MONITORAGGIO E MANUTENZIONEDELLE AREE ARCHEOLOGICHE
Cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico,degrado chimico-ambientale
a cura diAlfonsina Russo e Irma Della Giovampaola
«L’ERMA» di BRETSCHNEIDER
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«L’ERMA»
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AA.VV. - MONITORAGGIO E MANUTENZIONEISBN 978-88-913-1947-0
BIBLIOTHECA ARCHAEOLOGICA, 65
MONITORAGGIO E MANUTENZIONE DELLE AREE ARCHEOLOGICHE
Cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, degrado chimico-ambientale
Atti del Convegno internAzionAle di Studi romA, CuriA iuliA, 20-21 mArzo 2019
a cura di AlfonSinA ruSSo e irmA dellA giovAmpAolA
«L’ERMA» di BRETSCHNEIDERRoma-Bristol
MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
PARCO ARCHEOLOGICO DEL COLOSSEO
monitorAggio e mAnutenzione delle Aree ArCheologiCheCambiamenti climatici, dissesto idrogeologico, degrado chimico-ambientale
Atti del Convegno Internazionale di Studi, Roma, Curia Iulia, 20-21 Marzo 2019
a cura diAlfonsina Russo e Irma Della Giovampaola
Comitato ScientificoGiovanni Carbonara
Sabah FerdiLuigi Ficacci
Massimo OsannaAlfonsina Russo
Coordinamento editorialeFrancesca Pandolfi
© Copyright 2020 «L’ERMA» di BRETSCHNEIDERVia Marianna Dionigi, 57 00193 - Roma 70 Enterprise Drive, Suite 2www.lerma.it Bristol, 06010 - USA
Progetto grafico«L’ERMA» di BRETSCHNEIDER
Impaginazione e copertinaRossella Corcione
Tutti i diritti registrati. È vietata la riproduzionedi testi e illustrazioni senza il permesso scritto dell’Editore
Sistemi di garanzia della qualitàUNI EN ISO 9001:2015
Sistemi di gestione ambientale ISO 14001:2015
In copertina:
Veduta del Parco archeologico del Colosseo dalle pendici del Campidoglio: in primo piano il Tempio di Saturno e il Foro Romano, sullo sfondo l’Anfiteatro Flavio.(foto di B. Angeli, MiBACT, Parco archeologico del Colosseo)
AA.VV.MONITORAGGIO E MANUTENZIONE DELLE AREE ARCHEOLOGICHE. Cambiamenti cli-matici, dissesto idrogeologico, degrado chimico-ambientale / Atti del Convegno Internazionale di Studi, Roma, Curia Iulia, 20-21 Marzo 2019 / Alfonsina Russo e Irma Della Giovampaola - (a cura di) - «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER, 2020 - (Collana Bibliotheca Archaeologica, 65) 278 p.; ill.
ISSN 2240-8347ISBN 978-88-913-1947-0 (cartaceo)ISBN 978-88-913-1950-0 (digitale)
I l convegno internazionale di studi, insignito della medaglia del Presidente della Repubblica, rappresenta una pietra miliare nel
mondo della tutela del patrimonio culturale: per la prima volta infatti, ponendo come risorsa fondamentale la multidisciplina-
rietà, il Parco archeologico del Colosseo ha riunito i rappresentanti di istituzioni attive in tutto il mondo nella sperimentazione
di nuove metodologie di conservazione per un confronto sulle sfide del nuovo millennio: la riduzione della vulnerabilità e l’aumento
della resilienza attraverso l’utilizzo di tecnologie a basso impatto. In particolare gli atti illustrano i temi del monitoraggio e della
manutenzione programmata nelle aree archeologiche, con il proposito di definire un protocollo che permetta di affrontare e risolvere
le conseguenze derivanti dall’evoluzione e dall’incremento degli effetti prodotti dai cambiamenti climatici che interessano il nostro
pianeta come conseguenza del riscaldamento globale. Attraverso il confronto tra ambiti di ricerca tradizionalmente distanti, i con-
tributi del presente volume delineano quindi nuove metodologie di monitoraggio applicate al patrimonio culturale, senza trascurare
l’ordinaria ma complessa gestione delle aree archeologiche.
L’impegno posto dal Parco archeologico del Colosseo su questi temi sta dando i primi tangibili risultati: nelle more della pubbli-
cazione di questi atti, infatti, il laboratorio e il sistema web-GIS per il monitoraggio del patrimonio culturale del Parco, curati dalla
Dott.ssa Irma Della Giovampaola, sono stati finalmente avviati e prossimi ad una prima effettiva sperimentazione sui monumenti del
Foro Romano.
