione e sostituzione di tamponature esterne;
- demolizione e sostituzione di divisori interni;
- sostituzione di infissi esterni ed interni;
- demolizione e rifacimento dei massetti;
-sostituzione degli impianti tecnologici;
- demolizione della rampa in cemento armato posta sul fronte sud-ovest;
- demolizione della scala in cemento armato posta sul fronte sud-est;
Per ciò che attiene gli elementi strutturali principali, si prevedono demolizioni
localizzate finalizzate all’esecuzione delle opere strutturali di adeguamento, in
particolare:
- demolizione delle travi in corrispondenza dei nuovi setti da realizzare.
Maggiori dettagli nel merito delle seconde opere indicate verranno esplicitate nelle
rispettive relazioni tecniche.
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6. CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI E DESCRITTIVE DEI MATERIALI 6.1 TAMPONATURA ESTERNA
L’elemento generale caratterizzante il progetto è l’utilizzo di tecniche costruttive,
materiali e tecnologie rispondenti ai principi della architettura sostenibile, al fine di
garantire un elevato comfort, importanti risparmi sui consumi energetici e
significativi standard ambientali.
Come già accennato nei precedenti paragrafi, la soluzione scelta per l’involucro
edilizio deve garantire il rispetto della normativa sia dal punto di vista termico che
acustico adottando una soluzione a facciata ventilata. Lo spessore del paramento
murario, costituito da blocchi semipiani aventi massa volumica compresa tra gli 800
e gli 860 kg/mq intonacata su ambo i lati, è di 40 cm a cui si somma quello
dell’isolante esterno, della struttura di sostegno e dello strato di rivestimento proprio
della facciata ventilata.
Dal punto di vista acustico, complessivamente, e cioè tenendo conto non solo della
parte opaca ma anche di quella trasparente e di eventuali fori di areazione
insonorizzati, la parete dovrà garantire, in opera, i limiti acustici previsti dalla norma.
Inoltre la sua tecnologia e le sue componenti verranno studiate così da concorrere al
rispetto dei valori di trasmittanza riferiti ad un edificio almeno in classe “B”.
Da un punto di vista architettonico la soluzione definitiva sarà tesa ad inglobare nella
“nuova pelle” la struttura che attualmente scandisce i prospetti ridefinendo delle
ampie superfici uniformi con soluzioni cromatiche adeguate alla funzione che
ospiterà l’edificio (utilizzare differenti colori, o sulle superfici di facciata o sugli imbotti
delle finestre purché visibili dall’esterno).
Gli infissi potranno essere o in alluminio o in PVC, purché garantiscano il rispetto
dei requisiti sopra descritti.
6.2 SOLAI E COPERTURA
I solai e la copertura non verranno demoliti e sostituiti ma solo completati. Per quanto
riguarda la soluzione architettonica scelta per la copertura, la stessa prevede un
rivestimento che uniformi il più possibile la copertura alla soluzione scelta per la
facciata. La stessa dovrà essere opportunamente isolata in previsione dell’eventuale
futuro utilizzo del piano sottotetto.
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I solai intermedi saranno rivestiti con pavimentazione in gomma, le cui soluzioni
cromatiche e decorative saranno opportunamente frutto di scelta in fase di
progettazione esecutiva. La pavimentazione esterna del patio sarà caratterizzata da
materiali anti-trauma per consentire un utilizzo dello spazio da parte degli utenti
della scuola di infanzia. Idonea soluzione va posta in opera per la pavimentazione
dello spazio destinato ad attività motorie.
Per tutti gli aspetti riguardanti le soluzioni impiantistiche e strutturali si rimanda alle
relazioni specialistiche.
6.3 SERRAMENTI ESTERNI
I serramenti da porre in opera dovranno concorrere anch’esse a garantire il rispetto
della normativa in materia di acustica oltre che garantire opportune prestazioni
energetiche.
Tutti i serramenti dell’edificio riprendono un modulo base avente larghezza pari a
2,30 m, con altezza variabile da 1,40 m per i serramenti dei tre prospetti esposti a
sud-est, sud-ovest e nord-est, e 1,60 m per i serramenti del prospetto nord-ovest. La
variazione di tale dimensione nasce dalla necessità di assicurare il rispetto del
rapporto aereo-illuminante in tutti gli ambienti, compresi quelli aventi maggiore
sviluppo in pianta come lo spazio per le attività motorie e quello o per la mensa al
piano primo Di minori dimensioni sono invece quelli che affacciano sul corpo scala,
soluzione necessaria per il passaggio delle travi di interpiano.
6.4 FINITURE - PAVIMENTAZIONI E RIVESTIMENTI
In tutti gli ambienti della scuola è prevista una pavimentazione gomma, realizzata
con teli dello spessore adeguato a garantire il mantenimento nel tempo dello strato
di usura (eventualmente trattati con prodotti specifici atti a migliorarne le prestazioni
in tal senso), antisporco e difficilmente rimovibile.
