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UNA NUOVA VISIONE DEL MONDO
Mario Sandriwww.astronomiavallidelnoce.it
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Nascosto dietro l’Universo visibile vi è un altro Universo, affascinante e strano. È quello che l’esplorazione del cielo nella banda radio ci ha permesso di scoprire.
Se i nostri occhi potessero vedere le onde radio, le stelle non risulterebbero
visibili; osserveremo i guizzi delle pulsar, alcune galassie sembrerebbero
locomotive a vapore che emettono lunghi sbuffi dal nucleo, e la Via Lattea ci apparirebbe come uno splendido albero
di Natale.
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Che cos’è la radioastronomia?
La radioastronomia studia i corpi celesti analizzando la radiazione elettromagnetica da questi emessa nell'intervallo spettrale delle radioonde grazie ai radiotelescopi.
Mappa radio del cielo a 408 MHzwww.astronomiavallidelnoce.it
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Un po’ di storiaLa radioastronomia nasce ufficialmente nel 1931per opera di Karl G. Jansky, un radioingegnere (Bell & Teleph.) impegnato nello studio dei disturbi elettromagnetici artificiali e naturali.
La prima antenna radioastronomica della storia (1931): si tratta della famosa “giostra di Jansky” funzionante alla frequenza di 20.5 MHz. La struttura, in grado di ruotare di 360°, era organizzata come un allineamento di antenne quadrate collegato ad un ricevitore a tubi elettronici appositamente costruito.L’obiettivo era quello di registrare e caratterizzare la tipologia dei disturbi che ostacolavano la ricezione delle onde corte.
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Se “ascoltata” in altoparlante, l’emissione radio si manifesta come un “soffio” o “sibilo” di rumore: origine naturale della radiazione.
Emissione radio dal centro della galassia(Sagittario)
Spostamento della sorgente con le stagioni e coincidenza delle osservazioni dopo un anno: natura extraterrestre dell’emissione radio.
Riproduzione delle registrazioni originali di Jansky del 16 Settembre 1932www.astronomiavallidelnoce.it
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Primo segnale extraterrestre rivelato a 20.5 MHz: radioemissioni provenienti dal centro della Galassia.Il primo impianto radioastronomico per ricerche in tale campo fu costruito da Grote Reber e consisteva in un paraboloide orientabile di 9 metri di diametro operante a 160 MHz con il quale è stato possibile compilare la prima “radiomappa” della Galassia (1944).
Radiomappa di Reber a 160 MHz G. Reber
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L’inizio ufficiale della ricerca radioastronomica si ha subito dopo la 2° guerra mondiale, stimolata dagli sviluppi tecnologici delle radiocomunicazioni e delle tecniche radar.
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Il primo grande radiotelescopio fu costruito nel 1957 a Jodrell Bank in Inghilterra. Si trattava di un’antenna parabolica di 75 metri, presto però superata da quella di 305 metri di diametro che è situata in una cavità naturale ad Arecibo, a Puertorico.
Il radiotelescopio di Arecibo
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Il futuro della radioastronomia si basa sullo sviluppo della radiointerferometria, in particolare delle tecniche interferometriche a base continentale (VLBI) e della radioastronomia spaziale.
Il progetto SKAun radiotelescopio globale
E’ un radiotelescopio internazionale allo studio della comunità scientificamondiale.
Inizio costruzione stimato al 2008.
- Area Colletrice: 1 milione di m2
- 100 fasci contemporanei - Australia /Europa/ USA/ Canada
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Lo spettro elettromagnetico
Molti oggetti celesti ci inviano radiazioni elettromagnetiche distribuite su un ampio spettro di frequenze: dalle onde radio ai raggi gamma.
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Radio Ottico
Non tutta la radiazione che giunge dallo spazio arriva sulla terra.
Le radiazioni che giungono dallo spazio sono distribuite su tutto lo spettro elettromagnetico.
Fatta eccezione per la banda radio e ottica, la rimanente radiazione elettromagnetica viene assorbita dall’atmosfera.
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Radioastronomia
La “finestra operativa” è quella delle radioonde, limitata inferiormente dagli effetti schermanti della ionosfera terrestre, superiormente dai fenomeni di assorbimento molecolare delle onde radio dovuti principalmente al vapore acqueo e all’ossigeno.