AlfonSinA ruSSo
Direttore del Parco archeologico del Colosseo
PREFAZIONE
INDICE
INTRODUZIONE AL CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI
AlfonSinA ruSSo, irmA dellA giovAmpAolA, Il monitoraggio e la manutenzione delle aree archeologiche. Il piano per il futuro del Parco archeologico del Colosseo ..................................................................................................................... p. 13
gAbriellA StrAno, La gestione del verde per la tutela dei monumenti e degli aspetti paesaggistici ................................................ » 19pAtriziA fortini, Per un “libro bianco delle criticità” del Foro Romano ........................................................................................ » 23pAtriziA fortini, Carta geologica e morfologia dell’area del Foro Romano .................................................................................. » 24federiCA rinAldi, Camminare sulla storia per raccontarla: la carta del rischio delle superfici pavimentali musive e marmoree ......... » 25roSSellA reA, bArbArA nAzzAro, giorgio monti, giuSeppe QuArAntA, fAbio fumAgAlli, Monitoraggio strutturale delle vibrazioni del Colosseo ............................................................................................................................................................ » 26AleSSAndro d’AleSSio, giuSeppe CArluCCio, Il monitoraggio strutturale alla Domus Aurea .......................................................... » 28
I SESSIONE – GESTIONE E MONITORAGGIO NEI PARCHI ARCHEOLOGICI NAZIONALI
mASSimo oSAnnA, enriCo rinAldi, Il sistema programmato di prevenzione e manutenzione di Pompei: dalla sperimentazione al metodo .................................................................................................................................................................................... » 35
gAbriel zuChtriegel, luigi petti, domeniCo greCo, AntonellA mAnzo, Giganti fragili. Il progetto di monitoraggio del tempio di Nettuno a Paestum ............................................................................................................................................... » 45
frAnCeSCo SirAno, ASCAnio d’AndreA, AnnunziAtA lAino, pAolA peSAreSi, La scienza delle cose semplici. Esperienze di manutenzione a Ercolano ....................................................................................................................................................... » 51
II SESSIONE – ESPERIENZE INTERNAZIONALI NEL MONITORAGGIO DEL PATRIMONIO CULTURALE
Yit ChAndAroAt, lAY potY, phul phoSdA, The Air Quality Control in Angkor World Heritage Site of Cambodia by using the GASTEC TUBE ................................................................................................................................................................... » 63
KhAled hAni Al-Amrien, Management Risk in Petra ............................................................................................................... » 71
fernAndo AStete, JoSè bAStAnte, niColA mASini, Machu Picchu: tra conoscenza e gestione ................................................. » 79
III SESSIONE – ESPERIENZE NAZIONALI NEL MONITORAGGIO DEL PATRIMONIO CULTURALE
SAlvAtore StrAmondo, Arrigo CASertA, fAwzi doumAz, CArlo doglioni, Il monitoraggio come strumento di conoscenza, prevenzione e resilienza ............................................................................................................................................................. » 89
dAniele SpizziChino, Le attività dell’ISPRA per il monitoraggio e la protezione del patrimonio naturale e culturale dairischi naturali ............................................................................................................................................................................. » 97
mAriA virelli, AleSSAndro ColettA, deodAto tApete, frAnCeSCA CignA, COSMO-SkyMed: uno strumento satellitare per il monitoraggio dei beni culturali ......................................................................................................................................... » 103
vAlerio mArrA, Il recupero dei beni culturali da parte dei Carabinieri del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e l’utilizzo dei droni ................................................................................................................................................................... » 113
mASSimo mAterASSi, mAuro miSSori, bruno tiribilli, Scienza della Complessità e Beni Culturali ....................................... » 117
frAnCo gugliermetti, Integrazione delle metodologie digitali e di monitoraggio ambientale nei siti archeologici e negli edifici storici .................................................................................................................................. » 125
dAnilo biAnCo, Modelli tecnologici per la gestione e l’elaborazione dei dati all’interno del monitoraggio dei Beni Culturali .... » 133
IV SESSIONE – RICERCHE PER L’APPLICAZIONE DI UN METODO DI MONITORAGGIO
AleSSAndrA bonAzzA, pAolA de nuntiiS, AleSSAndro SArdellA, ChiArA CiAntelli, eliSA pAlAzzi, JoSt von hArdenberg, ProteCHt2save -Valutazione del rischio e protezione sostenibile del patrimonio in ambienti in trasformazione .................... » 141
mArio CoStAntini, niColA CAvAlAgli, SAlvAtore fAlCo, federiCo minAti, frAnCeSCo trillo, filippo ubertini, Valutazione strutturale e monitoraggio degli edifici storici attraverso la fusione di dati satellitari InSAR e dati in situ .......... » 149
CArlA iAdAnzA, gAbriele leoni, dAniele SpizziChino, AleSSAndro trigilA, ClAudio mArgottini, bruno de nigriS, AlbertA mArtellone, mArio CoStAntini, elenA frAnCioni, frAnCeSCo trillo, federiCo minAti, Processi di instabilità e analisi di dati satellitari nel Parco archeologico di Pompei ................................................................................................... » 159
StefAno mArSellA, mArCello mArzoli, L’uso di tecnologie innovative nella valutazione speditiva del rischio .................... » 165
filippo mAriA SoCCodAto, endro mArtini, ClAudio SoCCodAto, Angelo CelAno, miChele Curuni, vAlentinA AlbAno, Prevenzione del rischio idrogeologico per la salvaguardia del patrimonio culturale. Un caso di monitoraggio geomatico a Orvieto ................... » 171
JACopo bonetto, filippo CArrAro, mAriA ChiArA metelli, elenA romoli, giAnfrAnCA SAliS, ignAzio SAnnA, Progetto Nora e il mare: studio e monitoraggio di un sito archeologico costiero ............................................................................................................. » 179
