SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 1
ARCIDIOCESI DI CAPUA
PARROCCHIA SACRO CUORE
TRASFIGURATI DAL SIGNORE CHE VIENE
SUSSIDIO AVVENTO-NATALE 2018
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 3
L’ATTESA DEL SIGNORE, NASCE IN FAMIGLIA
Introduzione
Ecco il Signore che viene! L’attesa si carica di luce e di mistero per
accogliere il Dio con noi che entra nella nostra famiglia. In tale luogo, il
Bambin Gesù è educato in sapienza e grazia, per divenire il “viandante
della vita”. Giuseppe e Maria, diventano punti di riferimento per la crescita
del divin fanciullo ed icona per i genitori dell’attuale contesto storico.
Sono i genitori che detengono un posto primordiale nell’educazione
umana e cristiana dei propri figli. Essi sono il prolungamento degli stessi
genitori, i quali assumendo la responsabilità di generare un figlio, assumo
al tempo stesso il dovere e la responsabilità dell’educazione.
Il Concilio Vaticano II ha scritto: “I genitori, poiché han trasmesso la vita
ai figli, hanno l'obbligo gravissimo di educare la prole: vanno pertanto
considerati come i primi e i principali educatori di essa. Questa loro
funzione educativa è tanto importante che, se manca, può difficilmente
essere supplita”. (GE 3)
La prima comunità del fanciullo è la famiglia; in questo ambiente il
piccolo è come una morbida cera su cui posso essere impresse tutte le
suggestioni. Infatti il bambino assorbe naturalmente e con facilità – anche
se dapprima inconsciamente e inconsapevolmente – tutto ciò che lo
circonda, non già a livello intellettuale, ma attraverso l’apprendimento
della quotidianità.
Oggi, tuttavia, molti genitori sono vittime di un difetto: si
preoccupano – e giustamente – dello sviluppo fisico e fisiologico dei
propri figli; l’aspetto culturale la famiglia lo delega alla scuola e quanto
all’educazione religiosa e spirituale la delega è tacitamente data “alla
parrocchia”.
Si tratta di un errore grave, anche perché si insinua in tal modo
l’impressione che la dimensione religiosa/morale/spirituale sia rapportata
alla vita come un qualcosa di “posticcio”.
La genesi della crescita dell’uomo non può che prevedere una unità
di tutte le dimensioni: quella umana e quella spirituale/religiosa. Esse non
possono crescere per itinerari differenti.
L’uomo è in sé religioso, in quanto – ricorda il Catechismo della Chiesa
Cattolica – è “capace di Dio”: “Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore
dell'uomo, perché l'uomo è stato creato da Dio e per Dio; e Dio non cessa
di attirare a sé l'uomo e soltanto in Dio l'uomo troverà la verità e la
felicità che cerca senza posa”(27)
Il luogo e il mezzo normale dove si realizza questa crescita
dell’essere umano è il focolare. Per tanto, è missione e impegno della
famiglia e dei genitori essere i primi educatori della fede con la parola e
con l’esempio “Tocca infatti ai genitori creare in seno alla famiglia
quell'atmosfera vivificata dall'amore e dalla pietà verso Dio e verso gli
uomini, che favorisce l'educazione completa dei figli in senso personale e
sociale. La famiglia è dunque la prima scuola di virtù sociali, di cui
appunto han bisogno tutte le società. Soprattutto nella famiglia cristiana,
arricchita della grazia e delle esigenze del matrimonio sacramento, i figli
fin dalla più tenera età devono imparare a percepire il senso di Dio e a
venerarlo, e ad amare il prossimo, conformemente alla fede che han
ricevuto nel battesimo; li anche fanno la prima esperienza di una sana
società umana e della Chiesa” (GE 3)
La famiglia cristiana, durante il tempo dell’Avvento, facendo
memoria del mistero dell’Incarnazione di Betlemme, guarda alla seconda
venuta quando il Signore verrà nella sua maestà e gloria. E prega: “Vieni,
Signore Gesù!”
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In questo contesto la famiglia cristiana procurerà di trasmettere
sopratutto ai fanciulli attraverso i segni semplici della quotidianità, che
Natale non è solo festa, evasione, sentimento; Natale è festa e celebrazione
cristiana. Anche gli addobbi dovrebbero trasmettere ed evocare questo
significato profondo attraverso motivi natalizi atti a richiamare la festa
cristiana.
Gli sposi cristiani, mediante il sacramento del matrimonio
partecipano del mistero dell’unione di Chiesa. Essi, pertanto,
contribuiscono alla vita della Chiesa nel seno del focolare domestico.
La famiglia come piccola Chiesa farà la sua preghiera in comune,
vivrà la sua vita quotidiana sotto lo sguardo di Dio, celebrerà le festività e
gli anniversari, sarà un libro aperto di catechesi e una catechesi in atto per i
figli e per tutti i membri che la compongono.
La catechesi familiare è una catechesi di “atmosfera” e che opera
per “osmosi”.
I genitori troveranno nella vita familiare occasioni privilegiate per
rinnovare e approfondire la propria fede di adulti.
Realizzeranno in tal modo:
una catechesi con la famiglia: sarà il momento qualificante in cui i
genitori esprimeranno il loro ruolo nella vita quotidiana. Mediante il
loro esempio di vita cristiana essi accompagneranno, sosterranno e
rafforzeranno la catechesi che i figli compiono in Parrocchia. Anche i
genitori troveranno momenti e spazi opportuni di riscoperta della
loro fede, parallelamente a quello dei figli.
catechesi della famiglia: i genitori assumeranno un ruolo più diretto
nel proporre il Messaggio cristiano ai figli in casa, mediante una
catechesi che sviluppi in modo sistematico tale Messaggio.
In alcuni momenti forti come il tempo di Avvento, il magistero della
vita così immediato nella famiglia, si avvale anche di quello della Parola e
i genitori, esercitando il loro dono, comunicano in modo semplice e diretto
le verità della fede, mostrandone la forte rilevanza che esse hanno con la
vita. Si tratta di quegli eventi forti e critici che incidono profondamente
nella realtà umana e spirituale della famiglia e sono snodi importanti nella
educazione cristiana dei figli: pensiamo quando nasce una nuova vita in
famiglia, quando qualche persona cara muore o è malata quando si
ringrazia Dio per i doni ricevuti, quando ci si raccoglie nella preghiera, si
sostiene la speranza in Dio per qualche prova.
Chiediamo a Maria, porta dell’avvento, di aprire il nostro cuore al
Signore che viene. Egli si mostrerà a noi “trasfigurato”, in piena luce e
ciascuno potrà dire: “grazie Signore per il dono di una casa, abitata e
vissuta in famiglia”.
Nell’attesa del Signore Gesù
Vs. don Raffaele
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LA TRASFIGURAZIONE a cura di Enzo Zarrillo
Fra gli splendori della luce abbagliante della Trasfigurazione, il Signore
con i tre apostoli che ha scelto di portare con sé sul monte Tàbor. Potremo
chiederci che cosa hanno in comune il monte Tàbor ed il Calvario? Perché
accostare questi due monti così lontani? Nel primo il Signore è rivestito di
uno splendore glorioso ed abbagliante della Sua gloria, nel secondo invece,
è tutto nel dolore e nell’ignominia. Sul Tàbor il Suo Volto brilla come il
sole e la luce che lo circonda forma un magnifico manto; sul Calvario
invece, è nudo, sfigurato dal sangue sgorgante dalle ferite provocate dalle
numerosissime frustate ricevute. Sul primo il Padre lo proclama Suo Figlio
prediletto, sul secondo il Figlio si sente abbandonato e dimenticato dal
Padre. L’episodio in cui vediamo la persona di Gesù circondata da
un’aureola di luce abbagliante, rende più viva ed efficace la nostra
speranza e fortifica la nostra fede e la costanza nei propositi di seguire il
Maestro fino alla morte. La Trasfigurazione è quasi un’introduzione alla
Via Dolorosa del Calvario e Gesù stesso ce ne dà la prova, poiché sul
Tàbor, raggiante di luce e di gloria, accenna al Gòlgota con la Croce,
supplizio per Lui di morte, oggetto di scandalo per i Giudei, fonte di vita e
di redenzione per noi. Intanto i due misteri sono legati fra loro da una
relazione profonda, ed entrambi si rischiarano. L’uno ci mostra il premio
che ci aspetta, l’altro il prezzo con cui ottenerlo. Insieme, uniti, ci
insegnano che sulla terra le gioie e le amarezze, la gloria e la sofferenza
non possono essere separate per un lungo periodo di tempo. Con queste
premesse la nostra gioia nella prosperità deve essere smorzata, ci devono
consolare le prove ed animarci nella speranza. Gesù voleva avere dei
testimoni alla Sua Trasfigurazione e portò con sé Pietro, Giacomo e
Giovanni; nulla è stato lasciato al caso, decise di portare con sé le tre
condizioni sociali del tempo: Pietro, rappresenta coloro che hanno vinto lo
spirito di menzogna, stabilendo la verità e difendendola, come i Dottori.
Giacomo, che per primo tra gli apostoli, confermò con il suo sangue la
verità del Vangelo, quelli che hanno trionfato del mondo e dei furori, come
i Martiri. Giovanni, rappresenta coloro che hanno trionfato della carne e
delle seduzioni, conservandosi sempre vergine, come i Vergini. Ora noi,
partecipiamo a questa triplice gloria con il nostro zelo nell’istruire, con la
nostra pazienza nel soffrire e col nostro amore alla purezza. Ravviciniamo
dunque spesso nella nostra mente la Trasfigurazione e la Passione, il Tàbor
ed il Calvario. La nostra salvezza fu operata sul Calvario, Gesù ci redense
per mezzo del dolore, della morte sul duro legno della Croce; non ci salvò
con gli splendori del Tàbor, nella gloria della Sua trasfigurazione.
Mettiamoci con coraggio e costanza a camminare per la via dolorosa della
Croce, nella quale ci hanno preceduto i santi.
Potremmo ancora fare un ultimo collegamento fra le tende che avevano
proposto a Gesù i suoi discepoli, per stare uniti e riparati da tutto, e
probabilmente, come dicono alcuni teologi, dalle insidie esterne di tanti
generi: le potremmo avvicinare alla centralità della famiglia cristiana, in
cui il fulcro è l’amore e la vicinanza a Gesù. Senza la Sua Luce e la Sua
Protezione non possiamo dirci uniti ed al riparo dagli eventi esteriori,
anche demoniaci. La famiglia è l’istituzione che garantisce un futuro a
tutte le generazioni e per molti versi semplifica la vita delle persone. Si
dice che la famiglia è vittima della crisi economica. Occorre piuttosto dire
che la crisi economica e la crisi della famiglia hanno una matrice comune
che risiede nei mali antropologici del nostro tempo: l’individualismo, il
relativismo, l’utilitarismo ed il consumismo. La famiglia infatti, è
l’istituzione del dono reciproco totale e della comunione integrale di vita
tra le persone. Proprio per questo essa è la prima scuola d’umanità, perché
in essa le persone non badano solo al proprio tornaconto, ma anche al bene
degli altri ed al bene comune di tutti e di ciascuno, e ci si aiuta
reciprocamente. Se c’è un’attenzione preferenziale è per i più deboli:
bambini, malati, disabili, anziani. La famiglia, fondata dall’unione nuziale
tra un uomo ed una donna, è la via maestra per la generazione e la crescita
della persona. Grazie alla famiglia ognuno progredisce nelle relazioni
sociali e lavorative, e può gustare la fiducia reciproca. Il fattore festa (o
riposo) è fondamentale perché ristabilisce soprattutto un equilibrio tra la
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vita affettiva e quella lavorativa. Nella festa, che costituisce il vertice del
riposo, l’uomo si riconcilia con sé, con gli altri e con Dio. Non a caso nella
festa si sono sempre svolte tutte le tradizioni religiose, e la famiglia
cristiana ha sempre avuto nel giorno della domenica il suo tratto distintivo.
In questi tempi difficili, amarsi e rispettarsi tra marito e moglie, educare in
modo positivo i figli, dare il giusto valore sia al lavoro sia alla festa, è
possibile. Il santo Papa emerito, alcuni anni fa, durante l’omelia, ebbe
modo di dire: “cari sposi, abbiate cura dei vostri figli … trasmettete loro,
con serenità, fiducia e semplicità le ragioni del vivere. […] Ma anche voi
figli, sappiate mantenere sempre un rapporto di profondo affetto e di
premurosa cura verso i vostri genitori”. Alle famiglie disse: “La vostra
vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell’amore
è una realtà meravigliosa, è l’unica forza che può veramente cambiare il
mondo”. L’esistenza dell’amore nella famiglia, infatti, crea il rispetto delle
persone, la gratuità, la fiducia, la responsabilità, la solidarietà e la
cooperazione, il rispetto della natura e molte altre virtù preziose per le
persone e la società.
NOVENA
DELL’IMMACOLATA dal 29 Novembre al 7 Dicembre
Madre del Signore
Icona perfetta della fede prima della Santa Messa
Nella fede, dono di Dio, virtù soprannaturale da Lui infusa, riconosciamo
che un grande Amore ci è stato offerto, che una Parola buona ci è stata
rivolta e che, accogliendo questa Parola, che è Gesù Cristo, Parola
incarnata, lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del futuro, e
fa crescere in noi le ali della speranza per percorrerlo con gioia. Fede,
speranza e carità costituiscono, in un mirabile intreccio, il dinamismo
dell’esistenza cristiana verso la comunione piena con Dio.
