Padre Emerson Campos Aguilar
“Conosco le tue opere, la sua fatica e la tua costanza.
Per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova
Quelli che si dicono apostoli e non lo sono – e li hai trovati
bugiardi. Sei constante e hai molto sopportato per il mio nome
Senza stancarti. Ho però da rimproverarti che hai abbandonato
Il tuo amore di prima. Se non ti ravvedrai verrò da te e rimuoverò
Il tuo candelabro dal suo posto” (Ap. 2,2-5)
2 5 ° A N N I D I S A C E R D O Z I O
25 anni un’esperienza di
Fede
“Seguitemi, vi farò diventare
pescatori di uomini” (Mc 1,17): E’
l’invito che Cristo indirizzò un
giorno ai primi discepoli, quelli che
trovò sulla riva del mare di Galilea.
Questo stesso messaggio è stato
indirizzato in duemila anni di storia
a uomini di diverse condizioni
sociali, chiamati tutti a continuare
l’opera del Salvatore. E questo
stesso invito un giorno il Signore
l’ha fatto risuonare nel mio cuore,
negli splendidi paesaggi della Selva
del Perù, la mia terra natale Rioja,
chiamandomi a seguirlo, dicendomi:
“Vieni seguimi. Ti farò lavoratore in
questo orto del Signore”.
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25° ANNO DI SACERDOZIO
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Tutto cominciò con questa misteriosa
chiamata del Signore, al quale non rimane
altro che dire infinitamente grazie. Quale è
la storia della mia vocazione sacerdotale?
La conosce solo Dio, nella sua dimensione
più profonda, che sfioriamo sempre con
grande mistero, è un dono che supera
infinitamente le nostre capacità di uomo.
Davanti alla grandezza di questo dono
ogni chiamato si sente, o meglio, ci
sentiamo indegni della preferenza che il
Signore ci ha mostrato.
La vocazione è il mistero dell’elezione divina " Non
voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho
costituiti perchè andiate e portiate frutto e il vostro
frutto rimanga”. (Gv 15, 16). "Nessuno può
attribuire a se stesso questo onore, persino chi è
chiamato da Dio come Aronne " (Hb 5, 4). "Prima di
formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima
che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato, e ti ho
stabilito profeta delle nazioni " (Jr 1, 5). Queste
parole suscitano un brivido profondo in ogni
sacerdote.
La mia storia
“Non temere vieni con me
ti faro pescatore di uomini”
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25° ANNO DI SACERDOZIO
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Gli studi nel seminario San Luigi Gonzaga – Padri Gesuiti Jaen ( Cajamarca – Perù)
successivamente tornare a studiare Teologia.
Questo non è accaduto per me, perché il Padre
Fernando Ponce di Leone, mio direttore spirituale,
mi indicò di andare avanti con gli studi. Questo mi
ha permesso di entrare subito in orizzonti
veramente nuovi, nel mistero proprio della
conoscenza della Sacra Teologia, una nuova
dimensione propria che mi aiutò a vivere una
nuova esperienza spirituale molto ricca.
Così nel 1986, superati tutti gli scrutini e diversi
esami, incluse le luci e le ombre di sette anni di
vita seminaristica, arrivò il momento di fare il
passaggio dalla formazione alla consacrazione con
Dio.
Rioja è la porta d’ingresso all’Oriente Peruviano
ed è lì che con forza un 15 di marzo ho lasciato
tutto e mi sono messo in viaggio, insieme a 4
amici per cominciare il corso formativo e
l’avventura nel Signore e sono arrivato nel
Seminario San Luigi Gonzaga a Cajamarca, tenuto
dai Padri gesuiti, dove ho studiato.. Nel marzo del
1979, superato l’esame e le diverse impegnative
prove della selezione, sono stato ammesso al corso
di Filosofia e tre anni più tardi a quello di
Teologia.
Finiti i tre anni di Filosofia, secondo il percorso
formativo dei Gesuiti, avrei dovuto fare un anno o
due di Magistero o pratica Pastorale Apostolica e
Padre Buenaventura “oggi in cielo” divide con me un momento della vita in seminario
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25° ANNO DI SACERDOZIO
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Il Sacerdozio Il luogo della mia Ordinazione, come Sacerdote
Diocesano, è stato nella Parrocchia della mia città
natale Rioja, nella chiesa di Santo Turibio di
Mogrovejo. La cerimonia fu celebrata il 27 aprile
1986, con l’imposizione delle mani da parte del
Vescovo Mons. Venancio C. Orbe Uriarte, Cp. Il 27
aprile è la festa nella quale si ricorda il Santo Vescovo
patrono dell’Episcopato Latino Americano che,
secondo una tradizione molto antica, comprò una stalla
di mucche, a Calzada (Perù), per il mantenimento dei
sacerdoti.
