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8/13/2019 Ripasso Politica Economica
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Politica Economicaa.a. 2012/2013
Barbara Pancino
Ricercatrice in Economia Applicata presso il DEIm Dipartimento di Economia e Impresa
Universit degli Studi della Tuscia
Contatti:
mail: [email protected]
tel. 0761.357893
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La produzione aggregata
Il Pil il valore dei beni e dei servizi finali prodottinelleconomia in un dato periodo di tempo.
Il Pil la somma del valore aggiunto nelleconomia in undato periodo di tempo.
Il Pil la somma dei redditi delleconomia in un datoperiodo di tempo.
Def 1
Def 2
Def 3
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Pil nominale e Pil reale
Il Pil nominale la somma della quantit dei beni finali valutati alloro prezzo corrente.
Il Pil nominale cresce nel tempo perch nel tempo: produzione beni prezzi beniIl Pil reale la somma della quantit dei beni finali valutati a prezzicostanti.
Per valutare landamento di uneconomia da un anno allaltro siconsidera il tasso di crescita del Pil reale. I periodi di crescitapositiva del Pil sono chiamati espansioni, i periodi di crescitanegativa sono detti recessioni (convenzione vuole che si parli direcessione se leconomia registra almeno 2 trimestri consecutivi di crescita
negativa).
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Breve, medio e lungo periodo
Nel breve periodo (qualche anno) le variazioni annuali dellaproduzione sono dovute soprattutto a variazioni della domanda.Le variazioni della domanda possono derivare da cambiamentinella fiducia dei consumatori o da altre fonti e possono portare auna riduzione della produzione (recessione) o a un suo aumento(espansione).
Che cosa determina il livello di produzione aggregata diuneconomia?
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Breve, medio e lungo periodo
Nel medio periodo (un decennio) leconomia tende al livello diproduzione determinato da fattori relativi allofferta: lo stock dicapitale, il livello della tecnologia, la dimensione della forza lavoro.
Nel lungo periodo (qualche decennio) le determinanti dellaproduzione sono i fattori come il sistema educativo, il tasso dirisparmio e la qualit del governo.
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Per studiare landamento dellattivit economica nel breveperiodo si analizzano le interazioni tra produzione, reddito edomanda:
le variazioni della domanda di beni provocano variazionidella produzione;
le variazioni della produzione comportano variazioni direddito;
le variazioni del reddito portano a variazioni della domandadi beni.
Il mercato dei beni
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Le componenti del Pil
1. Consumo (C): beni e servizi acquistati dai consumatori.
2. Investimento (I): somma dellinvestimento non residenziale,cio lacquisto di di nuovi impianti o macchinari da parte delleimprese e dellinvestimento residenziale, cio lacquisto dinuove caseo appartamenti da parte degli individui.
3. Spesa pubblica (G): beni e servizi acquistati dallo Stato edagli enti pubblici. I servizi includono anche quelli forniti dagliimpiegati pubblici, ovvero il valore dei loro stipendi.
La somma di queste tre voci rappresenta la spesa in beni eservizi da parte dei residenti, siano essi consumatori, imprese
o settore pubblico.
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Importazioni (IM): acquisti di beni e servizi dallestero
effettuati dai residenti (consumatori, imprese, governo).
Esportazioni (X): acquisti di beni e servizi nazionali da partedel resto del mondo.
4. Esportazioni nette o saldo commerciale (X-IM): differenzatra esportazioni ed importazioni. Se (X-IM)>0 il paese registraun avanzo commerciale, se (X-IM)
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Le componenti del Pil
5. Investimento in scorte: differenza tra beni prodotti e beni
venduti in un dato anno, ovvero la differenza tra produzione evendite.
Se la produzione eccede le vendite, le scorte di magazzinoaumentano e quindi linvestimento in scorte positivo.
Quando la produzione inferiore alle vendite, le scorte siriducono e quindi linvestimento in scorte negativo.
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La domanda di beni
La domanda totale di beni (Z) corrisponde alla somma di
consumo, investimento, spesa pubblica ed esportazioni al nettodelle importazioni.
Z C + I + G + X - IM
Assumendo di essere in uneconomia chiusa, cio che noncommerci con il resto del mondo, la domanda totale di benicorrisponde a:
Z C + I + G
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Consumo
Le decisioni di consumo dipendono da molti fattori, primo fra
tutti il reddito disponibile (Yd) - ossia, ci che rimane delreddito percepito dopo aver ricevuto i trasferimenti dalgoverno e pagato le imposte.
Se Yd
C
Il consumo una funzione del reddito disponibile:
C = C (Yd)
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C = c0+ c1Yd
c0= consumo desiderato in corrispondenza di Yd = 0
c0 > 0 : anche senza reddito esiste un consumo (risparmi oprestito).
c1 = propensione al consumo; esprime leffetto sul consumo di
un euro aggiuntivo di reddito disponibile.c1 > 0 : un aumento del reddito disponibile fa aumentare iconsumi.c1 < 1 : consumo di una sola parte di reddito per risparmiare il
resto.
Consumo
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C = c0+ c1Yd
C = c0+ c1(Y T)
ConsumoRicordiamo la definizione di Yd : reddito percepito dopo aver
ricevuto i trasferimenti dal governo e pagato le imposte
pertanto Yd = Y T dove T= imposte al netto dei trasferimenti
Il consumo una funzione del reddito e delle imposte. Un redditopi alto fa aumentare il consumo (meno che proporzionalmente);imposte pi elevate fanno diminuire il consumo (meno che
proporzionalmente).
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Spesa pubblica
La spesa pubblica (G), insieme alle imposte (T), descrive lapolitica fiscale del governo, cio le scelte relative alle entrate ealle uscite del settore pubblico.
G e T sono considerate variabili esogene in quanto:
il governo non presenta regolarit di comportamento comei consumatori e le imprese;
il compito della macroeconomia quello di consigliare ilgoverno circa le decisioni di spesa e di gettito fiscale,pertanto non si cerca la spiegazione dellandamento di G eT, ma piuttosto si trattano come variabili di scelta delgoverno.
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Sostituendo si ottiene:
Z = c0+ c1(Y T) + I + G
La domanda di beniSiccome:
C = c0+ c1(Y T)I = IG = G
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Determinazione della produzionedi equilibrio
Analizziamo ora lequilibrio sul mercato dei beni e la relazionetra produzione e domanda.
Se le imprese detengono delle scorte, la produzione non devenecessariamente essere uguale alla domanda. Per adessoignoriamo questa condizione e assumiamo che le imprese nonabbiano scorte di magazzino.
In questo caso, linvestimento in scorte nullo e lequilibrionel mercato dei beni richiede che la produzione sia uguale alladomanda:
Y = Z
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Y = c0+ c1(Y T) + I + G
Equazione di equilibrio
In equilibrio, la produzione, Y (a sx dellequazione), uguale alla
domanda (a dx). A sua volta, la domanda dipende dal reddito, Y,che uguale alla produzione.
Una volta costruito il modello, possiamo risolverlo per vedere
cosa determina il livello di produzione e come questo cambia inseguito, per esempio, a una variazione della spesa pubblica.
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1. Y = c0+ c1(Y T) + I + G
Risoluzione algebrica
2. Y = c0+ c1Y c1T+ I + G
3. Y - c1Y = c0 c1T + I + G
4. (1- c1)Y = c0+ I + G c1T
5. (1- c1)Y = c0
+ I + G c1T
(1- c1) (1- c1)
6. Y = 1 (c0+ I + G c1T)
(1- c1)
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Produzione di equilibrio
La spesa autonoma sempre positiva?c0e I sono positivi.Se T=G e se c10 e quindi la spesa autonoma positiva.Solo se il governo presentasse un grosso avanzo di bilancio, laspesa sarebbe negativa (caso piuttosto irrealistico).
Il termine (c0 + I + G c1T) rappresenta la componente della
domanda di beni che non dipende dal livello di produzione, ovverola spesa autonoma.
Y = 1 (c0+ I + G c1T)
(1- c1)
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Produzione di equilibrio
Qualsiasi aumento della spesa autonoma, una variazione dei
consumi, degli investimenti, della spesa pubblica oppure delleimposte, influenzer la produzione in misura superiore alleffettodiretto sulla spesa autonoma.
Il termine 1/(1 c1) rappresenta il moltiplicatore della spesa
autonoma.Poich la propensione al consumo, c1, compresa tra 0 e 1, allora1/(1 c1) un numero maggiore di 1.
Y = 1 (c0+ I + G c1T)
(1- c1)
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In sintesi
La produzione dipende dalla domanda, che a sua volta dipende dalreddito, che uguale alla produzione.
Un incremento della domanda, fa aumentare la produzione e ilreddito.
Laumento di reddito, a sua volta, fa aumentare la domanda equindi la produzione, e cos via.
Alla fine, il risultato un aumento della produzione superiore
allincremento iniziale della domanda di un fattore pari almoltiplicatore.
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Dinamica dellaggiustamento
In teoria, secondo le ipotesi del modello, laggiustamento istantaneo.
Nella realt la durata dellaggiustamento dipende dal modo e dallafrequenza con cui le imprese rivedono i loro piani di produzione.
Quanto pi frequentemente le imprese aggiustano la produzionein seguito ad aumenti delle vendite, tanto pi rapido sarlaggiustamento.
Allo stesso modo, riduzioni della domanda fanno diminuire la
produzione.
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Il risparmioUn modo alternativo di pensare allequilibrio
Il risparmio privato (S) uguale al reddito disponibile al netto deiconsumi:
S = Yd CS = Y T - C
Il risparmio pubblico uguale alle imposte (al netto deitrasferimenti) meno la spesa pubblica, T - G.