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Le frequenze inferiori a 1 MHz sono assorbite dalle particelle cariche della ionosfera terrestre che funge da schermo per tutte le onde radio di frequenza inferiore a 10÷20 MHz. D'altra parte, la stessa atmosfera limita superiormente le frequenze utilizzabili (intorno ai 20 GHz) a causa dei fenomeni di assorbimento molecolare.
I grafici evidenziano l’intervallo delle frequenze utili per le osservazioni radioastronomiche da terra.Si vede come la “finestra spettrale” aperta dall’atmosfera terrestre sia quella compresa fra 10-20 MHz e 10-20 GHz.
Finestra radio e trasparenza atmosferica
La “finestra operativa” è quella delle radioonde, limitata inferiormente dai noti effetti schermanti della ionosfera terrestre, superiormente dai fenomeni di assorbimento molecolare delle onde radio dovuti principalmente al vapore acqueo (con picchi di assorbimento alle frequenze di circa 22 GHz e 184 GHz) e all’ossigeno (con picchi di assorbimento a circa 60 GHz e 118 GHz).
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Lunghezza d’onda Frequenza Denominazione
1000 - 100 Km 0.3 - 3 KHz ELF: Extremely Low Frequency
100 - 10 Km 3 - 30 KHz VLF: Very Low Frequency
10 - 1 Km 30 - 300 KHz LF: Low Frequency
1000 - 100 m 0.3 - 3 MHz MF: Medium Frequency
100 - 10 m 3 - 30 MHz HF: High Frequency
10 - 1 m 30 - 300 MHz VHF: Very High Frequency
1000 - 100 mm 0.3 - 3 GHz UHF: Ultra High Frequency
100 - 10 mm 3 - 30 GHz SHF: Super High Frequency
10 - 1 mm 30 - 300 GHz EHF: Extremely High Frequency
Classificazione delle bande di frequenza radio
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La situazione attuale delle interferenze radio è la seguente:
Come nel campo ottico l’inquinamento luminoso limita la possibilità di osservare il cielo, anche in radioastronomia l’inquinamento elettromagnetico è un nemico della ricerca.
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L’origine dell’emissione radio1. la radiazione termica di corpo
nero: le sorgenti termiche emettono come corpi neri a temperatura costante ed uniforme e sono caratterizzate da un andamento del flusso crescente con la frequenza.
2. l'emissione termica da parte di atomi di idrogeno ionizzati,
3. la radiazione non termica di sincrotrone: le sorgenti non termiche (molto più numerose) sono caratterizzate da un flusso decrescente con la frequenza ed irradiano generalmente per emissione di sincrotrone
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Radioastronomia e astronomia ottica, quali differenze?
Manifestazione diversa dello stesso fenomeno energetico
Diversi strumenti per rilevare le due radiazioni
Diverse tecniche di analisi
3C219Immagine radio-ottica della galassia 3C219, distante circa3 miliardi di anni luce. La galassia nell’ ottica e' visibile al centro, in bianco/azzurro. L'emissione radio, rivelata con il Very Large Array (VLA), consiste di due lobi estesi situati ben al di fuori della galassia ottica, ed alimentati da due getti opposti.
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Il radiotelescopio
Un radiotelescopio è essenzialmente un
radioricevitore progettato per misurare l’intensità delle onde radio su determinate
bande di frequenze; in linea di principio differisce molto poco da una comunissima
radioricevente. La vera differenza è però la grande
particolarità e debolezza dei segnali captati.
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Un’antenna ricevente è un sistema che ha lo scopo di convertire l’energia elettromagnetica captata dallo spazio in segnali elettrici misurabili.
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Nuovo SRT (Cagliari) 64 m di diametrodi prossima costruzione. 564 m
610 m 32 m
La stazione radioastronomica di Medicina (BO), dove è facilmente individuabile la Croce del Nord
Dimensioni di un uomo
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InterferometriPer migliorare le prestazioni di un’antenna, come nel caso del campo ottico, si fanno lavorare contemporaneamente più antenne.
