TRASPORTO SANITARIO
Obiettivi
Fornire:
cenni sulle principali problematiche della personeportatrici di handicap psicofisici, affette dapatologia cronica degenerativa, dei pazientidializzati, con supporto ventilatorio, portatori dipresidi medico-chirurgici o di immobilizzazione,con patologie psichiatriche, in fase terminale,gravide, pediatrici e neonatali;
informazioni sulle principali problematiche relativeal trasporto e all’accompagnamento sanitariosemplice di pazienti dializzati, anziani nonautosufficienti, diversamente abili, affetti da disagiopsichico.
TRASPORTO SANIATRIO
assicurare correttamente al mezzo gli eventuali
ausili meccanici;
aiutare i pazienti nelle manovre di
carico/scarico;
prevenire eventuali atti violenti o autolesionistici;
prestare continua attenzione.
Portatori di handicap psico-fisici
TRASPORTO SANIATRIO
prevenire possibili atti autolesionistici;
tenere sotto controllo senza mai perdere di vista
il paziente;
trattare con rispetto e autorevolezza.
patologie cronico-degenerativeutori
TRASPORTO SANIATRIO
aiutare e accompagnare negli spostamenti;
tenere sempre un comportamento professionale
e rispettoso;
prestare continua attenzione senza sottovalutare
le situazioni.
Anziani non autosufficienti
TRASPORTO SANIATRIO
TRASPORTO SANIATRIO
La ventilazione artificiale sostituisce o integra l'attività dei
muscoli respiratori, fornendo l'energia necessaria ad
assicurare un adeguato volume di gas ai polmoni.
Pazienti con supporto ventilatorioccccc
La ventilazione artificiale TEMPORANEA si fonda
sull'impiego di sistemi a pressione positiva come un
ventilatore oppure si ottiene con la compressione
manuale di un serbatorio di aria e ossigeno, come il
pallone di Ambu o un cosiddetto “va e vieni”.
TRASPORTO SANIATRIO
Le vie aeree condividono il primo tratto con l’apparato digerente.
Considerando le circostanze in cui si utilizza la ventilazione assistita
(il paziente presenta solitamente una diminuzione della vigilanza
o del grado di coscienza), sono necessarie particolari misure per
assicurare il passaggio dell'aria nelle vie aeree ed evitare
l'insufflazione di gas nello stomaco ed il conseguente riflesso del
vomito. Questo tipo di ventilazione viene definita invasiva.
Di norma, l'isolamento delle vie aeree ed il collegamento diretto alla
sorgente di ossigeno avviene mediante l'inserimento di una cannula
nella laringe attraverso il naso o la bocca, oppure attraverso una
tracheostomia. In altri casi è possibile ricorrere a alla maschera
laringea (sostituto del tubo endotracheale).
Se il paziente non necessita di protezione delle vie aeree e non ci sono
ostacoli al passaggio dell'aria è possibile la ventilazione artificiale non
invasiva.
Pazienti con supporto ventilatorio
TRASPORTO SANIATRIO
Il ventilatore insuffla aria a pressione positiva nelle vie aeree del
paziente. L’espirazione è permessa dalla riduzione della pressione
del ventilatore e dal ritorno elastico dei polmoni e della gabbia toracica.
• ventilatori trasportabili: sono piccoli, rudimentali ed alimentati
penumaticamente oppure mediante corrente elettrica dalla rete oppure
da batterie;
• ventilatori da terapia intensiva: di dimensioni maggiorie richiedono
solitamente l'alimentazione diretta dalla rete elettrica (malgrado tutti
abbiano una batteria per permettere il trasporto del paziente all'interno
dell'ospedale oppure l'alimentazione temporanea in caso di black out).
• ventilatori per terapia intensiva neonatale: progettati per la ventilazione
dei neonati pretermine
Pazienti con supporto ventilatorio
TRASPORTO SANIATRIO
• Continuous Positive Airway Pressure(CPAP):
è la somministrazione al paziente di una pressione elevata
continua che permette un'adeguata ossigenazione, riduce il lavoro respiratorio e il lavoro cardiaco (ad esempio
nell‘insufficienza cardiaca). L'assenza di cicli di ventilazione
obbliga il paziente a iniziare ogni atto respiratorio e la pressione
non può superare quella generata dal CPAP. Questa tecnica può
essere applicata in modo invasivo tramite intubazione
endotracheale o tracheotomia, oppure in modo non invasivo con
apposita mascherina, caschi o cannula nasale.
