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Rosalba Lanciotti
Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari
Contributo dell’imballaggio alla contaminazione
microbiologica dei prodotti orto-frutticoli
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Comparto ortofrutticolo Riduzione della produzione primaria Elevato consumo pro-capite di frutta e vegetali freschi Crescita delle aziende di trasformazione Incremento di tipologie di prodotti vegetali trasformati soprattutto minimamente processati
Elevato consumo di vegetali freschi e minimamente trattati:
Effetti positivi sulla salute (fibre, vitamine, antiossidanti…)
Aumento di tossinfezioni alimentari
Maggiori produzioni su larga scala (anche in paesi con scarse o incerte pratiche sanitarie) Incidenza sulle stesse are di allevamento e coltivazione estensiva (concimazione organica) Più efficienti sistemi di distribuzione Aumentato numero di consumatori immunodepressi Contaminazione con patogeni difficili da eliminare durante la filiera produttiva La frutta prima del consumo non subisce trattamenti in grado di eliminare i microrganismi patogeni
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Microrganismi patogeni coinvolti
Listeria monocytogenes, Escherichia coli VTEC, Salmonella spp., Staphylococcus aureus
Importanti tossinfezioni causate dalla presenza di virus,
in particolare Norovirus e virus dell’epatite A
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Patogeni-Analisi di vegetali e frutta reperiti sul mercato di Singapore. Seow et al. (2012)
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Frutta e verdura possono veicolare anche microrganismi degradativi
Batteri epifiti Gram negativi, batteri Gram positivi, lieviti, muffe.
Questi non sono pericolosi per la salute del consumatore ma giocano un ruolo determinante nello scadimento qualitativo del prodotto durante la conservazione e la distribuzione.
Le condizioni imposte durante la produzione e la conservazione selezionano quelle specie e quei ceppi che saranno poi in grado di moltiplicarsi o di sopravvivere nell’alimento finito durante la conservazione e che quindi arriveranno al consumatore o limiteranno la shelf-life del prodotto.
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Degradativi-Analisi di vegetali e frutta reperiti sul mercato di Singapore. Seow et al. (2012)
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Degradativi-Analisi di vegetali e frutta reperiti sul mercato di Singapore. Seow et al. (2012)
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La popolazione microbica PATOGENA O DEGRADATIVA caratterizzante i prodotti vegetali freschi è il risultato della sommatoria (non algebrica) di diverse componenti:
FLORA MICROBICA di CAMPO
CONTAMINAZIONE in FASE di RACCOLTA
CONTAMINAZIONE
POST-RACCOLTA
CONTAMINAZIONE in FASE di:
LAVORAZIONE
STOCCAGGIO
COMMERCIALIZZAZIONE
Contaminazione crociata tra superfici,
ambienti di lavorazione e imballaggi ed
apporto antropico
+
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Gli imballaggi Possono rappresentare una fonte di contaminazione per apporto di
microrganismi patogeni ad ampia diffusione ambientale (Bacillus spp., Listeria monocytogenes, Salmonella spp. ed Escherichia coli)
I microrganismi sono in grado di aderire a tutte le superfici normalmente utilizzate negli ambienti di produzione degli alimenti incluse quelle in acciaio, polistirene, plastica, vetro e legno (Barnes et al., 1999; Czechowski, 1990; Krysinski et al. 1992; Mafu et al. 1990; Suarez et al. 1992).
Numerosi patogeni, inclusi quelli sopra citati, possono sopravvivere per ore, ed a volte per giorni, sugli utensili e sulle superfici (Kusumaningrum et al. 2003; Wilks et al. 2005; Wilks et al. 2006; Martinon et al. 2012).
Conseguentemente il controllo della permanenza dei microrganismi sulle superfici è un fattore chiave per il conseguimento degli standard igienico-sanitari ed il miglioramento della qualità e della shelf-life degli alimenti.
