Download - Open Data fra Potenzialità e Retorica
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Open Data
fra Potenzialità e Retorica
Giornata Tematica
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Rassegna Stampa
Fonte: Il Tirreno, 11/02 Fonte: Ansa, 23/02
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Agenda
• Genesi politica e inquadramento
normativo;
• Il linguaggio e tecnologia della materia:
dati metadati e via dicendo;
• Pratica ed Esempi;
• Considerazioni conclusive.
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Genesi politica e
inquadramento
normativo
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Obama e l’Open Government
Un Governo:
• Più Trasparente (accountability ed informazioni utili,
tempestive, semplici da leggere : focus sull’uso delle
tecnologie e dei feedback dei cittadini);
• Più Partecipativo (cittadini-istituzioni);
• Più Collaborativo (istituzioni-istituzioni);
“My Administration is committed to creating an
unprecedented level of openness in Government. We
will work together to ensure the public trust and establish a
system of transparency, public participation, and
collaboration. Openness will strengthen our democracy and
promote efficiency and effectiveness in Government”.
(Barack Obama, Transparency and Open Government)
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Il CAD e l’Open Government
In Italia il testo di riferimento per l’Open Government (così
come per tutta l’IT applicata alle Pubbliche
Amministrazioni) è il D.lgs 82/2005, il Codice
dell’Amministrazione Digitale o CAD. (NB: Niente a che
vedere con il Computer Aided Design!)
Il Legislatore italiano con la Legge 17 dicembre 2012, n.
221 ha formalizzato una definizione di dati aperti
inserendola all'interno dell'art. 68 del Codice
dell'Amministrazione Digitale.
La definizione è basata sui concetti di licenza aperta (che
ne consenta l’utilizzo), accessibilità (manuale o
automatica) attraverso internet, gratuità.
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Open vs Close
Ne emerge il principio dell’ open by default che
ribalta il tradizionale close by default
Dualità collegate: antico, moderno, produzione
artigianale, produzione collaborativa, modello
tayloristico, modello holliwoodiano, open source,
closed source, brevetti, copyright, copyleft, DRM, full
disclosure.
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AgID – Agenzia per l’Italia Digitale
“Con le modifiche all'articolo 52 del CAD, l’Italia si è
dotata di una normativa all’avanguardia relativamente alle
modalità di gestione e accesso ai dati pubblici”.
L’Agenzia predispone:
• L’Agenda nazionale con la strategia di valorizzazione
del patrimonio pubblico.
• Le Linee guida che supportano le amministrazioni nel
processo di valorizzazione del patrimonio informativo
pubblico;
• Il Rapporto sullo stato di avanzamento;
E’ il riferimento per tutti gli open data di tipo alfanumerico.
Fonte: www.agid.gov.it
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RNDT – Repertorio Nazionale Dati Territoriali
“Per i dati territoriali l'articolo 59 del CAD ha istituito
presso AgID il Repertorio nazionale dei dati, catalogo
nazionale che raccoglie i descrittori (cc.dd. metadati)
riguardanti i dati territoriali e i relativi servizi”.
“Per tali dati già sussiste l'obbligo di alimentare il succitato
Repertorio, anche in funzione degli adempimenti di
attuazione della direttiva INSPIRE”.
E’ il riferimento per tutti gli open data di tipo geografico.
Fonte: www.rndt.gov.it
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Lambrusco & Pop Corn
Va evidenziato che le ultime notizie parlano di una decisa
(e per molti versi inspiegabile) marcia indietro che sembra
profilarsi all’orizzonte.
La proposta di nuovo testo del CAD (gennaio 2016)
contiene fra le altre cose l’abrogazione dell’art. 52 comma
1 che “stabiliva, in un'ottica di trasparenza ed economia,
un interesse pubblico sui dati informatici della pubblica
amministrazione, i c.d. “Open Data”.” (da Forum PA, “Tutti
i problemi del nuovo Cad per la Giustizia digitale: la
privacy vince sulla conoscenza”, di Enrico Consolandi,
magistrato, tribunale di Milano).