Ricordo anche che in questa mia Parrocchia fu
ordinato sacerdote un grande amico, Padre
Buenaventura Mestanza Mori che mi aiutò nel
cammino verso Dio: oggi è morto; ho avuto la
grazia di partecipare alla sua nascita come
sacerdote e anche il dono grande e doloroso della
sua scomparsa e vedendolo morire nelle mie mani,
con la maglietta sudata nell’esercizio dell’impegno
apostolico, il 15 luglio 1992, 50 minuti passata la
mezzanotte, nel giorno della festa di San
Buenaventura e della Madonna del Carmelo. Un
ricordo grato a questo fratello sacerdote, che Gesù
aveva unito in modo particolare al mistero della
sua morte e risurrezione.
Rivivo ora come allora, in quella Parrocchia durante
il canto del Vieni Creatore Spirito e delle Litanie dei
Santi, mentre, steso in forma di Croce in terra,
aspettavo il momento della imposizione delle mani.
Un momento emozionante! Il giorno seguente, il 28
aprile 1986 ho avuto l’occasione di presiedere come
neo sacerdote le Feste Patronali del mio popolo. In
onore di Santo Toribio di Mogrovejo e della Vergine
della Candelora.
Si prova una forte emozione nel momento della
prostrazione: è il simbolo di una totale
sottomissione di fronte alla maestà di Dio e allo
stesso tempo di una totale disponibilità all’azione
dello Spirito Santo, che discende su ognuno dei
sacerdoti, Vieni Creatore Spirito, visita la nostra
mente, conferma la grazia che Tu creasti in petto. Il
Vescovo Mons. Venancio C. Orbe Uriarte, Cp. mi
conferisce il sacramento dell’Ordine, lui è il
Dispensatore umano del Mistero Divino.
Il significato dell’umiltà in comparazione
con il dono da ricevere
Con le mani unite il Sacerdote davanti al Vescovo promette: castità ed obbedienza
Con l’imposizione delle mani il Sacerdote riceve il potere dello Spirito Santo
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Il mio Vescovo mi ha detto e lo ricordo con particolare
tenerezza: Padre Emerson dopo la tua prima messa, nel
pomeriggio, prendi tutte le tue cose e vieni in Curia: il
tuo posto è li.
Posso assicurare che guardando oggi da questa altezza
del tempo, il breve cammino della mia vita, vedo tutto
come in una mongolfiera dove contemplo dall’alto il
sentiero percorso, lo stesso sentiero che dal basso
sembrava molto difficile, inaccessibile.
Vedo questi anni del mio cammino che sempre è
stato illuminato dal raggio della luce del Signore.
Dalla preghiera del Padre Nostro, che ho
conosciuto da piccolo nella mia casa con i miei
genitori, Casimiro Campos e Vidalina Aguilar,
miei primi educatori nella fede, fino a imparare le
devozioni della chiesa insegnate da due signorine
Flor de Maria e Rosario Del Aquila Sànchez., due
persone che mi hanno aiutato a cercare la volontà
del Signore.
Con la consacrazione delle mani il Sacerdote riceve il potere di operare nella persona di
Cristo all’interno della Chiesa
Ogni vocazione nasce nella famiglia: la condivisione della mia felicità con i miei genitori
La mia prima messa Durante la mia prima messa mia sorella
Aurora “oggi in cielo” mi regalò il simbolo del lavoro dei miei genitori
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Uno stimolo importantissimo nella genesi
vocazionale fu Suora Carmen Morales,
Mercedaria de la Carità, missionaria infaticabile,
che mi ha seguito fin da bambino e mi ha fatto
vedere con chiarezza quanto il mio animo era
disposto alla risposta al Signore.
Quando penso alla mia esistenza sacerdotale e a
quella degli altri amici, arrivo alla conclusione che
in realtà, in tutto quello che abbiamo detto, scritto
o fatto in questi pochi anni, abbiamo tutti cercato
di compiere sempre una sola cosa: il mandato
Divino e paterno di dare e far conoscere Cristo, di
farlo amare, di trattarlo e di far trattare ogni giorno
con più amore il pane e le parole dell’Eucaristia.
