Antonio Tigani Sava
Dottore Commercialista
Revisore Contabile
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TRIBUNALE CIVILE DI ROMA
Sezione Fallimentare
Fallimento n. 626/2018
L.P. Laundry Project S.r.l.
Giudice Delegato Dott.ssa Francesca Vitale
Curatore Avv. Anna Maria Gualtieri
* * *
Relazione di stima del valore dell'azienda L.P. Laundry Project S.r.l.
Consulente nominato
Dott. Antonio Tigani Sava
Viale Libia n. 25
00199 Roma
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Viale Libia, n. 25 – 00199 Roma - Tel. 06.37517000 - Fax 06.37518890
I N D I C E
1. PREMESSA. .................................................................................................................................. 3
2. DESCRIZIONE DELLA SOCIETÀ OGGETTO DI VALUTAZIONE ....................................................... 4
3. DOCUMENTAZIONE ESAMINATA ................................................................................................. 8
4. NOTE METODOLOGICHE.......................................................................................................... 10
5. VALUTAZIONE DELLA SOCIETÀ LAUNDRY PROJECT S.R.L. .......................................................... 22
6. ALLEGATI: ............................................................................................................................... 27
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1. PREMESSA.
Il presente lavoro è stato svolto a seguito della nomina del sottoscritto da parte del Curatore del
fallimento L.P. Laundry Project Srl n. 626/2018, al fine di stimare il complesso aziendale della
società Laundry Project S.r.l., giusta autorizzazione del Giudice Delegato del 18.9.2018 (All. n. 1);
comunicato al sottoscritto a mezzo PEC in data 19.9.2018.
La presente relazione di stima è stata realizzata sulla base della documentazione contabile,
extracontabile e contrattuale, nonché delle informazioni fornite dagli Organi della Procedura e
delle analisi effettuate nel prosieguo, nonché a seguito di sopralluogo presso i locali ove sono
custoditi i beni materiali della società in parola.
Lo scrivente, pur avendo adottato tutte le necessarie precauzioni per un‟attenta valutazione di tali
documenti, informazioni e dati e aver svolto l‟incarico con diligenza, professionalità e indipendenza
di giudizio, non risponde di eventuali informazioni e dati contabili errati o dei quali non è stata
fornita indicazione.
Giova fin da ora evidenziare che il sottoscritto non ha effettuato alcuna forma di revisione
relativamente alla documentazione di natura contabile ed extracontabile fornita ed esaminata e,
pertanto, non assume alcuna responsabilità in ordine agli effetti che potrebbero prodursi sulle
considerazioni esposte di seguito a causa di eventuali errori od omissioni nei dati contabili e negli
altri documenti ed informazioni ricevute.
Si rappresenta, altresì, che il presente lavoro è stato svolto in tempi molto ristretti, attesa la
necessità della Curatela di porre sul mercato l'azienda nel più breve tempo possibile al fine di non
disperdere in alcun modo il valore della stessa.
Il sottoscritto ha effettuato la presente valutazione tenendo conto dei bilanci degli ultimi esercizi
(31.12.2015 – 31.12.2016 – 31.12.2017) nonché della situazione economico-patrimoniale alla data
di Fallimento (31.07.2018), prodotta allo scrivente solo in data 26.9.2018 (cfr. Pec del Curatore del
25.9.18 All. n.2).
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2. DESCRIZIONE DELLA SOCIETÀ OGGETTO DI VALUTAZIONE
La società Laundry Project Srl (di seguito anche solo la “società”) è stata costituita in data
17.10.2007 con atto a rogito del Notaio Pietro Miele ed iscritta al Registro delle Imprese di Roma
in data 25.10.2007.
La società risulta avere un Capitale Sociale di € 10.000,00, interamente versato, e così suddiviso:
€ 5.100,00, pari al 51% detenuto dalla Oneworld Building S.r.l. (CF 13092171001 con sede
legale in Roma Via Umberto Giordano, n. 95);
€ 4.900,00 pari al 49% detenuto dal sig. Gabriele Giannini (C.F. GNNGRL80T05H501J).
Tale composizione della compagine sociale risulta dal 08.01.2015 come verificato dalla visura
estratta dalla CCIAA di Roma (All. n.3); precedentemente la società aveva un unico socio, il sig.
Cirioni Gianluca (C.F. CRNGLC73A23D773O).
Amministratore Unico della società fallita è la sig.ra Alessandra Lorenzetti (C.F.
LRNLSN61R47H5010M) in carica dal 3.12.2015.
Secondo quanto si evince dalla lettura dell‟oggetto sociale della società fallita, la stessa svolge
“attività di noleggio e lavaggio di capi di biancheria per Enti dello Stato, Forze Armate, Vigili del Fuoco, strutture
regionali, provinciali e municipalizzate … attività di lavanderia industriale in genere … noleggio in genere;
rifacimento letti allettati e non; creazione e confezione di biancheria, teleria, abiti, divise ed indumenti speciali da
lavoro e quant’altro per ogni specie di attività …attività di sterilizzazione di quanto sopra (…)”
Dalla lettura della Visura estratta presso la CCIAA di Roma (All. n. 3), risultano in capo alla società
quattro dipendenti; in vero, da quanto si evince dalla documentazione inviata dal curatore (cfr.
contratti dipendenti All. n. 4) i dipendenti in forza alla società alla data di Fallimento sono tre e
precisamente:
Sig. Cristian Colucci, direttore commerciale area Europa, assunto in data 31.8.2017 con
contratto a tempo determinato part time della durata di mesi tre, il contratto è stato
successivamente prorogato e scadrà il prossimo 31.9.2018;
Sig.ra Miriam Magliulo, impiegata amministrativa, assunta in data 10.2.2017 con contratto a
tempo indeterminato;
Sig. Gabriele Giannini, direttore commerciale, assunto in data 31.08.2013 con contratto a
tempo indeterminato;
Sig.ra Emanuela Di Lullo, apprendista contabile, assunta in data 1.4.2011 con contratto di
apprendistato professionale part time; detto contratto è scaduto in data 30.9.2015 (salvo
proroghe o ulteriori contratti non forniti allo scrivente).