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CMT 103 -106 ufc/cm2
Prevalgono batteri sporigeni (Bacillus, Geobacillus, Alicyclobacillus, Clostridium)
Muffe Aspergillus (A. niger, A cinnamomeus), Cladosporium (Cl. herbarum)
Lieviti e batteri degradativi
Microrganismi tossinogeni
Gli imballaggi
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Quando gli imballaggi non vengono movimentati e stoccati in condizioni appropriate i livelli di contaminazione microbica possono aumentare drammaticamente incrementando il rischio di trasferimento di microrganismi degradativi, patogeni o tossinogeni ai prodotti confezionati
Tuttavia l’analisi critica della letteratura indica l’assoluta mancanza di dati sul ruolo effettivo dell’imballaggio come sorgente di microrganismi negli alimenti.
Gli imballaggi
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Progetto di Ricerca (2011-2012)
Valutare la qualità microbiologica degli imballaggi usati nel comparto ortofrutticolo italiano e determinarne l’eventuale ruolo nella
contaminazione del prodotto confezionato al fine di individuare le eventuali carenze, i possibili miglioramenti e incrementare la
competitività del comparto ortofrutticolo nazionale nel suo complesso
Principale obiettivo
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Primo anno di attività (2011)
Durante il primo anno di attività di ricerca:
i) sono stati comparati gli imballaggi in cartone con quelli in plastica
ii) è stata monitorata la qualità microbiologica dei medesimi imballaggi dopo un periodo di conservazione di diversi tipi di frutta (mele, pere e pesche)
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n.15 imballaggi in cartone certificato
Bestack
n.7 imballaggi in plastica RPC 1-molto sporchi
n.8 imballaggi in plastica RPC 3-mediamente
sporchi
n.5 imballaggi in plastica RPC 4-puliti all’occhio
Analisi di Pesche sfuse reperite in azienda
Imballaggi e frutti analizzati
Caso studio
“imballaggio/Mele”
Caso studio
“imballaggio/Pesche”
Caso studio
“ imballaggio/Pere”
n.10 imballaggi in cartone certificato Bestack
n.5 imballaggi in plastica RPC 1
n.5 imballaggi in plastica RPC 2
Analisi di Mele sfuse reperite in azienda
Prima dell’alloggiamento del frutto Dopo alloggiamento del frutto
n.10 imballaggi in cartone certificato Bestack
n.5 imballaggi in plastica RPC 1
n.5 imballaggi in plastica RPC 2
Analisi di Mele alloggiate negli imballaggi sopra riportati
n.12 imballaggi cartone certificato Bestack
n.8 imballaggi in plastica RPC 1-molto sporchi
n.5 imballaggi in plastica RPC 4-puliti all’occhio
Analisi di Pere sfuse reperite in azienda
n.15 imballaggi in cartone certificato
Bestack
n.7 imballaggi in plastica RPC 1-molto sporchi
n.8 imballaggi in plastica RPC 3-mediamente
sporchi
n.5 imballaggi in plastica RPC 4-puliti all’occhio
Analisi di Pesche alloggiate negli imballaggi
sopra riportati
n.12 imballaggi cartone certificato Bestack
n.8 imballaggi in plastica RPC 1-molto sporchi
n.5 imballaggi in plastica RPC 4-puliti all’occhio
Analisi di Pere alloggiate negli imballaggi sopra riportati
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Mele: confronto tra imballaggi in cartone e plastica
