22 Politica e società Il Sole 24 OreGiovedì 16 Giugno 2016 N. 164
F ar tornare alla normalità e all’efficienza la macchina amministrativa del Campidoglio, un esercito di 23mila
dipendenti che diventano oltre 60mila se si conteggiano anche i dipendenti delle partecipate del Comune. È la priorità su cui dovrà impegnarsi il prossimo sindaco di Roma. A pesare sulle inefficienze romane l’ assenteismo record, le numerose inchieste aperte dalla procura di Roma sulla corruzione di molti funzionari del Comune. Tra i nodi anche il risanamento delle municipalizzate (Ama e Atac in primis). Il Piano di rientro prevede la dismissione delle partecipate di secondo livello.
Assenteismo e corruzionepesano sul Campidoglio
R otazione e trasferimenti di dirigenti e funzionari delCampidoglio per garantire trasparenza è stata la
mossa anticorruzione avviata dal commissario straordinario Tronca. Regole rigide sugli appalti. Un piano di risanamento che deve essere portato avanti dalla nuova amministrazione in maniera radicale. Da chiudere la partita sul salario accessorio dei dipendenti. Avviato in questa fase il risanamento di Atac e di Ama, storicamente i buchi neri dell’amministrazione romana. Si dovrà decidere se aprire o meno ai privati le municipalizzate.
Rotazione per i dirigenti e confronto sul salario accessorio
Partecipate e burocrazia, obiettivo efficienzaA Milano dalle società risorse per il bilancio, a Roma i nodi legalità e risanamento, Napoli punta sulla holding
pDa una parte la riforma Madia che rende ormai urgente mettere mano al riassetto della galassia partecipate, dall’altra la riorganizzazione e la semplificazione dell’apparato burocratico. Due facce della stessa medaglia per rendere più efficiente, leggera ed economicamente sostenibile la gestione della macchina amministrativa. Una priorità peri nuovi sindaci che si troveranno a guidare le cinque grandi città che domenica si sfideranno al ballottaggio.
In Campidoglio che esce daoltre sette mesi di gestione commissariale dopo l’inchiesta diMafia Capitale, la partita più difficile per far funzionare unamacchina con 23mila dipendenti. Il candidato del centrosinistraRoberto Giachetti punta su City manager e nuove tecnologie permodernizzare l’amministrazione della città. Per la candidata grillina Virginia Raggi si deve attingere alle competenze interneper il rilancio. Per Raggi le municipalizzate devono restare pubbliche mentre per Giachetti vanno dismesse le aziende comunali non strategiche. A Milano legrandi partecipate assicuranodividendi al bilancio per 5060 milioni all’anno e non c’è ancoraun chiaro disegno strategico suqueste società. Tre le questioniaperte: mantenere o meno ilcontrollo di Sea e A2a; snellire oingrandire ancora Metropolitana milanese, liquidare la quotadella Serravalle. Per il candidato del centrodestra Stefano Parisi è possibile procedere subitoalla vendita della multiutility dell’energia, mentre per Sea vaaspettato il momento miglioredel mercato. Per il candidatodel centrosinistra Giuseppe Sala, il dossier Sea può essere riaperto con più passaggi. Su Mm,Sala intende proseguire con ilrafforzamento.
A Bologna è pronto un progetto di cessione degli asset nonstrategici, senza però quantificare l’entità economica della manovra. I due candidati sindaco hanno ricette opposte: Merola (Pd) punta sulla prosecuzione del piano di dismissioni. La candidata delcentrodestra Borgonzoni, a marzo ha invece votato contro la delibera sulle partecipate. A Napoli lariorganizzazione della macchina amministrativa è stata avviata. DeMagistris presenta la proposta di legge popolare NA Napoli Autonoma, Lettieri promette impegnoper garantire legalità ed etica, partendo dagli uffici comunali. A Torino la candidata del M5S Appendino si è impegnata a mantenere ilcontrollo pubblico sui servizi. Mentre Piero Fassino (centrosinistra) ha concluso con i sindacatiun accordo per tutelare la qualità del lavoro.
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P er la candidata del Movimento 5 stelle Virginia Raggi le municipalizzate devono restare pubbliche.
