Lezione 12: Il Bilancio d’esercizio. Principi di redazione e
schema di bilancio secondo la legislazione italiana
CORSO DI ECONOMIA AZIENDALE
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Facoltà di Lettere
Dott. Fabio Monteduro
OBIETTIVI DELLA LEZIONE:
Individuare le finalità e la composizione del bilancio;
Descrivere i principi di redazione del bilancio;
Analizzare i principi contabili nazionali ed internazionali;
Approfondire lo schema di bilancio secondo la
legislazione italiana.
Il Bilancio d’esercizio
La rilevazione e lo scambio delle informazioni rappresentano
delle attività essenziali per la gestione di una impresa:
Consentono di “porre in collegamento” le varie parti del
sistema azienda;
Supportano l’elaborazione delle strategie e la definizione degli
obiettivi da conseguire;
Guidano la valutazione delle performance;
Permettono di individuare le modalità organizzative da
adottare.
Tra le informazioni rilevanti per la gestione dell’azienda vi
sono quelle contabili.
Ripasso….
Il bilancio d’esercizio
È l’output del sistema di contabilità generale.
È un documento giuridico - contabile, redatto dagli
amministratori, che rappresenta la situazione
patrimoniale e finanziaria dell’azienda ed il risultato
economico d’esercizio della stessa.
È un importante strumento informativo dell’impresa
per tutti coloro che hanno un interesse sulla gestione e,
quindi, sull’andamento economico finanziario e patrimoniale
dell’azienda.
Il bilancio d’esercizio: finalità
• esprime i risultati ottenuti collegandoli agli avvenimenti, alle decisioni e alle modalità di gestione che li hanno determinati
Conoscitiva
• poiché deve essere sottoposto all’approvazione di soggetti interni ed esterni all’azienda
Di controllo
• poiché fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della realtà aziendale. Informativa
Il bilancio d’esercizio in base alle finalità
Fonte che ne disciplina la redazione
Luogo dove è reperibile
Finalità di redazione
CIVILISTICO Codice civile (art. 2423
e seguenti); D.Lgs. 127/19991
Camera di Commercio
Consistenza del patrimonio a garanzia
dei terzi e risultato economico
FISCALE Testo unico imposte
sui redditi Ufficio distrettuale
delle imposte Determinazione del reddito imponibile
GESTIONALE Nessuna In azienda (non è
pubblico)
Conoscere l’andamento della gestione dell’azienda
In base alle finalità specifiche, è possibile distinguere tra bilancio
civilistico, bilancio rettificato ai fini fiscali e bilancio gestionale.
Il bilancio ai fini civilistici
È disciplinato dal codice civile e dal D.Lgs. 127/1991.
Fine: fornire una conoscenza periodica ed attendibile del risultato
economico conseguito durante l’esercizio, nonché della consistenza
patrimoniale dell’azienda in qualità di garanzia e tutela dei diritti dei
terzi creditori.
ESEMPIO
Gli utilizzi delle informazioni da parte degli stakeholder
Le informazioni del bilancio ai fini civilistici possono essere utilizzate dai creditori
per valutare le prospettive di recupero del proprio credito; gli azionisti invece
utilizzano le informazioni del bilancio per capire in che modo gli amministratori
utilizzano le risorse, nonché per trarre indicazioni utili sulle capacità dell’azienda di
produrre redditi capaci di offrire una congrua remunerazione del capitale investito.
Il bilancio rettificato ai fini fiscali e bilancio
gestionale
Bilancio rettificato ai fini fiscali:
È disciplinato dal Testo unico imposte sui redditi
Fine: individuare il reddito imponibile, che si ottiene attraverso la
rettifica dell’utile determinato attraverso il bilancio civilistico
Bilancio gestionale:
È slegato da obblighi normativi di redazione
Fine: comprendere in che modo si è formato il risultato economico
dell’azienda e come si presenta la struttura patrimoniale della stessa.
Inoltre, è utile per individuare l’attitudine dell’azienda di creare redditi
e flussi di cassa in una prospettiva temporale ampia tali da creare un
valore per gli azionisti
Il bilancio d’esercizio: composizione
L’art. 2423 del codice civile, individua i documenti di cui si compone il
bilancio.
