MORBO di ALZHEIMERe
Decadimento cognitivo
Decadimento cognitivodefinizione
Calo di memoria e di almeno un’altra capacità cognitiva con peggioramento della funzione
sociale e occupazionale.
Decadimento cognitivo
Transitorio e reversibile: 1. Uso di sostanze tossiche (alcool)2. Psicosi depressiva
Età correlato:1. Individuazione del limite tra il fisiologico e il
patologico2. Plasticità neuronale
Decadimento cognitivoPatogenesi traumaticaPatogenesi infiammatoriaPatogenesi neoplasticaPatogenesi degenerativa
Forme corticali:A. taupatie: morbo di Alzheimer, altre sinucleinopatie : demenza a corpi di Lewy,
Parkinson Forme sottocorticali da danno ischemico :
encefalopatia multiinfartuale, stroke
Encefalopatia multiinfartuale
Clinica:A. Decorso a gradini; B. deficit motori;
Diagnosi strumentale:Esiti cicatriziali gliotici nella sostanza bianca.
Fattori di rischiodel danno ischemico cerebrale
Esogeni: fumo, sedentarietà, abusi e disordini dietetici
Endogeni: ipertensione, diabete, dislipemia, iperuricemia, iperglobulia
Prevenzione e terapiadel danno ischemico cerebrale
Correzione fattori di rischioAntiaggreganti piastriniciAnticoagulanti
Sindrome di AlzheimerClinica:
A. Decorso a progressività continua e graduale;B. Assenza di deficit motori;
Diagnosi strumentale per immagini:A. Assottigliamento della corteccia cerebrale;B. Dilatazione ventricoli cerebrali;C. Ampliamento dei solchi che dividono le
circonvoluzioni cerebrali.
Morbo di AlzheimerCaratteristiche istologiche:Placche beta-amiloidi: costituite da ammassi di
peptidi precipitati attorno ai neuroni e derivanti dal taglio non corretto di una proteina di membrana del neurone, la APP = Proteina Precursore dell’Amilode, taglio effettuato dagli enzimi beta e gamma secretasi;
Grovigli neurofibrillari all’interno dei neuroni costituiti dalla precipitazione di una proteina Tau modificata (iperfosforilata) con conseguente collasso della struttura di sostegno microtubulare del neurone e successiva apoptosi (suicidio) del neurone.
Morbo di Alzheimer patogenesiCasi sporadici: 75%; non colpisce persone di
famiglia; il rischio di ammalare aumenta con l’età;Casi con manifesta ereditarietà: 25%; 3 geni
coinvolti nella forma precoce (inizio prima dei 65 anni): A. Gene della proteina APP del cromosoma 21B. Gene della presenilina 1 del cromosoma 14;C. Gene della presenilina 2 del cromosoma 1;Un gene coinvolto nella forma tardivaA. Gene della apolipoproteina E (ApoE) del
cromosoma 19, proteina che contribuisce alla formazione delle placche di beta amiloide.
Strategie terapeutichenel morbo di Alzheimer
Inibizione dell’acetilcolinesterasi, con conseguente prolungamento dell’emivita dell’acetilcolina, neurotrasmettitore molto carente nell’Alzheimer
Blocco dei recettori NMDA, recettori per l’ac. Glutammico, che nell’Alzheimer mostrano una eccitotossicità letale per i neuroni.
La proteina Tau iperfosforilata determina una reazione immunitaria anticorpale inadeguata a dominare il decorso della malattia: è in preparazione un vaccino anti Tau che potenzi e renda efficace la risposta immunitaria.
SinucleinopatieParkinson; demenza a corpi di
LewiAgglomerati intra cellulari di alfasinucleinaPatologie diverse secondo la localizzazione
nell0 encefaloPlacche amiloidi intercellulariAnomalia della APP? (proteina precursore
dell’amiloide)
Strategie terapeutiche peril decadimento cognitivo
Fisioterapia LogopediaTerapia occupazionaleMusicoterapiafilmsterapia
Per la patologia ischemicae forse anche per la patologia degenerativa
dell’encefalo
omocisteinaAminoacido solforatoRadicale liberoDeriva dalla metionina per demetilazioneAl livello epatico viene irreversibilmente
trans-sulfurata a cisteina oppure rimetilata a metionina attraverso una via metabolica betaina-dipendente
Nei tessuti periferici viene rimetilata a metionina attraverso una via metabolica folato e vit. B12 dipendente
omocisteinemia
Valori normali a digiuno:
1.Nell’uomo inferiori a 20 mmol/l
2.Nella donna inferiori a 15 mmol/l
iperomocisteinemiaAccertato fattore di rischio atero-trombotico
arterioso e venosoAccertato rischio di eventi tromboembolici in
età giovanileFrequente riscontro di iperomocisteinemia in
casi di demenza precoce tipo Alzheimer
Funzioni dell’ac. folicoFormazione globuli rossi e bianchiProduzione di RNA e DNA (basi puriniche)Dona gruppi metiliciRegola l’espressione genicaFavorisce il normale sviluppo del fetoRiduce il rischio di DTNRiduce il rischio cardio e cerebro vascolareRiduce il rischio di AlòzheimerRiduce il rischio di cancro (specie di ADCa del
colon)
Stati carenziali di ac. folico
Trattamenti con chemioterapici antiblastici e con anticonvulsivanti
Gastrite atrofica, celiachiaMutazioni del gene MTHFR del cromosoma 1
(metilentetraidrofolatoreduttasi) con ridotta efficienza dell’enzima e conseguente iperomocisteinemia
Studio wafacs
Dopo 7 anni di osservazione non sono state riscontrate differenze tra il gruppo in trattamento con ac. Folico e vitamine B e il gruppo in trattamento con placebo riguardo a decesso per cause cardio-vascolari
Casi: 2721 versus 2721
Caso clinicoSesso femminileAnno di nascita 1970Nel 2002: trauma cranico; una TAC encefalo
evidenzia calcificazioni dei nuclei della base cranica; diagnosi presunta: morbo di Fahr
Progressivo decadimento cognitivo con gravi turbe comportamentali; diagnosi: psicosi
Nel 2008 per impossibilità a gestirla a domicilio, viene inviata in RSA
Esclusa la diagnosi di m. di Fahr mappa cromosomica: cariotipo femminile
normale
Caso clinico
TAC encefalo: SVST dilatato; tenue e diffusa ipodensità della sostanza bianca da riferire a sofferenza ipossico-ischemica; spazi liquorali ectasici come da atrofia corticale
RM encefalo: confermato il reperto TACOMOCISTEINEMIA: 71,40 mcmol/l ( 5 -15)AC. FOLICO: 1,94 ng/ml (3 – 17)
quesitiLa iperomocisteinemia è rischio di eventi
ischemici?La iperomocisteinemia è+ rischio di
decadimento cognitivo?Rappresenta un fattore famigliare di rischio
ischemico e=o di deterioramento cognitivo?La carenza di folati è di per se rischio di
decadimento cognitivo?La correzione del tasso di omocisteinemia e
di folati riduce il rischio?