ASEM S.p.A. - Bilancio al 31/12/2012 - Relazione sulla Gestione - Pag. 1
ASEM S.p.A.
Sede in Artegna (UD), Via Buia n. 4
Capitale Sociale 2.500.000,00 Euro – interamente versato
Codice fiscale n. 01678570308 – P. IVA n. 01678570308
Iscritta al Registro Imprese di Udine – Tribunale di Tolmezzo – al n. 01678570308
Iscritta al R.E.A. di Udine al n. 198147
RELAZIONE SULLA GESTIONE
AL BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31.12.2012
Signori Azionisti,
la presente relazione correda il bilancio chiuso al 31.12.2012 e contiene un’analisi fedele ed
esauriente della situazione della Società, dell’andamento della stessa e del risultato della gestione
nel suo complesso e nei segmenti di mercato in cui essa opera, con particolare riguardo ai costi, ai
ricavi e agli investimenti, nonché una descrizione dei principali rischi ed incertezze cui la Società è
esposta, in conformità a quanto previsto dall’articolo 2428 del Codice Civile. L’analisi è coerente
con l’entità e la complessità degli affari della Società e contiene, nella misura necessaria alla
comprensione della situazione, dell’andamento e del risultato della gestione, gli indicatori di
risultato finanziari e, se del caso, quelli non finanziari pertinenti all’attività specifica della Società,
comprese le informazioni attinenti all’ambiente e al personale.
L’analisi contiene, ove opportuno, riferimenti agli importi riportati nel bilancio e chiarimenti
aggiuntivi su di essi. Nella Nota Integrativa troverete i chiarimenti sui dati numerici risultanti dallo
Stato Patrimoniale e dal Conto Economico.
Andamento generale del mercato in cui opera la Società.
L’anno 2012 è stato caratterizzato da un andamento economico contrastante, iniziato con un
positivo e generalizzato livello di crescita del PIL mondiale che però già dal secondo trimestre ha
iniziato a scontare un rallentamento altrettanto diffuso prima delle economie mature e
successivamente anche di quelle emergenti. In particolare a partire da metà 2012 le prospettive
economiche a medio termine dei paesi occidentali sono significativamente peggiorate in ragione
del perdurare delle tensioni relative ai debiti sovrani di alcuni paesi dell’area Euro e della
crescente sfiducia innescata dalle decisioni di politica fiscale e riduzione della spesa centrale negli
Stati Uniti. Nel corso del 2012 l’economia mondiale è cresciuta solo del 3,2%, rispetto al 3,9%
dell’anno precedente, mostrando un andamento ancora estremamente eterogeneo, con una crescita
sostenuta del 5,1% nei Paesi emergenti ed una più modesta dell’1,3% nei Paesi avanzati.
Complessivamente l’area dell’Unione Economica Monetaria Europea (UEM) ha registrato il
peggior risultato con un PIL in calo dello 0,4%, proseguendo il trend negativo iniziato nell’ultimo
trimestre 2011. In prospettiva 2013 il dato più allarmante riferito al PIL dell’area UEM è il calo
dello 0,6% registrato nell’ ultimo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti e dello 0,9% rispetto al
corrispondente periodo dell’anno precedente. Non si rilevava una flessione del genere dal primo
trimestre del 2009. In particolare ha sorpreso negativamente la flessione dello 0,6% della
Germania, prima economia Europea.
Lo scenario internazionale in sensibile peggioramento ha ulteriormente aggravato la recessione in
atto nell’economia italiana, caratterizzata da problemi interni ormai strutturali e destabilizzata dal
debito pubblico, provocando la distruzione di interi comparti del sistema economico ed un
impoverimento generalizzato. L’economia italiana nel 2012 ha registrato un calo complessivo
del PIL del 2,4% che ha di fatto neutralizzato gli effetti della timida ripresa avvenuta nel
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biennio 2010-2011, risultando il secondo peggior dato annuale degli ultimi dieci anni dopo il 2009
e riportando il PIL ai livelli del 2001. Nel dettaglio la recessione ha contrassegnato tutti e quattro i
trimestri senza soluzione di continuità, con una punta negativa dello 0,9% nell’ultimo quarto. La
flessione del PIL per sei trimestri consecutivi ha determinato una durata del rallentamento ciclico
che non si registrava dal biennio 1992-1993. L’andamento del prodotto interno lordo ha risentito
della diminuzione, pari al 3,9%, della domanda interna e soprattutto del calo degli investimenti,
pari all’8%, ed è stato sostenuto esclusivamente dal limitato incremento delle esportazioni di beni
e servizi pari al 2,3%.
La produzione industriale nel 2012 ha registrato una flessione del 6,7% rispetto all’anno
precedente, evidenziando un crollo di quasi l’8% sul mercato domestico e una timida crescita del
2,6% sui mercati esteri.
Anche l’Automazione Industriale “made in Italy”, mercato di riferimento dell’azienda, dopo un
biennio di crescita a due cifre, ha avuto una battuta d’arresto con una flessione del giro d’affari del
7-8%, anche se, nonostante il calo, il settore continua a dimostrarsi molto vitale come dimostrano
le buone tenute delle vendite all’estero e dell’occupazione e la vivacità nelle attività di ricerca e
sviluppo. Innovazione e internazionalizzazione sono le due parole chiave che ricorrono nelle
esperienze e nei programmi delle imprese costruttrici di macchine automatiche.
Nell’ambito dell’Automazione Industriale va sottolineato che il segmento dell’industria italiana
costruttrice di macchine utensili e robot rappresenta ancora una volta un’eccezione, in quanto è
risultato uno dei pochissimi comparti del mercato che nel 2012 ha registrato un risultato positivo,
con un aumento della produzione complessiva dell’1,3% rispetto al 2011, trainato dalla crescita
dell’ 11,1% delle esportazioni, nonostante nell’ultimo trimestre dell’anno si sia registrato un
rallentamento degli ordinativi dall’estero rispetto al corrispondente periodo del 2011. Decisamente
più preoccupante il drastico calo del 19,7% delle vendite sul mercato interno, che evidenzia
l’ulteriore crollo della fiducia delle imprese italiane sul fronte degli investimenti in macchinari e
apparecchiature, che rappresentano uno dei principali driver di sviluppo e sostegno alla struttura
produttiva e manifatturiera del Paese.
Ma se il 2012, grazie all’ export, si è chiuso ancora in crescita, il rallentamento degli ordinativi
dell’ ultimo trimestre è preoccupante e fa intravedere fatturati meno brillanti per i prossimi mesi.
Tra i motivi di difficoltà anche la forza dell’Euro che rende meno competitivi soprattutto i
macchinari più standard, in un momento in cui la già cronicamente debole domanda interna sta
frenando ulteriormente, come dimostra anche la crescita del mercato dell’usato per le disponibilità
di macchinari conseguenti ai fallimenti e alle liquidazioni di imprese manifatturiere.
Le previsioni di calo delle esportazioni anche nei pochi segmenti di mercato che nel 2012 hanno
registrato dati positivi, fanno temere un’ulteriore pesante flessione delle attività economiche in
Italia. Lo Stato non ha più risorse da investire e, nonostante alcuni recenti proclami e decreti ad
hoc, la pubblica amministrazione continua a ritardare i pagamenti alle imprese fornitrici. I consumi
delle famiglie crollano anche relativamente ai bisogni primari quali l’alimentazione e la salute, e
contemporaneamente viene eroso il risparmio delle stesse per effetto della crescente
disoccupazione e dell’inasprimento di tasse e imposte. Il sistema bancario, gravato da crescenti
sofferenze del credito ed a corto di liquidità, finanzia le imprese a fronte di garanzie difficilmente
sostenibili e a tassi con spread decisamente superiori rispetto ai tassi ufficiali.
Ne consegue una perdita di competitività dell’intero sistema Paese ed in particolare delle piccole e
medie imprese manifatturiere, di servizi e commerciali, che caratterizzano il tessuto economico del
Paese, che per mancanza di fondi e/o di prospettive sono costrette a limitare e/o posticipare gli
investimenti in macchine automatiche e/o tecnologie informatiche e spesso, nell’ultimo periodo,
ad avviare procedure di concordato e/o di liquidazione.
Andamento generale dell’esercizio.
Nel negativo contesto economico descritto la Società nel 2012 ha registrato una dinamica
soddisfacente realizzando ricavi netti delle vendite e delle prestazioni pari a complessive 22.045
migliaia di Euro, in calo del 4,28% rispetto all’esercizio precedente. Vi sottoponiamo un prospetto
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nel quale si evidenziano i dati e le informazioni più significative in ordine all’andamento dei ricavi
della Società, suddivisi per Business Unit e comparati con i ricavi dell’esercizio precedente.
RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI (Valori espressi in migliaia di Euro)
2011 % 2012 % Var. Var.%
Ricavi Italia 19.252 83,59 18.601 84,38 (651) (3,38)
Ricavi Estero 3.779 16,41 3.444 15,62 (335) (8,86)
Totale Ricavi 23.031 100,00 22.045 100,00 (986) (4,28)
Ricavi Italia B.U. Industrial Automation 12.690 77,22 13.215 79,41 525 4,14
Ricavi Estero B.U. Industrial Automation 3.744 22,78 3.426 20,59 (318) (8,49)
Totale Ricavi B.U. Industrial Automation 16.434 71,36 16.641 75,49 207 1,26
Ricavi Italia B.U. IT & POS Automation 6.563 99,48 5.386 99,67 (1.177) (17,93)
Ricavi Estero B.U. IT & POS Automation 34 0,52 18 0,33 (16) (47,06)
Totale Ricavi B.U. IT & POS Automation 6.597 28,64 5.404 24,51 (1.193) (18,08)
I ricavi realizzati nel territorio italiano, pari a 18.601 migliaia di Euro, registrano un calo del
3,38% rispetto al 2011, e hanno un’incidenza sui ricavi complessivi dell’84,38%. I ricavi realizzati
nei mercati esteri, pari a 3.444 migliaia di Euro, registrano un calo dell’8,86% rispetto al 2011, e
rappresentano il 15,62% dei ricavi complessivi. Anche in questo esercizio l’andamento dei ricavi
sui mercati di riferimento in cui opera la Società hanno avuto un andamento divergente.
