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BOWERMAN: CUCINA SENZA FRONTIERE • ECONOMIA CIRCOLARE • ERBALUCE, FILM ENOICO • LATTE DI CAMMELLA OLANDESE •ANGA UN ANNO DOPO • LA PROTESTA DEL RISO •L’ENAPA PER GLI IMMIGRATI • BUYER CANADESI A ROMA E MONTEFALCO
1984 - 2014
LUGLIO-AGOSTO 2014| MONDO AGRICOLO | 3
Il camminodella sostenibilità
L’ E D I T O R I A L E
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a presidenza italiana si impegnerà a promuovere uno sviluppo più sostenibile, innovativoed ecocompatibile del settore agricolo, alimentare e della pesca nell'Unione europea,garantendo la coerenza con EXPO Milano 2015, dedicata al tema “Nutrire il pianeta,energia per la vita»: questo è quanto recita il programma di presidenza italiana in Europanel capitolo dedicato ad agricoltura, alimentare, ambiente e pesca.Ad agosto 2013, in occasione del meeting di Rimini, abbiamo presentato il progetto“EcoCloud – la rete delle idee sostenibili”. A distanza di un anno il riconoscimentodell'importanza di questo percorso trova conferma nel fatto che la sostenibilità è il fil rouge del programma di presidenza europeo per il nostro settore.Il nostro impegno su questo fronte continua, si amplia e si approfondisce. In questo ambitoabbiamo stilato il Manifesto della sostenibilità, uno strumento di valorizzazione, scambioe perfezionamento continuo di buone pratiche aziendali altamente innovative, ma anche una preziosa indicazione dei criteri secondo i quali un'impresa si può considerare “sostenibile”.Su cosa sia realmente sostenibile oggi, infatti, spesso si generano degli equivoci, cavalcati
poi per i più disparati interessi. Uno di questi, ad esempio, è che sostenibile sia sinonimo di “km 0” o di una produzione relegata ad una produttività dallecifre irrisorie. Quando invece una reale sostenibilità si sposa perfettamente con produttività, ricerca, sviluppo ed internazionalizzazione. I requisiti perché un prodotto si possa considerare sostenibile sono dettati infatti dalla “sostenibilità” dei processi di produzione (dal consumo dell'acqua,all'emissione di CO2, solo per citarne alcuni). Una corretta informazione diventa quindi fondamentale. Servono interventisistemici, complessivi e di cui produttori e consumatori possano conoscere e condividere le ragioni e la cultura che c'è a monte.
Così come sono necessari incentivi alla ricerca perché le filiere siano realmente sostenibili,in ogni loro segmento. Questo è quanto stiamo realizzando con l'agronetwork e con specifici progetti strettamente connessi a quello “EcoCloud 2.0”, che riguardanoparticolari filiere (come quella della birra e quella del grano).Un messaggio corretto e trasparente deve arrivare, quindi, sia al nostro interno e nell'ambito dello scenario nazionale sia nei mercati esteri e all'EXPO, occasionestraordinaria per promuovere il modello di agricoltura che vogliamo mostrare al mondo ed ai Paesi interessati al made in Italy.Le imprese EcoCloud testimoniano che sostenibilità e produttività possono crescereinsieme, in un percorso innovativo e dinamico di cui il “Manifesto della sostenibilità”è solo il punto di partenza. Perché, mutuando le parole dell'ex segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, possiamo affermare che «la nostra sfida più grande in questo nuovo secolo è di adottare un'idea che sembra astratta: sviluppo sostenibile».
Mario Guidi
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SO MMA R I O
L’EDITORIALEIl camminodella sostenibilità
Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
SCENARI SOSTENIBILITÀ
Sociale:impegno verde
Donato Rotundo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Nuvola 2.0
Luigi Tozzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Cucina senza frontiere
Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Allevamento ad impatto zero
Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Matrimoniocon la natura
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
Nel regnodel sapore bio
Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
L’ora d’ape
Raffaele Cirone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Il laboratoriodella responsabilitàsociale
Lucia Briamonte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Economia circolare
Luigi Tozzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
ATTUALITÀ INTERNAZIONALIZZAZIONE
Il vino italianopunta sul Canada
Anna Gagliardi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
Con il territorionel cuore
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
ATTUALITÀ VIGNETO
Meccanica tra i filari
Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
Cieck, si gira
Anna Gagliardi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
Rubriche
Mappamondo Latte cammella . . . . . 32
Organizzazione Piralide e Ogm . . . . 49
Anga Bilancio di un anno . . . . . . . . . . 52
Campi rosa Bandi . . . . . . . . . . . . . . . 54
Over60 Numeri . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
Patronato Guida stranieri . . . . . . . . . 58
Agriturismo Marchio . . . . . . . . . . . . . 60
Testata associata all’USPI
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4| MONDO AGRICOLO|LUGLIO-AGOSTO 2014
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Confagricoltura
sarà presente
al Meeting dell’Amicizia
dei Popoli - che si terrà
a Rimini dal 24 al 31 agosto –
con un proprio stand
(Pad. A3 postazione 08)
e con numerosi eventi
S C E N A R I S O S T E N I B I L I T À
6| MONDO AGRICOLO|LUGLIO-AGOSTO 2014
di Donato Rotundo
guardano sempre più direttamente. Confagricoltura ha accolto con inte-resse il messaggio lanciato dal Mee-ting e, nell’ambito del progetto Eco-cloud dedicato alle buone pratichesostenibili sviluppate dalle impreseagricole associate, ha deciso di con-centrare l’attenzione sul ruolo svoltodall’agricoltura nel sociale. Il semina-rio che si terrà il 27 agosto alle ore 15,in sala Tiglio (Pad. A6) avrà come og-getto difatti la “Sostenibilità sociale:per un’agricoltura responsabile, ingrado di rispondere alle nuove esi-genze dell’uomo e delle comunità”.Il ruolo multifunzionale dell’agricoltu-ra sta facendo emergere nuove poten-
Sociale: impegno verde
Il tema del 35° Meeting, “Versole periferie del mondo e dell’e-sistenza. Il destino non ha la-sciato solo l’uomo”, coglie lecomplessità del periodo stori-co che stiamo vivendo. La crisi
economica che sta coinvolgendo di-verse aree del pianeta fa emergere inmodo sempre più evidente questionidi grande rilevanza che non riguarda-no solo gli aspetti prettamente eco-nomici, ma anche la stessa identitàculturale dei Paesi occidentali piùavanzati. Il futuro lavorativo incertodi milioni di giovani e meno giovani,la migrazione di interi popoli, sonosolo esempi di questioni che ci ri-
Sociale: impegno verde
LUGLIO-AGOSTO 2014| MONDO AGRICOLO |7
zialità, direttamente legate alla capa-cità di generare benefici per le fascesvantaggiate e vulnerabili della so-cietà, anche attraverso servizi innova-tivi, che spesso coprono la crisi dei si-stemi tradizionali di assistenza sociale.La nuova programmazione 2014-2020 dedica ampi spazi a questi te-mi. A partire dal regolamento1305/13 che tra i suoi obiettivi indi-ca la realizzare uno sviluppo territo-riale equilibrato delle economie e co-munità rurali, compresi la creazionee il mantenimento di posti di lavoro.E nelle priorità la necessità di adope-rarsi per l'inclusione sociale, la ridu-zione della povertà lo sviluppo eco-nomico nelle zone rurali. Come an-che l’Accordo di partenariato cheprevede diversi obiettivi legati ai te-mi sopra richiamati tra cui: promuo-vere l’occupazione; l’inclusione so-ciale e la lotta alla povertà; investirenelle competenze, nell’istruzione enell’apprendimento permanente. Nell’ambito dell’inclusione sociale sipone l’accento proprio alle diverseforme di agricoltura sociale, con unastrategia di intervento che dovrà coin-
volgere in primo luogo quelle realtàaziendali produttive per il mercato,che operano in collaborazione con leistituzioni socio-sanitarie competentiper territorio. In secondo luogo, an-dranno coinvolte anche le struttureterapeutiche riabilitative, socio-sanita-rie e socio-assistenziali che utilizzanol’attività agricola a fini di riabilitazio-ne, terapia, cura e intervento sociale.L’intervento FEASR si concentrerà sul-le aziende agricole, mentre gli altriFondi (in particolare il FESR) inter-verranno sulle seconde e/o sulle azio-ni formative e di aggiornamento ne-cessarie agli operatori sui temi dell’a-gricoltura sociale e dell’inserimentolavorativo dei soggetti svantaggiati. Il seminario prevede l’intervento delpresidente Guidi sul percorso intra-preso da Confagricoltura sulla soste-nibilità; di Lucia Briamonte, ricerca-trice dell’INEA, che farà il punto sulla
responsabilità sociale di impresa nelsettore agroalimentare; Marco Di Ste-fano, presidente Fattorie sociali, cheentrerà nel merito dell’agricoltura so-ciale; quindi tre testimonianze di atti-vità svolte dalle imprese agricole(aziende agricole Borgoluce e Il Ca-sale di Martignano) e dalla Federazio-ne apicoltori italiani nel sociale. Perchiudere con gli interventi degli ono-revoli Massimo Fiorio e Paolo Russosul disegno di legge riguardante pro-prio l’agricoltura sociale, in via di ap-provazione dal Parlamento, e di Dani-lo Giovanni Festa del ministero delLavoro. Senza trascurare il ruolo primario del-l’agricoltura con la partecipazione diMario Guidi al convegno “La culturaalimentare italiana: una tradizione in-novativa” che si terrà il 25 agosto2014 11.15 - Sala Neri CONAI a cuiparteciperanno Oscar Farinetti, fonda-tore della catena Eataly; FrancescoPaolo Fulci, presidente di Ferrero Spa;Maurizio Martina, ministro delle Politi-che agricole, alimentari e forestali eBernhard Scholz, presidente dellaCompagnia delle Opere. ���
L’agricoltura può generare
benefici per fasce sociali
svantaggiate e vulnerabili
Costruire il Meeting
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S C E N A R I S O S T E N I B I L I T À
La filosofia EcoCloud
è di costruire uno schema
aperto in cui inserire tutte le buone pratiche
che raggiungono obiettivi economici,ambientali e sociali
di Luigi Tozzi
cogliere ben 170 esempi di buonepratiche ambientali (BPA). Un patri-monio di esperienze che si è decisodi condividere con tutte le imprese,i consumatori, i trasformatori, nelprogetto EcoCloud. Le buone prati-che sono state catalogate secondo laloro valenza economica, ambientalee sociale e condivise in rete, in unarea dedicata del portale di Confa-gricoltura.Ciò ha permesso di valorizzare e ren-dere pubblico un sistema virtuoso,dal punto di vista dell’innovazione,
Nuvola 2.0
Un anno fa nasceva inConfagricoltura il pro-getto EcoCloud, la retedelle aziende agricolesostenibili. Alla base undato di fatto incontro-
vertibile: la sostenibilità ambientaleè divenuta negli anni un nuovo pa-rametro di qualità delle produzioniagroalimentari. L’obiettivo, “censire”le aziende associate che già avevanointrapreso questa strada. All’appellohanno risposto in molti e ciò hapermesso a Confagricoltura di rac-
della capacità di produrre reddito edi portare benefici ambientali perl’ecosistema, per l’uomo e il suo so-ciale, che fino a quel momento erarimasto confinato in ambito azienda-le, trasformandolo in spunti di politi-che ambientali e occasione di offer-ta di servizi avanzati per gli associati.In quest’ottica è iniziata la secondafase del progetto: Ecocloud 2.0.Il mercato con cui si confrontano le
nostre imprese è già saturato danumerosi schemi di qualità am-
bientale. Quasi ogni grandeazienda, sia essa di trasfor-mazione o di distribuzione,
ha il suo “marchio ambientale” o ilsuo schema da far applicare ai forni-tori. Sarebbe stato inutile, dunque,proporre un nuovo marchio o unanuova certificazione. Come valoriz-zare allora la sostenibilità reale dallenostre aziende? Il primo passo è sta-to quello di racchiudere le buonepratiche in principi a cui aderire. E’stato così redatto il “Manifesto
della sostenibilità Ecocloud”, al qua-le liberamente le aziende possonoaderire in un percorso virtuoso chenegli anni le porterà ad essere azien-de pienamente sostenibili. Il secon-do passo sarà quello di redigere un“disciplinare delle buone praticheEcocloud”, certificabile solo se ne-cessario. La filosofia è quella di co-struire uno schema aperto nel qualeinserire le buone pratiche agricoleEcoCloud, che raggiungono determi-nati obiettivi ambientali (riduzionedell’uso dell’acqua, dei fitofarmaci,biodiversità, sociale, innovazione,
La sostenibilità è diventata,
negli anni, un parametro
fondamentale di qualità
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S C E N A R I S O S T E N I B I L I T À
etc.) da proporre ai nostri acquirenti,cercando di trovare i punti d’equiva-lenza con i loro schemi, attraversoun’azione di benchmarking. In tal mo-do le imprese agricole Ecocloud po-tranno accedere ad un mercato pron-to a riconoscere i loro impegni am-bientali, senza dover attuare nuovepratiche ambientali, vedendosi rico-nosciute quelle già attuate.Un vantaggio per chi vende e per chicompra, ma anche un approccio chevede finalmente la filiera procedere inmodo più armonico, valorizzando leesperienze e le virtuosità di ognuno,verso un fine comune: una filieraorientata in toto verso la sostenibilità,capace di trasformare ciò che potreb-be sembrare un obbligo in un vantag-
Meglio rafforzare e diffondere le buo-ne pratiche agricole che tutte le azien-de, indipendentemente dalla lorostruttura e grandezza possono attuare,diffondendo una cultura della sosteni-bilità a 360°, ambientale, economica esociale, che è l’unica che potrà in fu-turo consentire alla nostra agricolturadi portare avanti il suo scopo prima-rio, che è quello di fornire alimenti diqualità, rispettando al tempo stessol’ambiente e il territorio e garantendooccupazione e reddito.Le aziende che volessero aderire alprogetto devono compilare la schedapresente nel sito di Confagricoltura,cliccando sul banner ecoCloud . In al-ternativa, possono scrivere a: [email protected]. ���
gio.Questa è la sostenibilità reale, di-versa da quella creata dalla comunica-zione, come il Km 0 che ha effettimolto limitati sull’ambiente, ma fortepresa dal punto di vista dell’immagi-ne. Un’agricoltura che quasi mai in-troduce miglioramenti strutturali edinnovativi nei processi produttivi e digestione, tendendo semplicemente amantenere lo status quo. Ammantarequesto tipo di sostenibilità di un valo-re, da far pagare al consumatore, nonha alcun senso.
Adesione ad un percorso
che porta ad essere
pienamente virtuosi
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Il Manifesto EcoCloud
È il decalogo di Confagricoltura sulla responsabilità ambientale, che racchiude i valori di riferimento delle impresenel loro cammino per uno sviluppo sostenibile. Il Manifesto nasce dalla messa in rete di buone pratiche aziendalialtamente innovative e diventerà nel tempo sinonimo di sostenibilità e garanzia di un’impresa che opera nel rispet-to dell’ambiente e della comunità, con il fine di far riconoscere le imprese agricole Ecocloud come aziende sosteni-bili, da privilegiare per le forniture, senza bisogno di altre certificazioni o disciplinari.
LE AZIENDE CHE ADERISCONO AL MANIFESTO DELLA SOSTENIBILITÀ
SI IMPEGNANO A RISPETTARE IL SEGUENTE DECALOGO
1 USO DELLE RISORSE NATURALI
Ottimizzare l’uso delle risorse naturali, utilizzando inmodo efficiente l’acqua, il suolo, l’aria e l’energia e gli altriinput nei processi produttivi.
2 EFFICIENTAMENTO DELLA GESTIONE
AGRONOMICA E ZOOTECNICA
Rendere efficiente la gestione delle colture e degli alleva-menti, garantendo miglioramenti rispetto agli standardminimi in termini di salvaguardia ambientale, sicurezza,salute e benessere animale, con particolare attenzione aireflui aziendali e al riutilizzo degli scarti/resi di produzione,riducendo al minimo i rifiuti e garantendone il correttosmaltimento.
3 TUTELA DELL’ECOSISTEMA E DIFESA
DELLA BIODIVERSITA’
Favorire la gestione ecocompatibile del sistema agricolo,la difesa e la valorizzazione delle biodiversità, per le pro-duzioni agricole, vegetali e zootecniche, nonché per leproduzioni agroalimentari trasformate.
4 SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE
DEL CAPITALE UMANO
Garantire un’informazione trasparente e il pieno coinvolgi-mento del personale, tesi alla consapevolezza e al perse-guimento degli obiettivi aziendali. Favorire la predisposi-zione e l’attivazione di misure atte a garantire comporta-menti e procedure coerenti con i principi del presenteManifesto.
5 VALORIZZAZIONE DELLE COMUNITA’ E DEI TERRITORI
Recuperare, tutelare e rendere fruibile il patrimonio natu-ralistico, storico, artistico e culturale di una determinataarea geografica, attraverso il coinvolgimento, il dialogo ela consultazione con le realtà locali.
6 SOSTENIBILITA’ DELLA CATENA DI FORNITURA
Favorire comportamenti e relazioni responsabili tra i com-ponenti della filiera, promuovendo una catena di forniturache rispetti i valori di tipo etico, sociale, ambientale ed eco-nomico indicati nel Manifesto.
7 DIALOGO CON I CONSUMATORI
Comunicare in modo trasparente, sensibilizzare il consu-matore sul perseguimento degli obiettivi aziendali e inco-raggiarlo ad acquisti responsabili anche in termini disostenibilità.
8 COLLABORAZIONE CON LE ALTRE IMPRESE
ADERENTI AL PROGETTO
Confrontarsi con altre imprese associate e aderenti al Mani-festo attraverso lo scambio delle proprie esperienze, perfavorire la costruzione di reti per lo sviluppo o l’utilizzo diazioni a salvaguardia e tutela dell’ambiente, da applicare inazienda.
9 INTERAZIONE TRA AZIENDE E MONDO DELLA RICERCA
Dialogare e collaborare con il mondo della ricerca e dellasperimentazione per lo sviluppo, la diffusione e l’uso diazioni innovative a tutela dell’ecosistema da applicare nelleimprese agricole.
10 CONTROLLO DELL’APPLICAZIONE
DEI PRINCIPI DEL MANIFESTO
Verificare costantemente e puntualmente l’applicazione delManifesto, per controllare l’efficienza e l’adeguatezza dellemisure adottate.
Confagricoltura
Ai fornelli la chef stellata
Cristina Bowerman
privilegia il “made in”.
Il suo ristorante azzera
le emissioni di CO2,
per i trasporti delle materie
prime, piantando alberi
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di Gaetano Menna
Cucina senzafrontiere
L’ ape “Romeo”simbolo dello street food gourmet
Il “Manifesto delle buone prati-che EcoCloud” è stato presen-tato ai mass media in una pre-stigiosa serata-evento a Roma, aPalazzo della Valle. «Il Manifesto- ha spiegato il presidente di
Confagricoltura Mario Guidi - diven-ta sinonimo di sostenibilità e garan-zia per imprese che operano nel ri-spetto dell'ambiente e della comu-nità, con il fine di farle riconoscere equindi privilegiarle per le forniture».Aderendo al progetto EcoCloud, gliimprenditori agricoli possono accre-scere legittimazione e consenso a li-
vello sociale, allargando laloro strategia di business. «Inostri associati – ha prose-guito Guidi - sono già im-pegnati in un percorso dirinnovamento, che per-mette di conciliare sosteni-bilità e redditività, grazie aduna gestione aziendale lun-gimirante e innovativa. Èarrivato il momento di uni-re e dare voce a questerealtà meritevoli, con l’o-biettivo di garantire sem-pre maggior respiro a temifondamentali per il presen-te ed il futuro, non solo del-l'economia ma anche del-
CristinaBowerman
LUGLIO-AGOSTO 2014| MONDO AGRICOLO |13
l'ambiente». Non a caso, tra gli invi-tati, oltre a direttori di testate e gior-nalisti c’erano il direttore delle Rela-zioni Esterne ed Affari Internaziona-
li di Birra Peroni Federico Sannella,senior manager Europa per GranoDuro e Semola di Barilla Cesare Ron-chi. Peroni e Barilla sono due gruppiindustriali con cui esiste un consoli-dato rapporto di fornitura da partedelle imprese iscritte a Confagricol-tura. Ora con loro è stata sviluppatauna nuova e importante partner-ship, creando un punto d'incontrotra i fornitori della materia prima e leloro buone pratiche, con la domandae le esigenze dei trasformatori. Un la-voro che punta, naturalmente, a ri-durre l'impatto ambientale delle col-tivazioni (a partire dal consumo di
acqua ed energia) e che, prossima-mente, verrà codificato da specificidisciplinari. Ora si punta ad ampliarela platea dei soggetti e delle filiere in-teressate. Tra gli obiettivi anche unaccordo con Cereal Docks e l'espan-sione sui fronti dell'ortofrutta (po-modoro da industria), della zootec-nia (avicoltura) e della viticoltura.A Palazzo della Valle la chef stellataCristina Bowerman ha proposto, intema con la serata, la sua “cucina so-stenibile”; da tempo il suo ristorante(Glass Hostaria, uno dei più apprez-zati della Capitale) ha imboccatouna strada ecocompatibile preve-dendo di azzerare le emissioni diCO2 per i trasporti delle materie pri-me necessarie alla cucina, che pro-vengono anche dall’estero, provve-dendo alla piantumazione di alberi. La chef ha sottolineato come la suanon sia una cucina a “km zero” ma a“km centomila” e tenga conto dellepeculiarità dei prodotti che non ne-cessariamente sono quelli del pro-prio territorio. «Se cucino il baccalà– ha detto Bowerman - è giusto chevenga dalla Norvegia, così come miaspetto che uno chef norvegese uti-lizzi il vero made in Italy e non l’ita-lian sounding». ���
EcoCloud: intese
con Barilla e Peroni
per filiere ecocompatibili
da sinistra: Sannella(Peroni), Guidie Ronc hi (Barilla)
All’esame del Parlamento
la legge sull’agricoltura
sociale. L’impegnonelle campagne per darelavoro, favorirel’integrazione ed assisterele persone svantaggiate
ed a rischio di marginalizzazione
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di Gaetano Menna
passa al Senato. L'agricoltura sociale comprende unapluralità di esperienze non ricondu-cibili ad un modello unitario ma ac-comunate dalla caratteristica di inte-grare nell'attività agricola quelle dicarattere sociosanitario, di formazio-ne e di inserimento lavorativo, direttia fasce di popolazione svantaggiate oa rischio di marginalizzazione (per-sone con disturbi fisici e psichici, excarcerati, ex tossicodipendenti chevanno aiutati nell’inserimento in so-cietà). Il ddl in approvazione puntaproprio a incentivare la sinergia trasettore primario e mondo sociale.