Personalmente rifletto, con il cuore in mano e dico
con tremore: esiste nel mondo qualcosa più
importante di questo, per il quale valga la pena di
dare la vita?
Amici miei quanta Zizzania frutto di un
appassionato “fondamentalismo laicista” e
anticattolico, è diffuso da alcuni mezzi di
propaganda, di informazione e da un ambiente
politico che inventano diritti che non esistono
negando l’esercizio dei diritti e dei principi
giuridici veri, che sono fondati nella dignità della
persona e nel bene comune della società. Perciò
possiamo dire che questi sono fondamentali a tutti
e ad ogni sistema politico sia di destra che di
sinistra. Quanta demagogia e promesse nel
concetto non solo dell’essere cristiano, ma anche
del concetto del matrimonio; così si va contro il
valore sociale e la struttura antropologica della
famiglia, parte essenziale del bene comune e del
Paese. Per un Sacerdote le parole di Gesù fanno
tremare: certamente, ognuno di noi ha in chiaro
l’avvertimento di Cristo che ha detto “A chi si è
dato molto, gli si chiederà molto” (Lc 12, 48). Per
lo più, questo avviso ce lo da anche il Libro della
Saggezza “Un giudizio implacabile ispira coloro
che sono in alto” (Sb 6, 5).
Invece la fiducia nella misericordia divina apre il
cuore alla speranza, e spinge a proseguire con
serenità il nostro lavoro, con le mani che
impugnano l’aratro, fino a quando il Signore
vorrà, in questo orto, con la pioggia, bruciato dal
sole, con il rischio che comporta questa chiamata.
Il Signore con la parabola evangelica delle messi,
lascia crescere la zizzania, per non togliere allo
stesso tempo il chicco di grano, che cresce
insieme. Stupenda delicatezza divina che deve
praticare ogni sacerdote. Tutti i cristiani, non solo
i religiosi, non possono addormentarsi o non dare
importanza alla tentazione egoista dicendo “quello
non fa per me” o “alla mia famiglia non tocca”.
Dobbiamo essere prudenti, però allo stesso tempo
profondamente ottimisti, perché il chicco buono di
grano cresca abbondantemente nel mio Perù e nel
mondo.
Santo Cristo di Bagazan testimone silenzioso della mia vita.
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Il Campo Apostolico Certamente, il percorso del ministero
sacerdotale mette in contatto con la dura realtà
di ogni giorno, con un mondo che tante volte
appare con sete di Dio e tante volte si dimentica
di Lui. Però il Vangelo ci invita a saper sperare
nell’ora di grazia, a continuare in mezzo a tutto
consapevoli, come ho detto prima, di cosa può
darci quando uno semina e un altro raccoglie.
Si può vedere quanto sia attuale questa parabola
del Signore, quando parla del seme che cresce
da solo, secondo la logica misteriosa di Dio, che
allo stesso seminatore rimane sorprendente. E’
noto che ogni sacerdote svolge la sua missione
in diversi campi: in una Parrocchia, in una
scuola, in un Centro Missionario o come è
successo a me tante volte, perso nella
esuberante selva Amazzonica o in un
movimento apostolico di una grande Città, in un
Ufficio o in un Gruppo Giovanile, in qualunque
altro modo, l’ideale è lo stesso: portare il
Vangelo di Cristo a ogni creatura, secondo il
mandato di Gesù (cf. Mt 28, 19).
Il pre-seminario di Moyobamba luogo
dove si formano i futuri sacerdoti
Seminario Maggiore di Trujiullo
Non posso non parlare della gratificante
esperienza che ho avuto nell’accompagnare
Mons. Venancio Orbe Uriarte Cp. durante i suoi
ultimi 15 anni dei suoi 30 di ministero
Episcopale, vissuto nella Diocesi di Moyobamba
(regione del nord-est del Perù). Da subito ho
avvertito il suo grande desiderio di realizzare
nella diocesi un pre-seminario. Mi nominò subito
come responsabile. Accettai perché ho capito che
quello era il futuro, e insieme lottando contro il
vento e la marea, riuscimmo nell’acquisto di un
terreno per il Seminario Minore. Di lì iniziò il
lavoro di ricerca dei giovani per questo progetto.
