3 dicembre 2017
www.compastlentate.it
Comunità Pastorale Lentate - 30/11/17 – LM
calendario per i battesimi in ogni parrocchia della Comunità Pastorale - sempre alle ore 16.30
BIRAGO nella prima domenica di gennaio - marzo - maggio - luglio - ottobre - dicembre
CAMNAGO nella seconda domenica di gennaio - marzo - maggio - luglio - ottobre - dicembre
CIMNAGO nella prima domenica di febbraio - aprile - giugno - settembre - novembre COPRENO nella seconda domenica di febbraio - aprile - giugno - settembre - novembre S. VITO ogni ultima domenica di tutti i 12 mesi
————————————————————————————————– Le prenotazioni necessariamente in segreteria
di p.za s. Vito 27 o direttamente dal parroco (320.2244053)
AVVISI DELLA COMUNITÀ PASTORALE
APPUNTAMENTI COMUNITARI
PREPARAZIONE AI MATRIMONI 2018/19 aperte le iscrizioni dal 3 dicembre
venerdì 8 dicembre l’MMACOLATA orari abituali sia prefestivi che festivi
sabato 9 dicembre concerto corpo musicale G. Verdi e Corale parrocchiale di
Camnago in chiesa parrocchiale a Camnago
VISITA NATALIZIA a tutte le famiglie - continua in tutte le parrocchie
ATTENZIONE allo schema riportato su ogni numero di INFORMAZIONE
SACERDOTI PER LE CONFESSIONI
sabato 9 dicembre 2017 nelle chiese parrocchiali 16.30-18 BIRAGO don Andrea, CAMNAGO don Mario A., S. VITO don Italo,
COPRENO (16-17) don Angelo, CIMNAGO don Ambrogio,
inoltre 20 minuti prima di ogni s. Messa, compresi i funerali
DIVENTARE COPPIA E FAMIGLIA incontri di preparazione al matrimonio 2018
LENTATE SUL SEVESO
domenica 25 febbraio dalle 14 alle 19 oratorio di CAMNAGO via Piave 5 - Lentate
i martedì 27 febbraio, 6 e 13 marzo - ore 21 - per tutte
le parrocchie di Seregno, Seveso, Cesano M., Meda, Lentate cineteatro S.ANGELO via Garibaldi 46 - Lentate
domenica 18 marzo dalle 9 alle 19 - oratorio di CAMNAGO ———————————————————————————————————————————————-
Iscrizioni a partire dal 1 dicembre, direttamente dal parroco 320.2244053
GLI SDRAIATI sabato 2 dicembre 21.15
domenica 3 dicembre 16.30 e 21.15
NATALE 2017 - FAMIGLIE VISITATE DAI SACERDOTI E DIACONO dopo le 17
lunedì 4/12 Brianza, Giovanni XXIII, Corridoni, Volta, Nazionale
martedì 5/12 M.te Grappa, Pastrengo
mercoledì 6/12 Raimondi, Mameli, Zara, Polo, Nazionale, Golf, Caporetto, Gioberti, Gran Sasso, Gobetti, Vigorelli, Goito
lunedì 11/12 Appennini, Cadorna, Baracca, Giulio Cesare, Brughiere
martedì 12/12 Europa, Monti, Pellico, Spallanzani, De Gasperi, Lamarmora, Unione
mercoledì 13/12 Gerbino, Fara
giovedì 14/12 Maroncelli, Mancini
NATALE 2017 FAMIGLIE VISITATE DALLE COPPIE DI LAICI dopo le 17 Con avviso distribuito almeno 3-4 giorni prima
lunedì 4/12 piazza Fiume, del Popolo, Veneto dal 33 al 57
martedì 5/12 Quasimodo, Nazionale da semaforo a carabinieri, Veneto dal 63 al 81
mercoledì 6/12 Isonzo numeri pari, piazza Fiume, Beccaria, Machiavelli, Veneto dal 68 al 112
giovedì 7/12 Salvetti, I° Maggio, Nazionale: da Barlassina a semaforo e da semaforo a carabinieri, Veneto dal 91 al 112
lunedì 11/12 Asiago, Nievo
martedì 12/12 Marmolada, 5 Giornate
mercoledì 13/12 Manara
giovedì 14/12 Martiri della libertà, Isonzo numeri pari, Salvetti, Asiago, 5 Giornate
martedì 19/12 Lombardia, Sicilia, Crispi, 5 Giornate
mercoledì 20/12 Massarenti, Costa
giovedì 21/12 5 Giornate,
