Projekt sofinanciran v okviru Programa čezmejnega sodelovanja Slovenija-Italija 2007-2013 iz sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev Progetto finanziato nell'ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali.
Ministero dell'Economia e delle Finanze
• Inštitut za vode RS
• Občina Bovec
• Občina Kobarid
• Občina Tolmin
• Občina Idrija
• Provincia di Gorizia
• Autorità di Bacino
• Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
• Comune di Turriaco
• Nacionalni laboratorij za zdravje, okolje in hrano
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione centrale Ambiente e Energia
Servizio disciplina servizio idrico integrato, gestione risorse idriche, tutela acque da inquinamento
Progetto CAMIS Attività coordinate per la gestione del fiume Isonzo
Studio morfologico del fiume Isonzo Fase conoscitiva di dettaglio
RELAZIONE GENERALE
CODICE ELABORATO
00 Ottobre 2014 Geol. Giancarlo Villa Ing. Marco Andreoli Ing. Ivo Fresia
REV. DATA REDAZIONE VERIFICA AUTORIZZAZIONE
RIPRODUZIONE O CONSEGNA A TERZI SOLO DIETRO SPECIFICA AUTORIZZAZIONE
0 5 1 5 - 0 2 - 0 1 R - 0 0
approvato
verificato
elaborato
0 VL
rev.
codi
Ing. Marco Andreo
Ing. Ivo Fresia
Geol. Giancarlo Vil
FR AN
sigle
ice elaborato
oli
la
Aprile 2014
data
0515‐01‐01R‐00
Re
DirMo
PRge
Stu
Fas
RE
Cert. N. 0129
Mod. PO01/Rev. 1 Data emissio
gione Aut
rezione centontagna ‐ Se
ROGETTOestione d
udio mo
se conosc
ELAZIONE
96 /06
one: 02.2014
tonoma Fr
trale Ambieervizio Gest
O CAMIS del fiume
rfologico
itiva gene
GENERAL
riuli Venez
ente, Energiione Risors
– Attivite Isonzo
o del fium
erale
LE
zia Giulia
ia e Politiche Idriche
tà coordi
me Isonzo
e per la
inate per
o
www.artam
r la
biente.org
0515_01_01R_00.docx
Indice
1 Premessa .............................................................................................................................................................. 1
2 Caratterizzazione del bacino idrografico .............................................................................................................. 2
2.1 Fisiografia del bacino del fiume Isonzo in territorio Sloveno .................................................................... 3
2.2 Fisiografia del bacino del fiume Isonzo in territorio italiano ..................................................................... 4
3 Caratterizzazione geologica .................................................................................................................................. 8
3.1 Evoluzione geologica‐geomorfologica della pianura Isontina ................................................................. 11
3.2 Evoluzione geologica‐geomorfologica della foce Isonzo ......................................................................... 14
4 Caratterizzazione idrogeologica ......................................................................................................................... 18
5 Caratterizzazione geomorfologica ...................................................................................................................... 21
5.1 Evoluzione morfologica storica ............................................................................................................... 22
5.1.1. Analisi planimetrica ...................................................................................................................... 22
5.1.1.1 Tratto da Salcano a Ponte 8 Agosto di Gorizia (6,5 km) .............................................. 23
5.1.1.2 Tratto da Gorizia a Sagrado (12 km) ............................................................................ 25
5.1.1.3 Tratto da Sagrado a San Canzian d’Isonzo (13 km) ..................................................... 29
5.1.1.4 Tratto San Canzian d’Isonzo a foce mare Adriatico (10 km) ....................................... 31
5.2 Evoluzione storica altimetrica ................................................................................................................. 33
5.2.1. Tratto da Salcano a Ponte 8 Agosto di Gorizia (6,5 km) ............................................................... 34
5.2.2. Tratto da Gorizia a Sagrado(12 km) ............................................................................................. 34
5.2.3. Tratto da Sagrado a San Canzian d’Isonzo (13 km) ...................................................................... 36
5.2.4. Tratto da San Canzian d’Isonzo a foce mare (10 km) ................................................................... 38
6 Evoluzione dell’uso del suolo ............................................................................................................................. 41
7 Regime delle portate ed eventi alluvionali storici .............................................................................................. 46
7.1 Eventi alluvionali storici ........................................................................................................................... 47
8 Bibliografia .......................................................................................................................................................... 50
ALLEGATO 1 ‐ Profilo longitudinale
ALLEGATO 2 ‐ Confronto sezioni di rilievo
0515_01_01R_00.docx 1
1 Premessa
Il presente studio è redatto nell’ambito del Progetto CAMIS “Attività coordinate per la gestione del fiume Isonzo”, nel quadro del programma operativo per la cooperazione transfrontaliera Italia‐Slovenia 2007‐2013, che prevede una serie di attività utili alla costruzione di una base conoscitiva e tecnica sull’intera asta del tratto italiano del fiume Isonzo.
In particolare l’oggetto dell’attività riguarda lo studio morfologico del tratto italiano del fiume Isonzo dal confine italiano alla foce, partendo da aspetti conoscitivi generali fino ad entrare in aspetti morfologici e di uso del suolo di maggior dettaglio, al fine di comprendere l’evoluzione storica e recente, definire l’assetto e l’evoluzione del corso d’acqua.
Lo studio è suddiviso nelle seguenti fasi:
• Fase conoscitiva generale: riguarda la descrizione generale del bacino idrografico, un’analisi della divagazione planimetrica del fiume mediante l’analisi della cartografia storica a confronto e un’analisi della variazione altimetrica del fondo alveo;
• Fase conoscitiva di dettaglio: riguarda l’analisi geomorfologica di dettaglio che va da valle del tratto confinato dei rilievi a monte di Gorizia fino al limite della bassa pianura ( a valle degli attraversamenti di Pieris), l’analisi dell’uso del suolo e della vegetazione allo stato attuale, l’analisi granulometrica e la definizione dello stato morfologico del corso d’acqua secondo la metodologia IDRAIM redatta dall’ISPRA ‐ Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare.
L’obiettivo è quello di raccogliere le conoscenze disponibili a carattere generale sull’assetto geomorfologico e fornire un’analisi dettagliata dello stato del corso d’acqua al fine di predisporre un piano di manutenzione del corso d’acqua.
In questa prima fase la seguente relazione riporta una sintesi della documentazione disponibile sulle caratteristiche generali del bacino del fiume Isonzo dal punto di vista dell’analisi fisiografica, geologica, dell’evoluzione dell’uso del suolo e delle caratteristiche del regime delle portate e degli eventi storici alluvionali lungo l’asta del fiume Isonzo. Si rimanda alle singole pubblicazioni elencate in bibliografia per un maggior dettaglio conoscitivo.
L’analisi dell’evoluzione planimetrica è stata eseguita mediante tecnica di telerilevamento/analisi GIS mediante la fotointerpretazione della cartografia storica e dei voli eseguiti negli ultimi 60 anni con un intervallo decennale.
2
2 Ca
Il bacino idterzi ricadecorso d’acqraccoglienddella Sava, delta.
Fig. 1
aratterizz
rografico dente in territoqua ha origino le acque dper circa 13
Inquadram
zazione de
el fiume Isonorio Slovenone presso le del versante 36 km fino a
mento del ba
el bacino i
nzo sottendeo (2337 km²) sorgenti carsmeridionale
a sfociare all
cino idrogra
idrografico
e una superf e la parte rsiche ubicate delle Alpi Gl’altezza di M
afico del fium
o
ficie complesimanente ine nella valleGiulie, che seMonfalcone
me Isonzo
ssiva di 3.45 territorio ItTrenta a 10eparano quein mare Adr
0515_01_0
52 km², per ctaliano (1.11050 m s.l.m. esto bacino driatico con u
1R_00.docx
circa due 5 km²). Il e scorre, da quello un esteso
0515_01_0
2.1 Il fiume Trenta (Strabocca
Nel tratttorrentizallargamstretta pGorizia i
Fig. 2
Nell’altaconfluiscl'Isonzo territorio
All’altezznel terri
1R_00.docx
FisiografiIsonzo (SočaSuhi potok), amento, nata
to montano zio, incassatomenti significpassando penizia l’apice
Bacino
valle Trentace nell'Isonzosi allarga fino sloveno ch
za della confitorio italian
ia del bacina in sloveno)e si inalvea a da una fagl
l’Isonzo scoo in valli tipativi, come ir Kobarid, Todella conoid
idrografico d
a gli affluentio attraversano a creare ue presenta la
fluenza in deno), l’Isonzo
no del fium) presenta dnei depositi lia tettonica,
orre, in territicamente mol bacino di Bolmin e Kane alluvionale
del fiume Iso
i più importando la valle una piana di a sua maggio
estra idrografcompie un’
me Isonzo iverse sorge fluviali e gla, di “pod Šnit
torio slovenodellate da Bovec, per poal ob Soči fie.
onzo chiuso
anti dell'Isonglaciale di Zaampiezza dior larghezza;
fica del Boka’ampia curva
in territorinti: sotto Baaciali ma la sto” o Šnita.
o per circa fenomeni gloi successivano a Solkan
all’idrometr
nzo sono il Liadnjica e Lep circa seicen; qui in spond
a e l'Učja (Rioa verso sinis
io Slovenoavški Grintavsorgente più
96 km, con aciali, preseamente incasal confine it
o di Gorizia
marica, il Mlpenica. Pressnto metri (bada destra, co
o Bianco, il cstra dirigend
o vec nasce conota è quel
un regime pentando alcussarsi in unataliano dove
linarica, il Krso il villaggioacino di Boveonfluisce il K
cui bacino ricdosi verso K
3
me torrentela carsica da
prettamenteni tratti cona valle moltoe a monte di
ajcarica, cheo di Čezsoča,ec), tratto inoritnica.
cade in parteKobarid. Qui
e a
e n o i
e , n
e i
4 0515_01_01R_00.docx
l'Isonzo si presenta incassato nel substrato roccioso della valle. Proseguendo verso Tolmin il corso d’acqua assume un alveotipo monocursale sinuoso a barre alternate; presso Most na Soči, a valle di Tolmin, nel 1938 è stato creato uno sbarramento per uso idroelettrico che ha creato una bacinizzazione a monte dell’opera fino alla confluenza in sinistra del Tolminka.
Subito a valle dello sbarramento di Most na Soči confluisce l’affluente ldrijca, corso d'acqua che scende dalle colline di Idrija – Cerkljansko, caratterizzate da altipiani carsici e valli strette a ripidi versanti.
Nel tratto intermedio l'Isonzo presenta alcuni punti di restringimento, incanalandosi in strette gole che hanno favorito la realizzazione di alcuni sbarramenti a scopo idroelettrico quali le centrali di Doblar, Avče, Plave e Solkan . I maggiori affluenti dell'Isonzo nel suo corso medio sono l'Avšček, Doblarec e il Rohat. L'Isonzo ha inciso in questo tratto le formazioni calcaree tra Plave e Solkan fino allo sbarramento di Solkan.
In tabella sono riportate i principali indici morfometrici del bacino dell’Isonzo alla chiusura dell’idrometro di Gorizia.
Area (m2) 1.507.208.484
Perimetro (m) 358.373,4
Lunghezza (m) 5.4221,8
Fattore di forma (A/L2) 0,513
Forma del bacino (L2/A) 1,951
Rapporto lunghezza /area (1,4A0,6) 449.813,032
Rilievo massimo (quota max‐quota min) 2.477,1
Pendenza media (%) 39,39
Lunghezza massima (km) 106,744
Quota massima (m) 2.864
Quota minima (m) 52
Quota media (m) 874
Tab. 1 Indici morfometrici del bacino del fiume Isonzo chiuso all’idrometro di Gorizia (fonte “Parametri morfologici del bacino imbrifero del fiume Isonzo, Provincia di Udine ‐ 2007)
In territorio sloveno ricade gran parte del bacino idrografico del fiume Vipacco (superficie di circa 560 km2) che confluisce, in sinistra idrografica in territorio italiano, all’altezza di Savogna d’Isonzo.
2.2 Fisiografia del bacino del fiume Isonzo in territorio italiano
In località San Mauro, a Gorizia, il fiume entra in territorio italiano, dove riceve le acque di alcuni corsi d’acqua minori (torrente Piumizza, rio Peuma, torrente Groina in destra e il torrente Corno in sinistra).
All’ingresso del fiume nella pianura di Gorizia il corso d’acqua ha generato un conoide, costituito da alluvioni quaternarie molto permeabili che drenano parte delle acque in subalveo. In questo tratto le opere trasversali (traversa di Piuma) e di regimazione idraulica hanno condizionato l’assetto morfologico del corso d’acqua.
Continuando verso sud, presso Savogna d’Isonzo, l’Isonzo riceve le acque del fiume Vipacco, che scorre in territorio italiano solo nel suo ultimo tratto (circa 5 km).
0515_01_0
Il fiume scorre sutorrentizriva sinis
Da Savoge l’altopSdraussiTorre.