Papa Francesco LUMEN FIDEI 7
PRIMO GIORNO 29 novembre
Contempliamo Maria Immacolata
che accoglie la Parola e diventa madre di Gesù
Dal Vangelo secondo Luca (1, 26-33.38)
Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo
della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". A
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queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un
saluto come questo. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai
trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce
e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo;
il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre
sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse:
"Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". E
l'angelo si allontanò da lei.
Ascolta, Padre santo, la nostra preghiera e ricolmaci della grazia dello
Spirito perché come Maria, la tutta santa, accogliamo in noi il Figlio tuo
che viene a fare di noi il tuo regno, ora e per i secoli dei secoli. Amen
Dall’Enciclica LUMEN FIDEI n.58.
Nella parabola del seminatore, san Luca riporta queste parole con cui Gesù
spiega il significato del "terreno buono": « Sono coloro che, dopo aver
ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono
frutto con perseveranza » (Lc 8,15). Nel contesto del Vangelo di Luca, la
menzione del cuore integro e buono, in riferimento alla Parola ascoltata e
custodita, costituisce un ritratto implicito della fede della Vergine Maria.
Lo stesso evangelista ci parla della memoria di Maria, di come conservava
nel cuore tutto ciò che ascoltava e vedeva, in modo che la Parola portasse
frutto nella sua vita. La Madre del Signore è icona perfetta della fede,
come dirà santa Elisabetta: « Beata colei che ha creduto » (Lc 1,45).
In Maria, Figlia di Sion, si compie la lunga storia di fede dell’Antico
Testamento, con il racconto di tante donne fedeli, a cominciare da Sara,
donne che, accanto ai Patriarchi, erano il luogo in cui la promessa di Dio si
compiva, e la vita nuova sbocciava. Nella pienezza dei tempi, la Parola di
Dio si è rivolta a Maria, ed ella l’ha accolta con tutto il suo essere, nel suo
cuore, perché in lei prendesse carne e nascesse come luce per gli uomini.
San Giustino Martire, nel suo Dialogo con Trifone, ha una bella
espressione in cui dice che Maria, nell’accettare il messaggio dell’Angelo,
ha concepito "fede e gioia". Nella Madre di Gesù, infatti, la fede si è
mostrata piena di frutto, e quando la nostra vita spirituale dà frutto, ci
riem-piamo di gioia, che è il segno più chiaro della grandezza della fede.
Nella sua vita, Maria ha compiuto il pellegrinaggio della fede, alla sequela
di suo Figlio. Così, in Maria, il cammino di fede dell’Antico Testamento è
assunto nella sequela di Gesù e si lascia trasformare da Lui, entrando nello
sguardo proprio del Figlio di Dio incarnato.
Preghiamo con le parole di Papa Francesco (Lumen Fidei 59)
Aiuta, o Madre, la nostra fede! Apri il nostro ascolto alla Parola, perché
riconosciamo la voce di Dio e la sua chiamata.
Sveglia in noi il desiderio di seguire i suoi passi, uscendo dalla nostra terra
e accogliendo la sua promessa.
Aiutaci a lasciarci toccare dal suo amore, perché possiamo toccarlo con la
fede. Aiutaci ad affidarci pienamente a Lui, a credere nel suo amore,
soprattutto nei momenti di tribolazione e di croce, quando la nostra fede è
chiamata a maturare.
Semina nella nostra fede la gioia del Risorto.
Ricordaci che chi crede non è mai solo.
Insegnaci a guardare con gli occhi di Gesù, affinché Egli sia luce sul
nostro cammino. E che questa luce della fede cresca sempre in noi, finché
arrivi quel giorno senza tramonto, che è lo stesso Cristo, il Figlio tuo,
nostro Signore!
Canto: Tota pulchra
SECONDO GIORNO 30 novembre
Contempliamo Maria Immacolata riconosciuta da Elisabetta
Madre del Signore e proclamata beata per la sua fede
Dal Vangelo secondo Luca (1, 39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
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Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel
suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran
voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A
che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il
tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel
mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il
Signore le ha detto".
O Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo disegno di amore hai ispirato alla
beata Vergine Maria, che portava in grembo il tuo Figlio, di visitare
sant'Elisabetta, concedi a noi di essere docili all'azione del tuo Spirito, per
magnificare con Maria il tuo santo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen
Dall’Enciclica LUMEN FIDEI n.59.
Maria è strettamente associata, per il suo legame con Gesù, a ciò che
crediamo. Nel concepimento verginale di Maria abbiamo un segno chiaro
della filiazione divina di Cristo. L’origine eterna di Cristo è nel Padre, Egli
è il Figlio in senso totale e unico; e per questo nasce nel tempo senza
intervento di uomo. Essendo Figlio, Gesù può portare al mondo un nuovo
inizio e una nuova luce, la pienezza dell’amore fedele di Dio che si
consegna agli uomini. D’altra parte, la vera maternità di Maria ha
assicurato per il Figlio di Dio una vera storia umana, una vera carne nella
quale morirà sulla croce e risorgerà dai morti. Maria lo accompagnerà fino
alla croce (cfr Gv 19,25), da dove la sua maternità si estenderà ad ogni
discepolo del suo Figlio (cfr Gv 19,26-27). Sarà presente anche nel
cenacolo, dopo la Risurrezione e l’Ascensione di Gesù, per implorare con
gli Apostoli il dono dello Spirito Santo (cfr At 1,14). Il movimento di
amore tra il Padre e il Figlio nello Spirito ha percorso la nostra storia;
Cristo ci attira a Sé per poterci salvare (cfr Gv 12,32). Al centro della fede
si trova la confessione di Gesù, Figlio di Dio, nato da donna, che ci
introduce, per il dono dello Spirito Santo, nella figliolanza adottiva (cfr
Gal 4,4-6).
Preghiamo con le parole di Papa Francesco (31 maggio 2013)
Maria, donna dell’ascolto, rendi aperti i nostri orecchi; fa’ che sappiamo
ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù tra le mille parole di questo
mondo; fa’ che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona
che incontriamo, specialmente quella che è povera, bisognosa, in
difficoltà.
Maria, donna della decisione, illumina la nostra mente e il nostro cuore,
perché sappiamo obbedire alla Parola del tuo Figlio Gesù, senza
tentennamenti; donaci il coraggio della decisione, di non lasciarci
trascinare perché altri orientino la nostra vita.
Maria, donna dell’azione, fa’ che le nostre mani e i nostri piedi si
muovano “in fretta” verso gli altri, per portare la carità e l’amore del tuo
Figlio Gesù, per portare, come te, nel mondo la luce del Vangelo. Amen.
Canto: Tota pulchra
TERZO GIORNO 1 dicembre
Contempliamo Maria Immacolata
Madre di Gesu Luce e Vita del mondo
Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-5.9-14)
In principio era il Verbo,e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
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i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Padre buono, donaci il tuo Spirito perché guidi ogni nostra azione irradi
sul cammino della Chiesa la luce di santità che rifulse in tutta la vita della
Vergine Maria, Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,e
vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen
Dall’Enciclica LUMEN FIDEI n.4.
È urgente perciò recuperare il carattere di luce proprio della fede, perché
quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per
perdere il loro vigore. La luce della fede possiede, infatti, un carattere
singolare, essendo capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo. Perché
una luce sia così potente, non può procedere da noi stessi, deve venire da
una fonte più originaria, deve venire, in definitiva, da Dio. La fede nasce
nell’incontro con il Dio vivente, che ci chiama e ci svela il suo amore, un
amore che ci precede e su cui possiamo poggiare per essere saldi e
costruire la vita. Trasformati da questo amore riceviamo occhi nuovi,
sperimentiamo che in esso c’è una grande promessa di pienezza e si apre a
noi lo sguardo del futuro. La fede, che riceviamo da Dio come dono
soprannaturale, appare come luce per la strada, luce che orienta il nostro
cammino nel tempo. Da una parte, essa procede dal passato, è la luce di
una memoria fondante, quella della vita di Gesù, dove si è manifestato il
suo amore pienamente affidabile, capace di vincere la morte. Allo stesso
tempo, però, poiché Cristo è risorto e ci attira oltre la morte, la fede è luce
che viene dal futuro, che schiude davanti a noi orizzonti grandi, e ci porta
al di là del nostro "io" isolato verso l’ampiezza della comunione.
Comprendiamo allora che la fede non abita nel buio; che essa è una luce
per le nostre tenebre.
Preghiamo con le parole di Papa Francesco (27 ottobre 2013)
Gesù, Maria e Giuseppe a voi, Santa Famiglia di Nazareth, oggi, volgiamo
lo sguardo con ammirazione e confidenza; in voi contempliamo la bellezza
della comunione nell’amore vero;a voi raccomandiamo tutte le nostre
famiglie, perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia.
Santa Famiglia di Nazareth, scuola attraente del santo Vangelo: insegnaci
a imitare le tue virtù con una saggia disciplina spirituale, donaci lo sguardo
limpido che sa riconoscere l’opera della Provvidenza nelle realtà
quotidiane della vita.
Santa Famiglia di Nazareth, custode fedele del mistero della salvezza: fa’
rinascere in noi la stima del silenzio, rendi le nostre famiglie cenacoli di
preghiera e trasformale in piccole Chiese domestiche, rinnova il desiderio
della santità, sostieni la nobile fatica del lavoro, dell’educazione,
dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono. (…)
Ogni famiglia sia dimora accogliente di bontà e di pace … Gesù, Maria e
Giuseppe voi con fiducia preghiamo, a voi con gioia ci affidiamo.
Canto: Tota pulchra
QUARTO GIORNO 2 dicembre
Contempliamo Maria Immacolata
che offre Gesù al Padre e accoglie con fede la profezia di Simeone
Dal Vangelo secondo Luca (2, 35-22)
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo
la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al
Signore come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito
sarà sacro al Signore - e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due
giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme
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c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la
consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli
aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver
veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e,
mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge
prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse
Dio, dicendo:
"Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele".
O Padre, che nel tuo Figlio presentato al tempio manifesti visibilmente
l’incontro fra l’antica e la nuova alleanza, fa’ che la tua Chiesa sperimenti
con Maria la gioia messianica e ogni uomo cammini nello splendore della
tua luce. Per Cristo nostro Signore. Amen
Dall’Enciclica LUMEN FIDEI n.10.
La fede capisce che la parola, una realtà apparentemente effimera e
passeggera, quando è pronunciata dal Dio fedele diventa quanto di più
sicuro e di più incrollabile possa esistere, ciò che rende possibile la
continuità del nostro cammino nel tempo. La fede accoglie questa Parola
come roccia sicura sulla quale si può costruire con solide fondamenta. Per
questo nella Bibbia la fede è indicata con la parola ebraica ’emûnah,
derivata dal verbo ’amàn, che nella sua radice significa "sostenere". Il
termine ’emûnah può significare sia la fedeltà di Dio, sia la fede
dell’uomo. L’uomo fedele riceve la sua forza dall’affidarsi nelle mani del
Dio fedele. Giocando sui due significati della parola — presenti anche nei
termini corrispondenti in greco (pistós) e latino (fidelis) —, san Cirillo di
Gerusalemme esalterà la dignità del cristiano, che riceve il nome stesso di
Dio: ambedue sono chiamati "fedeli".Sant’Agostino lo spiegherà così: «
L’uomo fedele è colui che crede a Dio che promette; il Dio fedele è colui
che concede ciò che ha promesso all’uomo ».
Preghiamo con le parole di Papa Francesco (24 luglio 2013)
Madre, come Te un giorno, così mi sento oggi davanti a te e a Dio,
che ci propone per la vita una missione i cui contorni e limiti non
conosciamo, le cui esigenze intravediamo appena. Ma, nella Tua fede
grazie alla quale “nulla è impossibile a Dio”,Tu, o Madre, non hai esitato
ed io non posso esitare. Così, con Te, come Te, io abbraccio la mia
missione. Nelle tue mani pongo la mia vita, E andiamo, Tu-Madre ed io-
Figlio, a camminare insieme, credere insieme, lottare insieme, vincere
insieme, come sempre insieme camminaste Tu e Tuo Figlio.
Madre , un giorno portasti Tuo Figlio al tempio per consacrarlo al Padre
perché fosse totalmente disponibile alla missione. Portami oggi dallo
stesso Padre, consacrami a Lui con tutto quello che sono e con tutto quello
che ho. … Madre, rimani qui, accogli sempre i Tuoi figli e figlie
pellegrini, ma vieni anche con noi, stai sempre al nostro fianco ed
accompagna nella missione la grande famiglia di fedeli, soprattutto quando
la Croce pesa di più, sostieni la nostra speranza e la nostra fede.
Canto: Tota pulchra
QUINTO GIORNO 3 dicembre
Contempliamo Maria Immacolata
che invita i discepoli ad accogliere con fede
la parola di Gesù e a fare quello che Lui dice
Dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-11)
Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre
di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a
mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno vino". E Gesù le
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rispose: "Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora". Sua
madre disse ai servitori: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela".
