Download - Naufragio sul fiume Marañòn 25 gennaio 2015
Naufragio sul fiume Marañon Perù.
25 gennaio 2015 Morti Marco Magnani, Yanet Cristina Akintui e Gabriel di 5 anni. di verona - Italia
a cura di Eleuterio Ruiz Pèrez
Eleuterio Ruiz Pèrez 1
A quasi mese e mezzo del naufragio sul fiume Marañòn - Perù. dove sono morti papà Marco
Magnani, mamma Yanet Cristina Akintui e Gabriel di 5 anni di Lazise - Verona. sono riuscito a
compilare le notizie giornalistiche pubblicati sia in carta come nei siti internet. da ripercorrere lungo
queste pagine.
E successo il 25 gennaio 2015 circa le 15 ore in Perù alle 21 ore in Italia. personalmente siamo
coinvolti nel dolore della tragedia perché Yanet Cristina Akintui era l’unica figlia della mia sorella
Graviela Ruiz Pèrez, che dal 25 gennaio finora continua con la procedura burocratica di
documentazione legale per l’autorizzazione del prelievo di un campione del corpo per la
identificazione attraverso il DNA. nella Provincia di Bagua, Regione Amazonas zona della tragedia.
A continuazione tutte le notizie in versione italiana.
Eleuterio Ruiz Pèrez
26 gennaio
PERÙ, BARCA SI RIBALTA: MUORE UNA FAMIGLIA VERONESE
Le vittime sono una coppia di coniugi, lui veronese e lei peruviana, e il figlio di 5 anni. A
bordo un'altra ventina di persone
13:09 - Una coppia di coniugi, lui veronese e lei peruviana, e il figlio di 5 anni sono morti in un
incidente lungo il rio Maranon in Perù. I tre erano a bordo di un'imbarcazione che si è rovesciata:
con loro viaggiavano un'altra ventina di persone che sarebbero scomparse nelle acque del fiume. La
notizia dell'incidente è arrivata ai carabinieri di Lazise, nel Veronese, da un familiare dell'uomo.
Le vittime sono Marco Magnani, di 39 anni, la moglie di origine peruviana Akintui Ruiz Cristina
Vanette, 25, e il loro figlio Gabriel, 5. Erano residenti a Lazise, vicino al Lago di Garda.
La tragedia sul fiume Maranon, affluente dell'alto corso del Rio delle Amazzoni, sul versante atlantico, a circa 20 km da Imaza, nel nord del Peru. Secondo la stampa locale, oltre ai tre italiani
sull'imbarcazione c'erae il sindaco di Imaza, Otoniel Danducho Akintui, che è stato tratto in salvo
dalle acque del fiume: i passeggeri della barca stavano tornando da una visita a una comunità
indigena.
Vedere immagine e video
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2015/notizia/peru-barca-si-ribalta-muore-una-famiglia-
veronese_2091870.shtml
L’INCIDENTE
PERÙ, NAUFRAGIO SUL FIUME MARAÑON. MORTI TRE ITALIANI, 11
DISPERSI
Eleuterio Ruiz Pèrez 2
L’imbarcazione si è rovesciata mentre navigava su un affluente del Rio delle Amazzoni.
Nell’incidente è morta una famiglia: lui veronese, lei peruviana, e il figlio di 5 anni
di Redazione Online
Una coppia di coniugi, lui veronese e lei peruviana, e il figlio di 5 anni sono morti in un incidente
lungo il rio Marañon in Perù. I tre erano a bordo di un’imbarcazione che si è rovesciata, nella quale
viaggiavano un’altra ventina di persone che sarebbero scomparse nelle acque del fiume. La notizia
dell’incidente è arrivata ai carabinieri di Lazise (Verona) da un famigliare dell’uomo. L’incidente è
avvenuto sul fiume Marañon - affluente dell’alto corso del Rio delle Amazzoni, sul versante
atlantico - a circa 20 km da Imaza, nel nord del Peru, domenica sera. A bordo anche il sindaco di
Imaza, Otoniel Danducho Akintui, che è stato tratto in salvo dalle acque del fiume: i passeggeri
della barca stavano tornando da una visita a una comunità indigena.
26 gennaio 2015 | 18:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_26/peru-naufragio-fiume-maranon-morti-tre-italiani-11-
dispersi-014dc292-a580-11e4-a533-e296b60b914a.shtml
TRAGEDIA IN PERÙ, STRONCATA FAMIGLIA ITALIANA:
MORTI PAPÀ, MAMMA E BIMBO DI 5 ANNI -FOTO
lunedì 26 gennaio 2015, 19:03
LIMA - Una coppia di coniugi, lui veronese e lei peruviana, e il figlio di 5 anni sono morti in un
incidente lungo il rio Maranon in Perù.
I tre erano a bordo di un'imbarcazione che si e' rovesciata, nella quale viaggiavano un'altra ventina
di persone che sarebbero scomparse nelle acque del fiume. La notizia dell'incidente è arrivata ai
carabinieri di Lazise (Verona) da un famigliare dell'uomo.
Le vittime veronesi, secondo quanto si è appreso, sono Marco Magnani, di 39 anni, la moglie di
origine peruviana Akintui Ruiz Cristina Vanette, 25, e il loro figlio Gabriel, 5. Erano residenti a
Lazise, vicino al Lago di Garda.
Eleuterio Ruiz Pèrez 3
Magnani, imprenditore, sempre secondo le prime informazioni, era in vacanza nei luoghi d'origine
della moglie. L'incidente è avvenuto lungo il Rio Maranon che è uno degli affluenti del Rio delle
Amazzoni. LA DINAMICA Uno dei sopravvissuti dell'incidente sul fiume Maranon - in cui sono
morti i tre membri di una famiglia veronese - ha raccontato alla stampa locale come è avvenuto il
naufragio. Per ora il bilancio complessivo è di almeno tre morti e 11 dispersi. Otiniel Danducho,
sindaco della località di Imaza, che si trova a circa 20 km dal luogo del naufragio, ha detto che
l'imbarcazione nella quale viaggiavano è affondata dopo essere finita in un vortice nelle acque del
fiume, probabilmente causato dalle forti piogge che si sono abbattute sulla zona nei giorni scorsi,
dopo che il motore della barca si è spento. Secondo Danducho solo le persone che hanno avuto il
riflesso di aggrapparsi ai bidoni vuoti di plastica che si trovavano a bordo in caso di emergenza
sono riuscite a mantenersi a galla e quindi a salvarsi. Autorità locali hanno indicato che varie
imbarcazioni della polizia stanno pattugliando le acque del Maranon alla ricerca dei dispersi.
http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/per_amp_ugrave_rio_maranon_morta_famiglia_verona/notizie
/1144393.shtml
PERÙ, NAUFRAGIO SUL FIUME MARANON: MORTI TRE ITALIANI,
ANCHE UN BIMBO DI 5 ANNI
Si tratta di una famiglia di Lazise. I passeggeri della barca stavano tornando da una visita a
una comunità indigena
di red - 26 gennaio 2015 20:06 fonte ilVelino/AGV NEWS
Tre italiani sono morti in un incidente lungo il rio Maranon affluente del Rio delle Amazzoni, in
Perù. Si tratta di una coppia di coniugi, lui veronese, Marco Magnani, e lei peruviana, Cristina Ruiz,
e il loro figlio di cinque anni. La famiglia stava viaggiando su un’imbarcazione che si è rovesciata.
Altre 16 persone sono ancora disperse in seguito al naufragio, avvenuto a pochi chilometri da
Imaza, nel nord del paese. L’imprenditore trentanovenne era in vacanza insieme alla famiglia nei
luoghi d'origine della moglie. I passeggeri della barca stavano tornando da una visita a una
comunità indigena. La notizia dell’incidente è arrivata ai carabinieri di Lazise (Comune sulla
sponda del lago di Garda in provincia di Verona), dove risiedevano, da un famigliare dell’uomo.
Secondo la stampa locale, oltre ai tre italiani, si trovavano a bordo anche il sindaco di Imaza,
Otoniel Danducho Akintui, che è stato tratto in salvo dalle acque del fiume.
http://www.ilvelino.it/it/article/2015/01/26/peru-naufragio-sul-fiume-maranon-morti-tre-italiani-
anche-un-bimbo-di-5-anni/e9adc927-26e1-4ef5-b714-3ec5d64399e7/
PERÙ, NAUFRAGIO SUL FIUME MARANON: MORTI TRE ITALIANI
Roma, 26 gen. (LaPresse) - Una famiglia di tre italiani, marito, moglie e il figlio di 4 anni, risulta
dispersa nel naufragio avvenuto sul fiume Maranon, nell'Amazzonia peruviana. Secondo quanto
riporta il quotidiano locale larepublica.pe, i tre si trovavano a bordo di una imbarcazione insieme ad
altre 16 persone, dieci delle quali risultano disperse. Tra quanti sono riusciti a mettersi in salvo c'è
anche il sindaco della città di Imaza, Otoniel Danducho Akintui, che ha raggiunto la riva aggrappato
a un oggetto galleggiante. La barca ha perso un motore e la corrente l'ha trascinata a fondo. I
passeggeri stavano tornando da un progetto di cooperazione in una comunità locale.
Eleuterio Ruiz Pèrez 4
http://www.lapresse.it/mondo/sud-america/peru-naufragio-sul-fiume-maranon-morti-tre-italiani-
1.648688
CHIATTA SI ROVESCIA NEL FIUME MORTI IN VACANZA DUE
CONIUGI E IL FIGLIO
LAZISE - Una coppia di coniugi veronesi (39 e 25 anni) e il loro figlio di 5 anni sono morti
annegati in uno spaventoso incidente ieri sera lungo il rio Marañon in Peru'.
Si è trasformata in tragedia per una famiglia veronese una vacanza in Perù decisa probabilmente
all'ultimo momento. Un albergatore di Lazise, Marco Magnani, 39 anni, la moglie Akintui Ruiz
Cristina Vanette, 25, di origini peruviane, con il figlio Gabriel di 5 anni, sono morti nelle acque del
Rio Maranon, un affluente del Rio delle Amazzoni.
La barca sulla quale si trovavano con altre persone si è rovesciata, dopo essere finita in un vortice,
forse a causa delle forti piogge che avevano flagellato la zona. I corpi non sono ancora stati
recuperati. I dispersi in totale sono 11.
La notizia dell'incidente è rimbalzata dal Perù in Italia ed è arrivata ai carabinieri di Lazise da un
famigliare di Magnani. Secondo le prime informazioni, l'imbarcazione con a bordo una ventina di
persone, tra cui la famiglia residente vicino al Lago di Garda, stava percorrendo il Rio Maranon di
ritorno da una visita ad una comunità indigena. Ancora poco chiara la dinamica dell'incidente, di cui
ha parlato il sindaco di Imaza, Otiniel Danducho Akintui, la località da dove il gruppo era partito.
Lui stesso era a bordo dell'imbarcazione, ed è stato tratto in salvo dai soccorritori.
L'uomo ha raccontato che il motore della barca, quando questa è finita nel vortice si è spento,
lasciando lo scafo in balia della corrente, che l'ha fatto affondare. Danducho ha spiegato che solo le
persone riuscite ad aggrapparsi ad bidoni vuoti di plastica che si trovavano a bordo sono riuscite a
mantenersi a galla e quindi a salvarsi. Marco Magnani era un albergatore molto conosciuto a Lazise,
anche per l'attività nel sociale e l'impegno politico. Pare che assieme alla consorte avesse deciso di
andare in Perù per riaccompagnare il suocero, che nelle scorse settimane era giunto a trovarli nel
paese sul lago di Garda. Così avevano colto l'occasione per una vacanza nell'area amazzonica.
«Sono profondamente scosso dalla notizia - ha detto il sindaco di Lazise, Luca Sebastiano -
Magnani era persona molto impegnata nel territorio oltre ad essere stato candidato nella mia lista
quando vincemmo le elezioni per pochissimi voti. Era, infatti, nel direttivo dell'associazione degli
albergatori locali».
Sebastiano ha confermato che Magnani si era sposato con Cristina Ruiz Vanette, madre del piccolo
Gabriel. «Pochi giorni fa - ricorda - il padre di Cristina era venuto a trovarli a Lazise ed era stato
ospite della famiglia Magnani, e di quel ragazzo che pensava tanto al lavoro e che amava
divertirsi». Il Rio Maranon è un fiume che scorre interamente in Perù. È lungo circa 1.600 km ed è
uno dei più importanti affluenti dell'alto corso del Rio delle Amazzoni. Le sue caratteristiche di
fiume selvaggio, che nasce in alta quota e per canyon e cascate scende in pianura, lo rendono
suggestivo ed una forte attrazione turistica, anche perchè lungo nella foresta lungo il suo corso
vivono tribù di nativi.
http://www.corriereadriatico.it/ATTUALITA/chiatta_rovescia_fiume_morti_coniugi/notizie/11444
16.shtml
Eleuterio Ruiz Pèrez 5
PERÙ, BARCA SI ROVESCIA IN UN FIUME IN AMAZZONIA: MUORE
FAMIGLIA VERONESE CON BIMBO DI 5 ANNI
Perù, barca si rovescia in un fiume in Amazzonia: muore famiglia veronese con bimbo di 5
anni
La Stampa | lunedì - Una coppia di coniugi, lui veronese e lei peruviana, e il figlio di 5 anni sono
morti in un incidente lungo il rio Maranon - affluente dell’alto corso del Rio delle Amazzoni, sul
versante atlantico - nel nord del Perù. I tre erano a bordo di un’imbarcazione che si è rovesciata,
nella quale viaggiavano un’altra ventina di persone che sarebbero scomparse.