Fig. 3
La porzioconfluenitaliano; Natisonel'Erbezzo
1R_00.docx
Vipacco, chu terreni in gzio, pur essestra, i laghi c
gna d’Isonzopiano carsicona, traversa
Sottoba
one italiana nza con l'Isoil sistema de e lo Judrioo per il Natis
e ha originegran parte cndo alimentarsici di Dob
o fino a Sagrao.Sono pres di Sagrado)
acini idrogra
del bacino donzo sottendel Torre è coo e dai loroone, il Corno
in territoriocalcarei ed intato da risorgerdò, Pietra
ado, procedeenti una se. All’altezza
fici del fiume
dell'Isonzo code una supeomplesso edo principali o ed il Versa
o sloveno e n parte su fogive carsicherossa e Sabli
endo in direzrie di operedi Turriaco r
e Isonzo affe
oincide, per orficie di 106d è articolatocontribuentiper lo Judrio
il cui bacinoormazioni aree, e la sua faici.
zione sud‐ove trasversaliriceve in des
erenti nel te
oltre il 90%, 60 km2 e rico dalle aste di: l'Ellero peo.
o ha un’estenenaceo‐argillda di subalv
vest, l’Isonzo e derivaziotra idrografi
rritorio italia
con il sottobade quasi todegli affluenter il Malina,
nsione di cirlose; presenveo alimenta
scorre fra i oni (traversaica le acque
ano
bacino del Tootalmente nti di sinistra l'Alberone
5
rca 560 km2,nta caratterea in parte, in
colli di Farraa di SNIA didel torrente
orre che allanel territorio: il Malina, ilil Cosizza e
, e n
a i e
a o l e
6
Fig. 4
Il sistema de
• l'as
• unocheconcossist
Il torrente Tcirca 2 kmincarsimentdestra, que
Da Crosis agradatamen
Principali s
el “Torre” ne
senza di una
o sviluppo pe corre princntatto con itituisce essaema Torre‐M
Torre nasce m scorre all’to, ricevendolli del Vedro
a Tarcento nte alla conf
sottobacini d
el suo compl
a vera contin
ressoché totcipalmente i bacini dela stessa la liMalina‐Natiso
nella valle ’interno di o prima i connza (bacino i
la valle deluenza con il
del T. Torre,
esso è caratt
uità idraulica
tale del baciin direzionela pianurainea di demone.
di Musi, ai puna forra pntributi del tidrografico d
l Torre si al Cornappo; d
affluente in
terizzato da
a tra Torre e
ino in sinistre nord‐sud nfriulana cen
marcazione d
piedi di un vprofondametorrente Medi 15,4 km2) e
allarga sensidopo aver su
destra idrog
due peculiar
e Natisone e t
ra Torre, in nella pianurantrale (Tagliei territori d
versante moente incisa a (bacino ide dello Zimo
ibilmente, cuperato la st
grafica del fi
rità:
tra Torre‐Na
quanto l'asta friulana oiamento, Stdi spaglio de
ontuoso di ded interessarografico di r (bacino idr
urvando a tretta di Zom
0515_01_0
iume Isonzo
atisone e Ison
ta dello stesorientale, è tella, Corno,el Tagliamen
dolomie calcaata da feno20,2 km2)e qrografico di 9
sinistra permpitta, il Torr
1R_00.docx
nzo;
so Torre, a diretto , ecc.) e nto e del
aree. Per omeni di quindi, in 9,7 km2).
portarsi re esce in
0515_01_01R_00.docx 7
pianura e qui il bacino idrografico si fa difficilmente delimitabile, se non verso est, dove segue gli spartiacque dei sub‐bacini del Malina (superficie di 160 km2), del R. Manganizza (superficie di 32 km2), del Natisone (superficie di 327 km2, dei quali circa 65 km2 in territorio sloveno) e dello Judrio (superficie di circa 280 km2).
Nel tratto medio terminale l’Isonzo, ormai completamente regimato, riceve in sinistra idrografica gli apporti del bacino minore di pianura del F. Isonzato (16 km2) per poi sfociare in mare Adriatico con un ampio delta.
8
3 Ca
Dal punto dAlpi Giulie Tolmino le Afalda di Tarn
La parte dePrealpi Giucostituita daCarso Triest
Fig. 5 2001)
La falda deIsonzo, inizialla Valle dBohinj, la mNero (Krn) maggiormedella conca
La falda di Tsovrascorrimstrutturali sovrascorsaprosecuzionindividuare dinariche de
Nelle Alpi Gl’orientameprincipali si (un tempo con uno sviconfluisconPrealpi Giul
aratterizz
di vista geoloOrientali, neAlpi Giulie dnova (Trnovo
el bacino chlie, mentre a deposti alltino.
Schema ge
lle Alpi Giulia dall’acrocoella Sava, trmassa calcaree dei monnte erodibilidi Drežnica
Tolmino (Tomento del maccavallate, a verso Sudne della faldnella “reg
ella “regione
Giulie Orientaento delle pindividuanonota come Sluppo compo anche gli aie.
zazione ge
ogico il bacinel settore cealle Prealpi o).
e ricade in il settore muvionali qua
eologico‐stru
ie Orientali oro del Caninra Jesenice eea al suo manti di Tolmii nelle quali e delle pend
lmin Nappe)monte Krn ‐ sormontata
d sulle struda di Tolminione montae sub‐monta
ali la direzionprincipali stro nel sovrascStarasella o Slessivo di oltaltri sovrasco
eologica
no dell’Isonzentrale il corGiulie Orient
territorio itamedio termiternari, delim
utturale del
costituisce un e si estende Radovljica.argine meridno; essa risè scavato il dici sovrastan
), secondo l’Kobla e la a al suo mtture dinarino in territoana” delle Pna” lungo il f
ne prevalentrutture tettoorrimento chSella di Capotre 70 km peorrimenti più
zo è caratterrso dell’Isontali slovene
aliano è carinale del bamitando in s
territorio sl
un grande pde verso est . Profondamdionale costisulta sovrassolco vallivonti la Val d’Is
interpretaziolinea di Cer
margine settiche delle orio italianoPrealpi Giulfronte Sudal
te dei sovrasoniche è prhe da Barcis oretto) che aer poi ad oriù settentrion
rizzato nel sezo divide, de dalle strut
ratterizzata, acino è posisinistra idrog
oveno lungo
lateau di Cadalla conca d
mente incisa tuisce la parcorsa versoo della Bača onzo.
one di alcunrkno, è costtentrionale prealpi (fald, secondo tlie Occidentpino.
scorrimenti èrevalentemeprosegue inattraversa tuente innestaali che carat
ettore alpinoalla stretta dture delle Pr
nel sottobazionato nellgrafica la piat
o la valle de
alcare del Dadi Bovec e dadall’azione grte superiore Sud sulle e sono mod
i geologi sloituita da undal blocco da di Tarnoale interpretali, sovrasc
è N–S mentrente NW‐SE. modo contitti i rilievi prarsi sulla lineterizzano lo
0515_01_0
o settentriondi Saga alla realpi Dinari
cino del Torla pianura gttaforma cal
ell’Isonzo (da
achstein chealla Val Koritglaciale dellae delle catenrocce più r
dellati i morb
oveni, comprna fascia di delle Alpi
ova o Trnetazione, sarcorsa sulle
e nel settore Le linee sinuo fino a Srealpini dellaea di Idria nestile struttu
1R_00.docx
nale dalle conca di che della
rre, dalle goriziana, carea del
a Komac,
e dall’alto tnica fino a valle di ne del M. recenti e bidi rilievi
resa tra il tre unità Giulie e
novo). La rebbe da strutture
e dinarico trutturali Staro Selo a regione ella quale rale delle
0515_01_0
La linea SE e peSloveniatettonica
Fig. 6
Dal puntdolomieper fess(sottobabuona pconfine stratigra
A meridmondo adai rilievassolutaLitologicdi metri,
1R_00.docx
di Idria, che rcorso nettaa e parte dea recente è d
Linea Ba
to di vista lit, poi da calcsurazione (Aacino del Torparte quelle Italo Slovenoafica Dolomia
dione della lalpino, con pvi morbidi emente domcamente è ca, di argille e m
è una imponamente rettl territorio cdocumentata
arcis – Staro
tologico la pari cretacici Alpi Giulie rre) la succedelle omonio, nell’alta va Principale ‐
linea tettonpareti scosce vegetati: è
minante nellaratterizzatamarne grigio
nente faglia tilineo (data croato per ua anche dai t
o Selo e linea
arte settentspesso cristaOrientali). Nessione stratime Alpi, coalle Uccea, s‐ Calcare del
ica Barcis‐Stese, roccioseil dominio de Prealpi G dalla predoo‐azzurrogno
crostale tras la verticalituna lunghezzterremoti di
a di Idria: (m
rionale del ballini o breccNel settore igrafica dellen maggior esi trova ripetDachstein –
taro‐Selo cae e prive o qdei flysch ceGiulie con uominanza di ole in strati p
scorrente detà del suo pza complessBovec del 20
modificato da
bacino è cosciati che presoccidentale
e Prealpi Giuestensione dtuta, anche s– Calcari grigi
mbia totalmquasi di vegeenozoici. Quuno spessortipiche alterer lo più sott
stra che, conpiano di fagiva di oltre 004, 1998 e p
a Placer, 199
tituita prevasentano perme del bacinulie riprendeei calcari crese in facies d giurassici de
mente la moetazione, si pesta formazre complessrnanze, ripettili alternati a
n direzione dglia), attrave150 km. La precedenti.
9)
alentementemeabilità peo in territoe cronologicetacici e dedifferenti, la elle Alpi Giul
orfologia depassa a quezione geologsivo di oltrtute per decad arenarie
9
dinarica NW‐ersa tutta lasua attività
da calcari er carsismo eorio italianoamente e inll’Eocene. Alsuccessionelie.
i rilievi. Dalllo collinare,gica è quellae 4.000 m.ine e decinebrunastre.
‐a à
e e o n l e
l , a . e
10
Fig. 7 Natisone, e
La loro dsistematicapiattaformacondizioni dfondali dellascaricavanoinstabili sug
Le formazioformano leugualmente
La restanteQuaternarioeccezionalmVipacco il Goriziano‐Tdirezione Nconoidi dell
A valle di Pied argillosealimentato
Schema lite Judrio (da C
eposizione mente, dal a carbonaticdi mare bassa piattaformo per gravitàgli estesi bord
oni marnoso‐ colline del e impermeab
e parte di ao, prevalentmente cemeterritorio deTriestino, caNW‐SE e, in l’Isonzo e de
ieris, in corrie di originedalle risorgiv
ologico‐delleCarulli, 1971
è da imptardo Pale
ca del Cretaso ed ossige
ma, si passò dà, sotto formdi delle piatt
‐arenacee, aCollio. La f
bile, perché c
lta pianura, temente cantate ed intel bacino isratterizzato sponda desl Torre.
spondenza de recente e ve stesse, e s
e Prealpi Giu)
putarsi a eeocene a tuaceo superioenato, che fadrasticamentma di vere ftaforme.
permeabilitascia di piancostituita da
fino alla coalcaree e sptercalate, locsontino è inda una piastra, dalla co
della linea depoco perm
sbocca nel m
ulie Orienta
enormi corrutto l’Eocenore per le avorivano la te a condiziofrane sottom
tà molto basnura che si sedimenti f
onfluenza copesso ferrecalmente, conteressato, iattaforma caontinuazione
elle risorgivemeabili; quì mare con un a
li nel territo
renti di toe medio, smodificate cdeposizioneni bacinali, dmarine, con
ssa, che si esestende ai ini e da argil
on il Vipaccottizzate in on livelli sabin sponda salcare cretae dei terren
e di bassa piail corso ridapparato de
rio italiano d
rbidità che i staccavanocondizioni pe dei calcari di mare più pi materiali d
stendono trapiedi di quele di origine
o, è interesssuperficie,
bbiosi. Dopo sinistra, dall’cea e paleoni dell’alta p
anura, si haniventa riccoltizio rivolto
0515_01_0
del bacino d
e periodicamo dai margpaleo ambieorganogeni profondo, nedeposti in c
a il T. Judrio esti livelli eocolluviale.
sata da alluin profond
o la confluen’altopiano docenica oriepianura, cost
nno alluvioni o di acque, verso sud‐es
1R_00.docx
del Torre,
mente e gini della entali; da sui bassi
el quale si ondizioni
e Isonzo, ocenici è
vioni del ità sono nza con il del carso entata in tituiti dai
sabbiose essendo st.
0515_01_0
3.1 La pianuprealpin
• ae
• d
Il settoredell’avamsettore superiortestimonesempio
Fig. 8 3) limitemesozoicopertur1990, Ga
Nel baciconoide limite nela separa
I corsi principae NatisoJudrio e primo pmedio‐lufattori cl
1R_00.docx
Evoluzionura Isontina i fino al limit
alta pianuraestende dall
bassa pianurdepositi prev
e di alta piampaese dellfriulano oriere fino all’enianze delleo nei terrazzi
Carta tee di piattaforica e terziara sedimentasperi et alii
ino nel trattdel Natisonetto di separazione trai i 2
d’acqua culmente in duone, e quelli Versa. Mentuò essere uunghi, infattlimatici che c
ne geologiccostituisce lte della linea
: caratterizza’apice del co
ra: si estendvalentement
anura si colloa catena suentale tali deocene mee strutture sdi Pozzuolo,
ettonica semrma mesozoaria; 6) flystaria plio‐qu, 1997; Peru
to italiano de‐Judrio e il azione depo2 sistemi allu
i è imputaue gruppi: qche attravetre questo selteriormentei, l’evoluzioncontrollano i
ca‐geomora parte oriea di costa e s
ata da deposonoide fino a
e dal limite te sabbioso‐l
oca nel bacibalpina oriedeformaziondio delle Psepolte si r, Orgnano, V
mplificata deoica; 4) sondch e conglouaternaria: 8zza et alii, 20
ell’Isonzo somegafan de
osizionale deiuvionali.
bile la costuelli che attrersano litotipecondo grupe distinto in ne è stata inil regime del
rfologica dentale della i può suddiv
siti ghiaiosi eal limite delle
delle risorgilimosi e limo
no sedimententale, caratti si sono soPrealpi dinaitrovano neVariano e Ud
lla pianura fdaggi; 5) alpiomerati olo8) 1000 m 9002; Vai et a
ono riconoscel Torre. Il sii due corsi d
truzione deraversano litpi di natura ppo è stato a“fasi” seconnfluenzata ple portate so
della pianupianura friuidere in due
e sabbiosi di e risorgive;
ive fino alla oso‐argillosi m
tario di accuterizzata da ovrapposte aariche, con egli alti morine e lungo l
friulana, Leg meridionaliogio‐mioceni9) 1500 m; (alii,2002).
cibili il megastema alluvi’acqua e qui
ella pianura totipi prevalterrigena deattivo solo sundo l’epoca prevalentemolide e liquid
ra Isontinalana e si estsettori princ
natura prev
linea di costmeno perme
umulo di etàsovrascorrim
ai sovrascordirezione
rfologici della linea di Pa
enda. 1) sovi copertura sici; 7) terramodificato
afan alluviononale Isonzondi risulta di
isontina, pentemente celle Prealpi Guccessivamendi deposizioente dalle ve dei corsi d
a tende dai rilcipali:
valentement
ta ed è carateabili.
à terziaria e menti sud vrimenti di eprevalente l’alta pianurlmanova.
vrascorrimensedimentariazzi tettonicda Regione
nale dell’Isoo‐Torre non ifficilmente i
possono esscarbonatici cGiulie e del nte al periodone. Su ambivariazioni ne’acqua.
