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MATERIALINATURALI CHE LA
PROTEGGONODAL CALORE
RINFRESCA LA
TUA CASA
PICCOLIINTERVENTI
CHE FANNOMIRACOLI
20
Focus sullaCUCINAECOLOGICA
SANA, SOSTENIBILEE DIVERTENTE!
V I V E R E
CASA DESIGN
LUOGHI MAGICI PER GODERSI LA BELLA STAGIONE
Benvenuti
INPARADISO
NUMERO 8 / 4,50€ BIMESTRALE / LUGLIO
P E R I O D I C I T À B I M E
S T R A L E
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Taking careof light
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6 TENDENZE
10 CREATIVIFritz Hansen
Victor Papanek
14 A CASA DI
Per chi sa godersi la casa 20 MAESTRI Mies van der Rohe
24 EVASIONI Godersi la bella vita
28 PROGETTI Paradiso caraibico
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Case72 IN CERCA DELLA LUCEValentín de Madariaga ha creato una casa ricca di grandiaperture che catturano la luce del Mediterraneo.
92 SEGNI DEL TEMPO Volumi bianchi, terrazze e patii abbracciano vecchioe nuovo in questo progetto di Pedro Domingos Arquitectos.
108 GIUNGLA DI CRISTALLOUna casa di Fernanda Marques Arquitetos con ambientitrasparenti per godere di una natura esuberante.
122 PASSO DI MAREIl progetto di Mathieu Luyens, Julie van De Keere e MariaCarreño dialoga con un abbacinante paesaggio marittimo.
132 SPIRITO CAMPESTRELe texture naturali sono protagoniste in questa casa di IsayWeinfield e Obra Prima immersa nella campagna.
Sana, sostenibile, divertente.Nutrirsi bene non è mai stato
così facile ed ecofriendly . Tuttograzie a un buon design.
LA CUCINAECOLOGICA
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Sommariono8
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32 INTERVISTA Renzo Piano
38 RISTRUTTURAZIONI 20 piccole modifiche
44 LOW TECH Materiali che rinfrescano
48 CASA SANA Benessere sotto le luci
52 DOSSIER 50 trucchi per una distribuzione perfetta
58 ARMONIA Una casa rivitalizzante
62 SPECIALE La cucina ecologica
145 GUIDA AL DESIGN Talento accessibile
154 NEW CONTRACT
158 BIEN VIVRE
160 SCHEDE TECNICHE
162 INDIRIZZI
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Pubblicazione periodica bimestrale
Direttore editoriale Soledad Lorenzo
Redazione e amministrazioneRBA ITALIA SRLVia Roberto Lepetit, 8/10
20124 - Milano
Direttore responsabile Giorgio RivieccioGrafica Fernanda Ambrosio, Joan Manel Jubany
Coordinamento editoriale Anna FranchiniTraduzione e adattamento STUDIO FESTOS
Fotografia Cordonpress, Enrique Menossi, Eugeni Pons, Esto, FG+SG,Gaelle Le Boulicaut, Gtresonline, Juan Rodríguez, Latinstock, LinneaPress,Living4media, LivingAgency, Manuel Gomes da Costa, Photofoyer, RolandHalbe, Rue des Archives, Taverne, Vega, VEGAP, Verne, View, Zumapress.
Editore RBA ITALIA SRLVia Roberto Lepetit, 8/10
20124 - MilanoTel. 0200696352
Direttore generale Stefano Bisatti
Pubblicità
Publistampa S.r.l.Corso Vercelli, 25
20144 - MilanoTel. 02.5737171 e 02 5469893
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StampatoreNIIAG S.P.A. - BeprintersVia Zanica, 92
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DistribuzionePRESS-di distribuzione STAMPA & multimedia
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Registrazione presso il Tribunale di Milano n° 101 del 21/3/2014ISSN: 2284-3426
©2014 Rba Italia srl
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Casella postale 1879, 20101 Milano
V I V E R E
Pubblicazione periodica bimestrale
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LA VITA FELICEOttimismo, vibrazioni positive, gioia di vivere... sono alcunedelle sensazioni trasmesse da questi mobili e lampade,che sono stati creati con testa e cuore, due organi vitali perquanto concerne il design.
MONOVOLUMEKonstantin Grcic ha vinto un Compasso d’Oro con
la sedia Myto, disegnata per Plank, una seduta
monovolume in cui ha sviluppato forme e tecnologie
innovative, come ha fatto per gli sgabelli Miura,
con cui è stato capace di dare un sorprendente giro
di vite formale a questa tipologia.
TENDENZE
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LA LEGGE DEL LEGNO
La panca Groove, in legno massello di abete canadese, esprime
semplicità, equilibrio e simmetria. Presenta una trave orizzontale,
sostenuta da due basi di appoggio inclinate e articolate.
Piero Lissoni, che l’ha disegnata per Porro, ha fatto di questa
essenza –proveniente dall’America del Nord, dalla grana
particolare e privo di imperfezioni– il centro del suo progetto.
UN TENERO ABBRACCIO
Se c’è un mobile che non può nascondere la sua personalità, questo è il divano.
Può essere accogliente, rilassante, serio, monacale... o tenero, come il sistema modulare di divani
(Love Me) Tender che Patricia Urquiola ha creato per Moroso. È foderato in jersey, la struttura
è in alluminio e presenta gambe sottili in legno e, a richiesta, tavolini d’appoggio.
IL DIVANO, “RE” DELSALONE, È UN PEZZOCHE DA SOLO DONA
CARATTERE A TUTTALA STANZA
SENZA NOSTALGIANonostante l’evocativo nome della collezione che Eu-
geni Quitllet ha disegnato per Vondom, Africa, le sue
linee non fanno concessioni all’arredamento coloniale,
ma hanno un’apparenza contemporanea e sono create
con materiali resistenti e funzionali per esterni.
CERAMICA
ILLUSTRATA
La collezione Pattern
Diary è opera diRenée Rossouw, in
collaborazione con
Bosa Ceramiche
Italy, un progetto
diretto dai designer
Jaime Hayón e Matteo
Zorzenoni. Rossow ha creato
diversi motivi in blu e rosso per
questo set di piatti e brocche.
GRANDI ORECCHIE
La poltrona Tabano è frutto della
collaborazione di Patricia Urquiola con
B&B Italia. Il suo aspetto fortemente
connotato non passa inosservato.
Urquiola sembra rendere omaggio
ai grandi maestri e allo
stesso tempo dare un
tocco di ironia al suo
lavoro. Anche se, inrealtà, queste grandi
orecchie sono più di un
elemento estetico: sono un
compromesso con la comodità.
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SPIRITO SPORTIVOQuesta è una seduta in cui lasciarsi cadere per im-
mergersi in una beata comodità. La poltrona DS-110
è stata realizzata dalla stretta collaborazione fra
l’azienda svizzera DeSede e il designer Alfredo Häberli,
che ha reinterpretato le forme e la perfetta ergonomia
di un’automobile sportiva classica.
NEL MONDO DELDESIGN NON ESISTONO
COMPARTIMENTISTAGNI. LE IDEE
CIRCOLANO LIBEREE SI CONTAGIANO
ANIMALI SOLIDALIQuesti colorati animali sono stati disegnati da Consuelo Castiglioni,
fondatrice del marchio di moda Marni. Il progetto possiede un lato
solidale poiché ha richiesto la collaborazione di un gruppo di donne
colombiane che hanno realizzato anche 180 sedie messe in vendita
per sostenere la loro educazione e quella dei loro figli.
MODULARITÀ ALL’ESTERNOLa linea da esterni Lawrence, formata da sedute modulari, poltrone, pouf
e tavolino, fa parte del catalogo Unopiù. La struttura è in fusione di alluminio color
grafite, rivestita di fibra sintetica WaProLace intrecciata a mano.
I cuscini, sfoderabili, sono in tessuto al 100% acrilico Tempotest color bianco
sporco o grigio cenere mélange.
TENDENZE
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MURO CONTENITOREPrivo di maniglie e con porte girevoli, l’armadio Conca di Lema si integra
in qualsiasi ambiente grazie alle sue linee semplici e l’apparenza discreta.
Le ante in laminato possono essere rifinite in qualsiasi colore del catalogo
dell’azienda. Nell’immagine, color Avio in melamina di larice Moka.
GEOMETRIALa linea retta connota questo versatile divano
di Ethnicrat, il modello ET201, sostenuto da una solida
struttura in legno. Il legno è il materiale più usato da
Ethincrat, un’azienda che ha molto a cuore le questioni
ambientali ed è attenta ai criteri di sostenibilità lungo
l’intera catena di produzione e distribuzione.
IN EQUILIBRIORoche Bobois ha aggiunto
alla collezione Les Con-
temporains la sedia
Svel, disegnata
da Cedric Ragot,
che rende onore al nome
della collezione. È
fabbricata in resina di
poliestere con finitura
lucida, mat o brillante,
e ha gambe in legno
di rovere massello.
Leggerezza e solidità
in equilibrio.
OMAGGIO ALLA TRADIZIONEIl designer Giorgio Bonaguro, che ha lo studio a Milano,
ha intrapreso una ricerca personale sul vetro. I vasi Tapia
vogliono essere un omaggio all’opera di maestri come il
nordico Tapio Wirkkala e al lavoro dei mastri vetrai italiani.
OGGETTO IBRIDO
Con la radiosveglia Hybrid, prodotta da Lexon, il designerMathieu Lehanneur fonde la magia dei mezzi di comunica-
zione con un apparecchio arcaico. Sostiene che “L’intelli-
genza digitale è combinata qui con la
materia prima, quello che potrem-
mo chiamare Smart & Craft”.
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TENDENZE
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CREATIVI
Azzardo tecnico.Arne Jacobsen hasfruttato le possibilitàdella tecnica dilaminazione del legnoper produrre una sediaimpilabile, leggera edurevole, il cui design èsempre all’avanguardia.
SESSANT’ANNIDI UN’ICONALa Serie 7, creata da Arne Jacobsen per Fritz Hansen, incarnacome pochi altri oggetti l’elegante semplicità del design nordico.Nel 2015 celebra il suo 60º compleanno con due edizioni speciali.
Sviluppata a partire da un altroclassico del design contemporaneocreato da Arne Jacobsen, la sedia
Ant, la Serie 7, lanciata nel 1955, è di granlunga il modello più venduto di FritzHansen, e probabilmente della storia delmobile. Il suo autore ha sfruttato sino infondo le possibilità della tecnica di lami-nazione del legno perfezionata negli anniVenti e Trenta da Søren C. Hansen, nipotedel fondatore della compagnia, Fritz Han-
sen. Per celebrare i sessant’anni di pienovigore di questa icona del design nordico,l’azienda ha lanciato due edizioni speciali
che saranno disponibili esclusivamen-
te durante il 2015: una sedia blu scuro
con gambe laccate e un’altra rosa pal-
lido con gambe bagnate in oro. Entram-be le versioni sono ispirate alla palette dicolori originale creata da Arne Jacobsennel 1968. Vi sono oggetti per cui il temposembra non passare mai.n
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T +39 02 9532 8404 | F. +39 02 9532 1346 | [email protected] / www.dekton.com
Un torneo del Grande Slam si vince con migliaia di battute,
forza e carattere fino alla fine, fino alla prova decisiva.
Ed è anche il nostro modo di mettere alla prova Dekton.
Sottoponendolo a uno sforzo senza limiti,
sfidandone performance, tecnologia e design all’infinito.
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G A
R A N Z I A
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Visionario. Papanek fu unpensatore visionario e affrontòquestioni su design e ambiente dicui ancora oggi ci preoccupiamo.Non a caso, lo scorso maggiol’Università di Arti Applicatedi Vienna (MAK) gli ha dedicatoun simposio in cui ha trattatole origini del design socialee il contributo di Victor Papanekin questo ambito creativo.
CREATIVI
Nel libro Design for the Real World. Human Ecology
and Social Change, Papanek, designer, antropo-logo, scrittore e professore, criticò i suoi colleghi
designer, accusandoli di realizzare lavori di cattiva qua-lità, di essere troppo preoccupati da questioni stilistiche,di sprecare le risorse naturali e di dimenticare le proprieresponsabilità social i. Dopo essere stato pubblicato, il librovenne messe in ridicolo e disprezzato dai designer, mentrePapanek fu oggetto di duri attacchi e venne escluso dalleconferenze sul design. Nel 1985 il suo libro era stato tra-
dotto in più di venti lingue ed era l’opera sul design più
letta al mondo. Il suo lavoro inaugurò una linea di pensie-ro ecologico fra i designer e si trasformò in un punto diriferimento in materia di ecodesign e sostenibilità. Nellaseconda edizione (1984), Papanek affrontò problemi che
ancora affrontiamo, come le disastrose conseguenze
dell’eccesso di imballaggi e la crescente obsolescenza
tecnologica, e sottolineò il ruolo di responsabilità che
i designer potrebbero ricoprire. Dal suo punto di vista,tutti abbiamo a che fare con i problemi ecologici e tuttipossiamo contribuire a migliorare l’ambiente in base al
ruolo che ricopriamo nella società. n
PIONIERE DELL’ECODESIGNVictor Papanek (1923-1998)è passato alla storia grazieal libro Design for the Real World (1971), caposaldo in materia diecodesign e sostenibilità.La sua eredità è stata di recente
rivendicata in un simposio a Vienna.
L’unica cosaimportante deldesign è comesi relazionacon le persone
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Ci sono 1000 raggioni per scegliere questa serie.
E 1648 diverse combinazioni.
La differenza ha nome, Gaggenau.
I moduli VarioCooling della Serie 400 possono essere combinati in
un’infinità di varianti per ottenere un’elegante parete di refrigerazio-
ne personalizzata e sempre diversa. Centri di raffreddamento e
congelazione, combinazioni frigo-congelatore e vino-cantina:
I VarioCooling Serie 400 possono essere progettati senza cedere
ad alcun compromesso. Inoltre, grazie agli interni in acciaio inox,
alla nuova illuminazione LED ed alle eccezionali dotazioni interne,ogni modulo risulta ancora più ampio e funzionale, proprio come
esige ogni professionista. Gaggenau può quindi soddisfare anche
le esigenze più complesse.
Per maggiori informazione e l’elenco dei nostri collaboratori, visiti
il sito web di Gaggenau: www.gaggenau.it. Siamo anche a sua
disposizione nel nostro Showroom presso la Design Elementi in Via
Lazzaretto 3, Milano.
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A CASA DI
PER CHI SA
GODERSILA CASAQuesta casa, costruita nel decennio 1920,è diventata l’abitazione della graphic designerMaaike Kosher, di suo marito e dei loro due figli.Il bianco e la luce naturale illuminano la vitadi questa giovane famiglia olandese.TESTO: ÀNGELS MANZANO FOTO: JELTJE JANMAAT/HOUSE OF PICTURES/BASSET IMAGES
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A CASA DI
1. Studio di design. Ubicato all’ultimo piano,è stato arredato con le sedie Plastic Chair, degliEames, prodotte da Vitra. 2. Salotto. Linee so-brie ed eleganti giocano un ruolo da protagonistafra i mobili del salotto. Lampada Tolomeo, di DeLucchi e Fassina per Artemide. 3 e 4. Gioco daragazzi. Per un’infanzia felice. 5. Camino. Pol-trona Lounge, degli Eames, prodotta da Vitra.
Nella città costiera di Haarlem, PaesiBassi, a soli 20 chilometri da Amster-dam, non sono molte le giornate di
sole, perciò architettura e design di questaregione cercano di esaltarle, come in questacasa progettata per la graphic designer Ma-
aike Kosher, suo marito, il dirigente JeffreyNicolai, e i due figli, Beau e Luca, di quattroe due anni. Ciò che prima di tutto colpisce
quando si entra in questa abitazione di 220
metri quadri sviluppata su tre piani sono il
biancore e la luminosità che emana. Ma-aike, che ha qui il suo studio di grafica, spie-ga il motivo per cui ha scelto il bianco comeprotagonista della gamma colore: “Amo ilbianco e la luce, sono entrambi molto impor-tanti per me. Nel mio lavoro come graphicdesigner devo spesso litigare con un’infinitàdi colori e con tempi troppo stretti. Lavorareda casa in uno spazio bianco mi dona tran-quillità e ispirazione”. La professione della
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1 e 2. La stanza del figlio. Il verde del baule riciclato edell’armadio antico danno un tocco di vitalità alla stanza diuno dei bambini. 3. Cucina e sala da pranzo. Il punto diritrovo di tutta la famiglia. 4 e 5. Oggetti molto personali.
Ognuno di essi contribuisce a dare personalità alla casa.
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padrona di casa traspare da ogni angolo: dalle stampegrafiche di alcuni accessori tessili alle iniziali che deco-rano le stanze di Beau e Luca, passando per le serigrafieche abbelliscono le pareti e attirano lo sguardo. Ogni
dettaglio e ogni pezzo di arredamento rispecchiano il
sapiente gusto estetico di Maaike, che ha scelto perso-
nalmente tutti gli oggetti presenti in questa bella casa
e ha diretto la progettazione degli interni.I pezzi vintage convivono in armonia con il design attuale, come in unarivendicazione della diversità e della libertà di scelta.
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NOTE DI COLORE BILANCIANOIL REGNO ASSOLUTO DEL BIANCO
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IL TERRITORIO DEI BAMBINIRICREA UN MONDO LUDICO
Invito al gioco. La stanza di Luca, che ha soltanto due anni, è stataprogettata per offrire al bambino la serenità di cui ha bisogno perriposare e integra elementi ludici che contribuiscono ad accenderela sua immaginazione attraverso il gioco: una scatola di cartone, lam-pade a forma di fungo e peluche che chiedono solo qualche coccola.
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La poltrona Lounge, degli Eames, sembra concepitaper offrire riposo accanto al camino di marmo d’epocadi una delle zone giorno, mentre il baule e l’armadio
antico della stanza di Beau, dipinti in un acceso verdeerba, si inseriscono alla perfezione in uno scenario tintodi bianco. Nulla sembra essere fuori luogo: lampade,
tappeti, tavoli e sedie si integrano e dialogano fra loro,
nonostante appartengano a stili ed epoche differenti.
