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ISTITUTO D’ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
“Tommaso LECCISOTTI”
71017 – TORREMAGGIORE (FG)
ISTITUTO PROFESSIONALE PER I SERVIZI
SETTORE SERVIZI COMMERCIALI
TECNICHE PROFESSIONALI DEI
SERVIZI COMMERCIALI
DISPENSA PER IL BIENNIO
Prof. Marco Cervino
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Introduzione
Comincia un nuovo anno scolastico all’insegna delle incertezze e dei tagli.
Soppressioni di dirigenze, nuovo massiccio dimensionamento delle rete scolastica,
immissione nei profili del personale di segreteria dei docenti inidonei per motivi di
salute, organizzazione degli uffici e del lavoro del personale, incertezze
interpretative delle norme, class action contro il sovraffollamento delle aule
scolastiche. Tutto questo ed altro è vivere la scuola oggi con le tante richieste sociali
rivolte alla scuola e con i tanti interrogativi anche sulla identità professionale.
Bisogna poi dare un significato al valore del’insegnamento, alla sua ricaduta sugli
studenti fino agli strumenti da utilizzare per la didattica. Insomma, per tutte le
scuole, molti problemi, tante domande e pochi tentativi di risposte. Ecco, quindi, che
ogni istituto cerca una qualche soluzione al proprio interno per risolvere
problematiche scolastiche di vario genere.
Il nostro istituto, nell’anno scolastico 2010/2011, ha stipulato con le famiglie degli
alunni delle classi prime un contratto di comodato per il libri di testo, fornendo
gratuitamente i libri in uso in quelle classi. E’ stata una iniziativa senza precedenti
valutata molto positivamente e che continuerà anche quest’anno relativamente ai
testi da utilizzare nelle classi seconde.
Per ampliare tale progetto, nel prossimo anno scolastico 2011/2012, verranno
consegnati agli alunni delle classi prime libri realizzati dal corpo docente. Tale
iniziativa ha un evidente obiettivo: abbassare il tetto di spesa delle famiglie con una
forte incidenza positiva sui propri bilanci rendendo così compatibile il diritto allo
studio con i redditi delle famiglie. Sotto il profilo didattico, tale esperienza premia i
docenti che si sono messi in discussione per offrire ai propri studenti materiale utile
dal punto di vista dell’apprendimento.
Sempre nella convinzione che, all’interno della scuola dell’autonomia, è
fondamentale stabilire relazioni tra docenti e famiglie e che ogni iniziativa che va in
tale direzione deve essere condivisa e vissuta soprattutto per dare un significato al
proprio insegnamento, ringrazio per la condivisione di tale progetto il Consiglio di
Istituto, il Collegio dei Docenti, il D.S.G.A. e tutto il personale dell’I.S.I.S.S. “T.
Leccisotti” di Torremaggiore.
Torremaggiore, 2 giugno 2011
ILDIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Nazario Angelo Manduzio
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MODULO 1
L’AZIENDA COME SISTEMA E GLI ELEMENTI CHE LA COMPONGONO
IL SISTEMA AZIENDA
L’azienda può essere definita come una un’ organizzazione economica stabile , istituita e
retta dall’imprenditore, per lo svolgimento di un’attività di produzione di beni e/o servizi
destinati al soddisfacimento dei bisogni umani e con lo scopo di realizzare un profitto per
l’imprenditore. Prima di affrontare le problematiche legate all’azienda e’ opportuno fare
chiarezza su alcuni termini:
Con “AZIENDA” si intende l’insieme degli strumenti (capannoni, impianti, attrezzature,
uffici, etc), delle persone (titolare, impiegati, operai, etc) e dei capitali (i soldi) che servono
ad avviare e “fare l’impresa”.
Con “IMPRESA” si intende l’azione svolta dall’imprenditore (cioè il proprietario
dell’azienda) per far funzionare l’azienda affinché se ne ricavi un profitto.
Con “IMPRENDITORE” si intende Il proprietario dell’azienda che organizza i vari fattori
produttivi a sua disposizione, ossia che decide le modalità con le quali gli strumenti, le
persone e i capitali vengono utilizzati per generare il profitto.
Con “PROFITTO “ si intende che il ricavato della vendita sia superiore al costo sostenuto
per l’acquisto dei fattori produttivi necessari alla produzione del bene o servizio venduto.
Come l’uomo e gli altri organismi viventi costituiscono un sistema, anche l’azienda è un
sistema, ossia un insieme di elementi collegati, coordinati in modo organico tra loro in
modo da raggiungere alcuni obiettivi comuni : la produzione e la vendita sul mercato di beni
e servizi , il conseguimento del profitto e la durata dell’azienda nel tempo.
Il “sistema azienda” è un sistema aperto e dinamico.
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È un sistema aperto perché ha continui scambi con il mercato : riceve input
dall’ambiente esterno (acquisto dei fattori produttivi necessari a alla produzione) e
restituisce al mercato output ( vendita dei beni e servizi prodotti)
INPUT OUTPUT
Fattori produttivi: Vendita dei beni e servizi
Acquisto macchinari e altri beni strumentali
Acquisto materie prime e merci
Acquisto di servizi
Assunzione di lavoratori dipendenti
Reperimento capitali
E’ un sistema dinamico perché si adatta alle mutevoli condizioni dell’ambiente
esterno. L’ambiente esterno si può suddividere in microambiente e macroambiente.
Il microambiente è quello con cui l’azienda ogni giorno viene a contatto ( fornitori, clienti,
mercato, concorrenti) . Il macroambiente e tutto ciò che circonda l’azienda e con il quale
entra in contatto solo indirettamente.( fattori economici, legislativi,tecnologici,demografici,
socio-culturali, politici).
Il mutamento delle tecnologie o delle abitudini di acquisto dei clienti o delle condizioni
economiche, politiche e sociali dell’ambiente esterno obbligano l’azienda a modificare la
propria organizzazione e struttura per adeguarsi a tali evoluzioni, per poter sopravvivere e
continuare la propria attività stabilmente.
Azienda
Processo
produttivo
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GLI ELEMENTI CHE COMPONGONO L’AZIENDA
L’azienda è un sistema costituito dai seguenti elementi collegati tra di loro in modo
organico al fine di assicurare il soddisfacimento dei bisogni umani:
insieme di persone che lavorano all’interno dell’azienda svolgendo diverse
mansioni che potremmo classificare in imprenditore o soci ( titolari), dirigenti,
impiegati (lavoro intellettuale), operai ( lavoro manuale).
organizzazione che coordina uomini e mezzi a disposizione e che consente una
gestione efficace ( raggiungimento degli obiettivi aziendali) ed efficiente ( con il
minor spreco possibile di risorse).
insieme di beni economici che servono per lo svolgimento dell’attività e
costituiscono il patrimonio aziendale e che potremmo classificare in beni
strumentali ( fabbricati, brevetti, automezzi, impianti e macchinari, attrezzature),
materie prime e merci.
le operazioni compiute per svolgere l’attività economica e che potremmo
classificare in acquisti, vendite, produzione, pagamenti, riscossioni e attività
amministrativa.
Il fine ossia il raggiungimento dello scopo aziendale consistente nel
soddisfacimento dei bisogni umani, nel conseguimento del profitto e nella
continuazione dell’attività aziendale nel tempo.
Consideriamo ad esempio una cantina vinicola di Torremaggiore. In essa saranno presenti :
MACROAMBIENTE
fattori economici, legislativi,
tecnologici,demografici, socio-culturali,
politici
MICROAMBIENTE fornitori, clienti, mercato, concorrenti
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1. le persone : i soci, l’enologo e gli operai addetti alla produzione del vino,
gli impiegati del settore amministrativo e vendite.
2. l’organizzazione: ogni soggetto svolge precisi compiti e mansioni ed ha
determinati poteri decisionali e responsabilità all’interno dell’azienda.
3. i beni: il capannone industriale, l’impianto di trasformazione del vino,
l’impianto di imbottigliamento, le cisterne, i camion, l’ufficio vendite,
l’ufficio amministrativo, l’uva da trasformare, il mosto, le bottiglie di vino,
i lieviti, i tappi, etc.
4. le operazioni: l’acquisto dell’uva dai fornitori, il pagamento dei fornitori, la
lavorazione del vino, l’imbottigliamento, la vendita ai clienti, la riscossione
dai clienti, il trasporto, la contabilità aziendale.
5. il fine: la produzione di vino per soddisfare i gusti, le preferenze e le
abitudini di acquisto dei clienti.
Esercizio di comprensione
1. Individua e formalizza per iscritto gli elementi aziendali di un negozio
di scarpe con vendita al dettaglio
2. Individua e formalizza per iscritto gli elementi aziendali di un bar –
ristorante.
LA CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE
Le aziende si possono classificare in base a diversi criteri:
fine
natura del soggetto giuridico
forma giuridica
settore di attività
dimensioni
luogo
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LE AZIENDE SECONDO IL FINE
Secondo il fine le aziende si distinguono in aziende di produzione e aziende di consumo.
Le aziende di consumo o erogazione possono essere:
aziende di consumo come le famiglie, i circoli ricreativi e sportivi, i club, piu' in
generale sono aziende che hanno per scopo il soddisfacimento dei bisogni delle
persone che ne fanno parte.
aziende di erogazione come quelle di assistenza, beneficienza, ricerca, piu' in
generale sono aziende che hanno per scopo il soddisfacimento dei bisogni di
persone esterne senza scopo di lucro. (ONLUS, enti Non Profit). I destinatari non
pagano i beni o le prestazioni ricevute.
Le aziende di produzione sono quelle che, attraverso un processo di produzione di beni o di
servizi da mettere a disposizione di terzi mediante lo scambio sul mercato, hanno come fine
il conseguimento di un utile (profitto). Le aziende di produzione si chiamano anche
Imprese
Le aziende di produzione possono essere:
aziende di produzione diretta, se attuano processi di trasformazione di materie
prime ed altri fattori produttivi in prodotti finiti o servizi. Sono aziende di
produzione diretta le imprese industriali , siderurgiche, alimentari, manifatturiere, le
imprese che producono servizi ( trasporti, telefono, energia elettrica, etc.)
aziende di produzione indiretta, se attuano una funzione di distribuzione e di
trasferimento dei beni nel tempo e nello spazio, senza far subire agli stessi
modificazioni materiali (le imprese mercantili, che commerciano all’ingrosso e al
minuto, svolgono un’attività di intermediazione negli scambi, le aziende bancarie,
quelle di trasporto, etc.)
DI CONSUNMO
DI EROGAZIONE DI EROGAZIONE PURA
AZIENDE
DI PRODUZIONE PER IL MERCATO o IMPRESE
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LE AZIENDE SECONDO LA NATURA DEL SOGGETTO GIURIDICO
Secondo la natura del soggetto giuridico è necessario distinguere due tipi di aziende:
Aziende private
Aziende pubbliche
Il soggetto giuridico e' la persona o il gruppo di persone ( proprietari ) a cui fanno capo
diritti e obblighi derivanti dall’attività compiuta in azienda e che apportano il capitale
dell’azienda.
Le varie operazioni aziendali portano la stessa azienda a contatto con operatori esterni verso
i quali sorgono diritti e obblighi: ad esempio l’acquisto da terzi di materie necessarie
all’attività aziendale comporta il diritto di poterne disporre ma anche l’obbligo di pagare il
prezzo convenuto.
Vi sono aziende in cui il soggetto giuridico è costituito da persone fisiche e altre il cui
soggetto giuridico è costituito da persone giuridiche ( società di capitali: società per azioni o
a responsabilità limitata).
Le aziende private hanno come soggetto giuridico una persona fisica oppure una persona
giuridica con fini privati ( sono tali alcune aziende di erogazione o consumo, associazioni
sportive, ricreative, culturali , e molte aziende di produzione)
Le aziende pubbliche hanno come soggetto giuridico un Ente pubblico, che persegue
interessi di tutta la collettività (sono tali: lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni)
Per esempio lo Stato controlla sia la gestione delle scuole che degli ospedali, ma queste
aziende pubbliche non hanno scopo di lucro e non sono quindi societa' commerciali.
LE AZIENDE SECONDO LA FORMA GIURIDICA
Le aziende private si classificano in :
individuali
collettive
Fanno parte delle aziende individuali quelle il cui soggetto giuridico è una persona fisica.
In questo caso il proprietario dell’azienda incentra su di sé i compiti di direttore,
amministratore ed organizzatore; se invece l’attività d’impresa è esercitata da due o più
persone che esercitino in comune un’attività operativa, dietro l’apporto di capitali, al fine di
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dividere il rischio d’impresa, abbiamo un’impresa collettiva o società.
Le aziende collettive, dette anche società hanno dunque come soggetto giuridico più persone
fisiche o una persona giuridica
Le aziende collettive possono essere Società di persone, nelle quali il soggetto giuridico è
rappresentato dai singoli soci, titolari di diritti e obblighi derivanti dall’attività aziendale.
Tutti i soci rispondono per i debiti della società con il proprio patrimonio personale.
Esempio: la Società in nome collettivo (S.n.c.)
Nelle Società di capitali invece il soggetto giuridico è rappresentato dalla stessa società, che
risulta titolare di diritti e obblighi. Per i debiti della società risponde solo la società con il
proprio patrimonio. I soci rispondono, invece, solo della quota conferita. Appartengono alle
società di capitali: le Società per azioni (S.p.A.), le Societa' in accomandita per azioni
(S.a.p.a.) e le Società a responsabilità limitata (S.r.l.)
SECONDO IL SETTORE DI ATTIVITA'
I settori di attivita' sono:
primario
secondario
terziario
Il settore primario raggruppa l'insieme delle attivita' la cui finalita' consiste in uno
sfruttamento delle risorse naturali: agricoltura, pesca, foreste.
Il settore secondario raggruppa l'insieme delle attivita' che consistono in una trasformazione
piu' o meno complessa dei prodotti materiali. Fanno parte del settore secondario le aziende
artigiane e industriali.
Il settore terziario raggruppa l'insieme delle attivita' che hanno per oggetto la fornitura di
servizi immateriali. Il settore terziario comprende imprese commerciali e di servizi( attività
commerciali, assicurative, bancarie, turistiche e alberghiere, pubblicitarie,ecc.).