Una rete d’amore
La Camera ha approvato iltesto unificato delle varieproposte di legge di ini-ziativa parlamentare inmateria di agricoltura so-ciale, che ora passa alla
valutazione del Senato. Nel corso del-l’esame parlamentare sono state ac-colte molte proposte di modificachieste dalla Rete delle Fattorie So-ciali (e da Confagricoltura). Apparesoddisfatto il presidente della ReteMarco Di Stefano (che è dirigente diConfagricoltura) anche se, al mo-mento in cui scriviamo, non ha potu-to ancora visionare il testo finale che
Una rete d’amore
LUGLIO-AGOSTO 2014| MONDO AGRICOLO |15
«Il traguardo della legge èatteso dalle aziende che sioccupano di agricoltura so-ciale – ci dice Di Stefano –Le attività sociali sono natespontaneamente, per vo-lontà dei singoli e per soli-darietà. Poi con la Rete del-le Fattorie Sociali abbiamocercato di dare organicitàed una casa comune». Quel-la delle Fattorie Sociali èuna vera e propria reted’impresa che unisce agri-coltori, ma anche soggettiesterni, che si mettono as-sieme per concretizzareprogetti (in questo caso disolidarietà).«È mancata però una leggenazionale di riferimento.Certo diverse regioni (To-scana, Marche, Abruzzo,Campania, Liguria, Veneto)hanno disciplinato la mate-ria, ma la cosa ha complica-to la situazione più che chiarirla, per-ché il quadro normativo regionaleche è emerso è disomogeneo in ordi-ne ai requisiti soggettivi ed oggettivinecessari per svolgere l'attività diagricoltura, dimostrando ancor piùl’esigenza di intervenire con una leg-ge nazionale che ora finalmente staper giungere al traguardo»«In campagna – osserva Marco Di Ste-
fano – si sono sempre effettuate pra-tiche di solidarietà e mutuo aiuto cheoggi possono inquadrarsi come ulte-riore declinazione del concetto di
multifunzionalità, capace di fornirerisposte ad ulteriori bisogni della so-cietà, soprattutto in ragione dei cam-biamenti che interessano il sistemadel welfare». È importante che anche le attività so-ciali abbiano una componente eco-nomica e di remunerazione, nell’otti-ca di progredire e crescere. Non c’èniente di male, anzi è indispensabile,coniugare solidarietà e business. Intale ottica il presidente della Rete del-le Fattorie Sociali fa una considera-zione di carattere più ampio. «Va ri-conosciuta all'agricoltura la capacitàdi produrre non solo cibo, ma anchenumerosi altri beni e servizi caratte-rizzati non da un valore di mercato,ma da un'utilità sociale, fornendo ri-sposte a crescenti domande dei citta-dini: dalla tutela dell'ambiente e delpaesaggio al presidio e alla salvaguar-dia del territorio e delle aree rurali,dall'uso sostenibile delle risorse na-turali alla sicurezza alimentare». Inquesto contesto si inseriscono anchei servizi nel sociale che possonoespletare gli agricoltori con un con-tributo determinante. ���
Di Stefano:« L’agricoltura non produce solo cibo, ma anche numerosi altri beni e servizi»
I prodotti della fattoria sociale“Fabioland” di Acquaviva di Nerola (Roma)
I fratelli Cecere impegnatiin un progetto sostenibile
economicamente
e socialmente.Latte bufalino bio
per la mozzarella
anti-camorra
di Elisabetta Tufarelli
Allevamento ad impatto Zero
S C E N A R I S O S T E N I B I L I T À
16| MONDO AGRICOLO |LUGLIO-AGOSTO 2014
“La mission èquella di creareuna forte inte-grazione dellanostra impresacon il territo-
rio, coinvolgendo la società civile nel-la valorizzazione dell’agricoltura e nel-la diffusione del concetto di qualità intermini produttivi, ambientali, socialied economici”. Esordisce così, con fie-rezza, Alessandra Cecere, alla guida,con il fratello Nicola, dell’azienda agri-cola Ponteré, in piena Terra di Lavoro,
a cavallo tra il comune di Cancello Ar-none e Mondragone.L’impresa alleva, a regime, 300 bufalesu 64 ettari certificati bio e produce1.500 quintali di latte biologico per laproduzione di Mozzarella di BufalaCampana Dop. L’impresa fornisce illatte bio al caseificio della cooperativasociale ‘Le terre di Don Peppe Diana-Libera Terra’ di Castel Volturno, cheopera sui terreni sequestrati al clandei Casalesi. “Abbiamo trasformato lanostra azienda agricola e zootecnicain un progetto sostenibile economica-
Allevamento ad impatto Zero
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ore, al caseificio per la produzione diMozzarella di Bufala Campana, secon-do il disciplinare della Dop.“La nostra ricchezza è la biodiversitàdei pascoli e le bufale scelgono da so-le quali erbe mangiare, in un ambien-te incontaminato. Qui – sottolineal’imprenditrice – cresce spontaneo il
trifoglio, una leguminosa ricca di pro-teine che è l’alimentazione preferitadalle bufale in lattazione. Addirittura,quando le leguminose sono termina-te, si ammassano tutte insieme e‘chiedono’ agli operai di spostarsi inun campo nuovo. Gli animali sono li-beri di manifestare i loro comporta-menti: da qui deriva il vero benesse-re, che non deve essere solamente fi-sico, ma anche e soprattutto psicolo-gico. Nei pascoli le bufale si creanoda sole delle piscine naturali, mante-nendone una rigorosamente pulita in
Una ricchezza la biodiversità
dei pascoli, con bufale
allo stato semibrado
mente e socialmente responsabile –spiega Alessandra -. Il nostro obiettivoè fare un business sano nel rispettodell’ambiente, del territorio e dellaqualità, puntando alla riduzione deicosti ed alla massimizzazione dellaqualità. Le bufale vivono allo stato se-mibrado, sulla nostra terra tutta adibi-ta al pascolo, che è naturale, non se-minato, né coltivato”. Gli animali rientrano nelle stalle soloin serata, per essere pronti, nelle pri-me ore del mattino, alla mungitura dellatte, che viene consegnato, entro due
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artificiali e la rimonta viene esclusiva-mente fatta all’interno dell’azienda”.L’obiettivo è quello di diventare un’a-zienda agricola ad impatto ambientaleZero, attraverso la piena integrazionedell’impresa nella natura. L’azienda
Nicola ed Alessandra Cecere
cui bevono, mentre le altre le usanoper bagnarsi, rotolarsi ed immergersinel fango che, seccandosi al sole, leproteggono dalle malattie”.A Ponteré, da sempre, si effettua unasola mungitura quotidiana e i capi so-no alimentati all’80% con quello cheviene prodotto in azienda. Il diktatche ha guidato tutte le scelte è il be-nessere, quello degli animali e quello‘totale’: della terra, dei consumatori edegli stessi imprenditori. “Alle nostrebufale non c’è bisogno di tagliare leunghie perché pascolando si usura-no da sole. Siamo convinti – continual’imprenditrice di Confagricoltura –che gli animali che vivono meglioproducano latte di migliore qualità el’alimentazione del pascolo fa sì cheil sapore non sia mai uguale, più na-turale, artigianale e nutriente. Di con-seguenza, anche la Mozzarella di Bu-fala campana Dop avrà un sapore piùartigianale”.A Ponteré i piccoli, appena nati, sonoallattati dalle loro mamme con il colo-stro, poi passano a bufale ‘nutrici’ evengono cresciuti in piena libertà,senza mai essere rinchiusi in gabbie.“Anche la riproduzione – precisa Ales-sandra - è naturale, perché abbiamoscelto di non effettuare inseminazioni
Si punta al benessere
degli animali, della
terra e dei consumatori
crea e mette in pratica, in ogni fase,una stretta sinergia tra società civile esocietà rurale. È in quest’ottica chePonteré è diventata fattoria didattica.In azienda vengono accolti bambini,scolaresche, liceali, universitari e turi-sti per cui vengono creati percorsi inlingua. A tutti si spiega come l’agricol-tore sia impegnato su più fronti. Il cibonon è solo produzione, qualità, salute,gusto, contenimento dei prezzi deiprodotti alimentari, benessere anima-le, ma anche attenzione al territorio, al-l’ambiente all’intera collettività; ma al-lo stesso tempo viene spiegato ai piùgiovani, ma non solo, che il ruolo delconsumatore è fondamentale nellascelta del cibo e di conseguenza nellosviluppo della propria terra. È il consu-matore che sceglie, facendo la spesa, dipremiare chi opera nel rispetto delleregole. “Ponteré – conclude AlessandraCecere - è il nostro progetto per il fu-turo e per quello dei nostri figli. Ci im-pegniamo a diffondere messaggi giustiattraverso il concetto del lavoro, del-l’onestà e della giustizia sociale, intesicome contributo ad un territorio diffi-cile come il nostro”. ���
Come unico Gruppo mondiale interamente dedicato
all’agricoltura siamo consapevoli che in futuro una delle
maggiori sfide per il nostro pianeta sarà soddisfare in modo
sostenibile il fabbisogno alimentare di una popolazione in
rapida crescita a fronte di risorse naturali sempre più scarse.
Nei prossimi cinquant’anni il mondo dovrà produrre una
quantità di cibo superiore a quella prodotta negli ultimi diecimila
anni, mentre l’erosione dei suoli causata dai cambiamenti
climatici e dall’urbanizzazione ridurrà progressivamente i
terreni coltivabili.
In Syngenta crediamo sia assolutamente necessario
promuovere un cambiamento radicale nella produzione
agricola, indirizzandola sui binari di una intensificazione
colturale sostenibile, mettendo al centro della nostra azione
l’imperativo categorico del “produrre di più con meno risorse”.
Da qui nasce The Good Growth Plan - Gli impegni
concreti per il futuro dell’agricoltura - un programma
lanciato globalmente da Syngenta il 19 settembre 2013 che
rappresenta il nostro impegno per la sicurezza alimentare e la
sostenibilità del pianeta.
The Good Growth Plan consiste in un piano di azioni
concrete e misurabili con cui Syngenta vuole dimostrare che
agricoltura e salvaguardia dell’ambiente possono coesistere
e che l’aumento della produzione agricola può avvenire in
modo sostenibile, senza spreco di risorse.
The Good Growth Plan contribuisce a cambiare
il modo di fare agricoltura e fissa 6 impegni da
raggiungere entro il 2020:
1 Aumentare la produttività media delle colture del
20% senza utilizzare più risorse naturali e mezzi tecnici
per l’agricoltura
2 Migliorare la fertilità di 10 milioni di ettari di terreno
agricolo a rischio degrado
3 Arricchire la biodiversità di 5 milioni di ettari di terreno
agricolo
4 Aumentare la produttività agricola del 50% di 20
milioni di piccoli produttori, in particolare nei paesi in via
di sviluppo
5 Formare 20 milioni di agricoltori sulla sicurezza sul
lavoro, in particolare nei paesi in via di sviluppo
6 Garantire condizioni di lavoro eque in tutta la nostra
rete di fornitori.
Un pianeta. Sei impegni.Scopri di più su www.goodgrowthplan.com
Anche noi, come Syngenta in Italia, siamo chiamati a dare il nostro contributo al sistema agricolo nazionale valorizzando la tipicità
delle nostre produzioni e ponendoci al fianco di tutti gli operatori che ogni giorno lavorano per esportare nel mondo la qualità
dei prodotti agroalimentari “Made in Italy”. Per far ciò, includeremo questi impegni concreti nelle nostre attività che, a partire dal
1° gennaio 2014, saranno ancor più connesse ed integrate grazie alla fusione societaria dei due rami d’Azienda Syngenta
Crop Protection S.p.A. e Syngenta Seeds S.p.A. in un unico soggetto che assumerà la denominazione di Syngenta Italia S.p.A.
La nascita di Syngenta Italia S.p.A. è molto di più di un semplice cambiamento legale e societario. Questo nuovo assetto
racchiude in sé lo spirito d’innovazione che da sempre caratterizza la nostra Azienda come leader nel settore dell’Agribusiness
e, grazie all’unicità nell’agire scaturito da questa nuova struttura, faciliterà il lavoro che siamo chiamati a svolgere per tradurre
The Good Growth Plan in realtà.
Gli impegni concreti
per il futuro dell’agricoltura.
The Good Growth Plan
Sementi Agrofarmaci Insetti ausiliari
Servizi ad alto valore aggiunto
Programmi di Agricoltura ResponsabileTM
L’azienda di Aurelio e
Andrea Ferrazza
sul lago di Martignano
una fucina di idee e attività.Filosofia imprenditoriale:rispetto dell’habitat
e impegno nel sociale
di Gabriella Bechi
S C E N A R I S O S T E N I B I L I T À
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Il sociale, a Casale di Martigna-no, non è qualcosa di immedia-tamente visibile (così comenon è evidenziato nel sito), maassolutamente percepibile nel-l’atmosfera che si respira e nel-
le parole di Aurelio Ferrazza che, in-sieme al fratello Andrea, conduceun’azienda che ha fatto della sosteni-bilità la sua ragione di essere e il suopunto di forza.A soli 30 minuti da Roma, sul lago diMartignano, in mezzo al Parco Natura-le che porta lo stesso nome - istituito
nel 1999, una tra le più giovani areeprotette dalla Regione Lazio, che siestende per 16.682 ettari, a cavallo trale provincie di Roma e Viterbo - Casa-le di Martignano è molto di più diun’azienda agricola.“La multifunzionalità – racconta Aure-lio – è stata il nostro principio ispira-tore, quando dopo la morte di papàabbiamo cominciato a gestire l’azien-da. Essere all’interno di un parco, sul-le rive di un lago, consentiva di poterspaziare e ampliare la nostra attivitàprimaria, prevalentemente zootecnica
Matrimonio con la naturaMatrimonio con la naturaMatrimonio con la natura
LUGLIO-AGOSTO 2014| MONDO AGRICOLO |21
queste bellissime sponde l’uomo si èinsediato fin dal Paleolitico inferiore efino all'età Villanoviana. Il Casale è circondato da boschi ecampi di grano, vallate di foraggio eampi terrazzamenti brecciati, dovegli animali pascolano allo stato bra-do. Seicento pecore si nutrono solo
di erba medica, curata senza tratta-menti e solo con semenza naturale, e200 maiali. Un ettaro e mezzo di orto,estivo e invernale, certificato biologi-co; un piccolo frutteto, con grandi al-beri di fichi, pesche, albicocche, susi-ne, pere. Il caseificio aziendale, un sa-lumificio, un punto di vendita, un belristorante; un agriturismo con cinquecamere, arredate in legno naturale eferro forgiato da artigiani della zona,ognuna con giardino; una spiaggia at-trezzata e una quantità infinita di atti-vità di ogni genere. “I prodotti che serviamo nel nostro ri-storante La Locanda (fino a 180 co-perti), aperto tutte le sere in estate edurante il week end tutto l’anno, pro-vengono in massima parte dalla nostraazienda – spiega Aurelio - . Ci siamo av-valsi della consulenza di un notoesperto del mondo della ristorazione,Dario Laurenzi, per formare il nostrochef e creare menù su misura dellenostra produzioni: carni, salumi, for-maggi e ortaggi, che naturalmentenon consumiamo solo noi, anche sesiamo il maggiore cliente”. Primo sale, cacioricotta di pecora, ta-leggio di pecora, formaggio speziato,ricotta fresca e al forno, stracchino dipecora, crema di Majio e il Caciofioredi Columella, che è presidio di SlowFood , tutti a “latte crudo” (il latte vie-ne lavorato ad una temperatura chenon supera i 40°), procedimento chepermette al prodotto di manteneretutte le sue proprietà, facendo assu-mere al formaggio sapori dalle sfuma-ture sempre diverse a seconda dell’er-ba di cui si sono nutrite le pecore, chevengono venduti anche direttamentea privati o a gruppi di acquisto. Oltreai formaggi, abbacchio romano Igp, ar-rosticini di pecora, salsicce, costine ebraciole e coppa di maiale e lattonzo-lo. E salumi: corallina, cacciatorino, sa-lamella piccante e salamella di fegato. La Locanda è ricavata all'interno dellavecchia stalla. Al centro un grande ca-mino ed intorno i tavoli in cotto fattia mano. All’esterno un patio pergolatoconsente nella stagione calda pranzicon vista sul lago. La spiaggia privata èattrezzata per offrire diverse possibi-
Fattoria didattica, corsi
banchetti ed eventi
tutti in stile country
e cerealicola. Ma decidemmo subitoche tutto quello che avremmo fatto sisarebbe basato sul rispetto dell’am-biente e dell’uomo. La sostenibilità èstata la nostra scelta”. Centoquaranta ettari a breve distanzadalla riva nord-orientale del lago Mar-tignano, un tempo chiamato "Alsieti-nus" da Alsium, città dell'Etruria fonda-ta da Halesus, il luogo conserva anco-ra oggi un fascino solenne e armonio-so, grazie all’integrità dell’ambientenaturale e alle forme di vita favoritedalla natura vulcanica del terreno. Su
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zienda, che ha il suo punto di forzanella clientela romana (ma non solo,il Casale è anche l’ultima tappa dellamanifestazione Orvieto-Roma deicamminatori olandesi) c’è quella so-ciale, che batte nel cuore dei fratelli
lità di svago. Un grande pra-to, gli ombrai in legno ed in-cannucciate, i salici e i piop-pi accolgono gli ospiti inun’atmosfera rilassante e inarmonia con la natura, dovelettini e sdraio si confondo-no con essa. Un chiosco sulla spiaggia èa disposizione per la consu-mazione di panini, bevandee gelati e, nelle sere di saba-to e domenica estivi, perdegustare i prodotti del Ca-sale di Martignano accom-pagnati da un buon bic-chiere di vino. E da poco ilvenerdì e la domenica seraè in funzione anche l’Agri-pub, un tipico pub conprodotti rigorosamente na-turali e dell’azienda. E poicorsi di vela, individuali e digruppo, realizzati in colla-borazione Asd Vela e unazona attrezzata per i nostriamici a quattro zampe, do-ve possono divertirsi senza disturba-re né essere disturbati, dove è sem-pre presente un responsabile adde-stratore e dove vengono effettuati an-che corsi specializzati in collabora-zione con l’Associazione Cinofila La-go Incantato.E poi banchetti, matrimoni, eventiaziendali, tutti in perfetto stile agre-ste, fattorie didattiche e corsi ludico-formativi. Ma dietro a questa intensa,moderna e lungimirante attività, l’a-
Il venerdì e la domenica sera
in funzione anche l’Agripub
con prodotti naturali
Ferrazza, che vivono anche un’espe-rienza personale in famiglia, e che aquesto obiettivo lavorano da moltianni.Casale di Martignano fa parte dellaRete delle Fattorie Sociali e ed è en-trata nel progetto sociale del Comu-ne di Roma per l’inserimento di mi-nori che non hanno terminato lascuola dell’obbligo e si sta preparan-do per accogliere ragazzi disabili.“L’agricoltura, e soprattutto un’azien-da come la mia, multifunzionale - di-ce Aurelio - è perfetta per accoglierequesti ragazzi, che possono sceglierequale attività è a loro più congeniale,sia dal punto fisico, sia psichico. Ab-biamo avuto risultati strepitosi da tut-ti i punti di vista, anche aziendali, per-ché l’inserimento di queste personeha avuto effetti positivi e incentivan-ti anche sul nostro personale. Anchese non la pubblicizziamo, perché nonvogliamo farne una bandiera, questaè la parte più importante del nostrolavoro. E’ la filosofia della nostra fami-glia e su questo vogliamo continuaread investire e a costruire”. ���
Aurelio Ferrazza
S C E N A R I B I O D I V E R S I T À
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che ci impegna molto, ma il nostrovanto è di essere presenti, con le caro-te e i pomodori perfino nei super-mercati di Groenlandia e Islanda”.L’azienda siciliana punta molto sulladella carota novella biologica di Sici-lia. “Per il pomodoro – mette in evi-denza Roberto Giadone – da quandola Ue ha sottoscritto l’accordo con ilMarocco è diventato più difficile com-petere. Il loro prodotto bio arriva a 22centesimi, contro il nostro costo diproduzione di 57 centesimi, che arrivaoltre l’euro per il ciliegino”. I tratti pe-culiari dell’impresa familiare sicilianasi sono perfettamente fusi con le ca-ratteristiche di un’organizzazione mo-derna ed efficiente. Oggi Natura Ibleaè un’azienda con elevati livelli di pro-
Roberto Giadone
racconta una storia
di impresa familiare
meridionale che è cresciuta ed ha puntatosull’export. Costituita “Natura Iblea”che è una società
che ora ha un fatturatodi 5 milioni di euro
di Elisabetta Tufarelli
Andare nella parte sud-orientale della Sicilia,gustare la piena natu-ra Iblea, è scegliere difare un viaggio all’in-terno del regno del sa-
pore. Ad Ispica (Ragusa) un’impresafamiliare di Confagricoltura è nata,cresciuta e si evolve. Sicuramente nonrimane mai ferma; produce e com-mercializza primaticci biologici: po-modori, carote, zucchine, peperoni efinocchi. “Era l’anno 2000 quando, in-sieme a due imprenditori di settori di-versi, ma con radici agricole comuni,abbiamo deciso di creare qualcosa dibuono e di diverso ed è nata l’aziendabio Natura Iblea”. Lo spiega con sem-plicità Roberto Giadone, presidente edirettore commerciale dell’impresa,che aggiunge: “Da zero fatturato siamoarrivati ai cinque milioni di euro, unacrescita lenta, ma costante perchénon vogliamo fare nessun exploit”.Con gli anni questa attività si è svilup-pata e specializzata fino a diventareuna delle aziende con i più grossi vo-lumi produttivi biologici del Sud Ita-lia, che commercializza, attraverso laGdo, in tutta Europa, ma non solo: “I
nostri mercati di riferimento – ri-marca - sono la Coop Svizzera,
quella danese e norvegese e l’E-deka tedesca; ma lavoriamocostantemente con tutti i di-stributori specializzati nel bio-
logico. Quest’anno siamo entra-ti in Russia, un mercato difficile,
Nel regno del sapore bio
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fessionalità, che fornisce un prodottobio di altissima qualità. Produce su120 ettari tra serre e pieno campo, oc-cupa 105 dipendenti e si avvale di unafitta rete di professionisti e collabora-tori. Il fatturato dell’azienda arriva peril 75% dall’estero e solo per il rima-nente dall’Italia “Come produttori bio-logici siamo impegnati – concludel’imprenditore - per fornire ai nostriclienti un prodotto sicuro e fidato. Ilnostro slogan è: ‘L’agricoltura biologi-ca fa bene alla natura, fa bene a te’. Ab-
biamo allargato questo concetto all’u-so responsabile delle risorse energeti-che e naturali, rendendo l'aziendacompletamente autonoma per l'ene-gia elettrica ed eliminando l’uso dienergie non rinnovabili, che danneg-giano sistematicamente il nostro am-biente”. A Natura Iblea funziona, dadue anni, un impianto fotovoltaico da200 Kwh installato sul tetto dello sta-bilimento di lavorazione e stoccaggio,integrato ed armonizzato con il pae-saggio circostante. L’acqua di irriga-zione proviene da pozzi interni all’a-zienda, azionati da energia pulita ed iconcimi provengono da un nuovo si-stema interno di compostaggio. A bre-ve verrà installato anche un impiantodi biogas. ���
Roberto Giadone
Lo slogan aziendale è: “Il bio fa bene alla
natura, fa bene a te”
La Fai da 15 anni
insegna le tecniche
dell’allevamento apistico
ai detenuti. Un percorso
formativo che, dal carcere,
porta al reintegro sociale
S C E N A R I S O S T E N I B I L I T À
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di Raffaele Cironepresidente di FaiFederazione Apicoltori Italiani
menti agricoli” che il ministero della
Giustizia amministra su tutto il territo-
rio nazionale.