Tutto questo per dire che, al di là di dichiarazioni che
periodicamente annunciano soluzioni definitive il “come
deve attuarsi la trasparenza” (in Italia) è ancora un tema
irrisolto, c’è chi dice per il semplice fatto che la
trasparenza ha i suoi nemici (vedere qui, da 1h13’ in poi).
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Modelli di Trasparenza
L’accesso su richiesta è la fattispecie introdotta dalla
“rivoluzionaria” L. 241/1990 fondata sui capisaldi
dell’”interesse diretto” e dell’accesso al “dato com’è”.
Oggi sembra una prospettiva inutilmente restrittiva e
burocratica soprattutto confrontata con la visione del
“Decreto Trasparenza” (Dlgs. n. 33/2013) dove si riporta
che per le “informazioni concernenti l'organizzazione e
l'attività delle pubbliche amministrazioni” c’è il “diritto di
chiunque di accedere ai siti direttamente ed
immediatamente, senza autenticazione ed identificazione”.
Anche se come detto, la situazione è fluida.
Open
Government
Accesso su
richiesta
Da chiunque
Da alcuni
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Il linguaggio e
tecnologia della
materia: dati, metadati
e via dicendo
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Il modello DIK(W)
Dati
Sono sequenze di simboli corredati da schemi
interpretativi di base, di carattere generale. (es.
“05734567891” numero di telefono)
Informazioni
Sono sequenze di simboli corredati da schemi
interpretativi complessi o evoluti specifici per uno
scopo particolare. (es. “05734567891” numero di
telefono di Mario Rossi, che ha anche il cellulare
328123456789)
Conoscenza
E’ tutto ciò che è in grado di indirizzare un
comportamento e può derivare sia da elementi
espliciti e formalizzati (informazioni) che da
elementi non formalizzati né esplicitati (taciti).
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Open Data o Open Information?
Quello che in realtà si va ad aprire non sono,
stando a questa terminologia “dati” quanto
piuttosto “informazioni”.
E’ infatti fondamentale che ciò che è disponibile
non siano meri GB di numeri o caratteri dal
significato semantico nullo o incerto quanto
piuttosto informazioni prontamente applicabili.
Dunque un open data deve affiancare allo stream
di dati esposti in un formato aperto e
standardizzato dei metadati adeguatamente
descrittivi dei dati in questione.
A dati e metadati è possibile associare il concetto
di livello di qualità. Un open data deve soddisfare
dei livelli minimi.
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Livelli di qualità per i metadati
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Enti diversi argomenti e qualità diverse
A partire dai concetti di qualità esposti e dai vari ambiti
istituzionali (Agenda Nazionale per la Valorizzazione del
Patrimonio Informativo Pubblico) è stata realizzata una
tabella di open data obbligatori e requisiti minimi per le varie
tipologie di ente. Un piccolo estratto:
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Qualità, Adeguatezza del modello, Utilità
Purchè un dato sia in formato aperto e sia
corredato da un’adeguata metadatazione si può
fare qualunque cosa?
No, i dati hanno una loro utilità che è svincolata
dalla loro qualità. Posso avere un dataset ai livelli
di qualità massimi per dati, metadati,
interoperabilità etc … sulle gomme da masticare
pestate a Milano … ma a chi o cosa potrà mai
servire?
L’utilità dei dati dipende non solo dall’aspetto
semantico ma anche della adeguatezza del
modello di rappresentazione ovvero dalla struttura
dati scelta.
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Fare senza le strutture dati
Edificio
Edificio
Strada
Marciapiede
Area verde
Albero
Risoluzione
GPS
Un caso concreto: dove sta l’albero? Se aree verdi e aree
stradali possono sovrapporsi quant’è il consumo di suolo?
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Un esempio di struttura dati
Struttura dati: insieme dei vincoli (es. integrità) e delle
relazioni (es. padre-figlio) che riguardano un certo dataset.