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Da quanto si evince dalla documentazione contrattuale fornita dal Curatore (All. n. 5), l‟attività
aziendale veniva espletata nei confronti di diverse compagnie aeree internazionali di primaria
importanza, nonché di altre società operanti presso l‟aeroporto di Fiumicino, in particolare:
Delta Air Lines Inc. lavaggio e confezionamento, nonché la consegna ed il ritiro della
biancheria presso l‟aeromobile, il relativo contratto è stato sottoscritto in data 30.8.2010 della
durata di anni 3 rinnovabili tacitamente salvo disdetta da inviare a mezzo raccomandata A/R
almeno 90 giorni prima;
LSG Sky Chefs Spa, lavaggio e confezionamento, nonché la consegna ed il ritiro della
biancheria e/o delle uniformi, il relativo contratto è stato sottoscritto in data 1.2.2013 della
durata di un anno senza disdetto o preavviso – non sono stati rinvenuti eventuali proroghe o
rinnovi;
Cathay Pacific, servizio di lavanderia per il quale non è stato trasmesso al sottoscritto nessun
contratto, per tale cliente è stato rinvenuto unicamente un preventivo non sottoscritto o
autorizzato dallo stesso cliente;
Asian Airlines inc., lavaggio e confezionamento, nonché la consegna ed il ritiro della
biancheria presso l‟aeromobile, il relativo contratto è stato sottoscritto in data 14.9.2015 privo
di scadenza salvo disdetta di una delle due parti da inviare a mezzo raccomandata A/R almeno
90 giorni prima;
American Airlines Inc., lavaggio e confezionamento, nonché la consegna ed il ritiro della
biancheria presso l‟aeromobile, il relativo contratto è stato sottoscritto in data 30.8.2010 della
durata di anni 2 rinnovabili tacitamente salvo disdetta da inviare a mezzo raccomandata A/R
almeno 90 giorni prima;
Da quanto invece si evince dalla lettura dell‟elenco fatture dei lavori correnti ancora da incassare
fornito dalla società al Curatore, la Laundry Project Srl risulta avere le seguenti commesse per le
quali tuttavia non è stato rinvenuto alcun contratto:
B&B Le meduse;
Miramare;
Torre Del Moro;
Thay Airways;
B&B Numero 40;
E69 Enjoy;
Trattoria la Tedesca;
Casa di P.S. Alberto;
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Guest House.
Tutte le suindicate commesse, da quanto dichiarato dal direttore commerciale area Europa, sig.
Cristian Colucci, in sede di audizione del 7.8.2018 (All. n. 6), venivano eseguite attraverso la società
Leader Global Company S.r.l., con la quale la società Laundry Project S.r.l. è legata da un contratto
di prestazione d‟opera, nonché con l‟ausilio della Laundry Project Industrial S.r.l..
Nello specifico il contratto che lega la Laundry Project S.r.l. alla Leader Global Company S.r.l. (All.
n. 7) è stato stipulato in data 29.5.2018 per il periodo 31.5.2018 – 31.5.2021, con rinnovo da
effettuarsi in forma scritta ed avente ad oggetto la fornitura di mano d‟opera e gestione e
coordinamento della stessa nell‟espletamento delle fasi del ciclo produttivo per conto del
committente. Per tale attività è stato pattuito un corrispettivo di € 480.000,00 annuali oltre IVA,
con rate mensili, con riserva di conguagli per aumento o riduzione del ciclo produttivo non
previsto alla data di sottoscrizione.
Più precisamente, sempre secondo quanto dichiarato dal direttore commerciale, signor Colucci, la
società fallita svolgeva attività di servizio di fornitura dei materiali per le compagnie aeree (coperte,
cuscini, tovaglie, tovaglioli, lenzuoli, materassini per area business), nonché servizi di conto
deposito di materiale delle compagnie aeree e catering aeroportuali, magazzinaggio, archiviazione
ed inventario dei dati informatici sulle giacenze di magazzino presenti. Il direttore commerciale
chiarisce che attraverso i contratti sottoscritti non è previsto un affidamento esclusivo dei servizi
offerti e contrattualizzati, i contratti di commessa stabiliscono durata dello stesso, tariffe e
fatturazione. Ad ogni modo i servizi offerti dalla Laundry Project S.r.l. alle diverse compagnie aeree
clienti sono forniti nel seguente modo: la società LP Industrial S.r.l. raccoglie il materiale in
Aeroporto e lo consegna alla Leader Global che lo lavora e lo riconsegna alla LP Industrial che ne
cura la consegna al cliente in aeroporto – alcune consegne vengono effettuate a bordo pista ed altre
in pista.
Pertanto, i costi che la Laundry Project S.r.l. ha sostenuto per l‟esecuzione delle proprie attività
sono:
€ 480.000,00 annui, oltre IVA, da pagare mensilmente in ragione del contratto di fornitura di
servizio sottoscritto con la Leader Global Company S.r.l.;
€ 6.000,00 al mese, oltre IVA, quali “canone d‟affitto gestione spazio”, come si evince dalle
fatture prodotte al Curatore, con la precisazione che per tali servizi non è stato fornito il
relativo contratto.
Da quanto sopra, emerge che la società fallita ha assolto alle proprie commesse mediante
affidamento di tutte le attività a società terze, per un costo complessivo mensile accertato di €
46.000,00 oltre IVA.
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Sul punto, si evidenzia che in base alle risultanze documentali è stato possibile evincere che l‟intero
ciclo produttivo è invero affidato alla LG Company Srl, non avendo – la fallita – un proprio
organico ovvero mezzi idonei all‟espletamento delle commesse che di volta in volta le vengono
affidate.
Ebbene, considerato che la finalità della presente valutazione è quella di porre sul mercato l‟azienda
Laundry Project S.r.l. e tenuto conto altresì che la valutazione deve tenere conto del valore attuale e
non contabile dei beni appartenenti al complesso aziendale, lo scrivente, oltre alla verifica dei
bilanci prodotti dal Curatore ed allo studio di tutta la documentazione extra-contabile prodotta, ha
effettuato, in data 24.9.2018 un sopralluogo presso il capannone ove sono riposti i beni e i
macchinari della società fallita, al fine di apprezzare lo stato d‟uso degli stessi ovvero una loro
possibile commercializzazione.
Durante tale sopralluogo, si è riscontrata la presenza di alcuni macchinari utilizzati nell'attività
svolta dalla Laundry Project: a mero titolo esemplificativo sono state rinvenute lavatrici industriali,
asciugatrici industriali, macchine per impacchettamento della biancheria e macchinari per lo
stiraggio delle lenzuola, che son apparsi in pessimo stato di conservazione. Altresì, sulla base di
quanto riferito dall'Amministratore Unico - presente al momento del sopralluogo - per gli stessi
non vi è certezza del loro corretto funzionamento. È stato inoltre rinvenuto un furgone
immatricolato nel 1999 ed anche questo in un pessimo stato di conservazione.
Ciò porta a dedurre che le immobilizzazioni materiali iscritte nel bilancio al 31.12.2017 per €
238.574,00 e alla data di fallimento per € 33.608,00 sono in realtà di modestissimo valore e, già da
una sommaria visione, certamente di valore notevolmente inferiore rispetto a quanto iscritto in
bilancio.
