Download - News 57 novembre 2015
Ticonzero news
I commenti posi-
tivi dei clienti
consentono di
dimostrare i suc-
cessi raggiunti e
di porre in risalto
Sommario
Scienza&Società
Comunicare scienza, di Luigi Campanella
George Boole, un filosofo e matematico “venuto dal nulla”, di Nicla Vassallo
EPS—EconomiaPoliticaSocietà I numeri della presenza straniera nel Dossier
Statistico Immigrazione 2015, di Pietro Demurtas Il più letale virus del ventunesimo secolo, di Danilo Breschi Allez les filles, au travail!, di Valeria Solesin
Recensioni e critica Stefano Massini e il teatro, di Giovanna Corchia
Björn Larsson, ospite di eccezione alla Libreria
del Mare, di Emanuela D’Alessio
Il romanzo popolare sul Giappone dei samurai,
di Emiliano Ventura
A spasso con Calvino: nei luoghi, oltre i luoghi
fino dentro la realtà, di Ivano Mugnaini
Dove eravamo rimasti? / Woman in Gold / Free-
held - Amore, giustizia, uguaglianza,
di Alessandra Bailetti
Sesta pagina: le segnalazioni
Ticonzero/Pentatonic: Michele Mezza, conver-
sazione “Avevamo la luna. L'Italia del miracolo
sfiorato, vista cinquant'anni dopo ”, il 13 dicembre
2015, ore 17
Le Scienze news: CNR, Viaggi nel tempo, indie-
tro non si torna, neppure nei sistemi quantistici
Immagini interne: Parigi
Notiziario aperiodico degli articoli pubblicati n. I n. 57 novembre 2015
M. Agostinelli Energenze
L. Agostini Note critiche
P. L. Albini Labirinti di lettura
P.L. Albini Recensioni di saggi
Autori Vari EconomiaPoliticaSocietà
Autori Vari Frodi&Favole
Autori Vari Articoli di Scienza&Società
Autori Vari R/C recensioni e critica
A. Bailetti A proposito di film
G. Camarda Cronache di politica economica
L. Campanella Comunicare scienza
A. Castronuovo Meccanica della fantasia
O. Cilona Democrazia&Impresa
G. Corchia Cultura&Società
A. M. Curci Il cielo indiviso
E. D’Alessio Altrove e Dintorni
A. De Marco Bioculture
G. Grütter Disegno e Immagine
M. Maggi Tecnorischio&Ambiente
P. Manzelli Scienza e Arte
L. Michelini Civitas
R. Nobili Filosofia scientifica
S. Ombuen Urbania
P. Pallottino Figure
P. Pignalosa Spettri musicali
F. Rufo Biopolitiche
R. Vacca Fuori dal coro
E. Ventura Divagazioni
F. Zucco Bioetica: Donne & Scienza
Le rubriche aperiodiche di Ticonzero
n. Codice ISSN 2420-8442
Articoli di Autori Vari
65. George Boole, un filosofo e matematico
“venuto dal nulla”, di Nicla Vassallo
Anche coloro che nascono nella povertà possono
trasformarsi in geni intellettuali, se non si girano le
dita per l’intero giorno, o non si limitano a corteg-
giare agiate donne annoiate, o non si confinano in
un campetto a tirar calci a un pallone – il che sarà
anche sportivo, ma non ti renderà genio e colto, ca-
pace di donare a noi tutti qualcosa di
rivoluzionario.
Quest’anno ricorre il bicentenario della nascita
di George Boole (2 novembre 1815), molto cele-
brata, non nel nostro Paese. Non so darmene una
spiegazione. Ma su queste pagine intendiamo ri-
cordarlo per la sua straordinaria vita di scienziato,
filosofo e uomo.
Il padre di George si chiama John ed è un piccolo
fabbricante di scarpe, e come tale considerato infe-
riore nella Gran Bretagna dell’epoca, giustamente o
ingiustamente che fosse. La famiglia non si trova
affatto in buone condizioni economiche, anche per-
ché John si dedica, con amore a scienza e matemat-
ica trascurando allegramente tutto il resto, incluso il
proprio lavoro. Tuttavia questo padre, un po’ dis-
graziato – ammettiamolo, – si rivela un buon inse-
gnante per George.
