D.Lgs. 231/01
CODICE ETICO E COMPORTAMENTALE
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo
Modello di Organizzazione Gestione e Controllo
Ex D. Lgs. 231/01
Codice Etico e comportamentale
Edizione 2 – revisione del 07 luglio 2016
Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 e ss.mm.ii e Legge 190/2012
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Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo
Indice
Premessa ............................................................................................................. 1
1. Aspetti generali ................................................................................................. 2
1.1 Mission ........................................................................................................ 2
1.2 Destinatari .............................................................................................. 3
1.3 Compiti dei vertici aziendali ............................................................................ 3
1.4 Compito dell’Organo Amministrativo ................................................................ 4
1.5 Compiti dell’Organismo di Vigilanza e del Responsabile per l’attuazione del Piano
Anticorruzione .................................................................................................... 5
2 Principi generali .................................................................................................. 6
2.1 Rispetto di leggi e regolamenti ........................................................................ 6
2.2 Tracciabilità e trasparenza delle attività ........................................................... 6
2.3 Rapporti con pubblici dipendenti, pubbliche amministrazioni e interlocutori privati . 7
2.4 Relazioni esterne ........................................................................................... 9
2.5 Professionalità e valorizzazione delle risorse umane ........................................... 9
2.6 Riservatezza ................................................................................................. 9
2.7 Conflitto d’interessi .......................................................................................10
2.8 Tutela della Privacy ......................................................................................11
2.9 Tutela ambientale ........................................................................................11
2.10 Rispetto della normativa in materia di antiterrorismo, antiriciclaggio e di lotta ai
reati transnazionali ............................................................................................11
2.11 Rispetto della normativa in materia di tutela dell’incolumità e personalità
individuale ........................................................................................................12
2.12 Rispetto della normativa in materia di lotta alla criminalità informatica ..............13
2.13 Comunicazioni sociali ed illeciti in materia societaria .......................................14
2.13.1 Divieto di formazione fittizia del capitale .....................................................14
2.13.2 Divieto di impedire controlli ......................................................................15
2.13.3 Divieto di illecita influenza sull’Assemblea ...................................................15
2.13.4 Divieto di ostacolare l’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza
.......................................................................................................................15
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2.13.5 Divieto di compiere operazioni in pregiudizio dei creditori .............................15
2.13.6 Obbligo di comunicazione del conflitto di interessi ........................................16
2.13.7 Divieto di indebita restituzione dei conferimenti ...........................................16
2.13.8 Divieto di illegale ripartizione degli utili e delle riserve ..................................16
2.13.9 Divieto di accordi corruttivi tra privati.........................................................16
2.14 Doveri dei dipendenti e dei collaboratori ........................................................16
3 Aree di applicazione ...........................................................................................16
3.1 Rapporti con le risorse umane ........................................................................16
3.2 Rapporti gerarchici all’interno della Società ......................................................20
3.3 Rapporti con la collettività .............................................................................21
3.4 Rapporti con utenti/clienti e fornitori ...............................................................21
4. Politica informativa ...........................................................................................23
4.1 Comunicazione aziendale ..............................................................................23
4.2 Uso di informazioni riservate .........................................................................23
4.3 Protezione del patrimonio della Società ...........................................................24
4.4 Trasparenza della contabilità .........................................................................24
4.5 Controlli interni ............................................................................................24
5. Diffusione del Codice Etico .................................................................................25
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Premessa
L’art. 6 del Decreto Legislativo n. 231/01 stabilisce che l’Ente non risponde del reato
commesso nel suo interesse o a suo vantaggio nel caso in cui dimostri di aver “adottato
ed efficacemente attuato”, prima della commissione del fatto, “modelli di organizzazione
e di gestione (ulteriormente qualificati come modelli di controllo nell’art. 7 del
D.Lgs.231/01) idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi”.
Questo Codice Etico (qui di seguito indicato come il “Codice”) è parte integrante del
Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo di Sviluppo Basilicata S.p.A. (di seguito
anche individuata come “Società”), evidenza della responsabilità sociale d’impresa di cui
l’azienda si fa portatrice, ed esprime gli impegni e le responsabilità etiche nella
conduzione delle attività aziendali assunti da tutti coloro che, a qualsiasi titolo, operano
nella Società, indicando le norme di comportamento da osservare nei confronti di tutti gli
interlocutori della Società.
Il Codice Etico di Sviluppo Basilicata ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001 è aggiornato nel
presente documento “Codice etico e comportamentale”, in quanto estende l’ambito di
applicazione alla Legge 6 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”.
Il “Codice etico e comportamentale” osserva anche, per quanto applicabile, il Decreto del
Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 “Regolamento recante codice di
comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del D. Lgs. 30 marzo
2001, n. 165”.
L’adozione del presente Codice è espressione di un contesto aziendale nel quale obiettivo
primario è quello di soddisfare le necessità e le aspettative degli interlocutori tutti
attraverso un elevato standard di professionalità ed il divieto di quelle condotte che si
pongono in contrasto con le disposizioni di legge e con i valori che la Società intende
promuovere.
In nessun caso, il perseguimento dell’interesse o del vantaggio della Società può
giustificare una condotta non in linea con il presente Codice.
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1. Aspetti generali
1.1 Mission
Sviluppo Basilicata opera quale società finanziaria regionale a sostegno dello sviluppo,
della ricerca e della competitività del territorio della Regione Basilicata.
Per il conseguimento di tali finalità la Società:
• concorre all’attuazione dei programmi regionali e locali di sviluppo economico,
sociale e del territorio nell’ambito della programmazione economica e territoriale
della Regione Basilicata;
• svolge, nel quadro della politica di programmazione, attività strumentali alle
funzioni della Regione Basilicata aventi carattere finanziario e di servizio.
In particolare:
• svolge attività finanziarie finalizzate a sostenere lo sviluppo delle iniziative
economiche della Regione Basilicata;
• fornisce assistenza tecnica alla Regione Basilicata ed alle altre Amministrazioni
Pubbliche che, direttamente o indirettamente, contribuiscono allo sviluppo delle
iniziative economiche nel territorio della Regione Basilicata;
• promuove e potenzia iniziative economiche dirette allo sviluppo dell’economia
della regione, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese;
• promuove, anche in collaborazione con enti locali, iniziative che interessino la
realizzazione di obiettivi conformi ai documenti di programmazione e
pianificazione regionale e territoriale.
Il raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Basilicata è perseguito, da parte di tutti
coloro che operano nella Società, con lealtà, serietà, onestà, competenza e trasparenza,
nell’assoluto rispetto delle leggi e delle normative vigenti.