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3. DOCUMENTAZIONE ESAMINATA
Al fine di espletare l‟incarico ricevuto, la scrivente ha esaminato la seguente documentazione:
1) Visura ordinaria CCIAA di Roma Laundry Project Srl;
2) Visura storica CCIAA di Roma Laundry Project Srl
3) Verbale Audizione del 7.8.2018;
4) Verbale di consegna documenti del 8.8.2018;
5) Sentenza dichiarativa di fallimento;
6) Relazione situazione economica società fallita del Dott. Roberto Ronzoni;
7) Lista movimenti del c/c 0520001215 presso Banca Popolare del Lazio, dal 5.1.2017 al
8.8.2018;
8) Istanza nomina perito e pedissequo provvedimento;
9) Lista movimentazioni bancarie su rapporto MPS n. 003230410 presso filiale n. 7403
Avezzano dal 2.7.2018 al 3.8.2018;
10) Bilancio al 31.12.2017 (All. n. 8);
11) Bilancio al 31.12.2016 (All. n. 8);
12) Bilancio al 31.12.2015 (All. n. 8);
13) situazione economico – patrimoniale alla data di Fallimento (31/7/2018);
14) Contratto Mutuo chirografario sottoscritto con MPS Spa del 28.6.2016;
15) Prospetto previsione situazione economica fino a dicembre 2018;
16) Estratto conto MPS rapp. N. 003230410 dal 1.7.2018 al 31.7.2018;
17) Fatture passive per impegni di spesa;
18) Buste paga dipendenti luglio 2018;
19) Contratto di lavoro sig. Colucci e relativa proroga;
20) Contratto di lavoro Di Lullo Emanuela;
21) Contratto di lavoro Magliulo Miriam;
22) Contratto di lavoro Giannini Gabriele;
23) Elenco nominativo personale della LG Company Srl utilizzato dalla fallita per le proprie
attività;
24) Elenco fatture per lavori correnti da incassare ad agosto 2018;
25) Fatture per fornitura servizi e logistica LP Industrial Srl;
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26) Registro fatture emesse nel 2018;
27) Lista dipendenti Laundry Project Srl;
28) Commesse di lavoro da clienti (contratti con Compagnie aeree).
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4. NOTE METODOLOGICHE
La dottrina aziendalistica e la prassi professionale sono concordi nel ritenere che la
determinazione del valore di un‟azienda sia un problema complesso che trova soluzione
mediante il ricorso ad una pluralità di metodologie, diverse per impostazione e per formulazione
matematica, da adattare a seconda dell‟attività esercitata dall‟azienda oggetto della valutazione e
dalla congiuntura economica che la stessa in quel preciso momento attraversa.
Il perito, oltre a considerare i beni dell‟azienda quali componenti un‟entità unica, non deve
prescindere dall‟attitudine dinamica del complesso aziendale, che è il fattore originario della
valutazione.
Il capitale economico costituisce quella configurazione del capitale d‟impresa stimata allo scopo
di individuare il valore stand alone di un complesso aziendale oggetto di trasferimento (requisito
oggettivo), da parte di un esperto ritenuto indipendente rispetto alle parti interessate
all‟operazione (requisito soggettivo). Con la valutazione di un complesso aziendale si attribuisce
a quest‟ultimo un valore economico che equivale al valore delle sue attività, al netto delle
passività, corretto in funzione della sua capacità di reddito. Il valore delle attività è rappresentato
dal valore corrente della massa degli elementi dell‟attivo riuniti in una struttura economica ed
utilizzati per il raggiungimento di un fine preciso.
Da qui l‟importanza di valutazioni corrette, che, per ragioni connesse alle scelte delle
metodologie valutative di volta in volta adottate, non possono definirsi oggettive in senso
assoluto: infatti, se più periti si occupassero di valutare una stessa azienda probabilmente
arriverebbero a risultati diversi, magari anche in modo sensibile. Al fine di rendere il più
possibile omogenei, almeno nei metodi, i processi di valutazione, la teoria aziendale ha elaborato
una serie di metodi atti a calcolare il valore economico di un‟azienda.
In ogni caso, affinché la stima possa essere ritenuta attendibile, il valore al quale si perviene deve
essere una “grandezza di sintesi” che racchiude in sé i caratteri di “razionalità”, “dimostrabilità”,
“neutralità”, e “stabilità”, come di seguito riportati:
1) Razionalità: devono essere applicate formule procedurali accettate dalla dottrina; il metodo di
valutazione adottato non può differire da quelli più diffusi, poiché ciò potrebbe compromettere il
risultato ottenuto;
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2) Dimostrabilità: i risultati a cui si perviene devono sempre essere dimostrabili, è pertanto
necessario citare sempre la fonte di provenienza dei dati utilizzati (tassi di interesse, moltiplicatori
di mercato, indici di settore, ecc.);
3) Neutralità: il perito deve essere un operatore imparziale nel processo di valutazione, devono
essere evitate scelte arbitrarie che possano inficiare l‟intero operato. Anche in caso di valutazione al
fine di un‟eventuale cessione d‟azienda, la fase di determinazione del capitale economico deve
effettuarsi in circostanze differenti rispetto a quelle caratterizzanti la fase di contrattazione del
prezzo: un conto infatti è valutare il capitale economico, un altro determinare il corrispettivo di
cessione;
4) Stabilità: è necessario evitare oscillazioni frequenti dei dati utilizzati e dei risultati a cui si giunge.
In tale prospettiva, occorre individuare una metodologia valutativa che consenta di addivenire ad
una stima del valore corrente di un‟azienda che realizzi contestualmente gli obiettivi succitati;
tuttavia le metodologie di stima del capitale economico sono molteplici e variamente classificabili e
non esiste una tecnica di stima che, in ogni situazione, porti a soddisfare i requisiti sopra
menzionati in misura migliore di tutte le altre e, pertanto, possa essere riconosciuta come metodo
universalmente valido per il raggiungimento dell‟obiettivo prefissato.
La scelta della metodologia di valutazione di un complesso aziendale, e quindi la misura del c.d.
“capitale economico”, dovrà pertanto essere operata in funzione delle finalità di stima, della
situazione del complesso aziendale oggetto di valutazione e delle informazioni e dei dati disponibili
a tale scopo.
Nella valutazione delle aziende commerciali, i metodi da utilizzare per la determinazione del
relativo valore economico possono essere molteplici.
Tuttavia, alcuni metodi tra i più conosciuti e normalmente utilizzati nella pratica evidenziano a
volte controindicazioni così significative da renderli inadatti a cogliere la vera dimensione
economica del valore delle aziende.
I paragrafi che seguono sono volti ad approfondire le principali metodologie che possono essere
adottate nella valutazione delle aziende:
1. il metodo patrimoniale semplice e complesso;
2. il metodo finanziario;
3. il metodo reddituale;
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4. il metodo misto patrimoniale-reddituale;
5. i metodi empirici.