PERÙ VERONESE
Perù: incidente su fiume, morta famiglia veronese Ansa | lunedì I tre erano a bordo di
un'imbarcazione che si e' rovesciata, nella quale viaggiavano un'altra ventina di persone (ANSA)...
Perù, incidente sul fiume: muore una famiglia di Verona QN | lunedì Verona, 26 gennaio 2015 -
Una coppia di coniugi, lui veronese e lei peruviana, e il figlio di 5 anni sono morti in Perù , in un
incidente lungo il rio Maranon. I tre erano a bordo di un'imbarcazione che si è rovesciata, nella
quale viaggiavano un'altra ventina di persone che sarebbero scomparse nell...
Perù, famiglia veronese annega in un fiume dopo ribaltamento della barca Il Fatto Quotidiano |
lunedì La loro imbarcazione si è rovesciata mentre percorrevano il corso del rio Maranon , in Perù ,
e sono scomparsi tra le acque. Sono morti così due coniugi, Marco Magnani (39 anni) e Akintui Ruiz Cristina Vanette (25), e il figlio Gabriel di 5 anni, che vivevano a Lazise , nel Veronese. I tre
erano in ...
Perù, naufragio in Amazzonia, morti tre italiani Giornalettismo | lunedì La barca sulla quale
viaggiava la famiglia veronese si è rovesciata mentre navigava sul fiume Marañon. Le vittime sono
Marco Magnani, di 39 anni, la moglie di origine peruviana Akintui Ruiz Cristina Vanette, 25, e il
loro figlio Gabriel, 5....
http://48.pm/news.html?title=Per%C3%B9%2C+barca+si+rovescia+in+un+fiume+in+Amazzonia
%3A+muore+famiglia+veronese+con+bimbo+di+5+anni%C2%A0&show=20150126190800374
PERÙ, BARCA SI ROVESCIA IN UN FIUME IN AMAZZONIA: MORTA
FAMIGLIA VERONESE CON UN BIMBO DI 5 ANNI
Vittime una coppia di coniugi, lui veronese e lei peruviana, e il figlio della donna
Eleuterio Ruiz Pèrez 6
ANSA
Marco Magnani, di 39 anni, la moglie di origine peruviana Akintui Ruiz Cristina Vanette, 25, e il
loro figlio Gabriel, 5, in una foto tratta dal profilo facebook della donna.
26/01/2015
Si è trasformata in tragedia per una famiglia veronese una vacanza in Perù decisa probabilmente
all’ultimo momento. Un albergatore di Lazise, Marco Magnani, 39 anni, la moglie Akintui Ruiz
Cristina Vanette, 25, di origini peruviane, con il figlio Gabriel di 5 anni, sono morti nelle acque del
Rio Maranon, un affluente del Rio delle Amazzoni. La barca sulla quale si trovavano con altre
persone si è rovesciata, dopo essere finita in un vortice, forse a causa delle forti piogge che avevano
flagellato la zona. I corpi non sono ancora stati recuperati. I dispersi in totale sono 11.
La notizia dell’incidente è rimbalzata dal Perù in Italia ed è arrivata ai carabinieri di Lazise
(Verona) da un famigliare di Magnani. Secondo le prime informazioni, l’imbarcazione con a bordo
una ventina di persone, tra cui la famiglia residente vicino al Lago di Garda, stava percorrendo il
Rio Maranon di ritorno da una visita ad una comunità indigena. Ancora poco chiara la dinamica
dell’incidente, di cui ha parlato il sindaco di Imaza, Otiniel Danducho Akintui, la località da dove il
gruppo era partito. Lui stesso era a bordo dell’imbarcazione, ed è stato tratto in salvo dai
soccorritori. L’uomo ha raccontato che il motore della barca, quando questa è finita nel vortice si è
spento, lasciando lo scafo in balia della corrente, che l’ha fatto affondare. Danducho ha spiegato che
solo le persone riuscite ad aggrapparsi ad bidoni vuoti di plastica che si trovavano a bordo sono
riuscite a mantenersi a galla e quindi a salvarsi.
Marco Magnani era un albergatore molto conosciuto a Lazise, anche per l’attività nel sociale e
l’impegno politico. Pare che assieme alla consorte avesse deciso di andare in Perù per
riaccompagnare il suocero, che nelle scorse settimane era giunto a trovarli nel paese sul lago di
Garda. Così avevano colto l’occasione per una vacanza nell’area amazzonica.
Eleuterio Ruiz Pèrez 7
http://www.lastampa.it/2015/01/26/esteri/per-barca-si-rovescia-in-un-fiume-in-amazzonia-muore-
famiglia-italiana-anche-un-bimbo-di-anni-OKRlx2dUKxrzU0NmOjjVFK/pagina.html
PERÙ, NAUFRAGIO SUL FIUME MARANON: MORTI TRE ITALIANI
Scritto da redazione cronaca
Lima. (Perù) - Una famiglia di tre italiani, marito, moglie e il figlio di 4 anni, risulta dispersa nel
naufragio avvenuto sul fiume Maranon, nell'Amazzonia peruviana. Secondo quanto riporta il
quotidiano locale larepublica.pe, i tre si trovavano a bordo di una imbarcazione insieme ad altre 16
persone, dieci delle quali risultano disperse. Tra quanti sono riusciti a mettersi in salvo c'è anche il
sindaco della città di Imaza, Otoniel Danducho Akintui, che ha raggiunto la riva aggrappato a un
oggetto galleggiante. La barca ha perso un motore e la corrente l'ha trascinata a fondo. I passeggeri
stavano tornando da un progetto di cooperazione in una comunità locale.
Erano una coppia di coniugi, lui veronese Marco Magnani e lei peruviana Cristina Ruiz, e il figlio
di 5 anni, sono morti in un incidente lungo il rio maranon, in perù. i tre erano a bordo di
un'imbarcazione che si è rovesciata. con loro, viaggiavano anche una ventina di persone, che
sarebbero scomparse nelle acque del fiume. la notizia è arrivata ai carabinieri di lazise (verona) da
un famigliare dell'uomo. i passeggeri della barca stavano tornando da una visita a una comunità
indigena.
L’imprenditore trentanovenne era in vacanza insieme alla famiglia nei luoghi d'origine della moglie.
I passeggeri della barca stavano tornando da una visita a una comunità indigena. La notizia
dell’incidente è arrivata ai carabinieri di Lazise (Comune sulla sponda del lago di Garda in
provincia di Verona), dove risiedevano, da un famigliare dell’uomo. Secondo la stampa locale, oltre
ai tre italiani, si trovavano a bordo anche il sindaco di Imaza, Otoniel Danducho Akintui, che è stato
tratto in salvo dalle acque del fiume.
http://host57-198-110-95.serverdedicati.aruba.it/it/cronaca/peru-naufragio-sul-fiume-maranon-
morti-tre-italiani
PERÙ, INCIDENTE SU FIUME: NOVE MORTI DI CUI TRE ITALIANI, 11
DISPERSI
Marco Magnani, 39 anni, la compagna di origine peruviana e il figlio erano residenti a Lazise, sul
Lago di Garda. La barca si è rovesciata sul rio Maranon
VERONA - Un imprenditore veronese, la compagna peruviana e il figlio di 5 anni, sono morti in un
incidente lungo il rio Maranon in Perù. I tre erano a bordo di un'imbarcazione che si è rovesciata.
Con loro viaggiavano un'altra ventina di persone, scomparse nelle acque del fiume. La notizia
dell'incidente è arrivata ai carabinieri di Lazise (Verona) da un familiare dell'uomo. I corpi non sono
ancora stati recuperati. I dispersi in totale sono 11.
Le vittime sono: Marco Magnani, 39 anni, la compagna di origine peruviana, Jannette Cristina
Akintui Ruiz, 25, e il loro figlio Gabriel, 5. Erano residenti a Lazise, sul Lago di Garda. Magnani,
imprenditore, sempre secondo le prime informazioni, era in vacanza nei luoghi d'origine della
donna. Magnani era socio, con il fratello, dell'hotel Smeraldo di Lazise.
Eleuterio Ruiz Pèrez 8
La barca stava navigando sul fiume Maranon - affluente dell'alto corso del Rio delle Amazzoni, sul
versante atlantico - a circa 20 chilometri da Imaza, nel nord del Perù. Si è rovesciata, dopo essere
finita in un vortice, forse a causa delle forti piogge che avevano flagellato la zona.
Secondo la stampa locale, oltre ai tre italiani, si trovavano a bordo anche il sindaco di Imaza,
Otoniel Danducho Akintui, che è stato tratto in salvo dalle acque del fiume: i passeggeri stavano
tornando da una visita a una comunità indigena. L'uomo ha raccontato che il motore della barca,
quando questa è finita nel vortice si è spento, lasciando lo scafo in balia della corrente, che l'ha fatto
affondare. Danducho ha spiegato che solo le persone riuscite ad aggrapparsi ad bidoni vuoti di
plastica che si trovavano a bordo sono riuscite a mantenersi a galla e quindi a salvarsi.
Marco Magnani era un albergatore molto conosciuto a Lazise, anche per l'attività nel sociale e
l'impegno politico. Pare che assieme alla consorte avesse deciso di andare in Perù per
riaccompagnare il suocero, che nelle scorse settimane era giunto a trovarli nel paese sul lago di
Garda. Così avevano colto l'occasione per una vacanza nell'area amazzonica. "Sono profondamente
scosso dalla notizia - ha detto il sindaco di Lazise, Luca Sebastiano - Magnani era persona molto
impegnata nel territorio oltre ad essere stato candidato nella mia lista quando vincemmo le elezioni
per pochissimi voti. Era, infatti, nel direttivo dell'associazione degli albergatori locali". Sebastiano
ha confermato che Magnani si era sposato con Cristina Ruiz Vanette, madre del piccolo Gabriel.
"Pochi giorni fa - ricorda - il padre di Cristina era venuto a trovarli a Lazise ed era stato ospite della
famiglia Magnani, e di quel ragazzo che pensava tanto al lavoro e che amava divertirsi".
Il Rio Maranon è un fiume che scorre interamente in Perù. E' lungo circa 1.600 km ed è uno dei più
importanti affluenti dell'alto corso del Rio delle Amazzoni. Le sue caratteristiche di fiume
selvaggio, che nasce in alta quota e per canyon e cascate scende in pianura, lo rendono suggestivo e
una forte attrazione turistica, anche perché nella foresta lungo il suo corso vivono tribù di nativi.
http://www.repubblica.it/esteri/2015/01/26/news/peru_verona_coniugi_morti-
105836308/?ref=search
PERÙ, NAUFRAGIO SUL FIUME: MORTA UNA FAMIGLIA VERONESE
Tragedia nel Nord del Paese: le vittime sono una coppia e un bimbo di 5 anni. Sono 11 i
dispersi.
26 Gennaio 2015
Si è trasformata in tragedia per una famiglia veronese una vacanza in Perù.
Un albergatore di Lazise, Marco Magnani, 39 anni, la moglie Akintui Ruiz Cristina Vanette, 25, di
origini peruviane, con il figlio Gabriel di 5 anni, sono morti nelle acque del Rio Maranon, un
affluente del Rio delle Amazzoni.
IMBARCAZIONE FINITA IN UN VORTICE. La barca sulla quale si trovavano con altre
persone si è rovesciata, dopo essere finita in un vortice, forse a causa delle forti piogge che avevano
flagellato la zona.
I corpi non sono ancora stati recuperati. I dispersi in totale sono 11.
Secondo le prime informazioni, l'imbarcazione con a bordo una ventina di persone, tra cui la
Eleuterio Ruiz Pèrez 9
famiglia residente vicino al Lago di Garda, stava percorrendo il Rio Maranon di ritorno da una
visita ad una comunità indigena.
Ancora poco chiara la dinamica dell'incidente, di cui ha parlato il sindaco di Imaza, Otiniel
Danducho Akintui, la località da dove il gruppo era partito.
SALVI GRAZIE A BIDONI. Lui stesso era a bordo dell'imbarcazione, ed è stato tratto in salvo
dai soccorritori.
L'uomo ha raccontato che il motore della barca, quando questa è finita nel vortice si è spento,
lasciando lo scafo in balia della corrente, che l'ha fatto affondare.
Danducho ha spiegato che solo le persone riuscite ad aggrapparsi ad bidoni vuoti di plastica che si
trovavano a bordo sono riuscite a mantenersi a galla e quindi a salvarsi.
VITTIMA MOLTO CONOSCIUTA NEL VERONESE. Marco Magnani era un albergatore
molto conosciuto a Lazise, anche per l'attività nel sociale.
Pare che assieme alla consorte avesse deciso di andare in Perù per riaccompagnare il suocero, che a
dicembre era giunto a trovarli nel paese sul lago di Garda. Così avevano colto l'occasione per una
vacanza nell'area amazzonica.
Il Rio Maranon è un fiume che scorre interamente in Perù.
È lungo circa 1.600 km ed è uno dei più importanti affluenti dell'alto corso del Rio delle Amazzoni.
