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Viaggiando con l’ acqua
Il fiume Agri dalla sorgente al mare
Progetto acquaClassi terze e quarte di via Roma e via Berardi
Anno scolastico 2014-15
Partiamo da Stigliano,ai piedi della montagna scorre il torrente Sauro, che
confluisce nel fiume Agri di cui è affluente
Il fiume Agri, di 136 chilometri di lunghezza, nasce sulle falde meridionali del monte Maruggio , sfocia in mare nel Golfo di
Taranto, presso Policoro. L'Agri, al contrario di altri fiumi lucani, presenta un corso regolare non soggetto a piene
improvvise. Forse questa sua qualità è all'origine del nome: Agri viene infatti collegato all'aggettivo "akìros" che significa
"lento e tardo, senza moto” (perciò era forse navigabile)
Lungo il percorso incontriamo alcuni impianti di estrazione di inerti, in cui si raccolgono dal letto del fiume sabbia,ciottoli e ghiaia per l’edilizia.
Finalmente siamo arrivati all’ingresso della struttura che
protegge una delle sorgenti del fiume Agri. Ci fa da guida il personale dell’Acquedotto
Lucano.
Oltre la porta troveremo la sorgente Aggia (240
l/s), una delle circa 200 fonti che danno origine al fiume Agri, si trova a 600 m dal livello del mare.
Ci sembra tutto buio…non si vede
niente!!
Nella vasca si accumula l’acqua, che va poi in vasche secondarie, dove, in caso di magra raccolgono anche l’acqua di pozzi vicini.
…ma ora distinguiamo la sorgente
Nella foto non si vede bene, ma il fondo della vasca è la roccia della montagna e lì c’è una polla da cui sgorga l’acqua (si vedono le bollicine). In un angolo c’è una valvola che, quando l’acqua supera il livello di guardia, ne convoglia l’eccesso nel fiume Agri.
Ma dove va l’acqua della sorgente?
Nel capannone vicino, da lìinizia il suo viaggio fino ai rubinetti delle case dei paesi circostanti.
Grossi tubi che convogliano
l’acqua nella rete dell’Acquedotto
Lucano
Basterà far decantare l’acqua e trattarla nei serbatoi dei vari paesi con il cloro, per essere sicuri che sia perfetta.
L’acqua della sorgente che finisce nell’Agri ferma la sua corsa in questo bellissimo lago artificiale:
Pietra del Pertusillo
Con una lunghezza di circa 10 Km ed una
capienza di 155 milioni di metri cubi
d’acqua, il lago di Pietra del Pertusillo, creato alla fine degli anni Cinquanta, è tra
i principali invasi artificiali d’Italia.
Ecco il progetto originale della
diga
Per la sua conformazione dovuta all’esistenza nel Per la sua conformazione dovuta all’esistenza nel passato di ghiacciai che hanno formato canyon, il lago passato di ghiacciai che hanno formato canyon, il lago del Pertusillo si è perfettamente adattato alla geografia del Pertusillo si è perfettamente adattato alla geografia
della Val d’Agri riproducendo quello che era il suo della Val d’Agri riproducendo quello che era il suo paesaggio originario.paesaggio originario.
Lungo i suoi argini ci sono canneti e oasi naturalistiche
dove hanno trovato il proprio habitat naturale animali e
uccelli che, durante il periodo delle migrazioni, sostano
accanto al lago come la rara Cicogna Bianca, il Cavaliere d’Italia e diverse specie di
aironi.
Il lago artificiale è formato da una diga in calcestruzzo, con una forma ad arco, di 100 metri
d'altezza e 380 di lunghezza, con uno spessore che va dai 6,80m a 3,51m
Oltre al Pertusillo, altri due
invasi artificiali
sbarrano la valle: il lago di
Gannano e quello presso
Marsico Nuovo, sulle
cui sponde ha trovato il suo
ambiente ideale la lontra.
L’acqua dalla diga va a finire nell’impianto di potabilizzazione
Dobbiamo salire sulla montagna da cui scende questo asinello
Ecco l’impianto di depurazione di Missanello
Non ci è permesso entrare : osserviamo le enormi vasche da lontano, sono lunghe ben 400 metri!
Hanno la capacità di contenere 700 000 m³ di acqua e producono 4 000 litri al secondo di
acqua potabilizzata
Qui l’acqua del Pertusillo dopo essere stata depurata, filtrata e trattata fino
a diventare batteriologicamente pura, sarà usata per il 65%
dall’Acquedotto Pugliese per una parte della Puglia, da Taranto a Lecce,
zone queste che non hanno fiumi o sorgenti. Una parte di quest’acqua
invece servirà ad irrigare le coltivazioni
E’ ora di pranzo, faremo un bel
pic-nic sui prati intorno al
Santuario di Anglona, nelle
vicinanze di Tursi, sempre vicino al fiume
Agri
L’acqua dell’Agri ha quasi finito il suo viaggio, ma ancora è utile all’uomo: è usata per irrigare le coltivazioni nelle aziende agricole.
Questo è un vivaio, l’azienda Colangelo, qui nascono le piantine che poi cresceranno nei campi di tutta la regione.
I vassoi di polistirolo saranno riempiti di torba dalle macchine,poi preparati con sementi ricoperte di altra torba e vermiculite, per mantenere l’umidità.
Quando sono pronti, i vassoi di
polistirolo vengono
conservati per 3 o 4 giorni in una
speciale cella buia e umida, alla
temperatura di 22°-24°C.
Poi vengono spostati nelle serre;qui alcune vengono coltivate per 10 giorni (piante piccole); altre, per avere una misura media , 30 giorni.
Osserviamo anche l’impianto d’irrigazione in funzione, è l’acqua dell’Agri che bagna
le piantine per farle crescere
Ritorniamo a seguire l’Agri, il suo viaggio sta per finire: la foce è, infatti, proprio
qui vicino, nel mar Ionio.