Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.
Report 2010
Report OCC 2010
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Indice
Premessa ................................................................................................................ 3
1. Obiettivi dell’Osservatorio...................................................................................... 4
2. L’approccio metodologico ...................................................................................... 6
2.1. Le simulazioni sul costo del credito ................................................................... 7
2.1.1 L’impatto sulle famiglie con mutuo ............................................................. 14
2.1.2 Il costo del credito per le famiglie in affitto che acquistano l’abitazione ............ 19
2.2. Il modulo per le proiezioni .............................................................................. 22
2.2.1 Il reddito famigliare .................................................................................. 23
2.2.2 I tassi di interesse .................................................................................... 29
2.2.3 Il mercato immobiliare ............................................................................. 30
3. I risultati delle simulazioni .................................................................................... 32
Riferimenti Bibliografici ......................................................................................... 90
Report OCC 2010
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Premessa
Il presente report descrive i principali risultati dell'Osservatorio sul Costo sul Credito (OCC) promosso dalla Caritas Italiana e dalla Fondazione Culturale Responsabilità Etica
e realizzato in collaborazione con il Centro culturale Francesco Luigi Ferrari. L'OCC vuole
essere un supporto informativo su base regionale, capace di porre sotto osservazione i
principali fenomeni connessi all'impatto del costo del credito sulle condizioni economiche delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito
bancario per l’acquisto dell’abitazione.
Il tema del costo del credito assume una rilevanza particolare nell'attuale contesto
contrassegnato da una profonda crisi economica e finanziaria internazionale, che non ha mancato di trasmettere i suoi effetti negativi sull'economia reale, determinando una
recessione caratterizzata da un'intensità mai sperimentata dal dopoguerra ad oggi. E’
opinione diffusa che l’attuale crisi derivi da un'esagerata esposizione del sistema
finanziario, dal lato degli impieghi, e dalla sottovalutazione del loro livello di rischiosità:
livello che ha generato uno squilibrio tanto elevato da rendere necessaria un’azione consistente da parte dei principali governi nazionali, intervenuti con massicce iniezioni di
liquidità nel sistema bancario, per evitare il fallimento di importanti istituiti di credito.
Le ricadute della crisi sulle imprese e le famiglie sono rilevanti e, oltre che determinare
più bassi livelli di attività e di occupazione, si traducono anche nelle maggiori difficoltà di accesso al credito e nel suo più elevato costo. L’incertezza delle prospettive di ripresa e
di uscita dalla crisi, infatti, alimenta la percezione della rischiosità dei soggetti da parte
degli istituti di credito che, stretti dalla necessità di riequilibrare la loro posizione
patrimoniale, tendono a porre significative restrizioni nella concessione del credito.
Sulla base di queste considerazioni, l'OCC assume una funzione importante, sia come
strumento di conoscenza e interpretazione dell'impatto del costo del credito sulle
condizioni economiche delle famiglie, sia come supporto per il monitoraggio degli effetti
della crisi in atto. A tal fine l'OCC incorpora un modello, in base al quale si analizza
l’impatto del costo del credito sulle condizioni economiche a livello regionale, tenendo altresì in considerazione l'evoluzione delle principali variabili del contesto
macroeconomico, collegate al costo del credito. La dimensione regionale costituisce un
compromesso accettabile tra la disponibilità delle basi informative necessarie ad
analizzare i processi più rilevanti, e l’esigenza di cogliere le differenziazioni e le specificità territoriali.
Un ulteriore elemento che caratterizza l'OCC è la possibilità di effettuare delle analisi di
impatto sulla base di specifiche ipotesi di lavoro, che prendono in considerazione
l’evoluzione di determinate variabili. Tale approccio consente un'esplorazione ed una riflessione su quello che potrebbe accadere nel futuro, sulla base di specifiche ipotesi
formulate sui comportamenti e le scelte degli operatori economici. Con tale strumento è
inoltre possibile predisporre scenari secondo un approccio aperto, in base al quale si
propongono tesi e/o chiavi di lettura, che riflettono l'evoluzione futura dei problemi e dei fenomeni, introducendo elementi di differenziazione e/o di rottura nel comportamento
degli attori.
Il presente report è suddiviso in tre paragrafi. Nel primo paragrafo si descrivono gli
obiettivi principali dell’Osservatorio, nel secondo si descrive l’approccio metodologico
utilizzato, con particolare riferimento alle informazioni statistiche e alla metodologia utilizzata, nel terzo si illustrano i principali risultati ottenuti.
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1. Obiettivi dell’Osservatorio
L'OCC si concentra sull'analisi dell'impatto del costo del credito sulle condizioni economiche delle famiglie in relazione all'acquisto dell'abitazione principale. Il tema
dell’abitazione, infatti, presenta importanti ricadute socio-economiche sui processi di
inserimento e integrazione sociale e in più trova un significativo spazio nell’analisi
economica specializzata, nell'ambito della quale si approfondiscono i meccanismi di funzionamento del mercato immobiliare, e in particolare il funzionamento dei processi
che condizionano le scelte di investimento delle famiglie e il ruolo del sistema bancario.
Non meno importante, anche se non viene affrontato in questa sede, risulta essere il
tema del costo del credito al consumo, strumento che consente alle famiglie di ricorrere all'indebitamento bancario per finanziare l’acquisto di beni durevoli, quali
elettrodomestici, automobili, mobili per la casa, etc e che negli ultimi anni ha visto una
notevole espansione.
Il punto di partenza per la costruzione del modello è costituito da un'ipotesi che fa
riferimento a un caso concreto, in base al quale si costruisce successivamente una simulazione. Si considera una famiglia con determinate caratteristiche, che decide di
acquistare un'abitazione ricorrendo a un finanziamento bancario, che prevede un piano
di rimborso lungo un orizzonte temporale definito.
Considerando alcune variabili rilevanti sulla situazione economica famigliare, in particolare il reddito percepito dai componenti della famiglia, il prezzo dell'abitazione
che si intende acquistare, il livello dei tassi di interesse sui mutui e la durata del
finanziamento, è possibile calcolare l'ammontare della rata del finanziamento da
rimborsare1 periodicamente. L'incidenza della rata sul reddito famigliare consente di quantificare il peso dell'indebitamento che deve sostenere la famiglia e costituisce un
indicatore ampiamente utilizzato per valutare la sostenibilità del debito rispetto alle
condizioni economiche della famiglia. La rata di rimborso periodica è composta da due
parti: la prima è legata al rimborso del capitale, la seconda è legata agli interessi da
restituire periodicamente e quantifica il costo del finanziamento.
Una volta chiarito il punto di partenza è necessario considerare, nei limiti del possibile,
tutti gli elementi di specificità, che consentono di contestualizzare la simulazione,
accrescendone il grado di realismo. Vediamo nel dettaglio i principali elementi da tenere
in considerazione.
In primo luogo occorre considerare la tipologia del finanziamento bancario. Esso è
proposto nella maggior sotto forma di due modalità: il finanziamento a tasso fisso con
una rata di rimborso costante nel tempo, oppure il finanziamento a tasso variabile, dove
la rata di rimborso si modifica sulla base di uno o più parametri collegati a un tasso di riferimento generale (es. euribor). Oltre alle due modalità più diffuse occorre segnalare
la più ampia articolazione di strumenti di finanziamento che le imprese bancarie hanno
sviluppato negli ultimi anni: prestiti che prevedono un piano di rimborso che si può
modificare a seconda dei mutamenti delle condizioni di mercato (ad esempio il tasso variabile che si trasforma in tasso fisso nel caso che superi un certo tetto), o un piano di
rimborso con durata variabile con la possibilità di allungare il periodo nel caso che
aumenti la rata da pagare per effetto di un rialzo dei tassi.
1 Nel caso del rimborso basato sull'ammortamento francese, la metodologia adottata nella maggior parte dei mutui, essendo la rata costante nel corso del tempo, la quota legata agli interessi è più elevata nella rata iniziale e cala progressivamente nelle rate successive nelle quali aumenta la parte relativa al rimborso del capitale. Gli interessi diminuiscono poiché si riferiscono ad un capitale residuo via via più basso. Il rimborso basato sull'ammortamento francese è preso come metodologia di riferimento negli esempi presentati, anche se sono disponibili varie soluzioni di rimborso (es. tasso variabile, mutuo dinamico. Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare le risorse http://www.mutuissimo.it, oppure http://www.mutuionline.it).
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Secondariamente è necessario considerare la durata del finanziamento, la quale dipende
essenzialmente dalla scelta individuale e dalla propensione ad accettare un
allungamento del tempo di rimborso, mantenendo un ingente impegno finanziario negli
anni a venire, ma con una rata di rimborso più bassa. Anche in questo caso l’offerta alla
clientela si è ampliata e prevede tipologie di finanziamenti con durate pari o superiori ai trent’anni, che comportano in ogni caso un notevole esborso di interessi per effetto della
durata più lunga dell’operazione.
Il finanziamento bancario preso in esame, come è stato detto, riguarda l’acquisto di
un’abitazione. E’ necessario formulare un’ipotesi sul prezzo dell’abitazione che viene acquistata, dal quale si determina l’ammontare del finanziamento bancario da
richiedere. Occorre innanzitutto considerare che il finanziamento bancario solitamente
copre soltanto una parte del valore dell’immobile (loan to value), anche se negli ultimi
anni l’offerta di strumenti di finanziamento comprende anche soluzioni che coprono per intero il valore dell’immobile. Il prezzo dell’abitazione dipende inoltre da una molteplicità
di fattori, legati al funzionamento e all’equilibrio del mercato immobiliare, rispetto al
quale è necessario ricordare fin da ora un elemento cruciale. Si tratta della duplice veste
che può assumere l’acquisto dell’abitazione, la quale rappresenta per la maggior parte
delle famiglie il bene capitale da cui trarre il servizio abitativo e per altre, invece, una forma di investimento alternativa ad altri investimenti finanziari. Per questo motivo la
formazione del prezzo sul mercato immobiliare è un processo complesso influenzato da
molteplici fattori esterni, sia di tipo socio economico (es. flussi migratori, formazione
nuove famiglie…) che da elementi specifici legati alle caratteristiche dell’abitazione (superficie, anzianità, numero stanze, qualità costruttiva,…) e alla localizzazione
territoriale. Questo ultimo elemento poi assume una notevole importanza, poiché la
localizzazione influenza l’accessibilità da parte della famiglia a particolari servizi e facilità
presenti sul territorio.
Il reddito famigliare costituisce il quarto elemento fondamentale della simulazione. Esso
rappresenta un buon indicatore delle condizioni economiche delle famiglie e, in quanto
tale, incide in maniera significativa sia sulle scelte connesse all’eventuale acquisto
dell’abitazione sia sulle decisioni di ricorrere al finanziamento bancario. Anche in questo caso occorre considerare che tali scelte, a causa dell’ingente impegno finanziario che
comportano, sono formulate non solo in base alle entrate monetarie di cui gode la
famiglia, ma anche in base alla disponibilità di ricchezza finanziaria e reale, a sua volta
legata ai trasferimenti tra le generazioni (eredità, lasciti). Inoltre il reddito famigliare
non è un’entità statica, poiché esso può aumentare o diminuire, sulla base di accadimenti, legati al ciclo di vita dei componenti famigliari, che a loro volta dipendono
da cause esterne. La caduta del reddito famigliare in corrispondenza di un periodo di
cassa integrazione, o di una fase di astensione facoltativa per maternità, sono casi
esemplificativi tutt’altro che rari, che riflettono l’effetto recessivo nel ciclo economico o l’effetto delle scelte di vita delle persone. Allo stesso modo, le progressioni di carriera in
determinate fasi dell’età lavorativa, così come l’entrata nel mondo del lavoro dei giovani
adulti ancora presenti in famiglia comporta delle variazioni nell’ammontare del reddito
famigliare, che in linea generale seguono l’evoluzione professionale dei singoli percettori, compresa l’ultima fase del ciclo di vita coperta dalle pensioni di anzianità o di
vecchiaia.
Sulla base di queste considerazioni, si può affermare che predisporre una simulazione
sul costo del credito e sull’impatto, che esso genera sulle condizioni economiche delle
famiglie, è un’operazione tutt’altro che semplice. In tale operazione entrano in gioco innumerevoli fattori in parte legati alle condizioni del contesto economico e in parte
legati alle vicende ed alle caratteristiche delle persone. Le caratteristiche individuali e
della famiglia, infatti, sono importanti, insieme al livello del reddito e della ricchezza
reale e finanziaria, per definire la domanda di servizi abitativi e orientare la scelta di acquistare un’abitazione come alternativa all’affitto e nell’influenzare il ricorso al credito
bancario.
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L’introduzione della variabile regionale, dovuta alla necessità di modulare l’osservatorio
su una scala geografica sufficientemente dettagliata, richiede poi di contestualizzare la
simulazione rispetto alle specificità regionali.
Le regioni presentano un significativo divario nel grado di sviluppo economico, misurato
attraverso il prodotto interno lordo (PIL) per abitante e, anche se in misura minore, nel potere di acquisto degli individui e delle famiglie, misurato dal reddito disponibile per
abitante che si determina sulla base dei vari effetti redistribuzione indotti dalle politiche
fiscali e più in generale dal sistema del welfare. Non sono da trascurare inoltre le
specificità regionali nel funzionamento del sistema bancario, legate soprattutto alla struttura dell’offerta e al livello di concorrenza che possono tradursi in differenti livelli
dei tassi di interesse attivi sui finanziamenti, specificità che, andando a combinarsi con
le altre determinanti, richiederebbero di gestire una notevole complessità.
Per quanto riguarda i prezzi delle abitazioni il problema si complica ulteriormente in quanto i valori di riferimento regionali presentano un elevato grado di genericità e non
sono sufficienti a cogliere le specificità e peculiarità territoriali nell’interazione tra la
domanda e l’offerta di abitazioni, le quali si sovrappongono con i fattori legati alle
specificità del territorio (aree urbane vs. periferia).
Considerando la peculiarità e le finalità dell’osservatorio è necessario delimitare il perimetro dell’analisi concentrando l’attenzione sui principali fenomeni di interesse e
formulare le ipotesi di lavoro più idonee e funzionali agli obiettivi dichiarati. Il prossimo
paragrafo descrive nel dettaglio il modello di analisi e le informazioni impiegate per la
sua costruzione.
2. L’approccio metodologico
Tenendo conto delle finalità dell’osservatorio sul costo del credito, in particolare della
necessità di identificare le situazioni di disagio e di vulnerabilità economica tra le
famiglie, utilizzando simulazioni rappresentative del contesto reale, è stato costruito un
modello di analisi articolato su due moduli:
Nel primo modulo si predispongono, su dati individuali, le simulazioni descritte in precedenza (es. acquisto di un’abitazione con finanziamento bancario), nell’ottica
di analizzare, a seconda delle tipologie di individui e delle famiglie, l’impatto del
costo del credito e di quantificare il peso dell’indebitamento in rapporto al livello
del reddito famigliare e alle condizioni economiche. Le informazioni utilizzate fanno riferimento all’anno 2007.
Nel secondo modulo si proiettano per gli anni 2010 e 2011 i risultati ottenuti
dalle simulazioni basate sui dati individuali che fanno riferimento all’anno 2007.
I due moduli differiscono profondamente per le finalità dell’analisi che viene proposta. Nel primo caso i dati riferiti agli individui e alle famiglie consentono di costruire delle
simulazioni rappresentative di casi di vita, rispetto ai quali si analizza l’impatto del costo
del credito in base al livello del reddito, alla composizione famigliare, all’età del
capofamiglia, etc.
Nel secondo modulo si ottengono delle proiezioni secondo scenari che incorporano la
recente evoluzione delle principali variabili economiche legate al costo del credito per le
famiglie. In questo modo le proiezioni, più che un tentativo di ottenere previsioni riferite
ad un quadro generale, forniscono elementi per quantificare le ricadute dei processi che
hanno contrassegnato gli ultimi anni, in particolare la crisi economica che ha indotto anche nel nostro paese una caduta del PIL nel 2009, di intensità mai sperimentata dal
secondo dopoguerra e un forte calo dell’occupazione, arginato solo in parte da un
massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.
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Tale approccio consente in linea generale di superare il problema del ritardo temporale
con cui avviene l’aggiornamento delle indagini basate sui microdati, le quali tuttavia
hanno l’innegabile vantaggio dovuto alla ricchezza del loro dettaglio informativo che
giustifica il loro impiego in certi ambiti di analisi come avviene nel nostro caso.
2.1. Le simulazioni sul costo del credito
L’obiettivo è di analizzare l’impatto del costo del credito, considerando le diverse
tipologie di individui e di famiglie. Per raggiungere questo scopo è necessario disporre di
una base dati idonea, che contenga informazioni puntuali (microdati) riferite alle
famiglie ed agli individui, capace di fornire indicazioni sulle loro condizioni socio-
economiche, sull’eventuale presenza di indebitamento, sulle condizioni abitative. Questo tipo di informazioni, che si è diffuso soprattutto con la disponibilità di indagini volte a
indagare la distribuzione famigliare dei redditi e a cogliere i fenomeni di povertà e di
disagio socio economico, è ormai consolidato anche per l’Italia. A questo proposito si
segnalano due fonti principali:
1. L’indagine dei Bilanci delle Famiglie, curata dalla Banca d’Italia, che fornisce per
circa 8 mila famiglie e oltre 20 mila individui informazioni sul reddito e sulla
ricchezza finanziaria delle famiglie. Si tratta di uno strumento ormai consolidato
che viene aggiornato ogni due anni. Essa è statisticamente rappresentativa a livello di grandi ripartizioni geografiche (Nord, Centro e Sud).
2. L’indagine ISTAT Eu-Silc, che fa parte di un più ampio progetto promosso
dall'Unione Europea (Regolamento n° 1177/2003), in base al quale ciascun
paese membro conduce annualmente un'indagine sulla povertà e il disagio
sociale. La versione italiana dell'indagine, disponibile a partire dal 2004, è rappresentativa a livello di nuts2 (Regioni, Provincia di Trento e Provincia
Autonoma di Bolzano).
Le due fonti hanno finalità diverse: l’indagine di Banca d’Italia cura in modo particolare
la rilevazione di variabili individuali e famigliari connesse alla ricchezza finanziaria e più in generale all’utilizzazione di strumenti di risparmio e di investimento finanziario;
l’indagine ISTAT, invece, rileva informazioni qualitative e quantitative inerenti le
condizioni di disagio economico abitativo. Considerando le specificità delle due indagini e
la necessità di disporre di informazioni rappresentative a livello delle regioni, si è optato per l’indagine ISTAT, giunta alla quinta edizione. L’edizione 2010, l’ultima disponibile al
momento della realizzazione dello studio, riporta informazioni puntuali per oltre 20 mila
famiglie che comprendono a loro volta più di 44 mila individui (cfr. Tavola 1-2). Le
informazioni riferite alle condizioni di disagio socio-economico si riferiscono all’anno 2008, mentre le informazioni economiche e monetarie che consentono di ricostruire la
composizione del reddito famigliare fanno riferimento al 20072.
2 L’indagine si articola in 4 archivi, 2 dei quali contengono le informazioni sulle famiglie, altri due sugli individui. La nostra analisi impiega gli archivi sulle famiglie, integrati con alcune informazioni relative al capofamiglia (la persona di riferimento dell’indagine all’interno della famiglia).
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Tavola 1: La numerosità campionaria e la composizione % delle tipologie famigliari dell’indagine ISTAT Eu-Silc
Famiglie con mutuo In affitto Totale
N. Incidenza
% sul totale
N. Incidenza
% sul totale
N. Incidenza
% sul totale
Numero componenti
1 componenti 446 15,7 1.078 32,2 5.515 26,4
2 componenti 610 21,5 892 26,6 5.900 28,2
3 componenti 802 28,3 666 19,9 4.575 21,9
4 componenti 755 26,7 479 14,3 3.661 17,5
5 o più componenti 220 7,8 235 7,0 1.277 6,1
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 446 15,7 1.078 32,2 5.514 26,3
Famiglie con adulti senza figli 862 30,4 1.098 32,8 8.495 40,6
Monogenitore con 1 o più figli 90 3,2 170 5,1 613 2,9
Coppia con 1 figlio 552 19,5 383 11,4 2.237 10,7
Coppia con 2 figli 581 20,5 300 9,0 2.257 10,8
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico 302 10,7 321 9,6 1.812 8,7
Età capofamiglia
Minore di 34 531 18,7 553 16,5 2.014 9,6
35-44 1.044 36,9 738 22,0 3.769 18,0
45-54 673 23,8 677 20,2 3.987 19,1
55 e più 585 20,6 1.382 41,3 11.158 53,3
Titolo di studio capofamiglia
Licenza elementare 258 9,1 1.027 30,7 6.532 31,2
Licenza media inferiore 1.018 35,9 1.324 39,5 6.827 32,6
Diploma secondario 1.129 39,9 772 23,0 5.527 26,4
Laurea 428 15,1 227 6,8 2.042 9,8
Condizione socio-professionale
Lavoratore dipendente 1.692 59,7 1.459 43,6 7.235 34,6
Lavoratore autonomo 583 20,6 386 11,5 3.009 14,4
In cerca di occupazione 52 1,8 182 5,4 551 2,6
Ritirato dal lavoro 357 12,6 815 24,3 7.377 35,2
Altre condizioni 149 5,3 508 15,2 2.756 13,2
Totale famiglie 2.833 100,0 3.350 100,0 20.928 100,0
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
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Tavola 2: La numerosità campionaria e la composizione % delle famiglie per
regione e ripartizione dell’indagine ISTAT Eu-Silc Famiglie con mutuo In affitto Totale
N. Incidenza
% sul totale N.
Incidenza % sul totale
N. Incidenza
% sul totale
Regioni
Piemonte Valle d'Aosta 255 9,0 330 9,9 1.745 8,3
Lombardia 396 14,0 378 11,3 2.274 10,9
Trentino Alto Adige 128 4,5 158 4,7 819 3,9
Veneto 282 10,0 210 6,3 1.575 7,5
Friuli Venezia Giulia 145 5,1 133 4,0 903 4,3
Liguria 96 3,4 236 7,0 985 4,7
Emilia Romagna 235 8,3 260 7,8 1.581 7,6
Toscana 242 8,5 213 6,4 1.495 7,1
Umbria Marche 332 11,7 223 6,7 1.976 9,4
Lazio 217 7,7 229 6,8 1.573 7,5
Abruzzo Molise 93 3,3 80 2,4 880 4,2
Campania 69 2,4 325 9,7 1.286 6,1
Puglia 78 2,8 199 5,9 1.044 5,0
Basilicata Calabria 82 2,9 157 4,7 1.105 5,3
Sicilia 111 3,9 165 4,9 1.136 5,4
Sardegna 72 2,5 54 1,6 551 2,6
Ripartizioni geografiche
Nord Ovest 747 26,4 944 28,2 5.004 23,9
Nord Est 790 27,9 761 22,7 4.878 23,3
Centro 791 27,9 665 19,9 5.044 24,1
Sud 505 17,8 980 29,3 6.002 28,7
Totale Famiglie 2.833 100,0 3.350 100,0 20.928 100,0
Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
L’indagine ISTAT Eu-Silc non rileva informazioni puntuali sulla ricchezza finanziaria delle
famiglie, con un dettaglio simile all’indagine di Banca d’Italia, poiché essa è mirata soprattutto a monitorare i fenomeni legati alla vulnerabilità economica ed al disagio
sociale, in coerenza con le linee guida del regolamento Eurostat. Tuttavia essa mette a
disposizione dei ricercatori alcune informazioni funzionali alla predisposizione di
simulazioni sul costo del credito. In particolare le informazioni riguardano:
1. La struttura dei redditi famigliari. L’indagine rileva il reddito famigliare (al netto e
al lordo degli affitti figurativi3) che a sua volta può essere disaggregato in
molteplici componenti. E’ possibile infatti considerare le entrate riferite al singolo
componente della famiglia (redditi da lavoro dipendente, redditi da lavoro autonomo, pensioni) così come le entrate registrate su base famigliare (redditi
da capitale, trasferimenti netti da altre famiglie). In base a tali informazioni è
3 L’affitto figurativo è la parte di reddito che deve essere imputato a coloro che occupano l’abitazione di cui sono proprietari ed equivale a quello che tali famiglie sosterrebbero se andassero in affitto, considerando i prezzi sul mercato immobiliare ed un’abitazione comparabile a quella in cui vivono. Al fine di rendere comparabili le stime del reddito si calcola l’affitto figurativo anche per le famiglie affittuarie che pagano un affitto agevolato, imputando a queste famiglie la differenza fra il prezzo di mercato e l’affitto pagato. Questo equivale a ipotizzare che la famiglia stia producendo e, al contempo, consumando un flusso di servizi abitativi senza passare per il mercato, come se affittasse a se stessa l’abitazione. In termini operativi, l’affitto figurativo è stimato tramite modello econometrico utilizzando le caratteristiche dell’abitazione e gli affitti realmente pagati sul mercato immobiliare per abitazioni simili
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possibile ricostruire non solo la distribuzione del reddito per le regioni, ma
evidenziare anche il peso delle singole componenti.
2. Le condizioni abitative delle famiglie. L’indagine rileva il titolo di godimento
dell’abitazione, le caratteristiche dell’abitazione, la superficie, il numero di
stanze, la presenza di servizi, quali l’impianto di riscaldamento autonomo, l’impianto di condizionamento, il numero di servizi igienici, etc. Tali variabili
evidenziano l’esistenza o meno di elementi di disagio abitativo.
3. L’entità dell’indebitamento per l’acquisto dell’abitazione. Per le famiglie
proprietarie dell’abitazione viene rilevata la presenza di un mutuo, l’anno in cui è stato acceso, la durata del finanziamento, l’entità della rata su base annuale,
compresa la parte degli interessi ed il tasso di interesse applicato L’ultima
versione dell’indagine introduce un’ulteriore informazione rispetto al passato
poiché riportando se la tipologia del finanziamento in essere è a tasso fisso o a tasso variabile.
4. Le caratteristiche individuali e famigliari. L’indagine rileva per ciascun
componente della famiglia il sesso, l’anno di nascita, il titolo di studio conseguito,
la condizione professionale, il settore di attività economica. Per quanto riguarda
la singola famiglia si segnala l’indicazione della tipologia famigliare (esempio la famiglia unipersonali, la famiglia composta da una coppia con un certo numero di
figli…).
5. L’indagine, infine, rileva molteplici informazioni qualitative che riguardano il
disagio socio-economico e abitativo (es. difficoltà di sostenere una spesa improvvisa, ritardi nei pagamenti, difficoltà nell’arrivare alla fine del mese …).
Le informazioni sopradescritte, se opportunamente combinate con ipotesi di lavoro
specifiche, consentono di costruire simulazioni sul costo del credito i cui risultati possono
essere analizzati secondo vari incroci di variabili, riferiti alle caratteristiche sociali e demografiche degli individui ed al capofamiglia. Le simulazioni proposte hanno per
oggetto due sottoinsiemi di famiglie: le famiglie che pagano la rata di un mutuo per
l’acquisto di un’abitazione e le famiglie in affitto. Il secondo caso è importante per
predisporre un’analisi dell’accessibilità al bene abitazione attraverso il ricorso al credito bancario. Nella Tavola 3 si riporta la distribuzione del reddito famigliare sia per il totale
complessivo delle famiglie che per le due tipologie di famiglie analizzate nelle
simulazioni. Le tavole riportano per le definizioni di reddito famigliare (al netto e al lordo
degli affitti figurativi) la media e la mediana per le categorie di famigliari e le aree
territoriali prese in considerazione nelle analisi. Un primo elemento da sottolineare già in questa fase esplorativa delle informazioni riguarda il divario tra le famiglie con il mutuo
e le famiglie in affitto in termini di livello di reddito e condizione economica.