Io parlavo in ogni occasione di questo dono,
anche nel campo della mia professione con i miei
alunni, alcuni dei quali sono entrati e rimasti così
nel sacerdozio.
Ogni vocazione rappresenta un cammino, in questo cammino il responsabile deve decidere chi rimane e chi no
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Intanto la Diocesi stava crescendo ma i pastori
mancavano, alcuni giovani sacerdoti erano morti e
il Vescovo mi affidò il compito difficile di cercare
Preti per la diocesi. Con questo incarico ho fatto
diversi viaggi: Spagna e Colombia, dove alcuni
vescovi mi dissero che con la realtà della nostra
Diocesi e la presenza in questa di gruppi
terroristici come il Sendero Luminoso e l’MRTA,
nessun sacerdote sarebbe potuto venire. Un altro
viaggio mi ha portato in Messico senza conoscere
nessuno, Dio mi dava la sua luce. Altri sacerdoti
con i quali parlavo mi dicevano: cercare preti; che
lavoro è? Qualche sacerdote mi ha dato un grano
di speranza: uno di questi era il mio amico
Giacobbe Mandujano, un Sacerdote di Veracruz,
che aveva un altro fratello Carlos Mandujano
anch’esso sacerdote nella città di Poncitlan. Sono
andato da lui e mi aiutò ad arrivare a Guadalajara,
dove trovai ascolto presso Sr. Vescovo ausiliare,
in quanto il Cardinale era assente. Discutemmo del
tema della mia missione e mi disse “ti lascio
entrare nel Seminario, parla tu”. Parlai ma nessuno
mi ascoltò, questo mi colpì, e capì subito che non
era mia responsabilità. Tornai a Veracruz e
Giacobbe mi disse: “dobbiamo parlare con il mio
Vescovo, io vengo con te”. La cosa non era facile,
però Dio fa tutto e così andammo. Il suo vescovo
Mons. Guillermo Ranzauwer ci invitò a colazione
e poi lui stesso chiamò il presidente della
Conferenza Episcopale Messicana S. E. Mons.
Sergio Obeso fissandomi un appuntamento.
Andai a parlare con Mons. Sergio Obeso che mi
ascoltò trovando interessanti i miei propositi, però
c’era molto da lavorare. Sono tornato in Perù
ancora senza niente. Tutto questo era riservato, lo
sapevamo il Vescovo, io e nessun altro; tutti si
domandavano il perchè di tutti questi mie viaggi
…. Dopo due anni, il 27 di aprile, rispondo ad una
telefonata e i sogni divennero realtà. Tornai in
Messico dove Mons. Guillermo Ranzauwer era
pronto a firmare il “Convegno Missionario” per
mettere a disposizione della nostra Diocesi un
sacerdote e fu sempre lui a convincere Mons.
Sergio Obeso a collaborare, mettendo a
disposizione altri tre sacerdoti. Ho fatto tutto come
delegato del mio Vescovo, era una grande
responsabilità che la Diocesi prendeva, era un
aiuto, era una grazia, era un grande momento. Io
tremavo, non sapevo se ridere o piangere,
mantenevo il mio silenzio e la mia gioia profonda;
avevo sempre una domanda “Che sarà di tutto
questo, che mistero si apre, avrò fatto bene..?”
A Mojobamba iniziammo la nostra missione.
Dopo alcuni anni la Diocesi di Mons. Sergio
Obeso in Messico a Xalapa, spalanca le sue porte
per aiutare i nostri Seminaristi nella teologia. Una
cosa grande questo gemellaggio tra Diocesi. Per
un po’ si concretizza l’unione, ma la difficile
integrazione dei religiosi ha fatto sì che la vita
diventasse impossibile. Abbiamo passato di tutto,
però le cose dovevano finire arrivando allo
strappo, dopo il quale si doveva trovare un’altra
via per l’aiuto alla vita nella nostra Diocesi.
Convegno missionario con la Diocesi di San Andres de Tustla
Convegno missionario con la Diocesi di Xalpa - Messico
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
L’ultimo fu l’arrivo delle suore domenicane. Dopo
10 anni di lunga attesa, un giorno ci fu comunicata
la notizia che le suore Dominicane della
Presentazione della Santissima Vergine sarebbero
giunte a Mojobamba; fu una grande gioia… Andai
a Roma a parlare con la Madre Generale Fabiola
Velasquez. Lei mi diede la sua parola e mi disse
“P. Emerson siamo riusciti a trovare le suore e per
apertura io vengo da Lei”. Era un sogno. La
Madre Generale si trovava in visita canonica in
Bolivia e, durante il suo giro per il mondo, a
Natale venne anche a Lima.
