RIASSUNTO NON TECNICO
del RAPPORTO AMBIENTALE
coordinato con la
VALUTAZIONE AMBIENTALE
STRATEGICA (VAS)
CENTRO DI GESTIONE RIFIUTI DI
PROPRIETÀ DELLA MASSERDONI PIETRO
SRL IN FR. CARES A COMANO TERME (TN):
RIORGANIZZAZIONE GENERALE DELLE
ATTIVITÀ SVO LTE CON RIFIUTI
INGOMBRANTI, SPECIALI PERICOLOSI E
NON PERICOLOSI
MASSERDONI PIETRO SRL e MASSERDONI SRL – Servizi Ecologici
Frazione Cares, snc 38077 – Comano Terme (TN)
marzo 2012
2
INDICE
SCHEDA INFORMATIVA DI PROGETTO...................................................................4
FINALITA’ DELL’INTERVENTO ..............................................................................................5
INQUADRAMENTO ATTUALE ....................................................................................5
UBICAZIONE ........................................................................................................................5
BACINO DI UTENZA..............................................................................................................7
AUTORIZZAZIONI .................................................................................................................7
ATTIVITA’ N. 1 – RECUPERO DI RIFIUTI.......................................................................................9
ATTIVITA’ N. 2 – STOCCAGGIO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI ...............................................10
ATTIVITA’ N. 3 – STOCCAGGIO RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI ......................................................11
ATTIVITA’ N. 4 – TRATTAMENTO RIFIUTI MISTI DA AVVIA RE AL RECUPERO...................................12
ATTIVITA’ N. 5 – ROTTAMAZIONE VEICOLI ...............................................................................13
INQUADRAMENTO PROGETTUALE........................................................................14
RIASSUNTO ORGANIZZAZIONE ATTUALE DELL’AREA.........................................................14
OBIETTIVI ..........................................................................................................................15
TIPOLOGIE DI RIFIUTI.........................................................................................................15
ROTTAMAZIONE VEICOLI ......................................................................................................16
RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI..........................................................................................16
RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI.................................................................................................18
RIFIUTI INGOMBRANTI ..........................................................................................................21
PIANO PROVINCIALE SMALTIMENTO RIFIUTI PERICOLOSI e PIANO PROVINCIALE
SMALTIMENTO RIFIUTI INGOMBRANTI ...............................................................................23
3
INQUADRAMENTO AMBIENTALE coordinato con V.A.S.
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ........................................................24
PREMESSA.........................................................................................................................24
ATMOSFERA: POLVERI e ODORI..........................................................................................24
TRAFFICO E VIABILITA’ ......................................................................................................25
SUOLO E AMBIENTE IDRICO...............................................................................................27
ASPETTO IDROGEOLOGICO.................................................................................................30
RUMORE............................................................................................................................31
RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI .......................................................................32
PAESAGGIO.......................................................................................................................32
PATRIMONIO CULTURALE..................................................................................................33
POPOLAZIONE....................................................................................................................34
SALUTE UMANA.................................................................................................................35
PRODUZIONE DI RIFIUTI.....................................................................................................35
MITIGAZIONI .....................................................................................................................37
COMPENSAZIONI................................................................................................................37
ANALISI DEL RISCHIO DI INCIDENTI ..................................................................................... 37
MONITORAGGIO e CONTROLLI............................................................................................... 38
CONCLUSIONI..............................................................................................................39
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SCHEDA INFORMATIVA DI PROGETTO
Centro di gestione rifiuti di proprietà della Masserdoni Pietro Srl in fr. Cares a Comano
Terme (TN):
Riorganizzazione generale delle attività svolte con rifiuti ingombranti, speciali pericolosi e
non pericolosi
PROPONENTE MASSERDONI PIETRO SRL
Fraz. Cares, snc – 38077 Comano Terme (TN)
MASSERDONI SRL – SERVIZI ECOLOGICI
Fraz. Cares, snc – 38077 Comano Terme (TN)
TITOLARE DEL PROCEDIMENTO Giuliano Masserdoni (legale rappresentante)
Dati territoriali
COMUNE 38077 Comano Terme (TN)
AREE PROTETTE INTERESSATE nessuna
Dati progetti a localizzazione
DIMENSIONE OPERA NUOVA Riorganizzazione Centro Gestione Rifiuti con la gestione di rifiuti urbani, speciali pericolosi e non pericolosi
DIMENSIONE OPERA ESISTENTE Localizzazione Piano Provinciale Smaltimento Rifiuti n. 1044 del 09/05/2003
Localizzazione Piano Provinciale Smaltimento Rifiuti n. 1275 del 17/06/2011
Localizzazione Piano Provinciale Smaltimento Rifiuti n. 1547 del 25/06/2009
Tipologie VIA/screening
TIPOLOGIA PROGETTUALE /
DESCRIZIONE TIPOLOGIA /
SOGLIA DI RIFERIMENTO / SCREENING VIA
/
DIMENSIONE OPERA NUOVA /
DIMENSIONE OERA ESISTENTE /
Dati relativi al progetto
DEFINIZIONE TECNICA DEL PROGETTO
� progetto preliminare o di massima
⌧ progetto definitivo o esecutivo
DATA PROGETTO marzo 2012
TEAM PROGETTAZIONE E STUDIO Masserdoni e Studio Tre Enginnering
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FINALITA’ DELL’INTERVENTO
La società Masserdoni Pietro S.r.l., con sede in frazione Cares a Comano Terme (TN) gestisce un
centro di gestione rifiuti con recupero di materia, stoccaggio temporaneo di rifiuti speciali pericolosi e
non pericolosi oltre alla rottamazione di veicoli.
Obiettivo della società proponente è di poter essere autorizzata nel sito attuale alla gestione di tutte le
tipologie di rifiuti, ovvero rifiuti ingombranti, rifiuti speciali pericolosi e rifiuti speciali non pericolosi,
eliminando le limitazioni attuali.
INQUADRAMENTO ATTUA LE
UBICAZIONE
Posizionato su di un pianoro a sud del Bleggio, ad una quota media di 495 metri s.l.m. poco sopra
l’abitato di Comano Terme nelle Valli Giudicarie, l’impianto in cui si sviluppa l’attività è di proprietà
dell’azienda ed è situato sulle p.ed. 134 e p.ed. 139 in C.C. Comighello nel Comune Amministrativo di
Comano Terme (TN).
La p.ed. 134 ha un’estensione di 7.600 mq e comprende un capannone industriale di 1.600 mq (d’ora
in poi denominato n. 1), una palazzina adibita ad uffici e servizi di 128 mq e un’ampia zona scoperta.
Le costruzioni hanno ottenuto il Certificato di agibilità di data 25.11.2003.
L’area è stata localizzata nel Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti con delibera G.P. n. 1044
del 09 maggio 2003 parzialmente modificata dalla delibera G.P. n. 1275 del 17 giugno 2011.
Nel corso del 2010, sul lato rivolto a est dell’impianto esistente, la società Masserdoni Srl - Servizi
Ecologici (che condivide amministratori e soci con la Masserdoni Pietro Srl) ha costruito un
capannone industriale di 900 mq (d’ora in poi denominato n. 2) dotato di un ampio piazzale per il
ricovero delle attrezzature di 4.870 mq.
Il successivo accatastamento ha portato alla creazione della neo p.ed. 139 in C.C. Comighello.
Anche quest’area è stata localizzata nel Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti con delibera G.P.
n. 1547 del 25 giugno 2009.
Masserdoni Srl - Servizi Ecologici ha ottenuto il Certificato di Agibilità n. 13825 in data 10 novembre
2010 e, successivamente, ha stipulato con la consorella Masserdoni Pietro Srl un contratto di locazione
di immobile (registrato all’Agenzia delle Entrate in data 12 novembre 2010). Pertanto anche il
capannone n. 2 rientra nelle disponibilità della Masserdoni Pietro Srl grazie al contratto di locazione
avente durata di anni 9 + 9 con inizio dal 01.12.2010.
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Entrambi i fabbricati presentano le medesime caratteristiche architettoniche e logistiche, ovvero sono
in stile tettoia con ampie aperture su tutti i lati.
L’impianto è dotato di una recinzione metallica dell’altezza di 2 metri, di sistemi di mascheramento
con quinte arboree, di un sistema di pesatura, di distributore di carburante interno, di depuratore acque
di dilavamento piazzali e di parcheggi per dipendenti e visitatori.
Definita esattamente l’area ove opera la società Masserdoni Pietro Srl si provvede ora ad inquadrarla
rispetto all’ambiente circostante.
Il Centro di Gestione Rifiuti confina:
- a nord con il Centro Raccolta Materiali gestito dal Comune di Comano Terme e la strada comunale
che si diparte dalla strada provinciale nr. 5 del Bleggio al Km 1,5;
- a est con la strada provinciale nr. 5 del Bleggio;
- a sud con terreno di proprietà della stessa società classificato come “zona agricola di interesse
primario E1” ai sensi dell’art. 27 delle Norme di Attuazione del P.R.G. approvato con delibera
G.P. n. 2878 del 31.10.2003;
- a ovest con terreno di proprietà della stessa società classificato come “zona aree a bosco E5” ai
sensi dell’art. 31 delle Norme di Attuazione del P.R.G. approvato con delibera G.P. n. 2878 del
31.10.2003;
Le coordinate geografiche sono:
WGS84 Lat: 46° 1' 58" Lon: 10° 51' 24" h: 495 m s.l.m. UTM N: 5099584 m E: 643766 m h: 495 m s.l.m.
Gli accessi al sito sono tre: due, da nord, sfociano sulla strada comunale che collega il Centro
Recupero Materiali di Cares alla S.P. n. 5 del Bleggio.
Il terzo accesso, in zona sud/est del sito, è dalla Strada Provinciale n. 5 del Bleggio al Km 1,710 ed è
stato autorizzato dal Servizio Gestione Strade in data 03 novembre 2000 con prot. n. 18447/2000-
S106-at codice concessione 42885.