I materiali naturali, come il legno di alcuni tavolini, ilfeltro che riveste sedie, divani e poltrone o i tappeti inlana di pecora che ricoprono i pavimenti, aiutano a ri-scaldare l’ambiente nonostante il bianco neve che regnasu superfici, infissi e sul pavimento di legno che ricopretutte le stanze della casa: i 220 metri quadri si suddivi-dono fra piano terra, primo piano e mansarda. Al piano
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inferiore si estende uno spazio diafano che accoglie learee comuni: cucina, sala da pranzo, un piccolo bagno,la zona del camino e un grande salotto. Al primo piano,le due camere dei bambini, che si aprono su una piccolaterrazza, un bagno condiviso e uno studio professionaleda fotografo. Al piano mansardato si trova il regno dellacoppia, con una suite –in cui camera da letto e bagnocondividono uno spazio diafano– e lo studio di graficadi Maaike, un continuo omaggio al colore bianco. Que-
sta suddivisione razionale permette a ogni membro
della famiglia di poter disporre di un proprio spazio, ilche contribuisce alla pace familiare e permette a Ma-
aike di isolarsi nel suo studio senza essere interrotta
né disturbata da nessuno. “Lavorare a casa –afferma ladesigner– aiuta a conciliare vita familiare e lavorativa,ma per farlo è fondamentale disporre di un luogo adattoe privato, in cui ci si possa isolare totalmente dalla vitadomestica mentre si sta lavorando”. Questa è una fami-glia che sa veramente godersi la propria casa. n
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1. Bagno dei piccoli. Il lavabo, di Duravit, è appog-giato su un bancone riciclato in legno. 2, 3 e 5. Bagnodei grandi. Il lavabo è in marmo. La vasca si trova sot-to la finestra per sfrutta re al meglio la luce naturale.4. Camera da letto. Il letto e la testiera imbottita donanocalore alla camera, organizzata come una suite.
I GENITORI HANNO IL PROPRIOREGNO AL PIANO MANSARDATO
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MAESTRI
ILGRANDE
Mies TESTO: RAFAEL HERNÁNDEZ RITRATTO: PER CORTESE CONCESSIONE DI KNOLL
Fra tutti coloro che vengono considerati i “padri dell’architettura moderna”, Mies van der Rohe sicuramenteera il più cosciente del suo ruolo di innovatore. Attraverso il suo instancabile lavoro si è sforzato di elaborareuna disciplina che esprimesse le virtù del presente con l’obiettivo di creare solide basi per il futuro. Una mono-grafia recente ed esaustiva ripercorre la traiettoria esemplare del maestro secondo il quale “meno è meglio”.
tereo-io”.
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L’architetturaè la volontàdi un’epocatradotta
in spazio
MAESTRI
Mies van der Rohe sarebbe molto cri-tico se per qualche istante potessevedere la deriva personalista che
ha preso gran parte dell’architettura piùrappresentativa del nostro tempo. Infattiriteneva che, prima di tutto, l ’architetturaappartenesse a un’epoca e non a un indivi-duo; oggi, quelli che vengono socialmenteproclamati gli astri dell’architettura hanno
eclissato il senso globale e sociale che
l’opera architettonica rappresen-tava ai suoi occhi. Van der Roheconsiderava l’architettura “ il
guardiano più fedele dello
spirito dei tempi, poiché è obiettiva e nonviene influenzata dall’individualismo nédalle fantasie personali”.
Negli anni giovanili Mies van der Roheavrebbe definito il suo modo di intendere l’ar-chitettura; dimostrò un vivo interesse per i
materiali, per origini e limiti tecnici che più
avanti avrebbe esplorato. Lo stesso architet-to ricordava come, in uno dei suoi viaggi neiPaesi Bassi, mentre visitava la Borsa di Am-
sterdam, capì di dover acquisire come princi-pio fondamentale dell’architettura la nozionedi chiarezza nella costruzione. Facile a dirsi,ma molto complesso da mettere in pratica con
Lo spirito dei tempi.
Mies riteneva chel’architettura appartenessepiù all’epoca che all’individuo.In alto, il complessoWestmount Squarea Québec (1967). A sinistra,bozzetto della sediaTugendhat e poltrona Brno(Knoll). In basso, prospettodi casa Farnsworth a Plano,Stati Uniti (1951).
SCALA ARCHIVE
F O T O C O R T E S I A D I P H A I D O N
rtenesse a un’epoca ea auo; oggi, quelli che ven
proclamati gli astri dell ’areclissato il senso glo
l’opera architettava ai suoi oc
nsiderguar iano
SCALA ARCHIVE
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MAESTRI
assoluta fedeltà, soprattutto nella parte strut-turale di una costruzione. Nei suoi progetti lastruttura non era un elemento da nascondere,ma anzi da mostrare; pensava che al disopra diqualsiasi necessità funzionale di un edificio sitrovasse sempre la stabilità, e non contemplava
l’idea di un progetto in cui la parte strutturalevenisse nascosta: al contrario, pretendeva nei
suoi progetti di smascherare e sottolineare
gli elementi portanti rispetto a quelli che non
lo erano, e di ridurre questi ultimi alla minima
espressione. Mies van der Rohe progettavacollocando gli elementi divisori intelligen-temente: riusciva a separare gli spazi senzabisogno di collegare le pareti perimetrali tra
Chiarezza innanzitutto. Sopra, palazzo Seagrama Manhattan, progettatoin collaborazione con PhilipJohnson (1958). A sinistra,appartamenti Lake ShoreDrive a Chicago (1951)e copertina del libro Mies,di Phaidon. Sotto, casaFarnsworth e la poltronaS533 (1927), prodottaattualmente da Thonet.
S C A L A A R C H I V E
F O T O S C O R T E S Í A D E P H A I D O N
È impossible andare avanti guardandoindietro; chi vive nel passato non può avanzare.
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LO SGUARDO PIÙPROFONDO E COMPLETL’ultima e sicuramente più approfondita
monografia dell’architetto è stata
pubblicata recentemente dalla casa
editrice Phaidon. Mies è il risultato
di più di dieci anni di intensa ricercada parte del suo autore, lo scrittore
Detlef Mertins, che risponde
a un bisogno sorto dalla passione
per il lavoro dell’architetto tedesco.
Con un testo molto leggibile, una
struttura cronologica e un’ampia
illustrazione (più di 700 disegni originali),
è un’opera di estrema chiarezza, come
probabilmente avrebbe riconosciuto
lo stesso Mies van der Rohe.
Icone della modernità. Sotto, casa Farnsworth.Sopra, la NeueNationalGalerie a Berlino,inaugurata poco dopo lamorte dell’architetto (1968).Nell’immagine in alto,il padiglione tedesco perl’Esposizione Universaledi Barcellona del 1929,uno degli edifici che creòmeno code graziealla sua struttura aperta.
loro o al soffitto, né erano necessarie porte percomprendere e utilizzare questi spazi. In que-sto modo rendeva protagonista il contenitore enon il contenuto. In tutti i progetti illustrati inquesto articolo possiamo identificare sia gli ele-menti la cui funzione è strutturale, sia quelli incui non lo è; ovviamente tutti quanti sono statiprogettati con un senso funzionale, estetico ocompositivo che apportasse chiarezza all’insie-me. Mies van der Rohe sicuramente non si
sarebbe minimamente sorpreso a sentir de-finire la sua architettura come conservatrice
e, allo stesso tempo, radicale. Conservatriceperché nata dai principi classici dell’ordinestrutturale, della relazione spaziale e dalla pro-porzione; radicale poiché sfruttava al massimole forze motrici dell’epoca: scienza, tecnologia,industrializzazione ed economia. n
F O T O
C O R T E S I A
D I P H A I D O N
MAESTRI
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Finalmente è estate. Queste sono le mete che proponiamo per rompere con la monotonia,in spettacolari ambienti naturali o in oasi urbane. Luoghi concepiti per offrire piaceri autentici,come la vista di un tramonto, un bagno in mare o un’avventura emozionante.TESTO: CAROLINA MAN
LA BELLA VITA
g o d e r s i
EVASIONI
A N A N
T A R A H O T E L S
B I C I C L E T T A D I D O T S O B
J E C T
H O T E L H A B I T A M É X I C O . F O T O U N D I N E P R Ö H L
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ESSENZA MEDITERRANEALo scenario offerto dall’hotel Ekies All Sen-
ses Resort, situato di fronte a una baia privata
dalle acque cristalline, nella località di Vour-
vourou, sulla penisola di Sithonia (Grecia), non
può essere più adatto per evadere e trovare
la calma necessaria per ricar icare le pile. Il
design è ispirato alla tradizione mediterra-
nea: superfici bianche, legni recuperati, mobili
che combinano grandi nomi del design, come
Verner Panton o Eero Saarinen, con pezzi ar-
tigianali, e tocchi di colore nei tessuti per rom-
pere con il biancore predominante. Un arredo
privo di stridori. Il mare è sempre a portata di
sguardo, come una promessa di freschezza
e avventura. Una spa con trattamenti natu-rali, perché qui la natura è la star del luogo.
L’hotel Eikes offre il lusso dell’essenziale, il più
esclusivo per coloro che sanno apprezzarlo.
Invito alla calma. Gli spazi aperti e in contattocon il paesaggio, il tocco morbidodei materiali naturali, ispirano una vita rilassata.Nella zona lettura, l’arredo assumeuna certa aria pop e sovrappone note di colore
al bianco predominante.
UN AMBIENTE FEDELEALLA SEMPLICITÀ
DELLA TRADIZIONE MEDITERRANEA,ARRICCHITO CONI CLASSICI DELLA
STORIA DEL DESIGN
EVASIONI
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Y L R E S I D E N C E N º 1 7 M A R K E T B Y L U X U R Y V I L L A S A N D H O M E S
OGNUNA DELLECENTO VILLE DISAMUI OFFRE
ARCHITETTURA EINTERNI ESCLUSIVI, DAL DESIGN ATTUALE
Abitare in paradiso. Tutte le ville di KohSamui hanno in comune il protagonismo deimateriali naturali e un gusto squisito nellaselezione dei mobili. In basso, un’edizionelimitata del Surfboard Grooming Kit, con tuttoil necessario per incerare le tavole da surf.
PRIVACY IN THAILANDIAKoh Samui è un’isola della provincia di Su-
rat Thani, situata sulla costa est dell’istmo
di Kra in Thailandia, vicino alla città di Surat
Thani. Su samuivillasandhomes.com si può
scegliere e prenotare una delle cento lus-
suose residenze che vi si trovano.
Si tratta di bellissime abitazioni con la pri-
vacy che alle volte manca in hotel o resort,
caratterizzate da un’architettura e da un
design contemporanei capaci di soddisfare
diverse sensibilità. Tutte queste ville, di dif-
ferenti dimensioni, sono vicine al mare e han-
no piscina e servitù. Lusso, in questo caso, è
scritto a lettere cubitali.
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IL PROPRIETARIO DI AMMOS È UNAPPASSIONATO DI DESIGN CHE VIAGGIA
IN CERCA DI NOVITÀ E PEZZI VINTAGE
X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Allegro repertorio.
I piatti in ceramica sonodell’artista grecoKonstantinos Kakanias.Mosaici di Bisazza.Le diverse sedie dellasala da pranzo sonofirmate da grandi nomidel design. Poltronaverde Shadowy, di TordBoontje per Moroso.Sandali di Igor.
D E S I G N H O T E L S
EVASIONI
UN’ISOLADENTRO UN’ISOLAL’Ammos Hotel è un miniresort affacciato su
una spiaggia di sabbia fine, lontano dal tram-
busto della città, ma a soli cinque chilometri
dal magnifico porto di Hania, sull’isola di Creta.
Gli interni contemporanei sono stati progettatidall’architetto greco Elisa Manola e dall’alber-
gatore Nikos Tsepetis. Nikos è un appassionato
di design che viaggia spesso in cerca di no-
vità e pezzi vintage per l’arredo del suo hotel.
L’ultimo acquisto è un’impressionante colle-
zione di sedie per la sala da pranzo, firmate da
Prouvé, Tapiovaara, Ercol, fratelli Campana,
François Azambourg, Adam Goodrum, Nen-
do e Tom Dixon. Questa collezione eclettica è
un riflesso dello spirito che impronta il design
dell’hotel. Ma il fascino dell’Ammos Hotel nonsi esaurisce nel design: l’attenzione personale
verso il cliente è un altro dei suoi pregi.
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Immersa nell’ambiente naturale dell’isola di Saint Barthélemy,questa casa di Johannes Zingerle vanta un design spogliato tantodell’architettura quanto dell’arredo, con spazi che si stemperano
nella vegetazione, il cielo e le acque turchesi dell’oceano.L’idea è cedere il ruolo da protagonista a un paesaggio abbaglianteche è il vero artefice del lusso di questo progetto.
PARADISO CARAIBICO
TESTO: CAROLINA MAN. FOTO: GAELLE LE BOULICAUT.
L’isola francese di Saint Barthélemy,bagnata dalle acque turchesi e cri-stalline dei Caraibi, circondata
dalla barriera corallina e con una mediadi 300 giorni di sole all’anno, è il luogoscelto da alcuni dei più ricchi e famosidel pianeta per trascorrere le vacanze, fraquesti i Rothschild, i Clinton e GeorgeClooney. Fra le 400 ville private che siinerpicano sul terreno vulcanico, quella
di cui ci occupiamo appartiene a PoupetteGiraud, proprietaria dell’esclusivo branddi moda Poupette, che si trova solo in lo-calità esclusive come Saint-Tropez, Miamie Saint Barthélemy. Poupette è una delle
poche proprietarie che possano affer-
mare di aver conosciuto l’isola quando
ancora era un paradiso vergine, e perciòha voluto che nella sua casa l’architetturarendesse omaggio alla bellezza dell’am-
PROGETTI
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PROGETTI
Bianco caldo. La sala da pranzo e iltavolo sono stati disegnati
dall’architetto e dallaproprietaria e realizzati conlegno riciclato provenienteda un ponte balinese.Il divano e i pouf del salonesono di Gervasoni.Sul terrazzo, poltroneispirate al designscandinavo prodotte a Bali.La vista dalla piscinaè spettacolare.
L’ARCHITETTURA È PENSATA PERPROTEGGERE LA CASA DAGLI URAGANI
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PROGETTI
biente lasciandole il ruolo da protagonista. Per costruire la sua residenza si è affidata
all’architetto Johannes Zingerle, che spiegache costruire a Saint Barthélemy compor-ta delle difficoltà poiché la normativa perquanto riguarda le misure di sicurezza daadottare a causa degli uragani ricorrentie per la protezione dell’ambiente è moltorigida. Gli edifici devono essere costruiti
in cemento, l’unico materiale che venga
prodotto su quest’isola, e bisogna evita-
re tetti che non siano piatti. L’architetto,come la sua cliente, ritiene che l’estetica delcemento sia fredda e che non si adatti all’i-
dea di calore che entrambi pensano debbatrasmettere una casa per le vacanze. Perrisolvere questo problema, si sono servitidel legno –in alcuni casi riciclato da costru-
IL CEMENTO IMPOSTO DAIREGOLAMENTI EDILIZI È STATO TINTO DI
BIANCO PER DONARE LUMINOSITÀ
Celebrare il trascorreredel tempo. L’architetto e la sua clientehanno scelto legno e pietrapoiché sono materiali viviche sanno invecchiare bene.Nel bagno di cortesia (adestra), la presenza di unospecchio di stile venezianointroduce una notaraffinata nell’ambiente.
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NESSUNA CONCESSIONE STILISTICA ALLA TRADIZIONE ECCETTO PER L’ESTREMA SEMPLICITÀ
DI MATERIALI E MOBILI
zioni precedenti– e della pietra naturale,anche se importata dall’Indonesia e da Bali.Zingerle ha tinto di bianco le superfici incemento per camuffarlo e conferirgli lumi-nosità. L’architettura adotta forme semplicie sviluppa tutta l’area giorno in un unicovolume e su un solo piano comunicantecon due padiglioni, uno su ogni lato, cheaccolgono tre camere da letto. Un porticato
sostenuto da colonne definisce il volu-me centrale, diluendo i limiti fra interno
ed esterno consentendo la vist a sulla
piscina, sull’esuberante vegetazione,
sull’orizzonte e sull’oceano. Nessuna con-cessione stilistica alla tradizione, eccetto peri materiali e le linee estremamente sempli-ci dei mobili. L’essenzialità regna in questaresidenza estiva che cerca di non aggredirel’ambiente e di sottolineare che godere dellanatura è l’autentico lusso di vivere qui. n
Padiglioni collegati. La casa si sviluppa su un sololivello. Il volume principale èoccupato dalla zona giorno,mentre le camere da lettosono situate nei padiglioniannessi, collegati dal portico.
Nel bagno, lavandino doppiorealizzato in Corian edequipaggiato con rubinetteriadel marchio Vola.
PROGETTI
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INTERVISTA
Ha ricevuto il Premio Pritzker prima di Norman
Foster e di Richard Rogers, amici e della stessagenerazione. Renzo Piano (Genova, 1937) nonha saputo resistere a nessuna tipologia archi-tettonica. Con uno studio bicefalo, fra Genova eParigi, e con progetti a Chicago, Londra, Parigi,Atlanta e Sydney, la sua opera è una delle piùampie del panorama attuale. DI ANATXU ZABALBEASCOA
UN GENOVESE NEL MONDO
Renzo Piano
FOTO:GERARDBRUNEAU/BLACKARCHIVES/CONTACTO
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Dalla progettazione nella nuova Berlino –conla discussa Potsdamer Platz– fino all’aero-
porto di Osaka, costruito sul mare, passan-do per lo storico Pompidou (realizzato conRichard Rogers), la sede di Hermès a Tokyoo il grattacielo del The New York Times a
Manhattan, l’ambito di azione di Renzo Piano è universale.Che cosa ha imparato dopo quasi quarant’anni dalla co-
struzione del Centre Pompidou?