Se le imposte eccedono la spesa pubblica, il governo ha un avanzo
di bilancio, cio il risparmio pubblico positivo. Se le impostesono inferiori alla spesa pubblica, il governo ha un disavanzo dibilancio,cio il risparmio pubblico negativo.
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La produzione uguale alla domanda:Y = Z
Y = C + I + G
Sottraendo le imposte da entrambi i lati e spostando il consumosulla sx:
Y T C = I + G - T
S = I + G T
Risoluzione algebrica
oppure I = S + (T - G)
Linvestimento deve essere uguale al risparmio (privato e pubblico).
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Margine dazione del governo
Ci sono molti aspetti della realt che non rientrano nel modello e
che complicano il compito del governo.
Cambiare la spesa pubblica o le imposte non facile:lapprovazione di nuovi progetti di legge richiede molto tempo;
Lipotesi dellinvestimento costante e delle importazioni nullenon realistica;
Le aspettative contano. La risposta dei consumatori a unariduzione fiscale dipende dal fatto che si consideri taleriduzione transitoria o permanente;
Tentare di raggiungere un livello di produzione molto elevatopotrebbe accelerare linflazione e perci essere insostenibilenel medio periodo;
Ridurre le imposte o aumentare la spesa pubblica potrebbegenerare gross i disavanzi di b i lancio e portare
allaccumulazione del debito pubblico.
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La domanda di moneta
La moneta pu essere usata per transazioni, ma non pagainteressi. In realt ci sono due tipi di moneta: quella circolante,la moneta cartacea e metallica, e i depositi bancari, a fronte dei
quali possibile emettere assegni.
I titolipagano un interesse positivo (i), ma non possono essereutilizzati per le transazioni.
E' utile detenere sia moneta sia titoli, ma in qualiproporzioni?
Come allocare la ricchezza finanziaria risparmiata?
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Livello delle transazioni Tasso di interesse sui titoli
La decisione dipende da 2 variabili fondamentali
E ragionevole volereabbastanza moneta danon dover ricorreretroppo spesso ad unintermediario.
Lunica ragione per tenereparte della ricchezza intitoli che questi fruttano
un interesse. Quantomagg iore i l t assodinteresse, tanto pis i a m o d i s p o s t i as o p p o r t a r e i c o s t ifinanziari.
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Se il reddito nominale (!Y) aumenta, ragionevole supporreche lammontare delle transazioni aumenti della stessapercentuale.Pertanto la relazione tra domanda di moneta, redditonominale e tasso dinteresse risulta:
Md= !YL (i)
La domanda di monetaLa domanda di moneta (Md) di uneconomia nel suo insieme
la somma di tutte le domande di moneta individuali. Quindi,dipende dal livello totale delle transazioni nelleconomia e daltasso dinteresse.
Il livello totale delle transazioni difficile da misurare, ma
possiamo assumere che sia pi o meno proporzionale alreddito nominale (il reddito misurato in moneta).
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M
i
Moneta, M
Tasso
dii
nteresse,
i
La domanda di moneta
Md (per un reddito nominale !Y)
Md (per !Y>!Y)
M
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La domanda di moneta
La domanda di moneta Md uguale al reddito nominale !Ymoltiplicato per una qualche funzione del tasso dinteresse i,indicata con L(i). Il tasso dinteresse ha un effetto negativosulla domanda di moneta: un aumento del tasso dinteresse
riduce la domanda di moneta, poich gli individui tengono piricchezza in titoli.
Md= !YL (i)
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Offerta di moneta
La banca centrale detiene il monopolio della creazione dimoneta di una nazione prestata allo Stato sotto forma dimoneta avente corso legale.
Supponiamo che la banca centrale decida di offrire un
ammontare di moneta uguale a M, cosicch:Ms= M
Lequilibrio nei mercati finanziari richiede che lofferta dimoneta sia uguale alla domanda di moneta, cio Ms = Md,pertanto:
M = !YL(i)
C LM
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Curva LM
Il tasso dinteresse deve essere tale da indurre gli individui a
tenere una quantit di moneta pari allofferta di moneta M, dato illoro reddito Y. Questa relazione chiamata curva LM.
A. Domanda di monetaMd
Offerta di monetaM
M
i
Moneta, M
Tasso
diinteresse,
i
Eff tti di t di ddit i l
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Effetti di un aumento di reddito nominale
A
. Md (per un reddito nominale !Y)
Ms
M
i
Moneta, M
T
asso
diinteresse,
i
A.iM
d
(per !Y>!Y)
Un aumento del reddito nominale provoca un incremento del tassodinteresse. Infatti, in corrispondenza del tasso dinteresse iniziale, ladomanda di moneta eccede lofferta di moneta; per indurre gliindividui a tenere una quantit inferiore di moneta e ristabilire
lequilibrio necessario che il tasso dinteresse aumenti.
Effetti di un aumento dellofferta di moneta
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Effetti di un aumento dell offerta di moneta
A. Md
Ms
M
i
Moneta, M
Ta
sso
diinteresse,i
Ai
Un aumento dellofferta di moneta provoca una riduzione del tassodinteresse. La riduzione del tasso dinteresse fa aumentare ladomanda di moneta in modo da eguagliare la nuova maggiore -
offerta di moneta.
Ms
M
.
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Politica monetaria
Prezzo e rendimento deititoli
In che modo la banca centrale varia lofferta di moneta?
Operazioni di mercatoaperto
O d
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Operazioni di mercato aperto
La banca centrale modifica lofferta di moneta nelleconomia
attraverso lacquisto e la vendita di titoli sul mercato dei titoli.
Se desidera aumentare la quantit di moneta, compra titoli e li pagacon moneta, creando in tal modo nuova moneta.
Se invece vuole diminuire la quantit di moneta, vende titoli erimuove dalla circolazione la moneta che riceve in pagamento.
Si definisce intervento espansivo di mercato aperto, loperazioneche permette alla banca centrale di aumentare (espandere) lofferta
di moneta.
Viceversa, si definisce intervento restrittivo di mercato aperto,loperazione che permette alla banca centrale di ridurre(restringere) lofferta di moneta.
P di d i i li
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Prezzo e rendimento dei titoli
Finora abbiamo parlato di tasso dinteresse sui titoli, in realt sulmercato dei titoli si determina non il tasso di interesse, ma ilprezzodei titoli. Dal prezzo poi si calcola il tasso dinteresse suititoli.
Il tasso dinteresse ci che si ottiene dal titolo ad unanno da oggi meno ci che si paga per il titolo oggi
(!PT), diviso per il prezzo del titolo oggi (!PT).
P di d i i li
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Prezzo e rendimento dei titoli
Supponiamo che i titoli siano annuali e che garantiscano il rimborso
di 100!
dopo un anno. Supponiamo che il prezzo oggi sia di!
PT.Se compriamo il titolo oggi e lo teniamo per un anno, il tassodinteresse che riceviamo sar uguale a (!100-!PT)/!PT.
Di conseguenza, il tasso dinteresse su un titolo annuale dato da:
i=(!100-!PT)!PT
Se !PT uguale a 95!, i = (!100-95!)/95!=0,053 !5,3%
Se !PT uguale a 90!, i = (!100-90!)/90!=0,111 !11,1%
Quanto pi elevato il prezzo del titolo, tanto minore sar il tassodinteresse pagato dal titolo stesso.
O i i di (II)
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Operazioni di mercato aperto (II)
Interventoespansivo di mercato aperto.
La banca centrale acquista titoli sul mercato dei titoli e pagaemettendo nuova moneta. Poich acquista titoli, la banca centrale faaumentare la domanda di titoli e, di conseguenza, ne fa aumentare ilprezzo. Al contrario, il tasso dinteresse sui titoli scende.
Interventorestrittivo di mercato aperto.La banca centrale riduce lofferta di moneta vendendo titoli.Questo provoca una riduzione del loro prezzo e quindi unaumento del tasso di interesse.
Ri il
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Riepilogo
il tasso dinteresse determinato dalluguaglianza tra offerta dimoneta e domanda di moneta;
variando lofferta di moneta, la banca centrale pu influenzare iltasso dinteresse;
la banca centrale modifica lofferta di moneta attraversooperazioni di mercato aperto, che sono acquisti o vendite dititoli contro moneta;
le operazioni di mercato aperto con le quali la banca centraleaumenta lofferta di moneta acquistando titoli fanno aumentareil prezzo dei titoli e quindi riducono il tasso di interesse;
le operazioni di mercato aperto con le quali la banca centraleriduce lofferta di moneta vendendo titoli ne fanno diminuire il
prezzo e quindi aumentano il tasso di interesse.
T l d ll li idi
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Trappola della liquidit
Quando si detiene abbastanza contante per effettuare le
transazioni, si indifferenti tra tenere il resto della ricchezzafinanziaria in titoli o contanti.La ragione di tale indifferenza che sia titoli che moneta pagano lostesso tasso dinteresse, pari a 0.
Di conseguenza: Al diminuire di i, gli individui vogliono tenere pi moneta (e
meno titoli): Mdaumenta. Quando i=0, le persone vogliono detenere una quantit di
moneta almeno pari alla distanza OB: questo quello che serve
loro per scopi transitivi. Ma sono disposti a tenere anche unaquantit maggiore di moneta (e quindi una quantit inferiore dititoli), poich sono indifferenti tra titoli e moneta. Quindi oltre ilpunto B, Mddiventa orizzontale.
T l d ll li idi
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Trappola della liquidit
Cosa succede quando lofferta di moneta aumenta?
A.
Md Ms
i
Moneta, M
Tasso
diinteresse,
i
Ms Ms
B CO
T l d ll li idit
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Trappola della liquidit
Una volta che il tasso dinteresse sceso a zero, unespansionemonetaria diventa inefficace. Laumento della domanda fa cadereleconomia in una trappola della liquidit. Le persone sono dispostea tenere pi moneta (pi liquidit) allo stesso tasso dinteresse.