Le sue caratteristiche di fiume selvaggio, che nasce in alta quota e per canyon e cascate scende in
pianura, lo rendono suggestivo ed una forte attrazione turistica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.lettera43.it/cronaca/peru-naufragio-sul-fiume-morta-una-famiglia-
veronese_43675155862.htm
LA TRAGEDIA
BARCA SI ROVESCIA IN PERÙ, MORTA FAMIGLIA VERONESE CON UN BIMBO DI 5
ANNI
L’incidente lungo il rio Marañon. La vittima, Marco Magnani, è un noto albergatore di Lazise
sul Garda Sono 17 le persone disperse
VERONA Una coppia di coniugi, lui veronese e lei peruviana, e il figlio di 5 anni sono morti in un
incidente lungo il rio Marañon affluente del Rio delle Amazzoni, in Perù. I tre erano a bordo di
un’imbarcazione che si è rovesciata, nella quale viaggiavano 19 persone che sarebbero scomparse
nelle acque del fiume. Le vittime veronesi sono Marco Magnani, di 39 anni, la moglie di origine
peruviana Yanet Cristina Akintui Ruiz, 25, e il loro figlio Gabriel, 5. Erano residenti a Lazise,
vicino al Lago di Garda. Magnani, imprenditore, era in vacanza nei luoghi d’origine della moglie.
Marco Magnani era un imprenditore molto conosciuto a Lazise, comune del lago di Garda, dove
gestiva un albergo. La moglie Cristina Akintui Ruiz da nove mesi lavorava come barista all’hotel
Villa Letizia a Bardolino, sempre sul lago di Garda. «Sono profondamente scosso dalla notizia - ha
detto il sindaco di Lazise, Luca Sebastiano -. Magnani era persona molto impegnata nel territorio
oltre ad essere stato candidato nella mia lista quando vincemmo le elezioni per pochissimi voti. Era,
infatti, nel direttivo dell’associazione degli albergatori locali».
Il sindaco Sebastiano ha confermato che Magnani era sposato con Cristina Ruiz, madre del piccolo
Gabriel. «Pochi giorni fa - ricorda il sindaco di Lazise - il padre di Cristina era venuto a trovarli a
Lazise ed era stato ospite della famiglia Magnani, e del marito della figlia che pensava tanto al
Eleuterio Ruiz Pèrez 10
lavoro, ma che amava anche divertirsi». Per Sebastiano è possibile che l’imprenditore con la
famiglia abbiano deciso di accompagnare il padre di lei in Perù cogliendo l’occasione per una
vacanza. La notizia dell’incidente è arrivata ai carabinieri di Lazise (Verona) da un famigliare
dell’uomo.
Altre 16 persone sono ancora disperse nel naufragio, a circa 20 km da Imaza, nel nord del Peru.
Nella barca c’era anche il sindaco di Imaza, Otoniel Danducho Akintui, che è stato tratto in salvo
dalle acque del fiume: i passeggeri della barca stavano tornando da una visita a una comunità
indigena.
Secondo la testimonianza del sindaco di Imaza, scampato alla tragedia, l’incidente è accaduto
quando una commissione di consiglieri e assessori, tra cui c’era anche la famiglia di Verona, stava
tornando dalla città di Chiriaco (Bagua - Amazonas). «Siamo partiti 9 persone in una barca e altri
10 imbarcati indietro. Quando siamo stati tra le comunità indigene di Yapikusa e San Ramon, la
barca ha perso un motore e la corrente ci ha trascinato via, ribaltando le imbarcazioni». Vigili,
esercito, personale della Protezione Civile stanno lavorando per cercare sopravvissuti. E’ appena
stato trovato un corpo, identificato come Samuel Ruiz Pérez (antropologo).
26 gennaio 2015 © RIPRODUZIONE RISERVATA
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/26-gennaio-2015/barca-si-rovescia-
peru-morta-famiglia-veronese-un-bimbo-5-anni-230895062964.shtml
DISPERSI IN AMAZZONIA UN VERONESE DI 39 ANNI E LA SUA
FAMIGLIA: I CARI CREDONO NEL MIRACOLO
Marco Magnani originario di Lazise, a moglie Yaneth Ruiz Akintuì (chiamata Cristina), 25 anni, e
il figlio Gabriel, 5 anni hanno avuto un incidente con il motoscafo che li stava trasportando sul Rio
Maranon, in Perù
La Redazione 26 gennaio 2015
I familiari sperano ancora in un miracolo, anche se autorità locali li danno già per deceduti
nonostante i corpi non siano ancora stati ritrovati. Marco Magnani, 39 anni originario di Lazise,
la moglie Yaneth Ruiz Akintuì (chiamata Cristina), 25 anni, e il figlio Gabriel, 5 anni, hanno
avuto un incidente domenica alle 14 (ora locale) in Perù su un'imbarcazione che procedeva
lungo il Rio Maranon (un corso d'acqua lungo circa 1600 chilometri, uno dei più importanti
affluenti dell'alto corso del Rio delle Amazzoni). Magnani era proprietario dell'Hotel Smerlado di
via Giacomo Puccini, mentre Cristina faceva la barista al bar dell'hotel Villa Letizia di Bardolino.
La coppia si trovava in Sud America dal 18 gennaio, il loro doveva essere un viaggio lungo un
mese, forse nato anche dall'esigenza di accompagnare il padre di lei nella zona, cogliendo così
l'occasione per fare una vacanza nei luoghi d'origine della famiglia.
I tre stavano viaggiando a bordo di un motoscafo e stavano rientrando dalla città di Chiriaco
(Bagua - Amazonas), quando il mezzo si è ribaltato. Altre 11 persone risultano ancora disperse
nel naufragio, avvenuto a circa 20 km da Imaza, nel nord del Peru. Nella barca c’era anche il
sindaco di Imaza, Otoniel Danducho Akintui, che è stato tratto in salvo dalle acque del fiume: i
passeggeri della barca stavano tornando da una visita a una comunità indigena. Secondo
quest'ultimo, scampato miracolosamente alla morte: "Siamo partiti 9 persone in una barca e altri 10
Eleuterio Ruiz Pèrez 11
imbarcati in un’altra imbarcazione, - afferma al Corriere di Verona - Siamo stati tra le comunità
indigene di Yapikusa e San Ramon. Al rientro la barca ha perso un motore e la corrente ci ha
trascinato via, ribaltando le imbarcazioni. Sono riuscite a salvarsi solo le persone che hanno
avuto il riflesso di aggrapparsi ai bidoni vuoti di plastica e quindi mantenersi a galla". Vigili,
esercito, personale della Protezione Civile ma anche residenti che conoscono bene la zona, e
membri della polizia nazionale e il personale del Ministero della Salute, hanno partecipato alle
ricerche dei dispersi.
Tra le vittime dell'episodio c'è anche Samuel Ruiz Pérez, 44 anni, antropologo peruviano che ha
lavorato come capo del Dipartimento per lo sviluppo sociale e la promozione della Municipalidad
Imaza, e diverse persone con lo stesso cognome di Cristina, probabilmente parenti della giovane.
A dare notizia della scomparsa è stato il fratello di Marco, Flavio, che ieri sera si è presentato in
caserma dai carabinieri a Lazise. A quel punto i militari si sono messi in contatto con la
Farnesina per avere ulteriori dettagli e hanno avuto conferma che la famiglia risulta ancora
dispersa. "Mi state dando una bruttissima notizia. Marco era un mio carissimo amico. Cinque anni fa, quando
venni battuto alle elezioni per una quindicina di voti, lui era in lista con me. Si è sempre impegnato
per il nostro Comune, era attivo anche tra gli albergatori, nel direttivo dell'associazione. Era
uno che amava stare in compagnia e fare baldoria. Un bravo ragazzo, figlio di un albergatore a sua
volta. Il papà di Marco era morto circa un anno fa, aveva 65 anni, ebbe un infarto, da allora Marco
si era impegnato ancora di più con la sua attività", queste le parole del sindaco di Lazise, Luca
Sebastiano al quotidiano L'Arena. "Credo che Marco sapesse nuotare, nel suo hotel c'è anche la
piscina. Immagino sapesse nuotare. Ma non lo so di certo".
TROVATO IL CORPO DI YANETH CRISTINA RUIZ AKINTUÌ
"Io, finché non mi dicono nulla di ufficiale, sono tranquillo - afferma il fratello Flavio alla
stampa locale - Speriamo sia tutta una bufala o che magari siano riusciti a mettersi in salvo e che
non ci riescano a contattarci perché si trovano in una zona remota dell'Amazzonia. Ci hanno
chiamato i parenti di Cristina questa mattina (ieri, ndr), dicendoci di guardare su un sito internet
peruviano che riportava dell'incidente. Il barcone si è rovesciato: 11 persone sono state tratte
subito in salvo e le altre nove, tra cui mio fratello, Cristina e Gabriel, risultano ancora
disperse. Dicono che li stanno cercando anche molti chilometri a valle, ma di notizie ufficiali
dall'ambasciata o dalla Farnesina non ne abbiamo ancora. Sono stato io ad andare ai carabinieri di
Lazise questa mattina a denunciare la cosa".
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Famiglia sparita in Perù nelle acque del fiume: trovato il corpo della ragazza
http://www.veronasera.it/cronaca/verona-dispersi-amazzonia-peru-marco-magnani-famiglia-rio-
maranon-26-gennaio-2015.html
27 gennaio
FAMIGLIA VERONESE DISTRUTTA IN PERÙ: INGHIOTTITA DAL RIO
DELLE AMAZZONI
Luca Fazzo - Mar, 27/01/2015 - 07:00
Eleuterio Ruiz Pèrez 12
Alla fine, l'unico che si tira fuori dalla claque è il fratello di una vittima. Dei trentadue morti della
Costa Concordia, Russel Reben, cameriere indiano, è toccato diventare più famoso degli altri,
perché i suoi resti vennero ritrovati solo quando il relitto approdò al porto di Genova. Ieri al
responsabile di quella gigantesca tragedia, il comandante Francesco Schettino i pubblici ministeri -
per usare le parole del loro capo - «hanno presentato il conto delle sue malefatte»: ventisei anni di
carcere per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. La richiesta viene accolta con
soddisfazione tato dai parenti delle vittime quanto dal popolo del web. Ma al fratello di Russel
Reben la pena esemplare non interessa. A Schettino manderà un messaggio: «Dio ti benedica e
benedica anche la tua famiglia». E spiega ai giornalisti: «Ci sono tante persone che fanno molto più
male di lui e che sono fuori, lui non ha ucciso 32 persone; è stato un suo errore, ha fatto l'incidente,
ma le persone non sono morte nell'impatto ma dopo tre e quattro ore. É responsabile ma non ha
ucciso mio fratello».
Per il resto, non una voce - a eccezione ovviamente di quella dei suoi avvocati - si leva a difendere
Schettino, e nemmeno a sollevare dubbi sulla dimensione della pena invocata per lui dalla Procura.
Sul comandante pesano le immagini raggelanti della catastrofe, i nastri delle intercettazioni, quel
«cazzo torni a bordo» che gli resterà incollato per tutta la vita; e insieme ad essi l'eterna aria
arrogante, le autodifese inverosimili, l'assenza di qualunque tormento visibile per le sue colpe. Del
disprezzo nazionale per Schettino si fa portavoce la requisitoria dei pubblici ministeri: «incauto
idiota», lo bollano i pm: «Dio abbia pietà per il comandante Schettino perché noi non ne possiamo
avere alcuna». Al tribunale la Procura chiede che in caso di condanna Schettino venga
immediatamente arrestato per impedire che scappi.
É l'ultimo dei tre giorni di requisitoria nel processo per il disastro del Giglio, che vede sul banco il
comandante come unico imputato. Se altre colpe minori vi furono, restano fuori dall'aula, già chiuse
dai patteggiamenti. Il dito della Procura è tutto contro di lui, l'ufficiale dai capelli troppo lunghi e lo
sguardo troppo altero: «Improvvisare la rotta e con quelle condizioni determina l'aggravante di una
mostruosa colpa cosciente», resa ancora più grave dai «futili motivi» del gesto, «l'aver voluto fare
un favore a un capo cameriere che gli aveva chiesto di passare vicino all'isola dove vivono la madre
e la sorella», «fare una bravata per gli amici passando a pelo di scoglio al Giglio». «Nel
dibattimento non è emerso alcun elemento a favore dell'imputato che si è messo da solo nelle sue
condizioni disperate», anche perché sono emersi i «motivi personali che lo hanno indotto a ritardare
l'emergenza generale per cercare di salvare la sua personale posizione», fino alla «ingiustificabile e
ignominiosa».
Così, tra giudizi che vanno dalla morale, alla psicologia, al diritto, la Procura punta ad affossare
Schettino sotto una condanna che - come dice il suo avvocato Donato Laino, «equivale a un
ergastolo». A calcolare in ventisei anni di carcere la giusta pena per il comandante la Procura spiega
di essere arrivata partendo dal reato più grave, l'omicidio colposo plurimo, 14 anni, aggiungendovi i
sei anni del naufragio colposo, e i tre anni per l'abbandono dei passeggeri. É una somma algebrica,
che farebbe della pena di Schettino un record assoluto nelle condanne per reati non volontari. Ma è
anche vero che del tutto eccezionale, nel dolore che ha seminato e nell'impressione che ha prodotto,
è stato il disastro della Costa Concordia.
Lui, Schettino, in aula a sentire la richiesta dei pm contro di lui non c'era. «Sono a disposizione
dell'autorità giudiziaria, mi si dica quello che devo fare», fa sapere. E promette che non scapperà.
Almeno stavolta.