Si impara facendo, si impara qualcosa di nuovo con ogniprogetto. Quando costruimmo il Pompidou sapevamo molto
delle rivolte studentesche, ma, fino ad allora, avevo lavoratofondamentalmente a edifici temporanei. Devo essere onesto.
Quando abbiamo realizzato questo edificio che sembra unamacchina, con tubi e colori, Richard (Rogers) aveva fatto pocopiù della casa dei propri genitori a Wimbledon e io non avevocostruito nessun edificio che fosse durato più di sei mesi. Inquel momento la mia ossessione era alleggerire l’architettura,toglierle peso e conferirle flessibilità. Non mi preoccupavanomolto aspetti come la sostenibilità. Che avessi 33 anni quandoho firmato il Pompidou non significa però che fossi insensibi-le. Semplicemente significa che le preoccupazioni erano altre.
INTERVISTA
UN BON EDIfCIOè un fertilizzante
Per la Città: la
migliora sempre
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M U S E O W H I T N E Y , N E W Y
O R K .
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Dopotutto, sono genovese. E Genova è una città mediterranea esostenibile. Il motto della mia città è che lì tutto si riutilizza.Essere genovese l’ha resa un architetto più sostenibile? Si può
nascere in un posto adatto o inadatto all’essere sostenibili?
La sostenibilità oggi è, innegabilmente e soprattutto, una dram-matica urgenza. Ma, come quasi tutto, è anche una questione dieducazione. Una questione culturale, volendo. Le culture orientaliriutilizzano per tradizione quasi tutta la materia. La trasformano.Ma anche la cultura mediterranea. E in generale quasi tutte le cul-ture agricole. Tradizionalmente tutto il mondo riciclava. Dalla ri-voluzione industriale in poi ogni generazione ha iniziato a riciclaremeno di quella precedente. Fino a oggi,quando ci tocca ricordare quanto è neces-sario riciclare. Detto questo, io credo diaver avuto dei vantaggi nel comprenderequesta necessità. La mia famiglia non eraricca. Mio padre era un costruttore, ma
non un grande costruttore, aveva una pic-cola azienda. E mia madre, casalinga, eraquel tipo di persona che va a spegnere leluci in tutte le stanze. Anche io lo faccio.Anche mia moglie, che è molto più giova-ne di me ed è a sua volta genovese, lo fa.Lo faceva già prima di conoscermi. Allafine la sostenibilità dovrebbe essere una questione di abitudini, dibuone abitudini.Le manca un marchio architettonico. La sua opera è un compen-
dio eclettico di tipologie e forme. Ha scelto di non lasciare segni?
Io non desidero che i miei edifici mi ritraggano. Voglio che il miolavoro risponda alle necessità dell’architettura, che sono quelle del-le persone. In realtà, ciò che i miei edifici riportano sono le miepreoccupazioni. E questo criterio ha finito per evolvere. Sia perchésono arrivato all’architettura dopo aver accompagnato mio padrenei sopralluoghi, sia perché la mia preoccupazione era di solito
pragmatica, verso la soluzione di problemi, ho sempre amato laleggerezza, e a questo sono ispirati molti dei miei edifici. Penso chequando ci si sente bene si abbia questa sensazione di leggerezza.Perciò mi premeva riuscire a ottenerla anche nell’architettura.Questo oggi le interessa meno? Che cosa è cambiato?
Richard Rogers ed io abbiamo pensato al Centre Pompidou comea una macchina, affinché la gente non si sentisse intimidita dall’ar-te. Volevamo portare le persone al museo, e che il museo non leintimidisse come se fosse un mausoleo. Perciò abbiamo circondatodi tubi, di progresso e di modernità un luogo adibito a biblioteca,mediateca e centro d’arte. Poi, anni dopo, ho costruito un centro
culturale in Nuova Caledonia che ha l’aspettodi un bosco, o di un cesto. L’intenzione era lastessa: avvicinare la gente. Ma luogo e tempoerano diversi. L’architettura deve avvicinarsialle necessità delle persone.Molte delle sue opere sono musei.
Un architetto è come un pescatore. Getta l’a-mo e non si sa mai che cosa finirà per pesca-re. Professionalmente. la mia fama è partitadai musei. Dopo aver vinto il concorso per ilPompidou mi hanno invitato a partecipare adaltri concorsi.Ne ha fatti di ogni tipo: per collezioni pri-
vate come la Menil Collection in Texas o la Beyeler Foundation
di Basilea, per figure isolate come il Klee Zentrum di Berna o
la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia. Negli
ultimi anni, poi, ha ampliato centri emblematici come il Mu-
seo di Atlanta, costruito da Richard Meier, o l’Art Institute di
Chicago, e il primo maggio 2015 ha aperto la nuova sede del
mitico Whitney Museum di New York, la cui sede storica è stata
progettata da Marcel Breuer.
Sono convinto che un buon edificio sia come un fertilizzanteper la città: la migliora. E un museo parte da questa premessa
INTERVISTA
Ho sempreavuto bisognodi mettere le cose
in dubbio.La ri ellioneè il modo piùsemplice pertrovare se stessi
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INTERVISTA
Architettura globale.Nella pagina accanto, il primo lavoro di Pianodal grande impatto internazionale: il CentreGeorges Pompidou, di Parigi, progettatocon Richard Rogers. A sinistra, in questapagina, centro culturale Jean Marie Tjibau,Nuova Caledonia. A destra, interno dellasede del quotidiano The New York Times, aManhattan. In basso, una delle sale del LosAngeles County Museum of Art (LACMA).
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che io, sempre tanto preoccupato dagli aspetti pragmatici, ho
appreso nel tempo: l’arte migliora le persone.Quando e come l’arte migliora le persone?
L’arte migliore sfugge dalle certezze. Rende dubbiosi. E questo per-mette sempre di imparare.Che tipo di arte le interessa?
Non mi interessano un’epoca o un artista particolari. Lo stesso miaccade con l’architettura. Non credo negli stili. Credo in qualcosadi più fondamentale: nella differenza fra bene e male. Lo stessoaccade con le persone, prima di molte altre differenziazioni credoche le persone vadano divise fra onesti e disonesti. Questo sempli-fica le cose. Anche se, ovviamente, un
artista o un architetto darà il meglio di séin alcuni progetti piuttosto che in altri.Ha avuto legami di amicizia con mol-ti architetti. E ha scelto i suoi grandimaestri fra fabbri e ingegneri: da JeanProuvé a Peter Rice. Ebbene, erano persone lucide, conun’enorme capacità creativa e un ecce-zionale senso pratico. Io, come figlio dicostruttore, mi preoccupavo a mia vol-ta di questo tipo di questioni. Solo cheProuvé e Rice avevano un genio indi-
scutibile nel risolverle con la massimabrillantezza. Sicuramente dobbiamo molto a entrambi.È stato anche molto amico di Aldo Rossi. E senza dubbio eravateassai diversi nel modo di intendere l’architettura.
Aldo credeva nelle idee. Mi ripeteva che non dovevo preoccupar-mi della costruzione, che era qualcosa di banale.Ma lei è sempre stato ossessionato proprio da questo, come co-struire con più leggerezza, non è vero? Il lavoro che ha realizzatosulle unità abitative d’emergenza mobili per l’Unesco fu un in-carico che le arrivò troppo presto? Furono lavori più antropologici che architettonici. Sono un archi-
tetto che ha avuto bisogno di fare e costruire per imparare. E ho
imparato tardi che l’obiettivo dell’architettura è l’arte.L’arte?
Sì. Un cammino verso arte e bellezza. Solo che dopo aver vissutola mia gioventù negli anni Settanta, la bellezza mi sembrava qual-cosa di formale, elitario. Quando da bambino andavo in cantierecon mio padre mi sembrava che l’architettura fosse costruzione.Nient’altro che costruzione. Poi, durante gli studi, ho pensato chel’architettura fosse politica, un’arte sociale. Di nuovo, senza dubi-tarne. Oggi dubito di tutto, ma a volte è l’arte ad avermi fatto du-bitare. Perciò credo che la parte artistica sia fondamentale: l’arte
migliora l’essere umano. A una certa età ci
si può permettere di dubitare. Ma oggi credoche l’arte possa migliorare la vita delle per-sone. Un luogo pensato per la gente la ren-de migliore. Questo costringe gli architettia sdoppiarsi: dobbiamo essere costruttori,sociologi e artisti.Qual è il modo migliore per vivere? Sempre con la persona giusta e la coscienzapulita.Lei è un grande appassionato di vela. È an-che un marinaio senza porto fisso?
Ho vissuto in molte città. Abbiamo moltissi-
mi studi. Questo dona distanza e leggerezza.Ma non significa che rinneghi le mie radici. Sono genovese. Hoimparato molto sul modo di vivere e di costruire dai contadini delMediterrano. Però, a un certo punto della mia vita ho capito chenon potevo tornare a casa né nella mia città se avessi voluto crescere.Quando è successo? Dopo aver vissuto a Parigi, quando abbiamo costruito il Pompidou.Tornai in Italia per volontà della mia ex moglie. Ovviamente èfinita male. Avevo bisogno di vivere mettendo in dubbio le cose. Sitratta di domandare per poi proporre. Credo che la ribellione sia ilmodo più semplice per trovare se stessi. n
olo nel tempoho capito che l’artemigliora le persone.La grande artesfugge dallecertezze, ti portaal dubbio. E questoti fa crescere
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INTERVISTA
Spirito mediterraneo.Lo studio genovese di Piano è unospazio pieno di luce, costruito vicino
al mare, alla periferia della città (quisopra e a sinistra). In alto, immaginee bozzetto della Maison Hermès diTokyo. Nella pagina precedente, lanuova ala dell’Art Institute di Chi-cago, per cui Piano ha progettatoanche una nuova passerella di ac-cesso sul Millennium Park.
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Progettare correttamente le aperture di una casa ha riper-
cussioni positive su molti aspetti: la qualità estetica dell’am-
biente interno, la relazione con l’ambiente esterno, l’efficienza
energetica dell’alloggio e il benessere degli abitanti grazie ai
vantaggi della luce naturale. Aprire una finestra sul tetto è una
soluzione magnifica per illuminare spazi chiusi o sottoutilizzati
e per accrescere le possibilità di sfruttamento degli spazi a
doppia altezza. Con classificazione energetica A++ e A+++,
la nuova generazione di finestre per tetti Velux garantisce il
18% in più di superficie vetrata, riduce del 20% le dispersioni
energetiche in inverno e offre la possibilità dell’azionamento a
distanza con energia elettrica o solare.
PIÙ LUCE NATURALE, PIÙ CONFORT, MINORE SPESA ENERGETICA
DI DANIELE AMATO
Pensi che cambiare volto alla tua casa com-
porterà costi esorbitanti, macerie e lavori in-terminabili? Nulla di più lontano dalla realtà.Le proposte di queste pagine dimostrano cheil mondo delle ristrutturazioni è pieno di ideesemplici e accessibili per rinnovare la tua casaquando e come desideri.
PICCOLEMODIFICHECHE FANNO MIRACOLI PER LO SPAZIO
RISTRUTTURAZIONI
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RISTRUTTURAZIONI
02
I pavimenti continui a base di malta e altri materiali come
calce, clinker e polimeri acrilici sono la soluzione perfetta
per un rapido cambio del pavimento, poiché la loro grande
aderenza e lo spessore ridotto –attorno ai tre millimetri–
permettono una facile applicazione su piastrelle, terrazzo
alla veneziana, legno, cemento, eccetera. Inoltre si prestano
a utilizzi molto diversi, dal momento che non servono solo
per rivestire pavimenti e pareti, ma anche docce, saune, va-
sche, soffitti, piani di lavoro, lavabo e mobili: sono una so-luzione per dare continuità estetica allo spazio. Le finiture
possono variare tra liscio, ultrafine, ruvido, rigato o lucido,
con trattamenti protettivi come olio, vernice o cera a secon-
da della funzione.
PAVIMENTI DALLO SPESSORE MINIMO
Versatile e attuale.Con le finiture Orac Decorè possibile ricreare batti-scopa, greche e cornici inchiave contemporanea.
Unificare gli ambienti.I pavimenti in microcementopermettono di imitare la tex-ture delle pareti e dare conti-nuità estetica allo spazio.
UN TOCCO MAGICO SU PARETI E SOFFITTILe superfici in rilievo sono davvero di tendenza, come dimostra il
successo dei pannelli decorativi e della carta dipinta con motivi 3D.
L’ultima novità è in realtà un classico reinventato: le modanature.
Le nuove proposte sono ben lungi dai complicati lavori in gesso:
si tratta di pezzi di polistirolo o poliuretano come quelli creati
da Orac Decor (in basso), leggeri e facili da mettere in posa,
e con i quali si possono ottenere effetti sorprendenti e molto
in linea con l’architettura d’interni attuale.
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RISTRUTTURAZIONI
3UNA DOCCIA SU MISURA
L’ACQUA NON FA PAURA
PAVIMENTI FLOTTANTI
PORTE CHE “SPARISCONO”
Non è più obbligatorio incassare un piatto docciastandard in bagno. Terran, di Roca, è realizzato inStonex, un materiale testurizzato e antiscivoloche si può tagliare su misura. Inoltre, grazie al suodesign extrapiatto elimina le barriere e facilital’accesso alla doccia.
I pavimenti in vinile Quick-Step Livyn sono la solu-zione giusta alla tendenza moderna di impiegarepavimenti sintetici con l’aspetto del legno natura-le. Sono impermeabili al 100%, resistenti all’usurae sottili (4 mm), e sono quindi l’ideale per rinnovareil pavimento di bagno e cucina senza fare lavori.
Senza viti né colle e pronti in un giorno. Con ipavimenti flottanti si conferisce al pavimentol’aspetto naturale del legno grazie a formati facilida posare, con listell i che si assemblano con unclic da posare su una lamina plastica che unifor-ma il pavimento e lo isola acusticamente.
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Negli spazi ridotti o dove è essenziale sfruttareal massimo i metri a disposizione –cucine, bagni,ripostigli– le porte scorrevoli sono la soluzioneideale. Aziende come Maydisa o Scrigno offrono
sistemi di controtelai a scomparsa per mostrare onascondere la porta a seconda del momento.
PAVIMENTI SOPRAELEVATI, LASOLUZIONE DA UFFICIO ARRIVA IN CASAI sistemi di posa a secco di rivestimenti, sia da interno sia
da esterno, vengono apprezzati ogni giorno di più, perché
rispondono meglio alle esigenze di velocità nella posa
in opera e di sostenibilità –non usano malta o colle per
il fissaggio al suolo–. Per questo motivo non è assurdo
pensare a un pavimento sopraelevato, in genere usato
negli uffici, anche per la casa: si posa facilmente, può
essere montato e smontato un’infinità di volte e può
nascondere e allo stesso tempo semplificare l’accesso
all’installazione di pannelli radianti per il riscadamento
o di impianti domotici. L’austriaca Ars Ratio offre un
sistema di pavimento che permette di creare elementi
con il materiale scelto dai clienti per la superficie
visibile, e poiché non è aderente alla soletta non risente
di movimenti e tensioni di quest’ultima.
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UN SOLO SPAZIO,VARIE FUNZIONI
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Dietro ogni ristrutturazione riuscita c’è una buona pianificazione: determinare laportata dell’intervento, scegliere i materiali, calcolare il preventivo e, se è necessario,coinvolgere un buon professionista. Internet può aiutare, con siti web che raccolgonotutti questi passaggi, come Habitissimo (www.habitissimo.it) e Lavorincasa(www.lavorincasa.it): si possono trovare esempi di architettura d’interni, calcolarecon appositi strumenti il costo approssimativo di un lavoro ex novoo di una ristrutturazione, richiedere e confrontare diversi preventivi prima di decidere.
INIZIARE CON IL PIEDE GIUSTO
L’ABC degli spazi piccoli omultifunzionali suggerisce diarredarli con elementi che si possanotrasformare rapidamente–pieghevoli, a scomparsa– perdisporre di varie funzioni in un solo
ambiente. È quel che hanno fattogli inglesi di AR Design Studio, chehanno ingrandito un appartamentolondinese (in alto) dotandolo di unmobile contenitore che percorretutto il soggiorno e comprendearmadiature, scaffali e un tavolopieghevole per mangiare o lavorare.Sebbene sia una soluzione che dài risultati migliori con il progettosu misura, i produttori stannomigliorando sempre di più le prestazioniofferte dagli arredi standard.
8MIGLIORARE IL CONFORTE L’ISOLAMENTO IN POCO TEMPOMigliorare l’efficienza energetica di una casa vecchia non deve necessariamente
essere complicato. Isover, di Saint-Gobain, ha creato Calibel, un pannello isolantein lana minerale ad alte prestazioni termiche e acustiche incollato a una lastra
di gesso rivestito. Si tratta di un sistema di contropareti che si applica direttamente
–senza materiali edili– e facilmente sulla parete interna della casa.
Le dimensioni del pannello, inoltre, sono adattate all’altezza interna degli
appartamenti, quindi non è necessario tagliare il prodotto.
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RISTRUTTURAZIONI
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VECCHIO E NUOVOCONVIVONO IN ARMONIARecuperare la pittura originale di pareti
e soffitti per dare risalto alla patina antica,
sostituire pareti divisorie con pannelli mobili
per creare una distribuzione dinamica
dello spazio, rifare i serramenti esternirispettando il design di quelli esistenti,
ma usando tutta la tecnologia dei serramenti
moderni. La ristrutturazione di questo
vecchio appartamento da parte
di Studiomontañana (a sinistra) ha
ricercato un dialogo fluido tra il linguaggio
architettonico storico e la nuova
interpretazione dello spazio. Il design
contemporaneo aggiunge il proprio tocco
all’atmosfera vintage, come il pouf Extrasoft,
di Living Divani, rivestito in cuoio invecchiato,
o la lampada Tripod Stand, di Tom Dixon.