Pazienti con supporto ventilatorio
ALCUNE DEFINIZIONI
• INSUFFICIENZA RENALE: è la riduzione patologica dellafunzionalità renale (i reni non svolgono più la loro funzione didepurare il sangue eliminando le sostanze di scarto).
• UREMIA: è caratterizzata dalla ritenzione, nel sangue e neglialtri liquidi organici, dell’urea e di altri prodotti terminali delmetabolismo (specie del metabolismo delle proteine e degliaminoacidi), prodotti che normalmente vengono escreticon le urine. Il termine è spesso usato come sinonimo diinsufficienza renale cronica, soprattutto per indicarne le fasiterminali.
• NEFROLOGO: è medico specializzato in medicina interna ein malattie renali (quindi “nefrologia” è il relativo repartoospedaliero).
Pazienti Dializzati
TRASPORTO SANIATRIO
TRASPORTO SANIATRIO
Emodialisi: è una tecnica di sostituzione parziale della funzione
renale. Durante il trattamento il sangue viene pompato fuori dal
corpo attraverso una macchina detta dializzatore, che si
comporta come un rene artificiale. Questo dispositivo rimuove i
liquidi in eccesso e le scorie e riporta il sangue pulito al corpo
Pazienti Dializzati
Fistola artero-venosa: si ottiene chirurgicamente collegando una vena ad un arteria, per aumentarne la portata e le dimensioni del
vaso sanguigno. Serve per l’emodialisi. Due aghi inseriti nella vena
assicurano l'accesso vascolare e portano il sangue alla macchina.
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Pazienti Dializzati
Dialisi Peritoneale: utilizza un “filtro” naturale, la membrana
peritoneale. Il trattamento richiede un catetere fisso
sull'addome. Il sangue non esce mai dal corpo. Il liquido utilizzato
per la dialisi entra nella cavità peritoneale, i liquidi in eccesso e le
scorie passano attraverso la membrana peritoneale in questo
liquido che, dopo alcune ore, deve essere rimosso. Va fatta ognigiorno.
Ventilazione Domiciliare
• COMUNICAZIONE TEMPESTIVA CON IL SISTEMA DI
EMERGENZA SANITARIA PER CONSULENZA O NECESSITA’
• A B C D E
• CONTROLLO DEI PARAMETRI VITALI
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Presidi medico chirurgici:
strumenti, apparecchi, impianti, sostanze o altro prodotto,
compreso il software informatico, impiegati nell'uomo a
scopo di diagnosi, prevenzione, controllo, terapia,
attenuazione o compensazione di una ferita o di un
handicap; di studio, sostituzione o modifica dell’anatomia o
di un processo fisiologico; la cui funzione possa essere
coadiuvata dai farmaci.
In questo gruppo ricadono quindi strumenti come cerotti,
siringhe, protesi così come alcuni macchinari.
Portatori di presidi medico chirurgici
TRASPORTO SANIATRIO
• Prima di procedere alla mobilizzazione del paziente
assicurarsi della presenza di presidi medico chirurgici e del
loro corretto posizionamento.
• Se necessario fissarli in sede (bende, cerotti).
• Prestare la massima attenzione durante la mobilizzazione e
il trasporto.
• In caso di problemi (dislocazioni, sanguinamenti, ecc.)
contattare tempestivamente il Servizio di Emergenza
Sanitaria (118/112).
Portatori di presidi medico chirurgici
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Pazienti con patologia psichiatrica
NEVROSI: STATI DI SOFFERENZA PSICHICA LEGATI A SITUAZIONI CONFLITTUALI SENZA COMPROMISSIONE
DELLA CAPACITÀ DI ADERIRE ALLA REALTÀ
PSICOSI: DISTURBI PSICHICI CHE INTERROMPONO IN MODO PIÙ O MENO GRAVE IL RAPPORTO DEL SOGGETTO CON LA REALTÀ E CON LA CONTINUITÀ DELLA SUA ESISTENZA
STATI DEFICITARI: CONDIZIONI DI DEFICIT INTELLETTIVO CONGENITO OD ACQUISITO NELLE QUALI È EVIDENZIABILE UNA CAUSA ORGANICA ED UNA CORRISPONDENTE ALTERAZIONE ANATOMOPATOLOGICA
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Pazienti con patologia psichiatrica
LA DEMENZA
DEFICIT INTELLETTIVO INTERVENUTO IN SOGGETTI CON SVILUPPO PSICHICO
RAGGIUNTO. IL DANNO È PROGRESSIVO ED IRREVERSIBILE E GENERA GRAVI
ALTERAZIONI DEL COMPORTAMENTO E DELLA PERSONALITÀ
DEMENZA SENILE
FISIOLOGICO DECADIMENTO PSICOFISICO DELL’ANZIANO.