Stato Patrimoniale
Conto Economico
Nota Integrativa
Il bilancio d’esercizio: lo Stato Patrimoniale
Fornisce una vera e propria “fotografia” del capitale dell’azienda,
rappresentandone la situazione istantanea alla data di bilancio.
Viene redatto a sezioni divise e contrapposte: in una viene
evidenziata la provenienza del capitale, mentre nell’altra la
destinazione.
Attivo
• vengono evidenziate le “fonti” del capitale;
• vengono riportati tutti quegli investimenti necessari all’azienda per svolgere al meglio la propria attività
Passivo
• vengono iscritte le modalità di impiego del capitale: immobilizzazioni, crediti, disponibilità liquide, etc;
• vengono inseriti i mezzi di cui si è dotata l’azienda per poter finanziare quegli investimenti. Inoltre, tali mezzi sono in parte degli azionisti ed in parte di terzi
Il bilancio d’esercizio: il Conto Economico
Misura il “reddito di esercizio” come differenza tra ricavi e costi di
competenza dell’esercizio.
Ha la forma di un prospetto scalare nel quale si espongono in
sequenza i dati reddituali suddivisi in aggregati gestionali significativi in
modo da determinare, in un’unica sezione il reddito netto d’esercizio;
Può essere considerato in forma dinamica: ci si riferisce, in
particolar modo, alle operazioni legate alla gestione caratteristica.
Processi di supporto
Logistica in entrata
Processi di trasformazion
e
logistica in uscita
Marketing e vendite
Il bilancio d’esercizio: Conto Economico e Stato
Patrimoniale
Il raccordo tra Stato Patrimoniale e Conto Economico è il risultato
d’esercizio, definito come utile o perdita.
Il fil rouge che lega Stato Patrimoniale e Conto Economico è il reddito di
esercizio, che individua gli effetti della gestione sul patrimonio netto
Il bilancio d’esercizio: la Nota Integrativa
In base all’art. 2427 c.c., nella Nota Integrativa vengono elencate le
informazioni che devono essere date con riferimento alle valutazioni
operate, ai movimenti delle poste, alla composizione di talune voci,
etc. al fine di chiarire quelle inserite nel Conto Economico e nello
Stato Patrimoniale.
Nel dettaglio, la Nota Integrativa deve contenere informazioni su:
• I contenuti e la classificazione delle voci;
• Le variazioni nella situazione patrimoniale e finanziaria;
• La gestione finanziaria;
• La partecipazione in altre società;
• I titoli emessi dalla società;
Il bilancio d’esercizio: la Relazione sulla Gestione
Disciplinata dall’art. 2428 c.c., racchiude le informazioni necessarie
affinché si possa inserire il bilancio di esercizio in un quadro di
riferimento.
In particolare essa deve contenere:
• un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della
società;
• un’analisi dell’andamento e del risultato della gestione, nel suo
complesso e nei vari settori in cui la società ha operato, con
particolare riguardo ai costi, ai ricavi ed agli investimenti;
• una descrizione dei principali rischi e delle principali fonti di
incertezza cui la società è esposta.
Il bilancio d’esercizio: gli altri documenti previsti
• La Relazione del Collegio Sindacale è uno dei due possibili
documenti contenente “giudizi” sul bilancio espressi da organi di
controllo.
• I Conti d’Ordine sono le garanzie prestate direttamente o
indirettamente (ad esempio fideiussioni, avalli, garanzie personali,
garanzie reali) ad altre imprese.
• Gli Allegati sono costituiti da documenti inseriti solo dalle
imprese che hanno partecipazioni di controllo o di collegamento
con altre imprese.
I principi di redazione del bilancio
Secondo la normativa italiana, i principi di redazione del bilancio sono
tre: principio di continuità, di prudenza e di competenza.
• si riferisce ad un’azienda con elevate capacità di protrarre la sua attività negli anni successivi. Ad esso collegato è il principio di continuità di applicazione dei criteri di valutazione, ossia la corretta determinazione dei risultati di esercizio,
Principio di continuità
• volto ad evitare risultati di esercizio falsati da valori attesi di reddito imputati all’esercizio in corso o di presunte perdite, invece, non imputate all’esercizio in corso.