11
ievi collinari
e calcarea si
tterizzata da
quaternariavergenti. Neletà cretaceoNW‐SE. Lera come ad
nti; 2) faglie;a permiana,ci. Spessoredel Veneto
nzo‐Torre, ilpresenta unindividuarne
sere distinticome IsonzoCollio comedo glaciale, iliti temporaliel tempo dei
i
i
a
a l o e d
; , e o
l n e
i o e l i i
12
A differenzagià definito e le alluvioglaciali palecome riteneoccidentalelungo l’alta proseguiva litologie aff
Fig. 9 Espanpianura (Co
Verso ovestverso il torcolline di Ro
In generale al limite de7‰ al 3‰allontanandcapacità di t
La differenzfascia arealche per cauzone attivepedogenesi
a del ghiaccida Comel coni che costiteo‐Isonzo e eva lo stessoe, scendeva valle dell’Isoper la valleioranti nel m
nsione massomel)
t, in corrisporente Judrioosazzo ed il C
i megafan plle risorgive
‰, dove di dosi dall’apictrasporto de
ziazione trasve con cicli duse localizza e inattive di e a creazion
iaio del Taglome “ghiaccituiscono la ppaleo‐Natisoo Comel, che,lungo la vaonzo e costie dell’Isonzo medio e basso
ima fluviogl
ondenza del o, il megafanCollio.
presentano uprevalgono fatto coincce diminuiscei corsi d’acq
versale è legeposizionaleate e in temdal punto dine a volte di
iamento cheiaio dell’Isonparte più anone. Sulla ba, all’altezza dalle del Natituite in granattuale, fino corso e cos
aciale del si
corso attuan isontino in
na variazioni depositi ghcidono con ce progressivua con aume
gata invece ae ed erosivi lpi geologici i vista depobacini idrogr
e, più ad occnzo‐Natisonentica della piase di evidedi Caporetto sone traspon parte da cao a S. Luciastituite preva
stema Isonz
ale del torrecontra quel
ne longitudinhiaiosi e ghiai conoidi dvamente la ento delle lit
all’attività deegati alle varelativamensizionale. Lerafici minori
cidente, sboe”, rimase allianura furonnze litologicil ghiacciaio
ortando prevalcari e doloa di Tolminoalentemente
zo‐Natisone
nte Versa, clo deposto d
ale e trasveraiosi sabbiosdell’unghia ddimensione tologie di tip
eposizionale ariazioni climnte brevi sue aree inatti.
ccava in pia’interno dellno depositateche, è infattisi suddividevalentementmie biancast, trasportane da calcari g
e il success
he dalla piandal Natisone
rsale; dall’api con una pedei depositidei clasti, ao limo‐sabbi
del corso d’aatiche e allabisce una dive sono sog
0515_01_0
nura, quellola propria vae dai suoi sci possibile ipesse in due rate litologie atre; l’altro, ondo prevalengrigi.
sivo abbando
na del Prevae dopo il var
pice del ventendenza che i fluviali pea causa dellaiose e limo a
acqua in unaa ultima faseifferenziazioggette a fen
1R_00.docx
o isontino lle alpina caricatori potizzare, ami: uno, affioranti orientale, ntemente
ono dalla
al scende rco tra le
aglio fino varia dal
edealpini; a minore argillose.
a limitata e glaciale, ne tra le omeni di
0515_01_0
Fig. 10
L’ultimo anni B.Pscaricatoregressiorispetto probabilgeneranpianura
La fase 12.790‐1che occuapicale settore ghiaioso
Nella facontinuarecente confluenperiodo antiche d
Nella baalluvionicaratterioltre che
Le antichromano perlome
1R_00.docx
I sistem
massimo glP.; dai baciniori glaciali coone marina al settore pmente al bado un fenomghiaiosa.
cataglaciale,12785 anni Bupò la valle dell’alta piadi bassa pia
o e sabbioso a
ase postglaca l’incisione cono di deienza con il Judanche il Verdel Natisone
assa pianurai post‐glaciaizzata da ave da agenti a
he divagaziopresso Ron
eno una sua d
mi alluvionali
laciale che hi alpini granon notevole nel settore
padano in erassissimo grameno deposiz
, con il progB.P. all’altezzdell’Isonzo fanura provocanura si depaggradandos
iale nell’Olodei terrazzi ezione che, drio, responsrsa deposita e e dell’Isonz
l’Isonzo mali, depositanvvallamenti eatmosferici a
ni dell’Isonznchi dei Legdiramazione
della pianu
ha interessatdi lingue glaportata liquidi piana em
rosione; si veadiente topozionale da “
gressivo ritira della pianafino al 5885‐cò il progrepositarono losi sui preced
ocene, con della pianuverso sud‐osabile del tele proprie ao.
anifesta la sndo materiale piccole donche dalle az
o in epoca stionari nel 1, scorresse li
ra friulana (m
to il settore aciali scendeida e solida. mersa friulaerificò un feografico che monte” (Fon
ro dei ghiaca di Bovec su‐5860 anni Bessivo terrazobi telescopenti deposit
la diminuzioura gorizianavest si fonderrazzamentolluvioni fini,
ua azione ali più fini e orsali che, nezioni di boni
torica sono t1698 (Comelimitrofo alle
modificato d
orientale è evano fino aA causa dellna si innescenomeno di assorbì gli entana et alii,
ciai, avvennulla base dei B.P. (Bavec ezzamento depici formandi della fase g
one della pa e la costrue con quelloo delle alluvierose dai ci
ttraverso il determinandelle aree piùfica.
testimoniate, 1954), chependici del C
da Fontana e
catalogabileallo sbocco d’abbassamencò un fenomaggradazionffetti dell’abin corso) ch
e nella vallesedimenti laet alii, 2004)el megafan do dossi rilevglaciale.
portata delleuzione, a sudo costruito doni depostercostanti col
continuo divdo la formazù meridiona
e dalla scopee sta ad indCarso.
et alii, 2008)
e tra i 24.00dell’attuale nto pleistocemeno in conne dei sedimbbassamentoe formò il se
e dell’Isonzoaminati nel la). L’incisionementre vervati di mate
e correnti fd di Gradiscdal fiume Toe dal Natisonlli eocenici, s
vagare al di zione di unali, sono stat
erta dei restidicare come
13
0 e i 18.000pianura conenico e dellatrotendenza
menti dovutoo eustatico eettore di alta
o già verso iago di Bovece nel settoreso valle neleriale anche
fluvioglaciali,a, di un piùorre, dopo lane. In questosopra quelle
sopra dellea morfologiate appiattite
di un pontee il fiume, o
0 n a a o e a
i c e l e
, ù a o e
e a e
e o
14
3.2 Ev
Dalla fase pbassa pianucome testimalla linea di
Già in epocpercorsi inddue tronconCarso per tverso Aquilopere di bo
Solo intornprogressiva
A seguito dnotevole es
Nelle carte di Grado nedi risorgiva
A seguito dl’Isonzato e
Fig. 11
voluzione g
post glacialeura, oltrepasmoniano alcucosta (zona
a romana ledipendenti eni, uno a maerminare neeia per poi nifica nella b
no all’anno mente un nu
di fenomeni stensione ne
storiche delell’Isonzato. SSdobba che
di eventi allu la Sdobba la
Isola Moro
geologica‐
e il corso dessando Graduni residui da nord di Gr
e testimonian foci distinteaggior pendeel golfo di Paessere canabassa pianur
1000 l’Isouovo letto ve
di subsidenzlla piana di G
XVI secolo oSolo verso il di fatto defi
uvionali moltasciando una
osini (Carta d
‐geomorfo
el fiume Isono e sfociandi depositi sarado a S. Mar
nze indicavae. All’altezzaenza verso Ranzano, l’altlizzato e cona.
onzo spostaerso Villesse
za e con la Grado delle a
ormai il Nati1580 l’Isonznì l’assetto a
to intensi (1a stretta isola
del Friuli, Pad
logica dell
nzo e le suedo in mare cibbiosi che srco, Belvede
no una nettaa di GradiscaRonchi dei Letro proseguivnvogliato a m
a il suo coe S. Pietro c
mancata maacque palust
sone confluizo trovò un nancora oggi p
1589) all’altea di terra (Iso
dre Vincenzo
a foce Ison
e diramazionirca 5 km piùi elevano neere e Centene
a suddivision il fiume Isoegionari e Mva verso Piemare verso G
orso graduacon sbocco a
anutenzione tri.
isce nell’Isonnuovo sboccopresente del
ezza di Pierisola Morosini
o Coronelli,
nzo
ni si distribuiù a sud dell’alla laguna e era e isolotti
ne dell’Isonznzo si divideonfalcone raris. Il NatisoGrado attrav
almente vermare nel ca
dei canali d
nzo e il corsoo a mare immtratto focivo
s l’alveo si b) tra i 2 cana
1690)
0515_01_0
ivano lungo attuale lineanel settore i in mare).
zo e del Natieva probabilasentando i one invece siverso anche
rso ovest snale Isonzat
di bonifica s
o d’acqua sfomettendosi no.
biforcò in 2 ali.
1R_00.docx
l’attuale di costa, prossimo
sone con mente in rilievi del i dirigeva le prime
scavando o.
si ha una
ocia a est nel fiume
rami tra
0515_01_0
Fig. 12 1998)
Solo aglicon il pIniziaron
1R_00.docx
Evoluzio
i inizi del 17progressivo ano così varie
one del delta
00 il flusso navanzamentfasi di bonifi
a dell’Isonzo
nel canale Iso del mareica (bonifica
o negli ultim
sonzato alim molti terriTeresiane, f
i 500 anni (d
entato dall’Itori emersi fine 1700) .
da “Foce dell
sonzo si intefurono def
l’Isonzo”, Gi
erruppe defifinitivamente
15
iunti Editore
initivamentee sommersi.
e
e .
16
Fig. 13 storica (da
In questa epCorrentia chper rotta lua mare pren
Si formò qubonifica si dell’apporto
Ricostruzio“Variazioni
poca si segnhe a fine 18ngo l’ansa dndendo il no
uindi tra lo Sverificò unao di material
one delle vadel fiume Is
ala nelle car95 fu invasoi un meandrme di Quara
Sdobba e il progressivale sabbioso l
riazioni del fonzo”, Ardit
rte storiche lo dalle acquero. A fine 180antia.
Quarantia l’a occlusione ungo il setto
fiume Isonzoto Desio)
a comparsa e dello Sdob00 tale ramo
’isola della Cdel ramo d
ore orientale
o dal XVII se
di un fiume ba, a causa o divenne di
Conca. Dopodella Quaran deltizio fino
ecolo sulla b
di risorgiva di un eventofatto il cana
o varie operetia (avvenuto al Timavo.
0515_01_0
base della ca
a est dello So alluvionaleale principale
e di canalizzto nel 1937)
1R_00.docx
artografia
Sdobba, il e intenso, e di sfogo
zazione e ) a causa
0515_01_0
Fig. 14 Pocar, B
La Sdobcostruitiuno sbastabilizza
La foce una ampchilomet
L’apparadell’insepunta SdCanale Vil Quaran
La pianasettentrisabbiosa
Il fronte confluiscdell'appanell'ultim
1R_00.docx
Agro MBiblioteca Pro
ba subì inve una serie darramento azione dello
dello Sdobbpiezza alla btro e mezzo
ato deltizio enatura più sdobba‐SistiaValentinis. Alntia e la Pun
a deltizia eione) e il Caa‐pelitica che
deltizio, estcono a formarato deltizima delle tant
onfalconeseovinciale‐ G
ece una progdi pennelli coartificiale cSdobba.
ba, dopo le rbase di circacon direzion
si è protesettentrionalna, dove si iltri corsi d’acta di Panzan
mersa è coneo (a merie si estendon
teso quasi comare banchio il fiume ste diversioni
e alla fine deorizia)
gressiva erosostieri, opereche di fatto
recenti stabi 1300 m e ne NNO – SSE
so progressle del golfo dimmettono icqua minori o.
ostituita da dione). Queno per circa 7
ome il delta sabbiosi se
corre su un che il fiume
el XIX secolo
sione estende di bonificao decretò
ilizzazioni dealla foce di E.
sivamente vdi Trieste, il il Timavo (ddrenavano l
paludi erballa inferiore 700 m dalla
emerso, è cemisommersampio doss
e vagabondo
con presenz
dendosi versa (Bonifica dl’estinzione
el delta dell'circa 700 m
verso N‐NE golfo di Panal Carso Triee acque met
acee e vienè formata dlinea di riva (
contraddistinsi, soprattutso pensile (2ci ha lasciato
za del ramo d
o il settore ella Vittoria‐del Quara
Isonzo attuam, e si esten
e ha detenzano, postoestino) e il cteoriche lung
e distinta nda piane di m(Banco Spigo
nto da una seto in sinistr200 ‐ 300 mo nella bassa
del Quarant
di Grado; fu‐ Laguna Caantia con l
almente si pnde a mare
erminato la o a NO dell’acanale del Brgo il tratto c
nell'isola demarea a sedolo e Banco d
erie di barrera della focm di ampiezza pianura iso
17
ia (Giacomo
urono quindiva ) e infinea definitiva
presenta conper circa un
formazioneallineamentorancolo ed ilompreso tra
ella Cona (aimentazionedel Becco).
e che a voltae. A monteza) costruitontina.
o
i e a
n n
e o l a
a e
a e o
18 0515_01_01R_00.docx
4 Caratterizzazione idrogeologica
L’assetto idrogeologico del bacino dell’Isonzo è condizionato dalla struttura litostratigrafica e tettonica descritta nei capitoli precedenti e da complessi rapporti tra i corpi idrici sotterranei a differente permeabilità relativa.
La superficie drenante del bacino idrografico montano misurato dalla linea degli spartiacque orografici non corrisponde a quella reale, in parte ipogea. Da numerosi autori risulta che il massiccio carsico del monte Canin è tributario dell’Isonzo anche per via ipogea, mentre anche dagli affioramenti calcarei incarsiti dei rilievi a monte di Gorizia (per esempio a monte di Salcano Fontanafredda, bacino Idria e Vipacco) , specie in sinistra idrografica, si ha un contributo all’alimentazione del fiume per via sotterranea.
Il tratto montano presenta attualmente depositi di origine glaciale morenica e fluvioglaciale solo lungo parti marginali, quali la conca di Bovec e in alcuni tratti da Caporetto a Tolmino.