L’impianto sorge nella pianura tra le frazioni di Comighello e Cares nel Comune Amministrativo di
Comano Terme. A monte si trova una vasta area adibita alla coltivazione di granoturco mentre a valle
si trovano alcune aziende fra le quali spicca per dimensioni l’industria tessile Tessilquattro Spa del
gruppo tessile Aquafil – Bonazzi. Essa è la più vicina al Centro ed è separata dallo stesso da una strada
comunale che si diparte dalla strada provinciale nr. 5 del Bleggio al Km 1,5 e che raggiunge il Centro
Raccolta Materiali.
7
BACINO DI UTENZA
L’azienda opera soprattutto in Trentino Alto Adige, collaborando anche con aziende situate in
Lombardia (Brescia, Bergamo, Milano, Mantova, Piacenza), in Veneto (Verona, Vicenza, Venezia,
Treviso, Belluno) ed in Emilia Romagna (Modena, Bologna). Numerose sono le aziende clienti
operanti nella zona delle valli Giudicarie, val Rendena e valle del Chiese. L’azienda collabora da anni
con la Comunità delle Giudicarie (ed altre Comunità) per la raccolta ed il recupero di varie tipologie di
rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata, quali rottami ferrosi e materiali in legno.
AUTORIZZAZIONI
La società Masserdoni Pietro Srl si è sottoposta nel 2008 alla procedura di screening per la valutazione
dell’impatto ambientale al fine di aumentare i limiti giornalieri in entrata (lasciando invariati i limiti
totali annui).
In data 19 maggio 2008 è stato emesso il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia Provinciale per la
protezione dell’ambiente n. 75/2008 di non sottoposizione alla procedura di valutazione di impatto
ambientale.
Ad oggi le soglie giornaliere autorizzate sono le seguenti (rimarranno invariate):
Attività svolte dalla Ditta Capacità di recupero
Stoccaggio conto terzi di rifiuti pericolosi e non pericolosi 100 t/giorno
Stoccaggio e selezione di rifiuti non pericolosi costituiti da imballaggi misti
200 t/giorno
Messa in riserva di rifiuti non pericolosi da destinare al recupero 300 t/giorno
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L’azienda alla data di presentazione della pratica, è autorizzata a svolgere le seguenti attività.
Nelle pagine seguenti provvederemo a descrivere dettagliatamente le operazioni svolte.
Autorizzazione attuale Attività
Autorizzazione in regime ordinario n. 321
del 27.10.2011 rilasciata dall’Agenzia
Provinciale Protezione Ambiente di Trento.
1. Messa in riserva [recupero R13] di rifiuti speciali
non pericolosi da destinare al recupero con
produzione di materia prima seconda, con
eventuale selezione e cernita [operazioni R12, R3 e
R4]
2. Stoccaggio di rifiuti speciali non pericolosi
prodotti da terzi [recupero R13 e smaltimento
D15]
3. Stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi prodotti da
terzi [recupero R13 e smaltimento D15]
4. Stoccaggio e selezione di rifiuti non pericolosi
costituiti da imballaggi misti CER 15.01.06 e
rifiuti misti dell’attività di costruzione e
demolizione CER 17.09. 04
Autorizzazione n. 157 del 08.07.2009
rilasciata dal Comune di Bleggio Inferiore
(ora Comano terme) (TN) per l’esercizio di
un Centro di raccolta per la messa in
sicurezza, la demolizione, il recupero di
materiali e la rottamazione di veicoli a
motore e rimorchi destinati alla demolizione
5. Centro di rottamazione veicoli a motore e rimorchi
9
ATTIVITA’ 1. - Messa in riserva [recupero R13] di r ifiuti speciali non pericolosi da destinare al
recupero con produzione di materia prima seconda, con eventuale selezione e
cernita [operazioni R12, R3 e R4]
Questi rifiuti sono classificati “speciali non pericolosi”. Nello specifico si tratta di rottami ferrosi e non
ferrosi, materiali cartacei, legnosi, plastici, apparecchiature, inerti ecc., suddivisi in tipologie
omogenee, per i quali la normativa consente la trasformazione da rifiuti in Materia Prima Secondaria
mediante determinate lavorazioni. Le MPS sono materiali che hanno determinati standard qualitativi e
pertanto escono dal campo di applicazione dei rifiuti e prendono lo status di bene.
Dal punto di vista operativo, i rifiuti in entrata, dopo il controllo qualitativo e la pesatura, vengono
posti in “Messa in riserva R13”, ovvero posizionati nelle aree dedicate. Ogni area di stoccaggio è ben
definita da cartelli segnalatori ed è specificata nella planimetria allegata all’autorizzazione. Il codice
R13 è il posizionamento del materiale in una determinata area in attesa di essere sottoposto alle altre
operazioni di recupero (Testo Unico Ambientale D.Lgs 152/06 – All. C parte Quarta).
Successivamente il rifiuto viene lavorato per ottenere la relativa MPS. Viene dapprima sottoposto alle
operazioni di selezione e cernita manuale e meccanica per eliminare le eventuali impurità, definita
tecnicamente operazione R12. Il materiale selezionato viene quindi ulteriormente trattato
meccanicamente con gli impianti presenti nel sito: la carta viene pressata ed mballata, il legno
triturato, i rottami ferrosi vengono dapprima pressati e poi cesoiati, le apparecchiature vengono
smantellate, ecc. Da queste operazioni escono materiali che hanno raggiunto lo status di MPS in
quanto rispondono a dei parametri qualitativi fissati per legge.
L’operazione R3 è il recupero delle sostanze organiche ed è utilizzata per carta e legno.
L’operazione R4 è il recupero dei metalli e delle apparecchiature.
Le MPS vengono quindi allontanate presso strutture specializzate: si tratta di acciaierie e ferriere per i
rottami ferrosi e non ferrosi, cartiere e/o commercianti per i prodotti cartacei, impianti di produzione
del pannello ecologico per il legno, commercianti per i prodotti plastici.
Non tutti i rifiuti classificati “speciali non pericolosi” vengono però lavorati presso il Centro. Per
alcune tipologie la società è autorizzata esclusivamente alla “Messa in riserva R13” senza poter
lavorare i rifiuti. Un esempio è il materiale inerte che viene allontanato al raggiungimento di una
quantità tale da consentire un’ottimizzazione dei costi di trasporto.
Attualmente queste operazioni vengono eseguite esclusivamente sulla p.ed. 134 in C.C. Comighello
sia in zone sia scoperte che coperte (capannone).
La società è autorizzata per un totale di 58.990 ton/anno e si rimanda alla lettura dell’Autorizzazione
per una più dettagliata analisi dei rifiuti autorizzati.
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ATTIVITA’ 2. - Stoccaggio di rifiuti speciali non p ericolosi prodotti da terzi [recupero R13 e
smaltimento D15] Le autorizzazioni attuali ci permettono di trattare i seguenti rifiuti:
Denominazione Quantità annua autoriz [t/anno]
Capacità max stoccaggio [m3]
Veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose
1.500 200
Pastiglie per freni, diverse da quelle pericolose 1 1
Serbatoi per gas liquido 1 1
Componenti non specificati altrimenti 1.000 80
Rifiuti non specificati altrimenti 3 1
Apparecchiature fuori uso, diverse da quelle pericolose 500 100
Componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli pericolosi
50 50
Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli pericolosi
6.730 310
TOTALE 9.785 743
L’attività di stoccaggio di rifiuti non pericolosi prodotti da terzi prevede due semplici fasi.
La prima fase è contraddistinta dall’entrata dei rifiuti; si provvede ad un controllo qualitativo e alla
pesatura, a cui segue lo scarico per lo stoccaggio, in recipienti e contenitori chiusi, nelle aree dedicate
posizionate esclusivamente sulla p.ed. 134 in C.C. Comighello.
La seconda fase prevede l’allontanamento dei rifiuti presso degli impianti autorizzati Questo avviene
al raggiungimento di una quantità tale da consentire un’ottimizzazione dei costi di trasporto. Il tutto in
conformità alle prescrizioni temporali fornite nell’Autorizzazione.
Durante la permanenza nell’impianto di stoccaggio i recipienti chiusi non sono e non saranno mai
aperti, ne tantomeno verranno effettuate operazioni di miscelazione o lavorazione degli stessi.
La definizione di “Messa in riserva R13” è già stata fornita in precedenza. La voce “D15” viene
utilizzata quando si effettuano esclusivamente operazioni di “deposito prima che i rifiuti vengano
sottoposti ad altre operazioni di smaltimento” (Testo Unico Ambientale D.Lgs 152/06 – All. B parte
Quarta).
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ATTIVITA’ 3. - Stoccaggio di rifiuti speciali peric olosi prodotti da terzi [recupero R13 e
smaltimento D15]
Le autorizzazioni attuali ci permettono di trattare i seguenti rifiuti:
Denominazione Quantità annua autorizz [t/anno]
Capacità massima di stoccaggio [m3]
Batterie al piombo 38 20 Batterie al nichel – cadmio 1 1
Batterie contenenti mercurio 0,5 0,5 Elettrodi di batterie ed accumulatori, oggetto di
raccolta differenziata 0,5 0,5
TOTALE 40 22
Le attività di stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi sono identiche a quelli dei rifiuti non pericolosi.
Pertanto vengono stoccati nelle aree dedicate ed allontanati presso impianti autorizzati al
raggiungimento di una quantità tale da consentire un’ottimizzazione dei costi di trasporto, ovviamente
in conformità alle prescrizioni temporali fornite nell’Autorizzazione.
Queste operazioni avvengono esclusivamente su aree coperte sulla p.ed. 134 in C.C. Comighello.
I rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi possono assumere sia i connotati di R13 che di D15 sulla
base della destinazione dei rifiuti stessi. Se il rifiuto verrà destinato ad impianti che effettuano il
recupero sarà stoccato in R13, viceversa se verrà inviato ad impianti che ne effettuano lo smaltimento
sarà stoccato in D15.
12
ATTIVITA’ 4. - Stoccaggio e selezione di rifiuti non pericolosi costituiti da imballaggi misti CER
15.01.06 e rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione CER 17.09. 04
Mentre le attività descritte precedentemente erano contraddistinte da una omogeneità di materiali,
quest’ultima attività ha per oggetto la lavorazione di materiali misti.