In condizioni di equilibrio, un aumento di Ms porta ad unariduzione di i.
Quando i=0, un aumento di Ms non ha alcun effetto sul tassodinteresse.
Q tit di t t di t ?
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A
. Md
Ms
M
i
Moneta, M
Tasso
diinteresse,i
Ai
In realt le banche centrali, piuttosto che decidere di aumentareMs, stabiliscono il tasso dinteresse obiettivoe muovono lofferta dimoneta in modo tale da raggiungerlo.
Ms
M
.
Quantit di moneta o tasso dinteresse?
Il Si t di b h t li
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Il Sistema europeo di banche centrali
Con ladozione delleuro come moneta unica, gli Stati membridellUE partecipanti allarea delleuro hanno rinunciato allasovranit monetaria. La BCE in quanto nucleo del nuovo sistemache svolge le funzioni di banca centrale, denominato Sistemaeuropeo di banche centrali (SEBC), ha assunto la competenzadella conduzione della politica monetaria nellarea delleuro.
Ai sensi del Trattato CE, il SEBC incaricato di svolgere le funzionidi banca centrale per leuro. Tuttavia, poich il SEBC non dotato dipersonalit giuridica propria ed esistono diversi livelli diintegrazione nellUEM, i soggetti effettivamente coinvolti sono laBCE e le BCN dei paesi dellarea delleuro, che esercitano lefunzioni fondamentali del SEBC nel quadro dell Eurosistema.
Gli bi tti i di liti t i
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Gli obiettivi di politica monetaria
Lart. 105.1 del Trattato di Maastricht attribuisce assoluta prioritallobiettivo della stabilit dei prezzi (incremento annuo dellindicedei prezzi al consumo per larea delleuro inferiore al 2%).
Fatto salvo tale obiettivo, il SEBC sostiene le politiche economichegenerali della Comunit in vista di contribuire alla realizzazionedegli obiettivi di questultima, fra cui un elevato livello dioccupazione e una crescita sostenibile e non inflazionistica. Il SEBCdeve inoltre agire in linea con il principio di uneconomia dimercato aperta e in libera concorrenza.
Poich larticolo 105, paragrafo 1, del Trattato non si applica agliStati membri dellUE che non hanno adottato leuro, il termineSEBC va inteso come Eurosistema.
Strategie di politica monetaria
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Strategie di politica monetaria
I due possibili approcci sono:
la strategia del monetary targeting che si basa sullannuncio daparte della banca centrale di un tasso di crescita della quantit dimoneta;
linflation targeting, una strategia basata sullannuncio da partedella banca centrale di un sentiero desiderato per linflazionefutura.
Comportamento della Bce
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La Bce ha deciso di adottare un approccio, che stato ufficialmente
denominato strategia di politica monetaria orientata alla stabilit,basato su due principi: analisi monetaria; analisi economica. ormai generalmente condivisa lopinione secondo cui la Bceopera di fatto perseguendo obiettivi di inflazione e definisce illivello dei tassi di interesse in base alle proprie previsioni del livellodi inflazione nellarea euro.
Comportamento della Bce
Il mercato dei beni e la curva IS
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Il mercato dei beni e la curva IS
Lequilibrio sul mercato dei beni attraverso la condizione diuguaglianza tra produzione, Y, e domanda, Z, definito dallarelazione IS.
Assumendo che il consumo sia funzione del reddito disponibilee considerando dati investimento, spesa pubblica e imposte, si
ha che la condizione di equilibrio data da:
Dove il tasso di interesse non influenza la domanda di beni.
Y C Y T I G= ! + +( )
Investimento vendite e tasso di interesse
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Investimento, vendite e tasso di interesse
Linvestimento era considerato costante per semplicit.
In realt, linvestimento dipende principalmente da due fattori:! il livello delle vendite: un aumento delle vendite determina un
aumento di produzione e di conseguenza un aumento degliinvestimenti;
!il tasso di interesse: tanto pi alto i, tanto meno convieneindebitarsi.
!un "della produzione provoca un " di I
!un " del tasso di interesse provoca una #di I
I I Y i= ( , )
( , )+ !
Come si determina la produzione
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Come si determina la produzione
La condizione di equilibrio sul mercato dei beni diventa:
!un " della produzione fa " il reddito e quindi il redditodisponibile che a sua volta fa "il consumo;
! un " della produzione fa "linvestimento.
In sintesi, attraverso i suoi effetti sia sul consumo siasullinvestimento, un aumento della produzione fa aumentarela domanda di beni: questa relazione tra domanda eproduzione (per un dato tasso dinteresse) rappresentatadalla curvaZZinclinata positivamente.
Y C Y T I Y i G= ! + +( ) ( , )
C
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La curva ZZ ha due caratteristiche:
! non avendo assunto che le equazioni del consumo einvestimento siano lineari, la ZZ sar una curva e non unaretta;
! avendo assunto che un aumento della produzione conduca aun incremento meno che proporzionale della domanda, laZZ sar pi piatta della retta a 45.
Come si determina la produzione
Equilibrio sul mercato dei beni
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Equilibrio sul mercato dei beni
La domanda di beni una funzione crescente della produzione.Lequilibrio richiede che la domanda sia uguale alla produzione.
La curva IS
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La curva IS(a) Un aumento del tassod i i n te res se r i duce
linvestimento e quindi ladomanda di beni e porta auna r iduz ione de l l aproduzione di equilibrio.
(b) L equ i l i b r io su lmercato dei beni richiede
cha la produzione sia unafunzione decrescente deltasso di interesse: la curvaI S nega t i v amenteinclinata.
Spostamenti della curva IS
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Spostamenti della curva IS
Un aumento delle imposte sposta la curva IS verso sinistra.
Se T"
, Yde C#
Riduzione della domanda di beniRiduzione produzione di equilibrio
Spostamenti della curva IS
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Lequilibrio del mercato dei beni richiede che un aumento deltasso di interesse sia associato a una riduzione della produzione.
Questa relazione rappresentata dalla curva decrescente IS.
Ogni fattore che diminuisce la domanda di beni, dato il tasso diinteresse, sposta la IS verso sinistra.
Ogni fattore che aumenta la domanda di beni, dato il tasso diinteresse, sposta la IS verso destra.
Spostamenti della curva IS
I mercati finanziari e la curva LM
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I mercati finanziari e la curva LM
Il tasso di interesse determinato dalleguaglianza tradomanda e offerta di moneta ,M= !YL(i).
La variabile M sul lato sinistro rappresenta lo stocknominale di moneta. Il lato destro d la domanda dimoneta, che una funzione del reddito nominale, !Y, e deltasso di interesse, i.Tale equazione stabilisce una relazione tra moneta, reddito
nominale e tasso di interesse.
I mercati finanziari e la curva LM
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Dividendo entrambi i lati per il livello dei prezzi, P , si ottiene:
In tal modo, la condizione di equilibrio data dalluguaglianza traofferta reale di moneta cio lo stock di moneta in termini dibeni che possono essere acquistati e non di euro e domandareale di moneta, che a sua volta dipende dal reddito reale Y e dal
tasso di interesse i.Tale equazione identifica la curva LM.
N.B. Si ottiene in termini di reddito reale, Y, e non nominale, !Y.
I mercati finanziari e la curva LM
)(iYLP
M=
La derivazione della curva LM
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(a) Un aumento del reddito provoca un aumento della domanda dimoneta, a ogni livello del tasso di interesse. Data lofferta di moneta,
questo aumento della domanda di moneta fa aumentare il tasso diinteresse di equilibrio.
(b) Lequilibrio sui mercati finanziari richiede che un aumento del redditosia accompagnato da un aumento del tasso di interesse: la curva LM
positivamente inclinata.
La derivazione della curva LM
Spostamenti della curva LM
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Un aumento della moneta fa spostare la curva LM verso il
basso.
Spostamenti della curva LM
I mercati finanziari e la curva LM
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Lequilibrio nei mercati finanziari fa s che, per una data offertareale di moneta, un aumento del livello di reddito, che faaumentare la domanda di moneta, porti a un aumento del tassodi interesse. Questa relazione rappresentata dalla curva
crescente LM.
Un aumento dello stock di moneta sposta la LM verso il basso;viceversa, una riduzione dello stock di moneta sposta la LM versolalto.
I mercati finanziari e la curva LM
Il modello IS-LM: equilibrio
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Il modello IS LM: equilibrio
Ogni punto della curva IS corrisponde allequilibrio sul mercato
dei beni.
Curva IS:
Ogni punto della curva LM corrisponde allequilibrio sui mercatifinanziari.
Curva LM:
GiYITYCY ++!= ),()(
)(iYLP
M=
Il modello IS-LM: equilibrio
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Il modello IS LM: equilibrio
Il modello IS-LM: equilibrio
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Lequilibrio sul mercato dei beni richiede che un aumento deltasso di interesse sia accompagnato da una riduzione dellaproduzione. Questo rappresentato dalla curva IS.
Lequilibrio sui mercati finanziari richiede che un aumento dellaproduzione sia accompagnato da un aumento del tasso diinteresse. Questo rappresentato dalla curva LM.
Solo nel punto A, che su entrambe le curve, entrambi i mercati dei beni e finanziari sono in equilibrio.
Il modello IS LM: equilibrio
Politica fiscale, produzione e tasso di
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Politica fiscale, produzione e tasso diinteresse
Riduzione di (G-T) !stretta fiscaleAumento di (G-T) !espansione fiscale
Si consideri una riduzione del disavanzo di bilancio attraverso unaumento delle imposte, mantenendo invariata la spesa pubblica.
Una politica di questo tipo chiamata stretta o contrazionefiscale.
Lincremento delle imposte influenza lequilibrio sul mercato deibeni, cio muove la curva IS.