Per la Business Unit denominata “Industrial Automation” infatti i ricavi ammontano a 16.641
migliaia di Euro, in crescita dell’1,26% rispetto al 2011, e rappresentano per la prima volta oltre il
75% dei ricavi complessivi. Nel corso del primo semestre la performance è stata migliore con
ricavi in crescita del 6,30% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre i ricavi del secondo
semestre, influenzati dal negativo andamento del mercato, hanno registrato un calo del 3,63%
rispetto allo stesso periodo del 2011, riducendo significativamente l’incremento su base annua.
Anche nel 2012 il seppur minimo tasso di crescita ottenuto dalla Società in questo segmento di
mercato si dimostra un risultato migliore rispetto ai principali competitors italiani fornitori di
componenti e sistemi per l’Automazione Industriale, che, dalle informazioni in nostro possesso,
hanno mediamente contratto il giro d’affari di una percentuale oscillante tra il 5% e il 10%.
I ricavi realizzati nel mercato italiano, pari a 13.214 migliaia di Euro, risultano in crescita del
4,14% rispetto al 2011, mentre i ricavi sui mercati esteri, pari a 3.444 migliaia di Euro, hanno
registrato una contrazione dell’8,49% a causa del turnover dell’organizzazione commerciale in
Germania. I ricavi realizzati rappresentano anche in valore assoluto il miglior risultato mai
realizzato nello specifico mercato, conseguito grazie alle strategie e agli investimenti in ricerca e
sviluppo, marketing e comunicazione, che stanno permettendo alla Società di proporsi al mercato
non solo come produttore di piattaforme hardware, ma come un’azienda in grado di fornire sistemi
per l’automazione industriale completi di strumenti software per lo sviluppo delle applicazioni di
HMI e controllo e completi di software per la teleassistenza.
I ricavi realizzati in Italia dalla Business Unit “Industrial Automation” sono oltremodo positivi se
si considera che nel primo trimestre dell’esercizio è stato necessario cambiare 5 delle 15 agenzie
plurimandatarie della struttura di vendita nazionale. Nel corso degli ultimi 10 anni, in funzione
della sostanziale complementarietà dell’offerta, la consociata italiana di una multinazionale che
opera nel settore aveva concesso alle 5 agenzie di sottoscrivere un contratto di rappresentanza
anche con la nostra Società. Negli ultimi anni la multinazionale ha ampliato la proposta della
propria Business Unit “Factory Automation” con sistemi di HMI e PC Industriali in diretta
concorrenza, rendendo di fatto incompatibili i due mandati. Considerato che le agenzie
realizzavano fatturati superiori con la multinazionale, nel mese di dicembre 2011 hanno disdetto il
mandato con la nostra Società. Quanto successo era stato preventivato e in poche settimane sono
stati selezionati ed inseriti nell’organizzazione agenti con maggiori esperienze e competenze nella
vendita di sistemi di HMI e controllo. I risultati del cambiamento sono stati molto positivi e le
zone interessate hanno registrato nel 2012 una crescita dei ricavi superiore alla media aziendale.
Alla fine dell’esercizio 2012, in una situazione del tutto analoga, ulteriori 4 agenzie, con
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contratto di rappresentanza anche con la consociata italiana di un’altra multinazionale, hanno
disdetto il mandato con la nostra Società. Anche in questo caso in poche settimane sono stati
selezionati e inseriti nell’organizzazione nuovi agenti con esperienze e competenze coerenti
con le nuove esigenze aziendali. Siamo fiduciosi che anche quest’ultimo cambiamento produrrà
gli stessi risultati positivi del precedente.
Il processo di globalizzazione dei mercati e la pesante crisi economica del biennio 2008/2009
hanno modificato la domanda di macchine automatiche e automazione, ora caratterizzate da
richieste sempre più aggressive in termini di prezzo, di riduzione dei tempi di consegna e di
personalizzazione. L’industria produttrice di macchine automatiche e automazione industriale è
quindi obbligata a ridurre i costi e recuperare efficienza con processi di ristrutturazione che spesso
indeboliscono anche gli organici dedicati all’attività di ricerca e sviluppo. Al tempo stesso è
necessario ridurre i tempi di sviluppo e assumere un atteggiamento innovativo che, a nostro parere,
deve prevedere l’utilizzo di componenti elettronico/informatici sviluppati con tecnologie “open &
standard”, integrati con strumenti di sviluppo software flessibili e facili da usare. L’integrazione
delle Information & Communication Technologies è ormai una necessità funzionale e non è più
pensabile produrre macchine automatiche non integrabili in reti informatiche più ampie e
complesse nelle quali sia possibile condividere dati e informazioni. In tal senso la profonda
conoscenza delle piattaforme tecnologiche “X86” (PC) e “ARM” e gli investimenti nello
sviluppo del software della Società sono in sintonia con l’evolversi dei bisogni e delle esigenze dei
costruttori di macchine automatiche. Infatti l’ottima accoglienza ottenuta nel mercato dai nuovi
sistemi e dalle nuove soluzioni dimostra che la Società ha saputo interpretare correttamente le
esigenze del mercato e che i clienti riconoscono nella Società un partner specializzato, competente
e flessibile, in grado di accompagnarli in modo sicuro verso la “Open Automation”.
I buoni risultati del 2012 sono dovuti anche al successo ottenuto con la famiglia di pannelli
operatore denominata HMI 30, basata sul processore ARM Cortex A8, il software Premium HMI
ed il software di teleassistenza Ubiquity, i cui ricavi su nuovi clienti nel 2012 hanno compensato il
calo dei ricavi sui clienti storici. Proporsi per ultimi in un mercato maturo ed estremamente
competitivo quale quello dei pannelli operatore non era di per sé semplice e la Società ha perciò
puntato sul valore aggiunto delle caratteristiche tecnico-funzionali della piattaforma software
Premium HMI, di derivazione S.C.A.D.A. (Supervisory Control And Data Acquisition), e per
prima sul mercato mondiale ha proposto un software di teleassistenza integrato sui pannelli stessi.
La piattaforma Premium HMI si sta rilevando vincente in quanto con un unico ambiente di
sviluppo, Premium HMI Studio 2011, è possibile sviluppare progetti di HMI per i sistemi operativi
Microsoft® Win CE e Win 32.
Al tempo stesso la piattaforma software per la teleassistenza Ubiquity ha generato subito nuove
opportunità in quanto, oltre a rappresentare un valore aggiunto per tutti i sistemi dell’azienda,
è una soluzione che viene proposta al mercato anche come componente software da installare su
hardware e sistemi dei competitors. Sfruttando le moderne tecnologie informatiche e di
telecomunicazione con Ubiquity è oggi possibile facilitare le fasi di installazione e messa in
servizio dei macchinari, durante le quali i clienti richiedono spesso modifiche e personalizzazioni,
e facilitare la gestione della garanzia post-vendita, operando e intervenendo sui sistemi di HMI,
supervisione e controllo dei macchinari installati presso i clienti come fossero ancora nella propria
sede, con il vantaggio della disponibilità di tutte le competenze aziendali.
Per l’importanza strategica che riveste si segnala che nel corso del 2012 è intervenuto un
importante cambiamento nella compagine societaria. Nel 2002, per potenziare patrimonialmente
e finanziariamente la Società, con un’operazione di aumento del capitale sociale entrò nella
compagine sociale, con una partecipazione azionaria pari al 25%, un fondo di Private Equity, con
l’obiettivo di medio - lungo termine di cedere le proprie azioni in una possibile successiva
quotazione della Società. La crisi dei mercati finanziari e borsistici, iniziata nel 2008, ha escluso di
fatto questa opportunità e l’investitore finanziario nella seconda metà del 2011 ha manifestato la
disponibilità a cedere le proprie azioni. Nello stesso periodo il gruppo tedesco “KEB”, già cliente
della Società dal 2009 per PC Industriali e soluzioni di HMI, ha manifestato l’interesse
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all’acquisto delle azioni in possesso dell’investitore finanziario, poi perfezionato nel mese di
giugno del 2012. Il gruppo “KEB” è una multinazionale privata a conduzione famigliare che
opera prevalentemente nel mercato dell’Automazione Industriale, è presente direttamente con
attività produttive e commerciali in diversi paesi, quali ad esempio Stati Uniti, Giappone, Cina,
Italia, Francia, e ha realizzato nel 2012 ricavi consolidati per un importo superiore ai 200 milioni
di Euro. La principale società del gruppo, la Karl E. Brinkmann GmbH, è impegnata nella
progettazione, produzione e commercializzazione di componenti e sistemi per la “power
transmission”, fra i quali in particolare azionamenti per motori sincroni, asincroni e brushless e
soluzioni di “motion control”. Il gruppo “KEB” ha recentemente definito un programma di
investimenti per implementare le proprie competenze e la propria offerta con l’obiettivo, di medio
termine, di proporsi al mercato non solo come fornitore di componenti e soluzioni per la “power
transmission” ma anche come fornitore di soluzioni complete ed integrate di Automazione
Industriale. La collaudata collaborazione commerciale fra la Società ed il gruppo “KEB” ha
favorito la reciproca conoscenza delle competenze tecnologiche, evidenziandone la
complementarietà ed al tempo stesso la completezza. Infatti le due realtà detengono insieme il
diretto controllo di tutte le tecnologie hardware e software necessarie per lo sviluppo e
l’integrazione di tutte le macro funzioni che compongono i sistemi di automazione di macchina e/o
processo, quali l’interfaccia operatore, la supervisione, il controllo (piattaforme hardware che
integrano il SoftPLC), il Motion Control (piattaforme hardware real time che integrano il
SoftMotion), gli azionamenti per il pilotaggio di motori di diversa tecnologia e potenza, e la
teleassistenza. La presenza nella compagine societaria del gruppo “KEB”, il conseguente continuo
e trasparente confronto strategico e operativo con un partner che opera nel mercato
dell’Automazione Industriale, le possibili sinergie nelle attività di ricerca e sviluppo e la
potenziale crescita dei ricavi nei confronti del gruppo stesso rappresentano per la Società
interessanti opportunità per i prossimi esercizi.
