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20/4/2014 Menphis75.com - ASPETTANDO IL 2012: INVERSIONE POLARE - CATACLISMI - PROFEZIE MAYA - PIANETA X - SCIENZA
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Ho estrapolato dal file tutto il testo al suo interno, spero di non aver tralasciato nulla, in ogni
caso potete scaricare il file originale qui. Ovviamente in ci che leggerete, come i tanti altri
articoli presenti nel mio sito.. non voglio garantirne nessuna veridicit, in quanto ognuno hauna propria testa e cervello e pu in base alla propria ricerca valutare e distinguere quali
informazioni siano reali e quali meno, sebbene oggi come oggi un'impresa assai ardua..
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Nota di Roberto Morini > Ora, nel riportare le teorie di Hoagland, ho tradotto letteralmentequanto sostenuto dallo scienziato, ma ero pi che convinto che fosse abbastanza palese che
col termine "congiunzione" risultasse chiara ed evidente l'azione congiunta, cio sinergica,che i due pianeti Giove-Saturno esercitano a livello gravitazionale e non un aspettoastrologico che nulla ha a che vedere con l'argomento. Vi prego portanto di volere
cortesemente inserire questa precisazione a beneficio dei Vs lettori e... anche per buona pacemia.
ASPETTANDO IL 2012
di Roberto Morini
Whaiting 2012
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Whaiting 2012
Molti si, chiedono cosa accadr il 21 dicembre 2012. A tutti ho sempre ripetuto che la data
indicata nel famoso calendario Maya segna la fine di una sommatoria di eventi (astronomici -
ciclici) e non l'inizio, come erroneamente ritiene la maggior parte delle persone.
interessante notare che lo "scienziato di frontiera" Richard Hoagland e il suo team hanno
scritto un recente articolo sulla fisica iper dimensionale che dimostra l'importanza iper
dimensionale, appunto, della congiunzione Giove-Saturno in questo sistema armonico
integrato. In questo caso, mostra che il potere della congiunzione Giove-Saturno sorpassa il
potere emesso dal ciclo solare standard di 11 anni. Questo stato misurato studiando illivello relativo di interferenza radio causato dai picchi del ciclo delle macchie solari e quindi
comparandolo al livello di interferenza causato dalle congiunzioni Giove-Saturno.
Quindi, anche se il Calendario Maya usato da Cotterell chiaramente al lavoro, abbiamo
ancora bisogno di guardare Giove e Saturno per osservare gli "ingranaggi" di questo ciclo.
Si pone in evidenza, perci, che l'approccio della congiunzione Giove-Saturno possa
causare forti cambiamenti in anticipo.
Il 27 dicembre 2008 riassunsi, nella tabella che immagino abbiate stampato, tutte le risultanze
degli studi da me computi sull'argomento fino ad allora, coprendo un lasso di tempoprevisionale dal 9 luglio 2009 al 31 dicembre 2013. Oggi (mentre sto predisponendo queste
pagine dicembre 2009), a distanza di quasi un anno, con questo nuovo lavoro intendo
sviscerare le dinamiche di una tipologia d'eventi, inclusi nella tabella riassuntiva, fra i pideterminanti, che sicuramente segneranno il nostro futuro ... se il destino ci permetter di
sperimentarlo ora.
Nel fare ci non ho la minima pretesa che i miei studi, le mie considerazioni e le dinamiche
concorrenti qui espresse siano presi in seria considerazione, n che qualcuno creda aquanto sto esponendo.
D'altra parte, a sostegno delle mie tesi ho solo 35 anni di studi e comparazioni e un manipolo
di studiosi scienziati indipendenti che, anch'essi a loro richio e pericolo epongono le loroconclusioni al di l delle censure governative. La scienza ufficiale (come per certi versi
comprensibile che sia laddove non si voglia creare panico, ergo caos e disordini) non aiutacertamente. Tuttavia chiunque voglia comporre il puzzle e trarre delle conclusioni molto
realistiche, ha a disposizione tutto il materiale necessario. Non serve un QI da 150 o
superiore, basta un poco di buon senso e logica conditi da un paziente copia e incolla e... ilquadro completo, per quanto sconcertante possa sembrarci.
L'unica cosa che ci ferma dal poter accettare la verit (una qualunque verit), la limitatezza
della nostra immaginazione e il nostro desiderio disperato di mantenere le nostre"convinzioni", che spesso sono una serie di pregiudizi. In fondo, si tratta solo di partire
formulando una concezione di base sul destino della nostra civilt e, se volete averesuccesso, dovrete spegnere la vociante e contraddittoria schiera dei manipolatori
convenzionali, che hanno tutto l'interesse che continuiamo a restare ignoranti.
Sfoderiamo quindi il nostro coraggio e, in ogni caso, rammentiamo sempre le parole del caro
Duncan M. Roads che mi permetter d'inserire in ogni fondo pagina.
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Cambiamenti Climatici
In tutto il mondo scienziati in numero sempre pi crescente stanno vagliando i dati ed
esprimendo il proprio dissenso dalla opinione condivisa dellIPCC dellONU che ilriscaldamento globale sia provocato dalle attivit umane.
quanto emerso dal Convegno Internazionale sui Cambiamenti climatici tenutosi a New
York City il 2-4 marzo 2008, durante il quale un centinaio di oratori, composto da un team discienziati di fama internazionale, hanno presentato i loro resoconti a una platea di oltre
cinquecento convenuti.
Il convegno si svolto pochi mesi dopo la pubblicazione di un eclatante Rapporto di
Minoranza del Senato USA, che annovera oltre quattrocento eminenti scienziati, i qualihanno recentemente contestato le asserzioni relative al riscaldamento globale dovuto a
cause antropiche, quale causa principale.
Dello stesso avviso anche il Prof. Mojib Latif, uno fra i pi eminenti esperti di modelli climaticial mondo, in forza al tedesco Leibniz Institute e uno degli estensori del Comitato
intergovernativo sul Cambiamento Climatico dell'ONU. Su un articolo pubblicato sul "TheCalgary Herald" lo stesso precisa, fra l'altro, che l'Atlantico e, in particolare l'Atlantico
settentrionale, ha subito un processo di raffreddamento e, a quanto risulta, continuer a
seguire tale tendenza per almeno altri dieci, o venti, anni (nda: significativo che la correntetermoalina, o corrente del golfo, sta rallentando).
Daltra parte, da alcune delle Notizie in Breve riportate a fianco di questa pagina, risultaabbastanza evidente che il riscaldamento interessa lintero Sistema Solare, nonch pianeti
distanti anche 190 anni luce dalla Terra (vedasi pianeta Hd8606b - osservazione degliastronomi dell'Universit della California pubblicata su Nature in gennaio 2008: "Per la prima
volta stato osservato in diretta l'aumento esponenziale della temperatura atmosferica di unpianeta, in 6 ore da 500 a 1200 gradi").
Altrettanto evidenti risultano le manovre della Industria del CO2: la Banca Mondiale, hainteressi costituiti nel "commercio" dell'anidride carbonica, la stessa che vanta trascorsi
particolarmente spaventosi quanto a finanziamenti per la deforestazione e progetti di
controllo delle emissioni di CO2. Le agenzie governative intascano maggiori introiti fiscali; leNazioni Unite ottengono una marea di entrate; le compagnie assicurative riscuotono premi
pi elevati; i procuratori inventano un maggior numero di azioni legali; le borse ricavano una
nuova fonte di provvigioni e competenze; le corporazioni ottengono ulteriori sovvenzioni;
vari attivisti, accademici, politici, consulenti professionali e organizzazioni no-profit delsettore ambientalista acquisiscono una nuova fonte di finanziamenti e influenze che
sparigliano le carte. Un rapporto del 2007 esaminava in che modo i sostenitori del
riscaldamento globale provocato da attivit umane godono, quanto a finanziamenti, di un
monumentale vantaggio rispetto agli scienziati scettici.
Le imprese di piccole e medie dimensioni sono cos distrutte e/o accorpate, in quanto non
possono permettersi di uniformarsi alle nuove norme, mentre le famiglie di ogni dove paganocosti punitivi per energia, acqua e terreno.
Lattuale allarme sul cambiamento climatico uno strumento di controllo sociale, un pretesto
per fare ulteriori affari, nonch una battaglia politica (il vertice - 7/18 dicembre 2009 - che sista tenendo a Copenhagen in questi giorni ne la conferma); non arrivato sulla scena
attraverso canali scientifici, ma in forma di ideologia, il ch inquietante (Prof. Delgado
Domingos).
Daltra parte, imporre una riduzione drastica dei gas serra, ergo delluso di materie prime
quali: petrolio e carbone, il cui sfruttamento intensivo ipoteca il futuro del pianeta, significa
potere disporre di detti beni pi a lungo, mettendoli a disposizione di un pi ristretto numerodi utilizzatori.
Il riscaldamento globale (altra cosa sono l'inquinamento e i danni alla salute che provoca,
che debbono essere trattati separatamente), come gi avvenuto in passato, nel 95-97% diorigine astronomica. ciclico, di breve durata e si manifesta nei periodi interglaciali (non
superiori al 5-10% di unera glaciale completa di 650.000 anni).
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Da notare che la nozione di riscaldamento globale contrasta con le antecedenti teorieprospettate negli ultimi trentacinque anni. Corroborato dai riscontri di una tendenza al
raffreddamento negli schemi atmosferici, un rapporto della CIA risalente al 1973 traeva la
conclusione che: "si sta verificando un cambiamento climatico globale e non ritorneremotanto presto ai parametri del recente passato". Di pari avviso il Pentagono il quale, in un
rapporto pubblicato nel 2004, evidenziava la preoccupazione espressa negli ultimi trent'anni
circa un imminente raffreddamento. Il rapporto insisteva su: "una significativa diminuzione
della capacit umana di fare fronte all'ambiente terrestre".
Secondo una tabella indicante, in base ai profili dell'isotopo dell'ossigeno, fluttuazioni di
temperatura per un periodo di tre milioni di anni, il Prof. R.A. Muller evidenziava
problematiche incongruenze rispetto la teoria di Milankovitch. Secondo il grafico, infatti,negli ultimi 650.000 anni l'era glaciale era dominata dal solo ciclo glaciale di 100.000 anni; i
due precedenti milioni di anni presentavano uno schema ciclico di 41.000 anni, mentre tre
milioni di anni fa non vi furono affatto cicli di ere glaciali. I ripidi picchi del grafico non soloillustrano quanto rapidamente possano concludersi le ere glaciali, ma anche quanto
rapidamente possano iniziare. Il Prof. Muller avverte: "Questi dati dovrebbero mettervi in
apprensione ..[...] la prossima era glaciale in procinto di piombarci addosso". (fonte: R.A.