Sono circa 500 l’anno, ecco il dato che
forse non fa rumore ma certo sor-
prende, i detenuti che chiedono di es-
sere impegnati in un percorso forma-
tivo molto specialistico e lungo il qua-
le si va dalla teoria alla pratica dell’al-
levamento delle api, sino ad ottenere
un attestato di formazione che diven-
terà, a fine pena, il biglietto da visita
per una nuova vita, per un posto mi-
gliore in cui collocarsi, sia in Italia, sia
all’estero, visto che molta della popo-
lazione reclusa negli Istituti di pena
del nostro Paese è di origine extra-co-
munitaria.
Un modo, certo singolare ma efficace,
per riscattarsi socialmente, per offrire
ai reclusi di una struttura di detenzio-
ne e pena l’opportunità di imparare
una professione utile, appassionante e
redditizia, che possa consentir loro di
reinserirsi con soddisfazione e con un
bagaglio professionale nella vita socia-
le. La nostra esperienza dimostra l’uti-
L’ora d’ape
Ecco un’altra di quelle pic-
cole ma preziose perle di
cui è incastonata l’Italia:
sono in pochi a saperlo,
ma sono in tanti ad aver
trovato nell’ape e nell’ap-
prendimento delle tecniche per il suo
allevamento un percorso che dal car-
Lezione n. 1: non averpaura dell’apeFoto: FAI/Stefano Dal Colle
cere porta verso il reintegro sociale.
Quindici anni, ormai, di un’esperienza
che nasce sull’Isola di Pianosa, nell’Ar-
cipelago toscano degli anni in cui que-
sta landa desolata ospitava un istituto
penitenziario di massima sicurezza e
una colonia agricola penale. Tra gli altri
animali allevati anche alcuni alveari e
detenuti che non disdegnavano di de-
dicarvisi per il piacere di ottenere un
impareggiabile miele dal sapore vaga-
mente salmastro.
Nacque così, via via, l’idea che una col-
laborazione coordinata - tra la FAI-Fe-
derazione Apicoltori Italiani, il ministe-
ro allora detto di “Grazia e Giustizia” e
il ministero dell’Agricoltura - potesse
dar vita ad un’azione per la diffusione
delle api e la produzione del miele su
tutto il territorio nazionale, ma dentro
e non fuori le mura!
Idea che trovò un suo sviluppo pro-
gettuale, con l’accesso a risorse comu-
nitarie e nazionali per sostenere un’a-
zione che oggi, da quel carcere isolato
dell’epoca, si è ampliata in ben 39 Isti-
tuti penitenziari ed altrettanti “teni-
L’ora d’ape
lità di questo percorso for-
mativo, l’interesse che tale
argomento suscita negli edu-
catori, nel personale peni-
tenziario, in quello ammini-
strativo e tra i direttori e, in-
fine,tra i detenuti e i loro fa-
miliari; tutti trovano sor-
prendente il beneficio offer-
to dall’ape: la gara della buo-
na volontà allora va oltre la
lezione sulla biologia dell’in-
setto. Si giunge ad installare
alveari all’interno della cinta
muraria, si allestiscono labo-
ratori di estrazione e confezionamento
del miele e degli altri prodotti dell’al-
veare, si organizzano mercatini di ven-
dita di queste produzioni, si realizzano
arnie in sinergia con i laboratori di fa-
legnameria, si diventa operosi insom-
ma e “l’ora d’ape” diventa un motivo di
rinnovato entusiasmo, anche se il tuo
tempo trascorre lento dietro uno spa-
zio confinato le cui porte, però, questo
è certo, si apriranno un giorno per far-
ti tornare ad essere una persona libera,
probabilmente un apicoltore.
Riteniamo dunque - come cittadini che
si adoperano per portare un
loro contributo attivo nella
società, e prima ancora co-
me membri attivi di un’Or-
ganizzazione nazionale degli
Apicoltori - raggiunta buona
parte degli obiettivi previsti
dal Progetto nazionale che
coinvolge FAI, ministero Giu-
stizia e ministero per le Poli-
tiche agricole: preservare la
biodiversità, diffondere le api
sul nostro territorio naziona-
le, migliorare le condizioni
di produzione anche dentro
le colonie agricole penali e avviare
azioni di commercializzazione del mie-
le e degli altri prodotti delle api. Certi di
aver così contribuito anche al migliora-
mento della qualità della vita carceraria
grazie ad un percorso formativo che
apre nuove possibili attività per chi un
giorno, prendendo esempio dall’ape,
tornerà a godere della propria piena li-
bertà. ���
In 39 istituti di pena
oltre 500 detenuti
ai corsi della Fai
L’apiario all’internodell’Istituto penitenziarioFoto: FAI/Francesco Artese
L’attività d’impresa
va valutata secondo la logica del triplice approccio: economico, ambientale e socio-istituzionale.Il ruolo dell’Inea,di interazione con le aziende
S C E N A R I S O S T E N I B I L I T À
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di Lucia Briamonte, Inea
Il laboratoriodella responsabilitàsociale
La Comunicazione dellaCommissione 681/2011,dopo aver ricordato la suafinalità di contribuire allosviluppo sostenibile e aun’economia sociale di
mercato altamente competitiva soste-nendo la strategia europea 2020, defi-nisce la RSI come la “responsabilità del-le imprese per il loro impatto sulla so-cietà” ampliandone il significato, l’ap-proccio e le strategie. Quindi si invita-
locali, mantenimento dei livelli di oc-cupazione, presidio del territorio, rive-stendo un ruolo centrale nella società.In tal senso, portano con se un bagagliointrinseco di valori nei quali si ricono-scono e che orientano le loro scelte, av-viando azioni e pratiche di RSI in ma-niera naturale ma inconsapevole, limi-tandone così la giusta comunicazioneed i benefici derivanti.La sfida è guardare con occhi diversiquello che già esiste e valorizzare ciòche di buono già si fa e quello che il ter-ritorio già offre in termini di materieprime, bellezza naturalistica, imprese
locali; una progres-siva contaminazio-ne tra saperi di im-
presa, mondo dellaricerca, istituzioni e
mondo operativo, può consentiredi andare oltre le regole della cono-scenza ordinaria e costruire un mododi pensare che trasformi i modelli esi-stenti in modelli responsabili e sosteni-bili. L’Inea (Istituto nazionale di econo-mia agraria), spinta da questa convin-zione, dal 2005, su richiesta del mini-stero per le Politiche agricole, portaavanti molti progetti di studio, di ap-profondimento, a carattere formativo e
no le imprese ad integrare le proble-matiche relative a società, ambiente, eti-ca, diritti umani e consumatori nel lorooperare, con l’obiettivo di massimizza-re la creazione di valore condiviso.Questo significa che l’attività d’impre-sa va valutata secondo la logica del tri-plice approccio: economico, ambienta-le e socio-istituzionale. Tale logica è allabase di un importante cambiamentonella cultura dell’impresa che si affer-ma sempre più come attore sociale enon solo come attore economico. In ta-le ottica, il mondo rurale e il sistemaagroalimentare, manifestandouna vocazione naturale e unelevato grado di sensibi-lità per le tematiche le-gate alla sicurezza ali-mentare, alla tutela dell’am-biente e del territorio, allaqualità delle produzioni e allo svilupporurale, si presentano come un vivaio diopportunità e prospettive in cui opera-re per uno sviluppo sostenibile dei ter-ritori. Le imprese agricole, infatti, oltrea soddisfare i bisogni primari dell’indi-viduo, svolgono numerose funzioni:economico-produttiva, salvaguardiadell’ambiente, valorizzazione degli spa-zi rurali, valorizzazione delle tradizioni
Il laboratoriodella responsabilitàsociale
informativo, che hanno come oggettola responsabilità sociale nel sistemaagroalimentare, partecipando e orga-nizzando numerosi seminari, convegnie attività scientifiche sul tema e instau-rando proficui rapporti di collaborazio-ne e coinvolgimento attivo con partneristituzionali regionali, nazionali, comu-nitari e internazionali afferenti al mon-do accademico, associativo e imprendi-toriale. Inoltre, per le competenze ac-quisite su queste tematiche è stata chia-mata a partecipare a numerosi tavolitecnici e istituzionali sul tema.L’attività svolta sulla RSI nel sistemaagroalimentare ha portato all'individua-zione e allo sviluppo di un insieme arti-colato di strumenti e strategie a favoredelle istituzioni, degli operatori di setto-re e delle imprese: le linee guida per ilsistema agroalimentare, i casi studioaziendali sulle esperienze di alcune im-prese che hanno avviato un percorso diresponsabilità sociale, alcuni approfon-dimenti tematici e un sito internet de-dicato (www.inea.it /agres). Lavorandosempre più a contatto con le aziende,per creare e diffondere buone pratichee sviluppare la consapevolezza di doverfare, interagendo con il territorio in unrapporto di stretta interdipendenza, l’I-stituto sta portando avanti un filone diattività sulla responsabilità sociale d'im-presa finalizzata all'approfondimento,alla promozione e all'applicazione dellastessa nelle aziende italiane del sistemaagroalimentare ed ha recentemente av-viato il primo laboratorio di RSI nell’a-groalimentare.
TA SK FORCE Agres è la task force dell’Inea che sioccupa di responsabilità sociale nel si-stema agroalimentare, con gli obiettividi monitorarne le principali tendenzeevolutive e promuoverne la cono-scenza; incoraggiare l’adozione dipercorsi sostenibili a livello di impre-sa e di filiera. ���
Progressiva contaminazione
tra saperi, ricerca,
istituzioni ed aziende
Nel 2014, Syngentaha lanciato il pro-
getto di filiera per la pro-duzione di pomodoroda industria con l’obietti-vo di incrementare le re-se quali-quantitative afronte di un minore e piùefficace utilizzo di risor-se come suolo, acqua,agrofarmaci e nutrienti.Fornisce ai produttori, che aderi-scono all’accordo, genetica, agro-farmaci innovativi abbinati ad unprotocollo di protezione della coltu-ra e di crop enhancement, oltre aduna serie di servizi ad alto valoreaggiunto con l’obiettivo di creareuna “filiera di qualità” del pomodo-ro da industria, insieme ad agricol-tori e trasformatori in grado di qua-lificare la produzione nazionale.L’alto livello di qualità del prodottoall’inizio del processo di trasforma-zione è fondamentale; la qualità sicrea in campo e la si mantiene lun-go tutta la filiera, fino al consumato-re finale. Questa è la visione condi-visa che unisce i diversi partnernell’implementazione del progetto.Oltre alla qualità, il mercato richie-de sempre di più il rispetto di re-quisiti di sostenibilità. Il protocollodi coltivazione del pomodoro da in-dustria rientra in “The GoodGrowth Plan - Gli impegni concre-ti per il futuro dell’agricoltura”, ilpiano di Syngenta costituito da seiimpegni da raggiungere entro il2020, con il proposito di guidare ilcambiamento della produttivitàagricola in modo sostenibile. L'o-biettivo è l'incremento del 15%della quantità idonea alla trasfor-mazione e, contemporaneamente,la riduzione del 20% dell'utilizzo di
agrofarmaci e del15% di acqua. Per rag-giungere questi ambi-ziosi obiettivi, Syngen-ta offre, nel suo proto-collo, assistenza tecni-ca in campo durantetutte le fasi della pro-duzione e formazionemediante i corsi certi-ficati sull’uso sosteni-
bile degli agrofarmaci. Non menoimportante, il coinvolgimento nelprogetto di due importanti partnerche offrono tecnologie in grado dicompletare e rendere più efficace ilprotocollo di Syngenta: Netafim, so-cietà israeliana specializzata in so-luzioni innovative per l’irrigazionee l’utilizzo ottimale dell’ acqua eNovamont, leader nella produzio-ne di bioplastiche, per l’utilizzo diteli pacciamanti biodegradabili ecompostabili per il controllo delleinfestanti e la regimazione idrica.Poiché il mercato, la Grande Distri-buzione Organizzata e, in genera-le, il consumatore moderno sonosempre più attenti alle tematicheambientali e della biodiversità, Syn-genta fornisce ai produttori della fi-liera anche il programma per labiodiversità Operation Pollinator®;è un progetto multifunzionale di ge-stione del territorio che dimostracome l’agricoltura intensiva e pro-duttiva possa convivere con l’am-biente ricco e vivo, seminando learee aziendali poco produttive omarginali, quali i bordi dei campi,con essenze ricche in nettare e pol-line che incrementino la popolazio-ne degli insetti impollinatori. Biodi-versità, Water Footprint e CarbonFootprint del protocollo, sono misu-rate da società di certificazione.
RISPOSTA AI REQUISITI DI SOSTENIBILITÀ
La filiera di qualitàdel pomodoro da industria
O S S E R V A T O R I O
Bisogna produrre
considerandogli scarti non dei rifiuti
ma dei sottoprodotti.La Commissione Ue
affronta il problema
dello spreco del cibo
S C E N A R I S O S T E N I B I L I T À
30| MONDO AGRICOLO|LUGLIO-AGOSTO 2014
di Luigi Tozzi
quindi passare ad un eco-nomia sociale, ovvero adun’economia che si fondasu principi etici, dove ogniazienda ha la sua responsa-bilità, affinché il genereumano utilizzi il pianeta perun benessere diffuso.Tutto ruota intorno a dueconcetti: la “responsabilitàsociale delle imprese” e l’“economia circolare”. La pri-ma impegna l’azienda adavere un’etica su cui basarele sue scelte. La seconda in-dica una via produttiva chesappia riutilizzare lo scartodi una produzione.Questa responsabilità e que-sta circolarità non possonoessere solo a carico di unanello della filiera, per nonvanificare il beneficio am-bientale e non addossare adun unico soggetto tutti i co-sti che il cambiamento pro-duttivo impone. La respon-
sabilità deve essere condivisa.Come spesso accade, l’Europa ci stainvitando a cambiare rotta. La Com-missione europea sta per pubblicareuna Comunicazione sul “cibo sosteni-bile”, di cui conosciamo i passi fonda-mentali. Si considera spreco tutto ciòche è finalizzato al consumo umano,comprese le parti non edibili dei pro-dotti che non vengono riutilizzate peraltri fini, da quelli mangimistici, a quel-li energetici. Sembrerebbe un buonmodo per “calcolare” l’efficienza del-l’economia circolare, ma il problema èche l’agricoltura non può produrresenza parti edibili (mucche senza ossao interiora, frumento senza stelo o glu-me), e in questo modo le rimarrebbea carico uno spreco mai sanabile.Ci pare una visione troppo semplici-stica, diciamo di “ragioneria contabi-le”. La soluzione non è produrre me-no, ma distribuire meglio, non solo intermini quantitativi, ma anche nutri-zionali. Perché, come ci ricorda il San-to Padre, non si produca il superfluo enon si butti via nulla del lavoro del-l’uomo e della sua Terra. ���
“Non abituiamoci al su-perfluo e allo spreco dicibo”, ha detto PapaFrancesco. Partiamo daquesta autorevole cita-zione per affrontare un
tema ambientale di grande rilevanza: laproduzione superflua e il conseguentespreco, che hanno anche una valenza so-ciale a cui tutto il sistema produttivoagroalimentare deve dare una risposta.
In generale l’agricoltura moderna hauna grande responsabilità nei confron-ti dell’uomo di oggi e di quello di do-mani: produrre in modo sostenibile edeconomicamente vantaggioso alimen-
ti per tutti, conservando il più possibi-le le risorse impiegate. L’aumento co-stante della popolazione mondiale, lanecessità che tutti giungano agli altistandard nutrizionali di qualità di pro-teine nobili e di acqua dei paesi ricchi,la riduzione delle terre coltivabili, la ge-stione di eventi atmosferici sfavorevolisono fattori che appartengono alla sto-ria dell’umanità. Ma oggi siamo di fron-te ad una nuova sfida.Una parte della popolazione mondia-le utilizza e spreca più cibo di quantosia necessario, con ricadute sulla salu-te e sul sistema ambientale che nonsono più tollerabili. E’ necessario
Il problema
non è produrre meno
ma distribuire meglio
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2014
32| MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2014
M A P P A M O N D O
di Jordan Nash
Piace il lattedi cammella olandese
n DORATI VIGNETI DI BORGOGNA
I prezzi dei vigneti in
Borgogna continuano a
salire da ben 17 anni e
questa corsa non dà cenno
di arrestarsi. Questa
regione francese produce
200 milioni di bottiglie
l’anno (1,5 milioni di ettolitri) e rappresenta lo 0,3% della
produzione mondiale di vino. Una bottiglia su due di
Borgogna è esportata. Nel 2013 il costo medio delle terre
nei grand cru - secondo un rapporto pubblicato dal
Ministero dell’Agricoltura francese - è cresciuto del 5,3%
arrivando, per la Borgogna, alla ragguardevole cifra di 4
milioni di euro per un ettaro. Nel 2012 ci volevano ‘solo’ 3,8
milioni di euro, mentre nel 1996 bastavano 1,2 milioni di
euro per ettaro. La Borgogna ha una grande reputazione
ed è tra i vini più ambiti e più costosi al mondo: 38 tra i
primi 50 vini provengono da qui. Ma non solo. Le
transazioni sui vigneti interessano solo il 2% delle
superfici vendute sul mercato, ma rappresentano il 33%
del valore. Meno della metà i prezzi della regione di
Pauillac, a Bordeaux, e nella Côte des Blancs, Champagne.
Ancora più a buon mercato la Côte d’Or (1,2 milioni di euro
per un ettaro di Chardonnay e intorno al mezzo milione per
uno di Pinot Noir). Ma non sarebbe un affare solo francese;
Knight Frank, l’azienda che stila rapporti sul mondo del
lusso nel “Global Vineyard Index”, fissava nel 6% la
crescita dei prezzi, a livello mondiale, delle tenute
vitivinicole, rispetto all’anno precedente.
Dov’è l’allevamentodi cammelli piùgrande d’ Europa?