Un vortice d'acqua, così insidioso da inghiottire una famiglia intera. Sono morti così Marco
Magnani, 39 anni, imprenditore veronese, la moglie Akintui Ruiz Cristina Vanette, 25 anni, di
Eleuterio Ruiz Pèrez 13
origine peruviana e il loro figlio Gabriel, di soli cinque. La loro vite sono state strappate dalla furia
del fiume Maranon, uno degli affluenti del Rio delle Amazzoni, nel nord del Perù.
Nell'imbarcazione insieme a loro viaggiavano altre undici persone, che risultano ancora disperse.
La famiglia veronese era in vacanza, per visitare i luoghi d'origine della donna. La notizia
dell'incidente è arrivata ieri ai carabinieri di Lazise (Verona) da un famigliare di Marco,
imprenditore molto conosciuto nel comune del lago di Garda, dove gestiva un albergo, mentre sua
moglie da nove mesi lavorava come barista all'hotel Villa Letizia di Bardolino, sempre sul Garda.
«Pochi giorni fa - racconta il sindaco di Lazise Luca Sebastiano - il padre di Cristina era venuto a
trovarli a Lazise ed era stato ospite della famiglia Magnani e del marito della figlia che pensava
tanto al lavoro, ma che amava anche divertirsi». Proprio per questo aveva deciso di riaccompagnare
il suocero in Perù, anche per far conoscere i parenti al piccolo Gabriel. Invece il destino ha voluto
diversamente. Ieri avevano deciso, insieme agli altri passeggeri della barca, di visitare una comunità
indigena.
Otiniel Danducho, sindaco della località di Imaza, che si trova a circa 20 chilometri dal luogo del
naufragio, e era nel piccolo natante con i suoi assessori, ha detto che è affondata dopo essere finita,
di ritorno da Chiriaco, in un vortice, forse causato dalle piogge cadute incessantemente nei giorni
scorsi. «Siamo partiti 9 persone in una barca e altri 10 imbarcati indietro - racconta -. Siamo stati tra
le comunità indigene di Yapikusa e San Ramon. Poi la barca è finita in un vortice, il motore si è
spento e la corrente ci ha trascinato via, ribaltando le imbarcazioni». Vigili, esercito, personale della
Protezione Civile si sono subito messi al lavoro per cercare i sopravvissuti. Qualcuno, infatti, ha
avuto la freddezza di aggrapparsi ai bidoni vuoti di plastica, che si trovavano a bordo in caso di
emergenza, salvandosi. Marco, invece, ha cercato di afferrare il figlio e la moglie. Ma corrente e
destino sono stati più forti e li hanno divisi per sempre.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/famiglia-veronese-distrutta-inghiottita-rio-delle-amazzoni-
1086313.html
INCIDENTE IN PERÙ: MUORE FAMIGLIA ITALIANA
27 Gennaio 2015 10:41:19
Il Rio delle Amazzoni (Christophe Simon/Getty Images)
C’era anche Gabriel, un bambino di 5 anni su quella maledetta barca che si è rovesciata in Perù. Il
bimbo è morto insieme ai suoi genitori, lui veronese lei peruviana. La barca stava navigando lungo
il Rio Maranon, affluente del Rio delle Amazzoni quando improvvisamente si è rovesciata. La
famiglia italiana e altre 19 persone che si trovavano a bordo sono tutte scomparse nelle acque del
fiume. L’uomo, molto conosciuto a Lazise, comune del lago di Garda, dove gestiva un albergo, si
chiamava Marco Magnani; la moglie era Cristina Akintui Ruiz.
Uno dei pochi sopravvissuti alla tragedia ha raccontato: “Siamo partiti 9 persone in una barca e altri
10 imbarcati in un’altra imbarcazione, siamo stati tra le comunità indigene di Yapikusa e San
Ramon. Al rientro la barca ha perso
Tre italiani sono morti in un incidente lungo il rio Maranon affluente del Rio delle
Amazzoni, in Perù
Eleuterio Ruiz Pèrez 14
I tre erano a bordo di un imbarcazione che si è rovesciata, nella quale viaggiavano un altra
ventina di persone che sarebbero scomparse nelle acque del fiume
È quanto emerso dalla prima relazione degli ispettori della Asl consegnata in questi giorni
al magistrato inquirente
Ora aggiungere
un motore e la corrente ci ha trascinato via, ribaltando le imbarcazioni. Sono riuscite a salvarsi solo
le persone che hanno avuto il riflesso di aggrapparsi ai bidoni vuoti di plastica e quindi mantenersi a
galla”. Purtroppo in molti non hanno avuto questo riflesso, forse perché in quei momenti di panico è
difficile usare il raziocinio o forse perché erano impossibilitati a mettersi in salvo. Sta di fatto che
ancora si lavora per cercare eventuali sopravvissuti. Vigili, esercito e Protezione Civile stanno
setacciando la zona e per ora hanno recuperato soltanto un corpo, purtroppo senza vita.
F.B.
Articolo originale: direttanews.it
IL DOLORE SUI SOCIAL
https://www.youtube.com/watch?v=zvi90wmuj5M&x-yt-ts=1422579428&x-yt-cl=85114404
PERÙ. NAUFRAGA BATTELLO, DISPERSA UNA FAMIGLIA ITALIANA
Andato in onda il: 27/01/2015
Il naufragio di un battello su un affluente del Rio delle Amazzoni in Perù. Tra i turisti dispersi
anche una famiglia residente in veneto. Il padre, un 39enne di Lazise, la moglie di origini
sudamericane e il figlio di appena 5 anni. L'unico corpo recuperato finora èquello della donna.
Matteo Mohorovicic
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ce2bf287-6662-4564-bf82-
52fc7b73cbda-tg1.html
TRAGICO INCIDENTE IN PERU’. SI ROVESCIA LA BARCA E UNA
FAMIGLIA VERONESE ANNEGA NEL FIUME
Una coppia di coniugi, lui veronese e lei peruviana, e il figlio sono morti in un incidente lungo il rio
Maranon affluente del Rio delle Amazzoni, in Perù.
I tre erano a bordo di un’imbarcazione che si è rovesciata, nella quale viaggiavano 19 persone che
sarebbero scomparse nelle acque del fiume. Le vittime veronesi sono Marco Magnani, di 39 anni, la
moglie di origine peruviana Cristina Akintui Ruiz, 25, e il loro figlio Gabriel, 5. Erano residenti a
Lazise, vicino al Lago di Garda. Magnani, imprenditore, era in vacanza nei luoghi d’origine della
moglie.
Marco Magnani era un imprenditore molto conosciuto a Lazise, comune del lago di Garda, dove
gestiva un albergo. La moglie Cristina Akintui Ruiz da nove mesi lavorava come barista all’hotel
Villa Letizia a Bardolino, sempre sul lago di Garda. «Sono profondamente scosso dalla notizia - ha
Eleuterio Ruiz Pèrez 15
detto il sindaco di Lazise, Luca Sebastiano -. Magnani era persona molto impegnata nel territorio
oltre ad essere stato candidato nella mia lista quando vincemmo le elezioni per pochissimi voti. Era,
infatti, nel direttivo dell’associazione degli albergatori locali».
Il sindaco Sebastiano ha confermato che Magnani era sposato con Cristina Ruiz, madre del piccolo
Gabriel. «Pochi giorni fa - ricorda il sindaco di Lazise - il padre di Cristina era venuto a trovarli a
Lazise ed era stato ospite della famiglia Magnani, e del marito della figlia che pensava tanto al
lavoro, ma che amava anche divertirsi». Per Sebastiano è possibile che l’imprenditore con la
famiglia abbiano deciso di accompagnare il padre di lei in Perù cogliendo l’occasione per una
vacanza. La notizia dell’incidente è arrivata ai carabinieri di Lazise (Verona) da un familiare
dell’uomo.
Altre 11 persone sono ancora disperse nel naufragio, a circa 20 km da Imaza, nel nord del Peru.
Nella barca c’era anche il sindaco di Imaza, Otoniel Danducho Akintui, che è stato tratto in salvo
dalle acque del fiume: i passeggeri della barca stavano tornando da una visita a una comunità
indigena.
Secondo la testimonianza del sindaco di Imaza, scampato alla tragedia, l’incidente è accaduto
quando una commissione di consiglieri e assessori, tra cui c’era anche la famiglia di Verona, stava
tornando dalla città di Chiriaco (Bagua - Amazonas). «Siamo partiti 9 persone in una barca e altri
10 imbarcati in un’altra imbarcazione, siamo stati tra le comunità indigene di Yapikusa e San
Ramon. Al rientro la barca ha perso un motore e la corrente ci ha trascinato via, ribaltando le
imbarcazioni». «Sono riuscite a salvarsi solo le persone che hanno avuto il riflesso di aggrapparsi ai
bidoni vuoti di plastica e quindi mantenersi a galla». Vigili, esercito, personale della Protezione
Civile stanno lavorando per cercare sopravvissuti. E’ stato trovato un corpo, identificato come
Samuel Ruiz Pérez (antropologa)il motore della barca, quando questa è finita nel vortice si è spento,
lasciando lo scafo.
Fonte: Corriere.it
Martedì 27/01/15
http://www.cronacadiverona.com/index.php?id_news=22644
SI ROVESCIA UN BARCONE, FAMIGLIA DISPERSA IN PERÙ
Scomparsi nelle acque Marco Magnani, albergatore di Lazise, con la compagna
sudamericana e il figlio di 5 anni. Erano usciti per un'escursione sul fiume
Marañón
Tragedia nell'Amazzonia peruviana. La vacanza di una famigliola di Lazise è sfociata in una triplice
disgrazia. Marco Magnani, 39 anni, di Lazise, proprietario dell'hotel Smeraldo, che si trova in via
Giacomo Puccini, 2, la sua compagna Yaneth Ruiz Akintuì, chiamata Cristina, 23 anni che dal 2004
faceva la barista al bar dell'hotel Villa Letizia di Bardolino di Lazise e figlioletto Gabriel di cinque
anni, risultano deceduti (anche se i loro corpi non sono ancora stati recuperati dopo che la barca su
cui viaggiavano si è rovesciata). Il loro doveva essere un viaggio lungo un mese, erano partiti il 18
gennaio dalla cittadina lacustre. A Lazise la famiglia ancora spera in un miracolo. La famigliola era
in gita sul fiume Marañón (è un fiume dell'America meridionale, che scorre interamente in Perù.
Lungo circa 1600 chilometri, è uno dei più importanti affluenti dell'alto corso del Rio delle
Amazzoni), domenica, quando il piccolo motoscafo che aveva a bordo una ventina di persone s'è
capovolto facendo finire in acqua venti persone. L'incidente è accaduto alle quattordici nella zona di
Eleuterio Ruiz Pèrez 16
San Ramon e San Rafael, nella provincia di Bagua, regione di Amazonas.
Ieri alle ricerche dei dispersi hanno partecipato anche i residenti che conoscono bene la zona, e
membri della polizia nazionale e il personale del Ministero della Salute.
Tra le vittime anche anche l'antropologo peruviano Samuel Ruiz Pérez (44 anni), che ha lavorato
come capo del Dipartimento per lo sviluppo sociale e la promozione della Municipalidad Imaza.
Tra gli scomparsi anche persone che hanno lo stesso cognome della compagna dell'italiano,
probabilmente altri familiari della donna. A denunciare la scomparsa della famiglia è stato il fratello
di Magnani, Flavio, che ieri sera è andato in caserma dai carabinieri a Lazise. I militari si sono
dunque attivati con la Farnesina, per avere ulteriori notizie. Al momento la famiglia veronese risulta
dispersa. La notizia è arrivata durante il Consiglio comunale del Comune lacustre. Il sindaco, Luca
Sebastiano, era molto amico della vittima.
«Mi state dando una bruttissima notizia», ha detto il primo cittadino, «Marco era un mio carissimo
amico. Cinque anni fa, quando venni battuto alle elezioni per una quindicina di voti, lui era in lista
con me. Si è sempre impegnato per il nostro Comune, era attivo anche tra gli albergatori, nel
direttivo dell'associazione. Era uno che amava stare in compagnia e fare baldoria. Un bravo
ragazzo, figlio di un albergatore a sua volta. Il papà di Marco era morto circa un anno fa, aveva 65
anni, ebbe un infarto, da allora Marco si era impegnato ancora di più con la sua attività».
C'è incredulità nelle parole del sindaco: «Credo che Marco sapesse nuotare, nel suo hotel c'è anche
la piscina. Immagino sapesse nuotare. Ma non lo so di certo». Non è chiaro se le persone decedute
siano state colpite alla testa nel ribaltamento dello scafo e quindi siano annegate. Quel fiume è noto
per le sue tante rapide, cascate e vortici, proprio uno di questi potrebbe aver provocato lo
scuffiamento dell'imbarcazione. A sostenerlo sarebbe anche il sindaco del distretto di Imaza, che
viaggiava con le persone scomparse. L'uomo, sopravvissuto attaccandosi a una tanica ha detto ai
cronisti locali che l'imbarcazione è finita in un vortice, il motore si è spento, le persone sono cadute
in acqua e poi risucchiate dal vortice.
Alessandra Vaccari
http://www.larena.it/stories/379_citta/1033203_si_rovescia_un_barcone_famiglia_dispersa_in_per/
#scroll=1824
SI ROVESCIA LA BARCA DISTRUTTA IN PERÙ FAMIGLIA DI VERONA
MILANO.