Da Lima ricevo una chiamata della Madre
Provinciale Suor Carmen Alicia La quale mi
comunica che la madre Generale non sarebbe
potuta venire a Moyobamba perché il suo
programma era ricco di impegni, ed inoltre era
preoccupata per le attività terroristiche. Erano vere
le circostanze, però la fede non mi abbandonava.
Chiamai in Bolivia parlando personalmente con lei
che mi disse “Padre, la Parola data a Roma è
parola che si onora quindi io sarò li”. Venne
davvero ed il programma si svolse come si era
detto.
Ringrazio la Beata Maria Poussepin, fondatrice
delle suore Dominicane per questa gioia. Oggi le
sorelle della carità stanno lì.
La presenza mercedaria nella mia vita sacerdotale ha avuto un significato profondissimo di Fede
Margarita tu lo sai: Grazie
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Un’esperienza particolare Dal mio arrivo nella Cattedrale di Moyobamba
nell’aprile del 1986 ho avuto sempre un
particolare riguardo al sociale, così ho
cominciato a potenziare, con tutta la mia forza,
l’aspetto educativo come professore di
Filosofia, preparando così i futuri maestri di
specializzazione. Allo stesso tempo sono stato
responsabile del refettorio comune dello
studente, così come di una piccola stanza di
primo soccorso per dare luogo, in pochi anni, al
sogno poi realizzato di un vero pronto soccorso.
Questo grazie anche all’aiuto di Padre Stephan
Ocker, parroco della parrocchia di Braulingen in
Germania, alla Madre Generale Maria Isidora
delle Sorelle di San Vicente di Paule, a Madre
Wihelma, Madre Firmata per il suo aiuto
silenzioso ed effettivo nel vero senso della
Parola.
Una chiesa senza giovani è vecchia e rugosa
I genitori cercano sempre il bene per i loro figli
La vita è un dono di Dio indipendentemente da come si nasce
Dove la Chiesa ti chiama i tuoi fratelli hanno bisogno di te
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25° ANNO DI SACERDOZIO
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Sono stato cappellano del Carcere locale per 15
anni non tralasciando i bisogni dei carcerati.
Questi erano i tempi duri della alleanza tra i
narco-trafficanti e la mafia, tra Sendero
Luminoso, il movimento dell’MRTA con i
narco-trafficanti e tra questi vi erano anche alcuni
poliziotti corrotti che cadevano nel tradimento
dei propri principi e quindi si univano a loro.
Quei momenti richiedevano risposte concrete,
chiare e trasparenti, difficile leggere quel
momento, soprattutto nella vita quotidiana e tutti
ci sentivamo toccati da questo spirito del male.
Io tremavo, pregavo, ero giovane, avevo solo 25
anni e da pochi ero sacerdote; gli alunni di
filosofia erano difficili, confusi. Cominciavano
gli attentati con la distruzione di edifici,
cominciavano ad esserci le prime vittime, vi era
gente innocente perseguitata con estorsioni, che
si materializzavano in grosse somme di denaro.
La Chiesa doveva essere una voce, un segno e
una presenza in mezzo al dolore del popolo...In
mezzo a tante perdite e segni di dolore sia al
nord-est che al centro-sud della Prelatura di
Moyobamba.
Il 9 novembre 1991 avviene il sequestro di 9
poliziotti; grande dolore per le famiglie: questo
segnò un cambio di direzione della Chiesa nella
Regione. Lo Stato Peruviano cercò tutti i contatti
militari per liberare i prigionieri, imposero il
silenzio stampa, tutto era controllato per aria e
per terra, però tutto fu inefficace. All’interno
della Chiesa il nostro Vescovo offre una voce di
mediazione: si offre come mediatore con i gruppi
armati.