Solitamente si associano i prodotti dibricolage a soluzioni economiche e dalloscarso valore estetico. Tuttavia, propostecome Ready Made Curtain, di Kvadrat,concepita dai Bouroullec –un kit con tuttol’occorrente per installare una tenda sumisura– dimostrano che il buon design non
disdegna i cambiamenti più semplici.
ILDO IT YOURSELF PUÒ ESSERE CHIC
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LasserLivian è un sistema di pannellidecorativi in vetro temperato, sorrettida potenti magneti, che permette di creareambienti o suddividere lo spazio senzalavori impegnativi. I pannelli sono facilida installare e regolabili per semplificarelo smontaggio e l’accesso agli impiantielettrici e idraulici.
DECORARE CONPANNELLI IN VETRO
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Le coperture per i terrazzi o le vetrate peri balconi permettono di guadagnare metriutili e allo stesso tempo di aprire la casaal paesaggio e alla luce naturale durantetutto l’anno. Solarlux offre soluzioni inalluminio, in legno o in una combinazionedei due, con profili snelli che permettono
di realizzare grandi aperture.
A CONTATTOCON LA NATURA
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Molto spesso basta cambiare il colore dellepareti con una mano di pittura per darenuova vita alla casa. Il bianco e i coloripastello o tutta la gamma dei toni terraapportano luminosità e contribuisconoa far sembrare più grande uno spazio.Le vernici ecologiche, inoltre, aiuterannoa renderlo anche più salubre.
IL CAMBIO INFALLIBILE:COLORI E LUCE
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Igniagreen, di Loop Business Innovation eSacopa, è un sistema che permette di crea-re un giardino facilmente e senza lavori suqualsiasi superficie. I moduli, in plasticariciclata al 100%, dispongono di controlloelettronico che monitora la qualità del sub-strato e regola l’irrigazione di ogni pianta.
Il sistema include anche una app.
UN GIARDINO SUBITOE SENZA LAVORI
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Dalla necessità di spazio nasce la virtù.La ristrutturazione è l’occasione perfettaper trarre il massimo profitto da spaziinutilizzati come corridoi, sottoscalao nicchie nelle pareti. Con pochi mobilio elementi in legno o in cartongessopossiamo creare soppalchi, armadi,angoli da lavoro.
CHE NON AVANZINEANCHE UN METRO
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MOLTO DI PIÙ DI UNA SCALACome risolvere la comunicazione tra due piani senza che la scalainghiotta spazio e allo stesso tempo risulti utile? La risposta è ObjetÉlevé (a sinistra), un progetto di Studio Mieke Meijer per una casadi Wassenaar, nei Paesi Bassi. Composto da elementi sospesie appoggiati a terra a diverse altezze, Objet Élevé è in grado di collegarei due piani occupando pochissimi metri e offrendo, inoltre, spazio per
mensole e una scrivania.
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PARETI CHE RACCONTANO STORIELe nuove collezioni di carte dipinte e adesivi in vinile permettono diconferire un’aria fresca e divertente alle pareti –soprattutto nellecamere dei bambini– in un attimo e con poca spesa.Nel caso dei vinili, i disegni sono anchereversibili, poiché sono facili daattaccare e staccare. Quelli dellefoto sono di Ferm Living.
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UNA LAVAGNA PER DIVERTIRSIO UN BLOC NOTES KING SIZE
Un’altra idea originale per dare un volto nuovo
allo spazio modificando l’aspetto delle pareti
è trasformare una di esse in un’enorme
lavagna perché i bambini scatenino la loro
fantasia in grande formato o per disporre di
un gigantesco “bloc notes” sul quale annotare
impegni, appuntamenti, lista della spesa.
Se non volete dare alla parete il classico
colore nero, potete scegliere una pittura
lavagna colorata. Vi sono anche pitture
magnetiche sulle quali potete attaccare
le vostre calamite preferite. L I V I N G 4 M E D I A / G T R E S O N L I N E
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RISTRUTTURAZIONI
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MATERIALICHE RINFRESCANOPer rinfrescare la nostra casa nei mesi caldi, gli impianti di climatizzazione nonsono la sola opzione possibile. Alcuni materiali hanno la capacità di creare unambiente fresco in modo più naturale e soprattutto molto più economico.DI DANIELE AMATO. FOTO: UNDINE PRÖHL
LOWTECH
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LA CONDUTTIVITÀ E L’INERZIA TERMICA SONO DUE FENOMENI LEGATIALLA SENSAZIONE DI FRESCHEZZA DI UN MATERIALE
Non è necessario essere esperti sulle proprietàtermiche dei materiali per sapere quali pro-teggono meglio dal calore. Chiunque si
sia mai sottratto alla canicola estiva in un qualcheedificio in pietra, in una grotta o in una casa inargilla con patio ha sperimentato immediatamente
la frescura dei loro interni. Al contrario di quantosi potrebbe pensare, gli edifici che “pesano” di più
sono quelli che proteggono meglio dal calore in
estate e dal freddo in inverno. È quel fenomeno
conosciuto come inerzia termica: la capacità di
un materiale di accumulare calore in poche ore
per poi liberarlo lentamente.Perciò i materiali conmaggiore densità, come pietra naturale, mattonia crudo, cemento e termoargilla, sono quelli chepresentano la migliore inerzia termica. Quanto piùè spesso un muro costruito con questi materiali,
Architettura utile. Portici,pergolati e rientranze dellafacciata riducono l’inci-denza del sole all’internodell’abitazione. Casa di b720Fermín Vázquez Arquitec-tos e Pilar Líbano.
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PIETRA NATURALE, CEMENTO E ARGILLA SONO IN GRADODI TRATTENERE PIÙ CALORE GRAZIE A UNA MAGGIORE DENSITÀ
LOWTECH
maggiore sarà il divario fra l’accumulo di calore eil suo rilascio. Per rinfrescare un ambiente si puòanche sfruttare il fenomeno della conduttività ter-mica, ovvero la capacità di conduzione del calore
e della temperatura superficiale di un materiale.Quanto più è alta la conduttività di un materia-
le, più rapidamente assorbirà o libererà calore
nell’ambiente e più rapidamente assorbirà calore
dal nostro organismo entrando in contatto con
esso, tanto più fresco ci sembrerà al tatto. Così imateriali più efficaci sono i metalli –basta pensarealla sensazione di freddo prodotta da una superfi-cie metallica che non è stata riscaldata dal sole–,ma la loro alta sensibilità alla conduttività elettricae ai ponti termici rende sconsigliabile rivestire un
edificio interamente in metallo. Di nuovo, i mate-riali lapidei costituiscono la miglior scelta –in par-ticolare i graniti–, anche perché presentano un’ele-vata conduttività termica, seguiti dalle ceramiche,anche se queste, per via del loro sottile spessore,possono cambiare rapidamente la temperatura su-perficiale a contatto con il sole o un’altra fonte dicalore. Le ricerche riguardo alle proprietà termichedei materiali, sempre con l’obiettivo di raggiungereuna miglior efficienza energetica degli edifici, han-no ottenuto risultati sorprendenti, come nel casodella capacità della paglia di regolare la temperatu-
Il segretoè lo spessore.Quanto più spessoè un muro di pietrao cemento, maggioreè la sua capacitàdi trattenere il calore.Nell’immagine a sinistra,
abitazione progettatada Josep Fusese Joan M. Viader.
Regolatoreambientale.L’argilla, sia in mattonesia come rivestimento,è un ottimo regolatoredell’umidità ambientale.Qui accanto, casa BrickKiln, di Spasm Design.
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ra negli interni. È stato dimostrato da un progetto distudiosi giapponesi dell’Università di Waseda, chenel 2011 hanno costruito una casa con pannelli diacrilico riempiti di paglia, la quale, riscaldandosicon il sole, si seccava liberando vapore freddo. An-
cora, la sola presenza di pannelli solari su un tetto
permette di ridurre la temperatura interna fino a
5°C grazie all’effetto di scudi riflettenti, secondo
uno studio dell’Università di San Diego (Califor-
nia). Dal mondo delle nanotecnologie invece ègiunto Thermofresh, un prodotto da utilizzare intessuti e capi di abbigliamento destinati a entrarein contatto diretto con il corpo umano. Sviluppa-to dall’azienda italiana Pelma, Thermofresh è unmateriale di poliuretano composto da microcapsu-le solide che, raggiunta una certa temperatura, sifondono accumulando il calore umano, ma man-tenendo sempre fresco il materiale di supporto.Una proprietà di cui si potrebbe approfittare perrealizzare fodere per materassi, cuscini, sedili.n
LE OPZIONI MIGLIORI PER SCACCIARE IL CALORE PIETRA NATURALE
I graniti sono i più freschi, seguitida marmi, arenarie, argille e pietrevulcaniche, anche se queste, per via delloro colore scuro, assorbono più calorerispetto alle pietre dalle tonalità chiare.
CERAMICHE
Sono dal 25 al 50% meno conduttricidelle pietre e la loro struttura
delicata fa sì che la loro temperaturasuperficiale cambi rapidamente.
CALCESTRUZZO E CEMENTO
Sono materiali termicamenteparagonabili al gres, ma con unamaggiore inerzia termica.
STANZE CHE “SUDANO”
Imitando il meccanismo del sudorepossiamo rinfrescare una stanza
sfregando il pavimento o le pareti conun panno umido, sempre che l’umiditàambientale non sia elevata.
DESIGN BIOCLIMATICO
Un orientamento corretto, laventilazione incrociata delle stanzee la protezione dal sole attraversopergole, patii e porticati abbassala temperatura in casa.
Bianco refrattario. Unastrategia semplice ed effi-cace per riflettere il calore èdipingere la stanza di un co-lore chiaro. Nelle immagini,progetti di Pedro Domingose Pascal Cheikh-Djavadi.
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Parlare di luce tossica può sembrare eccessivo, ma via viache le conoscenze nel campo dell’illuminazione artificialeaumentano, si scopre sempre di più l’importanza diprogettare fonti di luce in modo biocompatibile e preventivoaffinché la luce contribuisca al nostro benessere.
DI RAFAEL HERNÁNDEZ
BenessereSOTTO LE LUCI
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LED di qualità.Per Arik Levy, creatoredella lampada Wireflowper Vibia (nella foto), i LEDhanno iniziato solorecentemente a offrire laqualità di illuminazionerichiesta dai designer.
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Ogni volta che nascono nuove tecno-logie compaiono estimatori e detrat-tori, ugualmente convinti; i primi
le sostengono, magari senza conoscere inassoluto la veridicità delle loro teorie, e isecondi le criticano con argomenti altret-tanto controversi. Accadde già con Galileoe la sua teoria eliocentrica (il Sole come astroattorno al quale ruotano gli altri pianeti). Èavvenuto anche con la tecnologia LED, cheha fatto un’irruzione decisa nel mondo del-la luce e si afferma sempre di più. Chiun-que abbia condotto un minimo di ricerchein materia avrà visto che esistono centinaiadi articoli e studi scientifici su questo tema.Tutto ciò che sappiamo per certo è che pos-
siamo e dobbiamo continuare a studiare e aprendere le necessarie precauzioni, ma saràsoltanto il tempo a svelarci la convenienzao meno di questo tipo di illuminazione ri-spetto a tutti gli altri.
Senza andare troppo lontano, fino aglianni Sessanta c’erano ancora esperti in ma-
teria che sostenevano l’idoneità dell’assen-za di finestre nelle aule scolastiche e nellefabbriche. Secondo loro, la luce artificialesostituiva quella naturale e le finestre eranosolo una distrazione per studenti e lavora-tori. Non potevano sbagliarsi di più, maquesto lo sappiamo oggi. Negli anni Ottan-
ta si iniziò a parlare del concetto di confortvisivo e della necessità di utilizzare diversitipi di illuminazione a seconda dell’attivitàche si svolge; con il passare degli anni siamoarrivati ad avere un catalogo interminabiledi fonti di illuminazione in cui si tengonopresenti il tipo di lampada, la fonte di luce, la
temperatura di colore, lo spettro elettroma-gnetico, il voltaggio, il consumo energetico emolto altro. Ciononostante, c’è ancora moltastrada da fare, specialmente nel campo dellatossicità della luce, perché, come vedremopiù avanti, ogni fonte di luce ha i suoi pro e isuoi contro o, per meglio dire, luci e ombre.
Prima di approfondire i vari tipi di fonti diilluminazione è necessario sottolineare chela luce artificiale non è altro che una soluzio-ne d’emergenza alla quale ricorrere quandol’apporto di luce naturale non è sufficiente.La luce del sole non è costante nel corso dellagiornata, né delle stagioni: la quantità e laqualità della luce variano se sono le dieci delmattino o le otto di sera, se è luglio o febbra-
io. Questi cambiamenti aiutano a regolarei ritmi circadiani dell’organismo. Mentre laluce artificiale spazia abitualmente tra i 300e i 500 lux, in una giornata luminosa il soleapporta all’incirca 100.000 lux. La parteenergetica della luce è quella che stimola lezone del cervello sensibili alla luce stessa,
Negli anniOttanta si iniziò
a parlaredel concetto diconfort visivo
CASA SANA
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Effetti e sensazioni.A sinistra, lampada da terra
LT04 Colour, di Daniel Ryba-kken e Andreas Engesvikper e15. A destra, KangarooLight, design Kawamu-ra-Ganjavian, distribuitada Studio Banana Things.
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l’ipofisi e l’ipotalamo (che regolano tutto ilsistema ormonale umano) o la ghiandolapineale, che stimola la produzione di me-latonina. È evidente che non c’è paragone.
Il termine fototossicità si identifica condiversi fattori, ma sempre mettendoli araffronto con la luce emessadal sole. Uno degli aspetti più
riconoscibili è la temperaturadi colore: la soluzione idealesarebbe usare luci calde, neu-tre o fredde a seconda dell’orae dell’attività che si svolge. Inun’abitazione dobbiamo ri-flettere sul posizionamento esul tipo di fonti di illuminazione per riusci-re a sincronizzare l’illuminazione internacon quella esterna, aiutando così il nostroorganismo a rinforzare i cicli biologici diattività e riposo; per esempio, si consiglia
di usare luce calda e tenue nelle camereda letto e luce neutra e potente in sala dapranzo. Le diverse lampade raggiungonoquesta temperatura di colore attraversomodifiche dello spettro cromatico; tutta-via, dobbiamo sapere qual è il loro Indice
di Resa Cromatica (IRC o, ininglese, CRI), poiché è questo
a determinare in che misuralo spettro della fonte lumino-sa è simile a quello del sole.È più salutare scegliere luciil cui spettro si compongain gran parte di lunghezzed’onda della luce naturale e
di un’intensità simile.Le lampade con uno spettro visibile più
vicino a quello del sole sono quelle a in-candescenza, sia convenzionali sia alogenead alto o basso voltaggio; il problema di
Sincronizzazione.
Un’illuminazioneinterna che si adattaai cicli della lucenaturale esterna aiutail nostro organismo arinforzare i cicli biologicidi attività e riposo.
CASA SANA
Lampade a incandescenza alogenaad alto voltaggio (230 V). Il lorospettro cromatico è il più simile a quellodel sole. Non emettono campi elettriciné elettromagnetici. È meglio sceglierle
con il bulbo in un vetro in grado dischermare l’emissione di raggi UV.
Lampade a incandescenzaalogena a basso voltaggio (12 V o24 V). A livello luminoso miglioranole prestazioni di quelle ad altovoltaggio, consumano il 25% in menoe durano tre volte di più, ma generanocampi elettrici e magnetici poichécomprendono trasformatori. Il vetro diquarzo non protegge dagli UV.
Fluorescenti a basso consumo.
Contengono starter elettronici chegenerano campi elettromagnetici eonde ad alta frequenza, brillano eaffaticano la vista. Contengono gasaltamente tossici se liberati. È meglioscegliere quelle a spettro completo.
LED. La loro intensità luminosa èmolto elevata, quindi non bisognaguardare direttamente il diodo perchéciò potrebbe causare danni oculari.Poiché si tratta di una tecnologia ancorain via di sviluppo, si consiglia di scegliereproduttori noti. Sono preferibili quelle
con IRC superiore al 90%.
luci e ombre delle
fonti di illuminazione
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queste ultime è che emettono raggi ultravio-letti in quantità non trascurabili. Per questodobbiamo assicurarci che l’ottica sia buona emantenere una distanza di sicurezza di unmetro se dobbiamo rimanere sotto questeluci per molto tempo.
L’illuminazione a LED ha il suo talloned’Achille nell’IRC, poiché raggiunge le di-verse temperature di colore a partire da unabase della gamma dei blu molto potente. Visono segni che indicano che questa lunghez-za d’onda è particolarmente dannosa per laretina, e ciò sarebbe aggravato dall’alta lumi-nosità che un LED è in grado di emettere daun punto molto piccolo. La qualità dei com-
ponenti che avvolgono la fonte di luce è, inquesto tipo di lampade, molto importante.Le lampade a LED sono relativamente giova-ni e ancora non si è stabilito quali siano i lorolimiti. Hella, tra gli sviluppatori originali diquesta tecnologia in Europa, è riuscita a crea-
re lampade con un IRC del 98%. Le lampadea fluorescenza, così come quelle a incande-scenza alogene a basso voltaggio e quelle aLED, hanno trasformatori che generanonotevoli campi elettrici o elettromagnetici,particolarmente sconsigliati nella camera da
letto poiché sono in grado di inibire il fun-zionamento della ghiandola pineale durantele ore di sonno. È quindi opportuno non in-stallare questo tipo di illuminazione in ca-mera da letto. Le lampade a basso consumonon sono altro che lampade a fluorescenza
in miniatura; secondo molti studi uno spazioin cui si usano lampade a fluorescenza vienepercepito come peggio illuminato rispetto aquando si usa qualsiasi altra lampada con lostesso flusso luminoso; a preoccupare è an-che l’elevato bagliore di questo tipo di luce,che alla lunga affatica la vista.