Relativamente ai processi produttivi si segnala che nell’esercizio sono stati completati gli
investimenti per gestire in proprio ogni fase del processo di assemblaggio delle schede elettroniche
con l’acquisto di una saldatrice selettiva per la saldatura automatica dei componenti residui a
tecnologia “Trough All”. Gli ottimi risultati ottenuti in termini di qualità e flessibilità dimostrano
che la scelta strategica di assemblare in proprio le schede elettroniche, apparentemente in
controtendenza rispetto alla delocalizzazione delle attività produttive del settore elettronico
registrata negli ultimi 10 anni, è vincente e molto apprezzata anche dai clienti. Infatti
un’approfondita analisi dei dati 2012 relativi agli indicatori previsti dal Sistema Qualità nelle varie
fasi del processo di test e collaudo delle schede elettroniche ha evidenziato risultati nettamente
migliori rispetto a quelli ottenuti in precedenza quando l’assemblaggio delle schede era affidato a
terzisti (Contract Manufacturing).
Relativamente alla Business Unit denominata “IT & POS Automation”, impegnata nei mercati
dell’Automazione del punto vendita con un’ampia offerta di soluzioni POS PC con monitor touch
integrato, soluzioni Embedded PC con monitor separato e stampanti fiscali, e nei segmenti verticali
del mercato dell’Office Automation con un’offerta di Personal Computer, Server ed Embedded
PC, i ricavi ammontano a 5.404 migliaia di Euro, in calo del 18,08% rispetto al 2011, e
rappresentano il 24,51% dei ricavi complessivi. La Business Unit, che opera esclusivamente nel
mercato italiano, nel corso dell’esercizio ha scontato un contesto particolarmente negativo ed in
continuo peggioramento, ha cercato di contenere l’inevitabile diminuzione delle vendite,
registrando un calo dei ricavi del 15,96% nel primo semestre, amplificato nel secondo con un calo
del 20,78%, e ha cercato di ottimizzare al tempo stesso il margine attraverso la ricerca di
opportunità al di fuori del canale distributivo tradizionale dei dealer e dei VAR (Value Added
Reseller), pesantemente colpito dal perdurare della crisi.
Gestione economica.
Il risultato della gestione economica dell’esercizio è pari a 1.268 migliaia di Euro, al netto degli
oneri fiscali ammontanti a 476 migliaia di Euro. Vi sottoponiamo un prospetto sintetico del Conto
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Economico riclassificato, comparato con l’esercizio precedente, nel quale si evidenziano i dati e le
informazioni più significative in ordine all’andamento della gestione della Società.
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO (Valori espressi in migliaia di Euro)
2011 % 2012 % Var. Var.%
Ricavi, vendite e prestazioni 23.031 100,00 22.045 100,00 (986) (4,28)
Costo del venduto (12.421) (53,93) (11.708) (53,11) 713 (5,74)
Margine lordo 10.610 46,07 10.337 46,89 (273) (2,57)
Spese variabili di vendita (495) (2,15) (487) (2,21) 8 (1,62)
Margine di contribuzione 10.115 43,92 9.850 44,68 (265) (2,62)
Spese generali e per servizi (2.060) (8,94) (2.359) (10,70) (299) 14,51
Costi di sviluppo capitalizzati relativi ai servizi 2 0,01 82 0,37 80 -
Spese per il personale (5.245) (22,77) (5.729) (25.99) (484) 9,23
Costi di sviluppo capitalizzati relativi al personale 688 2,99 665 3,02 (23) (3,34)
Contributi in conto esercizio 37 0,16 64 0,29 27 72,97
Contributi in conto capitale 10 0,04 34 0,15 24 240,00
Altri proventi ed oneri 66 0,29 72 0,33 6 9,09
Risultato operativo lordo (EBITDA) 3.613 15,69 2.679 12,15 (934) (25,85)
Ammortamenti (1.054) (4,58) (1.190) (5,40) (136) 12,90
Risultato operativo (EBIT) 2.559 11,11 1.489 6,75 (1.070) (41,81)
Proventi e oneri finanziari 17 0,07 63 0,29 46 270,59
Proventi e oneri non ricorrenti 0 0,00 192 0,87 192 -
Utile prima delle imposte 2.576 11,18 1.744 7,91 (832) (32,30)
Imposte sul reddito (966) (4,19) (476) (2,16) 490 (50,72)
Utile dell’esercizio 1.610 6,99 1.268 5,75 (342) (21,24)
Dal prospetto si rileva che nell’esercizio 2012 i ricavi hanno registrato un calo in termini
percentuali del 4,28% rispetto all’esercizio precedente. Il margine lordo, in calo in valore assoluto
del 2,57% , da 10.610 migliaia di Euro a 10.337 migliaia di Euro, evidenzia un miglioramento con
un’incidenza sui ricavi del 46,89% rispetto al 46,07% dell’esercizio precedente. L’incremento
percentuale del margine lordo è attribuibile al maggior margine realizzato sui ricavi della
Business Unit “Industrial Automation” e al maggior peso degli stessi, pari al 75,49%, sui ricavi
complessivi. Si sottolinea che la scelta attuata alla fine del 2011 di modificare la gestione del
processo produttivo e investire nella capacità propria di assemblare le schede elettroniche,
precedentemente affidate al 100% in conto lavoro a terzisti, ha determinato nell’esercizio una
dimunuzione dei costi per lavorazioni presso terzi, compresi nel costo del venduto, contribuendo al
miglioramento del margine lordo della Business Unit “Industrial Automation” rispetto agli anni
precedenti. La diminuzione dei costi di lavorazione presso terzi è stata evidentemente compensata
dall’aumento dei costi del personale e dei costi per ammortamenti del nuovo insediamento di
Artegna, in Via Nazionale Km 152, e per ammortamenti dei macchinari, attrezzature e impianti
della nuova linea di assemblaggio e collaudo schede elettroniche. Si segnala che il costo del
venduto comprende anche l’importo di 130 migliaia di Euro relativo agli accantonamenti
dell’esercizio al fondo svalutazione delle rimanenze.
Le spese variabili di vendita, che comprendono l’importo riconosciuto agli agenti per provvigioni e
oneri e l’importo dei trasporti di vendita al netto dei recuperi, ammontano a 487 migliaia di Euro e
in termini di incidenza sui ricavi, pari al 2,21%, sono sostanzialmente stabili rispetto al 2011.
Le spese generali e per servizi, pari a 2.359 migliaia di Euro, risultano in aumento di 299 migliaia
di Euro in termini assoluti e del 14,51% in termini percentuali rispetto al 2011, con un’incidenza
sui ricavi del 10,70% rispetto all’8,94% del 2011. Gli aumenti più significativi si sono registrati
nei costi per Fiere, eventi e comunicazione (+ 89 migliaia di Euro), nei costi per consumi
energetici e acqua (+ 37 migliaia di Euro) per la gestione su base annua del nuovo stabilimento di
Artegna avviato a fine 2011 e per la gestione dal mese di maggio della nuova unità locale di
Verona, nei costi per Certificazioni e prove tecniche in laboratori (+ 42 migliaia di Euro),
capitalizzati per 29 migliaia di Euro nei costi di sviluppo per Certificazioni UL, e nei costi per
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Consulenze tecniche (+ 56 migliaia di Euro), capitalizzati per 53 migliaia di Euro nei costi di
sviluppo per nuovi progetti, prodotti e sistemi aventi utilità pluriennale.
Le spese per il personale, comprensive del costo per lavoro in somministrazione, pari a 5.729
migliaia di Euro e un’incidenza sui ricavi del 25,99%, hanno registrato un incremento di 484
migliaia di Euro in termini assoluti e del 9,23% in termini percentuali rispetto al 2011, attribuibile
al piano di integrazione e potenziamento dell’organico aziendale, con particolare riferimento
all’attività di sviluppo software nella nuova unità locale di Verona, alle attività di Marketing
Communication e al consolidamento su base annuale del costo del personale assunto nel 2011, nel
quale sono compresi i componenti del nuovo “team” dedicato all’assemblaggio e saldatura delle
schede elettroniche, il cui costo nel 2011 aveva inciso solo nell’ultimo trimestre. Parte dei costi del
personale della Ricerca e Sviluppo, per un importo di 665 migliaia di Euro, sono stati capitalizzati
nei costi di sviluppo per nuovi progetti, prodotti e sistemi aventi utilità pluriennale.
I contributi in conto esercizio, pari a 64 migliaia di Euro, si riferiscono prevalentemente ad
incentivi regionali per l’assunzione di personale a tempo indeterminato e alla quota di competenza
relativa al credito di imposta acquisito nel 2009 per attività di ricerca e sviluppo, ai sensi della
Legge 296/2006, per la realizzazione in precedenti esercizi di progetti e prodotti aventi utilità
pluriennale i cui costi sono stati a suo tempo in parte capitalizzati. I contributi in conto capitale,
pari a 34 migliaia di Euro, si riferiscono prevalentemente alla quota di competenza relativa al
contributo regionale ex “Bando POR FESR 2007-2013 – Obiettivo competitività regionale e
occupazione”, incassato a fine 2012 in riferimento a progetti di sviluppo realizzati in precedenti
esercizi i cui costi sono stati a suo tempo in parte capitalizzati.