Tutti i contatti per la liberazione si sono svolti
nel mio ufficio. Era la domenica della festività
della Santissima Trinità, lo ricordo
perfettamente; mi sembrò impossibile perché il
portavoce dei rapitori che venne a parlare era
un mio amico, la persona che meno sospettavo
.... Dopo una lunga trattativa, la tanta speranza
della liberazione divenne realtà. Toccò a me
avere in consegna i rapiti e condurli fino alla
Parrocchia di Rioja, luogo dove erano stati
sequestrati....Una esperienza, un rischio, un
lavoro per la vita, per la pace.....Però in questa
sofferenza stava vicino a me, al mio fianco, la
consolatrice presenza del Signore Gesù,
sommo e eterno Sacerdote. Posso definire
questo come un aiuto straordinario, in un
compito di così grande responsabilità.
Questa fu l’esperienza che mi ha più colpito. È
vero avevo altri casi che erano veramente tristi.
Ma è in certe circostanze che viene promulgata
(per un anno) la legge sul pentimento dei
terroristi, una opportunità per quelli che
volevano lasciare la lotta armata e rientrare
nella società. Questo però comportava tanto
rischio per il pentito da parte dei gruppi
terroristici.... questo portava un costo non solo
economico ma anche umano all’interno della
famiglia. Esperienza, certamente molto
particolare che ho dovuto vivere.
Su questo tavolo si dividevano le fatiche, le
decisioni, le allegrie ed il cammino della Chiesa
Nelle diverse feste civiche o religiose la chiesa è sempre presente
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Erano una presenza, un grande aiuto e sempre lo saranno
Abbiamo studiato insieme e continuiamo a lavorare insieme però lui corre più!
(padre Abel Riva)
Sono tanti i casi che mi hanno fatto capire veramente il compito e il ruolo di un sacerdote. Penso
anche ad altri sacerdoti che portano diverse esperienze, anche più dure; penso a quelli che sono stati
martirizzati, tutti uniti dall’amore. Il sacerdote è, prima di tutto, una persona che ha conosciuto
l’amore; il sacerdote è un uomo, che vive per amare, per amare Cristo, per amare tutti in Lui, in
qualunque situazione offrendo anche la propria vita.
Il mio ultimo discorso al popolo e alla diocesi di Moyobamba (Luglio 2001)
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
La Carità Altro sentimento che sempre mi ha colpito è la
carità.
Ricordo quando tutto era distrutto, quando nel 1990
un tremendo terremoto nella mia diocesi ha
rovinato non solo la vita delle persone ma anche le
case e le diverse parrocchie, tutto era andato
distrutto. Il caos era terribile, tanto il dolore. Mi
venne in mente di partire per la Germania - dove
lavorava un nostro parrocchiano di nome Giovanni,
al quale mi sarei potuto appoggiare - per chiedere
aiuto. Padre Buenaventura che condivise
quest’idea, mi disse così: “Chiediamo un prestito
sullo stipendio da professore e così compriamo il
biglietto per andare a cercare aiuto. Diciamo al
Vescovo che devi andare, altrimenti molte cose non
potranno essere realizzate”. Il Vescovo in un primo
momento dissentì poi riflettendo sulla mia proposta
mi diede il permesso di partire. Partii per Lima e da
lì alla volta di Francoforte in Germania. Non
conoscevo nessuno e tanto meno la lingua, però con
me restava la persona che velatamente ci mette
davanti il prossimo per aiutarci; a questo punto
soltanto Lui poteva provvedere.
Arrivato in Germania non sapevo cosa fare, ero
a Friburgo quando chiesi un passaggio ad un
uomo di Dio per raggiungere la mia meta Tingen
– dove mi aspettava Giovanni - questi mi disse:
“Io vado verso Basilea da dove potrai
raggiungere in treno Tingen”. Oh che cosa! per
scendere nel posto giusto guardavo l’orologio
confidando nella puntualità dei tedeschi, anche
perché ero solo sul vagone e nessuno poteva
indicarmi la mia fermata.….Arrivai a Tingen
dove trovai Giovanni, quella fu per me una
grossa consolazione. Era un altro mondo,
un’altra realtà. Parlammo molto sul da farsi e
così decidemmo di andare presso una parrocchia
dove cercare aiuto per attenuare la mia angoscia.
Nell’elenco telefonico cercammo il numero di
una chiesa, il Signore stava dalla mia parte
perchè rispose Padre Stephan Ocker (della
Parrocchia di Brauiligen) che fortunatamente
parlava spagnolo. Mi disse che anche lui era in
cerca di una parrocchia per fare un gemellaggio.