Si tratta di due categorie di rifiuti similari che differiscono dall’ambito di produzione.
Il Codice Europeo Rifiuti CER 15.01.06 sono “Imballaggi in materiali misti” provenienti per la
maggior parte da produttori collocabili nell’industria e nei servizi.
Il Codice Europeo Rifiuti CER 17.09.04 sono “Rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione”
provenienti da aziende edili, dell’artigianato e delle manutenzioni.
Il Centro di Gestione Rifiuti Masserdoni è autorizzato alla gestione di 10.000 ton/anno, divise in parti
uguali fra i due codici rifiuto.
Dal punto di vista operativo, i rifiuti in entrata, dopo il controllo qualitativo e la pesatura, vengono
posti in “Messa in riserva R13”, ovvero posizionati nelle aree dedicate nel nuovo capannone sulla
p.ed. 139 in C.C. Comighello.
Successivamente il rifiuto viene sottoposto alle operazioni di selezione e cernita manuale e meccanica
per la separazione delle varie frazioni, definita tecnicamente operazione R12.
Da questa operazione fuoriescono diverse tipologie di rifiuti, quali carta e cartone, metalli ferrosi e non
ferrosi, plastiche, prodotti tessili, legno, vetro, inerti e rifiuti residui da destinare alla discarica. Tutti i
materiali, separati e disponibili in categorie omogenee, vengono spostati fisicamente nelle aree
descritte nel precedente punto 1 e trattati come sopra descritto. I rifiuti residui da destinare alla
discarica vengono posizionati nell’apposita area del capannone nuovo in attesa dell’allontanamento
presso discariche autorizzate di tipo II B (per rifiuti speciali non pericolosi).
Di seguito riportiamo il resoconto quantitativo di quest’attività nel corso degli ultimi anni, tenendo
presente che il codice CER 17.09.04 non viene riportato in quanto autorizzato solo da maggio 2011:
Anno CER 15.01.06 in
entrata tons
Materiale
destinato al
recupero tons
Materiale destinato
a smaltim. discarica
ton
%
recupero/tot
%
smalt/tot
2008 3.599,56 3.598,95 608,83 83,09 16,91
2009 3.252,42 2.399,88 852,54 73,79 26,21
2010 3.912,29 3.856,87 981,68 74,91 25,09
2011 3.185,19 2.328,46 868,01 72,75 27,25
13
ATTIVITA’ 5. - Centro di raccolta per la messa in sicurezza, la demolizione, il recupero di
materiali e la rottamazione di veicoli a motore e rimorchi destinati alla
demolizione
Questa attività permette alla società di raccogliere, stoccare provvisoriamente e bonificare veicoli a
motore e rimorchi nella quantità massima di 150 veicoli annui.
Dal punto di vista operativo, i rifiuti in entrata seguono la stessa procedura delle altre attività.
Vengono dapprima stoccate provvisoriamente nell’area a loro dedicate per poi attendere
l’espletamento delle pratiche di radiazione da effettuare al PRA Pubblico Registro Automobilistico
tenuto dall’ACI entro il limite temporale di 60 giorni. Successivamente vengono sottoposte alle
operazioni di bonifica per la rimozione di tutti quei componenti pericolosi e non ivi contenuti.
Ad esempio vengono asportate le batterie, i pneumatici, l’olio motore/cambio, il liquido freni,
l’antigelo, le pastiglie freni, il filtro olio, la parti plastiche e metalliche asportabili ed, infine, il motore.
Questi rifiuti vengono stoccati in appositi contenitori chiusi e destinati ad impianti esterni autorizzati.
La carcassa bonificata viene quindi pressata per la riduzione volumetrica.
14
INQUADRAMENTO PROGETTUALE
RIASSUNTO ORGANIZZAZIONE ATTUALE DELL’AREA
Nel Centro Gestione Rifiuti della Masserdoni Pietro S.r.l., come sopra riportato, vengono svolte
quattro attività raggruppate in due autorizzazioni:
1. MESSA IN RISERVA [RECUPERO R13] DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI DA DESTINARE AL
RECUPERO CON PRODUZIONE DI MATERIA PRIMA SECONDA, CON EVENTUALE SELEZIONE E CERNITA
[OPERAZIONI R12, R3 E R4];
L’attività è autorizzata per 58.990 tonnellate annue totali con il limite di 300 ton/giorno (punto D
dell’autorizzazione).
2. STOCCAGGIO DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI PRODOTTI DA TERZI [RECUPERO R13 E
SMALTIMENTO D15];
L’attività è autorizzata per i rifiuti speciali non pericolosi (punto A dell’autorizzazione): 9.785
tonnellate annue totali
Le attività di cui ai punti 2 e 3 sono autorizzate entrambe con il limite di 100 ton/giorno totali.
3. STOCCAGGIO DI RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI PRODOTTI DA TERZI [RECUPERO R13 E SMALTIMENTO
D15];
L’attività è autorizzata per i rifiuti speciali pericolosi (punto B dell’autorizzazione): 40 tonnellate
annue totali
4. STOCCAGGIO E SELEZIONE DI RIFIUTI NON PERICOLOSI COSTITUITI DA IMBALLAGGI MISTI CER
15.01.06 E RIFIUTI MISTI DELL’ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE CER 17.09.04;
L’attività è autorizzata per 10.000 tonnellate annue totali (5.000 per ogni codice) con il limite di
200 ton/giorno (punto C dell’autorizzazione).
5. ROTTAMAZIONE VEICOLI A MOTORE E RIMORCHI AI SENSI ART. 15 D.LGS 209 DEL 24.06.2003.
L’attività è autorizzata per 850 veicoli annui. La nuova delibera G.P. n. 1275 del 17/06/2011
prescrive l’obbligo di adibire al centro di rottamazione le superfici necessarie ai sensi del D.Lgs n.
209/2003 per il trattamento di almeno 150 veicoli/anno. In data 20 luglio 2011 è stata presentata al
Comune di Comano Terme domanda di modifica dell’autorizzazione. Siamo in attesa di ricevere la
nuova autorizzazione con tale limite.
15
OBIETTIVI
Come riportato nel punto iniziale “finalità del progetto” la società Masserdoni Pietro S.r.l., con sede in
frazione Cares a Comano Terme (TN) coordina un centro di gestione rifiuti con recupero di materia,
stoccaggio temporaneo di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, oltre alla rottamazione di veicoli.
Obiettivo della società proponente è di ottenere, senza modifiche nel sito attuale, le
autorizzazioni alla gestione/stoccaggio temporaneo di tutte le tipologie di rifiuti, ovvero:
- rottamazione veicoli e rimorchi;
- rifiuti urbani (esclusivamente rifiuti ingombranti lettere a e b del paragrafo successivo);
- rifiuti speciali non pericolosi;
- rifiuti speciali pericolosi.
TIPOLOGIE DI RIFIUTI
L’elenco precedente prende spunto dall’art. 184 del D.Lgs 152/2006, denominato Testo Unico
Ambientale, che al comma 1 chiarisce che “ i rifiuti sono classificati, secondo l'origine, in rifiuti
urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti
non pericolosi”.
Si riporta di seguito la distinzione normativa tra rifiuti urbani e rifiuti speciali dettata dal citato art.
184 Classificazione:
2. Sono rifiuti urbani :
a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;
b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a),
assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell'articolo 198, comma 2, lettera g);
c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;
d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree
private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua;
e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;
f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività
cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e).
16
3. Sono rifiuti speciali:
a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali;
b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di
scavo, fermo restando quanto disposto dall'articolo 186;
c) i rifiuti da lavorazioni industriali;
d) i rifiuti da lavorazioni artigianali;
e) i rifiuti da attività commerciali;
f) i rifiuti da attività di servizio;
g) i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione
e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi;
h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie;
i) i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti;
l) i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti;
m) il combustibile derivato da rifiuti.
ROTTAMAZIONE VEICOLI E RIMORCHI
Tale attività rimane immutata rispetto a quella attuale.
RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
Il progetto proposto dall’azienda prevede di:
− per l’attività di cui al precedente punto 1) ampliare il quantitativo da 58.990 a 70.000
tons/annue, ridistribuendo le quantità massime ammissibili fra le tipologie di rifiuti già
autorizzate e mantenendo il limite di 300 tons/giorno;
− per l’attività di cui al precedente punto 2) aumentare il parco rifiuti autorizzato e aumentando le
quantità massime autorizzate da 9.785 a 11.700 tons/anno, con un aumento di ton 1.915, di cui
materiale solido pari a 1.815 tons e materiale liquido pari a 100 tons., mantenendo il limite di
100 tons/giorno;
− per l’attività di cui al precedente punto 4) ampliare il quantitativo da 10.000 a 12.000
tons/annue, aumentando di 1.000 tons/anno ciascuna delle due tipologie di rifiuto autorizzate e
lasciando invariate le operazioni di recupero autorizzate. Invariato il limite di 200 tons/giorno;
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Per quanto riguarda l’attività definita al punto 2 “Stoccaggio provvisorio di rifiuti speciali non
pericolosi prodotti da terzi”, l’azienda ha svolto un’attenta analisi del mercato per conoscere i flussi di
questa tipologia di rifiuti.
Si è provveduto a definire una lista, a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, dei rifiuti appartenenti
a questa categoria, classificati speciali non pericolosi:
attività produttive (manifatturiere-commercio-edili ) attività di servizi (banche-assicurazioni-turistico) - officine meccaniche filtri aria Tons 70,0
pastiglie freni Tons 30,0
pitture non pericolose Tons 15,0
catalizzatori (marmitte) Tons 9,0
toner Tons 15,0
materiale elettronico Tons 140,0
fanghi depuratori acque industriali
(sono esclusi i fanghi biologici da fognature)
Tons 360,0
fanghi industria cartaria Tons 310,0
fanghi da lavorazioni meccaniche Tons 70,0
soluzioni acquose da lavaggio Tons 180,0
residui da lavorazioni dell’industria alimentare (lattiero-casearia, bevande, carni, ecc)
Tons 310,0
Lo stoccaggio avverrà in contenitori chiusi con adeguati requisiti di resistenza in relazione alle
proprietà chimico-fisiche e alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti contenuti. Essi impediscono in
qualsiasi momento la dispersione e lo sgocciolamento, la fuoriuscita di esalazioni moleste e
garantiscono la protezione dagli agenti atmosferici. Durante la permanenza nell’impianto Masserdoni i
contenitori non verranno aperti né tantomeno i rifiuti saranno sottoposti ad operazioni di miscelazione.