Tra i propri obiettivi, la Società si impegna a predisporre gli strumenti organizzativi atti a
prevenire la violazione dei principi enucleati nel presente documento da parte dei propri
dipendenti, collaboratori e consulenti; a vigilare sulla loro osservanza e concreta
implementazione e ad aggiornare gli strumenti in maniera adeguata e continuativa.
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Nello svolgimento della propria attività Sviluppo Basilicata si pone con senso di
responsabilità e con integrità morale l’obiettivo di contribuire al processo di sviluppo
dell’economia della Regione Basilicata e pertanto:
- attua con trasparenza e rispetta modelli di comportamento ispirati
all’autonomia, integrità morale e rigore professionale e sviluppa le azioni
coerenti;
- osserva la normativa vigente a livello comunitario, nazionale e regionale e
le disposizioni emanate dalla Regione Basilicata;
- rispetta i legittimi interessi di clienti, fornitori, dipendenti, investitori,
beneficiari dei finanziamenti regionali e partners;
- si conforma ai principi contenuti nel presente Codice.
1.2 Destinatari
Le disposizioni del presente Codice si applicano a tutto il personale dipendente, ivi
compreso quello con qualifica dirigenziale, qualunque sia la tipologia del contratto di
lavoro.
La Società estende, inoltre, gli obblighi di condotta previsti dal presente Codice, in quanto
compatibili, a tutti i collaboratori o consulenti (con qualsiasi tipologia di contratto o
incarico e a qualsiasi titolo), nonché ai titolari di organi sociali, e, altresì, ai collaboratori
a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che operano in favore della
Società. A tale fine, negli atti di incarico o nei contratti di acquisizioni delle collaborazioni,
delle consulenze o dei servizi, la Società inserisce apposite disposizioni o clausole di
risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal
presente Codice.
1.3 Compiti dei vertici aziendali
Gli Organi della Società, nella consapevolezza delle proprie responsabilità, si ispirano ai
principi contenuti nel presente Codice di comportamento, informando la propria attività a
valori di onestà, integrità, lealtà, correttezza, rispetto delle persone, delle regole, e
collaborazione reciproca.
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L’impegno dell’Organo Amministrativo e del Direttore Business è la conduzione
responsabile dell’impresa, nel perseguimento di obiettivi di creazione di valore; l’impegno
dei Sindaci è l’esatto espletamento delle funzioni loro affidate dall’ordinamento.
La collaborazione tra Organo Amministrativo, Direttore Business e Sindaci si basa su un
sistema equilibrato di relazioni, in cui i diversi ruoli di gestione, coordinamento, indirizzo
e controllo trovano armonico contemperamento.
Grava sui singoli la valutazione delle situazioni di conflitto d’interesse o di incompatibilità
di funzioni, incarichi e posizioni all’esterno così come all’interno della Società.
È fatto onere ai vertici aziendali di usare il massimo rigore nell’apprezzamento di tali
circostanze, a vantaggio di un rapporto trasparente e proficuo di Sviluppo Basilicata con
le varie componenti della collettività, degli stakeholders e con il pubblico.
La legittima manifestazione di posizioni divergenti non può andare a detrimento
dell’immagine e del prestigio della Società, che è responsabilità degli organi di vertice
difendere e promuovere.
Eventuali interviste, dichiarazioni ed ogni intervento in pubblico devono avvenire in un
quadro di stretta coerenza con tale principio e limitatamente alle competenti aree/servizi
aziendali.
Le informazioni ricevute per ragioni di ufficio sono considerate riservate e ne è vietato
ogni uso non derivante dall’espletamento istituzionale delle funzioni cui ciascuno è
preposto.
Gli impegni di lealtà e riservatezza assunti accettando la carica, vincolano Organo
Amministrativo, Sindaci e Direttore alla Società, anche successivamente alla cessazione
del rapporto di lavoro.
1.4 Compito dell’Organo Amministrativo
E’ compito dell’Organo Amministrativo aggiornare il Codice al fine di adeguarlo alle nuove
normative ed all’evoluzione della sensibilità civile nonché prendere decisioni in materia di
violazione del Codice segnalate dall’Organismo di Vigilanza e considerate di significativa
rilevanza.
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1.5 Compiti dell’Organismo di Vigilanza e del Responsabile per l’attuazione del
Piano Anticorruzione
L’Organismo di Vigilanza, istituito ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001, è tenuto al rispetto
delle norme comportamentali di cui al precedente paragrafo, ha il compito di vigilare sul
rispetto, l’adeguatezza e l’aggiornamento del Modello di organizzazione, gestione e
controllo per la prevenzione dei reati ex D. Lgs. n. 231/01, nonché sul rispetto e sulla
applicazione dei principi etici enunciati nel presente documento.
L’Organismo di Vigilanza, in relazione al Codice Etico ed al Modello di organizzazione,
gestione e controllo, si occupa:
- di monitorare le iniziative relative alla loro conoscenza e comprensione;
- di vigilare sulla loro effettiva applicazione;
- di analizzare le proposte di revisione;
- di proporre all’Organo Amministrativo le relative modifiche ed integrazioni;
- di ricevere ed analizzare le segnalazioni di violazione;
- di formulare proposte in ordine all’eventuale adozione di provvedimenti
sanzionatori nei casi di accertata violazione.
Il Responsabile per l’attuazione del Piano Anticorruzione per quanto previsto dalle
normative anticorruzione (con particolare riferimento alla L. 190/2012) si occupa:
- di proporre aggiornamenti al Piano Anticorruzione;
- di disporre, dopo l’approvazione del Piano, la sua trasmissione al Socio Unico;
- di provvedere alla verifica dell’efficace attuazione del Piano e della sua idoneità;
- di proporre le modifiche al Piano in caso di accertamento di significative violazioni di
mutamenti dell’organizzazione;
- di definire e attua i programmi di formazione;
- di curare che siano rispettate le disposizioni in materia di rotazione degli incarichi e di
inconferibilità e incompatibilità degli incarichi;
- di redigere e pubblicare una relazione annuale sull’attività svolta, in base alle indicazioni
fornite dalle competenti Autorità;
- di segnalare alle competenti autorità giudiziarie (Corte dei Conti, Procura della
Repubblica) eventuali illeciti riscontrati.
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Tutti i soggetti interessati, interni ed esterni, sono tenuti a segnalare verbalmente o per
iscritto eventuali inosservanze del presente Codice e del Modello di organizzazione e
gestione e ogni richiesta di violazione del medesimo, da chiunque proveniente, al proprio
responsabile e all’Organismo di Vigilanza.
Per qualsiasi violazione della normativa in materia di anticorruzione - effettiva oppure
potenziale - commessa da soggetti dell’azienda oppure da terzi, le segnalazioni vanno
fatte al Responsabile per l’attuazione del Piano Anticorruzione, fermo restando l’obbligo di
denuncia all’autorità giudiziaria, segnalandola a quest’ultimo. I Dipendenti sono tenuti
altresì a segnalare eventuali violazioni anche ai propri superiori.
