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Il centro di eccellenza NATO per le comunicazioni strategicheSTRATCOM COEN OT
TECNICA,PROFESSIONE
E SOCIETÀ
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I Centri di eccellenza NATO (Cen-
tres of Excellence - COE) contribu-
iscono allo sviluppo della dottrina
NATO, identificano le lezioni apprese,
migliorano l’interoperabilità e le capacità,
collaudano e validano i concetti attraver-
so la sperimentazione. I COE costituiscono
un bacino di competenze che supporta
la continua trasformazione della NATO,
evitando la duplicazione di risorse e capa-
cità già presenti nell’Alleanza. Il Coman-
do Alleato per la Trasformazione (Allied
Command Transformation – ACT) ha la
responsabilità generale dei COE e si occu-
pa della costituzione, dell’accreditamento,
e della valutazione periodica dei COE. Nel
contesto militare NATO, le comunicazioni
strategiche (StratCom) sono definite come
l’integrazione delle capacità di comunica-
zione con altre attività militari, al fine di
comprendere e modellare l’ambiente in-
formativo, a sostegno degli obiettivi stra-
tegici della NATO. La funzione StratCom
coordina le capacità di influenza (opera-
zioni psicologiche, operazioni informa-
tive, pubbliche relazioni, ecc.). La comu-
nicazione è la linfa vitale di ogni società.
Merita quindi particolare attenzione ogni
Giorgio BERTOLIN
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attacco mirato a colpire proprio questa de-
licata componente, che risulta particolar-
mente esposta nelle democrazie liberali
che compongono l’Alleanza Atlantica. Nel
contesto attuale, la dimensione cognitiva
è l’elemento centrale dei conflitti, poten-
ziali o in atto, che minacciano le nostre
popolazioni. È per questo che le comuni-
cazioni strategiche sono non solo parte
integrante, ma vero e proprio perno degli
sforzi per raggiungere gli obiettivi politici
e militari dell’Alleanza. Tuttavia, gli ele-
menti che compongono l’ambiente infor-
mativo attuale sono terra incognita per le
strutture militari e governative dei paesi
Alleati. La nostra epoca si caratterizza
per la scomparsa dei ruoli tradizionali di
“mittente” e “destinatario”. Inoltre, i tempi
della comunicazione si sono vertiginosa-
mente ristretti, fino ad essere virtualmen-
te azzerati. I nostri avversari sfruttano
abilmente le opportunità offerte da que-
sto nuovo assetto. Le minacce che la no-
stra Alleanza deve fronteggiare, quindi,
sono profondamente diverse da quelle in-
contrate in passato. Il Centro di eccellenza
NATO per le comunicazioni strategiche
(NATO StratCom COE) rappresenta un
elemento centrale della risposta dell’Alle-
anza a queste minacce.
Quali minacce?
Durante il vertice NATO tenutosi a Var-
savia nel 2016, sono state evidenziate
alcune delle sfide emergenti con le quali
l’Alleanza deve confrontarsi. È stata data
particolare rilevanza ai rischi e alle op-
NATO - STRATCOM COE
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portunità nel cyberspazio, così come alle
minacce poste dal terrorismo e dalla guer-
ra ibrida. Per quanto concerne il primo
punto, la NATO ha recentemente deciso
di considerare il cyberspazio un dominio
operativo, aggiungendolo quindi ai tre
domini tradizionali (mare, terra, aria). In
quest’ambito, il cyberspazio si caratteriz-
za per attacchi propriamente informatici
(ad esempio Distributed Denial Of Service
– DDOS), ma è anche il veicolo primo del-
le campagne di disinformazione messe in
atto da diversi attori ostili. Il terrorismo è
una minaccia da sempre imperniata sulla
componente cognitiva; i moderni mezzi
di comunicazione esacerbano i suoi effet-
ti, rendendo più capillare la eco di attac-
chi e rivendicazioni. Da ultimo, la guerra
ibrida conta fra le sue componenti il con-
fronto sul piano informativo. Non solo:
secondo il Capo di Stato Maggiore russo
Gerasimov, questa componente è l’uni-
ca ad essere attiva durante tutte le fasi
di intensificazione del conflitto. Il perso-
nale del Centro risponde alle esigenze di
uno scenario caratterizzato dalle minacce
emergenti sopraelencate, per contrastare
le quali è essenziale che l’Alleanza comu-
nichi in modo appropriato, tempestivo,
preciso e sensibile.
