MASTER IN GESTALT COUNSELING INTEGRATO
ELEMENTI di AUTOSTIMA Caserta 12 aprile 2013
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L’autostima è un sensosoggettivo e duraturo di
3 premesse
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soggettivo e duraturo di autoapprovazione del
proprio valore personalebasato su appropriate
autopercezioniGiusti, 1994
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Poiché tutte le persone hanno bisogno di
essere accettate, specialmente durante
l'infanzia, la valutazione da
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l'infanzia, la valutazione da parte di altri può incidere
sul processo di autovalutazione dell'individuo
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Eventuali conflitti tra le proprie valutazioni e
quelle degli altri possono costringere l'individuo a diffidare del suo senso di
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diffidare del suo senso di sé interno e a considerarlo
pericoloso e da rifiutare.
A.Beck
Il bambino immagina che quello che sta facendo è produttivo e bello ma scopre attraverso i rimproveri che
è inopportuno e pericoloso4
Tendenza attualizzante
L’organismo si dirige naturalmente verso la piena e armonica realizzazione di sé seguendo i suoi bisogni più
profondi
distorsione
Ostacolo
Io non ho bisogno di correre a piedi
nudi sul prato(e invece si che ne
ho bisogno!)
Giusti, Testa 1994 – Autostima - SoveraAutostima e pensieri irrazionali: una ricerca esplo rativa in età evolutivaElisabetta Bascelli, Daniela Bafunno Facoltà di Psicologia Università G. D'Annunzio - Chieti
introiezione
Ostacolo
Voglio correre a piedi nudi sul prato Non lo fare,
è pericoloso!
ho bisogno!)
Correre a piedi nudi sul prato è
pericoloso!(così mi dicono)
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Quando una percezione in disaccordo con la struttura del sé raggiunge la coscienza,
l'individuo nega o distorce il suo significato.
Quando esiste una sostanziale discrepanza tra l'esperienza organismica* e il concetto di sé, si creano tensioni e ansia, come risultato del conflitto tra:
• lo sforzo dell'organismo di soddisfare i propri bisogni
• e il tentativo del sé cosciente di restare inconsapevole di tali bisogni.
* un “filtro” fra il campo esperienziale ed il campo cognitivo che non permette il passaggio o permette selettivamente il passaggio dei singoli elementi esperienziali. ORGANISMICA perché riguarda la tendenza attualizzante dell'organismo
Giusti, Testa 1994 – Autostima - SoveraAutostima e pensieri irrazionali: una ricerca esplo rativa in età evolutivaElisabetta Bascelli, Daniela Bafunno Facoltà di Psicologia Università G. D'Annunzio - Chieti
Fu il filosofo William James ad introdurre la nozione di Sé, che consiste nel fatto che il pensiero è continuamente mobile e proiettato sul mondo degli oggetti (esterno), ma allo stesso tempo è sempre di qualcuno, fa parte di una coscienza individuale. All’interno del Sé bisogna distinguere due componenti: 1- l’Io, che coincide con il soggetto consapevole, capace di conoscere ed intraprendere iniziative nei confronti della realtà esterna, oltre che di riflettere su di sé; 2- il Me è quanto del Sé è conosciuto dall’Io, cioè quello che vedo di me, percepisco di me, il modo in cui mi vedo: include le caratteristiche materiali (il corpo così com’è percepito), quelle sociali (come il soggetto si vede nel rapporto con gli altri) e quelle spirituali (il sapersi capace di pensare e riflettere su di sé
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Scopo della terapia è, secondo Rogers, la ristrutturazione del sé e questo processo può essere attuato soltanto
TERAPIA ROGERSIANA
processo può essere attuato soltanto dall'individuo stesso, senza introiettare
i valori del terapeuta.
Rogers sottolinea l'importanza della relazione terapeutica nel ristabilire un
buon livello di autostima.
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Meta principale del counseling rogersiano è quella di creare una relazione calda, empatica, congruente, non direttiva tra il counselor ed il cliente, che permetta al
cliente di imparare a determinare responsabilmente le mete personali e ad agire per raggiungerle.
COUNSELING ROGERSIANO
L'interesse di Rogers, nella comprensione dell'autostima, è rivolto allaconoscenza del proprio sé
da parte dell'individuo. Il Sé da scoprire, secondo Rogers, non coincide con le capacità e gli interessi
personali, ma soprattutto con i valori e le preferenze affettive della persona.
Non sono quello che faccio ma quello che amo 8
Le persone sane, che hanno fiducia nel processo di autovalutazione organismica, scelgono uno stile di vita in armonia con i
propri sentimenti e valori più profondi.
