CAPITOLO 74| Lezioni sull’ospitalità e sulla preghiera
LUCA 10:38–11:13
GESÙ VA A TROVARE MARTA E MARIA. L’IMPORTANZA DI CONTINUARE A PREGARE
Sulle pendici orientali del Monte degli Ulivi, a
circa 3 chilometri da Gerusalemme, sorge
Betania (Giovanni 11:18). Gesù si reca in
questo villaggio e va a trovare due sorelle,
Marta e Maria. Essendo amico di queste due
donne e del loro fratello Lazzaro, Gesù viene
accolto calorosamente in casa.
Ospitare il Messia è un grande privilegio. Marta
è ansiosa di dargli il meglio e quindi inizia a
preparare un pasto elaborato. Mentre lei è
impegnata nei preparativi, sua sorella Maria è
seduta ai piedi di Gesù, intenta ad ascoltarlo.
Dopo un po‟ Marta dice a Gesù: “Signore, non
t‟importa che mia sorella mi abbia lasciata da
sola a sbrigare le faccende? Dille di venire ad
aiutarmi” (Luca 10:40).
Anziché rimproverare Maria, Gesù suggerisce a
Marta di non preoccuparsi eccessivamente delle
faccende domestiche, dicendole: “Marta, Marta!
Tu sei ansiosa e ti preoccupi di molte cose.
Eppure solo poche cose sono necessarie, o una
sola. Dal canto suo, Maria ha scelto la parte
buona, e non le sarà tolta” (Luca 10:41, 42).
Con queste parole Gesù fa capire che non è
necessario impiegare molto tempo per preparare
varie pietanze. Un pasto semplice è più che
sufficiente.
Le intenzioni di Marta sono buone: è suo
desiderio mostrarsi ospitale. Ma l‟eccessiva
ansia di preparare da mangiare la sta privando
dell‟opportunità di ascoltare preziosi
insegnamenti direttamente dal Figlio di Dio.
Gesù mette in risalto che Maria ha fatto una
scelta saggia che le permetterà di ricevere
benefìci nel corso del tempo e che insegna a
tutti noi un‟importante lezione.
In un‟altra occasione Gesù impartisce una
lezione altrettanto importante su un soggetto
diverso. Un discepolo fa questa richiesta:
“Signore, insegnaci a pregare, come ha fatto
Giovanni con i suoi discepoli” (Luca 11:1).
Circa un anno e mezzo prima, nel Discorso della
Montagna, Gesù aveva già dato istruzioni in
merito (Matteo 6:9-13).
Forse però questo discepolo non era presente in
quell‟occasione e quindi Gesù ripete alcuni
punti principali. Poi fa un esempio per illustrare
l‟importanza di continuare a pregare.
“Immaginate di avere un amico e di andare da
lui a mezzanotte per dirgli: „Per favore, prestami
tre pani, perché è appena arrivato da me un
amico che è in viaggio e non ho nulla da
offrirgli‟. Ma quello da dentro risponde: „Smetti
di darmi fastidio. La porta è già serrata e i miei
bambini sono con me a letto. Non posso alzarmi
e non posso darti niente‟. Io vi dico: se non
basterà la loro amicizia a farlo alzare, di sicuro
sarà per l‟insistenza dell‟amico che alla fine si
alzerà per dargli ciò che gli occorre” (Luca
11:5-8).
Gesù non intende dire che Geova sia riluttante a
rispondere alle preghiere, come nel caso
dell‟amico. Piuttosto vuol far capire che se un
amico, pur essendo in un primo momento
riluttante, alla fine risponde a delle richieste
insistenti, a maggior ragione il nostro amorevole
Padre celeste esaudirà le preghiere sincere dei
suoi fedeli servitori. Gesù prosegue: “Vi dico:
continuate a chiedere e vi sarà dato, continuate a
cercare e troverete, continuate a bussare e vi
sarà aperto, perché chiunque chiede riceve, e chi
cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (Luca
11:9, 10).
Per sottolineare ulteriormente il punto, Gesù fa
un paragone tra Dio e un padre umano, dicendo:
“Quale padre fra voi, se il figlio chiedesse un
pesce, invece di un pesce gli darebbe un
serpente? E se il figlio chiedesse un uovo, gli
darebbe forse uno scorpione? Se dunque voi,
pur essendo malvagi, sapete dare doni buoni ai
vostri figli, quanto più il Padre che è in cielo
darà spirito santo a quelli che glielo chiedono!”
(Luca 11:11-13). Com‟è rassicurante sapere che
abbiamo un Padre pronto ad ascoltarci e a
soddisfare i nostri bisogni!
Quali differenti priorità hanno Marta e
Maria, e che lezione impariamo?
Perché Gesù ripete le sue istruzioni sulla
preghiera?
Quale esempio fa Gesù per illustrare
l‟importanza di continuare a pregare?
Lezioni per noi:
w19 ottobre pp. 20-25 Geova può farci diventare qualsiasi cosa!
4. In che modo Geova può darci la forza di agire? 4 Geova può darci anche la forza di agire (Isa. 40:29). Può affinare le
nostre doti naturali tramite lo spirito santo (Eso. 35:30-35). Attraverso la sua organizzazione può
insegnarci a svolgere certi compiti. Se ci capita di non sapere bene come assolvere un certo
incarico, chiediamo a qualcuno di aiutarci. Possiamo anche chiedere al nostro generoso Padre
celeste “potenza oltre il normale” (2 Cor. 4:7; Luca 11:13). Nella Bibbia sono riportati molti esempi di
uomini e donne a cui Geova ha dato il desiderio e la forza di agire. Vediamone alcuni e pensiamo a
come Geova può usare anche noi in modo simile.
mwb19 febbraio p. 8 Continuiamo ad attendere con perseveranza
Continuiamo ad attendere con perseveranza Da quanto tempo aspetti che venga il Regno di
Dio? Forse stai perseverando con pazienza nonostante grandi difficoltà (Ro 8:25). Alcuni cristiani
vengono odiati, maltrattati, imprigionati o addirittura minacciati di morte. Molti altri affrontano
difficoltà come malattie croniche o vecchiaia. Cosa può aiutarci a continuare ad attendere
indipendentemente dalla prova che dobbiamo affrontare? Dobbiamo rafforzare la nostra fede ogni
giorno leggendo la Bibbia e meditando su quello che leggiamo. Dobbiamo concentrarci sulla nostra
speranza (2Co 4:16-18; Eb 12:2). Inoltre dobbiamo supplicare Geova in preghiera e implorarlo di
darci il suo potente spirito santo (Lu 11:10, 13; Eb 5:7). Il nostro amorevole Padre può aiutarci a
“perseverare pienamente con pazienza e gioia” (Col 1:11).