In conclusione, non esiste un tipo di il-luminazione artificiale che non presentiproblemi; del resto, già all’inizio dicevamoche nulla è meglio della luce naturale. Indefinitiva, una luce artificiale deve crearebuone condizioni visive ed evitare inciden-ti grazie a un’adeguata intensità luminosa,contribuire al benessere fisico e psichico me-
diante la scelta corretta della temperatura dicolore e l’utilizzo di lampade senza baglioreeccessivo nelle zone di studio, non emettereraggi ultravioletti e non generare campi elet-tromagnetici né di alta frequenza nelle areedestinate al riposo.n
Le giuste proporzioni.A sinistra, downlight EasyKap per lampade alogene,
di Flos. A destra, in alto,applique da parete Keep,di Kasch Kasch, e lampadaYupik, di Form Us With Loveper FontanaArte.
I LED sonorelativamenterecenti e non
si sono ancoradefiniti i loro limiti
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ORGANIZZIAMO LO SPAZIO PERCHÉ L’UOMO VIVA MEGLIO.SE SI IGNORA L’UOMO, L’ARCHITETTURA DIVENTA INUTILE_ÁLVARO SIZA
50TRUCCHI PER UNA
DISTRIBUZIONEperfetta
DI RAFAEL HERNANDEZ FOTO: EUGENI PONS
Come sfruttare una zona di passaggio?Aprire la cucina sul soggiorno? Dove mettereil tavolo da pranzo? Progettare la distribuzionedi una casa non è altro che rispondere conintelligenza ed economia di mezzi alle necessitàfunzionali e vitali di ognuno, che sia una personasola o una famiglia numerosa. Le soluzionimigliori sono quelle che fanno sì che la casasembri più grande e si adatti facilmenteai cambiamenti nella nostra vita.Non cercate oltre, sono tutte in queste pagine.
DOSSIER
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01
SEDUTIACCANTOAL CAMINO
Al momento di sceglierel’ubicazione di un caminettodobbiamo ricordare che
il calore sarà irradiatoin tutte le direzioni possibili.Per questo la collocazioneideale sarà sempre centrale o incassata nelle paretiinterne, in modo da sfruttaremeglio il calore emesso inmodo diretto e indirettamente(soprattutto se invece difocolari aperti scegliamocamini chiusi tipo cassette).
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La distribuzione degli interni si può consi-derare vicina alla perfezione solo quandoè in grado di adattarsi alle mutevoli neces-sità dell’utente nel corso degli anni. Per
questo, progettare uno spazio flessibile ci permet-terà di affrontare con successo qualsiasi cambio
d’uso. Per esempio, se si dispone di una camerada letto vicina al soggiorno, in futuro questa potràdiventare una sala giochi o una biblioteca. Oppu-re si potrebbe impostare la camera dei bambinicome un grande spazio aperto fino all’adolescenza,quando si potranno creare zone indipendenti conuna diversa disposizione dei mobili.
Prendere determinate decisioni nel momento incui si studia la distribuzione di una casa in generalee di ogni stanza in particolare può aumentare odiminuire sensibilmente il confort degli abitanti.Per fare un esempio, è molto gradevole fare con-
versazione faccia a faccia nel soggiorno; per questoNON SI DOVREBBE ORGANIZZARE QUESTO SPAZIO
IN FUNZIONE DEL TELEVISORE, MA DELLE PERSO-
NE. Anche in sala da pranzo è meglio collocare IL
TAVOLO NELLA ZONA PIÙ ILLUMINATA e il televi-sore in quella con meno luce: la luminosità sarà
più apprezzata una volta seduti a tavola che perguardare la televisione. Per sfruttare l’illuminazio-ne naturale, disponete sempre I MOBILI A FAVORE
DELLA FONTE DI LUCE, per diminuire le zone d’om-bra. In CUCINA conviene separare le FUNZIONI DI
DISPENSA, MANIPOLAZIONE DEGLI ALIMENTI E
PULIZIA per lavorare in modo ordinato e ridurreal minimo il rischio di contaminazione incrociata.Nelle zone studio e biblioteca possiamo giocare conla POSIZIONE DELLE POLTRONE o l’uso di MOBILI
FISSI per creare spazi in cui sentirsi raccolti e pro-tetti; è dimostrato, infatti, che questo aumenta la
concentrazione. Infine vogliamo sottolineare la ne-cessità di un’ANTICAMERA per accogliere gli ospiti.
BUONE RELAZIONI Una distribuzione si crea a partire dalle relazionitra gli spazi definiti in un interno. Talvolta se nelimita la ricchezza per via di stereotipi acquisiti;per esempio, si è soliti delimitare le stanze tra-mite pareti divisorie, ma farlo con PAVIMENTI, CAMBI DI LIVELLO all’interno, il posizionamentostrategico di TAPPETI o ampliando le ZONE DI
PASSAGGIO per AUMENTARE LA FUNZIONALITÀ
02
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RIFLESSIONIATTORNOA UN TAVOLO
La percezione di una stanzaè direttamente collegata aglielementi che la definisconoe a quelli che la occupano.Di conseguenza, è difficilescegliere un mobile, esoprattutto un tavolo, senza
tenere conto delle dimensionidello spazio supplementaredi cui avrà bisogno questastanza per poter esserevissuta comodamente.Anche le porte, per via delloro sistema di apertura, sonoun elemento che influiscesulla disponibilità di spazio.Nella foto in alto, progettodello studio londineseStiff+Trevillion.
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DOSSIER
cambia e migliora il concetto di spazio indipen-dente vincolato a un’unica funzione. In cucina,che sempre di più si apre sul resto delle stanze,talvolta collocare semplicemente il PIANO DI LA-
VORO in modo che chi lo usa stia DI FRONTE ALLE
AREE CON LE QUALI SI RAPPORTA incrementa
sensibilmente la qualità spaziale; senza andaretroppo in là, il tavolo può essere l’elemento dicollegamento ideale tra cucina e soggiorno. Infi-ne, presteremo un’attenzione particolare agli AC-
CESSI ALLE STANZE; li faremo più ampi e passan-ti nelle zone di socialità e più privati e contenutiin quelle più intime della casa.
MOBILI E MOLTO DI PIÙ L’arredamento può aumentare i pregi di uno spa-zio o accentuarne i difetti a seconda del designe della sua corretta disposizione. Una decisione
priva di rischi è usare un ARREDO OMOGENEO cheaiuti a legare gli spazi, e ogni tanto inserire unELEMENTO DAL DESIGN ESUBERANTE che risaltisul resto; fare il contrario creerebbe confusionesul ruolo di ogni mobile. Se desideriamo che l’ar-redamento aiuti lo spazio a sembrare più ampiosceglieremo mobili con FINITURE E MATERIALI
SIMILI A QUELLI DELL’AMBIENTE CIRCOSTAN-
TE; se al contrario vogliamo arginare uno spaziotroppo grande utilizzeremo mobili con FINITURE
CONTRASTANTI con lo spazio che li contiene. Unascelta azzeccata è incrementare l’uso di elementi
26
APERTO,CHIUSOO PASSANTE?
In genere di un ambiente
interno si parla solo come diaperto o chiuso: una portao una parete ci separano daquel che c’è dall’altra parte.Tuttavia vi sono dozzine dialternative come quella chevediamo nella foto, dove èstata installata una vetratatrasparente che permettela comunicazione visivaimpedendo però il passaggiodel suono. Altre possibilitàsono gli elementi traslucidi,divisori di tessuto, di metallo,eccetera.
SPAZIO, LUCE, ORDINE. SONO COSE DI CUI GLI UOMINI HANNO BISOGNO, COMEHANNO BISOGNO DI PANE O DI UN POSTO PER DORMIRE_LE CORBUSIER
che si adattano alle necessità, come un’ISOLA DA
CUCINA CONVERTIBILE IN TAVOLO DA PRANZO omobili d’appoggio che eventualmente si possanotrasformare in una poltrona o in un tavolino dasoggiorno; l’utilizzo di lampade a stelo e orientabi-li permette di sfumare la luce e variarne gli usi. Per
finire, fare ricorso aMOBILI SEPARATORI INVECE
CHE A PARETI DIVISORIE o a determinati MOBILI
BASSI ci consentirà di ampliare l’ambiente, in sen-so letterale e concettuale.
Le doppie altezze sono state una soluzionemolto utilizzata nell’architettura d’internidell’inizio del XX secolo. La tendenza delmercato a sfruttare ogni metro edificabile diun lotto ha fatto sì che questa distribuzionefosse quasi aneddotica nelle soluzioni attuali.La doppia altezza permette, per esempio, dicreare al livello superiore una camera da lettoche in futuro possa essere trasformata in unaltro locale di uso meno privato e che nonrichieda un’altezza standard, come uno studioo una stanza dei giochi.
Vivere in alto
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LA CASA ELASTICAQuando parliamo di FLESSIBILITÀ ci riferiamo astanze dotate di strumenti che rendano possibilevariarne puntualmente il modo d’uso; all’estremoopposto si trovano ambienti pensati per un usospecifico. Per ottenere una maggior flessibilità si
disporranno STANZE CON SUPERFICI NON MOLTODIVERSE che permettano di SCAMBIARNE L’USO aseconda della necessità. Un’altra strategia azzeccataè scegliere FINITURE NEUTRE affinché si possanoadattare a qualsiasi situazione. Se si dispongono iMOBILI LUNGO LE PARETI della stanza in modo daliberare al massimo lo spazio centrale di una stanza,si creerà un luogo nel quale proporre quotidiana-mente nuove attività. È possibile migliorare ancorala flessibilità di una distribuzione creando DOPPI
PERCORSI se disponiamo mobili e porte in modointelligente; funziona particolarmente bene quan-
do la cucina è la stanza che fa da perno alle altre.Nelle camere dei bambini conviene MINIMIZZARE
LO SPAZIO DEL RIPOSO perAUMENTARE E UNIFICA-
RE QUELLO DELLO STUDIO E DEL GIOCO. Tuttavia,vi sono ambienti la cui funzione è ben definita e
che difficilmente si trasformeranno; un LAVABO DICORTESIA connota molto lo spazio, ma averne unoconferisce qualità a qualsiasi schema distributivo.Nei paesi nordici è comune SEPARARE GLI SPAZI
DESTINATI ALL’IGIENE PERSONALE DA QUELLI DEL
WC, ragion per cui ha senso collegare maggiormen-te la zona dedicata all’igiene con le camere da let-to; è assai pratico potersi fare una doccia a pochicentimetri dal guardaroba. In modo più sottile,come faceva Frank Lloyd Wright, ABBASSANDO
UN POCO I SOFFITTI è possibile separare le zone incui si svolgono attività sedentarie da tutto il resto.
39 PAVIMENTI E DIMENSIONI
La posa del pavimento permette di suggerire continuitào frammentazione in una stanza. Quando è a 45° ci fa capireche continua al di là dei divisori che delimitano lo spazio.Al contrario, un cambiamento di tono, una posa interrottada un profilo in acciaio inossidabileo volumi disposti in modo corretto possono trasmettereun codice di differenziazione molto evidente.
L’ARCHITETTURAÈ L’ARTE DIORGANIZZARELO SPAZIO
INTERNO_PHILIP JOHNSON
27UNA FAMIGLIA DI PROGETTI
Ogni mobile ha il carattere che il suo creatore gli imprime. Per questo, spesso unospazio risulta più coerente e ordinato quando si utilizza un insieme di varianti dellostesso design.
DOSSIER
P R O G E T T O D I F R E A K S F R E E A R C H I T E C T S . F O T O : D A V I D F O E S S E L
56 V I V E R E C A S A & D E S I G N
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50
PARETI CHEAPPAIONO ESCOMPAIONO
Le pareti mobili si sonoevolute negli ultimi annifino a diventare una sceltaveramente valida per
trasformare i rapportispaziali in qualsiasi casa.Sono progettate con moltapiù attenzione all’estetica e aimeccanismi, più semplici,e si integrano molto megliograzie a guide sottili eincassate a soffitti epavimenti. Con l’usodi questi elementi possiamounire o separare le stanzein modo efficiente e creativo.
// 40 ALTEZZA UTILEMINIMA ≥ 1,5 M // 41 LARGHEZZA DELLEPORTE ≥ 80 CM // 42DISTANZA DALLATV ≥ 200 CM // 43SPAZIO PERI SANITARI ≥ 70 CM
// 44LUNGH. BLOCCOCUCINA ≥ 360 CM
// 45SPAZIO UTILEIN CUCINA ≥ 120 CM // 46PERIMETRO ISOLACUCINA ≥ 90 CM // 47LARGHEZZA PERIL COPERTO ≥ 60 CM // 48SUPERFICIE CAMERALETTO ≥ 10 M2
// 49DIAMETRO DELSOGGIORNO ≥ 3 M2
QUANTO MISURAIL CONFORT?Ogni funzione in una casa ha le suemisure ideali. Nel corso degli anni,la pratica architettonica ha portatoalla creazione di alcuni standard didimensioni ampiamente accettati;non si tratta delle misure minime diciascuno spazio, ma delle misure diconfort, quelle che rendono possibileutilizzarlo in modo facile e comodo.Ecco alcuni esempi.
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BIENESTAR
Pigrizia mattutina? Stanchezza a metà pomeriggio?
Il nostro corpo è come una pila che ha bisogno di ricaricarsiogni giorno per funzionare con vitalità. La casa può essereil miglior “caricabatterie” se creiamo un ambiente salutare,con un’eccellente qualità dell’aria e materiali piacevoli peri sensi. In questo modo, l’energia è assicurata.
UNA CASA rivitalizzante
DI ELISABET SILVESTRE FOTO: J. JANMAAT Y T. KAITALO/ HOUSE OF PICTURES, PERE PERIS ED EUGENI PONS
ARMONIA
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Ci sono ambienti che “rubano” l’energia, cifanno sentire più stanchi o provocano unsenso di pesantezza e mal di testa. Altri,
invece, ci danno vitalità e la forza necessaria perandare avanti nella giornata. È la qualità dell’ariaall’interno della casa a giocare un ruolo importantenel livello di energia, attraverso agenti invisibilicome gli ioni sospesi nell’aria, la temperatura, l’u-midità o l’elettricità ambientale.
La luce del sole è il primo “energizzante” natu-rale. I suoi raggi attivano il cortisolo, un ormone ilcui ritmo circadiano inizia con il sorgere del sole emette in movimento l’energia interna dell’organi-smo. Quando facciamo la doccia, basta dedicaretre minuti a un massaggio circolare sull’addome
La luce del sole attiva la produzione di cortisolo,un ormone che mettein movimento l’energiainterna dell’organismo
M U U T O
Caldo abbraccio. I materiali naturalitrattati con sostanze e coperture nontossiche sono più gradevoli e attraentie contribuiscono a creare un climasalutare all’interno della casa.
ARMONIA
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Una scarsa ventilazioneunita a un eccessivoriscaldamento darebbela sensazione di essere più stanchi
con un guanto di crine in senso orario e concluderecon un getto d’acqua fredda per attivare il sistemacircolatorio, rinforzare il sistema immunitario eaumentare il tono energetico.
Durante il giorno, la carica elettrica naturaledell’aria determina la vitalità dell’organismo. L’ariacontiene un’infinità di sostanze nocive che danneg-giano e stressano i sistemi biologici. Per questo bi-sogna evitare i deodoranti chimici per ambienti, idetergenti e i prodotti per la pulizia con componentitossici e i fumi nocivi, tutte sostanze che debilitano
l’organismo. Se oltre ad avere una cattiva ventilazio-ne si tiene il riscaldamento troppo alto, il risultatosarà una sensazione di maggiore stanchezza. È di-mostrato che una temperatura più fresca (che nonsuperi i 22 0C) garantisce un maggior confort termi-co, rinvigorisce il corpo e aumenta l’energia.
Toccare terra con i piedi permette di scaricare latensione accumulata durante la giornata e l’eccesso dielettricità statica. Camminare scalzi in casa, o con cal-zini di tessuto naturale, contribuisce a sperimentarel’effetto rigenerante del contatto con il suolo. Di serabisogna usare luci tenui e calde, così che il cervello
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Abitudini sane. L’alimentazione è partefondamentale di uno stile di vitaall’insegna dell’energia. Conservaree preparare correttamente gli alimentici aiuta a sfruttare meglio le vitaminee i minerali di cui abbiamo bisognoper rivitalizzare il nostro organismo.
passi più facilmente alla fase di riposo. Cenare dueore prima di coricarsi aiuta ad alzarsi con più vitali-tà. Dormire in un ambiente temperato rinvigoriscele difese. E non bisogna dimenticare l’alimentazio-ne. Minerali come calcio, sodio o potassio agisco-no come elettroliti che, dissolvendosi in acqua, siseparano in ioni positivi e negativi. Se al nostroorganismo manca questo scambio di ioni, i sisteminervoso e muscolare non funzionano e ci sentia-mo stanchi. La chiave sta nel mangiare verdure e
frutta fresche; il loro apporto di minerali ci aiuteràa “ricaricare le batterie”. Per finire, si raccomandadi evitare il più possibile lo stress, che toglie equili-brio al sistema nervoso e abbassa le difese. Una vitarilassata è sempre sinonimo di energia. n
Scegli fibre naturali di cotone per la biancheria da letto,le tende, i rivestimenti e l’abbigliamento che rimanea contatto con la pelle.
Un ambiente secco e molto caldo favoriscela comparsa di ioni positivi nell’aria, che “rubano”energia, debilitano e provocano stanchezza.
Una doccia, soprattutto a fine giornata, è un rimediomagico per eliminare la stanchezza e far risalireil tono vitale in pochi minuti.
Essere sempre esposti ai campi elettromagnetici
derivanti dalla tecnologia è dannoso per le difesedell’organismo.
Senza elettricità: con l’attrito queste fibre non generanoelettricità statica, che oltre a dare una sensazionesgradevole sottrae energia all’organismo.
Confort termico: copriti e abbassa di un paio di gradiil riscaldamento, in modo da non seccare l’aria e favorirei rivitalizzanti ioni negativi.