Sono scomparsi nel fiume dopo che la barca si è capovolta e sono morti annegati nelle acque del
Rio Maranon, in Perù, affluente del Rio delle Amazzoni (foto sotto). A perdere la vita Marco
Magnani, 39 anni, noto albergatore di Lazise, in provincia di Verona; la moglie, di origine
peruviana, Akintui Ruiz Cristina Vanette, 25 anni; il loro figlio Gabriel, di 5 anni (insieme nella
foto sopra). La famiglia era in visita nei luoghi d'origine della donna, nel distretto di Imaza, nella
regione Amazzonica, nel nord del Perù. Erano a bordo di un'imbarcazione turistica su cui
viaggiavano una ventina di persone, tra cui il sindaco di Imaza, e altri amministratori locali, di
ritorno dalla visita a una comunità indigena. La barca si sarebbe rovesciata dopo essere finita in un
vortice, a causa delle forti piogge che hanno flagellato la zona. In particolare, il motore si sarebbe
spento, lasciando lo scafo in balia della corrente. Subito sono partiti i soccorsi e le ricerche di undici
viaggiatori dispersi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
27 gennaio 2015
Eleuterio Ruiz Pèrez 17
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/01/27/si-rovescia-la-barca-distrutta-
in-peru-famiglia-di-verona22.html?ref=search
FAMIGLIA VERONESE DISPERSA IN PERÙ: TROVATO IL CORPO
DELLA DONNA YANINA RUIZ
27 gennaio 2015
Le autorità peruviane hanno annunciato che è stato ritrovato il corpo di Yanina Cristina Akintui
Ruiz, la 23enne morta nel naufragio della barca in cui navigava sul fiume Maranon, insieme al
marito veronese Marco Magnani e il loro figlio Gabriel. Il corpo è stato trovato sulla riva del fiume,
davanti alla comunità indigena di Wawein. Si tratta del primo cadavere dei dispersi nel quadro di
una ricerca alla quale partecipano polizia nazionale, rete sanitaria di Baguà e volontari indigeni
Awajun.
http://www.telepordenone.tv/news_detail/28779.aspx
FAMIGLIA SPARITA IN PERÙ NELLE ACQUE DEL FIUME: TROVATO
IL CORPO DELLA RAGAZZA
L'annuncio inoltrato dalle autorità peruviane non lascia scampo: è stato ritrovato sulla riva del Rio
Maranon il cadavere di Yanina Cristina Akintui Ruiz, compagna di Marco Magnani
La Redazione 27 gennaio 2015
Un'immagine di Yanina Cristina Akintui Ruiz
L'annuncio è arrivato in tarda mattinata dalle autorità peruviane: è stato ritrovato il corpo di
Yanina Cristina Akintui Ruiz. La ragazza è la compagna di Marco Magnani, il 39enne originario di Lazise con il quale aveva un
Eleuterio Ruiz Pèrez 18
figlio. Tutti e tre risultavano dispersi in Perù in seguito al ribaltamento di un'imbarcazione sul Rio
Maranon. Il cadavere della giovane peruviana è stato trovato sulla riva del fiume, davanti alla
comunità indigena di Wawein.
È il primo corpo ad essere stato recuperato nell'ambito delle operazioni di ricerca su vasta
scala nel bacino del Maranon, alle quali partecipano l'unità della polizia nazionale, la rete
sanitaria di Baguà e volontari indigeni Awajun. Nella zona dove è stata rinvenuta la salma della
compagna di Marco Magnani è stato avvistato anche il corpo di un contadino locale, annegato 6
giorni fa, anche lui vittima delle acque del fiume.
Storie Correlate
Dispersi in Amazzonia un veronese di 39 anni e la sua famiglia: i cari credono nel miracolo
http://www.veronasera.it/cronaca/verona-famiglia-sparita-peru-trovato-corpo-ragazza-Yanina-
Cristina-Akintui-Ruiz-27-gennaio-2015.html
VERONESI DISPERSI IN PERÙ. TROVATO IL CORPO DELLA DONNA
27.01.2015
1 di 6
Famiglia dispersa in Perù
Le autorità peruviane hanno annunciato che è stato ritrovato il corpo di Yanina Cristina Akintui
Ruiz, la 23enne morta nel naufragio della barca in cui navigava sul fiume Maranon, insieme al
compagno Marco Magnani e al figlio di lei, Gabriel. Il corpo della giovane peruviana è stato trovato
sulla riva del fiume, davanti alla comunità indigena di Wawein.
Eleuterio Ruiz Pèrez 19
Si tratta del primo cadavere dei dispersi del naufragio recuperato, nel quadro di una vasta operazioni
di ricerca sul Maranon alla quale partecipano unità della polizia nazionale, la rete sanitaria di Baguà
e volontari indigeni Awajun. Vicino al posto dove è stato trovato il cadavere della moglie di Marco
Magnani è stato localizzato anche il corpo di un contadino locale, morto annegato 6 giorni fa, anche
lui vittima delle acque del fiume, ingrossatesi notevolmente a causa delle intense piogge cadute
nelle ultime settimane.
http://www.larena.it/stories/2603_lazise/1033414_veronesi_dispersi_in_per_trovato_il_corpo_della
_donna/
TRAGEDIA IN AMAZZONIA, FAMIGLIA VERONESE MUORE IN
NAUFRAGIO
27 gennaio 2015
Terribile strage in Perù, presso il fiume Maranon, a due passi dal Rio delle Amazzoni. Una coppia
di sposi, formata da un veronese e da una peruviana, e il loro figlio di cinque anni, sono morti in
seguito ad un grave incidente in barca.
Lui aveva 39 anni e si chiamava Marco Magnani. Lei, Cristina Ruiz, ne aveva 25. Il figlio, Gabriel,
aveva appena 5 anni di età. La giovane famiglia si trovava su un’imbarcazione che conteneva
almeno altre venti persone, undici delle quali ancora disperse lungo il fiume.
I tre vivevano sulle rive del Lago di Garda ed erano in vacanza nel luogo natale di Cristina.
Magnani era un imprenditore e politico apprezzato, mentre la Ruiz si dava da fare come barista a
Bardolino. Gli abitanti di Lazise, la località veronese nella quale viveva il nucleo familiare, sono
sotto choc. Nel frattempo, il sindaco del villaggio peruviano di Imaza, Otoniel Akintui, si è salvato
per miracolo e ha potuto testimoniare l’avvenuto. La tragedia sarebbe stata causata da un guasto
Eleuterio Ruiz Pèrez 20
provocato dalla perdita di un motore della barca. Prosegue senza sosta il lavoro della Protezione
Civile, dei Vigili del Fuoco e dell’Esercito per trovare gente che sia rimasta in vita.
http://www.venews.it/2015/01/27/tragedia-in-amazzonia-famiglia-veronese-muore-in-naufragio-
terribile-strage-in-peru-presso-il-fiume-maranon-a-due-passi-dal-rio-delle-amazzoni-una-coppia-di-
sposi-formata-da-un-veronese-e-da-un/
Perù: distrutta la famiglia di Marco Magnani, albergatore di Lazise
SI ROVESCIA LA BARCA, DISTRUTTA IN PERÙ FAMIGLIA DEL LAGO
DI GARDA
Tre le vittime: Marco Magnani, noto proprietario dell'Hotel Smerlado di Lazise, la moglie Yaneth
Cristina Ruiz Akintuì e il figlio Gabriel, di 5 anni
“Perù: distrutta la famiglia di Marco Magnani, albergatore di Lazise”
Il Rio Maranon, in Perù, si è portato via un'intera famiglia del lago di Garda. Marco Magnani,
39enne di di Lazise, la moglie Yaneth Ruiz Akintuì (chiamata Cristina), 25 anni, e il figlio Gabriel,
5 anni, hanno avuto un incidente domenica alle 14 (ora locale) su un'imbarcazione che procedeva
lungo il corso d'acqua lungo circa 1600 chilometri, uno dei più importanti affluenti dell'alto corso
del Rio delle Amazzoni. Magnani era proprietario dell'Hotel Smerlado di via Giacomo Puccini,
mentre Cristina faceva la barista al bar dell'hotel Villa Letizia di Bardolino.
La coppia si trovava in Sud America dal 18 gennaio, il loro doveva essere un viaggio lungo un
mese, forse nato anche dall'esigenza di accompagnare il padre di lei nella zona, cogliendo così
l'occasione per fare una vacanza nei luoghi d'origine della famiglia.
I tre stavano viaggiando a bordo di un motoscafo e stavano rientrando dalla città di Chiriaco
(Bagua - Amazonas), quando il mezzo si è ribaltato. Altre 11 persone risultano ancora disperse nel
naufragio, avvenuto a circa 20 km da Imaza, nel nord del Peru. Nella barca c’era anche il sindaco di
Imaza, Otoniel Danducho Akintui, che è stato tratto in salvo dalle acque del fiume: i passeggeri
della barca stavano tornando da una visita a una comunità indigena.
Secondo quest'ultimo, scampato miracolosamente alla morte: "Siamo partiti 9 persone in una barca
e altri 10 imbarcati in un’altra imbarcazione, - afferma al Corriere di Verona - Siamo stati tra le
comunità indigene di Yapikusa e San Ramon. Al rientro la barca ha perso un motore e la corrente ci
ha trascinato via, ribaltando le imbarcazioni. Sono riuscite a salvarsi solo le persone che hanno
avuto il riflesso di aggrapparsi ai bidoni vuoti di plastica e quindi mantenersi a galla". Vigili,
esercito, personale della Protezione Civile ma anche residenti che conoscono bene la zona, e
membri della polizia nazionale e il personale del Ministero della Salute, hanno partecipato alle
ricerche dei dispersi.
Tra le vittime dell'episodio c'è anche Samuel Ruiz Pérez, 44 anni, antropologo peruviano che ha
lavorato come capo del Dipartimento per lo sviluppo sociale e la promozione della Municipalidad
Imaza, e diverse persone con lo stesso cognome di Cristina, probabilmente parenti della giovane.
A dare notizia della scomparsa è stato il fratello di Marco, Flavio, che domenica sera si è
presentato in caserma dai carabinieri a Lazise. A quel punto i militari si sono messi in contatto con
Eleuterio Ruiz Pèrez 21
la Farnesina per avere ulteriori dettagli e hanno avuto conferma che la famiglia risulta ancora
dispersa.
"Mi state dando una bruttissima notizia. Marco era un mio carissimo amico. Cinque anni fa,
quando venni battuto alle elezioni per una quindicina di voti, lui era in lista con me. Si è sempre
impegnato per il nostro Comune, era attivo anche tra gli albergatori, nel direttivo dell'associazione.
Era uno che amava stare in compagnia e fare baldoria. Un bravo ragazzo, figlio di un albergatore a
sua volta. Il papà di Marco era morto circa un anno fa, aveva 65 anni, ebbe un infarto, da allora
Marco si era impegnato ancora di più con la sua attività", queste le parole del sindaco di Lazise,
Luca Sebastiano al quotidiano L'Arena.
Martedì mattina, intanto, è stato ritrovato il cadavere di Cristina. È il primo corpo ad essere stato
recuperato nell'ambito delle operazioni di ricerca su vasta scala nel bacino del Maranon, alle quali
partecipano l'unità della polizia nazionale, la rete sanitaria di Baguà e volontari indigeni Awajun.
Nella zona dove è stata rinvenuta la salma della compagna di Marco Magnani è stato avvistato
anche il corpo di un contadino locale, annegato 6 giorni fa, anche lui vittima delle acque del fiume
(fonte: Verona Sera).
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BARCA NAUFRAGA IN PERÙ, DISTRUTTA FAMIGLIA DI VERONA: LA
STORIA DI MARCO, CRISTINA E IL FIGLIO GABRIEL
Eleuterio Ruiz Pèrez 22
GALLERY
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Marco Magnani, 39 anni, Cristina Akintui Ruiz, 25, e il piccolo Gabriel, erano residenti a Lazise,
vicino al Lago di Garda. L’uomo gestiva un albergo, lei faceva la barista all’hotel Villa Letizia a
Bardolino
L’imbarcazione si è rovesciata sul Maranon, affluente del Rio delle Amazzoni. A bordo
viaggiavano 19 persone. Le vittime sono marito e moglie del veronese e il loro figlio. Si
trovavano in vacanza nei luoghi di origine della donna
Un naufragio sul fiume Maranon, affluente del Rio delle Amazzoni, ha provocato la morte di una
famiglia italiana, che si trovava in vacanza in Perù.
Le immagini della famiglia veronese inghiottita dal fiume Maranon – FOTOGALLERY
L’INCIDENTE - L’imbarcazione si è rovesciata sul fiume. E le 19 persone che viaggiavano a
bordo sono state inghiottite dalle acque. Undici i dispersi. Tra i morti l’imprenditore Marco
Magnani, di 39 anni, la moglie di origine peruviana Cristina Akintui Ruiz, 25, e il loro figlio
Gabriel, 5.
LE VITTIME - I tre erano residenti a Lazise ed erano in Perù a visitare il Paese di origine della
donna. Marco gestiva a Lazise un albergo, mentre Cristina lavorava da barista all’hotel Villa Letizia
a Bardolino. Il sindaco di Lazise Luca Sebastiano ha raccontato che nei giorni scorsi il padre della
donna era venuto a trovare la famiglia in Italia. E forse è possibile che, per riaccompagnarlo in Perù,
la famiglia avesse colto l’occasione per fare una vacanza. Magnani faceva parte del direttivo degli
albergatori locali.