L‟esperto è libero da vincoli di scelta circa i metodi di valutazione da adottare, trattandosi di
aspetto puramente tecnico lasciato alla discrezionalità ed alla esperienza dello stesso.
Allo stimatore è, invece, richiesto di indicare quale metodo di valutazione abbia ritenuto opportuno
adottare, motivando anche le ragioni di tale scelta, e ciò in quanto è l‟esperienza dello stesso che,
sulla base delle informazioni raccolte, porta all‟applicazione di un determinato metodo,
teoricamente definito, al caso concreto dell‟azienda in esame.
Qui di seguito si effettuerà una breve trattazione dei principali metodi di valutazione aziendale
suggeriti dalla dottrina ed utilizzati nella pratica professionale, evidenziando sinteticamente le loro
peculiarità.
4.1. Metodo patrimoniale semplice e complesso
Il metodo patrimoniale semplice costituisce un passaggio valutativo imprescindibile da parte
dell‟esperto stimatore, essendo la fase comunque prodromica e talvolta essenziale di ogni
valutazione. Esso consente la ripartizione del valore complessivo dell‟azienda nelle sue singole
componenti, intese come elementi dell‟attivo e del passivo.
II metodo patrimoniale semplice consente di determinare il valore economico dell‟impresa (W) a
partire dal suo patrimonio netto rettificato (K), ottenuto riesprimendo a valori correnti, con
riferimento all‟epoca a cui la valutazione si riferisce, i soli elementi attivi e passivi desunti dal
bilancio.
L‟espressione delle poste attive a valori correnti può avvenire secondo diverse metodologie, in
particolare adottando il parametro del “valore di realizzo”, ovvero del “valore di sostituzione”.
Mentre il primo appare più indicato per la valutazione delle attività circolanti (tipicamente
magazzino e crediti), il secondo è più comunemente utilizzato, in quanto più appropriato, per la
valutazione delle immobilizzazioni materiali ed immateriali.
Il criterio del valore di sostituzione si basa sulla determinazione dei costi che si dovrebbero
sostenere per sostituire i beni in oggetto, mettendo a disposizione dell‟azienda beni con le
medesime funzioni di utilizzo.
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È evidente quindi che questo criterio risulti più adatto: per la valutazione di quei beni non destinati
direttamente allo scambio, poiché pienamente valorizzabili solo in quanto presenti all‟interno del
contesto aziendale.
Nella prassi, il valore di sostituzione viene ottenuto attraverso la seguente formula:
Va = (Ca -Vr) Dres +Vr
Dm
dove:
Va = valore corrente;
Ca = costo attuale di sostituzione;
Vr = valore di realizzo al termine dell‟ammortamento;
Dres = durata residua (in anni) del bene;
Dm = durata totale (in anni) del bene.
Al fine di calcolare il valore di sostituzione, come costo attuale di sostituzione deve assumersi il
costo originario del bene attualizzato al tasso di inflazione annuo.
Il criterio del valore di realizzo, invece, viene comunemente utilizzato per determinare il valore
corrente dei beni suscettibili di autonomo realizzo, come ad esempio i crediti. E‟ il caso di precisare
che, essendo questi ultimi già determinati con il medesimo criterio anche ai fini della redazione del
bilancio, la loro valutazione comporta esclusivamente il controllo della loro corretta esposizione
contabile, che deve tenere conto dell‟effettiva esigibilità.
Per le poste del passivo (debiti) valgono le considerazioni illustrate a proposito dei crediti. Infatti,
anche in questo caso, l‟esposizione dei debiti in bilancio, se correttamente effettuata, dovrebbe
coincidere con il futuro esborso (valore nominale ed eventuali interessi) e quindi con il valore di
estinzione.
Le rettifiche e le rivalutazioni ora analizzate, e tutte le altre che si rendessero necessarie, portano
all‟individuazione di una serie di plusvalenze o minusvalenze “latenti” che, dopo essere state
opportunamente ridotte per tenere conto dei carichi fiscali potenziali cui sono soggette, vanno ad
aggiungersi al capitale netto contabile dando cosi apprezzamento del cosiddetto “capitale netto
rettificato”, che costituisce il risultato finale del metodo di valutazione patrimoniale.
Con riguardo all‟aliquota da utilizzare per l‟abbattimento ai fini fiscali delle plusvalenze, nella
pratica raramente le scelte sono omogenee. Secondo taluni, infatti, l‟abbattimento dovrebbe essere
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effettuato utilizzando un‟aliquota corrente “piena”. Secondo altri, invece, si dovrebbe ricorrere ad
un‟aliquota ridotta, in quanto le plusvalenze cui si fa riferimento sono solo potenziali e, comunque,
non sempre destinate ad una effettiva realizzazione nel breve periodo, di conseguenza anche il
carico fiscale cui sono soggette è puramente potenziale.
L‟opportunità di non applicare alcun carico fiscale potenziale, o comunque di limitarlo, è infine
evidente quando ci si trovi in presenza di aziende in perdita o dotate di ingenti perdite fiscali
pregresse.
Il metodo patrimoniale semplice si esprime con la seguente formula:
W = K
Tale metodo viene particolarmente utilizzato nei casi in cui il valore dell‟impresa possa essere
espresso come somma del valore di più componenti dotate di specifica individualità. E‟ il caso, ad
esempio, delle holding pure e delle società immobiliari.
II metodo patrimoniale semplice diviene un metodo patrimoniale complesso quando nel calcolo
del valore economico dell‟impresa (W), oltre a considerare il valore del patrimonio netto rettificato
(K) preso a riferimento nel metodo patrimoniale semplice, si considerano anche i valori attribuiti ai
beni immateriali (o intangible asset) non espressi direttamente dal bilancio (I) – quali, ad esempio, i
valori dei marchi, delle licenze, delle concessioni, delle testate giornalistiche, dei brevetti, di
conoscenze tecnologiche, di masse di valori amministrati, etc.
Pertanto, secondo il metodo patrimoniale complesso, il valore economico dell‟impresa e
rappresentato dalla seguente formula:
W=K‟=K+I
4.2. Metodo finanziario
Diverse, invece, le caratteristiche del metodo finanziario di determinazione del valore economico di
un‟impresa. Esso consente di determinare il valore del capitale di un‟impresa, o di un suo ramo, in
funzione dei flussi di cassa attesi prodotti nel tempo.