L’Organismo di Vigilanza e il Responsabile per l’attuazione del Piano Anticorruzione
garantiscono la riservatezza agli autori delle segnalazioni al fine di evitare qualsiasi tipo
di ritorsione, discriminazione o penalizzazione.
2 Principi generali
2.1 Rispetto di leggi e regolamenti
Sviluppo Basilicata opera nel rispetto delle leggi vigenti, dell’etica professionale e dei
regolamenti interni. La mancata conoscenza delle leggi non esonera da alcuna
responsabilità.
2.2 Tracciabilità e trasparenza delle attività
Tutte le azioni e le operazioni della Società devono essere legittime e devono avere una
registrazione adeguata. In particolare deve essere assicurata la tracciabilità del processo
di decisione, autorizzazione e svolgimento delle operazioni stesse.
Per ogni operazione vi deve essere un adeguato supporto documentale che consenta di
procedere, in ogni momento, all’effettuazione di controlli che attestino le caratteristiche e
le motivazioni dell’operazione medesima ed individuino chi ha autorizzato, effettuato,
registrato e verificato la stessa.
I dipendenti ed i collaboratori di Sviluppo Basilicata sono tenuti a dare informazioni
complete, trasparenti, comprensibili ed accurate, in modo da permettere ai destinatari di
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assumere decisioni consapevoli, in merito alle relazioni da intrattenere con la Società
stessa.
La Società opera in conformità agli obblighi di trasparenza previsti in capo alle pubbliche
amministrazioni e soggetti assimilati ai sensi del D. Lgs. n. 33/2013, così come
modificato dal D.L. n. 90/2014 e, a tal fine, Responsabile per la prevenzione della
corruzione è anche Responsabile per la Trasparenza.
2.3 Rapporti con pubblici dipendenti, pubbliche amministrazioni e interlocutori
privati
È fatto assoluto divieto di:
a) offrire o accettare, per sé o per altri, denaro, doni, prestazioni o altre utilità a/da
dirigenti, funzionari o dipendenti della Pubblica Amministrazione, e/o da soggetti
privati, per compiere o aver compiuto atti del proprio ufficio o per ottenere o
concedere un trattamento più favorevole in relazione a qualsiasi rapporto
intrattenuto con interlocutori pubblici o privati;
b) accettare/offrire, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quello d’uso di
modico valore, effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di
cortesia e nell’ambito delle consuetudini internazionali. Per normali relazioni di
cortesia si intende un riconoscimento del valore etico e morale della persona che
esula dalla prestazione effettuata. Tale riconoscimento può essere
accettato/offerto, anche più di una volta, sotto forma di regali o altre utilità che
siano di tipo esclusivamente materiale, purché il loro valore complessivo non
superi nel corso dell’anno il limite massimo di euro 100,00 (cento/00);
c) destinare a finalità diverse da quelle per cui sono stati concessi contributi,
sovvenzioni o finanziamenti ottenuti dallo Stato, da altro ente pubblico o dalla
Comunità europea; è fatto altresì divieto di utilizzare o presentare dichiarazioni o
documenti falsi o attestanti cose non vere ovvero omettere informazioni dovute e,
comunque, porre in essere alcun artificio o raggiro al fine di conseguire le predette
erogazioni o qualunque ingiusto profitto con danno dello Stato o di altro ente
pubblico. I fatti rappresentati e la documentazione presentata per l’ottenimento di
finanziamenti, contributi, sovvenzioni o agevolazioni devono essere veritieri,
accurati e completi;
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d) a tutti i dipendenti e ai collaboratori della Società che, a qualsiasi titolo,
direttamente o indirettamente accedono a sistemi informatici o telematici della
Pubblica Amministrazione di alterarne in qualsiasi modo il funzionamento
intervenendo senza diritto e con qualsiasi modalità su dati, informazioni e
programmi.
Nel caso in cui si ricevano denaro, doni, o altre utilità, salvo quanto sopra detto al punto
b), è necessario darne comunicazione al proprio responsabile e all’O.d.V., e provvedere
direttamente alla restituzione degli stessi al donante.
Quando è in corso una qualsiasi trattativa, richiesta o rapporto con la Pubblica
Amministrazione, il personale incaricato non deve cercare di influenzare impropriamente
le decisioni della controparte.
Se la Società utilizza un consulente o un soggetto terzo per essere rappresentata nei
rapporti verso la Pubblica Amministrazione, nei confronti del consulente e del suo
personale o nei confronti del soggetto terzo sono applicate le stesse direttive valide per i
dipendenti e i collaboratori della Società.
Inoltre la Società non dovrà farsi rappresentare nei rapporti con la Pubblica
Amministrazione da un consulente o da un soggetto terzo quando si possano creare
conflitti d’interesse.
Nel corso di qualsiasi trattativa non è consentito proporre o esaminare proposte di
possibilità d’impiego o di altra forma di collaborazione, offrire o ricevere omaggi, offrire o
ricevere informazioni riservate e ogni altra attività che possa avvantaggiare a titolo
personale il rappresentante della Pubblica Amministrazione.
Tutte le predette regole di comportamento relative ai rapporti con appartenenti alla
Pubblica Amministrazione devono essere osservate anche con riferimento ai membri degli
organi della Comunità europea e di funzionari della Comunità europea e di Stati esteri.
Nella selezione dei fornitori, la Società utilizza criteri oggettivi e trasparenti e si basa
esclusivamente su parametri di qualità del bene o servizio, prezzo, garanzie di
assistenza, equità e correttezza, evitando ogni possibile pressione indebita tale da
mettere in dubbio l’imparzialità posta nella scelta dei fornitori stessi.
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2.4 Relazioni esterne
Nelle relazioni con tutte le controparti, Sviluppo Basilicata si impegna ad evitare ogni
discriminazione in base all’età, al sesso, allo stato di salute, all’origine etnica, alla
nazionalità, alle opinioni politiche e alle credenze religiose.
2.5 Professionalità e valorizzazione delle risorse umane
Sviluppo Basilicata è impegnata a valorizzare le competenze delle proprie risorse umane,
valore assoluto per il prestigio e la credibilità dell’azienda, mettendo a disposizione delle
medesime idonei strumenti di formazione, di aggiornamento professionale e di sviluppo.
2.6 Riservatezza
Sviluppo Basilicata garantisce, in conformità alle disposizioni di legge, la riservatezza
delle informazioni in proprio possesso. Ai dipendenti della Società è fatto divieto di
utilizzare informazioni riservate per scopi non connessi all’esercizio della propria attività
professionale.