Vari autori presumono nel settore montano un’alimentazione dell’Isonzo per dispersione dal materasso alluvionale nel substrato calcareo soggetto a carsismo (piana di Bovec e valle del Tolmino); il tratto che va da Tolmino a Gorizia non presenta un materasso alluvionale significativo e continuo, essendo il corso d’acqua inciso nel substrato roccioso. Nello sbocco in pianura prevalgono i depositi fluviali che hanno generato il conide alluvionale fino a Gradisca, delimitato dal Collio Goriziano in destra idrografica e dalle alture del carso di Monfalcone in sinistra. A valle di Gradisca prevalgono gli apporti dal sottobacino del Torre (Judrio, Natisone), con lo sviluppo dei depositi alluvionali della bassa pianura dell’Isonzo, con apporti ipogei dal Carso triestino lungo il versante in sinistra.
Nel tratto da Gorizia a confluenza Torre l’alimentazione delle falde avviene per infiltrazione delle acque fluviali e meteoriche nel materasso alluvionale permeabile per porosità consentendo la circolazione delle acque nel sottosuolo formando un acquifero a struttura unica indifferenziato o freatico. A valle di S Pietro di Pieris cambiano le caratteristiche del “serbatoio sotterraneo” assumendo gradualmente una struttura multifalda in sinistra Isonzo fino al margine costiero.
Nella piana di Gorizia i depositi grossolani sono caratterizzati da ghiaia alternata sia in verticale che orizzontale da lenti sabbiose e limose, a volte in profondità si presentano in banchi cementati a formare dei conglomerati. La potenza complessiva dei depositi alluvionali attorno a Gorizia raggiunge un massimo di 70 – 80 m nel settore in sinistra idrografica e intorno ai 40‐50 m nel settore in destra Isonzo (S. Lorenzo Isontino) per poi trovare il substrato roccioso di natura torbiditica (arenarie e marne, flysch) che costituiscono un basamento praticamente impermeabile. Gli spessori del materasso alluvionale tendono gradatamente ad aumentare spostandosi verso valle in direzione SW fino a raggiungere i circa 250 m verso Grado.
Allontanandosi dai margini collinari e procedendo verso la pianura si registra una progressiva differenziazione dei materiali depositati. I depositi ghiaiosi presentano clasti meno grossolani, spesso misti a sabbie e si ritrovano in lingue allungate verso S in cui si rinvengo intercalazioni sempre più frequentemente depositi prevalentemente sabbiosi e argillosi sabbiosi, come rinvenuto nei sondaggi stratigrafici all’altezza di Ronco dei Legionari, e Pieris.
L’Isonzo presenta allo sbocco in pianura una portata media di circa 100 m3/s, una portata minima di circa 20 m3/s e portate massime di oltre 2.000 m3/s durante gli eventi di piena più intensi. Nel tratto Salcano ‐ Gorizia subisce perdite di sub alveo individuabile lungo l’asse di drenaggio di un antico paleoalveo sepolto in direzione E, che parte dalla piana di Salcano verso colle del Castello.
In destra idrografica il corso d’acqua costeggia le alture del Collio, costituite in prevalenza da formazioni marnoso‐arenacee a bassa permeabilità, che si immergono anche in sinistra più a valle nella sinclinale del Vipacco.
Tra Gorizia e Gradisca nei periodi di magra si infiltrano circa 12 m3/s, il che fa presumere che nei periodi di piena la dispersione in subalveo sia comunque al quanto rilevante.
0515_01_0
Nel trattalimentaalimentaregime dcarsica.
Le acquedel Vipac
In destra
A valle dCasseglia
Dal T. Toasciutto molto bl’aliment
Nel tattoghiaiosediventan
Questo cpiù in nacquifer
Il limite Pieris, Squando depositi
Fig. 15
1R_00.docx
to di Sagradazione di suazioni o i drdelle portate
e del carso iscco) e fuorie
a idrografica
di Gradisca dano verso Be
orre non si hnei periodi assi, e nei ptazione anch
o della bass sempre piùno sempre pi
comporta chumerosi sisto semiconfin
delle risorgivStaranzano el’alimentazia granulome
Limite dell
do‐Gradisca ubalveo conenaggi da pe e viceversa
sontino si meescono lungo
a Gradisca è
d’Isonzo la fegliano verso
hanno rilevadi magra da periodi di pihe del settore
sa pianura dù sottili e miù important
he la massa itemi multi fnato e confin
ve si individue Monfalconone da monetria fine o f
a linea di ris
dove l’Isonzn quelli delparte dell’alva dall’aliment
escolano ad o il tratto com
è sicura un’a
falda freaticao la piana di
nti contribuconfluenza ena prevalgoe più a ovest
da Gradisca maggior alteti spostandos
drica ipogeaalda perdennato.
ua da ovest vne, con emente incontra inissima.
sorgive nella
zo lambisce lla falda caveo dell’Isontazione dalle
acque locali mpreso tra R
limentazione
a assume unMonfalcone
ti alle falde Isonzo risaleono le alimet coinvolgend
al mare camernanze di ssi verso la lin
a provenientndo i suoi ca
verso est lunersione del un setto a
bassa pianu
in sinistra ilarsica non szo dipendone falde alime
e a quelle pRedipuglia e M
e carsica del
na direzione .
del sistema endo fino adentazioni di do parte del
mbiano le costratificazionnea di costa,
e dal settorearatteri di fr
ngo la linea clivello piezobassa perm
ura Isontina
Carso di Msono ancorano sicurameentate dalle
rovenienti dMonfalcone.
le falde.
prevalente
Isonzo; il co Udine con lsubalveo desottobacino
ondizioni litoi sabbiose esoprattutto
e di alta pianreaticità e p
che passa peometrico e meabilità cost
Monfalcone ga del tuttoente dalla vaacque della
dal carso slov.
di deflusso
orso d’acqualivelli della faell’Isonzo, cho del Torre.
ostratigrafiche argillose tin destra idr
nura si suddipassando a c
er Aiello del formazione tituito in pr
19
gli scambi dichiariti; le
ariazione delpiattaforma
veno (bacino
in direzione
a si presentaalda freaticahe influenza
he con lentitorbose cherografica.
vida semprecondizioni di
Friuli, Ruda,di fontanili
revalenza da
i e l a
o
e
a a a
i e
e i
, i a
20 0515_01_01R_00.docx
Spostandosi da Monfalcone verso ovest si ha una progressivo impoverimento in percentuale degli strati ghiaiosi con progressivo affondamento nella pianura fino al limite del substrato roccioso (‐250 m s.l.m.). Tale fenomeno è molto più sviluppato in destra idrografica comprendendo la zona di bassa pianura che va dall’Isola Morosini fino a Grado.
0515_01_01R_00.docx 21
5 Caratterizzazione geomorfologica
Per la caratterizzazione geomorfologica del fiume Isonzo, dal confine italiano alla foce in mare adriatico, e l’individuazione delle pressioni antropiche recenti e storiche in grado di determinare un impatto sull’equilibrio morfologico del corso d’acqua sono state seguite le metodologie descritte e codificate nel manuale di “Sistema di valutazione IDRomorfologica, AnalisI e Monitoraggio dei corsi d'acqua” che si inserisce nel contesto più ampio del “sistema di valutazione idromorfologica, analisi e monitoraggio dei corsi d’acqua”, denominato IDRAIM, sviluppato nell’ambito di una collaborazione tra ISPRA, settore Idrologia, e l’Unità operativa di geomorfologia fluviale coordinata dal prof. Massimo Rinaldi dell’Università di Firenze, Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale.
Il manuale comprende la definizione delle procedure e dei metodi per la valutazione ed il monitoraggio morfologico in conformità con quanto disposto dalla normativa nazionale e comunitaria ed in particolare con la Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE (WFD) e costituisce un quadro metodologico complessivo di analisi, valutazione post‐monitoraggio e di definizione delle misure di mitigazione degli impatti ai fini della pianificazione integrata prevista dalle Direttive 2000/60/CE e 2007/60/CE. Esso, tenendo conto in maniera integrata di obiettivi di qualità ambientale e di mitigazione dei rischi legati ai processi di dinamica fluviale, si pone quindi come sistema a supporto della gestione dei corsi d’acqua e dei processi geomorfologici.
L’applicazione di tale metodologia permette di valutare la qualità morfologica di un corso d’acqua, ovvero il suo grado di alterazione rispetto a condizioni relativamente naturali attraverso un percorso tecnico ‐ operativo per giungere alla definizione dell’Indice di Qualità Morfologica (IQM) del corso d’acqua, appositamente sviluppato ai fini della classificazione idromorfologica richiesta nell’ambito della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE.
Il metodo si basa sull’integrazione di rilievi/interpretazioni sul terreno e telerilevamento/analisi GIS e si articola nelle fasi di inquadramento e classificazione iniziale, valutazione dello stato attuale e monitoraggio. Per ciascun aspetto morfologico e tipologia di monitoraggio prevista dalla Direttiva, sono descritte le tecniche e frequenze di monitoraggio e fornite le schede di rilievo su campo.
L’analisi morfologica qui trattata include solo quegli aspetti idrologici legati alle alterazioni delle portate che possono avere significativi effetti sui processi geomorfologici del corso d’acqua (portate di piena).
Tale analisi è finalizzata da un lato alla definizione dello stato di qualità morfologica dei corpi idrici in esame e dall’altro a conseguire elementi utili alla definizione dell’assetto di progetto del corpo idrico e all’individuazione degli interventi sia di sistemazione idraulica che di gestione dei sedimenti.
Quale testo di riferimento, sia per i sopralluoghi sia per le valutazioni morfologiche è stato inoltre adottato il manuale “Linee guida per l’analisi geomorfologica degli alvei fluviali e delle loro tendenze evolutive” (Surian N., Rinaldi M. e Pellegrini L. ‐ 2009).
In questa prima fase dell’attività si è proceduto all’analisi dell’evoluzione planimetrica e altimetrica storica del corso d’acqua attraverso l’analisi GIS della cartografia storica e delle sezioni di rilievo topografico disponibili, descritta nei successivi paragrafi.
22 0515_01_01R_00.docx
5.1 Evoluzione morfologica storica Per la scelta della scala temporale cui far riferimento per lo studio dei fenomeni di instabilità planimetrica morfologica si è fatto riferimento agli ultimi 60 anni, in accordo anche a quanto previsto dal capitolato, al fine di evitare di delimitare un’area di inviluppo molto più ampia e relativa ad un assetto morfologico diverso da quello attuale e ormai non più attuabile, nei tratti in cui l’alveo ha perso quasi completamente la sua mobilità per interventi antropici e di regimazione idraulica a difesa delle aree urbane (p.es. tratto urbano di Gorizia e tratto canalizzato focivo).
E’ stata comunque tenuta in debito conto l’evoluzione nel lungo termine del reticolo idrografico (catture, subsidenza ed altri fenomeni di neotettonica, evoluzione del delta focivo) che possa fornire utili informazioni per una migliore comprensione delle possibili cause dei fenomeni morfologici.
Per definire invece le tendenze attuali nella seconda fase dell’attività, vale a dire per stabilire se un alveo è stabile o in equilibrio dinamico, sarà ulteriormente ristretta la scala temporale di analisi agli ultimi 10 anni circa e a seguito di specifici sopralluoghi lungo il corso d’acqua.
5.1.1. Analisi planimetrica
Per l’evoluzione planimetrica del fiume Isonzo sono state utilizzate le cartografie storiche disponibili (Cartografia IGM, Cartografia Tecnica Regionale, rilievi fotografici e ortofotocarte di varia provenienza e a diversa scala temporale e di riduzione).
La scelta della cartografia e dei voli è dipesa dal fatto di coprire gli ultimi 60 anni con un intervallo di circa 10 anni, valutando caso per caso la disponibilità di cartografie di maggior dettaglio ad una scala adeguata per l’analisi morfologica.
In particolare è stata consultata, la seguente documentazione:
• Cartografia IGM 1:25.000 aggiornamento 1949;
• Cartografia IGM 1:25.000 edizione anni 1960;
• Cartografia IGM 1:25.000 edizione anni 1970;
• Carta Tecnica Regionale edizione 1978 e Carta Ufficio del Genio Civile di Gorizia rilievo del 1979;
• Ortofotocarta in bianco e nero del 1989,
• Ortofotocarta Volo IT 2000 del 1998;
• Ortofotocarta AGEA 2011.
Nel dettaglio per ogni decennio sono stati definiti gli alvei a piene rive e gli assi fluviali mediante fotointerpretazione GIS per il calcolo dei principali parametri morfologici (larghezza e sinuosità). L’obiettivo è quello di definire l’area di massima divagazione storica nei tratti in cui il corso d’acqua presenta la maggior mobilità attraverso l’inviluppo globale degli alvei e individuare le variazioni morfologiche in specifici tratti utili ad evidenziare i fenomeni erosivi e di deposito di materiale e l’evoluzione dei tipi morfologici negli ultimi decenni.
I parametri che descrivono la morfologia di un alveo fluviale in planimetria più frequentemente utilizzati sono la larghezza, l’indice di sinuosità e l’indice di intrecciamento.