Muller e G.J. MacDonald - "Ice Ages and Astronomical Causes" - UK, 2000)
Il grafico di Muller mostra, peraltro, che ciascun periodo glaciale, associato a ragguardevoli
cambiamenti derivanti dall'era precedente, ha una durata approssimativa di 650.000 anni. AlGore, nel suo "Una scomoda verit", ha fatto risalire a 650.000 anni fa il suo grafico sulle
concentrazioni di CO2 solo per una ragione: "il periodo interglaciale che si verific oltre tale
soglia era talmente caldo che in Inghilterra vi erano iene e ippopotami".
Per ciascun ciclo d'era glaciale di 650.000 anni le inversioni di polarit determinano uno
spostamento dei continenti che costringe la Groenlandia a spostarsi ulteriormente verso
Nord, mentre l'Europa si estende verso Est. Ciascuno spostamento aumenta la quantit di
acque calde che raggiungono l'Oceano polare Artico nel corso del seguente ciclo glaciale.Questo ci porta ad avere un quadro sempre diverso della situazione!
L'evento caratteristico che, invece, si verifica identico e puntuale come un orologio incorrispondenza dello stesso periodo di tempo di 650.000 anni l'eruzione del supervulcano
di Yellowstone. Pur non essendone la causa, ha contrassegnato l'inizio di tutte le ultime
cinque ere glaciali. A partire dal 2004, il magma sottostante sale costantemente da una
camera posta a trenta miglia sotto la superficie fino a un'altra camera posta a sole sei miglia,con una velocit tre volte superiore di quanto registrato in precedenza.
Fatte queste doverose considerazioni iniziali, voglio ritornare all'argomento principale e, per
farmi ben comprendere, dovr rifarmi brevemente al Precambriano...
Precambriano e teoria della "Terra Palla di Neve"
Sepolti nel passato Precambriano esistono riscontri di dorsali di sabbia negli strati di roccia
delle miniere di rame presso Mount Gunson, nelle Flinders Ranges (Australia Meridionale). Icunei di sabbia evidenziano fluttuazioni stagionali di temperatura in un luogo in cui, nel
periodo "Palla di Neve", queste non dovrebbero essersi affatto verificate (The Australian
Geologist - 31/12/2000 p.117). Per i Geologi australiani G. Williams e P. Schmidt, la migliorespiegazione dell'avvicendarsi di ghiaccio/disgelo che avrebbe determinato le dorsali di
sabbia all'equatore un'obliquit del nostro pianeta pari a circa un quarto di cerchio.
Accertato che, in virt della presenza della Luna, l'obliquit della Terra non ha la possibilit dioltrepassare i 23 dell'orbita lunare, quanto riferito dai geologi australiani implicherebbe una
Terra Precambriana priva di Luna! Questo, confermerebbe ampiamente la storia che abbiamo
volutamente ignorata e dimenticata. Una storia in cui non esistevano n Venere, n la Luna
vicini alla Terra ...
Il migliore riscontro della geologicamente, recente, "cattura" della Luna costituito
dall'esplosione Precambriana verificatasi 542 milioni di anni fa. Accadde "qualcosa" che non
solo pose fine in modo permanente al ciclo di condizioni climatiche gelide presenti all'epoca
sulla superficie terrestre ma, inoltre, colloc simultaneamente la Terra in un'orbita stabile pivicina al Sole, riassest la crosta e fece terminare le devastanti fluttuazioni d'intensa
inclinazione od obliquit (Michael W. Weir - Quilcene - WA - USA su Nexus 2009).
L'estinzione di massa della fauna Precambriana avviene in corrispondenza del margine del
Cambriano e, secondo quanto stabilito, fu determinata da un repentino mutamento
ambientale (Ward - Brownlee, "Rare Heart: Why Complex Life is Uncommon in the Universe"
- 2000 p. 178).
Sarebbe il passaggio (nda: per ora ancora ciclico *) del Sistema Solare, attraverso il piano
galattico e il conseguente, per quanto temporaneo, collasso dei campi magnetici planetari a
dare origine agli effetti gravitazionali che potrebbero influire sullo spostamento di corpiastronomici e, come minimo, determinare la minaccia di un distacco di comete dalla Nube di
Oort (Rampino - Stothers, Nature n 308 del 19/04/1984 pp. 709,712). NOTA: "Nel modello
Newtoniano convenzionale, i pianeti sono tenuti sul posto dalla sola gravit del Sole.Abbiamo, quindi, una serie di corpi liberamente galleggianti, come le biglie della carambola
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Abbiamo, quindi, una serie di corpi liberamente galleggianti, come le biglie della carambola
su un tavolo da biliardo (Van Flandern).
* Una teoria, al momento assai controversa, vorrebbe che il Sistema Solare provenisse dalla
Galassia Ellittica Nana del Sagittario (scoperta nel 1994 e battezzata "Sag DEG") che la ViaLattea sta letteralmente cannibalizzando. Aspetto significativo, la Galassia Nana interseca la
Via Lattea secondo l'esatto angolo e spazio del nostro Sistema Solare. Tale coincidenza
risulta assai rilevante, giacch condurrebbe quest'ultimo in un'orbita attraverso ambedue gliemisferi galattici nel proprio ciclo orbitale. Ancora pi rilevante potrebbe rivelarsi la
fagocitazione della piccola galassia che potrebbe andare a modificare, in un lontano futuro,
l'attuale ciclicit degli eventi.
Il collasso dei campi magnetici planetari, come ovvio, interessa anche la Terra e il fatto che
la stessa stia subendo un collasso del proprio campo magnetico innegabile. Alcune
ricerche indicano che l'intensit del campo magnetico terrestre si sta indebolendo da almeno
4.000 anni mentre la sua misurazione, effettuata durante gli ultimi trent'anni, indica che ildeclino d'intensit sta acquisendo momento.
Nel frangente in cui il polo magnetico in degradazione cadr in sincrono con il polo rotantedell'asse, ne conseguir un'inversione dei poli. Cosicch, quando la Terra avr invertito la
sua polarit attuale e, dopo un brusco arresto della rotazione antioraria, riprender a ruotare
in senso orario rispetto all'orbita lunare. Non subir pi, quindi, il suo influsso e perder la
sua obliquit portando l'asse rotante sulla perpendicolare di quello magnetico. Altraconseguenza, la rotazione in senso orario attirer la Luna in un'orbita pi prossima,
invertendo la sua lenta deriva in allontanamento dalla Terra. (maggiori dettagli qui su questo
link > ). (PARAGRAFO INSERITO TRA LE DUE BARRE VERDI)
Magnetismo e Rotazione terrestri
Gli studiosi hanno scoperto che il campo magnetico cambia molto pi velocemente di
quanto previsto sinora e in alcune regioni vicino alla superficie questo cambiamento pi
repentino. Nils Olsen, geofisico del National Space Center danese, co-autore di un nuovostudio sull'evoluzione del campo magnetico terrestre basata sulle rilevazioni del
magnetismo del nucleo ferroso del pianeta, afferma che: "Ci che sorprende questa
rapida, quasi improvvisa, variazione del campo magnetico. I riscontri indicano checambiamenti analogamente rapidi avvengono simultaneamente nel metallo liquido a 3.000
chilometri al di sotto della superficie". La prima prova di questi cambiamenti improvvisi e
drammatici arrivata nel 2003 quando gli scienziati registrarono una considerevole
variazione nella regione Australe del pianeta, seguita da altri eventi, un anno dopo, in sud-Africa.
"Questo potrebbe suggerire la possibilit di un prossimo ribaltamento dei campi
geomagnetici" ha affermato Mioara Mandea del Centro di Ricerca Tedesco per leGeoscienze, co-autore dello studio. Infatti il costante abbassamento del campo magnetico in
alcune zone potrebbe portare alcune regioni del globo a essere pi esposte alle particelle
sub-atomiche che arrivano dallo spazio esterno. "Queste regioni potrebbero subire unapenetrazione di tali particelle (nda: intensa radiazione di particelle cariche *) sino a qualche
centinaio di chilometri di altitudine dalla superficie" ha aggiunto Mandea.
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* NOTA: Un team internazionale di ricercatori ha scoperto una sconcertante eccedenza dielettroni ad alta energia che bombardano la Terra dallo spazio (Rivista Nature - 20/11/2008).
La fonte di questi esotici elettroni "deve trovarsi relativamente vicina al Sistema Solare, a non
pi di un Kiloparsec di distanza", cos si espresso Jim Adams (Marshall Space Flight
Center della NASA), aggiungendo tuttavia che i ricercatori non riescono a identificarne lafonte.
Nel Sud dellAtlantico esiste unampia zona nella quale si registra un minimo dellintensit del
campo magnetico rispetto ai valori normalmente registrati alle stesse latitudini, questaanomalia rappresenterebbe una falla nello scudo magnetico terrestre e, anche se al suolo
non si registra nessun effetto, ha per costretto la NASA ad adottare misure particolari per i
satelliti che passano con regolarit su questa zona geografica e che ricevono una maggioredose di particelle solari con conseguenze negative sulle apparecchiature di bordo e,
soprattutto per gli astronauti, che debbono essere maggiormente protetti.
Misure particolari sono state adottate anche dalla Russia come descritto nell'articoloseguente apparso il 30/06/2009 sul Macedonian International News Agency:
"I Russi ordinano modifiche dei piani di volo in seguito a incidenti aerei provocati dallospostamento magnetico". Al Cremlino circolano rapporti secondo cui i comandanti
dell'Aeronautica Militare russa hanno diramato a tutti i velivoli l'avvertimento di usare
"estrema cautela" nel corso dei voli "all'interno e nei pressi" di un'area definita da 17
latitudine Nord (Oceano Atlantico settentrionale) 3 latitudine Sud (Oceano Atlantico
meridionale) sino a 8 latitudine Nord (Oceano Indiano) 19 latitudine Sud (Oceano Indiano)
fra le longitudini 46 Ovest, 33 Ovest, 46 Est e 33 Est, e che ricopre gran parte della placca
tettonica africana. La ragione di questa segnalazione senza precedenti, secondo i rapporti, costituita dalle repentine formazioni di "tempeste geomagnetiche" che scaturiscono dai
margini della placca tettonica africana e che, a causa della loro intensit nell'ultimo mese
hanno provocato la perdita di due aerei passeggeri civili e trecento vittime fra uomini, donne
e bambini. (A tale proposito si ricordino le 28 anomalie segnalate dal computer di bordo del
primo aereo caduto, cos come riferito inizialmente dai media)
Adriano Forgione (29/07/2008) sottolinea: "Io aggiungo che ci favorir la penetrazione delleparticelle di raggi Gamma, generate dalle variazioni che il Sole sta manifestando nelle
pulsazioni sulla scala Gamma dell'Idrogeno. Queste particelle Gamma possono influire su
cambiamenti infinitesimali del DNA generando mutazioni benigne o maligne".
Per qualche tempo, scrive Janae Weinhold, gli scienziati hanno monitorato molto da vicino
due parti della struttura elettromagnetica terrestre il campo elettrico (in calo) e il campo
magnetico o risonanza Schumann (in ascesa). interessante come il maggior aumento mai
registrato nella frequenza Schumann sia avvenuto nel 1987 e abbia coinciso conl'esplosione della supernova 1987a.