Cartone certificato Bestack Plastica RPC 1 Plastica RPC 2
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Pesche: confronto tra imballaggi in cartone e plastica
Cartone certificato Bestack Plastica RPC 1 Plastica RPC 3 Plastica RPC 4
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Pere: confronto tra imballaggi in cartone e plastica
Cartone certificato Bestack Plastica RPC 1 Plastica RPC 4
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Imballaggi vuoti: caso mele
coliformi
fecali coliformi
totali CMT Sporigeni
aerobi sporigeni anaerobi lieviti/ muffe
Campioni Imballaggio pieno cartone1 - - - - - - cartone2 - - 1.3 - - - cartone3 - 1.6 - - - 2.0 cartone4 - 1.0 - - - <1 cartone5 - 1.2 - - - 1.0 cartone6 - - - - - - cartone7 - - - - - - cartone8 - - - - - <1 cartone9 - - - - - - cartone10 - - - - - - PL1 - - - - - <1 PL1 - - 1.5 - - - PL1 - - <1 - - - PL1 - - <1 - - - PL1 - - - <1 - 2.3 PL2 - - 2.1 1.5 - 2.5 PL2 - - 2.0 1.6 - 1.6 PL2 - 1.0 1.9 <1 - 1.3 PL2 - 1.4 4.6 1.3 - 1.0 PL2 - 1.1 <1 - - 1.7
coliformi fecali
Coliformi totali CMT
Sporigeni aerobi
sporigeni anaerobi lieviti/ muffe
Campioni I mballaggio vuoto cartone1 - - - - - 2.9 cartone2 - - - 1.4 - 2.8 cartone3 - - - - - 2.9 cartone4 - - 2.8 - - 2.0 cartone5 - - 2.8 - - 2.0 cartone6 - - - 1.4 - 2.7 cartone7 - - 3.1 1.7 - 3.0 cartone8 - - 2.7 1.4 - 2.8 cartone9 - - 3.0 1.7 - 2.8 cartone10 - - 2.8 - - 2.9 PL1 - - 2.7 2.4 - 2.6 PL1 - - 2.4 2.0 - 2.1 PL1 - - 2.7 2.3 - 2.2 PL1 - - 2.0 1.7 2.4 2.0 PL1 - - 2.0 1.9 - 2.5 PL2 - 1.4 4.7 2.7 - 3.1 PL2 - 3.6 5.4 3.8 - 3.0 PL2 2.2 2.6 5.9 2.7 - 3.6 PL2 - - 4.0 2.7 - 3.4 PL2 - - 4.8 2.0 1.9 3.6
Imballaggi dopo alloggiamento mele
I dati sono espressi come log ufc/10 cm2
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coliformi
fecali coliformi
totali CMT Sporigeni
aerobi sporigeni anaerobi lieviti/ muffe
campioni mela 1 - - 3.1 - - 2.8 mela 2 - 1.8 3.3 - - 2.6 mela 3 - - 3.0 - - 2.5 mela 4 - - 3.1 - - 2.6 mela 5 - - 3.0 - - 2.7 mela 6 - 1.2 2.9 - - 2.2 mela 7 - - 2.8 - - 2.8 mela 8 - 1.1 3.2 - - 2.7 mela 9 - - 3.0 - - 2.5 mela 10 - 1.3 3.3 - - 2.3
Mele sfuse prima alloggiamento
coliformi
fecali coliformi
totali CMT Sporigeni
aerobi sporigeni anaerobi lieviti/ muffe
campioni mela cartone - 1.2 2.4 - - 2.3 mela cartone - 1.0 2.5 - - 2.0 mela cartone - 1.0 2.5 - - 3.0 mela cartone - 1.6 1.9 - - 2.5 mela cartone - 1.5 2.6 - - 2.2 mela PL1 - 1.5 2.8 - - 2.4 mela PL1 - 1.3 3.2 - - 2.4 mela PL1 - 1.0 2.7 - - 2.3 mela PL1 - 1.2 2.4 - - 2.1 mela PL1 - 1.4 2.6 - - 2.2
Mele dopo alloggiamento in cartone o plastica
I dati sono espressi come log ufc/frutto
![Page 20: Rosalba Lanciotti Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari Contributo dellimballaggio alla contaminazione](https://reader038.vdocuments.pub/reader038/viewer/2022110305/5542eb5c497959361e8c9c82/html5/thumbnails/20.jpg)
una contaminazione significativamente minore in quelli in cartone per tutti i gruppi microbici ricercati (batteri mesofili aerobi totali, batteri sporigeni
aerobi/anaerobi; lieviti, muffe, coliformi totali e coliformi fecali).