Scaricati: metti le mani sotto il getto dell’acqua correntee bagnati i polsi. In questo modo eliminerai l’eccessodi elettricità e lo stress.
Usa auricolari per parlare al cellulare e spegnilo o mettilo
in modalità aereo quando non lo usi. Scollega la rete wi-fila sera quando vai a dormire.
IONI NEGATIVI
ACQUA CORRENTE
DISCONNETTERSI
Bere acqua è fondamentale per mantenere il tonovitale. Quando si avverte la sensazione di sete,l’organismo sta già soffrendo di stress idrico.
Gli studi rivelano che la “disconnessione”con la terra ci rende più vulnerabili allo stress,agli agenti contaminanti e alle malattie.
i 6 trucchi per fare il pieno di vitalità
Alcalinizzati: aggiungendo all’acqua un ingredientealcalinizzante (come limone o tè verde), oltre a idratarele cellule farai un’iniezione di energia.
Togli le scarpe, o indossa solo calzini di cotone:camminare a contatto con il pavimento mantienel’equilibrio elettrico dell’organismo.
FIBRE NATURALI
IDRATAZIONE
TOCCARE TERRA
ARMONIA
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Protagonista più che mai,in casa lo spazio della cu-
cina è anche l’epicentro di unostile di vita più salutare e sostenibile.
Materiali, tecniche e design sono quindicomplici e alleati di un modo di vivere la gastro-
nomia che rispetta la materia prima, trae i miglioriinsegnamenti dai grandi chef del momentoe mette in pratica regole di buonsenso
come il non sprecare risorse. Perché avolte la felicità ha l’aroma e il sapore
di un buon stufato fatto in casa.DI DANIELE AMATO FOTO: JONAS INGERSTEDT/
HOUSE OF PICTURES, SCHOLTEN & BAIJINGS
Protagonista più chein casa lo spazio dell
cina è anche l’epicentrstile di vita più salutare e s
Materiali, tecniche e designcomplici e alleati di un modo di vi
nomia che rispetta la materia priinsegnamenti dai grandi chee mette in pratica regole d
come il non sprecare risorsvolte la felicità ha l’aroma
di un buon stufato fatto
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SPECIALE CUCINA ECOLOGICA
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SPECIALE CUCINA ECOLOGICA
AVERE CURA DELL’AMBIENTEFIN DAL PRINCIPIOSin dalla fase di sviluppo, i produttori prestanoattenzione al risparmio di materiale,alla riduzione della spesa energeticanei processi di fabbricazione e allosmaltimento ecologico dei prodotti.L’utilizzo di elementi di minor spessoreconferisce ai nuovi modelli eleganza eleggerezza, riducendo al contempo laquantità di materiale. La scelta di materieprime rinnovabili è un altro requisito: bulthaup
impiega solo legno massello e laminatioriginari dell’Europa e del Nordamerica, nonritenuti dannosi a livello ecologico; i fornitoridi Delta Cocinas possono vantare leprestigiose ecoetichette PEFC e FSC;e Boffi usa, tra gli altri, PaperStone®,un materiale riciclato ricavato dai guscidi anacardo pressati.
IN BUONA COMPAGNIA /// Sosteneva quelgran filosofo del XX secolo che risponde al nome diGroucho Marx che “il miglior banchetto del mondosi può apprezzare davvero solo se c’è qualcuno concui condividerlo”. Per questo sono nate le nuovecucine: spazi aperti sulla sala da pranzo, che necondividono gli stessi codici estetici e funzionali–polivalenza, leggerezza, eleganza nei materiali enelle finiture– in linea con un concetto dello spaziodomestico flessibile che favorisce le relazionifamiliari e sociali. La cucina è diventata persino unostatus symbol: secondo fonti Siemens,
in Germania il numero di cucine di alta gammaè raddoppiato negli ultimi dieci anni.
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SPECIALE CUCINA ECOLOGICA
DA OBBLIGO NOIOSOA SPETTACOLO QUOTIDIANO
L’eliminazione delle barriere fisiche dalla cucina rappresentala manifestazione di un nuovo modo di intendere lo spaziodomestico, un riflesso della nuova cultura gastronomica,attenta al ritorno alle essenze, ma senza disdegnare laspettacolarità. L’atto di cucinare si è liberato del carattere di
obbligo e lavoro per trasformarsi in un lusso quotidiano.Un’attività piacevole che si riflette nel pullularedi programmi televisivi, blog e novità editoriali,ma anche in un ritorno alla qualità degli ingredienti: chiproduce gli alimenti e come li produce è importante.
B L O
O M I N G V I L L E
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SPUME, SOUS-VIDE E ALTRE DELICATESSEN Dalle cucine professionali ci arrivano tecniche chesanno trarre il meglio dagli alimenti. Una di questeè la cottura lenta sottovuoto (sous-vide), un’opzione
presente, per esempio, nei nuovi forni combinatia vapore della serie 400, di Gaggenau. Con questometodo, gli alimenti cuociono a bassa temperaturain un involucro chiuso ermeticamente, il chepermette di conservarne gli aromi naturali, laconsistenza e i nutrienti. Un’altra influenza dellegrandi cucine è la disposizione degli elementisecondo una sequenza logica di stoccaggio,preparazione, cottura ed eliminazione dei residuiche garantisce una corretta manipolazionedegli alimenti e ne evita la contaminazione.
SPECIALE CUCINA ECOLOGICA
QUELLE VECCHIE PENTOLE /// Quello che mangiamoè importante quanto gli strumenti con i quali cuciniamo.I materiali tradizionali (coccio, vetro, ghisa, acciaio inossidabile)sono ancora la scelta più sicura. Anche i nuovi materiali sonoaffidabili, purché siano di buona qualità. Il teflon è inalterabilea meno di 260 0C, ma l’acido che si usa per fissarlo alle pentole(acido perfluoroctanico, o PFOA) potrebbe invece trasferirsisugli alimenti. Esistono pentole antiaderenti con rivestimentoin polvere di diamante che non contengono alluminio né PFOA.Quanto al silicone, meglio scegliere il silicone platinico eassicurarsi che le tinte usate per colorarlonon contengano sostanze tossiche.
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DESIGN CHE STRIZZA
L’OCCHIO ALLE EMOZIONIIl nuovo paesaggio della cucina si evolveper adattarsi a un’attività che sempre piùspesso si svolge in compagnia. Cucinare nonsignifica più guardare il muro: è interagire conla gente attorno a elementi liberi e mobili.La cucina Float, design di MUT Design,incarna questo nuovo concetto fin dallesue forme radicali, con pezzi leggericoncepiti come isole portatili. Anchela collezione Urban, di SieMatic, esprimela flessibilità e la mobilità proprie degli
ambienti urbani. Questa idea di cucina comescenario personale si esplicita fin nei minimidettagli, come gli interni dei cassettie degli stipetti configurabili a volontà.
SPECIALE CUCINA ECOLOGICA
BUONA BASE /// Le superficidei piani di lavoro devono esseredure, resistenti agli urti e ai graffi,impermeabili e dalle ottimeproprietà igieniche. Silestone, diCosentino, composto per il 94%da quarzo naturale, comprendenella composizione un sistema
di protezione batteriostaticagrazie al rilascio controllatodi ioni d’argento che impediscela diffusione di un grande numerodi batteri. Questa caratteristicapermette di garantire alconsumatore un alto gradodi sicurezza nella manipolazionedegli alimenti sulla superficiedel materiale.
RECIPIENTI PER LASEPARAZIONE DEIRIFIUTI VARIERA, DIIKEA. CUCINA TOP 25,DI DELTA, CON LEGNOCERTIFICATO E CATENA CUSTODIA FSC. MODELLORGANICA, DI MOBALCOCON FINITURA ALL’OLIO TUNG, 100% NATURALE.
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SPECIALE CUCINA ECOLOGICA
ELETTRODOMESTICINELL’ERA DI INTERNETUna delle tendenze più importanti dellacucina attuale, che si riflette in eventicome le ultime fiere LivingKitchen diColonia o CES di Las Vegas: la connettivitàwi-fi di elettrodomestici come forno,frigorifero e lavastoviglie. È quel cheoffre, per esempio, la nuova serie dielettrodomestici da incasso iQ700, diSiemens. Il controllo mediante applicazioni
specifiche via smartphone o tablet escludeper la prima volta la nostra presenza fisicain cucina. Secondo Gerhard Nüssler, chiefdesigner di Siemens, la connettività deglielettrodomestici da cucina deve offrirela semplicità d’uso e il carattere intuitivotipici di un dispositivo mobile, anchese la tecnologia che vi sta dietro è semprepiù complessa; è ciò che in inglesesi chiama simplexity , combinazionedi semplicità e complessità.
J E L T J E
J A N M A A T / H O U S E O F P I C T U R E S
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SPECIALE CUCINA ECOLOGICA
RUBINETTI SENZA CO2 /// La novità piùrilevante nel campo della rubinetteria sono imodelli in grado di erogare acqua calda istantanea–Quooker, Grohe Red– o acqua filtrata e, a scelta,
gassata –Grohe Blue–. Le ripercussioni ecologichedi questi prodotti sono evidenti: nel primo casosi risparmia l’energia consumata per riscaldarel’acqua sul fornello o nel microonde; nelsecondo, si compensano le emissioni di CO
2
derivate dalla produzione di acqua minerale:secondo i dati di Grohe, solo in Germaniaquesta industria consuma 2.800 megawattdi energia all’anno, con emissioni di CO
2 pari
a quelle di 620.000 veicoli diesel.
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STOVIGLIE IMPECCABILI SENZASPRECARE UNA GOCCIA
Le moderne lavastoviglie sono in gradodi lavare con un consumo per cicloinferiore ai 10 litri, meno di quantoè necessario per riempire il lavello.Anche l’efficacia dei detergenti che siutilizzano elimina la necessità di sciacquareprima le stoviglie (un falso mito moltodiffuso). Secondo Míele, saltando questopassaggio si ha un risparmio d’acqua di oltre40.000 litri durante i 20 anni di vita utileper i quali sono testati tutti i loro modelli.Il controllo automatico della durezza
dell’acqua e l’aggiunta di un terzo vassoioper le posate sono altri elementi chemi liorano l’efficienza di uesti a arecchi.
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IMPECCABILI /// I forni pirolitici
hanno rappresentato un grandeprogresso in uno degli aspetti piùseccanti della cucina: la pulizia.Il loro unico inconveniente è cheutilizzano alte temperature(fino a 500 0C) per scomporre lamateria organica e trasformarla incenere, quindi consumano moltaenergia. Come alternativa, Gaggenauha sviluppato un sistema totalmenteautomatico con connessione direttaal carico e scarico d’acqua, che
pulisce l’interno del forno con acquae una cartuccia di detergente a unatemperatura molto più bassa.
ASPIRARE I FUMIALLA FONTEAprire la cucina sul soggiorno implicaeliminare con efficacia odori, fumi erumori. Gli estrattori di superficie offrono ilvantaggio di aspirare i vapori direttamenteaccanto alla pentola, alla padella o allagriglia. Questo evita la diffusione di odorie particelle di grasso nello spazio, chefiniscono per depositarsi su mobili etessuti. Secondo l‘azienda Bora, questo
dispositivo si basa su un principio fisicobasilare: mentre i vapori di cottura salgonoalla velocità di un metro al secondo, i loroestrattori li aspirano verso il basso a unavelocità di quattro metri al secondo.
SPECIALE CUCINA ECOLOGICA
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I DIECI COMANDAMENTIPER RISPARMIARE IN CUCINAMangiare bene senza prosciugare il portafoglioè anche una questione di buone abitudini.Ecco dieci idee semplici per riuscirci.
1NON FARE LA SPESA QUANDO HAI FAME. L’appetito spinge a comprare più alimenti del
necessario, e con un maggior contenuto calorico.
2FAI UNA LISTA. Annotare ciò che serve e, alsupermercato, andare a cercarlo direttamente
senza distrarsi con altri prodotti.
3OCCHIO AL 2X1. Queste offerte sono buone solose il prodotto si può conservare o congelare per
un tempo sufficiente senza deteriorarsi.
4PRODOTTI DI STAGIONE. Hanno un migliorrapporto qualità/prezzo e di solito sono
alimenti di provenienza locale.
5VERDURE CONFEZIONATE. Le verdure tagliatee confezionate consumano plastica, e non sono
mai fresche come il prodotto intero.
6PREMIO FEDELTÀ. Una relazione duraturatra cliente e venditore significa acquisti
di miglior qualità.
7ENERGIA CHE RENDE. Cucinare più ciboper poi congelarlo e consumarlo più avanti
aiuta a risparmiare energia.
8MANGIARE MENO CARNE. Le proteine animalidovrebbero essere complemento occasionale
di cereali, verdure e legumi, più economici.
9COMPRATE SUL POSTO. Acquistare prodottidirettamente dall’agricoltore o dall’allevatore
garantisce la freschezza degli alimenti.
10PIÙ TEMPO AI FORNELLI. È ciò che abbiamosostenuto in queste pagine: la nuova cucina
è più veloce, sana e divertente. Mettiti all’opera!FONTE: BLOG EL COMIDISTA
P E R E P E R I S
SPECIALE CUCINA ECOLOGICA
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72 | V I V E R E C A S A & D E S I G N
Valentín de Madariaga ha creato questa casa composta da vari moduli collegati traloro e ricchi di grandi aperture. Il risultato è una costruzione coerente e luminosa chericrea in chiave contemporanea l’archetipo dell’architettura mediterranea. STYLING: ALLAN STUART FOTO: EUGENI PONS TESTO: ANA BASUALDO
INCERCA
DELLA LUCE
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Un’immagine riconoscibile.Questa casa rappresenta alla perfezione l’architettura di Va-lentín de Madariaga, che ha fatto delle linee essenziali, del gio-co di volumi, dei patii e delle grandi aperture in vetro affacciatesul panorama il suo segno distintivo.
LA SUCCESSIONEDEI VOLUMIRICORDALE FORME
ELEMENTAREDELLE CASE RURALI
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76 | V I V E R E C A S A & D E S I G N
Salone esterno.Le grandi aperture rendonoindefiniti i confini del salonee valorizzano la vistaesterna. I pouf a righe sonostati confezionati su misura.Tavolini del produttorebelga Heerenhuis.Le ceramiche arrivanodal Marocco.
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OSSERVANDO LA CASA DAI CONFINI del giardino edel campo da golf, di fronte a questa facciata composta da vo-lumi bianchi collegati e allo stesso tempo separati, di fronte aquesta linea tratteggiata che alterna piani bianchi e aperturein vetro, sembrerebbe, a momenti, di trovarsi di fronte a uncomplesso di abitazioni, come quei piccoli raggruppamentidi case bianche tipiche del sud del Mediterraneo che com-binano una serie indissolubile di elementi simili (a livelloestetico e sociale), separati ognuno nella propria intimità, masolidali, uniti, legati a quelli vicini.
Ed è proprio così, in realtà, poiché i proprietari hanno chie-sto all’architetto Valentín de Madariaga un’abitazione consette camere da letto –quelle dei figli in un modulo indipen-dente–, ognuna con la propria stanza da bagno, un grandesalone, la sala da pranzo, la cucina-ufficio, la lavanderia, lacantina, una palestra, ampie terrazze, patii, due piscine (unaper gli adulti e una per i bambini) e un giardino che declinafino al campo da golf.Per esaudire la richiesta, l’architetto ha progettato un’abita-zione organizzata intorno a un asse centrale, parallelo allastrada, formato da una galleria per mostre di arte contem-poranea di oltre sessanta metri di lunghezza che attraversala casa e serve da elemento di collegamento fra i diversimoduli. Perpendicolarmente a questo asse centrale ne par-tono altri, secondari, che mettono in comunicazione le areecomuni e quelle private, la strada, la casa e il giardino. Comeper l’asse formato dalla relazione fra il modulo che contienela palestra (visibile in apertura dell’articolo), la piscina pernuotare e la pool house. Un terzo asse perpendicolare allagalleria collega l’ingresso pedonale a patio di accesso, cor-ridoio, vestibolo, portico e giardino. Ai lati di questo asse sitrovano il salone principale e la sala da pranzo. A destra sonostate collocate zona di servizio, cucina, garage e palestra.
DALL’ESTERNO,L’EDIFICIOACQUISISCEUNA BELLEZZASCULTOREA,
QUASI ASTRATTA
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Calde tonalità terra.Vicino al camino, la Lounge Chair, design Charles e Ray Eamesper Vitra. Negli angoli, lampade da tavolo Tripode M3, di Santa& Cole. I quadri sono dell’artista statunitense Rober t Longo.
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Forme archetipiche.La facciata che dà sulla strada è cieca e scultorea, con formegeometriche ed elementari. Il tavolo del portico, in rovere conripiano di marmo, è di Heerenhuis. Sedie Plastic Chair, designRay e Charles Eames, prodotte da Vitra.
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Inondata di luce naturale.Una galleria di sessanta metri di lunghezza collega i differentimoduli che compongono la casa. La panca del vestibolo, fode-rata in pelle, è di Pierre Jeanneret. Fotografia di Juan Vilalta.Vicino alla piscina, lettini di Teklassic.
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COLORIE TEXTURENATURALISFUMANOIL BIANCOREDEGLI INTERNI
Profondità di campo.In primo piano, un tavolo inlegno con ripiano in pietra.Il tavolo e le sedie dellasala da pranzo, in fondo,sono di Heerenhuis. Nellapagina accanto, la cucina,con ripiano in marmo
Macael, cappa modello Isladi Pando e piano cottura ainduzione prodotto da Neff.
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BLU E BIANCORISALTANO
L’ELEGANZAESSENZIALE DIQUESTA CASA
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Doccia all’aria aperta.Accanto ai grandispazi aperti, il progettoarchitettonico crea anchepiccoli angoli privati comequesto spazio doccia.La panca, in legno di teak,è di Teklassic. Prodottiper il bagno L’Occitane.