Area verde
(POLYGON)
Albero
(POINT)
Edificio
(POLYGON)
Strada
(POLYGON)
No Overlaps
1:N
No Overlaps
Esempio semplificato da Decreto 10/11/2011, “Regole tecniche per la
definizione del contenuto del Repertorio nazionale dei dati territoriali,
nonché delle modalità di prima costituzione e di aggiornamento dello
stesso”.
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Gerarchie e federazioni di Open Data
Dovrebbe essere emerso che la costruzione del valore
dagli open data passa necessariamente dal loro
collegamento e dal coordinamento.
Sia perché i processi sono collegati (vedasi disciplina del
procedimento amministrativo) sia perché soggetti diversi si
occupano contemporaneamente degli stessi argomenti a
livelli di dettaglio diversi e che si completano a vicenda.
Un’open data isolato, che agisce con criteri totalmente
autonomi in breve tempo diventerà un open data obsoleto
e inutilizzato.
Inoltre: l’utente potrebbe non sapere a priori né di cosa ha
precisamente bisogno né dove cercarlo: il collegamento
permette di replicare e ampliare la logica dei motori di
ricerca e delle pagine web.
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Open Data & Harvesting
Autorità
Centrale
EUROPA Autorità
Centrale
ITALIA
Autorità
Locale
ITALIA
Autorità
Locale
ITALIA
Utente
Risorsa
Desiderata
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Linked Open Data & Web Semantico
Segue che la metadazione « top » è quella basata su
RDF. Che non è la più human readable ma appunto la più
machine readable…
Il concetto di Linked Data fu originariamente proposto
da Tim Berners-Lee nella sua nota del 2006
sull’architettura del Web.
La connessione fra Linked Data e Semantic web è
piuttosto ovvia: pubblicare e consumare dati machine
readable è il centro per entrambi questi concetti.
In pratica l’idea base del Linked Data è utilizzare
modelli RDF per pubblicare dati strutturati e utilizzare
links RDF per collegare diverse sorgenti dati.
(L. Yu, A developers guide to the semantic web, 2011)
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LOD Istat : alcuni dettagli
Modello Standardizzato ed esplicitato attraverso descrittori
univoci su internet. (ontologie).
Dati descritti in « vocabolari » RDF come collezione di triple
soggetto, predicato, oggetto. Logica tipo tags (lista di attributi)
più flessibile della tradizionale « a campi / tabelle »
Possibilità di interrogazione del sistema attraverso GUI
oppure attraverso query libere in linguaggio SPARQL, simile
a SQL.
Restituzione del set di dati (e del metadato) in formati
standard come CSV, TXT, XML, JSON.
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Il futuro? Forse ….
Va detto che Linked Open Data e Web Semantico sono
argomenti oltre lo stato dell’arte, quantomeno della pratica.
Anche a livello teorico su di essi c’è comunque un certo
dibattito in corso. Esempi di punti problematici o critiche
(corso di Scienze di Internet, Unibo):
• Troppe cose da capire, troppe incertezze su formati,
esprimibilità di concetti, ecc;
• Come generare automaticamente le affermazioni (RDF)?
• Il Pedantic Web: Non sa tutto molto di accademia, e di
tentativi di classificazione del mondo? Non abbiamo già
visto quanto presuntuosi, irrangiungibili e in ultima analisi
futili siano questi tentativi? • In definitiva: siamo sicuri che ne valga la pena?
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Il quotidiano
Alcuni siti che utilizzo per lavoro: dati.istat.it, noi-
italia.istat.it, dati.regione.toscana.it
Un esempio ben fatto e (spero) raggiungibile dal mio
ente: opendata.comune.siena.it. Altro esempio discreto
ma più debole: Provincia di Prato.