La risonanza Schumann, anche nota come il battito cardiaco della Terra, aumentata dai
suoi normali 7,8 hz e sta oscillando tra i 9 e gli 11 hz. Ci si attende che crescer fino a
raggiungere i 13 hz. Gregg Braden, un geologo che se ne occupato a lungo, ha chiamato
PUNTO ZERO il luogo in cui la frequenza Schumann o magnetica interseca la frequenza
elettrica. Sembra che il capovolgimento magnetico sia collegato ai cicli galattico e solare.Alcuni, come Braden, ritengono che i poli elettromagnetici della Terra si sposteranno nel
momento in cui il Punto Zero si avviciner. Osservazioni geologiche della dorsale medio
Atlantica suggeriscono che la cosa sia gi avvenuta 171 volte nella storia della Terra.
Cos una Risonanza Schumann?
Credeteci o no, la Terra si comporta come un enorme circuito elettrico. Latmosfera in realt
un debole conduttore e se non ci fossero fonti di carica, la sua carica elettrica si
disperderebbe in circa 10 minuti. C una cavit" situata tra la superficie terrestre e il limiteinterno della ionosfera a 55 chilometri di altezza. In qualsiasi momento, la carica totale che si
trova in questa cavit di 500.000 Coulomb.
C un flusso di corrente verticale tra la Terra e la ionosfera di 1 3 x 10^-12 Ampere per
chilometro quadrato. La resistenza dellatmosfera di 200 Ohm. Il potenziale di voltaggio di
200.000 Volt. In qualsiasi momento, ci sono circa 1000 temporali nel mondo. Ciascuno di essi
produce da 0.5 a 1 Ampere e collettivamente rendono conto del flusso della corrente
misurata nella cavit elettromagnetica" terrestre.
Le Risonanze Schumann sono onde elettromagnetiche quasi permanenti che esistono in
questa cavit. Come le onde di una sorgente, non sono presenti in ogni momento, ma
devono essere eccitate" per poter essere osservate.
Non sono provocate da qualcosa di interno alla Terra, dalla sua crosta o dal suo centro.
Sembra che siano connesse allattivit elettrica dellatmosfera, specialmente durante periodidi intensa attivit dei fulmini. Hanno luogo a diverse frequenze tra i 6 e i 50 cicli al secondo;
in particolare 7, 8, 14, 20, 26, 33, 39 e 45 Hertz, con una variazione giornaliera di circa +/- 0,5
Hertz. Fino a quando le propriet della cavit elettromagnetica terrestre rimangono
abbastanza costanti, queste frequenze restano invariate. Presumibilmente c qualche
cambiamento dovuto al ciclo delle macchie solari dato che la ionosfera terrestre cambia con
un ciclo di 11 anni. Le risonanze Schumann si vedono pi facilmente tra i 2000 e i 2200 UT.
Dato che latmosfera terrestre conduce una carica, una corrente e un voltaggio, non
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Dato che latmosfera terrestre conduce una carica, una corrente e un voltaggio, non
sorprendente trovare tali onde elettromagnetiche. Le propriet risonanti di questa cavit
terrestre furono preannunciate per la prima volta dal fisico tedesco W.O. Schumann tra il
1952 e il 1957 e rilevate per la prima volta da Schumann e Konig nel 1954. La prima
rappresentazione spettrale di questo fenomeno fu preparata da Balser e Wagner nel 1960. La
maggior parte della ricerca degli ultimi 20 anni stata condotta dal Dipartimento della Marina
che studia la comunicazione a Frequenza Estremamente Bassa con i sottomarini.
NOTA: Per ulteriori informazioni, vedi: "Handbook of Atmospheric Electrodynamics, vol. I",
di Hans Volland, 1995 pubblicato dalla CRC Press. Il capitolo 11 interamente dedicato alle
Risonanze Schumann ed scritto da Davis Campbell del Geophysical Institute, University of
Alaska, Fairbanks AK, 99775. C anche una storia di questa ricerca e una bibliografia
estensiva.
Come un diapason emette frequenze naturali per il suono, il pianeta Terra ha una frequenzanaturale per la radiazione elettromagnetica. Anche il Cervello Umano ha frequenze naturali
per la radiazione elettromagnetica. Ne deriva che la Risonanza Schumann della Terra "in
sintonia" con gli Stati Alfa del Cervello Umano e con quelli Teta.
La frequenza fondamentale della Risonanza Schumann grosso modo la frequenza
fondamentale di un guscio sferico il cui confine interno la superficie della Terra e il cui
confine esterno la ionosfera, che agisce come un guscio sferico elettromagnetico che fa da
guida d'onda cava. La frequenza fondamentale all'incirca il tempo che impiega la
radiazione elettromagnetica ad attraversare in tutte le direzioni il guscio sferico. Dato che la
velocit della luce circa 300.000 km/sec e un ciclo la circonferenza della Terra, che circa
40.000 km/sec, la frequenza fondamentale dovrebbe essere circa di 300.000 km/sec / 40.000
km/ciclo = 7,5 cicli/sec. Un ciclo/sec un Hz, cos 7,5 cicli/sec sono 7,5 Hz.
La risonanza fondamentale osservata di 7,8 Hz vicina a quella stimata teoricamente di 7,5
Hz. Le frequenze naturali del Cervello Umano sono:
Onde Beta (da 14 a 30 Hz)
Onde Alfa (da 08 a 13 Hz)
Onde Teta (da 04 a 07 Hz) Onde Delta(da 01 a 03 Hz)
Le frequenze Alfa sono state associate alla meditazione e al rilassamento. Le frequenze Teta
sono state associate al sogno e agli stati creativi. Cosa sappiamo delle Onde Teta e Delta (da
1 a 7 Hz)? La frequenza da 1 Hz delle onde Delta di 7.5 volte pi bassa della frequenzanaturale della superficie della Terra. Dato che il raggio della Terra di circa 6.400 Km, il
raggio per una frequenza naturale di 1 Hz di circa 7.5 x 6.400 = 48.000 km.
Ecco alcune frequenze naturali che sembrano corrispondere alle onde Delta e Teta del
Cervello Umano:
Raggio interno del Plasma Sheet (opposto al Sole) = 0.8 Hz
Raggio della Magnetopausa (verso il Sole) = 60.000 km 0.8 Hz Raggio dell'orbita Geosincronica = 35.000 km 1.4 Hz
Raggio esterno della fascia esterna di elettroni di Van Allen = 25.000 km 2 Hz
Raggio interno della fascia interna di protoni di Van Allen = 12.000 km 4 Hz
Raggio interno della fascia interna di neutroni di Van Allen = 8.400 km 5.7 Hz
Come le seguenti frequenze:
Raggio della Magnetopausa (opposta al Sole) = 380.000 km 0.125 Hz
Raggio esterno del Plasma Sheet (opposto al Sole) = 380.000 km 0.125 Hz
Raggio dell'orbita della Luna = 384.000 km 0.125 Hz
interessante notare che 0.125 Hz circa 8 sec. per ciclo, che circa lo stesso periodo di 5
sec. di ritardo osservati tra l'inizio di un campo magnetico di 1 a 2 millitesla (circa 100 volte
pi forte del campo magnetico della Terra) e il primo impulso dell'attivit cerebrale in rispostaal campo magnetico.
Conclusione:
Ho riportato tutti questi dati per correttezza scientifica, ma anche a me, a questo punto,
comincia a girare la testa! Quindi molto sinteticamente concludo con quello che pi mi preme
trasmettere:
Quando la Terra raggiunger i 13 Hertz, anche l'umanit dovr raggiungere grossomodo talefrequenza. Elevare la frequenza, equivale a elevarsi spiritualmente, rammentando che 13 Hertzcorrispondono alla frequenza "dell'Amore incondizionato". Tenetelo bene a mente quando pi
avanti leggerete il capitolo riguardante il "Setaccio di Dio".
CONTINUA ARTICOLO > La perpendicolarit determiner uno stato costante di equinozio e
la rotazione inversa, cio in senso orario, invertir le correnti oceaniche, con maggiorerilevanza su quelle atlantiche che, a tal punto, risalirebbero lungo la "nuova" costa africana
fino a confluire nell'Oceano Artico (Ward - Brownlee, op.cit.).
A questo punto, la fornitura di prove sulle continue modifiche della direzione di rotazione
terrestre, in presenza di inversione dei poli, potrebbe sembrare doverosa ma, negare queste
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terrestre, in presenza di inversione dei poli, potrebbe sembrare doverosa ma, negare queste
eventualit significherebbe negare le propriet stesse della fisica di base. Inoltre, essendo
abbastanza fruibili gli studi sugli schemi dei venti, sugli isotopi d'ossigeno insiti nell'anticacellulosa, nonch i rilevamenti geologici e antropologici, preferisco concentrarmi sulle
dinamiche e sulle forze in gioco.
Dinamiche e Forze in Gioco
Quattro (+ 1) saranno le fasi in sequenza. A ogni fase corrisponderanno effetti dinamicidiversi:
Ribaltamento
Inversione Poli
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Inversione Poli
Arresto rotazione antioraria
Ripresa rotazione oraria
Possibile assestamento del nuovo asse perpendicolare
Ribaltamento: "L'asse rotante (P-P') andr a occupare lo stesso spazio, in figura, dell'asse
magnetico (Z-Z'). L'attuale linea equatoriale coincider con la linea d'orizzonte e il nuovo
equatore sar spostato degli stessi gradi. Dinamicamente, essendo la rotazione antioraria
ancora in atto, si avr uno spostamento globale (di diversa intensit a seconda che le masseinteressate siano: continenti, oceani, o mari) da Nord-Est verso Sud-Ovest.
Le masse marine e oceaniche premeranno, con un crescente esponenziale, maggiormente
sulle parti continentali dell'emisfero meridionale e su tutte le coste esposte a Nord, Nord-Est
e Est, creando un primo, gigantesco, "schiaffo d'onda" (chiamarlo mega tsunami mi
sembrava molto riduttivo).
Analogamente, come pare ovvio, tutta la crosta terrestre sar compressa lungo le linee di
faglia..
nella stessa direzione dando vita a eventi sismici e, per il contraccolpo, a un intenso
vulcanismo diffuso.
Questo prolungato vulcanismo di per s, senza l'apporto esterno di possibilissimi eventi daimpatto, surriscalder le acque oceaniche dando origine (in un insieme di concause legate
anche agli eventi di cui ai punti seguenti) agli Iper Uragani gi teorizzati dal Prof. Kerry
Emanuel del Massachussetts Institute of Technology e, con dinamiche diverse, da A. Bell e
W. Strieber nel loro "The Coming Global Superstorm" - NY - 2000 (per maggiori dettagli -
"Lettura consigliata" - cliccare su questo link)."
