RE SOLEL’Assolutismo monarchico nella Francia di Luigi XIV di Borbone
(1643- 1715)
L'état, c'est moi!, lo Stato sono io.
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Luigi XIV divenne Re di Francia nel 1643 a soli 5 anni, in seguito alla
morte del padre Luigi XIII. Rimase però a lungo nell’ombra, perché di
fatto governavano sua madre, Anna d’Austria, e il Cardinale Mazzarino.
Nel 1661, all’età di 23 anni, dopo la morte di Mazzarino, Luigi XIV
decise di assumere il potere assoluto. Abolì molti ministeri e
funzionari e concentrò tutto il potere nelle sue mani.
Il cardinale Giulio Mazarino
Primo ministro del regno di
Francia negli anni della
reggenza di Anna d’Austria e
delle Fronde, il cardinale
Mazarino lascia il potere solo
al momento della morte nel
1661.
In Francia si afferma l’assolutismo
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L'assolutismo monarchico è dunque una forma di governo in cui tutto il potere è concentrato nelle mani del monarca.
Il termine "assoluto" deriva dal latino absolutus, ovvero libero, sciolto da ogni costrizione esterna.
“Assoluto” è quel sovrano che può esercitare liberamente e senza condizionamenti il proprio potere.
Luigi XIV fu spinto ad affermare l’ assolutismo soprattutto dal ricordo della Fronda, la guerra civile che aveva devastato la Francia tra il 1648 e il 1653.
La Fronda fu un movimento rivoluzionario della nobiltà che si opponeva alla politica accentratrice del cardinale Mazzarino.
Il nome fronda in francese significa fionda, arma utilizzata dal popolo parigino per distruggere le finestre degli appartamenti del cardinale durante i moti di protesta.
Luigi XIV al potere
Luigi XIV ritratto in posa con
simboli del potere regale:
scettro, corona, mantello di
ermellino con i gigli di
Francia.
La strategia della “distrazione”
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Per evitare una nuova Fronda Luigi XIV allontanò l’aristocrazia dagli affari di stato.
Fece anche edificare una sontuosa reggia a Versailles, in cui ospitò l’aristocrazia coinvolgendola nel lusso sfrenato della corte.
Versailles fu concepita per impressionare il mondo e mostrare la potenza del re. Ma il suo ruolo principale era quello di ospitare, distraendola dalla politica, la nobiltà francese.
Il cuore della strategia della distrazione: la reggia di Versailles,
una gabbia dorata per l’aristocrazia francese
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Il duro giudizio di Georges Duby sui nobili alla corte di
Re sole: da soldati a cortigiani profumati e sudici
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“Il re provvedeva a tutte le necessità dei nobili che ospitava ( vitto, alloggio, vestiario). Ai più assidui, dava delle cariche simboliche (ciambellano, coppiere); il monarca dispensava ogni cosa con generosità, forse con una punta di disprezzo. Ecco dunque l’alta nobiltà, mantenuta dal re perché non faccia nulla, soprattutto non cospiri, asservita alla persona del re, chiusa in una gabbia dorata, ma chiusa!. La nobiltà smarrisce completamente l’ideale militare del medioevo e finisce con l’accettare di vivere in funzione delle feste e dei piaceri in una prigione dorata, priva di qualunque funzione politica”.
G. Duby
.
Le origini del soprannome “Re sole”.
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Nel 1653, in occasione di una
festa a corte, Luigi XIV si
presentò vestito da Apollo,
dio del sole, con una
splendida parrucca dorata e
un costume preziosissimo, sul
cui corpetto era ricamato un
sole. Da quel momento
cominciò ad essere indicato
come “Re sole”. Lo stesso
Luigi XIV incoraggiò il
diffondersi del soprannome.
Il significato del soprannome
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Nel soprannome di Luigi XIV erano racchiusi molti significati:
1) Il re era il sole che aveva battuto l’oscurità, ossia la ribellione della Fronda.
2) Il re era l’astro attorno al quale ruotava tutta la vita di corte, esattamente come i pianeti ruotano attorno al sole (riferimento alla rivoluzione Copernicana).
3) Come un sole il re genera e mantiene la vita della nazione.