Tavola 3: La distribuzione del reddito famigliare (inclusi ed esclusi i fitti
figurativi) per la totalità delle famiglie, per le famiglie in affitto e le famiglie che hanno pagato un mutuo
Al lordo degli affitti figurativi Al netto degli affitti figurativi
Decili Totale
famiglie Famiglie
con mutuo Famiglie in
affitto Totale
famiglie Famiglie
con mutuo Famiglie in
affitto
10% 13.597 20.722 9.278 9.561 17.495 8.247
20% 18.304 26.126 12.786 13.803 22.411 11.993
30% 22.267 30.780 15.453 17.528 26.762 14.461
40% 26.370 34.874 18.290 21.014 31.018 17.350
Mediana 30.942 39.287 20.924 25.224 35.152 19.720
60% 36.076 43.751 24.123 30.265 39.227 23.051
70% 42.192 49.265 28.809 36.034 44.206 27.561
80% 50.360 56.543 34.486 43.511 50.800 33.354
90% 63.688 68.990 43.064 55.934 63.488 41.690
Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
11
Figura 1. La relazione tra il reddito famigliare e l'età del capofamiglia
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
< 29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 > 65
classe d'età
mig
liaia
di e
uro
Totale
Con mutuo
In aff itto
Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
12
Tavola 4: Il confronto basato sulla media e mediana del reddito famigliare (al
netto degli affitti figurativi) tra il totale famiglie, le famiglie con mutuo e le
famiglie in affitto nelle tipologie famigliari Famiglie con mutuo In affitto Totale
Media Mediana Media Mediana Media Mediana
Numero componenti
1 componenti 24.893 21.816 15.799 14.003 16.318 13.882
2 componenti 36.206 33.256 23.530 20.602 28.285 23.958
3 componenti 39.497 36.865 27.127 26.408 36.547 34.399
4 componenti 42.493 39.532 29.743 27.344 40.058 36.807
5 o più comp. 50.043 44.690 30.923 29.113 43.436 39.711
Tipologia famigliare
Famiglie uni personali 24.893 21.816 15.799 14.003 16.321 13.883
Famiglie con adulti senza figli 40.357 36.928 27.477 23.703 34.177 29.413
Monogenitore con 1 o più figli 22.997 21.750 15.406 15.732 19.418 18.447
Coppia con 1 figlio 39.076 35.979 25.486 24.550 34.117 32.715
Coppia con 2 figli 40.739 38.471 28.202 25.232 36.474 33.416 Coppia con tre figli e altre fam.
con figli a carico 48.124 43.608 30.451 29.250 41.694 38.621
Età capofamiglia
Minore di 34 31.805 31.483 21.284 18.589 24.421 22.509
35-44 36.929 35.280 23.141 20.796 30.763 28.435
45-54 41.947 38.233 27.257 24.000 34.922 32.332
55 e più 40.415 36.592 21.205 18.011 27.719 22.147
Titolo di studio capofamiglia
Licenza elementare 31.842 29.309 18.062 15.685 21.094 17.466
Licenza media inferiore 34.117 33.176 22.713 20.147 28.336 26.022
Diploma secondario 37.686 35.889 26.620 22.575 33.906 30.885
Laurea 48.206 43.180 32.339 28.339 45.390 40.543
Condizione socio-professionale
Lavoratore dipendente 38.083 35.712 24.763 22.484 33.069 30.767
Lavoratore autonomo 39.552 38.042 29.715 23.311 38.332 33.635
In cerca di occupazione 20.557 19.882 17.401 13.421 16.585 13.828
Ritirato dal lavoro 37.203 32.916 21.658 18.570 26.408 21.933
Altre condizioni 30.366 27.438 15.348 13.420 19.009 14.746
Totale Famiglie 37.523 35.152 22.867 19.720 29.243 25.224
Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
13
Tavola 5: Il confronto basato sulla media e mediana del reddito famigliare (al netto degli affitti figurativi) tra il totale famiglie, le famiglie con mutuo e le
famiglie in affitto nelle aree territoriali Famiglie con mutuo In affitto Totale
Media Mediana Media Mediana Media Mediana
Regioni
Piemonte Valle d'Aosta 40.583 35.704 23.712 18.789 30.402 25.224
Lombardia 37.423 35.142 24.115 20.274 32.549 28.542
Trentino Alto Adige 39.830 39.746 27.251 26.615 33.600 31.433
Veneto 39.194 36.133 22.919 22.200 30.993 28.321
Friuli Venezia Giulia 37.654 36.072 23.351 20.116 29.681 27.054
Liguria 31.278 31.496 22.512 19.667 27.143 23.145
Emilia Romagna 38.942 36.701 25.788 21.800 32.800 28.877
Toscana 41.284 38.467 25.338 20.809 31.872 29.036
Umbria Marche 37.956 35.230 21.616 19.900 30.549 27.872
Lazio 39.054 32.677 24.925 21.345 31.368 25.375
Abruzzo Molise 36.870 32.916 18.843 19.747 27.198 23.856
Campania 29.202 25.241 20.507 18.636 24.512 20.650
Puglia 35.527 31.562 21.486 17.869 25.398 21.556
Basilicata Calabria 33.512 30.991 17.713 16.762 23.371 19.869
Sicilia 32.478 25.924 18.818 16.669 22.530 18.813
Sardegna 32.728 32.981 20.549 19.373 27.301 25.069
Ripartizioni geografiche
Nord Ovest 37.726 34.801 23.763 19.637 31.323 26.323
Nord Est 38.996 37.008 24.674 22.618 31.780 28.744
Centro 39.556 35.720 24.483 20.409 31.364 27.414
Sud 33.030 29.535 20.023 17.800 24.506 21.105
Totale Famiglie 37.523 35.152 22.867 19.720 29.243 25.224
Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Le difficoltà economiche connesse all’incapacità di sostenere il costo del credito possono
essere accentuate dall’effetto e dall’interazione con altre spese rilevanti nel condizionare
la qualità della vita delle persone, tra queste rientrano senz’altro le spese per la
gestione dell'abitazione (riscaldamento, luce, telefono, acqua, spese condominiali), rilevanti nell'influenzare la vulnerabilità economica e nel determinare un aggravio nelle
singole situazioni famigliari. Anche per questo, ciascuna simulazione presentata nel
seguito, verrà integrata di alcuni indicatori connessi alle spese per l’abitazione. Si tenga
conto che l’indagine Eu-silc riporta una variabile di spesa complessiva che comprende
per tutte le famiglie le spese per il riscaldamento, energia, ed acqua e altre voci. A queste voci si aggiunge l’importo della rata per le famiglie con mutuo e l’importo del
canone di locazione per le famiglie in affitto. Nelle simulazioni si considera la spesa per
l’abitazione al netto della rata e dell’affitto.
2.1.1 L’impatto sulle famiglie con mutuo
La prima simulazione viene costruita sulle famiglie che nel 2007 hanno pagato un rata
del mutuo per l’acquisto dell’abitazione. Le variabili dell’indagine utilizzate sono le
seguenti:
1. L’importo della rata pagata e l’ammontare del finanziamento.
2. L’importo degli interessi e la tipologia di finanziamento applicato (tasso fisso tasso variabile).
3. Il reddito famigliare al netto degli affitti figurativi.
Report OCC 2010
14
In primo luogo è opportuno proporre alcuni grafici che descrivono la tipologia di
finanziamenti bancari in essere sottoscritti per l’acquisto di un’abitazione, da parte delle
famiglie rilevate dall’indagine ISTAT Eu-Silc. L’indagine, in particolare prende in
considerazione, operazioni sottoscritte in momenti diversi, che pertanto presentano
differenti parametri in ordine all’origine temporale (anno di inizio), alla durata dei finanziamenti ed al livello di tassi di interesse. La maggior parte dei mutui sono partite
dopo il 2000 e la durata dei finanziamenti si concentra tra i 15 ed i 20 anni, anche vi
sono alcuni casi di durate più lunghe, superiori ai 25 e 30 anni.
La Figura 2 conferma la relazione positiva tra l’importo medio dei finanziamenti e l’anno di inizio e la durata del mutuo. Nel primo caso si nota l’effetto del ciclo del mercato
immobiliare che vede un progressivo incremento dei valori delle abitazioni, soprattutto
nella parte finale degli anni’90 e nella 1° parte degli anni 2000, il cui acquisto è stato
finanziato con il credito bancario; nel secondo caso si nota un finanziamento bancariopiù elevato richiede un rimborso spalmato su un numero più elevato di anni.
La Figura 3 è rilevante per osservare come si sono modificati nel tempo i tassi di
interesse sui mutui, distinguendo tra le operazioni a tasso fisso e le operazioni a tasso
variabile. La tavola 6 riporta indicatori ancora più dettagliati, inerenti la la media
dell’importo del finanziamento, del tasso di interesse e della durata per le categorie famigliari.
Figura 2. La distribuzione di frequenza dei mutui per durata del finanziamento
e anno di accensione
Durata del mutuo
Fre
qu
en
za a
sso
luta
0 10 20 30 40
02
00
40
06
00
80
0
Anno del mutuo
Fre
qu
en
za a
sso
luta
1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005
01
00
20
03
00
40
05
00
60
0
Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
15
Figura 3. L’importo medio del finanziamento per l’anno di inizio dell’operazione
e la durata dell’operazione
Anno di inizio
mig
lia
ia d
i e
uro
60
70
80
90
100
70-85 90-95 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07
Durata
mig
lia
ia d
i e
uro
40
60
80
100
120
140
0-5 5-10 10-15 15-20 20-25 25-30 30-35 oltre 35
Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Figura 4. Il livello medio dei tassi di interesse per anno di accensione del
mutuo
anno
%
4.0
4.5
5.0
5.5
6.0
6.5
70-85 90-95 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07
FissoVariabile
Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
16
Tavola 6: Le statistiche sui mutui dell’indagine ISTAT Eu-Silc per categorie
famigliari (valori medi)
Legenda Importo
finanziamento
Tasso di interesse
Durata
Numero componenti
1 comp. 76.181 5,7 18
2 comp. 82.520 6,0 17
3 comp. 84.161 5,8 17
4 comp. 85.615 5,9 17
5 o più comp. 96.942 5,8 17
Tipologia famigliare
Famiglie uni personali 76.181 5,7 18
Famiglie con adulti senza figli 79.928 6,0 17
Monogenitore con 1 o più figli 73.460 6,5 16
Coppia con 1 figlio 87.597 5,6 18
Coppia con 2 figli 89.263 5,8 17
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico 92.703 5,9 17
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 95.485 5,7 20
35-44 87.770 5,8 18
45-54 82.919 5,9 16
55 e più 67.964 6,0 15
Titolo di studio capofamiglia
Licenza elementare 65.395 6,3 16
Licenza media inferiore 79.696 5,9 17
Diploma secondario 86.252 5,7 18
Laurea 98.867 5,7 17
Condizione socio professionale
Lavoratore dipendente 83.837 5,7 18
Lavoratore autonomo 100.414 5,9 16
In cerca di occupazione 70.508 6,3 16
Ritirato dal lavoro 61.473 6,1 15
Altre condizioni 78.310 6,2 17
Totale Famiglie 83.959 5,8 17
Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
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Tavola 7: Le statistiche sui mutui dell’indagine ISTAT Eu-Silc per aree
territoriali
Legenda Importo
finanziamento Tasso
di interesse Durata
Regioni
Piemonte Valle d'Aosta 80.111 5,40 19
Lombardia 94.678 5,65 18
Trentino Alto Adige 101.887 5,56 16
Veneto 92.699 6,03 17
Friuli Venezia Giulia 78.346 6,00 17
Liguria 81.619 5,47 17
Emilia Romagna 103.163 6,07 18
Toscana 87.504 5,94 17
Umbria Marche 78.273 6,08 16
Lazio 86.350 6,03 18
Abruzzo Molise 69.634 6,11 15
Campania 61.559 5,36 14
Puglia 72.056 5,50 16
Basilicata Calabria 49.979 6,14 14
Sicilia 55.250 5,95 16
Sardegna 71.181 5,43 18
Ripartizioni geografiche
Nord Ovest 87.926 5,54 18
Nord Est 94.520 5,96 17
Centro 83.377 6,02 17
Sud 62.716 5,79 15
Totale Famiglie 83.959 5,83 17
Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Dopo la rassegna delle caratteristiche dei mutui presenti nell’indagine, si procede a
considerare gli indicatori relativi all’importo medio della rata, al reddito medio famigliare
e dall’incidenza media costituita dal rapporto la rata pagata da ciascuna famiglia ed il
reddito famigliare. L’analisi viene condotta per aree geografiche e per le categorie famigliari riferite alla totalità delle famiglie. Ovviamente le categorie considerate sono
rilevanti nello per spiegare la presenza di divari nelle condizioni economiche e per
cogliere le situazioni maggiormente soggette al rischio di vulnerabilità economica e
disagio sociale:
Il titolo di studio del capofamiglia. Il titolo di studio (laurea, diploma secondario,
licenza di scuola media inferiore e licenza elementare) è positivamente correlato
con il reddito individuale e le sue condizioni economiche.
La tipologia famigliare. Differenti strutture famigliari, a parità di condizioni, possono sperimentare un diverso grado di difficoltà economica per la necessità di
mantenere i figli o di assistere gli anziani, per cui è interessante verificare se
l’onere dell’indebitamento presenta tra le tipologie considerate differenze
significative nei livelli.
La condizione socio-professionale distinta in lavoratore dipendente, lavoratore autonomo, pensionato, altre condizioni. Pure le condizioni socio-professionali
possono portare a differenti livelli di reddito.
Il numero dei componenti per famiglia. La dimensione famigliare integra le
informazioni relative alle tipologie famigliari analizzate.
La classe di età del capofamiglia, considerando che nella generalità dei casi, in
relazione ad un complesso intreccio di fattori (abilità, effetto della carriera
lavorativa), esiste una relazione positiva tra il reddito e l’età dell’individuo, con il
reddito che aumenta fino ad una certa età, dopodiché tende a stabilizzarsi.
Report OCC 2010
18
Per quanto concerne le aree geografiche, si è cercato di mantenere la regione come
unità geografica di analisi; tuttavia, poiché in alcune regioni la dimensione campionaria
è molto bassa, per non ottenere indici con elevata variabilità e per questo poco affidabili
dal punto di vista statistico, si è proceduto all’aggregazione di alcune regioni: la Valle
d’Aosta è stata aggregata al Piemonte, l’Umbria alle Marche e la Basilicata alla Calabria.
Oltre a ricavare un quadro di riferimento per il 2007 (si veda oltre), la simulazione sulle
famiglie con un mutuo viene replicata per gli anni successivi, proiettando i risultati agli
anni 2010 e 2011, al fine di misurare l’impatto delle rate del mutuo sui redditi delle
famiglie , in anni di rallentamento dell’economia e di forte crisi occupazionale. Nello specifico, per realizzare tale proiezione è necessario tenere conto dei seguenti aspetti :
Il reddito famigliare, come è stato sottolineato, si evolve in maniera differenziata
tra gli individui in funzione di vari accadimenti individuali, rispetto ai quali
possono aggiungersi gli effetti della recente crisi, quali ad esempio i periodi di cassa integrazione e/o la perdita del posto di lavoro. Le modalità impiegate per
proiettare i redditi individuali verranno prese in considerazione nel paragrafo
successivo.
Utilizzando le informazioni sulla tipologia di finanziamento in merito alla presenza
di tasso fisso o tasso variabile è possibile proiettare l’importo delle rate negli anni successivi al 2007 secondo uno schema realistico. Le rate dei mutui a tasso fisso
si mantengono costanti, le rate dei mutui a tasso variabile si modificano,
aumentando o diminuendo, rispetto al 2007, in funzione dell’aumento o della
diminuzione dei tassi di interesse.
Sotto il profilo operativo, limitatamente alle famiglie con mutuo a tasso variabile, la rata
per l’anno 2010 e 2011 si ricalcola applicando la formula dell’ammortamento francese.
Nello specifico il tasso di interesse viene modificato in funzione dell’andamento dei tassi
di mercato, mentre le altre condizioni per la determinazione della rata, ossia il capitale residuo e la durata residua dell’operazione, rimangono invariate. In questo modo si
introduce come ipotesi di lavoro la modifica delle condizioni dei tassi dell’operazione,
mentre la durata ed il capitale residuo da rimborsare rimangono costanti.
2.1.2 Il costo del credito per le famiglie in affitto che acquistano
l’abitazione
La seconda simulazione riguarda le famiglie che vivono in affitto: per queste si ipotizza
l’acquisto dell’abitazione di residenza ricorrendo ad un finanziamento bancario. Per
predisporre questa simulazione e ricavare è necessario formulare un insieme più
articolato di ipotesi, che riguardano nello specifico:
L’ammontare del finanziamento bancario da richiedere, in funzione del valore
dell’abitazione da acquistare. Poiché nell’indagine non è riportata nessuna
informazione sul valore dell’immobile è necessario procedere ad un’imputazione il
più realistica possibile compatibilmente con le informazioni disponibili.
Il livello dei tassi di interesse. Poiché la famiglia non ha un mutuo in essere, è necessario anche in questo caso imputare un tasso di riferimento compatibile con
il livello medio dei tassi applicati ai finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione.
La tipologia del finanziamento (tasso fisso o variabile). Occorre decidere se il
finanziamento che viene acceso dalla famiglia è a tasso fisso, con la rata costante per tutta la durata dell’operazione, o a tasso variabile, con la rata si
modifica al variare degli interessi. Tale ipotesi ha una ricaduta soprattutto nelle
proiezioni agli anni 2010 e 2011.
La durata del finanziamento e il grado di copertura del finanziamento sul prezzo dell’immobile (loan to value).
Cominciamo dall’aspetto più delicato, costituito dall’imputazione del valore
dell’abitazione in cui risiede la famiglia e da cui si ricava l’ammontare di finanziamento
Report OCC 2010
19
da richiedere. L’indagine riporta varie informazioni sull’abitazione di residenza, ma non il
prezzo: viene indicata la superficie in metri quadrati, il numero di stanze, la tipologia di
abitazione (villetta singola, appartamento, etc), il numero di servizi igienici, la dotazione
qualitativa di impianti, come ad esempio l’impianto di riscaldamento centralizzato,
l’impianto di condizionamento o di climatizzazione, la dotazione di acqua calda.... Tali informazioni, insieme ad altri elementi rilevati, che riguardano il disagio abitativo in cui
versa la famiglia, potrebbero contribuire a differenziare i prezzi delle singole abitazioni
partendo da un prezzo medio di riferimento, che tuttavia è difficile se non impossibile da
definire su base regionale. La difficoltà principale risiede nel fatto che dall’indagine si può ricavare soltanto la regione di residenza, che costituisce un’informazione troppo
generica per quanto concerne la localizzazione spaziale4 delle abitazioni. Basti pensare
alla Lombardia dove si deve mediare tra un prezzo del centro di Milano e un prezzo
dell’Oltrepo’ Pavese. L’indicazione della provincia di residenza della famiglia, e ancor più il comune di residenza, non pubblicati in questa versione dell’archivio dell’indagine,
renderebbero possibile imputare dei prezzi con maggiore specificità, sulla base dei valori
immobiliari riportati da fonti qualificate come il Consulente Immobiliare o l’Agenzia del
Territorio.
L’indagine di Banca d’Italia, invece, riporta una valutazione soggettiva sul valore dell’immobile, la quale, per quanto essa possa essere distorta dalla percezione
soggettiva, costituisce pur sempre una valutazione specifica. Tenendo conto di tale
possibilità offerta dall’Indagine di Banca d’Italia, è stato sperimentato un modello
statistico di regressione, con l’obiettivo in primo luogo di determinare il prezzo delle abitazioni sulla base di alcune variabili esplicative presenti in entrambe le indagini
(superficie, la regione, la dimensione demografica del comune, il tipo di abitazione, etc)
e successivamente di effettuare una proiezione5 del modello ottenuto sulle famiglie
dell’indagine ISTAT Eu-Silc. Tale strada non ha prodotto risultati soddisfacenti poiché le variabili rilevate sulle abitazioni sono profondamente differenti tra le due indagini6, con
l’eccezione della superficie e dell’anzianità, che da sole però non bastano a specificare
un modello statisticamente affidabile.
Sulla base delle limitazioni poste dall’indagine e delle difficoltà connesse all’utilizzazione di indici di prezzo aggregati, si è deciso di utilizzare un approccio differente,
riconducibile al criterio del rendimento del capitale immobiliare, sulla base del quale il
canone dell’affitto viene considerato come una misura realistica del rendimento
dell’investimento in abitazione. In questo caso il prezzo dell’abitazione di ciascuna
famiglia si ricava combinando due informazioni:
Il canone di affitto mensile pagato della famiglia, che viene rilevato dall’indagine.
Il rapporto tra il canone d’affitto e il prezzo delle abitazioni derivante dal
Consulente Immobiliare. Da tale fonte è possibile ricostruire per tre zone del
capoluogo di provincia (centro, semicentro e periferia) il rapporto tra il canone di locazione e il prezzo delle abitazioni.
Esiste una relazione positiva tra i prezzi delle abitazioni e i canoni di locazione e tale
rapporto evidenzia una variabilità contenuta. Di conseguenza è possibile, senza
eccedere in operazioni di semplificazione, ricavare un indice regionale, calcolando la media dei relativi capoluoghi di provincia. Dividendo pertanto il valore dell’affitto su
base annuale pagato da ciascuna famiglia per il rapporto medio regionale tra il canone
4 Esiste una variabile denominata degree of urbanisation non è utilizzabile ai nostri fini, poiché essa si
limita a indicare se la famiglia risiede in una zona caratterizzata da un certo grado di urbanizzazione. 5 In termini operativi si procede, dopo aver identificato i parametri di una relazione stocastica che lega il prezzo dell’abitazione alle variabili indipendenti, a realizzare una previsione extra campionaria, ossia si utilizzano le variabili indipendenti dell’indagine ISTAT al fine di ottenere dal modello stesso un prezzo di riferimento teorico per ogni famiglia. 6 L’Indagine Eu Silc rileva con un certo dettaglio la presenza di servizi e accessori all’interno dell’abitazione, l’indagine IBF rileva aspetti qualitativi con una logica differente, lo stesso avviene per la rilevazione della localizzazione spaziale dell’abitazione
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di locazione e il prezzo dell’abitazione, si ricava un prezzo al metro quadrato
dell’abitazione di residenza riferito al 2007. Moltiplicando poi il prezzo così ottenuto per
la superficie dell’abitazione, rilevata dall’indagine, si ottiene il prezzo teorico di acquisto
dell’abitazione, da finanziare secondo l’ipotesi adottata nella simulazione, con il credito
bancario.
Il metodo descritto consente di valorizzare sia le informazioni derivanti da una fonte
qualificata e consolidata da anni nel settore, come Il Consulente Immobiliare, sia la
specificità dell’indagine ISTAT, dalla quale, attraverso il canone di affitto, si ricava un
prezzo dell’abitazione il cui livello dovrebbe essere coerente con le condizioni economiche della famiglia. Utilizzare dei prezzi medi sarebbe stato molto rischioso in
quanto non avremmo tenuto conto della variabilità che deriva dal fattore di
localizzazione spaziale, elemento rilevante ai fini della determinazione dei valori
immobiliari, perché influisce sulla facilità di accesso a determinati servizi da parte della famiglia (es. stazione ferroviaria, vicinanza a centri funzionali).
Tavola 8: Il livello dell’affitto, il prezzo imputato al metro quadrato e la
superficie dell’abitazione nelle regioni nell’indagine ISTAT-Eu-Silc Media Mediana Regione Affitto
mensile Prezzo al mq
Superficie abitazione
Affitto mensile
Prezzo al mq
Superficie abitazione
Piemonte 353 1.169 74 350 1.145 70 Valle d'Aosta 378 1.396 73 385 1.345 67 Lombardia 383 1.387 74 390 1.259 70
Trentino Alto-Adige 413 1.685 73 408 1.613 73 Veneto 396 1.103 84 400 1.092 80 Friuli Venezia Giulia 350 988 78 350 941 79
Liguria 380 1.386 70 370 1.400 66 Emilia-Romagna 402 1.550 78 400 1.439 75 Toscana 403 1.664 73 400 1.529 70
Umbria 358 1.070 79 350 1.006 75 Marche 347 1.491 78 350 1.349 75 Lazio 387 1.364 74 380 1.204 70
Abruzzo 286 1.199 77 250 1.053 73 Molise 249 749 89 200 642 90 Campania 321 1.180 82 300 1.082 80 Puglia 304 965 81 300 948 80
Basilicata 237 1.189 79 200 1.003 80 Calabria 242 712 87 200 642 85 Sicilia 295 969 84 250 876 80
Sardegna 244 907 78 200 744 80
Fonte: elaborazioni su indagine Eu-Silc e Consulente Immobiliare
Dopo la descrizione delle scelte e delle implicazioni operative riguardanti il primo
scenario, le ipotesi rimanenti sono meno problematiche. Per quanto riguarda il tasso di interesse, si utilizza quello relativo ai finanziamenti per l'acquisto di abitazioni (TAEG),
registrato ogni trimestre per cinque ripartizioni geografiche (Nord Ovest, Nord Est,
Centro, Sud, Isole). A ciascuna famiglia viene imputata la media del 2007, sulla base
della ripartizione di appartenenza. Il tasso impiegato è rappresentativo delle nuove operazioni accese nel periodo.
Si ipotizza inoltre e che il finanziamento concesso copra il 90% del valore dell’immobile,
come avviene nella prassi più comune.
Utilizzando il prezzo dell’abitazione, imputato secondo il criterio descritto, i tassi di interesse e gli altri parametri, si determina per ciascuna famiglia, applicando la formula
di calcolo dell’ammortamento francese, la prima rata e la parte degli interessi (sulla
prima rata). Combinando i due indici con il reddito famigliare, che deriva dall’indagine,
si ottiene anche per queste famiglie un’indicazione della sostenibilità economica del
debito nel caso che ciascuna faccia ricorso al credito bancario.
Report OCC 2010
21
Gli indici ottenuti (importo medio prima rata, interessi sulla prima rata, incidenza media
della rata sul reddito e reddito famigliare medio) sono riferiti all’anno 2007 e sono
proposti per regione e per gli stessi incroci tra variabili utilizzati nella simulazione
precedente.
Rispetto al caso precedente, questa simulazione riguarda le famiglie in affitto e, malgrado essa sia costruita utilizzando numerose ipotesi di lavoro (prezzo, tassi di
interesse), ha una sua valenza per considerare il costo del credito e la sua sostenibilità
per una componente della popolazione che presenta generalmente condizioni livelli di
reddito e condizioni economiche più sfavorevoli rispetto al quadro generale.
Il meccanismo per la proiezione al 2010 e al 2011 dei risultati ottenuti i questa
simulazione è oggetto del prossimo paragrafo.
2.2. Il modulo per le proiezioni
I risultati delle simulazioni ottenute fanno riferimento al 2007 e questo pone senz'altro il problema di aggiornare i risultati rispetto agli anni successivi, tenendo anche conto dei
radicali cambiamenti e della profonda crisi che ha investito l’economia mondiale a
partire dalla fine del 2008. Tenendo conto del possibile impatto della crisi sulle
condizioni economiche delle famiglie, l’esigenza che si pone è quella di proiettare i risultati delle simulazioni agli anni successivi al 2007 in modo che essi riflettano anche la
recente evoluzione della dinamica economica, caratterizzata sul piano generale da una
fase di profonda recessione emersi in tutta la loro gravità nell’ultima parte del 2008.
Per effettuare una proiezione dei risultati, anche considerando un orizzonte temporale
non troppo distante che comprende il 2010 ed il 2011, sarebbe opportuno adottare delle ipotesi sia sull’evoluzione delle variabili economiche individuali (composizione dei redditi
famigliari, prezzi e affitti del mercato immobiliare, tassi di interesse applicati alle
operazioni), che sulle scelte famigliari strettamente connesse alle nostre simulazioni.
Poiché le simulazioni proposte riguardano singoli comportamenti individuali e/o decisioni assunte nel contesto famigliare, è necessario, per ottenere un elevato grado di realismo,
considerare l’evoluzione di processi piuttosto complessi, quali ad esempio l’evoluzione
della domanda di nuove abitazioni, la propensione a ricorrere al credito bancario per
finanziare l’acquisto di abitazioni e così via; questi processi, a loro volta, presentano un’evoluzione strettamente legata alle dinamiche demografiche ed al ciclo di vita degli
individui in relazione al contesto famigliare. In linea generale, analogamente a quanto
avviene per i modelli basati sulle tecniche di microsimulazione, si tratterebbe di gestire
numerose ipotesi di lavoro, che consentano di fare evolvere secondo una logica realistica le caratteristiche degli individui e delle famiglie compresi nell’indagine e in
particolare la struttura demografica, i meccanismi di formazione di nuove famiglie, la
condizione socio professionale e tutti gli elementi di interesse ai fini dell’analisi.
Tenendo conto degli obiettivi dell’OCC, e in particolare dell’orizzonte temporale non
troppo esteso, si è deciso di seguire un approccio più ridotto rispetto alle caratteristiche dei modelli di microsimulazione maggiormente utilizzati e limitare a predisporre
simulazioni sulle condizioni economiche delle famiglie che riflettano gli effetti
occupazionali derivanti dalla crisi del 2008 e 2009. I risultati delle simulazioni
riguardano gli anni 2010 e 2011, fanno riferimento alla stessa struttura della popolazione rispetto all’anno base 2007 e riflettono la dinamica delle principali variabili
famigliari utilizzate nelle simulazioni, in particolare:
1. L’evoluzione del reddito famigliare. Nella prima simulazione il reddito
famigliare ha rilevanza poiché ad esso viene rapportato l’importo della rata del mutuo pagato dalle famiglie; nel secondo caso ha una funzione analoga,
poiché viene combinato con la rata teorica, calcolata per le famiglie in affitto
che decidono di acquistare l’abitazione di residenza.
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2. L’evoluzione dei tassi di interesse sui finanziamenti per l’acquisto di
abitazioni, dal momento che le due simulazioni considerano una modalità di
finanziamento basata sul tasso variabile.
3. L’evoluzione dei prezzi delle abitazioni, in quanto è necessario, ai fini della
seconda simulazione, considerare nella determinazione della rata del mutuo che deve rimborsare la famiglia, l’effetto del ciclo del mercato immobiliare. La
prima rata dell’ipotetico mutuo da rimborsare per le famiglie, infatti, varia in
funzione dell’andamento dei prezzi delle abitazioni.
Sotto il profilo operativo, la costruzione del modulo delle proiezioni ha richiesto due fasi. Nella prima fase, per ciascuna variabile individuale impiegata nella simulazione, è stata
identificata una variabile o in insieme di variabili (come nel caso dei redditi famigliari),
di riferimento (driver), da utilizzare nelle proiezioni. Nella seconda fase è stato costruito
uno scenario sulle variabili guida, seguendo ipotesi legate alla recente evoluzione economica, per poi trasmettere gli effetti sulle variabili individuali utilizzate nelle
simulazioni, considerando l’evoluzione registrata tra il 2007, l’anno a cui si riferiscono le
informazioni economiche dell’indagine, e gli anni 2010 e 2011.
I paragrafi seguenti illustrano, per le tre variabili della simulazione, le modalità di
identificazione delle variabili guida e la logica impiegata per le proiezioni e la costruzione di scenari per gli anni 2010 e 2011.
2.2.1 Il reddito famigliare
Il reddito famigliare è la variabile chiave delle simulazioni, in quanto riflette la
condizione economica generale della famiglia. Tenendo conto della definizione utilizzata nell’indagine e nelle nostre elaborazioni, ossia l’ammontare del reddito disponibile al
netto degli affitti figurativi (variabile HY020), tale aggregato comprende la totalità delle
entrate monetarie e non monetarie su cui può contare la singola famiglia nel periodo di
riferimento. Il percorso che si propone per effettuare la proiezione del reddito, risulta
piuttosto articolato, per la complessità dei meccanismi di formazione e di determinazione di tale grandezza, riconducibili sia alla crescita economica che ai
processi di redistribuzione a favore delle famiglie. Al fine ottenere una proiezione dei
redditi riferita agli anni 2010 e 2011, è necessario identificare alcune variabili guida.
In primo luogo è necessario identificare e riclassificare in categorie omogenee le singole entrate, alcune delle quali sono registrate dall’indagine a livello individuale, mentre altre
sono imputate alla famiglia di riferimento. Le componenti individuali, sono raggruppabili
nelle seguenti voci7:
Il redditi da lavoro dipendente, distinto nella componente monetaria (PY010) che non monetaria (PY021);
Il redditi da lavoro autonomo o da attività professionale (PY050);
I trasferimenti legati allo stato disoccupazione (PY090);
I redditi da pensioni e trasferimenti, che comprendono le pensioni di anzianità e vecchiaia (PY100) e pensioni ai superstiti (PY110) ed altri trasferimenti percepiti
dall’individuo, come gli assegni di accompagnamento per disabilità (PY130N) e
borse di studio (PY140N).
L entrate imputate alla famiglia sono:
Gli affitti e le locazioni percepite per immobili e terreni (HY040);
I redditi da capitale e da partecipazioni azionarie (HY090);
I trasferimenti netti di vario genere percepiti da altre famiglie, in particolare gli
assegni e le indennità per sostegno alla maternità ed il mantenimento dei figli
7 In parentesi si riporta la denominazione Eurostat delle variabili Eu-Silc.
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(HY050 e HY080), i trasferimenti per l’esclusione sociale (HY060), per le politiche
abitative (HY070), i redditi percepiti dai giovani con meno di 16 anni (HY140), al
netto dei trasferimenti verso altre famiglie (HY130);
Rispetto alle voci riportate si procede a identificare specifiche variabili guida, capaci di
trasmettere per il periodo 2007-2011 una dinamica alle grandezze considerate. Tale operazione avviene per i redditi da lavoro dipendente, i reddito da lavoro autonomo ed i
redditi da capitale.