Così parlammo ma non ebbi il piacere di
conoscerlo subito. Mandò il suo consigliere
parrocchiale a casa di Mari Pirch, la donna
presso la quale lavorava Giovanni. Era nata una
grande alleanza durata per ben 10 anni, il seguito
lo conosce Dio.
L’alleanza è stata una misericordia di Dio in
un’ora oscura e provata per la Chiesa di San Martin.
Grazie Padre Stephan Ocker
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Prima visita e partecipazione di Padre Stephan Ocker a Moyobamba
come promotore della Partnerschaft (Gemellaggio)
La carità distingue I figli di Dio
dai figli del diavolo “S. Agostino”
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Dopo quest’incontro partii per Shafausen, poi da lì in
treno per Roma. In Germania era già stato gettato il
seme.
Arrivato a Roma alla stazione Tiburtina mi venne
incontro il Rettore della casa Passionista P. Giuseppe
Santos Iztueta Mendizabal Cp, oggi Vescovo di
Moyobamba e per molto tempo mio Vescovo; che
cose strane si trovano lungo la strada del Signore! Così
dopo alcuni giorni ebbi anche la fortuna di essere
presente ad un’udienza del Santo Padre, Giovanni
Paolo II, dove conobbi anche Mons. Domenico
Segalini, oggi Vescovo di Palestrina, un grande amico
e fratello. Finiti gli incontri tornai in Spagna e da lì in
Perù, portando con me qualcosa, poche cose ma
abbastanza per risolvere tutti i problemi, insomma
Dio lo sa.
Passato il tempo l’alleanza con Brauilingen cresceva e
cominciò anche un intenso rapporto epistolario. In
seguito iniziarono anche le visite dei parrocchiani
dell’una e dell’altra comunità religiosa, così l’aiuto e
la conoscenza cresceva e maturava in ogni senso. E’
bello quando uno sa che l’altro è un fratello e non un
nemico, è bello come Dio ti fa vedere le capacità di
tutti e che tutti siamo utili nella vita. Porto nel mio
cuore una grande esperienza vissuta, sentita, pregata,
aiutata dai miei amici tedeschi. Oggi tutto quello che
loro hanno fatto rimane li, nella loro Moyobamba,
nella mia Moyobamba.
Solo Dio sa se ho fatto bene o male.
Incontro con il Santo Padre Benedetto XVI 25 maggio 2009
Incontro di preghiera con il Santo Padre Giovanni Paolo II
nella sua cappella privata
Incontro con il Santo Padre Giovanni Paolo II gennaio 1988
Incontro con il Santo Padre Giovanni Paolo II gennaio 1999
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25° ANNO DI SACERDOZIO
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Roma una provvidenza
E’ per uno strano destino se arrivo dopo il giubileo
dell’anno 2000 a Roma. Dovevo lasciare la
Cattedrale di Moyobamba dopo 15 anni che ero al
servizio della Chiesa, come Parroco e come
Vicario nella Diocesi. La mia partenza fu
improvvisa e senza clamore; non sapevo se
piangere o ridere, fu tutto per me incomprensibile,
tutto fu come un inchiodarsi in croce senza
anestesia, ormai l’ora era giunta. Ho fatto
colazione a Moyobamba, il pranzo a Lima e la
cena nell’aereo che mi portava a Roma. Nella mia
mente fluivano tante parole ma soprattutto quelle
dell’Apostolo Paolo: "Ora né chi pianta, né chi
irriga è qualcosa, ma Dio che fa crescere… " (1 Co
3, 7). Dio è lievito che fa fermentare e dà sapore a
tutto il pane.
Giunsi a Roma per studiare e fui ospite per due
anni nella casa Generalizia dei Passionisti.
In questa casa fu ricevuto grazie al mio Vescovo P.
Giuseppe Santos Iztueta Mendizabal Cp che per 20
anni era stato nella Casa generalizia come
Consigliere e Rettore.
Una realtà, una esperienza molto ricca; il mio passo
fu discreto, silenzioso, obbediente, ho fatto tutto
della vita del convento, dentro una cornice di rispetto
verso la congregazione che mi ospitava, che mi ha
voluto bene soprattutto facendomi vivere la mia
missione diocesana, mi sono integrato a loro e loro
in me; abbiamo vissuto insieme una amicizia vera e
di grande carità.. Ringrazio di cuore al Padre
Generale : Ottaviano D’Egidio, CP. per avermi dato
questa opportunità, facendo una eccezione senza
essere io religioso del suo Ordine.