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Camera da letto
padronale.Di fronte al letto, sedieChandigarh. Progettate daPierre Jeanneret all’iniziodegli anni Cinquanta,fanno parte del progettoarchitettonico di LeCorbusier per la cittàomonima in India.I quadri alle pareti sono diSherri Levine. Sul tavolino,lampade TMD, di MiguelMilá per Santa & Cole.
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A sinistra invece troviamo le camere e i patiidove in estate si può fare la doccia all’aperto.Questa mappa dei collegamenti, delle aperturedi uno spazio sull ’altro, contrasta con la facciatachiusa, cieca, che non lascia vedere dalla stradaassolutamente nulla di ciò che accade all’inter-no. Al punto che, da fuori, l’edificio acquisisce,a volte, una bellezza scultorea, quasi astratta,attraverso questa linea irregolare di cubi alti,ascetici, enigmatici. Entrando, possiamo vederecome la casa si apre in spazi consecutivi versoil giardino e il campo da golf. Stiamo parlandodella facciata opposta rispetto a quella che dàsulla strada; al posto di nascondersi verso l’e-
sterno invita invece a godere dell’aria aperta.Grandi terrazze coperte agiscono come zone ditransizione verso il green.La piscina per nuotare, affiancata da una doppiafila di tronchi sottili di palme con pennacchisulla cima, che hanno più dell’architettonicoche del rifugio dal sole, forma un percorso sim-bolico e formale, una corrispondenza di linee,un elemento di unione fra le figure dell ’esternoche, riflesse nei vetri della grande apertura adoppia altezza a un’estremità dell’edificio, pe-netrano verso l’interno. E, per maggior gloriadel legame formale creato fra i riflessi, vediamo
rispecchiarsi nell’acqua della piscina l’immagi-ne dell’ingresso di vetro. Un gioco di corrispon-denza di linee fra interno ed esterno, fra solidoe liquido, costruito con la materia e la sua im-magine riflessa. Sono tutte “forme” che si com-
binano e si fondono. Vedere le palme svettareal di sopra dei cubi bianchi che compongono lafacciata cieca è come un indizio organico di ciòche si trova all’interno di questi volumi chiusiallo sguardo pubblico. La casa offre, all’inter-no, diversi gradi di intimità, punti di comuni-cazione e di transizione fra gli spazi privati e learee di incontro di tutta la famiglia, i saloni, leterrazze e il giardino. Così come all’esterno lepalme “disegnano” (enfatizzano, sottolineano,ascendono), negli interni altri elementi (un tap-peto qui, una collezione di quadri là) colorano eilluminano il biancore imperante. n
LE FORME SICOMBINANOE SI FONDONO CREANDOIMMAGINISUGGESTIVE
1 INGRESSO
2 SALOTTO
3 SALA DA PRANZO
4 CUCINA
5 PORTICO
6 PALESTRA
7 PISCINA
8 CAMERA
PADRONALE
9 BAGNO PADRONALE
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Loremas casasa.La evendae atur maximinus. Oluptat rende nis moluptaque sa dic totatiorro molessime nonsequi nos mo bere,ut quiduntem facia num esendit ut magnim si dessi vo-lupta nempere icitatus excerae simusam cum quatu.
Bagno padronale.Sfruttando il tetto a doppio spiovente, è stato aperto unlucernario per portare la luce naturale nel bagno collegatoalla suite principale. Vasca da bagno modello Element, diRoca. Rubinetteria Atrio di Grohe.
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Lo studio Pedro Domingos Arquitectos ha utilizzato iresti di un’antica casa di campagna per creare un’abita-zione moderna in cui contemporaneo e antico si unisco-no in una comunione di volumi bianchi, terrazze, patii ecorridoi trasparenti intorno a uno spazio vuoto centrale.STYLING: SUSANA OCAÑA FOTO: PERE PERIS TESTO: ANA BASUALDO
SEGNIDEL TEMPO
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Elementi mobili. Le porte scorrevoli colorruggine sottolineano, neipunti di accesso ai volu-mi, il movimento di lineerette che si frammentanoe tornano a unirsi.
All’ombra del patio. Uno dei patii della casa,chiuso su tre lati, comu-nica direttamente con lasala da pranzo. Da essosi può accedere alla zonadel giardino.
LE IMMENSE QUERCESI APPROPRIANO DELLOSPAZIO, RADDOPPIANOL’ALTEZZA DELLA
FACCIATA E CREANOUNA ZONA D’OMBRA
SE NON CE LO AVESSERO DETTO mentre cistavamo avvicinando a questa casa, nell’Algarveportoghese, non ci saremmo resi conto, attraver-sando il giardino, che l’edificio è la somma di unacostruzione originale e di una nuova. Una rico-struzione che ha affiancato componenti di epochediverse attraverso una serie di “cellule” secondouno schema rettangolare. Il suo autore, l’architettoPedro Domingo, spiega che l’idea iniziale del pro-getto era quella di sottolineare e limitare lo spaziocentrale dell’appezzamento, delimitando il vuotosituato fra la costruzione originale in rovina e unaspecie di recinto disegnato dagli alberi più alti. Lavecchia casa era composta da tre locali collega-ti dove si trovavano le camere, con le rispettivestanze da bagno. L’ala nord di questo complesso siappoggia sul terreno ed è articolata secondo la suaconformazione grazie a due patii di dimensionisimili: uno è il prolungamento verso nord della
cucina e l’altro diviene il prolungamento verso
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Volumi connessi.L’edificio è la somma di una co-struzione originale e di una nuova.Nella sua ricostruzione sono sta-ti affiancati componenti di epo-che diverse attraverso una seriedi “cellule” secondo uno schemarettangolare, punteggiato da
enormi querce.
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LE SCALE ESTERNECOLLEGANO I PATII
CON LE TERRAZZE,PUNTI PANORAMICISULL’AMBIENTECIRCOSTANTE
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Le verdi praterie.Una piscina dalle forme pure emerge da unadistesa erbosa immacolata che si sviluppain diagonale rispetto alla facciata principa-le della casa. L’interno della vasca è statodipinto di bianco, e questo riflette il blu delcielo sulla superficie dell’acqua. La piatta-forma in cemento che la circonda si prolun-ga in una terrazza-solarium.
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Colore e calore. Sgabello in legno e tavo-lino con ripiano nero, de-sign Charles e Ray Eamesper Vitra. Sul fondo, poufFjord, di Patricia Urquiolaper Moroso.
Piccoli dettagli.L’elemento decorati voa forma di uccello è laEames House Bird, unprogetto degli Eamesper Vitra. A f ianco, vasidi vetro acquistati in unmercatino.
È STIMOLANTE IL MODOIN CUI GLI ELEMENTIVARIOPINTI TRASMETTANO
OTTIMISMO E BUONUMORE
sud del salone. L’ingresso della casa è costituitoda una zona di passaggio fra le due ali dell’abita-zione. Una piscina dalle forme essenziali emergedal terreno, si sviluppa in diagonale rispetto allafacciata. Questa diagonale –con la sua inclinazio-ne– esemplifica perfettamente lo schema all’ori-gine del progetto: una serie di cellule rettangolaricollegate tra loro. A quelle corrispondenti con lacostruzione originale (già sviluppata secondo laconformazione del terreno) si sommano quelle dinuova realizzazione, con i loro patii e i corridoidi vetro. Le porte scorrevoli color ruggine, postenei punti di accesso ai due volumi, sottolineanoil movimento delle linee rette che si interrompo-no e tornano a unirsi, stabilendo il collegamento“invisibile” fra la parte originale e quella nuova.Le scale esterne mettono in comunicazione i patiicon le terrazze alte e aperte verso la magnificen-za dell’ambiente e la luce del sole. Non bisogna
dimenticare le immense querce che si sono impa-
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Dentro e fuori.Tutti i mobili della cucina sono inlegno, design Kvik. Elettrodome-stici di Siemens. Sedia celeste,modello Hall Wood, di Jasper Mor-rison per Vitra.
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Tela naturale.Poltrona e ottomana Grand Repos, di
Antonio Citterio per Vitra. Tappeto, mo-dello Flowers, di Patricia Urquiola perGan Rugs. Buffet di Area Lisbon. Lam-pada, modello 24 Karat Blaut, di IngoMaurer. Orologio Diamond Clok, di Geor-ge Nelson per Vitra.
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LA SALA DA PRANZOEMANA UN’ARIA ALLEGRA,
ATTRAVERSATA DALLALUCE DEL PATIO E DEGLIAROMI VEGETALI CHEFILTRANO DALLE FINESTRE
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Tra le cime degli alberi.Le panche e il tavolo della terraz-za sono stati costr uiti artigianal-mente con legno di rovere da unfalegname locale. Poltrone Slow,di Ronan e Erwan Bouroullec, e cu-scini, entrambi di Vitra.
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Semplicità Il tavolo in legno del pa-tio, collegato alla cucina,è stato realizzato da unfalegname locale. I bic-chieri, la ciotola in legnoe quella di ceramica sonostati acquistati da Ikea.
Isola multifunzionale. L’isola della cucina acco-glie il lavandino e il pianodi cottura, di S iemens.Rubinetteria di Grohe.Orologio da parete Spin-dle Clock, di George Nel-son per Vitra.
IL PATIO BIANCO INTERNOÈ DI UNA SEMPLICITÀTANTO INTENSA E
RILASSANTE QUANTO UNCHIOSTRO MONASTICO
dronite dello spazio e raddoppiano l’altezza dellafacciata, creando una zona d’ombra. Anche gliinterni e i patii vanno a costruire una strutturadecorativa. In un patio troviamo mobili in legnodi rovere fatti da un falegname del luogo. Cuscinicolorati che risaltano contro lo stucco bianco dellepareti. Nella sala da pranzo, un tavolo in rovere,un altro dei pezzi creati da un artigiano locale.Brocche, candelabro, lampade da terra e a soffitto,sedie e altri elementi creano una sala da pranzodall’aria allegra, attraversata dalla luce del patio edai profumi delle erbe aromatiche. Risulta stimo-lante il modo in cui gli elementi colorati (una sediacolor zafferano o celeste, un tappeto, cuscini...)trasmettono il buonumore mediterraneo senzaper questo “macchiare” la purezza del bianco.Ma ora si sta facendo buio, e si ha voglia di con-templare la facciata e i frammenti dell’ interno dalgiardino, nell’oscurità e nel silenzio che a poco a
poco avvolgono la casa. Vediamo l’abitazione che
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Patio mediterraneo.Il patio, dipinto di bianco, è colle-gato alla cucina e viene utilizza-to come sala da pranzo estiva.Sedie Panton, di Verner Pantonper Vitra. In un angolo, una lam-pada acquistata in Marocco.
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Bagno padronale.Sgabello Butterfly, design Sori Yanagi per Vitra.Lavabo Area Lisbon. Rubinetteria di Vola. La broc-ca di vetro è di Rosenthal. Il pavimento, come il re-sto della casa, è in cemento bianco.
Angolo della camera da letto.L’armadio antico, lo sgabello e gli oggetti decorati-vi sono stati acquistati in un mercatino di Lisbona.Sedia Plastic, degli Eames, e pos ter di WoodenDolls, di Alexander Girard, prodotti da Vitra.
cade nell’oscurità, come se una foto a colori viras-se pian piano verso il bianco e nero. In questo mo-mento –chiamato “ora violetta” (il crepuscolo)–,
in cui resta solo un po’ di luce e sembra di viverein due mondi contemporaneamente, si imprimeun’immagine della casa che viene conservata nel-la memoria. Da un lato, la grande quercia. Dietro,una striscia bianca perfettamente omogenea e allostesso tempo composta, interrotta, divisa in dueparti: una aperta (patio) e una interna (salone conil camino), una all’aria aperta, una al coperto. Epoi c’è la porta scorrevole rettangolare che dividein due l’apertura in vetro, che, a sua volta, dividequesta parte della facciata. Dobbiamo confessa-
re la nostra predilezione per questo patio di unasemplicità tanto intensa da sembrare un chiostroromanico. Mentre cala la sera, il rosso rugginedelle porte scorrevoli si spegne e si accendono leluci all’interno, compresa quella del focolare. n
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Camera da letto padronale.Letto di Ikea. Tavolino in rovererealizzato su misura da un fale-gname locale. Su di esso, lam-
pada Gatto, di A. e Pier G. Casti-glioni per Flos. Sgabello dellacollezione Cork Family, di JasperMorrison per Vi tra. Tappeto diWoodnotes.
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Attraversata dal paesaggio.L’enorme salotto è contenuto in unvolume ricco di vetrate a doppia al-tezza, affacciato sulla piscina chesi sviluppa parallelamente a esso,con il bordo in parquet. Le poltronesono della collezione Mistral, diRodolfo Dordoni per Roda.
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GIUNGLA DI CRISTALLOProgettata dallo studio brasiliano Fernanda Marques Arquitetos, questa casa a SãoPaulo ospita ambienti trasparenti e luminosi che abbattono ogni accenno di confine frainterno ed esterno e favoriscono il pieno godimento della natura rigogliosa.
FOTO: FERNANDO GUERRA TESTO: ANA BASUALDO
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Riflessi smeraldo.Il rivestimento in piastrelle verdi della vasca della piscina “tin-ge” lo specchio d’acqua di un colore verde bosco. In certi orari,l’acqua si trasforma in uno specchio che riflette l’esuberante esontuosa vegetazione del giardino che avvolge la casa.
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La singolare scalaA CHIOCCIOLA CHESPICCA NEL SALOTTOÈ UNA PRESENZAARCHITETTONICA,SCULTOREA E ANCHESIMBOLICA
Esercizio di progettazione eccezionale.Al centro del salone risalta la presenza di una singolare scala achiocciola. La scala ha un esterno bianco e avvolgente e un in-terno che è come il cuore in legno della casa, il legame profondocon la foresta che ricopre gran parte di questo Paese.
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Tramonto vicino alla piscina.Di sera, lo specchio d’acqua della piscina riflette l’interno dellacasa. I lettini in legno massello della collezione Grass, dei bra-siliani Móveis Butzke, sono stati allineati vicino alla zona dellapiscina che è collegata alla sala da pranzo della casa.
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OSSERVANDO QUESTA CASA IN VETRO inondata diverde, mi è venuto in mente il titolo di un bellissimo librodel naturalista Gerald Durrell, The drunk jungle. Si trattadel racconto di un viaggio nell’America del Sud leggendoil quale, come spesso capita, sembra riprodursi la magia chesperimentarono i conquistadores spagnoli di fronte alla na-tura travolgente del Nuovo Mondo. Una natura “ebbra” diesuberanza, con innumerevoli varietà di specie animali evegetali. È il mondo a cui appartiene questa casa, disegnatada Fernanda Marques Arquitetos e situata in un quartiereresidenziale della città di São Paulo, in Brasile. A queste la-titudini, la distinzione europea fra “esterno” e “interno” di-venta poco significativa e anche poco funzionale, poiché lavita stessa della natura risulta quasi impossibile da limitareo addomesticare: ricordiamo, a proposito, lo splendido filmdel regista tedesco Werner Herzog, Fitzcarraldo, in cui il pro-getto di costruire un teatro d’opera all’interno della forestasi trasforma in una splendida e irrealizzabile illusione. È unesempio estremo, ma descrive bene l’impeto della natura,straripante e piena di vita. E non solo: si tratta anche di unaspecie di “trama”, di ordito, che ha molto a che vedere con lamagia (architettonica e decorativa) di questa casa. Perché vi è
qui qualcosa di simile a un’esuberanza esterna cui corrispon-de un’austerità interna. Tutto è abbondante e inserito in una“trama”. Nella Casa Limantos –nome di questo progetto–,attraverso un’apparenza in cui si unisce il contemporaneo a
L’involucroDI VETRO FA SÌ CHEPALME E FICUSGIGANTESCHI POSSANO
ABITARE I SUOI INTERNIE SI INTEGRINO CONL’ARREDO
Massimo confort.Nel salotto è stato creato questo angolo, adat to alla letturao alle chiacchiere fra amici, con poltrone girevoli, modello 277Auckland, di Jean-Marie Massaud per Cassina.
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Doppie altezzeE PARETI IN VETRODISEGNANO SPAZIPASSANTI E SENZASOLUZIONE DICONTINUITÀ CON LETERRAZZE
Gioco di linee geometriche.L’esterno, in parquet, off re mobili per rilassarsi, conversare etrascorrere lunghe ore all’aria aperta. L’interno della casa è ca-ratterizzato dall’uso di linee pulite e semplici che trasmettonoleggerezza, eleganza e semplicità.
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Immagine stilizzata.Nel giardino, una fila di alte palme Washingtonia cresce paral-lelamente alla facciata di vetro, sottolineando la verticalitàdell’architettura, che dialoga con la natura del luogo e la integranella costruzione come se non potesse prescinderne.
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Le stanze SONO COLLEGATE
IN MODO APERTO EFLUIDO, EMULANDO LA
SENSAZIONE DI LIBERTÀLEGATA AL PAESAGGIO
CIRCOSTANTE
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Note di colore.Al secondo piano è stata creata una zona che permette dicombinare diverse attività. La poltrona sospesa è la Bub-ble Chair, di Eero Saarinen per Adelta. La scala attraversalo spazio senza ostacolare l’ingresso della luce.