Iper Uragani
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Partendo da presupposti completamente diversi, le due teorie qui riportate, collimano in
maniera preoccupante sia sul dinamismo col quale si esplicano, sia su una parte degli effetti
prodotti.
Le conclusioni che alla fine della lettura delle due teorie si possono trarre, sono la certezza
che possano originarsi, nelle condizioni attese, una serie di iper uragani, capaci di venti
supersonici e di raggiungere altezze che, nelle rispettive teorie, possono raggiungere lastratosfera e, in alcuni casi anche superarla.
Lascio al lettore ogni possibile altra conclusione.
Teoria di Kerry Emanuel
Massachusetts Institute of Technology - USA
La teoria di Kerry vuole dare una risposta valida all'evento che 65,51 milioni di anni fa estinse
i dinosauri e ogni altra forma di vita "pi grande di un gatto", come riportato dallo scienziato.
La domanda che si posta riguarda un'estinzione di dimensioni globali, quando l'impatto del
meteorite che la origin non poteva da solo e, in nessun caso, avere un'estensione cos
vasta, da colpire a 360 gradi le creature viventi, in tutte le parti del mondo.
Attraverso simulazioni al computer, con il collega R. Rotunno, i modelli matematici impostati
diedero come risultato un uragano di dimensioni ristrette a un diametro di appena 15 Km, ma
la sua altezza risult impressionante: ben oltre i 30 Km, fino a penetrare la Stratosfera e la
fascia di ozono. Le condizioni ambientali c'erano di sicuro, dato che il meteorite precipit per
buona parte in mare. Le condizioni per innescare questa formidabile macchina termica,
secondo Cris Landsea (Centro Nazionale per gli Uragani - USA) sono:
Acqua calda fino a una certa profondit
Aria molto umida
Attivit temporalesca Wind Share minimo
... ed abbastanza chiaro che dopo un impatto simile non mancava nessuno di questi fattori,
come non mancherebbero nella situazione prospettata per il prossimo futuro, anche senzaun possibilissimo impatto meteorico.
L'attivit termica e temporalesca, continua il Prof. Kerry, protrattasi per giorni, potrebbe avere
originato una serie multipla di iper uragani, i quali, raggiungendo la fascia di ozono,
avrebbero scaricato nella stessa talmente tanta acqua salata da distruggerla. Questareazione a catena, avrebbe innescato anche un killer invisibile e quanto mai letale: le
radiazioni UV le quali, nel giro di una settimana, o due, avrebbero distrutto tutti gli animali
diurni e quant'altri non riparati in tane sotterranee.
Teoria di Whitley Strieber
Coming Global Superstorm - NY - 2000
Nel suo libro, scritto in collaborazione con Art Bell, Strieber ha coniato la locuzione "super
tempesta globale". Si tratta di una definizione che egli ha utilizzato per descrivere lo scenario
immaginario del collasso della corrente oceanica nordatlantica, risultante in un flusso d'aria
estremamente gelida proveniente dall'Artico che avrebbe, come esito, terribili tempeste
ovunque nel mondo.
Una vera super tempesta globale come quella immaginata da Strieber, implicherebbe un raro
evento che non ha precedenti nella storia della meteorologia moderna, ma in aiuto alla sua
tesi, possono collegarsi le conclusioni di J. Kloeppel ("Frigid South Pole atmosphere reveals
flaw in global circulation models" - 4/09/2002) e di F. Pearce ("Chill in the Air" - New Scientist -
1/05/1999).
Al di sopra di ciascun Polo, Nord e Sud, molto pi in alto dei venti turbinanti del vortice
polare, nello strato dell'atmosfera noto come Mesosfera, si trova una sacca di aria
estremamente gelida: qui, variazioni stagionali permettendo, le temperature possono variare
da -90 a - 125C. Si stima che nell'arco dell'ultimo trentennio la Mesosfera si sia raffreddata
di un grado l'anno; inoltre, il suo margine superiore si abbassato di otto chilometri e si
prevede che entro il prossimo secolo caler di altri venti chilometri.
Un calo di questa gelida temperatura della Mesosfera sino alla superficie si verifica quando le
celle di Hadley (1753) e di Ferrel (1856) collassano, nel momento in cui la Terra si ferma e
inverte la rotazione. Pur modificata dalle temperature della superficie polare, la Mesosfera
discendente porter sulla superficie della Terra temperature oltre i -73C. e dar origine a
venti d'intensit supersonica.
CONTINUA ARTICOLO > Inversione Poli e Arresto Rotazione Antioraria: "Quanto
all'inversione dei Poli, la Terra non insolita a questi eventi. Quello che dovrebbe verificarsi
attualmente, dovrebbe (secondo i rilievi geologici) essere la centosettantaduesima voltanegli ultimi 80 milioni di anni. Per quanto ci riguarda, queste inversioni, non dovrebbero
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negli ultimi 80 milioni di anni. Per quanto ci riguarda, queste inversioni, non dovrebbero
influire in maniera significativa sulla nostra vita (caso differente per gli animali); certamente
ogni influenza risulterebbe assai marginale, rispetto agli altri eventi.
Diversamente dall'inversione dei Poli, l'arresto del moto rotatorio della Terra sar
determinante, non solo per la geografia planetaria (che dovr essere completamente
riscritta), ma per le forze che si scateneranno ogni dove.
L'arresto del moto rotatorio, far in ogni caso scivolare temporaneamente la crosta, per forza
d'inerzia, scorrendo sul cuscinetto di metallo liquido sottostante. Questo, ammortizzer in
parte la spinta che le masse d'acqua (secondo schiaffo donda) e, i continenti stessi,
eserciteranno con direzione Ovest - Est su tutte le faglie della Terra, dilatandone alcune e
comprimendone altre.
Come in un tamponamento a catena (a 107.280 Km/h), i continenti si sposteranno, in via
generale, lungo le linee di minore resistenza, sempre osservando la direzione della
pressione principale, cosicch potranno seguire indifferentemente le direzioni Nord-Est, Est,
Sud-Est (anticipando di milioni di anni il naturale spostamento dei continenti secondo il
modello "Livermore" - Cambridge University, UK).
Anche in questo caso, come per il ribaltamento, i fenomeni sismici e il vulcanismo saranno
continui, di forte intensit e, globalmente non equamente estesi. Quasi tutti i cieli saranno
oscurati dal vapore acqueo e dal pulviscolo vulcanico. L'aria sar differentemente (secondo
le correnti caotiche provocate dalle super tempeste) satura di cenere e gas vulcanici:principalmente biossidi di zolfo e carbonio, i quali, mischiati in atmosfera con il vapore
acqueo daranno origine a piogge acide che avveleneranno per diverso tempo le acque.
Di primo acchito, sembrerebbe d'essere di fronte a una totale estinzione planetaria, ma gli
eventi non colpiranno con la stessa intensit ovunque, anche se il passaggio attraverso il
Piano Galattico al termine di questo periodo interglaciale sar assai pi distruttivo di quello al
termine di un normale periodo glaciale.
Mentre, 13.000 anni fa, la Terra (nda: ovviamente col Sistema Solare) attraversava il piano
galattico, nell'Artico si verific un tremendo evento che modific la topografia e spazz via la
maggior parte dei consistenti branchi di mammiferi delle pianure artiche. Sotto gran parte del
territorio artico sepolta un'accozzaglia congelata zeppa di resti di vari mammiferi, piccoliinsetti e piante del Pleistocene. In concomitanza con lo spostamento dei Poli si produsse un
catastrofico evento climatico che, nell'arco di una giornata, sovvert le condizioni ambientalitemperate dell'Artico del Pleistocene in quelle gelide che conosciamo oggi (Michael W. Weir
a. cit.).
In questo contesto andrebbe tenuta anche in considerazione la famosa teoria di CharlesHapgood, corroborata da Albert Eintein, sullo scorrimento di tutta la litosfera del nostro
pianeta, che si sarebbe verificata pi volte in passato (sullultimo scorrimento si registra cheil movimento complessivo sarebbe stato di circa 30 - approssimativamente tremilachilometri e avrebbe trovato il suo culmine tra il 14.500 a.C. e il 12.500 a.C., ma con
massicce ripercussioni su scala mondiale verificatesi a lunghi intervalli fino al 9.500 a.C.circa - da "Ora Zero" dell'autore, pag. 14 punto 2.1).
Le estreme differenze nei gradienti di pressione creeranno venti che, se non raggiungerannolintensit supersonica prevista da Emanuel, Bell e Strieber, ragionevolmente saranno al di
fuori di ogni attuale parametro, con picchi che supereranno agevolmente gli 800 Km/h (tanto
per intenderci con un esempio, se la velocit del vento di un uragano doppia rispetto a un
altro, ci non significa che anche la velocit del vento sia doppia. Bens, sar otto volte pipotente, perch il cubo della velocit del vento che determina limpatto sulle strutture esugli esseri viventi). Che ci sia possibile, possiamo riscontrarlo nei rilievi di alcune zone
dellAlaska e della Siberia, dove fu smembrato tutto ci che i venti, allepoca, spazzaronovia (R. C. Leonard Paleonthological Testimony: The Pleistocene Extinction T. A. Badger
Tunnels Bare Ancient Past 2000 nda: si tratta di una fonte sufficientemente valida peruna lista di riferimenti utili su tale argomento. La scienza non in grado di spiegarlo, quindi
la questione ampiamente trascurata. Nessuno di fatto si domanda come mai tutte questeossa, resti di carne, insetti e piante siano mischiati e, concentrati assieme, in un solo
punto)".
Ripresa rotazione in senso orario: "Riprendendo il moto in senso contrario, la direzione
delle forze esercitate saranno le stesse verificatesi durante l'arresto. Le dinamicherispecchieranno, "con minore intensit" lo stesso copione anche se, passare da zero a oltre
centomila chilometri orari in brevissimo tempo, com' comprensibile, non sar cosa di pococonto."
Possibile assestamento del nuovo asse perpendicolare: "Il caotico sconvolgimento che sisar prodotto (presumibilmente nell'arco massimo di una sola settimana) ci fornisce una
supposta panoramica generale della situazione quiescente, in presenza dei seguenti fattori:
Differenziazione del grado d'insolazione fra un emisfero e l'altro Presenza di enormi quantit di vapore acqueo in atmosfera
Cielo oscurato per diverso tempo
Questo, oltre a suggerirci che le temperature subiranno una naturale e considerevolecontrazione temporanea (escluso il possibile collasso della Mesosfera), ci fanno
agevolmente immaginare una concentrazione di ghiacci a pi basse latitudini. Non possiamo immaginare se i continenti saranno equamente distribuiti nei due emisferi che
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Non possiamo immaginare se i continenti saranno equamente distribuiti nei due emisferi chesi saranno creati ma, l'accumulo di ghiacci da una parte e il declino di mari e oceani dall'altra,
indurrebbe il pianeta a reagire come reagirebbe una trottola. Con un massiccio momentotorcente, o di trascinamento, contrario alla velocit di rotazione, il peso delle coltri ghiacciate
potrebbe indurre una rotazione della Terra facente perno sul polo opposto del proprio asse.Questo movimento, che non comporterebbe un ritorno alla precessione, potrebbe fare
reagire il pianeta, nel medio e lungo periodo, con una leggera inclinazione dell'asse". A questo punto giunta l'ora di restringere il campo e di dare un significato ai valori che
stanno scorrendo nella Top-Bar ...