Le persone con una alta stima di sé Le persone con una alta stima di sé sviluppano una propria identità e non
vivono in base agli introietti imposti loro dagli altri mentre la paura del rifiuto
porta l'individuo a nascondere o a negare la propria espressione autentica.
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L’autostima viene nutrita anche, e soprattutto, da ciò che noi abbiamo interiorizzato e
sentiamo per noi stessi
Con un autostima positiva si puòtollerare il rifiuto
perché si ha un supporto interiorizzato che sostiene, perché si ha un supporto interiorizzato che sostiene, indipendentemente dalle opinioni degli altri
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L’Autostima è la più importante credenza sulla propria identità, è ciò che ognuno pensa di
essere e di valere come personaessere e di valere come persona
Giusti, Montanari, Montanarella, 1995
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La mancanza di autostima produce un bisogno costante di appoggio esterno:
il bisogno di essere stimato dagli altri.
E poiché questo appoggio ambientale viene cercato come conseguenza del proprio concetto di sé, non può mai
apportare un contributo alla crescita del sé.apportare un contributo alla crescita del sé.
L'uomo trascende se stesso solo mediante la sua vera natura, e non attraverso l'ambizione o le
mete artificiali
Non sono quello che faccio ma quello che amo (bis)
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Quando la stima di se stessi è troppo bassa, si può vivere un’esistenza isolata dagli altri, si tende a vivere ‘a
distanza’, lontani da rapporti che potrebbero provocare dolore o sofferenza.
A volte si cerca di raggiungere un “perfezionismo” che diventa progressivamente un crudele giudice interiore, diventa progressivamente un crudele giudice interiore,
assurdamente severo.
Per evitare il dolore che le relazioni possono comportare, si tende ad anestetizzare il proprio cuore,
finendo per apparire freddi e distanti
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A cosa porta una bassa autostima ?
timidezzaSenso di inferiorità nei confronti degli altriInsicurezzaEccessiva sensibilitàFrustrazioneFrustrazioneRabbia non espressa
StanchezzaFacile esauribilità
RemissivitàDipendenza
Sacrificarsi troppo per gli altriSensazione di non essere capiti dagli altri
Paura eccessiva di perdere gli altri
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Gelosia eccessivaRimandare
Paura e preoccupazioni eccessivePaura di sbagliare
Incapacità che rende difficile la crescita personaleIncapacità a controllare le emozioni
Difficoltà nel rapportarsi serenamente con gli altri
Difficoltà a trovare il partnerProblemi di coppia, familiariDifficoltà nel parlare in pubblicoEvitamento di situazioni di confronto o di potenziale successoPaura di essere giudicatiSenso di colpa
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Spesso mascheriamo
la nostra bassa autostima con:
� aggressività
� scatti di rabbia
competizione� competizione
� irrequietezza
� falsa sicurezza
� ostentazione
� perfezionismo
� falso orgoglio
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Come uscire dalla bassa autostima?
Ci sono due vie da percorrereIn ogni via dei passi da compiere
La prima via: costruire le basi solide della autostimaImparare a gestire le proprie emozioni
Conoscere gli errori che ci conducono a bassa autostima e correggerliAccettare sé stessi ed applicare gli insegnamenti appresi
Rendersi conto delle proprie capacità e limitiAssumersi la responsabilità della propria vita
Viverla pienamente
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La seconda via: la Crescita Personale
Padroneggiare abilità e capacità
Imparare nuove abilità
Imparare tecniche di autodifesa psicologica
Imparare a capire gli altri e la loro psicologia
Imparare a influenzare positivamente
Imparare tecniche di auto – affermazione
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L'evitamento
L'evitamento è una delle principali componenti psicologiche della scarsa autostima, esso è una
forma di negazione e di fuga che richiede distorsioni del pensiero e delle percezioni,
preclude la crescita e lo sviluppo personale.preclude la crescita e lo sviluppo personale.
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Avvicinarsi e contattare Elaborazione e
integrazione degli elementi
conflittuali
Ampliamento delle possibilità di
apprendimento, crescita personale
ecambiamento Mediatore di questo
apprendimento sono due fattori:
assunzione di rischiresponsabilità personale
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Rischio intrapsichico
è il rischio di scoprire e conoscere pensieri e sentimenti rifiutati perché considerati inaccettabili o minacciosi
Rischio interpersonale
è il rischio di rivelarsi, essere conosciuti, scoperti
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Personalità sana
quella in grado di affrontare una notevole quantità di conflitti ansiogeni senza essere troppo influenzata dalla minaccia degli stessi
Maggiore tolleranza al rischioMaggiore tolleranza al rischio
=
maggiore apprendimento psicologico
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Distorsioni cognitive
Sono abitudini di pensiero con le qualiinterpretiamo la realtà in modo distorto
Le più frequenti sono:
·Generalizzazioni
·uso di etichette
·selezione e filtro della realtà
·pensiero polarizzato
autorimproveri
· personalizzazioni
· lettura del pensiero
· ragionamento emotivo
· credenze errate
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Generalizzazione: invece di osservare tutti i dati disponibili si prende un evento e si fa del singolo evento una regola generale. La funzione può essere quella di
nascondere o placare forti sentimenti che riguardano una situazione o una persona i quali, sentiti come pericolosi, vengono generalizzati e confusi.