mwb19 gennaio p. 7 “Paolo ringraziò Dio e si fece coraggio”
Sii ospitale. Potresti offrire loro un alloggio o un pasto? Questi sono modi in cui puoi dimostrare il
tuo affetto al sorvegliante di circoscrizione e a sua moglie. Tieni conto che loro non si aspettano
niente di elaborato (Lu 10:38-42).
w19 gennaio pp. 8-13 Lodiamo Geova nella congregazione
15. In che modo possiamo prepararci bene per le adunanze? 15 In che modo possiamo prepararci bene? Prima di
iniziare a studiare, chiediamo a Geova il suo spirito santo (Luca 11:13; 1 Giov. 5:14). Poi
dedichiamo alcuni minuti a farci un‟idea generale dell‟argomento: analizziamo il titolo, i sottotitoli, le
immagini e i riquadri. Quando iniziamo a studiare i paragrafi, cerchiamo di leggere più versetti
possibili tra quelli citati. Meditiamo sulle informazioni soffermandoci in particolare sui punti che
vorremmo menzionare in un commento. Più impegno ci mettiamo per prepararci, più quello che
studiamo ci sarà utile e più ci verrà facile commentare (2 Cor. 9:6).
w18 novembre pp. 28-30 La benignità: una qualità che va mostrata con parole e azioni
COME DIVENTARE PIÙ PAZIENTI Per coltivare la qualità della pazienza, dobbiamo pregare per
ricevere lo spirito santo, che Geova dà a quelli che si affidano a lui (Luca 11:13). Comunque, per
quanto lo spirito sia potente, è importante che facciamo la nostra parte agendo in armonia con le
nostre preghiere (Sal. 86:10, 11). Quindi, se vogliamo che la pazienza diventi parte di noi, dobbiamo
impegnarci per manifestarla nella vita di tutti i giorni. Ma a volte potrebbe essere necessario fare
anche qualcos‟altro. Di cosa si tratta? Riusciremo a diventare più pazienti prendendo in esame e
imitando l‟esempio perfetto di Gesù. Infatti, dopo aver descritto la “nuova personalità”, che
comprende la “pazienza”, l‟apostolo Paolo ci esortò a far in modo che “la pace del Cristo regni nel
[nostro] cuore” (Col. 3:10, 12, 15). Questa pace „regnerà‟ nel nostro cuore se, come Gesù, avremo
l‟assoluta fiducia che al momento giusto Dio correggerà la situazione che ci preoccupa. In questo
modo, indipendentemente da quello che succederà intorno a noi, non perderemo facilmente la
pazienza (Giov. 14:27; 16:33).
w18 luglio pp. 12-16 A chi è rivolto il nostro sguardo?
3. Perché potrebbe capitarci di non avere lo sguardo fisso su Geova? 3 Anche se sappiamo quanto sia importante
tenere lo sguardo fisso su Geova, a volte potremmo distrarci. Questo è esattamente quello che
successe a Marta, una cara amica di Gesù. In una circostanza Marta “era distratta dalle molte
faccende di cui si stava occupando” (Luca 10:40-42). Se questo è successo a una persona fedele
mentre Gesù era fisicamente lì con lei, non dovremmo sorprenderci del fatto che lo stesso potrebbe
accadere anche a noi. Ma cosa può distrarci dal continuare a tenere lo sguardo fisso su Geova? In
questo articolo vedremo come il comportamento di altri potrebbe distrarci, e impareremo cosa fare
per rimanere concentrati su Geova.
w18 febbraio pp. 23-27 Continuiamo a crescere spiritualmente
12, 13. (a) Cosa ci aiuterà ad „avere la medesima attitudine mentale che ebbe Cristo‟? (b) In che
modo possono esserci utili l‟esempio e i consigli di Pietro? (c) Cosa possiamo fare per diventare
persone più spirituali? (Vedi il riquadro “Chi vuole crescere spiritualmente...”) 12 Quando ci impegniamo per
diventare persone più spirituali, lo spirito santo ci dà la forza di trasformare la nostra mente. Con l‟aiuto dello
spirito possiamo pensare in modo sempre più simile a quello di Cristo (Rom. 15:5). Inoltre, lo spirito
ci permette di sradicare desideri carnali e sviluppare qualità che piacciono a Dio (Gal. 5:16, 22, 23).
Se riscontriamo che la nostra mente tende a concentrarsi su ragionamenti materialistici o su
desideri carnali, non dobbiamo arrenderci. Continuiamo a chiedere spirito santo, e Geova ci aiuterà
a rivolgere nuovamente i nostri pensieri su ciò che è giusto (Luca 11:13). Pensiamo all‟apostolo
Pietro. Più volte nella sua vita non reagì come ci si aspetterebbe da un uomo spirituale (Matt. 16:22,
23; Luca 22:34, 54-62; Gal. 2:11-14). Ma non si diede per vinto, e con l‟aiuto di Geova un po‟ alla
volta imparò a pensare come Cristo. Possiamo riuscirci anche noi. 13 Pietro, infatti, in seguito elencò degli aspetti
specifici su cui possiamo lavorare. (Leggi 2 Pietro 1:5-8.) „Compiendo ogni premuroso sforzo‟ per sviluppare
qualità come padronanza, perseveranza e affetto fraterno, diventeremo persone sempre più
spirituali. Ogni giorno potremmo chiederci: “Su cosa posso lavorare oggi per progredire in senso
spirituale?”
bhs cap. 17 pp. 174-184 Dio ascolta le preghiere?
11. Quali sono alcune cose di cui potremmo parlare a Geova? 11 Per cosa possiamo pregare? Possiamo pregare per
qualunque cosa non vada contro le norme di Geova. La Bibbia dice: “Qualunque cosa chiediamo in
armonia con la sua volontà, lui ci ascolta” (1 Giovanni 5:14). Possiamo pregare per cose personali?
Certo. Pregare Geova dovrebbe essere come parlare a un nostro caro amico. Possiamo dire a
Geova qualunque cosa abbiamo nella mente e nel cuore (Salmo 62:8). Possiamo chiedergli di darci
il suo potente spirito santo per aiutarci a fare ciò che è giusto (Luca 11:13). Possiamo chiedergli la
sapienza di cui abbiamo bisogno per prendere buone decisioni e la forza per affrontare le difficoltà
(Giacomo 1:5). Dovremmo chiedere a Geova anche di perdonare i nostri peccati (Efesini 1:3, 7).
Inoltre dovremmo pregare per gli altri, compresi i nostri familiari e i fratelli e le sorelle della
congregazione (Atti 12:5; Colossesi 4:12). 11. Quali sono alcune cose di cui potremmo parlare a
Geova? 11 Per cosa possiamo pregare? Possiamo pregare per qualunque cosa non vada contro le norme di Geova. La Bibbia
dice: “Qualunque cosa chiediamo in armonia con la sua volontà, lui ci ascolta” (1 Giovanni 5:14).