Si evidenzia che nell’esercizio si è registrato un differenziale positivo per il conto economico
di 159 migliaia di Euro tra l’importo dei costi di sviluppo capitalizzati, pari a complessivi 747
migliaia di Euro, e l’importo relativo agli ammortamenti degli stessi, pari a 588 migliaia di Euro.
La sommatoria degli altri proventi ed oneri risulta positiva per 72 migliaia di Euro, in linea con
l’importo registrato nel 2011.
Il calo dei ricavi associato alla maggior incidenza dei costi generali e di struttura hanno
determinato un risultato operativo lordo (EBITDA) di 2.679 migliaia di Euro, in calo in termini
assoluti del 25,85% rispetto al 2011 e un’incidenza percentuale sui ricavi del 12,15%.
I costi per ammortamenti, pari a 1.190 migliaia di Euro, registrano un incremento in termini
assoluti di 136 migliaia di Euro rispetto al 2011. In particolare gli ammortamenti delle
immobilizzazioni materiali, pari a 386 migliaia di Euro, registrano un aumento di 102 migliaia di
Euro per effetto degli ammortamenti su base annua del nuovo immobile di Artegna e delle
attrezzature, macchinari e impianti della nuova linea di assemblaggio schede elettroniche.
Gli ammortamenti immateriali pari di 804 migliaia di Euro, in incremento di 34 migliaia di Euro
rispetto al 2011, si riferiscono per 588 migliaia di euro ai costi di sviluppo per nuovi progetti e
prodotti capitalizzati in precedenti esercizi.
Il risultato operativo (EBIT), pari a 1.489 migliaia di Euro e un’incidenza sui ricavi del 6,75%, ha
registrato, rispetto all’esercizio precedente, una diminuzione di 1.070 migliaia di Euro in termini
assoluti e del 41,81% in termini percentuali, risultando comunque migliore rispetto alle aspettative
ed al budget predisposto dal management a inizio esercizio.
Il differenziale tra proventi ed oneri finanziari evidenzia un risultato positivo di 63 migliaia di
Euro e corrisponde alla sommatoria dell’importo degli interessi attivi, pari a 95 migliaia di
Euro, generati in prevalenza dall’incremento della liquidità disponibile nel corso dell’esercizio e
dal miglior tasso attivo riconosciuto dagli istituti bancari rispetto al 2011, dell’importo degli
interessi passivi maturati sui mutui ipotecari, pari a 25 migliaia di Euro, e dell’importo
corrispondente alla differenza tra oneri e proventi da conversioni valutarie durante e a fine
esercizio complessivamente negativa per 7 migliaia di Euro.
Nell’esercizio 2012 sono stati conteggiati proventi straordinari non ricorrenti, meglio descritti
nella Nota Integrativa, per complessive 192 migliaia di Euro, comprendenti l’importo di 139
migliaia di Euro conseguente all’istanza di rimborso per le maggiori imposte versate a
seguito della mancata deducibilità del costo del lavoro ai fini IRAP nei periodi d’imposta dal 2007
ASEM S.p.A. - Bilancio al 31/12/2012 - Relazione sulla Gestione - Pag. 8
al 2011 e l’importo di 53 migliaia di Euro conseguente alla rideterminazione delle imposte
correnti per IRAP relative all’esercizio 2011 per effetto dell’applicazione da parte della Società
dell’aliquota ridotta del 2,98% sul valore della produzione netta realizzato nel territorio della
Regione Friuli Venezia Giulia.
La sommatoria degli importi positivi della gestione finanziaria, delle poste non ricorrenti e del
risultato operativo ha determinato un risultato prima delle imposte di 1.744 migliaia di Euro
corrispondente al 7,91% dei ricavi.
Relativamente alle imposte correnti si segnala che anche nell’esercizio 2012 la Società per l’IRAP
ha applicato l’aliquota ridotta del 2,98% sul valore della produzione netta realizzato nel territorio
del Friuli Venezia Giulia e ha detratto l’importo di 100 migliaia di Euro dall’importo corrente
dell’IRES, ai sensi della Legge 27 dicembre 2006 n. 296 (Finanziaria 2007), in ragione degli
interventi di riqualificazione energetica eseguiti sul nuovo immobile di Artegna.
L’utile realizzato nell’esercizio, al netto delle imposte di 476 migliaia di Euro, è pari a 1.268
migliaia di Euro, corrisponde al 5,75% dei ricavi, e risulta in calo di 342 migliaia di Euro rispetto
all’esercizio precedente.
Situazione patrimoniale e finanziaria.
Nel 2012 la Società ha ulteriormente migliorato la già solida struttura patrimoniale registrando a
fine esercizio una minore incidenza di rimanenze e capitale circolante, che ha consentito di liberare
risorse per incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo e autofinanziare la differenza tra
l’importo complessivo degli investimenti straordinari nel nuovo insediamento produttivo e
l’importo del nuovo mutuo ipotecario a tasso agevolato stipulato con il F.R.I.E ( Fondo di
Rotazione per le Iniziative Economiche nel Friuli Venezia Giulia) tramite Unicredit S.p.A..
STATO PATRIMONIALE DI SINTESI (Valori espressi in migliaia di Euro)
2011 % 2012 % Var. Var.%
Disponibilità liquide 2.310 9,83 3.798 15,70 1.488 64,42
Rimanenze 5.085 21,65 4.623 19,11 (462) (9,09)
Crediti 8.538 36,35 7.988 33,02 (550) (6,44)
Attività correnti 15.933 67,83 16.409 67,84 476 2,99
Immobilizzazioni immateriali 2.359 10,04 2.406 9,95 47 1,99
Immobilizzazioni materiali 5.168 22,00 5.334 22,05 166 3,21
Immobilizzazioni finanziarie 4 0,02 6 0,02 2 50,00
Attività non correnti 7.531 32,06 7.746 32,02 215 2,85
Ratei e risconti attivi 26 0,11 34 0,14 8 30,77
TOTALE ATTIVO 23.490 100,00 24.189 100,00 699 2,98
Debiti verso fornitori 4.522 19,25 4.135 17,09 (387) (8,56)
Debiti verso controllanti 447 1,90 0 0,00 (447) (100,00)
Debiti tributari 271 1,15 272 1,12 1 0,37
Debiti verso istituti di previdenza 273 1,16 315 1,30 42 15,38
Altri debiti 778 3,31 705 2,91 (73) (9,38)
Debiti finanziari correnti 270 1,15 274 1,13 4 1,48
Passività correnti 6.561 27,93 5.701 23,57 (860) (13,11)
TFR 1.095 4,66 1.042 4,31 (53) (4,84)
Fondi per rischi e oneri 159 0,68 133 0,55 (26) (16,35)
Debiti finanziari non correnti 1.990 8,47 2.633 10,89 643 32,31
Passività non correnti 3.244 13,81 3.808 15,74 564 17,39
Capitale sociale 2.500 10,64 2.500 10,34 0 0,00
Riserve 9.116 38,81 10.326 42,69 1.210 13,27
Risultato d'esercizio 1.610 6,85 1.268 5,24 (342) (21,24)
Patrimonio netto 13.226 56,30 14.094 58,27 868 6,56
Ratei e risconti passivi 459 1,95 586 2,42 127 27,67
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 23.490 100,00 24.189 100,00 699 2,98
ASEM S.p.A. - Bilancio al 31/12/2012 - Relazione sulla Gestione - Pag. 9
Le attività correnti ammontano a complessive 16.409 migliaia di Euro e registrano un incremento
netto di 476 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente. Considerato il calo di rimanenze e
crediti di complessive 1.012 migliaia di Euro, superiore in termini percentuali al calo dei ricavi, la
crescita è esclusivamente dovuta al sensibile aumento della liquidità pari a 1.488 migliaia di Euro.
L’incremento della liquidità è dovuto al risultato positivo della gestione corrente e all’incasso della
prima tranche di 919 migliaia di Euro relativa al nuovo mutuo ipotecario.
Le attività non correnti ammontano a complessive 7.746 migliaia di Euro e registrano
un incremento, al netto degli ammortamenti, di 215 migliaia di Euro rispetto al 2011,
prevalentemente dovuto agli investimenti straordinari già descritti.
Le passività correnti ammontano a complessive 5.701 migliaia di Euro e registrano una
diminuzione di 860 migliaia di Euro, prevalentemente dovuta al calo dei debiti verso fornitori,
pari a 387 migliaia di Euro, per la riduzione del volume degli acquisti, e al calo del debito verso la
società controllante SINTEK S.r.l. per imposte riferite al consolidato fiscale che, anche in
funzione degli acconti versati, alla fine dell’esercizio è pari a 0.
Le passività non correnti ammontano a complessive 3.808 migliaia di Euro e registrano un
incremento di 564 migliaia di Euro per l’incasso della menzionata prima tranche del nuovo mutuo,
al netto del pagamento delle rate dei finanziamenti a medio-lungo scadute nell’esercizio.
La solidità della struttura patrimoniale della Società viene evidenziata anche dal seguente
prospetto, nel quale sono rappresentati il capitale circolante, il capitale investito e le relative fonti
di finanziamento.