RISULTATI PRIMO ANNO
I risultati della prima parte della ricerca effettuata su imballaggi per mele, pere e pesche in cartone e in plastica (Plastica 1, 2, 3, 4) hanno evidenziato:
![Page 21: Rosalba Lanciotti Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari Contributo dellimballaggio alla contaminazione](https://reader038.vdocuments.pub/reader038/viewer/2022110305/5542eb5c497959361e8c9c82/html5/thumbnails/21.jpg)
I dati ottenuti dall’analisi degli imballaggi e dei prodotti confezionati dopo un determinato periodo di stoccaggio non hanno consentito di comprendere in maniera univoca il contributo dell’imballaggio alla contaminazione microbiologica del prodotto a causa :
del numero esiguo di campioni analizzati, della estrema variabilità del carico microbico anche nella stessa tipologia di imballaggio, della impossibilità di stabilire a priori il grado di contaminazione dell’imballaggio impiegato per lo stoccaggio dei prodotti analizzati, dell’interferenza della microflora endogena della frutta.
Pertanto è stato effettuato in via preliminare un Challenge test:
deliberata contaminazione dell’imballaggio con cariche note di microrganismi noti. Dopo un adeguato periodo di conservazione, i
medesimi microrganismi vengono ricercati direttamente nella frutta contenuta negli imballaggi appositamente contaminati.
Tuttavia……
![Page 22: Rosalba Lanciotti Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari Contributo dellimballaggio alla contaminazione](https://reader038.vdocuments.pub/reader038/viewer/2022110305/5542eb5c497959361e8c9c82/html5/thumbnails/22.jpg)
È parte integrante della microflora intestinale degli animali a sangue caldo, incluso l’uomo.
Alcuni ceppi sono tuttavia capaci di causare patologie gastrointestinali. Tali ceppi sono distinti in enterotossigeni, enteroemorragici, enteropatogeni e invasivi, a seconda delle modalità di adesione (o penetrazione) alla (nella) mucosa intestinale, della produzione di tossine e delle caratteristiche di queste ultime.
Le patologie più severe, che non di rado possono rivelarsi letali, sono generalmente rilevate nei bambini e negli anziani.
La contaminazione dei prodotti vegetali freschi può avvenire direttamente in campo (feci di animali, concimazioni organiche e acque contaminate) o durante la lavorazione, lo stoccaggio, il trasporto e la commercializzazione (acqua di processo, operatori, superfici e attrezzature non correttamente sanificate).
Questo microrganismo può svilupparsi fino a temperature di 7-8 °C e sopravvivere a lungo in condizioni di acidità. Per esempio, nel succo di mela conservato a 8 °C può permanere anche per 2 settimane.
Ovviamente le oscillazioni termiche durante la lavorazione e la conservazione dei prodotti incidono moltissimo sullo sviluppo dei ceppi patogeni di Escherichia coli. Solo un accurato mantenimento delle catena del freddo può infatti impedirne la proliferazione
Microrganismo target: Escherichia coli
![Page 23: Rosalba Lanciotti Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari Contributo dellimballaggio alla contaminazione](https://reader038.vdocuments.pub/reader038/viewer/2022110305/5542eb5c497959361e8c9c82/html5/thumbnails/23.jpg)
Gli imballaggi di cartone e plastica sono stati contaminati con 5 e 500 cellule per 10 cm2 di Escherichia coli 555, non patogeno. Dopo contaminazione, le pere sono state alloggiate negli imballaggi e dopo un periodo di circa 24 ore, Escherichia coli è stata ricercata sulla frutta. Per ogni imballaggio considerato, sono state analizzate 30 pere Al livello di contaminazione più basso
considerato, E. coli è stata rilevata solo su 4 pere, delle 30 pere analizzate, confezionate in PL1 ed in nessuna delle 30 imballate in cartone.
Quando gli imballaggi sono stati contaminati con 500 cellule per 10 cm2, il 50% dei frutti stoccati in PL1 analizzati è risultato contaminato con il microrganismo considerato. Per contro la contaminazione delle pere confezionate in cartone è risultata del 16.7% (5 frutti, sui 30 analizzati, hanno fatto rilevare la presenza di E. coli).