1. Laura Cifarelli, Flavio Busnelli 2. Rosanna Galliani, Piera Garbagnati 3. Mariella Radice, Wilma Falasco 4. Mariella Radice, Anna Fugazza 5. Tiziana Zibra, Liliana Volontè 6. Antonella Giannini, Giuseppe Valente 7. Antonella Ceppi, Pinuccia Ceppi 8. Anna Dionisio, Marinella Galli 9. Antonia Ventura, Alfredo Argentero
10. Rosangela Fumeo, Elia Biscaro 11. Angelo Forgione, Mariangela Fanfer 12. Biagio Alberio, Mariagrazia Molteni 13. Mariagiulia Bonfanti, Adriana Arosio 14. Patrizia Terraneo, Lorena Pontiggia 15. Donatella Terraneo, Rosanna Sala 16. Cristina Romanò, Franca Izzo 17. Fiorella Terraneo, Laura Ferrario
Azione Cattolica dec. Seregno-Seveso: RITIRI SPIRITUALI 2017-18 domenica c/o c.tro pastorale Ambrosiano di Seveso (ex Seminario) predicatore don Tommaso Castiglioni: Avvento: 3/12: 9.30-13 Quaresima: 11/3: 9.30-16 Fine anno: 3/6: 9.30-16
gruppo missionario di Camnago propone 8-9-10 dicembre banco vendita natalizio il cui ricavato
sarà destinato al progetto ADOZIONI A DISTANZA
3 dicembre 3 dicembre -- QUARTA DOMENICA DI AVVENTO QUARTA DOMENICA DI AVVENTO
la pagina di vangelo che ascoltiamo Lettura del Vangelo secondo Marco 11, 1-11 In quel tempo. Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, il Signore Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”». Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! / Benedetto colui che viene nel nome del Signore! / Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! / Osanna nel più alto dei cieli!». Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
L’avvento/evento di Dio sorprende sempre tutti, senza eccezione. La gioia della fede nel Messia dei poveri rimane una sorpresa anche per i discepoli, quando – dopo la risurrezione – ripensano al giorno in cui Gesù era entrato in Gerusalemme, seduto su un’asina, sei giorni prima della sua crocifissione …. E mentre i settari (scribi e farisei) del suo tempo erano impegnati a ritagliarsi una salvezza tutta loro escludendo gli “altri”, i non-giudei, Gesù, per adempiere la promessa fatta dall’Onnipotente ad Abramo di una benedizione per tutte le famiglie della terra, istituisce un nuovo modo di met-tersi in relazione con il Padre, la relazione filiale che crea attorno a sé fraternità. Non l’ira e la condanna di Dio incombono a prepa-rare il Regno di Dio, ma l’ancor più sorprendente carica di potenza e misericordia di un Messia che entra nella sua città seduto su un’asina. Di fronte all’attesa messianica della folla, deviata nelle sue logiche da una fraintesa attesa del Messia, Gesù vuole afferma-re il suo messianismo pacifico. Il giudizio di condanna arriverà, ma solo per chi deciderà di autoescludersi dall’onnipotente bontà del Padre. Gesù, soprattutto nel vangelo di Marco, preferisce per la propria attività itinerante la Galilea, regione rigogliosa e dolce, multietni-ca e un po’ pagana, e le sue città, soprattutto quelle attorno al Mare di Tiberiade, disegnato a forma di arpa e di cuore. Poi - ecco la pagina di questa domenica - Egli va verso Gerusalem-me e vi entra, seduto su un asino, come re di pace. Con questo ingresso inizia una nuova sezione del vangelo secondo Marco: Gesù sta entrando trionfalmente nella “sua” Gerusalemme. Questa nuova sezione contiene due eventi significativi: l’entrata in Gerusalemme e le azioni compiute all’interno del recinto del Tem-pio.