Questo è ciò che si chiama interferometria. Ma mentre nell’ottico tale procedura è limitata, in radio si possono avere interferometri grandi quanto la Terra. Il VLA, il più grande radiotelescopio al mondo
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Il segnale captato non viene ascoltato direttamente ma
trasformato o in una serie di numeri o in un segnale
audio ed il rumore che ne deriva è simile a ciò che si
sente quando ci si posiziona in un canale libero della
televisione
Cosa ascoltano i radioastronomi?
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Principali radiosorgentiA queste frequenze operative la radiazione solare è essenzialmente di natura termica (radiazione del “Sole quieto”).E’ possibile studiare il Sole con antenne di piccolo diametro.Alla componente termica del Sole sono spesso sovrapposti burst: studio dei flares solari a microonde.
Emissione termica della Luna.E’ una radiosorgente relativamente “facile”, ricevibile con antenne di piccolo diametro.
Radiosorgenti “difficili”, ricevibili solo utilizzando antenne con diametro non inferiore a 3 metri.
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Piano galattico
Una delle prime mappe radio del cielo alla frequenza di 30 MHz:si nota l’addensamento delle emissioni in prossimità del centro della galassia
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Miglioramento nella risoluzione spaziale nella misura dovuto all’utilizzo di grandi strutture di antenne.
Piano galattico
Mappa radio del cielo alla frequenza di 408 MHz
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Questo è il cielo che vedremmo se i nostri occhi fossero sensibili alle onde radio anziché alla onde luminose
Il cielo radio
Mappa del cielo alla frequenza di 432 MHz a bassa risoluzione(linee isoterme)
Mappa del cielo alla frequenza di 408 MHz ad elevata risoluzione(falsi colori)
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Il Sole è stato ed è tuttora uno dei corpi celesti più studiati: l'andamento della densità del suo flusso alle frequenze radio si discosta da quello osservabile otticamente.
Il Sole
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Esempi di tempeste solari registrate durante il 2001
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La Luna e i pianeti presentano emissione ottica dovuta esclusivamente alla luce riflessa del Sole; nel campo radio, invece, la radiazione riflessa diventa trascurabile rispetto a quella termica di corpo nero a qualche centinaio di gradi Kelvin. Giove si discosta dagli altri pianeti per emissioni sporadiche, polarizzate e molto intense, che fanno pensare alla presenza di meccanismi non termici.
Giove
Venere
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Radiazione “quasi-monocromatica” dell’idrogeno neutro: riga dei 21 cm
In seguito alla sua eccitazione, un atomo di idrogeno neutro decadrà spontaneamente, in media, dopo circa 12 milioni di anni ed emetterà un fotone alla frequenza caratteristica di 1420.40575 MHz.
L’idrogeno è l’elemento più abbondante dell’universo, presentandosi in concentrazioni nelle nubi galattiche: le sue emissioni sono di sufficiente intensità da poter essere rivelate e studiate con radiospettrografi, fornendo importanti indicazioni sulla struttura della galassia.
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L’analisi della densità di idrogeno neutro della Galassia da un’indicazione della struttura a spirale del nostro sistema galattico. Si osserva la riga dell'idrogeno a 21,2 cm associata con le transizioni fra due livelli della struttura iperfina dell'atomo di idrogeno.
Immagine della distribuzione dell’idrogeno neutro nella Galassia
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Le nubi di idrogeno ionizzato, come ad esempio la nebulosa di Orione, che presentano spettro termico prominente alle corte lunghezze d'onda.
La nebulosa di Orione (M45)
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I resti di esplosioni di supernovae, come la nebulosa del Granchio che è stata la prima sorgente radio fuori dal Sistema Solare a essere identificata otticamente. Anche Cassiopea A che ha il più forte flusso radio dopo il Sole è un resto di supernova. Per entrambe il meccanismo di emissione è del tipo radiazione di sincrotrone.