Sotto la denominazione metodo finanziario si raggruppano, in realtà, più varianti di un unico
modello di va1utazione del valore economico dell‟impresa (W), basato sull‟attualizzazione dei flussi
di cassa prospettici. Queste varianti si differenziano per il diverso tipo di flusso preso in
considerazione, in modo particolare per quanto riguarda il fatto di utilizzare flussi levered (cioè al
netto degli oneri sostenuti dall‟impresa per remunerare la sua posizione debitoria netta, di tipo
finanziario) o unlevered (cioè al lordo dei medesimi).
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La dottrina propone un modello, DCF (Discounted Cash Flow), che prevede l‟attualizzazione di flussi
monetari disponibili, ad un tasso determinato e per un periodo medio-lungo. Al termine del
periodo di riferimento si considera il valore finale dell‟azienda a quella data che verrà anch‟esso
attualizzato.
Il metodo finanziario basato sui flussi monetari unlevered può essere cosi espresso:
n
W = Σ FCvt +TVvn+i – IFN;
t=1
dove:
FCv = valore attuale (v) dei cash flow lordi (FC) gestionali annui;
TVv = valore attuale (v) del valore residuo (TV) al momento n+1;
IFN = posizione finanziaria onerosa netta iniziale (debiti – crediti finanziari).
Il metodo valutativo basato sui flussi monetari complessivi netti disponibili (levered cash flow) può
essere espresso dalla seguente equazione:
n
W = Σ FCNvt +TVvn+i + CABA;
t=1
dove:
FCNv = Valore attuale (v) dei flussi di cassa complessivi netti e disponibili (FCN);
TVv = valore attuale (v) del valore residuo (TV) al momento n+1;
CABA = Liquidità dell‟azienda esistente al momento della valutazione.
Quest‟ultima si differenzia da quella unlevered per il fatto che utilizza i flussi di cassa al netto degli
oneri finanziari e di considerare come ulteriore componente il saldo della liquidità all‟inizio del
periodo.
Si rileva inoltre che il tasso di attualizzazione, nel caso della formula unlevered, è un tasso che
esprime il costo medio ponderato del capitale (WACC), mentre in quella levered è un tasso riferito al
costo del solo capitale proprio.
4.3. Metodo reddituale
I problemi che rendono di non agevole applicazione pratica i metodi finanziari ora illustrati sono
evidenti e fanno principalmente riferimento alle difficoltà ed alle incertezze insite nella previsione
dei flussi che potranno essere erogati dall‟azienda nel corso della sua intera vita residua.
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Per sottrarsi almeno in parte a tali difficoltà, in luogo di quello finanziario si fa spesso ricorso al
metodo reddituale, in base al quale il valore di un‟azienda deriva esclusivamente dai redditi che la
stessa sarà in grado di produrre nel prosieguo della propria vita.
I problemi centrali, nell‟adozione del metodo reddituale, riguardano quindi due aspetti: la
determinazione del reddito da capitalizzare e la scelta del tasso di attualizzazione.
Con riguardo al primo punto, si evidenzia che l‟utile o la perdita di bilancio è una rappresentazione
incompleta e talora inquinata del risulta economico. Il flusso reddituale ai fini della stima, deve
quindi essere integrato e rettificato con una serie di interventi riassumibili in 3 processi:
normalizzazione;
integrazione, per esprimere nel risultato la dinamica dei beni immateriali e di altri valori non
contabilmente espressi;
allineamento/adeguamento per eliminare in taluni casi gli effetti distorsivi dell‟inflazione, nel
senso di rendere omogenea la successione temporale dei dati, e cioè di trasformare il reddito
“nominale” in reddito “reale”.
La normalizzazione dei risultati storici è un‟elaborazione tecnica comprendente:
la redistribuzione nel tempo di proventi e costi “straordinari”;
l‟eliminazione di proventi e costi estranei alla “gestione”;
la neutralizzazione di politiche di bilancio giudicate distorsive rispetto al fine (comprese quelle
fiscali).
II primo obiettivo che si persegue con la “normalizzazione” è quello di rendere omogenea la
successione dei dati annuali, mediante la sottrazione od una diversa redistribuzione temporale degli
elementi positivi o negativi di reddito straordinari.
I costi ed i proventi straordinari sono componenti non ripetitivi del risultato d‟esercizio – si pensi,
ad esempio, alla realizzazione di un cespite importante come un immobile posseduto da molti anni.
L‟eventuale plusvalore deve essere redistribuito nel tempo, al fine di sostituire una grandezza
casuale, con un valore medio), evitando che alcuni esercizi risultino esaltati nei loro risultati ed altri
depressi per l‟irregolare manifestarsi degli eventi.
II processo di normalizzazione passa anche attraverso l‟eliminazione degli effetti di proventi e costi
estranei alla gestione, cioè di fatti che non hanno attinenza alla gestione caratteristica o di beni che
sono giudicati estranei.
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II punto di maggior importanza in materia di normalizzazione riguarda comunque la
neutralizzazione delle politiche di bilancio giudicate distorsive rispetto al fine di una corretta misura
dei risultati conseguiti (esempio, ammortamenti anticipati, svalutazione e accantonamenti a fondi
rischi, valutazione del magazzino).
I metodi reddituali presentano nell‟esperienza vari possibili orizzonti temporali, il cui limite minimo
è di pochi anni (anche se di solito mai inferiore a tre/cinque), ed il cui limite massimo teorico è
l‟infinito.
Con riguardo al tasso di capitalizzazione, esso viene tipicamente individuato nel “costo del capitale
proprio”, vale a dire nel rendimento minimo desiderato dagli azionisti per quel tipo specifico di
investimento. Tale parametro si compone di un “tasso base” e di un “premio per il rischio”. Il
primo coincide con il rendimento di investimenti alternativi privi di rischio. Il secondo consiste in
una maggiorazione di rendimento, finalizzata a compensare l‟investitore per aver rinunciato ad un
investimento non rischioso in favore di uno dagli esiti aleatori.
La determinazione del premio per il rischio può avvenire secondo diverse modalità. Una delle più
diffuse nel mondo anglosassone, caratterizzato, come è noto, da un mercato finanziario alquanto
efficiente e sviluppato, è quella fondata sul CAPM (Capital Asset Pricing Model). In base a tale
modello, il premio per il rischio viene determinato moltiplicando il “beta” attribuibile all‟azienda per
il premio per il rischio medio riscontrato sul mercato. In tal senso, il “beta” rappresenta un fattore
di amplificazione o di attenuazione delle condizioni medie presenti sul mercato.