Principio di prudenza
• si sostanzia nell’attribuzione di tutte le componenti di reddito (siano esse positive o negative) all’esercizio in cui avviene la loro manifestazione economica, al di là della loro fatturazione e/o monetizzazione.
Principio di competenza
I principi contabili nazionali
Si sostanziano in regole tecnico-ragionieristiche volte a fornire indicazioni in
merito alla scelta dei fatti da rilevare contabilmente ed alle modalità di
rilevazione, di valutazione ed esposizione in bilancio degli stessi.
Fine: integrare ed interpretare la normativa civilistica laddove essa sia
carente o poco chiara.
I principi contabili internazionali
Inoltre, accanto ai principi contabili nazionali vi sono poi i principi
contabili internazionali (IAS/IFRS), emanati dallo IASB. In realtà le due
fonti (codice civile e principi contabili nazionali da un lato e principi
IAS/IFRS dall’altro) determinano due “sistemi alternativi” (che
potremmo definire rispettivamente “modello europeo o di civil law” e
“modello IAS/IFRS”)
Modello europeo (civil law) Modello IAS/IFRS
Obiettivo Tutela dei creditori Tutela degli investitori attuali e
potenziali
Criterio di iscrizione dei valori
Costo storico Fair value
Criterio di determinazione del reddito di esercizio
Prudenza (o principio del minor valore)
Mark to market (o principio della valutazione al mercato)
Risultato economico emergente
Reddito realizzato (o prodotto) Reddito potenziale (o
realizzabile)
L’applicazione dei principi contabili internazionali
in Italia
È disciplinata dal D.Lgs. n. 38/2005;
È obbligatoria per alcune tipologie di società, in particolare:
• le società emittenti strumenti finanziari ammessi alla negoziazione in
mercati regolamentati di qualsiasi stato membro dell’Ue;
• le società aventi strumenti finanziari diffusi tra il pubblico (cfr. articolo 116
del D. Lgs n. 58/1998);
• le banche italiane, le società finanziarie capogruppo dei gruppi bancari (cfr.
articolo 64 D.Lgs n. 385/1993), le Sim, le Sgr, le società finanziarie iscritte
all’elenco speciale di cui all’articolo 107 del D.Lgs n. 385/1993, gli istituti di
moneta elettronica (cfr. Titolo V-bis del D.Lgs. n. 385/1993);
• le società esercenti imprese di assicurazioni.
Le partizioni fondamentali dello Stato
Patrimoniale
Il Codice Civile, all’art. 2424, prevede uno schema obbligatorio di Stato
Patrimoniale, a sezione divise e contrapposte.
In relazione ad ogni macroclasse dell’attivo e del passivo (contrassegnate con le
lettere maiuscole dell’alfabeto), lo schema di Stato patrimoniale prevede delle
classi (che vengono contrassegnate con in numeri romani).
Le partizioni fondamentali dello Stato
Patrimoniale
All’interno delle classi, possono esserci delle voci (che vengono
contrassegnate dai numeri arabi) che, talvolta, possono essere
codificate con le lettere minuscole.
Le partizioni fondamentali dello Stato
Patrimoniale: Le attività (1 di 3)
A. Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
Sono le quote di capitale che non sono ancora state versate.
B. Immobilizzazioni
Rappresentano gli investimenti “fissi” dell’azienda, quelli che hanno una durata
pluriennale. Si distinguono in immobilizzazioni tecniche e finanziarie.
I. Le immobilizzazioni tecniche immateriali sono beni privi di consistenza fisica. Le principali immobilizzazioni immateriali sono: 1. Costi di impianto ed ampliamento; 2. Costi di ricerca e sviluppo e pubblicità; 3. Brevetti; 4.Marchi; II. Le immobilizzazioni tecniche materiali sono la parte materiale degli investimenti, che generano un’utilità pluriennale. In particolare: 1. Terreni e fabbricati; 2. Impianti e macchinari; 3. Attrezzature industriali e commerciali; III. Le immobilizzazioni finanziarie sono gli investimenti effettuati azienda al fine di acquistare titoli o altri diritti di credito che ha ritenuto necessari. In particolare, si tratta di: 1. Partecipazioni; 2. Crediti;
Le partizioni fondamentali dello Stato
Patrimoniale: Le attività (2 di 3)
C. Attivo Circolante
Complesso di investimenti che rimangono in azienda per un breve periodo di tempo
in quanto destinate ad un rapido impiego produttivo.