Saranno inoltre rispettate le prescrizioni relative al limite temporale massimo di stoccaggio di quei
rifiuti classificabili come “putrescibili”.
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RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI
Il progetto proposto dall’azienda prevede, per l’attività di cui al precedente punto 3), di aumentare il
parco rifiuti autorizzato e a le quantità massime da 40 a 2.000 tons/anno, con un aumento di ton
1.960, di cui materiale solido pari a 1.000 tons e materiale liquido pari a 960 tons , mantenendo
inalterato il limite di 100 tons/giorno.
L’azienda intende gestire i rifiuti appartenenti a questa macrocategoria utilizzando la modalità dello
stoccaggio provvisorio per conto di terzi (operazioni R13, D13 e D15 di cui all’allegato B e C al
D.Lgs. 152/2006).
L’operazione D13 consiste nel raggruppamento preliminare dei rifiuti prima di destinarli in altri
impianti alle operazioni di smaltimento previste dalla normativa.
L’operazione D15 consiste nel deposito preliminare dei rifiuti prima di destinarli in altri impianti nei
quali verranno effettuate altre operazioni fra cui il ricondizionamento (miscelazione).
Quindi la differenza consiste nella possibilità di destinare rifiuti presso altri impianti che effettuano
(D15) o non possono effettuare (D13) operazioni di ricondizionamento.
La società proponente ha svolto un’attenta e approfondita analisi dell’andamento del mercato sulla
base dei dati in nostro possesso relativi ai rifiuti speciali pericolosi trasportati direttamente dal
produttore all’impianto di smaltimento. Infatti, fino ad oggi, l’azienda ha ovviato alla mancanza delle
autorizzazioni delegando il lavoro alla consorella società di trasporti, Masserdoni Srl – Servizi
Ecologici.
Nella tabella seguente si mettono i relazione le quantità di rifiuti pericolosi gestite negli ultimi anni
espresse in tonnellate:
RIFIUTO 2009 2010 2011
Acido solforico 0,56 0,86 0,92 Acido nitrico 11,49 15,56 14,58 Idrossido potassio (soda caustica) 0,88 0,02 / Fanghi depuratore / / 0,30 Carbone attivo / 6,01 / Soluzioni acquose di lavaggio 5,22 5,95 22,90 Soluzioni acquose di lavaggio / 0,08 / Fondi e residui di reazione / 0,38 4,22 Acque madri da lavoraz. plastica / / 6,54 Solventi da lavoraz. plastica 0,80 0,07 0,14 Residui di filtrazione e assorbenti esauriti 25,64 56,84 48,40 Soluzioni acquose di lavaggio / 0,75 / Fondi e residui di grassi e lubrificanti / 0,2 0,14
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Pitture e vernici di scarto / 2,14 1,79 Scarti di inchiostro 0,03 / 0,02 Adesivi e sigillanti / 0,02 / Scarti da macchine laser / / 0,18 Acidi decapaggio (lavoraz. metalli) / 0,14 0,14 Fanghi di filtrazione (lavoraz. metalli) 0,80 3,70 6,56 Resine a scambio ionico (lavoraz. metalli) / / 0,44 Emulsioni e soluzioni per macchinari (lavor. metalli) 4,46 9,90 8,15 Grassi esauriti 27,72 46,26 45,55 Fanghi di lavorazione metalli 27,66 45,42 66,80 Fanghi metallici da rettifica, affilatura e lappatura (lavoraz. metalli)
0,22 0,14 0,16
Soluzioni acquose di lavaggio (autolavaggi) / 1,03 0,77 Olio sintetico isolante o termoconduttore 0,70 0,10 2,09 Acque oleose 0,13 / / Carburante sporco e/o contaminato 0,02 / 0,14 Emulsioni varie 0,08 0,42 0,14 Solventi (diluente, acquaragia, ecc) / 0,05 0,17 Imballaggi contenenti residui di sost. pericolose 1,39 2,42 1,52 Contenitori a pressione vuoti (bombolette spray) 0,004 0,29 0,54 Assorbenti, mat. filtanti, stracci, indumenti protettivi 8,20 8,94 7,27 Filtri olio 3,44 1,85 4,51 Antigelo / / 0,04 Componenti pericolosi diversi (tubi olio) 0,07 0,06 0,12 Trasformatori contenti olio contaminato da PCB / / 1,49 Frigoriferi / 3,54 2,84 Apprecchiature fuori uso (TV-monitors-tel. cellulari) 9,70 25,72 1,81 Rifiuti inorganici 0,84 3,56 / Rifiuti contenenti olio o contaminati da esso 0,52 0,31 0,37 Legno, plastica o vetro contaminati da sost. pericolose / / 17,35 Rifiuti metallici contaminati da sost. pericolose / 0,20 0,22 Cavi impregnati di olio 0,26 6,29 1,02 Lana di roccia ed altri rivestimenti pericolosi / 1,02 2,30 Resine a scambio ionico (pulizia acqua ind.le) / 0,20 0,20 Tubi neon 0,57 0,81 0,12
TOTALE 131,40 251,25 272,96
Le quantità sopra riportate sono esclusivamente quelle trasportate. Il quantitativo oggetto della
presente domanda tiene conto delle quantità per le quali i nostri clienti ci hanno chiesto lo
smaltimento. Tale servizio non è stato effettuato per i costi eccessivi dovuti alla mancanza delle
autorizzazioni allo stoccaggio. Il nuovo assetto autorizzativo ci permetterà di soddisfare i bisogni dei
nostri clienti, assicurando il servizio ad un costo molto più contenuto.
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I punti di criticità della situazione attuale sono:
1. AMBIENTALE : ogni singolo trasporto, benché i mezzi aziendali siano sempre rinnovati e di ultima
generazione, produce emissioni diffuse in atmosfera, traffico e rumore, indipendentemente dalla
quantità di rifiuti caricati sul veicolo stesso. Spesso i carichi non sono completi perché il mercato
impone di effettuare servizi immediati o quasi. Il cliente vuole disfarsi dei rifiuti “il prima
possibile” anche per soddisfare la normativa di settore che impone limiti temporali e quantitativi al
deposito temporaneo nel luogo di produzione. Pertanto è impensabile poter gestire questi materiali
organizzando carichi completi.
Nel successivo punto “Viabilità” analizziamo la situazione dei trasporti di rifiuti speciali pericolosi
dell’ultimo triennio; nella tabella si trovano i trasporti così come sono stati effettuati e come
sarebbero stati alle condizioni del progetto attuale.
2. ECONOMICO : il mercato è attualmente gestito anche da aziende provenienti da fuori Provincia che
effettuano ritiro, trasporto e successiva gestione dei rifiuti. I costi addebitati ai produttori risentono
notevolmente della voce trasporto. Data la localizzazione del Centro Rifiuti Masserdoni, i costi di
trasporto addebitati ai produttori sarebbero notevolmente abbassati con un miglioramento
dell’economia locale.
Le stesse aziende esterne che effettuano trasporti producono emissioni diffuse in atmosfera,
traffico e rumore. Se Masserdoni fosse autorizzato gli stessi inquinamenti sarebbero inferiori
perché si potrebbero organizzare trasporti a carico completo.
3. RISORSE: impiegare collaboratori ed automezzi per trasporti di rifiuti pericolosi a medio raggio
(100-200 Km dal produttore all’impianto) assorbe risorse che possono essere destinate a migliorare
il servizio in ordine di tempestività e puntualità, caratteristiche che la nostra azienda persegue da
sempre.
4. IMMAGINE : in un mercato dinamico come quello della gestione dei rifiuti poter offrire ai propri
clienti un servizio completo per il ritiro di tutti gli scarti è un fattore molto importante. In questo
momento l’azienda non è competitiva rispetto ad altri operatori dotati di tutte le autorizzazioni.
L’immagine aziendale ne esce quindi sminuita nonostante le elevate garanzie ambientali e
l’elevata affidabilità.
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RIFIUTI INGOMBRANTI (MATERASSI , DIVANI , POLTRONE, ECC)
Il progetto proposto dall’azienda prevede, per questa attività, di ottenere l’autorizzazione a gestire 500
tons/anno, utilizzando lo strumento dello stoccaggio, così come per i rifiuti pericolosi e non
pericolosi. In tal modo si raggruppano più partite con le medesime caratteristiche chimico-fisiche per
poi allontanarle destinandole ad altri impianti regolarmente autorizzati.
L’azienda si pone come obiettivo quello di colmare le lacune esistenti nell’attuale sistema. Nella
nostra zona turistica, così come in quelle limitrofe (Madonna di Campiglio e Altopiano della
Paganella), sono presenti molte strutture ricettivo/alberghiere che nei periodi di bassa stagione operano
delle ristrutturazioni. Capita spesso che debbano smaltire notevoli quantità di materiali fra cui
materassi e/o poltroncine e divani, esclusivamente non pericolosi.
Attualmente, per perseguire gli obiettivi del Piano, la Comunità di Valle ha intrapreso un “servizio a
domicilio per le grandi utenze (condomini, attività produttive, enti pubblici)”. Pertanto l’ente pubblico
si deve muovere per far fronte alle esigenze di un singolo soggetto privato anziché dell’intera
comunità.
Dalla tabella successiva si deduce come l’ambito C8 – Valli Giudicarie abbia un quantitativo notevole
di produzione di rifiuti ingombranti, raggiungendo il secondo posto a livello provinciale per
produzione pro-capite (65,7 Kg/abitante/anno). Gli obiettivi di Piano portano a 10 Kg/abitante/anno il
limite di produzione, pari al totale di 491 tons annue.