Il primo passo sarà quello di attingere alle risorse interne tagliando consulenze e nomine esterne. Previsto anche un assessore a tempo dedicato. Per Roberto Giachetti (centrosinistra) va rivoluzionata la macchina amministrativa, introducendo competenze e nuove tecnologie.Ci sarà un city manager e un chief technology officer. Dismissioni delle partecipate non strategiche come Assicurazioni Roma e Farmacap. Il contratto con Acea non sarà rivisto.
Raggi: assessore per le partecipateGiachetti: subito un city manager
Negli ultimi anni sono stati fatti tagli alla macchina burocratica per circa 20 milioni. Le grandi partecipate
assicurano dividendi al bilancio per 5060 milioni all’anno: Sea, società degli aeroporti di Linate e Malpensa, controllata dal comune; A2a, multiutility dell’energia (quote paritetiche dei comuni di Milano e Brescia); Atm, controllata del Tpl e Metropolitana milanese, controllata del servizio idrico cui fanno capo attività di ingegneria e case popolari . Non c’è ancora un chiaro disegno strategico su queste società. Negli anni scorsi ci sono state vendite parziali: il Comune ha ridotto le quote (Sea e A2a) ma non significativamente il controllo. Al Comune resta il 18% della società autostradale Serravalle.
Dalle partecipate sostegno ai contimanca però un disegno strategico
T re le questioni aperte: mantenere o meno il controllodi Sea e A2a; snellire o ingrandire ancora
Metropolitana milanese, che da poco ha preso anche la gestione delle case popolari; liquidare la quota della Serravalle. Sea il 30% è stato venduto 5 anni fa, e c’è stato un tentativo fallito di quotazione è la partita più difficile: il consiglio comunale è sempre stato diviso tra chi vorrebbe mantenerne il controllo e chi preferisce la via liberista. Si parla di nuovi tentativi di collocamento a Piazza Affari. Quanto al 18% della Serravalle, essendo inutile, ci si interroga sull’opportunità di cederne le azionialla Regione, che ha la maggioranza tramite Finlombarda.
La quotazione (fallita) di Seae il nuovo assetto Mm
P er il candidato del centrodestra Stefano Parisi è possibile procedere subito alla vendita di A2a,
mentre per Sea va aspettato il momento migliore del mercato. Contrario invece all’ingrandimento subito da Metropolitana milanese: l’idrico ad esempio non ha senso che venga mantenuto. Per il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala, il dossier Sea può essere riaperto con più passaggi: fusione con la società di Bergamo (Sacbo) e poi cessione di quote, lasciando al Comune il 30% per garantire l’indirizzo pubblico. Su Mm, Sala intende proseguire con il rafforzamento, per garantirne la razionalizzazione.
Sala: riaprire il dossier aeroportiParisi: vendita di A2a e più tagli
Lo scorso marzo la Giunta di Bologna ha messo nero su biancoil piano di dismissioni delle partecipate non strategiche,
senza però quantificare l’entità economica della manovra. Quel che è certo è che Palazzo d’Accursio non intende uscire dalla società di trasporto Tper, dalla multiutility Hera, dal centro agroalimentare Caab, dalle farmacie comunali (Afm), dall’aeroporto (quotato in Borsa lo scorso luglio) e dall’ente fiera.
Pronto un progetto di cessionedegli asset non strategici
T ra gli asset da cedere con la prosecuzione del piano di dismissioni ci saranno società come la Finanziaria Bologna
metropolitana (società inhouse di servizi partecipata al 33%); Cup 2000 (leader nella sanità elettronica che la Regione, azionista di controllo, vuole fondere con Lepida per creare un polo dell’Ict) e Interporto di Bologna (35,1% del Comune, ma le aste fin qui sono andate deserte
In pole Finanziaria Bolognae Cup 2000 (sanità elettronica)
L’eventuale bis del sindaco Merola (Pd) comporterà la prosecuzione del piano di dismissioni. La candidata del
centrodestra, la consigliera leghista Lucia Borgonzoni, a marzo ha invece votato contro la delibera comunale sulle partecipate. E in campagna elettorale si è scagliata contro Merola per l’impasse di BolognaFiere: imputa alla sua irresolutezza nel cambiare i vertici dell’ente fiera il buco 2015 da 9 milioni
Merola: avanti con la venditaBorgonzoni: no al piano
Taglio ai tempi di pagamentoAl rallentatore le gare di lavori
In una realtà in cui la pubblica amministrazione arranca, è difficile misurarne la qualità: anche se passi in avanti ce ne
sono stati i risultati tardano a evidenziarsi. Un dato significativo per Napoli è la riduzione dei tempi di pagamento: cinque anni fa superiori a 4 anni, oggi all’incirca sui 190 giorni. Di contro, le opere pubbliche procedono con lentezza: le gare per l’affidamento dei lavori sono lunghe e, una volta concluse, si tarda a far partire il cantiere.