Poich le imposte non compaiono nellequazione della LM, essenon influenzano la condizione di equilibrio. La LM non si sposta.Un aumento delle imposte sposta la curva IS verso sinistra, eprovoca una riduzione del livello di produzione di equilibrio e deltasso di interesse di equilibrio.
Effetti di un aumento delle imposte
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Effetti di un aumento delle imposte
Effetti di un aumento delle imposte
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Lincremento delle imposte provoca una riduzione del reddito
disponibile, che a sua volte induce gli individui a consumare dimeno.
Il risultato, attraverso leffetto del moltiplicatore, corrisponde aduna diminuzione della produzione e del reddito.
Allo stesso tempo, la diminuzione del reddito riduce la domandadi moneta, causando una riduzione del tasso dinteresse.
La diminuzione del tasso dinteresse mitiga, ma non compensa deltutto, leffetto delle maggiori imposte sulla domanda di beni.
Effetti di un aumento delle imposte
Effetti di un aumento delle imposte
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Cosa succede allinvestimento?
Da un lato, una produzione inferiore significa meno vendite einvestimenti pi bassi.
Dallaltro, un tasso di interesse inferiore stimola linvestimento.
Senza saperne di pi circa la forma esatta dellequazione degliinvestimenti, non possiamo stabilire quale effetto sia dominante.
Pertanto, una riduzione del disavanzo pubblico non conducenecessariamente a un aumento degli investimenti. Nel breveperiodo, la diminuzione del disavanzo potrebbe ridurre gli investimenti.
Effetti di un aumento delle imposte
Ridurre il disavanzo: un bene o un male per gli
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Il risparmio privato destinato a finanziare il disavanzo di bilancio oppuregli investimenti. Non bisogna quindi essere dei geni per concludere che la
riduzione del disavanzo di bilancio permette di liberare parte del risparmio, e
aumenta gli investimenti.
Questo ragionamento piuttosto semplice e pare pure convincente.
Ma come lo conciliamo con quanto visto finora, e cio che la riduzionedel disavanzo pu ridurre invece che aumentare gli investimenti?Ricordiamo che possiamo pensare allequilibrio sul mercato dei benicome alla condizione:
I = S + (T-G)investimento = risparmio privato + risparmio pubblico
Linvestimento deve essere uguale al risparmio totale cio alrisparmio privato meno il disavanzo di bilancio (che equivale a un
risparmio negativo da parte del governo).
p ginvestimenti?
Ridurre il disavanzo: un bene o un male per gli
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quindi sempre vero che,a parit di risparmio privato
, se il governoriduce il suo disavanzo aumentando le imposte o riducendo la spesapubblica gli investimenti devono necessariamente aumentare.
Il punto cruciale di questa argomentazione a parit di risparmioprivato.
Una stretta fiscale, infatti, influenza anche il risparmio privato, in quantoriduce la produzione, il reddito, e quindi anche il consumo. Dal momentoche il consumo diminuisce meno che proporzionalmente rispetto alreddito, una stretta fiscale riduce anche il risparmio privato. E nulla vieta
che diminuisca pi della riduzione del disavanzo di bilancio, provocandoin tal modo una riduzione e non un aumento dellinvestimento.
In sintesi, una stretta fiscale potrebbe ridurre linvestimento. Guardandoal caso opposto, unespansione fiscale cio una riduzione delle imposte
o un aumento della spesa pubblica potrebbe aumentare linvestimento.
p ginvestimenti?
Politica monetaria, produzione e tasso di
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o t ca o ta a, p o u o tassointeresse
Un aumento dellofferta di moneta chiamato espansionemonetaria. Una diminuzione dellofferta di moneta chiamatastretta o contrazione monetaria.
Lofferta di moneta non influenza direttamente n la domanda nlofferta di beni. La moneta, quindi, non sposta la curva IS.
Una espansione monetaria sposta verso il basso la LM.
Unespansione monetaria provoca un aumento della produzionee una riduzione del tasso di interesse.
Effetti di unespansione monetaria
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Effetti di unespansione monetaria
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Laumento dellofferta di moneta conduce ad un tasso di interesse
inferiore. A sua volta, un tasso di interesse pi basso stimola gliinvestimenti e, attraverso il moltiplicatore, fa aumentare ladomanda e la produzione.
Nel caso di unespansione monetaria, diversamente da quello della
stretta fiscale analizzato in precedenza, possiamo stabilireesattamente che cosa succede alle varie componenti delladomanda: con un reddito pi alto e imposte invariate, il redditodisponibile maggiore e il consumo aumenta. Con venditemaggiori e un tasso di interesse pi basso, linvestimento aumentasicuramente.
Unespansione monetaria, quindi, stimola gli investimenti pi diunespansione fiscale.
Effetti della politica fiscale e della politica
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p pmonetaria
Spostamentodella IS
Spostamentodella LM
Variazione diY
Variazione dii
Aumento delleimposte
sx nessuno gi gi
Riduzionedelle imposte dx nessuno su su
Aumento dellaspesa
dx nessuno su su
Riduzione dellaspesa
sx nessuno gi gi
Aumento dellamoneta
nessuno gi su gi
Riduzione dellamoneta
nessuno su gi su
Un mix di politica economica
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Un mix di politica economica
Abbiamo analizzato la politica fiscale e la politica monetariaseparatamente, per mostrarne il funzionamento. In pratica, essesono spesso usate insieme. La combinazione di politica monetaria epolitica fiscale prende il nome di mix di politica economica.
A volte, il giusto mix richiede cha la politica fiscale e la politicamonetaria vadano nella stessa direzione.
A volte, il giusto mix richiede che politica fiscale e politicamonetaria vadano in direzione opposte.
Il modello IS-LM descrive davvero quello
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Politica fiscale
" aggiustamento lentodella produzione sul mercato dei beni" le fonti della dinamica nel mercato dei beni:
" la produzione si aggiusta lentamente alla domanda" il consumo si aggiusta lentamente al reddito" linvestimento si aggiusta lentamente alla produzione
Politica monetaria:
" aggiustamento velocedel tasso di interesse sul mercatofinanziario
qche succede nelleconomia?
Economia aperta
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Economia aperta applicata a:
" mercati dei beni: lopportunit per i consumatori e leimprese di scegliere tra beni nazionali e beni esteri;
" mercati delle attivit finanziarie: lopportunit per gliinvestitori finanziari di scegliere tra attivit finanziarienazionali ed estere;
" mercati dei fattori: lopportunit delle imprese di sceglieredove localizzare unattivit produttiva e per i lavoratori discegliere dove lavorare.
LUnione Europea rappresenta il pi grande mercato comune traStati sovrani mai esistito, che oggi include 27 paesi.
! #$%&'( )$* +$,* *, $&-,-#*' '.$%/'
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.
Lopportunit per i consumatori e le imprese di scegliere tra beni
nazionali e beni esteri.Importazioni (IM): acquisti di beni e servizi dallestero effettuatidai residenti (consumatori, imprese, governo).
Esportazioni (X): acquisti di beni e servizi nazionali da parte delresto del mondo.
Esportazioni nette o saldo commerciale (X-IM): differenza traesportazioni ed importazioni. Se (X-IM)>0 il paese registra un
avanzo commerciale, se (X-IM)
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Quando i mercati sono aperti, i consumatori non scelgono
solo tra consumo e risparmio, ma devono anche scegliere secomprare beni nazionali o beni esteri.
Tutti gli acquirenti nazionali consumatori, imprese e governo
e gli acquirenti esteri devono compiere questa scelta, che haun effetto diretto sulla produzione nazionale: se decidono diacquistare pi beni nazionali, la domanda per tali beni aumentae quindi aumenta la produzione.
La variabile cruciale in questa scelta data dal prezzo dei beninazionali in termini di beni esteri. Questo prezzo relativo noto come tasso di cambio reale.
4'11* )* &'#+*- ,-#*,'2*
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I tassi di cambio nominali tra valute possono essere quotati indue modi:
1) come il prezzo della valuta nazionale in termini di valutaestera.
Per esempio se consideriamo la sterlina come valuta nazionalee alleuro come valuta estera, possiamo esprimere il tasso di
cambio nominale come il prezzo della sterlina in termini dieuro. Nel giugno 2009, il tasso di cambio cos definito era 1,15ossia una sterlina valeva 1,15 euro.
2) come il prezzo della valuta estera in termini di valutanazionale.
Seguendo lesempio precedente, prezzo di un euro in sterline.Nel giugno 2009, il tasso di cambio cos definito era 0,86 ossiaun euro valeva 0,86 sterline.
4'11* )* &'#+*- ,-#*,'2*
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Un apprezzamento della moneta nazionale un aumento delprezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera, quindiun aumentodel tasso di cambio.
Un deprezzamento della moneta nazionale una riduzione delprezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera, quindicorrisponde a una diminuzionedel tasso di cambio.
Noi adottiamo la prima definizione: il tasso di cambio nominale dato dal prezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera,detto E.
I tassi di cambio tra le monete cambiano ogni giorno. Questevariazioni sono chiamate apprezzamenti nominali o
deprezzamenti nominali.
Dai tassi di cambio nominali ai tassi di
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Il tasso di cambio reale costruito moltiplicando il prezzonazionale per il tasso di cambio nominale e dividendo per illivello dei prezzi esteri:
Un aumento del tasso di cambio reale si definisce apprezzamentoreale.
Una diminuzione del tasso di cambio reale si definiscedeprezzamento reale.
*EP
P! =
cambio reali
Dai tassi di cambio bilaterali ai tassi di
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cambio multilaterali
Tasso di cambio reale multilaterale: prezzo medio dei beni di unanazione rispetto a quello di tutti i suoi partner commerciali.