A volte si distingue un quarto settore relativo alla telecomunicazione e all'informatica.
SECONDO LE DIMENSIONI
Un’azienda può essere più o meno grande. I criteri piu' utilizzati per determinare le
dimensioni di un’azienda sono:
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volume d’affari
numero di dipendenti
Il volume d’affari e' il totale delle vendite di beni o servizi realizzato in un periodo annuale
di normale attivita'. Si misura moltiplicando le quantita' dei beni o servizi venduti * il
prezzo unitario
Ma, quando si considera l’impatto sociale della chiusura di una azienda, non interessa tanto
il volume d'affari, quanto piuttosto il numero di dipendenti che si troveranno disoccupati.
Per questo motivo, un altro criterio che consente di valutare le dimensioni consiste nel
calcolare il numero di dipendenti.
In base a questi due criteri si possono distinguere:
Grandi imprese
Medie imprese
Piccole imprese
Grandi imprese Le grandi imprese occupano piu' di 250 dipendenti
Medie imprese. Le medie imprese occupano da 50 a 250 dipendenti. Il loro fatturato deve
essere inferiore a 40 milioni di euro o il loro bilancio annuo inferiore a 27 milioni di euro.
Piccole imprese. Le piccole imprese occupano da 10 a 49 dipendenti. Il loro fatturato annuo
deve essere inferiore a 7 milioni di euro o il loro bilancio non superare i 5 milioni di euro.
SECONDO IN LUOGO
Secondo il luogo in cui svolgono l’attività le aziende si dividono in:
aziende divise
aziende indivise.
Sono indivise le aziende che svolgono la loro attività in un’unica sede in cui sono ospitati i
reparti di produzioni e gli uffici . Sono esempi di aziende indivise le aziende mercantili
all’ingrosso o al dettaglio, nelle quali nell’unica sede hanno luogo sia gli uffici
amministrativi e commerciali, sia i locali adibiti alla vendita che i magazzini di deposito
della merce.
Le aziende divise invece operano in più zone attraverso filiali o succursali decentrate sul
territorio, in un certo senso autonome, ma facenti parte di un unico sistema aziendale.
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Generalmente la forma divisa la troviamo in aziende di grosse dimensioni che esercitano
una particolare attività. Ne sono esempi le aziende bancarie che hanno filiali sparse in tutto
il territorio per favorire le operazioni di raccolta fondi o altre grosse aziende mercantili di
grosse dimensioni che si espandono su nuovi mercati creando varie succursali e filiali
decentrate rispetto alla sede principale.
Esercizio di comprensione
1. Individua, apponendo una crocetta, la risposta esatta
Settore
primario
Settore
secondario
Settore
terziairo
Quarto
settore
Produzione cucine
Produzione grano
Vendita al dettaglio di
alimentari
Allevamento di ovini
albergo
Produzione di scarpe
dentista
bar
Consulenza informatica
banche
assicurazioni
Agenzia di pubblicità
Emittente televisiva
idraulico
pescatore
Produttore di olio
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2. riconoscere la tipologia di impresa in base ai seguenti dati:
l’impresa svolge l’attività di costruzione di edifici, ha un volume di affari di euro
3.500.000 e 25 dipendenti. La forma giuridica è quella di una società in cui tutti i
soci hanno la responsabilità illimitata e solidale per i debiti sociali.
L’impresa svolge attività di coltivazione di grano, ha un volume di affari euro
500.000 e 5 addetti. La forma giuridica e quella di un unico soggetto proprietario.
L’impresa svolge l’attività alberghiera, ha un volume di affari di 10.000.000 di euro
e 60 addetti. Per i debiti della società risponde solo la società con il proprio
patrimonio. L’impresa è costituita da 5 alberghi localizzati nelle principali città
italiane.
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MODULO 2
LA GESTIONE AZIENDALE
La gestione dell’azienda è l’insieme unitario di operazioni che l’impresa compie per
realizzare gli obiettivi ( ad esempio il profitto) perseguiti dal soggetto economico
(imprenditore, soci o azionisti che hanno il governo dell’impresa). La gestione aziendale
sviluppa un continuo e sistematico susseguirsi di scambi con l’ambiente-mercato
(microambiente).
I principali aspetti che riguardano la gestione dell’impresa sono:
I fatti esterni ed interni di gestione
le diverse fasi dell’attività gestionale
gli aspetti economici, monetari e finanziari nella gestione dell’impresa
I FATTI INTERNI ED ESTERNI DI GESTIONE
I fatti esterni di gestione sono quelli che mettono in contatto l’impresa con soggetti
economici esterni. Essi sono, ad esempio: l’acquisto dei fattori produttivi dai fornitori, la
vendita dei prodotti o dei servizi ai clienti. Questi scambi generano dei movimenti di denaro
(incassi e pagamenti).
I fatti interni di gestione sono legati alla trasformazione economico-tecnica all’interno
dell’azienda e non portano a scambi con l’esterno: la produzione del bene o del servizio.
Le operazioni di gestione si possono dividere in 4 gruppi:
Operazioni di finanziamento: tramite queste l’impresa acquisisce i mezzi finanziari da
immettere nell’attività d’azienda. Quando un finanziatore apporta in azienda denaro proprio
diventa proprietario o socio e il suo denaro rappresenta il capitale proprio. Quando invece
il finanziatore ( ad esempio le banche) concede un prestito all’azienda diventa creditore e
questo denaro rappresenta il capitale di debito. Le imprese per poter svolgere la loro
attività devono necessariamente anticipare somme di denaro ( fabbisogno finanziario) per
effettuare gli investimenti aziendali.
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RACCOLTA DEI FINANZIAMENTI
CAPITALE PROPRIO CAPITALE DI DEBITO
Apporti di denaro prestiti concessi dai
del proprietario/soci finanziatori all’impresa (banche)
Operazioni d’investimento: l’impresa acquisisce i fattori produttivi rappresentati
da beni, lavoro e servizi. Essi sono ad esempio: l’acquisto di merci, di materie di consumo,
che vengono acquistate più volte in un anno per essere impiegati nel processo produttivo
(attivo circolante).
Procede anche all’acquisto dei beni strumentali necessari alla produzione come ad esempio:
fabbricati, macchinari, impianti, attrezzature. immobilizzazioni perché destinate a essere
utilizzate per più anni nell’azienda).
Procede, inoltre al pagamento degli stipendi dei dipendenti , delle spese di energia elettrica,
gas, telefono e all’acquisto di servizi forniti da altre imprese ( fattori produttivi immateriali
che non sono immagazzinabili).
Il patrimonio aziendale: è l’insieme di beni monetari e non a disposizione del soggetto
aziendale in un certo momento. La situazione patrimoniale è un prospetto suddiviso in due
sezioni, quella a sinistra chiamata Attivo con gli impieghi e quella a destra chiamata Passivo
con le fonti di finanziamento.
ACQUISTO DEI FATTORI PRODUTTIVI
FATTORI PRODUTTIVI FATTORI PRODUTTIVI
DI BREVE DURATA DI MEDIA/LUNGA DURATA
Merci, materie di consumo fabbricati, macchinari, impianti, attrezzature
ATTIVO CIRCOLANTE IMMOBILIZZAZIONI
FATTORI PRODUTTIVI IMMATERIALI
stipendi dei dipendenti , spese di energia elettrica, gas, telefono,
acquisto di servizi forniti da altre imprese
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Operazioni di trasformazione economico – tecnica: consistono nella
realizzazione dei processi di produzione diretta, distribuzione e conservazione. Sono fatti
interni di gestione e non danno luogo a flussi monetari o reali.
Le aziende industriali effettuano una produzione diretta, ossia trasformano le materie
prime in prodotti finiti.
Le imprese mercantili all’ingrosso e al dettaglio effettuano una produzione indiretta, ossia
non trasformano in senso fisico e tecnico dei beni in altri beni o servizi, ma si occupano del
trasferimento dei beni nello spazio ( ossia dal luogo di produzione al luogo di consumo), del
trasferimento nel tempo ( ossia conservano i beni in magazzino e li rendono disponibili al
momento del consumo), dell’adattamento quantitativo ( frazionando grossi quantitativi di
merci in piccoli quantitativi richiesti quotidianamente dai consumatori finali).
Le aziende di servizi effettuano, invece, una trasformazione immateriale : Un servizio è
un’attività venduta che produce benefici e soddisfazione senza condurre a un cambiamento
fisico sotto forma di un bene (Blois, 1974). Esempio di imprese di servizi sono le imprese
alberghiere e pubblicitarie.
Operazioni di disinvestimento: l’impresa vende i beni e i servizi prodotti
recuperando i mezzi finanziari investiti e che verranno riutilizzati per l’acquisto di altri
fattori produttivi. Le operazioni di disinvestimento determinano un’uscita di beni e servizi
ed un’entrata di denaro.
Esercizi di comprensione
3. Individua, apponendo una crocetta, la risposta esatta
Fatti interni di gestione Fatti esterni di gestione
Acquisto di merci
Passaggio alla lavorazione
Carico di magazzino
Vendita merci
Pagamento stipendi
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4. Individua, apponendo una crocetta, la risposta esatta
Attivo circolante immobilizzazioni
merci
attrezzature
prodotti
fabbricati
automezzi
5. Individua, apponendo una crocetta, la risposta esatta
Operazione
di
investimento
Operazione di
disinvestimento
Operazione di
finanziamento
Operazione di
trasformazione
economico
tecnica
Acquisto di
fabbricati
Ottenimento
prestito bancario
Acquisto merci
Apporto di denaro
da parte
dell’imprenditore
Vendita di beni
strumentali
Gestione del
magazzino
Acquisto di servizi
Produzione dei
beni
Vendita di prodotti
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Operazione
di
investimento
Operazione di
disinvestimento
Operazione di
finanziamento
Operazione di
trasformazione
economico
tecnica
Pagamento dei
fornitori
Stipulato contratto
di mutuo
Vendita di
attrezzature
Ciclo di
lavorazione
Vendita di servizi
LE DIVERSE FASI DELLA GESTIONE AZIENDALE
La Fase di Costituzione: Quando un’azienda nasce (start up) le operazioni di costituzione
riguardano l’acquisizione delle risorse finanziarie utili per iniziare l’attività aziendale,
l’acquisto dei beni strumentali necessari ad avviare la produzione ( fabbricati, impianti,
macchinari, automezzi, attrezzature) la scelta della forma giuridica ( impresa individuale o
società), la localizzazione dell’attività ( il luogo dove sorgerà l’impresa).
La Fase di Funzionamento: si sviluppa ogni anno (esercizio) con le operazioni di gestione
esterna e interna di acquisizione dei fattori produttivi (costi), vendita di prodotti e servizi
(ricavi), incasso di crediti , pagamento di debiti, accensione di finanziamenti e rimborso di
finanziamenti.
La Fase di Cessazione: si verifica quando l’azienda cessa di esistere e si scioglie il sistema
aziendale per volontà del soggetto economico o per sopravvenute difficoltà di
funzionamento dell’azienda (crisi aziendale o default). In questa fase le attività
riguarderanno il pagamento di tutti i debiti, la vendita dei beni aziendali, l’incasso dei crediti
residui.
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Esercizi di comprensione
Formalizza per iscritto quali operazioni di gestione vengono compiute da
un’impresa di nuova costituzione che svolge attività alberghiera.
Formalizza per iscritto quali operazioni di gestione vengono compiute da
un’impresa che svolge attività di vendita al dettaglio di prodotti alimentari costituita
già da tre anni.
Formalizza per iscritto quali operazioni di gestione vengono compiute da
un’impresa che svolge attività di comunicazione pubblicitaria in fase di crisi
aziendale.
GLI ASPETTI ECONOMICI, MONETARI E FINANZIARI NELLA GESTIONE
DELL’IMPRESA
L’aspetto economico riguarda il sostenimento dei costi per l’acquisto dei fattori produttivi
( acquisto di merci ad esempio) e il conseguimento dei ricavi derivanti dalla vendita di
prodotti e servizi( la vendita di merci ad esempio).
L’azienda per entrare in possesso dei fattori produttivi sostiene un sacrificio denominato
costo. Quando vende i beni prodotti perde il possesso degli stessi per conseguire un
vantaggio economico definito ricavo.
Il ciclo economico è l’intervallo di tempo che si ha da quando si sostengono i costi
d’acquisto a quando si ottengono i ricavi di vendita. La durata del ciclo economico dipende
dal ciclo tecnico e dalla domanda di mercato.
Il ciclo tecnico è la durata del processo produttivo, inizia con la combinazione dei fattori
produttivi e finisce con i prodotti finiti o con i servizi. La domanda di mercato consiste nella
richiesta di quello specifico prodotto o servizio da parte degli acquirenti ( altre imprese o
consumatori finali).
COSTI RICAVI
Acquisto fattori produttivi Vendita beni e servizi
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L’azienda è in equilibrio economico quando può ottenere ricavi che permettono di coprire i
costi di gestione. Il reddito d’esercizio è il risultato economico della gestione che si
determina come differenza tra ricavi e costi.
REDDITO DI ESERCIZIO = RICAVI – COSTI
La determinazione del reddito d’esercizio: il risultato economico della gestione può essere
positivo se i ricavi sono maggiori dei costi e negativo se i costi sono maggiori dei ricavi.
L’aspetto finanziario riguarda l’insorgere di debiti e crediti di regolamento. I debiti di
regolamento sorgono nei confronti dei fornitori e misurano il costo del bene o servizio
acquistato. I crediti di regolamento sorgono nei confronti dei clienti e misurano il ricavo del
bene o prodotto venduto.
Il ciclo finanziario inizia con il sorgere dei debiti di regolamento e termina con il sorgere
dei crediti di regolamento. L’aspetto finanziario riguarda anche l’insorgere di debiti di
finanziamento per i capitali di terzi presi a prestito ed eventualmente di crediti di
finanziamento per i capitali propri prestati a terzi.
debiti di regolamento crediti di regolamento
FORNITORI CLIENTI
L’aspetto monetario riguarda le uscite e le entrate di denaro derivanti dal pagamento dei
fornitori e l’incasso dai clienti, generati dalle operazioni di acquisto e vendita. Il ciclo
monetario è l’intervallo di tempo intercorrente tra l’uscita monetaria e l’entrata monetaria.