Decorazione murale della reggia di Versailles
Interventi nella politica interna
assolutismo e centralizzazione
Luigi XIV
1. rafforza il potere centrale
2. riduce i poteri delle autorità locali a favore dei funzionari regi (=intendenti)
3. esautora la nobiltà feudale sul suo territorio e riconduce la nobiltà di sangue a funzioni subordinate al re
Interventi in campo economico
Il re affida al ministro Colbert, esperto di economia, il compito di risanare le finanze
Mediante:
1. inasprimento fiscale: imposte indirette, tendenziale unificazione fiscale del paese
2. Mercantilismo (parente del protezionismo) attraverso cui sono imposti forti dazi sulle importazioni mentre sono favorite le esportazioni Vengono intensificate le manifatture nazionali (prodotti di lusso)
protezionismo commerciale (contro Olanda e Inghilterra)
Nascono le compagnie commerciali e marittime
Le manifatture nazionali: beni di lusso
per l’esportazione
Gli splendidi arazzi di Gobelins e le raffinate porcellane di Sèvres
rappresentano i tipici prodotti della manifattura francese del
periodo colbertiano, esportati in tutte le corti europee
La politica militare
Le guerre di Luigi XIV: quattro grandi conflitti con lo scopo di espandere i propri territori
1665-1668: Guerre di devoluzione
(>Spagna: invade i Paesi Bassi spagnoli e la Franca Contea)
1672-1678: Guerra d’Olanda
(>Olanda)
1688-1697: Guerra contro la Lega d’Augusta
(>Olanda, Inghilterra)
1700-1714: Guerra di successione spagnola
(>Olanda, Inghilterra, Impero, Piemonte)
I conflitti religiosiLa politica religiosa di Luigi XIV mira essenzialmente a rafforzare lo Stato e ridurre tutte le manifestazioni del dissenso religioso.
La politica religiosa di Luigi XIV è segnata da tre aspri conflitti:
1. contro i Giansenisti (1664-1713)
2. contro i Protestanti francesi (ugonotti) (1685). Luigi XIV revoca l’editto di Nantes, negando il diritto all’esistenza di suddito francesi non cattolici. Tutti gli ugonotti francesi sono costretti ad abiurare e farsi cattolici o a lasciare la Francia entro due settimane.
3. contro la Chiesa di Roma (1682)
L'Editto di Fontainebleau
Luigi XIV fu estremamente intollerante: espulse tutti gli ebrei dai
suoi possedimenti, proibendo così la pratica di qualsiasi culto
che non fosse quello cattolico.
Nel 1685 revocò l'Editto di Nantes che dal 1598 garantiva la
libertà di culto e proclamò l'Editto di Fontainebleau.
Tutti i protestanti che non si fossero convertiti al cattolicesimo
venivano ufficialmente banditi dal Regno di Francia e i bambini
nati da famiglie protestanti vennero obbligati a convertirsi al
cattolicesimo. Molte chiese protestanti vennero distrutte. A
seguito dell'applicazione dell'editto circa 200.000 persone
abbandonarono la Francia, il che provocò un danno economico
per il regno, essendo presenti tra i protestanti e gli ebrei molti
imprenditori e commercianti:
Il GALLICANESIMO
L’Editto di Fontainebleau riconosce unicamente la religione
cattolica, sostenendo però il gallicanesimo, una dottrina
che mira a rafforzare e controllare la Chiesa francese e a
contrastare il potere del Papa.
La cacciata degli ugonotti dopo la
revoca dell’Editto di Nantes (1685)
300.000 persone lasciano la
Francia in 15 giorni,
rifugiandosi:
65.000 nelle Province Unite
25.000 in Brandeburgo
30.000 in Svizzera
10.000 in Inghilterra
Dalla moglie Maria Teresa di Spagna ha sei figli che muoiono tutti
prima di lui; dopo la morte della moglie (1683) ha però molte
amanti che raggiunge attraverso i passaggi segreti fatti costruire
nella reggia di Versailles e dalle quali ha una quindicina di figli
illegittimi.
Muore a 77 anni nel 1715. La notizia della sua morte è accolta
con gioia dai suoi sudditi perché, secondo molti, con la sua morte
terminava un'epoca di guerre e di sperperi. Durante la rivoluzione
francese la sua tomba venne profanata e i suoi resti furono dispersi
dai rivoluzionari in una fossa comune.
Il sovrano perse quasi tutti i suoi eredi legittimi per cui gli succede,
anch'egli all'età di soli cinque anni, il bis-nipote Luigi d'Angiò che
prese il nome di Luigi XV.
Curiosando ….
Abbina ciascun nome nella colonna sinistra con quello nella colonna destra ad
esso collegato:
Mazzarino Moglie
Anna d'Austria Erede al trono
Maria Teresa di Spagna Cardinale
Luigi d'Angiò Spagna
Gallicanesimo Madre
Guerra di successione Editto di Nantes
Libertà di culto Editto di Fointanebleu
Mercantilismo Politica economica