Sintesi
Restringendo il campo degli eventi all'Italia, possiamo agevolmente dedurre che gli stessi
saranno proporzionati alla sua attuale dislocazione continentale, che si colloca in unaposizione pi favorevole, godendo di diversi ammortizzatori naturali, ma non per questomeno esposta agli eventi. Le parti maggiormente a rischio saranno la costa occidentale
esposta allo "schiaffo d'onda" del Tirreno e, soprattutto, quella centro-meridionale, per lapresenza di due linee di faglia, una delle quali (quella afro-europea) che dalle coste dell'Africa
nord-occidentale risale lungo la dorsale appenninica fino alle Alpi; nonch per la massiccia
presenza di vulcani,
NOTA: Ho trovato questo articolo estremamente importante anche per i riferimenti alla"Griglia di Bruce Chatie". un po' lungo, ma merita d'essere letto e riletto...
Dinamiche di griglia nel Tirreno (Pubblicato sul Corriere Salentino il 15 Novembre 2009)
Articolo di: Prof. Marisa Grande
Periodicamente l'attenzione si sposta su alcuni luoghi del territorio italico nei quali si
verificano eventi drammatici dovuti a fenomeni sismici o atmosferici. Tra i tanti luoghi arischio del pianeta l'Italia detiene un primato non irrilevante dovuto alla propria posizioneall'interno del sistema tettonico complesso che interessa l'area mediterranea. I pur lenti
movimenti delle placche: Europea, Iberica, Africana e Adriatica, tra le quali s'interpone anchela mini-placca Ionica, interagendo tra loro, sottopongono la litosfera a sollecitazioni e a
stress geologici che la corrugano dove i minerali sono sufficientemente elastici e lafrantumano dove vi sono quelli pi resistenti.
Ai movimenti di tipo franoso e sismico si aggiungono anche i fenomeni di erosione che simanifestano pi evidentemente per l'azione esterna dovuta alle maree o a particolari agenti
atmosferici. Ogni evento catastrofico che si verifica - frane, smottamenti, terremoti, tsunami -provoca un'ondata di emozione che richiama l'impellente necessit di monitorare il territorio
in modo adeguato e continuo.
Dopo i fenomeni sismici, con magnitudo massima 6.1 della Scala Richter, verificatisi nell'area
aquilana nella primavera del 2009, i quali hanno portato alla conoscenza di tutti le
caratteristiche fisiche di un territorio geologicamente attivo e a rischio come quelloabruzzese, l'attenzione si fatta pi viva e lo stato di allerta scatta anche quando i terremoti
non raggiungono la soglia di rischio per persone e cose, pur sapendo che nel mondo siverificano giornalmente fenomeni sismici anche di magnitudo alquanto elevata.
Ci che pi disorienta, per, l'incapacit di previsione del momento in cui si verifica unrilascio di energia sismica provocato dalla tensione tra i bordi crostali di zolle tettoniche che
si scontrano e si contrastano, secondo la dinamica prevista nella teoria della tettonica delleplacche o tettonica a zolle.
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placche o tettonica a zolle.
Presupponendo che in natura tutto risponde ad un preciso ordine e che le dinamiche di
interazione tra tutti i sistemi complessi tendono a comporre momento per momento unostato di equilibrio, se pur dinamico e, perci sempre precario, ne deriva che la frantumazionedell'originaria Pangea terrestre non ha un ordine casuale. Il ricercatore Bruce Cathie scopr
che esistevano dirette corrispondenze tra fenomeni sismici e tra eruzioni vulcaniche basatesulle armoniche di griglia.
La geometria sacra applicata alla geografia dimostra che l'ordine del cosmo risponde a
precise regole, le quali riconducono anche i fenomeni sporadici apparentemente casualiall'interno di geometrie perfette.
Le due scosse di terremoto: la prima di magnitudo 3 e la seconda di magnitudo 4.2,registrate nella Sicilia centrale dai sismografi dell'INGV (Istituto nazionale di geofisica e
vulcanologia) alle ore 7.50 e 7.51 del giorno 8 novembre 2009, pur non avendo provocatodanni, hanno riproposto il problema dei fenomeni distruttivi che interessano l'Italia.
L'epicentro stato localizzato sui Monti Nebrodi, al confine tra le province di Messina edEnna, tra le localit di Troima e Cerami. Si trattato di due terremoti avvenuti a diverse
profondit, con ipocentro a 4,1 chilometri il primo e a 21,9 chilometri il secondo, ma sonostati avvertiti dalla popolazione come un'unica scossa sismica interminabile.
I sismi del giorno 8 erano stati preceduti da un altro movimento di magnitudo 3.1 e daeruzioni nei vulcani attivi Etna e Stromboli. Dai rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e
vulcanologia di Catania emerso che a tremare stata la faglia sismica che attraversa iNebrodi, nella zona nord-orientale della Sicilia e che l'onda sismica stata avvertita
distintamente nei paesi di Capizzi, Cerami e Troina, Enna, Gagliano, Castelferrato e Nicosia,che si trovano nell'Ennese, fino a Lascari e Cefal, nel territorio palermitano.
Nei giorni successivi sono seguiti altri sismi, registrati con epicentri sui Monti Nebrodi(magnitudo 2.5), in mare nei pressi di Ustica (magnitudo 3), tra Vallelunga, Pratameno,
Villalba e Valledolmo (magnitudo 3.9), le localit che si trovano al confine tra le province diCaltanissetta e Palermo.
Gli esperti non mettono in relazione gli eventi sismici tra loro, n con l'incrementodell'eruzione dell'Etna, n con il lancio di massi e lapilli espulsi da una frattura del cratere di
Sud-Est dello Stromboli, che ha segnato la ripresa dell'attivit del vulcano dopo quattro mesidall'ultima sua eruzione. evidente, per, che a essere attualmente interessata l'area
settentrionale della Sicilia, che pur risente costantemente dell'azione delle placche: Africana,Iberica (o Tirrenica) e Euroasiatica e Ionica, che interagiscono tra loro con spinte e
controspinte, coinvolgendo direttamente tutta l'isola.
Recentemente si ipotizzato un arretramento della placca Africana, ossia un'inversione di
moto che ha provocato i fenomeni sismici, eruttivi e di degassamento avvenuti nel 2004.
Se analizziamo il territorio con il modello a celle geodetiche da me proposto, rivelatosiutile nella comprensione delle dinamiche geologiche che hanno provocato grandi sismi,
quali quello seguito da un devastante tsunami verificatosi nel sud-est asiatico il 26 dicembre2004 (Relazione al Simposio Non solo Terra, Cagliari 11-12 dicembre 2004) e quello del 6
aprile 2009 in Abruzzo (Corriere Salentino: Terremoto aquilano e possibili implicazioni con i
vulcani del Tirreno, 6 aprile 2009), (Home di Scienza e Conoscenza: Terremoti e vulcani, 24luglio 2009), si possono ricavare dati interessanti riferiti all'attivit geo-elettromagnetica
originata dai centri delle celle energetiche della Terra (Marisa Grande: L'orizzonte culturaledel megalitismo, Besa 2008 e l'inedito La precaria armonia del cosmo).
L'ordine di arrivo delle onde elettromagnetiche, scaturite dall'interno del pianeta attraverso icentri di ogni cella, provoca ondate di rilascio di energia che si vanno a scaricare sulle aree
periferiche. L'insieme corrisponde al modello degli anelli di fuoco, poich sullecirconferenze concentriche nelle celle geodetiche naturali della Terra si trovano vulcani
attivi o spenti.
All'interno del sistema a griglia modulare elettromagnetica della Terra le cui maglie-basecorrispondono ad un triangolo curvo (Corriere Salentino: Griglia energetico-vibrazionale
Armonica sei, 12 agosto 2009), il Tirreno meridionale compreso in una delle celleenergetico-vibrazionali che compongono la griglia geo-magnetica. Nel centro della cella che
configura la piana abissale del Tirreno risiede il Monte Marsili, un vulcano sottomarino
silente, ma non spento, che ha un'estensione di Km. 70x40 e una spinta di espansione moltoforte, che gli fanno assumere le caratteristiche di una dorsale che tende ad espandere il
bacino del mare Tirreno con un indice di incremento annuo molto rapido rispetto al modellodi riferimento della tettonica a zolle. (Enzo Boschi, Presidente INGV, in Messaggero, 30
settembre 2006).
L'estensione del massiccio del Marsili indica che il suo centro geo-elettromagnetico
soggetto a mutare attraverso i millenni, poich il vulcano scorre sul bacino magmaticosottostante in risposta alle spinte impresse dalle placche adiacenti la Piana Tirrenica,
configurando una forma riferibile al modello oceanico dei bacini di retroarco. La sua crostalavica, spessa quasi 10 chilometri e prevalentemente basaltica - composta da silicati di ferro
e di magnesio ma povera in silice - lo fa associare alle dorsali oceaniche. La sua attivit diespansione si configura ad anelli concentrici all'interno della cella geomagnetica ed estesa
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espansione si configura ad anelli concentrici all'interno della cella geomagnetica ed estesafino alle catene montuose della Sicilia settentrionale (Madonie, Nebrodi e Peloritani),
dell'Arco Calabro e Lucano e al Vesuvio e Campi Flegrei in area continentale, mentre in mareaperto include il complesso vulcanico Vavilov e la Fossa di Ustica.
La Piana Tirrenica, nel cui centro risiede il Marsili, composta invece da materiale immesso
lungo le aree di subduzione delle placche che la circondano da est e da sud-ovest e iminerali surriscaldati risalgono in parte in forma magmatica riempiendo i bacini dei numerosivulcani che vi si aprono in superficie. Per tale caratteristica l'area tirrenica corrisponde a una
specie di zattera dallo stato rigido ridotto, che oppone poca resistenza alle spinte e percitende pi a deformarsi che a frantumarsi. I numerosi vulcani sottomarini noti sono: Palinuro,
Glauco, Io, Sisifo, Ustica, Vavilov, quelli delle Isole Eolie (Stromboli, Panarea, Salina, Filicuti,Alicuti), delle Isole Lipari ( Lipari, Vulcano), cui fanno da corona i vulcani continentali Etna e
Vesuvio.
L'intero sistema risponde alla struttura di un anello di fuoco, con vulcani spenti, silenti o
attivi, nel cui interno si verificano fenomeni vulcanici e sismici dipendenti dall'attivit diespansione del Marsili. La sua energia emessa si estende a macchia d'olio, incrementando
l'attivit dei vulcani attivi, mentre nelle aree dove i vulcani sono spenti l'incrementodell'attivit elettromagnetica provoca sismi e aperture di faglie.