–abbreviando il ciclo monetario le imprese tornano rapidamente in possesso dei mezzi
monetari per effettuare nuovi investimenti e riducono il loro fabbisogno finanziario.
pagamento fornitori incasso clienti
USCITA MONETARIA CASSA ENTRATA
MONETARIA
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L’aspetto monetario può non coincidere con l’aspetto economico e quello finanziario. Ad
esempio se si acquistano merci con pagamento dilazionato l’uscita monetaria sarà differita
di 30 o 60 giorni rispetto al sostenimento del costo e l’insorgere del debito verso il fornitore.
Lo stesso succede quando si vendono merci con incasso dilazionato.
Il ciclo operativo aziendale può in sintesi essere così rappresentato:
acquisto fattori produttivi trasformazione fisico-economica vendita beni e servizi
stoccaggio, distribuzione
costo di acquisto ricavo di vendita
debito di regolamento credito di regolamento
uscita monetaria entrata monetaria
(pagamento fornitore) (incasso cliente)
Esercizi di comprensione
1.Individua, apponendo una crocetta, la risposta esatta
Aspetto monetario Aspetto finanziario Aspetto economico
Costo di acquisto
Pagamento fornitore
Debito verso
fornitore
Aspetto monetario Aspetto finanziario Aspetto economico
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Uscita di denaro
Incasso da cliente
Credito verso cliente
Entrata denaro
Ricavo di vendita
2. Individua inizio e fine del ciclo economico, del ciclo finanziario e del ciclo monetario in
base ai seguenti dati e indica quale ciclo ha una durata superiore e rappresentali
graficamente sulle seguenti linea del tempo:
in data 16/01 si acquistano materi prime per euro 1.000; in data 20/05 si vendono i prodotti
ottenuti dalle materie prime trasformate per euro 2.000; in data 15/03 si paga in contanti il
fornitore delle materie prime per euro 1.000; in data 02/09 si incassa in contanti il credito
verso il cliente per la vendita dei prodotti per euro 2.000.
___________________________________________________________________
Data inizio Ciclo economico data fine
___________________________________________________________________
Data inizio Ciclo finanziario data fine
___________________________________________________________________
Data inizio Ciclo monetario data fine
IL PATRIMONIO AZIENDALE
Il patrimonio è l’insieme coordinato dei beni e dei finanziamenti a disposizione dell’azienda
in un determinato momento.
Esso è rappresentato in un prospetto, detto Situazione patrimoniale, diviso in due sezioni:
a sinistra si indicano gli impieghi, rappresentati dagli investimenti a lungo ciclo di
utilizzo, dai crediti verso terzi e dalle disponibilità liquide;
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a destra si indicano le fonti di finanziamento, costituite dal capitale proprio e dal
capitale di debito.
L’ASPETTO QUALITATIVO DEL PATRIMONIO
Sotto il profilo qualitativo, il patrimonio è un insieme eterogeneo di beni a disposizione
dell’azienda in un determinato momento, acquisiti con finanziamenti di diversa origine.
In base alla destinazione nel processo produttivo, gli impieghi si classificano in:
attivo immobilizzato;
attivo circolante.
L’attivo immobilizzato è formato dalle attività di media o lunga durata, suddivise in:
immobilizzazioni immateriali, elementi del patrimonio privi di consistenza fisica, che
l’azienda utilizza per più anni; ne sono un esempio l’avviamento e i beni immateriali,
quali i brevetti, le licenze, i marchi, le concessioni, i diritti di utilizzo delle opere
dell’ingegno;
le immobilizzazioni materiali, beni dotati della caratteristica della materialità, che
vengono utilizzati per più processi produttivi, quali i fabbricati, gli impianti, i
macchinari, le attrezzature;
le immobilizzazioni finanziarie, rappresentate da investimenti duraturi nel capitale di
altre imprese, quali le partecipazioni, o di prestiti a medio - lungo termine concessi a
terzi.
L’attivo circolante è costituito dagli impieghi di breve durata e dalle disponibilità liquide e
comprende:
le rimanenze di magazzino, cioè le scorte di materie prime, semilavorati, merci, prodotti
finiti, imballaggi ecc.;
i crediti a breve termine con scadenza non superiore all’anno, quali i crediti verso clienti
e le cambiali attive;
le disponibilità liquide, quali il denaro esistente in cassa e depositato sui conti correnti
bancari e postali.
Esercizi di comprensione
23
1. apporre una crocetta nel riquadro corrispondente alla risposta esatta:
immobilizzazioni Immateriali Materiali finanziarie
impianti
brevetti
attrezzature
marchi
macchinari
partecipazioni
automezzi
terreni
fabbricati
2. apporre una crocetta nel riquadro corrispondente alla risposta esatta:
ATTIVO CIRCOLANTE RIMANENZE CREDITI A
BREVE
TERMINE
DISPONIBILITA’
LIQUIDE
Crediti verso clienti
Denaro in cassa
Cambiali attive
Scorte di merci
ATTIVO CIRCOLANTE RIMANENZE CREDITI A
BREVE
TERMINE
DISPONIBILITA’
LIQUIDE
Conto corrente postale
imballaggi
24
Conto corrente bancario
Scorte di prodotti finiti
3. apporre una crocetta nel riquadro corrispondente alla risposta esatta:
FINANZIAMENTI CAPITALE PROPRIO CAPITALE DI DEBITO
Conferimenti in denaro dei
soci
Mutui passivi
Debiti verso banche
Debiti verso fornitori
autofinanziamento
Apporti dell’imprenditore
Utile di esercizio
Le fonti di finanziamento si suddividono innanzitutto tra fonti interne e fonti esterne.
I finanziamenti di origine interna prendono anche il nome di autofinanziamento e consistono
in utili conseguiti e non prelevati dal proprietario o distribuiti ai soci.
I finanziamenti esterni possono essere contratti a titolo di capitale proprio o di capitale di
debito.
I finanziamenti di capitale proprio corrispondono ai conferimenti in denaro o in natura
effettuati dall’imprenditore o dai soci al momento della costituzione dell’azienda o in
momenti successivi.
Quelli a titolo di capitale di debito possono avere differente natura e/o durata.
A seconda della natura si classificano in :
debiti di regolamento, contratti con in fornitori in seguito ad acquisti con pagamento
dilazionato;
25
debiti di finanziamento, ottenuti da banche e altri enti finanziatori.
Esercizio di comprensione
apporre una crocetta nel riquadro corrispondente alla risposta esatta:
FINANZIAMENTI CAPITALE PROPRIO CAPITALE DI DEBITO
Conferimenti in denaro dei
soci
Mutui passivi
Debiti verso banche
Debiti verso fornitori
FINANZIAMENTI CAPITALE PROPRIO CAPITALE DI DEBITO
autofinanziamento
Apporti dell’imprenditore
Utile di esercizio
A seconda della durata, si distinguono:
i debiti a breve termine, con scadenza non superiore all’anno, contratti per finanziare gli
impieghi dell’attivo circolante;
i debiti a medio termine, con scadenza compresa tra uno e cinque anni, utilizzati per
finanziare gli investimenti in immobilizzazioni di media durata;
i debiti a lungo termine con scadenza superiore ai cinque anni, accesi per coprire gli
investimenti di lunga durata.
Il totale degli impieghi è sempre uguale al totale delle fonti di finanziamento.
26
Prospetto del patrimonio al 31/12/2010
IMPIEGHI FINANZIAMENTI
IMMOBILIZZAZIONI: CAPITALE PROPRIO 120.000
Attrezzature 100.000
fabbricati 200.000 CAPITALE DI PRESTITO
automezzi 50.000 Debiti di regolamento 80.000
macchinari 30.000 Debiti di finanziamento a
breve termine
20.000
ATTIVO CIRCOLANTE: Debiti di finanziamento a
m/lungo termine
100.000
rimanenze 20.000
crediti 15.000
Disponibilità liquide 5.000
TOTALE IMPIEGHI 320.000 TOTALE FINANZIAMENTI 320.000
Prospetto del patrimonio di costituzione dell’azienda
IMPIEGHI FINANZIAMENTI
IMMOBILIZZAZIONI: CAPITALE PROPRIO 220.000
Attrezzature 200.000
ATTIVO CIRCOLANTE:
Disponibilità liquide 20.000
TOTALE IMPIEGHI 220.000 TOTALE FINANZIAMENTI 220.000
27
Esercizio di comprensione:
1. redigere il prospetto del patrimonio aziendale al 31/12/2010 in base ai seguenti dati
e inseguire i dati mancanti: attrezzature 40.000, fabbricati, 80.000, automezzi
30.000, macchinari 20.000, debiti di regolamento 15.000, debiti di finanziamento
140.000, capitale proprio ………, rimanenze 60.000, crediti 10.000, disponibilità
liquide 20.000.
2. redigete il prospetto del patrimonio aziendale di costituzione di un’impresa dove
l’imprenditore apporta 100.000 euro in contanti.
3. redigete il prospetto del patrimonio aziendale al 31/12/2010 in base ai seguenti dati:
fabbricati 100.000, attrezzature 50.000, automezzi 20.000, brevetti 40.000,
partecipazioni 50.000, marchi e licenze 10.000, crediti verso clienti 60.000,
cambiali attive 20.000, rimanenze di prodotti finiti 30.000, scorte di merci 50.000,
conto corrente bancario attivo 70.000, denaro in cassa euro 10.000, Conferimenti in
denaro dei soci 300.000, utile di esercizio 50.000, debiti verso banche 20.000, debiti
verso fornitori 10.000, autofinanziamento 30.000, mutui passivi 100.000.
L’ASPETTO QUANTITATIVO DEL PATRIMONIO
Sotto il profilo quantitativo, il patrimonio è formato dal valore monetario dei beni e dei
finanziamenti a disposizione dell’azienda in un determinato momento.
Alcuni elementi del patrimonio, come il denaro, i crediti e i debiti, sono già espressi in
moneta; altri, quali le immobilizzazioni materiali e immateriali o le merci, non sono di per
se espressi in moneta e quindi devono essere valutati.
I valori che formano il patrimonio si classificano in:
attività, che sono valori di segno positivo, attribuiti agli impieghi nell’attivo
immobilizzato e nell’attivo circolante; la somma delle attività è anche definita
patrimonio lordo;
passività, che sono valori di segno negativo attribuiti ai finanziamenti di capitale di
debito.
28
RELAZIONI TRA ATTIVITA’, PASSIVITA’ E PATRIMONIO NETTO
Indicando con A le attività, con P le passività e con N il patrimonio netto, valgono le
seguenti relazioni:
A = N le attività sono uguali al patrimonio netto;
A > P le attività sono maggiori delle passività;
A = P le attività sono uguali alle passività;
P > A le passività sono maggiori delle attività.
Nel caso in cui valga la relazione A = N l’azienda non ha debiti e finanzia tutte le attività
solo con il capitale proprio. E’ una situazione ideale piuttosto rara a verificarsi nella realtà.
Quando A > P l’azienda ha contratto dei debiti e quindi gli impieghi sono finanziati sia con
capitale proprio sia con capitale di debito.
Se A = P si verifica una situazione negativa per la quale il capitale proprio è stato azzerato
dalle perdite e tutte le attività sono coperte con finanziamenti di terzi.
Infine se P > A l’azienda è priva di capitale proprio e inoltre i debiti superano le attività, per
cui l’azienda si trova in una situazione di deficit patrimoniale.
LE PARTI IDEALI DEL PATRIMONIO NETTO
In un’azienda individuale, se nel corso dell’anno il proprietario non ha effettuato nuovi
versamenti, nè prelevamenti, il patrimonio netto finale si ottiene dalla somma algebrica tra il
patrimonio netto iniziale e il risultato economico dell’esercizio, che in caso positivo è un
utile, mentre in caso negativo è una perdita.
Se sono stati effettuati nuovi conferimenti, questi andranno a incrementare il valore del
patrimonio netto, mentre gli eventuali prelevamenti lo diminuiranno.
Le voci indicate, che contribuiscono ad aumentare o diminuire il valore del patrimonio,
prendono il nome di parti ideali del patrimonio netto.
Nelle aziende collettive (società), le parti ideali del patrimonio netto sono:
il capitale sociale, corrispondente al valore nominale delle quote o delle azioni
sottoscritte dai soci;
le riserve, rappresentate da utili conseguiti e non distribuiti ai soci;
gli utili da destinare ai soci;
29
le perdite in sospeso da coprire secondo le modalità stabilite dai soci.
L’EQUILIBRIO PATRIMONIALE
La durata degli impieghi deve essere correlata alla scadenza delle fonti di finanziamento.
Ciò significa che gli impieghi in immobilizzazioni devono essere coperti da finanziamenti di
capitale proprio o con debiti a medio – lungo termine, mentre gli impieghi dell’attivo
circolante devono essere finanziati con il capitale proprio o con debiti a breve termine.
I debiti a medio e lungo termine sono anche detti passività consolidate, quelli a breve
termine passività correnti; la somma del capitale proprio e dei debiti di media o lunga durata
prende il nome di capitale permanente (finanziamenti permanenti) perché destinati a
rimanere investiti nell’azienda per lungo tempo.
Affinché un’impresa possa essere definita capitalizzata, il capitale proprio deve essere
maggiore o uguale al capitale di debito; se invece i finanziamenti di terzi prevalgono sul
capitale proprio, l’impresa è sottocapitalizzata.