George fin da giovanissimo aspira, al pari di ogni
suo coetaneo altolocato, alla conoscenza vera e pro-
pria delle lingue, e, spesso da autodidatta, la colti-
va, a partire dallo studio delle lingue antiche e mo-
derne: latino, greco, francese, tedesco. Aspirazione
che manca a molti giovani d'oggi. [continua]
Comunicare scienza di Luigi Campanella
21.1.Chimica e capelli / 21.2. La gestione delle risorse idriche / 21.3. La diagnosi dei tumori
Come un recente DVD prodotto da Federchimica
ha tentato di dimostrare la chimica è presente in
tutte le attività del nostro quotidiano, per cui vive-
re senza chimica sarebbe impossibile. In quel
DVD però il personaggio chiave indossava un pi-
giama che non scompariva nell’ipotesi di vivere
senza chimica e non è ovviamente vero in quanto
anche la materia di cui è costituito il pigiama è un
prodotto della chimica. Ma c’erano altri aspetti
che dimenticavano il ruolo della chimica. Vorrei
qui parlare della tricochimica, quel particolare set-
tore della chimica che studia i capelli in tutti i loro
aspetti: composizione e struttura, alterazioni, trat-
tamenti. I capelli hanno un’importante funzione
fisiologica ma anche un ruolo sociale e sono uno
dei più potenti mezzi espressivi delle personalità.
Il fusto dei capelli che emerge dal follicolo pilifero
da dove nascono è costituito da tre strati la cutico-
la, la corteccia, il midollo. La corteccia è la parte
prevalente e dona al capello le proprietà meccani-
che. Il midollo è la parte più interna più ricca di
melanina e dona al capello il colore. Le molecole
principali dei capelli sono la cheratina, i pigmenti
e alcuni oligoelementi. La cheratina, una proteina
insolubile assai poco reattiva, […] [continua]
21.1. Chimica e capelli
EPS-EconomiaPoliticaSocietà di Autori Vari
79. Il più letale virus del ventunesimo secolo,
di Danilo Breschi
Nella sera del 13 novembre, a partire dalle 21:20
circa, tre squadre di terroristi islamici, tra cui pare anche una donna, al grido di “Allah è grande” han-no compiuto una mattanza fra le strade, nei pressi
dello stadio e in altri luoghi pubblici di una Parigi bollata dall’Isis come “capitale dell’abominio e della perversione”. Tra esplosioni, raffiche di mitra
e azioni kamikaze di questi fanatici religiosi che, con una serie di attacchi coordinati e simultanei, si sono tramutati in bombe umane in nome di Allah,
si contano oggi almeno 130 vittime, 352 feriti, di cui quasi un centinaio in gravi condizioni. Già si parla di questo attacco omicida come del più cruen-to in territorio francese dai tempi della seconda
guerra mondiale, e del secondo più grave attentato terroristico nell’Unione europea dopo quello dell’11 marzo 2004 a Madrid. Peraltro, è ancora
vivo
il ricordo dell’attentato alla sede di “Charlie Hebdo” e al minimarket kosher nel gennaio scorso, così come della sventata strage su un treno ad alta
velocità diretto sempre a Parigi. Papa Francesco parla di “una terza guerra mondiale a pezzi”, di cui il 13 novembre costituisce solo l’ultimo episodio.
Ultimo in quanto più recente, e temo abbia ragione.
Nei prossimi decenni dovremo convivere, for-s’anche con-morire, cioè morire assieme, e per cau-sa, di questi atti di guerra dichiarata unilateralmen-
te da un terrorismo jihadista che dal giugno dell’an-no scorso può vantare persino uno Stato sovrano territoriale. Il 29 giugno 2014, il gruppo di jihadisti
dello Stato Islamico dell’Iraq e […] [continua]
EPS-EconomiaPoliticaSocietà di Autori Vari
78. I numeri della presenza straniera nel Dossier
Statistico Immigrazione 2015, di Pietro Demurtas
Il focus sui richiedenti asilo
Un’attenzione particolare è riservata alle migra-
zioni forzate, che si stima abbiano raggiunto per la
prima volta il numero di 80 milioni di migranti a
livello mondiale, per due terzi costituiti da sfollati
interni e per un terzo da richiedenti asilo. In Euro-
pa, nel corso del 2014, questi ultimi sono stati
627.790, per lo più provenienti da Siria (112.115),
Afghanistan (41.370), Kosovo (37.895), Eritrea
(36.925) e Serbia (30.840); l’Italia è stato il terzo
tra i paesi d’accoglienza, preceduto solo da Ger-
mania e Svezia e seguito da Francia e Ungheria
(fig.1).
L’incidenza delle persone accolte sulla popola-
zione (0,2%) è però relativamente bassa se con-
frontata alla media europea (0,3%) o a paesi come
la Svezia (2,1%), Malta (1,5%), Austria (0,9%) e
Cipro (0,9%).
Delle 64.625 richieste d’asilo registrate in Italia
nel 2014, a cui si sommano le 30.535 dei primi sei
mesi del 2015, la gran parte è stata effettuata da
persone provenienti dall’Africa Sub-Sahariana, ma
anche dall’Asia e, per quanto riguarda il continen-
te europeo, dall’Ucraina (fig.2).