I dipendenti devono mantenere un comportamento corretto, rispettoso delle persone,
delle istituzioni, nonché delle norme e devono contribuire alla diffusione della cultura
dell’etica, dell’integrità, della legalità e della correttezza, in ogni situazione ed ambiente.
Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative con pubblici ufficiali
nell’esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta, né menziona la posizione che
ricopre nella Società per ottenere utilità che non gli spettino e non assume nessun altro
comportamento che possa nuocere all’immagine della Società.
Il dipendente rispetta il segreto d’ufficio e mantiene riservate le notizie e le informazioni
apprese nell’esercizio delle sue funzioni, che non siano oggetto di trasparenza in
conformità alle vigenti disposizioni normative; consulta i soli atti e fascicoli direttamente
collegati alla propria attività e ne fa un uso conforme ai doveri d’ufficio, consentendone
l’accesso a coloro che ne abbiano titolo, in conformità alle disposizioni impartite dal
responsabile. Il dipendente non utilizza a fini privati le informazioni di cui dispone per
ragioni d’ufficio.
I rapporti con i mezzi di informazione sugli argomenti istituzionali sono tenuti,
prioritariamente ed in via principale dai dipendenti facenti capo alle strutture deputate
alla comunicazione istituzionale, a ciò appositamente incaricati.
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Il dipendente, salvo il diritto di esprimere valutazioni o diffondere informazioni a tutela
dei diritti sindacali e dei cittadini:
a) evita ogni dichiarazione pubblica, ivi compresa la pubblicazione sulla rete internet
(forum, blog, social network), concernente la sua attività di servizio;
b) si astiene da qualsiasi comportamento o dichiarazione, anche quella resa sulla rete
internet (forum, blog, social network), che possa nuocere agli interessi, al prestigio ed
all’immagine della Società.
2.7 Conflitto d’interessi
Nello svolgimento di ogni attività, Sviluppo Basilicata opera per evitare di incorrere in
situazioni di conflitto di interesse, reale o anche soltanto potenziale. Fra le ipotesi di
“conflitto di interesse”, oltre a quelle definite dalla legge e dal presente Codice, si
intende, in via generale, il caso in cui un dipendente o collaboratore operi per il
soddisfacimento di un interesse diverso da quello della Società e del suo azionista per
trarne un vantaggio di natura personale. In particolare tutto il personale e i collaboratori,
nell’esercizio delle proprie mansioni, devono astenersi dal partecipare alle attività in cui si
possa manifestare un conflitto di interessi, intendendosi per tale ogni situazione o
rapporto che, anche solo potenzialmente, veda coinvolti interessi personali o di altre
persone a essi collegate. Nell’esclusivo interesse della Società, il personale e i
collaboratori devono garantire decisioni neutre e imparziali.
Il conflitto di interessi può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non
patrimoniali.
I dipendenti e i collaboratori della Società devono rendere noti tutti i conflitti di interessi
e discuterne con il Responsabile dell’area/servizio di appartenenza, che effettuerà la
valutazione circa la situazione segnalata e le decisioni da assumere.
Ove il responsabile dell’area/servizio di appartenenza ritenga che non sussistano, nel
caso concreto, situazioni di conflitto di interessi che integrano il presupposto per l’obbligo
di astensione, motiva le ragioni di detta valutazione, informando l’Organismo di Vigilanza
e, laddove di sua competenza, il Responsabile per l’attuazione del Piano Anticorruzione
degli esiti della valutazione svolta.
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La situazione di conflitto d’interessi che riguardi i Dirigenti deve essere resa nota
all’Organo Amministrativo della Società a cui è rimessa la valutazione circa le iniziative da
assumere.
La situazione di conflitto d’interessi che riguardi l’Organo Amministrativo deve essere
resa nota all’Organismo di Vigilanza e, laddove di sua competenza, al Responsabile per
l’attuazione del Piano Anticorruzione, a cui è rimessa la valutazione circa le iniziative da
assumere.
2.8 Tutela della Privacy
La Società garantisce che le informazioni e i dati acquisiti e gestiti dal personale e dai
collaboratori nell’esercizio della propria attività lavorativa ed eventualmente inseriti in
apposite banche dati vengano utilizzati nei limiti stabiliti dalle procedure aziendali e nel
rispetto della normativa nazionale a tutela della privacy. La Società si impegna, altresì, a
proteggere le informazioni relative ai propri dipendenti e collaboratori, evitando ogni uso
improprio delle suddette informazioni.
2.9 Tutela ambientale
Sviluppo Basilicata è impegnata nella salvaguardia dell’ambiente come bene primario. A
tale scopo, orienta le proprie scelte, in modo da garantire la compatibilità tra iniziativa
economica ed esigenze ambientali, non solo nel rispetto della normativa vigente, ma
anche tenendo conto dello sviluppo della ricerca scientifica e delle migliori esperienze in
materia.
2.10 Rispetto della normativa in materia di antiterrorismo, antiriciclaggio e di
lotta ai reati transnazionali
La Società riconosce il primario valore dei principi di ordine democratico e di libera
determinazione politica cui si informa lo Stato.
È pertanto vietato e del tutto estraneo qualsiasi comportamento che possa costituire o
essere collegato ad attività terroristica o di eversione dell’ordine democratico dello Stato
o che possa costituire o essere collegato a reati transnazionali afferenti l’associazione per
delinquere, anche di tipo mafioso, l’induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere
dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria, il favoreggiamento personale, nonché
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afferenti l’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati
esteri e al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, ovvero ancora afferenti
possibili violazioni delle disposizioni contro le immigrazioni clandestine.
È inoltre vietato qualsiasi comportamento che possa integrare i reati di ricettazione,
riciclaggio, l’impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e l’autoriciclaggio e
che sia eseguito in violazione di quanto prescritto dal D. Lgs. 231/07 in materia di
antiriciclaggio.
Ogni dipendente o collaboratore che, nello svolgimento della propria attività lavorativa,
venga a conoscenza della commissione di atti o comportamenti che possano costituire
attività terroristica di qualunque genere o connessa ai reati transnazionali e non sopra
indicati, di aiuto o finanziamento a tali attività o comunque di eversione dell’ordine
democratico deve, salvi gli obblighi di legge, darne immediata notizia ai propri superiori e
all’Organismo di Vigilanza.
E’ fatto divieto a ciascun lavoratore o collaboratore di coinvolgere la Società
nell’acquisizione di beni o altra utilità proveniente da attività illecite (realizzate da terzi o
dal lavoratore/collaboratore stesso, direttamente o in concorso con terzi) o in transazioni
effettuate con denaro proveniente (o che si sospetti provenire) da operazioni illecite
(realizzate da terzi o dal lavoratore/collaboratore stesso, direttamente o in concorso con
terzi).
