Roberto Medeghini, Mantova 2013
FUNZIONI DEL PIANO DIDATTICO
PERSONALIZZATO(PDP)
Roberto Medeghini, Mantova 2013
La Direttiva estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti.
«… Individualizzato … l’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo, comportando quindi attenzione alle differenze individuali in rapporto ad una pluralità di dimensioni…»
«… L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, quindi, può porsi obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella specifica ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo…»
(da Linee Guida sui DSA)
Roberto Medeghini, Mantova 2013
«… In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico strumentale…»( Circolare Ministeriale, marzo 2013)
(vedere processi di apprendimento)
«… la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico (entro metà novembre), un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo:· dati anagrafici dell’alunno;· tipologia di disturbo;· attività didattiche individualizzate;· attività didattiche personalizzate;· strumenti ..· forme di verifica e valutazione personalizzata …»
( da Linee Guida DSA)
Roberto Medeghini, Mantova 2013
Roberto Medeghini, Mantova 2013
A CHI SI RIVOLGE?
CONDIZIONE NON TRANSITORIA secondo le definizioni sanitarie
CONDIZIONE TRANSITORIASecondo le definizioni sanitarie
a.Alunni e studenti con disabilità (104/92)
b. Alunni e Studenti con Disturbi evolutivi specifici:
DSA, ADHD, Non verbale, disturbo del linguaggio.
c. Alunni e studenti conFunzionamento Cognitivo al limite
1.Svantaggio sociale2.Difficoltà linguistiche su basi
culturali3.Disagio Psicologico
4.Disagio sociale5.Area definita«nella norma»6.Area definita
«eccellenze»
Possono comunque assumere la condizione di «non transitorietà»
Tramite certificazione e/o relazione Osservazione e rilevazione del consiglio di classe
Segnalazioni e Relazioni di operatori e specialisti
Roberto Medeghini - Mantova 2013
Roberto Medeghini, Mantova 2013
IL PDP in un’ottica evolutiva
Roberto Medeghini, Mantova 2013
GLI ASPETTI EVOLUTIVI
In relazione alle competenze e alle strategie di apprendimento
In relazione alle difficoltà
In relazione al disturbo
In relazione all’investimento sull’apprendimento
In relazione alle competenze sociali
In relazione agli aspetti di percezione di sè e attribuzionali
Fasi successive ( 5 classe e successive)
- Padronanza quasi completa del codice alfabetico e stabilizzazione della mappatura grafema-fonema.
- L’analisi, la sintesi fonetica e l’accesso lessicale cominciano ad automatizzarsi, almeno con le parole di uso più frequente.
- Limitato accesso al lessico ortografico.
- La lettura rimane stentata
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Aspetto emotivo e autoefficaciaPercezione di competenza, autovalutazione, ruolo nel gruppo classe.
Esperienze
Negative
Positive Attenzione orientata verso strategie alternative con le quali si fa fronte all’insuccesso
Attenzione orientata alla passività
L’insuccesso viene attribuito a proprietà negative interne come la mancanza di ABILITÁ GENERALI ( non capisco, non sono intelligente): si definisce il processo di percdezione di scarsa efficacia e di autosvalutazione che conducono verso aspettative di nuovi insuccessi, al blocco motivazionale e alla passività.
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AMBITI DEL PDP
a.Abilità strumentalib.Ambito acquisizione ed elaborazione concettuale: livelli di complessitàc.Carico di lavoro ed elaborazione concettualed.Ambito proceduralee.Ambito metacognitivof.Ambito emotivo-relazionale
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CONTESTI PER L’APPLICAZIONE
1. Ambito curricolare (nessun intervento, semplificazione, selezione…)2. Attività in classe:-spiegazioni (vedere aspetti trasversali e specifici)-verifiche e compiti in classe: selezione concetti, semplificazioni, -interrogazioni programmate, domane guida, schemi…-organizzazione: attività individuale, lavoro di gruppo (collaborativo, cooperativo), intervento tutoriale3. Clima di classe: ruoli4. Attività nei compiti: selezione, riduzione, utilizzo di strumenti5. Valutazione: in relazione al PdP
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Curric. Attivitàdi classe
Clima di classe
CompitiStudio
Valutazione
Organiz. Spiegaz.e attività
VerificheComp. Cl.