II tasso di attualizzazione deve, infine, presentare un elevato livello di coerenza con il reddito
atteso. Se pertanto quest‟ultimo è in grado di sottrarsi agli effetti dell‟inflazione, nel senso che
cresce proporzionalmente alla svalutazione monetaria, esso andrà attualizzato mediante un tasso
“reale”, cioè netto di inflazione. Il contrario avverrà nel caso in cui il reddito sia costante in termini
nominali (e quindi tenda a svilirsi in termini di potere di acquisto). In tal caso, infatti, si rende
opportuno il ricorso ad un tasso di capitalizzazione nominale, vale a dire al “lordo” del saggio di
inflazione. Le infinite ipotesi intermedie di parziale sottrazione dagli effetti dell‟inflazione, infine,
necessiterebbero (ovviamente) di soluzioni mediate tra le due estreme sopra citate.
Le formule matematiche applicabili per l‟attualizzazione dei flussi reddituali attesi si possono
sostanzialmente ridurre a tre:
1. la formula della rendita perpetua:
W = R / i
dove:
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R= reddito medio atteso;
i= tasso di attualizzazione.
2. la formula della “vita limitata” dell‟impresa:
W = R*an¬i
dove:
R= reddito medio atteso;
n= numero di anni entro ii quale si estende l‟orizzonte di valutazione;
i = tasso di attualizzazione.
3. La formula “a due stadi” composta dall‟utilizzo della formula della “vita limitata” per il primo
periodo, più il valore finale all‟anno “n+1” attualizzato o terminal value (per tenere conto
dell‟ulteriore capacita dell‟impresa a produrre reddito):
W = R1 (1+i)-1 + R2 (1 +i)-2 + ,…. + Rn (1+i)-n + RK (1 + g) (1 + i)-n
i - g
dove:
Ri, R2, ... Rn = redditi puntuali stimati anno per anno, desumibili dal business plan;
Rk = reddito medio normale supposto costante a partire dall‟anno successivo
all‟ anno n;
i= tasso di attualizzazione;
g= saggio di crescita atteso della perpetuity;
n= numero di anni entro il quale si estende l‟orizzonte di valutazione dei flussi pun tuali.
4.4. Metodo misto patrimoniale – reddituale
I metodi misti patrimoniali – reddituali sono largamente utilizzati nella pratica in quanto
compendiano gli elementi di certezza e verificabilità tipici del metodo patrimoniale con la validità
concettuale di quello reddituale.
Tali metodi ricorrono in modo particolare quando i risultati forniti dal metodo patrimoniale e da
quello reddituale differiscono in misura considerevole. Nel caso in cui l‟utilizzo del metodo
reddituale dia luogo ad un risultato superiore rispetto al valore ottenuto col metodo „patrimoniale,
quindi, si evidenzierà un goodwill (avviamento). Nel caso opposto si avrà un badwill.
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Del goodwill (o badwill), inteso come differenza tra valore patrimoniale e reddituale, si tiene
generalmente conto in misura limitata, sia perché il risultato derivante da una sua accettazione
totale sarebbe pari al valore reddituale (e non avrebbe, quindi, senso parlare di metodo misto), sia
perché le incertezze che caratterizzano i procedimenti reddituali consigliano una certa cautela nel
calcolo. Nell‟ipotesi di esistenza di un badwill, inoltre, questo potrà portare ad un abbattimento del
valore patrimoniale. II risultato finale, in tal caso, non potrà comunque mai scendere al di sotto del
valore di liquidazione per stralcio delle attività dell‟impresa. Tale valore di liquidazione costituirà,
pertanto, il limite minimo nella valutazione di un‟azienda.
I metodi misti possono basarsi su diversi criteri. Di seguito ne vengono descritti alcuni tra quelli
più comunemente utilizzati.
Metodo della media: i risultati scaturenti dall‟analisi patrimoniale e da quella
reddituale possono essere oggetto di una media aritmetica semplice (in tal caso si terrà conto della
metà del goodwill o badwill inteso come differenza tra i due valori).
Metodo della stima autonoma del goodwill: presuppone l‟utilizzo della seguente formula:
W= K + (R–i”K) an¬i’
dove:
K= capitale netto rettificato (valore patrimoniale);
n= numero degli anni per i quali si procede all‟attualizzazione del “sovrareddito”;
i’= tasso di attualizzazione del “sovrareddito”;
i”= tasso di remunerazione “normale” del capitale investito;
R= reddito operativo, calcolato come reddito normalizzato atteso.
In pratica, con l‟utilizzo di questo metodo si tende a determinare il valore dell‟azienda aggiungendo
al capitale netto rettificato (K) un goodwill, calcolato attualizzando ad un tasso per un certo numero
di anni n, il “sovrareddito” (R–i”K), cioè quella quota di reddito che eccede una remunerazione
normale (calcolata al tasso i”) del capitale netto rettificato (K).
Con particolare riferimento al tasso di attualizzazione i‟ si evidenzia che nella prassi e nella dottrina
valutativa non vi è accordo sulla configurazione di tasso da utilizzare. Si riscontrano, infatti, diverse
posizioni che variano dall‟utilizzo di un tasso risk free puro o (tipicamente il tasso applicato sui titoli
pubblici), all‟utilizzo di un tasso risk free incrementato di una maggiorazione che remunera il
maggior rischio insito nell‟investimento azionario, all‟utilizzo di un tasso risk free al netto
dell‟inflazione attesa.
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4.5. Metodi Empirici
Nella stima del valore di un‟azienda si ricorre sovente all‟utilizzo di metodi empirici, in cui la stima
del valore del capitale economico viene quantificata sulla base del confronto rispetto al valore di
“attività” simili oggetto di negoziazione sul mercato.
Nell‟ambito dei suddetti metodi empirici, uno dei metodi più utilizzati è il metodo dei multipli di
mercato mediante il quale il valore dell‟azienda oggetto di valutazione viene stimato ricorrendo a
multipli, riferiti alle principali grandezze aziendali (i.e. utile netto, Ebit, Ebitda), espressi dal mercato
con riferimento a società con analoghe caratteristiche settoriali.
Il sempre più frequente ricorso al metodo dei multipli trova giustificazione nella possibilità di
calcolare con immediatezza un valore di transazione connesso al bene oggetto di valutazione.
Tuttavia, il metodo dei multipli fornisce un‟indicazione estremamente sintetica della realtà
analizzata, proprio perché attribuisce un valore unitario al bene oggetto di valutazione,
prescindendo dai singoli, diversi e complessi elementi che lo compongono. Pertanto, il carattere
empirico del metodo porta ad una valutazione concisa ed immediata dell‟azienda; distinguendosi da
altri metodi, quale quello reddituale e il DCF, per un minor approfondimento e per l‟utilizzo di
componenti più sintetiche.
Per questa ragione i multipli sono spesso utilizzati come metodo di controllo dei risultati ottenuti
con altri metodi, piuttosto che come metodo principale.
I principali multipli utilizzati ai fini della valutazione di stima possono essere classificati all‟interno
delle seguenti macrocategorie:
Multipli Asset Side (multipli dell‟attivo);
Multipli Equity Side (multipli del capitale).