Per larghezza dell’alveo (L)si intende la larghezza dell’alveo “a piene rive” (“bankfull”). Nel caso sia presente la piana inondabile (da uno o entrambi i lati), si fa riferimento al punto di separazione individuato tra alveo e piana inondabile. Nel caso di alveo inciso (di qualche metro) privo di piana
0515_01_0
inondabinondazi
La misurutilizzata
Le seziointerdistè dell’ortratto esvariazionnell’alveinclude larghezzmisura capprossida una s0,25L, la
Indice dil’asse dedistinguecon sinuquando riferimencanale dviene decomples
Fig. 16
L’analisi confine d
5.1.1.1
Il corso dversanti media siregistran
1R_00.docx
ile, si fa rifeione.
ra da fonti pa per alvei in
oni sono tratanza possibirdine di 0,25saminato (ridne longitudieo sono presle isole e qua dell’alveo consente diimazione neserie di misu larghezza m
i sinuosità (Iell’alveo e laere gli alvei uosità minoril parametronto all’interodi magra ma efinito tenenssivo del cors
Misura dele delle loro
dell’evoluziodi Salcano al
Tratto da S
d’acqua presdelle Alpi Gi attesta sui no variazion
rimento alla
lanimetrichentermedi (lar
acciate perpilmente fissa5L – 1L: alcudurre l’internale della lenti delle isouella, semprè quindi da descrivere lla stima delre puntuali.
media può es
Is): la sinuosa distanza mrettilinei, sinre di 1.1, sino è superioreo alveo (alvequella dell’ando conto dso d’acqua se
ll’indice di sio tendenze e
one planimella foce in ma
Salcano a Pon
senta un alveiulie Orienta60 ‐70 per pi storiche si
superficie p
e (cartografiaghezza supe
pendicolarmea per non intni criteri neldistanza se ilarghezza (role, convienere da spondta dalla somla variazionlla larghezzaSe comunqusere stimata
ità di un certmisurata lungnuosi e meanuosi quande a 1.5 (Thoro in condiziosse dell’alvei tutte le vaecondo il seg
inuosità (da evolutive, Su
etrica storicaare adriatico
nte 8 Agosto
eo attivo moali per poi sbpoi allargarsgnificative d
pianeggiante
a, foto aereeeriore ad alcu
ente all’asserodurre elemlla scelta deil tratto è bridurre l’intee acquisire da a sponda,
mma della lane longitudi media di unue si fissa una con elevata
to tratto si rgo l’asse dendriformi. Pdo il paramerne, 1997). Loni di “bankfeo. Per quantariazioni signguente schem
Linee Guidaurian et alii,
a del corso do, descritta d
o di Gorizia (6
onocursale adboccare nellai in uscita dadella larghez
e di quota in
e e immaginune decine d
e dell’alveo menti di soggll’interdistanreve, al conterdistanza sedue misure, o, che escludrghezza dei nale della ln determinaa ridotta inta accuratezza
icava dal raplla valle Queer convenzioetro è compLa prima di qfull”), per cuito riguarda lnificative di ma.
a per l’analis2009)
d’acqua è staa monte a va
6,5 km)
d andamentoa pianura gorall’abitato dizza dell’alveo
feriore che p
i da satellitei metri) o di
(mezzeria ggettività nellanza possono rario se il tre le variazioossia quella ce le isole. Incanali e delarghezza, mto tratto, in erdistanza fra.
pporto fra la esto parameone sono copreso tra 1.1queste distani non va consa seconda didirezione de
si geomorfol
ata eseguita alle nei segu
o sinuoso coriziana. Nel pi Gorizia a cio a piene riv
per prima è
e) è quella gegrandi dime
geometrica) a misura. L’iessere la lu
ratto è moltooni sono freche da sponn questo ultle barre. Qu
ma comporta quanto la mra le sezioni,
distanza misetro viene uonsiderati ret1 e 1.5 e mnze va misursiderata la luistanza, l’assella valle e d
logica degli
per il trattouenti tratti.
onfinato dalleprimo tratto irca 150 ‐ 20ve con una
23
soggetta ad
eneralmenteensioni.
e con unanterdistanzaunghezza delo lungo) e laequenti). Seda a spondatimo caso lauesto tipo dia una certamedia deriva ad esempio
surata lungoutilizzato perttilinei quellimeandriformirata facendounghezza delse della valledel tracciato
alvei fluviali
o italiano dal
e pendici deila larghezza00 m. Non sitendenza al
d
e
a a l a e a a i a a o
o r i i o l e o
i
l
i a i l
24
progressivofondo alveotraversa Piucondizionat
Da Salcano in destra idflyschoide lentrare nell
Fig. 17 An
Scarse sonociottolosi eaccumuli a di piena più
Fig. 18 VaAg
o restringimeo. In questouma, briglia to l’assetto m
l’alveo comprografica è sungo i trattil’area urbana
nsa in localit
o le barre di e ghiaiosi. Lemonte delleù intensi subi
ariazione degosto (rif. se
ento della seo tratto sonponte pedo
morfologico n
pie un ampiasoggetta a fei di versantea di Gorizia.
tà Noris con
deposito lone opere trase traverse e fito a valle.
ella larghezzezioni di rilie
ezione per prno numeroseonale di Piednegli ultimi 6
a ansa versoenomeni erose più ripidi p
fenomeni d
ngitudinali/issversali incidfenomeni di
a dell’alveo vo Barigazzi
robabile incie le opere tdimonte) e d60 anni , vinc
o sinistra all’asivi al piede per poi assum
i erosione a
sole e lateradono sul traincisione e d
a piene riv)
sione del cotrasversali ddi regimaziocolando di fa
altezza della con innescomere un and
l piede lungo
li caratterizzasporto di mdi scalzamen
e nel tratto
orso d’acqua di derivazionne del corsotto planimet
località casedi scivolame
damento deb
o la sponda d
ate da depomateriale di nto delle ope
da Salcano
0515_01_0
e abbassamne (traversa o d’acqua chtricamente l
e Noris, la cuenti della forbolmente sin
destra
ositi prevalenfondo valle ere durante
o a Gorizia –
1R_00.docx
mento del Salcano,
he hanno ’alveo.
ui sponda rmazione nuoso ed
ntemente creando gli eventi
– Ponte 8
0515_01_0
L’indice primo trche hann
Fig. 19
5.1.1.2
Il secondsbarramSant’And
L’alveo t300 metattivo sina piene r
Il canalescorrendbarre lavariazionquelli att
1R_00.docx
di sinuosità atto confinano di fatto vi
Variazionesezioni di r
Tratto da G
do tratto è cento a valledrea per poi
tende relativtri di ampieznuoso, alterrive.
di magra dido quindi speaterali e lonne di largheztuali mentre
è in media to dai rilievi incolato que
e dell’indice rilievo Bariga
Gorizia a Sag
caratterizzate del ponte 8curvare vers
vamente ad zza; grazie anato da barr
vaga all’inteesso a contagitudinali spzza dell’alvee nel tratto ce
di 1,12 con rocciosi e nesto tratto di
di sinuositàazzi) dal 194
grado (12 km
to da un alve8 Agosto a Gso destra e a
allargarsi risad una maggre laterali em
rno dell’alveatto con una pesso vegeto nel primo entrale l’amp
variazioni mel secondo d corso d’acq
à nel tratto49 al 2011
m)
eo sinuoso aGorizia il corassumere una
spetto al tratgiore mobilitmerse che oc
eo, alternanddelle due sp
tate con arb tratto è senpiezza media
minime nel cda opere di reua.
o da Salcano
a barre alterrso d’acqua a direzione p
tto di montetà la tipologccupano una
do continuamponde. Nell’abusti e vegensibile: daglia negli ultim
corso degli uegimazione e
o a Gorizia
rnate non coprocede in dprevalente n
e fino a raggia fluviale è a superficie e
mente la suaalveo a pieneetazione arbi anni ‘60 (oi 60 anni si a
ultimi 60 anne traverse di
– Ponte 8
onfinato; alldirezione suord est sud o
giungere in acostituita d
elevata rispe
a posizione se rive sono nborea in evooltre 400 m) attesta sui 15
25
ni essendo il derivazione
Agosto (rif.
’uscita delloud in localitàovest.
alcuni tratti ida un canaleetto all’alveo
ui due lati, enumerose leoluzione. Laai 300 m di
50 m
l e
.
o à
i e o
e e a i
26
Fig. 20 VaPo
A valle del degli ultimiscorreva cocentrale ne
Fig. 21 Vasin
Negli ultimiarbustiva, escarpata inRegionale hidrografica al piede han
ariazione deonte 8 Agost
Ponte 8 Ago 60 anni ha
on un canale ll’alveo a pie
ariazione planistra e form
i 10 anni si èe una riattiva località Sanha eseguito diminuendonno provoca
ella larghezzto fino a vall
osto all’altezz registrato lunico lungoene rive a fin
animetrica dmazione dell’
è avuta una azione coment’Andrea. Aun interve la sollecitazto crolli lung
a dell’alveoe confluenza
za della locaa seguente la sponda se anni ’80 co
del canale at’isola vegeta
stabilizzazione canale prinA seguito di nto di manzione della spgo il limite de
o a piene riva Vipacco (ri
alità Sant’Andevoluzione. inistra per pon biforcazio
ttivo dal 194ata nell’alveo
ne della barncipale del reventi di p
nutenzione rponda in sinel terrazzo in
ve dal 1949 if. sezioni di
drea la variaFino alla finoi tendere aone del canal
49 al 2011 Ino a piene riv
ra in isola stramo lungo lpiena più intricalibrando nistra del cann sinistra idro
al 2011 nelrilievo Barig
azione del cane degli ann formare unle principale
località Sanve in destra.
abile, con vela sponda sitensi (2010) l’apertura d
nale attivo. Fografica.
0515_01_0
l tratto da Ggazzi)
anale attivo ni ’60 Il canana barra long.
nt’Andrea –
egetazione anistra sollec la Proteziodel canale iFenomeni di
1R_00.docx
Gorizia –
nel corso ale attivo gitudinale
Gorizia a
arborea e citando la one Civile in destra erosione
0515_01_0
Fig. 22
Nel trattdebolmediminuzisinistra icalcareacomportstabilizza
Fig. 23
Il confrocorso defissato laoccupa l
1R_00.docx
Arretramefenomeni d
to fino a conente sinuosoione della laidrografica d del Carso. tato un depoata.
Traversa SN
onto planimeegli anni, ana larghezza a golena in l
nto della ldi erosione a
nfluenza Vipo con presenarghezza deldel fiume VipA valle il coosito di mate
NIA di Sdrau
etrico ha evnche di un cdell’alveo a ocalità Pogg
inee di spoal piede da p
acco (da sezza di barre lal’alveo a piepacco è rimaorso d’acquaeriale a mon
ussina
idenziato unentinaio di piene rive iio Terzarmat
onda in sinparte del can
z. 173 a sez.aterali e longene rive negasta stabile, a è condiziote dell’opera
na notevole metri con feintorno ai 1ta.
nistra idrogrnale attivo d
150 Barigagitudinali, spli ultimi 60 aincisa nelle onato dalla ta con la form
mobilità deenomeni di 30 – 150 m
rafica in locel fiume Iso
azzi) l’alveo ppesso vegetaanni (circa 1ultime proptraversa SNImazione di u
el canale prinerosione di ; Il canale d
calità Sant’nzo.
presenta unate, con una150 m). La copaggini della IA di Sdrausna barra veg
ncipale di spsponda. La
di derivazion
27
Andrea per
andamento progressivaonfluenza inpiattaformassina che hagetata ormai
postarsi, neltraversa ha
ne in sinistra
r
o a n a a i
l a a
28
Fig. 24 Vaco
Oltre alla rioggi.
Fig. 25 Va(ri
Tra Gradisctraverse demorfologicostesso.
ariazione deonfluenza Vi
iduzione di l
ariazione deif. sezioni di
ca d’Isonzo ell’altezza dio del corso
ella larghezzpacco a Sagr
larghezza si
ell’indice di srilievo Barig
e Sagrado s qualche md’acqua anc
za dell’alveorado (rif. sez
è verificata
sinuosità nelgazzi) dal 194
sono presenetro che di che se hann
o a piene zioni di riliev
una minima
l tratto da G49 al 2011
nti 2 importafatto non
no prodotto
rive dal 194vo Barigazzi)
a riduzione d
Gorizia – Pon
anti opere dhanno sostao una alteraz
49 al 2011
della sinuosi
nte 8 Agosto
di derivazionanzialmente zione del re
0515_01_0
nel tratto
ità dagli ann
o a Gradisca
ne costituitemodificato
egime idraul
1R_00.docx
da valle
ni ‘ 50 ad
d’Isonzo
e da due l’assetto ico dello
0515_01_0
Fig. 26
A montearborea in sequeaccumul
5.1.1.3
Nel trattcon tendvalle del150 – 17accentuavegetaziampliars
Fig. 27
1R_00.docx
Traversa d
e della trave arbustiva
enza ha portali di material
Tratto da S
to da Sagraddenza ad evolla traversa 70 m, incassati lungo le one, mentresi lungo le ar
Erosione d
i Sagrado
ersa di Sagrche limita l’ato ad una de a monte d
Sagrado a Sa
o a Pieris il colvere nei trdi Sagrado fsato rispettoanse di cure lungo le see golenali.
i sponda a m
rado è presefficienza dediminuzione elle opere.
an Canzian d’
corso d’acquratti a maggifino al ponteo alla piana rvatura. Le bponde è pre
monte e a va
sente una bell’opera di ddella capacit
’Isonzo (13 k
a si presentaior estensione dell’Autostsuperiore dibarre sono desente una
alle dell’attra
arra longituderivazione. tà di traspor
km)
a sempre mone a una tiptrada A4 prei circa 3 – 4di poco emefascia di veg
aversamento
dinale stabiL’effetto pr
rto del corso
onocursale sologia a canesenta un ca m con fenoerse con pregetazione pe
o autostrada
ilizzata con rincipale dello d’acqua ver
sinuoso a barnali intrecciatanale attivo omeni erosivesenza di sverifluviale ch
ale A4
29
vegetazionee 2 traverserso valle con
rre alternateti. Il tratto aamplio circavi di spondaviluppo dellahe tende ad
e e n
e a a a a d
30
Dall’analisi della larghepercentuali valori raggiu
Fig. 28 VaCa
All’altezza dsistema difeverso la spoesistente tr
Fig. 29 Va(a
dell’evoluzioezza in tuttedi riduzioneunti alla fine
ariazione deanzian d’Ison
di Turriaco sensivo tra il Tonda destra a i due corsi
ariazione verancio) 2013
one storica e le sezioni e di quasi il 4 degli anni ’8
lla larghezzanzo (rif. sezio
i registra unTorre e l’Iso è stato di cd’acqua.
erso destra (3 (rosso) all’
planimetricaanalizzate a40%. Per gli a80 (200 – 250
a dell’alveo aoni di rilievo
a notevole mnzo. In particirca 230 m
circa 230 maltezza di Tu
a dell’alveo a partire daganni successi0 m) con inc
a piene rive o Barigazzi)
mobilità del colare dal 19raggiungend
) del canaleurriaco tra il
a piene rivegli anni ’50 ivi i valori di rementi loca
dal 1949 al 2
canale attiv998 al 2013 do nel 2013
attivo del 1sistema arg
e si evidenzifino alla finlarghezza tealizzati nell’u
2011 nel trat
o che sta melo spostamea circa 50 d
1998 (verde)inale Torre‐I
0515_01_0
ia un restrine degli annendono a assultimo venten
tto da Sagra
ettendo in pento del canadal sistema
), 2003 (gialIsonzo
1R_00.docx
ngimento i ’60 con sestarsi ai nnio.
ado a San
pericolo il ale attivo difensivo
lo), 2007
0515_01_0
Alla converso sin
Fig. 30
L’indice negli ulti
Fig. 31
5.1.1.4
L’ultimo carattericon unacon spon
1R_00.docx
fluenza con nistra, con po
VariazioneIsonzo
di sinuosità imi 60 anni c
Variazionerilievo Bari
Tratto San
tratto dellizzato da un tendenza nnde complet
il Torrente ossibile cattu
e planimetric
indica un alcon una tend
e dell’indice digazzi) dal 19
Canzian d’Is
a lunghezza tracciato unnell’ultimo dtamente vege
Torre si regura verso mo
ca del canale
veo a pienedenza all’aum
di sinuosità 949 al 2011
sonzo a foce
a di circa 1nicursale, reecennio ad etate.
gistra una teonte da parte
e attivo dal
rive rettilinmento verso
nel tratto d
mare Adriat
10 km, comettilineo con una debole
endenza del e dell’Isonzo
1960 al 201
eo di poco suna debole
a Sagrado a
tico (10 km)
mpreso tra Sindice di sinsinuosità. Il
canale attiv.