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei,
contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro:
"Riempite d'acqua le anfore"; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di
nuovo: "Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto". Ed
essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui
che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo
sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo e gli
disse: "Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già
bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino
buono finora". Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da
Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Signore Dio nostro, che ci illumini con la radiosa luce della tua verità,
accogli le nostre preghiere e con l'aiuto di Maria, madre del Redentore, fa'
che esprimiamo nella carità la forza della fede. Per Cristo nostro Signore.
Amen
Dall’Enciclica LUMEN FIDEI n.15.
La fede cristiana è centrata in Cristo, è confessione che Gesù è il Signore
e che Dio lo ha risuscitato dai morti (cfr Rm 10,9). Tutte le linee
dell’Antico Testamento si raccolgono in Cristo, Egli diventa il "sì"
definitivo a tutte le promesse, fondamento del nostro "Amen" finale a Dio
(cfr 2 Cor 1,20). La storia di Gesù è la manifestazione piena
dell’affidabilità di Dio. Se Israele ricordava i grandi atti di amore di Dio,
che formavano il centro della sua confessione e aprivano lo sguardo della
sua fede, adesso la vita di Gesù appare come il luogo dell’intervento
definitivo di Dio, la suprema manifestazione del suo amore per noi. Quella
che Dio ci rivolge in Gesù non è una parola in più tra tante altre, ma la sua
Parola eterna (cfr Eb 1,1-2). Non c’è nessuna garanzia più grande che Dio
possa dare per rassicurarci del suo amore, come ci ricorda san Paolo (cfr
Rm 8,31-39). La fede cristiana è dunque fede nell’Amore pieno, nel suo
potere efficace, nella sua capacità di trasformare il mondo e di illuminare il
tempo. « Abbiamo conosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi » (1
Gv 4,16). La fede coglie nell’amore di Dio manifestato in Gesù il
fondamento su cui poggia la realtà e la sua destinazione ultima.
Preghiamo con le parole di Papa Francesco (22 settembre 2013)
Beatissima Vergine …
Tu ci conosci e noi sappiamo che ci vuoi molto bene.
…. Madre nostra, custodisci tutti con tenerezza
e donaci la tua forza e tanta consolazione.
Siamo tuoi figli: ci poniamo sotto la tua protezione.
Non lasciarci soli nel momento del dolore e della prova.
Confidiamo nel tuo cuore materno
e ti consacriamo tutto ciò che siamo e possediamo.
E soprattutto, Madre dolcissima, mostraci Gesù
e insegnaci a fare sempre e solo quello che Lui ci dirà. Amen
Canto: Tota pulchra
SESTO GIORNO 4 dicembre
Contempliamo Maria Immacolata
che soffrendo accanto a Suo Figlio
coopera con fede e amore alla Sua opera di salvezza
Dal Vangelo secondo Giovanni (19,25-27)
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre,
Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la
madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:
"Donna, ecco tuo figlio!". Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da
quell'ora il discepolo l'accolse con sé.
O Dio, che hai fatto di Maria Vergine, sposa del tuo Spirito, la
cooperatrice generosa del Redentore, ascolta in nostro favore la voce di
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 21
colei, che ti ha obbedito con libera fede, e concedi anche a noi di aderire a
Cristo tuo Verbo vivente, per collaborare alla salvezza del mondo. Per
Cristo nostro Signore. Amen
Dall’Enciclica LUMEN FIDEI n.16.
La prova massima dell’affidabilità dell’amore di Cristo si trova nella sua
morte per l’uomo. Se dare la vita per gli amici è la massima prova di
amore (cfr Gv 15,13), Gesù ha offerto la sua per tutti, anche per coloro che
erano nemici, per trasformare il cuore. Ecco perché gli evangelisti hanno
situato nell’ora della Croce il momento culminante dello sguardo di fede,
perché in quell’ora risplende l’altezza e l’ampiezza dell’amore divino. San
Giovanni collocherà qui la sua testimonianza solenne quando, insieme alla
Madre di Gesù, contemplò Colui che hanno trafitto (cfr Gv 19,37): « Chi
ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice
il vero, perché anche voi crediate » (Gv 19,35). … è proprio nella
contemplazione della morte di Gesù che la fede si rafforza e riceve una
luce sfolgorante, quando essa si rivela come fede nel suo amore
incrollabile per noi, che è capace di entrare nella morte per salvarci. In
questo amore, che non si è sottratto alla morte per manifestare quanto mi
ama, è possibile credere; la sua totalità vince ogni sospetto e ci permette di
affidarci pienamente a Cristo.
Preghiamo con le parole di Papa Francesco (22 settembre 2013)
Maria, oggi vogliamo dirti: Madre, donaci il tuo sguardo! Il tuo sguardo ci
porta a Dio, il tuo sguardo è un dono del Padre buono, che ci attende ad
ogni svolta del nostro cammino, è un dono di Gesù Cristo in croce, che
carica su di sé le nostre sofferenze, le nostre fatiche, il nostro peccato. E
per incontrare questo Padre pieno di amore, oggi ti diciamo: Madre, donaci
il tuo sguardo!
Canto: Tota pulchra
SETTIMO GIORNO 5 dicembre
Contempliamo Maria Immacolata
fedele Discepola di Suo Figlio
Dal Vangelo secondo Luca (11, 27-28)
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la voce di
mezzo alla folla e disse: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui
hai preso il latte!”. Ma egli disse: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la
parola di Dio e la osservano!”.
Signore nostro Dio, che hai fatto della Vergine Maria il modello di chi
accoglie la tua Parola e la mette in pratica, apri il nostro cuore alla
beatitudine dell'ascolto, e con la forza del tuo Spirito fa' che noi pure
diventiamo luogo santo in cui la tua Parola di salvezza oggi si compie. Per
Cristo nostro Signore. Amen
Dall’Enciclica LUMEN FIDEI n.18.
"Crediamo a" Gesù, quando accettiamo la sua Parola, la sua
testimonianza, perché egli è veritiero (cfr Gv 6,30). "Crediamo in" Gesù,
quando lo accogliamo personalmente nella nostra vita e ci affidiamo a Lui,
aderendo a Lui nell’amore e seguendolo lungo la strada (cfr Gv 2,11; 6,47;
12,44).
Per permetterci di conoscerlo, accoglierlo e seguirlo, il Figlio di Dio ha
assunto la nostra carne, e così la sua visione del Padre è avvenuta anche in
modo umano, attraverso un cammino e un percorso nel tempo. La fede
cristiana è fede nell’Incarnazione del Verbo e nella sua Risurrezione nella
carne; è fede in un Dio che si è fatto così vicino da entrare nella nostra
storia. La fede nel Figlio di Dio fatto uomo in Gesù di Nazaret non ci
separa dalla realtà, ma ci permette di cogliere il suo significato più
profondo, di scoprire quanto Dio ama questo mondo e lo orienta
incessantemente verso di Sé; e questo porta il cristiano a impegnarsi, a
vivere in modo ancora più intenso il cammino sulla terra.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 23
Preghiamo con le parole di Papa Francesco (25 luglio 2013)
Signore, Tu hai lasciato in mezzo a noi tua Madre perché ci
accompagnasse.
Che abbia cura di noi e ci protegga nel nostro cammino, nel nostro cuore,
nella nostra fede.
Che ci faccia discepoli come Lei lo è stata, e missionari come anche Lei lo
è stata.
Che ci insegni a uscire per le strade.
Che ci insegni a uscire da noi stessi.
Che Lei, con la sua mansuetudine, con la sua pace, ci indichi il cammino.
Canto: Tota pulchra
OTTAVO GIORNO 6 dicembre
Contempliamo Maria Immacolata che insieme agli Apostoli
attende con fede orante il dono dello Spirito Santo
Dagli Atti degli Apostoli (1,13-14; 2,1-4)
[Dopo che Gesù fu assunto in cielo] salirono nella stanza al piano
superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo
e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di
Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano
perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a
Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti
insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore,
quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove
stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si
posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e
cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava
loro il potere di esprimersi.
Padre misericordioso che nella potenza del tuo Spirito hai glorificato il tuo
Figlio consegnato alla morte per noi; guarda la tua Chiesa raccolta come i
discepoli con Maria nel Cenacolo, e fa’ che nella gioia dello stesso Spirito
gustiamo la beatitudine di chi crede e vive come Maria la parola del tuo
Figlio . Per Cristo nostro Signore. Amen
Dall’Enciclica LUMEN FIDEI n.22.
La fede ha una forma necessariamente ecclesiale, si confessa dall’interno
del corpo di Cristo, come comunione concreta dei credenti. È da questo
luogo ecclesiale che essa apre il singolo cristiano verso tutti gli uomini. La
parola di Cristo, una volta ascoltata e per il suo stesso dinamismo, si
trasforma nel cristiano in risposta, e diventa essa stessa parola pronunciata,
confessione di fede. San Paolo afferma: « Con il cuore infatti si crede […],
e con la bocca si fa la professione di fede… » (Rm 10,10). La fede non è
un fatto privato, una concezione individualistica, un’opinione soggettiva,
ma nasce da un ascolto ed è destinata a pronunciarsi e a diventare
annuncio. Infatti, « come crederanno in colui del quale non hanno sentito
parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? » (Rm
10,14). La fede si fa allora operante nel cristiano a partire dal dono
ricevuto, dall’Amore che attira verso Cristo (cfr Gal 5,6) e rende partecipi
del cammino della Chiesa, pellegrina nella storia verso il compimento. Per
chi è stato trasformato in questo modo, si apre un nuovo modo di vedere,
la fede diventa luce per i suoi occhi.
Preghiamo con le parole di Papa Francesco (23 maggio 2013)
Madre del silenzio, che custodisce il mistero di Dio,
liberaci dall'idolatria del presente, a cui si condanna chi dimentica.
Purifica gli occhi dei Pastori con il collirio della memoria:
torneremo alla freschezza delle origini, per una Chiesa orante e penitente.
Madre della bellezza, che fiorisce dalla fedeltà al lavoro quotidiano,
destaci dal torpore della pigrizia, della meschinità e del disfattismo.
Rivesti i Pastori di quella compassione che unifica e integra: scopriremo la
gioia di una Chiesa serva, umile e fraterna.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 25
Madre della tenerezza, che avvolge di pazienza e di misericordia,
aiutaci a bruciare tristezze, impazienze e rigidità di chi non conosce
appartenenza. Intercedi presso tuo Figlio perché siano agili le nostre mani,
i nostri piedi e i nostri cuori:edificheremo la Chiesa con la verità nella
carità.
Madre, saremo il Popolo di Dio, pellegrinante verso il Regno. Amen.
Canto: Tota pulchra
NONO GIORNO 7 dicembre
Contempliamo Maria Immacolata glorificata in Cielo
che risplende per noi come segno di consolazione e di speranza
Dal Vangelo di Luca (1,46-56)
Allora Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri, per Abramo
e la sua discendenza, per sempre».
Padre santo, che nel cammino della Chiesa, pellegrina sulla terra, hai posto
quale segno luminoso la beata Vergine Maria, per sua intercessione
sostieni la nostra fede e ravviva la nostra speranza, perché nessun ostacolo
ci faccia deviare dalla strada che porta alla salvezza. Per Cristo nostro
Signore. Amen
Dall’Enciclica LUMEN FIDEI n.28.
Gustando l’amore con cui Dio lo ha scelto e lo ha generato come popolo,
Israele arriva a comprendere l’unità del disegno divino, dall’origine al
compimento. La conoscenza della fede, per il fatto di nascere dall’amore
di Dio che stabilisce l’Alleanza, è conoscenza che illumina un cammino
nella storia. È per questo, inoltre, che, nella Bibbia, verità e fedeltà vanno
insieme: il Dio vero è il Dio fedele, Colui che mantiene le sue promesse e
permette, nel tempo, di comprendere il suo disegno. Attraverso
l’esperienza dei profeti, nel dolore dell’esilio e nella speranza di un ritorno
definitivo alla città santa, Israele ha intuito che questa verità di Dio si
estendeva oltre la propria storia, per abbracciare la storia intera del mondo,
a cominciare dalla creazione. La conoscenza della fede illumina non solo il
percorso particolare di un popolo, ma il corso intero del mondo creato,
dalla sua origine alla sua consumazione.
Preghiamo con le parole di Papa Francesco (13 ottobre 2013)
Beata Maria Vergine , con rinnovata gratitudine per la tua presenza
materna uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni che ti dicono
beata. Celebriamo in te le grandi opere di Dio,
che mai si stanca di chinarsi con misericordia sull’umanità,
afflitta dal male e ferita dal peccato, per guarirla e per salvarla (…)
Custodisci la nostra vita fra le tue braccia: benedici e rafforza ogni
desiderio di bene; ravviva e alimenta la fede; sostieni e illumina la
speranza; suscita e anima la carità;guida tutti noi nel cammino della
santità. Insegnaci il tuo stesso amore di predilezione
per i piccoli e i poveri, per gli esclusi e i sofferenti,
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 27
per i peccatori e gli smarriti di cuore: raduna tutti sotto la tua protezione
e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù.Amen.
Canto: Tota pulchra
Novena serale
Introduzione
Cel.: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Vergine purissima, concepita senza peccato, tutta bella e senza macchia
dal primo istante, Ti venero oggi sotto il titolo di Immacolata Concezione.