I primi sono multipli determinati dal rapporto fra il valore di mercato dell‟attivo dell‟impresa (c.d.
“Enterprise Value” (EV)) e configurazioni differenti del risultato economico (l‟Utile, l‟Ebit,l‟Ebitda
etc.). I secondi pongono al numeratore il prezzo del titolo azionario ed al denominatore l‟Utile
netto.
Passando ad un‟indicativa rassegna dei multipli maggiormente significativi, generalmente vengono
utilizzati i seguenti indicatori:
1) per i multipli Asset Side, rilevano “Enterprise Value/Utile”, “Enterprise Value/Ebit”,”Enteprise -
Value/Ebitda”;
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2) per i multipli Equity Side, rilevano principalmente il “Price/Earning” (P/E), il “Price/Cash
Flow”, ed il “Price/Sales”. Fra questi il più significativo ed utilizzato risulta essere il P/E che in
sostanza permette di esprimere la valutazione di una azienda sulla base della sua performance,
l‟Utile netto.
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5. VALUTAZIONE DELLA SOCIETÀ LAUNDRY PROJECT S.R.L.
Metodo di valutazione adottato.
La scelta della metodologia da utilizzare per la quantificazione del valore del patrimonio effettivo
aziendale dipende in buona sostanza dalla finalità che la medesima valutazione si pone, nonché dal-
la qualità e dalla quantità delle informazioni a disposizione e dalla situazione particolare del com-
plesso aziendale oggetto di valutazione.
Alla luce della mancanza di una patrimonializzazione della società, data dallo scarso valore com-
merciale dei beni rinvenuti durante il sopralluogo nella sede operativa della Laundry Project e con-
siderato che allo stato è improbabile un interesse di terzi all‟acquisto, lo scrivente ha ritenuto di po-
ter escludere l‟impiego del metodo patrimoniale.
Considerata invece, la finalità della valutazione del capitale economico aziendale – ovvero,
preordinata a quantificare un valore di vendita dell‟azienda – lo scrivente ha ritenuto di procedere
alla stima dell‟azienda de qua facendo ricorso al metodo reddituale, in base al quale il valore di
un‟azienda deriva esclusivamente dai redditi che la stessa sarà in grado di produrre nel prosieguo
della propria vita. Ebbene, considerato che l‟attività della società valutanda è rappresentata dalle
commesse per servizi nei confronti di primarie compagnie aeree, si procederà a determinare il
valore dell‟azienda sulla base della capacità della stessa di generare reddito mediante
l‟attualizzazione dei risultati economici attesi, derivanti dall‟espletamento di tali commesse. In altre
parole, l‟obiettivo di tale metodo è valutare l‟azienda come complesso unitario sulla base della
relazione redditività/valore.
Nel caso che qui ci occupa, è stato utilizzato il metodo reddituale con formula della vita limitata W
= R*an¬i, che trova giustificazione nella circostanza per cui la società in valutazione è legata alla
Leader Global Company Srl con un contratto di fornitura e prestazione d'opera avente scadenza il
31.5.2021, il quale, come si è detto è di primaria importanza perché l‟intero ciclo produttivo è
affidato alla LG Company Srl, (ut infra).
Di seguito si riportano gli schemi di stato patrimoniale e conto economico relativi agli esercizi
sociali analizzati ai fini della presente valutazione:
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Tabella n. 1
L.P. Laundry Project Srl
Conto Economico 2015 2016 2017 31/07/2018
A) Valore della produzione
Ricavi delle vendite 1.305.995,00 1.333.585,00 925.145,00 346.459,72
Altri ricavi e proventi
arrotondamenti e abbuoni attivi
-
1.392,32
Totale Valore Della Produzione (A) 1.305.995,00 1.333.585,00 926.537,32 347.852,04
B) Costi della produzione
Per materie prime, suss., di consumo e merci 103.320,00 99.674,00 42.860,00 79.541,01
Per servizi 711.020,00 702.499,00 557.831,00 219.034,64
Per godimento beni terzi 7.547,00 23.167,00 67.798,00 60.209,76
Per il personale 84.000,00 82.251,00 122.040,00 83.368,95
Ammortamenti e svalutazioni 24.451,00
85.975,00
Variazione delle rimanenze di materie prime
Oneri diversi di gestione 33.451,00 47.413,00 6.300,00 56.817,78
Totale Costi Della Produzione (B) 963.789,00 955.004,00 882.804,00 498.972,14
Differenza (A-B) 342.206,00 378.581,00 43.733,32 -151.120,10
C)Proventi e oneri finanziari
Altri proventi finanziari
Altri oneri finanziari 9.550,00
2.866,00 6.737,63
Totale Proventi Ed Oneri Finanziari ( C) -9.550,00 0,00 -2.866,00 -6.737,63
D)Rettifiche di valore
0,00
rivalutazioni
0,00
svalutazioni
Totale Rettifiche Di Valore (D) 0,00 0,00 0,00 0,00
E) Proventi e oneri straordinari
Proventi straordinari
Oneri straordinari
Totale Proventi ed oneri straordinari ( D) 0,00 0,00 0,00 0,00
Risultato prima delle imposte 332.656,00 378.581,00 40.867,32 -157.857,73
Imposte sul reddito d'esercizio 108.779,00 124.932,00 0,00 0,00
Utile perdita d'esercizio 223.877,00 253.649,00 40.867,32 -157.857,73
***
Stima del capitale economico dell’azienda con il metodo reddituale
La determinazione di R
Il metodo reddituale, come già evidenziato in precedenza, giunge alla determinazione del valore
economico del ramo di azienda mediante l‟attualizzazione di un flusso di redditi attesi.
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Per la determinazione del reddito medio atteso (o c.d. prospettico) è stato assunto il reddito
registrato dall'azienda in esame nell'arco temporale 2015-2018 (31/07/18 data di fallimento).
Tali esercizi, e fino alla data di fallimento, sono stati considerati di normale svolgimento
dell‟attività.
I risultati conseguiti nel triennio indicato sono riportati nella tabella che segue, che espone anche le
risultanze del processo di “normalizzazione” eseguito per mezzo delle rielaborazioni tecnico-
contabili conformi all‟applicazione del metodo utilizzato:
Tabella n. 2:
Determinazione del Reddito medio atteso
2015 2016 2017 2018
Reddito netto da bilancio 223.877,00 253.649,00 40.867,32 -157.857,73
- proventi straordinari - - - -
+ oneri straordinari - - - -
reddito lordo normalizzato 223.877,00 253.649,00 40.867,32 -157.857,73
- Imposte virtuali ricalcolate (al 32,7%) 70.297,38 79.645,79 12.832,34 -
Redditi netti normalizzati 153.579,62 174.003,21 28.034,98 -157.857,73
Coefficienti di rivalutazione (fonte Istat) 1,010 1,011 1,000 1,00
Redditi netti normalizzati e rivalutati 155.115,42 175.917,25 28.034,98 -157.857,73
Reddito medio normalizzato 50.302,48
Il valore del reddito medio prospettico così ottenuto è pari ad € 50.302,48.