I. Le rimanenze (o scorte, giacenze, stock) sono quei beni acquistati o prodotti dall’azienda che non
sono ancora stati venduti. Tra queste vi sono:
1. Materie prime, sussidiarie e di consumo, cioè quei beni utilizzati nel processo produttivo;
2. Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati, su cui è cominciato il processo produttivo ma non è
stato ancora concluso;
3. Prodotti finiti, ossia le classiche giacenze di magazzino, pronte per essere vendute);
4. Acconti (anticipi versati ai fornitori per l’acquisto di materiali/forniture).
II. I crediti possono essere di due tipi, commerciali o finanziari e possono essere distinti in:
1. Crediti verso clienti, ossia i classici crediti commerciali;
2. Crediti verso controllate, collegate e controllanti, cioè i crediti commerciali o finanziari delle aziende
aventi un legame azionario con l’azienda;
3. Crediti tributari, ad esempio i crediti nei confronti dell’Erario per Iva e/o Irap;
4. Imposte anticipate, come le spese di manutenzione che vengono pagate anticipatamente, ma si
devono dedurre in più esercizi;
5. Crediti verso altri.
III. Le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono quei titoli
(partecipazioni, azioni proprie, altri titoli) che non rappresentano un investimento durevole dell’azienda.
IV. Le disponibilità liquide, riguardano la liquidità aziendale.
Le partizioni fondamentali dello Stato
Patrimoniale: Le attività (3 di 3)
D. Ratei e risconti attivi
I ratei attivi sono ricavi di competenza dell’esercizio la cui manifestazione
economica è avvenuta nell’esercizio, ma la cui esigibilità è posticipata a esercizi
successivi.
I risconti attivi, invece, sono costi sostenuti nell’esercizio, ma di competenza
dell’esercizio successivo
ESEMPIO: ratei e risconti attivi
Ratei attivi.
Si pensi ad un’azienda che possiede dei titoli di cui deve riscuotere, in via posticipata, degli
interessi con scadenza trimestrale (1/12/2009 – 28/02/2010). Poiché il bilancio si chiude in
data 31/12, sarà necessario integrare nel bilancio i componenti positivi di reddito creati da
tali interessi maturati (pari ad 1/3 del valore complessivo) che ricadono nell’esercizio in
corso.
Risconti attivi.
In questo caso si pensi ad un canone trimestrale di affitto (1/12/2009 – 28/02/2010) di cui si
è anticipato il pagamento. In questo caso i 2/3 del pagamento non sono di competenza
dell’esercizio in corso anche se i costi sono stati sostenuti entro il 31/12, per cui sarà
necessario apportare delle rettifiche al costo sostenuto pari ai 2/3 del valore del canone.
Le partizioni fondamentali dello Stato Patrimoniale:
Le passività e patrimonio netto (1 di 3)
A. Patrimonio netto
È l’insieme dei diritti che i soci vantano nei confronti dell’azienda. In altre parole, è
ciò che resta delle attività dopo che sono stati rimborsati e/o retribuiti tutti gli
stakeholder.
I. Il capitale sociale è il capitale versato dai soci all’atto della costituzione dell’azienda.
II. La riserva da sovrapprezzo delle azioni si ha quando vengono emesse nuove azioni ad
un prezzo superiore rispetto a quello nominale. La differenza, quindi, tra il prezzo nominale e
quello di emissione rappresenta il sovrapprezzo.
III. Le riserve di valutazione si hanno quando, in periodi eccezionali, si può derogare al
principio in base al quale l’iscrizione dei beni nell’attivo deve avvenire al costo.
IV. La riserva legale, viene utilizzata al fine di coprire le perdite d’esercizio.
V. La riserva per azioni proprie in portafoglio, contiene accantonamenti derivanti
dall’acquisto di azioni proprie o azioni della società controllante.