Riorganizzazione avviata,costituita Napoli holding
L a riorganizzazione della macchina amministrativa è stataavviata. Si aall’interno che nelle partecipate. È stata
costituita Napoli Holding srl (dalla trasformazione di Napolipark che si occupava della sosta a pagamento) con compiti di coordinamento delle partecipate comunali. La prima fase del processo ha riguardato la fusione di Metronapoli in Anm e il conferimento a quest’ultima delle attività ex Napolipark.
Dismissioni per recuperare risorseServizio rifiuti, piano di rientro
Gtt (trasporti) resta al 100%cedute le quote in Sagat e Trm
De Magistris: fondi in autonomiaLettieri: legalità a partire dagli uffici
De Magistris presenta «la proposta di legge popolare “Napoli autonoma” con cui il Comune rinuncia al fondo di
solidarietà comunale per gestire in autonomia fondi e beni culturali». Quanto alle partecipate, è avviato l’iter per realizzare la fusione in una holding . Lettieri ha assicurato: «Mi impegnerò per garantire legalità ed etica, partendo dagli uffici comunali. Ridarò dignità alla polizia urbana. Nominerò assessore solo esperti nel settore di competenza».
Fassino: servizi, lavoro tutelatoAppendino: società «svendute»
STATO DELL’ARTE PROGETTI IN CORSO PROPOSTE DEI CANDIDATI
La candidata del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino ha accusato l’amministrazione di aver svenduto le partecipate del
Comune e si è impegnata a mantenere il controllo pubblico sui servizi. A fronte della riduzione di personale nel quinquennio scorso (da 11.020 a 9.998 dipendenti) Appendino ha parlato della possibilità di “internalizzare” alcuni servizi. In campagna elettorale Fassino ha concluso con i sindacati un accordo per tutelare la qualità del lavoro in fase di assegnazione dei servizi attraverso appalto pubblico.
Ad oggi, dopo la cessione delle quote in Sagat (aeroporto), Trm(termovalizzatore) e Amiat (raccolta rifiuti, alla città è rimasto il
20%, il resto è di Iren) resta in capo al Comune il 100% di Gtt, la società che gestisce trasporto pubblico, metro e parcheggi a pagamento. Il Comune ha svolto in questi anni una serie di audit sulla percezione della qualità dei servizi . Il sindaco uscente Piero Fassino ha difeso il sistema di partecipate, a cominciare dalle quote nella multiutility Iren , come un sistema sano, in grado di garantire dividendi
D al 2011 al 2015 il Comune ha avviato un piano di contenimentodelle spese correnti e di dismissioni di quote in partecipate o
controllate per recuperare risorse (straordinarie) e ridurre l’esposizione finanziaria. Il sistema dei servizi ha una buona base, ma alcune criticità si registrano sui flussi di pagamento verso Amiat (raccolta rifiuti), difficoltà gestita con un piano di rientro, e su servizi base come l’ edilizia pubblica (10mila domande inevase).
MILANO
NAPOLI
TORINO
BOLOGNA
A CURA DILaura Di Pillo, Filomena Greco,Sara Monaci, Marta Paris,Ilaria Vesentini e Vera Viola
ROMA
Speciale elezioni La partita delle dismissioniCessione delle quote delle municipalizzate e vendita degli asset non strategici dividono i candidati al ballottaggio nelle grandi città04| INCHIESTA/I PROGRAMMI
Quarta di una serie di puntateLe precdenti puntate sono state
pubblicate l’8, il 10 e il 14 giugno
LE CITTÀ
Olimpiadi e trasporti, l’ultimo confronto Raggi-GiachettiManuela PerroneROMA
pAlla fine il tema più divisivo resta quello delle Olimpiadi e della candidatura di Roma2024 : per lei «non sono una priorità» e se diventerà sindaco indirà un referendum,per lui sono «una straordinaria occasione di rilancio per la città che creerebbe 170mila nuovi posti di lavoro». Per lei «non si può basare il programma di sviluppo della città su un evento futuro e incerto», per lui parlarne (sul piatto ci sono 1,7 miliardi dal Cio) e scommetterci «non è in contraddizione con ciòche Roma deve fare subito».