Ma guardiamo con attenzione questa bellissima pagina. 1. Gesù parte dal «monte» degli Ulivi. Come sappiamo, «il monte» rappresenta soprattutto il luogo dove Dio entra a contatto con la storia (Mosè sul Sinai ad esempio), con il popolo di Israele. 2. Gesù invia due discepoli. Devono andare al «villaggio di fron-te», contrapposto frontalmente, ostile a Gesù e ai suoi. Infatti è il luogo dove Gesù guarì il cieco portandolo fuori dal villaggio, e i farisei gli avevano proibito di ritornarci (Mc 8,23-26); ora che i di-scepoli hanno deciso di seguire Gesù (Mc 10,52), possono entrarvi senza pericolo; 3. l’asinello allude al testo del profeta Zaccaria 9,9, che descrive il re/Messia non violento: «Guarda il tuo re che viene, giusto, vitto-rioso, umile, cavalcando un asino»; ma questo passo dell’AT viene ignorato dall’insegnamento ufficiale dei rabbini. 4. questo asinello-umiltà è «legato». Il popolo giudaico possiede
la Scrittura, ma molto spesso la mutila o la imbavaglia; gli inviati di Gesù che portano ormai l’immagine del vero Messia, possono sle-garla cioè riscattarla; e davvero non è mai esistito prima in Israele un capo come descrive questa profezia (asinello che nessuno ha ancora montato); è una denuncia e rifiuto della storia passata, sempre caratterizzata dalla violenza e dal dominio. E questo tipo guerriero di Messia si aspettavano. 5. Gesù avverte i discepoli inviati che alcuni possono stupirsi del gesto: è arrivato un re/Messia non violento! Così si compie il testo del profeta Zaccaria; ecco la risposta che devono dare: Il Signore ne ha bisogno! Cioè Gesù («il Signore») ha bisogno di quella profe-zia di Zaccaria per compiere l’autentica idea messianica davanti ai farisei e a tutta la gente. I discepoli eseguono l’incarico ricevuto da Gesù. Non è difficile farlo, perché l’asinello è legato, ma alla vista di tutti; non è diffici-le trovarlo. I discepoli hanno capito e associano quell’autentica profezia a Gesù-Messia pacifico (gli portarono l’asinello). 6. attenzione al «mantello». Il mantello è la persona stessa, la sua dignità. Mettendo i loro mantelli sull’asinello, dicono che ac-cettano il Messia pacifico e vogliono unirsi a lui. Altri, invece, sten-devano i mantelli lungo il cammino: i mantelli, stesi per essere calpestati, simboleggiano l’accoglienza totale. Altri spargono rami al suolo come omaggio a quel Messia. Quelli che precedevano e quelli che seguivano gridavano: «Salvaci! Benedetto colui che viene in nome del Signore! Benedetta la signoria che viene, quella del nostro padre Davide! Salvaci dall’alto!». L’acclamazione, infatti, risponde all’idea messianica del popolo; si chiede a Dio la salvezza per mezzo di un Messia che sarà un nuovo Davide. Il grido è preso dal Sal 118,25-26, era usato per un generale vittorioso; purtroppo l’aspettativa di quelli che lo acclamavano è di un Messia davidico guerriero, sperando da lui un atto immediato di forza contro i diri-genti del tempio. Ma Gesù non passa all’azione di combattimento, soltanto “ispeziona” il tempio; sarà proprio qui lo scenario della sua attività nei giorni che seguiranno, ma non vuole assolutamente che i gesti e le parole dei giorni successivi siano vincolati all’entusiasmo popola-re e dalla speranza di restaurazione sanguinosa che hanno circon-dato il suo arrivo. Insomma questa “irruzione” del Signore Gesù a Gerusalemme, nella città più importante per la sua vita e per la vita di tutto il popolo d’Israele, è (sempre) la conversione di ogni nostro gesto e pensiero secondo il disegno del Padre.
donitalo donimio@alice.
Un percorso di studio, riflessione e deci-sione per definire le modalità attraverso le quali annunciare adeguatamente il Vangelo, celebrare i sacramenti, vivere l’esperienza della carità nelle parrocchie ambrosiane, tutte sempre più multietni-che. L’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha indetto il Sinodo mino-re “Chiesa delle genti, responsabilità e prospettive. Linee diocesane per la pa-storale”. Il percorso avviato dall’Arcivescovo nasce dall’esigenza di aggiornare l’azione pastorale alla luce dei cambiamenti sociali prodotti all’interno delle stesse parrocchie della vasta Dioce-si ambrosiana dai flussi migratori. Al centro di questo Sinodo non saranno i fenomeni migratori in quanto tali o l’impegno della Chiesa per l’accoglienza, da sempre oggetto di impegno per la Chiesa. Il tema che invece sarà messo a fuoco da questo percorso riguarda l’esperienza dentro le 1107 parrocchie della Diocesi, la cui realtà è molto mutata in questi decenni anche per la presenza di cattolici provenienti da altre nazionali-tà, di lingue e culture diverse che però abitano la stessa comunità, sotto lo stes-so campanile. Affinché si evitino due ri-schi, l’uno speculare all’altro: da un lato, che i cristiani migranti, una volta giunti a Milano, debbano pregare e celebrare solo tra di loro, per gruppi etnici o lingui-stici; dall’altro, che siano i cristiani “stranieri” a doversi adeguare al modo di essere chiesa preesistente. La domanda ideale che tutti - lombardi da più generazioni e “nuovi ambrosiani” - dovranno porsi è: «Come dobbiamo cambiare per essere anche oggi, insieme, discepoli del Signore e Chiesa delle gen-ti?».
