Download - Portfolio Sara Fornesi
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Sara FornesiInterior Designer
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Contatti
NomeIndirizzoE-mailNumero di telefono
Sara FornesiVia Agli Orti, 2/2, Bganone, MS, ITALY
[email protected]+39 3285427982
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Progetti
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Indice
Modello
Analisi
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Modello
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L’Aquila LabLab di Design d’InterniIV anno, I semestre
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Il progetto parte dall’analisi degli edifici dell’Aquila prima e dopo il terremoto del 2009. La città si trova ora nella condizione di ROVINA; si è voluto dunque riflet-tere su questo termine per arrivare a definire un concept di progetto dal quale si è sviluppa-to poi il modello fisico. Il modello, realizzato in legno per la struttura e calchi di gesso su pietra o su legno sporcati con the e caffè per i rivestimenti, vuole far emergere il con-cetto di rovina in senso positivo, come rinascita dopo la catastrofe, come fa la natura, che rinasce, prende vita sopra di esse.
Pubblicazione progetto:Andrea Branzi + Mi-chele De Lucchitesto di Francesca Bale-na Arista, in ABITARE, 522, maggio 2012
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Analisi
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Stanza per un uomoLab di Disegno
I anno, I semestre
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Analisi della Stanza per un uomo di Albini, pre-sentata alla VI Triennale del 1933. Dai pochi doc-umenti sull’allestimento di Albini si è risaliti alle mis-ure della stanza, la quale è stata ridisegnata a china su lucido in prospettiva, assonometria, planimetria e sezioni. Dopo di che è stato realizzato il modello fisico in scala 1:20 con la volontà di una resa il più possibile realistica.
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Next Generation houseLab di Elementi visivi
I anno, II semestre
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Analisi della “Next Gen-eration House“, proget-tata dall’architetto giap-ponese Sou Fujimoto. Architettura concepita impilando travi di legno (credro giapponese) a sezione quadrata di 35 cm per lato. Campia-mento del punto si vista: un luogo che si pensava fosse pavimento può di-ventare sedia, soffitto, parete. E’ stato realizzato un modello fisico 1:20 per studiare al meglio gli spazi, nell’immediato poco comprensibili , del-la piccola costruzione, e sono state fatte analisi sul-la fruizione dello spazio.
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Bar MokaLab di Rappresentazione dello spazio
II anno, I semestreLab di Rappresentazione dello spazio
II anno, I semestre
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Rappresentazione tra-mite modello 3d e ren-der di uno spazio esis-tente, in questo caso del Bar Moka di Segrate (MI). Il lavoro è consistito nell’acquisizione in loco delle misure, nel ridiseg-no a cad della pianta del-lo spazio, nella creazione del modello 3d e nella realizzazione del render con l’ausilio del program-ma Autodesk Alias.
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Progetti
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Casa per Frank GehryLab di Teorie e Pratiche del Progetto
I anno, II semestre
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Progettazione di un loft per Frank Gehry, utiliz-zando lo stile architet-tonico che lo contrad-dinstingue. Avendo a disposizione un lotto goti-co di 40mq, e la possibil-ità di soppalcare lo spazio per 20mq, è stato realizza-ta un’abitazione per due persone, in stile docostrut-tivista, dove importante è la relazione tra inetrno ed esterno, che viene messa in risalto dall’uso di grandi vetrate nei tam-ponamenti con l’esterno. I materiali usati sono in buona parte materiali di scarto, o comunque ma-teriali non comunemente usati negli interni e anche gli arredi scelti si sposano al meglio con lo stile ar-chitetonico della casa.
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Punti di vistaTesi di Laurea Triennale
relatore: F. Fanchiotti
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d’interesse primario per ilquartiere perchè in gra-do di riportare vita, tur-ismo e nuove interazioniambientali e sociali; i ne-gozi dismessi a ridorso della piazza principaledella zona, decidendo di dargli una nuova fun-zione sociale e culturalecon la creazione di un caffè letterario e un info-point.
