Roma La posizione geografica Roma sorse tra il 1000 e l’800 a.C. in un’area geografica favorevole allo sviluppo di una città.
Roma, infatti, nasce dallo sviluppo di alcuni villaggi nati sui colli vicino al punto in cui era più facile attraversare il fiume Tevere grazie alla presenza di un’isola (l’isola Tiberina) tra le due sponde del fiume. Quest’area, inoltre, era molto attraente per:
1) la fertilità del suolo, che era ben irrigato 2) per la presenza di acqua 3) perché era un punto di passaggio dei traffici commerciali tra l’Etruria e le città greche 4) perché era una tappa obbligata per i pastori per comprare il sale alla foce del Tevere,
necessario per conservare il formaggio e la carne. Per questi motivi Roma si sviluppò tra il 650 e il 600 a.C. La sua ricchezza era data da:
1) agricoltura; 2) allevamento; 3) commercio; 4) artigianato.
L’organizzazione della società. Fino alla fine del VI sec. a.C. Roma era una monarchia, cioè era governata da un re.
Il re aveva il potere assoluto ed era affiancato nel governo da un senato, cioè un’assemblea dei capi
delle famiglie nobili.
La società era divisa in due classi:
a) i patrizi, cioè i nobili proprietari di terre;
b) b) i plebei: artigiani, commercianti e contadini, che non partecipavano al governo.
Secondo la tradizione, Roma ebbe sette re; essi erano romani, ma anche sabini (un popolo che
viveva nel Lazio) ed etruschi (gli ultimi tre), perché dovette convivere con i popoli confinanti che,
nel caso degli etruschi, ebbero una grande forza.
Sotto i re etruschi Roma rafforzò il commercio e si abbellì di costruzioni importanti: ponti (per
attraversare il Tevere e favorire i traffici), acquedotti e fognature, templi e il foro, cioè una piazza in
cui c’era il mercato e la gente si poteva riunire in assemblea.
La fine della monarchia e la nascita della repubblica. Secondo la tradizione, l’ultimo re etrusco (Tarquinio il Superbo) venne cacciato nel 509 a.C.
Furono i patrizi, esclusi dal governo della città, a far terminare la monarchia e a far nascere una
diversa organizzazione dello stato, detta repubblica (= cosa di tutti).
Furono istituite nuove cariche politiche (dette magistrature) e nuove assemblee. Le lotte sociali all’interno di Roma
I tribuni della plebe sono una conquista dei plebei.
Infatti all’inizio i plebei, pur essendo la maggioranza della popolazione, non partecipavano alla vita
politica; potevano diventare schiavi per debiti e così preferivano diventare clienti, cioè si legavano
ad una famiglia patrizia, impegnandosi ad offrire servizi di diverso tipo, anche fare il soldato al
posto dei patrizi.
Le lotte dei plebei per vedere riconosciuti i loro diritti seguono queste tappe:
1) 494 a.C.: creazione dei tribuni della plebe;
2) 449 a.C.: leggi scritte uguali per tutti;
3) 445 a.C.: annullato il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei.
4) 367 a.C.: annullato il divieto per i plebei di essere consoli.
Sono 2; restano in carica 1 anno
MAGISTRATURE
Pontefice massimo
Si occupa della vita religiosa: sacrifici, cerimonie pubbliche
Roma potenza mediterranea
Con la nascita della repubblica, Roma cambia la sua politica.
Da città pacifica, incomincia una serie di conquiste che nell’arco di tre secoli la fanno diventare la
padrona dell’Italia e del Mediterraneo.
L’espansione di Roma
secolo Popolisconfitti Territoriconquistati
Sec. V a. C. sconfitta degli Etruschi, dei popoli del
Lazio, Equi e Volsci Lazio, Toscana, Umbria, Marche
Sec. IV a. C. sconfitta dei Sanniti (abitanti delle attuali
Campania, Abruzzo e Molise). Campania, Abruzzo e Molise
Sec. III a. C.
Sconfitta delle colonie greche della
Magna Grecia in Italia meridionale Puglia, Calabria, Basilicata
Sconfitta degli Illiri Dalmazia
I guerra punica (264-241 a.C.) Sicilia, Sardegna, Corsica
II guerra punica (218-202 a.C.) Area di Cartagine (attuale Tunisia);
penisola iberica
Sec. II a. C.
Sconfitta dei Celti (Galli per i Romani)
della pianura padana
Liguria, Emilia-Romagna, Italia
settentrionale
Sconfitta dei Macedoni Tutta la Grecia
Sconfitta del regno di Siria e regni
dell’Asia Minore Siria, Palestina, Asia Minore
Sconfitta dei Galli Narbonesi (Francia
del sud) Francia meridionale
Sconfitta dei Numidi (attuale Algeria
settentrionale) Algeria settentrionale
III guerra punica (149-146 a.C.) Distruzione totale di Cartagine
Lo scontro tra Cartagine e Roma.
La guerra tra Cartagine e Roma si rese inevitabile perché, dopo la conquista dell’Italia meridionale, Roma
era desiderosa di controllare tutto il Mediterraneo. Qui potenza incontrastata fino ad allora nel controllo
dei traffici commerciali era Cartagine. Cartagine era una colonia fenicia fondata da Tiro nell’800 a.C.
Nell’arco di due secoli divenne forte e potente, grazie alla sua flotta e alla sue continue esplorazioni e
traffici commerciali. Così, quando Roma arrivò a scontrarsi con Cartagine, Cartagine controllava aree
molto ampie: la penisola iberica, la Sardegna e la Corsica, l’Africa settentrionale e la Sicilia.
La sua sconfitta significò per Roma:
a) la nascita di una potente flotta romana;
b) il controllo del Mediterraneo;
c) il dominio nei traffici commerciali;
d) la conquista di tutti i vasti territori controllati da Cartagine.
Conseguenze dell’espansione di Roma
All’inizio del I sec. a.C. Roma era dunque la principale potenza del Mediterraneo.
Le continue guerre e conquiste ebbero numerose conseguenze:
1) la guerra diventa una strumento per aumentare il potere e la forza, non più uno strumento di difesa
per Roma;
2) guerra è fonte di ricchezza: a) si guadagnano moltissimi schiavi (i prigionieri di guerra);
b) si controllano numerose materie prime.
3) arrivano a Roma grandi ricchezze che cambiano i costumi e la società (si rafforza l’influenza della
cultura greca)
4) l’esercito diventa molto importante.
Numerose persone finiscono per arruolarsi, perché al termine di ogni guerra sono dati ai soldati
terreni appartenenti ai popoli vinti.
In questo modo i soldati si legano molto al loro generale, diventando quasi un esercito personale.
5) aumenta il potere dei generali.
6) il diritto di cittadinanza romana (che dava grandi vantaggi politici ed economici) è dato a tutti i
popoli dell’Italia (91 a.C.)