L'Etna, sempre attivo, rappresenta una valvola di sfogo nel sistema e la sua attivit eruttiva distinta da quella degli altri vulcani che hanno i loro bacini nella litosfera della Piana
Tirrenica, poich attinge il suo magma, generato dalla subduzione delle placche, penetrandoin profondit attraverso una fessura della Placca Africana che, superando gli spessori della
litosfera e dell'astenosfera, raggiunge direttamente il mantello della Terra.
L'attivit energetica della cella geo-magnetica del Tirreno risponde al valore vibrazionaledell'armonica sei. La forma energetica di espansione dal centro, muta da sferica a poliedricanel momento in cui incontra quella emessa dai centri di altre sei celle adiacenti. Le sfere di
energia interagiscono rispondendo al modello delle bolle di sapone che, unendosi tra diloro a grappolo, modificano la loro forma sferica in poliedrica, con interfacce comuni ad
ogni poliedro adiacente. Tali interfacce, attraversando la superficie terrestre, descrivono i latidi un esagono regolare, segmenti virtuali che vibrano secondo l'armonica sei.
Ai vertici dell'esagono inscritto all'interno della cella geo-magnetica del Marsili vi sono i due
vulcani noti come il Vesuvio e il Vavilov e un punto della Fossa di Ustica. Gli altri sonocollocati sul Monte Pollino, in Lucania e sul Monte Cucolo nell'Appennino Calabro, pressoCittanuova. Il sesto vertice, collocato nell'area siciliana a nord di Enna, si trova in posizione
opposta al Vesuvio sul diametro nord-sud che passa per il vulcano Alicudi e per Canneto diCaronia.
Alicudi l'ultima delle Isole Eolie e, secondo il sistema frattale delle celle geologiche si
colloca all'interno di un piccolo arco di fuoco, nuovo rispetto a quello che ha determinatola posizione delle altre isole vulcaniche dell'Arcipelago eolico, poich scorrente sui bacini
magmatici sottostanti.
Tale piccola cella, che modella anche un tratto della prospiciente costa settentrionale della
Sicilia, ha manifestato la sua attivit energetico-vibrazionale particolarmente nel 2004,quando i fenomeni luminosi e plasmatici emessi dal suo centro furono accompagnati da
inspiegabili incendi spontanei e rilevanti anomalie elettromagnetiche che si manifestarononella periferica localit siciliana Canneto di Caronia.
CONTINUA ARTICOLO > lungo la linea di fuoco meridionale che poco si discosta da quella difaglia, fra i pi pericolosi e attivi al mondo (nell'ordine: Vesuvio, Marsili, Vavilov, Etna,
Stromboli, Empedocle, Palinuro, Glauco e Sisifo).
ETNA > L'Etna caus un enorme tsunami 8000 anni fa (le prove in una ricerca dellIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)
Articolo di: Franco Foresta Martin (Corriere della Sera)
Una frana staccatasi dal fianco orientale provoc una muraglia di acqua che raggiunseGrecia, Turchia, Siria, Israele ed Egitto. Ottomila anni fa una colossale frana di 35 chilometri
cubici di materiale lavico, circa un decimo del cono sommitale dellEtna, si stacc dal fiancoorientale del vulcano e si inabiss nel Mare Ionio, causando uno tsunami a confronto del
quale quello del 2004 nel Sudest asiatico impallidisce. Durante i dieci minuti che la franaimpieg a fermarsi sui fondali dello Ionio, si sollev in mare una muraglia di acqua a forma di
anfiteatro alta fino a 50 metri. Poi londata, viaggiando a velocit fra i 200 e i 700 km lora (pilenta nei fondali bassi e pi veloce nel mare profondo), si propag a Est, investendo, in
rapida successione, Sicilia Orientale, Calabria, Puglia, Albania, Grecia, Creta, Turchia, Cipro,
Siria e Israele; e a Sud, colpendo lAfrica Settentrionale, dalla Tunisia fino allEgitto.
LE PROVE - Le prove di quellantica catastrofe, che spazz gli insediamenti preistoricicostieri del Mediterraneo Orientale e Meridionale, sono state da poco scoperte dai ricercatori
dellIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), grazie a una serie di prospezioni
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dellIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), grazie a una serie di prospezionisottomarine e a unanalisi al computer della forma dei depositi abissali. Lo studio, appena
pubblicato sullautorevole rivista scientifica internazionale Geophysical research letters col
suggestivo titolo di Lost tsunami (lo tsunami dimenticato), stato finanziato dalDipartimento di Protezione Civile e rappresenta anche un prezioso contributo per valutare il
rischio di possibili maremoti nel Mediterraneo.
ERUZIONE O TERREMOTO - Non sappiamo quale fu la causa di quellimmane collasso:forse uneruzione pi abbondante del solito, forse un terremoto spiega il professor Enzo
Boschi, presidente dellINGV e autore dello studio assieme ai geofisici Maria Teresa Pareschie Massimiliano Favalli -. Fatto sta che unenorme quantit di depositi di lava che si erano
accumulati per millenni sul ripido versante dellEtna affacciato sul Mare Jonio, precipit gi e
fin in parte sulla costa ai piedi del vulcano, e per la maggior parte sul fondo del mare, fino acirca 20 km dalla costa stessa. Le prove del mega tsunami e dellepoca in cui esso avvenne
le abbiamo raccolte l e nei fondali del Mediterraneo, fra gli strati dei sedimenti sottomarini.SullEtna, quella che oggi chiamiamo la Valle del Bove, una grande concavit sul fianco
orientale del vulcano che raccoglie gli attuali flussi di lava diretti verso Est, la cicatriceresidua di quel lontano evento, in gran parte colmata dalle successive eruzioni.
TSUNAMI DIMENTICATO - Ma perch si parla di "tsunami dimenticato"? Perch le tracce,sotto forma di depositi caotici scaraventati dalle onde del maremoto sulle coste del
Mediterraneo, oggi non sono pi visibili aggiunge laltro autore dello studio, laprofessoressa Maria Teresa Pareschi della sede INGV di Pisa -. Infatti, negli ultimi 8000 anni, il
livello del mare ovunque salito di diversi metri a causa della deglaciazione. Quelle cheerano le localit costiere di allora, ora sono sommerse. Allo scopo di ricostruire gli effetti del
cataclisma, spiega la Pareschi, sono stati necessari due tipi di ricerche: Da un lato una
campagna di prospezioni sismiche, con terremoti artificiali effettuati nel Mare Jonio di fronteallEtna, che ci ha permesso di ricostruire i profili dei detriti franati gi e di concludere che i
volumi del materiale oggi sommerso corrispondono a quel che si stacc dal monte,formando la Valle del Bove. Dallaltro una simulazione dello tsunami al computer, grazie alla
quale abbiamo potuto ricostruire sia le modalit di propagazione delle onde di maremoto, siale perturbazioni risentite fin negli abissi, dove i sedimenti che giacevano sul fondo del mare,furono violentemente sconvolti, assumendo un configurazione caratteristica. Analizzando
poi le attuali carte batimetriche, cio della topografia del fondo marino, abbiamo ritrovatoproprio quel tipo di configurazione descritta dalla nostra simulazione al computer.
SIMULAZIONE - Ma eccola la simulazione del Lost tsunami, un'animazione tridimensionale
a colori, che i ricercatori ci illustrano mentre le immagini scorrono su un grande schermo neilaboratori INGV di Roma. Mostra, innanzitutto, la muraglia dacqua che, pochi minuti dopo ilgrande "splash", si abbatte sulla costa orientale della Sicilia: Catania, Siracusa e Messina,
senza passare praticamente nel Tirreno grazie allo sbarramento dello Stretto. Quindi, dopoun quarto dora, viaggiando nello Jonio, raggiunge la Calabria, dove le onde sono ancora
alte 40 metri. Fra una e due ore dopo tocca alle zone costiere dellAlbania e della Grecia diessere sommerse da 10-15 metri dacqua. Due-tre ore dopo la volta della Libia, della Tunisia
e dellEgitto, raggiunte da ondate di 8-13 metri. Tre-quattro ore dopo, sono inondate lespiagge di Libano, Israele e Siria, ma stavolta con altezze donda pi modeste (si fa per dire),attorno ai 4 metri. A quei tempi la civilt neolitica era fiorente nella Mesopotamia (fra il Tigri e
l'Eufrate), con molti villaggi dediti allagricoltura e allallevamento del bestiame; ma ancoradiradata nel Mediterraneo. Tuttavia, sulle sponde del Vicino Oriente e dellAfrica
Settentrionale dovevano esistere diversi insediamenti costieri che furono spazzati via dalleondate. Proprio in Israele c, secondo noi, lunica testimonianza tuttora emersa del
disastroso impatto costiero dello tsunami: il villaggio neolitico di Atlit-Yam che, come risultadagli scavi archeologici, fu abbandonato improvvisamente riferisce la Pareschi, che ora sta
estendendo lappassionante ricerca ad alcuni aspetti paleoambientali -.
CONTINUA ARTICOLO > NOTA: il Marsili (leggere attentamente i riferimenti dell'INGV nelle
"Note in Breve") e il Vavilov (come Palinuro, Glauco e Sisifo) sono vulcani sottomarini, ilprimo fra i pi attivi al mondo dislocato con il Vavilov lungo l'asse Napoli - Cosenza. Il
super vulcano, recentemente battezzato Empedocle dal suo scopritore, anch'essosottomarino e si trova nel Canale di Sicilia in quello che nelle mappe contraddistinto fin
dall'antichit come "Banco Terribile". Ora, si presenta in quiete, ma responsabile delgigantesco tsunami che distrusse, nel 375 d.c. le antiche e fiorenti citt di Selinunte, Sciacca,
Allavan ed Eraclea Minoa (Attanasio d'Alessandria IV sec. d.c.) e si pensa che sia anche
responsabile del terremoto e conseguente tsunami che nel 1908 provoc oltre 200.000 mortia Messina.
Da non sottovalutare nemmeno il vicino arco vulcanico dell'Egeo meridionale, con al centro
il famigerato vulcano Columbo, dove le placche, di per s, si muovono di circa 5 cm. l'anno."L'isola di Santorini, afferma George Vougioukalakis dell'Istituto per lo studio e il
monitoraggio del vulcano di Santorini, deve la sua inconsueta forma a un'eruzionecatastrofica avvenuta 3.500/3.600 anni fa" (nda: notare le similitudini temporali con le
eruzioni della catena vulcanica di Clermont - Ferrand, in Francia, menzionate nel prossimo
link; nonch con i presunti cicli del Pianeta X pi sotto riportato). Sandy MacGillivray(archeologo della Scuola britannica di Atene) sostiene che " stata proprio questa eruzione e
gli effetti a essa associati, primo fra tutti un enorme tsunami, a spazzare via in un batterd'occhio la sofisticatissima civilt minoica". Quel che peggio, che immancabilmente
succeder di nuovo, secondo il vulcanologo Floyd McCoy (Hawaii University), il qualesottolinea: " pretenzioso affermare che questo vulcano non erutter ancora. davvero
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sciocco pensarlo! Esploder ancora".