Si può dire che un’azienda opera in situazione di equilibrio patrimoniale quando sono
soddisfatte le seguenti relazioni:
attivo immobilizzato < = finanziamenti permanenti
EQUILIBRIO PATRIMONALE attivo circolante > = passività correnti
capitale proprio > = capitale di debito
STATO PATRIMONIALE AL 31/12/2010
ATTIVO PASSIVO
IMMOBILIZZAZIONI PATRIMONIO
NETTO
Immobilizzazioni
immateriali
Patrimonio netto al
1/1/2010
200.000
brevetti 50.000 Utile di esercizio 20.000
30
software 10.000 Totale patrimonio
netto
220.000
Immobilizzazioni
materiali
DEBITI
fabbricati 70.000 Debiti a m/l.
termine
attrezzature 30.000 Mutui passivi 50.000
Impianti e macchinari 20.000 Altri debiti a m/l.
termine
10.000
automezzi 15.000 Debiti a breve
termine
Mobili e macchine di
ufficio
15.000 Debiti verso fornitori 40.000
Immobilizzazioni
finanziarie
c/c bancari PASSIVI 50.000
partecipazioni 10.000 Altri debiti a breve
termine
10.000
Totale immobilizzazioni 220.000 Totale debiti 160.000
ATTIVO
CIRCOLANTE
rimanenze
Merci in magazzino 30.000
imballaggi 20.000
crediti
Crediti verso clienti 35.000
Cambiali attive 15.000
Altri crediti a breve 20.000
Disponibilità liquide
31
C/ bancari attivi 30.000
cassa 10.000
Totale attivo circolante 160.000
Totale attivo 380.000 Totale passivo 380.000
Esercizi di comprensione
1. Nello stato patrimoniale suindicato verificate se l’azienda si trova in equilibrio
patrimoniale seguendo il seguente schema:
attivo immobilizzato < = finanziamenti permanenti
EQUILIBRIO PATRIMONALE attivo circolante > = passività correnti
capitale proprio > = capitale di debito
2. completate lo stato patrimoniale con i dati mancanti evidenziando un disequilibrio
patrimoniale
ATTIVO PASSIVO
Immobilizzazioni
immateriali
Patrimonio netto al
1/1/2010
150.000
brevetti 80.000 Utile di esercizio 10.000
software 20.000 Totale patrimonio
netto
160.000
Immobilizzazioni
materiali
DEBITI
fabbricati …….. Debiti a m/l.
termine
attrezzature 40.000 Mutui passivi 70.000
Impianti e macchinari 50.000 Altri debiti a m/l. 20.000
32
termine
automezzi 25.000 Debiti a breve
termine
Mobili e macchine di
ufficio
……….. Debiti verso
fornitori
50.000
Immobilizzazioni
finanziarie
c/c bancari
PASSIVI
60.000
partecipazioni 20.000 Altri debiti a breve
termine
……….
Totale
immobilizzazioni
………….. Totale debiti ……….
ATTIVO
CIRCOLANTE
rimanenze
Merci in magazzino 20.000
imballaggi 40.000
crediti
Crediti verso clienti …………
Cambiali attive ………..
Altri crediti a breve 30.000
Disponibilità liquide
C/ bancari attivi 50.000
cassa 20.000
Totale attivo
circolante
……..
Totale attivo ……….. Totale passivo …………
33
3. L’azienda XXXX a fine anno comprendeva i seguenti elementi; presentate lo stato
patrimoniale
Attrezzature commerciali 20.000
Debiti v/fornitori 30.000
Crediti v/clienti 50.000
Fabbricati 100.000
Brevetti 20.000
Partecipazioni 30.000
Cambiali attive 10.000
c/ bancari passivi 50.000
c/c bancari attivi 20.000
patrimonio netto al 1 gennaio 120.000
mutui passivi 120.000
altri debiti a breve termine 10.000
perdita di esercizio - 40.000
scorte di merci 40.000
automezzi 30.000
software 20.000
altri crediti a breve termine 10.000
mobili e macchine di ufficio 30.000
debiti verso l’erario 20.000
34
Reddito d’esercizio e patrimonio di funzionamento
IL REDDITO GLOBALE
E’ detto reddito globale il risultato economico conseguito dall’azienda durante tutta la sua
esistenza, da quando viene costituita a quando cessa la sua attività.
Se il totale dei ricavi supera il totale dei costi, il reddito globale è positivo (utile); se invece
il totale dei ricavi è minore rispetto al totale dei costi, il reddito globale è negativo (perdita).
RICAVI > COSTI ---------------------------------->UTILE
RICAVI < COSTI --------------------------------->PERDITA
IL REDDITO D’ESERCIZIO
Per ragioni di carattere pratico, giuridico e fiscale la gestione è divisa in intervalli di tempo,
ciascuno dei quali è detto periodo amministrativo.
Prende il nome di esercizio l’insieme delle operazioni di gestione svolte in un determinato
periodo amministrativo.
La suddivisione della vita dell’azienda in intervalli di tempo è effettuata allo scopo di
determinare il reddito d’esercizio.
Il reddito d’esercizio è il risultato economico conseguito con la gestione svolta in un periodo
amministrativo.
Esso può essere determinato con il metodo sintetico o con il metodo analitico.
Con il metodo sintetico, il reddito d’esercizio si calcola come incremento o decremento
subito dal patrimonio netto in un periodo amministrativo per effetto della gestione.
Reddito d’esercizio = Patrimonio netto finale - Patrimonio netto
iniziale
Tale differenza può essere:
positiva e in tal caso il patrimonio netto finale è maggiore rispetto al patrimonio netto
iniziale; ciò significa che la gestione ha originato un utile (risultato positivo);
35
negativa se il patrimonio netto finale è inferiore a quello iniziale e la gestione ha
originato una perdita (risultato negativo).
Se nel periodo considerato sono stati effettuati nuovi apporti o prelevamenti da parte
dell’imprenditore o dei soci, l’incremento o il decremento del patrimonio è influenzato
anche da tali variazioni estranee alla gestione. In tal caso vale la seguente formula:
Reddito d’esercizio = Patr. netto finale – Patri. netto iniziale + nuovi apporti – prel.
extragestione
Con il metodo analitico, il reddito d’esercizio si determina come differenza tra il totale dei
ricavi e il totale dei costi derivanti dalle operazioni di gestione riferibili a u determinato
periodo amministrativo.
Reddito d’esercizio = Tot. ricavi del periodo amministrativo – Tot. costi del periodo
amministrativo
Quando si calcola il reddito d’esercizio con il metodo analitico, si compila un prospetto a
due sezione, detto Situazione economica, nel quale si indicano:
i costi a sinistra;
i ricavi a destra;
il reddito d’esercizio, a pareggio, nella sezione in cui il risultato è minore. In caso di
utile, l’importo si scrive a sinistra, in caso di perdita a destra.
IL PRINCIPIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA
Per determinare il redito d’esercizio è necessario individuare e separare i ricavi e i costi
riferibili al periodo amministrativo da quelli riferibili ad altri periodi, ad esempio quello
successivo, ed effettuare la differenza tra i soli ricavi e i soli costi del periodo
amministrativo oggetto d’esame.
Un ricavo si considera di competenza dell’esercizio se è stato sostenuto nel corrispondente
periodo amministrativo e se è correlato ai costi sostenuti nello stesso periodo.
Un costo si considera di competenza dell’esercizio se è stato sostenuto nel corrispondente
periodo amministrativo e se, nello stesso periodo, ha trovato copertura nel correlativo ricavo
o ha dato la sua utilità.
Secondo il principio della competenza economica, le operazioni d’esercizio originano costi
e ricavi che partecipano alla formazione del reddito al quale si riferiscono economicamente,
36
indipendentemente dall’esercizio in cui si verificano le manifestazioni finanziarie che li
misurano.
LEGAMI TRA REDDITO E PATRIMONIO
Il patrimonio di funzionamento è un fondo di valori determinato alla fine di ogni periodo
amministrativo per poter calcolare il reddito d’esercizio.
Al termine di ciascun periodo amministrativo, i valori determinati dalle operazioni aziendali
sono divisi in due gruppi:
valori che partecipano alla formazione del reddito d’esercizio, come i costi e i ricavi di
competenza che affluiscono nella Situazione economica;
valori che partecipano alla determinazione del patrimonio di funzionamento, costituiti
dai costi e dai ricavi che non hanno concorso alla formazione del reddito d’esercizio, in
quanto non di competenza, dai crediti, dai debiti e dalle disponibilità liquide. Questi
valori sono rappresentati nella Situazione patrimoniale.
Reddito d’esercizio e patrimonio di funzionamento sono concetti diversi, ma strettamente
legati tra loro.
Il reddito è un concetto dinamico e corrisponde a un flusso di valori riferito a un determinato
periodo di tempo; il patrimonio è un concetto statico e rappresenta un fondo di valori riferito
a un momento preciso della vita dell’azienda.
Esercizi di comprensione
1. Apporre una crocetta nel riquadro corrispondente alla risposta esatta:
COSTI RICAVI
Acquisto di merci
Vendita di merci
Salari e stipendi
Consumi energia elettrica
Acquisto di immobilizzazioni
Affitti attivi
Vendite di beni strumentali
37
2. Determinare il risultato economico globale in base ai seguenti dati.
Capitale proprio
iniziale
Versamenti
dell’imprenditore
Prelevamenti
dell’imprenditore
Capitale proprio
finale
130.000 20.000 30.000 170.000
3. Determinare il risultato economico con il metodo analitico:
COSTI di competenza RICAVI di competenza
Acquisto di merci 120.000 vendita di merci 200.000
Costi per i servizi 30.000 Affitti attivi 15.000
Salari e stipendi 40.000
imposte 10.000
Totale costi
…………………..
Totale ricavi
……………..
Utile di esercizio
………………….
4. Redigete il prospetto del conto economico e determinate il risultato di esercizio con
il metodo analitico in base ai seguenti dati:
Acquisto di merci 180.000
Costi per i servizi 50.000
Salari e stipendi 60.000
imposte 30.000
vendita di merci 320.000
Affitti attivi 50.000
38
5. Determinate il reddito di esercizio in base al seguente prospetto:
COSTI RICAVI
Acquisto di merci Vendita di merci
Premi di assicurazione Ricavi vari
Salari e stipendi Affitti attivi
Spese di trasporto Interessi attivi
Spese varie di
gestione
Interessi passivi
6. Inserite i dati mancanti calcolando prima il reddito di esercizio e collegando lo
stato patrimoniale e il conto economico dei seguenti schemi di bilancio:
STATO PATRIMONIALE AL 31/12/2010
ATTIVO PASSIVO
IMMOBILIZZAZIONI PATRIMONIO
NETTO
Immobilizzazioni
immateriali
Patrimonio netto al
1/1/2010
195.000
brevetti 30.000 Utile di esercizio …………
software 10.000 Totale patrimonio
netto
……………
ATTIVO PASSIVO
Immobilizzazioni
materiali
DEBITI
fabbricati 70.000 Debiti a m/l.
termine
attrezzature 80.000 Mutui passivi 50.000
39
Impianti e macchinari 20.000 Altri debiti a m/l.
termine
10.000
automezzi 15.000 Debiti a breve
termine
Mobili e macchine di
ufficio
15.000 Debiti verso fornitori 30.000
Immobilizzazioni
finanziarie
c/c bancari PASSIVI 50.000
partecipazioni 10.000 Altri debiti a breve
termine
10.000
Totale immobilizzazioni 250.000 Totale debiti 150.000
ATTIVO
CIRCOLANTE
rimanenze
Merci in magazzino 30.000
imballaggi 20.000
crediti
Crediti verso clienti 35.000
Cambiali attive 15.000
Altri crediti a breve 20.000
Disponibilità liquide
C/ bancari attivi 20.000
cassa 10.000
Totale attivo circolante 150.000
Totale attivo 400.000 Totale passivo …………..
40
CONTO ECONOMICO AL 31/12/2010
COSTI di competenza RICAVI di competenza
Acquisto di merci 100.000 vendita di merci 250.000
Costi per i servizi 50.000 Affitti attivi 25.000
Salari e stipendi 40.000
imposte 30.000
Totale costi
…………………..
Totale ricavi
……………..
Utile di esercizio
………………….
41
MODULO 3
L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Il termine organizzazione ha tre significati:
il processo attraverso il quale l'insieme di persone che, con il loro lavoro
partecipano direttamente allo svolgimento dell'attività dell'azienda, viene strutturato
secondo i principi di divisione del lavoro e coordinamento, sicché tale insieme
acquisisce una struttura e diventa un sistema;
la funzione aziendale che svolge detto processo;
il risultato di detto processo. In questo senso il termine organizzazione può essere
considerato sinonimo di azienda (il termine "organizzazione" è particolarmente
usato nella letteratura aziendalistica di area anglosassone, laddove nella tradizione
italiana si preferisce "azienda").
l'azienda può essere considerata un sistema socio-tecnico, ossia costituito da
persone (le risorse umane che costituiscono l’organismo personale dell'azienda);
tecnologie (mezzi strumentali e know how ). (fonte Wilkipedia)
LE FUNZIONI AZIENDALI
Nelle aziende possiamo trovare più reparti organizzativi, ognuno con una funzione
essenziale per il raggiungimento del fine aziendale.
Tra queste funzioni fondamentali troviamo:
- Direzione generale: si occupa della previsione, della pianificazione, l'organizzazione e il
comando dell'azienda. I dirigenti aziendali programmano la gestione aziendale prevedendo
per gli anni successivi quali saranno le vendite, gli acquisti di fattori produttivi e i profitti
attesi, ecc. Controllano quello che è stato programmato con i risultati effettivamente ottenuti
dalla gestione aziendale, analizzando le differenze tra dati previsti e dati effettivi, risalendo
alle cause che le hanno generate e ponendo in essere azioni correttive per rimuovere le cause
stesse. I dirigenti sono detti anche manager e possiedono una ottima cultura di impresa.
42
- Reparto acquisti e logistica : acquista i materiali dai fornitori che propongono i migliori
rapporti qualità/prezzo , gestisce il magazzino, programma la produzione e il trasporto dei
prodotti ai clienti( (distribuzione). La figura principale è il buyer che acquista i materiali
selezionando i fornitori più affidabili.
A causa degli elevati costi di gestione del magazzino e dei costi di trasporto dei beni
acquistati e venduti questa funzione tende ad allineare gli acquisti in base alle richieste dei
clienti, effettuando gli acquisti solo quando sono necessari ( just in time ).
Per aumentare l’affidabilità delle consegne e per dare all’impresa una immagine di serietà
con i propri clienti è necessario coordinare, con l’ausilio di tecnologie informatiche, le
operazioni di acquisto di materiali, produzione e consegna dei prodotti ai clienti.
- Produzione: è il cuore dell'organizzazione atta a produrre i prodotti finali cercando di
sfruttare le risorse. Nella produzione, è fondamentale il ruolo del caporeparto, o
responsabile di linea di produzione. Importanti sono anche i servizi tecnici, o engineering,
che assicurano l’efficienza degli impianti e la manutenzione necessari nello stabilimento.