In Olanda, nella regionedi Brabante. È lì che lospirito imprenditoriale ela tenacia hanno fattomiracoli. L’agricoltoreFrank Smits ha letto in un
rapporto della FAO che illatte di cammellocontiene più ferro e trevolte più vitamina Crispetto al latte vaccino.Inoltre, è indicato per idiabetici. Detto fatto. Se le leggidell’Ue vietanol'importazione dicammelliextracomunitari, ci sonole Isole Canarie che sonoparte dell'Europa.L’inizio dell’attività è con
un maschio e duefemmine. Le difficoltàsono molte, soprattuttoper vendere i primi litridi ‘oro bianco’. Il latte dicammella non è tra iprodotti autorizzati?L’imprenditore insistefino ad ottenere che il
L’ idea di Frank
Smits ha avuto
successo.
Dai primi
tre animali
alla sessantina
attuali. Ed il latte
lo esporta anche
in Medio Oriente
kameel-melk vengainserito nella lista. Daallora in poi è tuttomarketing sulle qualità‘miracolose’ del latte. Orane produce oltre 300mila litri, che vende a piùdi 6 euro al litro.Guadagna abbastanza
per andare ogni annonegli Emirati e in Somaliaper rendersi conto dicosa fa la concorrenza edha anche annunciato chegli ordini dal MedioOriente sono aumentati.Altro che vendereghiaccio agli esquimesi!
LUGLIO-AGOSTO 2014| MONDO AGRICOLO |33
Le bistecche europeeservite negli Stati Uniti
valida per l'intera Unio-ne europea). Vilsak aproposito dei negoziatisul trattato di liberoscambio tra UnioneEuropea e Stati Unitid’America (Transatlan-tic Trade and Invest-ment Partnership TTIP)si è definito fiducioso,anche se ha precisatoche non saranno facilida concludere. La lobbyagricola, al CongressoUsa, è molto potente ese gli eletti (e gli eletto-ri) saranno insoddisfattisul progetto agricolo,sarà difficile che siaapprovato il trattatotransatlantico. La diffe-renza tra i due blocchi ècomunque ampia e lastrada da percorrere èancora lunga. Molte lequestioni spinose cheriguardano l’armonizza-
zione normativa per l’a-gricoltura e la sicurezzaalimentare, ma ancheservizi pubblici, salute,
standard sociali, finanza,proprietà intellettuale.Non sarà facile trovarela quadra di ‘coerenzanormativa’, in tutti i set-tori dell’economia dimercato. L’AmericanFarm Bureau Federa-tion’s (AFBF) è unalobby particolarmenteforte e il sistema ameri-cano si basa sulla prote-zione dei marchi. L'o-biettivo è proteggere ilvalore di un prodotto,non di un mercato. Iconsumatori devonoavere la libertà di sce-gliere tra la varietà diprodotti.
n IN SPAGNA TURISMO TRA LE PECORE
La transumanza, in Spagna,
diventa un prodotto turistico.
Previsto infatti un pacchetto
per vacanzieri che propone
di accompagnare un migliaio
di capi ovini, da Trujillo
(Caceres) fino alla regione
di Soria. Il pastore è uno degli
antichi mestieri a rischio di scomparsa: i giovani non voglio-
no impegnarsi in questo lavoro e i vecchi stanno andando
in pensione. Allora perché non farne un'attività alternativa
e offrire ai turisti la possibilità di fare questa esperienza?
La comunità Tierras Altas, nella regione di Soria, sostiene
questa iniziativa per il quinto anno consecutivo.
Ad organizzare l’offerta è la responsabile dell’agenzia
Rurales Vacaciones, che si è detta molto soddisfatta della
risposta da parte dei consumatori, tanto da moltiplicare
l’offerta per il prossimo anno, utilizzando le antiche vie
della transumanza, che attraversano tutta la penisola.
Terminato
l’embargo
alla carne
che persisteva
dal 1998 per la Bse.
Import senza diritti
doganali per 64
mila tonnellate
Il ritorno della carneeuropea negli Usa.Nei piatti degli ameri-
cani arriveranno, perprimi, il manzo Herefordirlandese e il bue IrishAngus. Lo aveva annun-ciato il segretario ameri-cano all'Agricoltura,Tom Vilsack, nella confe-renza stampa in occasio-ne del suo viaggio aBruxelles, sottolineandoche le autorizzazionisanitarie Usa erano incorso. Già nello scorsodicembre, infatti, leautorità degli Stati Unitiavevano posto fineall’embargo sulla carneeuropea che fu istituito,nel 1998, per l’epidemiadella mucca pazza. Leimportazioni senza dirit-ti doganali non potran-no eccedere le 64.805tonnellate (una quota
Seminario
di approfondimento
e incontri d'affari
tra aziende enoiche
di Confagricoltura
e buyer canadesi
AT T U A L I TÀ I N T E R N A Z I O N A L I Z Z A Z I O N E
34| MONDO AGRICOLO|LUGLIO-AGOSTO 2014
di Anna Gagliardi
Quaranta aziende vitivini-cole italiane hanno in-contrato una decina dibuyer e agenti canadesinella due-giorni organiz-zata da Confagricoltura
l’8 e il 9 luglio a Palazzo della Valle. Siè trattato di uno degli appuntamentidedicati all’export che si intensifiche-ranno nei prossimi mesi, in linea con
“Nel 2013 le esportazioni italiane diprodotti agroalimentari hanno rag-giunto 33 miliardi di euro – ha ricor-dato il presidente Mario Guidi apren-do la seconda giornata del seminario– e il vino è stato il prodotto piùesportato, con 5 miliardi di euro. Datiche spingono le nostre aziende astrutturarsi in fretta per raggiungeredimensioni internazionali”. “Il Cana-
l’impegno della Confederazione perl’internazionalizzazione delle impre-se. “Un lavoro - precisa il direttore ge-nerale Luigi Mastrobuono – che si ar-ticola e si amplifica in occasione diExpo 2015 con iniziative prima e du-rante l’Esposizione universale di Mila-no, tutte riconducibili al progetto diConfagricoltura ‘Expo… Anch’io’,con eventi, incontri B2B e appunta-menti di eccellenza enogastronomi-ca. In questo filone si inserisce ancheil road show per l’internazionalizza-
zione delle imprese organizzato dal-l’Ice e dal ministero dello Sviluppoeconomico, di cui Confagricoltura èstata partner, nel giugno scorso aMantova”. Sul vino l’attenzione dellaConfederazione è decisamente eleva-ta: al focus sul Canada seguiranno al-tri su Stati Uniti, Russia e Sud Est Asia-tico, che si svilupperanno da que-st’autunno fino al prossimo anno.
Il vino italiano punta sul Canada
Dall’autunno fino al 2 0 1 5focus sui mercati di Usa Russia e Sud Est Asiatico
LUGLIO-AGOSTO 2014| MONDO AGRICOLO |35
da in particolare – ha detto il vicepre-sidente Giandomenico Consalvo nelsaluto di apertura – è il quinto merca-to dell’export vitivinicolo italiano. Iconsumi di vino registrano un anda-mento crescente e c’è un’attenzioneparticolare per la produzione dellanostra Penisola”.I principali competitor dell’Italia inCanada sono Francia e Stati Uniti, i cui
vini occupano la prima e seconda po-sizione nelle vendite. Il quadro gene-rale fornito dalla Camera di Commer-cio Italiana in Canada, illustrato daRuggiera Sarcina, evidenzia che le ven-dite di vino rappresentano il 31% delvalore delle vendite di bevande alcoli-che e che i prodotti nella fascia diprezzo compresa tra i 10 e i 20 dollarisono in crescita a scapito di quelli del-
la fascia più bassa. Si consuma mag-giormente vino rosso (54,5%), ma an-che i bianchi sono apprezzati (33,5%),seguiti dagli spumanti (7%).I buyer presenti all’incontro di Romacon le quaranta aziende di Confagri-coltura provenivano da Ontario, Qué-bec, Nova Scotia e British Columbia:tutti si sono detti interessati a cono-scere imprese di dimensioni medio-
36| MONDO AGRICOLO|LUGLIO-AGOSTO 2014
AT T UA L I TÀ I N T E R N A Z I O N A L I Z Z A Z I O N E
piccole, con produzioni autoc-tone e magari anche biologiche.Elementi che rappresentano ilpunto di forza dell’Italia enoicae che sono emersi in modo pa-lese nella presentazione delleaziende e dei loro vini. Dal Pie-monte al Veneto, dalla Lombar-dia alla Calabria, dalla Sardegnaalle Marche: lo spaccato dell’im-prenditoria enologica tricolorepresente al seminario è risultatostraordinariamente variegato e in mol-ti casi già pronto ad affrontare nuovimercati internazionali. Il percorso, tut-tavia, è lungo e le aziende devono di-mostrarsi agili ed affidabili per garan-tire continuità e qualità costante unavolta entrate sulle piazze straniere. Come iniziare? Il primo passo è sce-gliere un agente di una regione speci-fica con cui instaurare un rapportocollaborativo e di grande fiducia.Quindi occorrono pazienza (il percor-
so di avvicinamento ad un mercatostraniero può durare oltre un anno),obiettivi chiari e focalizzati.Per dare continuità alle iniziative vol-te al mercato canadese, nell’ambitodel “Progetto Canada” promosso dal
MISE con Ice e Confindustria,Confagricoltura informa chesarà organizzata una missionecommerciale esclusivamentededicata al comparto alimenta-re, dal 23 al 27 marzo 2015, contappe a Montreal, Vancouver eToronto. Per preparare la mis-sione saranno realizzati due se-minari formativi e informativiper le aziende: l’11 settembre aRoma in Confindustria e il 16
settembre a Milano, in Assolombarda.Gli incontri avranno un taglio tecni-co e vedranno il coinvolgimento diesperti del food & wine canadesi cheinterverranno su potenzialità di mer-cato, tendenze di acquisto, strumentifinanziari a disposizione delle azien-de italiane.Tutte le informazioni sono reperibilisul portale di Confagricoltura, nella se-zione “Internazionalizzazione delleimprese agricole”. ���
A fine marzo 2015
la missione a Montreal,
Vancouver e Toronto
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Visita dei buyer canadesi
a Montefalco,
terra del Sagrantino, ma anche dell’ambizioso progetto di sostenibilità
che investe il comprensorio
S C E N A R I S O S T E N I B I L I T À
38| MONDO AGRICOLO|LUGLIO-AGOSTO 2014
di Gabriella Bechi
Con il territorio nel cuore
Una lettera partita daMontefalco nel 1452, fir-mata dal pittore Benoz-zo Gozzoli e indirizzataal Signore Brancacci Fio-rentino di Firenze, ed
ora conservata nel Museo di San Fran-cesco a Montefalco, è ilsimbolo di quello cheMarco Caprai definiscesostenibilità. Una letteracon cui l’artista rinuncia-va all'onore di un incari-co a Firenze per comple-tare l'opera iniziata aMontefalco. Un attestatod'amore per questo ter-ritorio, testimoniato dalrifiuto di un prestigiosoingaggio da parte di unadelle famiglie più potentidell'epoca. “Non si puòfare sostenibilità senza il
coinvolgimento dell’intero territorioin cui si opera”, spiega Marco Caprai,produttore vitivinicolo, presidente de-gli agricoltori umbri e componentedella giunta nazionale di Confagricol-tura, da molto tempo impegnato conla sua azienda agricola (ma anche con
I br ac c ialetti Cr uc ianicon le bandiere
di Italia e Canada
Con il territorio nel cuore
LUGLIO-AGOSTO 2014| MONDO AGRICOLO |39
dalla visita al bellissimo Museo di SanFrancesco la “trasferta”umbra degliagenti canadesi, che hanno parteci-pato all’iniziativa di internazionaliz-zazione organizzata da Confagricol-tura. Scopo principale della visita la sco-perta del celebre Sagrantino e deiluoghi dove viene prodotto, ma per ipartecipanti la visita ha rappresenta-
to molto di più della semplice cono-scenza di un vino.Coinvolgendo di-versi operatori della zona, produttoridi vino, artigiani, ristoratori, operatoriagrituristici, Marco Caprai ha comu-nicato il valore culturale di un pro-dotto enoico e dell’agricoltura che loproduce, facendo toccare con manoagli ospiti canadesi cosa significa es-sere parte di un progetto di sosteni-bilità. Concetto, tra l’altro, a cui glioperatori d’oltreoceano si sono mo-strati particolarmente sensibili. Mol-to curate le degustazioni presso il
Consorzio, con i vini e iproduttori del celebre Sa-grantino, affascinante la vi-sita all’azienda Cruciani ealla sua preziosa raccolta dipizzi e merletti antichi, in-teressante il percorso tra ivigneti e la cantina di Mar-co Caprai. Ottimo il cibo,squisita l’ospitalità nellostorico agriturismo Camia-no Piccolo della famiglia Fa-brizi. Un perfetto di mix digrandi professionalità cherimarrà nel Cuore degliagenti canadesi. ���
«La sostenibilità non si fa
da soli, ma coinvolgendo
tutte le realtà locali»
quella tessile della sua famiglia, il notomarchio Cruciani), in un progetto sisostenibilità ambientale e sociale.Nasce così l’idea, su iniziativa dell’Ac-cademia di Montefalco per la storia,l’arte e la cultura locale e di Cruciani,in collaborazione con il Comune diMontefalco, del Consorzio Tutela Vinidi Montefalco, della Strada del Sagran-tino e del Museo di San Francesco diMontefalco, di recuperare la pergame-na, che si trovava in mano ad una casad’aste e restituirla alla città da cui erapartita più di cinque secoli fa. E di ri-costruire così un capitolo di storia fat-to di arte, di lealtà e di amore per lapropria terra.Per raggiungere questo obiettivo di“cuore” l’azienda Caprai/Cruciani -nota tra l’altro per la sua linea di brac-cialetti, ormai al polso delle più fa-mose star del mondo - ha creato unbraccialetto in macramè ‘special edi-tion’ dove grappoli d’uva Sagrantinosi sposano ad un cuore rosso, che èstato venduto sia sul sito di Cruciani,sia sul territorio di Montefalco, pres-so tutti gli esercizi aderenti all’inizia-tiva. Il ricavato è andato all'Accade-mia della Cultura di Montefalco, cheha acquistato, per un valore di25.000 euro, la lettera di BenozzoGozzoli , restituendo, nell’aprile diquest’anno, alla città di Montefalcoun vero pezzo di cultura. “Non pos-siamo solo prendere dal territorio –dice Marco Caprai – ma anche ridi-stribuire all’interno di esso, iniziandocosì a comprendere l’importanzache ricopre per ognuno dinoi. ‘Montefalco nel Cuore’è un progetto di territorio,per il territorio. Con l’ideache esso torni finalmenteprotagonista, ho deciso dicoinvolgere le sue energiemigliori dal momento chegli eventi straordinari a cuisiamo di fronte non ci per-mettevano di contribuireeconomicamente al recupe-ro di questo pezzo impor-tante della nostra storia coni soli mezzi pubblici”.Inizia da questo racconto e
La lettera di Benozzo Gozzoli
I buyer con Mar c o Capr ai
Si è svolta a Palazzo
della Valle l’assemb lea
d i ELO,l’associazione
d ei proprietari
fondiari europei.
In primo piano riforma
della Pac e sostenibilità.L’intervento del ministro
Galletti
AT T U A L I TÀ E S T E R O
40| MONDO AGRICOLO|LUGLIO-AGOSTO 2014
di Gabriella Bechi
Terre d’Europa
Si è svolta in Confagricol-tura l’assemblea genera-le della ELO (EuropeanLandowners’ Organiza-tion) che riunisce le As-sociazioni dei proprie-
tari fondiari dei 28 Paesi che fannoparte dell’Unione europea. L’Italia,paese ospitante - la ELO tiene la pro-pria assemblea due volte l’anno nelPaese che sta per assumere la presi-denza europea – è rappresentata dal-la Proprietà Fondiaria, associazioneaderente a Confagricoltura.Dopo i saluti e l’intervento del presi-
LUGLIO-AGOSTO 2014| MONDO AGRICOLO |4 1
La Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria dal lontano 1946 rap-presenta la proprietà rurale e, dal punto di vista sindacale, associa i proprie-tari che concedono la terra in affitto. I proprietari aderiscono all’Organizza-zione attraverso le sedi provinciali presenti su tutto il territorio nazionale:sono persone fisiche e giuridiche, enti pubblici e privati. Questi soggetti so-no rappresentati dalla Federazione, che li assiste e sottoscrive insieme a loro,attraverso le sedi provinciali, le convenzioni di affittanza agraria in derogaalla normativa vigente ai sensi dell’articolo 45 della legge n. 203/1982 (Nor-me sui contratti agrari). L’affitto in Italia rappresenta uno strumento essen-ziale per la competitività delle imprese agricole, la valorizzazione del patri-monio fondiario e lo sviluppo dell’intero mondo rurale. L’azione della Fede-razione nella tutela e valorizzazione della proprietà agricola si sviluppa an-che a livello europeo: aderisce infatti alla ELO (European Landowners’ Or-ganization) che è l’organizzazione europea, con sede a Bruxelles, della qualefanno parte le associazioni della Proprietà Fondiaria dei 28 Stati membridell’Unione Europea.