Il Tuo Divino Figlio mi ha insegnato, attraverso la Sua stima, rispetto e
sottomissione a Te, quali onori e omaggi io Ti dovrei prestare. Tu sei il
rifugio sicuro dei peccatori pentiti e per questo ricorro a Te, attraverso
questa novena. Sei la Madre di Misericordia cui presento le mie miserie e
Ti chiedo di aiutarmi, poiché, dopo Gesù, sei tutta la mia speranza. Con la
Tua intercessione materna, Madonna piena di bontà e potere presso il
Signore, Ti supplico di farmi ottenere … (esporre la grazia richiesta). Se
ciò che Ti chiedo non è per la Gloria di Dio ed il bene della mia anima,
fammi avere quello che sia più conforme ad entrambi. Amen!
SOLENNE CONSACRAZIONE
ALL’IMMACOLATA
Tutti
O Cuore Immacolato di Maria ardente di bontà, mostra il Tuo amore verso
di noi. La fiamma del Tuo Cuore, o Maria, scenda su tutti gli uomini. Noi
Ti amiamo tanto. Imprimi, nei nostri cuori il vero amore così da avere un
continuo desiderio di Te. O Maria, umile e mite di Cuore, ricordati di noi
quando siamo nel peccato. Tu sai che tutti gli uomini peccano. Donaci, per
mezzo del Tuo Cuore Immacolato, la salute spirituale. Fa che sempre
possiamo guardare alla bontà del Tuo Cuore materno e che ci convertiamo
per mezzo della fiamma del Tuo Cuore. Amen!
I° Giorno – 29 Novembre
L’ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE
Preghiera iniziale e Solenne consacrazione all’Immacolata
“L’anima mia magnifica il Signore”. S. Ambrogio, che commentando
Luca scrive:[Sia in ognuno di noi l’anima di Maria per glorificare Dio], ci
ricorda che il ringraziamento è la prima espressione della fede. Non ne è
espressione la lamentela, la critica, l’amarezza, l’autocommiserazione, il
disfattismo; al contrario sono atteggiamenti di poca fede, perché la fede
vera esplode spontaneamente nella lode e nella gratitudine. Lode per
quanto Dio opera in noi e nel mondo, gratitudine nel riconoscersi graziati e
nella consapevolezza che la divina misericordia “si stende di generazione
in generazione”… È la fede che fa scorgere realtà grandi in cose piccole,
realtà definitive in fatti incipienti, realtà perenni nelle realtà effimere.
Mentre la poca fede non è mai contenta, mai soddisfatta e vorrebbe vedere
sempre oltre, la fede vera è lieta e legge in poveri segni la potenza di Dio.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 29
INVOCAZIONI
Donaci, o Padre, di contemplare la Tua presenza nella bellezza che ci
circonda
E Ti magnificheremo per le Tue meraviglie!
Donaci, o Padre, di scorgere la Tua paterna presenza nella nostra vita
quotidiana
E Ti magnificheremo per le Tue meraviglie!
Donaci, o Padre, di comunicare la gioia della fede nell’ambiente in
cui viviamo
E Ti magnificheremo per le Tue meraviglie!
Donaci, o Padre, uno sguardo di speranza anche nelle vicende tristi
della vita
E Ti magnificheremo per le Tue meraviglie!
Donaci, o Padre, di saper offrire una presenza che incoraggia chi vive
nella sofferenza
E Ti magnificheremo per le Tue meraviglie!
ORAZIONE FINALE
Eccoci ai tuoi santissimi piedi, o Vergine Immacolata, e ci rallegriamo
grandemente con te, che fin dall’eternità fosti eletta Madre del Verbo
Eterno e preservata dalla colpa originale. Ringraziamo e benediciamo la
Santissima Trinità, che ti ha arricchita di questi privilegi nella tua
Concezione. Ti supplichiamo umilmente di impetrarci la grazia di vincere
quei tristi effetti che in noi ha prodotto il peccato originale. Fa’ che noi li
superiamo e mai lasciamo di amare il nostro Dio.
Padre nostro …
Ave Maria …
Gloria al Padre …
Vergine Immacolata, prega per noi!
II° Giorno – 30 Novembre
HA GUARDATO L’UMILTÀ DELLA SUA SERVA
Preghiera iniziale e Solenne consacrazione all’Immacolata
Il Padre si rivela ai piccoli, il Padre si nasconde ai sapienti. Non è uno
scherzo! Se vogliamo diventare conoscitori di Dio, intimi dell’Altissimo,
dobbiamo farci bambini. Se ci teniamo alla rivelazione del Suo Volto,
dobbiamo abituarci alla contemplazione estatica fatta con gli occhi
dell’umiltà e della semplicità del cuore. Sì, farsi piccoli, più piccoli ancora,
il più piccoli possibile: è il grande segreto della vita mistica. E quando ci si
è ridotti ad un punto, senza più consistenza se non quella dell’anima che
guarda, o del cuore che ama, abituarsi a rovesciare la posizione dell’io che
si crede sempre centro dell’universo.
INVOCAZIONI
Quando l’unica nostra preoccupazione diventa il potere o il successo,
aiutaci.
Donaci, Signore, un cuore mite ed umile.
Quando siamo tentati di prevalere sugli altri imponendo le nostre
idee, aiutaci.
Donaci, Signore, un cuore mite ed umile.
Quando siamo più preoccupati di apparire che di essere noi stessi,
aiutaci.
Donaci, Signore, un cuore mite ed umile.
Quando abbiamo la presunzione di sentirci più giusti e migliori degli
altri,aiutaci.
Donaci, Signore, un cuore mite ed umile.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 31
Quando nella nostra comunità nascono conflitti o rivalità, aiutaci.
Donaci, Signore, un cuore mite ed umile.
ORAZIONE FINALE
O Giglio immacolato di purità, Vergine Maria, ci congratuliamo con te,
che sin dal primo istante della tua Concezione sei stata arricchita di grazia,
e dell’uso perfetto di ragione. Ringraziamo ed adoriamo la Santissima
Trinità, che ti ha elargito doni sublimi, e ci confondiamo dinanzi a te nel
vederci così poveri di virtù. Tu che così pienamente fosti ricolma di celeste
grazia fanne partecipe anche l’anima nostra, e facci ricchi di tesori del tuo
Immacolato Concepimento.
Padre nostro …
Ave Maria …
Gloria al Padre …
Vergine Immacolata, prega per noi!
III° Giorno – 01Dicembre
TUTTE LE GENERAZIONI MI CHIAMERANNO BEATA
Preghiera iniziale e Solenne consacrazione all’Immacolata
Anche se Maria ha accolto l’annuncio e detto si, essa non ha fatto che
entrare in una verità che Le veniva comunicata. Non è stata Lei a scoprirla,
né l’ha padroneggiata. Maria entra in qualcosa che Le avviene. Con timore
e fiducia. Ella non parla, ascolta. È tutta udito. È tanto se conserva le
labbra e una lingua. Dio e il bambino che deve venire determinano
totalmente la Sua esistenza … Maria ha fede. Ella accorda credito
illimitato a ciò che viene da Dio: “Avvenga di me quello che hai detto”. La
sola via percorribile verso la felicità consiste nell’essere uomo, donna
d’Avvento: qualcuno che ascolta più di quanto non parli, qualcuno
soprattutto consapevole che “nulla è impossibile a Dio”. Se Dio ci dona
poco significa che abbiamo sperato poco: è, infatti, impossibile nutrire
qualcuno che non ha fame.
INVOCAZIONI
Signore, guarda la Tua Chiesa. Rendila capace di interpretare la
storia della luce della Tua Parola, ti preghiamo.
Rendici attenti alla Tua Parola, Signore.
Signore, guarda coloro che ci governano, illuminali perché non
lascino prevalere le ambizioni personali o di gruppo sul bene
comune, Ti preghiamo.
Rendici attenti alla Tua Parola, Signore.
Signore, guarda quanti vivono il dubbio della fede. Aiutali ad aprirsi
con disponibilità ed umiltà ad ogni segno, gesto o parola che rimanda
alla Tua presenza, Ti preghiamo.
Rendici attenti alla Tua Parola, Signore.
Signore, guarda la nostra comunità parrocchiale. Fa che l’impegno
alla piena ed autentica comunione diventi preoccupazione di tutti per
tradursi nella unanime preghiera e nella fedele testimonianza, Ti
preghiamo.
Rendici attenti alla Tua Parola, Signore.
ORAZIONE FINALE
O Aurora rilucente di bellezza, Vergine Maria, ci congratuliamo con te del
mistero del tuo Immacolato Concepimento che è stato principio di salvezza
di tutto il genere umano e il giubilo di tutto il mondo. Ringraziamo e
benediciamo la Santissima Trinità che ha così magnificato e glorificato la
tua persona. Ti supplichiamo di ottenerci la grazia di saper trovare profitto
dalla Passione e Morte del tuo Gesù, perché non sia per noi inutile il
Sangue sparso sulla Croce, ma viviamo santamente e ci salviamo.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 33
Padre nostro …
Ave Maria …
Gloria al Padre …
Vergine Immacolata, prega per noi!
IV° Giorno – 02 Dicembre
SANTO È IL SUO NOME
Preghiera iniziale e Solenne consacrazione all’Immacolata
Il Padre, fin dall’eternità, prende nome nel Suo Verbo, nella Sua Parola. E
il Verbo si è fatto carne per rivelarci il Nome e santificarlo fino alla fine,
perché il Nome è la presenza, “separata” e radiosa ad un tempo, cioè santa.
La “santificazione del Nome”, al tempo di Cristo, non significava solo
l’onore e la lode resi a Dio, ma la testimonianza fino all’effusione del
sangue, fino al dono della vita, fino al martirio. Gesù ha santificato il
Nome fino alla Croce, ed il Nome ha santificato Lui fino alla risurrezione
… là, nella spoliazione totale della Croce si rivela il Nome proprio di Dio.
E questo Nome è Amore.
INVOCAZIONI
Quando non riusciamo ad accettare le avversità e le difficoltà della
vita, Ti preghiamo.
Sia santificato il Tuo Nome, Signore!
Quando non riusciamo a condividere le gioie perché chiusi in un
freddo egoismo, Ti preghiamo.
Sia santificato il Tuo Nome, Signore!
Quando i nostri pregiudizi ci impediscono di avvicinare gli altri in
modo sincero e sereno, Ti preghiamo.
Sia santificato il Tuo Nome, Signore!
Quando i nostri limiti ed i nostri peccati ci procurano sfiducia e
smarrimento, Ti preghiamo.
Sia santificato il Tuo Nome, Signore!
Quando non siamo capaci di amare in maniera libera, totale e sincera,
Ti preghiamo.
Sia santificato il Tuo Nome, Signore!
ORAZIONE FINALE
O Stella splendente di luce, Immacolata Maria, ci rallegriamo con Te,
perché il Tuo Immacolato Concepimento, ha recato un gaudio grandissimo
a tutti gli Angeli del Paradiso. Ringraziamo e benediciamo la Santissima
Trinità, che Ti ha arricchito di così bel privilegio. Fa’ che noi entriamo un
giorno a prendere parte a questa gioia, e possiamo in compagnia degli
Angeli lodarti e benedirti in eterno.
Padre nostro …
Ave Maria …
Gloria al Padre …
Vergine Immacolata, prega per noi!
V° Giorno – 03 Dicembre
LA SUA MISERICORDIA
SI STENDE SU QUELLI CHE LO TEMONO
Preghiera iniziale e Solenne consacrazione all’Immacolata
Il timore di Dio è proprio il riconoscere la Sua Santità, vedere l’abisso che
ci separa da Lui, noi peccatori. Questo timore è una virtù, un dono dello
Spirito Santo, il settimo, che oltrepassa e riassume tutti gli altri. La Bibbia
non cessa di parlare di questo timore che è “il principio, la pienezza e la
radice della Sapienza” (Sir 1, 14-20). Riconoscere l’infinità di Dio e la
nostra finitezza, contemplare con stupore e vertigine l’insondabile abisso
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 35
che ci separa da Lui, permette di apprezzare nel suo giusto valore il
torrente, la cascata di misericordia che viene a colmare questa distanza.
Poiché il timore non è paura di Dio, bensì rispetto amoroso del Suo
splendore. Il giovane che ama la sua fidanzata teme di offenderla, la
percepisce come troppo bella, troppo perfetta per lui, se ne sente indegno.
Temere Dio significa amarLo per quello che è, con lucidità. Significa
riconoscere che solo una misericordia infinita può innalzarci verso Colui
che amiamo, ed a causa di questa misericordia amarLo ancora di più.
INVOCAZIONI
Non abbandonare, o Padre, quanti vivono nel peccato e lontani da te.
Il Tuo amore li spinga alla conversione.
Ricordati, Padre, della Tua misericordia.
Non abbandonare o Padre, quanti non sanno superare i sentimenti di
odio e di rancore. Il Tuo amore li renda capaci di perdono.
Ricordati Padre, della Tua misericordia.
Non abbandonare o Padre, quanti sono schiavi del denaro o del
potere. Il Tuo amore li liberi da ogni forma di schiavitù.
Ricordati Padre, della Tua misericordia.
