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Servizio Sistemi Ambientali Area Monitoraggio e Valutazione Aria
Monitoraggio Pollini
Anno 2008
A cura di Paolo Veronesi
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Il monitoraggio dei pollini aerodispersi ad interesse allergologico è effettuato
durante tutto l’anno nelle stazioni di Forlì e Cesena mediante campionatori
automatici e successiva identificazione al microscopio ottico delle specie
presenti.
Il monitoraggio in continuo è affidato a campionatori
volumetrici VPPS 2000 Lanzoni (un esempio è riportato nella
figura a lato). Il polline aspirato mediante una pompa a flusso
continuo rimane intrappolato su un nastro di cellulosa, trattato
con silicone liquido. Il nastro ruota per la durata di una
settimana attorno a un cilindro. Al termine del campionamento
settimanale, il nastro viene sostituito e porzioni di 44 mm (corrispondenti al
campionamento di un giorno) vengono
esaminate al microscopio ottico dopo
colorazione con fuxina (nella foto a lato alcuni
rulli di campionamento e la scatola per il
trasporto dopo la raccolta settimanale).
Nell’aria ambiente generalmente sono presenti solo i pollini delle essenze ad
impollinazione anemofila, che di conseguenza producono grandi quantità di
pollini, pur in assenza di un fiore evidente (il fiore ha la funzione di attrarre gli
insetti; nelle piante ad impollinazione anemofila il vento è l’unico vettore dei
pollini). Alcune di queste essenze hanno un elevato potere allergenico e, in
alcuni casi, sono presenti in concentrazioni che possono superare il migliaio di
granuli pollinici per metro cubo d’aria.
La comparsa dei primi granuli pollinici di una determinata essenza non è in
genere sufficiente a provocare l’instaurarsi di fenomeni allergici nei soggetti
sensibili, in quanto ogni individuo allergico ha una propria soglia entro la quale
non si sviluppa alcuna sensibilizzazione.
In generale è importante evidenziare le prime presenze di determinate specie
proprio per permettere il corretto trattamento di desensibilizzazione agli
allergeni nei soggetti sensibili prima che si instaurino i fenomeni di reazione
allergica.
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Le stazioni di monitoraggio di Forlì
e Cesena fanno parte della rete
regionale di monitoraggio dei
pollini allergenici e i dati delle
letture settimanali contribuiscono
alla redazione del bollettino
settimanale dei pollini allergenici
consultabile al sito
http://www.arpa.emr.it/pollini.
(nella foto a lato la pagina web del bollettino)
Il bollettino riporta le concentrazioni medie e massime registrate nei vari siti di
campionamento nel corso della settimana per le diverse specie analizzate.
Settimanalmente sono prodotte le previsioni per la settimana successiva, in
modo da facilitare il trattamento dei pazienti sensibili, sia a livello medico
ospedaliero, sia nei casi di auto medicazione per i pazienti già a conoscenza
della loro patologia e della relativa terapia stagionale.
Il sistema DEXTER
(http://www.arpa.emr.it/sim/?osservazioni_
e_dati/dexter) , a registrazione ed accesso
gratuito, permette inoltre la disanima dei
dati storici del campionamento su tutto il
territorio regionale, oltre a fornire una
nutrita serie di dati meteorologici (a lato la
pagina web di Dexter).
In generale, nel corso degli anni, si è notato che inverni particolarmente caldi o
freddi influiscono unicamente sulla fioritura delle piante precoci e di quelle
tardive, ma il grosso della fioritura è situato per ogni specie sempre nello
stesso periodo, in quanto la fioritura della maggior parte delle piante è regolata
principalmente dal fotoperiodo (lunghezza delle ore di luce rispetto alle ore di
buio) piuttosto che dalle temperature. E’ evidente che gelate tardive o forte
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piovosità possono abbattere anche notevolmente le concentrazioni polliniche
presenti nell’aria.
La sezione Arpa di Forlì-Cesena contribuisce anche alla rete AAITO
(associazione allergologi immunologi territoriali e ospedalieri) mediante
l’identificazione e la conta dei pollini campionati a Faenza.
Sebbene quasi tutte le specie ad impollinazione anemofila possano contribuire
all’instaurarsi di reazioni allergiche (soprattutto dell’apparato respiratorio) nei
soggetti sensibili, le specie principalmente responsabili di tali fenomeni sono di
seguito elencate:
- Betulacee: betulle e ontani sono specie a fioritura
precoce, con gli ontani tipicamente fioriti a febbraio e le
betulle tra marzo e gli inizi di aprile. Il loro polline è
considerato molto allergenico (nelle foto: gli amenti della
betulla e il polline di betulla al microscopio elettronico).