Tabella- valori di carico cellulare di Escherichia coli espressi in log ufc rilevati in 1 ml di fisiologica. Sono stati utilizzati 100 ml di fisiologica per lavare ogni singolo frutto
PL1 inoculato con
5 cellule/10 cm2
PL1 inoculato con
500 cellule/10 cm2
cartone inoculato con
5 cellule/10 cm2
cartone inoculato con
500 cellule/10 cm2
1 - 2.8 - 2.9 2 - 2.9 - 2.0 3 2.7 2.7 - 2.0 4 2.0 2.9 - 2.8 5 - 3.2 - 2.8 6 - 3.1 - - 7 - - - - 8 - - - - 9 - - - - 10 - - - - 11 - - - - 12 1.5 - - - 13 - - - - 14 1.3 - - - 15 - - - - 16 - - - - 17 - - - - 18 - - - - 19 - 3.1 - - 20 - 3.0 - - 21 - 2.5 - - 22 - 2.2 - - 23 2.1 - - 24 - 3.5 - - 25 - - - - 26 - - - - 27 - - - - 28 - 2.4 - - 29 - 2.8 - - 30 - 2.9 - -
Challenge test su pere
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Secondo anno di attività (2012)
E’ stato effettuato un challenge test con E. coli (deliberata contaminazione di imballaggi di cartone e plastica)
Frutta considerata: pesche
Allestimento di un piano sperimentale a più variabili e più livelli
Variabili: tempo di commercializzazione, numero di lesioni (puntura d’ago), temperatura di stoccaggio
Al fine di comprendere in maniera univoca il contributo dell’imballaggio alla contaminazione microbiologica del prodotto:
![Page 25: Rosalba Lanciotti Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari Contributo dellimballaggio alla contaminazione](https://reader038.vdocuments.pub/reader038/viewer/2022110305/5542eb5c497959361e8c9c82/html5/thumbnails/25.jpg)
Piano sperimentale adottato
Livelli codificati del piano sperimentale
-2 -1 0 +1 +2
Variabili indipendenti
Tempo di commercializzazione (uscita/cella consumo)
14.5 h 29.0 h 43.5 h 58.0 h 72.5 h
Numero di lesioni 0 1 2 3 4
Temperatura di conservazione
4°C 9°C 14°C 19°C 24°C
Livelli codificati e reali del piano sperimentale Central Composite Design
3 variabili e 5 livelli
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Run Tempo di Commercializzazione
(h)
Numero di lesioni Temperatura conservazione
(°C)
1 29 1 9
2 58 1 9
3 29 3 9
4 58 3 9
5 29 1 19
6 58 1 19
7 29 3 19
8 58 3 19
9 43.5 2 14
10 43.5 2 14
11 14.5 2 14
12 72.5 2 14
13 43.5 0 14
14 43.5 4 14
15 43.5 2 4
16 43.5 2 24
17 43.5 2 14
18 58 0 19
19 58 0 19
20 29 0 9
PIANO SPERIMENTALE
3 condizioni fuori piano
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RISULTATI SECONDO ANNORUN Carico cellulare di E. coli (LOG UFC/ frutto) nelle pesche alloggiate in PLASTICA 1
1 3.3 - - - - - 3.3 - - - 4.0 1.5 1.5 2.2 1.5 4.0 1.8 3.1 - 3.5 1.5 - 2 - - - - 2.2 - - - - - - - - 1.8 - - 2.0 - - - - - 3 3.0 4.0 1.5 3.3 1.5 1.5 4.0 - - 3.3 - 1.8 3.3 2.8 - - 4.0 2.0 2.3 2.0 - - 4 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 5 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 - 1.5 3.5 4.0 4.0 4.0 2.9 3.1 4.0 3.2 3.2 2.5 2.1 2.7 - - 6 - - - - 1.5 1.5 1.5 1.5 2.0 1.5 2.3 2.0 2.6 2.7 1.5 - 2.3 - 2.2 1.8 - - 7 - - 1.8 2.3 1.5 1.8 1.5 1.8 4.0 4.0 2.5 3.3 1.5 2.6 2.0 - - - 2.9 - - - 8 2.3 4.0 2.4 - 1.8 - - - - 2.5 - 2.3 - 2.8 - - 2.8 4.0 2.7 - - - 9 1.5 2.3 2.1 1.5 1.5 4.0 4.0 4.0 1.8 2.0 2.0 3.1 2.3 - 2.7 4.0 4.0 3.0 3.3 3.2 - - 10 4.0 2.1 1.5 - - 1.5 - - - - - 4.0 2.6 2.3 - 4.0 1.5 - - - - - 11 3.8 - - 2.8 - 3.6 3.7 - 2.8 1.5 3.7 1.5 - 3.0 3.0 3.5 4.0 4.0 3.7 4.0 3.3 - 12 1.5 2.2 1.8 - - - 1.5 4.0 4.0 1.5 - - - - 3.1 3.0 1.8 1.8 2.0 - - - 13 1.8 - 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 - 1.5 2.0 2.3 2.3 3.2 1.5 4.0 3.2 2.7 1.5 4.0 2.9 - - 14 - 1.5 - - 2.6 1.5 4.0 4.0 2.7 4.0 2.7 - 2.6 3.0 3.4 3.2 4.0 4.0 4.0 3.0 - - 15 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 16 2.2 - 2.1 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 - 2.7 4.0 2.9 4.0 3.0 4.0 4.0 4.0 4.0 3.3 - - 17 - 2.0 1.5 1.8 1.8 - - 4.0 - 4.0 - 2.1 2.7 2.3 2.4 2.7 - - 2.8 3.3 - - 18 - - - - - - - - 1.8 1.5 1.5 2.2 2.8 - - - - - - - - - 19 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 20 - - 2.0 1.5 1.5 1.5 - - 1.5 1.8 1.5 - - 1.5 1.8 1.8 2.4 - 2.0 1.8 - -
PLASTICA
CARTONE
RUN Carico cellulare di E. coli (LOG UFC/ frutto) nelle pesche alloggiate in CARTONE certificato Bestack
1 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2 - - - - - - - - - 1.5 1.5 - - - - - - - - - - 3 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 4 - 1.5 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 5 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 6 - 1.5 - - - 2.0 - - - - - - - - - - - - - - - 7 - - - - - - - - - 1.5 2.0 1.5 - 1.5 - - - - - - - 8 - - - - 1.5 - - - - - - - - - - - - - - - - 9 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 10 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 11 - - - 1.5 - - - - - - - - - 1.5 - - - 1.5 - - 1.5 12 - - - - 2.4 1.5 - - - - - - 2.8 1.8 1.5 - - - - - - 13 1.8 1.5 2.0 - - - - - - - - - 1.5 1.5 - - - - - - - 14 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 15 - 3.3 2.7 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 16 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 17 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 18 2.5 - - - - - - 3.2 1.5 - - - - - - - - - - - - 19 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 20 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 1.5 - -
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run t commercializzazione
(ore)
numero
lesioni
Temperatura stoccaggio
(°C)
% positivi
plastica
% positivi
cartone
1 29.0 1 9 55 0
2 58.0 1 9 15 10
3 29.0 3 9 75 0
4 58.0 3 9 0 5
5 29.0 1 19 95 0
6 58.0 1 19 70 10
7 29.0 3 19 70 20
8 58.0 3 19 50 5
9 43.0 2 14 85 0
10 43.0 2 14 70 0
11 14.0 2 14 75 15
12 72.0 2 14 60 25
13 43.0 0 14 90 25
14 43.0 4 14 85 0
15 43.5 2 4 0 0
16 43.5 2 24 90 10
17 43.5 2 14 70 0
18 58.0 0 19 25 15
19 58.0 0 9 0 0
20 29.0 0 9 65 5
RISULTATI SECONDO ANNO
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Elaborazione statistica: modello logit
Il modello logit è basato sulla linearizzazione dell’equazione logistica utilizzata per prevedere la possibilità che un evento avvenga.