R I Q U A L I F I C A Z I -ONE ZONA COR-V E T T O _ M I L A N ORiconoscere il vuoto pub-blico e riempirlo, creare nuovi spazi urbani fruibili da tutti per creare nuovi legami sociali e culturali.L’ambito d’intervento si localizza nel settore ur-bano Sud-Est di Milano,si tratta di un quartiere periferico in cui si riscon-trano vari problemi diordine sociale e spaziale, che sono stati analizzati e indagati nel dettaglio,per poter intervenire cons-apevolmente all’interno della zona attraversoun progetto di ri-qualificazione urbana.Gli elementi su cui si è intervenuto sono tre: la messa in sicurezza deicittadini (viabilità stradale e creazioni di ambienti vivibili); la pista ciclabilepresente nella zona, ritenuta un punto
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OBIETTIVI DI PROGETTOVolontà di creare una rete tra pubblico e privato,ridando vita alla per-iferia, attraverso:- IDENTITA’: abitare il pubblico come il privato e sentirsi a casa in ogniluogo della città. Crean-do cioè un luogo che si qualifichi per le relazioniche crea, enfatizzan-
do l’osmosi con la città, attraverso un scambio continuotra utente e luogo ed in-fine progettando spazi che tengano contodi un’utenza amplifi-cata e disomogenea.- FLUIDITA’: necessità di creare uno spazio ibrido e fluido, dominato daforme organiche, gli spazi diventano ibridi perchè l’utilizzatore è totalmentecoinvolto al suo inter-no, li osserva da ogni punto di vista e li viveal massimo del-le loro capacità.-DINAMICITA’: riferi-mento all’uomo contem-poraneo dinamico e incontinuo movimen-to alla scoperta di luoghi nuovi, non per-ché non conosciutiprima, ma perché in-terpretati ed osservati da un punto di vistad i f f e r e n t e .
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PAVIMENTAZIONELa progettazione della pavimentazione avviene attraverso la stratificazi-one di forme e funzioni che applicate ad essa ne influenzano l’aspetto. Si parte da una maglia regolare, un modulo che si ripete senza vari-azioni, che crea un ritmo e diventa un punto di riferimento per chi attra-versa quello spazio. Non appena la pista ciclabile, segno della vita dinamica, fa il suo ingresso nella piazza, il ritmo si spezza, la monotonia della vita di tutti i giorni si dissolve e si perde in uno spazio organico, caratterizzato da linee sinuose e fluide, uno spazio ibrido che ci fa perdere tutti i punti di riferimento ottenuti prec-edentemente.
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PISTA CICLO-PEDONALE Una maglia regolare, un modulo che si ripete senza variazioni, che creaun ritmo, diventando un punto di riferimento per chi attraversa quellospazio; questa rete rap-presenta la ripetitività del-la vita quotidiana. La pista ciclabile è il primo mezzo con cui è possibile approc-ciarsi allo spazio, esperibileattraverso un per-corso segnalato.Lungo il percorso sono presenti diverse funzio-ni scelte in relazione ailuoghi d’intervento (zone residenziali, funzioni più lu-diche; zone commerciali,funzioni leg-ate al commercio)Funzioni: aree ludiche, sosta, mercato, info-point e bike sharing, areasport.
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PIAZZA DELLA CULTURARidare alla piazza la sua propria identità di luogo d’incontro, di socializzazi-one e di scambio di idee, diventando così il punto focale della zona, il luogo della cultura. Il progetto gioca con diverse altezze, in questo modo chi si trova al suo interno ha a che fare con un continuo cambiamento di punto di vista, sentendosi così spaesato, ma allo stesso tempo affascinato da uno spazio diverso, coinvol-gente. Questo spazio è del tutto fluido, organico: dall’interno si espande verso l’esterno, sale in altezza, creando una passerella, per poi scen-dere grazie a gradinate che creano un grande anfiteatro confluendo in una piazza ipogea, una vera e propria piazza del lounge, e si conclude ent-rando nuovamente in un
interno, situato al livello della seconda piazza. L’anfiteatro è un grande spazio all’aperto, ad uso libero, che da importanza
alla piazza grazie alla sua imponenza. Si sviluppa su più livelli, scendendo fino a tre metri al di sotto del piano stradale.
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CAFFE’ LETTERARIOCome tutto lo spazio es-terno della piazza, anche lo spazio interno è pen-sato come del tutto fluido, un open space dove fun-zioni diverse convivono e si mercolano le une con le altre, creando un luogointeressante, nel quale l’utente si sente libero di utilizzare quello che ha a disposizione senza limiti. Il caffè rappresenta la pi-azza interna della cultura, poichè la funzione propri-amente commerciale del caffè si sposa con funzioniintellettuali quali la lettura e l’esposizione di oggetti d’arte. Dal punto di vista spaziale, questo luogo è caratterizzato da linee morbide e sinuose, con-trassegando aree diverse all’interno di uno spazio del tutto libero e aperto.