1 all’altezza
superiore a 1sinuosità ne
San Cassian
San Canziannuosità di potratto risult
vo del Torre
della conflu
1 e si presenll’ultimo dec
n d’Isonzo (r
d’Isonzo eochissimo suta interamen
31
e a spostarsi
uenza Torre‐
nta costantecennio.
if. sezioni di
e la foce, èuperiore a 1,nte arginato
i
‐
e
i
è , o
32
L’evoluzioneregimato giintorno ai 1
Fig. 32 Vad’
All’altezza ddifensivo a 2003 (Sez. 5canale attiv
Fig. 33 ErSa
e planimetrià a metà d120 ‐150 m, c
ariazione deIsonzo a foc
di Isola Morcausa anche51) hanno risvo.
rosione in sinan Canzian d
ica degli ultel secolo sccon alcuni tra
ella larghezzace mare (rif.
osini il canae degli accumstretto la cap
nistra e destd’Isonzo
timi 60 annicorso. Le varatti a larghez
a dell’alveo sezioni di ril
le attivo tenmuli in alveopacità di defl
tra idrografic
i è praticamriazioni di lazza maggiore
a piene rivelievo Barigaz
nde a erodeo (isola vegelusso lungo l
ca della spon
mente stabilearghezza dele.
e dal 1949 azzi)
re la spondaetata in prosa sezione e a
nda in locali
e causa il trl’alveo a pie
l 2011 nel tr
a destra avvssimità dell’aaumentata la
tà Isola Mor
0515_01_0
ratto compleene rive si a
ratto da San
vicinandosi aansa) che daa capacità er
rosini, nel co
1R_00.docx
etamente attestano
n Canzian
l sistema al 1979 al rosiva del
omune di
0515_01_0
Fig. 34
Fig. 35
5.2 In queststata eseparticoladell’AutoLIDAR 2definizioOttimale
E’ da rilesostitutivparte di
Si è quinriferimen
1R_00.docx
Confronto Canzian d’I
Variazione2011 (rif. s
Evoluziona prima faseeguita mediare sono statorità di Baci013 eseguitoone di un piae Orientale G
evare che i dve e/o integalveo emers
ndi procedutnto storico p
della sezionIsonzo)
e dell’indice ezioni di rilie
ne storica ae dello studioante confroti utilizzati il no del 2003o nel tratto ano di manutGoriziano – C
dati LIDAR cogrative di qusa, non riusce
to alla estrazper tutto il co
ne Barigazzi 1
di sinuosità evo Barigazz
altimetricao l’analisi dento dei rilierilievi topog3, il rilievo Lda Gradisca
tenzione delC.A.T.O. .
onsentono diuelle ricavateendo il segna
zione dei datorso d’acqua
1979 e il rilie
nel tratto dzi)
a ella variazionvi topografirafico delle sLIDAR del 20a a San Ca fiume Isonz
i estrarre une con rilievoale LIDAR ad
ti LIDAR in ca.
evo Lidar 20
da San Cassia
e altimetricaci e LIDAR dsezioni “Bari006 della Pronzian d’Isonzo” eseguito
na serie di seo topograficod oltrepassar
coincidenza d
006 all’altezz
an d’Isonzo
a del fondo adisponibili negazzi” del 19otezione Civnzo nell’ambdalla Consu
ezioni trasvero tradizionale gli specchi
del rilievo to
za di Isola M
a foce mare
alveo del fiuell’ultimo tre979, il rilievovile Regionalbito dello “Slta d’Ambito
rsali che pose esclusivam d’acqua.
opografico “
33
orosini (San
e dal 1949 al
me Isonzo èentennio. Ino topograficoe e il rilievotudio per lao Territoriale
ssono esseremente per la
Barigazzi” di
n
l
è n o o a e
e a
i
34
Per il confrodi Bacino de
Nella seconcampagna p
Dall’analisi particolari ftrasversale
5.2.1. Tr
In questo trPrealpini peparte condibriglia pontprossimità indicano unabbassamebloccato grall’altezza da valle dell’o
Fig. 36 Co
5.2.2. Tr
Il secondo tmateriale cprofilo di fovalle del podi Sagrado u(SNIA a Sdrdell’alveo.
onto dei proel 2003, non
nda fase delper conferma
del confronfenomeni di del canale p
ratto da Sal
ratto il corsoer poi immezionate dallate pedonaledelle operena tendenzanto dell’ordian parte dedella passereopera e tras
onfronto del
ratto da Go
tratto è carache hanno geondo tra il rinte di via Saun trend in araussina e qu
fili longitudiessendo rica
ll’attività le are la tenden
to si evinceincisione; il crincipale già
lcano a Pon
d’acqua preettersi nell’aa realizzazioe di Piedimo. Le quote a negli ultimine del metri sedimenti ella pedonaleporto di alcu
l profilo long
orizia a Sagr
atterizzato daenerato la flievo 1979 en Michele diabbassamentuella di Sagr
nali del corsoavabile dai d
variazioni anza evolutiva
e che nel coconfronto de evidenziata
nte 8 Agosto
esenta un canrea urbana ne di opere onte) che harilevate dal mi 25 anni ro nel tratto (2‐ 3 m di ve di Piedimonuni blocchi cl
gitudinale de
rado(12 km
a una maggiormazione ne il 2003 indii Gradisca d’to. Anche qurado) che fis
o d’acqua si dati LIDAR la
ltimetriche a del corso d
rso degli ultelle sezioni d dall’analisi p
to di Gorizia
nale monocudi Gorizia. Ltrasversali eanno vincolaconfronto ad una lea monte deariazione risnte ha persos della strutt
el fondo alve
m)
iore mobilitànell’alveo a ca un leggerIsonzo, per puesto tratto sano all’alte
è utilizzato quota di talw
saranno verd’acqua negli
timi 30 annidi rilievo mosplanimetrica
a (6,5 km)
ursale vincolLe variazionie di fondo (dato le quotedel rilevo toggera variazella traversa spetto al rilieo parte della tura durante
eo 1979 ‐ 20
à del canale piene rive dro aumento poi riprendeè condizionaezza delle op
il rilievo topoweg lungo il
rificate durai ultimi anni
i il corso d’astra invece u.
ato nei prim altimetricheiga di Salcane di fondo dopografici Bzione del pdi Piuma. Laevo del 1979sua funzionae gli eventi di
03
attivo con edi barre laterdella quota re nel tratto ato dalla prespere trasvers
0515_01_0
ografico dellcanale attivo
nte i sopral
acqua non huna notevole
mi chilometri e sono stateno, traversa ddel corso d’Barigazzi e Aprofilo di foa traversa ha9); la briglia alità con scai piena.
erosione e derali e longitudi fondo alv a valle dellasenza di duesali la quota
1R_00.docx
l’Autorità o.
luoghi in
ha subito e mobilità
dai rilievi e in gran di Piuma, ’acqua in AdB 2003 ondo con a di fatto di fondo lzamento
epositi di udinali. Il veo fino a a traversa e traverse di fondo
0515_01_0
Fig. 37
Rispettoa valle dun allargl’accumutratto si divagarelaterali eaccumulVipacco,
Fig. 38
Tra la trasostanzia
1R_00.docx
Confronto
o al tratto predel Ponte 8 Agamento deulo di circa 3registra quin
e e a prendee longitudinali localizzati , confluente
Confronto
aversa SNIA ale stabilizza
del profilo l
ecedente si rAgosto di Goella sezione 3 – 4 metri dndi non tantere il materiaali. Questa tdi circa 2 min sinistra id
della sezion
di Sdraussinazione della q
ongitudinale
registrano alorizia. Confrodell’alveo adi materiale to un abbassale di traspotendenza si rm di materiarografica a v
ne Barigazzi 1
na e quella dquota di fond
e del fondo a
lcuni accumuontando le sa piene riveche ha gen
samento del orto dalle spregistra finoale, favoriti valle del pon
1979 e il rilie
di Sagrado si do alveo.
alveo 1979 ‐
uli di materiaezioni del 19e e la creazerato un’isofondo alveoonde e depoo a monte deanche dall’ate del raccor
evo Lidar 200
registra, nel
2003
ale all’altezza979 con il rilione di un la vegetata ma la tendeositarlo a vaella traversaapporto del rdo autostra
06 all’altezza
ll’intervallo t
a della localilievo LIDAR 2doppio canormai stabilenza del corsalle sotto for SNIA di Sdr trasporto sdale Villesse
a di S.Andre
tra il 1979 e
35
tà S. Andrea2006 si notaale attivo ee. In questoso d’acqua arma di barreraussina consolido del T.e‐Gorizia.
a
il 2003, una
a a e o a e n .
a
36
Fig. 39 Co
Dal confrondestra idrogdell’ordine
5.2.3. Tr
Nel tratto aessendo vinlongitudina2003.
Fig. 40 Co
Dall’analisi registrano acon erosionuna quota e
onfronto del
nto tra il riliegrafica, si codel metro, le
ratto da Sag
a valle della dncolato da oli si registra
onfronto del
delle seziona monte del ne della sponemersa legge
lla sezione B
evo 1979 e Lnferma la soegate ad acc
grado a San
diga di Sagraopere trasveun leggero t
l profilo long
i ricavate daponte autosnda dal 2006ermente infe
Barigazzi 197
IDAR 2006 nostanziale staumuli e/o er
n Canzian d
ado l’alveo riersali e di sttrend di abba
gitudinale de
ai rilievi LIDAstradale A4 (6 al 2016 uneriore al 1979
79 con il riliev
nel tratto vinabilizzazionerosioni legate
d’Isonzo (13
prende una tabilizzazioneassamento (
el fondo alve
AR 2013, 20(sez. 105) unna estension9 e una sosta
vo Lidar 200
ncolato dal si altimetrica,e alla divaga
3 km)
certa mobilie del fondointorno al m
eo 1979 ‐ 20
06 rispetto na divagazione dei deposianziale stabi
06 all’altezza
istema argincon alcune vzione del can
tà planimetralveo. Dal
metro) del fon
03
al rilievo topne del canaleiti nella zonalità delle quo
0515_01_0
a della traver
nale sia in sinvariazioni lonale attivo.
rica e altimeconfronto dndo alveo da
pografico dee attivo versa di centro aote di fondo
1R_00.docx
rsa SNIA
nistra che calizzate,
trica non dei profili al 1979 al
el 1979 si o sinistra alveo con alveo.
0515_01_0
Fig. 41
Verso cocriticità r
L’eviden14) di Pivegetatevariazionsponda d
Fig. 42
All’altezzbarra ( 2
1R_00.docx
Sezione a m
onfluenza T. Trispetto al si
te restringimieris e l’accue hanno di fani di fondo destra e sinis
Barra vege
za del ponte2 – 3 m ) con
monte ponte
Torre in locastema argina
mento dell’aumulo di maatto ristrettosono legatestra.
etata in sinist
e stradale SS ulteriore res
e Autostrada
alità Turriacoale che divid
lveo a pieneteriale con co la capacità e alla divaga
tra idrografi
14 si registrstringimento
a A 4 (erosio
o il canale attde i due corsi
e rive a montcreazione di di deflusso azione del c
ica a monte
ra una tendeo del canale a
one sponda s
tivo tende a i d’acqua.
te degli attrabarre longitdel corso d’aanale attivo
degli attrave
enza negli ulattivo
sinistra)
spostarsi ver
aversamenti tudinali emeacqua durano che interes
ersamenti di
timi anni all’
rso la spond
ferroviari e erse in gran nte gli eventissa alternat
i Pieris
’aumento de
37
a destra con
stradale (SSparte ormai di piena. Letivamente la
ei depositi di
n
S i e a
i
38
Fig. 43 Se19
Fig. 44 Co
Dal confronun debole a
5.2.4. Tr
Nell’ultimo negli ultimierosioni latponte della
ezione a mo979)
onfronto del
nto dei profilaumento del
ratto da San
tratto del fii decenni. Nterali all’altestrada SP19
nte del pont
l profilo long
li longitudinala quota di fo
n Canzian d
iume IsonzoNel primo trzza di Isola 9 per Monfalc
te stradale S
gitudinale de
ali del 1979 eondo fino ag
d’Isonzo a fo
la variazionratto il canaMorosini e dcone.
