Tutte le specie comunque, granivori e insettivori, necessitano
di proteine animali durante i primi giorni di vita.
La livrea da adulti di solito compare nell'anno successivo alla
nascita, i giovani di merli e passeri, per esempio, sono
abbastanza simili alle femmine nei primi mesi.
Una caratteristica dei
giovani che vengono
ancora imbeccati sono
le frange di pelle rosa
o gialla ai lati della
base del becco (qui
nella foto un merlo, a
sinistra, e una
rondine)
Tutte le foto di questa presentazione, se
non diversamente specificato, fanno parte
dell'archivio LAC)
(Foto B. Però)
Gli storni sono simili ai merli,
ma più corti ed eretti, i sessi
sono simili, scuri punteggiati
di chiaro ed iridati,
camminano invece che
saltellare e sono molto più
gregari; fra l'altro d'inverno si
esibiscono in spettacolari
evoluzioni aeree di gruppo.
I nidi sono situati in cavità di
alberi ed edifici o sotto i tetti,
spesso in alto, e di
conseguenza i piccoli di
questa specie perdono i
contatti con i genitori quindi
più spesso.
La specie ha una vita sociale
complessa e per la
liberazione bisogna scegliere
una zona con presenza di
altri stormi con giovani fuori
nido.
I giovani storni hanno marcate flange gialle alla bocca.
Le giovani cornacchie lasciano il nido prima di saper volare e
non vanno soccorse perché i genitori le sorvegliano da lontano.
Appaiono già belle grandi, ma gli angoli della bocca sono
ancora rosa e gli occhi bluastri. Un giovane uccello manipolato
dall'uomo può essere reso senza rischi alla famiglia (non così i
mammiferi).
Quelli che tutti
chiamano corvi in
città sono invece
cornacchie grige.
Sono i più grossi
tra gli uccelli
selvatici
comunemente
visibili.
I corvidi, da sempre
perseguitati ingiustamente,
sono di recente venuti a vivere
in città, prima le cornacchie,
poi (in parchi e zone alberate)
le ghiandaie.
Questa specie, qui un
giovane prima in età da
nido poi pronto al volo,
ha penne azzurre e una
voce forte che spesso ne
tradisce la presenza.
Le cince sono
uccelletti insettivori
molto legati agli alberi,
che nidificano in
cavità e sono i tipici
fruitori di cassette nido
e mangiatoie invernali.
Qui una cinciallegra,
la specie più comune.
Le cassette nido sono di grande aiuto per questa specie
perché spesso mancano alberi con cavità, specie nei parchi di
impianto recente, e ancor più importante è l'alimentazione
invernale (vanno bene anche panettone, arachidi e semi di
girasole) che fa diminuire la mortalità dovuta ai rigori.
(Foto Luigi Andena)
Anche questa piccola è una cinciallegra. I colori sono simili
nei due sessi e la potenzialità riproduttiva molto elevata,
con diverse covate all'anno. La specie non migra.
Dal momento
che le cince
allevano varie
nidiate nell'arco
della bella
stagione, la
crescita dei
piccoli è molto
rapida.
Questa è invece una
giovane cinciarella,
specie più piccola e
meno diffusa.
I nidi delle cince
possono trovarsi
in posti strani
come buche delle
lettere e paletti
metallici cavi.
(Foto Andrea Rutigliano)
Il nido dei passeri è un
ammasso informe di materiale
morbido, i piccoli amano stare
uniti e infilarsi sotto qualcosa
di confortevole. Non soffrono il
caldo anche se in quel periodo
la temperatura esterna è
spesso molto elevata e biso-
gna al contrario accertarsi che
non si raffreddino, dal momen-
to che la copertura di piume è
ancora in via di sviluppo.
Qui si nota il colore rosa vivace del palato che, con i contorni
gialli della bocca, risalta anche nell'ombra; questo
accorgimento aiuta i genitori di molte specie nidificanti al
coperto a imbeccare correttamente nella semioscurità.
Questo giovane passero ha lasciato il nido e i primi voli
sono il momento più pericoloso, predatori e auto fanno
stragi.
Bastano però un paio
di giorni e con la
maestria aumenta la
capacità di cavarsela.
Si nota ancora
l'angolo carnoso giallo
del becco. Il colore del
piumaggio in questa
prima fase, è simile in
entrambi i sessi..
Anche questa giovane passera mattugia era ai primi voli e
si è cacciata nei guai. Anche in questa specie in questa
fase si notano ancora le frange boccali gialle. La mattugia
predilige la campagna, non entra molto in città e si
distingue, tra l'altro, per una macchia scura sulla guancia.
I sessi sono simili..
I passeri sono i tipici uccelli
prevalentemente granivori che
però catturano una grande
quantità di insetti per allevare i
piccoli.
Le loro popolazioni, un tempo
numerosissime, si sono ridotte
da decenni in modo
preoccupante.
Anche i fringuelli si nutrono prevalentemente di semi da
adulti e di insetti da piccoli. I nidi dei fringillidi sono le
classiche tazze di rametti intrecciati su alberelli.
Sulle ali dei giovani, come in questa foto, si nota già la
barra bianca tipica della specie.
Il soggetto della foro presenta
ancora in testa tracce del
piumino giovanile.
Anche questa specie si può a
volte trovare a terra senza un
reale pericolo, e non
abbandonata dai genitori.
Il comune canarino domestico, che si presenta in molte forme
e colori, e spesso scappa dalle gabbie e si vede in giro, è
parente stretto del verzellino, di cui vediamo due nidiacei
ancora implumi. I piccoli fringillidi hanno bocca color carminio
e contorni giallo crema chiaro.
I giovani verdoni appena usciti dal nido si tengono in contatto
con la famiglia con un caratteristico e insistente richiamo, un
suono tipico dei cortili alberati estivi.
La siringa è il mezzo di elezione
per l'imbeccata. Infilare a fondo
dopo aver tolto l'ago!|
Il cardellino è tra i
passeriformi più colorati e
melodiosi, il che gli costa in
termini di persecuzioni
assidue e illegali per il
mercato degli uccelli da
gabbia.
In gabbia è tra l'altro
soggetto a una elevata mor-
talità per il carattere nervoso
e le difficoltà a superare lo
stress del primo periodo di
cattività.
Il becco aguzzo è adatto a
estrarre i semi dai capolini
dei cardi.
Cardellino adulto, notare la
maschera rossa.
I giovani cardellini ai primi
voli si trovano facilmente
d'estate in parchi e giardini,
anche in cortili con pochi
alberelli. Spesso i temporali
danneggiano i fragili nidi e i
piccoli cadono.
Dal momento che in libertà
vengono allevati con una
mistura di alimenti di origine
animale e vegetale difficile
da imitare, risulta
problematico in molti casi
l'allevamento a mano.
Giovane cardellino: faccia non
ancora rossa, ma macchia
gialla sulle ali già presente.