Non abbandonare o Padre, quanti vivono rassegnati o nell’angoscia.
Il Tuo amore li apra alla vera speranza.
Ricordati Padre, della Tua misericordia.
Non abbandonare o Padre, quanti sono chiusi nel proprio egoismo. Il
Tuo amore muova i loro passi verso i fratelli più poveri.
Ricordati Padre, della Tua misericordia.
ORAZIONE FINALE
Il consenso dell'Immacolata all'annunciazione e la sua maternità sono il
punto di partenza della Vita che si manifesta in Gesù Cristo. Attraverso di
lei appare la Vita in mezzo a noi, per sconfiggere la morte eterna alla quale
ci condannò il peccato di Adamo. Per questo Maria è la madre di tutti
coloro che sono rinati a vita nuova. Attraverso la sua accoglienza e la sua
cura premurosa per il Verbo fatto carne, l'Immacolata diventa
incomparabile modello di accoglienza e di cura della Vita stessa.
Padre nostro …
Ave Maria …
Gloria al Padre …
Vergine Immacolata, prega per noi!
VI° Giorno – 04 Dicembre
HA DISPERSO I SUPERBI
NEI PENSIERI DEL LORO CUORE
Preghiera iniziale e Solenne consacrazione all’Immacolata
I potenti credono di essere il Potente, hanno preso, ai propri occhi, il posto
di Dio; ecco perché non conoscono questa interiorità, sono gettati fuori da
se stessi, seduti su un trono, pretendono di governare ogni cosa, non
soltanto se stessi, ma anche intorno a sé: la pretesa dell’”io” non conosce
limiti … il trono dei potenti è l’orgoglio che genera la durezza del cuore. Il
potente è l’uomo la cui volontà di potere diventa il motore dell’agire … La
volontà di potere è l’affermazione di sé, attraverso la propria forza, il
proprio sapere, la propria sapienza, o addirittura “la propria santità”.
L’orgoglio spirituale di colui che si crede un maestro o un modello per i
suoi fratelli è ben più pericoloso dell’orgoglio del mondo: si chiama
fariseismo.
INVOCAZIONI
Quando il progresso e le conquiste ci insuperbiscono allontanandoci
da Te
Abbatti l’orgoglio dei Tuoi figli, o Dio.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 37
Quando siamo più preoccupati del giudizio degli altri che di essere
santi davanti a te
Abbatti l’orgoglio dei Tuoi figli, o Dio.
Quando non accettiamo i nostri limiti e li riteniamo un’offesa alla
nostra dignità
Abbatti l’orgoglio dei Tuoi figli, o Dio.
Quando ci affanniamo ad accaparrarci posti o ruoli di prestigio
Abbatti l’orgoglio dei Tuoi figli, o Dio.
Quando non vogliamo chiedere scusa, pur sapendo di aver sbagliato
Abbatti l’orgoglio dei Tuoi figli, o Dio.
ORAZIONE FINALE
O Sole senza macchia, Vergine Maria, ci congratuliamo con te, e godiamo
perché nella tua Concezione ti è stata conferita da Dio una grazia maggiore
e più abbondante che non ebbero insieme tutti gli Angeli e tutti i Santi.
Ringraziamo ed ammiriamo la somma liberalità della Santissima Trinità
che ti ha elargito questo privilegio. Fa’ che corrispondiamo alla grazia
divina e mai ne abusiamo; cambiaci il cuore e fa che fin d’ora incominci il
nostro ravvedimento.
Padre nostro …
Ave Maria …
Gloria al Padre …
Vergine Immacolata, prega per noi!
VII° Giorno – 05 Dicembre
HA ROVESCIATO I POTENTI
E HA INNALZATO GLI UMILI
Preghiera iniziale e Solenne consacrazione all’Immacolata
Dio ha scelto di entrare nella storia umana nella completa debolezza.
Questa scelta divina costituisce il nucleo della fede cristiana. Nella
persona di Gesù di Nazareth, il Dio impotente è apparso tra noi per
smascherare l’illusione del potere, per disarmare il principe delle
tenebre che domina il mondo e per condurre a nuova unità la stirpe
umana divisa. È attraverso un’impotenza totale e non mitigata che Dio
ci mostra la misericordia divina. La scelta radicale di Dio è quella di
rivelare la gloria, la bellezza, la verità, la pace, la gioia e, soprattutto,
l’amore spogliandosi completamente del potere. È molto difficile per
noi, se non impossibile, cogliere questo mistero divino … Se vogliamo
veramente amare Dio, dobbiamo rivolgere uno sguardo all’uomo di
Nazareth, la cui vita è ammantata di debolezza. E la sua debolezza ci
apre la strada per giungere al cuore di Dio.
INVOCAZIONI
Preserva, Signore, la Tua Chiesa da ogni ricerca di potere o di
prestigio sociale
Ti preghiamo, ascoltaci Signore.
Illumina, Signore, i governanti perché non ricerchino altro interesse
se non il bene comune
Ti preghiamo, ascoltaci Signore.
Sostieni, Signore, quanti vivono nel nascondimento il loro umile
servizio ai fratelli
Ti preghiamo, ascoltaci Signore.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 39
Accompagna, Signore, i giovani che sono alla ricerca della propria
vocazione
Ti preghiamo, ascoltaci Signore.
Benedici, Signore, la nostra comunità perché sia sempre luogo di
dialogo e di aiuto reciproco
Ti preghiamo, ascoltaci Signore.
ORAZIONE FINALE
O Sole senza macchia, Vergine Maria, ci congratuliamo con te, e godiamo
perché nella tua Concezione ti è stata conferita da Dio una grazia maggiore
e più abbondante che non ebbero insieme tutti gli Angeli e tutti i Santi.
Ringraziamo ed ammiriamo la somma liberalità della Santissima Trinità
che ti ha elargito questo privilegio. Fa’ che corrispondiamo alla grazia
divina e mai ne abusiamo; cambiaci il cuore e fa che fin d’ora incominci il
nostro ravvedimento.
Padre nostro …
Ave Maria …
Gloria al Padre …
Vergine Immacolata, prega per noi!
VIII° Giorno – 06 Dicembre
HA RICOLMATO DI BENI GLI AFFAMATI,
HA RIMANDATO A MANI VUOTE I RICCHI
Preghiera iniziale e Solenne consacrazione all’Immacolata
Quando il Vangelo parla di ricchezza, non intende la casa sotto cui
coprirci o il cibo che procura le forze. Quando parla di ricchezza, parla
di festini del ricco epulone da cui è escluso Lazzaro. Quando parla di
ricchezza, parla dell’uomo che butta giù i vecchi granai dove non può
più ammucchiare nuove ricchezze per farne dei nuovi, ampi come la sua
concupiscenza senza limiti (Lc 12,16). Quando parla di ricchezza, dice:
Guai a voi o ricchi che avete già la vostra consolazione (Lc 6,24). La
ricchezza del vangelo non è “ciò che ci occorre”, è il di più, è il lusso, è
l’ammucchiare, è il privare gli altri, è il nascondere, è un badare solo a
se stessi escludendo dal festino i fratelli. E li si esclude anche quando
non si tratta di pane o di abito ma di cultura, di parola di Dio, di dignità,
di pace, di amore. Quant’è universale questa prima beatitudine predicata
da Gesù nel discorso della montagna e quanto l’han ridotta a meschina
ed antipatica “elemosina” i cristiani immemori del nostro tempo!
INVOCAZIONI
Rinnova, Signore, i tuoi prodigi per tutti i popoli che soffrono la
fame a causa dell’indifferenza di chi vive nell’abbondanza
Sostieni, Signore, i figli che ti invocano.
Rinnova, Signore, i tuoi prodigi per tutti gli uomini privati della loro
libertà e costretti a subire ogni forma di ingiustizia da parte dei
potenti
Sostieni, Signore, i figli che ti invocano.
Rinnova, Signore, i tuoi prodigi per tutti coloro che sono vittime di
discriminazioni razziali e sono privati dei più elementari diritti umani
Sostieni, Signore, i figli che ti invocano.
Rinnova, Signore, i tuoi prodigi per tutti gli anziani privati di ogni
affetto e costretti a vivere nella solitudine e nell’abbandono
Sostieni, Signore, i figli che ti invocano.
ORAZIONE FINALE
O Sole senza macchia, Vergine Maria, ci congratuliamo con te, e godiamo
perché nella tua Concezione ti è stata conferita da Dio una grazia maggiore
e più abbondante che non ebbero insieme tutti gli Angeli e tutti i Santi.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 41
Ringraziamo ed ammiriamo la somma liberalità della Santissima Trinità
che ti ha elargito questo privilegio. Fa’ che corrispondiamo alla grazia
divina e mai ne abusiamo; cambiaci il cuore e fa che fin d’ora incominci il
nostro ravvedimento.
Padre nostro …
Ave Maria …
Gloria al Padre …
Vergine Immacolata, prega per noi!
IX° Giorno – 07 Dicembre
SI È RICORDATO DELLA SUA MISERICORDIA,
COME AVEVA PROMESSO AI NOSTRI PADRI
Preghiera iniziale e Solenne consacrazione all’Immacolata
Maria profetizza, ma afferma anche il compimento di tutte le profezie
passate, l’annuncio fatto ai nostri padri a favore di Abramo. E quando
dice che Dio si ricorda della sua misericordia, ciò non significa che Dio
sia a volte affetto da amnesia, ma che in questo istante ha fatto
memoria. Ora il memoriale, nello spirito semitico, è ben più del ricordo:
fare memoria significa rendere presente, oggi, l’avvenimento passato,
significa comunicare con questo avvenimento … Come la profezia
permette a Maria di contemplare ciò che ancora non è manifesto, così il
memoriale rende contemporaneo ciò che è già avvenuto nel passato.
Così, quando Dio ha agito nel grembo di Maria e il Verbo si è fatto
carne, Passato, Presente e Futuro si sono riuniti in solo istante eterno,
perché Dio è eterno Presente.
INVOCAZIONI
Ti lodiamo, Signore, perché sei fedele alle tua promesse e continui a
guidare la tua Chiesa sulle strade del mondo perché la buona novella
raggiunga ogni angolo della terra
Lode a te, Dio fedele.
Ti lodiamo, Signore, perché sempre ti riveli come Padre
misericordioso e continui ad offrire il tuo perdono a quanti si
impegnano a vivere un cammino di conversione
Lode a te, Dio fedele.
Ti lodiamo, Signore, perché ci hai donato Gesù, tuo Figlio che
continua ad abitare la nostra terra con la Parola ed i sacramenti
Lode a te, Dio fedele.
Ti lodiamo, Signore, perché ci hai donato la Vergine Maria come
Madre e vuoi che guardiamo a lei come stella che brilla sul nostro
cammino
Lode a te, Dio fedele.
Ti lodiamo, Signore, perché ci hai donato di vivere questa preghiera.
Aiutaci a viverla anche dopo questa celebrazione, perché tutta la
nostra vita diventi, come quella di Maria, un cantico di lode
Lode a te, Dio fedele.
ORAZIONE FINALE
O Sole senza macchia, Vergine Maria, ci congratuliamo con te, e godiamo
perché nella tua Concezione ti è stata conferita da Dio una grazia maggiore
e più abbondante che non ebbero insieme tutti gli Angeli e tutti i Santi.
Ringraziamo ed ammiriamo la somma liberalità della Santissima Trinità
che ti ha elargito questo privilegio. Fa’ che corrispondiamo alla grazia
divina e mai ne abusiamo; cambiaci il cuore e fa che fin d’ora incominci il
nostro ravvedimento.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 43
Padre nostro …
Ave Maria …
Gloria al Padre …
Vergine Immacolata, prega per noi!
TOTA PULCHRA
Tota pulchra es, María !
Tota pulchra es, María !
Et mácula originális non est in te.
Et mácula originális non est in te.
Tu glória Jerúsalem,
tu laetítia Israël,
tu honorificéntia pópuli nostri,
tu advocáta peccátorum.
O María, o María !
Virgo prudentíssima
mater clementíssima,
ora pro nobis,
intercéde pro nobis
ad Dóminum Jesum Christum
Sei tutta bella, o Maria !
E il peccato originale non è in te.
Tu sei la gloria di Gerusalemme,
tu sei la letizia di Israele,
tu sei l'onore del nostro popolo,
tu sei l'avvocata dei peccatori.
O Maria, o Maria !
Vergine prudentissima,
Madre clementissima,
prega per noi
e intercedi per noi
presso il Signore nostro Gesù Cristo !
IaDOMENICA DI AVVENTO
2 Dicembre
“La vostra liberazione è vicina”
Il segno della settimana:
Apriamo la Bibbia
MONIZIONE INIZIALE
Con questa domenica entriamo in un tempo speciale: il tempo di Avvento.
Avete visto il colore della casula e di tutti i paramenti? È viola. Per la
Chiesa intera questo è segno di attesa e attenzione. Il colore viola, che
accompagna le quattro settimane d’Avvento, ci invita: “Vivi intensamente,
presta attenzione alla Parola di Dio e alle piccole cose quotidiane:
preparati bene all’incontro con il Signore!” Perché l’Avvento è proprio
tempo di attesa di qualcuno che viene. E chi è che viene?Gesù.Nella
solennità del Natale, che conclude la lunga attesa dell’Avvento,
celebreremo la sua venuta nella storia del mondo, incarnandosi, facendosi
uomo.