Interr.
AbilitàStrumen.
Elab. Concett.
CaricoLav. Elab.
Procedure
Metacogn.
EmotivoRelaz.
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QUALI ASPETTI SI CONSIDERANO?
-TRASVERSALI: velocità di elaborazione, sequenze e procedure, simultaneità (appunti, attenzione al visivo e al verbale…), velocità nell’accesso lessicale, rappresentazione visiva-spaziale, memoria di lavoro-SPECIFICI, cioè in relazione al problema e/o al disturbo
TEMPIQUANTITÁ DI LAVORO
MODALITÁ DI SPIEGAZIONESTUMENTI DI SUPPORTO
( tavole di termini, regole, sintesi e domande iniziali…)
AMBITI SPECIFICI
DSA: abilità strumentali e gestione carico di lavoro (denominazione, memoria…)
ADHD: gestione del tempo, della quantità del lavoro, sequenza delle varie fasi del lavoro e le pause da poter utilizzare, strumenti visivi…
FUNZIONAMENTO COGNITIVO LIMITE: semplificazione concettuale, selezione concetti e termini
ALUNNI E STUDENTI CON DISABILITÁ: azione sul curricolo (normale, semplificato, differenziato)
DISTURBO NON VERBALE: rappresentazioni visive con riferimenti verbali, organizzazione dello spazio…)
DIFFICOLTÁ LINGUISTICHE SU BASI CULTURALI: supporto visivo per il verbale, selezione vocabolario di base disciplinare, parafrasi, utilizzo transitorio delle 2 ore destinate alla seconda lingua
DISAGIO PSICOLOGICO: clima di classe, atteggiamenti relazionali…
DISAGIO SOCIALE: organizzazione classe, tempi, carico di lavoro, routine comunicative e valutative.
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I MEDIATORI NEL PROCESSO PERSONALIZZATO
Socio-relazionale: emotività e tentativi di riuscita, percezione di competenza, responsabilità, autovalutazione, ruolo nel gruppo classe.
Contestuale: organizzazione tempi e spazi, attività cooperative, tutoraggio, presenza di strumenti (registratore, lavagna luminosa, schede, computer…).Didattico operativo: concettuale, sequenziale, procedurale, metacognitivo, organizzativo con canale verbale , visivo, verbale/visivo, concreto operativo.
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RICADUTA
Gli strumenti compensativi, i mediatori didattici, i facilitatori non
possono essere funzionali solo all’insegnamento; devono comprendere soprattutto la
funzionalità verso chi apprende e dell’interazione fra processo di insegnamento e apprendimento
Roberto Medeghini, Mantova 2013
MEDIATORI DIDATTICI: rischi
(supporti, facilitatori, strumenti compensativi…) devono tener conto degli effetti e delle ricadute che hanno
sul carico cognitivo e sull’apprendimento
Effetto dell’attenzione divisa: copiare dalla lavagna, appunti, spiegazioni, lettura del testo:
posizionamento immagini
L’ostacolo della ridondanza: es. spiegazione
L’eccesso degli stimoli: es., ascolto-audio-visivo. Aumento dell’effetto dell’attenzione divisa e del carico
cognitivo
La fissità dei mediatori: i mediatori non cambiano di senso e di utilità con l’aumentare dell’abilità
Roberto Medeghini, Mantova2013
.
Il PdP in un’ottica partecipata
«… Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici…»( da Linee Guida DSA)
Aggiunta: coinvolgere l’alunno e lo studente
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VERIFICHE E VALUTAZIONE«… Sulla base di tale
documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle
prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo…»
( da Linee Guida DSA)Roberto Medeghini, Mantova 2013
VERIFICHECOSTRUZIONE DI PROVE PER TUTTI
1.Presenza di item di diversa complessità2.Ordinamento degli item per livello di complessità e significatività rispetto all’obiettivo-es. complessità rispetto al contenuto (memorizzare, conoscere, comprendere, analizzare, valutare) e significatività («…mi dà più informazioni per la valutazione…?»)3.Tipologie degli item-V/F completamento completamento con termini scelta multipli risposta aperta4. Combinazione fra tipologie
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OPERAZIONI COGNITIVE E LIVELLI DI COMPLESSITÁOperazioni Ambiti Esemplificazioni
Conoscenza
informazioni
modi (convenzioni, successioni, classificazioni, criteri, metodi)
generalizzazioni e teorie
Cosa è la massa?