Finiti gli studi per la mia specializzazione in Dottrina
Sociale della Chiesa ho continuato a stare in Italia, in
una Parrocchia per fare vita sacerdotale propria.
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25° ANNO DI SACERDOZIO
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
La Parrocchia di Soriano nel
Cimino
A Soriano nel Cimino, paese vicino a Roma, il
Parroco, Mons. Antonio Pompei, mi offre questa
opportunità apostolica in Parrocchia, dove sono ancora
oggi; servo Cristo e il popolo di Dio con tutta la mia
forza. In questo periodo ho potuto conseguire la mia
seconda specializzazione in Morale Sociale, così oggi
posso offrire la mia breve esperienza di vita
sacerdotale. Ricordo tante cose, esperienze, persone,
che non potrò dimenticare mai: Sacerdoti, laici,
famiglie, amici, persone di grande cuore che soltanto
Dio può ispirare a questo amore per un sacerdote che
viene da lontano. Porto nel cuore eterna gratitudine per
tutte le persone che mi hanno dato una mano in questo
periodo in Italia, alcuni di loro sono già partiti per la
casa del Padre, a tutti la mia preghiera santa e che il
Signore accolga tutti nella Sua casa.
Incontro con i bambini di Soriano
Padre Generale attuale dei Passionisti a Soriano
Festa della Sagra della castagna
Festa della prima Comunione
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25° ANNO DI SACERDOZIO
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PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR
Il mio compito Apostolare odierno Dal 2009 il mio servizio sacerdotale è rivolto alla comunità Latino Americana di lingua spagnola, per un
incarico speciale della Chiesa. Seguo visitando questa mobilità umana in tutta Italia con formazione
permanente, ritiri spirituali, utilizzando ogni forma di espressione religiosa e culturale, così che loro
possano integrarsi nelle diverse parrocchie che frequentano. Ho avuto la fortuna di conoscere le varie
comunità di ogni luogo.
Alcuni devoti al Signore dei Miracoli “Perù”, altri alla Madonna di Urqupiña “Bolivia”, altri ancora alla
Madonna di Chiquinquirà “Colombia” e alla Madonna del Quinche e del Bambino Gesù “Equador”, ed
infine alla Madonna di Lujan “Argentina”.
Esistono altri devoti che ancora devo andare a visitare. La Chiesa Italiana è molto vicina ai nostri fratelli e
vuole che si sentano vicini al loro Pastore. Mi sento felice di questo nuovo apostolato, faticoso in quanto a
causa dei continui spostamenti il treno è diventato la mia casa.
Il mio lavoro non riguarda solo la celebrazione della Santa Messa va ben oltre. Questa gente ha fame di Dio
ed essendo lontani dalla loro Terra di origine trovano in me un punto di riferimento che gli da coraggio e
sicurezza nell’affrontare la loro vita quotidiana
Signore Pietà!
In ogni Eucaristia il Sacerdote ed il popolo di Dio, hanno
l’obbligo di fare l’atto penitenziale che si dirige a Dio con un
pregnante "Kyrie, eleison!". In realtà, l’invocazione di dire
“Signore Pietà” è necessaria, riconoscendo tutti i nostri
peccati e la nostra debolezza. In effetti il Sacerdote ha il
dovere di identificarsi pienamente in Cristo. Questa opera è
in continuo una sinfonia incompleta, dove il sacerdote ha il
dovere di mettere la sua vita nella mani misericordiose di
Dio.
Per me questi pochi anni trascorsi sono un’epoca di
contraddizioni e anche di battaglie, posso dire di tante
infedeltà da parte mia, proprio nella condizione di peccatore.
Pochi anni sono insufficienti per fare tutto e poter
approfondire questo mistero, che supera la mia povera vita,
che trabocca e trascende infinitamente da questa pentola di
creta. Mai mi sono sentito degno di questo dono, però faccio
tutto quello che posso, per andare avanti con la Grazia di
Dio, con il sostegno d’indimenticabili amici sacerdoti,
religiosi e laici che mi hanno dato sempre la loro tenerezza e
il loro aiuto nei miei diversi calvari personali per così
corrispondere con fedeltà al dono ricevuto con l’imposizione
delle mani.
PADRE EMERSON CAMPOS AGUILAR 25 ° ANNO DI SACERDOZIO
P. Emerson Campos Aguilar