La proiezione al 2011 dei redditi da lavoro dipendente, che rappresentano circa il 30%
dei redditi famigliari, avviene combinando due fonti: le informazioni dell’indagine ISTAT sulle Retribuzioni lorde8 e Costo del lavoro (OROS) e l’indagine ODM9. L’indagine ISTAT
mette a disposizione un indice su base trimestrale riferito alle componenti delle
retribuzioni di fatto (costo del lavoro, oneri sociali, retribuzioni lorde), per i principali
settori di attività economica. L’indagine ODM, i cui risultati sono riportati in un recente rapporto, fa riferimento a circa 1 milione di titolari di posizioni retributive e, anche se
non è rappresentativa della collettività come quella dell’ISTAT, fornisce alcuni elementi
in merito ai divari retributivi per le posizioni lavorative e titoli di studio. Le ipotesi
adottate per i redditi da lavoro dipendente riflettono una dinamica meno vivace rispetto
a quella dell’ISTAT per il 2008 ed il 2009 (+1,8% nel 2008, +2% nel 2009), mentre per il 2010 si ipotizza una variazione analoga a quella registrata per i primi 2 trimestri
(+3%). Per il 2011 si considera una variazione analoga a quella del 2010.
Per i redditi da lavoro autonomo l’operazione è più complessa, poiché non vi sono fonti
analoghe all'indagine sulle retribuzioni. Tenendo comunque conto della definizione dell'indagine, si è cercato di identificare una variabile macroeconomica il più possibile
assimilabile alla definizione di reddito da lavoro autonomo ricorrendo alle informazioni
macroeconomiche dei Conti dei Settori Istituzionali ISTAT. Tale fonte fornisce un quadro
informativo sui comportamenti dei diversi operatori nei vari momenti del processo economico, dalla produzione, fino alla redistribuzione del reddito tra i vari soggetti
economici istituzionali, le famiglie (consumatrici e produttrici), le imprese la Pubblica
Amministrazione etc. Le voci che possono identificare una proxy relativamente affidabile
per rappresentare il reddito da lavoro autonomo, sono la quota di reddito misto trasferita dalle famiglie produttrici, i redditi prelevati dai membri delle quasi società e
altri utili distribuiti alle famiglie. Le variabili rappresentano il processo di remunerazione
del lavoro autonomo e dell'attività imprenditoriale svolta dai membri della famiglia. Le
ipotesi adottate per i redditi da lavoro autonomo sono coerenti fino al 2009 con le
variazioni registrate dalla somma dei tre aggregati: tra il 2007 ed il 2008 si registra una sostanziale invarianza, nel 2009 c’è stata una riduzione superiore al 3%. Per il 2010 si
ipotizza una riduzione del 4%, a cui fa seguito un recupero parziale per l’anno
successivo (+1%).
Un’operazione analoga è stata condotta per i redditi da capitale. Anche in questo caso è stato fatto ricorso a informazioni macroeconomiche dei Conti dei Settori Istituzionali
ISTAT, identificando come variabile guida un aggregato delle risorse e degli impieghi
che rappresenti una proxy della definizione dell’indagine (interessi percepiti, dividendi,
utili da investimenti esteri, al netto degli interessi passivi) Tale aggregato nel 2008 è rimasto sostanzialmente invariato, mentre nel 2009 registra una forte riduzione in linea
con quanto accaduto con la crisi finanziaria (-33%). Anche in questo caso è necessario
formulare un’ipotesi per il 2010 e per il 2011: si è optato per la stabilità nel 2010 ed un
lieve incremento per il 2011 (+1%) .
I redditi da pensione costituiscono l'ultima componente di una certa rilevanza, poiché essa incide per circa il 30% sull'aggregato del reddito famigliare. In questo caso non è
stata identificata una variabile guida, ma è stato applicato un meccanismo automatico di
8 ISTAT, Indicatori trimestrali su retribuzioni lorde, oneri sociali e costo del lavoro nell'industria e nei servizi.
9 9 ODM http://www.odmconsulting.com/compensation/rapporto.asp
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adeguamento, ipotizzando una dinamica legata al tasso di inflazione dell’anno
precedente, L’adeguamento è completo per i redditi da pensione sotto una certa
soglia10, mentre è parziale per superiori. Il meccanismo applicato per le pensioni, basato
sull’indicizzazione al tasso di inflazione, è applicato alle altre poste minori (trasferimenti,
reddito da affitto). Questo tuttavia non vuole significare che per la singola famiglia costituiscano fonti di entrate fondamentali.
Le ipotesi formulate in precedenza consentono di proiettare le componenti per gli anni
successivi al 2007 e di ottenere una stima dei redditi famigliari secondo una logica
tendenziale, senza cambiamenti nella condizioni lavorative degli individui. Per questo motivo proiezioni siffatte rischiano di non cogliere a pieno alcuni effetti della crisi,
proprio sul piano dei cambiamenti nelle condizioni lavorative.
Passiamo ora a considerare quanto è successo negli ultimi anni, con riferimento alla crisi
che si è tradotta in gravi difficoltà economiche e occupazionali. Basti pensare all'impennata nelle ore di cassa integrazione o alla diffusione di eventi ancora più
traumatici come la transizione alla mobilità fino alla perdita del posto di lavoro. L’entità
della crisi e la rilevanza dei processi avvenuti tra il 2009 ed il 2010, rendono parziali le
proiezioni tendenziali basate sulla sola variazione dei redditi, se non integrate anche
dalle modifiche sulle condizioni lavorative. Pertanto è stato applicato un modello di simulazione alle famiglie dell’indagine con l’obiettivo di quantificare gli effetti della crisi
economica.
Tra il 2009 ed il 2010 si è registrato un forte calo occupazionale. La crisi ha contribuito
ad accrescere la gravità della situazione nelle regioni meridionali, facendo aumentare il fenomeno dello scoraggiamento, quando gli individui con maggiori problemi di
inserimento lavorativo rinunciano alla ricerca di un’occupazione11. La sua gravità,
tuttavia, ha sortito i suoi effetti anche in regioni da sempre caratterizzate da un mercato
del lavoro forte, facendo schizzare in maniera ragguardevole il tasso di disoccupazione. L’estensione della Cassa Integrazione Guadagni in deroga12, avvenuta nel 2009, sotto la
spinta della crisi economica, è andata ad affiancare gli strumenti della CIG straordinaria
ed ordinaria ed ha sicuramente contribuito ad arginare il calo occupazionale.
Tavola 9: L’occupazione nelle regioni tra il 2008 ed il 2010 Mil Var %
2008 2009 2010 2008-09 2008-10 Piemonte 1.878 1.860 1.838 -1,0 -2,1 Valle d'Aosta 57 57 58 0,3 1,5
Lombardia 4.341 4.319 4.289 -0,5 -1,2 Trentino Alto-Adige 457 464 468 1,4 2,3 Veneto 2.149 2.125 2.121 -1,1 -1,3 Friuli Venezia Giulia 522 509 514 -2,4 -1,5
Liguria 656 639 639 -2,6 -2,6 Emilia-Romagna 1.968 1.973 1.929 0,3 -1,9 Toscana 1.571 1.574 1.541 0,2 -1,9
Umbria 377 367 362 -2,7 -3,9 Marche 657 657 660 0,0 0,4 Lazio 2.253 2.243 2.281 -0,5 1,2
10
Il sistema di perequazione fissa a fine dicembre di ogni anno il tasso di inflazione (FOI) provvisorio, a cui avviene l’adeguamento delle pensioni a partire dal mese successivo. Per i redditi sotto una certa soglia mensile, fissata per l’occasione l’adeguamento è totale, per quelli superiori l’adeguamento è pari al 75%. 11
La Banca d’Italia ha prodotto di recente delle stime correttive del tasso di disoccupazione, secondo la metodologia che considera nel computo dei disoccupati anche gli scoraggiati e gli individui in cassa integrazione. 12
L’estensione della CIG in deroga ha ampliato la platea dei potenziali utilizzatori, includendo i dipendenti delle imprese con meno di 15 addetti, i lavoratori delle imprese artigiane, delle società cooperative, delle imprese del terziario e dei servizi ed ha compreso tipologie contrattuali privi in precedenza di tale copertura (es, contratto a tempo determinato, apprendisti).
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Abruzzo 520 490 488 -5,7 -6,1
Molise 114 111 109 -2,7 -4,0 Campania 1.676 1.606 1.581 -4,2 -5,6 Puglia 1.298 1.240 1.212 -4,4 -6,7
Basilicata 194 190 184 -2,0 -5,0 Calabria 592 585 574 -1,2 -3,1 Sicilia 1.475 1.474 1.436 -0,1 -2,7
Sardegna 621 601 598 -3,2 -3,6 Nord Ovest 6.933 6.875 6.824 -0,8 -1,6 Nord Est 5.095 5.071 5.032 -0,5 -1,2
Centro 4.858 4.841 4.843 -0,3 -0,3 Sud e Isole 6.490 6.297 6.183 -3,0 -4,7 Italia 23.376 23.084 22.883 -1,2 -2,1
Fonte: ISTAT
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Tavola 10: Le ore complessive di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e
deroga) autorizzate dal 2008 al 2010 (dato riferito al periodo gennaio-ottobre) Ore di CIG Var % 2008 2009 2010 2009 2010 Piemonte 24.307.050 132.363.041 158.548.992 444,5 19,8 Valle d'Aosta 930.459 2.061.028 1.177.459 121,5 -42,9 Lombardia 35.203.764 207.317.067 274.857.692 488,9 32,6
Liguria 3.882.651 9.529.660 11.646.478 145,4 22,2 Trentino Alto Adige 4.113.732 10.303.900 12.213.195 150,5 18,5 Veneto 12.505.648 58.968.019 111.166.306 371,5 88,5
Friuli Venezia Giulia 3.315.504 14.102.269 21.235.949 325,3 50,6 Emilia Romagna 6.794.810 46.640.648 99.158.804 586,4 112,6 Toscana 7.498.528 27.852.784 44.755.181 271,4 60,7
Umbria 2.263.409 8.390.724 17.506.911 270,7 108,6 Marche 5.397.420 18.049.950 32.576.039 234,4 80,5 Lazio 11.128.686 41.440.001 55.192.765 272,4 33,2 Abruzzo 4.154.675 28.703.669 27.619.580 590,9 -3,8
Molise 783.682 2.391.900 3.833.768 205,2 60,3 Campania 15.727.943 36.392.459 45.471.438 131,4 24,9 Puglia 12.450.037 34.610.705 61.407.825 178,0 77,4
Basilicata 3.801.261 7.564.286 8.720.100 99,0 15,3 Calabria 3.483.891 5.212.924 9.409.435 49,6 80,5 Sicilia 6.830.092 11.864.008 18.517.602 73,7 56,1
Sardegna 4.977.822 8.249.383 11.464.136 65,7 39,0 Italia 169.551.064 712.008.425 1.026.479.655 319,9 44,2
Fonte: Inps
Per trasmettere l’effetto del calo occupazionale si può fare ricorso ad un modello di
simulazione che in parte rispecchia la metodologia di alcuni modelli di micro
simulazione, come quelli applicati alle economie in via di sviluppo, con l’obiettivo di valutare gli effetti redistributivi della recente crisi finanziaria, partendo da informazioni
individuali non aggiornate rispetto al periodo che si vuole indagare13. Anche nel nostro
caso dobbiamo considerare che le informazioni sulle caratteristiche degli individui e sulla
distribuzione del reddito, fanno riferimento agli anni 2007 e 2008, a fronte della necessità di aggiornare il quadro agli anni 2010 e il 2011.
Il modello di simulazione ha l’obiettivo di quantificare sui redditi famigliari l’impatto delle
difficoltà occupazionali negli anni successivi al 2007, principalmente attraverso la
diminuzione del numero di occupati e in un aumento del tasso di disoccupazione.
L’entità della recente crisi giustifica la necessità di integrare le proiezioni tendenziali con gli effetti redistributivi sulle famiglie, indotti dai cambiamenti macroeconomici. Il
modello di simulazione è stato sviluppato secondo le seguenti fasi operative:
In primo luogo è stato necessario quantificare gli effetti macroeconomici nel
mercato del lavoro, tra il 2008 ed il 2010. Dall’indagine ISTAT delle Forze di Lavoro è stata calcolata la variazione dell’occupazione su base regionale;
secondo la stessa logica, facendo ricorso alle informazioni dell’INPS, è stata
ricavata la distribuzione complessiva delle ore di cassa integrazione ordinaria,
straordinaria e in deroga concesse nel periodo compreso tra il 2008 ed i primo nove mesi del 2010.
In secondo luogo è stata presa in esame la condizione occupazionale degli
individui dell’indagine più recente. Utilizzando apposite variabili dell’indagine
ISTAT Eu-Silc, è stato calcolata per ciascuna regione la consistenza dei tre stati della condizione lavorativa: stato di occupato, stato di disoccupato e stato di non
appartenenza alle forze di lavoro. Le informazioni dell’indagine fanno riferimento
13
B. Habib, A. Narayan, S. Olivieri e C.S. Paramo, Assessing Poverty and Distributional Impacts of the Global Crisis in the Philippines, World Bank, Aprile 2010. Gli autori applicano un modello di microsimulazione all’economia delle Filippine, analizzando le ricadute nella distribuzione del reddito, indotte dalla recenti crisi economica internazionale. I dati relativi alle famiglie fanno riferimento all’anno 2006.
Report OCC 2010
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al 2008 e consentono di ottenere alcuni indicatori relativamente alla condizione
occupazionale degli individui riferita all’anno 2008, che diviene il valore di
partenza per le proiezioni (valore baseline).
Utilizzando i dati dell’indagine ISTAT Eu-Silc, sono state determinate le
probabilità di trovarsi nei tre stati occupazionali descritti per ciascun individuo. La determinazione delle probabilità è avvenuta utilizzando un modello logit
multinomiale, con il quale, limitatamente al campione degli individui compresi tra
15 e 65 anni, si determinano la condizione lavorativa individuale (in uno dei tre
stati) sulla base di alcune caratteristiche individuali (sesso, età, livello di istruzione, ripartizione di residenza, dimensione dell’azienda in cui lavora).
Le probabilità individuali calcolate per i tre stati della condizione lavorativa
vengono aggregate per famiglia, attribuendo a quest’ultima il livello più elevato
della probabilità dei singoli individui. In questo modo si ottiene un valore di riferimento famigliare per le tre probabilità.
Le fasi sopra descritte da un lato imputano al singolo individuo e alla singola famiglia un
livello associato alla probabilità di essere disoccupato, che in maniera indiretta può
segnalare situazioni di vulnerabilità rispetto alle condizioni economiche generali,
dall’altro forniscono elementi per formulare ipotesi calibrate coerenti con l’evoluzione del mercato del lavoro. In altri termini è possibile ipotizzare per gli individui e le famiglie
dell’indagine un aumento del numero dei disoccupati proporzionale alla variazione
aggregata, ricavata dall’indagine delle Forze di Lavoro. Con gli ultimi passaggi avviene
la selezione delle famiglie candidate ad avere situazioni di vulnerabilità e l’imputazione di un reddito da lavoro coerente con il nuovo stato. In particolare:
La selezione delle famiglie avviene sulla base della probabilità di essere nello
stato di disoccupazione. Pertanto per ciascuna regione si seleziona un numero di
famiglie proporzionale alla corrispondente variazione dell’occupazione registrata nel periodo 2008-2010, utilizzando come driver la probabilità di essere
disoccupato. Le famiglie, alle quali sono associate le più elevate probabilità di
essere nello stato di disoccupazione, sono le candidate ad essere selezionate per
ipotizzare la transizione tra lo stato di occupato e di disoccupato.
Una volta selezionato il numero di famiglie necessarie a quantificare l’impatto
specifico, si procede all’imputazione del nuovo reddito, ipotizzando che il reddito
da lavoro dipendente associato all’individuo della famiglia venga ridotto del 75%.
L’ipotesi più importante riguarda la quantificazione dell’impatto a livello famigliare. La
nostra simulazione ha considerato gli effetti netti delle transizioni lavorative, limitandosi alla transizione tra la condizione di occupato e disoccupato. Alcuni modelli più estesi
impiegano matrici di transizione14 più articolate che considerano più passaggi tra i vari
gli stati lavorativi o dettagliano ad esempio per gli occupati le transizioni tra settori.
Una volta selezionate le famiglie candidate all’effetto occupazione-disoccupazione, si ripete l’operazione per quantificare il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. In
questo caso, poiché non è stato possibile predisporre alcun modello per stimare la
probabilità di essere in questa condizione, è stato necessario adottare ulteriori ipotesi di
lavoro:
1. Si considerano le ore di CIG complessivamente autorizzate e si trasformano in
posizioni lavorative equivalenti, considerando, come riferimento per la
permanenza in CIG, un periodo di sei mesi. Per ciascuna regione si determina il
numero di lavoratori equivalenti per il periodo considerato (2008-2010).
14
A tal proposito si segnala la componente longitudinale dell’Indagine delle Forze di Lavoro, che nella versione standard è aggiornata agli anni 2003 e 2004. In realtà anche l’indagine Eu-Silc riporta alcune variabili che consentirebbero un’analisi delle transizioni lavorative, tuttavia vi sono problemi do coerenza nelle definizioni oltre che un numero di informazioni assai ridotte.
Report OCC 2010
28
2. L’effetto del ricorso alla CIG, per un numero proporzionale all’aumento delle
unità equivalenti registrato per ciascuna regione, si trasmette alle famiglie.
Anche in questo caso la selezione delle famiglie avviene mediante il driver
utilizzato in precedenza
3. Per le famiglie selezionate avviene l’imputazione di un nuovo reddito. In questo caso si opera una riduzione del reddito da lavoro dipendente del 25%, che viene
applicata non alla parte intera ma in proporzione alla durata di 6 mesi di CIG.
In conclusione tale approccio ha alcune caratteristiche interessanti, principalmente
quella di generare scenari sul reddito individuale e famigliare che possono essere utilizzati nelle simulazioni. Vi tuttavia anche dei limiti che è opportuno segnalare:
L’attendibilità degli scenari ottenuti dipende dalle proiezioni ipotizzate per le
variabili macroeconomiche, di conseguenza quanto più le proiezioni sono
articolate tanto i risultati sono attendibili. Nel nostro modello le proiezioni fanno riferimento soltanto al mercato del lavoro.
La possibilità di trattare l’eterogeneità tra gli individui dipende dal livello di
disaggregazione delle ipotesi formulate. Nel nostro caso le variazioni
occupazionali e l’effetto del ricorso alla CIG vengono trattate e trasmesse a
livello aggregato di regione.
Le simulazioni assumono in maniera implicita che le relazioni strutturali
stimate (in questo caso le probabilità di trovarsi nei vari stati occupazionali)
mantengano una validità anche per gli anni successivi rispetto all’anno base.
Se per molto tempo si è potuta assumere tale ipotesi con una certa tranquillità, dopo la crisi del 2009 nulla può essere dato per scontato,
compresi i meccanismi che influenzano la domanda di lavoro e l’occupabilità
degli individui.
Le proiezioni agli anni 2010 e 2011 sono ottenute, applicando con il modello di microsimulazione, l’effetto della crisi occupazionale alle proiezioni tendenziali. Per il
2010 i redditi famigliari sono ricavati secondo questa logica e considerano la
variazione degli occupati avvenuta tra il 2008 ed il 2010. La stessa logica è applicata
alle proiezioni del 2011, le quali si differenziano secondi due scenari:
Lo scenario base comprende un effetto sull’occupazione con un’intensità
analoga a quanto è stato ipotizzato per il 2010.
Lo scenario alternativo prospetta un ulteriore peggioramento nel mercato del
lavoro, ipotizzando sia una perdita di posti di lavoro che un aumento nel
ricorso alla cassa integrazione guadagni.
Le ipotesi dello scenario alternativo sono coerenti con le attese più recenti, che
prospettano per l’economia italiana una ripresa molto lenta e il perdurare delle
difficoltà occupazionali, che potrà essere in parte compensato dalle risorse disponibili
per gli ammortizzatori sociali.
2.2.2 I tassi di interesse
Identificare una variabile guida per proiettare il livello dei tassi di interesse non pone
particolari problemi, poiché si può ricorrere alle informazioni disponibili dalla Base
Informativa Pubblica di Banca d’Italia, che riporta alcune serie storiche sui tassi di
interesse attivi applicati nelle operazioni di finanziamento per l’acquisto di abitazioni. La variabile selezionata come driver corrisponde alla serie trimestrale relativa ai tassi sui
finanziamenti per l'acquisto di abitazioni (TAEG), calcolati sulle nuove operazioni (Fonte
Banca d’Italia, Tavola TDB30900). La serie trimestrale (Figura 5) è disponibile dal primo
trimestre 2004 al primo trimestre 2010. L’andamento dei tassi evidenzia una fase di risalita che raggiunge il culmine nel terzo trimestre 2008, dopodiché si assiste ad un
forte calo che prosegue fino ad inizio 2010. L’ultima osservazione rappresenta la
Report OCC 2010
29
previsione per il 2011, che incorpora un effetto di rialzo rispetto ai bassi livelli raggiunti
negli ultimi mesi.
Report OCC 2010
30
Figura 4: L’andamento trimestrale dei tassi di interesse sui finanziamenti per
l'acquisto di abitazioni (Valori %)
4,00
4,50
5,00
5,50
6,00
6,50
I_06 III_06 I_07 III_07 I_08 III_08 I_09 III_09 I_10
Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole
Fonte: Banca d’Italia
Dai dati trimestrali si ricava una serie annuale, la cui dinamica si trasmette ai tassi
applicati sulle operazioni di finanziamento delle famiglie per le famiglie con mutuo. Per
le famiglie in affitto i valori medi annuali della serie si utilizzano come tasso di interesse
applicato ai finanziamenti. I tassi di interesse della serie utilizzata fanno riferimento alle ripartizioni geografiche (nord ovest, nord est, centro, mezzogiorno, isole), anziché alle
regioni. Sarebbe disponibile una statistica regionale sugli stessi tassi di interesse,
calcolata sulle consistenze complessive dei finanziamenti erogati. Tale serie non è stata
utilizzata poiché essa incorpora anche l’effetto derivante da operazioni di finanziamento accese negli anni precedenti.
Il tasso di interesse sintetizza l’effetto di interazioni molto complesse, principalmente
l’azione della politica monetaria della Banca Centrale Europea, la disponibilità di credito,
l’offerta di strumenti di finanziamento e il livello di rischio associato alla singola operazione.
2.2.3 Il mercato immobiliare
Per costruire la dinamica dei prezzi delle abitazioni necessaria alla seconda simulazione
sulle famiglie in affitto si combina l’indice riferito alle ripartizioni geografiche costruito da
Banca d’Italia con le più recenti informazioni inerenti le quotazioni dell’Agenzia del Territorio. L’indice di Banca d’Italia fornisce per le regioni e le ripartizioni un indicatore
costruito sulla base di una ponderazione dei prezzi delle abitazioni riportati nel
Consulente Immobiliare. Le informazioni dell’Agenzia del Territorio consentono di
incorporare indicazioni più aggiornate relative ai primi mesi 2010, dopodiché per il 2011 è stata formulata un’ipotesi si debole ripresa delle quotazioni dopo il rallentamento ed il
calo registrato negli ultimi anni.
L’ipotesi adottata prospetta un debole incremento delle quotazioni e risulta in linea con
le tendenze evidenziate dal Sondaggio Congiunturale sul Mercato delle Abitazioni di
Banca d’Italia. Dall’indagine emerge un lieve calo della % di operatori che segnalano una diminuzione dei prezzi, a fronte di un’incidenza esigua delle indicazioni di rialzo
Report OCC 2010
31
Figura 5: L’andamento del mercato immobiliare nelle ripartizioni geografiche
dal 2004 al 2011
90,0
100,0
110,0
120,0
130,0
140,0
150,0
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Nord Ovest Nord Est Centro Sud
Fonte: Elaborazioni su Banca d’Italia e Agenzia del Territorio
Mentre nelle simulazioni l’imputazione alla singola famiglia di un indice medio regionale,
come è stato argomentato nel paragrafo precedente, può presentare delle difficoltà, lo
stesso approccio non è così problematico per effettuare delle proiezioni, in quanto
l’obiettivo in questo caso specifico è quello di considerare le tendenze del mercato immobiliare per gli anni successivi al 2007. La scelta della variabile guida tende a
semplificare in maniera significativa il funzionamento del mercato immobiliare.
Ricordiamo in primo luogo l’approccio di imputazione del prezzo, il quale è costruito in
base al valore dell’affitto dichiarato dalla famiglia, secondo il criterio del rendimento del capitale immobiliare: per mantenere maggiore omogeneità tra le variabili dell’indagine
si dovrebbe considerare anche l’evoluzione della dinamica degli affitti nonché quella del
loro rendimento. A tal proposito vale sicuramente la correlazione tra i prezzi delle
abitazioni e i canoni di locazione; tuttavia occorre considerare che i valori dei canoni di locazione presentano caratteristiche peculiari e la loro evoluzione può dipendere,
soprattutto in determinati contesti urbani, da effetti particolari, quali la domanda di
residenze di studenti fuori sede, o la mobilità professionale di determinate fasce della
popolazione.
In secondo luogo occorre tenere presente che la simulazione dei prezzi attraverso la dinamica di un indice dei prezzi delle abitazioni, per quanto siano fondati i criteri di
ponderazione, non dà conto in maniera esaustiva delle possibili interazioni complesse e
articolate che caratterizzano l’equilibrio del mercato immobiliare. Tale equilibrio può
anche prevedere differenti dinamiche dei prezzi a seconda delle tipologie abitative, sulla base dell’importanza relativa dei diversi segmenti di domanda. A questo si aggiunga,
come ulteriore fattore di complicazione, che il bene abitazione, oltre che fornire i servizi
abitativi, funge anche da bene d’investimento, soprattutto quando comprare una casa
rappresenta un’alternativa rispetto ad altri investimenti finanziari; in questo caso nella determinazione dei valori immobiliari entra anche una componente di domanda, la
domanda per finalità di investimento, che prescinde dai fattori che solitamente sono
ritenuti fondamentali, quali la formazione di nuove famiglie e i flussi migratori.
Infine il mercato immobiliare si caratterizza per la rigidità dell’offerta di abitazioni,
soprattutto per i vincoli fisici all'utilizzazione del territorio definiti dagli strumenti di programmazione urbanistica degli enti locali (regolamenti urbanistici, piani strategici
strutturali…). L’insieme dei vincoli determina un adeguamento dell’offerta di abitazioni
Report OCC 2010
32
più lento rispetto ad eventuali stimoli della domanda. L’offerta di abitazioni dipende in
generale dalle aspettative di profitto da parte degli operatori del settore, sulla base delle
quali essi decidono i loro piani di investimento, che a loro volta determinano un effetto
significativo sul valore aggiunto settoriale e sulla dinamica dell'attività economica e
dell'occupazione.
3. I risultati delle simulazioni
Nel paragrafo sono riportati i risultati principali delle due simulazioni, la prima delle quali
fa riferimento alle famiglie con mutuo (Tavole A1-A14) e la seconda alle famiglie in
affitto (Tavola B1-B12) e un loro sintetico commento.
Le famiglie con mutuo
La simulazione riguarda le famiglie che nel 2007 hanno pagato la rata sul mutuo per
l’acquisto di abitazioni. Le proiezioni dei risultati al 2010 e al 2011 sono ottenute
ricalcolando per ciascuna famiglia la rata, partendo dall’importo del debito residuo e
dalla durata residua del finanziamento. Per quanto riguarda il tasso di interesse, la simulazione è predisposta per mantenere le rate a tasso fisso inalterate e per modificare
le rate delle operazioni a tasso variabile. Si tenga conto che l’incidenza della rata sul
reddito riportata nelle tavole è data dal rapporto tra l’importo medio della rata ed il
reddito medio e la scelta di considerare questo indice, anziché la media dell’incidenza, dipende dal fatto che essa è molto influenzata dai valori estremi. La mediana
dell’indicatore, anch’essa riportata nelle tavole, rappresenta un indicatore
statisticamente robusto
All’interno del campione delle famiglie con mutuo, infatti, si prendono in considerazione le famiglie che presentano un valore dell’incidenza della rata del mutuo rispetto al
reddito famigliare superiore al 30%, considerando che tale indicazione viene solitamente
utilizzata dagli operatori per la scelta di una rata di rimborso sostenibile. In altri termini
se l’incidenza della rata sul totale delle entrate famigliari superasse il 30 o il 35%, si
configurerebbe, a parità di condizioni, un rischio in termini di sostenibilità del debito. Si tratta di un’indicazione di massima, che andrebbe verificata caso per caso, valutando sia
il livello di spesa degli individui e della famiglia, sia la disponibilità di ricchezza reale e
finanziaria, che non sono rilevate dall’indagine.
Sono poi riportati i risultati sulle simulazioni delle famiglie in affitto ovvero l’importo medio della rata di finanziamento, il reddito medio famigliare e l’incidenza media della
rata sul reddito. Oltre alla media si riporta come nel caso precedente la mediana per i
tre indicatori.
Essendo ottenuti con logiche differenti, i risultati delle due simulazioni e le proiezioni vanno letti con un’ottica differente. Nel primo caso la simulazione riguarda un campione
di famiglie che hanno pagato un mutuo nel 2007 e che hanno contratto con il sistema
bancario un debito in anni diversi; pertanto i risultati dipendono sostanzialmente dalla
combinazione tra l’effetto del reddito e l’effetto dei tassi di interesse. L’effetto di tale combinazione può essere colto confrontando i risultati del 2011 per il quale si propone lo
scenario base e la variante che ipotizza un’evoluzione più sfavorevole del reddito
disponibile.
Sia per le famiglie con mutuo che per le famiglie in affitto sono presenti anche tavole
con indicatori che dettagliano l’incidenza della spesa per abitazione (al netto della rata o dell’affitto pagato) e l’incidenza della spesa complessiva per l’abitazione, che comprende
per entrambe le simulazioni l’importo della rata. Si tratta della rata effettiva per le
famiglie con un mutuo e la rata teorica per le famiglie in affitto. Per costruire le
proiezioni relativamente alle spese per l’abitazione è stato utilizzato l’indice d’inflazione
Report OCC 2010
33
(NIC) relativamente al capitolo di spesa Abitazione, acqua, elettricità e combustibili,
costruito per i capoluoghi di regione.
Incidenza delle rate del mutuo sulla vita e sul reddito delle persone
Se si considera l’incidenza percentuale della rata del mutuo sul reddito familiare
complessivo (al netto e al lordo dei fitti figurativi) rispetto a due categorie di famiglie quelle che nel 2007, ultimo dato disponibile, avevano pagato una rata di mutuo per
l’acquisto di un’abitazione (oltre 2500 famiglie analizzate), e quelle che sono in affitto e
che potrebbero ipoteticamente ricorrere al credito bancario per acquistare un’abitazione
simile a quella in cui vivono (oltre 3300 famiglie) si rilevano situazioni vulnerabili dal punto di vista della sostenibilità finanziaria.