Per misurare il tasso di cambio reale multilaterale necessario
usare come pesi le quote dei flussi commerciali di questa nazionecon gli altri paesi:
" dalle quote delle esportazioni si calcola il tasso di cambioallesportazione;
" dalle quote delle importazioni si calcola il tasso di cambioallimportazione;
" si calcola la media delle quote di esportazioni eimportazioni.
La curva IS in economia aperta
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p
In una economia aperta, la domanda di beni nazionali data da:
La somma dei primi tre termini (consumo (C), investimento (I) espesa pubblica (G)) costituisce la domanda nazionale di beni
#dobbiamo sottrarre le importazioni#aggiungere le esportazioni
XIM
GICZ +!++="
Le determinanti di C, I e G
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Le decisioni di spesa dei consumatori dipendono ancora dal loro
reddito e dalla loro ricchezza, linvestimento dalla ricchezza e iltasso dinteresse nominale e la spesa pubblica esogena.
Il tasso di cambio reale non influenza il livello, ma solo lacomposizione della spesa tra beni nazionali e beni esteri.
GiYITYCGIC ++!
=++!+
+),()(
Le determinanti delle importazioni
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p
Un aumento del reddito nazionale Y provoca un aumento delle
importazioni. Quanto maggiore il livello del reddito nazionale,tanto pi elevata sar la domanda di tutti i beni, nazionali ed esteri.
Le importazioni dipendono anche positivamente dal tasso di
cambio reale, ovvero il il prezzo dei beni nazionali in termini dibeni esteri. Quanto pi alto il prezzo dei beni nazionali rispettoai beni esteri, tanto maggiore sar la domanda relativa di beniesteri e tanto maggiori saranno le importazioni.
),(++
= !YIMIM
Le determinanti delle esportazioni
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p
Un aumento della produzione estera (Y*) provoca un incremento
delle esportazioni. Quanto maggiore il livello del reddito estero,tanto pi elevata sar la domanda estera di tutti i beni, nazionali edesteri.
Un aumento del tasso di cambio reale provoca una riduzione delleesportazioni. Quanto maggiore il prezzo dei beni nazionalirispetto ai beni esteri, tanto minore sar la domanda estera di beninazionali e tanto minori saranno le esportazioni.
),( *!+
= "YXX
Uniamo tutte le determinanti della domandadi beni na i nali
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di beni nazionali
Equilibrio nel mercato dei beni
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In equilibrio, la produzione deve uguagliare la domanda, dove ladomanda data da:
! consumo, C, che dipende positivamente dal reddito disponibile, Y-T;
! investimento, I, che dipende positivamente dalla produzione Y enegativamente dal tasso di interesse reale, i;
! la spesa pubblica, G, considerata esogena;! la quantit delle importazioni, IM, che dipende positivamente sia
da Y che dal tasso di cambio reale (per ottenere il valore intermini nazionali va diviso per il tasso di cambio reale);
! le esportazioni, X, che dipendono positivamente da produzioneestera, Y*, e tasso di cambio reale.
Y =C(Y!T)+ I(Y,i)+G ! IM(Y,!) / !+ X(Y*
,!)( )+ ( , )+ ! ( , )+ !( , )+ +
Equilibrio nel mercato dei beni
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Per semplicit possiamo scrivere:
Dove NX indica le esportazioni nette.
Riscriviamo la condizione di equilibrio come:
* *( , , ) ( , ) ( , ) /NX Y Y X Y IM Y! ! ! ! " #
Y =C(Y!T)+ I(Y,i)+G+ NX(Y,Y* ,!)( )+ ( , )+ ! !,+,!( )
Equilibrio nel mercato dei beni
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Un aumento del tasso di interesse reale, i, genera una riduzione
della spesa per investimenti, e quindi una riduzione delladomanda di beni nazionali. Attraverso il moltiplicatore, questoconduce a una diminuzione della produzione.
Un aumento del tasso di cambio reale, , provoca unospostamento della domanda a favore dei beni esteri e quindi uncalo delle esportazioni nette. La riduzione delle esportazioninette fa diminuire la domanda e la produzione attraverso ilmoltiplicatore.
Equilibrio nel mercato dei beni
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Introduciamo una semplificazione:
! il livello dei prezzi nazionali ed estero esogeno: il tasso di cambionominale e reale si muovono assieme
Con questa semplificazione, possiamo scrivere:
!="= EPP *
*( ) ( , ) ( , , )Y C Y T I Y i G NX Y Y E = ! + + +( )+ ( , )+ ! ( )!+!
Unanalisi congiunta dei mercati reali efinanziari
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finanziari
Lequilibrio nel mercato dei beni richiede che la produzionedipenda anche dal tasso di interesse e dal tasso di cambio:
Il tasso di interesse determinato dalleguaglianza fra ladomanda e lofferta di moneta:
E la parit dei tassi di interesse fa s che esista una relazionepositiva tra tasso di interesse e tasso di cambio:
*( ) ( , ) ( , , )Y C Y T I Y i G NX Y Y E = ! + + +
( )M
YL iP
=
*
1
1
ei
E E
i
+
=
+
Unanalisi congiunta dei mercati reali efinanziari
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Un aumento del tasso di interesse ha due effetti:
1) gi presente in economia chiusa, leffetto direttosullinvestimento. Un aumento del tasso di interesse provocauna diminuzione dellinvestimento e della domanda di beninazionali;
2) presente solo in economia aperta, leffetto che operaattraverso il tasso di cambio. Un aumento del tasso diinteresse interno genera un apprezzamento che provoca una
diminuzione delle esportazioni nette e quindi una riduzionedella domanda di beni nazionali.
finanziari
Modello IS-LM in economia aperta
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Modello IS-LM in economia aperta
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La curva IS inclinata negativamente: un aumento del tasso di
interesse porta direttamente o indirettamente attraverso iltasso di cambio a una riduzione della domanda e a un calo dellaproduzione.
La curva LM inclinata positivamente: un aumento del redditofa aumentare la domanda di moneta, e ci provoca un aumentodel tasso di interesse di equilibrio.
Il mercato del lavoro
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8/13/2019 Ripasso Politica Economica
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# Forza lavoro:lavoratori occupati + lavoratori in cerca di occupazione
# Tasso di partecipazione:rapporto tra la forza lavoro e la popolazione civile in et lavorativa
# Tasso di disoccupazione:rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro
La determinazione dei salari
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I lavoratori percepiscono solitamente un salario superiore al lorosalario di riserva, cio il salario che li rende indifferenti tra
lavorare ed essere disoccupati.
I salari di solito dipendono dalle condizioni prevalenti sul mercatodel lavoro: quanto pi basso il tasso di disoccupazione, tantomaggiori sono i salari.
Due linee interpretative:# anche in assenza di contrattazione collettive (contrattazionitra sindacati e imprese), i lavoratori hanno una certa forzacontrattuale che usano per ottenere salari pi elevati.
# le imprese stesse, per varie ragioni, possono voler pagare salarisuperiori a quello di riserva.
Contrattazione
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La forza contrattuale di un lavoratore dipende da:
il costo, in caso di dimissioni, che limpresa paga per sostituirlo; la difficolt a trovare un nuovo lavoro.
La forza contrattuale dipender:
dalla natura del lavoro; dalle condizioni prevalenti sul mercato.
La teoria dei salari di efficienza
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8/13/2019 Ripasso Politica Economica
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Prescindendo dalla forza contrattuale dei lavoratori, le stesseimprese possono voler pagare un salario superiore a quello diriserva: per avere lavoratori pi produttivi, incentivati da una migliore
remunerazione; diminuire il tasso di avvicendamento dei lavoratori (turnover): la
riduzione di turnover tende ad aumentare la produttivit.
Pagare un salario pi elevato quindi uno strumento diincentivazione dei lavoratori: gli economisti chiamano le teorie chelegano la produttivito lefficienzadei lavoratori al salario percepito
teorie dei salari di efficienza.
La teoria dei salari di efficienza
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Come le teorie basate sulla contrattazione, le teorie dei salari diefficienza suggeriscono che i salari dipendono:- dalla natura del lavoro;- dalle condizioni del mercato del lavoro.
Le imprese che considerano il morale e limpegno dei lavoratoricome elementi essenziali alla qualit del lavoro pagheranno di pi.
Il salario influenzato anche dalle condizioni prevalenti sul mercatodel lavoro: un elevato numero di posti di lavoro vacanti rende
conveniente per i lavoratori dare le dimissioni.
Salari, prezzi e disoccupazione
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8/13/2019 Ripasso Politica Economica
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La precedente discussione sulla determinazione dei salarisuggerisce unequazione dei salari come segue:
Dove il salario nominale aggregato, W, dipende da tre fattori:1. il livello atteso dei prezzi, Pe;2. il tasso di disoccupazione, u;3. una generica variabile, z, che rappresenta tutte le altre variabiliche influenzano la determinazione dei salari.
W P F u z e
= ( , )( , )! +
Salari, prezzi e disoccupazione
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8/13/2019 Ripasso Politica Economica
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Livello atteso dei prezzi
I salari sono fissati in termini nominali quando il livello dei prezzinon ancora noto.
Pe"!W"
Il tasso di disoccupazione! Il tasso di disoccupazione influenza negativamente il livello dei
salari.
! Un tasso di disoccupazione elevato indebolisce il poterecontrattuale dei lavoratori.
u#!W"
Salari, prezzi e disoccupazione
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Gli altri fattori, z
Quali variabili?
! Indennit di disoccupazione! Salario minimo! Livello di protezione dei lavoratori
Relazione positiva tra z e il livello dei salari
z"!W"
La determinazione dei prezzi
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8/13/2019 Ripasso Politica Economica
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Un modo semplice per definire come le imprese fissano i prezzi
rappresentato dalla seguente equazione:
Dove il ricarico del prezzo sul costo di produzione, indicato
generalmente come markup.