Possiamo pregare per cose personali? Certo. Pregare Geova dovrebbe essere come parlare a un
nostro caro amico. Possiamo dire a Geova qualunque cosa abbiamo nella mente e nel cuore
(Salmo 62:8). Possiamo chiedergli di darci il suo potente spirito santo per aiutarci a fare ciò che è
giusto (Luca 11:13). Possiamo chiedergli la sapienza di cui abbiamo bisogno per prendere buone
decisioni e la forza per affrontare le difficoltà (Giacomo 1:5). Dovremmo chiedere a Geova anche di
perdonare i nostri peccati (Efesini 1:3, 7).
Inoltre dovremmo pregare per gli altri, compresi i nostri familiari e i fratelli e le sorelle della
congregazione (Atti 12:5; Colossesi 4:12). 12. Cosa dovrebbe avere il primo posto nelle nostre
preghiere? 12 Cosa dovrebbe avere il primo posto nelle nostre preghiere? Geova e la sua volontà. Dovremmo ringraziare
sinceramente Dio per tutto quello che ha fatto per noi (1 Cronache 29:10-13). Lo capiamo da quello
che disse Gesù quando, mentre era sulla terra, insegnò ai suoi discepoli come pregare. (Leggi
Matteo 6:9-13.) Disse che per prima cosa avrebbero dovuto pregare che il nome di Dio venisse
santificato, cioè considerato sacro o trattato come santo. Poi avrebbero dovuto pregare che venisse
il Regno di Dio e che su tutta la terra si realizzasse la volontà di Geova. Solo
dopo aver menzionato queste cose così importanti, Gesù disse di pregare per le necessità
personali. Quindi, se nelle nostre preghiere mettiamo al primo posto Geova e la sua volontà,
dimostriamo cosa è più importante per noi. 13. Quanto dovrebbero essere lunghe le nostre
preghiere? 13 Quanto dovrebbero essere lunghe le nostre preghiere? La Bibbia non lo dice. Le nostre preghiere possono
essere brevi o lunghe in base alla circostanza. Ad esempio, prima di mangiare forse faremo una
preghiera breve ma, se vogliamo ringraziare Geova o parlargli di quello che ci preoccupa, la nostra
preghiera sarà più lunga (1 Samuele 1:12, 15). Non dovremmo fare preghiere lunghe solo per far
colpo sugli altri, come facevano alcuni al tempo di Gesù (Luca 20:46, 47). Sicuramente Geova non
si lascia impressionare da preghiere del genere. Per lui la cosa importante è che le nostre preghiere
vengano dal cuore. 14. Con che frequenza dovremmo pregare? E cosa ci insegna questo riguardo a
Geova? 14 Con che frequenza dovremmo pregare? Geova ci invita a parlargli regolarmente. La Bibbia dice che
dovremmo „pregare di continuo‟ ed „essere costanti nella preghiera‟ (Matteo 26:41; Romani 12:12; 1
Tessalonicesi 5:17). Geova è sempre pronto ad ascoltarci. Possiamo ringraziarlo ogni giorno per il
suo amore e per la generosità che ci mostra. Possiamo anche chiedergli di darci guida, forza e
conforto. Se consideriamo la preghiera un grande privilegio, cercheremo di parlare a Geova ogni
volta che è possibile. 15. Perché dovremmo dire “amen” alla fine di una preghiera? 15 Perché dovremmo
dire “amen” alla fine di una preghiera? La parola “amen” significa “sicuro” o “così sia”, e pronunciarla alla fine di una
preghiera è un po‟ come dire che pensiamo davvero quello che abbiamo detto e che quindi siamo
sinceri (Salmo 41:13). La Bibbia insegna che dire “amen”, dentro di sé o ad alta voce, alla fine di
una preghiera pubblica è un buon modo per dimostrare di essere d‟accordo con quello che è stato
detto (1 Cronache 16:36; 1 Corinti 14:16). COME RISPONDE DIO ALLE NOSTRE PREGHIERE?
16. Geova risponde davvero alle nostre preghiere? Spiega. 16 Geova risponde davvero alle nostre preghiere? Sì, infatti la
Bibbia dice che Geova „ascolta le preghiere‟ (Salmo 65:2). Oltre ad ascoltare le preghiere sincere che milioni
di esseri umani gli rivolgono, Geova risponde a queste preghiere e lo fa in molti modi diversi.
17. In che modo Geova risponde alle preghiere attraverso gli angeli e i suoi servitori sulla terra? 17
Geova risponde alle nostre preghiere attraverso gli angeli e i suoi servitori qui sulla terra (Ebrei 1:13, 14). Ad esempio, poco
dopo aver pregato per essere aiutate a capire la Bibbia, molte persone hanno ricevuto la visita di un
testimone di Geova. Queste esperienze dimostrano che l‟opera di predicazione della “buona notizia”
viene svolta in tutto il mondo sotto la guida degli angeli. (Leggi Rivelazione 14:6.) Inoltre molti di
noi, dopo aver pregato Geova riguardo a un problema o a un bisogno specifico, hanno ricevuto
l‟aiuto necessario da un fratello o da una sorella (Proverbi 12:25; Giacomo 2:16). 18. In che modo
Geova usa il suo spirito santo e la Bibbia per rispondere alle preghiere? 18 Geova risponde alle nostre preghiere
anche attraverso lo spirito santo. Quando preghiamo per essere aiutati ad affrontare un problema,
Geova potrebbe servirsi dello spirito santo per darci la sua guida e la forza di cui abbiamo bisogno
(2 Corinti 4:7). Inoltre, Geova risponde alle nostre preghiere e ci aiuta a prendere decisioni sagge
attraverso la sua Parola. Leggendo la Bibbia, infatti, potremmo trovare dei versetti che ci saranno
d‟aiuto. Geova può anche spingere chi fa un commento durante un‟adunanza a dire proprio quello
che avevamo bisogno di sentire, o può spingere un anziano a considerare insieme a noi un pensiero
dalla Bibbia (Galati 6:1). 19. Perché a volte potrebbe sembrarci che Geova non risponda alle nostre
preghiere? 19 A volte però potremmo chiederci: “Perché Geova non ha ancora risposto alla mia preghiera?