Per le famiglie con mutuo, l’incidenza media della rata sul reddito familiare (al netto dei
fitti figurativi) è pari al 20%. Tenendo conto poi della distribuzione dei redditi familiari e
dell’importo delle singole rate, è possibile quantificare il peso delle famiglie a rischio, ossia l’incidenza relativa delle situazioni familiari che presentano un’incidenza della rata
sul reddito superiore al 30%. Le informazioni più aggiornate, riferite all’anno 2007,
evidenziano un’incidenza delle famiglie a rischio sul totale delle famiglie con mutuo pari
al 25% del totale, con il valore dell’indice che aumenta considerando determinate
tipologie familiari, come nel caso delle famiglie unipersonali o con figli a carico, o delle famiglie il cui capofamiglia possiede un basso livello di istruzione.
Partendo dalle informazioni rilevate nel 2007 è possibile formulare alcune ipotesi
sull’evoluzione dei principali indicatori economici relativi a reddito familiare, tassi di
interesse, mercato immobiliare, al fine di ottenere un aggiornamento della situazione riferita al 2010 e una previsione riferita al 2011. La previsione per il 2011 avviene
secondo due scenari:
il primo, lo scenario base, incorpora ipotesi sull’evoluzione economica dei redditi
e dei tassi di interesse caratterizzati da un andamento lievemente favorevole rispetto al 2010;
il secondo, quello alternativo, prospetta un ulteriore peggioramento della
dinamica occupazionale nel 2011 rispetto al 2010, che si traduce in un’evoluzione
meno favorevole per redditi familiari, dovuta soprattutto alla dinamica dei redditi da lavoro dipendente.
La riduzione del livello dei tassi di interesse registrata a partire dal 2009 ha portato nel
2010 i tassi di interesse attivi su livelli molto bassi, con un effetto sulle rate visibile, che
diventano più accessibili, anche per la dinamica stagnante del mercato immobiliare.
L’incidenza della rata sul reddito famigliare diminuisce nel 2010 per effetto del calo delle rate indotto dai tassi di interesse. L’anno 2011 presenta per l’’incidenza della rata sul
reddito due risultati differenti nei due scenari:
Migliora nello scenario base poiché il lieve incremento delle rate è compensato
dall’incremento dei redditi famigliari.
Peggiora nello scenario alternativo poiché il più debole incremento dei redditi
famigliari non è in grado di compensare l’aumento della rata per effetto
dell’incremento dei tassi di interesse anche se essi rimangono ancora nettamente
inferiori ai livelli del 2008.
Il processo appena descritto si traduce anche nella diminuzione dell’incidenza delle
famiglie a rischio tra il 2007 ed il 2010, che passa dal 25% al 23%. Anche in questo
caso si osserva la situazione più sfavorevole prospettata dallo scenario alternativo 2011,
nel quale l’incidenza delle famiglie a rischio torna sui livelli vicini al 2007, registrando un
significativo peggioramento rispetto scenario base.
In base allo scenario alternativo, nel 2011 le famiglie a rischio saranno pari al 24,7%
ovvero a quelle rilevate nel periodo pre-crisi. Se si considerano anche le altre spese per
la gestione della casa la quota sale al 46,7%. In altri termini circa la metà delle famiglie
Report OCC 2010
34
con mutuo destinano più del 30% del loro reddito per le rate e per le altre spese
ordinarie per la casa.
Nel 2011 i soggetti più a rischio si confermeranno le famiglie mononucleari e le famiglie
composte da un adulto e da uno o più figli, con un’età inferiore ai 34 anni, il grado di
scolarità non supera la licenza elementare e dal punto di vista lavorativo o è un lavoratore autonomo oppure è in cerca di un’occupazione.
In base alla localizzazione territoriale le famiglie più a rischio abitano in Liguria,
Abruzzo, Molise, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna. Se si escludono l’Abruzzo e il
Molise che oltre dalla crisi economica sono stati colpiti dal noto terremoto, si comprende che le regioni più esposte sono proprio quelle economicamente più dinamiche ovvero
quelle che consentivano di scommettere maggiormente sul futuro.
Tavola 11. La sintesi degli indicatori per le famiglie con mutuo tra il 2007 ed il 2011
2007 2010 2011
base alternativo
Reddito famigliare medio 37.657 37.597 38.516 37.708
Importo medio rata mutuo 7.947 7.536 7.661 7.661
Incidenza % sul reddito 21,1 20,0 19,9 20,3
% famiglie a rischio sulla rata 25,4 23,8 23,1 24,7
Spesa gestione abitazione 2.960 3.170 3.217 3.217
Incidenza % sul reddito 7,9 8,4 8,4 8,5
Spesa totale abitazione (inclusa la rata) 10.907 10.657 10.829 10.829
Incidenza % sul reddito 29,0 28,3 28,1 28,7
% di famiglie a rischio sulla spesa totale 47,0 45,6 45,2 46,7
Fonte: Nostre elaborazioni su ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
I risultati per il 2011 prospettano un lieve miglioramento della situazione rispetto agli
anni precedenti, reso incerto, tuttavia, dagli elementi di debolezza dell’economia italiana
e dall’instabilità dell’economia internazionale. Per il prossimo anno, in particolare, è la
situazione del mercato del lavoro e la debolezza della domanda interna che potrebbe mettere a rischio la situazione occupazionale di numerose famiglie.
L’analisi basata sulle famiglie in affitto denota una maggiore vulnerabilità che si
presenta nell’accesso al credito e nella sostenibilità economica dell’indebitamento.
Complessivamente nel 2007 l’incidenza media della rata sul reddito familiare (al netto dei fitti figurativi) risulterebbe pari al 28% contro il 20% registrato per le famiglie con
mutuo e inoltre risulterebbe pure superiore l’incidenza delle famiglie vulnerabili
(48,5%), ossia delle famiglie che si troverebbero a fronteggiare un’incidenza della rata
sul reddito superiore al 30%. Considerando per le stesse famiglie l’evoluzione al 2010, emerge un miglioramento nella capacità di sostenere l’indebitamento, dovuto sia al
ribasso dei tassi di interesse che alla dinamica del mercato immobiliare. Anche il 2011
per le famiglie in affitto si conferma evidenzia il divario tra i due scenari con lo scenario
alternativo che diviene più sfavorevole anche rispetto al 2007, come risultato della combinazione del peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie e del lieve
aumento dei tassi di interesse.
Tavola 12. La sintesi degli indicatori per le famiglie in affitto tra il 2007 ed il
2011
2007 2010 2011 base Alternativo
Reddito famigliare 24.220 23.721 24.312 23.545
Importo prima rata 6.738 6.405 6.732 6.732
Incidenza % sul reddito 27,8 27,0 27,7 28,6
% famiglie a rischio 48,5 45,4 47,6 49,3
Report OCC 2010
35
Spesa gestione abitazione 2.140 2.294 2.328 2.328
- Incidenza % sul reddito 8,8 9,7 9,6 9,9
Spesa totale abitazione 8.878 8.699 9.061 9.061
- Incidenza % sul reddito 36,7 36,7 37,3 38,5
% famiglie a rischio sulla spesa totale 68,0 66,2 67,1 68,3
Fonte: Nostre elaborazioni su ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Sia per le famiglie in affitto che per quelle con mutuo l’analisi è stata integrata
considerando l’effetto delle spese di gestione dell’abitazione15 (energia elettrica,
riscaldamento, acqua, etc), considerando l’acquisizione di servizi considerati essenziali
per la qualità della vita. Dall’analisi emerge che l’incidenza media sul reddito delle spese di gestione è lievemente superiore nelle famiglie in affitto (8,8% vs.7,9), confermando,
anche in questo caso, una situazione più sfavorevole per chi abita in affitto. L’incidenza
delle spese di gestione tende ad aumentare negli anni successivi al 2007 e questo
effetto è riconducibile all’aumento dei prezzi e delle tariffe delle voci di spesa comprese (elettricità, riscaldamento). Come è noto l significativo incremento dei prezzi dei prodotti
energetici avvenuto corso del 2008 ha determinato forti rincari nelle tariffe dei servizi di
utilità. Tra le famiglie maggiormente penalizzate si trovano anche in questo caso la
tipologia unipersonale e monogenitoriale, con l’incidenza della spesa sul reddito intorno al 12%, nettamente superiore alla media complessiva.
E’ stato calcolato anche un indicatore di spesa complessiva, costruito considerando sia le
spese di gestione che la rata del mutuo (prima rata per le famiglie in affitto). Tale
indicatore accentua ulteriormente il divario tra le due categorie famigliari, poiché le
famiglie con mutuo presentano un’incidenza media dei costi (gestione abitazione e rata) intorno al 29%, mentre le famiglie in affitto, qualora acquistassero l’abitazione in cui
vivono con un mutuo, avrebbero in media il 37% del reddito famigliare vincolato alle
spese. Naturalmente applicando anche alle spese complessive per l’abitazione il
parametro del 30%, analogamente alle rate del mutuo, si osserva un significativo incremento delle famiglie maggiormente esposte alla vulnerabilità (47% per le famiglie
con mutuo e 68% per le famiglie in affitto nel 2007).
Questa prima esplorazione statistica riflette un quadro decisamente problematico per un
numero di famiglie rispetto alla sostenibilità economica del mutuo, a maggior ragione nei periodi in cui l’effetto si combina con i rincari di spese difficilmente comprimibili, a
meno di voler accettare forti privazioni che condizionano pesantemente la qualità
dell’esistenza.
In generale le spese per il mutuo e l’incidenza delle rate annuali sul reddito familiare, oltre ad indicare uno dei modi con il quale gli italiani cercano di dare una risposta al
bisogno abitativo, si riflettono sulle disuguaglianze di reddito e rappresentano un fattore
di rischio di impoverimento nella misura in cui, data la sostanziale minor elasticità
rispetto ad altre spese, limitano le altre destinazioni di consumo necessarie alla famiglia.
Da questo punto di vista si comprende la necessità di intervenire, rispetto allo specifico ambito di analisi attuale dell’Osservatorio, almeno su tre elementi: costo del denaro,
costo della casa e livello dei redditi familiari.
Per qualcuno forse ormai è troppo tardi
Sul fronte dei possibili interventi la mappa del rischio indicata dall’Osservatorio permette di individuare i destinatari di eventuali iniziative prima che si manifestino situazioni
maggiormente critiche ed eventualmente irreversibili. È evidente che chi ha perso il
15
Le spese di gestione dell’abitazione derivano dalla variabile dell’indagine HH070, definita Total Housing Cost. Per le famiglie con mutuo la spesa si considera al netto delle spese per gli interessi, mentre per le famiglie in affitto la spesa è al netto del canone d’affitto. Tale scelta è stata adottata per poter considerare l’impatto della spesa di gestione dell’abitazione e la relativa incidenza sul reddito, separatamente e congiuntamente all’importo della rata pagata dalle famiglie (prima rata per le famiglie in affitto). Le proiezioni di questa variabile sono state ottenute applicando il corrispondente indice regionale (riferito al capoluogo di regione) dei prezzi al consumo, considerando il capitolo abitazione, acqua, elettricità e combustibili.
Report OCC 2010
36
lavoro non sia più, nei fatti, in grado di pagarsi il mutuo. Sarebbe meglio intervenire in
via preventiva concentrandosi sulle categorie a rischio quali quelle individuate
dall’Osservatorio nelle diverse regioni italiane. Per la prevenzione servirebbero soggetti
terzi ovvero realtà strutturate come le fondazioni o le associazioni di volontariato o di
promozione sociale o enti ad hoc con personale preparato che aiutino le famiglie e i cittadini a gestire le proprie risorse e che le accompagnino nelle proprie scelte.
Risulta chiaro che questo tipo di attività non può essere svolta dalle banche, ma da
realtà strutturate che aiutino le famiglie e i cittadini a gestire i propri soldi, i propri
risparmi e il proprio reddito incentivando in tal modo la funzione di “garanzia personale” dei cosiddetti corpi intermedi della società. Si comprende che questo genere di
interventi avrebbe anche il pregio di togliere questi soggetti dal “mercato” dell’usura. Si
tratta, in altri termini di educare al risparmio etico oltre che all’uso efficace ed efficiente
delle risorse. Se il risparmio viene indirizzato verso forme etiche di investimento può costare anche meno per gli investitori evitando, in tal modo, forme speculative.
Sul fronte degli interventi la misura che prevede la sospensione del rimborso delle rate
per almeno dodici mesi è sicuramente giusta sul piano prettamente sociale tuttavia
sarebbero necessarie altre iniziative finalizzate ad intervenire alla radice del problema
con l’eliminazione delle cause endemiche del sistema che hanno determinato e condotto all’attuale situazione di dissesto economico e finanziario.
Tali iniziative non possono non tener conto fatto che il modo in cui operano tutte le più
importanti banche del pianeta ha oramai poco a che fare con le attività bancarie
tradizionali. Le banche non si limitano più a concedere un prestito e segnarne il controvalore sui libri contabili. Il prestito rappresenta solo il punto di partenza e il primo
anello di una catena che distribuisce il rischio fra centinaia di parti sparse in tutto il
mondo.
Solo a posteriori si è rilevato che molte società finanziarie prendevano a prestito somme rilevanti dando a garanzia titoli garantiti dalle rate dei mutui ricorrendo alla leva del
debito per ampliare i ritorni e che i regolatori sia europei che americani non avevano
compreso appieno quel complicato puzzle finanziario sia nei meccanismi di
funzionamento sia nella vastità del fenomeno.
Ai regolatori invece viene richiesto proprio di rilevare fenomeni speculativi fin dal loro
nascere e di intervenire tempestivamente.
Purtroppo come rilevato anche dall’Osservatorio i valori di mercato del denaro pre-crisi
hanno sostenuto un indebitamento sempre maggiore delle famiglie attraverso un
contenimento del costo del denaro permettendo, di fatto, alle banche di concedere prestiti sempre più rischiosi e incoraggiando le persone a contrarre debiti a tasso
variabile con pagamenti che potevano facilmente lievitare fino a raggiungere livelli in
molti casi non più sopportabili.
In un qualsiasi settore produttivo il contenimento dei costi dei fattori di produzione si sarebbe trasferito in maggiori profitti consolidando contemporaneamente la crescita,
mentre nel nostro caso sono state sprecate le condizioni per un grande boom
economico.
Politiche fiscali più eque per una crisi “non democratica”
Il ricorso al mutuo anche da parte dei redditi familiari più bassi riflette una sostanziale
chiusura di canali alternativi a basso costo, quali le immobiliari etiche o
l’autocostruzione, per accedere alla casa.
Rispetto ai livelli reddituali si conferma la necessità di politiche di tutela del potere di acquisto in particolare con politiche fiscali più eque. L’attuale sistema tributario appare
limitato non solo per i fenomeni legati all’evasione o all’elusione, ma anche per la
limitatezza delle deduzioni dal reddito o delle detrazioni d’imposta a seconda della
Report OCC 2010
37
riforma fiscale alla quale ci si riferisce, dal crescente fenomeno dell’incapienza che di
fatto esclude i redditi bassi dal godimento delle deduzioni o delle detrazioni e
soprattutto dalla mancata applicazione del parametro famiglia. Oltre a politiche
redistributive che fanno perno sulla leva fiscale occorrono anche interventi redistributivi
sul fronte del lavoro. La crisi attuale oltre ad essere globale è solo apparentemente democratica in quanto invece di colpire tutti allo stesso modo, risulta altamente
selettiva cioè iniqua. È innegabile che questa congiuntura stia colpendo più duramente
coloro che lavorano nel mercato privato rispetto a quello pubblico, i lavoratori precari
piuttosto che quelli stabili, i redditi bassi piuttosto che quelli medio alti, l’industria manifatturiera piuttosto che i servizi, le produzioni interindustriali piuttosto che i beni di
largo consumo.
Purtroppo la crescita della produttività del lavoro è stata per anni indirizzata verso la
rendita finanziaria piuttosto che al giusto riconoscimento dei salari.
Si sta pagando l’ignoranza diffusa sui prodotti finanziari, sia di chi comprava e ancor più
colpevolmente di chi vendeva: derivati, hedge fund, obbligazioni strutturate. Le
aspettative sui guadagni facili hanno obnubilato la ragione e oggi se ne stanno pagando
le conseguenze con un forte calo della fiducia che si riflette nel calo della produzione.
Ciò dovrebbe far riscoprire l’attualità di alcune leggi fondamentali dell’economia e dello stare insieme: salari equi per sostenere le necessità delle famiglie, riconoscimento del
risparmio per sostenere gli investimenti ma anche tasse e tariffe più eque,
responsabilità sociale di chi fa impresa, sostenibilità dei consumi, finanza etica, fare
rete, aiutarsi reciprocamente.
La mappa dei rischi e delle opportunità per le famiglie più esposte
Un’ultima annotazione, relativa sia alla metodologia adottata sia la descrizione dei
risultati, riguarda il fatto che le elaborazioni effettuate hanno come base di riferimento
la condizione economica familiare e non quella individuale.
È facilmente intuibile che un reddito, indipendentemente dal suo valore complessivo,
produce certi effetti se è ad appannaggio di una sola persona mentre produce effetti
diversi se con quello stesso reddito devono essere soddisfatte le esigenze di nuclei
familiari composti da due o più membri. Nelle famiglie, infatti, si condividono le scelte, le risorse ed anche i rischi.
Il problema emerge in tutta la sua evidente gravità se quel reddito casomai da lavoro o
da pensione non è sufficiente per equilibrare le spese per l’affitto o per il mutuo, quelle
del nido piuttosto che dell’assistenza all’anziano, per gli alimentari o per l’istruzione. In
base a questo stesso principio si comprende l’iniquità di strumenti quali la detrazione dall’Irpef lorda riservata a tutti i canoni di locazione esclusi quelli Erp. Purtroppo questa
detrazione dipende dal reddito individuale e non da quello familiare, inoltre non
ammette di fatto la situazione degli incapienti escludendo in tal modo i redditi bassi dal
godimento delle detrazioni. Dal punto di vista dell’approccio risultano più equi, seppure sottodimensionati rispetto alle esigenze, gli interventi di edilizia residenziale e i fondi per
l’affitto che considerano la situazione economica familiare e non quella individuale
utilizzando lo strumento dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente)
che permette di equiparare il reddito di famiglie diverse per numerosità e per tipologia dei componenti.
La mappa del rischio rilevata dall’Osservatorio, chiama in causa soggetti diversi con
diverse responsabilità: le famiglie con i loro comportamenti di consumo e di risparmio
verso nuovi stili di vita, le espressioni organizzate della società con azioni più incisive di
cittadinanza attiva, di auto-mutuo-aiuto e di rete, gli istituti di credito con l’impegno a percorrere la strada della destinazione universale dei beni verso un compiuto
riconoscimento del credito come diritto di cittadinanza e verso una maggiore
professionalizzazione dei propri operatori, gli enti locali con politiche del territorio
improntate al bene comune e con l’integrazione e il coordinamento di tutte le risorse
Report OCC 2010
38
disponibili e attivabili, lo stato con interventi più equi, di sostegno selettivo dei redditi a
partire da quelli più bassi.
Report OCC 2010
39
Tavola A.1: L’importo medio e mediano della rata, del reddito famigliare e
dell’incidenza della rata sul reddito per categorie famigliari (Campione famiglie
con mutuo al netto degli affitti figurativi)
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Rata Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Incidenza rata
sul reddito
Anno 2007 Numero componenti
1 comp. 24.853 7.275 29,3 21.817 6.540 29,4
2 comp. 36.719 7.859 21,4 33.872 7.090 21,6
3 comp. 39.607 7.881 19,9 36.841 7.121 19,3
4 comp. 42.423 8.191 19,3 39.536 7.200 18,5
5 o più comp. 49.988 9.454 18,9 44.209 7.800 17,7
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 24.853 7.275 29,3 21.817 6.540 29,4
Famiglie con adulti senza figli 40.625 7.748 19,1 37.368 7.000 19,1
Monogenitore con 1 o più figli 23.113 6.954 30,1 21.857 6.370 26,9
Coppia con 1 figlio 39.320 8.190 20,8 35.982 7.200 20,1
Coppia con 2 figli 40.871 8.449 20,7 38.501 7.200 19,2
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
47.858 8.631 18,0 43.219 7.643 17,7
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 32.235 8.430 26,2 31.720 7.750 25,4
35-44 36.863 7.948 21,6 35.260 7.200 21,5
45-54 42.186 8.105 19,2 38.317 7.000 18,2
55 e più 40.306 7.207 17,9 36.592 6.000 17,1
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 31.588 7.020 22,2 29.188 6.000 21,6
Licenza media inferiore 34.154 7.698 22,5 33.128 6.960 21,0
Diploma secondario 37.810 8.010 21,2 35.975 7.200 21,3
Laurea 48.745 8.879 18,2 43.883 8.276 18,2
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 38.194 7.714 20,2 35.915 7.000 20,1
Lavoratore autonomo 39.708 9.435 23,8 37.945 8.237 23,7
In cerca di occupazione 20.476 6.911 33,8 19.839 6.000 31,1
Ritirato dal lavoro 36.922 6.918 18,7 32.875 5.984 17,7
Altre condizioni 30.598 8.007 26,2 27.640 6.433 23,1
Totale Famiglie 37.657 7.947 21,1 35.254 7.072 20,7
Reddito famigliare
Rata Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Incidenza rata
sul reddito
Anno 2010 Numero componenti
1 comp. 25.225 6.944 27,5 21.907 6.318 27,8
2 comp. 36.815 7.468 20,3 34.291 6.942 20,8
3 comp. 39.122 7.448 19,0 36.828 6.832 18,9
4 comp. 42.698 7.740 18,1 40.329 6.952 18,1
5 o più comp. 48.621 9.001 18,5 44.269 7.239 16,8
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 25.225 6.944 27,5 21.907 6.318 27,8
Famiglie con adulti senza figli 40.371 7.364 18,2 37.914 6.727 18,4
Report OCC 2010
40
Monogenitore con 1 o più figli 22.103 6.667 30,2 22.910 6.192 25,7
Coppia con 1 figlio 39.305 7.731 19,7 36.645 7.000 19,5
Coppia con 2 figli 41.266 7.966 19,3 39.327 7.031 18,8
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
46.793 8.191 17,5 42.052 7.219 17,1
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 32.291 7.971 24,7 31.764 7.421 23,8
35-44 37.017 7.495 20,2 35.707 7.000 20,7
45-54 41.113 7.761 18,9 38.171 6.661 17,9
55 e più 40.843 6.859 16,8 36.340 5.936 16,4
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 30.762 6.742 21,9 29.364 6.000 21,9
Licenza media inferiore 33.943 7.323 21,6 33.093 6.633 20,3
Diploma secondario 37.977 7.557 19,9 36.554 6.920 20,2
Laurea 48.927 8.407 17,2 44.532 7.898 17,5
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 38.688 7.313 18,9 36.625 6.800 19,2
Lavoratore autonomo 37.256 8.913 23,9 35.707 7.912 24,1
In cerca di occupazione 20.200 6.509 32,2 19.846 5.992 28,2
Ritirato dal lavoro 37.682 6.630 17,6 33.223 5.652 16,6
Altre condizioni 30.599 7.606 24,9 27.516 6.120 22,7
Totale Famiglie 37.597 7.536 20,0 35.335 6.843 19,9
Reddito famigliare
Rata Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Incidenza rata
sul reddito
Anno 2011 base
Numero componenti
1 comp. 25.797 7.047 27,3 22.425 6.401 27,3
2 comp. 37.713 7.595 20,1 35.083 6.991 20,5
3 comp. 40.103 7.579 18,9 38.156 6.984 18,7
4 comp. 43.749 7.869 18,0 41.314 7.000 17,9
5 o più comp. 49.824 9.154 18,4 45.262 7.446 16,7
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 25.797 7.047 27,3 22.425 6.401 27,3
Famiglie con adulti senza figli 41.357 7.482 18,1 38.943 6.822 18,4
Monogenitore con 1 o più figli 22.610 6.754 29,9 23.525 6.255 25,4
Coppia con 1 figlio 40.298 7.877 19,5 37.782 7.134 19,3
Coppia con 2 figli 42.251 8.098 19,2 40.426 7.102 18,6
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
48.031 8.341 17,4 42.940 7.446 16,9
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 33.184 8.141 24,5 32.648 7.582 23,7
35-44 37.888 7.625 20,1 36.636 7.079 20,5
45-54 42.199 7.875 18,7 39.273 6.777 17,7
55 e più 41.699 6.938 16,6 37.293 5.991 16,2
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 31.477 6.829 21,7 29.993 6.000 21,5
Licenza media inferiore 34.800 7.452 21,4 34.063 6.760 20,0
Diploma secondario 38.936 7.685 19,7 37.587 7.000 20,1
Laurea 50.016 8.538 17,1 45.628 8.085 17,5
Condizione socioprof. capofamiglia
Report OCC 2010
41
Lavoratore dipendente 39.784 7.442 18,7 37.672 6.922 18,9
Lavoratore autonomo 37.849 9.054 23,9 36.536 8.000 24,0
In cerca di occupazione 20.663 6.590 31,9 20.457 5.992 27,9
Ritirato dal lavoro 38.343 6.703 17,5 33.642 5.763 16,6
Altre condizioni 31.215 7.758 24,9 27.974 6.247 22,7
Totale Famiglie 38.516 7.661 19,9 36.263 6.960 19,8
Reddito famigliare
Rata Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Incidenza rata
sul reddito
Anno 2010 alternativo
Numero componenti
1 comp. 25.358 7.047 27,8 22.158 6.401 27,9
2 comp. 36.947 7.595 20,6 34.395 6.991 21,1
3 comp. 39.082 7.579 19,4 37.132 6.984 19,3
4 comp. 42.984 7.869 18,3 40.674 7.000 18,3
5 o più comp. 48.546 9.154 18,9 42.726 7.446 17,2
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 25.358 7.047 27,8 22.158 6.401 27,9
Famiglie con adulti senza figli 40.381 7.482 18,5 37.839 6.822 18,8
Monogenitore con 1 o più figli 22.366 6.754 30,2 23.345 6.255 25,6
Coppia con 1 figlio 39.307 7.877 20,0 36.770 7.134 19,6
Coppia con 2 figli 41.665 8.098 19,4 39.709 7.102 19,0
Coppia con tre figli e altre fam.