Ogni operatore è tenuto, pertanto, ad utilizzare e impiegare unicamente risorse
economiche e finanziarie di cui sia stata verificata la provenienza e solo per operazioni
che risultino adeguatamente registrate e documentate.
2.11 Rispetto della normativa in materia di tutela dell’incolumità e personalità
individuale
La Società ha come valore imprescindibile la tutela della incolumità della persona, della
libertà e della personalità individuale. Essa pertanto ripudia qualunque attività che possa
comportare una lesione dell’incolumità individuale e ogni possibile forma di finanziamento
che possa favorire o alimentare l’espletamento di tali pratiche, nonché ogni possibile
sfruttamento o riduzione in stato di soggezione della persona.
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La Società attribuisce altresì primaria rilevanza alla tutela dei minori e alla repressione
dei comportamenti di sfruttamento di qualsiasi natura posti in essere nei confronti dei
medesimi.
A tal fine è pertanto vietato e del tutto estraneo un utilizzo non corretto degli strumenti
informatici della Società e, in particolare, un utilizzo dei medesimi volto a porre in essere
o anche solo ad agevolare possibili condotte afferenti il reato di pornografia minorile,
eventualmente avente ad oggetto anche immagini virtuali.
Inoltre, al fine di garantire il pieno rispetto della persona, la Società è impegnata a
rispettare e a far rispettare ai propri dipendenti, fornitori, collaboratori e partner, la
normativa vigente a tutela del lavoro, con particolare attenzione al lavoro minorile,
attraverso la predisposizione di specifiche clausole risolutive del contratto che prevedono
il rispetto del Codice Etico.
Ogni dipendente o collaboratore che, nello svolgimento della propria attività lavorativa,
venga a conoscenza della commissione di atti o comportamenti che possano favorire la
lesione della incolumità personale come sopra individuata, nonché costituire sfruttamento
o riduzione in stato di soggezione della persona, deve, salvi gli obblighi di legge, darne
immediata notizia ai propri superiori e all’Organismo di Vigilanza.
2.12 Rispetto della normativa in materia di lotta alla criminalità informatica
La strumentazione informatica della Società deve essere utilizzata nel pieno rispetto delle
leggi vigenti e delle specifiche procedure interne.
È pertanto vietato e del tutto estraneo alla Società un utilizzo non corretto degli
strumenti informatici della Società dal quale possa derivare la commissione di condotte
integranti l’accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico di terzi,
l’intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o
telematiche, il danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici privati o
anche utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità e il
danneggiamento di sistemi informatici o telematici sia privati che di pubblica utilità.
Inoltre, è altresì assolutamente vietata la detenzione e diffusione abusiva di codici di
accesso a sistemi informatici o telematici, la diffusione di apparecchiature, dispositivi o
programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o
D.Lgs. 231/01
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telematico, nonché l’installazione di apparecchiature atte a intercettare, impedire o
interrompere comunicazioni informatiche o telematiche.
2.13 Comunicazioni sociali ed illeciti in materia societaria
In conformità all’assoluto rispetto delle norme di legge vigenti in materia, si raccomanda
la piena osservanza dei principi di veridicità e correttezza in relazione a qualunque
documento giuridicamente rilevante nel quale si evidenzino elementi economici,
patrimoniali e finanziari relativi alla Società.
Nella gestione della contabilità, tutti i dipendenti della Società devono garantire sempre e
comunque, la verità, completezza e tempestività delle informazioni contabili; che ogni
operazione o transazione sia autorizzata, verificabile, legittima, coerente e congrua;
l’accurata registrazione contabile e tracciabilità di ciascuna operazione.
Tutti i lavoratori e i collaboratori sono, inoltre, obbligati a tenere un comportamento
corretto, trasparente e collaborativo, nel rispetto delle norme di legge, in tutte le attività
finalizzate alla formazione del bilancio e delle altre comunicazioni sociali, alla
formalizzazione di deliberazioni di operazioni societarie rilevanti, alla distribuzione degli
utili di esercizio, delle riserve e restituzione dei conferimenti, al fine di fornire all’Azionista
e ai terzi una informazione veritiera e corretta sulla situazione economica, patrimoniale e
finanziaria della Società.
E’ fatto, pertanto, divieto di:
- rappresentare o trasmettere, in ogni fase dei processi contabili, finanziari e
elaborazione e rappresentazione in bilancio o altre comunicazioni sociali, dati falsi,
lacunosi o, comunque, non rispondenti alla realtà, sulla situazione economica,
patrimoniale e finanziaria della Società;
- omettere dati ed informazioni imposti dalla legge sulla situazione economica,
patrimoniale e finanziaria della Società.
La Società garantisce un’attività di formazione di base verso tutti i responsabili di
area/servizio affinché conoscano le principali nozioni in tema di bilancio.
2.13.1 Divieto di formazione fittizia del capitale
È fatto espresso divieto, attraverso qualsiasi condotta, di alterare la documentazione
societaria o evitare qualsiasi controllo sulla conformità degli adempimenti di legge, al fine
D.Lgs. 231/01
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di porre in essere atti volti ad aumentare fittiziamente il capitale sociale.
Nello stesso senso, è fatto divieto di formare o aumentare fittiziamente il capitale della
Società mediante attribuzione di azioni per somma inferiore al loro valore nominale,
sottoscrizione reciproca di azioni, sopravvalutazione rilevante dei conferimenti di beni in
natura o di crediti, ovvero del patrimonio della Società nel caso di trasformazione
2.13.2 Divieto di impedire controlli
È fatto espresso divieto, attraverso qualsiasi condotta, di impedire od ostacolare lo
svolgimento delle attività di controllo o di revisione legalmente attribuite al socio, agli
altri organi sociali o alla società di revisione.
2.13.3 Divieto di illecita influenza sull’Assemblea
È fatto divieto a chiunque di porre in essere una condotta simulata o fraudolenta
finalizzata ad influenzare le decisioni dell’Assemblea allo scopo di procurare a sé o ad altri
un ingiusto profitto.
2.13.4 Divieto di ostacolare l’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di
vigilanza
È fatto altresì divieto di esporre alle autorità pubbliche di vigilanza, nelle comunicazioni
previste in base alla legge e al fine di ostacolare l’esercizio delle funzioni di vigilanza, fatti
materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria
della Società, ovvero di occultare con altri mezzi fraudolenti fatti che dovrebbero essere
comunicati.
Tale principio va osservato anche in relazione a informazioni relative a beni posseduti o
amministrati dalla Società per conto di terzi.
Non si può, in qualsiasi forma, anche omettendo le comunicazioni dovute alle predette
autorità pubbliche di vigilanza, consapevolmente ostacolare le funzioni delle medesime.