CAPITALE INVESTITO/FONTI DI FINANZIAMENTO (Valori espressi in migliaia di Euro)
2011 2012 Var. Var.%
Rimanenze 5.085 4.623 (462) (9,09)
Crediti 8.538 7.988 (550) (6,44)
Ratei e risconti attivi 26 34 8 30,77
Attivita' correnti non finanziarie (A) 13.649 12.645 (1.004) (7,36)
Debiti verso fornitori 4.522 4.135 (387) (8,56)
Debiti verso controllanti 447 0 (447) (100,00)
Debiti tributari 271 272 1 0,37
Debiti verso istituti di previdenza 273 315 42 15,38
Altri debiti 778 705 (73) (9,38)
Ratei e risconti passivi 459 586 127 27,67
Passivita' correnti non finanziarie (B) 6.750 6.013 (737) (10,92)
Capitale circolante netto (A) - (B) 6.899 6.632 (267) (3,87)
Totale Attività non correnti (C) 7.531 7.746 215 2,85
Totale Capitale Investito Lordo (A) - (B) + (C) 14.430 14.378 (52) (0,36)
TFR e fondi per rischi e oneri (D) 1.254 1.175 (79) (6,30)
Totale Capitale Investito Netto (A) - (B) + (C) - (D) 13.176 13.203 27 0,20
Patrimonio netto 13.226 14.094 868 6,56
Posizione finanziaria netta negativa (positiva) (50) (891) (841) 1.682,00
Totale fonti di finanziamento 13.176 13.203 27 0,20
Il prospetto di sintesi evidenzia che il capitale investito netto, pari a 13.203 migliaia di Euro, per
effetto combinato delle dinamiche sopra descritte risulta sostanzialmente stabile al 31 dicembre
2012 rispetto alla fine dell’esercizio precedente. In particolare il decremento del capitale circolante
netto di 267 migliaia di Euro in termini assoluti e del 3,87% in termini percentuali risulta
sostanzialmente in linea col calo dei ricavi del 4,28% e ha compensato l’incremento di 215
migliaia di Euro delle attività non correnti determinato dagli investimenti materiali e immateriali di
complessive 1.405 migliaia di Euro al netto dei rispettivi ammortamenti.
Nel seguente prospetto il dettaglio delle componenti della posizione finanziaria netta.
ASEM S.p.A. - Bilancio al 31/12/2012 - Relazione sulla Gestione - Pag. 10
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA (Valori espressi in migliaia di Euro)
2011 2012 Var. Var. %
Debiti finanziari correnti (270) (274) (4) 1,48
Debiti finanziari non correnti (1.990) (2.633) (643) 32,31
Disponibilità liquide 2.310 3.798 1.488 64,42
Posizione finanziaria netta 50 891 841 1.682,00
Alla chiusura dell’esercizio la posizione finanziaria netta risulta positiva per 891 migliaia di Euro,
in aumento di 841 migliaia di Euro rispetto all’esercizio precedente.
In particolare i debiti finanziari correnti e non correnti di complessivi 2.907 migliaia di Euro si
riferiscono a tre mutui ipotecari di durata decennale. Il primo ed il secondo, erogati nel 2009, di
originarie 2.833 migliaia di Euro, sono stati concessi dal F.R.I.E., tramite Banca Antonveneta
S.p.A., e da Banca Antonveneta S.p.A. stessa per finanziare il riscatto anticipato da Unicredit
Leasing S.p.A. dell’immobile sede della Società e sono garantiti rispettivamente da un’ipoteca di
primo grado e una di secondo grado sull’immobile stesso.
Il terzo mutuo di complessive 1.294 migliaia di Euro, contratto nel 2012 con il F.R.I.E, tramite
Unicredit S.p.A., è stato concesso per finanziare i lavori di adeguamento e miglioramento
dell’immobile di Artegna in Via Nazionale Km 152 e per finanziare l’acquisto delle attrezzature,
degli impianti e dei macchinari per l’assemblaggio ed il test elettronico e funzionale di schede
elettroniche. Nel mese di dicembre scorso è stato erogato l’importo parziale di 919 migliaia di
Euro riferito alla prima presentazione dello stato di avanzamento degli investimenti. Il mutuo è
garantito da un’ipoteca di primo grado sull’immobile, oltre che da privilegio, di cui al D.L.C.P.S.
1° ottobre 1947, sui macchinari e le attrezzature oggetto del finanziamento. I due mutui F.R.I.E.
prevedono l’applicazione di un tasso d’interesse agevolato pari alla metà dell’Euribor 6 mesi con
un minimo dello 0,95%.
Nel complesso la situazione finanziaria permette alla Società di essere flessibile nella ricerca di
opportunità di sviluppo del proprio business, non essendo condizionata dai tempi e dai costi
connessi alla ricerca di eventuali coperture finanziarie.
Per una completa rappresentazione della situazione finanziaria Vi sottoponiamo un prospetto con i
dati di sintesi del Rendiconto Finanziario allegato alla Nota Integrativa, nel quale è possibile
analizzare il dettaglio dei flussi monetari per ogni singola voce patrimoniale.
RENDICONTO FINANZIARIO – Dati di sintesi – (Valori espressi in migliaia di Euro)
2011 2012 Var. Var. %
Utile dell'esercizio 1.610 1.268 (342) (21,24)
Ammortamenti 1.054 1.190 136 12,90
Accantonamento al fondo trattamento fine rapporto 37 32 (5) (13,51)
Utilizzo fondo trattamento di fine rapporto (21) (86) (65) 309,52
Accantonamenti ai fondi rischi ed oneri 26 15 (11) (42,31)
Utilizzo fondi per rischi e oneri (25) (5) 20 (80,00)
Aumento/diminuzione crediti e debiti per fiscalità differite (49) (29) 20 (40,82)
Minusvalenze (Plusvalenze) (1) 0 1 -
Autofinanziamento (cash-flow) 2.631 2.385 (246) (9,35)
Flusso di cassa generato (assorbito) dall’attività operativa 1.582 2.645 1.063 67,19
Flusso di cassa generato (assorbito) da attività d’investimento (2.806) (1.405) 1.401 (49,93)
Flusso di cassa generato (assorbito) da attività di finanziamento (543) 248 791 (145,67)
Flusso di cassa complessivo (1.767) 1.488 3.255 (184,21)
Dal prospetto si rileva che l’autofinanziamento (cash flow) dell’esercizio 2012 ammonta a 2.385
migliaia di Euro e registra una diminuzione di 246 migliaia di Euro in termini assoluti e del 9,35%
in termini percentuali rispetto all’esercizio precedente.
ASEM S.p.A. - Bilancio al 31/12/2012 - Relazione sulla Gestione - Pag. 11
La gestione dell’attività operativa ha generato complessivamente un flusso di cassa di 2.645
migliaia di Euro, sommando al cash flow ulteriori 260 migliaia di Euro liberate dalla
ottimizzazione del capitale circolante.
Gli investimenti materiali ed immateriali straordinari ed ordinari hanno assorbito un importo di
1.405 migliaia di Euro, in calo di circa il 50% rispetto all’esercizio 2011, nel corso del quale era
stata realizzata una parte rilevante degli investimenti di carattere straordinario del nuovo
insediamento produttivo di Artegna.
Il flusso di cassa derivante da attività di finanziamento risulta positivo per 248 migliaia di Euro, a
fronte dell’incasso di 919 migliaia di Euro relativi al nuovo mutuo F.R.I.E., del rimborso di 271
migliaia di Euro relativo alle rate dei mutui ipotecari scadute nell’ esercizio e della
distribuzione agli azionisti di un dividendo di 400 migliaia di Euro deliberato dall’Assemblea dei
Soci in data 5 dicembre 2012.
Il flusso di cassa complessivo dell’esercizio risulta pertanto positivo per 1.488 migliaia di Euro.
Indicatori di redditività.
Nel prospetto di seguito riportato Vi sottoponiamo alcuni indicatori che forniscono ulteriori
elementi di analisi dei risultati economici e finanziari conseguiti dalla Società.
INDICATORI DI REDDITIVITÀ 2011 2012
ROI (EBIT / Capitale Investito Lordo) 17,73% 10,36%
ROS (EBIT / Ricavi delle vendite e delle prestazioni) 11,11% 6,75%
EBITDA / Ricavi delle vendite e delle prestazioni 15,69% 12,15%
Capitale circolante netto / Ricavi delle vendite e delle prestazioni 29,96% 30,08%
Il ridimensionamento dei risultati economici conseguiti nell’esercizio ha determinato un
conseguente deterioramento degli indicatori di redditività. Si mantiene invece su livelli dello
scorso esercizio l’incidenza del capitale circolante netto sui ricavi, a conferma del fatto che la
Società, in un contesto di mercato difficile, non ha peggiorato l’efficienza operativa e
l’ottimizzazione dei flussi di cassa. Si precisa che non sono stati esposti gli indicatori
finanziari aventi ad oggetto la Posizione Finanziaria Netta, rapportata ad esempio con il
Patrimonio netto, l’ EBITDA ed il cash flow, in quanto gli stessi non risulterebbero significativi in
presenza di una Posizione finanziaria netta positiva.
Principali rischi ed incertezze a cui la società è esposta.
La Società è dotata di un sistema di controllo interno costituto da un insieme di regole, procedure e
strutture organizzative, volte a consentire una conduzione dell’impresa sana e corretta, anche
attraverso un adeguato processo di identificazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi
che potrebbero minacciare il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Nel presente paragrafo sono descritti i fattori di rischio e incertezza correlati al contesto
economico-generale ed al mercato di riferimento, che possono influenzare in misura significativa
le performances della Società.
Rischi esterni.
Rischi connessi alle condizioni generali dell’economia e del settore.
I mercati in cui opera l’azienda sono molto sensibili ai cicli economici e le attività della Business
Unit “IT & POS Automation ”, che opera esclusivamente nel mercato italiano, risentono in modo
particolare della debolezza dell’economia e della stagnazione dei consumi del mercato interno.
Va tuttavia segnalato che nel 2012 la Società ha evidenziato nel complesso una dinamica dei ricavi
sensibilmente migliore rispetto alla media dei settori in cui è impegnata, dimostrando la correttezza
delle strategie di investimento.
