EDUCAZIONE alla MEMORIA STORICA
_L’ITALIA E LA GRANDE GUERRA_
1915-1918 Il ruolo della Regia Marina
con particolare riferimento all’Area Jonica
“Stanno tornando forme convenzionali di guerra marittima,
come si vede dagli investimenti fatti dalle Nazioni in giro per il mondo.
Ad esempio nel Mediterraneo abbiamo navi indiane e cinesi
e la Russia ha ripreso a posizionare i propri sommergibili
nel Mediterraneo e nel Mar del Nord.
Questo impone la ripresa dell’addestramento.
Sono ottimista per la costituzione di un gruppo navale europeo
e mi auguro sia a guida italiana.
Oggi non esiste più separazione netta
tra la Guardia Costiera e la Marina Militare:
mentre prima le operazioni di soccorso dei barconi non erano militari,
adesso avvengono in un “clima quasi bellico”
o comunque di “uso della forza imminente e immanente”.
Giuseppe De Giorgi
Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana
Roma, 14 maggio 2015
Venerdì 5 Giugno 2015, alle ore 19.00,
presso la Sala Consiliare del Palazzo Ducale,
alla presenza dell’Associazione Combattenti e Reduci
di Martina Franca, del Sig. Cosimo Devito, sopravvissuto ad Auschwitz,
degli alunni delle classi 1^C, 1^D e 2^C
e dell’alunno Gianvito Corrente della classe 3^A
della Scuola Secondaria di 1° grado
dell’Istituto Comprensivo “A.R. Chiarelli”,
accompagnati dai genitori e dalle docenti di lettere
prof.sse Carmela Ciardo
e Maria Pia Pugliese,
referente del Progetto Educazione alla Memoria Storica,
si è svolto l’atteso evento, organizzato congiuntamente
dal Rotary Club di Martina Franca con l’Assessorato alle Attività
e ai Beni Culturali del Comune di Martina Franca,
dal titolo “L’Italia e La Grande Guerra 1915-1918.
Il ruolo della Regia Marina con particolare riferimento
all’area jonica”, relatore il Capitano di Fregata Domenico Rotolo.
Dopo il saluto del Presidente del Rotary Club di Martina Franca dott.
Paolo Vinci, che ha ricordato la vocazione filantropica della prestigiosa
organizzazione di servizio, che presiede dal luglio dello scorso anno e,
soprattutto, il relativo programma di intervento, che sostiene la
formazione, l’istruzione, l’edificazione della pace e la prevenzione e
risoluzione dei conflitti, ha preso la parola il prof. Scialpi, che ha
ringraziato il dott. Vinci per “il forte slancio culturale del Rotary Club di
Martina Franca”.
L’Assessore alla Cultura ha citato l’Art. 11 della Costituzione Italiana
“L’Italia ripudia la Guerra come strumento di offesa alla libertà degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali” ed ha sottolineato come l’uso del verbo ripudia sia
estraneo al diritto costituzionale e appartenente, invece, alla cultura
giuridica del diritto matrimoniale, ad intendere che si ripudia qualcosa
che si conosce, appunto la guerra da cui si era appena usciti.
Egli ha, quindi, ricordato che il 26 giugno 2014 il Consiglio Comunale ha
dichiarato Martina Franca città della pace e della solidarietà, un atto
che formalizza la vocazione della città che da tempo è impegnata a
diffondere la cultura della pace con iniziative culturali promosse da
diverse associazioni culturali, sociali e religiose con progetti concreti di
aiuto verso Paesi africani e dell'America latina, con attenzione particolare
verso il mondo dell'infanzia e della scuola.
La Grande Guerra viene quasi unanimemente immaginata come una
guerra di trincea, combattuta prevalentemente sulla terra, ma grande
impatto sull’andamento e sull’esito della stessa ebbe, invece, la Regia
Marina che, con le proprie imprese, sancì la sconfitta degli Imperi
Centrali.
In merito a ciò si è articolato il magistrale intervento del Capitano di
Fregata Domenico Rotolo, già Capo Sezione Archivio Storico Marina
Militare. Studioso di storia militare, ha collaborato con il Centro Alti
Studi per la Difesa ed ha già pubblicato “Spigolature mottolesi”
(Stampasud, Mottola-TA, 2000), “Vita di un paese del Sud” (JEI Ed.
Quartu S. E., Cagliari, 2002), “L’Italia e la Guerra 1940-’43. La storia
nazionale attraverso le vicende militari di un paese del Sud”
(Publimodel, Taranto, 2006) e “La provincia italiana e la guerra 1940-
’43. Palagiano – Palagianello” (Publimodel, Taranto, 2012).