Ieri sera il confronto tra i candidati sindaco di Roma che si sfideranno domenica al ballottaggio, Virginia Raggi e Roberto Giachetti, trasmesso in diretta su Sky da piazza del Campidoglio, si è acceso so
prattutto su giochi olimpici e trasporti. Meno sul debito, quel “peso”monstre da 13 miliardi che grava sulla Capitale. Perché sulla necessità dirinegoziarlo per abbassare il tasso d’interesse alla Cdp (oggi tra il 5 e il 6%) sono entrambi d’accordo. Ma la candidata dei 5 Stelle insiste innanzitutto sull’esigenza di un audit, «che finora non è stato mai fatto», il rivale del centrosinistra promette un confronto con il governo per portare il tasso all’1,52% e «risparmiare 200 milioni l’anno da utilizza
re anche per ridurre l’Irpef». Che a Roma è la più alta d’Italia.
Scintille su Atac. Raggi che accusa Giachetti di volerla privatizzare eribadisce di volerla mantenere pubblica e lo sfidante che nega: «Vogliamo proseguire sul lavoro dell’attuale direttore generale che ha portato in tribunale i fascicoli sulle malefatte dei dirigenti. Sto con lui per risanare». Raggi rinfaccia spesso a Giachetti le colpe del Pd. Per esempio sull’IciImu alla Chiesa. «Siamo stati i primi a denunciare i mancati introiti», dice la pentastellata. E quando il candidato del centrosinistra conviene sull’esigenza di pretendere il dovuto, incalza: «Lei è stato a lungo capo di gabinetto e di segreteria di un ex sindaco (Rutelli, ndr): perché non siete mai intervenuti? Sono le solite promesse elettorali».
Giachetti sceglie di non replica
re. Rimane pacato anche quando dai supporter di Raggi arriva la domanda provocatoria dell’ex consigliere M5S Marcello De Vito, in poleper la presidenza del consiglio comunale se dovesse vincere Raggi: «Lei ha votato la legge Fornero e l’abolizione dell’articolo 18?». «Sì è la risposta del vicepresidente della Camera e anche quando faccio le mie battaglie se nel mio gruppo si decide non tiro via la mia faccia». Brusio per Raggi, invece, quando un’iscritta Pd le chiede cosa farebbese da sindaco ricevesse un avviso di garanzia: «Lo sottoporrei al giudizio dei cittadini che si potranno esprimere creando un accesso al sito del comune o sul blog di Grillo». Eanche sulla squadra, che Giachetti ha già rivelato , è costretta a prendere tempo fino a domani, quando chiuderà la campagna elettorale a
Ostia (Grillo ci sarà ma non sul palco). Troppe caselle ancora incomplete: per ora i due nomi quasi certi sono Paolo Berdini all’urbanistica e Andrea Lo Cicero allo sport. E il nodo più difficile sembra quello delle deleghe economiche, a partire dal commercio.
Nell’appello finale Raggi puntasulla rottura con il passato: «Con le intercettazioni di Mafia Capitale è tutto chiaro ai romani. Aggredire sprechi e sacche di privilegio: lo puòfare solo una forza libera e finanziata dai cittadini». Giachetti fa mea culpa: «Ho incontrato tanta rabbia in città, dovuta anche a responsabilità della nostra parte politica». Ma «Roma ha bisogno di essere tirata su: se mi darete la possibilità di farlo sarà la realizzazione del grande sogno della mia vita».
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IL DEBITO DA RINEGOZIARELa candidata M5S punta suun audit («mai fatto finora»),l’esponente demsul confronto con il governoper «un tasso all’1,52%»
LAPRESSE
Faccia a faccia su SkyTg24. Confronto in diretta tv tra i due candidati al ballottaggio a Roma: Roberto Giachetti (a sinistra) e Virginia Raggi hanno duellato tra l’altro su Olimpiadi e debito
LO SPECIALE
Dalle 23 di domenica sino all’1 di notte, andrà in onda uno Speciale elezioni amministrative, nel corso del quale verranno commentati i dati delle urne con analisi e commenti in tempo reale nelle città dei ballottaggi. L’appuntamento proseguirà lunedì a partire dalle 5.30
AMMINISTRATIVEDomenica dalle 23 e lunedì dalle 5,30