” Ricorda che Geova sa quando e come rispondere alle nostre preghiere. Sa di cosa abbiamo
bisogno. Forse per un po‟ sarà necessario continuare a pregare per dimostrare che siamo sinceri e
che abbiamo davvero fede in lui (Luca 11:5-10). In alcuni casi Geova risponde alle nostre preghiere
in modo inaspettato. Ad esempio potremmo pregare riguardo a una situazione difficile, ma invece di
eliminare il problema Geova potrebbe darci la forza di perseverare. (Leggi Filippesi 4:13.) 20.
Perché dovremmo pregare spesso? 20 La preghiera è un privilegio davvero speciale che Geova ci ha dato! Possiamo essere
sicuri che lui ci ascolta (Salmo 145:18). Pregando Geova sempre più spesso e dicendogli quello che
abbiamo nel cuore, rafforzeremo l‟amicizia che abbiamo con lui.
w17 maggio pp. 22-26 “Mi ami tu più di questi?”
10. Quale importante lezione impariamo da ciò che Gesù disse a Marta? 10 Gesù ci ha fatto capire cosa significa
mantenere il giusto equilibrio tra le attività quotidiane e quelle spirituali. In un‟occasione andò a casa di Maria e di
sua sorella Marta. Mentre quest‟ultima era impegnata a preparare da mangiare, Maria preferì
sedersi ai piedi di Gesù ad ascoltarlo. Quando Marta si lamentò perché sua sorella non la stava
aiutando, Gesù le disse: “Maria ha scelto la parte buona, e non le sarà tolta” (Luca 10:38-42). Marta
imparò un‟importante lezione. Che dire di noi? Per evitare di farci distrarre dalle attività quotidiane e
per dar prova del nostro amore per Cristo, anche noi dobbiamo continuare a scegliere “la parte
buona”, ovvero mettere le cose spirituali al primo posto. UN CONCETTO EQUILIBRATO DELLO
SVAGO 11. Cosa dicono le Scritture sull‟importanza di riposarsi? 11 Dato che lavoriamo duramente e siamo molto
impegnati, tutti abbiamo bisogno di un po‟ di relax. La Parola di Dio afferma: “Per l‟uomo non c‟è
nulla di meglio che mangiare e in realtà bere e far vedere alla sua anima il bene a causa del suo
duro lavoro” (Eccl. 2:24). Anche Gesù riconobbe l‟importanza di concedersi un po‟ di riposo. Infatti,
dopo una campagna di predicazione particolarmente intensa, disse ai suoi discepoli: “Venite in
privato, voi, in un luogo solitario, e riposatevi un po‟” (Mar. 6:31, 32). 12. Parlando di svago e
divertimenti, a cosa bisogna stare attenti? Fate un esempio.
12 Soddisfare il nostro bisogno di riposo e di svago è senza dubbio importante, ma c‟è il pericolo che divertirsi diventi
l‟obiettivo principale della nostra vita. Nel I secolo molte persone adottarono l‟atteggiamento
riassunto in queste parole: “Mangiamo e beviamo, poiché domani moriremo” (1 Cor. 15:32). Anche
oggi questo modo di pensare è molto diffuso. Per esempio, anni fa un ragazzo dell‟Europa
occidentale iniziò ad assistere alle adunanze, ma era talmente attratto dai divertimenti che smise di
stare in compagnia dei servitori di Geova. Col tempo, però, si rese conto che concentrarsi così tanto
sui divertimenti gli aveva causato solo problemi e delusioni. Così riprese a studiare la Bibbia e in
seguito divenne un proclamatore della buona notizia. Dopo il suo battesimo disse: “Rimpiango
soltanto di aver perso così tanto tempo prima di capire che servire Geova dà molta più felicità che
dedicarsi ai divertimenti di questo mondo”.
13. (a) Perché dedicarsi troppo a svago e divertimenti è pericoloso? Fate un esempio. (b) Cosa
potrebbe aiutarci a mantenere un punto di vista equilibrato dello svago? 13 Lo scopo dello svago dovrebbe essere
quello di riposarsi e rigenerarsi. Ma se vogliamo raggiungere questo obiettivo quanto tempo dovremmo dedicarvi?
Facciamo un esempio. A molti di noi piace mangiare un dessert ogni tanto, ma sappiamo che una
dieta fatta solo di dolci danneggerebbe la nostra salute. Per questo mangiamo principalmente cibi
nutrienti. In maniera simile, una “dieta” fatta solo di svago e divertimenti indebolirebbe la nostra
salute spirituale. Per evitare che questo avvenga partecipiamo regolarmente alle attività teocratiche.
Come facciamo a capire se abbiamo un punto di vista equilibrato dello svago? Potremmo tenere il
conto di quante ore dedichiamo in una settimana alle attività spirituali, come adunanze, ministero e
studio della Bibbia a livello personale e familiare. Poi potremmo confrontare questa cifra con il
numero di ore che durante la stessa settimana dedichiamo ad attività ricreative, quali sport, hobby,
programmi televisivi o videogiochi. Cosa potremmo scoprire? Dovremmo forse rinunciare a qualche
“dessert”? (Leggi Efesini 5:15, 16.) 14. Da cosa dovremmo farci guidare nella scelta di svago e
divertimenti?
14 I singoli cristiani e i capifamiglia sono liberi di decidere cosa fare nel tempo libero, sempre che i divertimenti che scelgono siano
in armonia con i princìpi biblici.* Lo svago sano è un “dono di Dio” (Eccl. 3:12, 13). È ovvio che in
questo campo ognuno di noi fa scelte diverse (Gal. 6:4, 5). Ad ogni modo, qualsiasi tipo di
divertimento scegliamo, è importante tenere lo svago al giusto posto. Gesù disse: “Dov‟è il tuo
tesoro, là sarà anche il tuo cuore” (Matt. 6:21). Quindi, se nutriamo profondo amore per Gesù, i
nostri pensieri, le nostre conversazioni e le nostre azioni saranno concentrati in primo luogo sugli
interessi del Regno, invece che sulle normali faccende quotidiane (Filip. 1:9, 10). COMBATTIAMO
IL MATERIALISMO 15, 16. (a) In che modo il materialismo potrebbe diventare un laccio per i
cristiani? (b) Quale saggio consiglio diede Gesù riguardo alle cose materiali? 15 Oggi molti sono ossessionati
dall‟idea di avere sempre le ultime novità nel campo della moda, dell‟elettronica e così via. Perciò ogni cristiano
dovrebbe regolarmente esaminare i propri desideri, chiedendosi: “Le cose materiali sono diventate
troppo importanti per me? Passo più tempo a informarmi e a fantasticare sull‟ultimo modello di
automobile o sulle ultime mode che a prepararmi per le adunanze? Mi faccio assorbire così tanto
dalle attività quotidiane
che dedico meno tempo alla preghiera o alla lettura della Bibbia?” Se ci rendiamo conto che il nostro
amore per le cose materiali sta diventando più forte del nostro amore per Cristo, dovremmo riflettere
su queste parole di Gesù: “Guardatevi da ogni sorta di concupiscenza” (Luca 12:15). Perché diede
questo serio avvertimento?