Come si determina l’intensità della corrente?
Quali sono le grandi divisioni del regno animale?
Che cosa è l’evoluzionismo?
Comprensione TraduzioneInterpretazione (richiede la comprensione tramite le
relazioni esistenti fra le sue proposizioni)
Estrapolazione (presuppone l’assimilazione totale di un sistema esposto)
Un insieme viene definito per
estensione se si elencano tutti gli elementi e per comprensione se si
enuncia una proprietà tipica dei suoi elementi
Applicazione RelazioniSistemi
Analisi ElementiRelazioni
Principi organizzatori
Individuare un ragionamento sottostante ad una procedura
Sintesi Produzione di comunicazioni singoleProduzione di progetti
Deduzione di proposizioni
Evidenziato come gli Egiziani calcolavano i prodotti, chiedere come ottenere il risultato di una divisione
Valutazione Esprimere giudizi in termini di criteri interniEsprimere giudizi in termini di criteri esterni
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La valutazione non deve essere condizionata dall’utilizzo di
mediatoriRoberto Medeghini, Mantova 2013
CHI COSTRUISCE IL PDP E LO DELIBERA?
Visti gli aspetti di trasversalità e di specificità nelle diverse aree il PDP va costruito e condiviso con tutti i docenti della classe.
Saranno comuni gli aspetti trasversali ( elaborazione, lessico, carico di lavoro in base anche alla specificità, interrogazioni, modalità
valutative, costruzione prove) e potranno essere diversificati sulla base dell’impatto che ha il disturbo sulla disciplina.
«… Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, Il consiglio di classe o il team docenti della scuola primaria
motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche; ciò al fine di
evitare contenzioso».
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PDP E CONTINUITÁ
a.Condivisione degli ambiti e delle aree
b. Informazioni sugli aiuti e i mediatori maggiormente funzionali
c. Consapevolezza dell’alunno e studente dell’utilità dei mediatori (strumenti compensativi e dispensativi, aiuti…)
d. Livello d’uso
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IL PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÁ
Fermo restando quanto previsto dall’art. 15 comma 2 della L. 104/92, i compiti del Gruppo dilavoro e di studio d’Istituto (GLHI) si estendono alle problematiche relative a tutti i BES. Tale Gruppo di lavoro assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (in siglaGLI) e svolge le seguenti funzioni:
rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in
funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto conazioni strategiche dell’Amministrazione;
focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie digestione delle classi;rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola… Elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti glialunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno).… il Gruppo procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degliinterventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso e formuleràun’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, perincrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo. Il Pianosarà quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Ufficidegli UUSSRR, per la richiesta di organico di sostegno
Roberto Medeghini, Mantova 2013
Roberto Medeghini, Mantova 2013
QUALI STRUMENTI?il QAIS
(Questionario di autovalutazione dell’inclusione scolasticaMedeghini R, 2009 Ed.Vannini)
Lo strumento si propone come mezzo per l’autoanalisi dell’inclusione scolastica sia a livello di classe che di Istituto: si ispira all’Index for inclusion con il quale condivide la filosofia inclusiva, la metodologia dell’autoanalisi tramite domande e il contenuto di alcuni indicatori.Il QAIS utilizza quattro ambiti ciascuno dei quali è suddiviso in sottoambiti articolati in domande che guidano l’autoanalisi dell’Inclusione scolasticaAmbito 1 – Le appartenenze a una comunità scolastica inclusivaAmbito 2 – Il clima collaborativoAmbito 3 – Le azioni inclusiveAmbito 4 – La progettazione e le procedure inclusive
ACTION-RESEARCH IN INCLUSIVE EDUCATION
AN ITALIAN PILOT RESEARCH
Inclusive Education in action
European Agency for Development in Special Needs Education
inclusive education in action.org/iea
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