In particolare il mercato dell’Automazione Industriale, principale settore in cui opera la Società, è
sempre più interessato da veloci e profonde evoluzioni tecnologiche e da conseguenti diverse
esigenze di competenze e professionalità. Al tempo stesso il mercato richiede il mantenimento di
ASEM S.p.A. - Bilancio al 31/12/2012 - Relazione sulla Gestione - Pag. 12
un ciclo di vita dei prodotti/sistemi non inferiore ai 5/7 anni. Questo mix di esigenze sono di fatto
un vantaggio per la Società che, grazie alla capacità patrimoniale e finanziaria e alle specifiche
esperienze e competenze dell’organico, ha investito nello sviluppo delle nuove tecnologie digitali
“open & standard” applicate all’ Automazione Industriale, non solo per rispondere con
tempestività alla domanda del mercato di riferimento, bensì per anticiparne le linee evolutive,
proponendo nuovi prodotti e sistemi in grado di influenzare la domanda. Tali investimenti non
possono comunque assicurare che la Società sia sempre in grado di riconoscere e utilizzare
strumenti tecnologici innovativi, escludere il rischio di obsolescenza di qualche prodotto/sistema
esistente o assicurare la capacità di sviluppare ed introdurre nuovi prodotti o innovare quelli
esistenti in tempo utile per il cliente e accettabile per il mercato.
Rischio paese.
La Società non opera in aree geografiche che potrebbero far insorgere dei rischi di natura macro-
economica e finanziaria, normativa e di mercato, geopolitica e sociale il cui verificarsi potrebbe
determinare un effetto negativo sui flussi reddituali, sulla protezione degli assets aziendali o sugli
acquisti di materie prime, semilavorati e merci che vengono effettuati prevalentemente in Italia, in
Paesi occidentali dell’area Euro ed in alcuni Paesi del Far East consolidati fornitori delle economie
occidentali.
Rischi connessi alla tutela di proprietà tecnologiche.
La Società da sempre ha prevalentemente progettato e venduto prodotti e sistemi basati sulla
piattaforma tecnologica “X86” che per definizione è una piattaforma “Open e Standard”,
utilizzando componenti hardware e software sviluppati dai trend-setter tecnologici del mercato
dell’Information Technology, quali ad esempio Intel® e Microsoft®. Fino a due anni fa la Società ha
integrato nelle proprie piattaforme hardware componenti software di HMI e SoftPLC definendo
specifici accordi commerciali per l’acquisto di licenze in qualità di OEM (Original Equipment
Manufacturer), senza necessità di tutelare proprietà tecnologiche aziendali. Diversamente, per i
successivi sviluppi di proprie soluzioni software per i sistemi di HMI e di proprie soluzioni
software per la gestione di attività di teleassistenza e telecontrollo nell’Automazione Industriale,
esiste l’esigenza di tutelare la proprietà intellettuale attraverso la normativa italiana in materia di
diritto d’autore. Il management ritiene che il livello tecnologico dei prodotti offerti dalla Società,
unitamente alle conoscenze tecniche necessarie per la loro costante e progressiva implementazione
ed aggiornamento, costituiscano di per sé fattori in grado di limitare i rischi connessi
all’appropriazione di significativi vantaggi competitivi ad opera degli attuali e potenziali
concorrenti. Tuttavia, non si può affermare che la tutela riconosciuta dalla normativa italiana in
materia di diritto di autore consentirà di escludere nel futuro che altri operatori del settore possano
sviluppare, del tutto indipendentemente, soluzioni simili o possano duplicare i prodotti della
Società non depositati ovvero ne progettino di nuovi in grado di replicarne le funzionalità senza,
con questo, violare i diritti della Società.
Rischi finanziari.
Rischi connessi all’utilizzo di strumenti finanziari ed alla fluttuazione dei tassi di cambio.
Gli strumenti finanziari utilizzati dall’azienda sono rappresentati dalle disponibilità liquide e dalle
attività e passività finanziarie. Nel corso dell’esercizio, come in precedenza, non sono stati
utilizzati strumenti finanziari derivati. La Società ha sempre posto particolare attenzione
all’identificazione, alla valutazione ed alla copertura dei rischi finanziari, individuati
principalmente nel rischio di cambio e nel rischio di tasso d’interesse dell’attività finanziaria. Al
riguardo si sottolinea che, in seguito alle procedure implementate dalla Società, i suddetti rischi
non risultano rilevanti ai fini della valutazione della situazione patrimoniale e finanziaria e del
risultato economico dell’esercizio. Con particolare riferimento al rischio di cambio si precisa che
la Società neutralizza tale rischio, derivante dagli acquisti di merci effettuati in Dollari americani,
comprando valuta al ricevimento della merce relativa alle forniture. In seguito a tali modalità
operative non risultano in essere posizioni di credito o di debito esposte a tale rischio alla fine
dell’esercizio. Va inoltre sottolineato che la Società preserva la marginalità dei ricavi traslando
ASEM S.p.A. - Bilancio al 31/12/2012 - Relazione sulla Gestione - Pag. 13
con regolarità sui prezzi di vendita la volatilità del cambio Euro/Dollaro. Relativamente alle
vendite di prodotti e servizi si evidenzia che nell’esercizio le stesse sono state perfezionate quasi
totalmente in Euro.
Rischi connessi alla liquidità e al fabbisogno di mezzi finanziari.
La struttura patrimoniale esistente, la sua evoluzione e la capacità della Società di generare
liquidità a livello di gestione operativa testimoniano l’inesistenza di un rischio di liquidità. La
Società persegue, infatti, il costante mantenimento dell’equilibrio e della flessibilità tra fonti di
finanziamento e impieghi. I fabbisogni di liquidità sono costantemente monitorati, nell’ottica di
garantire un efficace reperimento delle risorse finanziarie e un adeguato investimento delle
eventuali disponibilità liquide.
Rischi interni.
Rischi connessi alla clientela.
La Società opera sul mercato con un’organizzazione e una politica commerciale che, pur in
presenza di qualche cliente il cui fatturato è percentualmente significativo (dal 5 al 15% del totale),
determinano un frazionamento dei ricavi e del rischio credito. I segmenti di mercato in cui opera
la Società e la proposta di prodotti ad alto valore aggiunto garantiscono rapporti di medio-
lungo periodo con clienti consolidati ed affidabili. Una specifica procedura assicura un’idonea
valutazione della solidità finanziaria dei clienti ai quali, sulla base di approfondite informazioni ed
analisi dei relativi bilanci, viene assegnato preventivamente un affidamento il cui ammontare è
soggetto a periodica revisione. Per questi motivi si può affermare che il rischio di credito non è
significativo. Si evidenzia, inoltre, che i ricavi della Società non si sviluppano in aree che
configurano l’insorgere di un possibile rischio Paese, come emerge dall’informativa sulla
ripartizione dei crediti per aree geografiche resa in Nota Integrativa, dalla quale appare evidente
che l’ammontare dei crediti è concentrato verso i Paesi occidentali dell’area Euro.
Rischi relativi alla dipendenza da personale chiave
Il successo della Società dipende in sensibile misura dalle capacità di alcune figure chiave che
hanno contribuito in maniera determinante allo sviluppo dello stessa, quali l’amministratore
esecutivo ed altri componenti del management in possesso di esperienza pluriennale nei settori in
cui è impegnata. La perdita delle prestazioni di una delle suddette figure chiave senza
un’adeguata sostituzione, potrebbe avere effetti negativi sulle prospettive, sull’attività e sui
risultati economici e finanziari della Società.
Rischi connessi a rapporti con fornitori
La Società acquista componenti e semilavorati standard da un ampio numero di fornitori operanti
in Italia, in Paesi occidentali dell’area Euro ed in alcuni Paesi del Far East. Una larga parte dei
componenti e semilavorati è facilmente reperibile sul mercato e non vi sono fornitori così
preponderanti o strategici da poter mettere a rischio l’operatività in caso gli stessi attraversino
problemi, siano essi originati da fattori esogeni o endogeni, o in caso di controversie.
In ordine ad alcuni componenti elettronici, quali ad esempio microprocessori X86, la Società
effettua acquisti da primari produttori mondiali che controllano e detengono quote anche dell’80%
del consumo mondiale. In ordine ai semilavorati meccanici a disegno la Società effettua acquisti da
pochi fornitori selezionati. Sebbene entrambe le categorie di fornitori siano aziende
affidabili, e premesso che nel mercato dell’Information Technology il monopolio di qualche
multinazionale su specifici componenti è una situazione comune a tutti i competitors, non si può
escludere la possibilità che loro difficoltà, anche in termini di qualità, disponibilità e/o tempi di
consegna, possano riflettersi negativamente, sebbene solo nel breve periodo, sulle attività
aziendali. La Società è ovviamente esposta alle fluttuazioni di prezzi dei componenti e
semilavorati di acquisto, ma nel settore elettronico, salvo eccezioni, tipicamente le fluttuazioni
sono al ribasso. In ogni caso il monitoraggio continuo del trend dei prezzi permette alla Società di
anticipare eventuali fluttuazioni al rialzo e di traslarle con regolarità sui prezzi di vendita
a salvaguardia della marginalità dei ricavi.
ASEM S.p.A. - Bilancio al 31/12/2012 - Relazione sulla Gestione - Pag. 14
Relativamente all’acquisto di energia si evidenzia che, dal momento che i processi produttivi della
Società sono prevalentemente processi di assemblaggio e test di schede elettroniche e sistemi,
l’esposizione alle fluttuazioni dei prezzi è limitata.
Attività di ricerca e sviluppo.
Nel 2012 la Società, nonostante il perdurare della crisi delle attività produttive in Italia e il
rallentamento della crescita mondiale a causa della crisi dei paesi industrializzati ed il
rallentamento dei paesi emergenti, ha aumentato gli investimenti in ricerca e sviluppo integrando
le competenze aziendali con assunzioni di nuovi profili professionali nello sviluppo firmware e
software. Le specifiche assunzioni sono state facilitate anche dall’apertura nel maggio scorso di
una nuova unità locale di circa 150 metri quadrati nel comune di Verona, che ha permesso di
ampliare le aree geografiche di riferimento per la ricerca del personale.