con figli a carico
46.735 8.341 17,8 42.131 7.446 17,4
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 32.208 8.141 25,3 31.869 7.582 24,1
35-44 37.174 7.625 20,5 35.855 7.079 20,8
45-54 41.150 7.875 19,1 38.262 6.777 18,3
55 e più 41.170 6.938 16,9 36.758 5.991 16,7
Grado di istruzione
capofamiglia
Licenza elementare 30.841 6.829 22,1 28.631 6.000 21,6
Licenza media inferiore 33.855 7.452 22,0 32.792 6.760 20,7
Diploma secondario 38.157 7.685 20,1 36.365 7.000 20,5
Laurea 49.368 8.538 17,3 44.587 8.085 17,6
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 38.760 7.442 19,2 36.681 6.922 19,4
Lavoratore autonomo 37.481 9.054 24,2 35.776 8.000 24,2
In cerca di occupazione 19.642 6.590 33,5 19.957 5.992 29,7
Ritirato dal lavoro 37.903 6.703 17,7 33.469 5.763 16,7
Altre condizioni 30.753 7.758 25,2 27.663 6.247 23,3
Totale Famiglie 37.708 7.661 20,3 35.429 6.960 20,2
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
42
Tavola A.2: L’importo medio e mediano della rata, del reddito famigliare e
dell’incidenza della rata sul reddito per area territoriale (Campione famiglie
con mutuo al netto degli affitti figurativi)
Media Mediana
Legenda Reddito
famigliare Rata
Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Incidenza rata sul reddito
Anno 2007 Regione
Piemonte Valle d'Aosta 40.794 7.437 18,2 35.797 6.200 19,2
Lombardia 37.206 8.275 22,2 34.801 7.500 22,1
Trentino Alto Adige 40.010 9.361 23,4 39.746 8.790 23,2
Veneto 39.569 8.991 22,7 36.441 8.000 22,3
Friuli Venezia Giulia 37.700 6.999 18,6 36.253 6.800 18,4
Liguria 31.108 7.605 24,4 31.222 6.797 21,6
Emilia Romagna 39.815 9.582 24,1 37.621 8.405 22,6
Toscana 41.779 8.392 20,1 38.547 7.500 20,2
Umbria Marche 38.182 7.651 20,0 35.507 7.100 20,7
Lazio 39.364 8.153 20,7 32.677 6.800 20,1
Abruzzo Molise 36.562 7.622 20,8 32.168 7.000 20,8
Campania 29.247 6.082 20,8 25.241 6.000 21,9
Puglia 35.494 7.293 20,5 31.272 6.100 20,7
Basilicata Calabria 32.226 5.461 16,9 31.374 5.000 16,4
Sicilia 32.723 5.625 17,2 25.599 5.174 19,3
Sardegna 32.654 6.334 19,4 32.840 6.000 18,1
Ripartizione
Nord Ovest 37.630 8.028 21,3 34.801 7.000 21,2
Nord Est 39.490 9.011 22,8 37.402 8.000 22,1
Centro 39.927 8.127 20,4 36.093 7.200 20,2
Sud 32.885 6.301 19,2 29.517 6.000 18,9
Totale Famiglie 37.657 7.947 21,1 35.254 7.072 20,7
Legenda Reddito
famigliare Rata
Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Incidenza rata sul reddito
Anno 2010 Regione
Piemonte Valle d'Aosta 41.163 7.061 17,2 35.019 6.000 18,0
Lombardia 36.972 7.782 21,0 35.540 7.225 21,5
Trentino Alto Adige 40.429 8.560 21,2 40.079 8.125 21,8
Veneto 39.612 8.290 20,9 37.355 7.580 21,3
Friuli Venezia Giulia 38.356 6.509 17,0 36.717 6.600 17,5
Liguria 31.473 7.192 22,9 32.228 6.684 21,3
Emilia Romagna 39.751 8.987 22,6 37.265 8.118 21,7
Toscana 41.429 8.017 19,4 38.980 7.224 19,6
Umbria Marche 37.605 7.307 19,4 36.220 6.920 19,8
Lazio 39.385 7.882 20,0 33.100 6.554 19,4
Abruzzo Molise 36.127 7.432 20,6 31.815 6.977 21,8
Campania 29.195 5.951 20,4 24.438 5.937 21,4
Puglia 34.867 7.141 20,5 31.581 6.016 20,0
Basilicata Calabria 31.524 5.344 17,0 31.976 5.000 16,2
Sicilia 33.262 5.532 16,6 25.526 5.085 19,2
Sardegna 32.662 6.153 18,8 32.150 6.000 16,9
Ripartizione
Nord Ovest 37.581 7.569 20,1 34.888 6.773 20,5
Nord Est 39.596 8.360 21,1 37.567 7.527 20,5
Centro 39.695 7.805 19,7 36.478 7.000 19,6
Report OCC 2010
43
Sud 32.796 6.165 18,8 29.640 5.940 19,3
Totale Famiglie 37.597 7.536 20,0 35.335 6.843 19,9
Legenda Reddito
famigliare Rata
Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Incidenza rata sul reddito
Anno 2011 base Regione
Piemonte Valle d'Aosta 42.127 7.184 17,1 36.145 6.000 17,7
Lombardia 37.937 7.939 20,9 36.536 7.328 21,4
Trentino Alto Adige 41.475 8.721 21,0 41.186 8.223 21,3
Veneto 40.615 8.459 20,8 38.536 7.798 21,0
Friuli Venezia Giulia 39.321 6.630 16,9 37.672 6.692 17,4
Liguria 32.172 7.279 22,6 32.859 6.684 21,0
Emilia Romagna 40.725 9.167 22,5 38.165 8.236 21,8
Toscana 42.416 8.168 19,3 39.878 7.403 18,9
Umbria Marche 38.532 7.420 19,3 37.168 6.998 19,5
Lazio 40.270 7.966 19,8 33.952 6.665 18,9
Abruzzo Molise 36.947 7.529 20,4 32.582 6.999 21,6
Campania 29.983 5.982 20,0 25.065 5.969 20,7
Puglia 35.663 7.218 20,2 32.228 6.092 20,1
Basilicata Calabria 32.235 5.360 16,6 32.389 5.000 15,8
Sicilia 34.003 5.578 16,4 27.065 5.180 19,0
Sardegna 33.467 6.245 18,7 33.059 6.000 17,0
Ripartizione
Nord Ovest 38.527 7.713 20,0 35.814 6.901 20,1
Nord Est 40.588 8.528 21,0 38.546 7.703 20,4
Centro 40.623 7.918 19,5 37.342 7.000 19,2
Sud 33.570 6.222 18,5 30.289 5.979 19,0
Totale Famiglie 38.516 7.661 19,9 36.263 6.960 19,8
Legenda Reddito
famigliare Rata
Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Incidenza rata sul reddito
Anno 2011 alternativo Regione
Piemonte Valle d'Aosta 41.378 7.184 17,4 35.312 6.000 17,9
Lombardia 37.270 7.939 21,3 35.780 7.328 21,7
Trentino Alto Adige 40.743 8.721 21,4 40.679 8.223 21,8
Veneto 39.775 8.459 21,3 37.828 7.798 21,2
Friuli Venezia Giulia 38.289 6.630 17,3 37.183 6.692 17,5
Liguria 31.396 7.279 23,2 31.949 6.684 21,4
Emilia Romagna 39.870 9.167 23,0 37.538 8.236 21,9
Toscana 41.387 8.168 19,7 39.023 7.403 19,9
Umbria Marche 37.607 7.420 19,7 36.628 6.998 20,4
Lazio 39.453 7.966 20,2 32.732 6.665 19,1
Abruzzo Molise 36.213 7.529 20,8 31.635 6.999 22,4
Campania 28.824 5.982 20,8 23.820 5.969 21,5
Puglia 34.911 7.218 20,7 31.472 6.092 20,2
Basilicata Calabria 31.342 5.360 17,1 30.793 5.000 15,9
Sicilia 33.293 5.578 16,8 25.952 5.180 19,4
Sardegna 32.721 6.245 19,1 31.114 6.000 17,4
Ripartizione
Nord Ovest 37.833 7.713 20,4 35.131 6.901 20,5
Nord Est 39.732 8.528 21,5 37.846 7.703 20,8
Centro 39.712 7.918 19,9 36.414 7.000 19,9
Sud 32.739 6.222 19,0 29.301 5.979 19,4
Totale Famiglie 37.708 7.661 20,3 35.429 6.960 20,2
Report OCC 2010
44
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Tavola A3: La % di famiglie con l’incidenza della rata sul reddito superiore al
30% tra il 2007 ed il 2011 per le tipologie famigliari (Campione famiglie con
mutuo al netto degli affitti figurativi) 2007 2010
Legenda % famiglie a rischio
Reddito mediano
% famiglie a rischio
Reddito mediano
Numero componenti
1 comp. 47,5 17.795 42,9 17.730
2 comp. 26,0 25.021 24,2 24.294
3 comp. 21,1 23.009 20,9 21.860
4 comp. 18,7 29.093 16,5 26.431
5 o più comp. 19,1 30.352 20,1 28.478
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 47,5 17.795 42,9 17.730
Famiglie con adulti senza figli 21,2 25.669 20,8 24.702
Monogenitore con 1 o più figli 40,7 18.738 41,9 17.709
Coppia con 1 figlio 21,2 25.115 19,3 22.754
Coppia con 2 figli 20,4 29.609 17,7 26.702
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
18,5 29.146 18,9 26.230
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 36,3 21.346 32,7 20.642
35-44 26,1 23.879 24,3 22.280
45-54 18,4 24.726 18,5 23.211
55 e più 22,9 20.585 21,1 20.442
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 30,5 19.663 31,4 18.087
Licenza media inferiore 27,3 21.844 25,3 20.999
Diploma secondario 23,7 23.493 21,6 22.412
Laurea 22,6 26.948 21,4 25.041
Condizione socioprofessionale
Lavoratore dipendente 21,9 24.351 18,7 23.155
Lavoratore autonomo 32,4 22.254 35,1 21.471
In cerca di occupazione 51,1 12.426 46,7 10.104
Ritirato dal lavoro 22,4 20.886 20,4 21.569
Altre condizioni 37,2 17.276 38,0 17.920
Totale Famiglie 25,4 22.684 23,8 21.714
2011 base 2011 Alternativo
Legenda % famiglie a rischio
Reddito mediano
% famiglie a rischio
Reddito mediano
Numero componenti
1 comp. 42,0 18.186 43,4 17.761
2 comp. 23,9 25.482 26,0 23.275
3 comp. 20,2 22.293 21,1 21.153
4 comp. 15,5 26.928 17,0 25.453
5 o più comp. 20,6 28.764 23,0 28.217
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 42,0 18.186 43,4 17.761
Famiglie con adulti senza figli 20,1 25.300 22,1 22.732
Monogenitore con 1 o più figli 40,7 18.006 40,7 17.323
Coppia con 1 figlio 18,9 23.361 20,0 22.621
Report OCC 2010
45
Coppia con 2 figli 17,0 27.299 18,0 26.285
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a
carico
18,9 26.572 21,3 25.828
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 31,6 21.227 34,3 21.009
35-44 23,6 22.348 25,1 21.866
45-54 18,0 23.628 19,9 22.060
55 e più 20,7 20.451 20,9 20.176
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 30,9 18.287 31,8 18.287
Licenza media inferiore 25,0 21.725 26,9 20.790
Diploma secondario 20,6 22.432 22,0 22.010
Laurea 20,9 24.985 22,4 24.823
Condizione socioprofessionale
Lavoratore dipendente 17,8 23.670 20,0 22.661
Lavoratore autonomo 34,5 21.677 35,6 21.452
In cerca di occupazione 46,7 10.116 48,9 10.737
Ritirato dal lavoro 20,4 21.913 20,4 20.527
Altre condizioni 38,0 18.239 38,0 17.305
Totale Famiglie 23,1 22.112 24,7 21.385
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
46
Tavola A4: La % di famiglie con l’incidenza della rata sul reddito superiore al
30% nelle regioni. (Campione famiglie con mutuo al netto degli affitti
figurativi)
2007 2010 Regione % famiglie a
rischio Reddito mediano
% famiglie a rischio
Reddito mediano
Regione
Piemonte Valle d'Aosta 25,4 22.040 23,4 22.899
Lombardia 31,1 22.661 27,1 20.671
Trentino Alto Adige 29,7 33.934 23,7 33.099
Veneto 28,4 25.152 25,7 24.705
Friuli Venezia Giulia 20,9 22.504 17,3 17.997
Liguria 31,5 22.021 29,3 21.599
Emilia Romagna 28,2 23.884 25,5 24.070
Toscana 19,3 22.684 18,0 21.320
Umbria Marche 24,9 19.851 25,2 21.024
Lazio 24,6 25.000 23,2 24.165
Abruzzo Molise 23,6 20.492 29,2 20.102
Campania 25,4 20.194 28,4 19.179
Puglia 19,2 19.966 23,3 19.802
Basilicata Calabria 14,3 10.061 13,0 6.248
Sicilia 28,7 17.966 25,0 15.866
Sardegna 10,4 24.307 13,4 19.035
Ripartizione geografica
Nord Ovest 29,2 22.263 26,1 21.034
Nord Est 27,1 25.284 23,8 25.001
Centro 23,1 22.684 22,4 21.675
Sud 21,0 18.713 22,5 18.880
Totale Famiglie 25,4 22.684 23,8 21.714
2011 base 2011 alternativo
Regione % famiglie a rischio
Reddito mediano
% famiglie a rischio
Reddito mediano
Piemonte Valle d'Aosta 21,4 21.968 23,4 21.816
Lombardia 27,1 20.750 28,4 19.528
Trentino Alto Adige 23,7 33.584 24,6 30.792
Veneto 25,7 24.823 28,0 23.529
Friuli Venezia Giulia 17,3 18.398 18,0 17.798
Liguria 28,3 22.259 31,5 22.014
Emilia Romagna 25,5 24.702 27,3 24.463
Toscana 18,0 22.022 19,7 21.422
Umbria Marche 24,9 21.470 25,9 20.549
Lazio 22,2 23.960 23,7 23.160
Abruzzo Molise 29,2 20.542 29,2 19.601
Campania 26,9 19.447 26,9 16.613
Puglia 19,2 18.377 23,3 20.790
Basilicata Calabria 11,7 3.732 11,7 3.696
Sicilia 22,2 15.638 24,1 14.963
Sardegna 13,4 19.237 14,9 20.151
Ripartizione geografica
Nord Ovest 25,2 21.288 27,1 21.009
Nord Est 23,8 25.560 25,4 25.034
Centro 22,0 22.176 23,4 21.470
Sud 20,8 19.028 22,0 18.147
Totale Famiglie 23,1 22.112 24,7 21.385
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
47
Tavola A5: Le statistiche sui finanziamenti per l’acquisto di abitazioni nelle
famiglie a rischio per categorie famigliari (Anno 2007)
Legenda Importo
finanziamento Tasso di interesse
Durata
Numero componenti
1 comp. 95.157 6,1 18
2 comp. 117.690 6,1 18
3 comp. 128.892 6,4 19
4 comp. 134.784 6,5 19
5 o più comp. 168.689 5,6 20
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 95.157 6,1 18
Famiglie con adulti senza figli 123.398 6,1 18
Monogenitore con 1 o più figli 105.769 6,8 17
Coppia con 1 figlio 126.701 6,4 20
Coppia con 2 figli 137.623 6,4 20
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
160.988 5,9 19
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 113.428 6,1 21
35-44 125.401 6,2 19
45-54 131.243 6,4 17
55 e più 108.167 6,3 15
Titolo di studio capofamiglia
Licenza elementare 91.112 6,6 16
Licenza media inferiore 115.551 6,0 19
Diploma secondario 124.821 6,3 20
Laurea 143.351 6,2 18
Condizione socioprofessionale
Lavoratore dipendente 119.420 6,3 21
Lavoratore autonomo 138.962 6,0 18
In cerca di occupazione 86.773 6,6 17
Ritirato dal lavoro 90.937 6,2 13
Altre condizioni 117.391 6,0 18
Totale Famiglie 120.146 6,2 19
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
48
Tavola A6: Le statistiche sui finanziamenti per l’acquisto di abitazioni nelle
famiglie a rischio per aree territoriali (Anno 2007)
Legenda Importo finanziamento
Tasso di interesse Durata
Regioni
Piemonte Valle d'Aosta 117.487 6,12 19
Lombardia 127.318 5,89 20
Trentino Alto Adige 153.552 5,91 16
Veneto 125.514 6,47 18
Friuli Venezia Giulia 119.806 5,78 19
Liguria 123.857 5,42 18
Emilia Romagna 142.129 6,40 19
Toscana 122.548 6,09 19
Umbria Marche 107.441 6,51 18
Lazio 119.913 7,25 20
Abruzzo Molise 102.572 5,81 16
Campania 75.118 5,93 15
Puglia 105.022 6,60 18
Basilicata Calabria 66.127 8,17 16
Sicilia 85.853 5,69 18
Sardegna 137.747 6,21 23
Ripartizioni geografiche
Nord Ovest 123.807 5,90 20
Nord Est 134.669 6,25 18
Centro 115.063 6,62 19
Sud 92.011 6,14 17
Totale Famiglie 120.146 6,22 19
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
49
Tavola A7: L’evoluzione dell’incidenza delle famiglie vulnerabili tra il 2007 ed il
2010 nelle categorie famigliari
Legenda 2007 2010 2011 2011
Numero componenti base alternativo 1 comp. 47,5 42,9 42,0 43,4
2 comp. 26,0 24,2 23,9 26,0
3 comp. 21,1 20,9 20,2 21,1
4 comp. 18,7 16,5 15,5 17,0
5 o più comp. 19,1 20,1 20,6 23,0
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 47,5 42,9 42,0 43,4
Famiglie con adulti senza figli 21,2 20,8 20,1 22,1
Monogenitore con 1 o più figli 40,7 41,9 40,7 40,7
Coppia con 1 figlio 21,2 19,3 18,9 20,0
Coppia con 2 figli 20,4 17,7 17,0 18,0
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico 18,5 18,9 18,9 21,3
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 36,3 32,7 31,6 34,3
35-44 26,1 24,3 23,6 25,1
45-54 18,4 18,5 18,0 19,9
55 e più 22,9 21,1 20,7 20,9
Livello di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 30,5 31,4 30,9 31,8
Licenza media inferiore 27,3 25,3 25,0 26,9
Diploma secondario 23,7 21,6 20,6 22,0
Laurea 22,6 21,4 20,9 22,4
Condizione socioprofessionale capofamiglia
Lavoratore dipendente 21,9 18,7 17,8 20,0
Lavoratore autonomo 32,4 35,1 34,5 35,6
In cerca di occupazione 51,1 46,7 46,7 48,9
Ritirato dal lavoro 22,4 20,4 20,4 20,4
Altre condizioni 37,2 38,0 38,0 38,0
Totale Famiglie 25,4 23,8 23,1 24,7
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
50
Tavola A8: L’evoluzione dell’incidenza delle famiglie vulnerabili tra il 2007 ed il
2010 nelle aree territoriali
Legenda 2007 2010 2011 2011
Regione base alternativo Piemonte Valle d'Aosta 25,4 23,4 21,4 23,4
Lombardia 31,1 27,1 27,1 28,4
Trentino Alto Adige 29,7 23,7 23,7 24,6
Veneto 28,4 25,7 25,7 28,0
Friuli Venezia Giulia 20,9 17,3 17,3 18,0
Liguria 31,5 29,3 28,3 31,5
Emilia Romagna 28,2 25,5 25,5 27,3
Toscana 19,3 18,0 18,0 19,7
Umbria Marche 24,9 25,2 24,9 25,9
Lazio 24,6 23,2 22,2 23,7
Abruzzo Molise 23,6 29,2 29,2 29,2
Campania 25,4 28,4 26,9 26,9
Puglia 19,2 23,3 19,2 23,3
Basilicata Calabria 14,3 13,0 11,7 11,7
Sicilia 28,7 25,0 22,2 24,1
Sardegna 10,4 13,4 13,4 14,9
Ripartizione
Nord Ovest 29,2 26,1 25,2 27,1
Nord Est 27,1 23,8 23,8 25,4
Centro 23,1 22,4 22,0 23,4
Sud 21,0 22,5 20,8 22,0
Totale Famiglie 25,4 23,8 23,1 24,7
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
51
Tavola A9: Il reddito famigliare, le spese per l’abitazione e l’incidenza delle
spese sul reddito per le categorie famigliari
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spese per l'abitazione
Inc. della spesa sul reddito
Reddito famigliare
Spese per l'abitazione
Inc. della spesa sul reddito
2007 Numero componenti
1 comp. 24.853 2.215 8,9 21.817 1.862 8,7
2 comp. 36.719 2.836 7,7 33.872 2.566 7,6
3 comp. 39.607 3.080 7,8 36.841 2.822 7,6
4 comp. 42.423 3.274 7,7 39.536 3.105 7,8
5 o più comp. 49.988 3.733 7,5 44.209 3.539 7,9
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 24.853 2.215 8,9 21.817 1.862 8,7
Famiglie con adulti senza figli 40.625 3.089 7,6 37.368 2.829 7,3
Monogenitore con 1 o più figli 23.113 2.756 11,9 21.857 2.833 12,1
Coppia con 1 figlio 39.320 2.934 7,5 35.982 2.653 7,2
Coppia con 2 figli 40.871 3.197 7,8 38.501 3.030 7,9
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
47.858 3.625 7,6 43.219 3.464 8,0
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 32.235 2.340 7,3 31.720 2.076 6,8
35-44 36.863 2.853 7,7 35.260 2.643 7,6
45-54 42.186 3.255 7,7 38.317 3.064 7,7
55 e più 40.306 3.550 8,8 36.592 3.273 9,2
Grado di istruzione capofam.
Licenza elementare 31.588 2.896 9,2 29.188 2.823 9,3
Licenza media inferiore 34.154 2.846 8,3 33.128 2.650 8,2
Diploma secondario 37.810 2.892 7,6 35.975 2.717 7,4
Laurea 48.745 3.413 7,0 43.883 3.083 6,8
Condizione socioprof. capofam.
Lavoratore dipendente 38.194 2.799 7,3 35.915 2.616 7,3
Lavoratore autonomo 39.708 3.205 8,1 37.945 2.928 7,9
In cerca di occupazione 20.476 2.419 11,8 19.839 2.281 11,9
Ritirato dal lavoro 36.922 3.506 9,5 32.875 3.190 9,4
Altre condizioni 30.598 3.045 10,0 27.640 2.926 9,9
Totale Famiglie 37.657 2.960 7,9 35.254 2.742 7,8
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spese per l'abitazione
Inc. della spesa sul reddito
Reddito famigliare
Spese per l'abitazione
Inc. della spesa sul reddito
2010 Numero componenti
1 comp. 25.225 2.369 9,4 21.907 1.991 9,1
2 comp. 36.815 3.036 8,2 34.291 2.755 8,0
3 comp. 39.122 3.299 8,4 36.828 3.038 8,2
4 comp. 42.698 3.507 8,2 40.329 3.331 8,3
5 o più comp. 48.621 4.003 8,2 44.269 3.835 8,5
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 25.225 2.369 9,4 21.907 1.991 9,1
Famiglie con adulti senza figli 40.371 3.309 8,2 37.914 3.044 7,9
Monogenitore con 1 o più figli 22.103 2.950 13,3 22.910 3.056 13,0
Coppia con 1 figlio 39.305 3.142 8,0 36.645 2.848 7,7
Coppia con 2 figli 41.266 3.423 8,3 39.327 3.260 8,4
Report OCC 2010
52
Coppia con tre figli e altre fam.
con figli a carico
46.793 3.886 8,3 42.052 3.706 8,6
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 32.291 2.501 7,7 31.764 2.218 7,2
35-44 37.017 3.054 8,3 35.707 2.836 8,2
45-54 41.113 3.489 8,5 38.171 3.277 8,4
55 e più 40.843 3.807 9,3 36.340 3.504 9,7
Grado di istruzione capofam.
Licenza elementare 30.762 3.109 10,1 29.364 3.014 10,2
Licenza media inferiore 33.943 3.046 9,0 33.093 2.848 8,8
Diploma secondario 37.977 3.097 8,2 36.554 2.925 7,8
Laurea 48.927 3.656 7,5 44.532 3.293 7,3
Condizione socioprof. capofam.
Lavoratore dipendente 38.688 2.997 7,7 36.625 2.809 7,6
Lavoratore autonomo 37.256 3.432 9,2 35.707 3.139 9,1
In cerca di occupazione 20.200 2.597 12,9 19.846 2.430 12,6
Ritirato dal lavoro 37.682 3.759 10,0 33.223 3.423 10,1
Altre condizioni 30.599 3.264 10,7 27.516 3.126 10,6
Totale Famiglie 37.597 3.170 8,4 35.335 2.939 8,3
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spese per l'abitazione
Inc. della spesa sul reddito
Reddito famigliare
Spese per l'abitazione
Inc. della spesa sul reddito
2011 base Numero componenti
1 comp. 25.797 2.405 9,3 22.425 2.021 9,1
2 comp. 37.713 3.082 8,2 35.083 2.797 8,0
3 comp. 40.103 3.348 8,3 38.156 3.083 8,1
4 comp. 43.749 3.560 8,1 41.314 3.381 8,2
5 o più comp. 49.824 4.063 8,2 45.262 3.893 8,4
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 25.797 2.405 9,3 22.425 2.021 9,1
Famiglie con adulti senza figli 41.357 3.358 8,1 38.943 3.090 7,9
Monogenitore con 1 o più figli 22.610 2.994 13,2 23.525 3.102 12,9
Coppia con 1 figlio 40.298 3.189 7,9 37.782 2.890 7,6
Coppia con 2 figli 42.251 3.475 8,2 40.426 3.309 8,3
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
48.031 3.944 8,2 42.940 3.762 8,5
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 33.184 2.539 7,7 32.648 2.252 7,1
35-44 37.888 3.100 8,2 36.636 2.879 8,0
45-54 42.199 3.541 8,4 39.273 3.326 8,4
55 e più 41.699 3.864 9,3 37.293 3.557 9,7
Grado di istruzione capofam.
Licenza elementare 31.477 3.155 10,0 29.993 3.059 10,2
Licenza media inferiore 34.800 3.092 8,9 34.063 2.890 8,8
Diploma secondario 38.936 3.144 8,1 37.587 2.969 7,7
Laurea 50.016 3.711 7,4 45.628 3.342 7,2
Condizione socioprof. capofam.
Lavoratore dipendente 39.784 3.041 7,6 37.672 2.851 7,5
Lavoratore autonomo 37.849 3.484 9,2 36.536 3.186 9,1
In cerca di occupazione 20.663 2.636 12,8 20.457 2.467 12,5
Ritirato dal lavoro 38.343 3.816 10,0 33.642 3.474 10,0
Altre condizioni 31.215 3.313 10,6 27.974 3.173 10,5
Totale Famiglie 38.516 3.217 8,4 36.263 2.983 8,3
Media Mediana
Report OCC 2010
53
Legenda Reddito famigliare
Spese per l'abitazione
Inc. della spesa sul reddito
Reddito famigliare
Spese per l'abitazione
Inc. della spesa sul reddito
2011 alternativo Numero componenti
1 comp. 25.358 2.405 9,5 22.158 2.021 9,4
2 comp. 36.947 3.082 8,3 34.395 2.797 8,1
3 comp. 39.082 3.348 8,6 37.132 3.083 8,2
4 comp. 42.984 3.560 8,3 40.674 3.381 8,4
5 o più comp. 48.546 4.063 8,4 42.726 3.893 8,7
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 25.358 2.405 9,5 22.158 2.021 9,4
Famiglie con adulti senza figli 40.381 3.358 8,3 37.839 3.090 8,0
Monogenitore con 1 o più figli 22.366 2.994 13,4 23.345 3.102 12,9
Coppia con 1 figlio 39.307 3.189 8,1 36.770 2.890 7,7
Coppia con 2 figli 41.665 3.475 8,3 39.709 3.309 8,4
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
46.735 3.944 8,4 42.131 3.762 8,8
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 32.208 2.539 7,9 31.869 2.252 7,4
35-44 37.174 3.100 8,3 35.855 2.879 8,3
45-54 41.150 3.541 8,6 38.262 3.326 8,5
55 e più 41.170 3.864 9,4 36.758 3.557 9,9
Grado di istruzione capofam.
Licenza elementare 30.841 3.155 10,2 28.631 3.059 10,3
Licenza media inferiore 33.855 3.092 9,1 32.792 2.890 8,9
Diploma secondario 38.157 3.144 8,2 36.365 2.969 7,9
Laurea 49.368 3.711 7,5 44.587 3.342 7,3
Condizione socioprof. capofam.
Lavoratore dipendente 38.760 3.041 7,8 36.681 2.851 7,7
Lavoratore autonomo 37.481 3.484 9,3 35.776 3.186 9,2
In cerca di occupazione 19.642 2.636 13,4 19.957 2.467 12,7
Ritirato dal lavoro 37.903 3.816 10,1 33.469 3.474 10,1
Altre condizioni 30.753 3.313 10,8 27.663 3.173 10,8
Totale Famiglie 37.708 3.217 8,5 35.429 2.983 8,4
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
54
Tavola A10: Il reddito famigliare, le spese per l’abitazione e l’incidenza delle
spese sul reddito per le aree territoriali
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spese per l'abitazione
Inc. della spesa sul reddito
Reddito famigliare
Spese per l'abitazione
Inc. della spesa sul reddito
2007 Piemonte Valle d'Aosta 40.794 3.411 8,4 35.797 2.998 8,7
Lombardia 37.206 3.089 8,3 34.801 2.934 8,1
Trentino Alto Adige 40.010 2.823 7,1 39.746 2.556 6,6
Veneto 39.569 2.836 7,2 36.441 2.722 7,1
Friuli Venezia Giulia 37.700 2.589 6,9 36.253 2.416 6,6
Liguria 31.108 2.790 9,0 31.222 2.818 9,2
Emilia Romagna 39.815 3.230 8,1 37.621 3.145 7,8
Toscana 41.779 3.070 7,3 38.547 3.020 7,3
Umbria Marche 38.182 2.812 7,4 35.507 2.690 7,5
Lazio 39.364 3.007 7,6 32.677 2.701 7,8
Abruzzo Molise 36.562 3.093 8,5 32.168 2.910 8,3
Campania 29.247 2.720 9,3 25.241 2.662 9,6
Puglia 35.494 2.650 7,5 31.272 2.423 8,7
Basilicata Calabria 32.226 2.671 8,3 31.374 2.436 8,2
Sicilia 32.723 2.518 7,7 25.599 2.282 8,3
Sardegna 32.654 2.297 7,0 32.840 2.385 7,1
Ripartizione
Nord Ovest 37.630 3.144 8,4 34.801 2.934 8,5
Nord Est 39.490 2.944 7,5 37.402 2.724 7,1
Centro 39.927 2.987 7,5 36.093 2.754 7,6
Sud 32.885 2.628 8,0 29.517 2.489 8,3
Totale Famiglie 37.657 2.960 7,9 35.254 2.742 7,8
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
2010 Regione
Piemonte Valle d'Aosta 41.163 3.656 8,9 35.019 3.162 9,3
Lombardia 36.972 3.273 8,9 35.540 3.109 8,8
Trentino Alto Adige 40.429 3.093 7,7 40.079 2.800 7,1
Veneto 39.612 3.043 7,7 37.355 2.921 7,5
Friuli Venezia Giulia 38.356 2.736 7,1 36.717 2.553 7,0
Liguria 31.473 2.974 9,4 32.228 3.004 9,7
Emilia Romagna 39.751 3.449 8,7 37.265 3.358 8,2
Toscana 41.429 3.291 7,9 38.980 3.238 7,9
Umbria Marche 37.605 3.023 8,0 36.220 2.912 8,3
Lazio 39.385 3.273 8,3 33.100 2.939 8,5
Abruzzo Molise 36.127 3.312 9,2 31.815 3.113 9,4
Campania 29.195 2.944 10,1 24.438 2.882 10,1
Puglia 34.867 2.810 8,1 31.581 2.569 8,8
Basilicata Calabria 31.524 2.897 9,2 31.976 2.675 9,3
Sicilia 33.262 2.721 8,2 25.526 2.466 8,5
Sardegna 32.662 2.446 7,5 32.150 2.540 7,3
Ripartizione
Nord Ovest 37.581 3.343 8,9 34.888 3.124 9,1
Nord Est 39.596 3.154 8,0 37.567 2.918 7,4
Centro 39.695 3.226 8,1 36.478 2.985 8,3
Sud 32.796 2.824 8,6 29.640 2.691 8,8
Totale Famiglie 37.597 3.170 8,4 35.335 2.939 8,3
Report OCC 2010
55
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
2011 base Regione
Piemonte Valle d'Aosta 42.127 3.711 8,8 36.145 3.210 9,2
Lombardia 37.937 3.322 8,8 36.536 3.156 8,8
Trentino Alto Adige 41.475 3.139 7,6 41.186 2.842 6,9
Veneto 40.615 3.089 7,6 38.536 2.964 7,5
Friuli Venezia Giulia 39.321 2.777 7,1 37.672 2.591 6,9
Liguria 32.172 3.019 9,4 32.859 3.049 9,6
Emilia Romagna 40.725 3.501 8,6 38.165 3.408 8,1
Toscana 42.416 3.340 7,9 39.878 3.286 7,9
Umbria Marche 38.532 3.069 8,0 37.168 2.955 8,2
Lazio 40.270 3.322 8,2 33.952 2.984 8,5
Abruzzo Molise 36.947 3.362 9,1 32.582 3.159 9,4
Campania 29.983 2.988 10,0 25.065 2.925 10,0
Puglia 35.663 2.852 8,0 32.228 2.607 8,7
Basilicata Calabria 32.235 2.941 9,1 32.389 2.715 9,2
Sicilia 34.003 2.761 8,1 27.065 2.503 8,4
Sardegna 33.467 2.482 7,4 33.059 2.578 7,3
Ripartizione Nord Ovest 38.527 3.393 8,8 35.814 3.171 9,0
Nord Est 40.588 3.201 7,9 38.546 2.962 7,3
Centro 40.623 3.274 8,1 37.342 3.030 8,2
Sud 33.570 2.866 8,5 30.289 2.732 8,8
Totale Famiglie 38.516 3.217 8,4 36.263 2.983 8,3
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
2011 alternativo Regione
Piemonte Valle d'Aosta 41.378 3.711 9,0 35.312 3.210 9,3
Lombardia 37.270 3.322 8,9 35.780 3.156 9,0
Trentino Alto Adige 40.743 3.139 7,7 40.679 2.842 7,1
Veneto 39.775 3.089 7,8 37.828 2.964 7,6
Friuli Venezia Giulia 38.289 2.777 7,3 37.183 2.591 7,1
Liguria 31.396 3.019 9,6 31.949 3.049 9,8
Emilia Romagna 39.870 3.501 8,8 37.538 3.408 8,4
Toscana 41.387 3.340 8,1 39.023 3.286 8,0
Umbria Marche 37.607 3.069 8,2 36.628 2.955 8,4
Lazio 39.453 3.322 8,4 32.732 2.984 8,6
Abruzzo Molise 36.213 3.362 9,3 31.635 3.159 9,9
Campania 28.824 2.988 10,4 23.820 2.925 10,4
Puglia 34.911 2.852 8,2 31.472 2.607 8,8
Basilicata Calabria 31.342 2.941 9,4 30.793 2.715 9,3
Sicilia 33.293 2.761 8,3 25.952 2.503 8,5
Sardegna 32.721 2.482 7,6 31.114 2.578 7,3
Ripartizione
Nord Ovest 37.833 3.393 9,0 35.131 3.171 9,2
Nord Est 39.732 3.201 8,1 37.846 2.962 7,5
Centro 39.712 3.274 8,2 36.414 3.030 8,4
Sud 32.739 2.866 8,8 29.301 2.732 9,0
Totale Famiglie 37.708 3.217 8,5 35.429 2.983 8,4
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
56
Report OCC 2010
57
Tavola A11: Il reddito famigliare, le spese complessive per l’abitazione e
l’incidenza delle spese sul reddito per le categorie famigliari
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
2007 Numero componenti
1 comp. 24.853 9.489 38,2 21.817 8.520 38,4
2 comp. 36.719 10.695 29,1 33.872 9.884 29,8
3 comp. 39.607 10.961 27,7 36.841 9.998 27,1
4 comp. 42.423 11.465 27,0 39.536 10.449 26,8
5 o più comp. 49.988 13.187 26,4 44.209 11.303 25,9
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 24.853 9.489 38,2 21.817 8.520 38,4
Famiglie con adulti senza figli 40.625 10.836 26,7 37.368 9.878 27,1
Monogenitore con 1 o più figli 23.113 9.710 42,0 21.857 9.259 38,0
Coppia con 1 figlio 39.320 11.124 28,3 35.982 10.071 27,7
Coppia con 2 figli 40.871 11.646 28,5 38.501 10.564 27,5
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
47.858 12.256 25,6 43.219 11.173 25,7
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 32.235 10.769 33,4 31.720 10.071 32,0
35-44 36.863 10.801 29,3 35.260 10.038 29,3
45-54 42.186 11.360 26,9 38.317 10.050 26,4
55 e più 40.306 10.757 26,7 36.592 9.547 27,6
Grado di istruzione capofam.