A questo proposito, anche dalle mie parti (Provincia di Forl-Cesena), il vicino monteFumaiolo porta un nome che non evoca certo pensieri incoraggianti! Per altri versi, anche se
in zona sismica di cat. 2, nonch vulcanica (faglia afro-europea), la frammentazione rocciosadelle nostre colline (la cui litogenesi subacquea), se da una parte, ora, crea un grave
dissesto idrogeologico, per quanto riguarda gli eventi sismici attesi non dovrebberosuperare l'8 Richter, dissipando le forze meccaniche, appunto, attraverso queste
frammentazioni continue (si consiglia di approfondire l'argomento attraverso questo link).
Terremoti e Vulcani in Europa
Il nord Europa una delle aree pi popolate del pianeta, ospita 250 mln di abitanti enasconde forze immense pronte a esplodere. Sappiamo che Giappone, America e Indonesia
sono paesi a rischio, ma ora gli scienziati debbono ammettere che il loro giudizio in merito adove, a come e quando si verificano i terremoti era sbagliato.
un atteggiamento arrogante da parte dei geologi - afferma il Dr Mark Davies (ExplorationGeoscientist) come si fa a dire che qui non succeder mai; queste faglie, queste fenditure,
stanno soltanto dormendo, ma allimprovviso potrebbe verificarsi un grave terremoto. Nonsono faglie morte, ma attive e sismogeniche! La pressione di queste antiche faglie continua
ad aumentare, finch non si sposteranno. A quel punto rilasceranno uninfinita quantit
denergia.
Queste faglie dimenticate, esistenti da 300 a 22 mln di anni fa, tracciano un reticolo di900.000 Kmq (vedasi immagine). Ora, i geologi ammettono che queste faglie, prima ritenuteinattive, possono muoversi violentemente e potrebbero innescare una serie di reazioni a
catena. Perch i geologi le ritenevano inattive?
Le linee di faglia che corrono dalle Alpi al Regno Unito potrebbero scatenarsi e gettare moltipaesi nel caos. A rischio anche le centrali nucleari. Per questo occorre un nuovo approccio
scientifico ma, attualmente, non si pu che ricorrere alla paleo-sismologia (Dr ThierryCamelbeeck sismologo del Royal Observatory belga).
Cos, in Francia, vicino a Clermont - Ferrand, si sta studiando una catena di un centinaio divulcani ritenuti estinti, nonostante lultima eruzione sia avvenuta solo 3000/3500 anni fa (un
battito di ciglia, geologicamente parlando). Mentre nelle Fiandre si scava lungo le vecchielinee di faglia per valutare i movimenti terrestri registrati nella sabbia (Dr Mark Davies
geofisico, Dr Mustapha Meghraoui sismo-geologo e Prof. Ben De Vries vulcanologo). AColonia (D) in alcuni resti romani si scoprono tracce di un sisma catastrofico avvenutonell800 d.C. e centinaia di faglie minacciano la zona pi vulnerabile dEuropa: il cuore
industriale della Germania (Dr Klaus G. Hinzen, geofisico della Cologne University).
Si sta indagando anche su diversi terremoti del passato:
18/10/1356 la citt di Basilea fu distrutta da uno dei numerosi terremoti che colpirono tutto ilnord Europa.
18/09/1601 a Lucerna (CH) un violento e spaventoso terremoto colp larea e, secondo le
minuziose cronache dellepoca, unonda gigantesca arriv in citt dal lago. Poi, le onde si
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minuziose cronache dellepoca, unonda gigantesca arriv in citt dal lago. Poi, le onde sisusseguirono in numero costante di sei ogni ora, per tre giorni consecutivi (Prof. Flavio
Angeletti geologo).
8/11/1983 un violento terremoto colp la citt belga di Liegi (esempio che un terremoto di forteintensit pu verificarsi anche a centinaia di chilometri di distanza dai confini di una placca.
Fu un gravissimo errore pensare che ci non potesse mai verificarsi. Come lo considerareinerti le faglie quiescenti vedasi, p. es., il terremoto verificatosi in Australia nel 1989 dove
faglie addormentate da milioni di anni, allimprovviso si spostarono).
13/04/1992 una citt olandese fu colpita da uno dei pi devastanti terremoti dellera moderna.Sei volte superiore a quello di Liegi. Le scosse furono avvertite anche nel Regno Unito.
Lasciato il panorama europeo e restringendo le ricerche alla regione Emilia-Romagna, penso
di fare cosa gradita riportando le tabelle dei sismi (che potrete scaricare alla fine in file zip peruna consultazione a parte) verificatisi in questarea dal 91 a.C. fino al 1988 d.C. e quelli pi
significativi con magnitudo >= VII-VIII MCS. I valori sono espressi secondo la Scala Mercalli.Per verificare la pericolosit sismica in termini di accelerazione massima del suolo verificare
questo link.
Chiunque sia interessato ad altre regioni, pu rivolgersi al Servizio Geologico, Sismico e deiSuoli della propria regione, attraverso il sito ufficiale della regione stessa. Poi, per maggiori
approfondimenti, p. es., per conoscere il rischio sismico di una specifica area (abitazione,
luogo di lavoro, etc.) ci si pu rivolgere agli uffici tecnici del proprio comune, chiedendo dipotere visionare lapposita cartografia.
Concludendo questappendice, mi piace ricordare che prevenire sempre meglio che curare
e che i terremoti sono sempre in agguato, indipendentemente dalle straordinarie situazionirichiamate dal contesto generale di questo file.
Chiudo largomento con le conclusioni riportate dal SGSS della Regione Emilia-Romagna,che ritengo stimolanti per un diretto rapporto con i propri rappresentanti politici, affinch
siano richieste e attivate immediatamente tutte le scelte pi opportune.
Dal Sito SGSS della Regione Emilia-Romagna:
[...] Conclusioni:
"Stante l'esigenza preliminare di dovere sempre e innanzitutto tenere ben presenti le
probabili diverse dimensioni energetiche degli eventi in gioco per le diverse aree territoriali,alcune sintetiche conclusioni possono prendere lo spunto dal confronto visivo di due campimacrosismici: rispettivamente, del terremoto dell'Irpinia-Basilicata del 23 novembre 1980 e di
uno dei terremoti pi caratteristici (per l'Appennino romagnolo) quale il terremotonell'Appennino forlivese del 22 marzo 1661, avendo a tal fine prima curato di rappresentare
entrambi con la medesima scala grafica.
Ovviamente, per entrambi questi terremoti non da escludere in futuro un ulterioreaffinamento della loro immagine macrosismica a seguito di ultimi aggiornamenti delle
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descrizioni degli effetti risentiti nel territorio insediato: ci nonostante il rapporto tra superfici
di aree territoriali inglobanti gli abitati interessati da effetti non inferiori all'VIII grado MCS(circa 3.000 kmq, per l'Irpinia-Basilicata, rispetto a circa 500 kmq, per l'Appennino forlivese),
ha un tale peso quantitativo che diventa difficile ipotizzarne in futuro una sua variazionesignificativa.
3.000 kmq rappresentano ad esempio lintera superficie territoriale delle due province diForl-Cesena e Rimini, dove per - per fortuna di queste aree - i pi forti terremoti
probabilisticamente attesi (su basi di sismicit storica), pur con potenziali distruzioni (se nelfrattempo oculate politiche di prevenzione non avranno affrontato e risolto problemi di
particolari vulnerabilit sismiche che possono essere presenti nel patrimonio edilizio einfrastrutturale degli insediamenti urbani), sono comunque tali da coinvolgere aree pi
ristrette: ci che dovrebbe facilitare laffermarsi di una strategia di difesa dai terremoti.
Le energie sono quindi inferiori, e per associate a una attivit sismica pi elevata
(storicamente verificata) per lEmilia-Romagna, nel raffronto con eventi probabilisticamenteattesi in altre aree regionali.
Per onest intellettuale, oltre che per validit dei concetti a suo tempo espressi e oggi ancora
pi cogenti di ieri, doveroso tornare a ricordare quanto, a ridosso del terremoto dell'Irpinia-Basilicata del 23 novembre 1980, concludeva il Prof. Giuseppe Grandori, in un documento
del P.F.G.-C.N.R. nel gennaio 1981, come "insegnamento.. dalla storia sismica dellaPenisola....:
Tutte le zone di alta sismicit del nostro paese sono gi oggi da considerare in condizioni diemergenza. I tempi disponibili per mettere in atto provvedimenti di difesa in tali zone sono
dello stesso ordine di grandezza di quelli necessari per la ricostruzione delle zone colpitedall'ultimo terremoto. Il problema deve dunque essere affrontato in termini generali.
Nella prospettiva di un intervento generalizzato, poich non pensabile di provvedere intempi brevi all'adeguamento antisismico delle costruzioni esistenti in tutte le zone di alta
sismicit, si tratta in ogni caso di una corsa contro il tempo, con interventi guidati da accuratistudi per la scelta delle priorit . Gli interventi si riveleranno certamente, prima o poi, utili;
potrebbero risultare preziosi anche in tempi non molto lontani.
Sar comunque indispensabile uneccezionale mobilitazione sia delle forze politiche siadella comunit tecnico-scientifica...."
La validit e attualit di quelle conclusioni, che sottolineano l'importanza strategica diragionare in termini di valutazioni di rischio sismico (quale stretto intreccio, nelle diverse
aree sismiche, tra entit-caratteristiche al suolo del moto sismico "atteso" e qualit degliinsediamenti umani presenti) per la conseguente scelta delle priorit negli interventi di
prevenzione, emergono con ancora maggiore forza, tanto pi al cospetto di crisi sismichecome quella del 1997-1998 nellAppennino umbro-marchigiano, costringendoci anche a un
bilancio di come si operato in tutti questi anni nelle zone riclassificate sismiche in Italia gi
dai primi anni 80.
Non ovviamente questa la sede per un simile bilancio, sicuramente articolato su diversiimpegnativi aspetti, ma auspicabile che proprio unoggettiva e sistematica lettura tecnica di
quanto successo in Umbria - Marche e in altre aree colpite da terremoti possa diventareprezioso patrimonio conoscitivo, per lo Stato e per tutte le Regioni con zone sismiche, quale
riferimento per approfondite riflessioni e conseguenti decisioni".
