DOMENICA
03 giugno
Santissimo
Corpo e Sangue
del Signore
Castelnovo
Ore 08:00 Eucaristia Ore 11:00 Eucaristia def. Rozzi Roberto e Rozzi Emerenzio; Caleffi Giuseppe e Lambruschi Adelia; def. Cucconi Arrigo e Dimma Ore 16:00 Matrimonio Daniele Pucillo e Rina Casadei Ore 19:00 Eucaristia
Meletole Ore 09:30 Eucaristia
Cogruzzo Ore 09:30 --------------------------------------
San Savino Ore 11:00 Eucaristia
LUNEDI’
04 giugno Castelnovo
MARTEDI’
05 giugno Castelnovo
MERCOLEDI’
06 giugno Castelnovo
GIOVEDI’
07 giugno Castelnovo Ore 18:30 Adorazione Eucaristica
VENERDI’
08 giugno Castelnovo
SABATO 09 giugno
San Savino Ore 19:00 Eucaristia
DOMENICA
10 giugno
X domenica del
Tempo
Ordinario B
Castelnovo
Ore 08:00 Eucaristia Ore 11:00 Eucaristia Ore 19:00 NON C’E’ LA MESSA
Meletole Ore 09:30 Celebrazione della Parola
Cogruzzo Ore 09:30 Eucaristia Ore 15:00 Battesimo Claudia Donelli
San Savino Ore 11:00 Eucaristia
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DOMENICA 03 giugno 2018 – CORPUS CRISTI – anno B
Liturgia della Parola Dal libro dell’Esodo (Es 24,3-8) 3Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: "Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!". 4Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. 5Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. 6Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. 7Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: "Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto". 8Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: "Ecco il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!". Parola di Dio Dalla lettera agli Ebrei (Eb 9,11-15) 11Cristo, invece, è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d'uomo, cioè non appartenente a questa creazione. 12Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna. 13Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, 14quanto più il sangue di Cristo - il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio - purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente? 15Per questo è mediatore di un'alleanza
nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che era stata promessa. Parola di Dio Dal Vangelo secondo Marco (Mc 14,12-16.22-26) 12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?".13Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: "Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. 14Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?". 15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi". 16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. 22E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo". 23Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24E disse loro: "Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. 25In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio". 26Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Parola del Signore
ACCOGLIAMO LA PAROLA: La celebrazione della festa del Corpo e del Sangue del Signore ci aiuta a capire il significato del culto, quindi della messa che celebriamo oggi, dell’antica e della nuova Alleanza. L’Ultima Cena del Signore Gesù con i suoi discepoli, dalla quale proviene l’Eucaristia che celebriamo ogni domenica, avviene nella festa della Pasqua (Mc 14,12 e 16). La Pasqua è il passaggio dall’Egitto, terra di oppressione e ingiustizia, verso la terra promessa, spazio di libertà e di giustizia. È l’intervento liberatore di Dio che opera questo passaggio dalla schiavitù alla libertà. Questo fatto storico è il fondamento della fede d’Israele, del popolo al quale Gesù appartiene storicamente. La riflessione sulla storia ci porta a riconoscere che il peccato è la radice dell’ingiustizia e che la risposta all’amore gratuito del Signore si concretizza nel creare relazioni giuste e fraterne tra le persone. Per questo possiamo dire che il
significato più profondo della Pasqua è proprio il passaggio dal peccato alla grazia: dall’egoismo alla fraternità, dono dell’amore gratuito del Signore. Non possiamo separare l’Eucaristia della Pasqua, perché proprio nella Pasqua Gesù ha posto la sua vita (corpo e sangue – croce) come dono gratuito di amore per la libertà dal peccato dell’egoismo, e per la costruzione di una nuova relazione basata sulla fraternità, il suo Regno di giustizia e di pace. Se non faremo come abbiamo ascoltato nella prima lettura: "Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto", disprezzeremo il dono della sua vita per noi, il suo Corpo e il suo Sangue. Se non pratichiamo la Sua volontà di vita e di giustizia per tutti, renderemo vuota la nostra partecipazione al culto cristiano, all’Eucaristia domenicale. L’Eucaristia, il sacrificio di Gesù (Eb9,14), ci libera dal peccato, che è presente nelle opere di morte e di ingiustizia sociale. L’Eucaristia esige opere di vita, di amore e di rispetto per i diritti di tutte le persone. Ogni Eucaristia che celebriamo ci ricorda, per la morte cruenta di Gesù sulla croce, le “strutture di peccato” esistenti nel mondo, e ci impegna alla conversione da quegli atteggiamenti egoisti che ci rendono partecipi del peccato del mondo, per costruire una nuova società a partire dagli ultimi, dai più deboli ed esclusi, spesso rifiutati o, peggio, dimenticati, resi invisibili ai nostri occhi. Quindi la preoccupazione che abbiamo è che la nostra Eucaristia, la Messa festiva della domenica, sia conforme alla Cena, quella Cena che è stata l’Ultima per Gesù, nella quale ha cominciato a dare la sua vita, nel segno del pane e del vino, poi l’avrebbe data in modo cruento sulla croce. Se c’è una vocazione che le nostre Comunità hanno, è questa: fare l’Eucaristia bene e sempre meglio, cioè sempre più conforme a quello che è stato l’originale, di cui l’Eucaristia è copia. Mai come oggi va fatto, perché mai come oggi l’Eucaristia si deve interessare sempre dei clandestini in fondo al mare, di uno che è tornato, di un altro che se n’è andato… di una famiglia che si è divisa, di un giovane che usa droga o è succube dell’alcool, della mancanza di prospettive per tante persone povere e abbandonate a loro stesse… di un capitalismo che uccide l’uguaglianza e la fraternità, di una società sempre più alla deriva del narcisismo e del “si salvi chi può”… è l’Eucaristia!