Gli sbarchi avvenuti nel corso del 2014 hanno
portato sulle coste meridionali 170 mila tra mi-
granti economici […] [continua]
EPS-EconomiaPoliticaSocietà di Autori Vari
80. Allez les filles, au travail! di Valeria Solesin
In Europa, l’attività femminile è stata promossa
fin dagli anni ’90 attraverso la Strategia Europea
per l’occupazione (SEO). Obiettivo delle Istituzio-
ni Comunitarie è favorire l’occupazione femmini-
le in tutte le fasi del ciclo di vita, ed in particolare
nei momenti considerati “rischiosi”, che coincido-
no con l’arrivo dei figli. Benché la partecipazione
delle donne al mercato del lavoro sia fortemente
aumentata nell’Unione Europea, importanti diffe-
renze tra paesi continuano a persistere. Gli Stati
dell’Europa del Nord sono caratterizzati infatti da
alti tassi di occupazione femminile e da una fe-
condità che si mantiene elevata. Al contrario, ne-
gli Stati dell’Europa del Sud, bassi tassi di attività
professionale femminile, si coniugano a bassi li-
velli di fecondità (OCDE, 2011).
Una tale opposizione si riscontra […] [continua]
Cultura&Società di Giovanna Corchia
79. Stefano Massini e il teatro
Perché non ricorrere a quanto scrive Stefano Mas-
sini nella prefazione a Dialoghi prima dell’alba,
per sottolineare, con le sue stesse parole, il valore
la forza del suo teatro? Ho ascoltato Stefano Mas-
sini a Mantova in occasione del Festivaletteratura
2014 su Lehman Trilogy. Alla mia prima lettura ne
sono seguite altre. Più m’inoltravo nelle sue pagine
più aumentava il mio coinvolgimento emotivo, il
mio apprezzamento per il suo teatro.
Il Teatro civile per raccontare fenomeni del nostro
tempo
Scrive Stefano Massini: “Si pensa che il teatro civi-
le si proponga in primo luogo di convincere, di
spingere all’attivismo, di determinare una presa di
posizione. Mi sembra che questi assunti siano più
che altro una sfumata eredità della grande stagio-
ne del teatro politico europeo del secolo scorso.
La realtà è molto cambiata, adesso. È cambiata al
punto tale che – almeno per me – il primo obietti-
vo non è più convincere ma informare. Informare
nel senso etimologico del termine, ovvero infon-
dere forme, trasmettere modelli, arricchirsi con
nuovi punti di riferimento. […] Contro la gran-
cassa mediatica che camuffa l’informazione in fuo-
chi d’artificio (la cui pioggia comunque svapora),
credo che il compito del teatro sia porsi il proble-
ma di una dimensione etica della comunicazione.
Dunque non più suggerire scelte, ma mettere nelle
condizioni stesse di operare […] [continua]
Valeria Solesin è stata uccisa nel barbaro massa-
cro del Bataclan di Parigi. Due anni fa aveva
pubblicato su Neodemos.it un articolo il cui tito-
lo, “Allez les filles, au travail!”, era ad un tempo
un’incitazione ed un programma. Neodemos lo
ha ripubblicato, nei giorni di profonda tristezza,
per ricordare il suo impegno e per onorarne la
memoria. Anche Ticonzero, che aveva pubblica-
to l’articolo di Valeria Solesin in questa stessa
rubrica con il n. 48, lo ripubblica nel ricordo di
una giovane e promettente vita stroncata dal
fanatismo violento.
Altrove e dintorni di Emanuela D’Alessio
19. Björn Larsson, ospite di eccezione alla Libreria
del Mare
Evento d’eccezione il 3 novembre 2015 a Roma.
Per festeggiare i suoi quarant’anni di attività la li-
breria Il Mare di Via del Vantaggio ha invitato
Björn Larsson, lo scrittore svedese di fama interna-
zionale noto al pubblico italiano per le sue storie di
mare e pirati e non solo. Da pochi mesi è uscito il
suo ultimo libro, Raccontare il mare (Iperborea,
2015), una sorta di rilettura critica dei classici
(pochi in realtà) della letteratura marinaresca.
Chi è Björn Larsson?
Larsson ha 63 anni, vive in barca e in un piccolo
monolocale in Svezia, trascorre una settimana al
mese anche a Milano, è docente universitario di
letteratura francese a tempo parziale, «per anni so-
no andato avanti facendo due lavori, il docente e lo
scrittore; ora ho avuto l’opportunità di scegliere
questa sorta di pre-pensione, e l’ho colta», ha una
figlia di vent’anni. Quando era piccolo voleva fare
il geologo seguendo l’esempio paterno, poi si ap-
passionò alle immersioni subacquee, quindi decise
di diventare scrittore e andò a Parigi, poi ha sco-
perto la vela e non l’ha più abbandonata. «Per me
il mare è un modo di vivere, mai uno sport o una
sfida».