domeniCo pAtAné, dAniele mAlfitAnA, Antonino mAzzAgliA, Dalla conoscenza all’azione. Il progetto PON eWAS: un sistema di allerta precoce per la salvaguardia del patrimonio culturale .............................................................................. » 187
YouCef AibeChe, AminA-AïChA mAleK, fAwzi doumAz, Proposta per lo sviluppo di un piano di conservazione sostenibile per il sito di Lambèse (Lambaesis), Algeria .............................................................................................................................. » 199
CASI DI STUDIO
emAnuelA CiCinelli, flAviA bArtoli, fAbiolA benelli, lorenzo trAverSetti, giuliA CAnevA, Interazione piante-monumenti: l’esperienza della necropoli “La Banditaccia” (Cerveteri, Roma) ............................................................................................. » 209
frAnCeSCA boldrighini, AnnA de SAntiS, Il progetto STORM alle Terme di Diocleziano. Nuove tecnologie e strategie di sperimentazione ............................................................................................................................................................................................ » 213
gAbriele leoni, dAniele SpizziChino, mArinA mArCelli, CriStinA CArtA, Il monitoraggio satellitare nelle aree archeologiche:il caso delle Mura Aureliane di Roma ........................................................................................................................................ » 217
gAbriele leoni, luCA puzzilli, luCA guerrieri, dAniele SpizziChino, mArinA mArCelli, CriStinA CArtA, Monitoraggio degli effetti co-sismici e valutazione del rischio naturale per il sito archeologico del Sepolcreto della via Ostiense ........................ » 223
dAniele SpizziChino, gAbriele leoni, pAolo mAriA guArino, dAnielA boldini, SAverio mengoni, ermAnno mArino, Adele CeCChini, flAviA truCCo, beAtriCe CASoCAvAllo, Influenza delle condizioni climatiche sulla stabilità delle tombe etrusche della necropoli di Monterozzi a Tarquinia .................................................................................................................. » 227
lorenzA AlCAro, AntonellA mAStronArdi, Cambiamenti climatici e monitoraggio. Il caso di Villa Adriana ........................ » 231
peter Kienzle, Protect and Survive. A low-tech approach to monitoring and conservation of exposed masonry .................... » 241
diego guArino, SilviA pACifiCo, Prospettive di conoscenza e di ampliamento del Museo archeologico di Positano tra scavi archeologici e restauri per la valorizzazione della Villa Romana ............................................................................... » 247
mASSimo SeriColA, emilio roberto AgoStinelli, AndreA ugolini, L’area archeologica di Santa Croce. Rischio e degrado come elementi per pianificare il futuro di un sito ...................................................................................................................... » 253
elenA CriStoferi, rominA pirrAgliA, AnnAliSA pozzi, mAuro riCCi, mASSimo SeriColA, Le aree archeologiche della Romagna: un progetto di «manutenzione diffusa» .......................................................................................................... » 259
dAniele SpizziChino, Julio Condori AmAru, JoSé ignACio gAllego revillA, luCA lombArdi, JoSé Antonio fernAndez merodo, ClAudio mArgottini, Dissesto idrogeologico e piano di mitigazione e conservazione della Piramide di Akapana nel sito Archeologico di Tiwanaku (Bolivia) ................................................................................................................ » 265
giuSeppinA pAdeletti & herACleS ConSortium StAff, Heritage Resilience Against Climate Events on Site. Il progetto HERACLES: Missione e Visione ............................................................................................................................ » 269
fAbiAnA bAttiStin, StefAno de Angeli, Da CLIMA a RESEARCH. Monitoraggio e valutazione del rischio nei siti archeologici mediante l’applicazione di tecnologie di remote sensing e GIS ........................................................................... » 275
INTRODUZIONE AL CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI
Tutti i siti archeologici sono interessati da un naturale de-terioramento legato allo scorrere del tempo. Quando esso compromette la funzionalità del bene culturale diventa patologico ovvero degrado.
Questo processo, ben noto, può essere incrementato dagli effetti dell’attuale cambiamento climatico, che coinvolge tutto il pianeta, conseguenza del riscaldamento globale, che vede, come esito macroscopico, almeno per il momento, una maggiore intensi-ficazione di eventi estremi.
Fino a che punto allora le strutture nate e sviluppate in un determinato contesto ambientale possono “resistere” a tali cam-biamenti? Le tecniche edilizie infatti sono connesse tra l’altro al clima del territorio in cui si sviluppano, regola a cui non sfugge, ovviamente, il mondo antico. Anche in questo senso il cambiamen-
IL MONITORAGGIO E LA MANUTENZIONE DELLE AREE ARCHEOLOGICHEIL PIANO PER IL FUTURO DEL PARCO ARCHEOLOGICO DEL COLOSSEO
Alfonsina Russo*, Irma Della Giovampaola*
riASSunto
Con l’istituzione del Parco archeologico del Colosseo, nel 2018 è stato avviato un articolato progetto di monitoraggio e manutenzione, che nasce dalla volontà di costruire un sistema sostenibile di tutela al servizio della fruizione e della valorizzazione. Il monitoraggio difatti è uno strumento propedeutico ad una efficace attività di manutenzione programmata e quindi di conservazione preventiva.Con questa logica dunque si sta sviluppando il progetto che ha, tra i suoi scopi, quello di mettere a sistema quanto già avviato, sperimentando nuovi metodi di management mediante un approccio tecnologico innovativo, che possa costituire un modello anche per altri siti archeologici. Tra le attività innovative in corso è il monitoraggio da satellite, già sperimentato in passato per un breve periodo, utilizzato per ottenere informazioni sulle deformazioni del terreno, di strutture e di edifici: all’utilizzo delle tecniche interferometriche mediante il sistema satellitare Cosmo-SkyMed si unisce il vantaggio di poter usufruire di archivi di immagini radar che consentono di dedurre in maniera esaustiva l’evoluzione temporale di oltre un decennio dei processi deformativi. In particolare la stabilità strutturale e la deformazione del suolo possono essere affrontate mediante l’elaborazione delle immagini satellitari ad alta risoluzione.