Questo traguardo è raggiungibile anche con l’apporto di centri autorizzati gestiti da soggetti privati che
possano sollevare la Comunità locale allo svolgimento di tali servizi.
Con questa domanda si richiede la possibilità di poter offrire ai propri clienti un servizio più completo,
gestendo tutte le tipologie di rifiuti.
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L’azienda ha svolto una attenta analisi delle richieste pervenute nel corso del 2011 in merito allo
smaltimento dei rifiuti ingombranti.
I dati sono espressi in forma aggregata e si riferiscono a soggetti residenti nell’ambito della Comunità
delle Giudicarie:
� Strutture ricettive/alberghi: 15 tons circa � Aziende manifatturiere: 2 tons circa � Aziende di servizi (banche/assicurazioni): 1 tons circa � Privati residenti: 1 tons circa � Privati turisti: 1 tons circa
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PIANO PROVINCIALE SMALTIMENTO RIFIUTI PERICOLOSI e PIANO PROVINCIALE SMALTIMENTO RIFIUTI INGOMBRANTI
La società ha svolto un’analisi delle strutture aziendali con riferimento ai Piani Provinciali di
smaltimento dei rifiuti – stralcio relativo ai rifiuti pericolosi e al 3° aggiornamento relativo ai rifiuti
urbani.
In particolare si è evidenziato che il sito, così come è attualmente strutturato, rispetta tutti i criteri di
idoneità e non rientra nelle aree non idonee per la localizzazione in suddetti Piani. Per una più
dettagliata analisi si rimanda al Rapporto Ambientale.
Particolare rilievo assume la presenza nell’impianto Masserdoni Pietro Srl di un piano di monitoraggio
basato sui dettami della certificazione ambientale ai sensi della norma UNI EN ISO 14001:2004.
Al piano di monitoraggio ambientale è affiancato obbligatoriamente un protocollo per l’accettazione
dei rifiuti in entrata al centro di stoccaggio al fine di espletare le necessarie verifiche sulla
corrispondenza tra tipologia di rifiuti conferiti e tipologia di rifiuti che il centro è autorizzato a
stoccare.
Tale protocollo è stato implementato nel Sistema di Gestione Ambientale certificato ai sensi della
norma UNI EN ISO 14001:2004. L’azienda ha istituito, mette in pratica e verifica periodicamente
delle procedure di controllo delle attività di carico e scarico dai mezzi dei materiali pericolosi e non. In
tali procedure sono previste tutte le misure da adottare per evitare incidenti ambientali e alla salute
umana, comprese le contromisure in caso di incidente.
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INQUADRAMENTO AMBIENTALE coordinato con la
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
PREMESSA
La VAS Valutazione Ambientale Strategica è un’autovalutazione con lo scopo di considerare gli
impatti ambientali, compreso il monitoraggio degli effetti, con riferimento alle richieste di
localizzazione nei vari Piani Provinciali di smaltimento rifiuti.
Prima di dare un inquadramento ambientale al Centro di Gestione Rifiuti occorre precisare che la
società Masserdoni Pietro Srl, come pure la consorella Masserdoni Srl - Servizi Ecologici, ha
certificato con un primario Organo di Certificazione il proprio Sistema di Gestione Ambientale ai
sensi della norma UNI EN ISO 14001:2004 a partire dal 22.02.2005.
In ultima analisi si può certamente affermare che tutto l’impianto, dalla struttura alle attrezzature, dalla
Direzione al personale, ha la capacità ed è in grado di gestire l’attività senza produrre il benché
minimo rischio di inquinamento ed, inoltre, ha messo in piedi un sistema di monitoraggio interno ed
esterno che permette il controllo di ogni singola attività ed impatto ambientale.
ATMOSFERA: POLVERI E ODORI
Sono stati analizzati i potenziali impatti dell’attività attuale e futura con riferimento agli aspetti
dell’inquinamento atmosferico.
Le attività le attività di stoccaggio provvisorio di rifiuti (speciali non pericolosi, speciali pericolosi e
ingombranti) non danno origine ad emissioni in atmosfera.
Nell’attività di stoccaggio per conto di terzi, sia per i rifiuti speciali non pericolosi che pericolosi, si
raggruppano più partite con le medesime caratteristiche chimico-fisiche per poi destinarle ad altri
impianti regolarmente autorizzati al raggiungimento di una certa quantità.
Lo stoccaggio avverrà in contenitori chiusi con adeguati requisiti di resistenza in relazione alle
proprietà chimico-fisiche e alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti contenuti. Essi impediscono in
qualsiasi momento la dispersione e lo sgocciolamento, la fuoriuscita di esalazione moleste e
garantiscono la protezione dagli agenti atmosferici.
Si tratta di recipienti denominati big-bags per i materiali solidi e cisternette per i materiali liquidi.
Entrambe le tipologie sono movimentate con carrelli elevatori.
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Rimandiamo alla galleria fotografica per una più semplice comprensione visiva.
Durante la permanenza nell’impianto Masserdoni i contenitori non verranno aperti né tantomeno i
rifiuti saranno sottoposti ad operazioni di miscelazione.
Le attività esistenti e già autorizzate non hanno emissioni convogliate in atmosfera, ma solo emissioni
diffuse provenienti dalla triturazione del materiale legnoso e dalla movimentazione meccanica dei
materiali inerti. Tali emissioni sono state autorizzate con Determinazione del Dirigente del Settore
Gestione Ambientale n. 340 del 14 novembre 2011. In quest’ultima sono riportati tutti gli
accorgimenti tecnici per una mitigazione delle emissioni: si tratta di bagnare il materiale durante la
movimentazione, pulizia meccanica ripetuta delle aree di transito e movimentazione meccanica
ravvicinata al suolo in modo da evitare cadute da certe altezze.
TRAFFICO E VIABILITÀ
Prima di analizzare l’impatto sul traffico del progetto di cui al presente Rapporto Ambientale è
opportuno chiarire la situazione attuale della gestione dei trasporti.
La famiglia Masserdoni è proprietaria di una seconda azienda, denominata Masserdoni Srl - Servizi
Ecologici, che è specializzata nel trasporto per conto terzi di merci e rifiuti. Tale società opera in
stretta collaborazione con la Masserdoni Pietro Srl ed effettua la quasi totalità dei trasporti di rifiuti e
merci per conto della consorella. Le due società Masserdoni condividono la sede ed anche il sito.
Anche la Masserdoni Srl - Servizi Ecologici è dotata di un Sistema di Gestione Ambientale certificato
da DNV Italia ai sensi della norma UNI EN ISO 14001:2004 dal 30/06/2005.
La Masserdoni Srl - Servizi Ecologici è iscritta all’Albo Nazionale degli autotrasportatori per conto di
terzi con il n. TN2052989E dal 25 marzo 1997 e nella Sezione Provinciale di Trento dell’Albo
Nazionale Gestori Ambientali al n. TN00133 per le categorie 1/D – 4/C – 5/F – 8/F.
Masserdoni Srl - Servizi Ecologici dispone di:
- 6 autotreni cassonati da 65 m3 (autocarro con scarrabile + rimorchio)
- 1 autocarro di piccola portata con scarrabile da 20 m3
- 1 trattore stradale con 2 semirimorchi (1 cassonato da 65 m3 + 1 telonato)
- 1 rimorchio pianale per trasporto macchinari
- 1 rimorchio scarrabile per trasporto containers
- 2 rimorchi cassonati da 35 m3
- numerosi container di varie misure coperti e non
per un totale di 542,20 tons di massa complessiva e 308,60 tonnellate di portata utile.
26
Ovviamente la struttura dei singoli automezzi è diversificata per adattarsi al meglio alle richieste dei
clienti.
Il sistema infrastrutturale della viabilità della zona è oggetto negli ultimi anni di attenta analisi in sede
del Consiglio Provinciale per quanto riguarda il nodo di Terme di Comano – Ponte Arche. I primi
lavori, portati a termine negli anni 2000-2002, hanno portato alla sistemazione ed all’allargamento del
tratto di strada dalle gallerie del Limarò al Ponte dei Servi.
Nell’estate del 2008 sono iniziati i lavori di sistemazione del tratto tra il Ponte dei Servi e le Terme di
Comano. Nei primi giorni di dicembre 2011 la strada è stata riaperta temporaneamente per la stagione
invernale; la viabilità è praticamente conclusa e il primavera verrà steso il manto stradale definitivo.
Il successivo punto critico è quello che riguarda il problema del traffico che attraversa il paese di Ponte
Arche. La Giunta Provinciale, in questo caso, si è impegnata a redigere quanto prima il progetto
definitivo della circonvallazione dell’abitato, per il quale si pensa di bypassare il nodo delle Terme di
Comano ed il paese di Ponte Arche creando un collegamento sulla sinistra Sarca, da realizzare
parzialmente in galleria. Un importante miglioramento, localizzato nell’abitato di Cares, è stato portato
a termine nell’anno 2000 quando è stata creata la nuova sede stradale permettendo così un più agevole
flusso di traffico che era precedentemente congestionato da una strettoia.
Visti gli attuali volumi di traffico e stimati quelli futuri, tenendo presente anche le opere che in un
futuro prossimo verranno realizzate, non si prevedono punti di criticità per l’aumento delle quantità
gestite all’interno del Centro di Gestione Rifiuti.
Si è provveduto ad analizzare i dati in possesso per quanto riguarda l’impatto del traffico
rapportandolo sia alla situazione attuale che a quella progettuale.
Non si prevede un aumento del traffico veicolare in entrata ed in uscita dal Centro. Questo perché i
maggiori quantitativi di materiale trattato saranno certamente compensati dall’ottimizzazione dei
trasporti stessi.
Abbiamo analizzato i valori espressi nella tabella in cui si è provveduto a illustrare i trasporti di rifiuti
pericolosi avvenuti nel corso degli anni 2009, 2010 e 2011.