NATO StratCom COE: cos’è e cosa fa
Il NATO StratCom COE può essere visto
come un istituto di ricerca militare; la sua
missione consiste nel fornire analisi com-
prensiva, consigli tempestivi, e supporto
pratico all’Alleanza. Punto di forza è la
sinergia tra professionalità multisetto-
riali – sia civili che militari – coadiuvata
dall’uso di tecnologie moderne e strumen-
ti virtuali che supportano analisi, ricer-
ca, e decision-making. L’anima del Centro
è un gruppo variegato ed internazionale
di esperti: educatori, analisti, e ricercato-
ri, con background militari, governativi e
accademici. Sono queste professionalità a
renderlo un vero centro di eccellenza. Il
COE nasce nel 2014 su iniziativa di sette
membri dell’Alleanza, tra cui l’Italia. Come
affermato nella dichiarazione conclusiva
del Vertice NATO, tenutosi in Galles nello
stesso anno, i Paesi Alleati hanno accol-
to con favore “l’istituzione del COE (...) in
quanto contributo significativo agli sforzi
della NATO (...)” nel campo delle comuni-
cazioni strategiche. Il COE è finanziato e
dotato di organico da un gruppo ristretto
di paesi Alleati. Ad oggi, questi paesi sono
l’Italia, l’Estonia, la Germania, la Lettonia,
la Lituania, i Paesi Bassi, la Polonia, e il Re-
gno Unito. Ad essi si aggiungono due pa-
esi partner, la Finlandia e la Svezia, men-
tre la Francia ha recentemente distaccato
del personale. La sede del COE si trova a
Riga, in strutture messe a disposizione
dal Ministero della Difesa lettone. L’ubi-
cazione in area baltica permette al Centro
di comprendere in modo particolarmente
approfondito le minacce al fianco est della
NATO. Tuttavia, il fianco sud non viene
trascurato: il Centro ospita anche esperti
di area mediorientale (come chi scrive), e
si impegna in diverse iniziative che mira-
no a contrastare l’intero ventaglio delle
sfide alla sicurezza nei Paesi Alleati. La
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Lettonia, in qualità di nazione ospitante,
fornisce supporto logistico al COE. Tutta-
via, il servizio reso dalla Lettonia non si
limita a questo: la localizzazione geografi-
ca del Centro consente alla sua comunità
di essere un vero e proprio polo d’attra-
zione per altre realtà di questa regione
– militari, governative, o accademiche –
interessate alle varie tematiche che com-
pongono le comunicazioni strategiche. In
particolare, è stata avviata una proficua
collaborazione con il Baltic Defence Colle-
ge (BALTDEFCOL), un istituto superiore
di formazione militare per ufficiali inter-
forze provenienti da Estonia, Lettonia e
Lituania.
Le attività del COE
Il COE, attraverso le sue branche, è attivo
in diversi progetti, dal supporto alle eser-
citazioni Alleate (a livello operativo-stra-
tegico) alla produzione di ricerche mirate.