VI. Le riserve statutarie sono degli accantonamenti di utili previsti dallo statuto dell’azienda.
VII. Altre riserve.
VII. Gli utili e portati a nuovo sono degli accantonamenti di utile che l’azienda può utilizzare
in esercizi poco favorevoli; le perdite portate a nuovo, invece, posticipano in esercizi futuri
la a perdita d’esercizio corrente.
IX. L’utile (o perdita) d’esercizio rappresenta il risultato dell’esercizio.
Le partizioni fondamentali dello Stato Patrimoniale:
Le passività e patrimonio netto (2 di 3)
B. Fondi rischi e oneri
Si tratta di una serie di accantonamenti rivolti alla copertura di debiti o costi incerti
sia sul lato della possibile manifestazione sia in merito al quando.
Sono iscritti nel fondo rischi e oneri:
1. Fondo per trattamento di quiescenza e obblighi simili;
2. Fondo per imposte anche differite;
3. Altri fondi.
C. Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
Si riferisce al fondo TFR nel quale vengono accantonate le somme maturate di
indennità di anzianità, al netto delle eventuali anticipazioni concesse.
D. Debiti
In questa sezione vengono individuate tutte quelle forme di finanziamento accese
dall’azienda al momento della redazione dello Stato Patrimoniale.
Le partizioni fondamentali dello Stato Patrimoniale:
Le passività e patrimonio netto (3 di 3)
E. Ratei e Risconti Passivi
I ratei passivi sono costi di competenza dell’esercizio, saldabili in esercizi
successivi
I risconti passivi, invece, sono ricavi percepiti prima della chiusura
dell’esercizio, ma di competenza di esercizi successivi.
ESEMPIO: ratei e risconti passivi
Ratei passivi.
Si pensi ad un’azienda che debba pagare degli interessi passivi trimestrali posticipati (1/11/2009
– 30/01/2010). Poiché il bilancio si chiude in data 31/12, sarà necessario apportare una
integrazione di costo nel bilancio pari ai 2/3 del valore complessivo degli oneri finanziari.
Risconti passivi.
Si pensi ad un interesse trimestrale che viene riscosso anticipatamente prima del 31/12, data di
chiusura dell’esercizio, ma che doveva essere riscosso nell’esercizio successivo.
Le partizioni fondamentali del Conto Economico
Il Codice Civile (art. 2425) prevede uno schema obbligatorio anche per il
Conto Economico, che, come precedentemente indicato, e come è possibile
evincere dalla figura sottostante, ha una forma di tipo “scalare”.
Le partizioni fondamentali del Conto Economico
In questo schema di conto economico, si evidenziano chiaramente quattro aree di
gestione che concorrono alla formazione del reddito:
• comprende tutte le operazioni gestionali relative all’insieme delle attività produttrici di reddito (raggruppamenti A e B)
gestione operativa (caratteristica)
• comprende le operazioni connesse con il finanziamento del capitale investito nella gestione operativa (raggruppamento C) gestione finanziaria
• comprende tutti i fatti gestionali che non attengono all’operatività dell’impresa o che competono a più esercizi trascorsi (raggruppamento E)
gestione straordinaria
• include quei componenti di reddito non connessi all’acquisto di fattori produttivi, ma che rappresentano quote di reddito prodotto di competenza dell’Amministrazione tributaria
gestione tributaria
Le partizioni fondamentali del Conto Economico
A. Valore della produzione
Rappresenta il valore contabile di tutto ciò che l’azienda ha prodotto in un
determinato periodo di tempo. In relazione ai beni prodotti, la parte venduta sarà
valorizzata al prezzo di vendita, quella non venduta al costo.
APPROFONDIMENTO: il valore della produzione 1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni, rappresenta la somma ricevuta per la vendita di beni e/o l’erogazione di servizi al netto di sconti, imposte di vendita, ecc; 2. Variazione delle rimanenze in corso di lavorazione, semilavorati e finiti, rappresentano la differenza tra il valore contabile delle rimanenze rilevato alla fine del periodo (attivo dello Stato Patrimoniale dell’anno in corso), ed il valore delle stesse all’inizio del periodo (attivo dello Stato Patrimoniale dell’anno precedente). 3. Variazione dei lavori in corso su ordinazione, che è analoga alla precedente voce, ma riferita alle rimanenze dei lavori in corso su ordinazione; 4. Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni, riguarda quegli investimenti ammortizzabili che non sono stati acquistati dall’esterno, ma sono stati prodotti internamente, il cui costo può essere capitalizzato. 5. Altri ricavi e proventi.