Compositae: le specie fortemente allergizzanti sono
unicamente Ambrosia e Artemisia, generalmente poco
presenti nelle nostre zone. Tuttavia, la loro fioritura
tipicamente estiva può creare fenomeni molto intensi in
un periodo in cui normalmente non si hanno altre specie
fortemente allergizzanti (nelle foto: Ambrosia
artemisifolia in natura e i suoi pollini al microscopio
ottico)
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- Corilacee: il nocciolo è specie a fioritura tipicamente
invernale dalla fine di gennaio all’inizio di marzo. I carpini
fioriscono in periodo primaverile sovrapponendosi in parte
al periodo di fioritura delle betulle. Queste specie sono
allergizzanti e molto comuni (nelle foto: amenti di nocciolo
e il suo polline al microscopio ottico).
- Fagacee: comprendono tutte le quercie (rovere,
roverella, leccio), il faggio e il castagno.
Sebbene faggio e castagno siano tipici della
fascia montana, i loro pollini si possono
ritrovare anche in città. Il periodo di
pollinazione risente ovviamente delle condizioni
climatiche della fascia montana e le piante a bassa quota possono fiorire
già ad aprile, mentre faggi e castagni fioriscono in estate. In genere non
creano fenomeni particolarmente gravi di allergia (nelle foto:
infiorescenza di castagno e polline di quercia al microscopio elettronico).
- Graminacee: le graminacee infestanti e spontanee
fioriscono praticamente tutto l’anno tranne che
nel periodo invernale. La loro presenza è
particolarmente significativa nel periodo tardo
primaverile ed estivo e contribuiscono a fenomeni
allergici importanti (nelle foto: una graminacea
spontanea e il suo polline al microscopio
elettronico).
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- Oleacee: l’ulivo a fioritura estiva è il principale
responsabile dei fenomeni allergici di questa
famiglia. Il frassino maggiore inizia a fiorire già a
febbraio ed è seguito dall’orniello. L’orniello è una
pianta a impollinazione parzialmente entomofila e
pertanto raramente è causa di allergie. Il ligustro
fiorisce poco prima degli ulivi e, dato il suo utilizzo
come siepe, può generare fenomeni di sensibilizzazione
nonostante il suo non elevato potere allergenico (nelle
foto: infiorescenza di orniello e il suo polline al microscopio ottico).
- Plantaginacee: lanceola e piantaggine sono piante
spontanee anche infestanti i cui pollini non sono
mai presenti in grandi quantità, ma già pochi
pollini per metro cubo possono provocare
fenomeni allergici nei soggetti sensibili; la loro
fioritura è tra giugno e luglio (nelle foto:
infiorescenza di piantaggine e il suo polline al
microscopio ottico).
- Urticacee: la parietaria è la principale
responsabile dei fenomeni allergici di questa
famiglia. I suoi pollini, piccoli ed estremamente
volatili, si possono ritrovare praticamente tutto
l’anno. Durante la primavera e l’estate si
aggiunge alla fioritura della parietaria quella
dell’ortica dioica (nelle foto: parietaria e il suo
polline al microscopio ottico).
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- Cupressacee: le numerose specie di questa famiglia
(nella quale sono inseriti anche i pollini di Taxacee per
affinità morfologica) fioriscono principalmente durante
l’inverno e l’inizio della primavera. Le loro altissime
concentrazioni sono responsabili di molti fenomeni di
sensibilizzazione durante i mesi di gennaio e febbraio
(nelle foto: Thuja orientalis e il suo polline al microscopio ottico).
- Chenopodiacee: si tratta di piante pioniere come il
farinaccio, presenti in terreni abbandonati che sono
presenti a basse concentrazioni dalla tarda primavera alla
tarda estate. Il loro potere allergizzante è elevato (nelle
foto : Chenopodium album e il suo polline al microscopio
ottico).
- Ulmacee: l’olmo fiorisce alla fine dell’inverno,
mentre il bagolaro tra aprile e maggio.
Normalmente non sono presenti in grandi quantità e
non costituiscono un particolare problema per gli
allergici (nelle foto: bagolaro e il suo polline al
microscopio ottico).