16 Gesù affermò che “nessuno può essere schiavo di due signori”. E aggiunse: “Non potete essere schiavi di Dio e della
Ricchezza”. Il motivo è che entrambi questi “signori” richiedono esclusiva devozione. Chi vuole
essere schiavo di due signori “o odierà l‟uno e amerà l‟altro, o si atterrà all‟uno e disprezzerà l‟altro”
(Matt. 6:24). Essendo imperfetti, tutti noi dobbiamo continuare a combattere “i desideri della nostra
carne”, incluso il materialismo (Efes. 2:3). 17. (a) Perché le persone che hanno una mentalità
carnale trovano difficile sviluppare un concetto equilibrato delle cose materiali? (b) Cosa ci aiuterà a
combattere i desideri materialistici? 17 Le persone che hanno una mentalità carnale trovano difficile sviluppare un concetto
equilibrato delle cose materiali, perché la loro sensibilità spirituale è intorpidita. (Leggi 1 Corinti
2:14.) Dato che le loro “facoltà di percezione” sono annebbiate, fanno fatica a distinguere il bene dal
male (Ebr. 5:11-14). Di conseguenza, alcuni hanno un desiderio smodato di possedere beni
materiali, desiderio che però non potranno mai soddisfare completamente (Eccl. 5:10). Comunque,
esiste un antidoto a questo modo di pensare materialistico: nutrirsi regolarmente della Parola di Dio,
la Bibbia (1 Piet. 2:2). Meditare sulle verità rivelate da Dio diede a Gesù la forza di resistere alle
tentazioni; allo stesso modo, applicare i princìpi biblici ci aiuterà a combattere i desideri materialistici
(Matt. 4:8- 10). Se lo faremo, dimostreremo a Gesù che lo amiamo più delle cose materiali. 18.
Cosa siamo determinati a fare? 18 “Mi ami tu più di questi?” Quando fece questa domanda a Pietro, Gesù gli stava
ricordando l‟importanza di mettere le cose spirituali al primo posto nella sua vita. Il nome Pietro
significa “frammento di roccia”, e l‟apostolo visse senz‟altro all‟altezza del suo nome perché
manifestò qualità simili a quelle della roccia (Atti 4:5-20). Anche noi oggi siamo determinati a
mantenere forte il nostro amore per Cristo, tenendo al giusto posto il lavoro, lo svago e i beni
materiali. Con le nostre scelte vogliamo dimostrare di avere gli stessi sentimenti di Pietro, che disse
a Gesù: “Signore, tu sai che ho affetto per te”.
w16 dicembre pp. 19-23 Gettiamo tutte le nostre preoccupazioni su Geova
LO SPIRITO DI DIO PRODUCE IN NOI QUALITÀ DIVINE 7. Quali benefìci riceviamo quando Dio ci
dà lo spirito santo che gli chiediamo? 7 Come promesso da Gesù, il nostro Padre celeste concede spirito santo a quelli che glielo
chiedono (Luca 11:10-13). Abbiamo quindi a disposizione un terzo potente mezzo per ridurre
l‟ansia: il frutto dello spirito. Queste qualità, prodotte dalla forza attiva di Dio, riflettono la personalità
del nostro Dio Onnipotente (leggi Galati 5:22, 23; Col. 3:10). Se coltiviamo il frutto dello spirito, i
nostri rapporti con gli altri miglioreranno. Inoltre sarà più facile evitare che sorgano situazioni che
potrebbero causare ansia. Riflettiamo brevemente sui modi in cui il frutto dello spirito ci aiuta. 8-12.
In che modo il frutto dello spirito santo di Dio può aiutarci a gestire o a evitare situazioni stressanti?
8 “Amore, gioia, pace”. Se ci sforziamo di trattare gli altri in modo rispettoso, probabilmente sarà più facile gestire i
nostri sentimenti negativi. Infatti, mostrando agli altri amore fraterno, tenero affetto e onore
eviteremo di creare situazioni che potrebbero causarci ansia (Rom. 12:10). 9 “Longanimità, benignità, bontà”. La
Bibbia dice: “Divenite benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberalmente gli uni
gli altri” (Efes. 4:32). Seguendo questo consiglio promuoveremo rapporti pacifici con gli altri e
impediremo a situazioni potenzialmente stressanti di aggravarsi. Inoltre affronteremo meglio i
problemi che possono sorgere a causa dell‟imperfezione. 10 “Fede”. Oggi l‟ansia scaturisce spesso dalla preoccupazione
per il denaro o per i beni materiali (Prov. 18:11). In questo caso la forte fede nell‟amorevole cura di Geova
può aiutarci a gestire o a evitare l‟ansia.
Possiamo essere molto meno ansiosi se seguiamo l‟ispirato consiglio dell‟apostolo Paolo di
“[accontentarsi] delle cose presenti”. Possiamo anche essere rassicurati dalle sue successive
parole: “Poiché [Dio] ha detto: „Non ti lascerò affatto né in alcun modo ti abbandonerò‟. Così
possiamo aver coraggio e dire: „Geova è il mio soccorritore; non avrò timore. Che mi può fare
l‟uomo?‟” (Ebr. 13:5, 6). 11 “Mitezza, padronanza di sé”. Mostrare simili qualità dà buoni risultati perché ci permette di evitare
“acrimoniosa amarezza e collera e ira e clamore e parola ingiuriosa”, come pure altri comportamenti
che potrebbero causarci stress (Efes. 4:31). 12 Naturalmente serve umiltà per sottomettersi alla “potente mano di Dio” e „gettare
su di lui tutta la nostra ansietà‟ (1 Piet. 5:6, 7). Ma coltivare l‟umiltà ci permetterà di ottenere il favore
e il sostegno di Dio (Mic. 6:8). Se riconosciamo i
nostri limiti a livello fisico, mentale ed emotivo confideremo in Dio anziché in noi stessi. Di
conseguenza sarà meno probabile sentirsi sopraffatti dall‟ansia. w16 maggio pp. 18-22 La Bibbia sta
ancora cambiando la nostra vita? LASCIAMO CHE LA BIBBIA CONTINUI A CAMBIARE LA
NOSTRA VITA 14, 15. Cosa possiamo fare per coltivare qualità che piacciono a Geova? (Vedi il
riquadro “La Bibbia e la preghiera hanno cambiato la loro vita”.) 14 Cosa dovremmo fare per coltivare le qualità che
piacciono a Geova? Non basta cercare di migliorare da soli. Dobbiamo continuare a sforzarci di
seguire le istruzioni di Dio. Infatti Romani 12:2 dice: “Cessate di conformarvi a questo sistema di
cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, per provare a voi stessi la buona e
accettevole e perfetta volontà di Dio”. Grazie alla sua Parola e allo spirito santo Geova ci aiuta a
comprendere la sua volontà, a compierla e a fare i cambiamenti necessari per soddisfare i suoi
requisiti. Perciò dovremmo fare del nostro meglio per leggere ogni giorno la Bibbia, meditare su di
essa e pregare per ricevere lo spirito santo (Luca 11:13; Gal. 5:22, 23). Man mano che ci lasciamo
guidare dallo spirito e mettiamo il nostro modo di pensare in sintonia con quanto espresso nella
Bibbia, le nostre azioni, le nostre parole e i nostri pensieri rifletteranno sempre più quelli di Dio.