La Crab Nebula (M1)
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Nella Galassia vi è inoltre una radiazione di fondo originata in prevalenza su tutto il piano galattico ma presente anche nell'alone: tale radiazione è dovuta alla materia interstellare diffusa e a elettroni che si muovono nel campo magnetico della Galassia secondo le leggi della relatività. Mappa radio del cielo a 408 MHz
Immagine in ottico della Via Lattea
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Il centro della nostra Galassia può essere studiato unicamente attraverso l’utilizzo di tecniche radioastronomiche in quanto la polvere interstellare impedisce otticamente di osservare il cuore della Via Lattea
Il centro della Galassia, Sgr A
Mappa radio della zona intorno al centro galattico
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Le galassie normali sono sorgenti deboli; le spirali, come Andromeda, presentano emissione concentrata nel disco e più debole nella zona dell'alone; le irregolari non hanno componenti di alone; le ellittiche sono raramente radiosorgenti.Le radiogalassie sono molto più potenti: dalle loro distanze si può calcolare che l'emissione è spesso più di un milione di volte maggiore di quella di Andromeda. Sono prevalentemente a struttura doppia o multipla con radioemissione da due o più componenti separate e non coincidenti con l'oggetto ottico.
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I quasar, che otticamente sono oggetti di apparenza stellare, sono radiosorgenti molto compatte e potenti.
Radiomappa del quasar 3C179
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Alcuni oggetti peculiari…Schematizzazione del meccanismo di emissione delle PULSAR (stelle di neutroni) secondo il modello rotante proposto da T. Gold.
Caratteristico andamento degli spettri, decrescente con la frequenza
Le Pulsar sono state scoperte casualmente nel 1967 da J. Bell e A. Hewish mentre studiavano le quasar con un radiotelescopio in grado di rivelare rapide fluttuazioni del segnale ricevuto.
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Una scoperta tutta radioastronomica:la radiazione fossile a microonde
Cosmic Microwave Radiation CMB
Curva di Planck dell’emissione di un corpo nero alla temperatura di 2.728°KPenzias e Wilson al tempo della
scoperta della radiazione fossile a microonde (1965)
Ovunque si punti l’antenna di un radiotelescopio, si osserva una radiazione diffusa ed omogenea che riempie tutto lo spazio ed è il residuo della radiazione calda che riempiva l’universo nei suoi primi istanti di vita. L’espansione dell’universo ha prodotto un raffreddamento di tale radiazione fino al valore attuale pari a circa 3 K.Questo è un “rumore ultimo” che limita la sensibilità di qualsiasi radiotelescopio.
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Importante è anche il contributo dato alla cosmologia: lo studio della radiazione fossile a 3 K ha rafforzato notevolmente il modello dell'universo in espansione nei confronti di quello stazionario. Tale radiazione infatti, caratteristica per l'isotropia e la temperatura, può aver avuto origine soltanto con una esplosione iniziale dell'universo.
Immagine del cielo ottenuta col satellite COBE
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F
A B
S=dT x c
Misurando il ritardo di segnale tra due antenne è possibile misurare la distanza tra le due con elevatissima precisione. Questo consente di affrontare studi sulla geodinamica, cioè la dinamica delle placche tettoniched
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Monostatico Bistatico
Crimea/Pasadena Medicina
Il radar
La tecnica si basa anch’essa sulle radioonde ed è utilizzata per osservare i corpi minori del Sistema Solare e i detriti spaziali, anche se trova un parziale uso nel campo dello studio dei pianeti.
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Sono tutti gli oggetti derivati da esplosioni (per varie cause) di satelliti, collisioni varie, ultimi stadi di razzi vettori, frammenti di bulloni esplosivi, pezzi di vario genere ecc. - 8500 pezzi > 10 cm- 100.000 pezzi > 1 cm
Attività meteorica dello sciame delle Lyridi il 22 aprile 2001
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Lo spettacolo dell’universosi trasfigura davanti alla nostra mente
colma di stupore.Non sono più blocchi di materia,
inerti ed errabondinell’eterna notte silente,
che Urania ci addita nel fondo dei cieli:è la vita, la vita immensa,
universale, eterna,che si dispiega in flussi armoniosi
fino agli orizzonti inaccessibilidell’infinito in perpetua fuga!
Quale meravigliosa fuga!Quale meravigliosa impresa!
Quali splendori da contemplare!Quali vastità da percorrere!
È una sterminata galleria di immagini,frutto delle nobili e pacifiche conquistedell’ingegno umano; conquiste sublimi,
che non sono costate né sangue né lacrime,che ci fanno vivere
nella conoscenza del Veroe nella contemplazione del Bello!
Cam
ille
Flam
mar
ion,
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rono
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