SONO PRESENTI:
– TURBE DELLA MEMORIA
– RIDUZIONE DELLE PRESTAZIONI INTELLETTIVE
– ANOMALIE DEL COMPORTAMENTO
– INSONNIA
– ALTERAZIONI DEL LINGUAGGIO
– INCAPACITÀ DI RAGIONAMENTO E DI FORMULARE GIUDIZI
– SOGGETTO CONFABULANTE
– COMPARSA DI DELIRIO
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MORBO DI ALZHEIMER
• DISTURBI A CARICO DELLA MEMORIA E DELL’ORIENTAMENTO SPAZIO-TEMPORALE
• SUCCESSIVA COMPARSA DI AFASIA AGNOSIA (MANCATO RICONOSCIMENTO DEGLI OGGETTI)
• AGITAZIONE PSICOMOTORIA CON ESPLOSIONI COLLERICHE IMPROVVISE
• IPERATTIVITÀ INCONCLUDENTE O AFINALISTICA
Pazienti con patologia psichiatrica
• MANTENETE SEMPRE UN COMPORTAMENTO PROFESSIONALE
• MANTENETE LA CALMA, NON REAGIRE AD INSULTI, EVITARE RISPOSTE ECCESSIVE A PAROLE O GESTI DEL SOGGETTO
• PARLATE CON IL SOGGETTO E ASCOLTATE CIÒ CHE VI DICE, FATEGLI CAPIRE CHE INTENDETE AIUTARLO E CHE AVETE COMPRESO IL SUO PROBLEMA
• EVITATE CONVERSAZIONI INADEGUATE, NON DATE SOLUZIONI SUPERFICIALI AL PROBLEMA, NON DITEGLI CHE VA TUTTO BENE SE NON È VERO
• LASCIATE LA GESTIONE DEL PAZIENTE A CHI E’ IN GRADO DI FARLO E SE LA SENTE, NON NECESSARIMENTE IL CAPO EQUIPAGGIO (ALTRI COMPONENTI DELL’EQUIPAGGIO, FORZE DI POLIZIA, PARENTE, ECC.)
La gestione del comportamento “non prevedibile”
• VALUTATE IL SOGGETTO SECONDO LE PRIORITÀ,
EVITANDO IL PREGIUDIZIO
• VALUTATE SEGNI E SINTOMI IPOTIZZANDO SEMPRE UN’ URGENZA MEDICA E SOLO SUCCESSIVAMENTE PENSARE AD UNA PATOLOGIA
PSICHIATRICA O ABUSO DI SOSTANZE
• APPENA RISULTA POSSIBILE FATE UNA ANAMNESI DEL SOGGETTO
CHIEDENDO ANCHE A TESTIMONI E/O FAMILIARI
• NON ASSUMETE UN ATTEGGIAMENTO DI SFIDA (NON FISSATELO NEGLI
OCCHI, NON INVADETE LO SPAZIO VITALE, NON VOLTATEGLI LE SPALLE)
La gestione del comportamento “non prevedibile”
• ANCHE I SOGGETTI CHE SEMBRANO ESSERE INIZIALMENTE CALMI, POSSONO ASSUMERE ATTEGGIAMENTI VIOLENTI
• SE IL SOGGETTO CREA UNA CONDIZIONE PERICOLOSA PER VOI, PROTEGGETEVI ALLONTANANDOVI IN UN LUOGO SICURO, SENZA PERDERE DI VISTA IL PAZIENTE, CONTATTE IL SERVIZIO DIEMERGENZA SANITARIA E ATTENDETE L’INTERVENTO DELLE FORZE DIPOLIZIA
AUTOPROTEZIONE
La gestione del comportamento “non prevedibile”
• FATE SEMPRE ATTENZIONE ALLA PRESENZA DI ARMI O ELEMENTI
INDICANTI IL DESIDERIO DA PARTE DEL SOGGETTO DI UTILIZZARE
LA FORZA FISICA, SIA CONTRO SE STESSO SIA CONTRO GLI ALTRI
• NON TENTATE DI CONTENERE IL SOGGETTO SE NON È PRESENTE LA FORZA DI POLIZIA
TRASPORTO SANIATRIO
Paziente in fase terminale
Un paziente si considera in fase terminale quando
affetto da una patologia oncologica o non, in fase evolutiva
e irreversibile definita dai seguenti criteri contemporaneamente
presenti:
• criterio terapeutico: assenza o esaurimento dei possibili
trattamenti specifici
• criterio sintomatico: presenza di sintomi invalidanti che
condizionano una riduzione del le attività
• criterio evolutivo o temporale: rapida evolutività della malattia
che porti a morte in genere entro pochissimi mesi
Generalmente questi pazienti convivono con una sensazione
soggettiva di debolezza e stanchezza persistente genericamente
definita astenia.