Per quanto riguarda gli ambienti umidi, quelli destinati ad ospitare i servizi igienici,
gli spogliatoi e lo scodellamento, la pavimentazione dovrà essere necessariamente in
PVC con zoccolino sgusciato. Negli altri locali invece sarà posizionato uno zoccolino
dritto in PVC. Ovunque si dovrà disporre il battiscopa non a contatto con la
pavimentazione ma garantendo un idoneo giunto in silicone per evitare trasmissioni
rigide.
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Negli ambienti umidi si prevede una tinteggiatura delle pareti con smalto resistente
all’acqua, mentre per tutti gli altri ambienti il pannello in gesso delle contro-pareti
sarà rasato e verrà tinteggiato con idropittura lavabile a base di acqua.
6.5 IMPIANTI TECNOLOGICI
La modesta altezza a disposizione e la mancanza di uno strato aggiuntivo, non
rendono realizzabile un impianto di tipo a pavimento radiante ma determinano una
soluzione di tipo tradizionale con generatore di caldaia (centralizzato) ed elementi
radianti. Per tutte le specifiche relative alle soluzioni selezionate si rimanda alla
relazione specialistica.
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7. SISTEMAZIONE ESTERNA
Gli interventi previsti sullo spazio esterna riguardano principalmente la
valorizzazione dello spazio destinato a verde con l’obiettivo di trasformarlo in un’area
attrezzata per il gioco all’aperto.
Poiché il lotto risulta già sottodimensionato, risulta indispensabile intervenire sia
sulla porzione esposta a sud-est che quella esposta a nord-ovest, nel tentativo di
renderle indifferentemente utilizzabili entrambe se pur di dimensioni differenti. A tale
scopo si prevede la ripavimentazione della porzione limitrofa all’edificio che
costituisce una sorta di marciapiede utile al raggiungimento delle aree verdi in pulizia
e sicurezza. A tal fine dovranno essere pavimentate con materiali adatti alla posa
all’esterno dell’edificio (che garantiscano prestazioni di durabilità anche se sottoposti
a condizioni climatiche tipiche della zona), la cui collocazione in opera consenta una
perfetta complanarità dei singoli elementi oltre che il mantenimento della superficie
il più possibile asciutta ed antiscivolo.
La porzione antistante l’ingresso principale al lotto verrà interamente pavimentata
come da schema grafico allegato per garantire un più facile accesso oltre che per gli
utenti anche per l’approvvigionamento esterno delle dispense ecc. Sarà inoltre
necessario correggere, se pur limitatamente, le pendenze in funzione del corretto
smaltimento delle acque piovane.
Le aree destinate a verde sono costituite principalmente da due grandi spazi destinati
a prato le cui superfici, attualmente interessate da importanti dislivelli, dovranno
essere uniformate ricollegando eventuali differenze di quota con acclività non
brusche. In tali spazi, oltre al principale spazio destinato a prato, si interverrà con
inserimento di piccole coltivazioni arboree ornamentali e con la posa in opera di
sedute e di giochi all’aperto (scivoli, altalene, ecc).
Su tutto il perimetro, ovunque lo stato di conservazione non garantisca un’opportuna
separazione tra il lotto e lo spazio esterno, dovrà prevedersi una risistemazione del
muro perimetrale e della sommitale parte metallica.
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8. ARTICOLAZIONE DEL FINANZIAMENTO Come si desume dal computo metrico, costituente elaborato del progetto di cui fa
parte la presente relazione, le opere di ristrutturazione del complesso scolastico
verranno coperte da due diverse fonti di finanziamento necessitanti di separata
rendicontazione; pertanto le singole voci costituenti il computo di dettaglio, vengono
raggruppate in diverse categorie che consentono l’estrapolazione delle informazioni
di finanziamento a cui si attinge, ovvero:
- le Delibere CIPE n. 32/2010 e n. 6/2012, per € 950.000,00;
- la Delibera CIPE 135/2012, per € 2.115.000,00.
La quota parte di finanziamento afferente alle Delibere CIPE n. 32/2010 e n. 6/2012
ammonta a complessivi € 950.000,00, utilizzati per realizzare parte delle lavorazioni
edili (€ 703.375,42) oltre alle relative somme a disposizione dell’amministrazione (€
246.624,58).
La restante parte finanziata con Delibera CIPE 135/2012 ammonta a complessivi €
2.115.000,00, di cui € 1.500.699,67 per lavori edili, strutturali ed impiantistici, oltre
ai costi di progettazione a base d’asta e alle somme a disposizione
dell’Amministrazione.
ARTICOLAZIONE DEL FINANZIAMENTO
Delibere CIPE
32/2010, 6/2012 Delibera CIPE
135/2012 Importo lavori
complessivo
Lavori € 703.375,42 € 1.500.699,67 € 2.204.075,09
Totale € 950.000,00 € 2.115.000,00 3.065.000,00
Ing. Alessandra Confortini
Ing. Roberto Franchi