# In concorrenza perfetta si ha che P = W, dunque = 0.# Se le imprese hanno potere di mercato, sar positivo e il
prezzo P sar superiore al costo W di un fattore uguale a (1+ ).# A un maggior livello di product market regulationcorrisponde un
pi ridotto grado di concorrenza
P W= +( )1
)(
)(+
= Pmrf
Lequazione dei salari
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8/13/2019 Ripasso Politica Economica
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Assumiamo che, nella determinazione dei salari, i salari nominalidipendano dal livello effettivo dei prezzi, P, piuttosto che dal livello
atteso dei prezzi Pe.Lequazione dei salari diventa:
Dividendo entrambi i lati per il livello dei prezzi, si ottiene:
Quanto maggiore il tasso di disoccupazione, tanto minore sar ilsalario reale scelto da chi fissa i salari.
W PF u z = ( , )
W
PF u z= ( , )
Lequazione dei prezzi
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Lequazione dei prezzi diventa:
Invertendo entrambi i lati di questa equazione, si ottiene:
Il salario reale fissato dalle imprese una funzione delle decisioni diprezzo. Un aumento del markup fa aumentare i prezzi a parit di
salari, facendo in tal modo diminuire il salario reale.
P
W= +( )1
W
P=
+
1
1( )
Le equazione dei salari, dei prezzi e il tasso naturaledi disoccupazione
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8/13/2019 Ripasso Politica Economica
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Il tasso naturale di disoccupazione il tasso di disoccupazionetale per cui il salario reale scelto nella determinazione dei salari uguale al salario reale che scaturisce dalla determinazione dei
prezzi.
Price setting
Wage setting
Salari reali di equilibrio e disoccupazione
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8/13/2019 Ripasso Politica Economica
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Eliminando W/P dallequazione dei salari e sostituendolanellequazione dei prezzi otteniamo:
Il tasso di disoccupazione di equilibrio, un, deve essere tale per cui ilsalario reale scelto nella determinazione dei salari sia uguale alsalario reale derivante dalla fissazione dei prezzi ed chiamato
tasso naturale di disoccupazione.
F u zn
( , ) =+
1
1
Dalloccupazione alla produzione
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#Il salario reale risultante dal processo di determinazione deisalari una funzione decrescente del tasso di disoccupazione
#Il salario reale derivante dalla determinazione dei prezzi costante
#Lequilibrio sul mercato del lavoro richiede che il salario realesia scelto nella determinazione dei salari sia uguale al salario reale
derivante dalla determinazione dei prezzi e ci determina il tassodi disoccupazione di equilibrio
#Questo tasso di disoccupazione noto come tasso naturale didisoccupazione#Associato al tasso naturale di disoccupazione sono il livellonaturale di occupazione e di produzione
Unanalisi di equilibrio generale: il modello AS-AD
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8/13/2019 Ripasso Politica Economica
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Unendo i concetti studiati finora, possiamo studiare ladeterminazione della produzione sia nel breve che nel medio
periodo in uneconomia chiusa.
Usando le condizioni di equilibrio di tutti i mercati consideratifinora - il mercato dei beni, i mercati finanziari e il mercato dellavoro deriveremo due relazioni.
Lofferta aggregata (AS - aggregate supply) cattura le implicazioniderivanti dallequilibrio sul mercato del lavoro.
La domanda aggregata (AD aggregate demand) cattura leimplicazioni derivanti dallequilibrio nei mercati reali e finanziari.
Lofferta aggregata
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La relazione di offerta aggregata descrive gli effetti dellaproduzione sul livello dei prezzi.
E derivata dal comportamento di salari e prezzi; si considerino,dunque, le equazioni di determinazione dei salari e dei prezzi:
P W= +( )1
W P F u z e
= ( , ) Il salario nominale, W, fissato da chi contratta i
salari dipende dal livello atteso dei prezzi,Pe
, daltasso di disoccupazione, u, e dalla variabilezcheinclude tutti i fattori istituzionali che influenzanola determinazione dei salari.
Il livello dei prezzi, P, fissato dalle imprese uguale ala salario nominale, W, moltiplicato per1 pi il markup sui costi, .
Propriet dellequazione AS
-
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Un aumento della produzione provoca un incremento del livellodei prezzi.
Questo effetto il risultato di quattro passaggi:1. un aumento della produzione porta a un incrementodelloccupazione
2. aumento delloccupazione comporta una riduzione delladisoccupazione e quindi anche del tasso di disoccupazione
3. un tasso di disoccupazione minore porta a un aumento dei salarinominali
4. laumento dei salari nominali a sua volta spinge le imprese adaumentare i prezzi, provocando un aumento del livello dei prezzi
Y N! " !
N u! " #
u W! " #
W P! " !
Propriet dellequazione AS
-
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Un aumento dei livello atteso dei prezzi si riflette in un aumento
proporzionale del livello effettivo dei prezzi.
Questo effetto opera attraverso il meccanismo dideterminazione dei salari:
1. se chi fissa i salari si aspetta prezzi maggiori in futuro, fissersalari nominali pi elevati
2. questo aumento del salario nominale a sua volta spinger leimprese a richiedere prezzi maggiori per i propri prodotti
P We
! " !
W P! " !
Lofferta aggregata
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Dato il livello atteso dei prezzi, un aumento della produzione faaumentare il livello dei prezzi. Se la produzione uguale al suo
livello naturale, il livello dei prezzi uguale a quello atteso.
Lofferta aggregata
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La curva AS ha tre propriet:
! la curva di offerta aggregata crescente
! la curva di offerta passa per il punto in corrispondenza delquale Y=Yne P=Pe
! un aumento del livello atteso dei prezzi Pe sposta la curva diofferta aggregata verso lalto. Viceversa una riduzione del livello
atteso dei prezzi sposta la curva verso il basso
Lofferta aggregata
-
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Riassumendo:
# abbiamo derivato lequazione di offerta aggregata partendodalla determinazione dei salari e dei prezzi sul mercato dellavoro
# questa relazione ci dice che, per un dato livello atteso deiprezzi, il livello dei prezzi una funzione crescente del livellodi produzione. Esso rappresentato da una curva crescente,chiamata curva di offerta aggregata
# un aumento del livello atteso dei prezzi sposta la curva diofferta aggregata verso lalto; una diminuzione del livello attesodei prezzi sposta la curva di offerta aggregata verso il basso
La domanda aggregata
-
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La relazione della domanda aggregata descrive gli effetti del livello
dei prezzi sulla produzione. Essa derivata dalle condizione diequilibrio nei mercati reali e finanziari.
La condizione di equilibrio sul mercato dei beni la seguente:
Mentre quella di equilibrio sui mercati finanziari:
IS relation: Y = !
+ +C Y T I Y i G( ) ( , )
LM relation:
M
P =
YL i( )
Derivazione della curva
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Allaumentare del livello deiprezzi, i saldi monetari reali
d im inu i s cono . Ques t acontrazione monetaria faa u m e n t a r e i l t a s s odinteresse, che a sua voltaprovoca una riduzione della
domanda di beni e quindidella produzione.
Un aumento del livello deiprezzi da Pa P fa diminuirela produzione da Ya Y.
La domanda aggregata
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La relazione negativa tra produzione e livello dei prezzi rappresentata
dalla curva decrescente AD: allaumentare del livello dei prezzi, i saldimonetari reali diminuiscono.
Questa contrazione monetaria fa aumentare il tasso di interesse, che asua volta provoca una riduzione della domanda di beni e quindi della
produzione.
Questa curva chiamata curva di domanda aggregata ed rappresentata dalla seguente relazione:
La produzione una funzione crescente dei saldi monetari reali e dellaspesa pubblica, mentre una funzione decrescente delle imposte.
Y YM
PG T= !"# $%&
, ,
( , , )+ + !
La domanda aggregata
-
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Riassumendo:
abbiamo derivato lequazione di domanda aggregata partendodalle condizioni di equilibrio nel mercato dei beni e nei mercatifinanziari.
Questa relazione implica che il livello di produzione unafunzione decrescente del livello dei prezzi. Essa rappresentata dauna curva decrescente, chiamata curva di domanda aggregata.
Qualunque variazione di politica fiscale o monetaria in generale,di qualunque altra variabile diversa dal livello dei prezzi che spostila curva IS o la curva LM sposta la curva di domanda aggregata.
Lequilibrio nel breve e nel medio periodo
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Consideriamo congiuntamente le equazioni:
AS:
AD:
Per un dato valore di Pee per dati valori delle variabili di politica
fiscale e monetaria, queste due relazioni determinano i valori diequilibrio della produzione Ye del livello dei prezzi P.
!"
#$%
&'+= zL
YFPP
e ,1)1(
!"
#
$%
&=
TGP
M
YY ,,
Lequilibrio nel breve periodo
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Lequilibro dato dallintersezione tra la curva di domandaaggregata e quella di offerta aggregata.
Lequilibrio nel breve periodo
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La curva di offerta aggregata AS disegnata per un dato valore di
Pe
ed una curva crescente.
La curva di domanda aggregata AD disegnata per dati valori diG, T e M ed una curva decrescente.
Lequilibrio si trova in corrispondenza dellintersezione tra lecurve AS e AD. Per costruzione, nel punto A il mercato dei beni, imercati finanziari e il mercato del lavoro sono tuttiin equilibrio.
Nel breve periodo non vi ragione per cui la produzione debbaessere uguale al suo livello naturale. Tutto dipende dai valorispecifici del livello atteso dei prezzi e dai valori delle variabili cheinfluenzano la posizione della domanda aggregata.
Dal breve al medio periodo
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Laggiustamento della produzione nel tempo:quando la produzione superiore al suo livello naturale, la curva ASsi sposta verso lalto nel tempo, fino a che la produzione non ritorna
al suo livello naturale
Equilibrio nel medio periodo
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Nel medio periodo la produzione torna al suo livello naturale.