Cosa è il Sinodo
Il Sinodo diocesano è l’assemblea di sa-cerdoti e di altri fedeli della Chiesa parti-colare, scelti per prestare aiuto al Vesco-vo in ordine al bene di tutta la comunità
diocesana. Nella storia della Diocesi am-brosiana ne sono stati convocati 47. L’ultimo, indetto dall’allora Arcive-scovo di Milano, il cardinale Carlo Maria Martini, durò due anni, dal ’93 al ’95 ed è quello in vigore ancora oggi e normativo per la Chiesa di Milano.
Cosa è il Sinodo minore Coerentemente con le indicazioni di pa-pa Francesco per «una Chiesa dell’ascolto», in cui «ascoltare è più che sentire» perché «ciascuno ha qualcosa da imparare» (discorso per l’anniversario dell’Istituzione del Sinodo dei Vescovi, 17 ottobre 2015), l’arcivescovo Delpini ha ritenuto opportuno convocare un Sino-do, definito minore, perché non tratterà tutti gli aspetti della vita della Chiesa, come accadde in quello precedente ap-punto, ma un solo tema, rimandando ad altri possibili Sinodi la trattazione dei diversi argomenti.
Che cosa si intende aggiornare
Il Sinodo “La Chiesa delle genti”, in parti-colare, aggiornerà quanto contenuto nel capitolo 14 del 47° Sinodo intitolato “Pastorale degli esteri”. La stessa defini-zione di quel capitolo risente del tempo passato, dal momento che per “esteri” si intendevano allora le persone di altre nazionalità, e che oggi, 22 anni dopo, sono invece parte, per nulla marginale, delle stesse comunità.
La Commissione di coordinamento
Per avviare il percorso, l’Arcivescovo contestualmente al documento di indi-zione che reca la data del 27 novembre 2017, ha costituito con decreto la “Commissione di coordinamento”. Tale commissione - presieduta da monsignor Luca Bressan, affiancato nel ruolo di se-gretari da monsignor Paolo Martinelli, vicario episcopale per i Consigli diocesa-ni, e da don Alberto Vitali, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti - opererà con il contributo di 18 membri, tra cui 10 laici, e l’eventuale apporto di
altri consulenti invitati dallo stesso presi-dente. Il ruolo della Commissione sarà di coordinare i lavori del Consiglio presbite-riale che riunisce i sacerdoti e del Consi-glio pastorale diocesano che raccoglie i laici.
Le tappe del cammino sinodale
Il Sinodo sarà presentato alla diocesi dall’Arcivescovo il 14 gennaio 2018, in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Dal quel mo-mento partirà la fase dell’ascolto durante la quale i presbiteri (nei decanati) e i fe-deli (nei Consigli pastorali decanali e par-rocchiali) porteranno la propria riflessio-ne. Al termine di questa fase che si con-cluderà a Pasqua (1 aprile 2018), la Com-missione raccoglierà i contributi nello strumento di lavoro. Sulla base di questo documento i Consigli pastorale e presbi-teriale delineeranno le proposizioni, vale a dire le norme giuridiche, che saranno promulgate dall’Arcivescovo. I lavori si concluderanno sabato 3 novembre 2018, vigilia della festa liturgica in onore di San Carlo Borromeo, pastore della chiesa ambrosiana che indisse i primi 11 sinodi diocesani.
L’esito del cammino
«L’esito sarà una Chiesa maggiormente consapevole della propria cattolicità, impegnata a tradurre questa consapevo-lezza in scelte pastorali condivise e capil-lari sul territorio diocesano - sottolinea il presidente della Commissione di coordi-namento, monsignor Luca Bressan -. Una Chiesa delle genti che con la propria vita quotidiana saprà trasmettere serenità e capacità di futuro anche al resto del cor-po sociale. Avremo infatti strumenti per leggere e abitare con maggiore spessore e profondità quella situazione sociale e culturale molto complessa che spesso definiamo in modo già linguisticamente riduttivo come “fenomeno delle migra-zioni”».
DELPINI INDICE IL SINODO MINORE SU “LA CHIESA DELLE GENTI”
Stessa religione cattolica, ma lingue e culture diverse. Come vivere la fede nelle parrocchie sempre più multietniche?
Monsignor Bressan: «Avremo una diocesi più consapevole e più capace di trasmettere fiducia per il futuro»
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IN ORATORIO
COLLETTA ALIMENTARE
Sabato 25 novembre i preadolescenti, gli adole-
scenti 18/19 e giovani della nostra upg hanno vissu-
to il servizio di caritativa alla Colletta alimentare
nei supermercati della nostra zona. Bastano i volti
per descrivere la verità del Vangelo, che “c’è più
gioia nel dare che nel ricevere”.