ANNO
TONNELLATE
TRASPORTATE
NUMERO TRASPORTI
EFFETTIVI
NUMERO TRASPORTI
VIRTUALI SE
EFFETTUATI CON
M OTRICE A CARICO
COMPLETO
NUMERO TRASPORTI
VIRTUALI SE EFFETTUATI
CON BILICO
(TRATTORE +SEMIRIM .) A
CARICO COMPLETO
2009 131,40 44 11 4
2010 251,25 79 22 9
27
2011 272,96 93 23 9
Prendendo in considerazione il dato relativo al 2011, a fronte a 272,96 tonnellate di rifiuti speciali
pericolosi trasportati, sono stati effettuati 93 viaggi diretti dal cliente all’impianto di destinazione
finale; la media di quasi 3 tonnellate a viaggio è molto significativa se si tiene presente che la portata
media di un autocarro è di 11/12 tons e di un rimorchio è di 16/17 tons. Significa che si è riempito
ogni autocarro solo per il 26% della portata, dato che scende al 10% se messo in relazione
all’autoarticolato (trattore+semirimorchio).
Inoltre, se si fossero utilizzati mezzi a pieno carico, a fronte delle 272,96 tons si sarebbero effettuati
circa 23 viaggi con autocarro, addirittura solo 9 se effettuati con un autoarticolato.
SUOLO E AMBIENTE IDRICO
Sono stati analizzati i potenziali impatti dell’attività con riferimento agli aspetti del suolo e dell’acqua.
La pavimentazione dell’intero sito è stata realizzata in cemento con spessore di 30 cm per evitare che
qualsiasi sostanza possa raggiungere il terreno sottostante. La pavimentazione è stata progettata con
una leggera pendenza verso l’interno a dei punti stabiliti ove sono state realizzate delle canalette di
raccolta. Occorre però distinguere tra le aree coperte e quelle scoperte.
Entrambe i capannoni sono stati realizzati abbassando la superficie di circa 1 metro rispetto al resto
delle aree scoperte per due motivi: uno di tipo architettonico (verrà trattato successivamente) ed uno
operativo.
L’obiettivo di tale abbassamento è quello di avere un contenitore stagno, dal quale nessun materiale
liquido possa fuoriuscire, rifiuto o materia prima che sia. Pertanto sono state realizzate 6 caditoie in
ciascun capannone che convogliano i liquidi in due diverse cisterne denominate “liquidi speciali”. La
cisterna del capannone n. 1 (anno 2001) ha una capacità di 15 m3 con doppia camera, la cisterna del
capannone n. 2 (anno 2010) ha una capacità di 5 m3 con doppia camera.
Lo smaltimento avviene tramite aspirazione e stoccaggio in apposite cisternette da 1 mc
Nelle zone scoperte della p.ed. 139, ove sono depositate le attrezzature, le acque meteoriche vengono
convogliate in apposite canalette che confluiscono i liquidi ad un disoleatore che rilascia l’acqua pulita
direttamente nei condotti fognari.
Nelle zone scoperte della p.ed. 134 ove sono depositati i rifiuti, le acque meteoriche di dilavamento
piazzali e quelle da lavaggio automezzi vengono convogliate verso delle canalette di raccolta acque.
Successivamente sono trattate nell’impianto di depurazione acque situato in una costruzione in legno
posta al limite nord dell’impianto e quindi scaricate ad ovest del sito nel Rio Comighello, affluente il
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fiume Sarca che scorre in direzione sud-nord. Lo scarico è stato autorizzato dal Settore Tecnico
dell’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente con prot. n. 65/2010-U381 del 19 marzo
2010.
Il sistema di raccolta acque e trattamento presso impianto di depurazione avviene con le seguenti
modalità (vedi schema allegato).
L’acqua meteorica confluisce dalle canalette di raccolta per gravità attraverso un sistema di tubazioni
ad una vasca di accumulo ed omogeneizzazione avente una capacità di 100 m3. Tale capacità è stata
calcolata in base alle dimensioni delle superfici scoperte ed alla quantità massima di precipitazioni
possibili.
Il processo di depurazione è costituito da:
− accumulo acqua piovana in una vasca da 100 m3, tenuta in agitazione da un miscelatore;
− al raggiungimento del limite massimo stabilito, l’acqua viene sollevata al disoleatore posto
fuori terra mediante elettropompa sommergibile a girante arretrata a basso numero di giri per
non creare emulsioni;
− in testa all’impianto è previsto un particolare regolatore in modo da inviare al trattamento una
portata costante, indipendentemente dalla prevalenza geodetica che può variare in funzione del
livello dell’acqua nella vasca;
− l’acqua da trattare perviene in un particolare separatore a gravità a pacchi lamellari, per
l’eliminazione degli eventuali oli minerali e degli idrocarburi presenti. Tale apparecchiatura è
caratterizzata dalla estrazione per sfioro in un apposito serbatoio delle sostanze separate;
A questo punto inizia il ciclo depurativo vero e proprio:
− nella vasca di contatto soda/flocculante con agitatore, mediante il dosaggio automatico di
opportuni reagenti (flocculante – soda caustica – polielettolita) ed in condizioni di pH
controllato, si verifica la formazione di fiocchi di idrati metallici che conglobano i solidi
sospesi ;
− questi fanghi precipitano nella tramoggia del decantatore a pacco lamellare, da cui vengono
estratti in maniera automatica ed inviati ad un sistema di disidratazione a sacchi filtranti tipo
big-bag; i fanghi sono stati codificati con il CER 19.08.14 “Fanghi prodotti da altri trattamenti
delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19.08.13” e smaltiti presso
impianti autorizzati con cadenza annuale;
− l’acqua chiarificata perviene in una vasca di rilancio e successivamente inviata alla sezione
finale di filtrazione su sabbia e rifinitura finale su filtri a carboni attivi.
− Periodicamente vengono effettuati i controlavaggi dei filtri in funzione delle perdite di carico
rilevate da appositi manometri installati sugli stessi. L’acqua di controlavaggio viene riciclata
nella vasca di accumulo in testa all’impianto e ritrattata;
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− Successivamente alla filtrazione l’acqua depurata viene rilasciata nel Rio Comighello affluente
il fiume Sarca.
In caso di precipitazioni eccezionali, ove si verificasse il riempimento della vasca di accumulo, l’acqua
in eccesso viene deviata per gravità in un’altra vasca da 10 m3, dalla quale una pompa sommergibile
provvede ad inviarla ad un disoleatore e da questo nel ricettore finale. Iteco Srl ha ritenuto sufficiente
il trattamento con il solo disoleatore in quanto quest’acqua è praticamente pulita, essendo la parte di
pioggia precipitata dopo alcune ore, che si definisce “di seconda pioggia”.
L’impianto di depurazione acque ha una capacità depurativa di 2 m3/h con la possibilità di aumentare
fino a 10 m3/h nei periodi di punta.
La manutenzione dell’impianto è garantita da controlli interni ed esterni. Avendo inserito il depuratore
nelle aree di particolare attenzione (Focus Area) del Sistema di Gestione Ambientale ai sensi della
norma 14001:2004, si è nominato un Responsabile Depuratore che ha il compito di verificare e
controllare in forma autonoma il corretto funzionamento dell’impianto con cadenza almeno
settimanale. Delle eventuali anomalie vengono avvertiti il titolare, il tecnico Iteco, il Responsabile del
S.G.A. e si provvede a tener aggiornato il foglio elettronico relativo alle manutenzioni dell’impianto.
Inoltre dal 2004 la società che ha progettato e installato l’impianto garantisce una adeguata
manutenzione attraverso un contratto che prevede l’intervento ordinario mensile di un tecnico
specializzato oltre ad interventi straordinari a chiamata garantiti entro le 24 ore.
Ad ulteriore protezione contro eventuali situazioni critiche, si garantisce la continuità di trattamento
delle acque anche in assenza di alimentazione elettrica. In caso di black-out elettrico ed in presenza di
forti precipitazioni si attiva un gruppo generatore di corrente da 48 kW (60 kVA) completamente
indipendente.
Particolare attenzione viene posta all’acqua che viene rilasciata al Rio Comighello affluente il fiume
Sarca. Semestralmente viene prelevato un campione di acqua che inviamo ad un laboratorio per le
analisi. Anche se la società Iteco Srl nella relazione tecnica descrittiva dell’impianto ha indicato alcuni
dei parametri critici da tenere sotto controllo, l’azienda ha ritenuto opportuno valutare i campioni
dell’acqua in uscita per la totalità dei parametri indicati nell’Allegato 5 Tab. 3 del D.Lgs 152/99, nella
tab. D art. 15 del T.U. in materia di tutela dell’ambiente dagli inquinamenti e nella Delibera della
Giunta Provinciale n. 283 del 16 febbraio 2004 relativa agli scarichi degli impianti di depurazione
acque reflue urbane recapitanti in aree sensibili.
Analizzando i dati delle analisi abbiamo creato una “soglia limite attenzione” pari al 90% dei limiti
imposti dalle norme. In tal modo possiamo comunicare a Iteco Srl eventuali punti di rischio, anche se i
dati dimostrano che non si sono mai sorpassati i limiti e che i valori sono molto diversi in base sia al
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periodo di prelievo (caldo/freddo, umido/secco) sia in base al tipo di materiali presenti nel Centro
Gestione Rifiuti.
Particolare attenzione viene posta anche alla manutenzione/pulizia del sistema di raccolta delle acque
meteoriche. Il Responsabile della Manutenzione indicato nel Sistema di Gestione Ambientale dispone
interventi di controllo e asportazione fanghi dalle canalette di scolo con frequenza semestrale per le
canalette del capannone e con frequenza bimestrale per le canalette delle aree esterne. Può comunque
disporre interventi con frequenze maggiori in relazione alle tipologie dei materiali stoccati. I fanghi
delle canalette sono sottoposti ad analisi chimico-fisica e smaltiti presso impianti autorizzati.
Per quanto riguarda la manutenzione/pulizia della vasca di accumulo da 100 m3 non ci sono frequenze
stabilite. Si è proceduto alla pulizia della vasca di accumulo tramite aspirazione e pulitura ad acqua
compressa con autobotte nel febbraio 2007 e nel maggio 2011.