Non da ultimo, il COE cerca di colmare il
divario tra il mondo militare e altre realtà
– in particolar modo l’ambiente accademi-
co e l’industria – in modo tale da permet-
tere agli apparati militari dell’Alleanza e
dei Paesi partner di attingere alle cono-
scenze sviluppate in altri ambiti. A questo
fine, si organizzano seminari, conferenze
ed altri eventi, durante i quali vengono
discussi argomenti giudicati d’interesse
per la comunità StratCom. Un esempio ec-
cellente è la conferenza Riga Dialogue, che
si è tenuta alla Biblioteca Nazionale della
Lettonia il 5 e 6 Luglio 2017. La conferen-
za ha visto riunirsi esponenti della comu-
nità accademica, personalità istituzionali
e altre figure di spicco riconosciute a livel-
lo internazionale. Tuttavia, eventi di que-
sto genere, sebbene maggiormente visibi-
li, sono solamente una parte del piano di
lavoro del Centro. Tra le principali attività
svolte nel 2017 spiccano le seguenti:
• Studio della minaccia terroristica all’in-
terno delle nazioni Alleate;
• Ricerca su come la NATO e i suoi mem-
bri possano contrastare attività d’in-
fluenza da parte di attori ostili (incluse
Info Ops russe sul fianco est);
• Sostegno allo sviluppo della dottrina
sulle comunicazioni strategiche della
commissione militare NATO;
• Analizzare l’attuazione delle linee gui-
da sulle comunicazioni strategiche nel-
la struttura di comando NATO;
• Supporto alla formazione NATO
nell’ambito delle comunicazioni stra-
tegiche.
Tutte le iniziative del Centro vengono
proposte, vagliate, ed eventualmente ap-
provate dal comitato direttivo, composto
da rappresentanti dei Paesi partecipanti.
Chi mette in pratica il programma di lavo-
ro cosi stabilito sono le branche che com-
pongono il Centro, descritte di seguito.
Le branche del COE: finalità, attività, e
progetti
Il COE si compone di cinque branche:
dottrina e sperimentazione, educazio-
ne e addestramento, supporto operativo,
sviluppo tecnico e scientifico, e supporto
nazione ospitante. La branca dottrina e
sperimentazione (Doctrine and Experi-
mentation Branch – DEB) si occupa di sup-
NATO - STRATCOM COE
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portare lo sviluppo e la trasformazione
dei testi dottrinali NATO. Il COE è stato
designato dal Comando Alleato Trasfor-
mazione (Allied Command Transformation
– ACT) come custode della dottrina di am-
bito StratCom, e in questa capacità è im-
pegnato in diversi progetti finalizzati alla
produzione di documenti dottrinali. Que-
sta branca comprende anche attività di
sperimentazione che supportano diretta-
mente la stesura della dottrina. Particola-
re visibilità è data alla branca educazione
e addestramento (Education and Training
Branch – ETB). Essa supervisiona le varie
proposte di formazione offerte dal COE,
e al tempo stesso segue altre attività di
addestramento in ambito NATO e le sup-
porta per quanto concerne la componente
StratCom. In quest’ottica, particolare ri-
lievo viene dato alle esercitazioni a livello
strategico, nelle quali le comunicazioni
strategiche giocano un ruolo fondamen-
tale.
La branca supporto operativo (Operatio-
nal Support Branch – OSB) ha numero-
se mansioni all’interno del COE. Questi
compiti includono il coltivare contatti con
Paesi partner, in particolare l’Ucraina e la
Georgia. Inoltre, questa branca supporta
diverse entità NATO circa questioni di
interesse StratCom, incluse le attività di
influenza condotte da attori statali. Altre
mansioni includono il sostegno alla for-
mazione e alle esercitazioni della NATO
(in collaborazione con la branca ETB) ed
alle interazioni con università interna-
zionali. La versatilità e la flessibilità che
caratterizzano questa branca la rendono
un attore polivalente, sia all’interno che
all’esterno del COE. La più giovane bran-
ca ad essere stata istituita presso il Centro
è la branca sviluppo tecnico e scientifi-
co (Technical and Scientific Development
Branch – TSDB). La branca si compone di
una squadra coesa e variegata - composta
di un analista di dati, un ingegnere infor-
matico, uno scienziato sociale, e un capo
sezione - che opera spesso come gruppo
compatto, in modo da rendere possibile
una vera sinergia tra le diverse professio-
nalità che la compongono. A queste unità
si aggiunge, da ultimo, la branca suppor-
to nazione ospitante (Framework Nation
Support Branch – FNSB). Questa ha il com-
pito di facilitare i rapporti tra il Centro, il
suo personale, e la nazione ospitante.