Licenza elementare 31.588 9.916 31,4 29.188 9.045 31,8
Licenza media inferiore 34.154 10.544 30,9 33.128 9.709 29,8
Diploma secondario 37.810 10.902 28,8 35.975 9.875 29,2
Laurea 48.745 12.292 25,2 43.883 11.103 25,9
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 38.194 10.513 27,5 35.915 9.640 27,6
Lavoratore autonomo 39.708 12.639 31,8 37.945 11.512 32,1
In cerca di occupazione 20.476 9.330 45,6 19.839 8.358 40,5
Ritirato dal lavoro 36.922 10.424 28,2 32.875 9.233 28,8
Altre condizioni 30.598 11.053 36,1 27.640 9.121 33,7
Totale Famiglie 37.657 10.907 29,0 35.254 9.941 29,2
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
2010 Numero componenti
1 comp. 25.225 9.291 36,8 21.907 8.370 37,2
2 comp. 36.815 10.467 28,4 34.291 9.839 29,3
3 comp. 39.122 10.688 27,3 36.828 9.917 27,1
4 comp. 42.698 11.174 26,2 40.329 10.406 26,4
5 o più comp. 48.621 12.982 26,7 44.269 11.326 25,7
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 25.225 9.291 36,8 21.907 8.370 37,2
Famiglie con adulti senza figli 40.371 10.627 26,3 37.914 9.878 26,9
Monogenitore con 1 o più figli 22.103 9.573 43,3 22.910 9.213 38,0
Coppia con 1 figlio 39.305 10.816 27,5 36.645 9.957 27,3
Coppia con 2 figli 41.266 11.315 27,4 39.327 10.519 27,1
Report OCC 2010
58
Coppia con tre figli e altre fam.
con figli a carico
46.793 12.037 25,7 42.052 10.994 26,0
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 32.291 10.463 32,4 31.764 9.848 31,4
35-44 37.017 10.494 28,3 35.707 9.908 28,8
45-54 41.113 11.198 27,2 38.171 9.999 26,3
55 e più 40.843 10.587 25,9 36.340 9.642 27,7
Grado di istruzione capofam.
Licenza elementare 30.762 9.828 31,9 29.364 9.061 32,5
Licenza media inferiore 33.943 10.340 30,5 33.093 9.644 29,4
Diploma secondario 37.977 10.600 27,9 36.554 9.840 28,7
Laurea 48.927 11.966 24,5 44.532 11.121 25,6
Condizione socioprof. capofam.
Lavoratore dipendente 38.688 10.262 26,5 36.625 9.629 27,1
Lavoratore autonomo 37.256 12.277 33,0 35.707 11.363 34,0
In cerca di occupazione 20.200 9.073 44,9 19.846 8.403 40,3
Ritirato dal lavoro 37.682 10.348 27,5 33.223 9.317 28,6
Altre condizioni 30.599 10.853 35,5 27.516 8.960 34,5
Totale Famiglie 37.597 10.657 28,3 35.335 9.878 28,8
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
2011 base 1 comp. 25.797 9.429 36,6 22.425 8.500 36,6
2 comp. 37.713 10.638 28,2 35.083 9.948 28,9
3 comp. 40.103 10.867 27,1 38.156 10.088 26,9
4 comp. 43.749 11.355 26,0 41.314 10.574 26,2
5 o più comp. 49.824 13.195 26,5 45.262 11.469 25,3
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 25.797 9.429 36,6 22.425 8.500 36,6
Famiglie con adulti senza figli 41.357 10.795 26,1 38.943 10.035 26,8
Monogenitore con 1 o più figli 22.610 9.704 42,9 23.525 9.397 37,2
Coppia con 1 figlio 40.298 11.008 27,3 37.782 10.145 27,0
Coppia con 2 figli 42.251 11.497 27,2 40.426 10.679 27,1
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
48.031 12.244 25,5 42.940 11.230 25,5
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 33.184 10.670 32,2 32.648 10.057 31,4
35-44 37.888 10.669 28,2 36.636 10.069 28,5
45-54 42.199 11.364 26,9 39.273 10.168 26,0
55 e più 41.699 10.722 25,7 37.293 9.735 27,4
Grado di istruzione capofam.
Licenza elementare 31.477 9.961 31,6 29.993 9.170 32,2
Licenza media inferiore 34.800 10.515 30,2 34.063 9.774 29,2
Diploma secondario 38.936 10.774 27,7 37.587 9.950 28,4
Laurea 50.016 12.151 24,3 45.628 11.293 25,5
Condizione socioprof. capofam.
Lavoratore dipendente 39.784 10.435 26,2 37.672 9.762 26,7
Lavoratore autonomo 37.849 12.469 32,9 36.536 11.579 34,0
In cerca di occupazione 20.663 9.192 44,5 20.457 8.458 37,9
Ritirato dal lavoro 38.343 10.477 27,3 33.642 9.403 28,4
Altre condizioni 31.215 11.054 35,4 27.974 9.281 34,2
Totale Famiglie 38.516 10.829 28,1 36.263 10.043 28,5
Media Mediana
Report OCC 2010
59
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
2011 alternativo Numero componenti
1 comp. 25.358 9.429 37,2 22.158 8.500 37,4
2 comp. 36.947 10.638 28,8 34.395 9.948 29,3
3 comp. 39.082 10.867 27,8 37.132 10.088 27,8
4 comp. 42.984 11.355 26,4 40.674 10.574 26,8
5 o più comp. 48.546 13.195 27,2 42.726 11.469 26,1
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 25.358 9.429 37,2 22.158 8.500 37,4
Famiglie con adulti senza figli 40.381 10.795 26,7 37.839 10.035 27,7
Monogenitore con 1 o più figli 22.366 9.704 43,4 23.345 9.397 37,6
Coppia con 1 figlio 39.307 11.008 28,0 36.770 10.145 27,8
Coppia con 2 figli 41.665 11.497 27,6 39.709 10.679 27,4
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
46.735 12.244 26,2 42.131 11.230 26,8
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 32.208 10.670 33,1 31.869 10.057 32,1
35-44 37.174 10.669 28,7 35.855 10.069 29,0
45-54 41.150 11.364 27,6 38.262 10.168 27,4
55 e più 41.170 10.722 26,0 36.758 9.735 27,7
Grado di istruzione capofam.
Licenza elementare 30.841 9.961 32,3 28.631 9.170 32,4
Licenza media inferiore 33.855 10.515 31,1 32.792 9.774 29,8
Diploma secondario 38.157 10.774 28,2 36.365 9.950 28,7
Laurea 49.368 12.151 24,6 44.587 11.293 25,7
Condizione socioprof. capofam.
Lavoratore dipendente 38.760 10.435 26,9 36.681 9.762 27,6
Lavoratore autonomo 37.481 12.469 33,3 35.776 11.579 34,2
In cerca di occupazione 19.642 9.192 46,8 19.957 8.458 41,0
Ritirato dal lavoro 37.903 10.477 27,6 33.469 9.403 28,5
Altre condizioni 30.753 11.054 35,9 27.663 9.281 34,6
Totale Famiglie 37.708 10.829 28,7 35.429 10.043 29,0
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
60
Tavola A12: Il reddito famigliare, le spese complessive per l’abitazione e
l’incidenza delle spese sul reddito per aree territoriali
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
2007 Piemonte Valle d'Aosta 40.794 10.848 26,6 35.797 9.419 26,7
Lombardia 37.206 11.363 30,5 34.801 10.698 31,4
Trentino Alto Adige 40.010 12.183 30,5 39.746 11.408 31,0
Veneto 39.569 11.827 29,9 36.441 10.680 29,2
Friuli Venezia Giulia 37.700 9.588 25,4 36.253 9.406 26,9
Liguria 31.108 10.394 33,4 31.222 9.574 31,2
Emilia Romagna 39.815 12.812 32,2 37.621 11.496 31,2
Toscana 41.779 11.462 27,4 38.547 10.707 28,3
Umbria Marche 38.182 10.463 27,4 35.507 9.702 28,7
Lazio 39.364 11.160 28,4 32.677 9.323 29,6
Abruzzo Molise 36.562 10.715 29,3 32.168 10.049 29,2
Campania 29.247 8.803 30,1 25.241 8.751 32,4
Puglia 35.494 9.944 28,0 31.272 8.531 28,0
Basilicata Calabria 32.226 8.132 25,2 31.374 7.871 22,8
Sicilia 32.723 8.143 24,9 25.599 7.707 28,9
Sardegna 32.654 8.631 26,4 32.840 8.529 24,8
Ripartizione
Nord Ovest 37.630 11.173 29,7 34.801 10.183 29,9
Nord Est 39.490 11.955 30,3 37.402 10.739 29,7
Centro 39.927 11.114 27,8 36.093 9.876 28,8
Sud 32.885 8.929 27,2 29.517 8.499 27,3
Totale Famiglie 37.657 10.907 29,0 35.254 9.941 29,2
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
2010 Regione
Piemonte Valle d'Aosta 41.163 10.674 25,9 35.019 9.291 27,0
Lombardia 36.972 11.012 29,8 35.540 10.638 30,8
Trentino Alto Adige 40.429 11.568 28,6 40.079 11.028 29,7
Veneto 39.612 11.211 28,3 37.355 10.546 28,9
Friuli Venezia Giulia 38.356 9.164 23,9 36.717 8.975 25,5
Liguria 31.473 10.071 32,0 32.228 9.672 33,3
Emilia Romagna 39.751 12.355 31,1 37.265 11.410 30,4
Toscana 41.429 11.285 27,2 38.980 10.697 28,1
Umbria Marche 37.605 10.288 27,4 36.220 9.535 28,5
Lazio 39.385 11.121 28,2 33.100 9.468 29,3
Abruzzo Molise 36.127 10.745 29,7 31.815 10.064 30,6
Campania 29.195 8.873 30,4 24.438 8.848 34,5
Puglia 34.867 9.951 28,5 31.581 8.637 27,9
Basilicata Calabria 31.524 8.214 26,1 31.976 8.117 23,0
Sicilia 33.262 8.251 24,8 25.526 7.712 29,4
Sardegna 32.662 8.598 26,3 32.150 8.433 25,1
Ripartizione
Nord Ovest 37.581 10.865 28,9 34.888 10.138 29,9
Nord Est 39.596 11.414 28,8 37.567 10.579 28,8
Centro 39.695 10.999 27,7 36.478 9.890 28,5
Sud 32.796 8.981 27,4 29.640 8.608 28,3
Report OCC 2010
61
Totale Famiglie 37.597 10.657 28,3 35.335 9.878 28,8
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
2011 base Regione
Piemonte Valle d'Aosta 42.127 10.850 25,8 36.145 9.455 26,5
Lombardia 37.937 11.217 29,6 36.536 10.798 30,8
Trentino Alto Adige 41.475 11.775 28,4 41.186 11.331 29,4
Veneto 40.615 11.425 28,1 38.536 10.746 28,9
Friuli Venezia Giulia 39.321 9.325 23,7 37.672 9.090 25,3
Liguria 32.172 10.201 31,7 32.859 9.788 33,1
Emilia Romagna 40.725 12.586 30,9 38.165 11.545 30,1
Toscana 42.416 11.485 27,1 39.878 10.879 27,9
Umbria Marche 38.532 10.447 27,1 37.168 9.714 28,4
Lazio 40.270 11.254 27,9 33.952 9.504 28,7
Abruzzo Molise 36.947 10.890 29,5 32.582 10.294 30,4
Campania 29.983 8.948 29,8 25.065 8.886 34,1
Puglia 35.663 10.070 28,2 32.228 8.674 27,3
Basilicata Calabria 32.235 8.273 25,7 32.389 8.166 22,7
Sicilia 34.003 8.338 24,5 27.065 7.776 29,1
Sardegna 33.467 8.727 26,1 33.059 8.665 25,2
Ripartizione Nord Ovest 38.527 11.059 28,7 35.814 10.279 29,6
Nord Est 40.588 11.627 28,6 38.546 10.756 28,6
Centro 40.623 11.160 27,5 37.342 10.048 28,2
Sud 33.570 9.080 27,0 30.289 8.677 27,9
Totale Famiglie 38.516 10.829 28,1 36.263 10.043 28,5
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale
abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
2011 alternativo Regione
Piemonte Valle d'Aosta 41.378 10.850 26,2 35.312 9.455 27,3
Lombardia 37.270 11.217 30,1 35.780 10.798 31,2
Trentino Alto Adige 40.743 11.775 28,9 40.679 11.331 29,6
Veneto 39.775 11.425 28,7 37.828 10.746 29,1
Friuli Venezia Giulia 38.289 9.325 24,4 37.183 9.090 25,5
Liguria 31.396 10.201 32,5 31.949 9.788 34,7
Emilia Romagna 39.870 12.586 31,6 37.538 11.545 30,7
Toscana 41.387 11.485 27,7 39.023 10.879 28,3
Umbria Marche 37.607 10.447 27,8 36.628 9.714 28,9
Lazio 39.453 11.254 28,5 32.732 9.504 28,8
Abruzzo Molise 36.213 10.890 30,1 31.635 10.294 31,6
Campania 28.824 8.948 31,0 23.820 8.886 35,3
Puglia 34.911 10.070 28,8 31.472 8.674 28,1
Basilicata Calabria 31.342 8.273 26,4 30.793 8.166 25,2
Sicilia 33.293 8.338 25,0 25.952 7.776 31,1
Sardegna 32.721 8.727 26,7 31.114 8.665 25,7
Ripartizione
Nord Ovest 37.833 11.059 29,2 35.131 10.279 30,2
Nord Est 39.732 11.627 29,3 37.846 10.756 28,9
Centro 39.712 11.160 28,1 36.414 10.048 28,7
Sud 32.739 9.080 27,7 29.301 8.677 28,6
Report OCC 2010
62
Totale Famiglie 37.708 10.829 28,7 35.429 10.043 29,0
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Tavola A13: La % di famiglie con l’incidenza delle spese complessive sul
reddito superiori al 30% per le categorie famigliari Legenda 2007 2010 2011 2011
Numero componenti base alternativo 1 comp. 69,8 67,4 66,9 67,4
2 comp. 48,1 46,7 46,1 47,7
3 comp. 42,3 40,6 40,2 42,2
4 comp. 41,0 40,2 39,6 40,9
5 o più comp. 36,8 36,4 36,4 39,7
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 69,8 67,4 66,9 67,4
Famiglie con adulti senza figli 40,9 40,8 40,3 41,9
Monogenitore con 1 o più figli 74,4 75,6 75,6 76,7
Coppia con 1 figlio 42,5 39,5 38,9 41,2
Coppia con 2 figli 43,4 41,4 40,9 42,1
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico 38,1 37,8 37,8 40,2
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 57,2 52,9 52,3 54,4
35-44 47,5 45,1 44,9 46,4
45-54 40,7 42,6 41,8 43,7
55 e più 44,3 43,4 43,0 43,9
Livello di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 55,5 56,8 55,9 57,2
Licenza media inferiore 48,9 47,5 47,1 48,8
Diploma secondario 46,7 44,3 43,8 45,5
Laurea 38,3 38,1 37,8 38,8
Condizione socioprofessionale capofamiglia
Lavoratore dipendente 42,3 40,0 39,4 41,5
Lavoratore autonomo 55,3 56,7 56,5 57,4
In cerca di occupazione 64,4 62,2 62,2 64,4
Ritirato dal lavoro 47,2 45,1 44,8 45,4
Altre condizioni 62,8 62,0 61,3 61,3
Totale Famiglie 47,0 45,6 45,2 46,7
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Tavola A14: La % di famiglie con l’incidenza delle spese complessive sul
reddito superiori al 30% per le aree territoriali
Legenda 2007 2010 2011 2011
Regione base alternativo Piemonte Valle d'Aosta 42,3 44,4 42,7 44,0
Lombardia 51,7 51,2 51,2 52,5
Trentino Alto Adige 54,2 46,6 46,6 46,6
Veneto 47,4 44,4 44,0 45,1
Friuli Venezia Giulia 38,1 32,4 32,4 32,4
Liguria 58,7 52,2 53,3 54,3
Emilia Romagna 53,2 49,5 49,5 50,9
Toscana 42,9 39,5 39,1 42,1
Umbria Marche 46,3 45,6 45,3 47,6
Lazio 46,9 47,3 46,4 46,9
Abruzzo Molise 47,2 51,7 51,7 53,9
Campania 55,2 58,2 56,7 58,2
Report OCC 2010
63
Puglia 42,5 41,1 41,1 43,8
Basilicata Calabria 31,2 31,2 29,9 33,8
Sicilia 49,1 48,1 48,1 50,0
Sardegna 35,8 40,3 37,3 40,3
Ripartizione
Nord Ovest 49,4 48,9 48,5 49,8
Nord Est 48,4 44,0 43,9 44,7
Centro 45,4 44,2 43,7 45,7
Sud 43,9 45,3 44,5 47,0
Totale Famiglie 47,0 45,6 45,2 46,7
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Tavola B.1: L’importo del reddito famigliare della prima rata e l’incidenza della
prima rata sul reddito per categorie famigliari (campione famiglie in affitto)
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Prima Rata
Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Prima Rata
Incidenza rata sul reddito
Anno 2007 Numero componenti
1 comp. 17.270 6.656 38,5 14.890 6.155 39,8
2 comp. 24.409 6.521 26,7 21.160 6.063 28,3
3 comp. 28.489 7.177 25,2 27.149 6.830 25,2
4 comp. 30.421 6.862 22,6 27.651 6.614 23,9
5 o più comp. 32.186 6.442 20,0 29.998 6.038 20,2
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 17.270 6.656 38,5 14.890 6.155 39,8
Famiglie con adulti senza figli 27.967 6.568 23,5 24.131 6.087 24,9
Monogenitore con 1 o più figli 18.049 7.234 40,1 17.722 7.060 42,1
Coppia con 1 figlio 26.709 7.298 27,3 26.213 7.121 26,5
Coppia con 2 figli 28.814 6.713 23,3 25.793 6.602 25,1
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
31.727 6.688 21,1 30.444 6.178 21,6
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 23.080 7.424 32,2 19.697 7.141 34,0
35-44 24.430 7.104 29,1 21.896 6.726 30,0
45-54 29.116 6.880 23,6 25.106 6.507 25,4
55 e più 22.143 6.122 27,6 18.776 5.294 29,2
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 19.295 5.688 29,5 16.756 4.687 30,4
Licenza media inferiore 23.984 6.664 27,8 21.364 6.388 29,1
Diploma secondario 28.011 7.615 27,2 23.743 7.141 28,7
Laurea 34.010 8.767 25,8 29.495 9.195 28,4
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 25.418 7.035 27,7 23.038 6.680 28,3
Lavoratore autonomo 32.125 7.944 24,7 24.710 8.115 29,2
In cerca di occupazione 21.999 6.652 30,2 18.605 5.294 31,3
Ritirato dal lavoro 22.217 6.133 27,6 18.876 5.331 29,0
Altre condizioni 17.472 5.728 32,8 15.157 4.832 33,5
Totale 24.220 6.738 27,8 20.722 6.270 29,3
Anno 2010
Numero componenti
1 comp. 17.369 6.290 36,2 15.047 5.693 37,4
2 comp. 24.151 6.181 25,6 21.467 5.676 26,3
3 comp. 27.104 6.823 25,2 25.531 6.457 25,0
4 comp. 29.509 6.587 22,3 27.178 6.241 23,2
5 o più comp. 31.244 6.230 19,9 29.694 5.685 19,9
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 17.369 6.290 36,2 15.047 5.693 37,4
Famiglie con adulti senza figli 27.333 6.239 22,8 24.082 5.681 23,5
Monogenitore con 1 o più figli 17.758 6.848 38,6 17.321 6.782 40,2
Coppia con 1 figlio 25.294 6.923 27,4 24.461 6.656 26,1
Coppia con 2 figli 28.286 6.466 22,9 25.816 6.150 24,5
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
30.610 6.443 21,0 28.655 6.147 21,5
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 21.657 7.016 32,4 19.214 6.742 33,0
35-44 24.094 6.736 28,0 21.367 6.419 29,1
45-54 27.948 6.578 23,5 24.337 6.147 25,5
55 e più 22.315 5.829 26,1 19.011 5.027 27,3
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 18.940 5.431 28,7 16.562 4.447 28,8
Licenza media inferiore 23.221 6.325 27,2 20.941 6.064 28,4
Diploma secondario 27.607 7.234 26,2 23.409 6.822 28,0
Laurea 34.113 8.298 24,3 29.551 8.547 26,5
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 24.729 6.675 27,0 22.751 6.282 27,2
Lavoratore autonomo 29.932 7.560 25,3 23.148 7.692 29,3
In cerca di occupazione 20.922 6.332 30,3 17.406 5.186 32,1
Ritirato dal lavoro 22.878 5.816 25,4 19.686 5.128 26,3
Altre condizioni 17.292 5.504 31,8 15.111 4.611 31,7
Totale 23.721 6.405 27,0 20.629 5.993 28,4
Anno 2011 base
Numero componenti
1 comp. 17.712 6.610 37,3 15.350 5.987 38,5
2 comp. 24.681 6.495 26,3 21.983 5.964 27,1
3 comp. 28.015 7.171 25,6 26.519 6.773 25,3
4 comp. 30.285 6.926 22,9 27.917 6.564 23,7
5 o più comp. 31.983 6.553 20,5 30.346 5.987 20,5
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 17.712 6.610 37,3 15.350 5.987 38,5
Famiglie con adulti senza figli 28.066 6.558 23,4 24.615 5.967 24,2
Monogenitore con 1 o più figli 18.209 7.196 39,5 17.643 7.122 41,3
Coppia con 1 figlio 26.050 7.276 27,9 25.065 6.996 26,4
Coppia con 2 figli 28.960 6.800 23,5 26.503 6.469 25,2
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
31.402 6.776 21,6 29.491 6.474 22,1
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 22.251 7.373 33,1 19.852 7.072 33,7
35-44 24.787 7.080 28,6 22.189 6.742 29,8
45-54 28.762 6.915 24,0 24.974 6.474 26,0
55 e più 22.730 6.127 27,0 19.302 5.293 28,1
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 19.370 5.710 29,5 16.881 4.684 29,8
Licenza media inferiore 23.805 6.648 27,9 21.439 6.387 29,0
Diploma secondario 28.360 7.603 26,8 24.126 7.171 28,4
Laurea 34.909 8.720 25,0 30.407 8.978 27,2
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 25.548 7.015 27,5 23.521 6.599 27,5
Lavoratore autonomo 30.364 7.946 26,2 23.603 8.091 30,5
In cerca di occupazione 21.397 6.656 31,1 17.911 5.463 32,9
Ritirato dal lavoro 23.256 6.112 26,3 20.008 5.387 27,3
Altre condizioni 17.603 5.788 32,9 15.408 4.848 32,8
Totale 24.312 6.732 27,7 21.097 6.286 29,1
Anno 2010 alternativo
Numero componenti
1 comp. 17.358 6.610 38,1 15.257 5.987 39,1
2 comp. 24.067 6.495 27,0 21.269 5.964 27,7
3 comp. 26.842 7.171 26,7 25.070 6.773 26,3
4 comp. 29.009 6.926 23,9 26.526 6.564 24,3
5 o più comp. 30.865 6.553 21,2 28.981 5.987 21,3
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 17.358 6.610 38,1 15.257 5.987 39,1
Famiglie con adulti senza figli 27.246 6.558 24,1 23.651 5.967 25,1
Monogenitore con 1 o più figli 17.335 7.196 41,5 17.337 7.122 43,8
Coppia con 1 figlio 24.887 7.276 29,2 23.819 6.996 27,8
Coppia con 2 figli 27.992 6.800 24,3 25.677 6.469 25,4
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
30.083 6.776 22,5 28.737 6.474 23,2
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 20.889 7.373 35,3 18.933 7.072 35,0
35-44 23.931 7.080 29,6 21.565 6.742 30,6
45-54 27.733 6.915 24,9 24.195 6.474 26,5
55 e più 22.425 6.127 27,3 19.122 5.293 28,7
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 18.791 5.710 30,4 16.447 4.684 30,0
Licenza media inferiore 23.009 6.648 28,9 20.910 6.387 29,9
Diploma secondario 27.399 7.603 27,7 23.166 7.171 29,4
Laurea 34.101 8.720 25,6 29.586 8.978 27,5
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 24.220 7.015 29,0 22.115 6.599 29,2
Lavoratore autonomo 30.157 7.946 26,3 23.160 8.091 30,8
In cerca di occupazione 20.497 6.656 32,5 17.316 5.463 35,6
Ritirato dal lavoro 23.119 6.112 26,4 19.907 5.387 27,4
Altre condizioni 17.334 5.788 33,4 15.082 4.848 33,1
Totale 23.545 6.732 28,6 20.518 6.286 29,8
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
67
Tavola B2: L’importo del reddito famigliare della prima rata e l’incidenza della
prima rata sul reddito per aree territoriali (Campione famiglie in affitto)
Media Mediana
Reddito famigliare
Prima rata
Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Prima rata
Incidenza rata sul reddito
Anno 2007 Regione
Piemonte Valle d'Aosta 24.658 6.204 25,2 19.401 6.013 28,6
Lombardia 25.073 7.237 28,9 20.992 7.369 31,0
Trentino Alto Adige 27.835 8.485 30,5 27.350 8.304 31,5
Veneto 23.968 6.541 27,3 23.175 6.619 28,3
Friuli Venezia Giulia 24.622 5.507 22,4 21.093 5.554 21,8
Ligura 23.982 7.009 29,2 20.018 6.771 32,0
Emilia Romagna 27.135 8.271 30,5 22.712 8.239 31,1
Toscana 26.399 8.547 32,4 21.795 8.151 34,5
Umbria Marche 22.374 6.943 31,0 20.409 6.492 31,3
Lazio 26.228 6.986 26,6 21.961 6.707 27,8
Abruzzo Molise 20.342 6.025 29,6 20.454 4.410 27,1
Campania 23.087 6.390 27,7 20.176 6.094 30,4
Puglia 23.095 5.342 23,1 18.788 5.294 27,5
Basilicata Calabria 19.216 4.563 23,7 17.707 5.050 27,7
Sicilia 19.974 5.775 28,9 17.500 4.760 29,6
Sardegna 21.252 4.731 22,3 20.678 3.772 21,0
Ripartizione
Nord Ovest 24.793 6.888 27,8 20.246 6.613 30,1
Nord Est 25.827 7.390 28,6 23.442 7.141 28,6
Centro 25.603 7.509 29,3 21.308 7.060 30,9
Sud 21.832 5.737 26,3 19.042 5.050 28,1
Totale Famiglie 24.220 6.738 27,8 20.722 6.270 29,3
Media Mediana
Anno 2010 Reddito famigliare
Prima rata
Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Prima rata
Incidenza rata sul reddito
Regione
Piemonte Valle d'Aosta 24.590 5.796 23,6 19.795 5.617 26,4
Lombardia 24.853 6.760 27,2 21.511 6.884 29,2
Trentino Alto Adige 27.532 7.682 27,9 26.940 7.518 29,0
Veneto 23.532 5.922 25,2 22.743 5.993 25,3
Friuli Venezia Giulia 24.795 4.986 20,1 21.078 5.029 18,8
Ligura 23.660 6.548 27,7 20.667 6.325 29,3
Emilia Romagna 26.656 7.488 28,1 22.358 7.460 28,5
Toscana 25.640 8.258 32,2 21.687 7.876 33,0
Umbria Marche 21.866 6.709 30,7 20.113 6.273 30,9
Lazio 26.577 6.751 25,4 22.727 6.481 26,7
Abruzzo Molise 19.390 5.996 30,9 18.080 4.388 28,7
Campania 21.980 6.359 28,9 19.991 6.064 30,4
Puglia 21.323 5.316 24,9 18.507 5.269 28,2
Basilicata Calabria 19.021 4.541 23,9 17.794 5.025 27,3
Sicilia 19.264 5.748 29,8 17.375 4.737 30,3
Sardegna 19.802 4.708 23,8 19.079 3.755 23,4
Ripartizione
Nord Ovest 24.606 6.434 26,1 20.740 6.178 28,6
Nord Est 25.453 6.690 26,3 23.217 6.465 25,9
Centro 25.424 7.256 28,5 21.495 6.822 29,9
Sud 20.742 5.709 27,5 18.621 5.025 28,8
Report OCC 2010
68
Totale Famiglie 23.721 6.405 27,0 20.629 5.993 28,4
Media Mediana
Anno 2011 base Reddito famigliare
Prima rata
Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Prima rata
Incidenza rata sul reddito
Regione
Piemonte Valle d'Aosta 25.111 6.088 24,2 20.191 5.900 27,3
Lombardia 25.454 7.101 27,9 22.233 7.230 30,0
Trentino Alto Adige 28.822 8.058 28,0 27.734 7.886 29,6
Veneto 24.195 6.212 25,7 23.342 6.286 25,8
Friuli Venezia Giulia 25.432 5.230 20,6 21.642 5.275 19,3
Ligura 24.115 6.878 28,5 20.950 6.644 30,1
Emilia Romagna 27.270 7.855 28,8 22.849 7.825 29,1
Toscana 26.236 8.681 33,1 22.184 8.279 33,8
Umbria Marche 22.478 7.053 31,4 20.696 6.594 31,6
Lazio 27.272 7.096 26,0 23.276 6.813 27,6
Abruzzo Molise 19.845 6.316 31,8 18.909 4.622 29,8
Campania 22.532 6.698 29,7 20.481 6.387 31,0
Puglia 21.800 5.600 25,7 18.764 5.549 29,0
Basilicata Calabria 19.410 4.783 24,6 18.018 5.293 28,1
Sicilia 19.894 6.054 30,4 17.968 4.990 30,4
Sardegna 20.243 4.959 24,5 19.589 3.954 24,3