Oggi la produzione vive una fase particolarmente critica a causa delle delocalizzazioni
degli impianti produttivi ( la produzione si trasferisce all’estero nei paesi in via di sviluppo,
dove la manodopera costa molto meno) e dell’ l’automazione ( utilizzo dei macchinari al
posto degli operai) che hanno rivoluzionato il modo di produrre, riducendo organici e tempi
di lavorazione e migliorando la qualità dei prodotti.
Dall’interno della produzione è nata, infatti, un’altra funzione : la qualità del prodotto e del
processo produttivo. In questa funzione è fondamentale il ruolo dell’analista di laboratorio,
che effettua studi e verifiche chimiche e fisiche sui prodotti o le materie prime, e
dell’ispettore qualità, che esegue controlli sui prodotti.
- Reparto vendite: vende i prodotti sul mercato grazie a mirate campagne di marketing per
soddisfare la domanda. Oggi la funzione Vendite è forse la più importante per la maggio-
ranza delle aziende a causa della concorrenza spietata e dei mercati freddi ( riduzione dei
consumi da parte dei consumatori). E’ proprio la bravura della forza vendita che può assicu-
rare il successo del prodotto a scapito di quelli della concorrenza. Appartengono al settore
vendite: i venditori , i commessi, i rappresentanti , ecc.
Affiancata alla funzione vendite troviamo il Marketing. È la funzione incaricata di trovare
il modo di soddisfare i bisogni, i gusti e le esigenze dei consumatori, dando profitto
all’azienda. Deve curare lo studio ed il lancio di nuovi prodotti, la comunicazione pubbli-
citaria, la definizione dei prezzi di vendita, le iniziative promozionali, formati e confezioni.
- Risorse umane: si occupa della gestione del personale: delle nuove assunzioni, della for-
mazione del personale, della determinazione del costo del lavoro ( redazione buste paga),
43
dei rapporti con gli enti previdenziali e assicurativi e fiscali ( INPS, INAIL, Agenzia en-
trate), della valutazione del personale e del sistema di motivazione (avanzamento di carriera,
gratificazioni e premi, compensi in natura) delle relazioni sindacali, della cessazione del
rapporto di lavoro e della contabilità del lavoro ( registri paghe e matricola).
- Amministrazione e finanza: si occupa della contabilità generale, della redazione dei bi-
lanci, del sistema informativo aziendale e di altre attività contabili ( budget e controllo di ge-
stione), del reperimento di nuove risorse finanziarie ( di fonti di finanziamento necessarie
alla realizzazione delle operazioni di investimento)
-Ricerca e sviluppo: si occupa dell’innovazione del prodotto e della ricerca scientifica per
utilizzo di nuovi materiali e nuove tecnologie per creare nuovi prodotti che soddisfino sem-
pre di più le esigenze dei consumatori o nuovi processi produttivi che riducano i costi e mi-
glorino la qualità del prodotto.
Sono passati i tempi del “ricercatore/scienziato/inventore” che, chiuso nel suo laboratorio,
effettuava rivoluzionarie scoperte.
Oggi il ricercatore è costantemente affiancato da un lato dall’uomo di marketing, che sug-
gerisce e verifica le attese del mercato rispetto alle nuove scoperte o agli sviluppi dei pro-
dotti esistenti, e dall’altro dall’uomo di produzione che controlla costi, fattibilità, concre-
tezza delle sue analisi, che devono essere trasformabili in modo efficace in un prodotto ven-
dibile
Le funzioni così come qui suddivise si riferiscono ad un’azienda industriale strutturata se-
condo criteri classici. Nel settore dei servizi, che producono beni immateriali, nomi e defini-
zioni di ruoli e funzioni non corrispondono a questo modello.
Nelle imprese ricettive ( alberghi ad esempio) avremo la distinzione nel settore camere e nel
settore ristorazione , dal front office al back office ; distingueremo figure tipiche come :
capo ricevimento, governante, chef, maitre, camerieri, ecc. In particolari tipologie di società
di servizi – es. ricerche di mercato, agenzie di pubblicità si identificheranno solo poche
funzioni iperspecializzate.
LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
I dipendenti per l’azienda rappresentano una risorsa strategica, capace di vincere la concor-
renza sui mercati globalizzati, dove la domanda è in continua evoluzione. I dipendenti rie-
scono a creare in azienda prodotti innovativi, capaci di rispondere sempre meglio alle esi-
genze dei consumatori ( vantaggio competitivo del fattore lavoro).
44
Nelle imprese di servizi ad alta intensità di lavoro ( labour intensive), come le imprese turi-
stiche e quelle nel settore della pubblicità, i dipendenti diventano l’interfaccia tra i clienti e
l’impresa; soddisfacendo le esigenze dei clienti curano gli interessi dell’impresa. Le prime
teorie organizzative del lavoro, nate con le rivoluzioni industriali, consideravano il lavoro
come un fattore produttivo assimilabile ai beni e ai macchinari. Basti ricordare la catena di
montaggio di Taylor e il Fordismo. Il lavoro era organizzato per ottenere il numero mag-
giore di prodotti tutti uguali e con un basso costo della manodopera. L’organizzazione del
lavoro era basata su una eccessiva divisione del lavoro, per cui ogni operaio svolgeva solo
piccole fasi della produzione e sempre le stesse, creando anche alienazione sul lavoro.
Nel tempo le teorie organizzative del lavoro hanno considerato le risorse umane sotto
l’aspetto motivazionale e sotto l’aspetto delle relazione umane che fanno emergere la crea-
tività dei dipendenti, il loro contributo nella risoluzione dei problemi aziendali, il loro desi-
derio di stima, autorealizzazione, sicurezza. In questo modo si ottiene il pieno coinvolgi-
mento dei dipendenti nelle scelte e decisioni aziendali e la creazione di una forte identità e
di una filosofia aziendale (mission).
Nelle aziende possiamo suddividere il personale in tre livelli gerarchici:
I dirigenti: sono i manager che si trovano al vertice con posizione di comando ed elevati
poteri decisionali e di responsabilità.
I quadri intermedi: sono i direttori delle varie funzioni aziendali e si trovano in una posi-
zione intermedia e sono subordinati ai dirigenti, ma con discreto potere discrezionale e de-
lega di responsabilità.
I dipendenti esecutivi: sono gli impiegati (lavoro di ufficio) e gli operai ( lavoro manuale)
che svolgono in modo operativo la gestione aziendale sotto la direzione dei dirigenti e dei
quadri intermedi e sono dotati di scarso potere decisionale e delega di responsabilità, tro-
vandosi nella posizione gerarchica più bassa.
45
LO STILE DI DIREZIONE AZIENDALE
Esistono diverse modalità di gestione dei rapporti di potere e direzione tra i vari livelli ge-
rarchici in azienda. I principali sono:
lo stile autoritario: tipico delle piccole imprese in cui il potere decisionale e le responsabi-
lità sono tutte accentrate nelle mani dell’imprenditore e i dipendenti eseguono solo gli or-
dini ricevuti, senza essere coinvolti nelle scelte aziendali e sono soggetti al costante con-
trollo dell’imprenditore durante la loro esecuzione . Simile a questo sistema è lo stile
paternalistico , del buon padre di famiglia, diffuso nelle nostre zone. L’imprenditore instaura
un rapporto molto confidenziale con i dipendenti, pur restando l’unico soggetto a decidere e
dirigere l’azienda.
lo stile partecipativo: consente ai dipendenti a tutti i livelli gerarchici di partecipare alle
scelte decisionali aziendali con precise deleghe di responsabilità e di discrezionalità. Questo
sistema viene utilizzate nelle grandi imprese e tende a valorizzare la creatività, la
motivazione e il pieno coinvolgimento del personale dipendente nella vita aziendale.
LA SELEZIONE DEL PERSONALE
Il personale dipendente, necessario allo svolgimento dell’attività aziendale ,viene ricercato
dall’azienda dopo aver individuato con precisione le competenze necessarie allo
svolgimento dei compiti e delle mansioni.
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All’interno dell’azienda quando, per esempio un capo ricevimento va via dall’albergo, ci si
accerta che tra il personale già esistente ci sia qualcuno capace di sostituirlo.
All’esterno dell’azienda: si effettua una ricerca sul mercato attraverso l’esame dei
curriculum di coloro che aspirano ad essere assunti, attraverso le banche dati del lavoro su
internet, attraverso, gli elenchi forniti dalle scuole dei ragazzi più meritevoli, ecc. la
selezione avviene dopo aver accertato le competenze professionali e le doti morali dei
candidati. Gli strumenti utilizzati per l’accertamento di tali abilità sono i seguenti: test,
prove pratiche, colloqui individuali e di gruppo. I candidati scelti vengono assunti
dall’impresa ed immessi gradualmente nel processo gestionale dopo un periodo di
formazione per far acquisire loro piena autonomia e consapevolezza del ruolo e dei compiti
loro affidati.
Nelle grandi imprese viene nominato un tutor che viene affiancato al nuovo lavoratore nel
periodo di formazione. La formazione del personale è un elemento strategico per l’impresa,
non solo nella fase di assunzione, ma anche durante l’intera vita aziendale. I dipendenti
vengono sottoposti periodicamente a dei corsi di aggiornamento ( formazione continua) per
acquisire informazioni su nuove tecnologie e nuovi processi di gestione aziendale.
LA VALUTAZIONE E L’INCENTIVAZIONE DEL PERSONALE
Per motivare il personale a svolgere sempre meglio il proprio lavoro è necessario utilizzare
una strategia retributiva che consenta di valorizzare i dipendenti che hanno delle
performance brillanti. A tale proposito gli strumenti di incentivazione più utilizzati sono
monetari e non monetari.
Strumenti di incentivazione monetaria sono: gli avanzamenti di carriera, i premi di
produzione, le gratifiche natalizie, ecc.
Strumenti di incentivazione non monetaria sono: gli encomi, l’utilizzo gratuito dell’auto,
del cellulare e della carta di credito aziendale ( fringe benefit).
I CONTRATTI DI LAVORO
Carattere essenziale del contratto di lavoro è la subordinazione del dipendente, ossia
l’esecuzione degli ordini impartiti dal datore di lavoro, dietro corresponsione della
retribuzione. Il personale dipendente viene assunto con contratti a tempo indeterminato o
determinato, a seconda della durata del contratto.
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I contratti collettivi nazionali di lavoro, che disciplinano tutti i contratti di lavoro
prevedono generalmente i contratti a tempo indeterminato, ossia senza scadenza. La
cessazione del contratto avverrà solo quando il dipendente avrà maturato i requisiti per il
pensionamento o volontariamente deciderà di cambiare lavoro o nel caso di crisi aziendale.
Solo nel settore del turismo è prevista la possibilità di assunzioni stagionali, considerate le
caratteristiche specifiche del settore. La legge Biagi ha riformato il mercato del lavoro,
introducendo da qualche anno strumenti di flessibilità del lavoro, rendendo possibili le
assunzioni a tempo determinato, ossia a scadenza, per far fronte a particolari esigenze
temporanee delle imprese. Gli strumenti più utilizzati sono:
la somministrazione del lavoro: ossia le imprese possono, attraverso agenzie del lavoro,
utilizzare, per breve tempo, lavoratori assunti a tempo determinato dalle stesse agenzie, che
effettuano così un’attività di intermediazione nel lavoro.
la collaborazione a progetto: le imprese possono avvalersi della collaborazione di
lavoratori, senza vincolo di subordinazione, per la realizzazione di determinati progetti
aziendali.
GLI ORGANIGRAMMI
La struttura organizzativa aziendale definisce la suddivisione del lavoro , dei compiti, delle
decisioni e delle responsabilità tra le varie mansioni, funzioni e livelli gerarchici
all’interno dell’azienda.
La struttura organizzativa aziendale viene formalizzata attraverso i mansionari o Job
description: documento che per ogni mansione stabilisce con precisione i compiti , le
competenze tecniche e il livello gerarchico.
La rappresentazione grafica della struttura aziendale avviene attraverso gli organigrammi:
un grafico formato da tanti rettangoli e linee che mette in evidenza visivamente i rapporti e
i gradi di autorità tra i vari soggetti aziendali.
Gli organigrammi presentano una dimensione verticale e una dimensione orizzontale.
La dimensione verticale esprime i rapporti di subordinazione ai vari livelli gerarchici tra
direzione, quadri intermedi e personale operativo.
La dimensione orizzontale mette in risalto la suddivisione dei compiti , di responsabilità e di
decisionalità tra le varie funzioni aziendali.
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MODELLI ORGANIZZATIVI
A seconda delle dimensioni dell’azienda e del settore di attività sono stati definiti vari
modelli organizzativi tra cui i più importanti sono:
modello elementare, modello funzionale, modello divisionale.
Il modello elementare si adatta alle imprese di piccole dimensione, in cui il potere si
accentra nelle mani dell’imprenditore e non esistono i quadri intermedi, per cui
l’organigramma si sviluppa verticalmente su due sole linee.
Il modello funzionale si addice alle imprese di medie dimensioni in cui il potere e le
responsabilità vengono delegate dai proprietari ai manager, che si occupano delle singole
funzioni aziendali. Le singole direzioni funzionali sono coordinate tra loro e il poter
decisionale strategico resta comunque in mano ai proprietari dell’azienda. L’organigramma,
quindi, si articola su tre livelli verticali e si sviluppa orizzontalmente in base alla divisione
dei compiti tra le varie funzioni aziendali.
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Il modello divisionale si utilizza nelle grandi imprese dove avviene una ulteriore
suddivisione dell’attività aziendale in base a determinati criteri che possono essere ad
esempio: diverse linee di prodotti, diverse aree geografica per le aziende divise con più sedi
e stabilimenti, diverse tipologie di clienti.
Le strutture organizzative per adeguarsi ai veloci mutamenti di mercato, per sfruttare al
meglio il vantaggio competitivo, rappresentato dalle risorse umane, si stanno appiattendo
negli ultimi tempi, ossia gli organi direzionali si stanno sempre più avvicinando agli organi
operativi per rendere più veloce e meno burocratizzato lo scambio delle informazioni e le
nuove proposte di cambiamento e di innovazione. Si assiste, inoltre, alla costituzione del
team, ossia del lavoro di squadra, nella quale partecipano insieme componenti dei vari
settori funzionali nonchè appartenenti a diversi livelli gerarchici.