CONTINUA ARTICOLO > Continuando, va premesso che l'emergente livello dei mari e degli
oceani in via generale, non sar uguale dappertutto, nel nuovo panorama mondiale (il livellod'innalzamento indicato in tabella > 70 mt. si rif unicamente ai Km3 di ghiaccio di
Groenlandia e Antartide, senza tenere conto dei sommovimenti causati dai primi tre eventi).L'Italia, dopo le pressioni provenienti da Sud, e quelle richiamate in precedenza, sar anche
compressa lungo la dorsale appenninica, venendosi a trovare molto pi a ridosso dellecoste della ex Jugoslavia (accentuando notevolmente il fenomeno di subduzione che si
verifica dall'arco calabro fino all'Appennino settentrionale).
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Come conseguenza l'Adriatico, ristretto fra le due nuove coste e alimentato da un maggioreflusso proveniente dal Mediterraneo, potr insinuarsi, seguendo le linee di minore
resistenza, nell'entroterra di entrambi i Paesi fino a quote anche superiori gli attuali 200mt.Non nemmeno escluso che possa formarsi una seconda dorsale appenninica lungo il
margine orientale dell'attuale Mare Adriatico, come gi accaduto in passato in altre parti del
mondo e, pi vicino a noi, nella zona alpina (vedasi ricostruzione paleo-geologica: image).
Anche se totalmente ipotetico, lo spostamento generale dell'Italia potrebbe rientrare neiseguenti parametri: spostamento verso Nord di 1723' e spostamento verso Est di 4846'.
Questi dati, tuttavia, rientrano nelle congetture e vanno presi per ci che sono.
Tralasciata la sfera delle ipotesi, vediamo di affrontare la domanda che gi da tempochiunque penso si sia posta:
Quando accadr?
Certamente in un punto qualsiasi degli ultimi 16 miliardi di km che separeranno il SistemaSolare dalla perfetta intersezione col Piano Galattico che avverr il 12/12/2012 alle ore 12:12
tempo MET di Roma. I count-down sulla Top-Bar esplicitano, in tempo reale, sia il marginerelativo, sia quello definitivo ove tutto sar senzombra di dubbio compiuto, come pi volte
gi accaduto in passato. La prevista estinzione di massa (adeguando i dati di quelle
precedentemente avvenute) evidenzia valori impressionanti. Si parla della scomparsa di oltreil 90% di tutte le forme viventi e la perdita di esseri umani (vedasi conteggio statistico attuale)
dovrebbe risultare pari al 65% durante la prima settimana, con un ulteriore incremento del20% nei successivi due mesi.
Qualora volessimo cercare di determinare un giorno esatto per il verificarsi dellevento,dovremmo affidarci a quanto le antiche civilt si sono sforzate inutilmente di trasmetterci,
attraverso le loro incisioni, tradizioni, religioni, e monumentali opere. In tutto il mondo si fariferimento a un ciclico evento catastrofico che gi si verificato nelle ere passate e si
verificher nuovamente (secondo I Dialoghi del Tempio, per citare uno dei tanti riferimenti)allorch un corpo astronomico divamper nel nostro Sistema Solare quando il Sole, la
Luna, [Tishya] e Giove si troveranno in ununica magione. In incisioni di altri popoli si fa
riferimento: allarrivo di un nuovo pianeta nel Sistema Solare che segner linizio di unanuova catastrofe quando il Sole, la Luna e Giove saranno in congiunzione (la prossima si
verificher il 22 settembre 2010 alle ore 5 del "nostro" mattino - Dr Marco Menichelli,astrofisico). Da altre parti non si trovano ulteriori riferimenti su un pianeta chiamato
"Tishya".
Tuttavia, nellantica astrologia cinese e tibetana Tishya il nome di una delle 72 stellemalevoli che, guarda la straordinaria coincidenza, ha linquietante significato di carnefice
della Terra.
E, ancora, nel 1880 l'insigne profetico saggio del Tibet Mahatma Koot-Hoomi scrisse al
giornalista britannico A.P. Sinnett una lettera nella quale descrisse un "sole-Raja" che siavvicinava da dietro Giove, quantunque ancora nascosto alla vista. Egli notava: "[...] nessun
occhio mortale lo ha mai osservato durante questo, il nostro Turno [...] Nella sua attualeposizione nello spazio, per quanto impercettibilmente minuscolo sia, le sostanze metalliche
di cui principalmente composto si stanno espandendo e gradualmente trasformando in
fluidi aeriformi..." (Riportato da Frederick Stokes - NY 1924, Lettera XXIIIB, p. 167).
A questo punto potremmo essere quasi certi che si tratti del famigerato corpo celeste ferroso
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A questo punto potremmo essere quasi certi che si tratti del famigerato corpo celeste ferrosoche mediamente interseca il nostro Sistema Solare ogni 3.657 anni, denominato Pianeta X, o
Nibiru
Pianeta X o no, qualcosa c' che interferisce col Sistema Solare!
I recenti mutamenti astronomici sono generati da una fonte in progressivo avvicinamento al
Sistema Solare. Su questo non ci sono dubbi!
Secondo le ultime osservazioni della NASA, il Sole pi attivo nel suo emisfero meridionalee, la magnetosfera della Terra, che si sta indebolendo, sembra si stia inclinando verso Sud,
nella medesima direzione da cui provengono le forze gravitazionali che interferiscono einteragiscono con la parte meridionale della superficie solare. Si stanno verificando
numerosi cambiamenti, segno che nello spazio cosmico c' una perturbazione in atto,
generata da un "qualcosa" di molto potente sotto il profilo gravitazionale.
Gli astronomi escludono categoricamente che ci sia un qualunque Pianeta X inavvicinamento, ma non spiegano n l'origine di queste interferenze gravitazionali, n il
considerevole aumento di temperatura su tutti i pianteti del Sistema Solare, n l'aumento deifenomeni sismici sugli stessi pianeti, compresa la Terra (vedasi tabella seguente tratta dai
dati dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
DOWNLOAD TABELLA TERREMOTI: SCARICA
CONTINUA ARTICOLO > (in cui non pu e non potr mai sussistere qualsiasi forma di vita
evoluta, come sostenuto da molti che hanno erroneamente interpretato gli antichi testimesopotamici), di cui si sta tanto parlando ultimamente, se non mi fossi imbattuto in un
resoconto del Dr. Valery M. Uvarov (Paleoscienze e Paleoetnologia dell'Accademia per laSicurezza Nazionale della Russia), il quale fa riferimento a una serie di notizie straordinarie,
partenti dalla seconda met del 1.600 che, oltre a trovare validi riscontri nelle incisioni diSumeri ed Egizi e darvi un compiuto senso logico, pongono anche un dilemma difficile da
sbrogliare:
La mattina del 25 gennaio 1662 Gian Domenico Cassini, direttore dellOsservatorio di Parigi,
scopr nelle vicinanze di Venere un ignoto corpo a forma di mezza luna che gettavaunombra (indizio diretto che si trattava di un pianeta) Nel 1672 document la successiva
osservazione del pianeta, che rivide il 18 agosto 1686. Allalba del 23 ottobre 1740 James Short, membro della Royal Society delle scienze,
individu il misterioso pianeta
Il 20 maggio 1759 a Greifswald, Germania, avvenne losservazione successiva, ad operadellastronomo Andreas Mayer.
Il 10 e 12 febbraio 1761 il pianeta fu avvistato dal matematico Joseph-Louis Lagrange,quando era a Marsiglia, Francia.
Nei giorni 3, 4, 7 e 11 marzo 1761 fu avvistato da Jacques Montaigne a Limoges, Francia. Nei giorni 15, 28 e 29 marzo 1761 fu la volta di Monbarreaux di Auxerre, Francia, mentre
Redner di Copenhagen, Danimarca, effettu otto avvistamenti del pianeta fra giugno, luglio e
agosto dello stesso anno. Nel 1764 il misterioso pianeta fu avvistato da Roedkier, mentre il 3 gennaio 1768 fu la volta di
Christian Horrebow di Copenhagen. Lultima osservazione nota ebbe luogo il 13 agosto 1892 allorquando lastronomo
statunitense Edward Emerson Barnard individu un corpo ignoto di settima magnitudinestella, poi il pianeta torn dietro il Sole.
L'eccezionale anomalia, continua il Dr. Uvarov, nel funzionamento della "dinamo" solare che
si verific alla fine del diciassettesimo secolo e sino alla met di quello seguente (che si
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si verific alla fine del diciassettesimo secolo e sino alla met di quello seguente (che si
manifest, peraltro, come Maunder Minimum, caratterizzato per mezzo secolo da una quasi
totale assenza di macchie solari) provoc l'instabilit orbitale di questo pianeta che,ruotando sulla stessa orbita della Terra, risulta alla stessa diametralmente opposto e, quindi,
normalmente occultato dal Sole. Il segreto di questo pianeta ci precluso non solo dallavastit dello spazio esterno e dalla cecit e indifferenza della scienza rispetto a quanto ci
riferiscono i documenti storici, ma anche dalla mano invisibile di qualcuno (si vedano i
riscontri nelle "Notizie in Breve").
Duecentotrenta anni di osservazioni, diventano o no una conferma? Poi, se non bastasse, cisono riscontri ancora pi recenti.
Ecco cosa ha da dire l'astrofisico Kirill Burusov in merito: "La presenza di un pianeta dietro ilSole e il comportamento razionale di determinate forze a esso associate sono evidenziati da
"insolite comete" al cui proposito si sono accumulate informazioni in considerevolequantit. Talora tali "comete" transitano dietro il Sole senza, tuttavia, ripresentarsi
nuovamente, quasi fossero delle astronavi. Quando la cometa Arend-Roland comparve(1956) da dietro il Sole, sulla sua coda vi era un trasmettitore che cambi pi volte frequenza
e, separandosi dalla cometa, si rifugi nuovamente dietro il Sole. Un fatto ancora piincredibile riguarda le "comete" che hanno eseguito una sorta di voli di ricognizione,
oltrepassando a turno, i pianeti del Sistema Solare. Anche le due sonde spaziali sovietiche
Phobos 1 e Phobos 2 (1988-89) scomparvero misteriosamente in quanto testimoniscomodi. Lultima foto scattata dalla Phobos 2 (28/03/89) ritraeva un enorme oggetto ellittico
a forma di sigaro che con tutta evidenza deviava la sonda ".
Quale corpo celeste segner linizio della catastrofe, dal momento che in procinto diesplodere anche una mega tempesta solare,
TEMPESTA SOLARE:
che potrebbe destabilizzare nuovamente lorbita del Dodicesimo Pianeta (quello degli Dei,
secondo le antiche scritture) come gi avvenuta nel XVII secolo? Non credo che un anno inpi, o in meno, faccia molta differenza, ma invito il lettore ad approfondire largomento, se lo
desidera.
COME AFFRONTARE E SUPERARE LE PROBLEMATICHE DERIVANTI DALLA PROSSIMA
TEMPESTA SOLARE ANNUNCIATA DALLA NASA E DALLESA
PREMESSO:
Fonte: NASA (file: 2012-catastrophic-sun-storm-document) // Estratto
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20/4/2014