I SUPERSTITI - I superstiti hanno spiegato che stavano rientrando dalla visita alle comunità
indigene di Yapikusa e San Ramon. I passeggeri si trovavano a bordo di due barche, una con dieci
passeggeri, l’altra con nove. Una delle due ha perso un motore e si è ribaltata.
I video choc dei naufragi più terribili- GUARDA
CORSA CONTRO IL TEMPO - “Sono riuscite a salvarsi solo le persone che hanno avuto il
riflesso di aggrapparsi ai bidoni vuoti di plastica e quindi mantenersi a galla” hanno dichiarato i
sopravvissuti. Tra questi il sindaco di Imaza, Otoniel Danducho Akintui, tratto in salvo dalle acque
del fiume. Alla ricerca dei dispersi stanno lavorando la Protezione Civile e l’esercito.
e.m.
Le immagini della famiglia veronese inghiottita dal fiume Maranon - FOTOGALLERY
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28 gennaio
PERÙ, BARCA SI RIBALTA, ANNEGA FAMIGLIA VERONESE: MORTO
ANCHE BIMBO DI 5 ANNI
Eleuterio Ruiz Pèrez 23
Almeno tre persone sono morte e altre 11 sono ancora disperse nel naufragio di una barca con la
quale stavano navigando sul fiume Maranon - affluente dell'alto corso del Rio delle Amazzoni, sul
versante atlantico - a circa 20 km da Imaza, nel nord del Peru.
Le vittime sono Marco Magnani, 39 anni, e la moglie Cristina Ruiz, 25, lui veronese, lei peruviana,
e il figlio Gabriel di 5 anni.
I tre erano a bordo di un'imbarcazione che si è rovesciata, nella quale viaggiavano un'altra ventina
di persone che sarebbero scomparse nelle acque del fiume. La notizia dell'incidente è arrivata ai
carabinieri di Lazise (Verona) da un famigliare dell'uomo.
Secondo la stampa locale a bordo dell'imbarcazione c'era anche il sindaco di Imaza, Otoniel
Danducho Akintui, che è stato tratto in salvo dalle acque del fiume. I passeggeri della barca stavano
tornando da una visita a una comunità indigena.
Lunedì 26 Gennaio 2015, 18:39 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 10:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/peru_annega_famiglia_veronese_fiume/notizi
e/1144367.shtml
«VOLEVANO SPOSARSI, IL VIAGGIO SERVIVA PURE PER I
DOCUMENTI»
L'amico di sempre: «Sabato Marco mi ha scritto che era in città e il giorno dopo
sarebbero andati tutti a fare una gita»
Eleuterio Ruiz Pèrez 24
Marco Magnani sulla sua Harley Davidson con Gabriel, che adorava la moto del papà
Un paese attonito e incredulo: Lazise si sveglia così il giorno dopo aver appreso la notizia del
tragico incidente avvenuto lungo il corso del fiume Marañón, in Perù, dove domenica
l'imbarcazione su cui viaggiavano Marco Magnani, 39 anni, la compagna peruviana Cristina
Akintui e il piccolo Gabriel assieme a un'altra ventina di persone si è capovolta, lasciando i
passeggeri in balia della forza del corso d'acqua.
Circa la metà di loro è riuscita a mettersi in salvo, mentre Marco, Cristina e Gabriel sono stati
dichiarati dispersi. La speranza di familiari e amici ha iniziato a vacillare nella tarda serata di
lunedì, quando è stato ritrovato il corpo di Cristina.
All'Hotel Smeraldo, situato appena fuori del centro storico e gestito da Marco assieme al fratello
Flavio e alla mamma Nadia, ieri era un viavai continuo di persone che portavano il loro conforto
durante le lunghe ore di attesa.
In paese Marco è molto conosciuto e tutti lo descrivono come un ragazzo solare, disponibile e
affidabile. «È una persona buona di cuore, col fratello ha creduto molto nel suo lavoro, ampliando e
migliorando l'hotel», dice Virginia Torre, nuova presidente dell'associazione albergatori di Lazise.
Due anni fa è mancato il papà Florio, «nonostante ciò Marco è rimasto sempre positivo. Ha fatto
parte del direttivo dell'associazione», continua Torre, «l'anno scorso ha abbandonato perché voleva
impegnarsi di più nella politica e nelle associazioni, ci teneva ad essere parte attiva nella vita del
paese, rimanendo comunque disponibile per la nostra associazione». Riferendosi a Marco e Gabriel
è un continuo virare dal tempo passato al presente. «Era felice della sua vita, amava il piccolo
Gabriel, me ne parlava spesso e aveva voluto inserirlo alla scuola dell'infanzia di Lazise», aggiunge
la presidente.
Marco e Cristina si erano conosciuti quattro anni fa: lei, giovanissima, era già mamma e Marco ha
voluto fin da subito che quel bimbo potesse avere anche un papà.
«Cristina era arrivata in Italia circa otto anni fa con sua mamma e da allora non era più tornata in
Perù», racconta Elisa Cappello, che insieme al fratello Ivan gestisce l'Hotel Renata, a pochi passi
dallo Smeraldo.
«In questi giorni la mamma di Cristina era andata in Bolivia, mentre lei Marco e Gabriel sono partiti
per il Perù il 16 gennaio. Volevano sposarsi ad ottobre e questo viaggio serviva anche a recuperare i
documenti necessari».
Il pensiero corre a Gabriel: «A dicembre abbiamo festeggiato i suoi 5 anni», ricorda Elisa, «è un
bimbo affettuoso e sveglio, adora l'Harley Davidson del papà, a tal punto che quando qui
parcheggiano altre moto che non siano Harley dice di non vederle».
Della volontà di Marco e Cristina di dare compimento al loro amore è testimone anche Giuseppe
Pachera, consigliere comunale e titolare del bar Al Drago, in piazza, a cui Marco aveva chiesto di
celebrare il loro matrimonio.
Lunedì sera, in apertura del Consiglio comunale, il sindaco Luca Sebastiano ha fatto osservare un
minuto di silenzio: «Marco è un amico di vecchia data, è sempre stato propenso al bene comune»,
ha ricordato, «nel 2008 ha affrontato con me la contesa politica, è un ragazzo sulla cui bontà,
disponibilità e generosità c'è poco da dire. Sempre sorridente e in prima fila dove ce n'è bisogno».
Oltre ad amare la famiglia, il lavoro, le moto, Marco era anche dirigente della squadra di calcio a
cinque di Lazise. «Siamo amici da una vita», dice Mattia Barbazeni, giocatore della squadra, «prima
di partire sembrava che Marco avesse una qualche premonizione. Avevano rinviato il viaggio di
qualche settimana per un'indisposizione di Gabriel, che era stato ricoverato anche all'ospedale.
Sabato mi ha scritto un messaggio e mi ha inviato una loro foto: diceva che erano in città
(probabilmente Bagua Chica, dove è nata Cristina, ndr) e che il giorno dopo si sarebbero spostati
per una gita».
«Lo conoscevo bene, veniva sempre qui col bimbo a prendere i giochi», dice Nadia dell'edicola Le
Tese, dove ieri mattina chi entrava a prendere il giornale non parlava d'altro. «Alla sera, specie
Eleuterio Ruiz Pèrez 25
d'estate, ci trovavamo nei locali più frequentati del paese. Quando succedono queste disgrazie»,
ammette Nadia, «è facile parlare bene delle persone, ma nel caso di Marco tutto quello che si dice è
vero». Lo conferma Marco Lucchini, vicepresidente dell'associazione albergatori: «Gli avrei dato in
mano le chiavi del mio albergo, è una persona corretta e di cui ci si può fidare».
Katia Ferraro
http://www.larena.it/stories/382_garda_baldo/1034345_volevano_sposarsi_il_viaggio_serviva_pure
_per_i_documenti/
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http://www.larena.it/stories/Home/1034326_trovato_il_corpo_di_cristina_dispersi_marco_e_il_bim
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TROVATO IL CORPO DI CRISTINA DISPERSI MARCO E IL BIMBO
Flavio ricostruisce gli ultimi atti di vita del fratello e della cognata: «Erano riusciti a mettersi
in salvo arrivando a riva, poi si sono rituffati in acqua per prendere Gabriel»
Le autorità peruviane hanno annunciato che è stato ritrovato il corpo di Yanina Cristina Akintui
Ruiz, la 23enne morta nel naufragio della barca su cui navigava, lungo il fiume Maranon, affluente
del Rio delle Amazzoni, insieme a Marco Magnani, 39 anni, e al loro piccolo di 5 anni Gabriel. La
famiglia di Lazise era in vacanza nella terra di lei, pare anche per preparare i documenti necessari
per le nozze già decise una volta rientrati sul Garda. Il corpo della giovane è stato trovato sulla riva
del fiume, davanti alla comunità indigena di Wawein: è stato il primo cadavere recuperato degli
undici dispersi, per i quali le ricerche continuano senza sosta.
Vicino al posto dove è stata trovata Cristina, compagna di Marco - titolare con il fratello dell'hotel
Smeraldo di Lazise - è stato localizzato anche il corpo di un contadino del posto morto annegato 6
giorni fa, anche lui vittima delle acque del fiume, ingrossatosi notevolmente a causa delle intense
piogge cadute nelle ultime settimane.
I tre erano a bordo di un'imbarcazione che stava percorrendo il Maranon all'altezza della comunità
Yupikusa, nell'Amazzonia peruviana, quando la nave per un guasto ai motori, diventata
incontrollabile, in balia delle forti correnti si è rovesciata.
«Sembra che l'imbarcazione abbia avuto un guasto tecnico al motore e non avendo più capacità di
manovra si è rovesciata nelle acque del fiume, che in questo periodo si sono ingrossate per le forti
piogge», ha riferito al quotidiano El Comercio il sindaco del distretto di Imaza Otoniel Danducho,
che era a bordo della barca ed è sopravvissuto all'incidente. Altre dieci persone, con lui, sono
riuscite a salvarsi dalla tragedia; tra i dispersi, oltre a Gabriel, un bambino di quattro anni e una
bambina di due.
La notizia del ritrovamento del corpo di Cristina ha definitivamente gettato nella disperazione la
famiglia di Marco e tutta Lazise. Quel poco di speranza che nelle prime ore dopo l'incidente
alimentava l'illusione che si fossero salvati, via via si sta spegnendo. Sconcerto, incredulità,
angoscia, volontà di «crederci ancora» per Marco e Gabriel sono i sentimenti che dominano in casa
Magnani. Gli amici numerosi presidiano l'hotel Smeraldo, la mamma attende affranta notizie del
figlio dall'altra parte del mondo consapevole più che mai che la lotta contro il crudele destino che ha
decimato la sua famiglia è decisamente impari. Ha gli occhi rossi anche Flavio, fratello di Marco,
avrebbe voglia di urlare al mondo «Perché ci è successo questo? Cosa abbiamo fatto di male?». E si
attacca all'ultimo scampolo di speranza che rimane: «Marco non è morto», sospira, «fino a prova
contraria, allo stato dei fatti, è disperso con Gabriel e altre persone. Nove si sono salvate, forse
Eleuterio Ruiz Pèrez 26
anche loro...». Poi, nel silenzio, uno squillo e tutti a fissare il telefono, con l'angoscia che possa
essere la chiamata che mette definitivamente la parola fine a questa immane tragedia. «No, tutto
ok», Flavio rasserena la madre, «non è la notizia che mi aspettavo ma nemmeno quella che tutti noi
temiamo», prosegue, «in questo dramma c'è solo per ora una chiarezza ovvero la dinamica
dell'incidente e cioè: mio fratello, Cristina e Gabriel assieme ad altre persone stavano rientrando
dalla visita ad una tribù indigena. Poi all'improvviso sono saltati entrambi i motori lasciando
l'imbarcazione in balia delle forti correnti del fiume in piena».
«In Perù solitamente», spiega Flavio, «adoperano le correnti per il trasporto del legname e proprio
questa terribile coincidenza, unita alla barca in panne, ha causato l'impatto ed il rovesciamento del
natante. Una terribile casualità, ma a questo punto cercare le cause poco importa». A ricostruire gli
ultimi attimi del fratello e della cognata, Flavio svela: «Questa mattina la famiglia di Cristina ci ha
detto che lei e Marco inizialmente avevano raggiunto la riva sani e salvi ma il figlio Gabriel (5 anni)
non c'era riuscito. Quindi, come farebbe qualsiasi genitore in questi casi, si sono rituffati insieme in
quell'inferno nel tentativo di salvarlo e invece sono spariti nel nulla tutti. Un atto eroico, un gesto
che racconta quanto speciali sono Marco e Cristina». Nel trattenere le lacrime Flavio si sfoga:
«Comunque, c'è qualche cosa che non va in tutto questo, lo scorso anno eravamo una famiglia di
otto persone, poi sono morti la nonna e il papà, ora siamo in tre qui a sperare davanti ad un telefono
di non restare soli, di non aver perso anche Marco, mia cognata e nostro nipote. Forse qualcuno un
giorno dovrà spiegarmi tutto questo male. Ora non ci resta che attendere, le ricerche sono in corso....
In mezzo a questo disastro ringrazio gli amici che non ci lasciano un momento da soli e ci fanno
sentire ancora una famiglia numerosa. Di questo Marco sarà felice quando tornerà».