FEDERFONDIARIAn
Innovazioni in agricoltura
per una sicurezza
alimentare sostenibile
dente di Confagricoltura Mario Gui-di, hanno preso la parola il presiden-te di ELO, il francese Christoph Bü-ren e il segretario generale, il belgaThierry De L’Escaille. Il dibattito, acui è intervenuto anche il direttoregenerale delle politiche agricole del-la Ue del ministero delle Politicheagricole, Felice Assenza, si è incentra-to principalmente sulla Pac, sulla suaapplicazione nei diversi Paesi euro-pei e sulle più strette implicazionicon le problematiche della proprietàfondiaria, che ha caratteristiche mol-to diverse nell’ambito dei diversi Pae-si della Ue.“Troppo spesso – ha detto il presi-dente Guidi - in Italia si è evidenziatoil contrasto tra i proprietari e i con-duttori. Un concetto che va superatonell’ottica di creare alleanze, necessa-rie oggi per vincere le sfida dellacompetitività della nostra agricoltu-ra. Un’agricoltura che non può piùessere quella di prossimità, che ha bi-sogno ancora di sussidi, ma quellache non accetta le barriere di fron-tiera e che si basa sulla sostenibilità.Abbiamo compromesso l’ecosistemae alterato l’equilibrio naturale del pia-neta. Lo spazio rurale, nell’ottica diun riequilibrio, deve essere affidatoagli agricoltori, che devono fare lapropria parte”.E proprio sul tema della sostenibilitàsi incentrata la tavola rotonda seguitaall’assemblea, “Innovazioni in agricol-tura per una sicurezza alimentare so-stenibile”, moderata da Giuseppe Vi-sconti, membro italiano del boarddella ELO a cui sono intervenuti il mi-nistro dell’Ambiente Gian Luca Gal-letti e la senatrice Maria Teresa Ber-tuzzi, componente della Commissio-ne Affari giuridici e Diritti umani delConsiglio d’Europa.Tutti concordi con le parole del mi-nistro Galletti: “Oggi il valore dell’am-biente è fondamentale. Non ci saràmai più una buona agricoltura, maneppure una buona industria senza ilrispetto rigoroso dell’ambiente. Losviluppo sostenibile è un’esigenza ditutto il pianeta, tutti dobbiamo diven-tarne consapevoli. E deve cambiare
anche la cultura ambientale, che nonpuò essere più la cultura del No, pas-sando dal principio del divieto aquello della collaborazione”.Tra le priorità del semestre di presi-denza Ue dell’Italia, il governo si po-ne di arrivare ad un documento co-mune dei ministri dell’Ambiente edel Lavoro, perché solo l’ambientepuò dare concrete opportunità percombattere la disoccupazione, inparticolare quella giovanile.Al presidente Guidi il compito di
chiudere la giornata, rispondendo adue domande. Cosa chiede all’Italia?E cosa chiede all’Europa?“Sembrerà una risposta strana – hadetto il presidente – ma all’Italia chie-do di realizzare il prima possibile labanda larga in tutto il Paese. Per esse-re competitivi e soprattutto attrattiviper i giovani che, sì è vero tornano al-l’agricoltura, ma per quello che vi ruo-ta intorno, agroalimentare, marketing,alimentazione ecc. E all’Europa chie-do di essere più Europa e di impe-gnarsi di più per superare le barrierecon i Paesi Terzi. Abbiamo messo in-sieme agricolture molto diverse tra lo-ro, ma dobbiamo trovare il mondo dicolmare queste differenze e di conta-minarci in maniera positiva”. ���
Successo di Enovitis,
organizzata da UIV
e Veronafiere,con i macchinari
non solo esposti, ma messi in prova
nel vigneto
AT T U A L I TÀ V I G N E T O
42| MONDO AGRICOLO|LUGLIO-AGOSTO 2014
Bilancio decisamente po-sitivo per la nona edizio-ne di Enovitis in Campo2014 che, assistita da fa-vorevoli condizioni at-mosferiche, ha richiama-
to a Cà Tron di Roncade (Treviso) il 19e 20 giugno scorsi circa 4.500 visita-tori provenuti da tutta Italia e dall’e-stero tra viticoltori, tecnici ed opera-tori del settore vitivinicolo. In pro-mettente crescita rispetto al 2012 non
solo il dato relativo all’affluenza, maanche il numero degli espositori(143), disposti su una “strip” di oltre1,2 chilometri. Un successo che va ricondotto in lar-
ga parte alla formula del tutto origina-le della manifestazione: i macchinarinon sono solo esposti, come in unaclassica fiera, ma messi in prova diret-tamente nei filari del vigneto. Più che giustificata, dunque, la soddi-sfazione degli organizzatori – UnioneItaliana Vini e Veronafiere – la cui re-cente partnership ha debuttato pro-prio in questa occasione, primo ap-puntamento di un progetto che svi-lupperà sotto il brand Enovitis diverseiniziative a supporto della viticolturaitaliana ed europea.Tra le novità di questa edizione il con-corso Innovation Challenge che, conl’assegnazione dei New TechnologyInnovation Award, ha premiato cin-
di Claudio Pietraforte
que aziende (Agricol-meccanica, Bargam, Bcs,Martignani e Orteco) perl’innovazione tecnologi-ca apportata tramite la lo-ro macchina a tutto ilcomparto ed ha conferi-to un riconoscimentospeciale, il TechnologicalInnovation Award, all’a-zienda che tra tutte si èparticolarmente distinta.A riceverlo è stata Spek-tra-Agri, in collaborazio-ne con Fendt Agco Italia-na, per il suo sistema diguida assistita AutoCom-biGuide.Ha costituito invece unagradita conferma il con-test “Vota il trattore” cheha offerto la possibilità aivisitatori di esprimere laloro preferenza tramiteun software dedicato sia
in segreteria sia nelle postazioni in fi-lare. Il maggior numero di preferenzeè andato al Fendt 211 P Vario che haavuto la meglio su competitor di gran-de peso, vista la presenza alla rassegnadi tutti i costruttori di trattori leadermondiali.Evento clou di un calendario pieno diappuntamenti importanti, il conve-gno “Prosecco Doc e Prosecco Supe-riore Docg: il territorio che diventa sti-le”, promosso dal Corriere Vinicolo,ha riunito intorno ad un tavolo di di-scussione istituzioni, organismi di tu-tela e produttori. «Abbiamo voluto de-dicare al Prosecco il convegno dellamanifestazione per l’importanza delfenomeno, che può esporre però ilprodotto alle contraddizioni della glo-balizzazione – ha affermato Domeni-co Zonin, presente nella doppia vestedi presidente dell’Unione italiana vinie di produttore –. Riflettere con i pro-duttori e le istituzioni come la Regio-ne Veneto sui punti di forza, ma ancheanalizzare i possibili rischi, di questabella storia italiana rappresenta uncontributo di riflessione che ritenia-mo prezioso per tutto il mondo pro-duttivo italiano». ���
Zonin: prosecco esposto
alle contraddizioni
della globalizzazione
Meccanica tra i filari
Mario Guidi al Congresso
Assoenologi ha ricordatocome la filiera, sul Testo
Unico, abbia individuato una strategia comune
Meno burocrazia, piùqualità e controlli“giusti”, ovvero piùdistribuiti lungo la fi-liera. Sono questi al-cuni dei contenuti
emersi nel corso del 69° Congresso diAssoenologi a San Patrignano, presie-duto da Riccardo Cotarella, a cui hapartecipato anche il presidente confe-derale Mario Guidi. Il recente seque-stro di 30mila bottiglie di false Doc eDocg in Toscana ha mostrato come ilvino di qualità non possa ancora con-siderarsi immune dall’attacco dei falsi-ficatori, proprio per il suo alto valoreaggiunto. Luca Sani, presidente dellaCommissione Agricoltura alla Camera,ha confermato la massima attenzionenei confronti di fenomeni che incido-no sull’immagine della qualità dei pro-dotti agroalimentari italiani sui merca-ti di tutto il mondo. Il Governo hapreannunciato un giro di vite contro ifalsificatori, che non disinnesca, co-munque, l’impegno in favore di unasburocratizzazione del vino. Il mini-
stro delle Politiche agricoleMaurizio Martina ha confer-mato, nel suo video inter-vento, un piano, con “#cam-polibero”, per affrontare al-cuni nodi cruciali comequello della sicurezza e del-la riduzione dei costi del-l’eccessiva burocrazia. Il mi-nistro del Lavoro GiulianoPoletti ha messo in eviden-za, invece, il decisivo appor-to che viene dalle cantine infavore dell’occupazione, delrilancio dell’economia e ilcontributo delle strutture
cooperative. “Errare humanum est,perseverare diabolicum. I Romani – ri-corda Cotarella - nella straordinaria ca-pacità di sintesi, usavano la parola“oportet”. Che significa “bisogna” maanche “conviene”. E, nel nostro caso,bisogna (e conviene) fare sistema”. Ildirettore generale di Assoenologi Giu-seppe Martelli ha ricordato che oggiun tecnico di cantina deve dedicare il25% del suo tempo a riempire carte.Sani ha quindi confermato l’avvio delpercorso legislativo di una legge sullasburocratizzazione del settore vitivini-colo che ha avuto il suo punto d’ori-gine nella proposta di Testo unico pre-sentata nei mesi scorsi dalla quasi to-talità dei rappresentanti della filiera(Uiv, Federvini e Federdoc, oltre adAgrinsieme e Assoenologi). Guidi, pre-sidente di Confagricoltura e coordina-
di Gabriella Bechi
Miracolo Vino
tore di Agrinsieme (che riunisce an-che Cia e Alleanza delle cooperative),ha definito un miracolo l’accordo cheha consentito ad una fetta consistentedella filiera vino di superare gli inte-ressi di parte e di assumersi la respon-sabilità di un atto come la propostadel Testo unico del vino. “Un’esperien-za che sarà estesa anche ad altri setto-ri agroalimentari e che non consentealla politica di poter fare leva, una vol-ta tanto, sulle divisioni delle filiereagricole”. I numeri della produzione edel consumo sono stati al centro deltalk show moderato da Bruno Vespa. Ilconsumo di vino in Italia è di 40 litripro-capite (un terzo di quanto si be-veva 40 anni fa) ed entro 10 anni de-stinati probabilmente a scendere a 35litri. Le aziende viticole italiane sono700mila, con una superficie media at-torno ad un ettaro, tra 20 anni, se noncambia il quadro tecnico e commer-ciale, saranno probabilmente la metà.I numeri mostrano quali siano le sfidevinte e i problemi ancora da superareda parte del vino italiano. ���
LUGLIO-AGOSTO 2014| MONDO AGRICOLO|43
Cotarella: «I Romani dicevano “oportet”, “bisogna”.
È necessario fare sistema»
Falconieri, fondatore dell’azienda leader
nella produzione di Erbaluce, racconta se stesso nel corto “Ridente è la calma”, firmato da Del Buono
AT T U A L I TÀ V I G N E T O
La regista-produttrice EmanuelaPiovano in elicottero, con l'enologo Donato Lanati
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di Anna Gagliardi
La vita di Remo Falconieri,viticoltore del Canavese,racchiude tanti pezzi distoria di questa porzionedi territorio tra Torino e leAlpi. Figlio di contadini,
oltre trent'anni passati all'Olivetti,torna all'agricoltura, a dire in veromai abbandonata, e decide negli an-ni Ottanta di coltivare Erbaluce rea-lizzando il suo sogno di produrrespumante. Lo fa e gli riesce anche be-
grafica della regista Emanuela Piova-no. Ciack anzi, Cieck si gira: nasce co-sì il docu-film di 33 minuti, presenta-to in anteprima a Torino e realizzatoin un momento particolare della sto-ria aziendale: il trasloco dalla vecchiasede di Agliè all’attuale cantina di SanGiorgio Canavese. Emerge un perso-naggio che, come il territorio canave-sano, merita di essere conosciuto, an-corché restio a mettersi in mostra.Giacomo Del Buono, raccontando lagenesi del lavoro, conferma: "Doveva-mo metterci d'accordo per iniziare leriprese e gli ho chiesto a che ora po-tevamo vederci. La sua risposta è sta-ta che lui era tutti i giorni in azienda
ne, tanto da riuscire a raggiungere,nel 2006, il primo posto al concorsoenologico “Nastro d'oro”, il cosiddet-
to premio Scacchi. Il suo"San Giorgio" 2002 metodoclassico in quell'anno è in-coronato migliore spuman-te d'Italia. Falconieri, fondatore della“Cieck”, azienda agricolaleader nella produzione diErbaluce di Caluso, raccon-ta se stesso nel corto “Ri-dente è la calma”, firmatodal regista Giacomo delBuono e prodotto dalla Kit-chenfilm, la casa cinemato-
Cieck, si gira
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dalle 7 del mattino. Insomma, noi do-vevamo adattarci alla sua vita quoti-diana, che non cambiava se intanto sistava registrando un film". Remo Falconieri si racconta con lacalma che ha ispirato anche il titolodel corto, dall'aria di Mozart. Un sor-riso appena accennato, una fermezzae un impegno che non accennano adiminuire, nonostante gli anni. Nel film la figlia Lia riporta che consuo marito aveva provato ad alleviarela fatica del padre almeno per quelloche riguardava l'orto, chiedendogliconsigli e per fare loro una parte delsuo lavoro. La risposta di Remo fuquasi stizzita, come se avessero volu-
to metterlo da parte perché ormaivecchio. "Mio padre si vede comeun'entità infinita. È il suo modo di ve-dere il futuro, anche a ottant'anni".Tutto ciò avviene senza alcuna pre-sunzione: il Cieck fa semplicementeparte di quegli uomini che non mol-lano, che continuano, nonostante glianni, ad avere entusiasmo per la vita.Di quelli che non spengono il cervel-lo, che continuano a "correre", non
sprecando la fortuna di poterlo fare. Il suo spirito innovativo emerge piùvolte nel corso della sua esperienzalavorativa: in Olivetti inventa la palli-na scrivente, una rotella unica con i96 caratteri per le macchine da scri-vere. Il brevetto porta l'anno 1966 eil nome di Remo Falconieri.Quando va in pensione, alla fine deglianni Settanta (aveva iniziato giovanis-simo a lavorare) decide di espiantaretutte le vigne a uva nera e di coltiva-re Erbaluce. Va in Francia, nella Cham-pagne, ci sta qualche settimana perimparare la tecnica di vinificazione.Torna in Piemonte, apre l'azienda einizia a produrre le prime duemilabottiglie, vendendo anche il vino sfu-so, tradizione che continua ancoraoggi, nella nuova cantina.Il suo spumante metodo classico ètra i più simili allo Champagne, se co-sì si può dire: se fosse una donna sa-rebbe una signora di carattere piùche una giovane signorina. La Cieckproduce anche Erbaluce di Calusofermo e passito: il suo "Alladium" ri-serva è tra i più premiati dalle guidedel settore.Emanuela Piovano è torinese; produ-ce e promuove il cinema indipen-dente internazionale con particolareattenzione ai giovani e alle donne. Af-fianca all’impegno cinematograficola passione per la vigna, alimentataproprio grazie alla conoscenza e allacollaborazione della famiglia Falco-nieri. E' vulcanica, decisamente nonsabauda come il Cieck; si divide tra laprima capitale d'Italia e Roma, dovesi dedica al cinema. Recentemente, nel suo Canavese, èdiventata a tutti gli effetti anche pro-duttrice di Erbaluce di Caluso, sigil-lando nelle bottiglie di “Orosia” il suotributo a Remo Falconieri e la suaamicizia con la figlia Lia. Orosia - laprima vendemmia è il 2013 - è realiz-zato in bottiglie numericamente limi-tate, firmate dall’enologo Donato La-nati e il suo laboratorio Enosis Mera-viglia. E' stato lo stesso Cieck a sug-gerirle di chiamare Lanati, dando vitaa un percorso appena agli esordi, madalle premesse eccellenti. ���
Figlio di contadini
una vita all’Olivetti
il ritorno alla terra
Remo Falc onier i
Non si arresta la crescita di Bkt
che ha presentato, in Germania, le novità
per il settore agricolo.Il modello della“fabbrica sociale”,campus residenziale
per 500 famiglie
AT T U A L I TÀ M O T O R I
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Crescita è stata la parola chia-ve che ha scandito le fasidell’incontro con la stampaorganizzato da Bkt lo scor-so maggio in Germania, aMarienfeld, in occasione
del salone Reifen di Essen, la grande ras-segna internazionale dedicata al settoredegli pneumatici. Un evento allestitodall’azienda indiana produttrice dipneumatici off-highway per festeggiarei dieci anni sul mercato del suo radialeAgrimax, ma anche per presentare lenovità di prodotto nel segmento agri-colo ed illustrare risultati e strategie diun gruppo dinamico ed in costanteevoluzione. Lo testimonia il percorso compiuto daBkt, fondata nel 1987, durante l’ultimodecennio: dal 2004 ad oggi, infatti, la
compagnia di Mumbai ha vi-sto salire da 1.550 a 7.000 isuoi addetti, passando da unaproduzione di 22,8 milioni ditonnellate a quella stimataper il 2014 nell’ordine dei165 milioni di tonnellate,mentre le vendite totali sonobalzate dagli 80 milioni didollari di dieci anni fa ai 950milioni di dollari previsti perl’anno in corso ed il numerodi Paesi serviti, 30 nel 2004, èarrivato a 130 nei cinquecontinenti. Molto bene anche sul versante dell’e-sercizio finanziario terminato a finemarzo 2014, chiuso da Bkt con un fat-turato di 780 milioni di dollari e conuna quota del mercato mondiale dipneumatici del settore off-highway pa-ri al 6%, assicurata da un’ampia gammadi prodotti – attualmente ben 2.300 –destinati ai diversi segmenti specialisti-ci (macchine e attrezzature agricole,movimento terra, minerario, industria-le, portuale, Atv e giardinaggio). Decisa-mente ambiziosi, poi, gli obiettivi di-chiarati da Bkt, che mira a raggiungerela soglia dei 2 miliardi di dollari di fattu-rato entro il 2020. Di pari passo ha mar-ciato la crescita strutturale, tanto cheoggi il costruttore indiano, partito con ilprimo impianto produttivo di Auranga-bad, può contare su stabilimenti in queldi Bhiwadi, Dombivali, Chopanki e suquello nuovissimo ed ultra-moderno diBhuj (cuore della produzione degliAgrimax), che rappresenta anche unesempio di “fabbrica sociale”, visto che
di Barbara Mengozzi ospita al suo interno una housing co-lony per i dipendenti e le loro famiglie,dove presto verranno costruiti un ospe-dale, una stazione dei vigili del fuoco,un grande centro sportivo e una scuo-la. Il tutto interamente progettato inun’ottica verde ed ecologica, in lineacon una filosofia aziendale sensibile, ol-tre che ai principi del benessere e dellaqualità della vita, ai valori del rispetto edella tutela dell’ambiente (non a casogran parte dell’energia necessaria peralimentare gli stabilimenti Bkt viene ge-nerata da fonti alternative rinnovabili).Tre, infine, le novità “made in India” ri-guardanti le famiglie di pneumatici agri-coli: Agrimax Force nella misura IF710/75 R 42, Agrimax Spargo nella mi-sura VF 380/90 R 46 e FL630 Super nel-la misura 750/60 R 30.5. Accanto allenuove misure, Bkt ha esposto a Essen inanteprima i nuovi pneumatici FL 635(nato per essere utilizzato sulle roto-presse su campo asciutto) e RidemaxFL 698, che vanno ad arricchire la gam-ma flotation. ���
Pneumatici: business e politiche sociali
A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E
“Il t raguardo piùbello è quello che
non hai ancora tagliato”,disse Henry Ford. È conqueste parole, che i tito-lari della Rota Guido -Alberto Rota, compo-nente della giunta diConfindustria Piacenza,Francesca Rota ed Enri-co Villa - hanno rivelato,in occasione dell’eventoper il 50° anniversario,le loro intenzioni per ilfuturo. Anche tramite unlibro realizzato per l’oc-casione intitolato: “RotaGuido 1964-2104, dapiù di 50 anni il meglio”. L’azienda, con piu di 50anni di storia alle spalle,141 dipendenti, 4 sedi intutta Europa ed un fattu-rato in aumento di annoin anno, sabato 19 luglio2014 ha scelto di condi-videre la propria storiae le proprie prospettiveper il futuro in un evento che rimarrànella memoria di tutti i presenti.L’evento, svoltosi nella cornice del-la sede storica di Fiorenzuola d’Ar-da, ha visto il taglio del nastro deinuovi uffici e dell’area logistica,completamente rinnovata, insiemead un percorso fotografico, dal 1964ad oggi, con tutte le tappe più im-portanti della famiglia e dell’azien-da stessa, sottolineando che quelloche si stava celebrando sarebbestato un altro punto di partenza, ver-so nuovi obiettivi.
I prossimi progetti prevedono l’a-pertura di una nuova sede in Russia,al fine di poter rispondere ad unmercato in grossa crescita nel setto-re zootecnico, proseguendo collate-ralmente con la penetrazione in Ci-na, dove le esigenze dei prossimianni saranno di aumentare la produ-zione interna di latte e la presenzadi capi allevati sul territorio proprioper il graduale cambiamento nellatradizione alimentare di questa po-polosa nazione.Ed è cosi che si apre la nuova era per
� S O C IE T À L E A D E R N E L L E T E C N O L O G IE P E R Z O O T E C N IA , E N E R G IE E D A M B IE N T E
ROTA GUIDO: 50 anni di storia,tanti impegni per il futuro
l’azienda leader nella zootecnia,nelle energie e nella tutela dell’am-biente. Tuttavia, conclude AlbertoRota “se si dovesse scegliere fra di-ventare una grande azienda per-dendo di vista qualità e servizi chesi sono riusciti a dare in questi anni,o rimanere una media impresa conla personalità, le competenze ed ilrapporto stretto e diretto che si ten-de ad instaurare con i clienti, certa-mente non ci sarebbe un solo di-pendente all’interno della Rota chesceglierebbe la prima opzione“.�
In quattro anni
sono circa 8000 le aziende
in rete, 650 del settore
agroalimentare
AT T U A L I TÀ A G R O N E T W O R K
46| MONDO AGRICOLO|LUGLIO-AGOSTO 2014
di Maria Cristina D’Arienzo
no 336 tra quelle dedite a coltivazioniagricole e produzioni di prodotti ani-mali, caccia e servizi connessi; 13 chesi occupano di silvicoltura ed utilizzodi aree forestali; 8 della pesca e ac-quacoltura. Le aziende manifatturieresono invece 292: 246 industrie ali-mentari, 46 industria delle bevande.Le aziende agricole e alimentari rico-prono il 9,5% della totalità delle im-prese italiane in rete. Proseguendocon un’analisi regionale, nel dettagliole reti di impresa agroalimentari costi-tuitesi al Sud sono 67, mentre quelleappartenenti a regioni del Nord sono49 ed infine al Centro si contano 30contratti di rete. È da rilevare il forteattivismo della Sardegna con ben 100imprese in rete, seguita dalla Lombar-dia e dalla Toscana. ���
Passi da gigante per le reti
Il contratto di rete è un istituto in-novativo nel nostro sistema pro-duttivo e realizza un modello dicollaborazione tra imprese checonsente - pur mantenendo la pro-pria indipendenza, autonomia e
specialità - di realizzare progetti edobiettivi condivisi nell’ottica di incre-mentare la capacità innovativa e lacompetitività sul mercato. Il contrattodi rete è stipulato da più imprenditoricon lo scopo di accrescere, individual-mente e collettivamente, la propria ca-pacità innovativa e la propria compe-titività sul mercato. A tal fine gli im-prenditori si impegnano a collaborarein forme e in ambiti predeterminati eattinenti all’esercizio delle proprie im-prese sulla base di un programma co-mune, scambiandosi informazioni oprestazioni di natura industriale, com-merciale, tecnica o tecnologica edesercitando in comune una o più atti-vità che rientrino nell’oggetto dellapropria impresa.In base ai dati forniti da InfoCamere -la società che gestisce il patrimonioinformativo delle Camere di Commer-cio - possiamo dire che il network è or-mai una certezza. A poco più di quat-tro anni dalla costituzione della primarete, oggi sono 7.900 le imprese coin-
volte, per un totale di contratti che, al1° giugno scorso, aveva toccato quota1590. A livello regionale, la Lombardia è laprima regione italiana per numero direti (1863), seguita da Emilia Romagna
(1038), Toscana (796) Veneto (601)Abruzzo (558) Lazio (547).Per quanto concerne il settore agro-alimentare i contratti di rete sono 180e coinvolgono complessivamente 649imprese. In particolare le aziende agri-cole coinvolte sono 357: se ne conta-
Per le reti d’impresa forte
attivismo in Sardegna,
Lombardia e Toscana
REGIONETOTALE
IMPRESE
AO1
AGRICOLE
AO2
SILVICOLTURA
AO3
PESCA
C10
ALIMENTARI
C11
BEVANDE
SARDEGNA 100 67 6 24 3
LOMBARDIA 74 42 30 2
TOSCANA 65 49 3 12 1
ABRUZZO 56 10 2 36 8
EMILIA ROMAGNA 48 8 2 32 6
CAMPANIA 46 17 26 3
VENETO 46 25 17 4
PUGLIA 41 36 4 1
CALABRIA 35 9 24 2
LAZIO 30 16 12 2
UMBRIA 27 13 8 6
MARCHE 24 12 1 8 3
PIEMONTE 20 12 1 3 4
LIGURIA 14 12 2
SICILIA 10 4 4 2
FRIULI VENEZIA GIULIA 9 4 3 2
BASILICATA 7 3 3 1
MOLISE 5 1 4
TRENTINO ATO ADIGE 4 4
VALLE D'AOSTA 0
O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O
“Ogm significa anche meno chimica,non ne facciamo una battaglia ideologi-ca”. Lo sottolinea il ‘manifesto’ firmatodai presidenti regionali di Confagricol-tura Veneto, Lombardia, Piemonte,Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia,Campania e Puglia, in vista della stagio-ne del trattamento antipiralide del mais– sui 900 mila ettari investiti a tale colti-vazione - per contrastare la diffusionedel lepidottero. “Gli Ogm non sonocontro la biodiversità – rilevano i sotto-scrittori del manifesto – e possono favo-rire un’attività produttiva maidicola piùrispettosa dell’ambiente. Altrimenti èinevitabile il trattamento chimico: le fe-rite provocate dalle larve dell'insetto sul-la coltura causano perdite di produzio-ne, ma soprattutto creano l'habitat idea-le per lo sviluppo di funghi. Il risultato èche la granella rischia di essere contami-nata da micotossine, altamente perico-lose per l’uomo e per gli animali d'alle-vamento”. Il mais è un prodotto indi-spensabile che serve per l’alimentazioneumana e animale; poiché non ne produ-ciamo abbastanza, lo importiamo inparte dall’estero, dove si coltiva avvalen-dosi dell’ingegneria genetica che ‘inse-
gna’ alle piante a difendersi da sole daiparassiti. “Il problema della piralide in-teressa anche la Spagna – osservano ifirmatari del ‘manifesto’ – dove è statorisolto consentendo le semine di maisBt, la soluzione più semplice, più econo-mica e più rispettosa dell'ambiente edella salute dei consumatori”. La crona-ca di questi giorni porta notizie di se-questri di prodotti alimentari in cui sisono registrati livelli di tossine superiorial minimo consentito per legge. “Confa-gricoltura – si legge in una nota dell’Or-ganizzazione - denuncia da anni il pro-blema, invitando tutti gli attori della fi-liera del mais a mettere in atto ogni mi-sura necessaria a ridurre la presenza ditali sostanze”. “Non vogliamo gli Ogm atutti i costi – conclude Confagricoltu-ra– vogliamo però che venga data fidu-cia alla scienza e alla ricerca nel valutarei pro e i contro dell’ingegneria geneticain maniera rigorosa, non emotiva. So-prattutto non facciamo degli Ogm unabattaglia ideologica, perché ci sono pro-blemi enormi, come quelli della piralidedel mais e dell’uso di 100 mila litri diprodotti chimici, che vanno affrontaticon risposte scientifiche”.