NELL’INTRAPRENDERE LE MANOVRE DI SOCCORSO CONSIDERA LA SUA VOLONTA’ E QUELLA DEI PARENTI,Contatta tempestivamente il Servizio di Emergenza
Sanitaria e segui le indicazioni
Paziente in fase terminale
PROBLEMATICHE MEDICHE GENERALI DEL PAZIENTE DIALIZZATO:
• Alterazioni del Metabolismo lipidico, glucidico, proteico: iperlipidemia, intolleranza al glucosio, ipoglicemia spontanea.
• Alterazioni nel Sangue: Anemia, diminuzione piastrine circolanti, anomalie del sistema immunitario.
• Ipertensione arteriosa
• Apparato cardiovascolare: Scompenso cardiaco, aritmie, pericardite; aterosclerosi accelerata.
• Apparato respiratorio: Aumentato rischio di polmoniti e pleuriti.
• Apparato osteo-articolare: Fragilità ossea, artriti, debolezza e ipotrofia muscolare
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Paziente dializzato
PROBLEMATICHE MEDICHE GENERALI DEL PAZIENTE DIALIZZATO:
• Emorragie: durante l’emodialisi viene somministrata eparina
per evitare la coagulazione del sangue nelle linee della
macchina. Aumenta il rischio di emorragia sia durante il
trattamento che successivamente. Può capitare infatti che
improvvisamente il paziente abbia perdite di sangue, anche
abbondanti, dalla sede di inserzione degli aghi nel braccio.
• Ipotensione: Durante la dialisi, oltre alle sostanze tossiche,
vengono sottratti anche i liquidi in eccesso. Questa
operazione può provocare un abbassamento brusco della
pressione arteriosa, associato a vomito, crampi agli arti
inferiori, mal di testa, ecc.
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Paziente dializzato
la DISABILITÀ è la condizione personale di chi, in
seguito ad una o più menomazioni, ha una
ridotta capacità d'interazione con l'ambiente
sociale, quindi è meno autonomo nello svolgere
le attività quotidiane.
aiutare e accompagnare negli spostamenti;
tenere sempre un comportamento professionale
e rispettoso;
prestare continua attenzione senza sottovalutare
le situazioni.
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Paziente diversamente abile
• Paura, apprensione, calo delle performance
psicofisiche, incapacità a fare le cose, tristezza
eccessiva e immotivata, diminuzione della volontà,
stati di eccessivo benessere non motivati, alterato
rapporto con la realtà, disturbi delle percezioni, manie
o comportamenti strani, difficoltà a prendere sonno,
inappetenza o vera e propria anoressia, dolori fisici
quali mal di testa, dolori al petto, difficoltà digestive,
tachicardia, palpitazioni, mani fredde e sudate, sono
tutti elementi relativi alla psicopatologia del disagio
psichico.
• È una esperienza umana soggettiva conseguente ad
una qualsiasi patologia psichiatrica.
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Paziente affetto da disagio psichico
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I pazienti che usufruiscono di questo servizio sono
spesso portatori di handicap psicofisici o di
patologie croniche degenerative.
Qualunque sia lo stato psicofisico o l’età della
persona trasportata, occorre mantenere un
atteggiamento professionale e non sottovalutare
mai le sue richieste di aiuto.
Conclusioni
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