Le scelte strategiche degli ultimi anni di investire nello sviluppo anche della piattaforma
tecnologica “ARM “, oltre che nello sviluppo della piattaforma X86 (PC), e nella progettazione del
software quale elemento d’integrazione delle diverse infrastrutture tecnologiche, si stanno
rivelando vincenti. La Società sta completando con successo l’impegnativo percorso intrapreso ed
è oggi in grado di dominare direttamente e profondamente tutte le tecnologie di base “open &
standard” motori del processo di convergenza tecnologica ed integrazione digitale tra il mondo
dell’ I.C.T. (Information and Communications Technology) ed il mondo della “Factory
Automation”. L’intensa attività di sviluppo hardware e software che ha contraddistinto il
2012 permetterà all’azienda di presentare nel 2013 diversi nuovi prodotti e sistemi per ampliare la
proposta sui clienti attivi e per soddisfare le diverse esigenze di nuove tipologie di clienti.
In riferimento alla piattaforma software Premium HMI, strumento per lo sviluppo dell’interfaccia
operatore, a breve verrà definitivamente rilasciata la nuova versione denominata Premium HMI 4,
che garantendo la totale compatibilità dei progetti realizzati con la precedente versione Premium
HMI 3, introdurrà un nuovo e potente motore di rendering grafico che supporta le ultime
tecnologie di visualizzazione “Microsoft XAML”, che consentono la realizzazione di interfacce di
HMI tecnologicamente avanzate tipiche dei dispositivi “mobile” di ultima generazione.
PHMI 4 prevede il supporto di 16 milioni di colori, per un’ottimale visualizzazione grafica e dei
font, e una migliore gestione delle sfumature e degli effetti di trasparenza. La nuova libreria di
oggetti grafici “XAML”, disponibile per i sistemi operativi Win CE e Win 32/64, è
particolarmente curata dal punto di vista estetico ed ergonomico e si affianca a quella esistente
mantenendo la piena compatibilità, tanto che con un semplice click del mouse nell’ambiente di
sviluppo un utente può convertire i progetti esistenti utilizzando i nuovi oggetti grafici senza
apportare alcuna modifica, mantenendo eventuali script associati agli oggetti grafici stessi o
variabili collegate a proprietà che cambiano dinamicamente il valore. Le caratteristiche descritte
rendono PHMI 4 una piattaforma di HMI molto interessante nel contesto competitivo anche perché
risulta essere una delle poche soluzioni disponibili sul mercato mondiale che permette di
progettare l’interfaccia grafica con oggetti Microsoft®/XAML in ambiente Win CE. La
trasversalità è infatti il punto di forza della piattaforma, in quanto permette l’impiego dello stesso
progetto con runtime Win CE e Win 32 senza bisogno di alcuna modifica o impostazione nel tool
di sviluppo. Tale caratteristica è ovviamente ben vista dai costruttori di macchine, che conoscono
gli oneri degli investimenti nel software e che possono così concentrarsi nello sviluppo delle
caratteristiche distintive dei loro macchinari.
In riferimento alla piattaforma software di teleassistenza Ubiquity attualmente è in fase di test per
un prossimo definitivo rilascio la versione “PRO” anche per il sistema operativo Win CE, che
rappresenta l’unica soluzione software di teleassistenza al mondo con Win CE che permette di
accedere da remoto anche i dispositivi di automazione (PLC, Driver, ecc.) connessi alla sottorete
Ethernet o seriale del PC/Pannello operatore. Per ampliare l’offerta nell’ambito delle soluzioni per
la teleassistenza, sarà in consegna a breve un sistema denominato “Ubiquity Router”, che renderà
disponibile il servizio su impianti e macchinari gestiti esclusivamente da PLC, o da IPC
(Industrial Personal Computer), o pannelli operatore con sistema operativo diverso da Win32/64
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e Win CE, o su macchinari dove non è prevista la connessione internet. Al riguardo si segnala che
nel 2012 la Società, in collaborazione con un importante cliente costruttore di centri di lavoro a
controllo numerico ad alta velocità e macchine e impianti per lavorazioni industriali della pietra,
con la piattaforma software Ubiquity ha conquistato il “Windows Embedded Intelligent Systems
Partner Excellence Award” nella categoria Global Manufacturing, con cui Microsoft® premia ogni
anno i partner che si sono particolarmente distinti con l’offerta al mercato di soluzioni intelligenti
e creative che risolvono specifici problemi ai propri clienti.
In riferimento ai sistemi “X86 based”, nel corso del 2013 saranno presentate al mercato tre nuove
famiglie di Panel PCs e Box Pcs progettate in conformità ai “New ASEM Standards”, che
prevedono su tutti i sistemi un unico “Cut-Out” per ognuno dei diversi size di LCD in formato 4/3
e Wide 16/9, pannelli frontali in quattro diverse varianti, alluminio, alluminio true flat, inox true
flat e true flat multi touch, alimentatore 24 VDC isolato galvanicamente, la funzione di UPS
(Uninterruptible Power Supply) e l’ASEM System Identity, un sistema hardware con memoria non
volatile per la registrazione di dati di identificazione ciclo di vita dei prodotti. In particolare le tre
nuove famiglie saranno denominate HT2000 / PB 2000, fanless con processori INTEL® ATOM
Cedar Trail , HT 3000 / PB3000, fanless con processori INTEL Ivy Bridge Core i3 e i7 Ultra Low
Voltage, e HT 5000 / PB5000 con processori INTEL Core i3, i5, i7.
Nella seconda metà del 2013 sarà presentata al mercato una famiglia di PAC ( programmable
Automation Controller ) in formato Panel, basata su ARM Cortex A8 e sistema operativo WEC 7,
denominata LP 30, nella quale saranno integrate le funzioni di HMI (Premium HMI 4), di controllo
(Soft PLC Codesys) e di teleassistenza (Ubiquity). Sono inoltre in programma attività di studio e
sviluppo di una nuova famiglia di IPC e PAC in formato “Book Mount”.
Anche nel 2013, in un contesto difficile con economie in recessione o rallentamento, sono previste
assunzioni per integrare ed ampliare l’organico dedicato ad attività di ricerca e sviluppo. Gli
investimenti in tal senso sono e saranno determinanti per lo sviluppo futuro della Società.
Sistema Qualità aziendale.
Nel mese di settembre 2012 il Sistema Qualità aziendale è stato ricertificato dalla società
Moody International Certification S.r.l. in conformità alla norma ISO 9001 : 2008. In particolare,
nell’occasione, la Società ha esteso il sistema e l’ambito della certificazione anche all’attività di
progettazione e sviluppo software, presso le unità locali di Giussano e Verona, e all’attività di
assemblaggio schede elettroniche, presso lo stabilimento di Artegna in via Nazionale Km 152.
L’estensione della certificazione ha comportato un’approfondita analisi dei nuovi processi, che ha
determinato anche aggiornamenti e modifiche ai processi esistenti e alle procedure di
gestione degli stessi, per migliorare ulteriormente l’efficacia e l’efficienza aziendali ed il livello di
soddisfazione dei clienti. L’applicazione sistematica e rigorosa del Sistema Qualità da parte di
tutte le funzioni aziendali ha permesso di superare brillantemente la visita di ricertificazione,
durante la quale non sono emerse non conformità, ma solo osservazioni e indicazioni di carattere
minore che saranno recepite nel corso dell’esercizio in corso.
Investimenti.
Come già esposto la Società nell’esercizio 2012 ha completato l’investimento di carattere
straordinario, iniziato nel 2010, sull’immobile e relativi impianti generici del nuovo insediamento
di Artegna, e ha soddisfatto in continuità le esigenze emerse nei vari reparti ed aree aziendali. Nel
complesso gli investimenti in beni immateriali e materiali, ad esclusione dei costi per attività di
sviluppo per nuovi progetti, prodotti e sistemi, pari a 747 migliaia di Euro, ammontano a
complessive 657 migliaia di Euro. In particolare nell’esercizio sono stati investiti 105 migliaia di
Euro in beni immateriali e 552 migliaia di Euro in beni materiali. Escludendo gli investimenti di
carattere straordinario già menzionati, pari a 351 migliaia di Euro, gli investimenti ordinari in beni
materiali nell’esercizio risultano pari a 201 migliaia di Euro, fra i quali segnaliamo l’acquisto, per
un importo di 90 migliaia di Euro, di una saldatrice selettiva per automatizzare anche
l’assemblaggio dei componenti tradizionali “Trough All”, a completamento della linea di
produzione di schede elettroniche in SMT (Surface Mount Technology).
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Nell’esercizio gli investimenti in pubblicità e comunicazione, pari a complessive 385 migliaia di
Euro completamente spesate a conto economico, registrano un aumento di 89 migliaia di Euro
rispetto al 2011 per la partecipazione, ampliata in termini di spazio espositivo rispetto all’anno
precedente, alla seconda edizione della Fiera SPS IPC Drives a Parma e all’SPS IPC Drives di
Norimberga in Germania.
Politica ambientale.
Le attività e i prodotti della Società rispettano le normative nazionali e comunitarie legate
alle problematiche ambientali. La Società, nonostante non svolga attività con potenziale impatto
sul territorio e sull’ambiente, è comunque focalizzata sulla riduzione degli sprechi delle risorse ed
opera sempre nel rispetto delle migliori pratiche di tutela ambientale elaborate sia a livello
nazionale che internazionale, attenendosi a logiche di prevenzione del rischio, nonché di riduzione
e minimizzazione degli impatti ambientali.
Personale.
L’organico in forza al 31.12.2012 è di 127 persone, in aumento di 11 unità rispetto alla fine
dell’esercizio precedente, e risulta composto da 4 dirigenti, 4 quadri, 83 impiegati e 36 operai.
