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UNITÀ 4.3 LA DIETA NELLE MALATTIE DEL
METABOLISMO
4MODULO
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Le malattie del metabolismo
Le malattie del metabolismo (o del ricambio) sono dovute a disfunzioni metaboliche
congenite: dovute ad anomalie genetiche si manifestano di solito nei primi mesi (o anni) di vita ad es. fenilchetonuria, galattosemia
acquisite: dovute a disfunzioni di origine multifattoriale ad es. diabete, iperlipidemie, iperuricemie
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Classificazione delle malattie del metabolismo
In base al substrato interessato si distinguono:
m. del metabolismo glucidico (ad es. diabete mellito) m. del metabolismo lipidico (dislipidemie) m. del metabolismo degli AA (amminoacidopatie) m. del metabolismo purinico (iperuricemie e gotta) m. del metabolismo energetico (obesità, magrezze)
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Sindrome metabolica
obesità o circ. vita > 102 cm nei maschi e > 88 cm nelle femmine
trigliceridi ematici > 150 mg/dl
colesterolo HDL < 40 mg/dl negli uomini o < 50 mg/dl nelle donne
pressione arteriosa > 130/85 mmHg
glicemia a digiuno > 110 mg/dl
La sindrome metabolica (o sindrome X) è una situazione patologica ad alto rischio cardiovascolare, che comprende almeno 3 tra i seguenti fattori di rischio:
Colpisce un'elevata percentuale della popolazione a livello mondiale, principalmente di età avanzata
Le componenti della sindrome metabolica
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Il diabete mellito
È una patologia cronica del metabolismo glucidicoÈ caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia)
glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dlSintomi frequenti nel diabete:
poliuria aumento della sete aumento della fame glicosuria
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Indice glicemico
L‘IG di un alimento indica la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito alla sua assunzione, rispetto a uno standard di riferimento (glucosio o pane)L‘IG varia in funzione di:
tipo di glucide assunto preparazione del cibo assunzione di più
nutrienti contemporaneamente
La dieta del diabetico deve privilegiare gli alimenti a basso IG
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Tipi di diabete mellito
Diabete di tipo 1 distruzione cellule β pancreatiche
Diabete di tipo 2 i tessuti non rispondono adeguatamente all’azione dell’insulina (resistenza all’insulina): è la forma più frequente di diabete
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Indicazioni dietetiche nel diabete
Le fibre sono utilissime nel controllo glicemico incrementare consumo di frutta, verdura e cereali integrali
Evitare i dolci (saccarosio) e la frutta zuccherina (glucosio)
Consumare pesce 2/3 volte alla settimana
Evitare l’alcol o assumerlo eventualmente in piccolissime quantità
Se si è in sovrappeso aumentare l’esercizio fisico
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L’obesità
È una “malattia del benessere” dovuta a fattori genetici, ambientali e individuali
È un’alterazione del bilancio energetico con conseguente ed eccessivo accumulo di tessuto adiposoIn base all’indice di massa corporea o IMC (rapporto tra peso in kg/altezza in m2):
< 18,5 sottopeso 18,5-24,9 peso-forma 25-29,9 sovrappeso ≥ 30 obeso
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Malattie correlate all’obesità
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Tipi di obesità
In base alla distribuzione del grasso:
o. gluteo-femorale o periferica o ginoide
o. addominale o centrale o androide (quando il giro vita è > 102 cm per l’uomo e > 88 cm per la donna aumenta il rischio CV)
In base alla causa: o. essenziale multifattoriale o. secondaria conseguente
ad altri stati patologici
In base all’età di insorgenza: o. giovanile o iperplastica o. dell’età matura o ipertrofica
L’obesità può assumere configurazioni diverse: obesità androide (o centrale o a mela) con accumulo di tessuto adiposo in regione viscerale-addominale, obesità ginoide (periferica o a pera) a localizzazione gluteo-femorale.
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Obesità infantile
È un serio problema di tutte le società industrializzate
Un bambino obeso diventerà molto probabilmente un adulto obeso
I bambini figli di genitori obesi hanno una probabilità elevata di diventare obesi ( componente genetica), ma occorre ricordare gli altri fattori che favoriscono l’insorgenza dell’obesità infantile:
alimentazione eccessiva con cibi ad alta densità energetica ma con scarso senso di sazietà (merendine, salumi, formaggi, ecc.)
scarsa attività fisica (molte ore davanti alla TV)
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Indicazioni dietetiche nell’obesità
Ridurre le entrate energetiche e aumentare le spese energetiche:
lieve restrizione calorica esercizio fisico regolare di tipo dinamico modificazione delle abitudini alimentari
Evitare le diete dimagranti drastiche, perché producono: elevate perdite di massa magra disfunzioni organiche molto pericolose (ipotensione,
disidratazione, anemia, aritmie, insufficienza cardiaca) forte riduzione del MB che, in breve tempo, determina la
perdita dell’efficacia della dieta
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Caratteristiche delle diete ipocaloriche
Fornire almeno 1200 kcal/dieAlimenti facilmente reperibili, economici, facili da preparareModificare le abitudini alimentariProgrammare un’attività motoria almeno 3 volte/sett.Non utilizzare farmaci dimagranti
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Iperuricemia e gotta
Gotta = alterazione del metabolismo purinico aumentano i livelli uricemici oltre il limite di solubilità dell’acido urico formazione di cristalli di urati che precipitano in varie sedi corporee:
articolazioni reni
La gotta si manifesta in forma: acuta attacchi gottosi cronica tofi e possibili complicanze renali (nefropatie)
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Indicazioni dietetiche nella gotta
Mantenere un adeguato peso corporeoBere abbondantemente acqua al fine di assicurare una buona diuresi (~ 2 l/die)Evitare gli alcolici e una dieta troppo ricca in purineLimitare il consumo di fruttosio e di proteine animaliRidurre il consumo di grassi