Ripartizione
Nord Ovest 25.162 6.758 26,9 21.133 6.489 29,2
Nord Est 26.163 7.018 26,8 23.843 6.782 26,6
Centro 26.071 7.627 29,3 22.019 7.171 30,5
Sud 21.267 6.013 28,3 18.940 5.293 29,7
Totale Famiglie 24.312 6.732 27,7 21.097 6.286 29,1
Media Mediana
Anno 2011 alternativo Reddito famigliare
Prima rata
Incidenza rata sul reddito
Reddito famigliare
Prima rata
Incidenza rata sul reddito
Regione
Piemonte Valle d'Aosta 24.503 6.088 24,8 20.009 5.900 27,4
Lombardia 24.801 7.101 28,6 21.859 7.230 30,3
Trentino Alto Adige 28.214 8.058 28,6 27.174 7.886 30,0
Veneto 23.595 6.212 26,3 23.135 6.286 26,4
Friuli Venezia Giulia 24.620 5.230 21,2 21.311 5.275 19,4
Ligura 23.266 6.878 29,6 20.415 6.644 31,1
Emilia Romagna 26.606 7.855 29,5 22.170 7.825 30,5
Toscana 25.457 8.681 34,1 21.647 8.279 34,3
Umbria Marche 21.709 7.053 32,5 19.846 6.594 32,3
Lazio 26.748 7.096 26,5 23.122 6.813 28,3
Abruzzo Molise 18.430 6.316 34,3 18.173 4.622 33,0
Campania 21.579 6.698 31,0 19.813 6.387 31,6
Puglia 20.328 5.600 27,5 18.032 5.549 30,2
Basilicata Calabria 18.768 4.783 25,5 17.958 5.293 28,7
Sicilia 19.018 6.054 31,8 17.067 4.990 32,1
Sardegna 19.637 4.959 25,3 19.403 3.954 25,4
Ripartizione
Nord Ovest 24.496 6.758 27,6 20.826 6.489 29,7
Nord Est 25.513 7.018 27,5 23.250 6.782 27,0
Centro 25.417 7.627 30,0 21.425 7.171 31,3
Sud 20.253 6.013 29,7 18.402 5.293 30,6
Totale Famiglie 23.545 6.732 28,6 20.518 6.286 29,8
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
69
Tavola B3: La % di famiglie vulnerabili ed il corrispondente reddito mediano tra il
2007 ed il 2011 per categorie famigliari (campione delle famiglie in affitto)
2007 2010
Legenda % famiglie a
rischio
Reddito mediano
% famiglie a
rischio
Reddito mediano
Numero componenti
1 comp. 72,1 13.216 65,0 13.017
2 comp. 44,8 16.998 41,0 16.432
3 comp. 36,5 18.562 35,8 16.846
4 comp. 32,3 19.963 33,8 18.210
5 o più comp. 28,8 19.782 29,3 15.014
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 72,1 13.216 65,0 13.017
Famiglie con adulti senza figli 35,5 17.687 33,4 16.651
Monogenitore con 1 o più figli 72,1 15.687 70,0 15.207
Coppia con 1 figlio 39,8 18.859 38,1 16.789
Coppia con 2 figli 35,6 19.551 36,3 18.002
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a
carico
31,7 20.176 32,0 16.899
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 59,9 16.569 57,1 14.789
35-44 50,2 17.780 47,4 16.421
45-54 38,7 17.118 39,0 16.243
55 e più 47,9 13.178 43,0 13.303
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 51,0 12.528 46,5 12.162
Licenza media inferiore 47,9 16.317 46,2 15.281
Diploma secondario 47,1 18.447 43,8 17.040
Laurea 45,3 20.337 41,5 19.514
Condizione socioprofessionale
Lavoratore dipendente 45,1 17.672 43,4 16.304
Lavoratore autonomo 49,3 17.765 49,0 16.255
In cerca di occupazione 54,2 12.900 55,0 12.666
Ritirato dal lavoro 47,0 14.324 40,8 14.692
Altre condizioni 59,5 11.265 54,3 11.115
Totale 48,5 15.449 45,4 14.721
2011 base 2011 alternativo Legenda %
famiglie a rischio
Reddito mediano
% famiglie a
rischio
Reddito mediano
Numero componenti
1 comp. 67,8 13.295 68,8 13.113
2 comp. 44,1 16.902 45,4 16.581
3 comp. 36,5 17.366 40,6 16.396
4 comp. 35,3 19.303 36,1 18.314
5 o più comp. 30,6 15.630 32,9 15.551
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 67,8 13.295 68,8 13.113
Famiglie con adulti senza figli 35,6 17.305 37,3 16.720
Monogenitore con 1 o più figli 72,1 15.201 72,9 15.148
Coppia con 1 figlio 39,0 17.378 44,2 16.905
Coppia con 2 figli 38,0 18.555 38,4 18.162
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
33,7 18.738 35,9 16.589
Classe di età capofamiglia
Report OCC 2010
70
Minore di 34 59,1 15.599 63,3 15.210
35-44 48,9 16.902 51,2 16.365
45-54 40,9 16.812 42,2 16.163
55 e più 45,7 13.702 46,4 13.506
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 49,0 12.478 49,9 12.349
Licenza media inferiore 47,7 15.771 49,8 15.548
Diploma secondario 46,5 17.783 48,5 17.357
Laurea 43,9 19.883 46,2 19.749
Condizione socio professionale
Lavoratore dipendente 44,8 17.026 48,1 16.420
Lavoratore autonomo 51,5 16.875 51,8 16.819
In cerca di occupazione 56,5 13.164 59,5 12.830
Ritirato dal lavoro 43,7 15.103 43,9 15.085
Altre condizioni 57,3 11.607 58,0 11.549
Totale 47,6 15.193 49,3 14.888
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
71
Tavola B4: La % di famiglie vulnerabili ed il corrispondente reddito mediano tra il
2007 ed il 2010 per aree territoriali (campione delle famiglie in affitto)
2007 2010 Legenda % famiglie
a rischio Reddito mediano
% famiglie a rischio
Reddito mediano
Regione
Piemonte Valle d'Aosta 45,9 14.948 43,0 14.298
Lombardia 52,1 16.502 47,6 15.866
Trentino Alto Adige 55,2 19.069 44,8 18.983
Veneto 46,5 15.571 37,0 14.964
Friuli Venezia Giulia 31,2 15.554 23,2 14.671
Liguria 53,1 16.613 48,7 15.933
Emilia Romagna 51,8 17.534 47,0 17.101
Toscana 57,2 17.013 54,2 16.376
Umbria Marche 54,9 15.124 52,1 14.753
Lazio 46,5 17.037 43,7 16.417
Abruzzo Molise 41,1 13.655 45,2 13.063
Campania 52,0 14.978 50,9 12.939
Puglia 38,5 12.498 43,4 11.982
Basilicata Calabria 40,4 10.836 41,1 10.944
Sicilia 49,0 12.312 50,3 11.428
Sardegna 27,5 9.906 31,4 8.718
Ripartizione geografica
Nord Ovest 50,2 15.627 46,3 15.071
Nord Est 47,5 17.162 39,7 16.842
Centro 52,8 15.902 49,9 15.668
Sud 44,5 12.646 46,1 11.982
Totale Famiglie 48,5 15.449 45,4 14.721
2011 base 2011 alternativo
Legenda % famiglie a rischio
Reddito mediano
% famiglie a rischio
Reddito mediano
Regione
Piemonte Valle d'Aosta 44,3 14.607 44,9 14.349
Lombardia 50,1 16.517 50,7 15.871
Trentino Alto Adige 48,1 19.542 50,0 18.525
Veneto 38,5 15.370 40,5 15.568
Friuli Venezia Giulia 28,0 15.065 28,8 13.878
Liguria 50,4 17.004 52,7 16.267
Emilia Romagna 49,0 17.533 50,6 17.525
Toscana 55,2 16.578 56,7 16.506
Umbria Marche 54,4 15.164 54,9 14.997
Lazio 45,1 17.165 45,6 16.871
Abruzzo Molise 49,3 13.579 53,4 11.971
Campania 53,0 13.540 54,8 13.300
Puglia 47,8 12.332 50,5 12.097
Basilicata Calabria 43,3 11.157 46,1 11.157
Sicilia 51,0 12.076 56,5 12.076
Sardegna 31,4 8.849 39,2 10.211
Ripartizione geografica
Nord Ovest 48,2 15.793 49,2 15.325
Nord Est 42,3 17.288 43,9 16.764
Centro 51,5 16.153 52,3 15.579
Sud 48,5 12.422 51,8 12.057
Totale Famiglie 47,6 15.193 49,3 14.888
Report OCC 2010
72
Report OCC 2010
73
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
74
Tavola B5: La % di famiglie vulnerabili tra il 2007 ed il 2011 per categorie
famigliari (campione delle famiglie in affitto)
Legenda 2007 2010 2011 2011
Numero componenti base alternativo 1 comp. 72,1 65,0 67,8 68,8
2 comp. 44,8 41,0 44,1 45,4
3 comp. 36,5 35,8 36,5 40,6
4 comp. 32,3 33,8 35,3 36,1
5 o più comp. 28,8 29,3 30,6 32,9
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 72,1 65,0 67,8 68,8
Famiglie con adulti senza figli 35,5 33,4 35,6 37,3
Monogenitore con 1 o più figli 72,1 70,0 72,1 72,9
Coppia con 1 figlio 39,8 38,1 39,0 44,2
Coppia con 2 figli 35,6 36,3 38,0 38,4
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico 31,7 32,0 33,7 35,9
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 59,9 57,1 59,1 63,3
35-44 50,2 47,4 48,9 51,2
45-54 38,7 39,0 40,9 42,2
55 e più 47,9 43,0 45,7 46,4
Livello di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 51,0 46,5 49,0 49,9
Licenza media inferiore 47,9 46,2 47,7 49,8
Diploma secondario 47,1 43,8 46,5 48,5
Laurea 45,3 41,5 43,9 46,2
Condizione socioprofessionale capofamiglia
Lavoratore dipendente 45,1 43,4 44,8 48,1
Lavoratore autonomo 49,3 49,0 51,5 51,8
In cerca di occupazione 54,2 55,0 56,5 59,5
Ritirato dal lavoro 47,0 40,8 43,7 43,9
Altre condizioni 59,5 54,3 57,3 58,0
Totale Famiglie 48,5 45,4 47,6 49,3
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
75
Tavola B6: La % di famiglie vulnerabili tra il 2007 ed il 2011 per aree territoriali
(campione delle famiglie in affitto)
Legenda 2007 2010 2011 2011
Regione base alternativo Piemonte Valle d'Aosta 45,9 43,0 44,3 44,9
Lombardia 52,1 47,6 50,1 50,7
Trentino Alto Adige 55,2 44,8 48,1 50,0
Veneto 46,5 37,0 38,5 40,5
Friuli Venezia Giulia 31,2 23,2 28,0 28,8
Liguria 53,1 48,7 50,4 52,7
Emilia Romagna 51,8 47,0 49,0 50,6
Toscana 57,2 54,2 55,2 56,7
Umbria Marche 54,9 52,1 54,4 54,9
Lazio 46,5 43,7 45,1 45,6
Abruzzo Molise 41,1 45,2 49,3 53,4
Campania 52,0 50,9 53,0 54,8
Puglia 38,5 43,4 47,8 50,5
Basilicata Calabria 40,4 41,1 43,3 46,1
Sicilia 49,0 50,3 51,0 56,5
Sardegna 27,5 31,4 31,4 39,2
Ripartizione
Nord Ovest 50,2 46,3 48,2 49,2
Nord Est 47,5 39,7 42,3 43,9
Centro 52,8 49,9 51,5 52,3
Sud 44,5 46,1 48,5 51,8
Totale Famiglie 48,5 45,4 47,6 49,3
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
76
Tavola B7: L’importo del reddito famigliare, della spesa per l’abitazione e
l’incidenza della spesa sul reddito per categorie famigliari (campione delle
famiglie in affitto)
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa per l'abitazione
Inc. spesa sul reddito
Reddito famigliare
Spesa per l'abitazione
Inc. spesa sul
reddito
Anno 2007 Numero componenti
1 comp. 17.270 1.791 10,4 14.890 1.420 9,0
2 comp. 24.409 2.042 8,4 21.160 1.803 7,8
3 comp. 28.489 2.535 8,9 27.149 2.195 7,8
4 comp. 30.421 2.459 8,1 27.651 2.133 7,5
5 o più comp. 32.186 2.422 7,5 29.998 2.173 7,0
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 17.270 1.791 10,4 14.890 1.420 9,0
Famiglie con adulti senza figli 27.967 2.214 7,9 24.131 1.910 7,2
Monogenitore con 1 o più figli 18.049 2.277 12,6 17.722 1.974 12,4
Coppia con 1 figlio 26.709 2.477 9,3 26.213 2.198 8,0
Coppia con 2 figli 28.814 2.229 7,7 25.793 2.067 7,9
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
31.727 2.570 8,1 30.444 2.186 7,1
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 23.080 1.947 8,4 19.697 1.628 7,6
35-44 24.430 2.079 8,5 21.896 1.867 8,0
45-54 29.116 2.400 8,2 25.106 2.081 7,7
55 e più 22.143 2.136 9,6 18.776 1.808 8,4
Grado di istruzione capofam.
Licenza elementare 19.295 1.711 8,9 16.756 1.522 7,9
Licenza media inferiore 23.984 2.049 8,5 21.364 1.859 7,9
Diploma secondario 28.011 2.480 8,9 23.743 2.049 8,3
Laurea 34.010 3.347 9,8 29.495 2.438 8,4
Condizione socioprof. capofam.
Lavoratore dipndente 25.418 2.098 8,3 23.038 1.821 7,5
Lavoratore autonomo 32.125 2.798 8,7 24.710 2.220 8,6
In cerca di occupazione 21.999 1.937 8,8 18.605 1.660 7,5
Ritirato dal lavoro 22.217 2.098 9,4 18.876 1.854 8,3
Altre condizioni 17.472 1.876 10,7 15.157 1.636 8,8
Totale Famiglie 24.220 2.140 8,8 20.722 1.837 8,0
Legenda Reddito famigliare
Spesa per l'abitazione
Inc. spesa sul reddito
Reddito famigliare
Spesa per l'abitazione
Inc. spesa sul
reddito
Anno 2010 Numero componenti
1 comp. 17.369 1.918 11,0 15.047 1.525 9,5
2 comp. 24.151 2.188 9,1 21.467 1.947 8,3
3 comp. 27.104 2.717 10,0 25.531 2.332 8,6
4 comp. 29.509 2.638 8,9 27.178 2.294 8,5
5 o più comp. 31.244 2.599 8,3 29.694 2.334 7,8
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 17.369 1.918 11,0 15.047 1.525 9,5
Famiglie con adulti senza figli 27.333 2.373 8,7 24.082 2.045 7,8
Monogenitore con 1 o più figli 17.758 2.439 13,7 17.321 2.134 13,7
Coppia con 1 figlio 25.294 2.653 10,5 24.461 2.345 8,9
Report OCC 2010
77
Coppia con 2 figli 28.286 2.394 8,5 25.816 2.223 8,7
Coppia con tre figli e altre
fam. con figli a carico
30.610 2.756 9,0 28.655 2.359 7,8
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 21.657 2.086 9,6 19.214 1.740 8,2
35-44 24.094 2.228 9,2 21.367 1.999 8,9
45-54 27.948 2.571 9,2 24.337 2.235 8,6
55 e più 22.315 2.291 10,3 19.011 1.943 8,9
Grado di istruzione capofam.
Licenza elementare 18.940 1.834 9,7 16.562 1.628 8,4
Licenza media inferiore 23.221 2.195 9,5 20.941 1.996 8,6
Diploma secondario 27.607 2.658 9,6 23.409 2.205 9,1
Laurea 34.113 3.595 10,5 29.551 2.608 9,1
Condizione socioprof.
capofam.
Lavoratore dipndente 24.729 2.249 9,1 22.751 1.955 8,2
Lavoratore autonomo 29.932 3.000 10,0 23.148 2.367 9,7
In cerca di occupazione 20.922 2.072 9,9 17.406 1.770 8,2
Ritirato dal lavoro 22.878 2.248 9,8 19.686 1.988 8,9
Altre condizioni 17.292 2.011 11,6 15.111 1.739 9,2
Totale Famiglie 23.721 2.294 9,7 20.629 1.975 8,7
Legenda Reddito famigliare
Spesa per l'abitazione
Inc. spesa sul reddito
Reddito famigliare
Spesa per l'abitazione
Inc. spesa sul
reddito
Anno 2011 base Numero componenti
1 comp. 17.712 1.946 11,0 15.350 1.548 9,5
2 comp. 24.681 2.221 9,0 21.983 1.976 8,2
3 comp. 28.015 2.757 9,8 26.519 2.367 8,4
4 comp. 30.285 2.678 8,8 27.917 2.329 8,4
5 o più comp. 31.983 2.638 8,2 30.346 2.369 7,8
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 17.712 1.946 11,0 15.350 1.548 9,5
Famiglie con adulti senza figli 28.066 2.409 8,6 24.615 2.076 7,7
Monogenitore con 1 o più figli 18.209 2.475 13,6 17.643 2.166 13,4
Coppia con 1 figlio 26.050 2.693 10,3 25.065 2.381 8,8
Coppia con 2 figli 28.960 2.430 8,4 26.503 2.257 8,7
Coppia con tre figli e altre
fam. con figli a carico
31.402 2.798 8,9 29.491 2.395 7,8
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 22.251 2.117 9,5 19.852 1.766 8,0
35-44 24.787 2.262 9,1 22.189 2.029 8,7
45-54 28.762 2.609 9,1 24.974 2.268 8,5
55 e più 22.730 2.326 10,2 19.302 1.972 8,9
Grado di istruzione capofam.
Licenza elementare 19.370 1.861 9,6 16.881 1.653 8,4
Licenza media inferiore 23.805 2.227 9,4 21.439 2.026 8,5
Diploma secondario 28.360 2.698 9,5 24.126 2.238 9,0
Laurea 34.909 3.649 10,5 30.407 2.647 9,1
Condizione socioprof.
capofam.
Lavoratore dipndente 25.548 2.283 8,9 23.521 1.985 8,0
Lavoratore autonomo 30.364 3.045 10,0 23.603 2.403 9,8
In cerca di occupazione 21.397 2.103 9,8 17.911 1.797 8,3
Ritirato dal lavoro 23.256 2.282 9,8 20.008 2.018 8,9
Altre condizioni 17.603 2.041 11,6 15.408 1.766 9,2
Report OCC 2010
78
Totale Famiglie 24.312 2.328 9,6 21.097 2.005 8,6
Legenda Reddito famigliare
Spesa per l'abitazione
Inc. spesa sul reddito
Reddito famigliare
Spesa per l'abitazione
Inc. spesa sul
reddito
Anno 2011 alternativo Numero componenti
1 comp. 17.358 1.946 11,2 15.257 1.548 9,7
2 comp. 27.246 2.409 8,8 23.651 2.076 8,1
3 comp. 17.335 2.475 14,3 17.337 2.166 13,6
4 comp. 24.887 2.693 10,8 23.819 2.381 9,4
5 o più comp. 27.992 2.430 8,7 25.677 2.257 8,9
Tipologia famigliare 30.083 2.798 9,3 28.737 2.395 8,3
Famiglie unipersonali
Famiglie con adulti senza figli 20.889 2.117 10,1 18.933 1.766 8,9
Monogenitore con 1 o più figli 23.931 2.262 9,5 21.565 2.029 9,1
Coppia con 1 figlio 27.733 2.609 9,4 24.195 2.268 8,8
Coppia con 2 figli 22.425 2.326 10,4 19.122 1.972 9,1
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
Classe di età capofamiglia 18.791 1.861 9,9 16.447 1.653 8,5
Minore di 34 23.009 2.227 9,7 20.910 2.026 8,9
35-44 27.399 2.698 9,8 23.166 2.238 9,3
45-54 34.101 3.649 10,7 29.586 2.647 9,5
55 e più
Grado di istruzione capofam. 24.220 2.283 9,4 22.115 1.985 8,5
Licenza elementare 30.157 3.045 10,1 23.160 2.403 9,8
Licenza media inferiore 20.497 2.103 10,3 17.316 1.797 9,2
Diploma secondario 23.119 2.282 9,9 19.907 2.018 9,0
Laurea 17.334 2.041 11,8 15.082 1.766 9,4
Condizione socioprof.
capofam.
23.545 2.328 9,9 20.518 2.005 9,0
Lavoratore dipendente 25.489 2.283 9,0 23.238 1.985 8,1
Lavoratore autonomo 30.175 3.045 10,1 23.344 2.403 9,7
In cerca di occupazione 20.285 2.103 10,4 17.451 1.797 9,1
Ritirato dal lavoro 23.214 2.282 9,8 19.806 2.018 8,8
Altre condizioni 17.577 2.041 11,6 15.082 1.766 9,6
Totale Famiglie 24.205 2.328 9,6 20.974 2.005 8,8
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
79
Tavola B8: L’importo del reddito famigliare della spesa totale per l’abitazione e
l’incidenza della spesa sul reddito aree territoriali (Campione famiglie in affitto)
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
2007 Piemonte Valle d'Aosta 24.658 2.367 9,6 19.401 1.966 9,2
Lombardia 25.073 2.600 10,4 20.992 2.210 9,1
Trentino Alto Adige 27.835 2.377 8,5 27.350 2.017 8,0
Veneto 23.968 2.295 9,6 23.175 2.052 9,0
Friuli Venezia Giulia 24.622 1.893 7,7 21.093 1.817 7,6
Ligura 23.982 2.260 9,4 20.018 2.058 9,6
Emilia Romagna 27.135 2.291 8,4 22.712 2.179 8,1
Toscana 26.399 2.399 9,1 21.795 1.964 8,4
Umbria Marche 22.374 1.723 7,7 20.409 1.794 7,7
Lazio 26.228 2.638 10,1 21.961 1.778 7,9
Abruzzo Molise 20.342 1.402 6,9 20.454 1.273 5,7
Campania 23.087 1.667 7,2 20.176 1.623 6,9
Puglia 23.095 1.610 7,0 18.788 1.419 7,8
Basilicata Calabria 19.216 1.392 7,2 17.707 1.295 6,4
Sicilia 19.974 1.494 7,5 17.500 1.340 7,1
Sardegna 21.252 1.305 6,1 20.678 1.109 5,4
Ripartizione
Nord Ovest 24.793 2.481 10,0 20.246 2.103 9,2
Nord Est 25.827 2.260 8,7 23.442 2.078 8,1
Centro 25.603 2.394 9,4 21.308 1.828 8,1
Sud 21.832 1.558 7,1 19.042 1.434 6,7
Totale Famiglie 24.220 2.140 8,8 20.722 1.837 8,0
Media Median
a
Legenda Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
2010 Regione
Piemonte Valle d'Aosta 24.590 2.538 10,3 19.795 2.109 9,7
Lombardia 24.853 2.756 11,1 21.511 2.342 9,6
Trentino Alto Adige 27.532 2.605 9,5 26.940 2.210 8,7
Veneto 23.532 2.462 10,5 22.743 2.202 9,7
Friuli Venezia Giulia 24.795 2.000 8,1 21.078 1.920 7,8
Ligura 23.660 2.410 10,2 20.667 2.194 10,0
Emilia Romagna 26.656 2.446 9,2 22.358 2.327 8,8
Toscana 25.640 2.572 10,0 21.687 2.106 9,3
Umbria Marche 21.866 1.855 8,5 20.113 1.915 8,2
Lazio 26.577 2.871 10,8 22.727 1.935 8,9
Abruzzo Molise 19.390 1.502 7,7 18.080 1.375 6,7
Campania 21.980 1.804 8,2 19.991 1.757 7,8
Puglia 21.323 1.707 8,0 18.507 1.505 8,3
Basilicata Calabria 19.021 1.512 8,0 17.794 1.401 6,9
Sicilia 19.264 1.614 8,4 17.375 1.448 8,1
Sardegna 19.802 1.390 7,0 19.079 1.181 6,1
Ripartizione
Nord Ovest 24.606 2.640 10,7 20.740 2.238 9,7
Nord Est 25.453 2.422 9,5 23.217 2.234 8,8
Report OCC 2010
80
Centro 25.424 2.589 10,2 21.495 1.978 8,8
Sud 20.742 1.676 8,1 18.621 1.546 7,5
Totale Famiglie 23.721 2.294 9,7 20.629 1.975 8,7
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
2011 base Regione
Piemonte Valle d'Aosta 25.111 2.576 10,3 20.191 2.141 9,6
Lombardia 25.454 2.797 11,0 22.233 2.377 9,5
Trentino Alto Adige 28.822 2.644 9,2 27.734 2.243 8,6
Veneto 24.195 2.499 10,3 23.342 2.235 9,4
Friuli Venezia Giulia 25.432 2.030 8,0 21.642 1.949 7,7
Ligura 24.115 2.446 10,1 20.950 2.227 9,9
Emilia Romagna 27.270 2.483 9,1 22.849 2.362 8,7
Toscana 26.236 2.610 9,9 22.184 2.137 9,2
Umbria Marche 22.478 1.883 8,4 20.696 1.944 8,1
Lazio 27.272 2.914 10,7 23.276 1.964 8,9
Abruzzo Molise 19.845 1.524 7,7 18.909 1.396 6,8
Campania 22.532 1.831 8,1 20.481 1.783 7,7
Puglia 21.800 1.732 7,9 18.764 1.527 8,3
Basilicata Calabria 19.410 1.535 7,9 18.018 1.422 6,9
Sicilia 19.894 1.638 8,2 17.968 1.470 7,8
Sardegna 20.243 1.411 7,0 19.589 1.199 6,1
Ripartizione Nord Ovest 25.162 2.680 10,7 21.133 2.272 9,7
Nord Est 26.163 2.459 9,4 23.843 2.268 8,6
Centro 26.071 2.628 10,1 22.019 2.007 8,7
Sud 21.267 1.701 8,0 18.940 1.569 7,5
Totale Famiglie 24.312 2.328 9,6 21.097 2.005 8,6
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
Reddito famigliare
Rata Inc. rata sul reddito
2011 alternativo Regione
Piemonte Valle d'Aosta 24.503 2.576 10,5 20.009 2.141 9,9
Lombardia 24.801 2.797 11,3 21.859 2.377 9,7
Trentino Alto Adige 28.214 2.644 9,4 27.174 2.243 8,6
Veneto 23.595 2.499 10,6 23.135 2.235 9,8
Friuli Venezia Giulia 24.620 2.030 8,2 21.311 1.949 8,0
Ligura 23.266 2.446 10,5 20.415 2.227 10,3
Emilia Romagna 26.606 2.483 9,3 22.170 2.362 8,8
Toscana 25.457 2.610 10,3 21.647 2.137 9,4
Umbria Marche 21.709 1.883 8,7 19.846 1.944 8,6
Lazio 26.748 2.914 10,9 23.122 1.964 8,9
Abruzzo Molise 18.430 1.524 8,3 18.173 1.396 7,5
Campania 21.579 1.831 8,5 19.813 1.783 7,8
Puglia 20.328 1.732 8,5 18.032 1.527 8,5
Basilicata Calabria 18.768 1.535 8,2 17.958 1.422 7,0
Sicilia 19.018 1.638 8,6 17.067 1.470 8,7
Sardegna 19.637 1.411 7,2 19.403 1.199 6,1
Ripartizione
Nord Ovest 24.496 2.680 10,9 20.826 2.272 9,9
Report OCC 2010
81
Nord Est 25.513 2.459 9,6 23.250 2.268 8,9
Centro 25.417 2.628 10,3 21.425 2.007 9,0
Sud 20.253 1.701 8,4 18.402 1.569 7,8
Totale Famiglie 23.545 2.328 9,9 20.518 2.005 9,0
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
82
Tavola B9: L’importo medio del reddito famigliare, della spesa complessiva per
l’abitazione e l’incidenza della spesa sul reddito per categorie famigliari
(Campione famiglie in affitto)
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Anno 2007 Numero componenti
1 comp. 17.270 8.446 48,9 14.890 7.824 50,2
2 comp. 24.409 8.563 35,1 21.160 8.090 36,4
3 comp. 28.489 9.712 34,1 27.149 9.335 33,8
4 comp. 30.421 9.321 30,6 27.651 8.884 31,5
5 o più comp. 32.186 8.864 27,5 29.998 8.433 27,9
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 17.270 8.446 48,9 14.890 7.824 50,2
Famiglie con adulti senza figli 27.967 8.782 31,4 24.131 8.167 32,8
Monogenitore con 1 o più figli 18.049 9.511 52,7 17.722 8.778 53,6
Coppia con 1 figlio 26.709 9.775 36,6 26.213 9.336 35,1
Coppia con 2 figli 28.814 8.942 31,0 25.793 8.884 33,3
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
31.727 9.258 29,2 30.444 8.641 28,9
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 23.080 9.371 40,6 19.697 9.087 42,8
35-44 24.430 9.183 37,6 21.896 8.813 38,6
45-54 29.116 9.280 31,9 25.106 8.678 33,7
55 e più 22.143 8.258 37,3 18.776 7.460 38,4
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 19.295 7.399 38,3 16.756 6.588 38,5
Licenza media inferiore 23.984 8.712 36,3 21.364 8.409 38,4
Diploma secondario 28.011 10.094 36,0 23.743 9.334 38,1
Laurea 34.010 12.114 35,6 29.495 11.584 36,9
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 25.418 9.133 35,9 23.038 8.658 36,2
Lavoratore autonomo 32.125 10.743 33,4 24.710 10.279 40,1
In cerca di occupazione 21.999 8.589 39,0 18.605 7.450 38,3
Ritirato dal lavoro 22.217 8.231 37,0 18.876 7.658 38,4
Altre condizioni 17.472 7.603 43,5 15.157 6.809 44,3
Totale 24.220 8.878 36,7 20.722 8.310 38,2
Media Mediana
Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Anno 2010 Numero componenti
1 comp. 17.369 8.208 47,3 15.047 7.526 47,7
2 comp. 24.151 8.369 34,7 21.467 7.941 35,3
3 comp. 27.104 9.540 35,2 25.531 8.961 34,1
4 comp. 29.509 9.225 31,3 27.178 8.822 32,1
5 o più comp. 31.244 8.829 28,3 29.694 8.544 28,8
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 17.369 8.208 47,3 15.047 7.526 47,7
Famiglie con adulti senza figli 27.333 8.613 31,5 24.082 8.056 31,9
Monogenitore con 1 o più figli 17.758 9.286 52,3 17.321 8.656 54,9
Coppia con 1 figlio 25.294 9.576 37,9 24.461 8.956 35,9
Report OCC 2010
83
Coppia con 2 figli 28.286 8.861 31,3 25.816 8.772 33,4
Coppia con tre figli e altre fam.