Queste moderne strutture organizzative consentono di realizzare la massima efficienza
produttiva (riduzione dei costi a parità di produzione, con eliminazione degli sprechi) e la
massima efficacia gestionale ( raggiungimento degli obiettivi aziendali).
50
Esercizi di comprensione:
1. apporre una crocetta sulla risposta esatta:
settori
aziendali
Acquis
ti e
logisti
ca
Produzio
ne
Vendi
te
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se
uman
e
Marketi
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Direzio
ne
general
e
Ciclo di
lavorazione
Gestione
del
personale
Contabilità
aziendale
Comunicazi
one
pubblicitaria
Vendita
prodotti
Gestione
magazzino
Acquisto
fattori
produttivi
Pianificazio
ne aziendale
Consegna
prodotti ai
clienti
Redazione
buste paga
Reperimento
finanziament
51
i
Innovazione
prodotto
Lancio
nuovi
prodotti
Qualità del
prodotto
Risposte aperte:
descrivete l’evoluzione delle teorie economiche sull’organizzazione del lavoro da Taylor
fino ai nostri giorni.
Indicate le differenze tra lo stile autoritario e quello partecipativo.
Elencate gli strumenti utilizzati per la selezione del personale.
Indicate le differenze tra i tre livelli gerarchici del personale.
Descrivete gli strumenti di incentivazione del personale.
Indicate la differenze tra imprese labour intensive e capital intensive con opportuni
esempi.
Spiegate il concetto di subordinazione del dipendente.
Descrivete gli strumenti di flessibilità del lavoro introdotte con la riforma del mercato del
lavoro.
3. Rappresentate l’organigramma di una impresa individuale di produzione mobili
4. Rappresentate l’organigramma con il modello funzionale di una società di capitali di
medie dimensioni che produce abbigliamento
5. Rappresentate l’organigramma di una multinazionale che opera nel settore
dell’informatica utilizzando il modello divisionale.
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MODULO 4
IL TURISMO
Il turismo produce reddito e occupazione è rappresenta uno dei settori economici più
importanti per l’economia dell’Italia ( 10% del PIL) e di altri paesi del mondo. Come
abbiamo già visto possiamo distinguere vari settori economici (primario, secondario,
terziario e terziario avanzato).
Il turismo non rientra solo nel settore terziario con i servizi turistici, lo shopping nei negozi
e i trasporti ma investe anche il settore primario, secondario e terziario avanzato
(enogastronomia e prodotti tipici, artigianato locale, produzione di souvenir, sistemi di
prenotazione turistica su internet , ecc.).
Il turismo parte dal concetto di viaggio. Il turista è colui che si sposta dalla propria
dimora verso un altro luogo per un periodo di tempo di almeno 24 ore e non superiore
ad un anno. Lo spostamento può avvenire per motivi di piacere, divertimento e svago (
turismo leasure), per motivi di affari ( turismo business), per motivi di studio, religiosi
o di cura o per altri motivi senza remunerazione.
LA DOMANDA TURISTICA
Il turista ha determinati bisogni da soddisfare che si possono così sintetizzare:
bisogni di carattere soggettivo psichico e intellettuale: necessità di riposo, svago,
di scaricare le tensioni e lo stress lavorativo. Esigenza di conoscere luoghi diversi,
gente e costumi diversi, esigenze culturali, ecc.
servizi di alloggio: esigenza di pernottare ed essere ospitato presso una struttura
ricettiva ( hotel, agriturismo,ecc).
servizi di ristorazione: riguardano la necessità di rifocillarsi ( bar, ristoranti,ecc).
servizi di trasporto: esigenza di utilizzare mezzi e vie di comunicazione per
spostarsi nel luogo di destinazione del viaggio ( aereo, treno, autobus, nave, ecc.).
servizi di accesso: esigenza di informazioni turistiche, visite guidate ( a musei,
centri storici, ecc), escursioni ( visita nei dintorni della località turistica prescelta ).
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servizi di accoglienza:necessità di transfer ( accompagnamento in albergo o
all’aeroporto), meeting ( ritrovo e accoglienza all’arrivo in aeroporto, in un paese
straniero per assistenza e disbrigo pratiche, traduzione, ecc.)
servizi di intrattenimento: parchi divertimento (Mirabilandia), discoteche, teatri
casinò, cinema, piscine, campo da golf,ecc.
altri servizi : servizi alla persona ( massaggi, estetista, parrucchiera) shopping,
souvenir, servizi sanitari, servizi bancari, ecc).
La domanda turistica è elastica perchè è condizionata e influenzata da diversi elementi:
Stagionalità: i flussi turistici sono discontinui durante l’anno. In estate, ad esempio, la
domanda turistica aumenta, nel resto dell’anno la domanda turistica diminuisce. Durante i
week-end i flussi turistici registrano un aumento rispetto al resto della settimana. Tale
discontinuità dipende dal clima, dalla disponibilità di tempo libero e dalle ferie lavorative.
Il reddito e l’andamento congiunturale dell’economia: i consumi turistici dipendono
dalla possibilità di poter destinare parte del reddito per l’effettuazione del viaggio. A
maggiori redditi corrispondono maggiori risorse disponibili per soddisfare i bisogni turistici.
In questi ultimi anni si sta assistendo ad una crisi economica mondiale che influisce
negativamente sul turismo, riducendo la domanda turistica nazionale e internazionale.
Altri fattori incontrollabili: le condizioni politiche, la moda, le condizioni sanitarie e
climatiche influenzano la domanda turistica. Ad esempio la guerra nei paesi dell’Africa
settentrionale ( Egitto, Tunisia e Marocco) hanno ridotto sensibilmente i viaggi verso quelle
mete turistiche. I disastri ambientali provocati da terremoti e tsunami in Indonesia e
Giappone hanno portato a conseguenze disastrose anche nel settore turistico.
LE DIVERSE TIPOLOGIE DI TURISTA
Esistono diversi criteri per classificare il turista in base a diversi comportamenti e abitudini
di consumo nel fare vacanza.
In base al reddito distinguiamo:
turista basso o di massa: Concentra le ferie nei mesi estivi, in cui la domanda turistica è
molto elevata, è molto attento a contenere la spesa turistica, utilizzando strutture ricettive
economiche ( alberghi a 2 stelle ad esempio).
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turista medio: Alloggia in strutture ricettive con maggiori confort e servizi ( alberghi 3 o 4
stelle), riesce a ritagliarsi le ferie anche in periodi diversi dall’estate.
turista alto: Frequenta località e strutture ricettive esclusive ( turismo di elitè) e viaggia in
qualsiasi periodo dell’anno. Ha forti capacità di spesa e non ama confondersi con la gente
comune.
in base all’età distinguiamo:
turista giovane: normalmente studente con esigenze culturali, utilizza strutture ricettive
(ostelli della gioventù) e mezzi di trasporto economici.
Famiglie: coppia di adulti con figli, richiedono particolari servizi per la presenza di bambini
e possono godere di agevolazioni e riduzioni (piani famiglia, riduzione bambini).
Anziani: hanno molto tempo libero e si muovono in genere in gruppo nei periodi in cui la
domanda turistica è bassa.
In base alle motivazione del viaggio distinguiamo:
Turismo business: il turista si sposta per motivi di lavoro ( fiere, congressi, ecc)
Turismo leasure: il turista si sposta per piacere, divertimento, svago.
Il turista leasure si può distinguere a sua volta in:
Turista balneare: pratica questo tipo di turismo in estate o nei paesi tropicali anche nelle
stagioni fredde. Richiede il mare e una spiaggia attrezzata.
Turista montano: pratica questo tipo di turismo due volte all’anno, in estate e in inverno.
Richiede la presenza di impianti di risalita per poter praticare gli sport invernali o le
escursioni in montagna.
Turista culturale: visita località che presentano risorse culturali artistiche e storiche: musei,
chiese, palazzi, centri medioevali monumenti. Richiede guide e accompagnatori turistici. Le
maggiori città d’arte in Italia sono Roma, Venezia, Firenze.
Turista naturalista: ama l’ambiente naturale pratica il Trekking ed evita il turismo di massa.
Si adatta a strutture ricettive con pochi comfort ( campeggi, agriturismi).
Turista religioso: visita i luoghi della fede religiosa per vivere una esperienza spirituale.
(San Giovanni Rotondo).
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Turista termale: cura la salute, il benessere psico-fisico e la bellezza in centri termali.
In base all’area geografica di provenienza si possono distinguere:
Turismo incoming: i turisti che provengono dall’estero e che soggiornano in Italia. L’Italia
è in quinta posizione nella classifica dei paesi con più turisti internazionali e risulta
essere al quarto posto per ricavi dal turismo internazionale. Davanti al nostro paese
ci sono nell’ordine, Francia, Stati Uniti, Spagna e Cina.
Turismo outgoing: i turisti italiano che effettuano viaggi all’estero.
Turismo interno: i turisti italiani che effettuano le vacanze in Italia La domanda di turismo
interno in Italia è rilevante, infatti, la spesa dei residenti in consumi turistici è superiore a
quella degli stranieri.
I flussi turistici indicano quali sono le destinazioni turistiche più gettonate nel mondo, là
dove si registrano più arrivi. Sono legati alla moda, ma sopratutto, e non bisogna
dimenticarlo, avvengono nei paesi più ricchi del pianeta:
- l'Europa è il bacino principale che rappresenta con i suoi 60% dell'intero flusso
mondiale, il principale centro emittente di turisti del mondo.
- l'America anglosassone
- l'Asia orientale/Pacifico
Le persone si spostano sopratutto fra i paesi maggiormente sviluppati. Questo lo dice la
statistica fornita dal UNWTO* (OMT Organizzazione Mondiale del Turismo). In effetti, un
abitante dell'Europa occidentale sceglierà tra le destinazioni più somiglianti al suo bacino
d'origine, cercherà la tranquillità e i confort che possiede a casa propria. I flussi turistici
hanno come meta paesi economicamente avanzati e sono spesso conseguenti a quelli
commerciali.
Che cosa ancora alimenta i principali flussi turistici?
Il sentimento del viaggiatore chiamato "ci sono stato". Visitando i siti più famosi di un
territorio di cui tutti parlano (media, pubblicità), il traveller potrà raccontare il suo viaggio,
lo potrà condividere anche tramite social network, e sarà corrisposta la sua esperienza dalla
"massa.
L'Italia, paese a forte propensione turistica, illustra bene questo concetto. L'italiano in più di
80% dei casi, effettua viaggi all'interno del proprio territorio. Le regione più visitate, una
volta ancora, sono allo stesso tempo i più grandi bacini di origine dei viaggiatori, con in
testa (turismo interno):
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- la Toscana
- l'Emilia-Romagna
- la Lombardia
- il Lazio
- il Veneto
Quando l'italiano sceglie di uscire dalle frontiere (outgoing), va in Europa e visita i paesi più
vicini (geograficamente e culturalmente) con:
- Francia
- Spagna
- Germania
- Grecia
In fine, va oltre, nei paesi extraeuropei (circa 18%) e continua a ragionare con la stessa testa,
scegliendo paesi come:
- l'Egitto
- il Nord Africa
- Stati Uniti
- Messico
- Repubblica Domenicana
- Maldive
Nella stessa logica, l'incoming italiano consiste nell'accogliere principalmente europei
comunitari (70% dei suoi pernottamenti) e non (10%), americani (14%).
L’OFFERTA TURISTICA
L’offerta turistica è definibile come l’insieme di una pluralità di fattori ambientali e
strutturali. I fattori ambientali sono dati dall’insieme di:
· Fattori naturali: il clima, il paesaggio, spiagge, montagne, ecc.
· Fattori socio-culturali: la storia, la religione, l’arte, il folklore, ecc.
· Fattori politico-economici: il regime politico, i rapporti con i paesi di origine dei
turisti, il costo della vita, i livelli dei cambi, ecc.
I fattori strutturali sono dati dall’insieme di:
· Presenza e qualità delle infrastrutture ( vie di comunicazione, urbanizzazione, ecc)
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· Qualità dei trasporti
· Qualità dell’igiene pubblica
· Presenza e qualità di servizi sanitari
· Accessibilità dai paesi di origine dei turisti in termini di economicità, sicurezza e
frequenza
· Possibilità di comunicare con i paesi di origine
· Disponibilità di strutture turistiche come alberghi, agenzie di viaggi, ecc.
La capacità di attrarre turisti, da parte di una determinata località turistica, dipende non solo
dalla qualità dei servizi offerti dalle imprese turistiche ma necessariamente dall’attività di
promozione e di valorizzazione delle risorse naturali e culturali degli enti pubblici locali.
Le regioni, le provincie e i comuni devono promuovere il territorio e farlo conoscere
attraverso l’organizzazione di eventi culturali, sportivi e la partecipazione alle borse
internazionali del turismo. Gli Enti locali, inoltre, devono rendere accessibili, fruibili e
valorizzare le risorse naturali e culturali (apertura dei musei anche di domenica, pulizia delle
spiaggie, restauro di monumenti e dei centri storici, arredo urbano, illuminazione notturna,
ecc.).
Le imprese turistiche offrono servizi turistici di alloggio, di ristorazione, di informazione
turistica, di trasporto, di accoglienza capaci di soddisfare i bisogni, i gusti e le preferenze dei
turisti.
Il prodotto turistico è composito, ossia formato da una pluralità di servizi turistici, offerti da
diversi operatori ma che il turista considera e valuta nel loro insieme. Il prodotto turistico
non è immagazzinabile, perché il consumo del servizio deve avvenire nello stesso momento
in cui viene erogato. Trattandosi di un prodotto immateriale un servizio di alloggio in
albergo non può essere immagazzinato, quando manca la domanda, per essere rivenduto in
un momento successivo.
L’offerta turistica è rigida, sia perché non riesce nel breve periodo ad adeguarsi al
mutamento del mercato, sia perché i costi fissi ( investimenti in immobilizzazioni) sono
superiori ai costi variabili ( investimenti in capitale circolante).