Perché studiare l’italiano?
Larsson ha deciso di studiare l’italiano per fronteg-
giare la popolarità crescente dei suoi libri nel no-
stro Paese. «Ho cominciato a ricevere molti inviti a
festival, presentazioni, […] [continua]
Divagazioni, di Emiliano Ventura
5. Il romanzo popolare sul Giappone dei samurai
La spada che in giapponese si chiama katana è il
simbolo del samurai, senza di essa (o esse per es-
sere precisi perché le spade del samurai sono due,
una più lunga e una più corta), non vi è samurai.
La spada è talmente radicata nella cultura giappo-
nese da essere uno dei tre tesori su cui giura ogni
nuovo Imperatore; gli oggetti sono custoditi in un
tempio e sono visibili solo da un sacerdote e
dall’Imperatore che viene chiamato a succedere il
precedente. Samurai è la derivazione moderna di
un verbo risalente al periodo 794-1185 d.c.
(periodo Heian), in origine era saburau che vuol
dire ‘essere l’attendente di’ oppure ‘servire’, sabu-
rau si è evoluto in samorau, associandosi a una
parola arcaica come morau che significa
’proteggere’, ‘obbedire’. Tra il verbo samorau e il
sostantivo samurai il passo evolutivo non è stato
lungo. Bushi è la figura del militare di carriera ma
anche di grande condottiero o di maestro d’armi;
il bushido è la via del guerriero. Il samurai è il
punto di arrivo del bushi, attraverso un cammino,
un percorso, una via di iniziazione alle arti mar-
ziali e alla spada, la persona del bushi si trascende
sacrificandosi alla propria professione. Ogni sa-
murai è anche un bushi ma non tutti i bushi sono
letteralmente samurai, per esserlo bisogna donarsi
al servizio di un daimyo (un possidente terriero,
una sorta di feudatario). Quando un samurai perde
la protezione di un daimyo diviene ronin, il signi-
ficato letterale è ‘uomini onda’, ovvero persone
che hanno perso il riferimento del daimyo. Per un
samurai essere ronin è un grande disonore, per
questa condizione molti […] [continua]
R/C—Recensioni e critica di Autori Vari
24. A spasso con Calvino: nei luoghi, oltre i luoghi fino dentro la realtà, di Ivano Mugnaini
Se una notte d’autunno un lettore si trovasse a pensare a Calvino, alla sua fama, alla sua controversa ma
innegabile attualità, alle polemiche a tratti aspre e in altri casi leziose che ne fanno comunque oggetto di
dibattito come se avesse pubblicato oggi stesso un nuovo libro… ebbene, il suddetto lettore si
troverebbe, alla fine, a riflettere su delle nuove o vecchie cosmicomiche.
Calvino è stato un “pianista” della parola. Ha saputo adattarsi con elasticità alle esigenze, ai temi,
alle corde e agli accordi del suo essere e a quelli del mondo. Ecco, probabilmente è questa una delle
possibili parole chiave: mondo. In primis per l’internazionalità autentica, genetica, che gli era propria.
Non solo per la nascita nella caraibica Cuba, ma soprattutto per la capacità di esplorare continenti,
lingue e mentalità diverse e farle proprie. Estremamente ligure in questo, con un piede sulla terraferma e
uno proteso verso il mare, calmo o in tempesta, limpido o denso e scuro. Ma Calvino è stato e ha scritto
del mondo soprattutto perché ha rifiutato di collocarsi nella proverbiale torre d’avorio. Ha percorso e
abitato città reali, estremamente visibili, con quello sguardo attento e astuto da marinaio, tra sorriso
ironico e amaro. [continua]
A proposito di film di Alessandra Bailetti
44. Dove eravamo rimasti? Woman in Gold Freeheld - Amore, giustizia, uguaglianza
[ leggi ]
Segnalazioni
Le News di Ticonzero sono visibili anche su
Issuu Facebook Calameo Slideshare Tablet e
smartphone
Conversazione con Michele Mezza,
giornalista e saggista
Avevamo la luna L'Italia del miracolo sfiorato, vista cinquant'anni dopo
13 dicembre 2015 — ore 17.00
Associazione culturale Villaggio Cultura-Pentatonic
Viale Oscar Sinigaglia, 18/20—Roma
Pentatonic/Ticonzero
Le Scienze news
CNR: Viaggi nel tempo, indietro non si torna
L’Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricer-
che (Isc-Cnr), in collaborazione con Sapienza Università di Roma e
l’Università dell’Aquila, ha trovato la prova sperimentale che la
freccia del tempo non può essere invertita, neppure in sistemi
quantistici. I risultati sono pubblicati su Scientific Reports
Palomar Asilomar, il blog collegato
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Publisher e editor PierLuigi Albini
salvo diversa indicazione