PREGHIERA FINALE
La prima luce, Signore,
è la luce di uno sguardo nuovo
con cui osservo quanto accade intorno a me.
È uno sguardo che mi fa cogliere
i tanti segni della tua presenza
nelle persone che mi circondano
e le tante occasioni in cui tu vieni
a bussare alla mia porta.
Impegno: Rifletto sulle letture bibliche di questa domenica e riprendo
l’espressione più significativa per me, la ripeto spesso per interiorizzarla, e
agisco di conseguenza.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 45
“Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”
SOLENNITÀ DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
8 Dicembre
MONIZIONE INIZIALE
Maria è certamente modello di ascolto e di obbedienza. Non è però, in
nessun senso possibile, un esempio di accettazione passiva e di remissività.
Ella ci viene rappresentata, piuttosto, come una personalità dinamica, che
non si accontenta delle spiegazioni superficiali, ma desidera comprendere
ciò che le accade, per poter mettere tutta la sua intelligenza e tutta la sua
volontà al servizio di Dio.
PREGHIERA FINALE
Vergine Immacolata,
che piacesti al Signore e ne diventasti la Madre,
riguarda benigna noi miseri
che imploriamo il tuo potente patrocinio.
Il maligno serpente, contro cui fu scagliata la prima maledizione,
continua purtroppo a combattere e insidiare i miseri figli di Eva.
O benedetta Madre nostra, nostra Regina e Avvocata,
che fin dal primo istante del tuo concepimento
schiacciasti il capo del nemico, accogli le preghiere che,
uniti con te in un cuor solo,
ti raccomandiamo di presentare al Trono di Dio,
perché non cediamo mai alle insidie che ci vengono tese,
così che tutti arriviamo al Porto della Salvezza;
e fra tanti pericoli, la Chiesa e la Società cristiana,
cantino ancora una volta l’inno della liberazione,
della vittoria e della pace. Amen!
(San Pio X)
IIaDOMENICA DI AVVENTO
9 Dicembre
“Ogni uomo vedrà
la salvezza di Dio!”
Il segno della settimana:
Prepariamo il Presepe
MONIZIONE INIZIALE
La figura che domina la scena prima dell’inizio della vita pubblica di
Gesù, è quella di Giovanni Battista. La chiamata di Dio tocca Giovanni in
un momento ben preciso e in un luogo ben preciso: essa avviene nel
deserto, luogo dell’intimità con Dio nella quale Giovanni è cresciuto. Ma
Giovanni non resta in questo “luogo privilegiato” aspettando che tutti
vadano da lui, si sposta nella regione del Giordano ad aprire la strada alla
venuta del messia.
PREGHIERA FINALE
È motivo di gioia grande cantare la lode a te,
Padre santo e misericordioso,per il Cristo tuo Figlio,
che attendiamo come Salvatore,
quando tornerà per chiamare l’umanità intera
alla grande festa nel tuo regno.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 47
Tu hai preparato la sua venuta
mandando su Giovanni la tua parola
che lo ha reso messaggero di speranza,
annunciatore della tua volontà di salvezza
per ogni uomo che ti cerca con cuore sincero.
Il precursore ci chiede di preparare la via al Signore,
ci invita a liberare il nostro cuore dal peccato
per accogliere il Cristo, tuo Figlio,
segno grande della tua misericordia senza confini.
In attesa del giorno in cui vedremo la tua bontà,
insieme a tutte le tue creature,
e in cammino con i discepoli del tuo Figlio,
canteremo la tua infinita misericordia. Amen.
Impegno:cerchiamo di cogliere negli altri, nel nostro ambiente e nei fatti
presentati dai media, i segni della presenza del Signore e della Sua opera di
salvezza. Li condividiamo poi, nella nostra famiglia.
IIIaDOMENICA DI AVVENTO
16 Dicembre
“Il Signore è vicino!”
Il segno della settimana:
Accogliamo la Luce MONIZIONE INIZIALE
Eccoci ormai arrivati ad un passo dal Natale e, come tutte le cose che
sono "ad un passo", nel cuore c'è esplosione di gioia; la gioia di un'attesa
per qualcosa che dona al cuore un abito nuovo, più leggero e libero. La
Chiesa ci ricorda questo, chiamando la III domenica di Avvento, la
domenica della "Gioia".
Cerchiamo quindi di comprendere il perché tutta questa Gioia, ponendo
grande attenzione alle parole di questa liturgia.
PREGHIERA FINALE
Verbo, splendore del Padre,
nella pienezza dei tempi tu sei disceso dal cielo,
per redimere il mondo.
Il tuo vangelo di pace ci liberi da ogni colpa,
infonda luce alle menti, speranza ai nostri cuori.
Crea in noi il silenzio per ascoltare la tua voce,
penetra nei nostri cuori con la spada della tua Parola,
perché alla luce della tua sapienza,
possiamo valutare le cose terrene ed eterne,
e diventare liberi e poveri per il tuo regno,
testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi
come fonte di fraternità, di giustizia e di pace.
Amen.
Impegno: Come Giovanni tu sei una voce, un riflesso; anche tu sei il
"precursore" di Colui che viene. Egli vuole raggiungere ogni uomo anche
attraverso la tua voce. Fa', o Signore, che io possa diventare un persona
nuova che sappia condividere con gli altri e vivere per accogliere e donare
Gesù al mondo.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 49
IVaDOMENICA DI AVVENTO
23 Dicembre
“Ecco, io vengo per fare, o Dio,
la tua volontà”
Il segno della settimana:
Esponiamo il Bambin Gesù
MONIZIONE INIZIALE
La mia vita è piccola e insignificante. Eppure agli occhi di Dio è un tesoro
talmente prezioso da meritare il Figlio. La nostra povera vita ha bisogno di
Gesù di Nazareth, figlio di Maria e figlio di Dio. Lui soltanto può portare
nel mondo tutto il bene del quale abbiamo bisogno. Gesù viene in noi e
cambia la nostra vita orientandola verso l’amore e verso l’apertura a Dio,
ad ogni uomo e ad ogni donna che incontriamo nella nostra vita. Niente è
più prezioso di me al mondo,secondo il modo di pensare di Dio. Fin dai
giorni più remoti Dio Padre ha pensato a Gesù, perché ha pensato
all’uomo, perché ha pensato a me e a te.
PREGHIERA FINALE
Insegnaci, Signore, la leggerezza dell'amore,
che non si volta indietro, non tentenna, non calcola.
Insegnaci ad andare, perché pieni di te, come Maria.
Insegnaci ad alzarci dalle sicurezze, perché risorti.
Insegnaci a uscire da noi stessi,
come Maria da Nazareth, come tu dal tuo cielo,
per andare verso i lontani, i piccoli, i deboli, i dimenticati,
portando nel mondo il saluto gioioso della salvezza.
Vieni, Dio della gioia, maestro di misericordia,
e riempici del tuo amore, per diventare amore.
Vieni, Signore Gesù!
Impegno: Accogliere la Parola del Signore non è facile: la paura del
nuovo ci rende spesso inospitali, i cambiamenti ci danno fastidio.
Chiediamo perdono al Signore per tutti i gesti di non-accoglienza e di
chiusura che hanno rallentato il nostro viaggio incontro a Lui.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 51
NOVENA
A GESÚ BAMBINO
dal 16 al 24 Dicembre
PRIMO GIORNO
O Bambino Gesù, eccomi ai tuoi piedi. Mi rivolgo a te che sei tutto. Ho
tanto bisogno del tuo aiuto! Donami, o Gesù, uno sguardo di pietà e,
poiché sei onnipotente, soccorrimi nella mia necessità.
Padre, Ave, Gloria.
Per la tua divina infanzia, o Gesù, concedimi la grazia che ti chiedo (si
esprime...) se è conforme al tuo beneplacito e al mio vero bene. Non
guardare alla mia indegnità, ma alla mia fede e alla tua misericordia
infinita.
Inno - Né lingua può ripetere, parola mai esprimere:
sol chi provò può credere quant'è Gesù ineffabile.
Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.
Orazione - O Dio, che hai costituito l'unigenito Figlio tuo, Salvatore del
genere umano e volesti che fosse chiamato Gesù, concedi propizio a noi, di
potere un giorno contemplare svelatamente in cielo, Colui del quale sulla
terra veneriamo il santo Nome. Per Cristo nostro Signore. Amen.
SECONDO GIORNO
O Gesù, splendore del Padre celeste, nel cui volto rifulge il raggio della
divini-tà, io ti adoro mentre ti confesso vero Figlio del Dio vivo. Ti offro,
o Signore, l'umile omaggio di tutto il mio essere. Che io non abbia mai a
separarmi da te, mio sommo bene.
Padre, Ave, Gloria.
Per la tua divina infanzia, o Gesù, concedimi la grazia che ti chiedo (si
esprime...) se è conforme al tuo beneplacito e al mio vero bene.
Non guardare alla mia indegnità, ma alla mia fede e alla tua misericordia
infinita.
Inno - Né lingua può ripetere, parola mai esprimere:
sol chi provò può credere quant'è Gesù ineffabile.
Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.
Orazione - Donaci, o Padre, di riconoscere lo splendore della tua gloria
nella povertà del tuo Figlio fatto uomo, e di adorare la divina grandezza
nell'umiltà della sua infanzia, fa' che accogliendo il regno dei cieli come
fanciulli, otteniamo il premio promesso agli umili di cuore.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
TERZO GIORNO
O Santo Bambino Gesù, nel contemplare il tuo
volto da cui traspare il più dolce sorriso, mi
sento animato da vera fiducia. Sì, tutto spero
dalla tua bontà.
Irradia, o Gesù, su di me e su quanti mi sono
cari i tuoi sorrisi di grazia, ed io esalterò la tua
infinita misericordia. Padre, Ave, Gloria.
Per la tua divina infanzia, o Gesù, concedimi la grazia che ti chiedo (si
esprime...) se è conforme al tuo beneplacito e al mio vero bene.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 53
Non guardare alla mia indegnità, ma alla mia fede e alla tua misericordia
infinita.
Inno - Né lingua può ripetere, parola mai esprimere:
sol chi provò può credere quant'è Gesù ineffabile.
Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.
Orazione - Rafforza la fede del tuo popolo, Signore, perché creda e
proclami il Cristo tuo unico Figlio, vero Dio, eterno con te nella gloria, e
vero uomo nato dalla Vergine Maria; in questa fede confermaci nella vita
presente e guidaci alla gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
QUARTO GIORNO
O Bambino Gesù, la cui fronte è recinta di corona, io ti riconosco per mio
divino sovrano. Non voglio più servire al demonio, alle mie passioni, al
peccato.
Regna, o Gesù, su questo povero cuore, e rendilo tutto tuo per sempre.
Padre, Ave, Gloria.
Per la tua divina infanzia, o Gesù, concedimi la grazia che ti chiedo (si
esprime...) se è conforme al tuo beneplacito e al mio vero bene.
Non guardare alla mia indegnità, ma alla mia fede e alla tua misericordia
infinita.
Inno - Né lingua può ripetere, parola mai esprimere:
sol chi provò può credere quant'è Gesù ineffabile.
Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.
Orazione - O Padre, il tuo unico Figlio si è manifestato nella nostra carne
mortale, concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di
essere interiormente rinnovati a sua immagine.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
QUINTO GIORNO
Io ti contemplo, o Redentore dolcissimo, rivestito di un manto di porpora.
E' la tua divisa regale. Essa mi parla sangue! Quel sangue che hai sparso
per me. Fa', o Gesù Bambino, che io corrisponda sempre al tuo sacrificio, e
non ricusi, quando mi offrirai qualche pena, di soffrire con te e per te.
Padre, Ave, Gloria.
Per la tua divina infanzia, o Gesù, concedimi la grazia che ti chiedo (si
esprime...) se è conforme al tuo beneplacito e al mio vero bene.
Non guardare alla mia indegnità, ma alla mia fede e alla tua misericordia
infinita.
Inno - Né lingua può ripetere, parola mai esprimere:
sol chi provò può credere quant'è Gesù ineffabile.
Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.
Orazione - Signore, Dio onnipotente, che ci avvolgi della nuova luce del
tuo Verbo fatto uomo, fa' che risplenda nelle nostre opere il mistero
dell'Incarnazione per crescere in età, sapienza e grazia alla scuola del tuo
dilettissimo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.
SESTO GIORNO
O amabilissimo Bambino, nel vederti sorreggere il mondo, il mio cuore si
riempie di gioia. Fra gli innumerevoli esseri che sostieni, vi sono anch'io.
Tu mi vedi, mi sorreggi ad ogni istante, mi custodisci come cosa tua.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 55
Veglia, o Gesù, su di me ed aiutami nelle mie necessità.
Padre, Ave, Gloria.
Per la tua divina infanzia, o Gesù, concedimi la grazia che ti chiedo (si
esprime...) se è conforme al tuo beneplacito e al mio vero bene.
Non guardare alla mia indegnità, ma alla mia fede e alla tua misericordia
infinita.
Inno - Né lingua può ripetere, parola mai esprimere:
sol chi provò può credere quant'è Gesù ineffabile.
Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.