GENETICA INSEGNA ALLE PIANTE A DIFENDERSI DAI PARASSITI
Piralide e Ogm: manifesto di 7 Federazioni
di Elisabetta Tufarelli
LUGLIO-AGOSTO 2014 | MONDO AGRICOLO | 49
Il Brasile quest’anno non èstato solo la sede della Coppadel Mondo di Calcio. Ungruppo di imprenditori agri-coli associati a Confagricoltu-ra Salerno ha attraversato l’o-ceano per andare a visitarel’Agrishow 2014 di RiberaoPreto, la più grande fiera agri-cola di tutto il Sudamerica.Quattrocentoquarantamilametri quadri di esposizione,più di 800 marchi ed una me-dia annuale di visitatori intor-no alle duecentomila presen-ze e cento ettari di campi di-mostrativi. Gli imprenditorihanno potuto “toccare conmano” una realtà agricola infortissima espansione. Inte-ressanti le tecnologie che, de-stinate a produzioni estensive,potrebbero essere di spuntoper le meno abbondanti pro-duzioni intensive della Pianadel Sele. Importante anchel’incontro con il delegato del-l’ICE presente in Fiera, grazieal quale potrebbero svilup-parsi interessanti occasioni discambio e vendita prodottitra Italia e Brasile. A San Pao-lo il presidente della Cameradi Commercio italiana inBrasile, Edoardo Pollastri, hapermesso di comprendere ledinamiche di un mercato for-temente interessato alle pro-duzioni di qualità.
SALERNOAZIENDEIN BRASILE
5 0 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2014
O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O
vasta zona compresa tra il Po ed il Ticino.Lo sottolinea Confagricoltura ricordan-do che, a causa della concorrenza del ri-so cambogiano, i prezzi di mercato dellevarietà italiane di riso Lungo B (indica)sono scesi dai 26 euro/qle dello scorsofebbraio, agli attuali 22 euro, livello cheormai non copre neppure i costi di pro-duzione. A poco serviranno gli aiuti del-la nuova Pac "verso il 2020", pesante-mente ridimensionati dal prossimo an-no, e nemmeno il pagamento specificoper il riso previsto a livello nazionale ser-virà più di tanto, scontando la scelta,miope, di non utilizzare tutti i fondi di-sponibili per questa misura di sostegnoai settori in crisi. In sostanza, grazie allecondizioni preferenziali che le derivanodal proprio status di Paese meno avanza-to, la Cambogia sta esportando "a manibasse" sul mercato europeo, diventato ilsuo principale sbocco commerciale, so-stituendo gli altri competitor asiatici chesono invece soggetti al dazio. Permanen-do queste condizioni, la nuova campa-gna commerciale che si aprirà il prossi-mo 1° settembre registrerà un notevoleappesantimento dell'offerta di risone eriso lungo B, con un aumento dell'inven-duto di oltre 500.000 quintali rispetto al-l’anno scorso.
Valanghe di riso asiatico invadono i mer-cati europei e Confagricoltura sollecita ilGoverno affinché ottenga dalla UE il ri-pristino del dazio sull'import di prodot-to dalla Cambogia, applicando la clauso-la di salvaguardia ai sensi dell’art. 22 delRegolamento Ue n. 978/2012. I risicolto-ri hanno manifestato in tutto il Nord d’I-talia contro questo lento "strangolamen-to" del settore, bloccando per una setti-mana l'attività di contrattazione delleprincipali borse merci nelle province ri-sicole settentrionali. Le importazioninell’Unione Europea di riso di originecambogiana, che non è soggetto al daziodoganale di 175 euro/ton., sono aumen-tate nell’ultima campagna di commer-cializzazione di quasi 100 mila tonnella-te, sfiorando le 200 mila in 12 mesi. Insoli nove mesi dell’attuale campagna(settembre 2013 - maggio 2014) il quan-titativo importato dalla Cambogia è piùche raddoppiato rispetto allo stesso pe-riodo dello scorso anno, con la prospet-tiva di toccare le 250 mila tonnellate en-tro il prossimo agosto. Se non si arrestal’importazione selvaggia di riso a daziozero dalla Cambogia, la risicoltura italia-na tornerà in meno di un anno ai livelliproduttivi di venti anni fa, mettendo a ri-schio l’equilibrio idrogeologico di una
INVASIONE DI PRODOTTO ASIATICO SUI MERCATI EUROPEI
La battaglia del riso
Luca Lazzàro, è stato eletto pre-sidente di Confagricoltura Ta-ranto per il triennio 2014-2017.Lo affianca la vicepresidenteLucia Cavallo e la nuova giun-ta: Francesco Basile (presidenteonorario), Gerardo Giovinazzi,Lello Tamburrino, GiovanniCantore, Teodoro Ripa, AngeloDe Filippis e Cosimo Cavallo.Laureato in Giurisprudenza edottorato in Diritto tributario,impegnato nella conduzione diuna storica azienda agricolanell'agro di Crispiano ad indi-rizzo prevalentemente olivico-lo, a cui si aggiungono colturecerealicole ed ospitalità rurale,il trentaduenne neopresidentesostituisce Gerardo Giovinazzi.«Siamo pronti a dare battagliasui danni ambientali provocatiall'agricoltura dall'inquina-mento industriale, in particola-re dell'Ilva», ha detto LucaLazzàro, che ha aggiunto: «Cisiamo costituiti parte civile nelProcesso "ambiente svenduto",perché riteniamo di essere leprime vittime di questo siste-ma, che ha distrutto il territo-rio». Confagricoltura Taranto èla prima associazione datorialedella provincia: 618 ditte tarif-fate e 655mila nel 2013.Lazzàrointende proporre, una tassazio-ne ed una contribuzione com-patibile con le difficoltà compe-titive che i nostri prodotti ri-scontrano sul mercato, a causadella grave crisi ambientale chevive il territorio.
TARANTOLAZZÀROPRESIDENTE
Pallottini, il presidente della BorsaMerci di Roma Campana, il direttoredella Saplo (Birra Peroni) Scappaticci,il presidente di Consmaremma Bra-vetti, il funzionario responsabile delsettore cereali di Confagricoltura na-zionale Salvi. «Roma agricola – ha os-servato Giansanti - fornisce il latte al-la Centrale del latte di Roma, l’orzo aBirra Peroni, produce ortofrutta, vino,olio, cereali; ha una zootecnia altret-tanto vivace (allevamento di bovinima anche ovicaprini e avicunicoli).Insomma è una grande realtà produt-tiva per la quale abbiamo studiato econcretizzato il marchio “Qualità ro-mana”. Vogliamo proseguire sulla stra-da della valorizzazione e della crescitache non può fermarsi al bacino locale,per le dimensioni di molte nostre im-prese che puntano necessariamentesull’internazionalizzazione e sul kmcentomila». «È il tempo delle scelte –ha quindi concluso - . Credo nella con-certazione e nelle logiche di filiera. Ilmessaggio forte che affidiamo alleAmministrazioni di Regione e Comu-ne è che abbiamo gettato il seme peruna rinnovata alleanza tra gli attoridella filiera; per costruire, tutti insie-me, il futuro verde della Capitale».
«Gli agricoltori romani vogliono l’a-gorà in cui incontrarsi, fare business,approfondire le tematiche settoriali,progettare il futuro. Nei tempi passati il luogo d’incontroera piazza della Rotonda nei pressi delPantheon. Ecco, chiediamo ilPantheon del XXI secolo». Lo ha det-to il presidente di ConfagricolturaRoma e vicepresidente nazionaleMassimiliano Giansanti nel corso del-l’Assemblea degli associati, presso l’a-zienda agricola e zootecnica “5 Stelle”,alla presenza, tra gli altri, degli asses-sori all’Agricoltura della Regione Ric-ci e all'Agroalimentare del ComuneMarino. «Confagricoltura Roma ha in animo –ha ricordato Giansanti - un progettodi “Città dell’Agricoltura” dove vedereriunite, istituzioni, enti, associazionisettoriali, istituti di ricerca, che preve-da pure spazi per incontri e affari». Nel corso dell’assemblea degli agricol-tori romani si sono tenuti vari mo-menti di dibattito che hanno coinvol-to l’intera filiera agroindustriale. Sonoinfatti intervenuti: il presidente dellaCentrale del latte di Roma Vanoli,l’amministratore delegato del CAR(Centro Agroalimentare di Roma)
CONFRONTO CONFAGRICOLTURA ROMA, FILIERA E ISTITUZIONI
«L’agorà per gli agricoltori»
Gli assessori regionali all'A-gricoltura Ricci e all'Am-biente Refrigeri, il vicepre-sidente ed il direttore gene-rale di Confagricoltura na-zionale Giansanti e Mastro-buono sono intervenuti al-l'assemblea di Confagricol-tura Lazio. «Il PSR 2014-2020 - ha detto Ricci - saràsu misura dei nostri territo-ri. La semplificazione del si-stema burocratico e l'offertadi maggiori opportunità aigiovani con gli aiuti allestart up d'impresa sono iprimi obiettivi da raggiun-gere». Refrigeri ha spiegatoche sui consorzi di bonificail suo assessorato «sta lavo-rando intensamente ad unarisoluzione dei crediti 2011e 2012 e ad una completariforma del sistema». Sui danni da fauna selvatical'assessore ha garantito ilsuperamento dell'attuale si-stema di ristoro. «Gli agri-coltori - ha fatto notare ilpresidente di Confagricol-tura Lazio Ricotta - sono iprimi tutori dell'ambiente;sollecitiamo che la norma-tiva sulle aree naturali pro-tette (LR 29/1997) venga ri-vista favorendo l'attivitàagricola nei parchi. Non èpiù ammissibile la camiciadi forza ad attività produtti-ve che non recano dannima, al contrario, valorizza-no il territorio».
LAZIOAGRICOLTURANEI PARCHI
Refrigeri, Ricotta e Simeone
LUGLIO-AGOSTO 2014 | MONDO AGRICOLO | 51
Ricci, Giansanti e Marino
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l’immediatezza e della semplificazione. Sarà anche più fa-cile lavorare in sinergia con la base associativa.”L’osmositra nucleo e territorio – precisa il presidente dei giovani– è fondamentale. Vedersi a Roma nelle occasioni istitu-zionali è troppo poco. Vogliamo avvicinarci di più alleimprese, ascoltare le loro esigenze, stimolare la parteci-pazione e il contributo dei dirigenti dell'associazione atutti i livelli”. La scelta di stare fermi a guardare il mondo
che passa accanto non è di
questa squadra che, fin dal
suo insediamento, ha lavo-
rato per cercare, provare,
sperimentare, per portare
a casa Anga nuovi giovani,
nuove forze e sempre nuo-
vi stimoli alla crescita. Il
must dei giovani di Confa-
gricoltura è quello di valo-
rizzare l’agricoltura e il be-
nessere sostenibile, svilup-
pando le potenzialità
(umane e managerial-sin-
dacali) con l’obiettivo di
aumentare la base associa-
tiva, creando il desiderio di
appartenere e partecipare.
Presupposti e mezzi opera-
tivi,messi già in cantiere,
che si chiamano Yeah e
Road Show e che ridise-
gnano e attualizzano l’or-
ganizzazione, adattandola
alle esigenze ed ai tempi.
Elisabetta Tufarelli
L’ANGA HA LAVORATO SULL’IDENTITÀ VISIVA, SUL DIALOGO NUCLEO/TERRITORIO E SULLE SINERGIE CON I PROGETTI CONFEDERALI
Il bilanciodi un annodi crescita
Adistanza di un anno dall’elezione, Raffaele Maiora-
no e il suo Comitato di presidenza, in occasione
dell’ultima assemblea, hanno fatto un bilancio sul
programma che li aveva portati ai vertici dell’associazio-
ne dei giovani di Confagricoltura. La loro parola d’ordine,
‘condivisione’, nei programmi e nei passaggi, ha portato
a dei risultati concreti e che sono sotto gli occhi di tutti.
”Il nostro obiettivo – ha detto Maiorano - è far emergere
un’associazione a cui i gio-
vani agricoltori vogliono
appartenere. Per raggiun-
gere questo scopo, abbia-
mo messo mano ad una se-
rie di riforme esterne ed in-
terne, basate su di un me-
todo di lavoro in rete, più
snello, coinvolgente e re-
sponsabilizzante”.
In pratica, in un anno, me-
todicamente e concreta-
mente, l’Anga ha lavorato
sull’identità visiva, sull’im-
plementazione del dialogo
nucleo/territorio e sulla
sempre maggiore sinergia
con i progetti di Confagri-
coltura. Sul piano operati-
vo si è data una forte acce-
lerata per l’implementazio-
ne di un software che per-
metterà di passare dalle
schede cartacee, finalmen-
te, ad un database elettro-
nico a tutto vantaggio del-
Credo profondamente cheoccorra passare dall'azionerivendicativa all'azione pro-positiva e consapevole.Siamo un’associazione digiovani imprenditori e,come tali, non possiamopermetterci di stare im-mobili in un mondo che siallarga e si modifica a
velocità vertiginosa. Sono convinto che le rivoluzioniepocali vadano assecondate, facendo propri i segnali checondividiamo, riuscendo, però, a ‘marcare’ il territorio.Faremo azione sindacale fuori dal nostro Palazzo, in untour nazionale, regione per regione. Con road show, manon solo. Certamente stiamo intessendo e consolidandorelazioni nuove senza tralasciare di ‘fidelizzare’ i nostriinterlocutori storici ed istituzionali. E puntiamo su serviziinnovativi. Il cambiamento è fondamentale per la crescitadelle persone, così come delle nostre imprese. Cogliamolo(o impariamo insieme a coglierlo.)
Raffaele Maiorano Presidente Nazionale Anga
I L C O M M E N T O
vorativi, siano parenti del conduttore af-fittuario. L’Anga di Mantova propone tresoluzioni: la modifica dell’aliquota suiterreni di proprietà e condotti da giova-ni IAP o CD; facilitazioni per i possesso-ri di terreni agricoli che vengono dati inaffitto a giovani IAP o CD e l’agevolazio-ne sui fabbricati abitativi che insistonosu fondi dati in affitto a giovani IAP oCD. D’altronde, nonostante la voglia diinsediarsi in agricoltura delle nuove ge-nerazioni, l’incidenza degli imprenditoriagricoli “under 3 5 ” sul totale degli im-prenditori del settore iscritti al Registrodelle Imprese agricole è passata dal7 ,5 7 % del 2 0 1 0 al 6 ,9 4 % del 2 0 1 3 (Ana-lisi del Centro studi Confagricoltura sudati Unioncamere) e nello stesso inter-vallo di tempo le imprese condotte dagiovani hanno registrato una flessionepressoché doppia (-1 6 ,2 8 %) delle altre.Anche se parte di questo fenomeno èdovuta al superamento dell’età da partedei conduttori, a parere dei Giovani diConfagricoltura Mantova vanno fattitutti gli sforzi per permettere ai giovanidi insediarsi e rimanere in azienda.
In agricoltura è evidente un paradossoeconomico: a fronte di tanti giovani chevorrebbero insediarsi e rimanere in agri-coltura, esistono enormi difficoltà og-gettive che limitano e, addirittura impe-discono, accessi e permanenze. I giovanidi Confagricoltura Mantova, dopo es-sersi confrontati al loro interno, sonostati stimolati dal Sindacato Impresa Fa-miliare e supportati dal Consiglio Pro-vinciale di Confagricoltura Mantova perpreparare un documento di proposte incui sottolineano come l'introduzionedell'IMU, oltre a rappresentare un im-portante aggravio fiscale, abbia automa-ticamente comportato anche un sensibi-le aumento dei canoni d'affitto. L’obietti-vo, riducendo l'onere dell’imposta sia aquei giovani IAP o CD che direttamenteconducono terreni di loro proprietà, siaa chi conduce terreni in affitto, è quellodi favorire il ricambio generazionale e diincoraggiare permanenza e ingresso dinuove forze nel settore. E’ sempre piùfrequente, infatti, che i proprietari deiterreni oggetto di affitto, che talvoltahanno intrapreso differenti percorsi la-
REGGIO CALABRIA
Giuseppe Barbarochiede IGPOlio di Calabria
Troppe difficoltà bloccanol’insediamento giovanile
DOCUMENTO ANGA MANTOVA SU RICAMBIO GENERAZIONALE
“In Italia ha ottenuto l’IGPsolo la denominazione ‘OlioToscano’. Siamo certi peròche anche le nostre coltiva-zioni e produzioni possanoottenere questo riconosci-mento. L’IGP indubbiamentedarebbe al nostro settore oli-vicolo opportunità più con-crete, che garantendo il ri-cambio generazionale e lasalvaguardia dei livelli occu-pazionali. Crediamo nellepotenzialità della Calabria econtinuiamo ad investire escommettere sulla nostra ter-ra”. Lo ha detto Giuseppe Bar-baro, presidente dei Giovanidi Confagricoltura ReggioCalabria, intervenendo all’as-semblea pubblica organizzatadal Dipartimento Agricolturadella Regione Calabria, per lapresentazione del Disciplina-re Igp ‘Olio di Calabria’, allapresenza dei funzionari delMipaaf. “Finalmente – hacontinuato - è stata scrittauna pagina importante per lanostra olivicoltura. Non di-mentichiamo che il 3 3 % dellaproduzione nazionale di oliod’oliva viene dalla regione equesto riconoscimento potràdare il giusto futuro al nostrosettore”.
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È IMPORTANTE incentivare la presenza femminile nel settoreprimario. Abbiamo ottenuto significativi risultati in questi mesi.Su tutti, quello della ‘Maratona delle imprenditrici verso Expo2015’, il percorso di avvicinamento alla grande kermesse mila-nese lanciato proprio da Confagricoltura Donna Lombardia edora divenuta un’iniziativa di respiro nazionale”. Lo ha messo inevidenza Gabriella Poli, presidente lombarda e vicepresidentenazionale di Confagricoltura Donna, in occasione all’assemblea
regionale dell’associazione, che si è recentemente svolta nel l’Agriturismo Le Preseglie di Desenzano del Garda. “Intendiamo inoltre premere ulteriormentel’acceleratore sull’azione di proselitismo e dunque sulla campagna di tesseramentovolta ad incrementare le adesioni alla nostra organizzazione”, ha aggiunto Poli.
Bandi al femminilein vista di Expo
di Elisabetta TufarelliCAMPI ROSA
LE NUOVE SFIDELe donne muovono l’economia enon lo fanno solo in tempo dicrisi. Sono dinamiche, un requisitofondamentale per posizionarsiin modo competitivo sul mercato.Le nuove sfide devono spingerciad immaginare sempre nuoveidee sia per il personale al nostrofianco sia per i prodotti, alla lucedei continui cambiamenti deiconsumi, ma dobbiamo ancheessere meno individualiste elavorare insieme per rafforzaresempre più la nostra associazionesul territorio. L’unione ci daràsempre più forza, per far riconosceredalle Istituzioni quello che siamoe rappresentiamo: serve maggioreconsiderazione per le imprenditriciagricole. Non pecchiamo dipresunzione; semplicementechiediamo che venga dato valoreal nostro lavoro. Non è un casoche molti mass media diano spazioa storie e successi al femminile,anche in mondi a connotazionefortemente “maschile”, comel’agricoltura. La capacità femminiledi saper leggere i cambiamentieconomici e sociali che caratterizzanoil contesto rurale ha un valore,che va riconosciuto. Siamo capacidi adattare l’attività dell’impresaalle nuove necessità del territorio,contribuendo fortemente a sostenereun “nuovo” ruolo oltre e più avantidella semplice produzione. Leimprese femminili in agricolturanon sono solo agriturismi, fattoriesociali e didattiche, attivitàricreative, accoglienza disabili,ma anche allevamenti, trasformazioni,viticoltura ecc. Siamo diverse,ma abbiamo caratteristichespecifiche: siamo meno proiettateverso il rischio e più propenseall'innovazione, allo sviluppo ealla ricerca. Facciamo tesoro diquesto, valorizziamolo e portiamoloa casa Confagricoltura.