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INFOPOINTSituato al piano terra, si basa sulle nuove tec-nologie e sull’interattività. Gli utenti dispongono di mappe virtuali sulle quali creare il proprio itiner-ario, con la possibilità di salvarlo e acquisirlo sia in cartaceo che in digitale. Si possono inoltre ottenere informazioni sulle attività e suegli eventi che si svol-geranno nella città, sulle linee e sugli orari dei mez-zi pubblici, registrare i libriliberi che entreranno a far parte del circuito del BookCrossing. Tutto questo è possibile grazie a banconi interattivi posti all’ingresso e a lavagne, anch’esse interattive, ap-pese alle pareti. E’ co-munque presente un uffi-cio con operatori. Sempre al primo piano è presente un sala lettura, correlata al caffè letterario.
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Allestimento ArlecchinoLab di AllestimentoIV anno, II semestre
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Allestimento creato per celebrare lo spettacolo “Arlecchino servitore di due padroni” proposto al Piccolo Teatrto di Mi-lano dal ‘47 ad oggi. Gli obiettivi perseguiti sono stai da una parte racco-ntare la storia del teatroPiccolo in generale e dall’ altra, di descrivere le pe-culiarità dello spettacolo ,Per il primo aspetto sono stati inseriti tre elementi: la tenda rossa del sipario, il palcoscenico e le quinte.Per il secondo aspetto è stato deciso di eliminare completamente il colore inmodo da raccontare il personaggio attra-verso altri suoi aspetti come l’internazionalità, la giocosità, il dialetto, il doppio e il lieto fine.
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mARTerialCorso di Design della Luce
IV anno, II semestre
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Allestimento temporaneo ideato nello spazio mostre del Museo del 900.La tematica scelta è stata quella dell’evoluzione dei materiali nell’architetturaperché la materia è quell’elemento che più direttamente av-vicina l’uomo al mondo dell’arte. Sono state selezi-onate 3 opere presenti nel museo da riallestire in questo spazio: un’opera in tessuto come Compo-sizione (extra mural n.5) di Salvatore Scarpitta; una in cemento come Cementoarmato di Gi-useppe Uncini e una in acciaio come Aconà Bi-conbì di Bruno Munari.
Per ogni opera sono state collegate due tipologie di informazi-oni, La prima che spiega il materiale nell’opera, e la secon-da che lo illustra all’esterno dell’opera, nelle sue varianti e con lapossibilità di toccarlo. Si crea così un percorso a tre tappe per ogni opera artistica.
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PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT
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Light the heat!Workshop Runtal
III anno, II semestre
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Nel living emerge la filoso-fia della stilista Marella Fer-rera, che unisce tradizione e innovazione. Dagli arre-di scelti traspare la sua passione per giochi di pi-eni e vuoti e trasparenze, presenti nei suoi abiti con giochi di vedo-non vedo, ricami, tulle. Volontà di dare una nuova funzione al calorifero, assegnandoli una posizione centrale nella casa, trasformandosi così in fulcro delle attività sociali. Il calorifero si ar-ricchisce tramite l’utilizzo della luce, creando con essa dei giochi, una vol-ta di ombre, un’altra di sagome scure. Il calorifero diventa così complemen-to d’arredo attivo, quasi opera d’arte. Si associano materiali naturali come la pietra, la terra e il metal-lo a materiali innovativi come la resina, il corian.
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RemotoWorkshop Alcatel-Lucent
IV anno, I semestre
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Nuova sede riunioni/showroom per l’azienda Alcatel-Lucent. Spazio av-volgente, immersivo, ac-cogliente e totalmente privo di gerarchie. In questo spazio si creano delle depressioni e delle estrusioni che delineano aree funzionali diverse, microcosmi che mostra-no il loro nucleo tecno-logico. Tutto lo spazio è inglobato in un flusso vitale formato da “liane”, elementi verticali che, scendendo dal soffitto, ricreano una foresta con-temporanea, nella quale è facile orientarsi e muo-versi. L’uomo, immerso in quest’atmosfera, si fonde con essa, ne viene assor-bito e non coglie più la tecnologia come mero involucro materiale, ma come naturale evoluzi-one e sviluppo della vita.
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