Inoltre, è responsabilità della branca coor-
dinare l’aspetto logistico delle varie attivi-
tà del Centro, come per esempio organiz-
zare conferenze o occuparsi della stampa
e distribuzione dei vari prodotti di ricerca.
La branca si compone di un assistente le-
gale, un responsabile finanziario e altro
personale di supporto.
I progetti di ricerca
Il COE è impegnato in una serie di proget-
ti di ricerca, che vengono regolarmente
pubblicati, quando necessario nella loro
versione non-classificata, sul sito internet
www.stratcomcoe.org. Salvo il caveat del-
la classificazione, le pubblicazioni sono ad
accesso libero.
Ad esse si affianca la rivista accademica
edita dal COE, “Defence Strategic Commu-
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nications”. Questa pubblicazione è sog-
getta a revisione paritaria, e per questa
ragione raggiunge gli standard qualitativi
richiesti per essere considerata un valido
interlocutore nell’ambito del dibattito ac-
cademico. I progetti di ricerca sono estre-
mamente variegati, e in questo riflettono
il caleidoscopio di competenze che compo-
ne il COE. Tra le pubblicazioni che hanno
riscosso maggiore interesse, si possono
citare a titolo d’esempio lo studio sui mec-
canismi di reclutamento di Daesh (“Dae-
sh Recruitment. How the Group Attracts
Supporters”) e la serie di raccomandazio-
ni provenienti dal settore commerciale,
contenute in “Strategic Communications:
Insights from the commercial sector”. Altri
lavori di ricerca sono attualmente in fase
di sviluppo, e vedranno la luce nei pros-
simi mesi. Tra questi, vale la pena citare
uno studio di prossima pubblicazione
avente come oggetto le tattiche, tecniche,
e procedure (TTPs) utilizzate nella diffu-
sione di campagne di disinformazione sui
social media. Quando necessario, il Centro
si avvale della collaborazione di ricerca-
tori esterni, provenienti specialmente dal
mondo accademico, al fine di assicura-
re un elevato standard qualitativo per le
pubblicazioni. I prodotti di ricerca editi dal
Centro sono estremamente utili sia per
diffondere i nostri messaggi alle udienze
interessate che per stabilire un canale di
dialogo con nuovi interlocutori.
Conclusione
Per far fronte alle minacce che i Paesi
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dell’Alleanza devono fronteggiare, non
è sufficiente integrare le comunicazioni
strategiche nelle risposte che vengono ap-
prontate, in ambito sia civile che militare:
è invece necessario che esse assumano un
ruolo centrale.
Affinché ciò accada, l’Italia e i suoi Alleati
sostengono gli sforzi del COE. In tal modo,
il nostro Paese si situa in prima fila nella
lotta contro gli attori che minacciano la si-
curezza delle società occidentali.
“La percezione diventa realtà”: questo è il
motto del centro, e della comunità NATO
StratCom in generale (“perception becomes
reality”). La mente è il teatro ultimo nel
quale si decidono le sorti di un conflitto,
ed è pertanto necessario che questa di-
mensione assuma un ruolo centrale a li-
vello strategico. In questo senso, il motto
non rappresenta uno sterile esercizio epi-
stemologico, ma una costante esortazione
a tenere ben presente che a poco valgono
gli sforzi in qualsiasi altra funzione, se
essi non sono in linea con gli obiettivi per-
seguiti dalla funzione StratCom.
Ogni azione a livello tattico può avere
conseguenze a livello strategico; le carat-
teristiche strutturali della comunicazione
contemporanea (in particolare reciprocità
e immediatezza) incrementano le proba-
bilità che ciò accada.
Ad un aumento dei rischi la NATO ha ri-
sposto con una maggiore attenzione nei
riguardi delle comunicazioni strategiche.
Il Centro aiuterà le nazioni Alleate a navi-
gare lungo questa rotta.
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