Laggiustamento avviene attraverso variazioni del livello dei prezzi.Quando la produzione al di sopra del suo livello naturale, illivello dei prezzi aumenta, facendo ridurre la domanda e laproduzione.
Quando la produzione al di sotto del suo livello naturale, illivello dei prezzi scende, facendo aumentare la domanda e laproduzione.
La curva di Phillips
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L'economista neozelandese Alban William Phillips (1914 1975),nel suo contributo del 1958 The relationship betweenunemployment and the rate of change of money wages in the UK
1861-1957 (La relazione tra disoccupazione e il tasso di variazionedei salari monetari nel Regno Unito 1861-1957), pubblicato suEconomica, rivista edita dalla London School of Economics,
osserv una relazione inversa tra le variazioni dei salari monetarie il livello di disoccupazione nell'economia britannica nel periodopreso in esame.
Inflazione e disoccupazione negli USA,1900-1960
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Analoghe relazioni vennero presto osservate in altri paesi e, nel1960, Paul Samuelson e Robert Solow, a partire dal lavoro diPhillips, proposero un'esplicita relazione tra inflazione edisoccupazione: allorch l'inflazione era elevata, la disoccupazione
era modesta e viceversa
La societ pu permettersi un saggio di inflazionemeno elevato o addirittura nullo, purch sia
disposta a pagarne il prezzo in termini didisoccupazione (Robert Solow).
La curva di Phillips
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Negli anni immediatamente successivi al contributo del 1958 di
Phillips, diversi economisti nei Paesi maggiormenteindustrializzati furono convinti del fatto che i risultati di Phillipsindicassero una relazione stabile, permanente, tra inflazione edisoccupazione.
Un'implicazione di questa conclusione per la politica economicasarebbe stata che i governi avrebbero potuto controllareinflazione e disoccupazione dovendo semplicemente risolvere unproblema di trade-offtra i due obiettivi della politica economica,scegliendo un punto sulla curva di Phillips dove posizionare ilsistema economico.
5-6$ 1*'#-7
-
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! Modello IS-LM (descrizione delle variazioni del livello diproduzione e del tasso di interesse in economia chiusa);
! Analisi delle politiche fiscali, monetarie e di un mix di entrambe(influenza sui livelli di equilibrio di produzione e tasso diinteresse);
! Modello IS-LM in economia aperta (descrizione congiunta diproduzione, tasso di interesse e tasso di cambio).
Consideriamo ora gli effetti delle politiche fiscali e monetariesullattivit economica nel caso in cui sia i mercati dei beni che imercati finanziari siano aperti a scambi con il resto del mondo.
Aumento della domanda interna
S i h l i i i i h il i
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Supponiamo che leconomia sia in recessione e che il governo stiaconsiderando lopportunit di aumentare la spesa pubblica. Quali
saranno gli effetti sulla produzione e sulla bilancia commerciale?
Assumiamo che la bilancia commerciale sia in pareggio, cio che Ycoincida con YTB.
Ad un aumento di G, ad ogni livello di produzione , la domandaaumenta di G, da ZZ a ZZ. Il punto di equilibrio si sposta (da Aa A) e la produzione aumenta (da Y a Y).
Lincremento della produzione chiaramente maggioredellaumento della spesa pubblica per effetto del moltiplicatore.
Lincremento di prodotto da Y a Y genera un disavanzocommerciale. Le importazioni aumentano mentre le esportazioni
rimangono invariate
Aumento della domanda interna
Eff i di d ll
-
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Effetti di un aumento della spesapubblica, quindi della domanda
interna.
Un aumento del la spesapubblica provoca un aumentodella produzione (da Y a Y) edel disavanzo commerciale(BC).
Aumento della domanda interna
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Non soltanto la spesa pubblica genera un disavanzo commerciale,
ma il suo effetto sulla produzione inferiore rispetto a quelloregistrato in economia chiusa.
Perch?
La curva di domanda ZZ pi piatta della curva di domanda ineconomia chiusa, DD.Quanto minore linclinazione della curva di domanda, tantoinferiore il valore del moltiplicatore.
In economia aperta, quindi, il moltiplicatore ha un valore inferiore.
Il d l l l d l l l
Aumento della domanda interna
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Il disavanzo commerciale e il minor valore del moltiplicatorederivano dalla stessa causa: laumento della domanda ricade sia sui
beni nazionali sia sui beni esteri.
Di conseguenza, quando la produzione aumenta, leffetto sulladomanda di beni nazionali pi piccolo di quello che si avrebbe ineconomia chiusa, e il valore del moltiplicatore inferiore.
Inoltre, poich parte dellincremento della domanda rivolto alleimportazioni e le esportazioni sono invariate ne risulta undisavanzo commerciale.
Pertanto, quanto pi aperta leconomia, tanto minore sarleffetto sulla produzione e tanto maggiore leffetto negativo sullabilancia commerciale.
Aumentodella domanda estera
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Consideriamo un aumento della produzione estera, cio unaumento di Y*. Assumiamo che la bilancia commerciale sia in
pareggio, cio che Y coincida con YTB.
!Y*comporta un effetto diretto dato dallincremento di un certoammontare delle esportazioni pari a !X:
! per ogni dato livello della produzione, questo aumento delleesportazioni induce un incremento della domanda di beni nazionalipari a !X, per cuiZZsi sposta inZZ;
! dato il livello di produzione, allaumentare delle esportazionianche NXsi sposta di pari ammontare in NX.
Aumento della domanda estera
-
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U n m a g g i o r l i v e l l o d iproduzione estera genera
maggiori esportazioni di beninazionali, che a loro volta fannoaumentare la produzioneinterna e la domanda nazionaled i b e n i a t t r a v e r s o i l
moltiplicatore.
Un aumento della domandaestera provoca un aumentodella produzione e un avanzo
commerciale.
Un riesame della politica fiscale
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1. Un aumento della domanda nazionale provoca un incrementodella produzione, ma anche un peggioramento del saldocommerciale.
2. Un aumento della domanda estera provoca un incrementodella produzione nazionale e un miglioramento del saldo
commerciale.
Entrambi i risultati hanno delle implicazioni:
- gli shock di domanda in un paese hanno effetti anche in tutti gli
altri paesi. Quanto maggiori sono i legami commerciali tra i paesi,tanto maggiori saranno le interazioni e tanto pi i paesi avrannoandamenti economici simili.
Un riesame della politica fiscale
-
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- queste interazioni complicano in misura notevole il compito delleautorit di politica economica, soprattutto nel caso di politica
fiscale.
I governi preferiscono non incorrere in disavanzi commerciali.
Un paese con un disavanzo commerciale cronico accumula debito
nei confronti del resto del mondo e quindi deve pagare interessisempre pi alti al resto del mondo.
Per questa ragione non sorprendente che i paesi prediliganoaumenti della domanda estera (che provocano un miglioramentodella bilancia commerciale) piuttosto che incrementi della domandanazionale (che provocano un deterioramento della bilanciacommerciale).
Un riesame della politica fiscale
-
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I maggiori paesi industrializzati del mondo i cosiddetti G8 e G20 si riuniscono regolarmente per analizzare la loro situazioneeconomica e discutere di coordinamento, anche se difficileraggiungere un effettivo e completo coordinamento per diverseragioni:
! il coordinamento potrebbe richiedere ad alcuni paesi diintervenire pi di altri, e non detto che essi siano disposti afarlo;
!i paesi hanno un forte incentivo a promettere di aderire alcoordinamento, ma potrebbero poi rinnegare la loro promessa.
DeprezzamentoIl tasso di cambio reale dato da:
-
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Il tasso di cambio reale uguale al tasso di cambio nominale
moltiplicato per il livello dei prezzi interni, diviso per il livello deiprezzi esteri.
*
EP
P! "
Essendo nel breve periodo e ipotizzando che i prezzi sianoconstanti, un deprezzamento nominale si riflette in un
deprezzamento reale di pari ammontare.
Quali sono gli effetti di un deprezzamento reale sulla bilanciacommerciale e sulla produzione nazionale?
Deprezzamento e bilancia commerciale
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Ricordiamo che la definizione di esportazioni nette :
SostituendoXe IMcon le loro rispettive espressioni, otteniamo:
( , ) ( , ) /NX X Y IM Y! ! !"
= #
!/IMXNX "#
Deprezzamento e bilancia commerciale
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Una riduzione di influenza la bilancia commerciale attraverso tre canali:
! le esportazioni X aumentano: il deprezzamento reale, che rende i beninazionali relativamente meno costosi allestero, provoca un aumento delladomanda estera di beni nazionali e quindi un incremento delleesportazioni nazionali;
! le importazioni IM diminuiscono: il deprezzamento reale, che rende ibeni esteri relativamente pi costosi nelleconomia nazionale, provoca unaumento della domanda interna di beni nazionali e quindi una riduzionedelle importazioni;
!il prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali,
1/!
,aumenta. Questo tende ad aumentare il valore delle importazioni IM/!. Lastessa quantit di importazioni adesso costa di pi (in termini di beninazionali).
Affi h l bil i i l i li i it di
La condizione di Marshall-Lerner
-
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Affinch la bilancia commerciale migliori a seguito di undeprezzamento, le esportazioni devono aumentare in misura
sufficiente e le importazioni diminuire abbastanza da compensarelaumento del prezzo dei beni importati.
La condizione in base alla quale un deprezzamento reale genera unaumento delle esportazioni nette nota come condizione di
Marshall-Lerner..