Tuttavia, dovremmo sempre essere attenti a non lasciarci andare alle nostre debolezze (Prov. 4:23).
15 Oltre a leggere ogni giorno la Bibbia, dobbiamo studiarla insieme alle nostre pubblicazioni con l‟obiettivo di imitare le
meravigliose qualità di Geova. Ci sono versetti biblici e articoli della Torre di Guardia e di
Svegliatevi! che sono particolarmente utili per coltivare qualità cristiane o combattere una certa
debolezza; alcuni ne hanno fatto una raccolta e la consultano di tanto in tanto. 16. Perché non
dovremmo scoraggiarci se non riusciamo a fare cambiamenti in poco tempo? 16 Se ci sembra che i nostri
progressi vadano a rilento, dobbiamo ricordare che la crescita spirituale richiede tempo e che coltivare qualità cristiane
è un processo continuo. Dobbiamo avere pazienza mentre lasciamo che la Bibbia continui a
produrre cambiamenti nella nostra vita. All‟inizio ci vuole disciplina da parte nostra per fare ciò che è
giusto dal punto di vista biblico. Col tempo, però, pensare e agire nel modo che piace a Dio
probabilmente diventerà più facile e più naturale: i nostri pensieri e le nostre azioni saranno sempre
più in linea con quelli di Geova Dio (Sal. 37:31; Prov. 23:12; Gal. 5:16, 17).
w16 maggio pp. 3-7 Risolviamo i contrasti con amore
6, 7. (a) Perché è importante risolvere subito i contrasti? (b) Su quali domande dovremmo riflettere?
6 Tutti noi preghiamo, andiamo alle adunanze, partecipiamo al servizio di campo e ci impegniamo in altri modi per servire
Dio. Ma i nostri sforzi sarebbero inutili se ci rifiutassimo di fare pace con gli altri (Mar. 11:25). Non
possiamo essere amici di Dio se non siamo disposti a perdonare gli altri. (Leggi Luca 11:4; Efesini
4:32.)
7 Dobbiamo esaminarci con onestà per vedere se perdoniamo e se riusciamo a mantenere rapporti pacifici con gli
altri. Chiediamoci: “Perdono i miei compagni di fede? Sono felice di stare insieme a loro anche se
penso che mi abbiano fatto un torto?”
Geova si aspetta che i suoi servitori siano disposti a perdonare. Se la nostra coscienza ci dice che
dobbiamo migliorare sotto questo aspetto, ricerchiamo in preghiera l‟aiuto di Geova per fare i
cambiamenti necessari. Il nostro Padre celeste ascolterà le nostre umili preghiere e ci risponderà (1
Giov. 5:14, 15). w16 gennaio pp. 7-11 Che “il vostro amore fraterno continui”! 11, 12. Cosa significa
mostrare ospitalità? (Vedi l‟immagine iniziale.) 11 “Non dimenticate l’ospitalità”. (Leggi Ebrei 13:2.) Nella lingua originale
l‟espressione resa “ospitalità” significa “amore (affetto, benignità) per gli estranei”. Questo ci può far
pensare ad Abraamo e a Lot: entrambi mostrarono benignamente ospitalità a persone che non
conoscevano e che si rivelarono degli angeli (Gen. 18:2- 5; 19:1-3). Paolo allude a questi esempi
per incoraggiare i cristiani ebrei a mostrare amore fraterno essendo ospitali. 12 E noi? Mostriamo ospitalità
invitando altri a casa nostra per mangiare qualcosa insieme o per stare un po‟ in compagnia e incoraggiarci
a vicenda? Non occorre fare niente di elaborato o costoso; né vorremmo invitare solo chi potrebbe
in qualche modo ricambiare (Luca 10:42; 14:12-14). Il nostro obiettivo dovrebbe essere
incoraggiare, non far colpo sugli altri! Anche se forse non conosciamo molto bene il sorvegliante di
circoscrizione e sua moglie, abbiamo il desiderio di mostrare loro ospitalità? (3 Giov. 5-8).
Nonostante gli impegni e lo stress quotidiano, è molto importante non dimenticare di essere ospitali.
w15 15/10 pp. 18-22 Serviamo Geova senza distrazioni
1, 2. Perché Gesù amava Marta, ma cosa mostra che Marta non era perfetta? COSA vi viene in
mente quando pensate al personaggio biblico di nome Marta? La Bibbia afferma che Gesù amava
Marta, e lei è l‟unica donna menzionata per nome di cui si dice questo. Senza dubbio, però, Gesù
provava lo stesso sentimento puro e altruista anche per altre donne devote, come Maria, la sua cara
madre terrena, e Maria sorella di Marta (Giov. 11:5; 19:25-27). Ma perché Gesù amava Marta? 2 Gesù
la amava perché era ospitale e laboriosa, ma soprattutto perché era una donna spirituale. Marta credeva sinceramente agli
insegnamenti di Gesù e aveva notevole fede nel fatto che fosse il promesso Messia (Giov. 11:21-
27). Come tutti noi, però, Marta non era perfetta. Una volta, mentre Gesù era ospite in casa sua,
Marta si prese la libertà di chiedergli di correggere una situazione che secondo lei non andava bene.
“Signore”, disse Marta, “non t‟importa che mia sorella mi abbia lasciata sola ad accudire alle
faccende? Dille, dunque, d‟aiutarmi”. (Leggi Luca 10:38-42.) Cosa impariamo da questo episodio?