Le partizioni fondamentali del Conto Economico
B. Costi della produzione
Si tratta dell’ammontare delle risorse consumate per la produzione del valore
analizzato nel punto A.
APPROFONDIMENTO: il costo della produzione
6. Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, rappresentano il valore complessivo
delle merci acquistate dall’azienda;
7. Costi per servizi, riguarda il valore degli acquisti per servizi (come le manutenzioni, pubblicità, ecc.)
effettuati dall’azienda nell’esercizio dell’attività ordinaria della stessa;
8. Costi per il godimento di beni di terzi, che riguarda i corrispettivi pagati per l’utilizzo di beni non
di proprietà dell’azienda;
9. Costi per il personale, riguarda tutti i costi che l’azienda sostiene per il personale dipendente (es.
salari, TFR, ferie non godute, ecc.);
10. Ammortamenti e svalutazioni, che riguardano tutte le quote di ammortamento relative alle
immobilizzazioni;
11. Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci,
rappresentano la differenza tra il valore contabile delle rimanenze menzionate rilevato alla fine del
periodo (attivo dello Stato Patrimoniale dell’anno in corso), ed il valore delle stesse all’inizio del periodo
(attivo dello Stato Patrimoniale dell’anno precedente);
12. Accantonamento per rischi, riguarda la quota di accantonamenti per la copertura di rischi futuri;
13. Altri accantonamenti;
14. Oneri diversi di gestione, relativi a costi di gestione che non trovano altra esplicita collocazione.
Le partizioni fondamentali del Conto Economico
C. Proventi e oneri finanziari
I proventi rappresentano i ricavi derivanti dagli investimenti finanziari (come i
depositi bancari), mentre gli oneri finanziari rappresentano i costi dei debiti contratti
dall’azienda.
APPROFONDIMENTO: proventi e oneri finanziari
15. Proventi da partecipazioni, che rappresentano i dividendi delle partecipazioni possedute
dall’azienda;
16. Altri proventi finanziari, che rappresentano tutti gli altri proventi esclusi i dividendi;
17. Interessi ed altri oneri finanziari, che riguardano tutti i costi delle fonti di finanziamento
con specifica indicazione di quelli che scaturiscono dalle società controllate, collegate o
controllanti.
D. Rettifiche di valore di attività finanziarie
Relativi alle variazioni del valore degli investimenti finanziari. Ad esempio, si pensi agli
aumenti di valore delle partecipazioni, in cui l’azienda ottiene un ricavo (18.
Rivalutazione), o alle diminuzioni di valore delle stesse, per cui l’azienda subisce
un costo di natura finanziaria (19. Svalutazione).
Le partizioni fondamentali del Conto Economico
E. Proventi e oneri straordinari
Costi e ricavi derivanti da operazioni che non si riferiscono all’attività
ordinaria dell’azienda. Rientrano in queste voci le plusvalenze e le
sopravvenienze attive (proventi), e le minusvalenze e le sopravvenienze
passive (oneri).
È possibile, ora, calcolare il risultato prima delle imposte attraverso la somma dei
saldi relativi ai punti C, D ed E con la differenza tra valore e costi della produzione.
Risultato prima delle imposte: (A – B) + (+/- C) + (+/- D) + (+/-E)
Successivamente sarà necessario procedere al calcolo delle imposte, che verranno
sottratte dal risultato prima delle imposte al fine di ottenere l’utile (o perdita)
d’esercizio
APPROFONDIMENTO:
Il bilancio delle imprese di viaggio e turismo (1 di 4)
Sebbene la struttura del bilancio sia quella precedentemente delineata, i bilanci
delle imprese di viaggio e turismo presentano alcune peculiarità che verranno di
seguito illustrate.