Il Capitano Rotolo, Tutor della Grande Guerra e Incaricato dal Comando
Marina Sud, ha mostrato agli astanti alcuni filmati originali ed inediti,
preceduti dalla visione dei Monumenti ai Caduti presenti nei diversi paesi
della provincia tarantina.
Tratti dall’Archivio Storico di Vienna, sono stati proiettati e commentati
i filmati relativi all’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando
d’Asburgo Este il 28 giugno 1914; alle postazioni sul fronte alpino di
entrambi gli eserciti; alle fasi preparatorie all’attacco (distribuzione di
bottiglie di alcool), alle manovre di avvicinamento (collegamenti con
piccioni viaggiatori), (assenti immagini dello scontro) al recupero dei
feriti da parte della Croce Rossa; alla disastrosa ritirata dall’Isonzo
(saccheggi e ubriacature); ai campi di prigionieri in Austria; alla linea di
difesa sul Piave.
Tratti dall’Archivio Storico della Marina Militare Italiana, sono stati
proiettati e commentati cartoline e filmati relativi a Taranto nel primo
Novecento; all’inizio dei lavori per il canale navigabile nel 1883; alla
Regia Accademia Navale e al Regio Arsenale; agli allievi dell’Accademia
Militare di Livorno; alla Regia Corazzata Duilio, dislocata quasi sempre a
Taranto, con Vittorio Emanuele III; alla vita a bordo di navi e
sommergibili; ai treni armati dislocati lungo la costa; al Regio Ospedale
di Taranto, inaugurato nel 1911; al Regio Ospedale di Brindisi; ai
“Ragazzi del ’99” che ripopolano le navi; all’Impresa di Premuda, azione
navale compiuta dai MAS 15 e 21 rispettivamente comandati da Luigi
Rizzo e Giuseppe Aonzo che, all'alba del 10 giugno 1918, penetrarono di
nascosto tra le unità di una formazione navale nemica diretta al Canale
d'Otranto, riuscendo ad affondare la corazzata austriaca "Santo Stefano";
ai festeggiamenti del 4 novembre 1918 e alla bandiera tricolore a Trento;
al viaggio del feretro del Milite Ignoto, compiuto sulla linea Aquileia-
Roma, con epilogo nella Capitale, presso l’Altare della Patria a Piazza
Venezia, il 4 novembre 1921.
Colonna sonora dei filmati gli inni e i canti della Grande Guerra, tra i
quali La Leggenda del Piave, La campana di San Giusto, O’ surdato
‘nnammurato.
Il Capitano di Fregata Rotolo, infine, ha mostrato immagini recenti della
Marina Militare Italiana impegnata in aiuti umanitari in Vietnam, in
Irpinia e nell’Operazione Mare Nostrum.
In conclusione, l’autorevole relatore ha smentito quanto sostenuto dagli
storici locali in merito all’assenza di muli di Martina Franca sui fronti di
guerra; dall’Archivio Storico della Marina Militare si apprende,
invece, che tanti muli martinesi furono inviati nelle trincee del Friuli
Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige e utilizzati per lo spostamento
di reparti e materiali, per le comunicazioni, per il sostentamento delle
truppe e che i Generali Cadorna e Diaz dovettero rispondere ad una
commissione d’inchiesta sul numero degli animali persi o abbattuti
durante le operazioni belliche (“… Si conteggiavano più i muli che i
soldati…”).
Congedandosi con un fragoroso applauso, il Capitano di Fregata
Domenico Rotolo ha donato una copia della sua ultima pubblicazione al
Presidente dott. Paolo Vinci; ha sottolineato che i filmati proiettati sono
patrimonio di tutta la provincia e non solo della città di Taranto e che
tanti giovani martinesi, nati negli anni tra il 1892 ed il 1899, hanno
offerto il proprio sacrificio alla Patria; ha ricordato, infine, l’importanza
di formare le nuove generazioni sui valori del rispetto della dignità
umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato
di diritto e del rispetto dei diritti umani.
La realtà è ancora e soltanto qui,
nello scenario attonito degli abeti curvi sotto il bianco,
nel fluire in sordina di un filo d'acqua
sotto il cristallo dei torrenti irrigiditi.
Invitano con tepore d'accorata tenerezza
le baite illuminate, confitte nei pendii grigi.
Solo alpini e muli qua su,
nell'austerità delle grandi montagne.
E la serietà del nostro destino accettata con freddezza.
Timori, speranze sono cose lontane e vane;
lontana sei tu pure, bambina, e il tuo ricordo è vano.
Questo morbido tedio di neve s'accumula nel cuore, anche.
Non c'è futuro, non c'è passato:
un presente che si prolunga uguale
come una sciata su pendii agevoli,
e la baracchetta illuminata dalla candela
piantata nel collo del fiasco,
odorosa di tavole umide,
è la meta definitiva alla nostra ansia di ieri.
Paolo Monelli, aprile 1916