Andrea Mantovani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.larena.it/stories/Home/1034326_trovato_il_corpo_di_cristina_dispersi_marco_e_il_bim
bo/
TRAGEDIA PERÙ, FAMIGLIA. MAGNANI ASSUME DETECTIVE
28/01/2015 16:23
Restano ufficialmente nella lista dei dispersi ma diminuiscono ogni giorno di più le speranze di
trovare in vita l'albergatore veronese Marco Magnani ed il figlioletto Gabriel, 5 anni, coinvolti nel
naufragio di un barcone sul fiume Maranon, in Perù, in cui è morta la mamma del piccolo, Yanina
Cristina Akintui Ruiz, 23enne.
Con loro mancano all'appello altre 9 persone.
I corpi di Magnani e del figlio non sono stati ancora trovati, ha confermato oggi il fratello
dell'albergatore, Flavio, ma le ricerche stanno proseguendo, seppur tra difficoltà.
La zona del disastro, Baguà, a 12 ore di auto da Lima, è isolata ed impervia. Ieri pioveva forte ed i
contatti radio - gli unici che le autorità peruviane hanno con i soccorritori - erano interrotti.
La famiglia Magnani ha intanto fatto assumere in loco un investigatore privato, per seguire da
vicino le indagini sul naufragio. Flavio Magnani, che viene aggiornato dai parenti della cognata e
dall'ambasciata italiana a Lima, ha sottolineato l'assenza di sicurezza nei mezzi di navigazione
locali; non è chiaro, ha spiegato, se a bordo vi fossero almeno dei salvagenti, dato che chi è
scampato alla tragedia lo ha fatto aggrappandosi a bidoni di plastica.
Eleuterio Ruiz Pèrez 27
Per il Perù è partita intanto anche la mamma di Cristina Akintui Ruiz, che vive anch'essa nel
veronese, a Bardolino. Pare confermato intanto che Marco Magnani e la moglie sia spariti nelle
acque del Maranon per un grande atto di coraggio: dopo il naufragio erano riusciti entrambi a
raggiungere la riva, ma si sono rituffati nel fiume quando hanno visto che il figlioletto annaspava
nell'acqua.
http://www.tgverona.it/pages/401896/cronaca/tragedia_peru_famiglia_magnani_assume_detective.
html
29 gennaio
TRAGEDIA IN PERÙ: «LO STATO FINORA È LATITANTE»
La denuncia di Flavio Magnani, il fratello di Marco che è disperso con il figlioletto
nel fiume Maranon «A darci notizie è l'ambasciata di Lima, non Roma»
Restano ufficialmente nella lista dei dispersi ma diminuiscono ogni giorno di più le speranze di
trovare in vita l'albergatore veronese Marco Magnani ed il figlioletto Gabriel, 5 anni, vittime del
naufragio sul fiume Maranon, in Perù, in cui è morta la mamma Yanina Cristina Akintui Ruiz,
23enne.
Mancano all'appello altre 9 persone, pare anche un fratello di Cristina in «gita» con il nipotino, la
sorella e il cognato. La zona del disastro, Baguà, a 12 ore di auto da Lima, è isolata ed impervia. Ieri
pioveva forte ed i contatti radio - gli unici che le autorità peruviane hanno con i soccorritori - erano
interrotti. Flavio Magnani ha sottolineato l'assenza di sicurezza nei mezzi di navigazione locali; non
è chiaro, ha spiegato, se a bordo vi fossero almeno dei salvagenti, dato che chi è scampato alla
tragedia lo ha fatto aggrappandosi a bidoni di plastica. È confermato intanto che Marco e Cristina
siano spariti nelle acque del Maranon per un grande atto di coraggio: dopo il naufragio erano riusciti
entrambi a raggiungere la riva, ma si sono rituffati nel fiume quando hanno visto che Gabriel che
annaspava nell'acqua.
Anche ieri, intanto, c'era un'atmosfera surreale all'Hotel Smeraldo di Lazise dove nella hall tanta
gente portava conforto alla famiglia Magnani. Una carezza collettiva fatta da parenti e amici alla
mamma di Marco e al fratello Flavio nella più atroce delle attese. In mezzo a tutto questo, la rabbia
dei familiari per sentirsi abbandonati da chi, in questa tragedia, doveva stare loro accanto.
«Sono profondamente deluso dalle istituzioni», denuncia Flavio, «nemmeno una chiamata,
nemmeno un aiuto da chi deve tutelare gli italiani all'estero in questi casi. Nulla di nulla, lasciandoci
gestire personalmente tra angoscia e dolore una situazione sempre più insostenibile», continua
sconsolato il giovane albergatore. E sbotta: «Dove è la Farnesina? Forse il nostro non è un caso che
merita attenzione? Non sappiamo cosa fare, non sappiamo come comportarci se mio fratello viene
trovato morto. Come lo riportiamo a casa? Il governo è più attento alle situazioni socio-politiche
estere che alla reale disperazione di una madre che non ha più notizie del figlio».
Un sospiro e Flavio riprende: «Il paradosso? Siamo più coccolati dall'ambasciata di Lima che dallo
Stato italiano fino ad ora latitante. L'ambasciata di là si sta facendo in quattro per tenerci
costantemente informati. Ma noi siamo italiani giusto? E L'Italia che fa per la sua gente?». Flavio
racconta un fatto accaduto ieri mattina: «Ho ricevuto una chiamata particolare: una madre,
disperata, che non ha più notizie del figlio in Perù. Mi chiedeva se sapevo di altri italiani sulla
barca. Le ho dato il numero dell'ambasciata peruviana, forse possono aiutarla. Vi sembra giusta
questa cosa?». Andrea Mantovani.
http://www.larena.it/stories/382_garda_baldo/1035751_tragedia_in_per_lo_stato_finora__latitante/
Eleuterio Ruiz Pèrez 28
VERONA, TRAGEDIA SUL FIUME IN PERÙ, RICERCHE NINTERROTTE.
LA FAMIGLIA DI MARCO INGAGGIA INVESTIGATORE
Solo il corpo della giovane compagna Cristina è stato ritrovato. Manca all'appello anche il
figlioletto Gabriel di 5 anni. Delusione del fratello del veronese 39enne, disperso nelle acque del
Rio Maranon: "La Farnesina non ci ha mai contattato"
La Redazione 29 gennaio 2015
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Famiglia sparita in Perù nelle acque del fiume: trovato il corpo della ragazza
Dispersi in Amazzonia un veronese di 39 anni e la sua famiglia: i
cari credono nel miracolo
Marco e Cristina erano salvi "ma Gabriel però non c'era e si sono rituffati nel fiume"
La lista dei dispersi riporta ancora i loro nomi. Quelli di Marco Magnani e del figlioletto
Gabriel, 5 anni. Di quella terribile tragedia avvenuta nelle acque del fiume Rio Maranon,
nell’Amazzonia peruviana, è riemerso solo il cadavere della mamma, Yanina “Cristina” Ruiz, 23
anni. Marco Magnani, 39 anni originario di Lazise, la moglie Cristina e il piccolo Gabriel hanno
avuto un incidente domenica alle 14 (ora locale) su un'imbarcazione che procedeva lungo il corso
Eleuterio Ruiz Pèrez 29
d'acqua lungo circa 1600 chilometri, uno dei più importanti affluenti dell'alto corso del Rio delle
Amazzoni. Magnani era proprietario dell'Hotel Smerlado di via Giacomo Puccini, mentre Cristina
faceva la barista al bar dell'hotel “Villa Letizia” di Bardolino. Altre nove persone sono ancora
ricercate dalla polizia locale.
La madre di Cristina, che abita a Bardolino, è tornata in Perù nelle scorse ore. A non demordere, a
rimanere attaccato alla speranza del ritrovamento, è il fratello Flavio che chiede chiarezza su tutto
quanto è accaduto su quel fiume. Il Ministero degli Esteri, che solitamente tiene i contatti con le
autorità straniere, non si sarebbe ancora fatta sentire a Lazise. E al dolore della grave perdita si
aggiunge quindi l’idea di essere stati abbandonati dalle istituzioni. In caso di ritrovamento la
famiglia Magnani non saprebbe come agire per riportare a casa il fratello. Il personale
dell’ambasciata italiana di Lima, capitale del Perù, avrebbe invece promosso ricerche ininterrotte e
disposto quindi un costante pattugliamento del corso d’acqua tramite elicotteri. Le ricerche
continuano da 4 giorni e ai soccorritori sarebbe stato affiancato un investigatore privato incaricato
dalla famiglia veronese di fare luce sul mistero del barcone. Per ora Flavio resta a Lazise, a gestire
l’hotel che portava avanti con Marco da quando il padre è mancato. Spiega il Corriere di Verona
che la notizia ha fatto il giro del mondo, tanto che dopo aver visto la notizia su giornali e quotidiani
locali si sono messi in contatto i parenti che hanno in Canada e Brasile.
Secondo Flavio le notizie che arrivano dall’Amazzonia sono fumose. Non si sa se a bordo
dell’imbarcazione fossero presenti misure di sicurezza adeguate, anche solo salvagenti. Chi è
riuscito a scampare alla morte si sarebbe aggrappato infatti ad alcuni bidoni di plastica che
galleggiavano. Nessuno indossava il giubbotto di salvataggio. L’avaria del motore avrebbe messo la
barca e i suoi occupanti in balia della corrente. In quel terribile momento, subito dopo al
ribaltamento, Marco e Cristina si sono rituffati nel fiume per salvare il piccolo Gabriel che stava
annegando.
http://www.veronasera.it/cronaca/verona-tragedia-fiume-peru-ricerche-ininterrotte-famiglia-marco-
ingaggia-investigatore-29-gennaio-2015.html
03 febbraio 2015
DISPERSI VERONESI IN PERÙ: «AIUTATE NELLE RICERCHE»
A una settimana dalla tragedia prosegue la mobilitazione per trovare i dispersi
Eleuterio Ruiz Pèrez 30
Cristina insieme a Marco e al piccolo Gabriel in un momento felice
LAZISE. È passata poco più di una settimana dalla tragedia sul fiume Maranon, affluente peruviano
del Rio delle Amazzoni, quando un'imbarcazione con 20 passeggeri a bordo si è rovesciata
provocando la morte di almeno cinque persone. Tra queste la venticinquenne Cristina Ruiz Akintui,
mentre il figlioletto Gabriel di 5 anni e il compagno Marco Magnani, di 39, sono ancora tra i
dispersi. Disperso anche uno zio di Cristina, in viaggio con la famiglia sulla stessa barca, di ritorno
dalla visita a una tribù che vive lungo il fiume e di cui fa parte il padre della ragazza, in piena
foresta amazzonica.
Dallo scorso lunedì tutta Lazise è in apprensione, stretta attorno a Flavio, fratello di Marco, e alla
madre Nadia, titolari dell'hotel Smeraldo. Continuo l'appello a non rinunciare alle ricerche dei loro
cari e delle altre persone che ancora risultano disperse. Va ricordato che in nove si sono salvati dal
naufragio, tra questi il sindaco della città di Imaza, dove l'imbarcazione stava rientrando.
Ad affiancare le forze messe in campo dalle autorità locali nelle ricerche si sono rese disponibili
anche le popolazioni indigene, sollecitate da un draMmatico appello della madre di Cristina,
Gabriella, diffuso via radio. Ad aggravare le condizioni in cui si svolgono le operazioni ci si è
messo il meteo: le precipitazioni di questi giorni hanno infatti contribuito all'ingrossarsi del fiume,
caratterizzato da correnti impetuose e che si snoda per oltre 1.500 chilometri. Nonostante ciò
proprio ieri il fiume ha restituito il corpo della settima vittima.
Mentre la famiglia Magnani continua a sperare a dispetto di tutto, dal Perù arriva la notizia che le
ricerche proseguiranno almeno per qualche altro giorno. Del resto l'attenzione della stampa locale
per l'accaduto è ancora alta. E sul posto a vigilare sulle operazioni rimangono entrambi i genitori di
Cristina. Sul quotidiano «Diario Maranon» è stata pubblicata un'intervista al timoniere scampato al
disastro, il quale dichiara che la barca era molto solida e che tuttavia se tutti avessero indossato il
giubbotto di salvataggio le cose sarebbero andate diversamente. Un dettaglio in più nella
ricostruzione del terribile incidente: la barca sarebbe finita in un vortice causato dalle forti correnti
mentre i motori erano fuori uso. Uno zio di Cristina, che vive a Milano e che sabato si è recato a
Lazise per abbracciare i familiari di Marco, ha dato loro conforto dicendo che conosce bene il luogo
della sciagura e che lungo il fiume Maranon vivono molte persone, di certo pronte a darsi da fare
per non lasciare nulla di intentato nelle ricerche.A.M.
http://www.larena.it/stories/2603_lazise/1041543_dispersi_veronesi_in_per_aiutate_nelle_ricerche/
8 febbraio
RICERCHE DI MARCO E GABRIEL APERTO UN CONTO CORRENTE
L'iniziativa degli amici del giovane albergatore Il fratello Flavio: «Mi pare di vivere
un incubo»
08.02.2015
Eleuterio Ruiz Pèrez 31
Marco con il piccolo Gabriel
Si è concretizzata la proposta di aprire un conto corrente di solidarietà a favore delle ricerche di
Marco Magnani e del figlioletto Gabriel, ancora dispersi in Perù dopo il naufragio di due settimane
fa. L'imbarcazione su cui viaggiavano assieme a un'altra ventina di passeggeri si è capovolta sul
fiume Marañón, affluente del Rio delle Amazzoni. Dopo alcuni giorni è stato ritrovato il corpo di
Cristina Akintui, compagna di Marco e mamma di Gabriel. Il governo peruviano ha stanziato
ulteriori fondi per prolungare le ricerche e intensificarle impiegando altri mezzi e persone. La paura
che presto possano però essere interrotte ha spinto gli amici della famiglia a proporre l'apertura di
un conto corrente per raccogliere fondi da destinare alle ricerche e a tutto ciò che può servire per
coordinare una situazione difficile e per di più dall'altra parte del mondo. Lanciata su Facebook,
l'idea ha avuto subito largo seguito e si è attuata venerdì. Visto che non è stato possibile intestare il
conto al Comune, la proposta è stata accolta da un'associazione di Lazise, anche se il via libera
definitivo arriverà i primi giorni della settimana con il parere espresso dal consiglio direttivo.