Operatività: tramite navigazione o interfaccia GUI arrivare
ad una delle seguenti due cose:
• Accesso a un dato in formato testuale o geografico
aperto. Download ed elaborazione in locale;
• Accesso tramite WMS. Elaborazione in locale tramite
un client in grado di gestire layer WMS (es. QGIS)
Come arrivarci? RDNT – Ricerca – Metadato – LINK (O in
alternativa direttamente dal sito istituzionale dell’ente in
questione).
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Accesso tramite Download
Esempio dei Limiti Amministrativi
http://www.opendatanetwork.it/tag/provincia-prato
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Accesso tramite WMS
Esempio degli Alberi Monumentali
http://dati.provincia.prato.it/geoserver/Provincia_prato/wms?service=wms
• Layer Locale
• Layer Locale
• Layer WMS
• etc…
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Gli open data oggi
(in Italia, diciamo)
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Statistiche RNDT al 30/12/2015
Amministrazioni
Accreditate
Tipologie
Di servizi
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Dataset più richiesti
Fonte: AGID
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Gli open data non sono tutti uguali
Esempi di dimensioni di forte variabilità:
• Peso/Utilità/Quantità dei dati pubblicati
• Livello e modalità di aggiornamento
• Funzionalità e Facilità di Interazione della GUI
• Uniformità e Profondità della rappresentazione
• Sviluppo della componente “Linked”
• ….
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Open Data e produzione di valore
Studio spagnolo del 2012 sul “settore infomediario” (“a set of
companies that create products or services to market them to third
parties based on public sector information”) con diverse
considerazioni interessanti.
• L’utilizzo degli open data è prevalentemente un fatto
locale.
• 93.9% The web is the main channel of access to public
information
• +80% of Infomediary companies are Self-employers/
micro- SMEs
• 330-550 M€ Assessment of the infomediary activity
• 3,600 – 4,400 Informediary sector jobs
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Open Data : tutto pacifico?
E’ un ambito che che si porta dietro alcune contraddizioni
socio-politico-giuridiche ancora non completamente risolte.
Esempi:
• La diffusione dei dati facilita o ostacola il progresso
scientifico o sociale?
• Di base i dati sono pubblici o privati?
• Se anche sono di base pubblici quale tipologie ha senso
rendere non divulgabili e perché.
• I dati prodotti dalla Pubblica Amministrazione devono
tutti, in quanto finanziati con denaro pubblico, ritornare ai
cittadini o no. A quali cittadini e come?
• Dilemma apertura vs sicurezza. Sicurezza di chi e di
cosa?
• Chi ha detto che gli open data debbano riguardare la
sola pubblica amministrazione?
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Riflessioni tecnico-operative
• Gli open data che si stanno dimostrando di maggiore
valore non possono prescindere dalla dimensione
territoriale;
• Un dato che non dà alcun problema ad essere
pubblicato è un dato inutile;
• Un dato che dà troppi problemi di pubblicazione
(economici, privacy, difficoltà eccessive di raccolta e
modellazione) non viene praticamente pubblicato;
• Quanto ha senso applicare sovrastrutture
tecnologiche e normative al banale “download del
CSV”? (WMS, LOD)
• Linked Open Data … quanti degli attuali sono
concretamente funzionanti e utilizzati? Quanti
resteranno per sempre “esempi dimostrativi”?
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Riflessioni economico-gestionali
• In Italia almeno l’Open Data è ancora un argomento
lontano dalla maturità.
• Sono pochi i dataset disponibili (rispetto a tutti i
possibili o ragionevoli), si è attraversata una stagione
di enormi problemi di standardizzazione e funzionalità,
in parte superata.
• Il legislatore ha introdotto l’apertura come obbligo,
peraltro spesso disatteso. Questo ha portato ad una
certa cultura dell’adempimento di cui nessuno sentiva
il bisogno.
• L’impresa è veramente pronta a sfruttare gli open data
? (barriere culturali e infrastrutturali)
• Open data come diritto e/o trasparenza. Fino a quando
conviene spendere?
• ….
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That’s all folks!
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