- Platanacee: i platani fioriscono tra aprile e
maggio. Il loro potere allergenico non è
elevato, ma la loro presenza in molti viali
cittadini può innescare comunque la reazione
allergica nei soggetti sensibili (nelle foto:
Platanus hybrida e il suo polline al microscopio ottico).
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- Aceracee: gli aceri non sono normalmente
responsabili di fenomeni allergici. L’acero
negundo è praticamente l’unico rappresentante
della famiglia che, producendo grandi quantità di
polline, fra la fine dell’inverno e l’inizio della
primavera, può scatenare qualche fenomeno
allergico (nelle foto: Acer negundo e il suo polline al microscopio ottico).
- Pinacee: le numerose specie presenti in questa famiglia
comprendono numerose essenze ornamentali a fioritura
molto diversificata. Alcuni pollini di pinacee si ritrovano
tutto l’anno; tutte le pinacee producono enormi quantità
di polline e l’allergia è dovuta proprio alla quantità di
pollini prodotti piuttosto che al potere allergizzante degli stessi
(nelle foto: infiorescenza di Pinus sp. e il suo polline al
microscopio ottico).
- Salicacee: i pioppi fioriscono tra la fine di febbraio e marzo e
il loro polline disperso dal vento (che non ha nulla a che fare
con i frutti piumosi dispersi molto più tardi) può causare
fenomeni allergici. I salici sono solo parzialmente anemofili e
normalmente non sono responsabili di alcuna
sensibilizzazione. La fioritura dei salici è successiva (aprile)
(nelle foto: infiorescenza di pioppo e il suo polline al
microscopio ottico).
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- Juglandacee: i noci fioriscono tra aprile e
maggio; il loro polline non è causa di
particolari fenomeni allergizzanti (nelle
foto: infiorescenza di noce e il suo polline
al microscopio ottico).
- Alternaria e Stemphilium: si tratta di due muffe
interessanti anche dal punto di vista agronomico
per i danni che possono provocare soprattutto alle
colture orticole. In aria si ritrova il loro sporangio,
che contiene le spore responsabili degli episodi allergici. La loro
pericolosità dal punto di vista sanitario è dovuto alla loro grande
proliferazione in ambienti indoor. Sono presenti quasi tutto l’anno in
condizioni di temperature non fredde e alta umidità (nella foto: sporangi
di alternaria).
Di seguito si riportano i grafici delle medie mensili delle concentrazioni
riscontrate durante il monitoraggio 2008 (sulle ordinate è riportato il numero di
granuli medi per metro cubo d’aria). I periodi di fioritura sono praticamente
identici nelle due stazioni di monitoraggio. A seconda della specie variano,
invece, anche in maniera considerevole le concentrazioni soprattutto a inizio e
fine fioritura a testimonianza di una relazione diretta fra le comunità floreali
presenti nelle vicinanze del campionatore e le concentrazioni polliniche
riscontrate.
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Betulacee
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
35.00
40.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
Composite
0.00
1.00
2.00
3.00
4.00
5.00
6.00
7.00
8.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
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Corilacee
0.00
2.00
4.00
6.00
8.00
10.00
12.00
14.00
16.00
18.00
20.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
Fagacee
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
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Graminacee
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
35.00
40.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
Oleacee
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
35.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
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Plantaginacee
0.00
1.00
2.00
3.00
4.00
5.00
6.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
Urticacee
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
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Cupressacee
0.00
50.00
100.00
150.00
200.00
250.00
300.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
Chenopodiacee
0.00
0.50
1.00
1.50
2.00
2.50
3.00
3.50
4.00
4.50
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
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Ulmacee
0.00
1.00
2.00
3.00
4.00
5.00
6.00
7.00
8.00
9.00
10.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
Platanacee
0.00
10.00
20.00
30.00
40.00
50.00
60.00
70.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
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Aceracee
0.00
2.00
4.00
6.00
8.00
10.00
12.00
14.00
16.00
18.00
20.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
Pinacee
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
35.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
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Salicacee
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
35.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
Juglandacee
0.00
2.00
4.00
6.00
8.00
10.00
12.00
14.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
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Alternaria
0.00
20.00
40.00
60.00
80.00
100.00
120.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena
Stemphilium
0.00
0.50
1.00
1.50
2.00
2.50
3.00
3.50
4.00
4.50
5.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
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Ottobre
Novembre
Dicembre
Forlì
Cesena