Flavio Magnani, fratello di Marco, parla con la voce rotta dall'emozione e da quattordici giorni di
dolore ed estenuante attesa: «Non mi aspettavo tanta solidarietà, sono commosso. Ringrazio tutti
per questa iniziativa e per la vicinanza che ci viene dimostrata ogni giorno. Le ricerche al momento
continuano», spiega Flavio, «ma per una maggiore tutela abbiamo deciso di incaricare un legale che
mantenga i rapporti con l'ambasciata italiana in Perù».
In totale ci sono ancora 5 dispersi, 4 invece i corpi ritrovati. «Mi sveglio alla mattina convinto che
sia un brutto sogno», si lascia andare Flavio, «e il resto della giornata non mi sento mai
completamente lucido». La tentazione di prendere il primo volo per il Perù è forte, «ma
l'ambasciatore mi ha consigliato di aspettare».
Elsa Zanderigo, capofila dell'iniziativa, è soddisfatta: «Grazie all'associazione che ha accolto la
proposta e a tutte quelle che si sono messe a disposizione». «Marco appartiene a un tessuto sociale
ricco», commenta il sindaco Luca Sebastiano, «tutti coloro che vorranno aiutare la famiglia in
questa fase delicata e drammatica possono effettuare un bonifico secondo le proprie disponibilità».
Questo il codice Iban del conto: IT48 U086 7659 5300 0000 0032 100. Codice Bic/Swift banca
destinataria (se richiesto): ICRAITRRIS0 (Bcc del Garda). Causale: Tutti insieme per Marco e
Gabriel. K.F.
http://www.larena.it/stories/2603_lazise/1048292_ricerche_di_marco_e_gabriel_aperto_un_conto_c
orrente/
Eleuterio Ruiz Pèrez 32
13 febbraio
RITROVATO IN PERÙ LO ZIO DI CRISTINA RUIZ
Il fiume Maranon in questi giorni non è in piena e ciò aiuta le operazioni effettuate
dall'Esercito
13.02.2015
Continuano le ricerche di Marco Magnani e del piccolo Gabriel, il bimbo di cinque anni figlio della
compagna Cristina Ruiz Akintui a cui Marco faceva da papà.
Le speranze di ritrovarli dopo quasi 20 giorni dal naufragio nel fiume Marañón, che si snoda nella
regione amazzonica del Perù, sono ormai ridotte al lumicino.
Notizia dell'ultima ora è comunque il ritrovamento del corpo dello zio di Cristina Ruiz, a sua volta a
bordo dell'imbarcazione, nell'elenco dei dispersi. La salma è stata trovata a 40 minuti di navigazione
dal luogo del disastro, ad opera dei pescatori del luogo: si era incagliato a riva nella folta
vegetazione. Così salgono ufficialmente a cinque le vittime del disastro, mentre Marco e Gabriel
rimangono dispersi.
L'ambasciata Italiana di Lima fa sapere, tramite l'avvocato Sabrina Bonatti incaricata dalla famiglia
Magnani di tenere i contatti, che le ricerche continuano ancora, approfittando di un momento in cui
il fiume non è in piena. Le ricerche proseguono su due fronti: indigeni a scandagliare la parte bassa
del fiume, più a nord l'esercito.
Sul posto rimane la madre di Cristina, che dopo aver sepolto la figlia, a dispetto di tutto, non perde
la speranza di poter ritrovare gli altri cari che ancora mancano all'appello.A.M.
http://www.larena.it/stories/2603_lazise/1054897_ritrovato_in_per_lo_zio_di_cristina_ruiz/
21 febbraio
«È LA FINE DI UN INCUBO O FORSE SOLO IL SUO INIZIO»
21.02.2015
La gelida sensazione di un destino buio aleggiava fin da subito tra i parenti di Marco Magnani. Una
famiglia, un intero paese sospesi tra la vana speranza di rivederlo vivo con il piccolo Gabriel e la
dura realtà del ritrovamento del corpo. Dall'altro ieri, tutto è finito: il fiume Marañón, abbassatosi di
7 metri, ha restituito le spoglie di Marco.
A trovarlo, alle luci dell'alba, nascosto dalla vegetazione su una sponda del corso d'acqua, sono stati
alcuni indigeni. Gabriella, la mamma di Cristina (affogata con Marco e il piccolo figlio Gabriel su
quella barca andata a fondo circa un mese fa) è arrivata ad offrire una ricompensa alla popolazione per i ritrovamenti del genero e del nipote. È stata lei a riconoscere la salma di Marco, confermando
ciò che le radiografie dentali richieste fin da subito dall'ambasciata italiana di Lima purtroppo già
dicevano. Le autorità locali hanno inoltre sottoposto il corpo ad autopsia. Il rientro in Italia della
salma è programmato per la prossima settimana, ma è tutto da confermare.
Manca solo il piccolo Gabriel a ricomporre la famiglia Magnani partita da Lazise, in gennaio, per
una vacanza trasformatasi all'improvviso in tragedia: il corpicino del piccolo di 5 anni è ancora in
balia del Maranòn insieme a quello di un altro passeggero.
«Siamo alla fine di un incubo», commenta Flavio, fratello di Marco, «o forse adesso comincia
Eleuterio Ruiz Pèrez 33
l'incubo vero, non lo so». Poi, la rabbia: «Sono deluso da tante situazioni successe in questo mese
ma non lo sono dagli amici che mi sono stati sempre a fianco. Ora attendiamo solo che Marco torni
a casa per dargli degna sepoltura».
Il paese è sconvolto, il sindaco Sebastiano continua a ripetere: «Abbiamo perso un amico. Marco si
dava da fare per tutti, si impegnava per la sua gente, sempre pronto a rimboccarsi le maniche, era
una persona solare, sorridente, mai una smorfia, mai una discussione». E conclude: «Il destino è
strano, non lascia scampo. Vai in Perù in vacanza, ti dicono di salire su quel maledetto barcone
privo di salvagenti, ti fidi e vai ma è come se ti mettessero su un aereo con una ruota sgonfia. Ora
Marco è in un posto dove il suo sorriso splenderà più che mai, per sempre».A.M.
http://www.larena.it/stories/2603_lazise/1065617__la_fine_di_un_incubo_o_forse_solo_il_suo_ini
zio/
23 febbraio
IL FIUME HA RESTITUITO GABRIEL SARÀ SEPOLTO VICINO A
MAMMA
Anche sul corpo del piccolo è stata eseguita l'autopsia Ancora nessuna data sul
rientro in Italia della salma di Marco
23.02.2015
Cristina, Gabriel e Marco Magnani, sono morti annegati in Perù, dopo un mese trovato
l'ultimo corpo
Un «miracolo». Nonostante l'inferno che gli è piombato addosso, Flavio Magnani usa questa parola
per descrivere il ritrovamento del piccolo Gabriel, 5 anni, avvenuto venerdì lungo il corso del rio
Marañón, l'affluente del rio delle Amazzoni che il 25 gennaio scorso, in seguito all'avaria
dell'imbarcazione su cu viaggiava una ventina di passeggeri, si è inghiottito nove persone tra cui
suo fratello Marco con la compagna peruviana Yaneth Akintuí Ruíz (qui conosciuta come Cristina)
e Gabriel, il bimbo di Cristina che Marco aveva deciso di adottare.
La notizia a casa Magnani è arrivata solo nella tarda serata di sabato: dal Perù è stata ancora una
volta la mamma di Cristina, Gabriela, ad informare Flavio del nuovo ritrovamento e che quel
corpicino era senza dubbio quello di Gabriel, conferma avuta qualche ora dopo con l'autopsia.
Eleuterio Ruiz Pèrez 34
Un miracolo, perché dopo un mese dall'incidente che ha spezzato queste tre giovani vite e sconvolto
l'esistenza dei loro familiari, la speranza di poter recuperare i corpi di Marco e Gabriel era quasi
svanita. Il corpo di Cristina era infatti stato trovato due giorni dopo il naufragio, quello di Marco è
invece riaffiorato solo giovedì scorso grazie all'abbassamento del livello del fiume e alla tregua
concessa dalle abbondanti piogge delle ultime settimane.
Gabriel è stato individuato da alcuni indigeni nella zona di Santa Maria de Nieva, molto più a nord
rispetto a dove sono stati trovati Marco e Cristina. Mentre sono in corso le procedure burocratiche
per far rientrare la salma di Marco in Italia, l'intenzione condivisa è lasciare che Gabriel venga
sepolto in Perù vicino alla sua mamma, in quella terra a cui in fondo apparteneva sebbene fosse nato
in Italia.
Oggi Flavio e mamma Nadia possono cominciare a guardare avanti, anche se nulla sarà più come
prima. L'unica consolazione è sapere che Marco tornerà a casa. «Nella tristezza abbiamo trovato la
pace», dice Flavio, «non so dire se sto meglio o peggio, la speranza di trovarli ancora in vita non è
mai mancata. Spiritualmente però sono più sereno». La forza di rialzarsi e andare avanti gli viene
dalla consapevolezza di aver trascorso al meglio gli anni condivisi con suo fratello Marco, di due
anni maggiore.
«A Gabriel l'amore non è mai mancato, tutti gli volevano bene», continua, la voce rotta
dall'emozione e dai ricordi. «Marco non era solo mio fratello, era un compagno di avventure:
insieme abbiamo condiviso tutto, avevamo le stesse passioni, gli stessi amori. Abbiamo fatto tanti
viaggi in moto insieme, insieme lavoravamo in hotel, lui cuoco e io con mia mamma addetti al
servizio in tavola. Ho la fortuna di non avere rimpianti, abbiamo vissuto fianco a fianco ogni
giorno. Eravamo connessi». Un'espressione che dice molto più di mille parole e rende l'idea di un
vuoto che non potrà mai essere colmato.
Katia Ferraro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.larena.it/stories/2603_lazise/1067770_il_fiume_ha_restituito_gabriel_sar_sepolto_vicin
o_a_mamma/
DISPERSI IN PERÙ. RIEMERGE IL CORPO DEL PICCOLO GABRIEL:
VERRÀ SEPPELLITO INSIEME ALLA MADRE
Dopo il ritrovamento di Marco avvenuto giovedì, le acque del fiume Maranon hanno reso anche il
corpo del bambino, trovato venerdì da alcuni indigeni nella zona di Santa Maria de Nieva
La Redazione 23 febbraio 2015
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Riemerso dalle acque il corpo di Marco Magnani. All'appello manca ancora il figlio Gabriel
"Aiutateli nelle ricerche". Si susseguono gli appelli per trovare Marco e Gabriel
In Perù proseguono le ricerche della famiglia Magnani. Celebrate giovedì le esequie di
Cristina
Verona, tragedia sul fiume in Perù, ricerche ininterrotte. La famiglia di Marco ingaggia
investigatore
Marco e Cristina erano salvi "ma Gabriel però non c'era e si sono rituffati nel fiume"
Falvio Magnani, fratello di Marco scomparso nella acque del fiume Maranon in Perù insieme alla
sua famiglia, ha descritto il ritrovamento del corpo del piccolo Gabriel come un "miracolo". Il
Eleuterio Ruiz Pèrez 35
cadavere del bambino di 5 anni, ultimo ad essere ritrovato dopo quello della madre e del padre
adottivo, è stato ritrovato venerdì da alcuni indigeni nella zona di Santa Maria de Nieva, molto più a
nord rispetto a dove sono stati trovati Marco e Cristina, ma la notizia a casa Magnani è arrivata
solamente sabato sera. Dal Perù infatti è stata ancora la mamma di Cristina, Gabriela, ad
avvisare Flavio che la salma riemersa era quella del bambino, come poi ha poi confermato
l'autopsia qualche ora dopo.
Un miracolo lo ha definito Flavio, si perché a quattro settimane da quel terribile incidente, anche
la speranza di riavere a casa i corpi degli sfortunati familiari si stava affievolendo sempre di
più. Fortunatamente la pioggia ha concesso una tregua e le acque del fiume, che avevano restituito
Cristina due giorni dopo, ha reso anche Marco e Gabriel.
Mentre sono in corso le pratiche burocratiche per portare in Italia il 39enne, si fa largo
l'intenzione condivisa di seppellire il piccolo vicino alla madre, in Perù.
A casa Magnani ora, il fratello e la madre Nadia, posso finalmente guardare avanti, anche se,
ovviamente, nulla potrà mai tornare com'era prima.
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Eleuterio Ruiz Pèrez 36
IN PERÙ PROSEGUONO LE RICERCHE DELLA FAMIGLIA MAGNANI, CELEBRATE
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3 FEBBRAIO 2015
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febbraio-2015.html
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Per non dimenticare a Marco Magnani, Yanet Cristina Akintui Ruiz e Gabriel il piccolo angelo
Grazie
Eleuterio Ruiz Pèrez
Milano 07 marzo 2015