„MARTA ERA DISTRATTA‟ 3, 4. In che senso Maria scelse “la parte buona”, e di quale lezione
Marta fece senza dubbio tesoro? (Vedi l‟illustrazione iniziale.) 3 In segno di riconoscenza per l‟ospitalità
ricevuta, Gesù vuole lasciare a Marta e a Maria un dono spirituale. Non volendosi perdere
l‟opportunità di essere istruita direttamente dal grande Insegnante, Maria si mette a sedere “ai piedi
del Signore, ascoltando la sua parola”. Marta avrebbe potuto fare la stessa cosa e senza dubbio
Gesù l‟avrebbe lodata per questo. 4 Invece è tutta indaffarata a preparare qualcosa di speciale e a sbrigare altre faccende per
rendere la visita di Gesù il più piacevole possibile. Ma tutto questo lavoro le sta causando inutile
apprensione e alla fine se la prende con Maria. Gesù nota che Marta sta facendo più del necessario
per cui le dice benignamente: “Marta, Marta, tu sei ansiosa e ti preoccupi di molte cose”. Poi
aggiunge che anche una sola pietanza sarebbe stata sufficiente.
Quindi Gesù, lasciando intendere che Maria non era stata negligente, dice: “Dal canto suo, Maria
ha scelto la parte buona, e non le sarà tolta”. Probabilmente Maria dimenticò in fretta il pasto
consumato in quella occasione speciale, ma di sicuro non dimenticò la lode e l‟eccellente cibo
spirituale che ricevette prestando la massima attenzione alle parole di Gesù. Più di
60 anni dopo, l‟apostolo Giovanni scrisse: “Gesù amava Marta e sua sorella” (Giov. 11:5). Queste
parole ispirate indicano al di là di ogni dubbio che Marta fece tesoro dell‟amorevole correzione di
Gesù e si sforzò di servire fedelmente Geova per il resto della sua vita. 5. Che paragone si può fare
tra il mondo di oggi e quello dei tempi biblici, e quale domanda fa sorgere questo? 5 Parlando di distrazioni,
che paragone si può fare tra il mondo dei tempi biblici e quello in cui viviamo noi? “Mai nella storia l‟umanità ha vantato
superiori mezzi di comunicazione, veloci rotative, riviste illustrate a profusione, la radio, il cinema, la
televisione. [...] Ci bombardano quotidianamente di nuove distrazioni. [...] Non tanto tempo fa si
accarezzava l‟idea che la nostra fosse „L‟Epoca dell‟Illuminismo‟. Essa sta diventando sempre più
„L‟Epoca della Distrazione‟”. Queste parole furono rivolte a un gruppo di studenti negli Stati Uniti più
di 60 anni fa. “Le distrazioni”, affermava La Torre di Guardia del 15 maggio 1959, “probabilmente
aumenteranno mentre questo mondo si avvicina alla sua distruzione”. Come si è dimostrata vera
questa previsione! Sorge quindi un‟importante domanda: Cosa possiamo fare per evitare inutili
distrazioni e assomigliare maggiormente a Maria, non perdendo di vista le cose spirituali? „USIAMO
IL MONDO MA NON APPIENO‟ 6. In che modo i servitori di Geova hanno fatto buon uso della
tecnologia? 6 La parte terrena dell‟organizzazione di Dio ha sempre fatto buon uso della tecnologia per promuovere la vera
adorazione. Pensiamo, ad esempio, al “Fotodramma della Creazione”, un programma di diapositive
e filmati a colori accompagnati da una colonna sonora. Prima e durante la Grande Guerra, milioni di
persone in tutto il mondo ricevettero conforto da questo programma, che si concludeva con la
descrizione del pacifico Regno millenario di Gesù Cristo. In seguito il messaggio del Regno fu
trasmesso per radio e venne udito da milioni di altre persone in tutta la terra. Oggi computer e
Internet vengono impiegati in modo efficace per diffondere la buona notizia, facendola arrivare
persino negli angoli più remoti del pianeta. 7. (a) Perché è pericoloso fare pieno uso del mondo? (b)
A cosa dovremmo prestare particolare attenzione? (Vedi la nota in calce.) 7 La Bibbia avverte del pericolo di fare
eccessivo uso di ciò che il mondo offre. (Leggi 1 Corinti 7:29-31.) Un cristiano potrebbe facilmente sprecare troppo
tempo in cose che non sono errate di per sé, come dedicarsi a un hobby, leggere, guardare la TV,
fare gite, guardare le vetrine ed essere alla costante ricerca di novità nel campo dell‟elettronica e dei
beni di lusso. Anche star dietro a social network, messaggi di testo e posta elettronica, come pure
controllare di continuo le ultime notizie e i
risultati sportivi, sono cose che possono farci perdere tempo e potrebbero addirittura diventare
un‟ossessione (Eccl. 3:1, 6).* Se non poniamo un limite alla quantità di tempo che dedichiamo a
cose non essenziali, potremmo ritrovarci a trascurare la più importante di tutte: l‟adorazione che
rendiamo a Geova. (Leggi Efesini 5:15-17.)
8. Perché il consiglio di non amare le cose del mondo è particolarmente prezioso? 8 Satana ha concepito il
suo mondo per attirarci e distrarci. Questo valeva nel I secolo e vale ancora di più oggi (2 Tim. 4:10). Per questo
facciamo bene a mettere in pratica il seguente consiglio: “Non amate [...] le cose del mondo”.
Sforzandoci di vivere in armonia con queste parole, eviteremo di lasciarci distrarre e riusciremo a
crescere nell‟“amore del Padre”. Di conseguenza ci sarà più facile fare la volontà di Dio e rimanere
vicini a lui (1 Giov. 2:15-17).
MANTENIAMO „L‟OCCHIO SEMPLICE‟ 9. Cosa disse Gesù sull‟occhio simbolico, e che esempio
diede al riguardo? 9 Le parole gentili che Gesù rivolse a Marta erano perfettamente in armonia con i suoi insegnamenti e con il
suo esempio. Gesù incoraggiò i suoi discepoli a mantenere “semplice [“a fuoco”, nt.]” il loro occhio
simbolico così da potersi impegnare senza distrazioni nell‟opera del Regno. (Leggi Matteo 6:22,
33.) Gesù aveva pochi beni materiali; non possedeva né una casa né terreni (Luca 9:58; 19:33- 35).
10. Che esempio diede Gesù all‟inizio del suo ministero? 10 Durante il ministero di Gesù si verificarono molte cose che
avrebbero potuto distrarlo, ma lui non si fece mai prendere la mano. All‟inizio del suo ministero, dopo che
ebbe insegnato alle folle e compiuto miracoli a Capernaum, la gente lo implorò di non lasciare la
città. Come reagì Gesù a questa richiesta lusinghiera? “Anche ad altre città devo dichiarare la
buona notizia del regno di Dio”, disse, “perché per questo sono stato mandato” (Luca 4:42-44).
Tenendo fede alle sue parole, Gesù predicò e insegnò in lungo e in largo in tutta la Palestina.