SS 14 a Pieri
el fondo alve
e 2003 si reggli attraversa
foce mare (1
ne altimetricale attivo prdeposizione
s (Lidar 201
eo 1979 ‐ 20
gistra all’alteamenti dei po
10 km)
ca del fondo resenta ancdi alcune ba
3, Lidar 2006
03
ezza della coonti ferroviar
alveo si puòora una cerarre longitud
0515_01_0
6 e sezione
onfluenza deri e stradali d
ò considerarrta mobilità dinali fino a
1R_00.docx
Barigazzi
l T. Torre di Pieris.
re stabile creando valle del
0515_01_0
Fig. 45
All’altezzdella barverso la
Fig. 46
Verso laentrambtrasversagenerale
1R_00.docx
Tratto finadell’attrave
za della curvrra longitudisponda dest
Confronto Canzian d’I
a foce l’alvebe le spondeali di montee all’arretram
ale del fiumersamento d
va verso siniinale presentra con arret
della sezionIsonzo)
eo si presene. Data la fore non si regmento della l
me Isonzo codella SP 19 p
stra ad Isolate a centro aramento del
ne Barigazzi 1
nta pensile srte diminuziogistrano variinea di costa
on presenzaper Monfalco
a Morosini salveo che dil limite della
1979 e il rilie
sul piano caone del traspazioni del foa.
a di barre lone.
i registra unreziona il cascarpata de
evo Lidar 20
ampagna vinporto solido ondo alveo
aterali e lon
na variazionenale attivo pl terrazzo flu
006 all’altezz
ncolato dal del corso d’in questo t
ngitudinali
e dell’ordineprincipale deuviale.
za di Isola M
sistema arg’acqua legatratto ma un
39
fino a valle
e dei 2 metriella corrente
orosini (San
ginale lungoto alle operena tendenza
e
i e
n
o e a
40
Fig. 47 Coinonfronto del prossimità
lla sezione Bdella foce m
Barigazzi 197mare
79 e il rilievo
o Lidar 2006 all’altezza d
0515_01_0
del canale Q
1R_00.docx
uarantia,
0515_01_01R_00.docx 41
6 Evoluzione dell’uso del suolo
Il paesaggio della pianura alluvionale Isontina è oggi totalmente modificato dallo sviluppo agricolo, insediativo e produttivo. La ricostruzione del paesaggio vegetale risulta maggiormente problematica nel settore di alta pianura; infatti, mentre nella basse pianura esistono ancora lembi di boschi planiziali e di habitat umidi, in quelle alte anche questi lembi sono pressoché assenti (Gallizia Vuerich et al., 2002).
È probabile che in presenza di suoli più evoluti fossero presenti boschi misti di querce (Quercus petraea, Q. pubescens) e carpino nero (Ostrya carpinifolia) (Poldini, 1982; Marincek et al., 1983; Del Favero, 1998), sostituiti nelle aree golenali da arbusti pionieri di greto, saliceti arborei (Salix alba, Populus nigra, Populus alba) e formazioni a farnia (Quercus robur) ed olmo (Ulmus minor) (Pedrotti e Gafta, 1996; Oriolo e Poldini, 2002). In alcune aree, la povertà dei suoli sfavorisce la crescita di alberi ed arbusti e si sviluppano alcuni tipi di prati molto poveri (magredi) (Feoli Chiapella e Poldini, 1993).
Vaste superfici della pianura isontina, adatte ad uno sviluppo agricolo, sono oggi trasformate in agro‐ecosistemi intensivi e solo in alcune porzioni si può invece osservare un paesaggio rurale più tradizionale con prati stabili e siepi.
La maggior parte del territorio è quindi caratterizzata da vasti seminativi e pochi vigneti. A seconda delle modalità di gestione, essi possono ospitare ancora delle cenosi accompagnatrici ricche di specie (ad esempio nelle colture di cereali autunno‐vernini il Papaveretum apuli) oppure cenosi semplificate in cui sopravvivono solo le specie più resistenti (Echinochloo‐Setarietum nelle varie agroforme) (Poldini et al., 1998). Le siepi sono poche e costituite spesso da sambuceti (Lamio‐Sambucetum, meno ruderalizzato e Bryonio‐Sambucetum a maggior ruderalizzazione), o da formazioni a sanguinella e ligustro (Corno‐Ligustretum) (Poldini e Vidali; 1995, Poldini et al., 2002). Anche i prati stabili (Centaureo carniolicae‐Arrhenatheretum) sono oggi sporadici (Poldini e Oriolo, 1994).
Dal Progetto MOLAND FVG sul consumo ed uso del territorio del Friuli Venezia Giulia (Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, 2003) è possibile analizzare l’evoluzione dell‘uso del suolo nella piana Isontina dal 1950 al 2000.
Il tratto di alta pianura è caratterizzato nel settore da Salcano a Gorizia da rilievi montuosi e collinari in gran parte boscati lungo il versante in destra idrografica, che non hanno subito una significativa variazione negli ultimi 60 anni. Nelle colline del Collio, che delimitano in destra idrografica la piana goriziana, si è avuta una progressiva diminuzione delle aree destinate a vigneti tra gli anni 50 e 70 a favore di aree agricole per poi ripresentarsi dagli anni ‘80 fino agli anni 2000.
La piana da Salcano a Gorizia in sinistra idrografica è stata interessata da un progressivo aumento dell’area urbanizzata e delle aree industriali e servizi dagli anni ’50 al 2000 in coincidenza con lo sviluppo economico della città di Gorizia.
In destra idrografica a valle di Gorizia in direzione SO (Lucinico – San Lorenzo Isontino) si è avuto un progressivo aumento delle aree a sistemi colturali complessi che hanno avuto la loro massima estensione negli anni ’70 e ’80, a discapito dei seminativi semplici‐prati stabili e delle aree a vigneti, che solo verso il 2000 ricominciano ad aumentare. In sinistra idrografica a monte della confluenza Vipacco tra Gorizia e Savogna d’Isonzo si è avuto un significativo aumento delle aree industriali e artigianali che hanno occupato parte dell’area golenale. A valle della confluenza del Vipacco in sponda sinistra rimangono invariate le superfici vegetate e boscate, mentre in sponda destra si ha un progressivo aumento delle aree a sistemi colturali complessi a partire dagli anni ’70 e il progressivo aumento delle aree urbanizzate.
42
Fig. 48 CoMFr
Nel settore a sistemi cdestra neglaree urbaneanni si notacorso d’acq
onfronto deMOLAND FVGriuli Venezia
di bassa piaolturali comi ultimi 60 ae e industriaa un progresua, mentre s
ll’uso del suG Consumo eGiulia, 2003
nura si regismplessi a favanni. Nella pali legato allssivo recupesi ha un cons
uolo dal 195ed uso del t3)
tra a valle divore dei sempiana da Rono sviluppo ero lungo la solidamento
0 al 2000 neterritorio de
i Gradisca unminativi/pratnchi dei Legieconomico afascia perifludel sistema
el settore diel Friuli Ven
na netta dimi stabili sia ionari a Mona partire da uviale delle agricolo.
i alta pianurezia Giulia ,
inuzione delin golena sinfalcone si hinizio anni ’6aree vegeta
0515_01_0
ra Isontina (, Regione Au
lle superfici dinistra che iha un aume60. Negli ultte e boscate
1R_00.docx
(Progetto utonoma
destinate n golena nto delle timi venti e lungo il
0515_01_0
Fig. 49
Per quadell’Isondello Svi
“La primsviluppo(Tilia pla(Marince
Il tratto sopravvidelle pieerbacee.GypsophScrophul
Anche i ppiù inosp(Salicetuanche il
1R_00.docx
Confronto MOLAND FFriuli Vene
anto riguardnzo e della zoluppo rurale
ma parte del di boschi freathyphyllos, ek et al., 198
successivo, qivenza e dispene. Accanto. In esse numhila repens) larietum) (Po
polloni dei gpitali, ma soum incano‐praro Salix tri
dell’uso delFVG Consumezia Giulia, 20
da l’evoluzioona costiera e della Regio
corso dell’Iseschi dominaT. cordata),
83).
quando il fiuposizione spao a vaste supmerose specsi mescola
oldini e Mart
giovani salici olamente inurpureae) ciandra (Oriol
suolo dal 1mo ed uso d003)
one della vesi riporta la dne Friuli Ven
sonzo, intagati dal carpin aceri (Acer
me si apre naziale è legaperfici di grecie fluitate dano con sptini, 1993).
di greto Sali posizioni pui, verso la lo e Poldini, 2
950 al 2000del territorio
egetazione descrizione dnezia Giulia.
liata in due no bianco (Orr pseudoplat
nella piana, èata al rimaneeto quasi nudalle porzionpecie più te
ix eleagnos epiù arretrateporzione inf2002).
nel settore o del Friuli V
e dell’uso dettagliata re
versanti piurnithogalumtanus, Acer
è invece caraeggiamento ude, si svilupni più alte deermofile ed
e Salix purpu riescono a feriore del c
di bassa piaVenezia Giu
del suolo dedatta dall’E
uttosto strett‐Carpinetumcampestre)
atterizzato dacontinuo deppano le primel corso d’acin alcuni
urea riesconocostituire dcorso del fiu
anura Isontinulia (Regione
della pianurERSA ‐ Agenz
ti, è caratterm betuli), arrie ciliegi (Pru
a tutti gli amelle ghiaie o me vegetazicqua (Dryascasi rudera
o a conquistdei veri salicume, si può
43
na (Progettoe Autonoma
ra olocenicazia Regionale
rizzata dalloicchiti di tigliunus avium)
mbienti la cuiall’influenzaioni pioniere octopetala,ali (Epilobio‐
are le ghiaieceti arbustiviaggiungere
o a
a e
o i )
i a e , ‐
e i e
44 0515_01_01R_00.docx
In alcuni casi, su ghiaie notevolmente consolidate e lontane dalle piene, si sviluppano praterie magre pioniere (Scorzoneretalia) (Feoli Chiapella e Poldini, 1993). Allontanandosi dal corso d’acqua si possono osservare dei salici‐populeti arborei dominati da Salix alba al quale si accompagnano spesso il pioppo nero (Populus nigra) e quello bianco (Populus alba), che diventa sempre più frequente procedendo verso il mare dove c’è un clima più favorevole e dominano sabbie e limi. I boschi molto evoluti di questo tipo sono rari e spesso si trovano vasti mosaici (Pedrotti e Gafta, 1996).
Gli argini possono essere occupati da brometi o da prati da sfalcio. La parte inferiore del fiume, interessata spesso dal deposito di limi, presenta lo sviluppo di associazioni effimere a Persicaria lapathifolia e Xanthium italicum. Molte aree golenali sono spesso disturbate da varie attività perciò viene favorito l’ingresso di specie ruderali, come l’arbustiva Amorpha fruticosa o le erbacee Helianthus tuberosus, Solidago gigantea e Reynoutria japonica. In alcune anse morte del corso dell’Isonzo si sviluppano cespuglieti a Salix cinerea, caratteristici delle acque ferme.
La piana esterna all’area golenale oggi è quasi completamente occupata da aree agricole e insediative (Poldini et al., 1998). Probabilmente i boschi originari erano costituiti da querco‐ostrieti oggi spesso sostituiti da robinieti (Del Favero, 1998). Solo in alcune aree permane un insieme di siepi ad arricchire il paesaggio. Anche se sempre meno diffusi, non mancano alcuni lembi di prati stabili (Centaureo‐Arrhenatheretum) (Poldini e Oriolo, 1994). Alcune delle vaste cave di inerti sono oggi occupate dall’acqua e sulle loro sponde è possibile osservare le prime fasi dei processi di rinaturalizzazione spontanea……………………
La porzione terminale della pianura del fiume Isonzo è caratterizzata da sedimenti fini, vicinanza del mare e da un clima generale non rigido. In esso sono in realtà presenti sistemi ecologici molto differenti fra loro e precisamente quelli dipendenti dalle relazioni dirette e indirette con il mare (sistemi costieri) e quelli invece interni con una generale buona disponibilità idrica (sistema fluviale e della bassa pianura) (Gallizia Vuerich et al., 2002). La situazione attuale è una semplificazione di un vasto gradiente che vedeva un passaggio fra questi diversi tipi di ambienti. Le relazioni spaziali sono state ridefinite e semplificate con numerosi interventi di modellamento del territorio (bonifiche, arginatura, consolidamenti costieri).
La fascia più distante dalla costa è caratterizzata da vaste superfici agrarie in buona parte legate ad interventi di bonifica (Poldini et al., 1998). Queste estese monocolture sono interrotte dal corso inferiore del fiume Isonzo; esso è ristretto alla fascia golenale fra i due argini e caratterizzato da pioppeti con salici (Populetum albae) e da vegetazione ripariale umida (Phragmiteum australis) (Pedrottti e Gafta, 1996).
Le isole di deposito limoso‐fangose vengono colonizzate da numerose specie annuali quali Polygonum lapathifolium e Xanthium italicum. Nella porzione più prossima alla linea di costa si osserva un intreccio fra ecosistemi acquadulcicoli (Sburlino et al., 2004) legati alle risorgive, spiagge e ambienti di tipo lagunare (Pignatti, 1966; Poldini et al., 1999; Poldini e Vidali, 2002).
La costa sedimentaria è caratterizzata da due grandi insiemi di habitat, contigui ma distinti: quello psammofilo (spiagge) e quello alofilo (lagune). Il primo è condizionato dalle relazioni fra deposito ed erosione marina, azione del vento e consolidamento e dissalamento delle sabbie. Un transetto ideale di spiaggia è costituito da una porzione priva di vegetazione a causa delle condizioni estreme di continuo rimaneggiamento. Esso è seguito verso l’interno da popolazioni di Cakile maritima.
Le prime dune mobili vedono l’affermarsi di graminacee quali Elythrigia juncea ed Ammophila litoralis che con i suoi cespi e le sue radici consolida notevolmente il substrato. Nell’area posteriore si trovano le dune grigie, ovvero ormai consolidate e occupate da specie erbacee, e quelle brune con arbusti ed alberi. Fra queste, si sviluppano spesso depressioni dove può anche affiorare la falda (Eriantho‐Schoenetum nigricantis) (Poldini et al., 1999).
I sistemi di dune attive sono diffusi sulle isole perilagunari, mentre le dune fossili sono oggi spesso consolidate tramite impianti di pino marittimo (Pinus pinaster) sotto il quale si rinnovano le specie spontanee quali il leccio (Quercus ilex) e l’orniello (Fraxinus ornus).
0515_01_01R_00.docx 45
I sistemi lagunari sono invece caratterizzati dalla salinità dei suoli e dalla permanenza dell’acqua. Essi presentano numerose cenosi che si distribuiscono lungo i gradienti di questi due fattori: le formazioni a Spartina maritima rappresentano il fronte fra terra e mare, mentre le associazioni a chenopodiacee succulente annuali (Salicornia sp.pl.) o perenni (Arthrocnemum sp.pl.) colonizzano le argille salse che si disseccano durante l’estate; le paludi a giunchi (Juncus maritimus) invece si sviluppano in posizioni più riparate con acque salmastre e rare inondazioni (Poldini et al., 1999). Nella laguna di Grado sono diffuse le valli da pesca sul cui fondo vi sono vasti ruppieti (Ruppia maritima).