Marina Di Muzio
I migliori progetti per le donne e delle don-ne saranno promossi e premiati da We-women for Expo. I due bandi hanno lo sco-po di valorizzare l’impegno e la capacitàprogettuale delle donne, in vista della pros-sima esposizione universale a Milano. Ainastri di partenza due concorsi, dal titoloProgetti delle donne e Progetti per le don-ne. Il primo è dedicato alle start up diimprese femminili ed è rivolto ad impren-ditrici e aspiranti tali, che lavorino sul ter-ritorio italiano. In palio ci sono tre premi:da 40 mila, 30 mila e 10 mila euro. Que-st’ultimo è il Premio Vivaio, dedicato agliunder 3 5 . Progetti per le donne si rivolge,invece, a fondazioni, associazioni, ong, entipubblici e privati, che abbiano contribuito,con i loro progetti, a cambiamenti positiviper le donne, nel mondo. “Noi donne – hadetto il vicepresidente nazionale GabriellaPoli, che è anche rappresentante Expo diConfagricoltura Donna - storicamente eculturalmente abbiamo un forte legamenaturale con cibo e alimentazione, da sem-
pre ci occupiamo della cura delle persone edi dare nutrimento ed energia. In qualitàpoi di coltivatrici e produttrici di cibo noidonne dell’agricoltura abbiamo un dupliceruolo nel tema “Nutrire il Pianeta – Ener-gia per la Vita” e non possiamo che esserele migliori ambasciatrici”. - Siamo propen-se a metterci in gioco e innovare, ma guar-diamo anche con attenzione alle nuoveprospettive della cosiddetta multifunziona-lità come gli agriturismi e i servizi legatialla vendita". I concorsi si chiudono il 31ottobre. Per partecipare è necessario regi-strarsi e inviare la propria candidatura alsito wepadiglioneitalia.ideatre60.it. Confa-gricoltura Donna ha avviato un rapportodi collaborazione e sinergia conWe–Women for Expo per un progetto pro-mosso da Expo 2015 in partnership con ilministero degli Affari esteri e la Fondazio-ne Arnoldo e Alberto Mondadori. All’incontro con la responsabile del proget-to We, Federica Bologna è intervenutaGabriella Poli.
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A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E
Le vacche da latte, a cau-sa della selezione gene-
tica a cui sono state sottopo-ste negli ultimi decenni, han-no subito dei cambiamentiormonali che intervengonosoprattutto nella prima fase dilattazione. Gli allevatori sonoben consci del problema ,tanto è vero che questa faseviene ben identificata come “transition cow”, per la qualeè sempre più difficile trovarela giusta quadratura del cerchio. Un aiu-to per ridurre i problemi viene peròdalla natura, che ha messo a nostra di-sposizione erbe particolari in grado disopperire alle dismetabolie derivantida questo difficile periodo. Da questeerbe Vitasol, azienda bresciana produt-trice di mangimi complementari e pre-miscele per l’alimentazione zootecni-ca, ha tratto il meglio e realizzato unaspeciale linea PHYTO per ridurre i pro-blemi dovuti al naturale deficit energe-tico, tipico delle bovine ad alta produ-zione. Sono prodotti completamentenaturali che svolgono un’azione direttanell’efficientamento della utilizzazionedel glucosio. Il glucosio del sangue (gli-
cemia) proviene dai carboidrati conte-nuti negli alimenti nel periodo succes-sivo al pasto oppure dal fegato (e in mi-nore misura dai reni) nel periodo fra unpasto e l’altro. Durante il pasto, e im-mediatamente dopo, il fegato non pro-duce più glucosio ma lo immagazzinaper renderlo poi disponibile lontano daipasti. Per utilizzare il glucosio quasi tut-te le cellule hanno bisogno di insulina,un ormone prodotto dal pancreas.Quando il sistema funziona in manieracorretta, il pancreas produce esatta-mente la quantità di insulina necessaria,mentre il fegato “copre” gli eventualideficit di glucosio nel sangue. Negli ul-timi anni la pressione genetica ha pro-
� DA L L E E R B E L A S O L U Z IO N E A L B IL A N C IO E N E R G E T IC O N E G A T IV O N E L L A V A C C A IN L A T T A Z IO N E
VITASOL PHYTO: fitobenessere
negli allevamenti
La nuova linea PHYTO
vocato un cambiamento or-monale, privilegiando la se-crezione del somatotropo ascapito dell’insulina, modifi-candone i rapporti reciproci:i soggetti sono diventati piùinsulinoresistenti soprattuttoa livello dell’apparato mam-mario, per cui la mammellaha la priorità assoluta nellautilizzazione del glucosio ,generando chetosi semprepiù frequenti e problemi di fe-
condità sempre maggiori (NEBAL= Bi-lancio Energetico Negativo).I prodottidella linea PHYTO di Vitasol sono in gra-do di stimolare il metabolismo glicemi-co a livello cellulare aumentando l’effi-cienza della utilizzazione del glucosio equindi diminuendo il gap energeticoche si crea inevitabilmente nelle primefasi di lattazione. I componenti princi-pali sono delle piante che agiscono nel-la direzione della miglior utilizzazionedel glucosio a livello mitocondriale. Fi-tobenessere: * Andrographis Panicula-ta, aumenta l’utilizzazione del glucosioin carenza di insulina. Helicteres Isora,possiede un’azione insulino sensibiliz-zante e ipolipidemica. AchyrantesAspera possiede una spiccata azioneantiossidante. Tinospora cordifolia, au-menta le riserve di glicogeno a livelloepatico. Azadiracta indica, induce un si-gnificativo incremento nel livello di gli-cogeno epatico.Piper longum favori-sce una più efficiente captazione delglucosio da parte delle cellule. Sempreda una selezione di erbe ed estratti ve-getali ad azione antinfiammatoira e an-tipiretica è stato infine realizzato unmangime complementare che miglio-ra la sanità della bovina in allevamento,migliorandone le prestazioni produttivee riproduttive. �
PHYTONIC: va utilizzato durante il periodo di asciutta e nei primi 1 0 0 giorni di lat-tazione quando la insufficiente utilizzazione del glucosio esplica i suoi effetti piùnegativi (vacche e bufale in asciutta 7 0 g/capo/die; vacche e bufale nei primi 1 0 0gg di lattazione 100g/capo/die).PHYTO UNICOW: va utilizzato in lattazione quando la insufficiente utilizzazionedel glucosio esplica i suoi effetti più negativi (vacche da latte : 500-600g/capo/die;bufale da latte: 400-500g/capo/die).PHYTOPREPART: va utilizzato durante il periodo di asciutta quando la insufficien-te utilizzazione del glucosio può avere ripercussioni negative sul secondamento ele conseguenti dismetabolie durante il periodo di lattazione (vacche in asciutta:250-300 g/capo/die).PHYTOSPIR 100: mangime complementare per ruminanti ricco di erbe ed estrattivegetali ad azione antinfiammatoria e antipiretica.
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OVER 60
La popolazione invecchiaRipercussioni sull’economia
di Elisabetta Tufarelli
ANZIANI? SÌ, GRAZIE! I vecchi d’Italia sonoallegri, vitali e in buona salute. E' proprioper questo che gli over6 0 rifuggonodall’essere chiamati anziani. Eppure laparola anziano non ha una connotazionenegativa, perché individua semplicementeuna persona che è nata prima. Il significatoè certamente positivo perché ha piùesperienza e trasmette rispetto. Maquando si diventa anziani? Molti Paesisviluppati hanno fissato, nel
raggiungimento dei 6 5 anni, l’età per questa definizione, mentre l’etàper quelli in via di sviluppo viene fissata in 6 0 + + .
Nel XX secolo la popolazione del piane-ta è raddoppiata due volte. Non succe-derà di nuovo per la diminuzione deitassi di natalità. In soli 25 anni raddop-pierà, invece, il numero degli over 65.Entro il 2035 gli anziani saranno più di1,1 miliardi, con punte più elevate neipaesi ricchi: il Giappone ne avrà 69 ogni100 in età lavorativa e la Germania 66.Secondo the Economist, questa crescitadovrebbe rimodellare l'economia mon-diale. Se gli anziani lavorano più a lungorisparmiano di più, mentre il rallenta-mento della crescita della popolazionesignifica che le imprese hanno menoincentivi ad investire. La demografiainfluenza l'economia nei cambiamentidella dimensione della forza lavoro, nellevariazioni del tasso di crescita della pro-duttività e in quelle del modello di
risparmio - dice Angelo Santori, segreta-rio generale degli Over60 di Confagri-coltura −«la prima implicazione eviden-te è la diminuzione del numero dei lavo-ratori. Senza aumenti di produttività,l'invecchiamento della popolazionepotrebbe tagliare i tassi di crescita inalcune parti del mondo». Per il CreditSuisse, la diminuzione della popolazionein età lavorativa, tra il 2000 e il 2013, hatrascinato verso il basso il PIL del Giap-pone dello 0,6%. La contrazione dellaforza lavoro in Germania potrebberidurre la crescita del PIL di quasi mezzopunto. In America il pensionamento deibaby-boomers, dovrebbe far diminuire iltasso di crescita potenziale dell'econo-mia dello 0,7 %. La vera dimensione del-la forza lavoro, però, dipende più chedall’età, da chi lavora e quanto a lungo.Fattore importante è l'istruzione: i piùistruiti sono propensi a lavorare più alungo e studi recenti suggeriscono che ilavoratori anziani sono più produttivi.Come influisce l'invecchiamento sullacrescita? Un ampio gruppo di anzianiben istruiti farà guadagnare una quotamaggiore del reddito complessivo. Igoverni di tutto il mondo ricco (Europain particolare) ritardano le pensioni pertagliare i deficit di bilancio. Indipenden-temente dal livello di abilità, quelli vicini
alla pensione risparmieranno di più e ciòsi rifletterà sulla spesa per le personeanziane. Le ultime previsioni della Com-missione europea indicano che la spesapensionistica complessiva dell'UE dimi-nuirà del 0,1% tra il 2010 e il 2020, perpoi aumentare dello 0 ,6 % nel decenniosuccessivo. Il denaro risparmiatodovrebbe fornire opportunità di investi-mento produttivo, per aumentare la cre-scita di lungo periodo. Sarà un mondo incui l'invecchiamento rafforza i cambia-menti nella distribuzione del reddito chela nuova tecnologia ha portato con sé:l'esperto anziano guadagna di più, men-tre sarà particolarmente difficile per igiovani meno istruiti e disoccupaticostruire le competenze per diventarelavoratori anziani produttivi.
I NUMERI DELL’ANEURISMA
Trecentomila italiani colpiti,con 1.800 nuovi casi ognianno. Sono i numeridell'aneurisma all'aortaascendente, dilatazionemaligna dell''autostrada delsangue' che all'improvviso puòrompersi. Una malattiasubdola, perché avanzasilenziosa. Se non viene curatain tempo, è mortale in 3 casi su4. Per evitarlo, parte la primacampagna nazionale discreening sulle persone arischio, promossa daCardioteam Foundation Onlus.Tutti i cittadini tra 55 e 75 annipotranno sottoporsi a unecocardiogramma gratuito,telefonando al numero verde800775590 e prenotando ilcontrollo senza il bisogno diun'impegnativa del medico.
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L’Italia è l’unico paese al mondo con 1,5 milioni di badanti
IL PROBLEMA DELL’INSONNIA è molto diffuso soprattutto tra le persone meno giovani, con un impatto stimato del 2 3 -3 4 per centosugli over 6 5 . Dalle tisane agli integratori, ai farmaci, molti sono i rimedi scelti per combatterla. Alcuni non sono efficaci, altripotrebbero non essere i migliori per il nostro organismo. Un recentestudio della Louisiana State University ha dimostrato come le ciliegieed il loro succo riescano a conciliare meglio il sonno. La ricerca hainteressato un campione di entrambi i sessi con un’età superiore ai 6 5anni a cui è stato somministrato 2 volte al giorno un bicchiere si succodi ciliegia, senza aggiungere tisane o farmaci. I risultati positivi sonoarrivati dopo 3 settimane di terapia. La quantità di sonno è aumentatadi circa 60-80 minuti. Il succo di ciliegia è una fonte naturale di melatonina, un ormone che aiuta a regolare il ciclo sonno-veglia. Il succo di ciliegia ha contribuito ad aumentare la disponibilità di triptofano, un aminoacido essenziale e un precursore dellaserotonina che favorisce il buon sonno.
L’Italia è l'unico Paese al mondo adavere circa un milione e mezzo di assi-stenti familiari che lavorano in più didue milioni di famiglie. Lo affermauna ricerca condotta dal Censis e daIsmu. Ad accudire nonni e nonne ita-liane sono sempre più straniere: il 77,3per cento viene dall’estero e nellamaggioranza dei casi questo lavoro èsvolto da donne tra i 36 e i 50 anni. E’un modo di portare un'assistenza sup-pletiva agli anziani, che altrimentipotrebbero contare su un numeroinsufficiente di letti nelle Residenze
Sanitarie Assistenziali(solo 400mila letti in Ita-lia che coprono circa il3,5% degli over 65, men-tre nessun Paese europeosi attesta sotto al 7%), osu prestazioni domiciliariancora molto inferiorialla media europea(garantiscono servizi ameno del 2% degli ultra-sessantacinquenni, men-tre nessun Paese in Euro-pa si attesta al di sottodell'8%). Questo è quan-
to emerge dalla presentazione diRoberto Bernabei, presidente di ItaliaLongeva e Direttore del Dipartimentodi Geriatria, Neuroscienze e Ortope-dia dell'Universita' Cattolica del SacroCuore - Policlinico A. Gemelli diRoma, in occasione di una giornata diconfronto sull’assistenza familiare inItalia, che ha riunito esponenti politi-ci, professionisti sanitari ed esponentidi associazioni.“Dal punto di vista del sistema è unasorta di servizio socio-sanitario paral-lelo, garantito da operatori della cui
formazione nessuno sembra preoccu-parsi abbastanza - ha detto -. Al con-trario, l'Universita' Cattolica di Roma,attraverso il Centro di Ricerca, Pro-mozione e Sviluppo dell'AssistenzaGeriatrica, ha intrapreso da anni unosforzo di professionalizzazione dellafigura di 'badante' nel cuore del Poli-clinico A. Gemelli”.
GIOCARE A BOCCE FA BENE
Il gioco delle bocce spesso èderiso; un’ attività da vecchi, si dice. Sarà, ma nonsottovalutiamolo, dal momentoche fa bene al corpo e allamente, mantiene attivi e aiuta a vincere la solitudine.Questa disciplina, negli ultimianni, ha coinvolto sempre piùappassionati, dai bambini finoalla Terza Età. Le qualità che sirichiedono a un vero giocatoredi bocce sono flessibilità,equilibrio, elasticità econcentrazione. E’ uno sport in grado di tenere in esercizio il corpo e dare benessere allamente. Fare movimento senzaforzare i muscoli, camminare,fare flessioni e allenare learticolazioni; le bocce - per i benefici fisici in grado di dare -sono simili alla ginnastica dolce,donano elasticità alle ossa emigliora la circolazione. Lebocce richiedonoconcentrazione e conoscenza dise stessi, due attitudini chequesto gioco aiuta a rafforzare.Sul campo, inoltre, c'è ilconfronto continuo con gliavversari e socializzare ènaturale.
PATRONATO di Carlo Rosati
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Stranieri: la guida per partecipare ad “Expo”e soggiornare regolarmente in Italia
ASSISTENZA A CITTADINI
STRANIERI E DATORI DI LAVORO
Il patronato Enapa è senz’altro,per gli stranieri, un punto di riferimento presso il qualericevere le opportuneinformazioni sulla legislazioneitaliana sull'immigrazione sui diritti di cittadinanza
e orientamento sull'accesso ai servizi previdenziali, sociali,nonché socio-sanitari nel territorio italiano. Le sedi territoriali del patronatoEnapa forniscono pureassistenza per l’istruzione di tutte le pratiche per i permessi e le carte
di soggiorno, i ricongiungimenti familiari. Enapa informa che i cittadini europei che intendono stabilirsi in Italia, dopo tre mesidall’arrivo, devono iscriversi all’anagrafe del comune di residenza.L’obbligo di richiesta del permesso invece rimane valido per i cittadini extraeuropei, che devono regolarizzare la loro presenzaentro otto giorni dall’arrivo in Italia.
In vista di Expo 2015, i ministeri delLavoro, dell’Interno e degli Affariesteri, con il supporto tecnico diItalia Lavoro, hanno realizzato unvademecum sulle modalità diingresso e di soggiorno in Italia deipartecipanti provenienti dai Paesiextra-Ue aderenti all’iniziativa. Loscopo è quello di agevolare larealizzazione dell’evento, chiarendochi sono i soggetti che possonoentrare nel nostro Paese per visitareo partecipare direttamenteall’Esposizione. Al contempo, vieneanche chiarita la documentazioneda consegnare agli uffici italiani aifini del rilascio del visto di ingressoe del titolo di soggiorno. Nelvademecum viene inoltre illustrato
come accedere alla piattaforma chesarà presto online per lacompilazione dei modulipredisposti per gli ingressi permotivi di lavoro. E sono contenutiinfine i collegamenti ai siti ufficialidegli enti e delle istituzionichiamate a cooperare per garantireil più agile ingresso e soggiorno inItalia ai visitatori ed al personaledell’Expo Milano 2015. Vaevidenziato che il suddettovademecum è anche disponibile ininglese e francese sul sito delministero del Lavoro e dellePolitiche sociali dedicatoall’immigrazione, che si puòconsultare online sul sitowww.integrazionemigranti.gov.it.
GUIDA IMMIGRAZIONE ONLINE
La Guida Immigrazione è consultabile online(www.integrazionemigran-ti.gov.it) in 10 diverse lingue.Promossa dal ministero del Lavoro è stata pensata siaper chi deve ancora arrivare inItalia, ed ha bisogno di capirecome si possa entrare, sia perchi già vi si trova. Ma anche i datori di lavoro, italiani e stranieri, possono trovarequi indicazioni utili peraccompagnare i loro lavoratoridipendenti nel percorso diintegrazione; può aiutare a risolvere anche i problemiquotidiani: dal contratto di lavoro all’iscrizione dei figli a scuola, dal rilascio dellapatente all’apertura di un conto corrente in banca.
ISMEA: FORTI DIFFICOLTÀ PER I PRODUTTORI ITALIANI
Frutta estiva: a luglioribassi del 40%
Acirca due mesi dall’av-vio della campagna di
commercializzazione dipesche e nettarine, la con-giuntura sta evidenziandoforti difficoltà per i produtto-ri. Dall’analisi Ismea emer-ge che le quotazioni, allaprima fase di scambio, han-no accusato, in Italia e in al-tre piazze europee, diffusicedimenti, conseguenti afenomeni di sovrapposizio-ne di offerta, anche conmerce estera (soprattuttogreca e spagnola), chehanno reso particolarmen-te difficile il collocamentosul mercato interno. Poi ilclima fresco, in alcune setti-mane, non ha incoraggiatoi consumi di frutta estiva; ri-petute precipitazioni hannoinvece inciso sul profiloqualitativo del prodotto econservabilità. Il quadrocommerciale che è andatodelineandosi a luglio è ap-parso critico in tutte le piaz-ze prese in esame, per uninsieme di fattori. In primisun’offerta che in questa fa-se della campagna coinvol-ge areali produttivi sia delnord che del sud della pe-nisola. Inoltre la qualità fito-sanitaria del prodotto e lasua capacità di conserva-zione varia da zona a zona.Alcune aree del Paese so-no state particolarmentecolpite da un andamento
climatico eccessivamentepiovoso che ha penalizzatol’integrità del prodotto, siain campo, sia nella fase dipost raccolta, aumentandola percentuale di scartopresso i confezionatori edeterminando un colloca-mento difficile. Quanto aiprezzi, in base alle rileva-zioni Ismea, nella secondasettimana di luglio, le quo-tazioni all'origine delle pe-sche si sono attestate me-
diamente sui 43 centesimial chilo, perdendo oltre il34% rispetto allo stesso pe-riodo del 2013 e più del12% sul triennio 2011-2013. Ribassi che si stannotrasmettendo, seppure len-tamente, anche alle suc-cessive fasi della distribu-zione. Le elaborazioni del-l’Istituto indicano, sempre inriferimento alle settimanadal 7 al 13 luglio, una fles-sione dei prezzi delle pe-
sche franco magazzino diconfezionamento del 35%su base tendenziale e del30% sui tre anni preceden-ti. All’ingrosso siamo inve-ce nell’ordine di un meno20% annuale nella mediadelle ultime otto settimanee del -15% rispetto agli ulti-mi tre anni, mentre al con-sumo i dati provenienti dal-la rete di rilevazione Ismeapresso la grande distribu-zione organizzata rivelanoriduzioni di circa il 10% (-4,4% sulla media trienna-le). Peggiore il bilancio perle nettarine, con i prezzi al-l’origine scesi mediamentea 0,46 €/kg (franco azienda)e a 0,50 €/kg (franco ma-gazzino di confezionamen-to), in calo fino al 40% ri-spetto ai livelli dello scorsoanno. La flessione all’in-grosso e al consumo si è ri-velata più blanda, rispetti-vamente del -12% e del -3% circa su base annua.Negli ultimi 15 anni il mer-cato italiano delle pesche enettarine è stato più voltesoggetto a crisi di mercato,sempre legate a un surplusdi offerta rispetto alle capa-cità di assorbimento delladomanda. Determinante lapressione delle merci diimportazione, vendute soli-tamente a prezzi fortemen-te competitivi rispetto alprodotto nazionale. ���
O S S E R V A T O R I O
Pesche a polpa gialla: prezzi f.co azienda agricola (€/kg) *
Nettarina a polpa gialla: prezzi f.co azienda agricola (€/kg)*
* prezzo medio di tutti i calibri Fonte: ISMEA
* prezzo medio di tutti i calibri Fonte: ISMEA
CLASSIFICAZIONE, SI VA DA 1 A 5 GIRASOLI PER IL TOP
AGRITURISMOdi Veronica Mazzanti
«AgriturismoItalia» è ilmarchio
registrato dal ministerodelle Politiche agricolealimentari e forestali,che identificherà leaziende e le attività agri-turistiche. Sarà concessoin licenza d’uso alleRegioni che, a loro volta,l’assegneranno alle azien-de. Il Mipaaf ha registrato ildominio del portale ufficiale del-l’agriturismo italiano: www.agri-turismoitalia.gov.it, che sarà pron-to prima di Expo 2015. “Attraver-so una simbologia comune edomogenea su tutto il territorionazionale – ha osservato il presi-dente di Agriturist, CosimoMelacca - sarà finalmente piùfacile per i nostri ospiti, incro-ciando la categoria con l’informa-zione sui servizi offerti ed i prezzi,scegliere l’agriturismodove soggiornare”. Comeprecisato dallo stessodecreto ministeriale,infatti, il Repertorio (ex-Osservatorio) è stato isti-tuito con la finalità diintegrare tutti gli elenchiufficiali delle Regioni edelle Province autono-me e raccoglierà leinformazioni riferite atutte le aziende autoriz-zate a norma di legge
peggi. Cinque girasoliidentificheranno il topdell’agriturismo. “Va cer-tamente data la possibi-lità ai nostri ospiti di far-si un’idea di massima dellivello di comfort e dellavarietà dei servizi offerti– rileva il presidenteAgriturist – vanno tutta-via considerate le aspet-tative specifiche del set-
tore, non sempre rilevabili inmodo obiettivo, ma importantiper un efficace sistema di classifi-cazione”. Si va dall’agriturismoche offre soltanto le attrezzature ei servizi minimi, a quello che curaarmonicamente il comfort e lacaratterizzazione agricola e natu-ralistica dell’accoglienza, metten-do a disposizione dell’ospite uncomplesso di attrezzature e servizidi livello elevato in un contestopaesaggistico-ambientale eccel-
lente. “Valutiamo positi-vamente questo sistema– conclude Melacca - chesarà in grado di rappre-sentare l’offerta italiana,rispettando lo spirito el’identità dei nostri agri-turismi, valorizzando lacaratterizzazione agrico-la dell’accoglienza, cherappresenta l’attesa piùimportante di chi scegliel’agriturismo per le pro-prie vacanze”.