AbStrACt
With the establishment of the Parco archeologico del Colosseo, in 2018 a complex monitoring and maintenance project was launched, which stems from the desire to build a sustainable system of protection at the service of fruition and enhancement. In fact, monitoring is a preparatory tool for an effective planned maintenance activity and therefore preventive conservation.This logic is therefore the basis for the development of the project, one of the aims of which is to put into system what has already been initiated, experi-menting with new methods of management through an innovative technological approach, which can also serve as a model for other archaeological sites. Among the innovative activities in progress is the satellite monitoring, already tested in the past for a short period, used to obtain information on defor-mations of the ground, structures and buildings: the use of interferometric techniques through the satellite system Cosmo-SkyMed is combined with the advantage of being able to take advantage of archives of radar images that allow to deduce in an exhaustive manner the evolution in time of more than a decade of deformation processes. In particular, structural stability and ground deformation can be addressed by processing high-resolution satellite images.
to climatico si pone come un fattore di rischio che ne aumenta la vulnerabilità, sommandosi al naturale degrado e ai molteplici even-ti che possono averle interessate, come ad esempio i fenomeni di spoliazione che hanno caratterizzato la tarda antichità e l’alto me-dioevo o gli stessi scavi archeologici, che ne mutano le condizioni di conservazione.
Esiste un metodo o una tecnologia che possa consentire di aumentare la resilienza del nostro patrimonio culturale, esposto ormai non solo ai rischi naturali noti e a quelli antropogenici ma anche agli effetti del cambiamento climatico? Vale la pena sottolineare a questo proposito che tali eventi estremi non mi-nacciano solo i valori sociali e culturali dei beni, ma anche la sicurezza dei cittadini con un impatto sulle economie legate al turismo.
* MiBACT, Parco archeologico del Colosseo.
14 A. ruSSo, i. dellA giovAmpAolA
È possibile sviluppare un sistema di valutazione qualitativa e quantitativa dell’impatto dei cambiamenti climatici e della verifica del rischio del monumento allo stato di rudere? Sembra fondamen-tale individuare una procedura che consenta di stabilire anche una gradazione di priorità sugli interventi da effettuare, garantendo un sistema di allerta precoce attraverso strategie di mitigazione, oltre a fissare un protocollo operativo per diminuirne la vulnerabilità o mitigarne al più il rischio perdita.
Queste le domande poste alla base del progetto che il Parco archeologico del Colosseo sta sviluppando (Fig. 1). Certamente un sistema organico di interventi finalizzati ad arrestare e a recuperare gli effetti dei vari fenomeni già noti di degrado, aggravati dalle conseguenze del riscaldamento globale, a cui, come nel caso del Parco in particolare, si devono aggiungere anche i flussi turistici intensi, prevede l’applicazione di una metodologia operativa per la conservazione, la tutela e la salvaguardia dell’area archeologica.
Nel solco della strada tracciata dal Grande Progetto Pompei, che ha rappresentato l’avvio di un generale ripensamento dei mo-delli di gestione e di fruizione del sito archeologico, si pone il pro-getto di monitoraggio e manutenzione del Parco archeologico del Colosseo (Fig. 2), che nasce dalla volontà di costruire un sistema sostenibile di tutela al servizio della fruizione e della valorizza-zione.
Il monitoraggio difatti è uno strumento propedeutico ad una efficace attività di manutenzione programmata e quindi di conser-vazione preventiva.
Con questa logica dunque si sta sviluppando il progetto che ha, tra i suoi scopi, quello di mettere a sistema quanto già avvia-to nell’ambito del monitoraggio1, sperimentando nuovi metodi di management mediante un approccio tecnologico innovativo, che possa costituire un modello anche per altri siti archeologici.