Se , NX
Gli effetti di un deprezzamento
Finora abbiamo analizzato gli effetti diretti di un deprezzamento
-
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Il deprezzamento provoca una variazione della domanda, sia esterache interna, a favore dei beni nazionali. Questo genera a sua voltaun aumento della produzione interna e un miglioramento dellabilancia commerciale.
Finora abbiamo analizzato gli effetti diretti di un deprezzamentosulla bilancia commerciale, cio gli effetti a parit di produzione sia
nazionale sia estera.In realt, la variazione delle esportazioni nette fa variare a sua voltala produzione nazionale, influenzando ulteriormente le esportazioninette.
Leffetto simile a quello di un aumento della produzione estera.Un deprezzamento comporta un aumento delle esportazioni nette.Quindi, sia la curva di domanda, ZZ, sia la curva delle esportazioninette, NX, si spostano verso lalto.
Gli effetti di un deprezzamento
Anche se in termini di produzione interna e bilancia commerciale
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Anche se in termini di produzione interna e bilancia commercialeleffetto di un deprezzamento simile a quello di un aumento della
produzione estera, tra i due c una sottile ma importantedifferenza.
Un deprezzamento agisce rendendo i beni esteri relativamente picostosi. Questo significa che, dato il loro reddito, le persone che
ora spendono di pi per acquistare i beni esteri vedono ridotto illoro potere di acquisto.
La combinazione di politiche fiscali e dicambio
-
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Supponiamo che la produzione sia al suo livello naturale, ma cheleconomia registri un forte disavanzo commerciale, e che perci ilgoverno voglia ridurre il disavanzo commerciale senza cambiare illivello di produzione aggregata.
Come dovrebbe procedere?
Un deprezzamento non permetter di raggiungere lobiettivo: essoridurrebbe il deficit commerciale, ma allo stesso tempoaumenterebbe il livello della produzione.
Anche una stretta fiscale non sarebbe adatta allo scopo: essaridurrebbe il disavanzo commerciale, ma farebbe diminuire anche laproduzione.
Come ridurre il disavanzo commerciale senzavariare la produzione?
-
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Giusto mix di deprezzamento e
politica fiscale (riduzione spesapubblica).
1.Generare un deprezzamentosufficiente a eliminare il disavanzo
commerciale a livello iniziale diproduzione (da NX a NX).! Laumento associato al leesportazioni nette sposta ladomanda ZZ in ZZ.
2. Ridurre la spesa pubblica in mododa riportare ZZ in ZZ.!Livello di produzione invariato emigliore bilancia commerciale.
La combinazione di politiche fiscali e di cambioIl principio generale, quindi, che nella misura in cui i governi si
-
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preoccupano sia del livello della produzione sia della bilanciacommerciale, essi devono usare la politica fiscale insieme allapolitica del tasso di cambio.
U id i di i fl l bil i i l li
Deprezzamento e bilancia commerciale
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Una riduzione di influenza la bilancia commerciale attraverso tre canali:
! le esportazioni X aumentano: il deprezzamento reale, che rende i beninazionali relativamente meno costosi allestero, provoca un aumento delladomanda estera di beni nazionali e quindi un incremento delleesportazioni nazionali;
! le importazioni IM diminuiscono: il deprezzamento reale, che rende ibeni esteri relativamente pi costosi nelleconomia nazionale, provoca unaumento della domanda interna di beni nazionali e quindi una riduzionedelle importazioni;
!il prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali,
1/!
,aumenta. Questo tende ad aumentare il valore delle importazioni IM/!. Lastessa quantit di importazioni adesso costa di pi (in termini di beninazionali).
Q i ff i lli di
Deprezzamento e bilancia commerciale
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Questi effetti per non avvengono nellimmediato.
Nei primi mesi dopo il deprezzamento, leffetto probabilmente sirifletter pi sui prezzi che sulle quantit.
Il prezzo delle importazioni aumenta, mentre il prezzo delle
esportazioni diminuisce.Ma la quantit di esportazioni e di importazioni si aggiusterlentamente: ci vuole un p di tempo prima che i consumatori sirendano conto che i prezzi relativi sono cambiati, prima che le
imprese si rivolgano a fornitori che praticano prezzi piconvenienti, e cos via.
i di ibil h d t i i t
Uno sguardo alla dinamica: la curvaJ
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quindi possibile che un deprezzamento causi un peggioramentoiniziale della bilancia commerciale: $ diminuisce, ma n X n IM siaggiustano in misura significativa, generando cos una riduzione delleesportazioni nette,X-IM/!.
Successivamente, gli effetti di una variazione dei prezzi relativi, sia
delle esportazioni sia delle importazioni, si rafforzano:! quando i beni nazionali diventano meno costosi, i consumatori e
le imprese nazionali ridurranno la propria domanda di beni esteri;
! quando invece i beni nazionali diventano meno costosi allestero, iconsumatori e le imprese straniere ne aumenteranno ladomanda;
! le esportazioni aumentano e le importazioni diminuiscono.
S l di i di M h ll L ( NX ) ll fi
Uno sguardo alla dinamica: la curvaJ
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Se la condizione di Marshall-Lerner (se , NX ) alla fine soddisfatta, la variazione delle esportazioni e delle importazionidiventa pi forte delleffetto negativo sui prezzi, e leffetto finale sarun miglioramento della bilancia commerciale.
Allinizio: (X, IM) invariate, !(X-IM/) .
Alla fine: (X , IM ,) !(X-IM/)
La curva J: evoluzione della bilancia commercialenel tempo a seguito di un deprezzamento reale
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Il deficit commerciale prima del deprezzamento pari a OA. Allinizioil deprezzamento fa aumentare il disavanzo commerciale a OB:diminuisce, ma n IM n X cambiano. Nel tempo, le esportazioniaumentano e le importazioni diminuiscono, riducendo il disavanzo.Alla fine la bilancia commerciale migliora rispetto al suo livello
iniziale (dal punto C in poi)
Dal punto di vista della bilancia commerciale, espressa in rapporto al
La curvaJ
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Pil, due sono i fatti evidenti:
! le variazioni del tasso di cambio reale si sono effettivamenteriflesse in movimenti paralleli delle esportazioni nette;
! tuttavia si osservano ritardi non irrilevanti nella risposta dellabilancia commerciale a variazioni del tasso di cambio reale.
Un deprezzamento reale migliora la bilancia commerciale, ma questoprocesso richiede tempo, tipicamente da 6 mesi a 1 anno. Questiritardi hanno conseguenze sugli effetti di un deprezzamento nonsolo sulla bilancia commerciale, ma anche sulla produzione. Se undeprezzamento riduce inizialmente le NX, esso esercita anche uneffetto recessivo sulla produzione.
Quindi il governo deve tener presente che inizialmente gli effettiandranno nella direzione opposta a quella desiderata.
Risparmio, investimento e disavanzo commerciale
Partendo dalla condizione di equilibrio:
-
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Sottraendo C+T da entrambi i lati e ricordando che S=Y-C-T,otteniamo:
Usando la definizione di esportazioni nette e riordinando itermini, otteniamo:
In equilibrio la bilancia commerciale deve essere uguale alrisparmio privato (S) e pubblico (T-G) meno linvestimento (I).Un avanzo commerciale corrisponde a un eccesso di risparmio
sullinvestimento. Un disavanzo commerciale corrisponde, invece, a uneccesso di investimento sul risparmio.
/Y C I G IM X != + + " +
/S I G T IM X != + " " +
( )NX S T G I= + ! !
Risparmio, investimento e disavanzo commerciale
( )NX S T G I= + ! !Lequazione
-
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! Un aumento dellinvestimento deve riflettersi in un aumento delrisparmio privato, del risparmio pubblico o in un peggioramento delsaldo commerciale.
! Un aumento del disavanzo di bilancio deve riflettersi in unaumento del risparmio privato, in una riduzione dellinvestimento oin un peggioramento del saldo commerciale.
! Un paese con un alto tasso di risparmio, pubblico o privato, deveavere o un elevato tasso di investimento o un significativo avanzocommerciale.
( )NX S T G I= + L equazione
ci suggerisce alcune importanti considerazioni:
Effetti della politica fiscale in economia aperta
Consideriamo di nuovo un aumento della spesa pubblica.
-
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p pSupponiamo che, partendo da un bilancio di pareggio, il governo
decida di aumentare la spesa per la difesa senza aumentare letasse e di sopportare il deficit che ne deriva.
Cosa accade al livello di produzione e alla sua composizione, altasso di interesse e al tasso di cambio?
Un aumento della spesa pubblica fa aumentare la produzione aparit di tasso di interesse e quindi sposta la curva IS versodestra. Il nuovo equilibrio comporta un maggior livello diproduzione e un tasso di interesse pi elevato. Inoltre, il maggior
tasso di interesse provoca un aumento del tasso di cambio,ovvero un apprezzamento.
Effetti della politica fiscale in economia aperta
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Un aumento della spesa pubblica provoca un aumento dellaproduzione, un incremento del tasso di interesse e unapprezzamento del tasso di cambio.
Effetti della politica fiscale in economia aperta
Un aumento della spesa pubblica fa aumentare la domanda e
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quindi anche la produzione. Che cosa accade alle varie
componenti della domanda?
! Il consumo e la spesa pubblica chiaramente aumentano, ilprimo a causa dellincremento del reddito e la seconda peripotesi.
! Ci che accade allinvestimento ambiguo. Da un lato laproduzione aumenta, inducendo un incrementodellinvestimento. Dallaltro, il tasso di interesse aumenta,riducendo la spesa per investimenti.
! Le esportazioni nette dipendono dalla produzione estera, dallaproduzione nazionale e dal tasso di cambio. Le esportazioninette diminuiscono sia per effetto dellapprezzamento sia acausa dellaumento della produzione.
Consideriamo una stretta monetaria.
Effetti della politica monetaria in economia aperta
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Ad un dato livello di produzione, una riduzione del