Immobilizzazioni materiali: - Le catene alberghiere presentano valori consistenti in relazione ai fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature e opere di valore artistico-architettonico; - Le agenzie di viaggi (specie quelle che svolgono la propria attività in locali in affitto) hanno una minore consistenza in relazione ad impianti, arredi, ecc; - i tour operator, invece, spesso possiedono strutture ricettive, mezzi di trasporto, attrezzature informatiche presentando, quindi, valori più consistenti in bilancio;
Immobilizzazioni finanziarie: Presenti perlopiù in società che hanno partecipazioni in altre imprese (es. imprese ricettive e T.O.);
Immobilizzazioni immateriali: - Imprese ricettive: riguardano investimento su alberghi in locazione; - Imprese di viaggio e turismo: riguardano licenze e concessioni.
APPROFONDIMENTO:
Il bilancio delle imprese di viaggio e turismo (2 di 4)
ATTIVO CIRCOLANTE Rimanenze: - Imprese ricettive: costituiscono una voce di importo significativo per questa tipologia di imprese (si pensi ad es. alle materie prime sussidiarie e di consumo per il pernottamento e ristorazione, quelle relative ai prodotti alimentari, ecc.) - Imprese di viaggio e turismo: costituiscono voci di costo esigue, relative perlopiù a materiali di consumo (es. cancelleria) e agli acconti; Crediti e debiti: - Imprese ricettive: i creditori e debitori possono essere i clienti privati e altre imprese (come le agenzie di viaggio e i T.O.): - Agenzie di viaggio: i clienti non sono i turisti che acquistano i biglietti, ma tutti i vettori e i T.O.; i crediti sono relativi alle provvigioni richieste per l’intermediazione; i debitori sono i fornitori di cancelleria, energia elettrica ed, in generale, dei materiali operativi; - Tour Operator: i creditori sono le agenzie di viaggio, i debitori sono i prestatori di servizi (es. di trasporto, di servizi ricettivi, ecc.).
APPROFONDIMENTO:
Il bilancio delle imprese di viaggio e turismo (3 di 4)
PATRIMONIO NETTO In questa voce rilevano le maggiori differenze tra le diverse tipologie di aziende. Infatti, queste derivano dalle differenze che esistono nella costituzione del Capitale Sociale, in virtù delle diverse attività da svolgere. In particolare: - Piccole e medie imprese ricettive: si costituiscono con la forma di società di capitali; - Grandi imprese ricettive e holding: capitale sociale consistente. In genere si costituiscono sotto la forma di società per azioni, ricorrendo, spesso, alla quotazione in Borsa; - Agenzie di viaggi: utilizzano, in genere, la forma di società di persona e ditte individuali (basso capitale sociale); - Tour Operator: utilizzano, spesso la forma di società a responsabilità limitata e, talvolta, di società di capitali;
APPROFONDIMENTO:
Il bilancio delle imprese di viaggio e turismo (4 di 4)
CONTO ECONOMICO Valore della produzione - Ricavi delle vendite: - Imprese ricettive: provengono dal pernottamento e dalla ristorazione e dai proventi del patrimonio immobiliare dato in concessione a terzi; - Agenzie di viaggi: provengono dalle prenotazioni dei viaggi individuali o organizzati, dagli incassi dei biglietti aerei, marittimi, ferroviari, dal nolo delle auto, dai diritti di agenzia, ecc.; - Tour Operator: sostanzialmente gi stessi ricavi delle agenzie di viaggio a cui si aggiungono i proventi derivanti dal patrimonio immobiliare e da concessioni a terzi in caso di possesso di mezzi di trasporto o strutture ricettive. Costi della produzione: -Imprese ricettive: sostengono molteplici costi di produzione, a partire dalle materie prime e di consumo (alimenti, bevande, ecc.), oneri diversi di gestione (riviste, giornali, imposte sullo spettacolo, furti, guasti, ecc.), i costi per il personale (molto elevati), ecc. - Agenzie di viaggio e T.O.: si distinguono per costi di produzione diretta di servizi turistici (prestati nella zona UE o extra UE, come la biglietteria, diritti di agenzia, ecc.) e costi per altri servizi generali. I costi per il personale sono meno rilevanti per via del numero esiguo di dipendenti.