Nel corso dell’esercizio la media del numero di dipendenti è stata pari a 123 unità, in aumento
rispetto alla media di 110 unità registrata nel 2011. L’incremento è attribuibile al piano di
integrazione e potenziamento dell’organico aziendale con particolare riferimento all’attività di
sviluppo software, con l’apertura dell’unità locale di Verona, all’attività di Marketing
Communication e al completamento del “team” dedicato all’assemblaggio e saldatura delle schede
elettroniche. La Società ha sempre posto molta attenzione e dedicato grande impegno alle
tematiche inerenti la sicurezza dei lavoratori, diffondendo la cultura della sicurezza all’interno
dell’organizzazione, minimizzando l’esposizione ai rischi in ogni attività e svolgendo attività di
controllo, prevenzione e protezione dell’esposizione al rischio.
Al riguardo, ai sensi delle disposizioni vigenti in materia di salute e di sicurezza sul lavoro (D. Lgs
81/2008), la Società ha redatto il “Documento di Valutazione rischi”, in cui sono esaminati gli
eventuali rischi connessi alla salute ed alla sicurezza sul lavoro e le relative misure organizzative,
preventive, protettive e correttive.
Sicurezza e protezione dei dati personali.
Ai sensi delle disposizioni del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs 196/2003),
allegato B (Disciplinare Tecnico in materia di misure minime di sicurezza), comma 26, la società
ha redatto il Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS) per l’anno 2012.
Tale documento descrive, sulla base di una valutazione dei rischi, i criteri tecnici ed organizzativi
adottati per la protezione dei dati personali sensibili trattati dalla società con strumenti informatici.
Il DPS contiene anche la previsione di un piano di formazione per rendere edotti gli incaricati del
trattamento circa le misure di sicurezza previste in relazione ai rischi individuati.
Rapporti con società controllante e/o società controllate o collegate.
Nel 2012 la Società non ha intrattenuto rapporti commerciali con la società controllante SINTEK
S.r.l.. Si segnala che nel 2010 è stata rinnovata, congiuntamente alla controllante, l’opzione per la
tassazione di gruppo, aderendo conseguentemente al regime per la tassazione di gruppo la cui
disciplina è contenuta nella Sezione II, Capo II del Titolo II, articoli da 117 a 129 del Testo
Unico delle Imposte sui Redditi di cui al D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917.
I rapporti economici, oltre che la responsabilità e gli obblighi reciproci fra la consolidante
società SINTEK S.r.l. ed ASEM S.p.A., sono definiti in uno specifico accordo di consolidamento,
dal quale deriva il credito verso controllanti di Euro 189.041 iscritto nello Stato Patrimoniale alla
chiusura dell’esercizio.
La Società non detiene partecipazioni in società controllate o collegate.
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Fatti di rilievo intervenuti dopo la fine dell’esercizio.
Successivamente alla chiusura dell’esercizio 2012 non si sono verificati fatti di rilievo che possano
modificare la situazione patrimoniale e finanziaria della società risultante dal bilancio sottoposto
all’approvazione dell’Assemblea. Ai fini di una completa informazione si segnala che in data 5
marzo 2013, presso Confindustria Udine, la Società ha sottoscritto ex lege 20 maggio 1975 n.164
un verbale di consultazione sindacale per l’apertura di un periodo di 13 settimane di Cassa
Integrazione Ordinaria, eventualmente rinnovabile, finalizzato ad ottimizzare la gestione della
forza lavoro in seguito all’ulteriore sensibile calo della domanda dei prodotti e sistemi della
Business Unit “IT & POS Automation”, che risente maggiormente della grave situazione del
mercato interno.
Evoluzione prevedibile della gestione.
I dati economici emersi nei primi mesi del 2013 purtroppo confermano il trend negativo
dell’ultimo semestre 2012, evidenziano una sostanziale stabilità delle economie emergenti, una
possibile ripresa dell’economia degli Stati Uniti e un’ulteriore contrazione dell’attività in Europa
ed in particolare in Italia. Per il 2013 le prospettive di ripresa dell’economia mondiale rimangono
molto fragili e persiste un elevato grado di incertezza circa l’evoluzione della crisi del debito
sovrano in Europa. Purtroppo tra le economie avanzate quella dell’Unione Europea si sta rivelando
la più debole e, nonostante le politiche monetarie non convenzionali adottate dalla Banca Centrale
Europea, il sistema finanziario continua a mostrare evidenti debolezze e forti contrasti, come ha
ulteriormente ribadito la recente improvvisa crisi delle banche cipriote, ed è perciò probabile che
nell’anno in corso il PIL dell’area possa contrarsi ulteriormente.
Le prospettive di breve e medio periodo non tendono al miglioramento e sono in peggioramento le
prospettive di crescita della produzione industriale, condizionata dal rallentamento della domanda
globale ma soprattutto dalla caduta della domanda interna in molti paesi dell’Eurozona.
Emblematico è il forte calo degli ordini all’industria registrato in Germania dove il deterioramento
è stato determinato dalla domanda proveniente dalla zona euro, a conferma che il rapido
rallentamento dell’industria tedesca è dovuto principalmente al calo della domanda interna dei suoi
più stretti partner commerciali. Nel vecchio continente è necessario definire un programma di
medio-lungo termine per riaffermare il ruolo essenziale dell’ economia reale, recuperando
competitività nel settore manifatturiero, che ha sempre rappresentato nel passato una forza
distintiva rispetto al resto del mondo. Alla fine degli anni 90 l’incidenza del settore manifatturiero
sul PIL europeo era superiore al 20%. Ora la situazione è drasticamente cambiata e l’ incidenza
è scivolata al 15,6%. Gli Stati Uniti in tal senso possono essere un esempio in quanto da qualche
anno hanno iniziato una politica di rilocalizzazione produttiva che potrebbe sfociare entro il 2015
in una espansione dell’ attività economica di 100/150 miliardi di dollari, con la creazione di circa
tre milioni di nuovi posti di lavoro, in considerazione del fatto che un occupato nel manifatturiero
normalmente ne crea almeno tre in altri settori.
È’ inoltre necessario che l’Europa condivida al più presto una politica monetaria unitaria rispetto
al problema della sopravvalutazione dell’ Euro a trazione tedesca, a fronte del fatto che il resto del
mondo sfrutta pesantemente la svalutazione della valute, dollaro e Yen in primis, per migliorare
senza sforzo la competitività dei propri prodotti. Purtroppo la crisi dell’euro ha diviso l’Europa ed
il suo mercato, invece che cementarli, e non sarà facile tornare indietro e superare le barriere
della sfiducia reciproca. Ma non c’è alternativa per evitare di essere spianati dai rulli compressori
di Cina , Stati Uniti e probabilmente presto anche Giappone. Se l’attività manifatturiera degli
Stati Uniti ha saputo risorgere dalle proprie ceneri non si vede perché quella europea non possa
fare altrettanto. Al principio degli anni 80 fu proprio il grido di allarme dell’industria europea a
mettere in moto il processo che diede vita al mercato unico. Oggi urge una nuova mobilitazione
generale per fermare il declino.
Il negativo scenario internazionale ed il calo delle esportazioni non possono che impattare le stime
per l’economia italiana, da tempo in recessione. Peraltro le recenti misure per mettere in sicurezza
i conti pubblici e rispettare gli impegni europei, associate all’incertezza politica successiva alle
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elezioni di fine febbraio, stanno ulteriormente indebolendo la domanda interna e per il 2013 si
prevede un PIL negativo per oltre un punto percentuale. Gli unici auspici di breve periodo sono
che l’Euro possa svalutarsi rispetto al dollaro e alle altre monete, migliorando senza sforzi la
competitività e la marginalità dei prodotti italiani ed europei, e che nel 2013 si possa finalmente
toccare il “fondo” per riprendere, dopo un interminabile periodo di crisi, un processo di crescita.
Nel difficile contesto attuale e dopo l’esperienza della crisi del biennio 2008-2009, manifestatasi
con una rapidità ed una intensità senza precedenti, non si devono sottovalutare le dinamiche
dell’economia globale e bisogna assumere atteggiamenti di prudenza, ma al tempo stesso la
Società deve saper sfruttare la solidità patrimoniale e finanziaria e gli investimenti in ricerca e
sviluppo e capacità produttiva degli ultimi anni, per crescere e conquistare quote di mercato
rispetto ai concorrenti anche indipendentemente dalle dinamiche dello stesso.
Gli obiettivi aziendali per il 2013 prevedono una crescita a doppia cifra dei ricavi della Business
Unit “Industrial Automation” e il mantenimento dei ricavi della Business Unit “IT & POS
Automation”, per una crescita dei ricavi complessivi pari all’8%.
Informazioni aggiuntive.
Ai sensi e per gli effetti delle disposizioni di cui all’articolo 2428 del Codice Civile si segnala che:
- la Società non possiede alla fine dell’esercizio azioni o quote proprie o di società controllanti e
- che non vi sono stati acquisti o cessioni di tale genere nel corso dell’esercizio, anche per
tramite di società fiduciarie o per interposta persona;
- la Società non dispone di sedi secondarie.
Proposte all’Assemblea.
Ringraziando tutti i collaboratori per l’impegno profuso e l’Assemblea per la fiducia accordata,
formuliamo l’invito ad approvare il bilancio al 31.12.2012 così come predisposto, nonché la
presente Relazione sulla Gestione, ed invitiamo l’Assemblea stessa ad approvare la seguente
proposta di destinazione dell’utile dell’esercizio di Euro 1.268.353:
- distribuzione agli azionisti, entro il 15.07.2013, di un dividendo pari ad Euro 0,16 Euro per
ciascuna delle 2.500.000 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale, per un importo
complessivo pari ad Euro 400.000;
- assegnazione alla riserva straordinaria della rimanente somma di Euro 868.353.
Artegna, 28 marzo 2013
PER IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Firmato
Renzo GUERRA – Presidente