"Non ho superato l'esame, quindi sono uno studente fallito, quindi sono una persona fallita."sono una persona fallita."
Si estende una valutazione negativa della propria performance, relativa ad un modo di essere o ad un evento particolare ad una valutazione globale di sé
come persona.
Uso di etichette: applicare etichette ad intere categorie di persone.
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Selezione e filtro della realtà: si tende a dar rilievo ad elementi negativi togliendo valori a quelli positivi.
" Di una bella serata si tende a ricordare soltanto l'episodio in cui si è versato del vino sulla tovaglia“
Pensiero polarizzato: dividere il mondo in bianco e nero senza tonalità intermedie.
Autorimproveri:ci si rimprovera per eventi che, in fondo, non possiamo controllare.
Caratteristico è giustificarsi incessantemente.
"se proponete una gita e il tempo si guasta vi sentite responsabili"
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Personalizzazione: la persona si sente al centro dell'universo e tutti gli eventi vengono sentiti in
relazione a sé.
"In lontananza scorgo una persona che conosco e che improvvisamente si infila in un negozio. Non voleva salutarmi."
Lettura del pensiero: si parte dal presupposto che tutte le persone sono come noi e gli si si parte dal presupposto che tutte le persone sono come noi e gli si
attribuiscono i propri pensieri, intenzioni e sentimenti spesso condizionati dalla nostra autovalutazione negativa.
Ragionamento emotivo: con esso ci si basa sulle proprie emozioni per interpretare la realtà senza tenere conto di regole razionali. Percepiamo tutto attraverso le emozioni del momento.
"Ci sentiamo inutili o brutti e diventiamo inutili e brutti"
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Il quadrato di Maier
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Il quadrato di Maier
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La Critica
La Critica patologica è la voce interiore negativa che ci attacca e ci giudica.
Ciascuno di noi ha una Critica interiore, ma le persone con scarsa autostima hanno una voce critica più forte e giudicante
La voce della critica è quella del genitore interiorizzato chedisapprova, ammonisce, è la voce proibitiva che ha modellato il
nostro comportamento quando eravamo bambini
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Ristrutturazione cognitiva per l'autostima
E' possibile sviluppare contestazioni specifiche contro gli attacchi della Critica
Disarmare la Critica
Per combattere la Critica occorre innanzitutto riconoscerla.
Dopo essere riusciti a separare la sua voce dal flusso dell'autodialogo quotidiano, arriva il momento di disarmarla.
Questo processo comprende due fasi:
• individuare i suoi propositi
• contestarla e renderla inutile
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esempi di individuazione
- mi paragona a tutti gli altri, con la speranza di trovare ogni
tanto qualcuno peggiore di me
- mi rimprovera come facevano i miei genitori e io le credo
come credevo a loro
- mi sta dicendo che non sono capace, così non provo e non - mi sta dicendo che non sono capace, così non provo e non
rischio di fallire
- mi sta dicendo che non piacerò all'altro, così non mi farò
illusioni e non sarò ferito se verrò rifiutato
- mi sta dicendo che saranno delusi di me in modo da essere
pronto al peggio
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esempi di contestazioni
- la Critica mi paragona agli altri: non ha senso paragonarmi ad un altro
- quando ero bambino ero costretto a subire i rimproveri, adesso non più; posso scegliere se credere alla Critica oppure no
- la Critica mi dice "non provare, sei incapace". Ogni volta che evito un esperienza, dando ascolto alla Critica, mi procuro un fallimento, che è proprio quello che tento maggiormente di evitare. Ogni rinuncia conferma proprio quello che tento maggiormente di evitare. Ogni rinuncia conferma la validità degli attacchi della Critica e mi sento perdente
- la Critica mi dice che "non piacerò": in questo modo mi precludo qualsiasi possibilità di amicizia intima e di amore. In realtà in questo modo sono io a rifiutare gli altri per proteggermi dal loro eventuale rifiuto
- la Critica mi dice che "io posso deludere": la Critica provoca delusione in me, piuttosto. Sono nauseato dai suoi attacchi.