Per giungere alla stima del valore della L.P. Laundry Project S.r.l., risulta, infine, necessario
procedere all‟individuazione del tasso “i’”, al fine di attualizzare il flusso medio dei redditi attesi.
Il tasso di attualizzazione utilizzato incorpora il compenso derivante dal semplice trascorrere del
tempo “i1”, sostanzialmente pari al rendimento riconosciuto ad attività prive di rischio, al netto
dell‟imposizione fiscale, e l‟adeguata remunerazione del rischio sopportato “i2”, per cui.
i = i1+ i2
In particolare, il tasso di puro interesse (i1) relativo agli impieghi di capitale a rischio nullo, c.d. risk
free rate, è determinato in riferimento a titoli di debito pubblico a scadenza non breve.
In ragione dell‟assenza di titoli completamente privi di rischio, il risk free rate (rf) nominale può
essere stimato, secondo la migliore dottrina e tenuto conto altresì della limitata durata del contratto
di fornitura e prestazione d'opera per come ut supra precisato, sulla base del rendimento lordo dei
BTP aventi scadenza a 5 anni (che, come detto, rappresenta la remunerazione del capitale in
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assenza di rischio) – nello specifico, assunto nella misura risultante dalla più recente emissione alla
data di redazione del presente elaborato, secondo i dati pubblicati dal M.E.F. - Dipartimento del
Tesoro (fonte: Asta del 30-31.7.2018), pari al 1,80%.
La maggiorazione del tasso di puro interesse (i2) identificato con il costo del capitale proprio, c.d.
c.o.e. (cost of equity), è determinato sulla base del Capital Asset Pricing Model (CAMP), in formula:
i2 = b (Rm – i1)
dove
ß rappresenta un coefficiente di misura della rischiosità di un titolo azionario rispetto al rischio
medio di mercato. Esso è definito dal rapporto tra il grado di variabilità del rendimento di
un‟azione rispetto alle variazioni del mercato azionario nel suo complesso. La formula matematica
che definisce il beta è rappresentata dal rapporto tra la covarianza fra i rendimenti dell‟azienda e
quelli del portafoglio di mercato (numeratore) e la varianza dei rendimenti del portafoglio di
mercato stesso (denominatore).
Il coefficiente beta può essere uguale, maggiore o minore di 1, si può dedurre che al portafoglio di
mercato compete un beta = 1, che le azioni con un beta >1 esprimono una variabilità maggiore di
quella di mercato e per questo sono definiti aggressivi; infine, i titoli con un beta <1 sono
caratterizzati da una sensibilità inferiore a quella del portafoglio di mercato e sono da classificare,
quindi, come titoli difensivi.
Il coefficiente beta misura quanto i rendimenti di un titolo siano influenzati dai movimenti
dell‟intero mercato e, pertanto, esso coincide con il coefficiente angolare della retta di regressione
esistente tra i rendimenti del titolo e quelli espressi dal portafoglio di mercato.
Rm, rappresenta il rendimento medio offerto dal mercato.
Ai fini della esplicazione della formula sopra riportata, i parametri hanno assunto i seguenti valori:
i1 = 1,57 % (rendimento lordo dei BTP a 5 anni pari al 1,80% al netto dell’imposta sostitutiva del 12,5%);
ß = 1,01 (valore medio del parametro beta in riferimento all’anno in corso per aziende simili: fonte
Damodaran);
Rm= 7,27 % (Rendimento medio di mercato calcolato considerando i rendimenti delle aziende operanti nello
stesso settore - fonte Damodaran).
Pertanto, il valore di i2 è pari a:
i2 = 1,01 (7,27% - 1,57%) = 5,76 %
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In conclusione, è, quindi, possibile affermare che il tasso di attualizzazione “i” è pari a:
i1 + i2 = 1,57 % + 5,76 % = 7,33%
Il tasso di attualizzazione ottenuto necessita di essere depurato dall‟inflazione, già riportata nel
calcolo del reddito medio prospettico, utilizzando la c.d. formula di Fisher, che sconta il montante
nominale al tasso di inflazione per avere il montante reale.
Il metodo reddituale, supponendo un orizzonte temporale limitato a 3 anni – avendo riguardo alla
durata del contratto di fornitura e prestazione d'opera con la Leader Global Company Srl, senza il
quale come già riferito la società in valutazione non potrebbe utilmente assolvere alle commesse
delle compagnie aeree - consente di calcolare il valore economico attraverso la seguente formula:
W = R*an ¬i, per cui:
W = 50,302,48 *[1-(1+ 0,0733) ^ (-3)] /0,0733 = 131.210,51
Dunque, sulla base del metodo prescelto, il valore economico della società Laundry Project può
stimarsi in € 131,210,51.
*****
Lo scrivente consulente rappresenta che il trasferimento del contratto di fornitura sottoscritto con
la Leader Global Company S.r.l. è, come già rappresentato, necessario al compimento delle attività
aziendali. Infatti, la società è priva di mezzi idonei che le permettano di assolvere alle commesse
derivanti dai contratti con le compagnie aeree, dunque, i debiti nei confronti della Leader Global
Company S.r.l., che matureranno complessivamente dalla dichiarazione di fallimento e sino
all'effettiva vendita, dovranno necessariamente essere considerati nel prezzo del trasferimento
dell'azienda.
*****
Il sottoscritto ritiene di aver adempiuto all‟incarico affidato bene e fedelmente, attenendosi
scrupolosamente alla documentazione inviata dal Curatore, e si rende sin da ora disponibile a
fornire qualsivoglia chiarimento eventualmente occorrente al Curatore ovvero all‟Eccellentissimo
Giudice Delegato.
Ringrazia per la fiducia accordata e porge ossequi.
Roma, 27 settembre 2018 Dott. Antonio Tigani Sava
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6. ALLEGATI:
1) Provvedimento di nomina del 19.9.2018;
2) Pec del Curatore del 26.9.2018 con allegata situazione economico – patrimoniale al 31.7.18;
3) Visura storica L.P. Laundry Project S.r.l.;
4) Contratti dipendenti Laundry Project S.r.l.;
5) Contratti prestazione di servizi con compagnie aeree;
6) Verbale audizione del 7.8.2018;
7) Contratto di fornitura Leader Global Company Srl;
8) Bilanci al 31.12.2015 – 31.12.2016 – 31.12.2017.