Con questi obiettivi, creato l’Ufficio Monitoraggio e Manu-tenzione programmata2, che fanno capo ad un Laboratorio in corso di allestimento (Fig. 3), il Parco ha avviato un progetto di monito-raggio, statico e dinamico, costituito da cinque fondamentali livelli o attività (Fig. 4):
• database dei dati storici dei monumenti (anagrafica, de-scrizione, vicende storiche, restauri, lavori in corso e/o programmati) corredato della documentazione grafica e fotografica esistente3;
• monitoraggio satellitare: l’analisi storica dei dati satel-litari confluirà nel sistema e sarà analizzata al fine di monitorare i cambiamenti del suolo in rapporto ai mo-numenti4;
• monitoraggio da strumentazione diagnostica a terra, per la quale sarà fondamentale il supporto scientifico spe-cialistico5;
• monitoraggio visivo effettuato da squadre di tecnici de-dicate all’ispezione e al controllo dei monumenti, anche grazie ad una app che consentirà di inviare i dati al siste-ma centrale6;
• attività sperimentali, quali ad esempio l’impiego nel campo archeologico dell’H-BIM, ossia l’Heritage Buil-ding Information Model o Modelling o anche Manage-
Fig. 1. Veduta del Parco archeologico del Colosseo (foto Bruno Angeli).
1 Vedi infra.2 Responsabile dell’Ufficio Monitoraggio e Manutenzione programmata del
Parco è la Dott.ssa Irma Della Giovampaola, a cura della quale è in corso l’elabora-zione e la realizzazione del progetto.
3 Parte essenziale del sistema, da cui discenderanno le schede della manutenzio-ne programmata, sarà costituita dalla documentazione storica e grafica, tra cui merita una menzione particolare la carta geologica del Parco avviata dalla Dott.ssa Patrizia Fortini, su cui vd. infra, ora in corso di completamento a cura dell’Ufficio Monito-raggio e manutenzione programmata, e quella archivistica, necessaria per la puntuale conoscenza del monumento e degli interventi pregressi, per la quale è in corso di elaborazione una scheda tipo che sarà testata sulla documentazione inerente una parte degli oltre 5.000 fascicoli relativi ai complessi monumentali dell’area archeologica conservati presso l’Archivio del Parco.
4 Su questo vd. infra.5 Per una migliore progettazione della strumentazione diagnostica e con il fine
di ottenere un quadro completo di quanto già fatto, l’Ufficio Monitoraggio e manuten-zione programmata ha avviato un censimento e la relativa mappatura dei dispositivi di controllo, che si presume possano essere stati installati nel corso dei decenni nell’area archeologica del Foro Romano-Palatino-Domus Aurea-Colosseo. È infatti noto che in diverse campagne di monitoraggio condotte negli anni sono state installate diverse tipologie di dispositivi di controllo, per i quali non si hanno informazioni complete riguardo al numero, allo stato, all’ubicazione e alla tipologia, al contrario dei sensori di più recente installazione, attualmente in funzione.
6 L’app consentirà la gestione della notifica che dovrà essere codificata sulla mappa del Parco. Tra le attività ispettive fondamentale è il monitoraggio della vegeta-zione infestante, parte integrante del progetto in corso. Su questo vd. infra.
il monitorAggio e lA mAnutenzione delle Aree ArCheologiChe. il piAno per il futuro del pArCo ArCheologiCo del ColoSSeo 15
Fig. 2. La zonizzazione del Parco archeologico del Colosseo per la gestione delle attività di monitoraggio e di manutenzione. Attraverso il monitoraggio ogni tipo di attività di consolidamento e di restauro potrà essere gestito tenendo conto di tutta la compagine Parco, che a tale scopo è stata suddivisa convenzionalmente in settori connotati da caratteristiche storico-topografiche e/o morfologiche analoghe. PALATINO: I Zona arcaica, II Complesso Augusteo, III Domus Tiberiana, IV Palazzi Imperiali, V Vigna Barberini e pendice E del Palatino, VI Pendice S del Palatino, VII S. Maria Antiqua e pendice O del Palatino, VIII Orti Farnesiani; FORO ROMANO: 1 Pendice del Campidoglio, 2 Piazza del Foro, 3 Pendici della Velia, 4 Pendice N del Palatino; A Valle del COLOSSEO; B COLLE OPPIO (elaborazione Irma Della Giovampaola - Alessandra Petretto).
Fig. 3. Il laboratorio di monitoraggio del Parco: schema dei flussi previsti e della messa a sistema di tutti i dati (elaborazione Irma Della Giovampaola - grafica Visivalab).
Fig. 4. Il laboratorio di monitoraggio del Parco: il sistema integrato e programmato di monitoraggio per la conservazione preventiva attra-verso lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie innovative (elabora-zione Irma Della Giovampaola - grafica Visivalab).