I dati sono stati quindi trasformati in valori binari 0= assenza e 1= presenza.
Nella sua notazione più semplice, l’equazione logistica assume la forma:
Dove P è la probabilità che l’evento avvenga e si muove da 0 a 1 in funzione della variabile indipendente x.
L’ equazione è linearizzabile come segue:
Dove logit(P) è il logaritmo naturale del rapporto fra probabilità che l’evento avvenga (P) e la probabilità che l’evento non avvenga (1-P).
ee
bxa
bxa
P
1
bxaP
PPLogit
1ln
RISULTATI SECONDO ANNO
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PLASTICA 1
Costante 0.176
TComm -0.0587
Lesioni 0.11
Temp 0.1917
Chi-square 103.46
P<0.00001
RISULTATI SECONDO ANNO
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Costante -4.73
TComm 0.019
Lesioni -0.179
Temp 0.103
Chi-square 9.33
P=0.025
RISULTATI SECONDO ANNO
CARTONE certificato Bestack
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PLASTICA RPC 1
CARTONE
RISULTATI SECONDO ANNO
P: probabilita’ di contaminazione; NL: numero di lesioni; TC: tempo di commercializzazione (in ore)
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0 lesioni 48 ore
00.10.20.30.40.50.60.70.80.9
1
4 8 12 16 20 24
Temperatura (°C)
P
cartone
plastica
4 lesioni 48 ore
00.10.20.30.40.50.60.70.80.9
1
4 8 12 16 20 24
Temperatura (°C)
P
cartone
plastica
P: probabilità di contaminazione da E.coli
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Livelli medi di carico di Esherichia coli su acciaio e legno fino a 60 minuti dopo l'inoculo
7,16 7,06 6,84 6,627,15 6,91
4,553,61
0123456789
10
1 2 3 4
T0' T15' T30' T60'
log
cfu
/cm
2
ControlloacciaioControllolegno
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Conclusioni
Maggiore contaminazione degli imballaggi in plastica RPC rispetto a quelli in cartone certificato Bestack (anche per questi attenzione alle modalità di stoccaggio).
La popolazione microbica è risultata essere costituita prevalentemente da microrganismi che, pur non costituendo un pericolo per la salute del consumatore, sono in grado di alterare il prodotto.
Gli imballaggi in plastica RPC 1, 2, 3, tipologie più sporche già visivamente, hanno comunque evidenziato una frequente contaminazione da parte di microrganismi indicatori di contaminazione fecale
Fondamentale: Adottare procedure di pulizia che riducano il carico microbico a livelli accettabili (una
superficie è considerata sufficientemente pulita quando il carico in coliformi fecali è compreso tra 5 e 100 ufc/cm2).
Controllare il grado di usura degli imballaggi e sostituire gli imballaggi troppo danneggiati (tagli, abrasioni, scalfiture etc).
I dati hanno evidenziato:
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Conclusioni
I challenge tests effettuati inoculando gli imballaggi con un ceppo non patogeno di E. coli hanno evidenziato che la probabilità di trasferimento del microrganismo alla frutta è maggiore nel caso della plastica RPC rispetto al cartone certificato Bestack
La probabilità di trasferimento è influenzata oltre che dal materiale di imballaggio anche da temperatura, tempo di commercializzazione e N° di lesioni
Fondamentali: utilizzo di imballaggi monouso o pulizia e sanificazione degli imballaggi riutilizzabili, mantenimento della catena del freddo e qualità del
prodotto ortofrutticolo!
Il miglioramento della qualità e della sicurezza dei prodotti ortofrutticoli è un obiettivo perseguibile ed in grado di aumentare la competitività del comparto
nel suo complesso ….tuttavia …..
è necessario investire nella ricerca come ha fatto il consorzio Bestack
finanziando questo progetto di ricerca
Inoltre:
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Gruppo di microbiologia del Campus di Scienze degli Alimenti (Cesena)
Grazie per l’attenzione!