2.13.5 Divieto di compiere operazioni in pregiudizio dei creditori
È fatto inoltre divieto di effettuare, in violazione delle disposizioni di legge a tutela dei
creditori, riduzioni del capitale sociale, fusioni o scissioni, cagionando danno ai creditori
stessi.
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2.13.6 Obbligo di comunicazione del conflitto di interessi
L’Amministratore deve dare notizia all’Assemblea e al Collegio Sindacale di ogni interesse
che, per conto proprio o di terzi, abbia in una determinata operazione della società,
precisandone la natura, i termini, l’origine e la portata. 2.13.7 Divieto di indebita restituzione dei conferimenti
Al di fuori dei casi di legittima riduzione del capitale sociale, è fatto divieto di restituire,
anche simulatamente, i conferimenti all’Azionista. 2.13.8 Divieto di illegale ripartizione degli utili e delle riserve
È vietato distribuire utili o acconti su utili non effettivamente conseguiti o destinati per
legge a riserva, ovvero restituire riserve, anche non costituite con utili, che non possono
per legge essere distribuite. 2.13.9 Divieto di accordi corruttivi tra privati
I rapporti con gli interlocutori di società terze (società del settore, fornitori), devono
essere improntati a criteri e comportamenti di assoluta correttezza, collaborazione, lealtà
e reciproco rispetto. E’ fatto divieto, pertanto, di offrire beni o servizi o altre utilità a
qualsiasi interlocutore terzo perché ponga in essere atti che possano nuocere all’azienda
di appartenenza e favorire, invece, la Società.
2.14 Doveri dei dipendenti e dei collaboratori
Sviluppo Basilicata si attende dai propri dipendenti e collaboratori, nello svolgimento delle
proprie mansioni, comportamenti eticamente ineccepibili, oltre che legalmente e
professionalmente corretti, atti a rinsaldare la fiducia reciproca ed a consolidare
l’immagine della Società.
3 Aree di applicazione
3.1 Rapporti con le risorse umane
Il “fattore umano” costituisce la risorsa chiave della Società. Esso viene valorizzato
attraverso particolare attenzione agli aspetti motivazionali e alle specifiche esigenze
formative, tenendo conto delle potenzialità individuali nonché favorendo le condizioni per
un ambiente di lavoro propositivo, gratificante e non conflittuale.
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La Società:
- garantisce l’integrità fisica e morale del suo personale nonché condizioni di
lavoro rispettose della dignità individuale ed ambienti di lavoro salubri e
sicuri;
- adotta criteri di merito, di competenza e comunque strettamente
professionali per qualunque decisione relativa al rapporto di lavoro con i
propri dipendenti e collaboratori esterni; pratiche discriminatorie nella
selezione, assunzione, formazione, gestione, sviluppo e retribuzione del
personale, nonché ogni forma di nepotismo o di favoritismo, sono
espressamente vietate. Ogni assunzione o promozione deve effettuarsi
rispettando criteri di merito e di competenza;
- richiede ai responsabili delle aree/servizi in cui la Società è strutturata ed a
tutti i collaboratori, ciascuno per quanto di competenza, di adottare
comportamenti coerenti con i principi di cui ai punti precedenti, funzionali
alla loro corretta attuazione;
- si impegna a formare le proprie risorse in modo da condividere i principi
del Codice e facilitare il rispetto dei medesimi a tutti i livelli;
- raccoglie e tratta i dati personali, sensibili e non, dei propri dipendenti e
delle persone fisiche e/o giuridiche con le quali intrattiene relazioni o
rapporti, con il consenso degli interessati e con le modalità ed i limiti
previsti dal D. Lgs. 196/2003 in materia di tutela delle persone e dei dati
personali.
Attraverso propri servizi e risorse dedicate, Sviluppo Basilicata promuove e cura
costantemente la conoscenza del Codice e dei relativi aggiornamenti, nonché delle aree
di attività delle diverse aree/servizi con attribuzioni di responsabilità, linee di dipendenza
gerarchica, descrizione dei compiti e formazione del personale. L'informazione e la
conoscenza del Codice avviene in primo luogo attraverso la distribuzione di apposita
documentazione a tutti coloro che interagiscono con la Società. Il personale dell'azienda
potrà comunque, in qualsiasi momento, chiedere ai propri superiori consigli e chiarimenti
sui contenuti del Codice e dei protocolli e sulle mansioni ad essi attribuite.
Ogni dipendente di Sviluppo Basilicata:
D.Lgs. 231/01
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- orienta il proprio operato a professionalità, trasparenza, correttezza ed
onestà, contribuendo con colleghi, superiori e collaboratori al
perseguimento degli obiettivi comuni;
- informa la propria attività, qualunque sia il livello di responsabilità
connesso al ruolo, al più elevato grado di efficienza, attenendosi alle
disposizioni operative impartite dai livelli gerarchici superiori;
- adegua i propri comportamenti interni ed esterni ai principi ed ai valori di
cui al presente Codice, nella consapevolezza delle responsabilità di cui
Sviluppo Basilicata richiede il rispetto nel corso dell’erogazione della
prestazione lavorativa;
- considera la riservatezza principio vitale dell’attività.
Il rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti è obbligo specifico di ogni dipendente, il
quale è tenuto a segnalare al proprio responsabile:
- qualunque violazione – realizzata in ambito aziendale – di norme di legge o
regolamenti, ovvero del presente Codice;
- ogni episodio di omissione, falsificazione o trascuratezza nella tenuta della
contabilità o nella conservazione della documentazione su cui si fondano le
registrazioni contabili;
- eventuali irregolarità o malfunzionamenti relativi alla gestione e alle
modalità di erogazione delle prestazioni, nella certezza che nessun tipo di
ritorsione verrà posto in essere nei suoi confronti.