Sebbene perfetto, era un uomo, e in quanto tale aveva le stesse necessità di tutti;
a volte si sentiva molto stanco perché non si risparmiava nel servizio che rendeva a Dio (Luca 8:23;
Giov. 4:6). 11. Cosa disse Gesù a un uomo che lo voleva coinvolgere in una controversia familiare,
e quale avvertimento diede? 11 In un‟altra occasione, mentre Gesù stava insegnando ai suoi seguaci come far
fronte all‟opposizione, un uomo lo interruppe dicendo: “Maestro, di‟ a mio fratello di dividere con me
l‟eredità”. Gesù comunque non si lasciò coinvolgere in questa controversia. “Uomo”, rispose, “chi mi
ha costituito giudice o ripartitore su di voi?” Quindi continuò a insegnare ai suoi ascoltatori
avvertendoli che il desiderio di cose materiali avrebbe potuto distrarli dal servizio che rendevano a
Dio (Luca 12:13-15). 12, 13. (a) Cosa suscitò l‟interesse di alcuni proseliti greci poco prima della
morte di Gesù? (b) Come si comportò Gesù quando Filippo gli chiese di incontrare alcuni proseliti
greci? 12 L‟ultima settimana di Gesù sulla terra fu davvero logorante (Matt. 26:38; Giov. 12:27). Aveva ancora molte cose da fare
e stava per affrontare un processo umiliante e una morte crudele. Consideriamo, per esempio, cosa
accadde domenica 9 nisan del 33. Come predetto, Gesù entrò a Gerusalemme in groppa a un
puledro e le folle lo acclamarono come “Colui che viene come Re nel nome di Geova” (Luca 19:38).
Il giorno dopo Gesù entrò nel tempio e scacciò con coraggio gli avidi commercianti che usavano la
casa di Dio per estorcere denaro ad altri ebrei (Luca 19:45, 46). 13 A Gerusalemme, tra le folle, c‟erano alcuni proseliti
greci i quali evidentemente furono così colpiti da Gesù che chiesero all‟apostolo Filippo di organizzare un
incontro con lui. Comunque, Gesù si rifiutò di lasciarsi distrarre perché c‟erano delle questioni più
importanti che lo attendevano. Il suo intento non era certo quello di acquistare popolarità al fine di
evitare una morte di sacrificio per mano dei nemici di Dio. Pertanto, dopo aver spiegato che ben
presto sarebbe morto, disse ad Andrea e a Filippo: “Chi ha affetto per la sua anima la distrugge, ma
chi odia la sua anima in questo mondo la salvaguarderà per la vita eterna”. Anziché soddisfare la
curiosità di quei greci, Gesù raccomandò di imitare la sua vita di sacrificio e promise: “Se uno mi
serve, il Padre lo onorerà”. Filippo poteva trasmettere questo incoraggiante messaggio a quei greci
(Giov. 12:20-26). 14. Pur mettendo l‟opera di predicazione al primo posto nella vita, in che modo
Gesù dimostrò di essere equilibrato? 14 Anche se Gesù non si lasciò distogliere dal suo principale obiettivo, cioè predicare la
buona notizia, non pensava solo a quest‟opera. Accettò almeno un invito a un matrimonio e
addirittura contribuì alla gioia dell‟occasione trasformando miracolosamente l‟acqua in vino (Giov.
2:2, 6-10). Accettava anche inviti per mangiare un pasto insieme ad amici stretti e potenziali
discepoli (Luca 5:29; Giov. 12:2).
Cosa ancora più importante, spesso Gesù riscattava il tempo per pregare, per meditare e per
concedersi il necessario riposo (Matt. 14:23; Mar. 1:35; 6:31, 32). “DEPONIAMO [...] OGNI PESO”
15. Quale suggerimento diede l‟apostolo Paolo, e in che modo fu di esempio?
15 “Deponiamo anche noi ogni peso”, scrisse l‟apostolo Paolo, che paragonò la vita di un cristiano dedicato a una corsa di
resistenza. (Leggi Ebrei 12:1.) Senza dubbio Paolo agiva in armonia con ciò che predicava, tanto è
vero che rinunciò a una carriera promettente nel giudaismo che lo avrebbe potuto rendere ricco e
famoso. Si concentrò sulle “cose più importanti” e non si risparmiò nel servizio, viaggiando avanti e
indietro tra Siria, Asia Minore, Macedonia e Giudea. “Dimenticando le cose che sono dietro e
protendendomi verso quelle che sono davanti, proseguo verso la meta per il premio”, scrisse
riguardo alla sua speranza di vivere per sempre in cielo (Filip. 1:10; 3:8, 13, 14). Avvalendosi
pienamente della sua condizione di non sposato, Paolo riuscì a mostrare “costante assiduità verso il
Signore senza distrazione” (1 Cor. 7:32-35). 16, 17. Come possono sia i single che gli sposati
seguire l‟esempio che Paolo diede come discepolo di Cristo? Narrate un‟esperienza. 16 Come Paolo, alcuni
servitori di Dio decidono di non sposarsi in modo da avere meno responsabilità familiari e spendersi maggiormente
nell‟opera del Regno (Matt. 19:11, 12). I servitori di Dio che sono sposati spesso hanno più
responsabilità familiari. Sia single che sposati, comunque, possono „deporre ogni peso‟ e servire Dio
con il minor numero di distrazioni possibile.
Per riuscirci forse occorre ridimensionare le cose che fanno perdere tempo e prefiggersi mete che
permettano di aumentare la partecipazione al servizio. 17 Prendiamo il caso di Mark e Claire, una coppia del Galles.
Intrapresero il servizio di pioniere appena finite le scuole e continuarono a svolgerlo anche dopo il
matrimonio. “Riuscimmo a semplificarci ulteriormente la vita rinunciando alla nostra casa con tre
camere da letto e al nostro lavoro part time, e diventammo volontari nei progetti di costruzione
internazionali”, spiega Mark. Negli ultimi 20 anni sono stati in molti posti dell‟Africa per aiutare nella
costruzione di Sale del Regno. Una volta rimasero con poco più di 10 euro in tasca, ma Geova si
prese cura di loro. “È davvero soddisfacente usare ogni giorno per servire Geova”, dice Claire.
“Abbiamo amici dappertutto e non ci manca nulla. Le poche cose a cui abbiamo rinunciato non
reggono il confronto con la felicità che deriva dal servire Geova a tempo pieno”. Molti altri che
servono Geova a tempo pieno hanno avuto esperienze simili.* 18. Quali domande potremmo farci?
18 E noi? Cosa possiamo fare se ci accorgiamo che, a causa di inutili distrazioni, non stiamo più perseguendo gli interessi del
Regno con lo stesso entusiasmo di un tempo? Forse la risposta sta nel rendere più efficaci la nostra
lettura e il nostro studio della Bibbia.