Orazione - O Dio che sei il liberatore dei poveri, vieni incontro alle
speranze di quanti ti cercano con cuore sincero, e dona a tutti i tuoi figli di
esultare nello Spirito per la venuta del Salvatore.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
SETTIMO GIORNO
Sul tuo petto, o Bambino Gesù, sfavilla una croce. E' il vessillo della
nostra Redenzione. Anch'io, o divin Salvatore, ho la mia croce che,
sebbene leggera, troppo spesso mi pesa. Aiutami tu a sostenerla, perché la
porti sempre con frutto. Ben sai quanto sono debole.
Padre, Ave, Gloria.
Per la tua divina infanzia, o Gesù, concedimi la grazia che ti chiedo (si
esprime...) se è conforme al tuo beneplacito e al mio vero bene. Non
guardare alla mia indegnità, ma alla mia fede e alla tua misericordia
infinita.
Inno - Né lingua può ripetere, parola mai esprimere:
sol chi provò può credere quant'è Gesù ineffabile.
Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.
Orazione - Signore Gesù, che hai voluto condividere le nostre fatiche e le
nostre speranze, infondi nel mio cuore la certezza che questa è la vita
eterna: conoscere il Padre che ti ha mandato e accogliere te nostro
Salvatore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
OTTAVO GIORNO
Insieme con la croce, sul tuo petto io poso, o Bambino Gesù, un piccolo
cuore. E l'immagine del tuo Cuore, veramente d'oro per l'infinita tenerezza.
Tu sei l'amico vero che generosamente si dona, anzi s'immola per la
persona amata. Riversa ancora su di me, o Gesù, l'ardore della tua carità, e
insegnami a corrispondere al tuo amore.
Pare, Ave, Gloria.
Per la tua divina infanzia, o Gesù, concedimi la grazia che ti chiedo (si
esprime...) se è conforme al tuo beneplacito e al mio vero bene.
Non guardare alla mia indegnità, ma alla mia fede e alla tua misericordia
infinita.
Inno - Né lingua può ripetere, parola mai esprimere:
sol chi provò può credere quant'è Gesù ineffabile.
Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.
Orazione - O Padre, che nel volto umano del tuo Figlio dimostri quanto ci
sei vicino e fedele, donaci occhi e cuore nuovi, perché sappiamo
riconoscerlo e accoglierlo in ognuno dei nostri fratelli.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
NONO GIORNO
La tua destra onnipotente, o piccolo Re, quante benedizioni ha versato su
quelli che ti onorano e t'invocano. Benedici anche me, o Bambino Gesù;
l'anima mia, il mio corpo, i miei interessi. Benedici le mie necessità per
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 57
soccorrerle, i miei desideri per esaudirli. Ascolta i miei voti, ed io benedirò
ogni giorno il tuo santo Nome.
Padre, Ave, Gloria.
Per la tua divina infanzia, o Gesù, concedimi la grazia che ti chiedo (si
esprime...) se è conforme al tuo beneplacito e al mio vero bene.Non
guardare alla mia indegnità, ma alla mia fede e alla tua misericordia
infinita.
Inno - Né lingua può ripetere, parola mai esprimere:
sol chi provò può credere quant'è Gesù ineffabile.
Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.
Orazione - Accogli, o Gesù Bambino, la preghiera dei tuoi fratelli, e fa'
che sull'esempio della Vergine Maria, madre tua e madre nostra,
custodiamo ogni tuo dono e ogni tua parola, per proclamare con la vita ciò
che i nostri occhi contemplano. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
NATALE del SIGNORE
Vi annuncio una grande gioia
È NATO IL SALVATORE
MONIZIONE INIZIALE
Natale significa innanzitutto speranza. La nascita del Bambino di
Betlemme è risposta di Dio al desiderio dell’uomo di incontrarlo e di veder
realizzati i suoi sogni di giustizia e di pace. In questo giorno di gioia e
silenzio s’incontrano: che reagiamo alla notizia come i pastori,
annunciando a tutti la venuta di un redentore, o come Maria, meditando sul
significato profondo di questa nascita, tutti noi siamo chiamati a non
rimanere indifferenti ed a lasciarci interrogare, stupire e convertire dal
rivelarsi della misericordia di Dio in una mangiatoia.
PREGHIERA FINALE
Figlio di Dio, nel Tuo amore sei venuto tra noi
a fare tutte le cose nuove.
Perché io parli del Tuo amore a chi mi ascolta
donami il Tuo amore.
Dio Altissimo Tu sei sceso dal cielo
per abitare con noi peccatori.
Perché io racconti la bellezza del Tuo amore
donami di salire dove Tu abiti.
Nel Tuo amore per noi Tu hai accettato con pazienza
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 59
di essere inchiodato sulla croce.
Perché io parli della Tua bontà
fa scorrere nelle mie vene sangue Tuo che dona la vita.
Nel Tuo amore bruciante permetti che la mia bocca
annunci con forza la Tua buona notizia.
Donami di cantare a piena voce la Tua gloria
tra le genti di questa terra.
Impegno
Accendiamo una luce davanti al Bambino Gesù
e pregherò con la mia famiglia.
26 Dicembre
IL SEGNO DELL’AMORE: IL MARTIRIO
“Santo Stefano segno dell’amore di Dio per l’uomo”
MONIZIONE INIZIALE
Santo Stefano, protomartire, è stato un uomo pieno di fede e di Spirito
Santo che, per primo dei sette diaconi scelti dagli Apostoli come loro
collaboratori nel ministero, fu anche il primo tra i discepoli del Signore a
versare il suo sangue a Gerusalemme, dove, lapidato mentre pregava per i
suoi persecutori, rese la sue testimonianza di fede in Cristo Gesù,
affermando di vederlo seduto alla destra del Padre. Per questo viene
celebrato dopo la nascita di Gesù. Fu arrestato nel periodo dopo la
Pentecoste. In lui si realizza in modo esemplare la figura del martire come
imitatore di Cristo; egli contempla la gloria del Risorto, ne proclama la
divinità, gli affida il suo spirito e perdona gli uccisori. Saulo testimone
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 61
della sua lapidazione ne raccoglierà l’eredità spirituale diventando
Apostolo delle genti.
PREGHIERA FINALE
O inclito Santo Stefano Protomartire, nostro celeste patrono,
noi rivolgiamo a Te la nostra umile fervorosa preghiera.
Tu che dedicasti tutta la vita al servizio, pronto e generoso,
dei poveri, dei malati, degli afflitti, rendici sensibili
alle tante voci di soccorso che si levano
dai nostri fratelli sofferenti.
Tu, intrepido assertore del Vangelo, rafforza la nostra fede
e non permettere mai che alcuno ne affievolisca la vivida fiamma.
Se, lungo la strada, dovesse assalirci la stanchezza,
risveglia in noi l’ardore della carità
e l’odorosa fragranza della speranza.
O dolce nostro Protettore, Tu che, con la luce delle opere
e del martirio, fosti il primo splendido testimone di Cristo,
infondi nelle nostre anime un po’ del Tuo spirito di sacrifico
e di ablativo amore, a riprova che
«Non è tanto gioioso il ricevere quanto il dare».
Infine, Ti preghiamo, o nostro grande Patrono,
di benedire tutti noi e soprattutto il nostro lavoro apostolico
e le nostre provvide iniziative, volti al bene dei poveri
e dei sofferenti, affinché, insieme con Te,
possiamo, un giorno, contemplare nei cieli aperti
la gloria di Cristo Gesù, Figlio di Dio. Così sia.
Amen.
RINNOVO
DELLE PROMESSE DI MATRIMONIO
30 dicembre
“Dall’Egitto
ho chiamato mio figlio”
La famiglia di Nazareth oggi quale messaggio ci può dare?
Il messaggio della famiglia di Nazareth oggi è essenzialmente un
messaggio di pace, di fede, di misericordia e di amore. La famiglia di
Nazareth proclama al mondo che la famiglia è opera stupenda di Dio,
voluta da Lui. La Sacra Famiglia ci richiama a quei valori spirituali che
sono essenziali perché il matrimonio resista nel tempo agli attacchi del
mondo: la stima reciproca, il perdono, la conoscenza, l’umiltà, il pregare
insieme, la carità, l’apertura alla vita in tutte le sue forme. La celebrazione
della Festa della Sacra famiglia è stata una bella occasione di preghiera,
riflessione e condivisione con le famiglie dei nostri due gruppi famiglia
parrocchiali e con altre che si sono aggregate a noi. Con il rinnovo delle
promesse matrimoniali abbiamo voluto ravvivare in ognuna delle nostre
famiglia, attraverso il dono dello Spirito Santo, l’amore totale, unico e
fedele che ci lega. Abbiamo celebrato da poco la Solennità di Maria SS.
ma Madre di Dio quale significato ha questo per voi? A Maria abbiamo
affidato le nostre famiglie perché la Madre di Dio e Madre nostra, perfetto
modello di vita della famiglia e delle virtù domestiche, ci guidi e protegga
sempre. –Lorella prosegue la sua testimonianza soffermandosi sul valore
della condivisione e sulla fraternità-. Bello è stato poi anche poter
condividere insieme il pranzo in semplicità, ma felici di stare insieme
coppie, figli, anziani nella certezza che tutta la grande rete delle relazioni
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 63
umane scaturisce e continuamente si rigenera a partire da quel rapporto
con cui un uomo e una donna si riconoscono fatti l’uno per l’altra e
decidono di fondere le proprie esistenze in un unico progetto di vita: “Per
questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due
saranno una sola carne” (Gn 2,24).
ATTO DI AFFIDAMENTO DELLE FAMIGLIE
AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Maria, madre del Redentore, madre della Chiesa e madre nostra, ci
affidiamo a te con le nostre famiglie, certi che tu ci accoglierai come
facesti con il discepolo amato, consegnato a te, come figlio, dal tuo Gesù
crocifisso. Da allora sei divenuta madre della Chiesa e, perciò, madre della
famiglia, piccola chiesa domestica. Svolgi, anche per noi, come per gli
sposi di Cana, il tuo ruolo di madre attenta e premurosa. Vedi in quante
nostre famiglie manca il vino della gioia, dell’affetto e del perdono
reciproco. Guarda, anche, le troppo numerose famiglie nelle quali il vino
buono degli inizi è ritornato ad essere l’acqua banale di una vita famigliare
trascinata, quando non è divenuto l’aceto del rancore continuo. Chiedi
ancora a tuo Figlio che provveda, per tutti, con la sua grazia. Ottienici, con
il tuo sposo, san Giuseppe, che in tutte le famiglie cristiane si accolga e si
protegga la vita, così come nella vostra santa famiglia di Nazareth si è
accolto il Verbo incarnato, Gesù, nostra vita. Da parte nostra, vogliamo,
come il discepolo amato, accoglierti sempre nella nostra casa, perché essa
sia benedetta e in essa si possa sempre glorificare la Trinità santissima, di
cui la nostra famiglia deve e vuole essere visibile immagine. Ci ottenga
questo il Padre che ti ha creata immacolata, il Figlio che ti ha redenta
prima di ogni altra creatura e lo Spirito Santo che ti ha santificata in modo
unico e sublime. A loro lode e gloria per sempre. Amen.
GIORNATA DI
RINGRAZIAMENTO
31 dicembre 2018
Eccoci davanti a te, dopo aver tanto camminato lungo quest’anno
costellato da eventi raramente registrati prima; il Sinodo dei Vescovi sulla
famiglia, il convegno di Firenze, il Giubileo straordinario della
Misericordia di Dio. Se ci sentiamo stanchi non è perché abbiamo percorso
un lungo tragitto o interminabili vie. E’ perché purtroppo, molti passi li
abbiamo consumati sui nostri viottoli e non nelle tue vie, seguendo i
tracciati delle nostre piccole caparbietà e non le indicazioni della tua
Parola, confidando sulla riuscita delle nostre decisioni e non
nell’abbandono fiducioso a Te. In questo crepuscolo dell’anno ci sono
molti motivi che esigono il nostro rendimento di grazie. Ti ringraziamo
Signore perché ci conservi nel tuo Amore, perché continui a dimostrarci la
tua infinita e paziente Misericordia. Grazie perché ci sostieni e ci dai ad
intendere che hai bisogno di noi. Grazie perché non ci avvilisci per le
nostre mancanze ma ci metti nell’animo un vivo desiderio di recupero.
Grazie perché vediamo il nuovo Anno come spazio della speranza e tempo
propizio per sanare i nostri dissensi e rivestirci della tua misericordia.
Donaci Signore un futuro di grazia e di luce, e la Vergine Maria tua Madre
ci aiuti e ci intenerisca il cuore.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 65
PREGHIERA di RINGRAZIAMENTO
INNO DEL TE DEUM
Noi ti lodiamo Dio*
Ti proclamiamo Signore
O eterno Padre*
Tutta la terra ti adora.
A te cantano gli Angeli*
E tutte le potenze dei cieli
Santo, santo, santo*
Il Signore Dio dell’Universo.
I cieli e la terra*
Sono pieni della tua gloria
Ti acclama il coro degli apostoli*
E la candida schiera dei martiri.
Le voci dei profeti si uniscono
nella tua lode*
La santa chiesa proclama la tua
gloria
Adora il tuo unico figlio*
E lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo re della gloria*
Eterno Figlio del Padre
Tu nascesti dalla Vergine Madre*
Per la salvezza dell’uomo.