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distorsione contestazione
Non piaccio a nessuno Non piaccio ad alcune persone
Non posso cambiare Non permetto alla critica di privarmi del mio potere.
Claudia mi guarda in silenzio, è arrabbiata con me
Non posso indovinare i suoi sentimenti.Posso verificare e non precludermi, così, l'intimità.
Obbiettivo è diminuire gli attacchi verso se stessi e sviluppare un autodialogo più sano
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I “DEVO”
colpiscono l’autostima perché spesso non ci appartengono.
Sono stati adottati da altri per soddisfare i loro bisogni.
I “DEVO” vengono introiettati senza essere masticati.
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I “DEVO” più comuni:
· - Devo essere un amico perfetto, un amante perfetto, un genitore
perfetto ecc…
· - Non devo mai sentirmi ferito
· - Devo amare i miei figli in eguale misura
· - Devo contare sempre e solo sulle mie forze
· - Non devo mai avere paura
· - Devo procurarmi una posizione sociale, benessere, ricchezza, potere
· - Devo fare sempre qualcosa: riposare è solo una perdita di tempo
· - Devo sempre proteggere i miei figli da ogni dolore e delusione
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Altri fattori che contribuiscono al soffocamento dell’autostima
Imperativi morali
Alcuni bambini vengono fatti sentire sbagliati perché si esprimonoin maniera non conforme alle aspettative dei genitori.in maniera non conforme alle aspettative dei genitori.
Differenziazione tra comportamenti e identità
Dire a un bambino che è cattivo perché corre in strada (e non spiegargli i pericoli legati al correre in strada) vuol dire mandargli il messaggio che sia lui che il suo comportamento sono sbagliati. Il bambino può non riconoscere la
differenza tra quello che fa e quello che è.
Quando sarà adulto la critica colpirà entrambi.
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Frequenza di eventi punitivi
Il senso di inadeguatezza nasce anche attraverso una Critica ripetuta.
Contraddittorietà
Le persone che hanno ricevuto una genitorializzazione incoerente siportano dentro un senso di colpa; sentono di avere sbagliato
qualcosa ma non sanno cosa; non hanno sviluppato un criterio stabile qualcosa ma non sanno cosa; non hanno sviluppato un criterio stabile di valutazione.
Legati alla rabbia
La Critica accompagnata alla rabbia ha un impatto notevole anche daadulti a discapito del concetto e della stima di sé: “Sei cattivo e per
questo ti rifiuto”.
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Porto ora le ferite di tutte le battaglie che ho evitato
Pessoa
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Questionario di autovalutazione dell'autostimaDa “Training dell’assertività” di E. Giusti
Il questionario comprende una serie di affermazioni da valutare in base a quanto corrispondono all'esperienza personale, dove in base a quanto corrispondono all'esperienza personale, dove 0 equivale a "assolutamente non corrispondente all'esperienza
personale" e 5 a "massima corrispondenza all'esperienza personale".
Per compilarlo va messa una X sulla casella ritenuta opportuna.Dopo aver barrato le caselle di ogni domanda eseguite una
semplice somma dei valori risultanti.
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Lettura risultati
30 - 70 Livello alto di autostima
Sei soddisfatto/a della vita che vivi e delle scelte che hai fatto. Hai un'ottima immagine di te, esprimi agli altri la tua unicità, accettando anche il rischio di apparire diverso/a . Il tuo
lavoro ti soddisfa e queste ti consente di investire creativamente le tue energie per raggiungere nuovi obiettivi.
71 - 110 Livello medio di autostima
Hai un buon livello di autostima, anche se le situazioni nuove ti creano qualche disagio. Hai un buon livello di autostima, anche se le situazioni nuove ti creano qualche disagio. Sei consapevole dei tuoi punti forti e delle caratteristiche positive, ma hai qualche
difficoltà ad accettare le tue debolezze. In ambito lavorativo sei molto apprezzato per le tue capacità, ma hai difficoltà ad accettare i suggerimenti, le proposte degli altri.
111 - 160 Livello basso di autostima
Spesso senti di non valere molto, sei critico/a con te, utilizzi frequentemente affermazioni negative per descrivere te stesso/a. le situazioni nuove ti spaventano, pensi subito che avrai difficoltà o che non ce la farai, e questo ti può far stare in ansia. Spesso
sul lavoro hai difficoltà di concentrazione e questo ti impedisce di portare a termine un'attività. Il rapporto con i superiori spesso vive sulla sfida e la ribellione.
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