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C E L I M O N T A N A
S.Gregorio
SS. Giovannie Paolo
PALATINO
CLIVO
V I G N A
B A R B E R I N IO R T I
F A R N E S I A N I
VIRIDARIO
BONI
UccelliereFarnesiane
TECTA
VIA
SACRA
AntiquarioForense
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Rivellino
Tempio di Venere e Roma
Scalae Caci
X=
65
00
X=
57
00
Case
Romane
VIA
CLIVO
DELLA
VITTORIA
CAPITOLINO
CLIVO
Basilica di Massenzio
Tempiodi Romolo
Basilica Fulvia - Emilia
Arco di
Settimio Severo
Curia Iulia
Tempiodi Saturno
Basilica Giulia
Tempio
dei Castori
S. Maria
Antiqua
Tempio della
Magna Mater
Casa di Livia
Casa di Augusto
Domus Severiana
Casa delle Vestali
Arco di
Costantino
COLOSSEO
Tempio di Claudio
Arcodi Tito
Foro
della Pace
Aqua
Claudia
Lacus Curtius
Regia
Horrea Vespasiani
Cloaca Massima
Biblioteca
di Agapito
S. Andrea
S. Silvia
S.Barbara
Casinadei Salvi
VIA DEI SANTI QUATTRO
VIA MARCO AURELIO
Terme di Tito
CLIVO
DELLA
VITTORIA
VIA
SACRA
Arco di Augusto
Tempio di
Augusto
Domus
Tiberiana
Triclinio
Domus Flavia
Stadio PalatinoPeristilio
Schola
Paedagogium
Praeconum
Sito del
Settizodio
Rostra
Tabularium
Tempio del
Divo Giulio
Comitium
Tempiodi Vesta
Aula Regia
Tempio della
Vittoria
Domus Publica
VICUS
VESTAE
Fonte diGiuturna
Tempio di
Aula Isiaca
Biblioteca
Tempio di
Casa
dei Grifi
Capanne Romulee
cd. Tempio di
Giove Statore
Tempio di Elagabalo
Curiae Veteres
cd. Cenatio Rotunda
Umbilicus
Urbis
Larario
Basilica
Ninfeo
ExedraMagna
Pulvinar
Imperatoris
Ovale di
Teodorico
Terme Severiane
Criptoportico Neroniano
Horrea Agrippiana
Rampa
Domizianea
Cavallo di
Domiziano
Colonna di Foca
Arco diTiberio
Sacello diVenere Cloacina
Milliarium
Aureum
Tempio della
Concordia
Scalae Gemoniae
Portico degli
Dei Consenti
Tempio di
Vespasiano e Tito
Apollo Palatino
Portico Medievale
Oratorio dei40 Martiri
Lapis Niger
Vespasiano
Portici di Gaio e Lucio
Doliola
V I L L A R I V A L D I
inferiore
Peristilio
(Cenatio Iovis)
Necropoli arcaica
Teatro del
Meta Sudans
LARGO
DELLA SALARA
VECCHIA
LoggiaMattei
CasinaFarnese
Peristilio
superiore
Domus Transitoria
Ninfeo
Insule
Arco di
Domiziano
Ipogeo Centrale
Tempio di
Antonino e Faustina
c.d. Lupercale
Casa di Scauro
Fontanone
VICUS
IUGARIUS
in Miranda
41.60
42.39
21.31
49.20
50.97
49.15
39.29
42.40
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32.40
31.50
29.90
35.45
20.75
21.00
14.82
22.10
21.93
14.10
14.11
14.03
14.4113.5813.30
35.65
32.55
30.95
19.60
19.10
20.50
16.90
23.80
21.65
27.65
24.10
23.95
19.65
23.90
23.75
21.74
15.76
18.46
14.80
13.2013.65
13.30
21.25
13.45
13.85
13.25
13.22
13.39
13.12
12.83
13.20
14.02
12.57
10.60
13.65
14.12
13.56
13.65
14.1814.20
14.29
21.42
20.73
14.32
14.50
20.19
20.50
20.51
23.42
22.72
22.7723.15
22.46
22.78
22.61
22.45
22.42
22.36
22.12
22.14
22.07
21.92
22.11
22.21
15.19
15.23
15.3330.90
46.40
38.15
20.80
20.90
(49.871)
V43
(22.994)
V47
(12.771)
V49
(34.622)V46
(30.314)V50
(28.447)V48
(50.453)V45
(49.176)V42
(27.968)
(29.878)
V300
V44
(26.46)
(32.949)
(49.145)
(48.260)
(50.027)
(50.867)
V7
V6
V5
V28
G
F
(48.994)
(46.324)
(47.342)
(21.088)
(22.753)
(31.835)
V40
V39
V27
V25
V100
H
(47.943)
(50.645)
(44.038)
(49.041)
(50.755)
(42.725)
(40.026)
(38.956)
(48.699)
(43.71)
(47.604)
(49.165)
(48.797)(49.190)
(49.124)
(65.321)
(49.156)
(28.178)
(24.082)
(33.581)(19.586)
(20.652)
V9
V8
V400
V4
V33
V32
V31V30
V3
V29
V23
V22
V2
V18
V16
V15
V14
V13
V11
V10
V1
E
(72.019)B
(30.980)
(26.424)
(28.475)(29.101)
(12.982)
(26.15)
(33.111)
(23.097)
(22.343)
(13.167)
(16.060)
(89.182)
(26.430)
V41
V38
V37
V36
V35
V34
V24
V21
V200
V20
V19
I
A
Inventario N° 601820
12
4
3
I
II
IV
VI
V
III
VIII
VII
A
B
16 A. ruSSo, i. dellA giovAmpAolA
ment. Attraverso l’H-BIM si vuole tentare di capire se sia possibile l’ausilio del sistema di modellazione elet-tronica per la gestione di qualsiasi flusso di informazione relativo ai monumenti allo stato di rudere7.
Tra le attività innovative in corso è il monitoraggio da satellite, già sperimentato in passato8 per un breve periodo (Fig. 5), utilizzato
per ottenere informazioni sulle deformazioni del terreno, di struttu-re e di edifici: all’utilizzo delle tecniche interferometriche mediante il sistema satellitare Cosmo-SkyMed si unisce il vantaggio di poter usufruire di archivi di immagini radar che consentono di dedurre in maniera esaustiva l’evoluzione temporale di oltre un decennio dei processi deformativi (Figg. 6-7). In particolare la stabilità strutturale e la deformazione del suolo possono essere affrontate mediante l’ela-borazione delle immagini satellitari ad alta risoluzione.