Alla luce di quanto sopra esposto si può certamente affermare che l’impianto così come è stato
costruito e le attività oggetto della presente domanda non causano effetti sull’ambiente.
ASSETTO IDROGEOLOGICO
Dal punto di vista idrogeologico l’impianto è stato edificato in una zona la cui idoneità è stata attestata
dalle indagini geologiche e geotecniche redatte dallo Studio Associato di Geologia Tecnica Dr. Geol.
Marco Cavalieri e Dr. Geol. Stefano Lozza in data marzo 2000, luglio 2001 e novembre 2001.
Come evidenziato dall’indagine tutto il sito rientra nelle aree con penalità leggere, nonché nelle aree a
controllo sismico dove, per l’intensità attesa allo scuotimento del suolo generato dai terremoti, sono
necessarie particolari norme tecniche per le costruzioni.
In queste indagini sono state prese in considerazione, fra le altre cose, le eventuali falde freatiche che
potessero interagire con il sito in questione. Le aree della piana di Cares vedono la presenza di depositi
morenici che presentano una permeabilità variabile sempre in ogni caso limitata. Ciò significa che
l’acqua si infiltra nel terreno con facilità nei primi metri, scorrendo poi verso il fondovalle al contatto
con i sottostanti depositi “fini” composti da argille plastiche. Durante la redazione dell’indagine, il
Geologo ha effettuato due scavi, in zone dalle caratteristiche idrogeologiche particolari, per verificare
la successione litologica, ovvero per individuare e quantificare gli spessori dei vari strati del terreno.
Nello scavo n. 1, effettuato nel lato ovest del capannone 1, non si sono trovate tracce di falde freatiche.
Nello scavo n. 2, posizionato in zona sud a monte della palazzina degli uffici, ad una profondità di
3,30 metri dal piano campagna, è stata trovata una falda freatica. L’escursione di tale falda è legata
agli apporti meteorici, stimabili nell’ordine massimo del metro, come testimoniato dalla fascia
d’alterazione nettamente visibile sui fronti dello scavo.
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Di fronte a tale situazione, tenendo presente la necessità di edificare con un carico massimo di 300
tonnellate, si è provveduto ad abbassare il piano di fabbrica, asportando uno spessore di circa 1,5 metri
di terreno superficiale scarsamente addensato. Successivamente la bonifica è proseguita posizionando
a fondo scavo un foglio di geotessile tessuto non tessuto di grammatura almeno pari a 400 : 500
Kg/cm2 sopra il quale è stato posizionato del terreno di riporto granulare arido in strati di 30-40 cm,
compattato attraverso rullatura meccanica. A riporto ultimato il geotessile è stato richiuso al di sopra
del riporto per realizzare un “saccone” assolutamente permeabile ma non inquinabile dalle frazioni più
fini del terreno in posto.
In zona sud, a monte della palazzina degli uffici, è stata posizionata a difesa delle fondamenta e delle
murature interrate una guaina di gomma rigida posizionata ben al di sotto dello strato argilloso
impermeabile. Sul fondo sono state poste una rete di tubazioni per captare le acque e farle defluire
verso il Rio Narvino, naturale sbocco delle acque. Le tubazioni drenanti hanno anche una funzione di
filtro, realizzando quindi la separazione dell'acqua dal limo-terriccio in sospensione attraverso la
combinazione dello spessore del tubo stesso assieme alla lunghezza della perforazione.
RUMORE
In data 17 novembre 2004 si è provveduto all’effettuazione di una indagine sui livelli di emissione del
rumore secondo la legge 447/95 sui confini della proprietà della società Masserdoni Pietro S.r.l..
Come specificato nel paragrafo “Conclusioni” della Relazione, è risultato che il valore di rumore
ambientale per ciascuna posizione nel tempo di riferimento diurno (06:00 – 22:00) è pari a valori
compresi fra un minimo di 51,5 dB e un massimo di 65,5 dB.
Per questi motivi le emissioni sonore provenienti dall’impianto rispettano i limiti imposti dalla
normativa sia per la Classe VI (aree esclusivamente industriali) che per la Classe V (aree
prevalentemente industriali). Poiché il Comune di Comano Terme non ha predisposto la zonizzazione
comunale, sulla base di quanto riportato nel P.R.G. e vista la presenza di abitazioni solo alla distanza
di oltre 300 mt, si è provveduto a classificare l’area all’interno della Classe VI (aree esclusivamente
industriali). Pertanto non si è proceduto alla misurazione del limite differenziale previsto dal comma 1
art. 4 del DPCM 14.11.1997.
Una successiva indagine di data 15 aprile 2010, commissionata dalla Masserdoni Srl – Servizi
Ecologici per verificare il rispetto dei valori limite di emissione in merito alla realizzazione del
capannone n. 2, ha rilevato come i valori di rumore emesso non superino quelli stabiliti dalla
normativa. (min. 47,5 dB – max 82,5 dB a 10 metri di distanza dalla sorgente rumorosa).
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La valutazione di questo impatto, sulla base di tutti i dati raccolti, ha portato alla definizione di effetto
non significativo.
RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI
Presso il sito ci sono fonti di radiazioni elettromagnetiche. La più importante è il trasformatore
(posizionato esternamente al sito ma che serve solo la nostra azienda) tipo MT/BT 250 kVA MF n.
120102/4 di proprietà del CEIS Consorzio Elettrico Industriale di Stenico.
Inoltre c’è il radiocomando utilizzato per far funzionare da remoto la pressa-cesoia elettrica dei
rottami. L’operatore in questo modo può azionare la pressa direttamente dalla postazione di carico sul
caricatore a braccio, senza doversi recare alla centralina della pressa.
La realizzazione del nuovo impianto non comporterà alcuna modifica della situazione attuale, sia per
quanto riguarda la cabina elettrica che per la posa di ulteriori linee elettriche, che attualmente sono
tutte interrate.
PAESAGGIO
Dal punto di vista architettonico ed estetico l’impianto è stato realizzato al fine di inserire il più
armoniosamente possibile nel contesto l’edificato e le aree scoperte, mirando a mascherare il più
possibile i depositi di materiali posti all’esterno in cumuli.
Tale mascheramento è stato attuato sia con quinte arboree dislocate sui lati sud/sud-est che con il
capannone, realizzato con finiture curate nei materiali e con forme semplici.
I capannoni, come più sopra anticipato, sono stati incassati nel terreno per oltre un metro sia per
garantire la tenuta stagna sia per diminuire l’esposizione dell’edificio. In tal modo non si sono superate
le altezze massime dettate dalle norme urbanistiche. Infatti i capannoni hanno un’altezza interna di
10,5 metri perché per le lavorazioni vengono utilizzati caricatori semoventi con braccio a gru di 10-12
metri.
I capannoni hanno una muratura di 5 metri sopra la quale ci sono grandi aperture su tutti i lati che
lasciano passare luce ed aria.
Le acque meteoriche raccolte dalla copertura del capannone sono considerate acque bianche e
convogliate direttamente al Rio Comighello così come da risposta del Servizio Azienda Speciale di
Sistemazione Montana prot.n . 592/1-X/2 del 23 gennaio 2002.
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PATRIMONIO CULTURALE
La società ha valutato con attenzione i potenziali impatti ambientali con riferimento al patrimonio
culturale presente nella zona.
Spicca fra tutti l’ambito culturale/sanitario costituito dalle Terme di Comano. Esse sono per l’intera
Comunità un punto importante per lo sviluppo dell’economia turistica basata sulla salute ed il
benessere costituito dall’acqua.
Si è lungamente descritto nei precedenti punti quanto la società abbia investito nella sicurezza
ambientale per la salvaguardia del suolo e dell’ambiente idrico.
Parimenti si sono descritte le modalità operative di come saranno trattati i rifiuti speciali pericolosi e
non pericolosi, con particolare riferimento all’utilizzo di recipienti idonei per evitare emissioni in
atmosfera di sostanze pericolose o maleodoranti.
Tutti questi accorgimenti sono in grado di garantire un elevatissimo grado di sicurezza per
l’abbattimento di tutti gli impatti ambientali potenziali.
Più sotto riportiamo una mappa che attesta la distanza di 2,5 km in linea retta dal Centro Gestione
Rifiuti al complesso termale. Teniamo a precisare che la foto aerea non tiene presente la
conformazione morfologica del terreno; il Centro è sopraelevato di circa 100 metri rispetto al
fondovalle.
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LA POPOLAZIONE
L’impianto è ubicato in zona industriale e pertanto non interagisce con abitazioni limitrofe.
Come si può notare dall’immagine successiva, l’abitazione più vicina si trova a valle (a dx nella foto
seguente), all’interno della frazione di Cares, a circa 350 metri in linea d’aria, nascosta in modo
evidente dal capannone industriale della citata Tessilquattro Spa alto circa 7-8 metri. Peraltro, le
abitazioni più vicine al Centro in zona sud/ovest (a sx nella foto), leggermente più elevate a causa del
terreno, si trovano in frazione Comighello a circa 500 metri di distanza.
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Al fine di giustificare la non significatività dell’impatto del Centro Gestione Rifiuti sulla popolazione
si riportano di seguito le indicazioni del Piano relative alla distanze minime entro le quali è necessario
considerare le situazioni di eventuale compromissione della sicurezza o di grave disagio degli abitanti.
Come si può notare dalla foto le distanze reali dalle abitazioni e da aree/strutture sensibili sono ben
superiori a quelle indicate nella tabella.
TUTELA DELLA POPOLAZIONE
IMPIANTO Centri abitati e abitazioni sparse Strutture sensibili
Piattaforma di raccolta (inclusi i CRZ) stoccaggio provvisorio per conto di terzi di rifiuti speciali pericolosi, non pericolosi e ingombranti
100 m 500 m
Impianti di recupero attività di lavorazione dei rifiuti che trasformano gli stessi in Materie Prime Seconde
200 m 1000 m
SALUTE UMANA
Nei rapporti decennali con l’agenzia preposta all’emissione delle autorizzazioni è stata posta solo una
prescrizione per la tutela della salute umana. Ll’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari – U.O.