I dipendenti, collaboratori, consulenti e fornitori devono astenersi:
- dal perseguimento di interessi personali a detrimento di quelli aziendali;
- dallo sfruttamento del nome e della reputazione di Sviluppo Basilicata a
scopi privati ed analogamente dallo sfruttamento a fini personali della
posizione ricoperta all’interno di Sviluppo Basilicata e delle informazioni
acquisite nel corso della prestazione lavorativa;
- dall’adozione di atteggiamenti che possano compromettere l’immagine
della Società;
- dall’uso di beni sociali per scopi diversi da quelli ad essi propri;
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- dal consumo inutile o dall’impiego non razionale di mezzi e risorse;
- dalla diffusione a terzi o dall’uso a fini privati o comunque improprio di
informazioni e notizie riguardanti Sviluppo Basilicata o i beneficiari dei
finanziamenti;
- dall’espletamento di mansioni lavorative – anche a titolo gratuito – in
contrasto o in concorrenza con Sviluppo Basilicata o presso operatori
economici che siano fornitori della Società o destinatari di finanziamenti
pubblici gestiti dalla stessa;
- dalla diffusione di indicazioni o nozioni tecniche che non siano state
debitamente e preventivamente autorizzate;
- dall’accettare o dal tener conto di raccomandazioni o segnalazioni,
comunque denominate, in qualunque forma, a favore o a danno di soggetti
con i quali viene in contatto per ragioni del proprio ufficio;
- dalla rivelazione di informazioni riservate o dall’esternazione di opinioni e
convincimenti personali che possano arrecare nocumento all’immagine
aziendale, anche in conseguenza dell’interruzione o della risoluzione del
rapporto lavorativo con la Società, indipendentemente dalla causa;
- dal non garantire la parità di trattamento tra coloro che vengono in
contatto con Sviluppo Basilicata;
- dal partecipare ai processi decisionali o dallo svolgere attività:
• in cui siano o possano essere coinvolti interessi:
a. propri, ovvero di loro parenti, affini entro il secondo grado, del
coniuge o di conviventi;
b. di persone con cui essi abbiano rapporti di abituale frequentazione;
c. di soggetti od organizzazioni rispetto ai quali essi stessi o il
coniuge/convivente more uxorio abbiano causa pendente o grave
inimicizia o rapporti di credito o debito significativi;
d. di soggetti od organizzazioni con cui essi abbiano un rapporto di
lavoro/incarico professionale;
e. di soggetti od organizzazioni di cui essi siano tutore, curatore,
procuratore o agente;
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f. di enti, associazioni, anche non riconosciute, comitati, società o
stabilimenti di cui siano amministratore, gerente, dirigente, o nei
quali ricoprano cariche a qualsiasi titolo (ivi compresa la posizione
di socio o associato) e/o di rappresentanza;
• in cui, in generale (anche al di fuori dei casi sopra espressamente
previsti), si possa manifestare un conflitto di interessi, intendendosi
tale ogni situazione o rapporto che, anche solo potenzialmente, veda
coinvolti interessi personali o di altre persone a essi collegati, tali da
compromettere l’imparzialità e l’indipendenza dei comportamenti posti
in essere e delle relative decisioni;
• in cui esistano gravi ragioni di opportunità e/o convenienza, che, come
previsto per le situazioni di conflitto di interessi, devono essere
comunicate al Responsabile dell’area/servizio di appartenenza.
L’osservanza del presente Codice costituisce parte integrante delle obbligazioni
contrattuali dei dipendenti, anche ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 2104 cod. civ.1.
La violazione del presente Codice può costituire inadempimento contrattuale e/o illecito
disciplinare e, se del caso, può comportare il risarcimento dei danni eventualmente
derivanti alla Società da tale violazione, in conformità alla vigente normativa ed ai
contratti collettivi come di volta in volta applicabili.
3.2 Rapporti gerarchici all’interno della Società
I rapporti tra i livelli di responsabilità, connessi alle differenti posizioni gerarchiche
esistenti nella Società, devono svolgersi con lealtà e correttezza, nel rispetto del segreto
d’ufficio.
Tutti i responsabili delle aree/servizi in cui la Società è strutturata devono esercitare i
poteri connessi alla delega ricevuta con obiettività e prudente equilibrio, rispettando la
dignità della persona dei propri collaboratori dei quali devono curare adeguatamente la
crescita professionale. Per quanto concerne le modalità di esercizio dei poteri attribuiti si 1 L’art. 2104 c.c. Diligenza del prestatore di lavoro recita espressamente: Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta, dall’interesse dell’impresa e da quello superiore della produzione nazionale. Deve inoltre osservare le disposizioni per l’esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dall’imprenditore (2086) e dai collaboratori di questo dai quali gerarchicamente dipende (2094, 2106).
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deve fare espresso riferimento a quanto approvato dall’Organo Amministrativo della
Società.
Tutti i dipendenti devono a loro volta, prestare la massima collaborazione ai responsabili,
osservando le disposizioni per l’esecuzione del lavoro impartite da questi ultimi e, in
generale, dalla Società.
3.3 Rapporti con la collettività
Nei rapporti con le Istituzioni, Sviluppo Basilicata è consapevole della rilevanza per lo
sviluppo economico della Regione delle attività ad essa demandate e delle conseguenti
responsabilità assunte verso la collettività.
Sviluppo Basilicata mantiene con le pubbliche Autorità relazioni ispirate alla piena e
fattiva collaborazione, conformandosi ai provvedimenti assunti dagli organi preposti.
La Società:
- è consapevole dell’importanza della propria attività per lo sviluppo
economico, sociale e per il benessere generale della collettività;
- è consapevole delle sue responsabilità nel fornire servizi, nel rendicontare
l’attività alla Regione e nel gestire denaro pubblico;
- si impegna ad informare correttamente la collettività in merito alla propria
attività istituzionale;
- non eroga contributi, vantaggi o altre utilità a partiti politici ed
organizzazioni sindacali dei lavoratori, né a loro rappresentanti o candidati,
fermo il rispetto della normativa applicabile;
- rifugge il ricorso a comportamenti consistenti nell’utilizzazione,
trasformazione od occultamento di capitali di provenienza illecita;
- non ammette atti di corruzione così come previsti dalla normativa vigente;
- si impegna a non divulgare notizie o commenti falsi e/o tendenziosi.
3.4 Rapporti con utenti/clienti e fornitori
Sono di primario interesse aziendale:
- la piena soddisfazione delle esigenze dell’utente destinatario della
prestazione messa in atto da Sviluppo Basilicata;
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- la creazione di un solido rapporto con l’utente, ispirato alla cortesia, alla
correttezza e all’efficienza;
- il mantenimento di un atteggiamento professionale leale e collaborativo nei
riguardi dell’utente, che deve essere posto in condizioni di assumere
decisioni consapevoli e informate.
I principi di correttezza, professionalità, efficienza, serietà e affidabilità costituiscono la
base per l’instaurazione di un valido rapporto anche con fornitori e collaboratori esterni,
la cui scelta viene operata in funzione di valutazioni basate su elementi di riferimento
oggettivi. È fatto obbligo ai dipendenti di Sviluppo Basilicata di assicurare pari
opportunità alle aziende fornitrici in possesso dei requisiti richiesti.
La selezione dei fornitori e la determinazione delle condizioni d’acquisto devono essere
basate su una valutazione obiettiva della qualità, dell’utilità, del prezzo dei beni e servizi
chiesti, della capacità della controparte di fornire e garantire tempestivamente beni e
servizi di livello adeguato alle esigenze di Sviluppo Basilicata, nonché della sua integrità e
solidità.