In alcuni particolari biotopi, quali la Cavana di Monfalcone o l’Isola della Cona, sono diffusi sistemi di transizione salmastri‐acquadulcicoli.
L’area del Monfalconese presenta alcune delle risorgive (Schiavetti) più prossime alla linea di costa: gli specchi d’acqua e le polle sono colonizzate da idrofite delle acque ossigenate (Potamogeton coloratus) mentre le loro sponde da cladieti (Cladium mariscus); nelle aree adiacenti si possono ancora trovare rari prati a molinia (Plantago‐Molinietum) (Sburlino et al., 1995). Sono ancora presenti lembi di boschi umidi con salice bianco (Salix alba), frassino ossifillo (Fraxinus oxycarpa) e ontani (Alnus glutinosa), mentre sulle sabbie diventa molto vigoroso il pioppo bianco (Populus alba) (Pedrotti e Gafta, 1996). I sistemi agricoli sono di tipo intensivo, inframezzati solo da canali di sgrondo. Sono diffuse coltivazioni annuali e vasti pioppeti in cui la flora compagna è molto semplificata.
La maggior parte del territorio è destinata a seminativo ed una parte rilevante è occupata dalle acque (paludi, fiumi, saline, canali).”
46
7 R
Il fiume Isom3/s nei pe
Il bacino prregionali, codella pianur
Il regime tterritorio mper poi dimdiminuendo
A partire dderivazioni scopi soprat
Questo ha ctrasporto so
In territoriodiga di AibaSNIA di Srda
Fig. 50 Scde
egime de
onzo presentriodi di secca
resenta una on una magra friulana.
orrentizio èmontano e peminuire progro, quindi, gra
dalla metà deseguite lunttutto idroel
comportato olido e di ma
o sloveno a va, la diga di Saussina, di Sa
chema delle ei bacini idro
lle portate
ta un regimea, a oltre 400
precipitazionggiore piovos
è legato ancedemontanoessivamenteadatamente
el secolo scngo il corso ettrici e irrig
una variazioateriale verso
valle di TolmSalcano, menagrado.
derivazioni ografici delle
e ed even
e delle porta00 m3/ nei pe
ne media ansità nel sett
che alle cono con pendee a valle di Safino alla imm
corso sono sdel fiume Isgui.
one del regimo la pianura
ino si incontntre in territo
irrigue e ide Alpi Orient
nti alluvion
ate di tipo toeriodi di pien
nnua che sfiotore montan
ndizioni mornze significaalcano, al 5‰missione in m
state numersonzo, sia in
me delle portisontina.
tra la diga di orio italiano
droelettrichetali, 2010)
nali storic
orrentizio, cona.
ora i 2000 mno delle Alpi
rfologiche deative del cors‰ e, nel tratmare.
rose gli sbar territorio sl
tate ordinar
Sottosella, lsi individuan
e in territorio
ci
on variazion
mm/anno, unGiulie orien
el bacino, qso d’acqua ptto tra Salcan
rramenti e oloveno che i
ie con una n
’impianto dino la presa d
o italiano (d
0515_01_0
i che passan
na delle più antali rispetto
quasi i 2/3 pari a 22‰; no e Gorizia,
opere trasvein quello ita
netta diminu
i pompaggioi Straccis, di
da Piano di
1R_00.docx
no dai 20
alti valori o a quelli
ricade in la stessa , del 3‰,
ersali per liano per
zione del
o AVCE, la Lucinico,
Gestione
0515_01_0
Gli effetdella digin relaziocaratteririlasciata
Fig. 51
Le misurdi 17 mminima alla focecon valo
7.1
La docunumerosquelli ve
Nell’ottoanche abassa piinondaticomuna
L’eventoquello dcorrispo
Successimassime(200 ha Vipacco.
Le esondvolta foall’estensi verific
1R_00.docx
tti degli sbarga di Salcanoone alle esigizzato da pia è in media
Esempio di
re di portata,³/s. Dopo il attorno ai 25e si stima unori che non sc
Eventi all
mentazione si che si sonerificatesi nel
obre del 185l perdurare ianura l’argi il parco di li di Villa Vice
o che negli udel 18‐19 nondenza dell’
vamente gli e portate a Gcirca) locali.
dazioni dell’Iortemente insione dei rischino contem
rramenti sull, situata in tgenze slovencchi, in con10 volte infe
i rilascio gio
, effettuate acospicuo ap5 m³/s. in sen valore di cicendono ma
luvionali st
storica dellno succeduti l sottobacino
51 l’evento adi venti scirne Regio e Villa Bacioccentina, Fium
ultimi 100 anovembre 19Isola Morosi
argini furonGradisca (conizzate soprat
sonzo a vallenfluenzate spettivi bacinmporaneame
le regime deerritorio slovne di produzcomitanza ceriore a quel
rnaliero dell
alla stazionepporto del Veguito ai contirca 150‐170i al di sotto d
torici
le alluvioni nel tempo
o del torrent
alluvionale iroccali che asi verificarochi di Villa V
micello e Aqui
nni ha intere40 (4400 mini, non dista
o potenziatin un franco ttutto in spo
e di Villesse da quelle dni idrografici,ente su di es
elle portate veno. La gestione di enercon i momela massima.
le portate da
e di Kanal in SVipacco, la ptributi di Tor0 m³. La portdei 50 m³/s.
sull’Isonzo ema nessunote Torre.
interessò tutalzarono il liono rotte soVicentina e Sileia.
essato la supm³/s) quandoante dalla foc
cosicché l’earginale di sonda destra
sono strettadel Natison, è poco prossi per cui, q
sono ben cotione dei livergia idroelettenti di produ
alla diga di S
Slovenia, forportata medrre, Natisonetata media s
evidenzia uno di essi è st
tti i principavelli del maotto Ruda e San Nicolò d
perficie mago furono allce.
evento di finesoli 45 cm), h tra Gradisc
amente connne. Tuttavia,babile che pquando un c
omprensibili elli nell’invastrica, con unuzione e int
Salcano
niscono un vdia si attestae e alle alimesi mantiene e
na serie di etato di partic
ali corsi d’acre ; l’IsonzoS. Valentin
di Ruda, e b
giore del baagati circa 3
e gennaio 19ha dato luoga e Savogna
nesse con le , in relazioprecipitazioniorso d’acqua
analizzandoso è definita n andamentotervalli in cu
valore minima sui 100 mentazioni deelevata anch
eventi alluvicolare gravit
cqua friulanio sormontò no di Fiumicebuona parte
acino del fiu350 ettari d
979, che ha pgo a limitate a ed alla co
portate del Tone alla moi di caratterea entra in fa
47
o la gestioneunicamenteo giornalieroui la portata
mo di portatam³/s e quellalle risorgive,he in estate,
ionali anchetà rispetto a
e fu legatonel tratto diello. Furonodei territori
me Isonzo èdi colture in
provocato leesondazioninfluenza col
Torre, a loroorfologia ede di rovescioase di piena,
e e o a
a a , ,
e a
o i o i
è n
e i l
o d o ,
48
non lo è l’aIsonzo senz
In corrisponcanali che s(elevati live
Per questi carattere dimentre l’indell’ala desapparato sodelle acque
Durante la p(si raggiunsidrografica, rilevato del
A
Fig. 52 EvdeOt
Poco a vallestato allaga(con inizio d
altro; in tal ma effettivi in
ndenza del csfocia in marlli di marea)
motivi, l’alli eccezionalitnvasione delstra del deltaono stati som marine nell’
piena dell’Isoe un valore la concomitl’Isonzo con
Argine a G
Allagamento d
vento alluvioefinizione dittimale Orie
e, sempre inato il parchegdi fontanazzi
modo le porconvenienti.
corpo deltiziore fa sì che, si verifichino
uvione e latà. Dalle acqle acque ma dell’Isonzommersi dalla’entroterra,
onzo del 24 massimo di tanza del rigallagamento
Gradisca d’Iso
della SP 8 a S
onale del 20i un piano dentale Gorizia
n comune diggio del pala) in un tratto
rtate globali .
o dell’Isonzoquando vi so dei rigurgit
forte mareque dolci furoarine dell’eno non ha dea acque marinei punti più
e 25 dicembportata alla gurgito della o dell’intero
onzo
Sagrado
09: allagamedi manutenzano ‐ CATO,
Gradisca, aazzetto Zimoo a valle del p
possono es
o la superficiaiano condiziti con freque
eggiata del ono allagati ntroterra, determinato imine circa 600ù critici è sta
bre 2009, sicsezione di Saroggia del Mquartiere in
enti a Gradizione del fiu2013)
seguito delolo in via Sanponte fino a
sere smaltit
alità delle aconi sfavoreventi tracimaz
4 novembresolo circa 13i circa 1200mportanti fe0 ha, mentreta dell’ordin
uramente laalcano di 22Mulino e delzona Salet in
Area ex Ma
Allag
sca d’Isonzoume Isonzo,
la rottura dn Michele e lla rampa di
e a valle de
cque sotterravoli al libero zioni.
e 1966, sull’30 ettari in lo0 m massimenomeni di ee in sinistra de di circa 500
più rilevant88 m³/s), si èla tracimazion comune di
cello a Gradi
gamenti a Sag
o e Sagrado (, Consulta d
i un murettol’Isonzo ha raccesso del
0515_01_0
lla confluen
anee e la fittdeflusso de
’Isonzo nonocalità Fossami, in corrispesondazionedella foce l’i0 m.
e degli ultimè verificata, one della str Gradisca d’I
isca d’Isonzo
grado
(fonte “Studd’Ambito Te
o di contenirischiato di ttiro a piatte
1R_00.docx
za Torre‐
ta rete di lle acque
assunse Vecchia, pondenza e. Su tale invasione
mi 50 anni in destra ruttura in Isonzo.
o
dio per la rritoriale
mento, è tracimare llo.
0515_01_01R_00.docx 49
In sinistra idrografica, in località Poggio Terza Armata in comune di Sagrado, si sono verificati grossi problemi di sifonamento e zampillamento: le acque di rigurgito dell’Isonzo e quelle di risorgiva hanno allagato la parte bassa del paese e le strade di Poggio Terza Armata e la S.P. 8 è stata chiusa al traffico.
Va sottolineato che entrambe le suddette zone presentano problematiche relative all’innalzamento della falda durante gli eventi di piena del fiume Isonzo. Inoltre il canale Ines, anche se parzialmente arginato, ha dato luogo a fenomeni di esondazione e la presenza dell’argine della parte terminale del canale Ines con la confluenza in Isonzo ha creato un bacino chiuso senza via preferenziale di deflusso delle acque esondate.
Nel torrente Vipacco, affluente del fiume Isonzo, in via XXIV Maggio le acque avevano lambito alcune abitazioni. Per lo stesso torrente, tuttavia, ben più critica fu la situazione che si verificò durante l’evento di piena del settembre 2010, nel quale le portate transitanti sono risultate essere, in più punti lungo il corso d’acqua, inferiori alla capacità di deflusso. Tale situazione ha avuto le maggiori ripercussioni nel comune di Savogna d’Isonzo nella frazione di Rupa, a valle della S.S. 55, nonché nella frazione di Gabria fino alla confluenza con il fiume Isonzo.
50 0515_01_01R_00.docx
8 Bibliografia
• Evolution of an Alpine fluvioglacial system at the LGM decay: the Cormor megafan (Fontana et al. 2014);
• Laboratorio Isonzo (Informazione, Consultazione, Partecipazione, Allegati, 2013);
• Attività coordinate per la gestione del fiume Isonzo (Progetto CAMIS, in corso);
• Studio per la definizione di un piano di manutenzione del fiume Isonzo (Consulta d’Ambito Territoriale Ottimale Orientale Goriziano ‐ CATO, redazione BETA Studio, 2013)
• La geologia delle Alpi Giulie (Società Alpina delle Giulie, 2013)
• Linee guida sghiaiamenti (Documento tecnico allegato a delibera di Giunta Regionale FVG 676/2013);
• Piano per l’Assetto Idrogeologico (Autorità di Bacino, aggiornamento 2012);
• Progetto Piano di Manutenzione del fiume Isonzo (AdBVe e ABR FVG, 2010);
• Piano di Gestione dei bacini idrografici delle Alpi orientali (2010);
• Analysis Isonzo discharge (Comici e Bussani 2007);
• Parametri morfologici del bacino imbrifero del fiume Isonzo (Provincia di Udine, 2007);
• Note illustrative Carta Geologica del Friuli Venezia Giulia scala 1:150.000 (RFVG, Univ. Studi di Trieste, Univ. Studi di Udine, 2006);
• Geomorfologia della bassa pianura friulana (Fontana, 2006);
• Studio idrogeologico della Provincia di Gorizia. Provincia di Gorizia, 2001);
• La foce dell’Isonzo (Riserva naturale Regionale Foce dell’Isonzo, Giunti editore, 1998);
• Sintesi sull’idrologia del Friuli Venezia Giulia (Mosetti 1989);
• L’agro Monfalconese (Renato Duca, editrice Grillo, 1981);
• L’Isonzo – Geografia fisica, storica ed economica di un fiume internazionale (Atti e documentazione, riuniti in un unico volume, di un ciclo di conferenze promosso dalla Provincia di Gorizia, 1979);
• L’agricoltura della bassa pianura friulana ( Giuseppe de Piero, 1975);
• Il conoide Isontino e le sue falde acquifere (D’Ambrosi Mosetti, 1972).
ALLEGATO 1
PROFILO LONGITUDINALE
012345678910111213141516171819202122232425262728293031323334353637383940414243444546
0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000 10000 11000 12000 13000 14000 15000 16000 17000 18000 19000 20000 21000 22000 23000 24000 25000
Quo
ta altimetric
a (m
) s.l.m
Distanza progressiva (m)
Profilo longitudinale
Rilievo 2003
Barigazzi 1979
Ponte FS UD ‐TS
Ponte 8 Ag
osto
Gorizia
Ponte Va
rinate S.S.56
Ponte Au
tostrada
A4
raccordo
Villesse ‐Gorizia
Confluen
zaT. Vipacco
Traversa SINA
Ponte Gradiscad'Ison
zovia San Miche
le
Traversa di Sagrado
Ponte S.R.
305
Ponte FS Fogliano
in disu
so
Ponte Au
tostrada
A4
Ponte SS 14 Pieris
ALLEGATO 2
CONFRONTO SEZIONI DI RILIEVO