LE IMPRESE RICETTIVE
Le imprese ricettive offrono servizi di ospitalità ( alloggio, ristorazione ed altri servizi
accessori) dietro il pagamento di un determinato prezzo.
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L’offerta delle imprese ricettive è rigida, perché e impossibile aumentare il numero delle
camere di un albergo in alta stagione, per esempio, o offrire il servizio in località turistiche
diverse da quella in cui la struttura è ubicata o immagazzinare il servizio nei periodi di bassa
domanda turistica. Per ovviare a questo problema una impresa ricettiva può applicare
politiche di vendita ( offerte promozionali, pubblicità, last minute) per attirare la clientela in
modo da spalmarla in modo più omogeneo nell’arco dell’anno (destagionalizzazione della
domanda turistica ).
LE TIPOLOGIA DELLE IMPRESE RICETTIVE
Le imprese ricettive sono disciplinate da due Leggi quadro sul turismo emanate
rispettivamente nel 1983 e nel 2001. Alle Regioni è stato demandato il potere legislativo in
campo turistico che, con Leggi regionali provvedono e distinguere le imprese ricettive in
strutture alberghiere ed extralberghiere e a classificarle in base a un certo numero di stelle.
Le imprese ricettive si suddividono in strutture alberghiere, strutture ricettive all’aria
aperta e strutture extralberghiere.
Le aziende alberghiere si distinguono in:
ALBERGHI
RESIDENZE TURISTICO ALBERGHIERE
Sono alberghi quando offrono alloggio prevalentemente in camere;
Sono residenze turistico alberghiere quando offrono alloggio in appartamenti costituiti da
uno o più locali, dotati di servizio autonomo di cucina.
Le aziende ricettive all’aria aperta, in aree recintate ed attrezzate, forniscono alloggio in
propri allestimenti o mettono a disposizione spazi atti ad ospitare clienti muniti di mezzi di
pernottamento.
Le aziende ricettive all’aria aperta, in relazione alle caratteristiche strutturali ed ai servizi
che offrono, si distinguono in villaggi turistici, campeggi ed aree di sosta.
Sono villaggi turistici gli esercizi attrezzati per la sosta ed il soggiorno, in allestimenti
minimi (bungalow), di turisti sprovvisti di mezzi autonomi di pernottamento.
Sono campeggi gli esercizi attrezzati per la sosta ed il soggiorno di turisti provvisti di tende.
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Sono aree di sosta gli esercizi riservati esclusivamente alla sosta ed al parcheggio di
autocaravan e di caravan .
Sono classificate come "attività ricettive non alberghiere" le seguenti strutture ricettive:
Sono CASE PER FERIE le strutture per il soggiorno prevalentemente di gruppi di persone,
gestite da soggetti pubblici o privati per il conseguimento di finalità sociali, culturali ed
educative.
Sono OSTELLI PER LA GIOVENTÙ le strutture attrezzate per il soggiorno prevalente-
mente di giovani, gestite da soggetti pubblici o privati per il conseguimento di finalità so-
ciali, culturali, educative.
I RIFUGI ALPINISTICI sono strutture idonee a offrire ospitalità e ristoro, gestite e poste a
quota non inferiore a 1.000 metri di altitudine in zone isolate di montagna.
Sono esercizi di AFFITTACAMERE le strutture composte da non più di sei camere, con
una capacità ricettiva non superiore a dodici posti letto, ubicate in non più di due
appartamenti ammobiliati in uno stesso stabile, nelle quali sono forniti alloggio ed
eventualmente servizi complementari ai clienti.
Sono definite case ed CASE E APPARTAMENTI PER VACANZE le strutture per fornire
alloggio e servizi, in unità abitative composte da uno o più locali arredati e dotati di servizi
igienici e di cucina.
E' denominata BED & BREAKFAST l'attività svolta da privati che utilizzano parte della
loro abitazione di residenza per offrire un servizio a conduzione familiare di alloggio e
prima colazione.
Si definisce AGRITURISMO l'attività di un imprenditore agricolo che offre ai turisti, nei
propri fondi, vitto e alloggio, utilizzando prodotti propri e organizzando talvolta attività
ricreative o culturali. L'articolo 2 della legge quadro sull'agriturismo 730/1985 definisce
l'agriturismo come "ogni attività di ricezione e ospitalità esercitata dagli imprenditori
agricoli [...] attraverso l'utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione e
complementarità rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento del
bestiame, che devono comunque rimanere principali". Per quanto riguarda le strutture,
possono essere utilizzati come alloggi solamente i fabbricati rurali già impiegati per l'attività
agricola o come abitazione dell'agricoltore che non abbiano più di trenta posti letto.
La tendenza degli ultimi anni è quella di preferire le strutture ricettive non alberghiere e
all’aperto come case e appartamenti per vacanze, Bed e Breakfast, agriturismi e villaggi
turistici. Gli alberghi stanno perdendo consistenti flussi di clientela a causa del costo
elevato, rispetto alle altre strutture ricettive, e alla impossibilità di far sentire gli ospiti
proprio come a casa loro.
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LA CATEGORIA DELLE STRUTTURE RICETTIVE
Le regioni, in seguito ad autocertificazione delle imprese ricettive, attribuiscono la
categoria con delle stelle in ordine crescente: 1 stella, 2 stelle, 3 stelle, 4 stelle, 5 stelle. Per
gli alberghi dotati di uno standard internazionale e una cucina elaborata vengono assegnate
5 stelle lusso.
* ** *** **** ***** ***** L
Le strutture alberghiere vengono classificate sulla base dei servizi prestati, delle dotazioni
di impianti e attrezzature e dall’ubicazione e dal’aspetto.
I servizi prestati sono: servizio di ricevimento e portineria, servizio di custodia valori,
servizio di notte, trasporto interno dei bagagli, servizio di prima colazione e servizio
ristorante, servizio bar, servizio in camera, cambio biancheria, servizio lavanderia, riassetto
delle camere, frigo bar, internet wi-fi, cambio valuta.
Le dotazioni, impianti e attrezzature sono: bagno in camera, riscaldamento, aria
condizionata, ascensore, dotazione di arredi nelle camere, televisione, telefono, sala
ristorante, sala tv, sala lettura, piscina ( coperta e scoperta), campo da golf, campo da tennis,
attrezzature per giochi dei bambini, sauna, beauty farm, sala convegni, palestra, navetta,
garage.
L’ubicazione e l’aspetto riguardano: la posizione (centrale, periferica),la vicinanza alle
fermate dei mezzi pubblici (autobus, metropolitana), la vista (panoramica), l’aspetto esterno,
il parcheggio, il parco, la insonorizzazione delle camere).
I requisiti minimi obbligatori per un albergo quattro stelle sono ad esempio il servizio di
ricevimento 24 ore su 24, il trasporto dei bagagli, il cambio giornaliero della biancheria, la
pulizia delle camere 2 volte al giorno, ecc.
LE TARIFFE DELLE IMPRESE RICETTIVE
Le tariffe alberghiere sono:
PERNOTTAMENTO E PRIMA COLAZIONE (B. & B.) include il soggiorno e la
prima colazione a buffet
61
MEZZA PENSIONE ( Half Board) include il soggiorno, la colazione e un pasto
(pranzo o cena)
PENSIONE COMPLETA (Full board) include il soggiorno, la colazione pranzo e
cena
CAMERA ( Only Room) include solo il prezzo della camera.
Sono previsti supplementi per soggiorno in camera singola e riduzioni ( sconti per bambini).
ONLY ROOM pernottamento
B & B Pernottamento e colazione
H.B Pernottamento, colazione, cena
F.B. Pernottamento, colazione, pranzo, cena
Le tariffe alberghiere variano nell’anno per effetto della stagionalità del turismo. In bassa
stagione le tariffe sono più basse rispetto a quelle dell’alta stagione.
IL CONTRATTO DI ALBERGO
Il contratto d'albergo è l'accordo in base al quale l'albergatore si impegna a fornire al
cliente, dietro un predeterminato compenso, alloggio, eventualmente vitto e altri servizi
complementari.
Le fasi del contratto sono: la domanda (la richiesta di disponibilità di una camera), la
verifica, la risposta e l'accettazione del cliente (prenotazione). Il contratto di albergo si
perfeziona con l’accettazione da parte del cliente della proposta dell’albergatore.
Quando avviene una prenotazione da parte del cliente l'albergatore può richiedere una
caparra ,che verrà imputata alla prestazione dovuta, oppure richiedere gli estremi della carta
di credito a garanzia della prenotazione avvenuta.
IL PERSONALE DELLE IMPRESE RICETTIVE
La gestione dell’albergo si divide in due settori tipici:
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settore camere (Room division ): si occupa delle prenotazioni, dell’accoglienza del cliente
all’arrivo in albergo, dell’assegnazione della camera, della pulizia delle camere, del servizio
ai piani, del conto finale , della fatturazione, dei contratti con i fornitori e le a.d.v. Le figure
tipiche del settore camere sono: il capo ricevimento, la governante ( per la pulizia delle
camere), le cameriere, gli addetti al front office ( segretari di ricevimento a contatto con i
clienti), e addetti al back office (attività amministrativa di ufficio non a contatto con la
clientela), il portiere ( consegna chiavi delle camere, vigilanza), il facchino, ecc.
settore ristorazione ( food & beverag division): si occupa della ristorazione, del bar, della
cucina ,della sala ristorante, degli acquisiti di alimenti e bevande. Le figure professionali
tipiche sono il maitre (caposala del ristorante), lo chef ( cuoco) i camerieri, i commis
(aiutanti di sala e cucina) e il barman.
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LE IMPRESE DI VIAGGI
La legge quadro sul turismo definisce le agenzie di viaggi come imprese che esercitano
attività di produzione, organizzazione di viaggi e soggiorni e attività di intermediazione nei
predetti servizi. Le agenzie di viaggio sono imprese commerciali di fondamentale
importanza per lo sviluppo del turismo e si dividono in agenzie dettaglianti, tour operator e
tour organizer.
LE AGENZIE DI VIAGGI DETTAGLIANTI
Le ADV dettaglianti fanno da tramite tra consumatori finali e imprese fornitrici di servizi
turistici.
Le ADV si occupano:
della vendita di biglietteria aerea, ferroviaria, marittima
della vendita dei pacchetti turistici organizzati dai tour operator,
della prenotazione di singoli servizi alberghieri, di accesso e di accoglienza.
della vendita di biglietti di concerti, eventi sportivi, ecc.
Oltre all’attività di vendita le ADV svolgono una funzione informativa e di consulenza. Il
cliente che si reca in agenzia cerca personale esperto che sappia aiutarlo a scegliere la
combinazione più soddisfacente e con il miglior rapporto qualità-prezzo.
I servizi di accesso riguardano:
le visite guidate della città con accompagnamento di una guida turistica
le escursioni nelle località limitrofe che presentano determinate attrattive
turistiche.
I servizi di accoglienza riguardano:
il trasferimento dall’aeroporto in albergo ( trasfer)
l’accoglienza in aeroporto per le pratiche doganali e il servizio interpretariato.
(meeting).
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Per la loro attività di intermediazione le ADV percepiscono le provvigioni e i diritti di
agenzia.
Le ADV svolgono un’ azione di intermediazione tra i Tour Operator e i clienti (di
solito sono i punti vendita dei grossisti – tour operator). Possono offrire anche servizi
isolati (biglietti ferroviari, aerei, prenotazioni ecc) o congiunti (biglietti + prenotazione
+ servizio autonoleggio). Svolgono anche servizi di assistenza turistica per visitatori
incoming (interpretariato, transfer ecc) sulla base di contatti con tour operator o altre
agenzie.
Il loro aspetto fondamentale comunque resta il contatto diretto con il pubblico
Solo nel 1977 la legge italiana ha recepito la Convenzione internazionale sui contratti
di viaggio CCV (1970) , per cui si ha una distinzione tra Intermediario e organizzatore
di viaggi. Solo con la legge del 1983 si ha una distinzione tra le attività svolte dai tour
operator e le agenzie dettaglianti.
ATTIVITÀ ORGANIZZATE DALLE AGENZIE DI VIAGGIO
Quando le agenzie dettaglianti effettuano un’ attività a favore di viaggiatori in Outgoing
vendono un servizio o più forniti da un azienda terza.
Se chi viaggia ha acquistato un servizio di trasporto la prova dell’avvenuto pagamento
è nel biglietto, se invece non c’è biglietto o non si è prenotato tramite canali telematici
appositi, le agenzie sono solite emettere documenti chiamati Voucher strumento con
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il quale l’agenzia svolge la funzione di tramite fra cliente e le imprese turistiche. (tour
op. o strutture ricettive) o di trasporto (compagnie aeree, ferroviarie noleggi auto ecc)
che danno il servizio. Il voucher è quindi un documento che
o Attesta il diritto del cliente di ottenere un servizio
o Costituisce la ricevuta dell’avvenuto pagamento (totale o parziale) del
servizio
o Evidenzia l’obbligo per il fornitore di effettuare il servizio previsto
Il Voucher principalmente evidenzia il diritto a ricevere servizi turistici e possono
essere:
o alberghieri
o per transfer
o visite ed escursioni
o per ristoranti
ed in base al numero dei richiedenti individuali o collettivi
Nel caso venga emesso a fronte di un servizio di trasporto e un titolo provvisorio di
viaggio, in attesa dell’emissione del titolo definitivo il biglietto.
È una ricevuta che dimostra l’avvenuto pagamento:
se il pagamento è totale si parla di voucher a saldo o a forfait
se il pagamento è in acconto si parla di voucher di deposito
il voucher infine presuppone che ci sia un accordo tra agenzia e l’impresa che dovrà
effettuare la prestazione(es. voucher per alberghi)
le operazioni che coinvolgono il voucher sono quattro:
emissione prenotazione servizio e pagamento da parte del cliente;voucher emesso in 4
copie
onora mento della prestazione del servizio da parte del fornitore
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presentazione al pagamento fornitore invia all’agenzia emittente un estratto conto o
fattura cui viene allegato l’originale del voucher, contenente il riferimento al voucher,tt
i servizi prestati,importo da pagare
pagamento ricevuto l’estratto conto o fattura l’agenzia calcola le provvigioni spettanti
e emette a sua volta una fattura per la provvigione e paga il servizio al fornitore al
netto di essa.