Prevenzione Ambientale ha raccomandato particolare attenzione ad evitare il ristagno di acqua
piovana all’interno dello stoccaggio di pneumatici fuori uso. Questo per evitare la proliferazione di
zanzare utilizzando coperture per i contenitori e limitando il più possibile i tempi di stoccaggio.
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Per quanto riguarda la nuova localizzazione oggetto della domanda gli impatti dell’attività non
avranno alcun effetto significativo per la salute umana, in quanto i rifiuti saranno stoccati in
contenitori idonei, etichettati e al riparo da qualsiasi evento meteorologico.
PRODUZIONE DI RIFIUTI
Il Centro di Gestione Rifiuti della Masserdoni Pietro Srl, pur trattando quotidianamente rifiuti, ha un
bassissimo impatto ambientale per quanto riguarda la produzione e lo smaltimento dei rifiuti. Essi
vengono creati sia da attività produttive vere e proprie, sia da attività di manutenzione.
Nelle attività produttive rientra l’esercizio delle operazioni di stoccaggio, selezione, cernita e recupero
di rifiuti non pericolosi costituiti da imballaggi misti e rifiuti misti dell’attività di costruzione e
demolizione (attività n. 4).
Ci preme sottolineare i risultati molto positivi delle percentuali di recupero che sono ben oltre i limiti
posti dalla normativa per la raccolta differenziata (50% entro il 2009, 60% entro il 2011 e 65% entro il
2012). La Regione che presenta i dati migliori è il Trentino Alto Adige che, per l’anno 2009, si attesta
al 57,8%, dato favorito dalle città con la raccolta porta a porta.
Di seguito riportiamo una tabella che riassume i dati degli ultimi anni:
Anno
Materiale in
entrata (tons)
Materiale
destinato al
recupero (tons)
Materiale destinato
a smaltim. discarica
(tons)
%
recupero/tot
%
smalt/tot
2006 2.943,59 2.212,20 731,39 75,15 24,85
2007 3.910,86 3.429,01 939,92 76,04 23,96
2008 3.599,56 3.598,95 608,83 83,09 16,91
2009 3.252,42 2.399,88 852,54 73,79 26,21
2010 3.912,29 3.856,87 981,68 74,91 25,09
2011 3.185,19 2.328,46 868,01 72,75 27,25
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MITIGAZIONI
Seppur venga perseguita la logica del miglioramento continuo, attraverso il proprio Sistema di
Gestione Ambientale certificato, nei processi produttivi l’azienda produce degli inquinamenti poco
significativi ma purtroppo non mitigabili.
Un esempio lampante sono le emissioni in atmosfera derivanti dall’uso di attrezzature e veicoli a
motore. Tali emissioni non sono al momento quantificate anche se sono tenuti sotto osservazione i
rifornimenti e i consumi di tutte le attrezzature, in modo da intervenire prontamente qualora si notino
dati particolarmente diversi dalla media degli stessi.
In quest’ottica è degno di nota l’investimento del 2008 per la sostituzione della pressa-cesoia per
rottami metallici dall’alimentazione a gasolio ad elettrica. A distanza di 4 anni si possono notare
notevoli benefici sia nelle emissioni in atmosfera, sia nell’aspetto del rumore.
E’ politica ambientale dell’azienda l’avere un parco mezzi/attrezzature sempre nuovo, proprio per
garantire anche un miglioramento delle prestazioni ambientali.
COMPENSAZIONI
Il progetto proposto prevede sostanzialmente un aumento delle quantità di rifiuti gestiti. Nei capitoli
precedenti sono stati analizzati tutti gli impatti ambientali prodotti dalle attività progettuali.
La compensazione più evidente è quella descritta nella sezione dedicata al “Traffico e viabilità”.
Infatti all’aumento delle quantità di rifiuti gestiti corrisponderà una diminuzione del numero di
trasporti grazie all’ottimizzazione del carico sugli automezzi.
ANALISI DEL RISCHIO DI INCIDENTI
Il Sistema di Gestione Ambientale implementato nel 2005 prevede l’obbligo di redigere, mantenere
efficiente e controllare periodicamente delle Procedure per la risposta alle Emergenze.
Obiettivo primario della Procedura di emergenza e del Pronto intervento è la tutela e salvaguardia
della sicurezza dell’ambiente e delle persone. Gli interventi e le azioni da intraprendere nei casi di
emergenza devono sempre essere improntati al principio sopra esposto e non devono mai porre a
rischio la vita e la sicurezza degli operatori.
Si riporta di seguito i punti presi in considerazione:
− Emergenza incendio
a) Incendio non pericoloso
b) Incendio pericoloso
− Emergenza: esplosione.
− Emergenza: depuratore acque di scarico in superficie.
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c) Blocco del depuratore..
d) Altre emergenze.
− Emergenza: fuga di GPL
− Emergenza: sversamenti imponenti.
− Post Emergenza: Impatti ambientali.
Tutte le emergenze verificatesi vengono registrate sul Registro delle emergenze. Ad oggi in questo
Registro si contano tre black-out elettrici e quattro simulazioni di emergenza a scopo di mantenere
viva la conoscenza del personale impiegato.
MONITORAGGIO E CONTROLLI
Entrambe le aziende sono impegnate, all’interno del Sistema di Gestione Ambientale, ad un’attenta
attività di monitoraggio dei principali parametri che possono avere un significativo impatto
sull’ambiente. Attraverso questi controlli è possibile migliorare le prestazioni ambientali per ottenere il
raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
L’azienda ha predisposto una procedura che definisce le responsabilità e le modalità per effettuare il
monitoraggio. I dati che ne derivano sono oggetto di analisi da parte della Direzione che li utilizza in
sede di riesame annuale e come base per il miglioramento continuo.
Il monitoraggio avviene mediante l’esecuzione di Audit, altrimenti noti come Verifiche Ispettive,
durante le quali si verifica la conformità del sistema alla norma ISO 14001, si accerta che le attività
aventi influenza sull’ambiente siano condotte secondo le modalità stabilite, si verifica che il sistema
ambientale sia adeguato agli obiettivi da perseguire, efficace ed efficiente ed, infine, si attesta la
conformità alla legislazione vigente.
Le Verifica Ispettive sono pianificate con riferimento a quelli dell’Organismo di certificazione (ODC).
In particolare vengono eseguite due Verifiche annuali, una interna di cui viene redatto verbale, l’altra
da parte dell’ente certificatore. Ogni tre anni l’Ente certificatore esegue una Verifica di mantenimento
nella quale impegna più auditor nella stessa sessione (controllo legale, ambientale, del sistema).
di eventuali non conformità rilevate.
Le eventuali Non Conformità riscontrate durante le Verifiche Ispettive vengono prese in carico e
trattate per mitigare gli effetti dell’evento. A tal fine vengono previste delle “Azioni correttive” o delle
“Azioni preventive”. Le prime sono provvedimenti adottati al fine di impedire il ripetersi di non
conformità mentre le seconde sono provvedimenti adottati per impedire il verificarsi di non conformità
potenziali.
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CONCLUSIONI
Il presente riassunto del Rapporto Ambientale, coordinato alla Valutazione Ambientale Strategica
(VAS), è denominato “Centro di gestione rifiuti di proprietà della Masserdoni Pietro Srl in fr. Cares a
Comano Terme (TN): riorganizzazione generale delle attività svolte con rifiuti urbani, speciali
pericolosi e non pericolosi”
Si è provveduto a specificare che l’obiettivo della società proponente è di ottenere le autorizzazioni
alla gestione di tutte le tipologie di rifiuti, ovvero rifiuti ingombranti, rifiuti speciali pericolosi e rifiuti
speciali non pericolosi presso la sede aziendale esistente.
Nel capitolo “Inquadramento attuale” sono state descritte le strutture esistenti, le attività e le relative
autorizzazioni. Nel successivo capitolo “Inquadramento progettuale” si è provveduto a chiarire quali
modifiche si intendono effettuare e le dimensioni dell’attività oggetto della presente richiesta.
Nell’ultimo capitolo “Inquadramento ambientale” si è provveduto ad analizzare tutti gli impatti
sull’ambiente creati dalla gestione del Centro rifiuti della Masserdoni Pietro Srl, sia per la situazione
attuale che quella di progetto. Tali impatti sono stati valutati alla ricerca di punti di criticità e
successivamente sono stati fatti oggetto di controllo ambientale e di verifica nell’ambito della
certificazione ambientale ai sensi della norma UNI EN ISO 14001:2004
Sono stati trattati ampiamente i seguenti impatti: emissioni in atmosfera, traffico, suolo e sottosuolo,
ambiente idrico, rumori, paesaggio e beni culturali, salute pubblica, e produzione rifiuti. Il presente Rapporto ha ampiamente chiarito gli aspetti ambientali delle attività svolte nel Centro. E’
opportuno prendere in considerazione anche gli aspetti economici e sociali delle attività in capo alle
società Masserdoni. Le attività societarie hanno molteplici aspetti positivi: producono ricchezza che si
tramuta in tributi, favoriscono il lavoro (dodici collaboratori provenienti esclusivamente dall’area
giudicariese), coltivano il territorio aiutando le piccole realtà di volontariato sportivo e culturale.
Oltre a questo, l’aspetto più significativo: creano valore trasformando gli scarti in risorse, sia
produttive che economiche. Sebbene il miglioramento ambientale sia sempre possibile ed auspicabile, riteniamo le nostre aziende
abbiano raggiunto un notevole standard di consapevolezza e qualità nella gestione dei rifiuti e nel
controllo degli aspetti ambientali. L’attuale parco delle autorizzazioni in possesso è limitato e ci vede
ingiustamente e fortemente svantaggiati sul mercato. Le dimensioni del sito e le caratteristiche
costruttive dell’impianto, descritte nelle pagine precedenti, garantiscono un elevatissimo grado di
sicurezza ambientale.
Masserdoni Pietro Srl Masserdoni Srl – Servizi Ecologici Il Legale Rappresentante Giuliano Masserdoni