L’analisi effettuata9 si basa:• Per la geometria ascendente, su 150 immagini COSMO-
SkyMed, acquisite da Luglio 2010 a Dicembre 2019;• Per la geometria discendente, su 123 immagini COSMO-
SkyMed, acquisite da Febbraio 2011 a Dicembre 2019.Come indicazione generale, le deformazioni più significative
sono rappresentate da pallini (Persistent Scatterers, PS) di colore rosso (valori negativi) o blu (valori positivi)10.
La simbologia usata evidenzia i dati pertinenti ai punti cattu-rati dai satelliti in fase ascendente e discendente, misurati nell’arco di un decennio circa. Le aree che ne sono prive coincidono con la presenza di vegetazione o con zone pianeggianti, carenti per questo di punti riflettenti per i sensori dei satelliti. I grafici (Figg. 8-9-10) evidenziano alcune misure di spostamento individuate ad esempio al Colosseo e lungo via dei Fori Imperiali11.
Alle immagini satellitari di Cosmo Skymed è stata valutata, di concerto con il MiBACT, la possibilità di inserire il Parco tra i casi studio del progetto Copernicus che si avvale di satelliti Sentinel per il monitoraggio dei beni culturali con particolare attenzione al clima e all’impatto antropico: uno degli obiettivi perseguiti è quel-lo di monitorare il contesto ambientale per il controllo dei rischi a lenta insorgenza che possono essere identificati in anticipo e per questo gli effetti possono essere mitigati, aumentando la resilienza dei beni culturali12.
Tutte le attività, o livelli, sopra sinteticamente elencate, saranno gestite attraverso la piattaforma web GIS operativa o anche appli-cazione digitale responsive, in corso di realizzazione, in modo da consentire modularità ed estensibilità (Fig. 11). La piattaforma, at-
Fig. 5. Le prime esperienze (satelliti ERS): il monitoraggio effettuato sull’area archeologica centrale di Roma negli anni compresi tra il 2009 e il 2011 (Cecchi 2011).
7 In questa ottica l’Ufficio Monitoraggio sta avviando la costituzione di una “anagrafe tecnica” del patrimonio archeologico, al momento concentrando l’attivi-tà sul Foro Romano. Per anagrafe tecnica si intende la conoscenza dettagliata del patrimonio archeologico delle fabbriche contenente l’esatta consistenza delle carat-teristiche fisiche (dimensioni, materiali, etc); tecniche (tipologia, apparecchiatura muraria, etc), meccaniche, ove pertinenti, e di conservazione (degrado, dissesti, fe-nomeni deformativi, etc.). Con la digitalizzazione delle informazioni si introdurrà la metodologia HBIM (Heritage/Historical Building Information Modeling) sia in fase di documentazione dei beni sia in quella di gestione/progettazione.
8 CeCChi 2011, passim.9 L’analisi storica satellitare, effettuata da e-geos, copre un arco temporale che
va dal 2010 al 2019. 10 I valori negativi indicano: un allontanamento dal sensore nel caso di misure
lungo la direzione di vista dello stesso; un abbassamento nel caso delle componenti verticali; uno spostamento verso Ovest nel caso delle componenti Est-Ovest. I valori positivi indicano il comportamento opposto dei punti di misura. È inoltre importante
sottolineare che alcuni punti di misura registrano il movimento di strutture ed infra-strutture soggette a deformazioni stagionali dovute ad un’oscillazione delle tempera-ture (dilatazioni termiche).
11 Attualmente tali misure di spostamento sono in corso di analisi e di interpreta-zione e quindi di valutazione dei processi che le hanno generate. Lo stato evolutivo dei fenomeni rappresentati dovrà essere integrato infatti con studi specialistici a terra, che consentiranno di ottenere una conoscenza del meccanismo che controlla tali processi, specialmente ai fini della previsione e della valutazione degli eventi futuri attesi.
12 Con il decreto ministeriale 68/2019, il Parco archeologico del Colosseo è stato individuato come capofila di un piano nazionale di monitoraggio per la realizzazione di un “sistema di monitoraggio plurisistemico anche mediante l’analisi satellitare del patrimonio archeologico e monumentale nazionale” nell’ambito del “progetto nazionale di monitoraggio e manutenzione programmata del patrimonio artistico e monumentale”. Lo scopo è quello di creare un modello di monitoraggio e di manutenzione programmata replicabile in altri siti archeologici e monumenti nazionali e internazionali.
il monitorAggio e lA mAnutenzione delle Aree ArCheologiChe. il piAno per il futuro del pArCo ArCheologiCo del ColoSSeo 17
Fig. 6. L’analisi storica satellitare (costellazione Cosmo Sky Med) condotta sul periodo compreso tra il 2010/11 e il 2018: geometria ascendente.
Fig. 7. L’analisi storica satellitare (costellazione Cosmo Sky Med) condotta sul periodo compreso tra il 2010/11 e il 2018: geometria discendente.