Vincitore della morte*
Hai aperto ai credenti il Regno dei
Cieli
Tu siedi alla destra di Dio, nella
gloria del Padre*
Vieni a giudicare il mondo alla
fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli Signore*
Che hai redento col tuo sangue
prezioso
Accoglici nella tua gloria*
Nell’assemblea dei Santi.
Salva il tuo popolo Signore*
Guida e proteggi i tuoi figli
Ogni giorno ti benediciamo*
Lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi Signore*
Di custodirci senza peccato
Sia sempre con noi
la tua misericordia*
In te abbiamo sperato.
Pietà di noi Signore*
Pietà di noi
Tu sei la nostra speranza*
Non saremo confusi in eterno.
1 gennaio 2019
MARIA SS. MADRE DI DIO
MARIA DONA AL MONDO GESÙ, PRINCIPE DELLA PACE
Nell’ottava del Natale si celebra la festa di «Maria madre di Dio». In
verità, le letture bibliche mettono l’accento sul «figlio di Maria» e
sul «Nome del Signore», anziché su Maria.Infatti l’antica «benedizione
sacerdotale» è scandita dal nome del Signore, ripetuto all’inizio di ogni
versetto (prima lettura); il testo di san Paolo sottolinea l’opera di
liberazione e di salvezza compiuta da Cristo, nella quale è incastonata la
figura di Maria, grazie alla quale il Figlio di Dio ha potuto venire nel
mondo come vero uomo (seconda lettura); il vangelo termina con
l’imposizione del nome di Gesù, mentre Maria partecipa in silenzio al
mistero di questo suo figlio nato da Dio. Questa attenzione prevalente
al «Figlio» non riduce il ruolo della Madre: Maria è totalmente Madre
perché è stata in totale relazione a Cristo, perciò onorando lei è più
glorificato il Figlio. Il titolo di «Madre di Dio» sottolinea la missione di
Maria nella storia della salvezza: missione che sta alla base del culto e
della devozione del popolo cristiano; Maria infatti non ha ricevuto il dono
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 67
di Dio per sé sola, ma per portarlo nel mondo: «nella verginità feconda di
Maria (tu, o Dio) hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna»
La pace – Il primo giorno dell’anno è tradizionalmente ‘giornata della
pace’. Oggi l’augurio dell’apostolo Paolo è questo: ‘La pace di Cristo
regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo’.
La pace vera dei cuori è il dono natalizio più prezioso di Gesù: essa nasce
con Lui e si perfeziona nel suo sacrificio sulla croce, perché ottiene
all'uomo il perdono divino. E proprio dal perdono di Dio si ristabiliscono
piene relazione pacifiche di fiducia, stima, rispetto e collaborazione. Infatti
la pace è il frutto finale di tutti i veri valori della vita: la verità, l’amore, la
giustizia, l’unità. La pace conferisce o restituisce a ciascuno il ‘suo’, cioè
la dignità di uomo libero e responsabile e crea poi una nuova comunione
tra i cuori, altrimenti divisi dall’egoismo personale. Non si può costruire
questa pace, se non abbiamo nel cuore sentimenti di umiltà, misericordia e
bontà; di mansuetudine, pazienza e accoglienza verso tutti. Così si avvia
un nuovo processo di convivenza umana pacifica, che promuove
efficacemente il progresso spirituale e sociale, ed elimina le ‘sacche di
emarginazione’ (poveri, anziani, handicappati, tossicodipendenti, carcerati,
sfruttati).
PREGHIERA ALLA MADRE DI DIO
O dolce Madre del Signore,
su Te modello della mia vita,
tu sei per me un’aurora radiosa,
estasiata m’immergo tutta in Te.
O Madre, o Vergine Immacolata,
in Te si riflette per me il raggio di Dio.
Tu m’insegni ad amare il Signore nelle tempeste,
Tu sei il mio scudo e la mia difesa dai nemici.
S.Faustina Kowalska
L’EPIFANIA
DEL SIGNORE 6 gennaio 2019
Il cristiano inaugura il nuovo anno con due impegni forti: la pace e la
missione. Ambedue questi impegni hanno come centro Gesù Cristo. Il 1°
gennaio è Cristo nostra pace; all’epifania è Cristo luce dei
popoli. Epifania è una festa plurale: ogni manifestazione del Signore è
una epifania. Nella liturgia della festa la Chiesa proclama che questo
giorno santo risplende per tre miracoli: i Magi che arrivano da Oriente a
Gerusalemme, guidati da una stella; Gesù battezzato nel fiume Giordano; a
Cana l’acqua è cambiata in vino. A queste tre epifanie classiche, gli
evangelisti ne aggiungono altre: la stessa nascita di Gesù; Giovanni
Battista che indica l’Agnello di Dio presente (Gv 1,36); Gesù che si rivela
a Nicodemo (Gv 3) e alla Samaritana (Gv 4), ecc. Ogni fatto ha luogo in
posti, tempi, modi, personaggi differenti, ma il contenuto è identico: è
Cristo che si manifesta, è Cristo che siamo invitati a scoprire e ad
annunciare ad altri, come i Magi, il Battista, la samaritana...
L’Epifania. “Che parolona difficile!” direte voi. E’ una parola che deriva
dal greco e che significa “manifestazione”. La manifestazione si fa, di
solito, quando ci si raduna per una cosa importante e si desidera che tutti la
conoscano o la possano vedere. Può essere una manifestazione di
solidarietà, o di protesta, o di qualcos’altro … La manifestazione che
celebriamo oggi è “speciale” perché è la manifestazione del Signore. Nel
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 69
Vangelo abbiamo sentito parlare dei Re Magi. Cosa c’entrano? I Magi
sono importantissimi perché è a loro per primi che Gesù si manifesta.
Questi “re” venuti dall’Oriente rappresentano tutti i popoli della terra che
vengono ad adorare Gesù. È dunque la prima volta in cui Gesù si fa
conoscere come Figlio di Dio, la prima volta in cui manifesta a tutti il suo
amore per noi. Ecco allora il significato di Epifania. Avete messo
stamattina le statuine dei Magi nel presepio davanti a Gesù? E’ una cosa
importantissima da fare, perché è come mettere davanti a Lui, sotto la sua
protezione, ogni persona. In quelle statuine ci siamo perciò anche noi, i
nostri cari e anche tutti quelli che non conosciamo, vicini e lontani: tutto il
mondo riunito per adorare Gesù.
PREGHIERA
Signore Gesù Cristo, sei venuto con umiltà nella natura umana,
e sei stato proclamato Dio dalla stella: mentre il tempo scorre,
illumina il nostro spirito, affinché la tua Chiesa,
che oggi celebra esultante la festa della tua manifestazione,
rimanga stabile nella tua pace.
Venga gioiosa da te, che sarai la sua ricompensa,
da te che un tempo per la sua liberazione
ti sei degnato di apparire come meravigliosa stella.
Ascoltaci, o autore della pace e dell’amore,
Signore nostro Gesù Cristo, della stessa natura del Padre,
nell' unità dello Spirito Santo ora e sempre e nei secoli dei secoli.
IL BATTESIMO
DEL SIGNORE
13 gennaio 2019
Gesù inizia la sua missione, chiedendo il battesimo a Giovanni Battista. E’
la scena dell’investitura messianica che vede protagonisti il Padre, il Figlio
e lo Spirito Santo. Gesù non ha bisogno del battesimo, ma inizia a portare
su di se i peccati dell’umanità. Per questo il Padre è contento di lui.
Facendosi battezzare e scendendo nella corrente del Giordano, Gesù volle
condividere in pieno la condizione umana fino alla morte ed alla sepoltura.
Con questo gesto Gesù anticipa l’evento della Croce, ed inizia il suo
itinerario orientato verso di essa. Uscendo dall’acqua, Egli anticipa la sua
risurrezione. La condivisione della nostra condizione ha l’effetto di
mutarla radicalmente.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 71
PREGHIERA
Signore Gesù, ti fai battezzare
Non perché tu abbia bisogno di conversione,
né per farti rimettere i peccati,
ma per essere solidale con gli uomini.
Ti sei fatto uomo fino in fondo,
perché ogni uomo diventasse figlio di Dio.
Oggi ci inviti a riscoprire la nostra identità,
a riappropriarci della nostra dignità.
Grazie, perché nella fede della Chiesa e dei genitori
Siamo stati battezzati in acqua e Spirito Santo.
Ci hai donato la tua vita,
un cuore nuovo,
un abbraccio di Padre,
una grande famiglia che è la Chiesa.
Aiutaci, Signore, a mantenere sempre limpida
La nostra veste battesimale,
perché anche noi siamo tuoi figli.
RIFLESSIONE
Per i tre vangeli sinottici il battesimo del Signore al Giordano è
l’inaugurazione ufficiale della missione messianica e la manifestazione
solenne di Gesù come Figlio di Dio, mosso dallo Spirito Santo. Semplice
come fatto, ma complesso per il significato teologico, questo brano rivela
anche un problema affrontato dalla prima Chiesa: il rapporto tra Gesù ed il
Battista. Alcuni ritenevano che Giovanni fosse il Messia, ma Gesù era
morto e risorto e i cristiani non avevano dubbi. Il battesimo al Giordano
però era un fatto. Cosa significava? Il primo a riconoscere che Gesù non
aveva bisogno del battesimo è lo stesso Battista, che anzi esprime il
bisogno ed il desiderio di essere battezzato da lui nello “Spirito Santo e nel
fuoco”. Ma Gesù non lo battezza e insiste. Giovanni si lascia convincere
per realizzare “la giustizia” cioè per obbedire a Dio. Gesù allora, facendosi
battezzare, sta realizzando la volontà del Padre. In che senso? Gesù
inaugura la sua missione che si completerà sulla croce, quando prenderà
come suo il peccato del mondo e, sacrificando la sua vita, otterrà per
l’umanità il perdono e la salvezza. Nella scena del battesimo questo viene
annunciato e anticipato. Gesù dice al Padre:” Sono disposto a prendere su
di me i peccati dei miei fratelli” per questo lui, innocente, si sottopone a un
battesimo finalizzato alla conversione e al perdono dei peccati. Così
Matteo dimostra la superiorità di Gesù sul Battista, proclama l’avvio della
missione messianica e annuncia la liberazione dal peccato. Rimane da dire
chi è Gesù. Ci pensa direttamente il Padre: “Sono divinamente felice che
tu sia il mio amatissimo Figlio unigenito e che, innocente, ti sia prestato
per salvare gli altri figli miei, peccatori, mostrando a tutti il mio amore per
loro e per te”. E’ una voce che scende dal cielo, realizza pienamente una
parola di Isaia e sarà compresa solo dopo la risurrezione. I cieli si aprono:
erano chiusi per il peccato del mondo e, in particolare, di Israele. Così
viene manifestata la volontà di Dio di unire cielo e terra, per sempre, nella
persona del Figlio, perché lui è figlio dell’uomo e figlio di Dio, in lui cielo
e terra si sono uniti indissolubilmente. Non poteva mancare in questa scena
lo Spirito Santo, simboleggiato in maniera molto semplice da una colomba
che può richiamare quella che dopo il diluvio annuncia l’inizio di una
nuova creazione. La vera e definitiva nuova creazione è inaugurata ora da
Gesù, inviato dal Padre e animato dallo Spirito, e sarà completata nel
mattino di Pasqua.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 73
ALMA
REDENTORIS MATER
O Santa Madre del Redentore
Porta dei cieli, stella del mare,
soccorri il tuo popolo
che sta cadendo,
che anela a risorgere.
Tu che accogliendo quell’AVE di Gabriele
Nello stupore di tutto il creato,
hai generato il tuo GENITORE,
Vergine prima e dopo il parto,
pietà di noi peccatori.
ANTIFONE “O”
17 Dicembre – Antifona
O Sapienza che esci dalla bocca
dell’Altissimo, ti estendi ai confini del
mondo, e tutto disponi con soavità e con
forza: vieni, insegnaci la via della
saggezza.
18 Dicembre - Antifona
O Signore, guida della casa d’Israele, che sei apparso a Mosè nel fuoco del
roveto, e sul monte Sinai gli hai dato la legge: vieni a liberarci con braccio
potente.
19 Dicembre - Antifona
O Germoglio di Iesse, che ti innalzi come segno per i popoli; tacciono
davanti a te i re della terra, e le nazioni ti invocano: vieni a liberarci, non
tardare.
20 Dicembre - Antifona
O Chiave di Davide, scettro della casa d’Israele, che apri e nessuno può
chiudere, chiudi e nessuno può aprire: vieni, libera l’uomo prigioniero, che
giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.
21 Dicembre – Antifona
O Astro che sorgi, splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni,
illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.
22 Dicembre - Antifona
O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i
popoli in uno, vieni e salva l’uomo che hai formato dalla terra.
23 Dicembre – Antifona
O Emmanuele, nostro Re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli:
vieni a salvarci, o Signore nostro Dio.
24 Dicembre – Antifona
Quando sorgerà il sole vedrete il Re dei re, come lo sposo dalla stanza
nuziale, egli viene dal Padre.
SUSSIDIO FAMIGLIE AVVENTO-NATALE 2018 PAG. 75