Sviluppo Basilicata è disponibile alla ricerca di soluzioni amichevoli ai problemi che
dovessero insorgere con il committente/utente, nella prospettiva di superare le posizioni
divergenti e di addivenire ad una loro conciliazione. Analogo spirito informa il rapporto di
Sviluppo Basilicata con i propri fornitori e collaboratori esterni; è peraltro fatto obbligo ai
dipendenti di segnalare tempestivamente alle aree/servizi competenti eventuali problemi
di rilievo insorti, al fine di consentire l’adozione delle misure ritenute volta per volta più
opportune.
Nei rapporti con il committente, gli utenti e fornitori o con altri soggetti con i quali
vengano in contatto per motivi di lavoro, i vertici aziendali ed i dipendenti non possono
accettare omaggi o trattamenti di favore di valore più che simbolico (Rif.: paragrafo 2.3,
comma 1, lett. b), del presente Codice); grava sul dipendente l’obbligo di informare il
proprio responsabile e l’Organismo di Vigilanza delle offerte ricevute in tal senso e
provvedere direttamente alla restituzione di quanto ricevuto.
Analogamente, è vietato offrire o corrispondere indebiti compensi, omaggi o trattamenti
di favore di valore più che simbolico (Rif.: paragrafo 2.3, comma 1, lett. b), del presente
Codice) e comunque estranei alle normali relazioni di cortesia, nell’intento di favorire
illecitamente gli interessi di Sviluppo Basilicata.
D.Lgs. 231/01
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Nell’espletamento dei propri compiti Sviluppo Basilicata antepone il rispetto della legge e
l’interesse pubblico agli interessi privati propri od altrui; ispira le proprie decisioni ed i
propri comportamenti alla cura dell’interesse pubblico che le è affidato; svolge la propria
attività istituzionale in conformità allo Statuto ed alla Convenzione Quadro autorizzata
con D.G.R. Basilicata n. 1453 del 07/09/2010.
I vertici aziendali ed i dipendenti dimostrano la massima disponibilità nello svolgimento
delle proprie funzioni e favoriscono l’accesso alle informazioni a cui i terzi hanno titolo.
Il dipendente non prende impegni né fa promesse in ordine a decisioni, azioni proprie o
altrui inerenti l’ufficio, se ciò possa generare sfiducia nella Società o nella sua
indipendenza e responsabilità.
4. Politica informativa
4.1 Comunicazione aziendale
La comunicazione, all’interno ed all’esterno della Società, deve essere chiara, precisa e
veritiera onde evitare la diffusione di notizie e informazioni erronee ovvero il determinarsi
di situazioni comportanti responsabilità di qualsiasi natura e contenuto per la Società.
La comunicazione di informazioni al pubblico, in particolare, deve essere gestita dalle
strutture organizzative espressamente preposte e nel rispetto dei documenti di policy
adottati dagli organi societari.
4.2 Uso di informazioni riservate
Le informazioni e i documenti riservati, i dati personali dei collaboratori e dei fornitori, i
progetti di lavoro vanno custoditi e protetti in maniera adeguata e continua sia rispetto ai
terzi sia rispetto ai colleghi non direttamente interessati. I soggetti che, per ragioni di
lavoro, vi hanno accesso devono, comunque, trattarli secondo le istruzioni e le procedure
impartite dal datore di lavoro.
Qualora terze persone, indebitamente o fraudolentemente, cercassero di ottenere
informazioni riservate dai collaboratori della Società, questi ultimi devono darne
tempestiva comunicazione al Direttore Business, anche tramite il proprio superiore
diretto.
In particolare, ai dipendenti e ai collaboratori non espressamente autorizzati, nelle forme
e nei termini di cui al D. Lgs. 196/2003 avente ad oggetto la tutela dei dati personali, è
D.Lgs. 231/01
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vietato conoscere, registrare e divulgare i dati personali di altri dipendenti e collaboratori
o di terzi.
4.3 Protezione del patrimonio della Società
La salvaguardia del patrimonio sociale ricomprende la custodia e la protezione dei beni
materiali ed intellettuali della Società, nonché delle informazioni e dei dati di proprietà
aziendale, dei quali i dipendenti vengono a conoscenza per ragioni d’ufficio.
Per l’importanza strategica di tali informazioni, è necessaria una loro corretta
condivisione, che consenta la realizzazione degli obiettivi comuni alle diverse funzioni,
nella consapevolezza che la diffusione non autorizzata, la manomissione, l’uso indebito o
la perdita possono arrecare danni a Sviluppo Basilicata S.p.A. ed al suo azionista (o
azionisti).
4.4 Trasparenza della contabilità
La trasparenza contabile si fonda sulla veridicità, accuratezza e completezza
dell’informazione di base per le relative registrazioni contabili. Ciascun collaboratore è
tenuto ad attivarsi affinché i fatti di gestione siano rappresentati correttamente e
tempestivamente nella contabilità.
Per ogni operazione è conservata agli atti un’adeguata documentazione di supporto
dell’attività svolta, in modo da consentire:
- l’agevole registrazione contabile;
- l’individuazione dei diversi livelli di responsabilità;
- la ricostruzione accurata dell’operazione, anche per ridurre la probabilità di errori
interpretativi.
Ciascuna registrazione deve riflettere esattamente ciò che risulta dalla documentazione di
supporto.
4.5 Controlli interni
E’ politica di Sviluppo Basilicata S.p.A. diffondere a tutti i livelli una cultura orientata
all’esercizio del controllo, caratterizzata dalla consapevolezza dell’esistenza dei controlli
interni e della coscienza del contributo positivo che questi danno al miglioramento
dell’efficienza.
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La responsabilità di realizzare un sistema di controllo interno efficace è comune a ogni
livello della struttura organizzativa; conseguentemente tutti i dipendenti e gli Organi
sociali di Sviluppo Basilicata S.p.A., nell’ambito delle funzioni svolte, sono responsabili
della definizione e del corretto funzionamento del sistema di controllo.
Gli organi di controllo e di vigilanza della Società (attualmente il Collegio Sindacale e
l’Organismo di Vigilanza) e la società di revisione incaricata hanno libero accesso ai dati,
alla documentazione e alle informazioni utili per lo svolgimento delle proprie attività.
Nell’ambito delle loro competenze i dirigenti sono tenuti a essere partecipi del sistema di
controllo aziendale e a farne partecipi i propri collaboratori.
Gli amministratori, i dirigenti e i dipendenti della Società sono tenuti ad un
comportamento di massima disponibilità, trasparenza, collaborazione, tempestività e
professionalità nei confronti degli organi di controllo e di vigilanza. In nessuna circostanza
sono ammesse deroghe a tale comportamento.
5. Diffusione del Codice Etico
Il Codice è pubblicato sul sito internet della Società (www.sviluppobasilicata.it).
Tito, 07 luglio 2016
L’amministratore Unico Avv. Giampiero Maruggi
F.to in originale