con figli a carico
30.610 9.199 30,1 28.655 8.649 30,0
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 21.657 9.102 42,0 19.214 8.641 42,8
35-44 24.094 8.965 37,2 21.367 8.610 38,8
45-54 27.948 9.149 32,7 24.337 8.626 34,4
55 e più 22.315 8.121 36,4 19.011 7.363 36,9
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 18.940 7.265 38,4 16.562 6.499 37,7
Licenza media inferiore 23.221 8.520 36,7 20.941 8.244 37,8
Diploma secondario 27.607 9.892 35,8 23.409 9.037 37,9
Laurea 34.113 11.893 34,9 29.551 11.213 36,3
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 24.729 8.924 36,1 22.751 8.497 36,0
Lavoratore autonomo 29.932 10.560 35,3 23.148 10.051 41,5
In cerca di occupazione 20.922 8.404 40,2 17.406 7.348 40,8
Ritirato dal lavoro 22.878 8.064 35,2 19.686 7.481 36,4
Altre condizioni 17.292 7.515 43,5 15.111 6.794 42,5
Totale 23.721 8.699 36,7 20.629 8.163 37,7
Media Mediana
Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Anno 2011 base Numero componenti 1 comp. 17.712 8.556 48,3 15.350 7.851 48,7
2 comp. 24.681 8.717 35,3 21.983 8.272 36,1
3 comp. 28.015 9.929 35,4 26.519 9.360 34,6
4 comp. 30.285 9.604 31,7 27.917 9.190 32,9
5 o più comp. 31.983 9.191 28,7 30.346 8.863 29,3
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 17.712 8.556 48,3 15.350 7.851 48,7
Famiglie con adulti senza figli 28.066 8.967 31,9 24.615 8.368 32,4
Monogenitore con 1 o più figli 18.209 9.671 53,1 17.643 9.040 56,1
Coppia con 1 figlio 26.050 9.969 38,3 25.065 9.333 36,6
Coppia con 2 figli 28.960 9.231 31,9 26.503 9.157 33,9
Coppia con tre figli e altre fam.
con figli a carico
31.402 9.574 30,5 29.491 8.981 30,5
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 22.251 9.490 42,6 19.852 8.986 43,5
35-44 24.787 9.342 37,7 22.189 8.993 39,3
45-54 28.762 9.525 33,1 24.974 9.005 34,9
55 e più 22.730 8.453 37,2 19.302 7.661 37,7
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 19.370 7.571 39,1 16.881 6.757 38,4
Licenza media inferiore 23.805 8.876 37,3 21.439 8.586 38,5
Diploma secondario 28.360 10.301 36,3 24.126 9.411 38,4
Laurea 34.909 12.369 35,4 30.407 11.696 36,8
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 25.548 9.298 36,4 23.521 8.859 36,4
Lavoratore autonomo 30.364 10.991 36,2 23.603 10.482 42,2
In cerca di occupazione 21.397 8.759 40,9 17.911 7.652 41,3
Ritirato dal lavoro 23.256 8.393 36,1 20.008 7.778 37,2
Report OCC 2010
84
Altre condizioni 17.603 7.829 44,5 15.408 7.105 43,9
Totale 24.312 9.061 37,3 21.097 8.488 38,3
Media Mediana
Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Anno 2011 alternativo Numero componenti
1 comp. 17.358 8.556 49,3 15.257 7.851 49,7
2 comp. 24.067 8.717 36,2 21.269 8.272 36,7
3 comp. 26.842 9.929 37,0 25.070 9.360 36,5
4 comp. 29.009 9.604 33,1 26.526 9.190 33,2
5 o più comp. 30.865 9.191 29,8 28.981 8.863 29,6
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 17.358 8.556 49,3 15.257 7.851 49,7
Famiglie con adulti senza figli
27.246 8.967 32,9 23.651 8.368 33,1
Monogenitore con 1 o più
figli
17.335 9.671 55,8 17.337 9.040 57,7
Coppia con 1 figlio 24.887 9.969 40,1 23.819 9.333 38,5
Coppia con 2 figli 27.992 9.231 33,0 25.677 9.157 34,5
Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico
30.083 9.574 31,8 28.737 8.981 31,2
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 20.889 9.490 45,4 18.933 8.986 46,0
35-44 23.931 9.342 39,0 21.565 8.993 40,7
45-54 27.733 9.525 34,3 24.195 9.005 36,1
55 e più 22.425 8.453 37,7 19.122 7.661 38,4
Grado di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 18.791 7.571 40,3 16.447 6.757 39,0
Licenza media inferiore 23.009 8.876 38,6 20.910 8.586 40,0
Diploma secondario 27.399 10.301 37,6 23.166 9.411 39,2
Laurea 34.101 12.369 36,3 29.586 11.696 37,8
Condizione socioprof. capofamiglia
Lavoratore dipendente 24.220 9.298 38,4 22.115 8.859 38,0
Lavoratore autonomo 30.157 10.991 36,4 23.160 10.482 42,8
In cerca di occupazione 20.497 8.759 42,7 17.316 7.652 43,1
Ritirato dal lavoro 23.119 8.393 36,3 19.907 7.778 37,4
Altre condizioni 17.334 7.829 45,2 15.082 7.105 44,0
Totale 23.545 9.061 38,5 20.518 8.488 39,4
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
85
Tavola B10: L’importo del reddito famigliare, della spesa complessiva per
l’abitazione e l’incidenza della spesa sul reddito per aree territoriali (Campione
famiglie in affitto)
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Anno 2007 Piemonte Valle d'Aosta 24.658 8.571 34,8 19.401 8.240 40,1
Lombardia 25.073 9.838 39,2 20.992 9.378 43,1
Trentino Alto Adige 27.835 10.862 39,0 27.350 10.180 40,1
Veneto 23.968 8.836 36,9 23.175 8.603 37,3
Friuli Venezia Giulia 24.622 7.399 30,1 21.093 7.404 29,4
Ligura 23.982 9.269 38,7 20.018 8.861 40,7
Emilia Romagna 27.135 10.561 38,9 22.712 10.569 40,3
Toscana 26.399 10.945 41,5 21.795 10.444 43,0
Umbria Marche 22.374 8.667 38,7 20.409 8.264 40,6
Lazio 26.228 9.624 36,7 21.961 8.731 36,2
Abruzzo Molise 20.342 7.428 36,5 20.454 6.219 34,2
Campania 23.087 8.057 34,9 20.176 7.858 38,0
Puglia 23.095 6.952 30,1 18.788 6.946 33,9
Basilicata Calabria 19.216 5.955 31,0 17.707 5.897 34,9
Sicilia 19.974 7.269 36,4 17.500 6.409 35,9
Sardegna 21.252 6.036 28,4 20.678 5.600 27,5
Ripartizione
Nord Ovest 24.793 9.369 37,8 20.246 8.868 41,2
Nord Est 25.827 9.649 37,4 23.442 9.303 37,6
Centro 25.603 9.904 38,7 21.308 9.157 39,7
Sud 21.832 7.294 33,4 19.042 6.598 35,1
Totale Famiglie 24.220 8.878 36,7 20.722 8.310 38,2
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Anno 2010 Regione
Piemonte Valle d'Aosta 24.590 8.334 33,9 19.795 7.948 38,9
Lombardia 24.853 9.516 38,3 21.511 9.031 41,6
Trentino Alto Adige 27.532 10.287 37,4 26.940 9.677 37,9
Veneto 23.532 8.385 35,6 22.743 8.109 34,4
Friuli Venezia Giulia 24.795 6.986 28,2 21.078 7.103 27,1
Liguria 23.660 8.957 37,9 20.667 8.562 37,9
Emilia Romagna 26.656 9.934 37,3 22.358 9.874 38,2
Toscana 25.640 10.830 42,2 21.687 10.291 42,6
Umbria Marche 21.866 8.564 39,2 20.113 8.253 40,3
Lazio 26.577 9.621 36,2 22.727 8.641 35,8
Abruzzo Molise 19.390 7.498 38,7 18.080 6.322 36,8
Campania 21.980 8.163 37,1 19.991 7.973 39,5
Puglia 21.323 7.023 32,9 18.507 7.060 36,8
Basilicata Calabria 19.021 6.053 31,8 17.794 6.006 35,8
Sicilia 19.264 7.362 38,2 17.375 6.572 38,5
Sardegna 19.802 6.099 30,8 19.079 5.701 31,2
Ripartizione
Nord Ovest 24.606 9.074 36,9 20.740 8.580 39,4
Report OCC 2010
86
Nord Est 25.453 9.113 35,8 23.217 8.778 35,5
Centro 25.424 9.845 38,7 21.495 9.073 39,8
Sud 20.742 7.385 35,6 18.621 6.699 36,9
Totale Famiglie 23.721 8.699 36,7 20.629 8.163 37,7
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Anno 2011 base Regione
Piemonte Valle d'Aosta 25.111 8.664 34,5 20.191 8.270 39,9
Lombardia 25.454 9.898 38,9 22.233 9.428 42,2
Trentino Alto Adige 28.822 10.702 37,1 27.734 10.071 38,7
Veneto 24.195 8.711 36,0 23.342 8.435 34,9
Friuli Venezia Giulia 25.432 7.260 28,5 21.642 7.356 27,4
Liguria 24.115 9.323 38,7 20.950 8.918 38,8
Emilia Romagna 27.270 10.338 37,9 22.849 10.308 38,8
Toscana 26.236 11.291 43,0 22.184 10.756 43,6
Umbria Marche 22.478 8.935 39,8 20.696 8.575 41,3
Lazio 27.272 10.010 36,7 23.276 9.017 36,4
Abruzzo Molise 19.845 7.840 39,5 18.909 6.585 37,0
Campania 22.532 8.529 37,9 20.481 8.325 40,0
Puglia 21.800 7.332 33,6 18.764 7.328 37,5
Basilicata Calabria 19.410 6.318 32,5 18.018 6.259 36,6
Sicilia 19.894 7.692 38,7 17.968 6.830 39,1
Sardegna 20.243 6.370 31,5 19.589 5.930 30,3
Ripartizione Nord Ovest 25.162 9.438 37,5 21.133 8.927 40,1
Nord Est 26.163 9.477 36,2 23.843 9.113 36,0
Centro 26.071 10.255 39,3 22.019 9.463 40,8
Sud 21.267 7.714 36,3 18.940 6.979 37,6
Totale 24.312 9.061 37,3 21.097 8.488 38,3
Media Mediana
Legenda Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Reddito famigliare
Spesa totale per
l'abitazione
Inc. spesa totale sul reddito
Anno 2011 alternativo Regione
Piemonte Valle d'Aosta 24.503 8.664 35,4 20.009 8.270 40,0
Lombardia 24.801 9.898 39,9 21.859 9.428 42,5
Trentino Alto Adige 28.214 10.702 37,9 27.174 10.071 39,0
Veneto 23.595 8.711 36,9 23.135 8.435 36,3
Friuli Venezia Giulia 24.620 7.260 29,5 21.311 7.356 27,9
Liguria 23.266 9.323 40,1 20.415 8.918 39,2
Emilia Romagna 26.606 10.338 38,9 22.170 10.308 40,3
Toscana 25.457 11.291 44,4 21.647 10.756 44,1
Umbria Marche 21.709 8.935 41,2 19.846 8.575 41,4
Lazio 26.748 10.010 37,4 23.122 9.017 36,8
Abruzzo Molise 18.430 7.840 42,5 18.173 6.585 42,0
Campania 21.579 8.529 39,5 19.813 8.325 40,7
Puglia 20.328 7.332 36,1 18.032 7.328 39,3
Basilicata Calabria 18.768 6.318 33,7 17.958 6.259 37,0
Sicilia 19.018 7.692 40,4 17.067 6.830 41,1
Sardegna 19.637 6.370 32,4 19.403 5.930 32,0
Report OCC 2010
87
Ripartizione
Nord Ovest 24.496 9.438 38,5 20.826 8.927 40,5
Nord Est 25.513 9.477 37,1 23.250 9.113 36,8
Centro 25.417 10.255 40,3 21.425 9.463 41,1
Sud 20.253 7.714 38,1 18.402 6.979 39,2
Totale 23.545 9.061 38,5 20.518 8.488 39,4
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
88
Tavola B11: La % di famiglie vulnerabili per il costo complessivo dell’abitazione
tra il 2007 ed il 2011 per categorie famigliari (campione famiglie in affitto)
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Legenda 2007 2010 2011 2011
Numero componenti base alternativo 1 comp. 86,5 82,8 84,0 84,3
2 comp. 65,6 63,1 64,3 65,6
3 comp. 60,4 60,1 60,5 63,1
4 comp. 55,6 54,9 55,6 56,8
5 o più comp. 45,5 46,8 48,2 49,1
Tipologia famigliare
Famiglie unipersonali 86,5 82,8 84,0 84,3
Famiglie con adulti senza figli 57,3 55,5 56,4 58,2
Monogenitore con 1 o più figli 87,1 87,1 87,9 87,1
Copia con 1 figlio 66,0 65,2 66,0 68,5
Copia con 2 figli 60,6 58,6 59,2 60,3
Copia con tre figli e altre fam. con figli a carico 48,0 50,0 51,0 52,6
Classe di età capofamiglia
Minore di 34 73,7 72,9 73,7 75,8
35-44 71,7 69,1 69,8 71,5
45-54 58,3 58,6 59,6 60,7
55 e più 68,6 65,7 66,8 67,5
Livello di istruzione capofamiglia
Licenza elementare 69,8 66,6 68,1 68,5
Licenza media inferiore 66,3 65,4 66,7 67,9
Diploma secondario 69,2 67,4 67,4 69,8
Laurea 65,6 64,2 64,2 65,6
Condizione socioprofessionale capofamiglia
Lavoratore dipndente 65,4 63,7 64,4 66,6
Lavoratore autonomo 66,5 68,7 70,1 70,4
In cerca di occupazione 72,5 74,0 74,8 75,6
Ritirato dal lavoro 69,3 65,1 66,4 66,7
Altre condizioni 73,9 71,4 72,5 73,0
Totale Famiglie 68,0 66,2 67,1 68,3
Report OCC 2010
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Tavola B12: La % di famiglie vulnerabili per il costo complessivo dell’abitazione
tra il 2007 ed il 2011 per aree territoriali (campione famiglie in affitto)
Legenda 2007 2010 2011 2011
Regione base alternativo Piemonte Valle d'Aosta 70,3 67,4 69,3 69,9
Lombardia 72,5 69,2 70,3 70,6
Trentino Alto Adige 72,1 64,9 65,6 66,2
Veneto 67,0 61,0 61,5 63,5
Friuli Venezia Giulia 49,6 42,4 44,0 44,0
Ligura 75,0 71,0 72,3 73,7
Emilia Romagna 72,1 69,2 69,6 70,9
Toscana 75,1 74,1 75,1 76,6
Umbria Marche 74,0 70,7 71,2 72,1
Lazio 59,1 57,2 59,1 59,5
Abruzzo Molise 57,5 65,8 65,8 71,2
Campania 66,5 69,8 69,8 71,2
Puglia 62,1 67,0 67,6 68,7
Basilicata Calabria 66,7 62,4 66,0 67,4
Sicilia 67,3 68,7 68,0 72,1
Sardegna 43,1 51,0 51,0 51,0
Ripartizione
Nord Ovest 72,4 69,0 70,5 71,1
Nord Est 66,8 61,4 62,1 63,2
Centro 69,3 67,2 68,3 69,3
Sud 63,7 66,4 67,0 69,0
Totale Famiglie 68,0 66,2 67,1 68,3
Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010
Report OCC 2010
90
Appendice
La comparazione tra tasso fisso e tasso variabile
L'obiettivo è quello di effettuare l'analisi dell'impatto del costo del credito comparando la
scelta di ricorrere alla modalità di rimborso del finanziamento basata sul tasso fisso e sul
tasso variabile, modalità che a seconda dei casi considerati presentano vantaggi e
svantaggi per il cliente. La modalità a tasso fisso e a tasso variabile sono ampiamente
diffuse e rappresentative della prassi impiegata nel rimborso dei prestiti bancari, anche se negli ultimi anni l'offerta di strumenti di finanziamento si ampliata e consente anche di
scegliere modalità miste più complesse rispetto al tasso fisso ed al tasso variabile. Esempi
di questo tipo sono rappresentati dal mutuo con durata variabile, dal mutuo con tasso
variabile con un certo tetto massimo, o soluzioni miste con tasso fisso iniziale e tasso variabile dopo un certo periodo.
Poiché lo scopo della simulazione è quella di trarre indicazioni sulla maggiore o minore
convenienza derivante dalla scelta tra tasso fisso e tasso variabile l’approccio impiegato in
questa sede è più semplice rispetto alle simulazioni più articolate proposte in precedenza. Le ipotesi di lavoro considerano un finanziamento di un certo importo e introducono due
varianti sulle modalità di rimborso, costituite dal tasso fisso e dal tasso variabile secondo
uni schema standard. Nello specifico si considera che:
Il contratto basato sul tasso fisso prevede una rata, che una volta determinata in sede di contratto, rimane fissa nel tempo.
Il contratto basato sul tasso variabile prevede una rata variabile nel tempo, che può
aumentare o diminuire sulla base dei meccanismi di indicizzazione rispetto ad un
parametri di riferimento del mercato monetario(cfr. oltre).
La modalità di calcolo più diffusa si basa sull'ammortamento francese, con la quale
ciascuna rata di rimborso è data dalla somma di due componenti: una parte legata al
rimborso del capitale ed una parte legata al rimborso degli interessi. La componente legata
agli interessi è più elevata nelle rate iniziali e tende a decrescere progressivamente mano a mano che ci si allontana dal periodo iniziale. Conseguentemente è importante sottolineare
due differenze:
Con il rimborso basato sul tasso fisso la rata rimane sempre dello stesso importo,
ma si modifica al suo interno la composizione tra la parte che rimborsa gli interessi e la parte che rimborsa il capitale. La parte relativa agli interessi prevale nelle rate
iniziali del piano di restituzione.
Nel rimborso basato sul tasso variabile la rata si può modificare in funzione delle
variazioni del tasso di interesse, che si muove insieme ai parametri di riferimento
utilizzati. Di conseguenza variazioni positive o negative nei tassi determinano variazioni dello stesso segno sulla rata e tali variazioni hanno un effetto più
sostenuto nel periodo iniziale del rimborso.
Per tenere conto del meccanismo di determinazione dei tassi si è cercato di imitare la
prassi comunemente utilizzata dagli istituti di credito, nelle offerte di finanziamento alla clientela bancaria. A tal fine sono state prese in esame le informazioni e le indicazioni
contenute in alcuni siti internet specializzati, che consentono all'utente di utilizzare appositi
motori di ricerca per ottenere offerte standard di finanziamento, sulla base di alcuni
parametri da inserire riferiti alla caratteristiche della persona (età, condizione lavorativa, provincia di residenza...). Considerando le indicazioni ottenute il meccanismo che sta alla
base della simulazione presenta il seguente funzionamento:
Report OCC 2010
91
1. Il tasso variabile è indicizzato all' Euribor (acronimo di EURo Inter Bank Offered
Rate, tasso interbancario di offerta in euro), un tasso di riferimento, calcolato
giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in
euro tra le principali banche europee secondo varie scadenze (1, 3, 6 mesi, 1
anno).
2. Il tasso fisso è indicizzato all'IRS (interest Rate Swap). Il valore dell'IRS è
comparabile al costo di un contratto di assicurazione, che generalmente viene
attivato per annullare il rischio connesso alle fluttuazioni dei tassi di interesse o dei
tassi di cambio. Il valore viene ricavato da un panel di istituti di credito aderenti alla Federazione Bancaria Europea ed è pari ad una media ponderata delle quotazioni.
Più precisamente i parametri di riferimento utilizzati nella simulazione sono l'Euribor a 6
mesi per il tasso variabile e l'IRS a 20 anni per tasso fisso, entrambi rappresentati nella
Figura 1. Dai valori mensili è stata calcolata la media annuale alla quale è stata applicata una maggiorazione (spread) pari all'1,25%, per determinare il tasso fisso e pari all'1,00%
per il tasso variabile. Lo spread sul tasso è lievemente più elevato rispetto a quello
impiegato per il tasso variabile, come viene evidenziato solitamente dalle offerte standard
evidenziate.
Anche per lo spread vale la cautela di considerare la nostra scelta come un'ipotesi che cerca di dare una rappresentazione generale ad una variabilità che possono presentare i
singoli casi particolari nelle richieste di finanziamento. Da un lato ciascun istituto di credito
può applicare nelle formule proposte differenti spread, in funzione di indicatori di rischiosità
associati alla singola operazione. Ad esempio una durata più lunga rispetto ai 15, 20 anni, un più elevato importo da finanziare o un più alto loan to value possono, a parità di
condizioni, comportare un aumento dello spread di qualche punto. Lo spread, insieme ad
alte voci di costo, è di volta in volta negoziato tra l'istituto ed il singolo cliente.
Le ipotesi che abbiamo formulato riguardano in buona sostanza le determinanti più rilevanti dell'operazione di finanziamento e tralasciano altri elementi che vanno ad influire,
anche in una certa misura, sull'importo della rata e sul tasso effettivo (TAEG)
dell'operazione, come ad esempio le spese di istruttoria, le spese di incasso rata, eventuali
spese per polizze assicurative sulla vita dei famigliari e sull'abitazione, solitamente richieste dalla banche nella sottoscrizione di contratti che prevedono mutui ipotecari.
Utilizzando le informazioni mensili sui tassi di interesse utilizzati come riferimento a partire
dai primi anni del 2000 fino ai primi mesi del 2010, abbiamo determinato il piano di
ammortamento per il rimborso di un finanziamento di 100 mila euro, della durata di venti
anni, ipotizzando che l’operazione parta in tre periodi diversi (gennaio, 2004, 2005 e 2006). E’ stata applicata sia la modalità di rimborso a tasso fisso che tasso variabile. I
risultati sono riportati nelle Figure A-D e sono sintetizzati nella Tavola A.
La figura A evidenzia l’andamento dei tassi di riferimento nell’arco del decennio dal quale
emerge l’incremento dell’Euribor a partire dal 2006 e la rapida caduta nei mesi successivi all’esplosione della crisi finanziaria. Le Figure B-D mettono in evidenza l’evoluzione delle
rate di rimborso e la differenza tra la rata da pagare in corrispondenza del tasso fisso e del
tasso variabile. Nei tre anni considerati il contraente a tasso fisso paga in partenza una
rata più alta rispetto al tasso variabile. Considerando come periodo di partenza il 2004 si osserva il permanere della convenienza del tasso variabile in tutti i mesi. Le operazioni
partite negli anni successivi presentano per alcuni mesi del periodo un rovesciamento della
convenienza tra tasso fisso e tasso variabile, poiché la rata a tasso variabile, a causa dei
rialzi dei tassi di interesse indotti dalle prime avvisaglie della crisi finanziaria (mutui sub
prime nell’estate del 2007), subisce un progressivo incremento fino a superare l’importo della corrispondente operazione a tasso fisso. La situazione torna a rovesciarsi in seguito
alla crisi finanziaria ed alla successiva caduta dei tassi di mercato indotta dalla manovre
monetarie espansive messe in atto dai governi per evitare il tracollo del sistema.
La tavola 1 riporta la sintesi su base annuale dal 2004 al 2010. Come si può notare l’operazione a tasso variabile partita nel 2006 denota una onere maggiore di rimborso
Report OCC 2010
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rispetto al tasso fisso per ben 2 anni, mentre a partire dal 2008 il tasso variabile torna ad
essere conveniente.
Figura A: L'andamento su base mensile dell'Euribor a 6 mesi e dell'IRS a 20 anni
tra il 2001 ed il 2010 (Valori %)
0,0%
1,0%
2,0%
3,0%
4,0%
5,0%
6,0%
gen-0
4
lug-0
4
gen-0
5
lug-0
5
gen-0
6
lug-0
6
gen-0
7
lug-0
7
gen-0
8
lug-0
8
gen-0
9
lug-0
9
gen-1
0
lug-1
0
Euribor 6m IRS 20 anni
Fonte: ECB e Reuters
Figura B: L'importo mensile della rata di rimborso a tasso fisso e a tasso
variabile. Anno di partenza = 2004
300
350
400
450
500
550
600
650
700
750
gen-0
4
lug-0
4
gen-0
5
lug-0
5
gen-0
6
lug-0
6
gen-0
7
lug-0
7
gen-0
8
lug-0
8
gen-0
9
lug-0
9
gen-1
0
lug-1
0
Tasso variabile Tasso fisso
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Figura C: = L'importo mensile della rata di rimborso a tasso fisso e a tasso
variabile. Anno di partenza 2005
300
350
400
450
500
550
600
650
700
750
gen-0
5
lug-0
5
gen-0
6
lug-0
6
gen-0
7
lug-0
7
gen-0
8
lug-0
8
gen-0
9
lug-0
9
gen-1
0
lug-1
0
Tasso variabile Tasso fisso
Figura D: L'importo mensile della rata di rimborso a tasso fisso e a tasso
variabile. Anno di partenza = 2006
300
350
400
450
500
550
600
650
700
750gen-0
6
mag-0
6
set-0
6
gen-0
7
mag-0
7
set-0
7
gen-0
8
mag-0
8
set-0
8
gen-0
9
mag-0
9
set-0
9
gen-1
0
mag-1
0
set-1
0
Tasso variabile Tasso fisso
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94
Tavola A: L'importo annuale della rata di rimborso a tasso fisso e a tasso
variabile, a seconda dell’anno di partenza dell’operazione
I 2004 2005 2006 Variabile Fisso Variabile Fisso Variabile Fisso
2004 6.761 8.669
2005 6.811 8.669 6.814 8.160
2006 7.379 8.669 7.410 8.160 7.439 7.924
2007 8.024 8.669 8.091 8.160 8.155 7.924
2008 8.248 8.669 8.329 8.160 8.406 7.924
2009 6.598 8.669 6.576 8.160 6.551 7.924
2010 6.410 8.669 6.377 8.160 6.342 7.924
Somma primi 5 anni 37.224 43.347 37.220 40.801 36.893 39.622
I risultati ottenuti suggeriscono varie considerazioni di ordine generale. Il tasso di interesse
fisso rappresenta una scelta più impegnativa per le famiglie, ma le mette al riparo rispetto
a fluttuazioni svantaggiose dei mercati, come quelle avvenute negli anni successivi al 2004, che anche per periodi brevi possono, creare difficoltà ai bilanci famigliari. Optare per
un piano di rimborso basato sul tasso fisso certamente comporta un onere superiore,
tuttavia tale onere rappresenta una sorta di assicurazione rispetto a rialzi di tassi di
interesse rispetto al livello di partenza. Considerando gli ultimi due anni della simulazione emergerebbe una scelta netta a favore della scelta del tasso variabile, tuttavia occorre
tenere in considerazione l’eccezionalità degli eventi e in particolare la forte riduzione dei
tassi di mercato utilizzati come parametri di riferimento. Negli anni precedenti al 2008 si
sono registrati rialzi che hanno fatto aumentare le rate a tasso variabile rispetto alla
corrispondente rata a tasso fisso.
Non è sicuramente possibile stabilire a priori quale sia la soluzione migliore tra tasso fisso
e tasso variabile, se non si considera il contesto individuale, la propensione al rischio ed il
livello del reddito e del risparmio disponibile. E innegabile che l'opzione basata sul tasso
fisso possa contribuire ad una pianificazione finanziaria più certa e affidabile, poiché è possibile stabilire con certezza l'onere di ciascuna rata, che dovrebbe essere scelta secondo
un criterio di compatibilità rispetto al livello di reddito ed alla situazione economica. In
Italia, sotto questo profilo si riscontra uno svantaggio rispetto ai paesi dell’eurozona i quali
presentano mediamente un valore medio più basso per il tasso fisso16.
Per quanto concerne il tasso variabile non si può negare che esso comporti una maggiore
propensione al rischio, in quanto equivale a scommettere sulla stabilità o addirittura sulla
riduzione dei tassi di interesse. I bassi livelli dei tassi di interesse hanno in effetti
consentito – e soprattutto consentono tutt'ora – di pagare rate relativamente accessibili a famiglie che, a parità di condizioni, faticano a sostenere un mutuo fisso, tuttavia occorre
non dimenticare che eventuali rialzi dei tassi di interesse possono determinare, come è
accaduto in vari casi, situazioni di difficoltà, soprattutto nei periodi iniziali.
Un atteggiamento ispirato alla responsabilità ed alla trasparenza da parte degli istituti di
credito, così come l’educazione delle famiglie all’utilizzo degli strumenti finanziari sono elementi importanti per favorire una scelta consapevole. In particolare per coloro che sono
interessati a sottoscrivere un mutuo a tasso variabile è necessario dimensionare con
estrema prudenza l'importo della rata, nella consapevolezza che oscillazioni significative
dei tassi sono sempre possibili e quindi un'incidenza della rata iniziale sul reddito superiore al 20-25%, può aumentare e costituire un vincolo sulla capacità di spesa e di risparmio
futura.
16
Alcune informazioni sono riportate nell’allegato contenuto nell’Indagine Conoscitiva sul Credito al Consumo, Commissione VI della Camera dei Deputati 11 novembre 2009
Report OCC 2010
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valutative, Franco Angeli
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Supplementi al Bollettino Statistico, Giugno e Settembre 2009
Banca d’Italia (2008), I bilanci delle famiglie Italiane nell’anno 2006, Supplementi al
Bollettino Statistico, Gennaio 2008
Cannari L., Faiella I (2007), House Prices and Housing Wealth in Italy, Paper presentato in
occasione della “Italian Household Wealth Conference”, Perugia 16-17 October
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new indicator, Banca d’Italia, Occasional Paper Agosto 2008
ISTAT (2008), L’indagine Europea sui Redditi e le condizioni di vita delle famiglie, Metodi e
norme, n. 37
ISTAT (2009), Il reddito disponibile delle famiglie nelle regioni italiane 2001-2006 diffuso il 13
febbraio 2009
ISTAT (2008), Distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia, Collana Statistiche in
breve 22 dicembre 2008
Unioncamere (2009) Rapporto Unioncamere a cura del Centro Studi Unioncamere. 7° Giornata
dell’Economia