13 La piattaforma web GIS gestirà due livelli, uno informativo ed uno di emer-genza, attraverso il sistema di notifiche e di alert. Le notifiche avverranno tramite messaggistica documentata con foto, audio, video e/o allegati. Il sistema elaborerà le
notifiche tramite una procedura standardizzata che consenta l’eventuale trasforma-zione in alert. Con questo fine è in corso di elaborazione, a cura dell’Ufficio Monito-raggio e manutenzione programmata, una scheda tipo che prenda in esame la verifica
traverso l’interrelazione dei dati e un aggiornamento periodico degli indicatori di rischio, consentirà una valutazione precoce, o finanche
predittiva, dell’insorgenza di fenomeni di degrado dei monumenti e dell’ambiente circostante13: la metodologia di indagine così definita
18 A. ruSSo, i. dellA giovAmpAolA
sarà propedeutica alla progettazione degli interventi da realizzare. In questo modo, con parametri univoci e normalizzati, sarà possi-bile individuare una dinamica comune degli eventi dannosi e delle situazioni di rischio, graduate in relazione alle priorità di intervento.
Data l’evidente necessità di impiegare, perfino a livello speri-mentale, tecnologie innovative, il Parco ha istituito un tavolo tecnico
consultivo di esperti con i quali avviare confronti tra settori speciali-stici diversi per una migliore valutazione del rischio, statico e dina-mico, dell’intera area archeologica e per lo sviluppo on the field di metodologie e di tecniche rispondenti alle esigenze di conservazione preventiva, con specifici compiti di ricerca, per la prevenzione del rischio e la manutenzione programmata dei beni culturali14.
Fig. 8. L’analisi storica satellitare su via dei Fori Imperiali.
Fig. 9. L’analisi storica satellitare sull’Anfiteatro Flavio.
strutturale del monumento allo stato di rudere nei suoi molteplici aspetti, cercando di definire dei parametri univoci che ne consentano la codifica.
14 Al Tavolo, istituito con Decreto Direttoriale n. 5 del 19/02/2019, partecipano l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Istituto
il monitorAggio e lA mAnutenzione delle Aree ArCheologiChe. il piAno per il futuro del pArCo ArCheologiCo del ColoSSeo 19
Anche sotto questo aspetto il progetto di monitoraggio del Parco si pone all’avanguardia: da stakeholder o utente finale di progetti per la salvaguardia del patrimonio culturale, in cui i tecnici e gli specialisti del settore forniscono indicazioni sulle esigenze legate alla tutela, il Parco gestisce direttamente il progetto avvalen-dosi dell’interdisciplinarietà dei diversi settori professionali coin-volti nello stesso processo di definizione attraverso un modello di interazione che trova nel tavolo tecnico la sua dimensione naturale.
Questo progetto, di così ampio respiro, avviato nel 2018, con la creazione del Parco archeologico del Colosseo come istituto autonomo di cultura, avrà il vantaggio di potersi avvalere di un considerevole patrimonio di informazioni, grazie alle attività di monitoraggio già realizzate o in corso su alcuni dei monumenti più importanti del Parco, di cui di seguito si vuole fornire una esem-plificazione.
Alfonsina Russo – Irma Della Giovampaola
lA geStione del verde per lA tutelA dei monumenti e degli AS-petti pAeSAggiStiCi
Il lavoro di monitoraggio degli organismi vegetali presenti all’interno del Parco archeologico del Colosseo è propedeutico alla definizione di una metodologia d’interventi per il controllo della vegetazione che, se non adeguatamente gestita, rappresenta la più diffusa causa di danno e di degrado al patrimonio monumentale. Al riguardo è utile ricordare la definizione data dal Terminology Com-
mittee of the Weed Science Society of America15: “possono consi-derarsi piante infestanti nell’accezione di specie vegetali presenti laddove non sono desiderate”. Questa osservazione apre il sipario su un aspetto fondamentale nell’analisi del così detto “verde” che costituisce il paesaggio attuale del sito, dove, in poco più di 60 etta-ri, convivono, con un rapporto spesso problematico, un ineguaglia-bile patrimonio archeologico e alberature storiche di considerevole valenza botanica. L’insieme deriva dagli interventi archeologici e dalle sistemazioni a verde attuati dalla fine del XIX secolo agli inizi del XX da Pietro Rosa e Giacomo Boni; a quest’ultimo, in partico-lare, si deve la componente estetico-culturale delle scelte botaniche tuttora esistenti. Nel Parco archeologico del Colosseo sono presenti
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il Centro Interdipartimentale Territorio Edilizia Restauro Ambiente, il Comando Carabinieri per la tutela del pa-trimonio culturale, il dott. Vito Maria Rosario D’Adamo, il gen. Carlo Magrassi, il
prof. Pietro Valentino.15 bAndeen, buChholtz weedS 1967, pp. 220-224.
Fig. 10. L’analisi storica satellitare sulla Basilica di Massenzio.
Fig. 11. Il laboratorio di monitoraggio del Parco: la piattaforma web GIS gestirà l’informazione direttamente sul modello 3D del Parco, offrendo dettagli su ambienti, strutture o reperti (elaborazione Irma Della Giovampaola - grafica Visivalab).