Un marchio registrato per le vacanze in campagna
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nella foto: l’aziendaENSA a Tortona(Alessandria)
all’esercizio dell’attività agrituri-stica sul territorio nazionale. Il simbolo scelto è il girasole. Lecategorie di riferimento previstesono 5 e i simboli assegnati indi-cheranno la classificazione che,per una facile leggibilità da partedel pubblico, è stata resa affine aquella degli alberghi e dei cam-
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“Oltre 7000 balle all’anno senza mai fermarsi”
“Il lavoro della big baler su paglia ed erba medica è
continuo per tutta la durata della stagione di raccolta.
Fermarsi anche un solo giorno sarebbe un grave danno. La
LSB 1290 non teme nessuna sollecitazione ed è
estremamente afi dabile in ogni condizione di lavoro.”
“Il prodotto raccolto è destinato prevalentemente alle stalle. La qualità è dunque fondamentale”“Per mantenere inalterate le caratteristiche nutritive, il
foraggio deve essere imballato a regola d’arte. Il rotore
integrale e l’infaldatore professionale della LSB 1290
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produzione di balle omogenee. Indipendentemente dalle
dimensioni dell’andana il risultato è impeccabile.”
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Massima resistenza negli impieghi più intensivi.LSB 1290, l’affi dabilità prima di tutto.
È ormai un legame a doppio filoquello instauratosi tra la Sicilia e ilSyrah, fascinoso vitigno dalle originicontroverse che predilige luminositàe suoli particolari e riesce a dare ilmeglio di sé in condizioni limite perla sua sopravvivenza, come quelle incui un monitorato stress idrico o lapresenza di terreni magri, con pocoscheletro, ne contenga gli eccessi divigoria. Grazie a queste affinità ditipo pedo-climatico, nell’arco degliultimi dieci anni il Syrah (vada per ilgenere maschile, anche se la sceltadei francesi di considerarlo femminacontribuisce ad accrescerne il potereseduttivo) è arrivato ad occupare nel-l’isola oltre 5.000 ettari e, stando alleelaborazioni del Corriere Vinicolo sudati Istat, costituisce oggi il 5% delvigneto siciliano. Una escalation nonsolo quantitativa ma anche qualitati-va che, senza nulla togliere alla vali-dità delle varietà autoctone, con lequali peraltro il Syrah si sposa moltobene, gli ha conferito da solista unposto d’onore nell’élite dei vini sicilia-ni. Tra le interpretazioni “isolane” dipiù alto livello, capaci di tra-smettere i profumi e il caloredella terra da cui provengono eperfettamente in grado dicompetere sia con le veterane eblasonate versioni della Côtedu Rhône sia con i rampanti emodaioli epigoni australiani,figura il Dellaterra Syrah del-l’azienda Patrì: 200 ettari nellacampagna a sud di Caltanisset-ta, tra Butera e Riesi, per unterzo coltivati a vigneto. Prota-gonisti di una svolta comune amolte realtà agricole dello Sti-vale, i titolari Rocco e PatriziaPatrì, insieme ai figli Giusep-
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PREMIATO IL “DELLATERRA SYRAH” DELL’AZIENDA PATRÌ
Buone pratiche agricole e tanta passione
pe, Elisa e Daniela, nel 2010 han-no deciso di passare dalla generi-ca produzione di sfuso all’imbot-tigliamento di vini di qualità. Mala cantina, dove, sotto la supervi-sione degli enologi VincenzoBambina e Nicola Centonze,si svolge un meticoloso con-trollo di tutte le fasi che giun-gono al prodotto finito attra-verso gli accorgimenti piùmoderni per la vinificazione,rappresenta solo la tappafinale di un progetto armo-nico che parte dal vigneto,con la cura puntigliosa dellelavorazioni e la successivascelta dei grappoli migliori,tenendo nella massima considerazio-ne l’ambiente quale importante fatto-re produttivo.In quest’ottica, pertutelare efficacemente le risorsenaturali e la biodiversità, l’aziendaPatrì, oltre ad aver ha scelto il foto-voltaico per la produzione di energiada utilizzare in cantina e nell’estra-zione di acqua dal sottosuolo, ha ade-rito al protocollo Global Gap (Good
VINO
Agricultural Practice), che defi-nisce le buone pratiche agricolerelative agli elementi essenzialiper lo sviluppo della tecnicamigliore applicabile ad aziendeagricole, al fine di risponderealle crescenti esigenze di sicu-rezza alimentare e di rispettodel territorio. E proprio adimostrazione della possibi-lità di coniugare il razionaleutilizzo delle risorse con laproduzione di vini di pregio2014 il Dellaterra Syrah 2011si è aggiudicato la GranMedaglia d’Oro al ConcorsoEnologico Internazionale
Selezione del Sindaco 2014.Un prestigioso riconoscimento, chegode del patrocinio dall’Oiv, per un“fuoriclasse” solare ed avvolgente, digrande tipicità espressiva. Le uveprovenienti da vigneti allevati a spal-liera con una densità di 4.500 ceppiper ettaro, vengono sottoposte amacerazione prefermentativa a fred-do e fermentazione sulle bucce per12-15 giorni a temperatura control-
lata subendo ripetuti rimon-taggi e délestage. A fermenta-zione malolattica svolta, ilvino affina in acciaio e succes-sivamente in bottiglia. Il risul-tato finale è un magnifico ros-so dai profumi attraenti, in cuiemergono delicate note spe-ziate, e dal grande spessoregustativo, con una marcatavena di salinità portatrice diuna piacevole lunghezza e fre-schezza. Con prodotti di que-sto calibro la “via siciliana” alSyrah può senz’altro dirsi feli-cemente tracciata.
Barbara Mengozzi
Capitolo Primo non è certo la primapagina del libro che Damiano Ferra-ro potrebbe scrivere sulla sua espe-rienza di chef, ma la prima del suoimpegno imprenditoriale nella gran-de ristorazione. Lasciato il piccolopaese di Montallegro, nel cuore dellaSicilia, in provincia di Agrigento,subito dopo il diploma di scuolaalberghiera, insieme alla giovanemoglie Adriana, Damiano inizia lasua esperienza internazionale, che loporta delle grandi brigate della Svizze-ra, al lusso dei Grand Hotels londinesie ancora alla gerarchia e perfezionequasi maniacale nel regno della gran-de tradizione francese in Inghilterra,“Le Gavroche” dei Roux brothers,fino alla ricercatezza e alla semplicitàdi un grande maestro come Ezio San-tin della Cassinetta di Lugagnano.Nel 2000 torna a Montallegro (“perfar nascere mia figlia, non con l’ideadi restare”, dice) ma non se ne va più.Compra un antico palazzetto nobilia-re e investe, e non poco, in un piccoloRelais, Relais Briuccia, oggi elegantee confortevole rifugio sulla strada traSciacca ed Agrigento con sette suitesapientemente arredate, capace dioffrire un’accoglienza unica e punto dipartenza ideale per la scoperta di unterritorio incontaminato caratterizza-to dalla riserva naturale WWF di Tor-re Salsa e poco distante dal sitoarcheologico di Eraclea Minoa e dallafamosa Valle dei Templi. Il ristorante “Capitolo Primo”, trovaposto nel vecchio cortile interno, tra-sformato in un giardino d’invernoimpreziosito da un esemplare dibambù gigante e coperto da unacupola in vetro che lo rende utilizza-bile anche nella stagione invernale.Arredamento elegante, servizio
“CAPITOLO PRIMO” DI DAMIANO FERRARO
Tecnica internazionale e cultura siciliana
impeccabile, ricca la canti-na, svelata dal pavimento incristallo, incastonata nellaroccia viva, che raccoglieoltre trecento etichette, inprevalenza siciliane, maanche Champagne e perlenazionali. Clientela preva-lentemente internazionale,ma anche italiana e sicilia-na. “Ogni tanto - diceDamiano Ferraro - spintodalle mie segrete ossessionie dai miei stati d’animo, mi soffermo aripercorrere, forse anche con un po’ dinostalgia, gli anni di trepidazione, digrande sacrificio, di ambizione eanche di delusioni, che hanno caratte-rizzato il mio percorso professionale.Questi momenti di vita, passati instretto contatto con professionisti eculture molto distanti tra loro, non mihanno fatto dimenticare nel miomodo di fare cucina le influenze didialetto, ma mi hanno fatto capire chenon si può fare a meno del rigore, nétantomeno essere approssimativi.”Se oggi Ferraro può scrivere il suovero “Capitolo primo”ed interpretare l’artedella grande cucinacon la dovuta mae-stria, lo deve princi-palmente al periodoformativo della giovi-nezza, ma anche allesue origini siciliane. E presto comincerà ascrivere anche ilsecondo capitolo, unaltro piccolo Relais sulmare. Tecnica e cultu-ra si fondono nellasua cucina. “Ho la for-tuna di operare in un
territorio dove anche i semplici ingre-dienti provocano emozioni e dove lacultura del mangiare bene è cresciutanei secoli, sempre affinandosi e valo-rizzandosi con l’apporto e con l’espe-rienza dei tanti popoli che in Siciliahanno esercitato il loro dominio”. Daquesto approccio naturale con la cuci-na, quasi da artigiano dei fornelli,nascono grandi piatti, sempre basatisu prodotti locali, rigorosamente sta-gionali, dal pesce, alle verdure, alleerbe spontanee, come il Polpo supatata aerografata all’olio di Nocellaradel Belice e le olive schiacciate, gli
Gnocchetti di patatefarciti di merluzzosalato al profumo ditimo selvatico e cro-stacei, la Lampuga alvapore di rosmarinoe lenticchie di Pan-telleria, la Cupolettadi spatola, l’Arancinacon fonduta di pepe-roni e scampi e tascadi pesce spada contuma di pecora, ilFlan di ricotta al miele con zuppettaspeziata all’arancio.
Gabriella Bechi
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Con il Dellaterra Syirah 2011 dell’aziendaPatrì, Damiano Ferraro propone Filettodi tonno rosato al battuto di pepenero con emulsione di acciughe all’olioextravergine e pomodorini canditi.Piatto delicato, ma strutturato, cheben si abbina con questo grande rosso.
FILETTO DI TONNO ROSATO
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CIBI AD ALTA QUALITÀ ED ALTA RAPIDITÀ
La cucina efficace antispreco
di consumare il risulta-to di quanto cucinatocon passione preceden-temente, quando si hatempo a disposizione,attraverso modalitàestremamente rapide estrumenti idonei.Il sistema si fonda suelementari ed utili prin-cipi di economia dome-stica e spiega comeapplicarli, basandosisull'utilizzo di comuni,ma moderne, tecnolo-gie che offrono la possi-bilità di produrre e con-servare prodotti perconsumarli in tempidifferenti semplicemen-te componendoli o scal-dandoli in modo decisamente rapi-do ed efficace.La Cucina Efficace è un metodo di
lavoro creato da PaoloBarichella, food designercon grande esperienza, cheha applicato i principi deldesign dei servizi alla cuci-na. E ne ha combinate ditutti i colori, o meglio ditutte le forme! Ha perlifi-cato il Bellini… meravi-glioso prodigio dell’azotoliquido! Base di succo dipesca e Spumante Rotari.Ha moltiplicato i craker!Perchè il craker dev’esserediviso in due? Meglio intre pezzi per tre morsi difame! Ha inventato ilTreker! Se la cucina non
BUONO A SAPERSI...
può essere più quella della nonna,con i suoi tempi lunghi e i suoi sughilenti, (purtroppo) abbiamo bisognodi velocizzare, di ottimizzare il tem-po che abbiamo senza danneggiareil nostro appetito. E cosi che nasce la linea di prodottisottovuoto della Cucina Efficace:scegli il formato di pasta, scegli ilsugo preferito e in 2 minuti il piattoè pronto in tavola. Sempre per i tempi moderni, con lafretta di BipBip a dettar legge, nasceil Coffee Design Store, format, checonsente di avere a disposizionemacchina del caffè a cialde, frigori-fero e forno a microonde per prepa-rare i propri caffè speciali con tantodi dessert da golosi in poco tempo!(www.fooddesign.it).
Gabriella Bechi
Lo spreco alimentare si combat-te anche in cucina. Quantevolte è capitato di rientrare
tardi a casa la sera dal lavoro, trova-re il frigorifero semivuoto o peggiodi cose scadute o andate a male, epensare tra sé e sé: “Ah ! che vogliaavrei di un bel piatto di pasta proprioora”. La mancanza di ingredienti,l'orario tardo, i tempi di preparazio-ne e la poca voglia di sporcare elavare piatti e pentole ci toglie que-sto piacere.La Cucina efficace nasce proprioper risolvere i problemi di tutti colo-ro che a causa dei ritmi di vita con-temporanei vivono incessantementequesto problema. Mangiare qualco-sa di pronto, subito, fatto da sé e dialta qualità, senza sprecare cibo.La soluzione trovata dal suo inven-tore, Paolo Barichella, è quella dispostare la produzione del lavoronel tempo, per offrire la possibilità
stata la possibilità diesporre i suoi quadri aNew York. E questaestate sono state moltele location dove haesposto la sua produ-zione artistica. «La suaopera, specialmente lapiù recente – ha scrittoil critico d’arte Pino Bonifazio - si muo-ve tra due forme espressive diverse,apparentemente contrastanti, che son-dano da un lato gli aspetti emozionalipiù sanguigni e sensoriali dell'uomo edall'altro lato quelli propriamente
intellettuali del pensie-ro filosofico, accomu-nati da una tensioneinteriore vibrante ecoinvolgente». «I sog-getti - ha commentato
sempre il critico - si muovono in unospazio che contribuisce in modo effi-cace a stabilire una relazione con l'os-servatore e a determinare il raccontopittorico, potenziato a forme e colorioriginali e creativi». (M. M.)
“Il bacio”– olio e smalti spray su tela (2013)E
rcole Gino Gelso è stato a lungoimpegnato in Confagricoltura(vicedirettore a Bologna, poi
direttore a Udine per 16 anni e quindidirettore di Federmarche) e acuto gior-nalista agricolo. In pensione ha potutodedicarsi a tempo pieno al suo hobbyprincipale - che ora è molto più di undivertimento - quello della pittura. Hatenuto mostre in molte località italianeed anche all’estero (tra cui Montecarlo,Barcellona, Malta). Recentemente si èposto in evidenza alla prima Biennaledella Creatività di Verona dove si èclassificato al primo posto; il premio è
Ercole Gino Gelso, tra filosofia ed emozioni
L’ARTISTA HA ESPOSTO A NEW YORK DOPO IL 1° PREMIO ALLA BIENNALE DELLA CREATIVITÀ
Rosa elettricaIl fiore non pungema pungola
Oliviero Malaspina è il cantautore che negli ultimi tempidi Fabrizio De André fu spesso al suo fianco, lavorandoa progetti differenti ma soprattutto ad un disco maiuscito,“Notturni”; era il buio l'ultima visione di Faber, eranogli oscuri bagliori della decadenza del secolo morente adaffascinarlo. Malaspina ha tempi di gestazione molto lunghiper i suoi dischi solisti. I primi due risalgono a metà deglianni ’90, poi una lunga pausa decennale per poter ascoltare
altri due suoi lavori. E, dopo quasi un altro decennio, arriva
il suo quinto CD che si intitola semplicemente“Malaspina”, con in copertina la rosa con la spina di…corrente. Il nuovo disco esce per le etichette Hydrae Ululati. Riattacchiamo la spina per ascoltare 12nuovi brani, poetici, vibranti, taglienti, impastati disofferenza e inquietudine; canzone d’autore e rock
si mescolano a spruzzate di elettronica. Con l'albumesce pure il videoclip ufficiale del brano "Volevo essere
la luna sui campi", dell'artista multimediale Umberto Baccolo.
Il nome della band Wendy?! è stato
ispirato dalla visione del film
“Shining”. Il quartetto vuole indagare
e raccontare il lato oscuro della
mente e dell’animo umano, e cosa
meglio del capolavoro di Kubrick
in questo senso? Oggi pubblicano
il loro secondo CD che si intitola
“Notebook” (Tide Record). Il gruppo
è costituto da Lorenzo Canevacci
(voce e chitarra), Andrea Giuliano
(basso), Alessandro Ressa (chitarra
ritmica e tastiere) e Luca Calabrò
(batteria). Nel nuovo CD ci sono i
riff per chi ama l’hard rock, l’energia
e l’attitudine del punk, le atmosfere
scure del post punk, il suono ruvido
dell'alternative rock, e soprattutto
un modo di scrivere “canzoni”
tipico dei ’70 e di certo rock classico.
«Abbiamo deciso di chiamarlo
“Notebook” perché il disco – spiega
Canevacci - è quasi una raccolta
di appunti , o di istantanee».
Nell’illustrazione della cover si
vede il quaderno su cui è annotato
“everything will be done”; già, tutto
sarà fatto, con un sound maturo
che scorre fluente.
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DEBUTTANO I GENOVESI ACT TRA VECCHI E NUOVI SENTIERI
CAMPI SONORI
I genovesi ACT propongono un doppioalbum, “TЯIO!” (proprio così con la“R” rovesciata), su etichetta FermentiViviby Aereostella. Il trio è composto daAndrea Cervetto (chitarra, voce solista),Alex Polifrone (batteria), Max Zuccaro(basso). Il CD1 contiene dieci inediticomposti da Cervetto, il CD2 è inveceuna raccolta di otto brani rock e bluesdi culto rivisitati (tra cui “Sunshine ofyour love” e “White Room” dei Cream,“Don't let me down” e “While my guitargently weeps” dei Beatles, “Too muchlove will kill You” di Brian May). Il primosingolo proposto è “Fire & Desire” trattodal CD1, mentre il singolo estratto dal
CD2 è la splendida “Don'tlet me down”. Consigliamodi partire dall’ascolto delsecondo dischetto. Benve-nuti a “Coverland” – comela band titola il CD2 –che è fare propria lalezione del passato. GliACT sono davvero superbi,hanno carisma, feeling,sono trascinanti. Ascoltaresubito dopo le cover i brani originalidel CD1 è una piacevole sorpresa, perchéci si accorge che il trio si muove concontinuità tra vecchi e nuovi sentieri.Tra i brani spiccano, oltre al primo
singolo, “Kissed of goodbye” (il cui testo è statoscritto dal mitico BernardoLanzetti) e la sanguigna,blueseggiante “You don’tmake something” che,senza esagerazioni, dasola vale l’acquisto deldisco. In evidenza l’attivitàdell’etichetta “FermentiVivi”,seguita con passione da
Franz Di Cioccio (il front man e drummerdi PFM) che è un’antenna sintonizzatasul magma incandescente, sull’under-ground, in senso di sotterraneo emisconosciuto, che merita una chance.
Il post rock che si ispira al cult movie “Shining”
di Gaetano Menna
Benvenuti a Coverland
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