Può accadere che a volte i servizi siano qualitativamente o quantitativamente superiori a
quelli previsti e allora le provvigioni si calcolano solo sui servizi davvero prestati e non
sulla prenotazione. La provvigione non viene calcolata sui servizi extra (telefonate
frigobar servizio lavanderia).
I pagamenti vengono regolati periodicamente in base ad estratti conto riassuntivi a
favore dell’una o dell’altra impresa. In altri casi, quando il rapporto tra agenzia e
fornitore sono rari il fornitore stesso esige il pagamento prima ancora di aver erogato il
servizio (si riscontrano spesso nei rapporti internazionali).
Analisi casi su tre diversi tipi di voucher:
Voucher riserva quando l’agenzia effettua una semplice prenotazione del
servizio principale, sul quale otterrà una provvigione, il cliente deve pagare
direttamente al fornitore del servizio (nel caso di prenotazione di una come con prima
colazione si pagherà la provvigione su questa e non sui servizi ulteriori richiesti dal
turista)
Voucher di deposito Quando il cliente paga direttamente all’agenzia di viaggio una
parte dei servizi richiesti, il saldo avviene dirette al fornitore sulla base dei servizi
erogati per la differenza non pagata in anticipo.
Voucher forfait semplice Quando il cliente paga per intero al momento
dell’emissione del voucher i servizi prenotati presso all’agenzia. La provvigione viene
calcolata su tutti (sempre esclusi gli extra). L’agenzia verserà a favore dei fornitori la
somma incassata al netto delle sue provvigioni
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VOUCHER n. 0235 (To): HOTEL XXXXXXXX………
…………………………
Agenzia di viaggi XXXXXXX
tel xxx xxxxxxxx
(Please provide) Per questo voucher vogliate fornire a: ……………………………..
(With) i segg. servizi:
sistemazione : …………………………………………
trattamento : ………………………………………..
n. pax: …. ……..
Arrive/Arrivo h. ………. del …………….. .………… con mezzi …………..
Departure/Partenza h. …..…… del …………… ………….. con mezzi …………..
Pagamento ………………………
Firma e timbro dell’adv per visto:
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I TOUR OPERATOR
L’attività di un TO è quella di organizzare viaggi definiti pacchetti turistici.
I pacchetti turistici hanno per oggetti viaggi “ tutto compreso” della durata superiore a 24
ore e comprendenti almeno due tra i seguenti servizi turistici:
trasporto
alloggio
ristorazione
servizi di accesso e di accoglienza.
I pacchetti turistici vengono venduti ad un unico prezzo a forfait comprensivo di tutti i
servizi offerti.
Le varie fasi dell’attività di gestione dei TO si possono così sintetizzare:
Ideazione del viaggio, in base ai gusti e alle preferenze dei turisti a cui si rivolge il
pacchetto turistico, stabilendo: itinerario, durata, periodo di effettuazione, servizi
turistici offerti.
Acquisto dei predetti servizi turistici dai fornitori dei servizi ( alberghi, compagnie
aeree, ecc) con la stipula di contratti vuoto per pieno o di allotment. Con il
contratto vuoto per pieno il TO acquista i servizi per un prefissato numero di
persone e si assume il rischio dell’invenduto, ossia pagherà comunque i servizi al
fornitore anche se, ad esempio, alcune camere saranno rimaste vuote, perché
invendute. Con il contratto di allotment il TO prenota un certo numero di posti ma
entro una certa data (release) può disdire alcune camere e confermare solo quelle
che nel frattempo è riuscito a vendere. Entrambi i contratti consentono al TO di
acquistare i servizi turistici a prezzi vantaggiosi, sicuramente il vuoto per pieno e
quello più economico ma anche più rischioso. I fornitori dei servizi turistici saranno
disposti a concedere ai TO i loro servizi a prezzi di favore, in quanto si assicurano
in anticipo la vendita dei loro servizi e si riduce così il rischio di invenduto.
Offerta del pacchetto turistico al cliente a un unico prezzo
Predisposizione di un catalogo informativo con foto e servizi turistici offerti dal
pacchetto turistico
Vendita del pacchetto turistico in modo capillare attraverso l’intermediazione delle
ADV dettaglianti.
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IL reddito per i TO è rappresentato dalla differenza tra i ricavi della vendita dei pacchetti
turistici e i costi sostenuti per l’acquisto dei servizi turistici e i costi generali e
amministrativi. Trattandosi della vendita di servizi immateriali e non immagazzinabili il TO
cercherà sempre di vendere i pacchetti prodotti, per evitare il rischio di invenduto, attraverso
particolari formule commerciali, tra le quali le più diffuse sono:
l’offerta di sconti per chi prenota in anticipo ( advanced booking)
la concessione di finanziamenti a tasso zero con pagamento rateale per l’acquisto
del pacchetto turistico
le vendite last minute dei viaggi invenduti alcuni giorni prima della partenza a
prezzi molto scontati.
I punti di forza dei TO come l’inclusive tour e i collegamenti con voli charter , garantiscono
continua assistenza e possono essere sempre attenti ai cambiamenti dei gusti ed evoluzione
del mercato che essi condizionano riservandosi per lunghi periodi intere strutture
alberghiere e condizionando la domanda dei clienti su determinate località attraverso la
possibilità di mobilitare un gran numero di turisti, soprattutto per motivi economici,
offrendo i pacchetti a prezzi vantaggiosi.
Grazie all’azione di marketing si individua il prodotto e dopo complessi procedimenti lo si
pubblicizza con i media (tv,internet,giornali o depliant…)
I tour operator mirano all’ottenimento di un risultato economico positivo calibrando
opportunamente costi e ricavi; per quanto riguarda la gestione finanziaria godono di
privilegi particolari perchè richiedono pagamenti anticipati per i pacchetti venduti a fronte
di esborsi solo posteriori da parte dai fornitori Ciò li favorisce anche economicamente
perchè raramente si trovano in carenza di soldi e riducendo praticamente a zero gli interessi
passivi sui finanziamenti.
I TOUR ORGANIZER
I tour organizer organizzano viaggi su misura, personalizzati in base alle specifiche
richieste dei clienti. Il ruolo di tour organizer viene svolto dalle ADV dettaglianti per quei
viaggi che non trovano risposta nei viaggi organizzati dai TO. Sono viaggi commissionati da
istituti scolastici per i viaggi di istruzione, o i viaggi incentive commissionati dalle imprese
per i dipendenti che raggiungono determinati obiettivi di crescita aziendale, o i viaggi
business o i viaggi per i gruppi.
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LE PROFESSIONI TURISTICHE
L’art. 11 della legge quadro del 1983 detta una normativa di base per le professioni
turistiche. Alle regioni il compito di emettere una normativa sulla base delle linee guida
della legge.
Guida turistica
E guida turistica chi accompagna persone o gruppi nella visita a opere d’arte, musei,
gallerie, ecc illustrandone aspetti storici, artistici monumentali e paesaggistici. Ottimo per
chi conosce bene le lingue ed è appassionato di arte. L’esercizio può essere svolto in ambito
territoriale (subregionale, provinciale) per il quale si è ottenuta l’abilitazione. Poiché i
requisti sono a discrezione regionale si è creata una legislazione difformità da regione a
regione così come è difforme anche tra gli altri paese della comunità europea.
Accompagnatore turistico o corriere
È accompagnatore turistico o corriere chi accompagna persone o gruppi sul territorio
nazionale o all’estero (seguendo un programma fornito dagli organizzatori). Assiste il
gruppo, fornisce notizie di interesse turistico delle varie zone, fuori dall’ambito di
competenza delle guide . Di solito è un collaboratore sterno alle agenzie
Interprete turistico
Si occupa di traduzione orale o scritta nell’assistenza ai turisti stranieri. E’ solitamente
impegnato in convegni manifestazioni artistiche ecc. Anche se non del tutto inerente al
settore turistico questa figura è stata inclusa nelle professioni turistiche, solo alcune regioni
hanno escluso gli interpreti congressuali
Organizzatore internazionale di congressi
Svolge l apropria opera nella organizzazione di iniziative o manifestazioni congressuali.
L’organizzatore deve – Prenotare viaggi, alberghi, organizzare la traduzione simultanea,
scrivere i testi dei comunicati stampa, curare la pubblicazione degli atti, tenere i contatti con
i giornalisti ecc. il turismo congressuale si sta espandendo quindi questa figura è sempre più
richiesta. (a Trento è nata una scuola). Molte regioni ha incluso questa figura tra quelle della
agenzie di viaggio
Guida alpina e Maestro di sci
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Queste due figure sono contemplate dalla legge quadro per il turismo del 1983, ma sono
state regolamente successivamente da ulteriore leggi specifiche data la particolarità della
professione sono stati previsti anche albi e collegi professionali.
Animatore turistico
Sono diverse le professioni che stanno emergendo nel settore turistico una di queste è
l’animatore che organizza il tempo libero di gruppi turistici con attività ricreative, sportive
culturali ecc. ma anche il programmatore di agenzia (tour organizer) che confeziona viaggi
da proporre ai clienti (delineando itinerari prenotando alberghi, trasferimenti ecc). Per
Esercizi di comprensione
1 apporre una crocetta sulla risposta esatta
DOMANDA
TURISTICA
OFFERTA
TURISTICA
Fattori naturali
Gusti e preferenze dei
consumatori
Flessibile, elastica
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rigida
Non immagazzinabile
stagionale
Esigenza di poter
pernottare
Fornitore di servizi di
ricettività
Presenza di ospedali
porti
turista
2 Risposte aperte
Elencare i bisogni del turista
Indicare quali variabili condizionano la domanda turistica
Descrivere le varie tipologie di turisti
Indicare le differenze esistenti tra turismo leasure e il turismo
business
Riconoscere quanto si perfeziona il contratto di albergo
Riconoscere gli elementi dell’offerta turistica
Descrivere l’attività svolta dagli enti locali nel settore turistico
Indicare le differenze esistenti tra i tour operator e tour organizer
Classificare le diverse tipologie del turista in base al reddito
Sintetizzare l’attività svolta dalle adv dettaglianti
Descrivere i “ pacchetti turistici”
Indicare la differenze tra contratto vuoto per pieno e allotment
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3. Compilare il seguente voucher a deposito emesso dall’adv Campobasso di
San Severo verso l’Hotel Best Western di Viterbo per prenotazione alberghiera
effettuata il 10/02/2010 per la famiglia Rossi composta da 2 adulti; trattamento
pensione completa, arrivo in albergo con mezzo proprio il 01/03/2010 e
partenza il 06/03/2010; importo dell’acconto versato all’adv euro 200.
4. Compilare il seguente voucher a forfait emesso dall’adv Equestre Tour di
Torremaggiore verso l’Hotel Bristol di Roma per prenotazione alberghiera
effettuata il 15/10/2010 per la famiglia Bianchi composta da 2 adulti e 1
bambino; trattamento mezza pensione, arrivo in albergo con mezzo proprio il
01/11/2010 e partenza il 04/11/2010; importo complessivo 500 euro già versato
all’adv.
VOUCHER n. 0236 (To): HOTEL
Agenzia di viaggi
(Please provide) Per questo voucher vogliate fornire a: ……………………………..
(With) i segg. servizi:
sistemazione : …………………………………………
trattamento : ………………………………………..
n. pax: …. ……..
Arrive/Arrivo h. ………. del …………….. .………… con mezzi …………..
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Departure/Partenza h. …..…… del …………… ………….. con mezzi …………..
Pagamento ………………………
Firma e timbro dell’adv per visto:
5 apporre una crocetta sulla risposta esatta
Figure professionali
alberghi
Room division Food & beverage
division
Segretario front office
governante
Commis di sala
metre
Capo ricevimento
portiere
Segretario back office
chef
barman
cameriere
facchino
6. Rappresentate l’organigramma di un albergo di piccole dimensioni
distinguendo il settore camere e il settore ristorazione.
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7. Rappresentate l’organigramma con il modello funzionale di un albergo di
medie dimensioni .
8. apporre una crocetta sulla risposta esatta
ATTIVITA’ SVOLTE ADV
DETTAGLIANTI
TOUR
OPERATOR
TOUR
ORGANIZER
Prenotano singoli servizi
turistici
Organizzano pacchetti
turistici
Organizzano viaggi
incentive
Vendono biglietteria
ferroviaria
Forniscono informazioni
turistiche
Organizzano viaggi
personalizzati
Realizzano un catalogo
per i viaggi
Svolgono attività di
intermediazione nel
settore turistico
Vendono pacchetti
turistici organizzati da
altri
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9. Fornite alcuni esempi di destagionalizzazione delle imprese ricettive.
10. Individuate le motivazioni del viaggio dei flussi turistici sul Gargano, con
opportuni esempi.
11. Effettuate una ricerca su internet sull’area geografica di provenienza dei flussi
turistici e sul numero di arrivi e presenze nella Regione Puglia negli ultimi anni.
12. In base alle tariffe applicate dall’Hotel Bristol di Roma calcolate il prezzo
complessivo del soggiorno nei seguenti casi:
- 2 persone in camera doppia, arrivo il 20/01/2010 per 4 notti, trattamento F.B.
- 1 persona in camera doppia supplemento uso singola; arrivo il 12/1/2010 e
partenza il 15/1/2010, trattamento b.& b.
- 2 adulti e 1 bambino in camera doppia, arrivo il 25/01/2010 e partenza il
30/01/2010, trattamento di H.B. con riduzione per il bambino.
- 3 adulti in camera tripla arrivo il 30/01/2010 e partenza il 31/01/2010, trattamento
H.B.
- 2 adulti in junior suite, arrivo il 24/01/2010 e partenza dopo 3 notti, trattamento
F.B.
B.& B. F.B. H.B.
Soggiorno in
Camera doppia
Euro 50,00 Euro 70,00 Euro 80,00
Soggiorno in
Camera tripla
Euro 45,00 Euro 65,00 Euro 75,00
Soggiorno in Junior
suite
Euro 70,00 Euro 90,00 Euro 100,00
I prezzi sono riferiti al giorno per persona .
Supplemento camera doppia uso singola 20 euro al giorno.
Riduzione terzo letto bambino in camera con due adulti 50% sulla tariffa
giornaliera.