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un certo tocco “rétro”, ciò che domina è la sensa-zione di libertà, legata, senza dubbio, al paesag-gio circostante. La struttura è stata progettata sutre livelli, con spazi a doppia altezza e apertureda terra al soffitto. Il sistema di porte scorrevolia scomparsa permette alla luce di inondare to-talmente gli interni. Interni? Il termine risultainadatto per descrivere questa sensazione di vi-vere in mezzo alla natura che donano l’assenza
di limiti fra le stanze e il variegato giardino checirconda la casa. Grazie all’involucro di vetro,palme e ficus giganteschi sembrano abitare gliinterni. La vegetazione fa parte del design, comein una riproposizione moderna della simbiosiche si produce fra il fogliame e la pietra in queitempli abbandonati in mezzo alla foresta. Sceltoin morbide tonalità beige e ocra e con finiturein legno, l’arredo aumenta la sensazione di calo-re e confort, di allegria e dinamismo. In mezzo
all’altissimo salone risalta la presenza di una sin-
golare scala a chiocciola. È una presenza archi-tettonica, scultorea e anche simbolica. La stessascala ha una parte esterna (bianca e avvolgente)e una interna, che è come il cuore di legno dellacasa, il legame profondo con la foresta. Il designdella scala a chiocciola riassume la modernitàdell’architettura e al lo stesso tempo l’intimità, laconvivenza con la natura. La scala a chiocciolaè allo stesso tempo Europa e America, pensieroformale ed esperienza di libertà. n
L’arredamento,IN CUI PREDOMINANO
TONALITÀ BEIGE EOCRA CON FINITURE IN
LEGNO, AUMENTA LASENSAZIONE DI CALORE,ALLEGRIA E DINAMISMO
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In alto e in basso.Nella suite principale il dislivello è l’unico elemento di se-parazione fra bagno e camera. Dietro la testata del letto,disegnata da Fernanda Marques, la vasca da bagno. Ledocce sono contenute in scatole di vetro.
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Partendo dall’unione di due appartamenti, Mathieu Luyens, Julievan De Keere e María Carreño hanno progettato una casa con
ampi spazi e immense aperture sull’esterno, in cui texture emateriali si alleano per creare un’immagine armonica di grandepurezza, complice la vista mozzafiato sul Mediterraneo.
PASSO DI MARE
STYLING: SOL VAN DORSSEN FOTO: FERRAN FREIXA TESTO: ANA BASUALDO
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Dialogo coerente.La combinazione di acciaio cor-ten, pareti bianche e gres por-cellanato diventa la tela idealeper far risaltare la luce, il maree gli elementi d’arredo. Poltro-ne Canasta, di Patricia Urquiolaper B&B Italia.
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L’ABBRACCIO DEL PAESAGGIO INVITA AVIVERE PIENAMENTE GLI SPAZI DI QUESTACASA ALLEGRA, LUMINOSA, DAI PERCORSISEMPLICI E DALL’ATMOSFERA AMICHEVOLE
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ANCHE SE AL PRESENTE OFFRE UN’IMMAGINE diestrema purezza (biancore, trasparenza, luminosità), la casadi cui ci occupiamo è il frutto di un processo di restauro com-plesso. Gli architetti Mathieu Luyens e Julie van De Keere,
dello studio belga Juma Architects, e María Carreño, di Mi-nimum Arquitectura, hanno unito le forze per concepire erealizzare questo progetto partendo da due appartamenti adue piani, con un’articolazione degli spazi che avesse la fun-zione di abitazione permanente per due persone, ma capacedi ospitare una famiglia numerosa. La casa è stata progettataper una decina di persone (inizialmente, sei adulti e quattrobambini), ma in modo che due di questi potessero abitarviin assoluta comodità e intimità. Si possono chiudere, poi,due delle tre camere matrimoniali del primo piano e utiliz-zare solo la camera padronale, con bagno, terrazzo e scale
indipendenti. La principale preoccupazione degli architettiè stata creare un complesso uniforme e coerente a partire dadue strutture differenti. “Partendo dall’unione di due caseabbiamo cercato di restituire un progetto uniforme, capace
Piscina e relax. Sulla struttura in legno,
lettini Aloha, di Desjoyaux.Il resto dei mobili da ester-ni è di Dedon.
Cuore caldo. Un camino aperto e vetra-
to su due lati, progetto de-
gli architetti, dà la propriaimpronta al salone.
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Riflessi di acqua e luce. Al piano inferiore, un porticoaccoglie uno specchio d’acquaconfinante con la scala cheunisce i due piani della casa.Sulla passerella, in acciaiocorten, un plaid di Teixidors.
L’ACQUA NON È SOLO UN MOTIVO DIFONDO, MA ANCHE UN FILO TEMATICOPRESENTE NELL’ARCHITETTURA, INUNA PERFETTA SIMBIOSI VISIVA
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di creare una sola entità –spiega Mathieu Luyens–. Le duescale esterne sono state demolite e sostituite da una interna,liberando un grande spazio all’aria aperta con un’enormedistesa sul panorama. I baldacchini in acciaio e le verande
in legno si sovrappongono a entrambe le case, unendole”.Oltre allo sforzo di unire due parti precedentemente sepa-rate, il progetto ha ampliato gli spazi: una grande aperturacollega salotto e cucina (dotata di una capiente dispensa),con un camino centrale in vetro su due lati. Rivolta a sud, lacasa è soleggiata per tutto il corso della giornata e la terraz-za (elemento fondamentale) è composta da zone differenti,a diversi livelli, destinati a servire da area per i pasti, perincontri fra amici e per i bagni in piscina… I parapetti inmetallo, molto leggeri, creano un’illusione ottica, che invitaa tuffarsi in mare.
L’impiego dei materiali e la loro combinazione risulta,poi, la strategia più adeguata per ottenere un’immaginearmonica del complesso. María Carreño spiega: “Abbia-mo cercato di farlo innanzitutto attraverso l’uso di tre
Toni neutri.Divano Luis, di Antonio Cit-
terio per B&B Italia. Sgabel-
lo bianco Hi-Pad, di Jasper
Morrison per Cappellini.
Scaffali bianchi. Sono stati realizzati in ce-
mento per riporre libri e altri
oggetti decorativi. Bottiglie
di vetro di Alessi.
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IL COLORE BIANCORICOPRE PARETI
E PAVIMENTO E FARISALTARE LA LUCE,IL BLU DEL MAREE LE TONALITÀDELICATE DEI MOBILI
Sala da pranzo.Tavolo Tense, realizzat o inresina, design P&M Cazzani-ga per MDF Italia. Lampada asospensione Sonora, di VicoMagistretti per Oluce. Broccabianca di Stelton.
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soluzioni per le finiture: acciaio corten, con la sua textureossidata, pareti bianche e microcemento. Per esempio, nel-
la camera da letto padronale e nel bagno annesso è statoutilizzato questo ultimo materiale senza giunzioni, crean-do una sensazione di continuità. Il pavimento in gres por-cellanato (dalle tonalità neutre e chiare) fa sì che risaltino icolori del mare, la luce, l’ambiente circostante e i materialidei mobili. I portici in acciaio fanno risaltare la facciata,con la sua composizione di elementi che si raddoppiano”.Insistendo sulla ricerca di una continuità visiva, il rivesti-
mento delle due piscine è costituito dalla stessa pavimenta-zione che troviamo nel resto della casa. Le piastrelle biancosporco, con l’acqua, si trasformano in un turchese che trova
la sua propria e particolare continuità con mare e cielo.Nel salone sono state ampliate il più possibile le finestre
per contemplare e avvertire il mare, l’orizzonte, i blu…
Mare incorniciato. I lettini presenti sulle ter-
razze sono il modello Leaf,
disegnati da Frank Lighthart
e realizzati da Dedon.
Acciaio corten. La tonalità ocra della ter-
razza in acciaio corten crea
un netto contrasto con il
biancore delle pareti.
1 CUCINA2 SALA PRANZO
3 SALOTTO
4 TERRAZZA
5 PISCINA
PIANO INFERIORE
PIANO SUPERIORE1 BAGNO
2 CAMERA
3 BAGNO
PADRONALE
4 CAMERA
PADRONALE
2
1
3
2 2
1
4
3
5
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LE TONALITÀ OCRA, GRIGIO E MARRONIDEGLI INTERNI SI COMBINANOA MATERIALI TRADIZIONALI PER DARECOERENZA VISIVA ALLO SPAZIO
Camera padronale.All’interno, la sedia CH24,design Hans J. Wegner perCarl Hansen & Søn. Sul letto,lenzuola di lino verde, plaid ecuscini di diversi colori.
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STYLING: SOLANGE VAN DORSSEN FOTO: ENRIQUE MENOSSI TESTO: ANA BASUALDO
Le finiture naturali del legno ipé lapachoe del porfido della Patagonia avvolgono i caldi
arredi di questa casa di Isay Weinfield e ObraPrima, con reminiscenze da casa di campagna.
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Pranzo all’aria aperta.Nel giardino si creano diversi spazi abitativi conambienti accoglienti che permettono di goderedella vita all’aria aperta. Tavolo in legno e sedie
Bertoia, di Harry Bertoia per Knoll.
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Un salotto vicino all’acqua.Il bordo della piscina è stato realizzatoin legno ipé lapacho. Divani in legnocon rivestimenti di colore bianco.Il tavolino è un pezzo antico.
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Un rifugio accogliente.Il legno di ipé lapacho riveste le porte e le pareti delsalotto, creando un ambiente caldo e accogliente. I divanisono di Vicky Mulet; tavolini in legno e acciaio. Le poltronevintage sono state foderate in lino da Paola Ro.
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Finestra sulla natura.Intorno al tavolo della sala da pranzo sono dispostesedie vintage. I pavimenti sono in porfido provenientedalla Patagonia. Il mobile in legno è stato progettatodallo studio Obra Prima.
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Al caldo del camino.Il camino, che è stato f abbricato su misura,è il protagonista del salotto. La lampada daterra è in rattan e la panca in pelle di montone.Il tappeto è realizzato in juta.
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Grandi pannelli di vetro mettonoin comunicazione il salone con
il giardino, composto da diversezone che arricchiscono il panora-ma del bel paesaggio dove si trova
la casa (il quartiere residenziale Las Piedras Fasa-no, a Punta del Este, Uruguay), progettata da IsayWeinfield. Il design del paesaggio –che, comel’interno, è firmato dallo studio Obra Prima, conla collaborazione di Carolina Proto, Juliana Bassa-ni e Fernanda Schuch– ha creato diversi ambientiin cui si può sfruttare il giardino in diverse oredel giorno. Una pergola in legno di ipé lapachoaccanto alla piscina offre ombra a coloro chepreferiscono non prendere il sole mentre sono inacqua. Con mobili di legno, canestri di rattan etende in tela leggera è stato composto uno scena-rio esterno particolarmente confortevole per lavita quotidiana all’aria aperta della famiglia deiproprietari e dei suoi amici. Sul lato opposto sitrova la zona barbecue, che offre a sua volta mo-menti indimenticabili intorno a un grande tavolodi legno con sedie antiche. Una nota distintivaè costituita da un vecchio mobile da lavoro, cheserve da appoggio per chi prepara la carne, una
figura fondamentale nelle grandi riunioni fami-liari o fra amici, a queste latitudini: l’incaricatoalla griglia è sempre lo stesso, nel corso degli anni,
e (avvolto da un profumo delizioso che “fa venirel’acquolina”) ha il ruolo di maestro delle cerimonie
della giornata. Bisogna immaginare questa scenaintorno al barbecue e, poiché le belle grigliatedurano solitamente ore, allargare poi il campovisivo verso la piscina e il giardino. Entrando incasa, le immagini cambiano, ma la sensazione diarmonia si accentua (o si “interiorizza”) grazie an-che al pavimento in porfido della Patagonia che siprolunga verso l’esterno. Rivestimenti in legno diipé lapacho nascondono porte e finestre. Il rigorelineare contemporaneo che definisce l’architettu-ra della casa si lascia sedurre dal calore morbidodi mobili in legno, lampade da terra di rattan ovimini, fodere di panche e divani dalle tonalitàdelicate, accessori di origine contadina acquistatida antiquari locali, camino in acciaio corten, tap-peto di juta, tende di lino... Sul pavimento dellecamere torna il caldo lapacho. I letti hanno rivesti-menti in pelle e, ai loro piedi, riposano tappeti dilana bianca. Le finestre –da pavimento a soffitto oaperte orizzontalmente– lasciano vedere giardi-no e piscina, che si dirama nel verde come un lago.Il verde continua a espandersi su terreni pianeg-gianti, nelle macchie di alberi e sulle colline tanto
dolci da sembrare dipinte. Non lontano, le ampiespiagge e il mare. Ma ciò che occupa più spazio, inquesta parte del pianeta, è il cielo.n
1 INGRESSO
2 SALOTTO
3 SALA DA PRANZO
4 CUCINA
5 TERRAZZA
6 PISCINA
7 CAMERA
8 BAGNO
9 DÉPENDANCE
PER GLI OSPITI
1
2
3
4
5
6
7 77
8 8 8
9
9
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E per tetto, un cielo di stelle.Il giardino è stato progettato dallo studio Obra Prima.Lettini e sdraio in legno con materassini bianchi. Cuscinidi Teixidors. Lanterne in ferro e vetro.
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C O L L E Z I O N E F I V E . D E S I G N C L A E S S O N K O I V I S T O R U N E P E R M A T S U S O T .
01
Il valore degli oggetti non risiede solo nel
prezzo, ma anche nella loro bellezzae nella loro capacità di emozionarcie di accompagnarci per molti anni.
A CURA DI: JOSÉ SÁNCHEZ
AL DESIGN
TALENTOACCESSIBILE
GUIDA
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02
DESIGN LOW COST
Molti, dalla rivista Wallpaper che l’ha eletto De-signer dell’Anno 2014 all’acclamato registacinematografico Spike Jonze, ammiranol’opera di Philippe Nigro e definiscono i suoiprogetti intelligenti e versatili. In questonuovo sofà, di Ligne Roset, la comodità èil fattore essenziale e ciò che determinapiù di ogni altra cosa le sue curve sinuo-se. La seduta, con telaio interno in acciaio,è delicatamente sospesa su un’elegantee semplice struttura in faggio indeformabilee dal profilo accogliente.
COSSE SOFAPHILIPPE NIGRO
WOODYLIEVORE ALTHERR MOLINA
STOOL 60ALVAR AALTO,MIKE MEIRÉ Essenziale ed espressiva. La collezione Woody, di Andreu
World, combina le tradizionali tecniche di lavorazione dellegno con un linguaggio contemporaneo. Il progetto diLievore Altherr Molina ha un carattere iconico e rigorosa-mente geometrico. Comprende sedie, sgabelli e poltrone
con struttura in legno massiccio di rovere proveniente daboschi riforestati e con certificazione di catena di custodiadel Forest Stewardship Council (FSC).
“Quando ho letto il Manifestodel 1935 di Alvar Aalto mi hacolpito il fatto che il suo pen-siero visionario e il suo uma-
nesimo moderno siano tantocontemporanei”, spiega MikeMeiré, art director, designer,architetto, fotografo ed edito-re. Le sue versioni dello sga-bello 60 di Artek nella palettedi colori tradizionali di Aaltoaggiungono freschezza e at-tualità a un grande classico.
HEXAFORMCATHERINE AITKENLa creativa londinese Catherine Aitken disegna mobili straordi-nariamente semplici con una selezione limitata di materiali e allostesso tempo ricerca nuovi schemi di utilizzo. Il piano di questo ta-volino è formato da tasselli di legno di frassino. La base è minima-lista, anch’essa esagonale, in tondino d’acciaio. Unendo vari pezzi sipossono creare composizioni accattivanti.
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03
BIND CHAIR
Aperto ad Anversa (Belgio) nel 2013, lo Studio Klaer è la sede della designer d’interni e di arredamento Jessy van Durme.Il suo lavoro punta sulla semplicità, sull’uso artigianale dei materiali naturali e sul linguaggio estetico e visivo caratteristico deldesign scandinavo. Insieme a Piet Albert Goethals è co-autrice di Scandinavian Designers at Work (Luster, 2014), che illustraprogetti di scenografie per esposizioni, mobili, lampade, accessori e spazi interni caldi e accoglienti per abitazioni private e negozi.
Jessy van Durme (Studio Klær)
L’artigianato esprime autenticità, unacaratteristica che Jessy van Drume, fon-datrice dello studio belga Klaer, esaltanel design di questa sedia. Bind Chair ècostruita in due soli materiali (compensa-
to di abete e cuoio), e utilizzando tecnichedi costruzione semplici e tradizionali. Labravura della designer belga ha conferi-to a questa sedia un linguaggio esteticosingolare e decisamente contempora-
neo. La sua bellezza sta nella semplicità:l’assemblaggio del sedile alla struttura, ilfissaggio dello schienale mediante striscedi cuoio rosa pallido e la seduta intrec-ciata nello stesso materiale, ispirata alla
manifattura dei mobili in vimini, “una tec-nica semplice ed economica con qualitàstrutturali ed estetiche notevoli”, secondola designer. Un approccio innovativo checonferisce un valore aggiunto al pezzo
coinvolgendo l’utilizzatore nella sua co-struzione. Il cuoio viene precedentementeinumidito affinché raggiunga la massimaestensione, e ciò, una volta asciutto, raf-forza la trama della seduta e il fissaggio
dello schienale. Il calore dei toni naturali,la semplicità delle linee e la sensazione diconfort evocano la tradizione del designscandinavo in questa sedia, attualmentein fase di prototipo.
DESIGN LOW COST
Strisce di cuoio.Le tecniche artigia-
nali di lavorazionedel vimini applicateal cuoio rendonopiù saldi il fissaggiodello schienale allastruttura e la tramadella seduta.
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DESIGN LOW COST
04
Inizialmente concepita da Antonio Citterio come una serie di tavolini danotte, la collezione Recipio, di Maxalto, si arricchisce, tra l’altro, di unaconsolle, una scrivania e un tavolo da pranzo in due misure. Il fil rougecomune a tutti gli elementi è un piano la cui forma ricorda un vassoio. Èdisponibile in legno di rovere chiaro, grigio o nero con struttura a caval-letto nello stesso materiale.
Light Container è esattamente ciò che suggerisce il nome: unamassa di luce all’interno di una cesta metallica che sembra so-spesa. Martín Azúa immagina la luce come un elemento dotatodi peso e volume per creare una lampada poetica e singolare.La serie è di soli 5000 pezzi firmati, individuali o in composizionicon gruppi di due o tre diffusori.
La nuova collezione Wireflow, di Vibia, è un’interpretazione contempora-nea delle lampade classiche formate da aste e punti luce. Le configura-zioni geometriche, in due e in tre dimensioni, ideate da Arik Levy, creanoun sottile effetto scultoreo mediante cavi sottili rigidi neri e terminaliLED a tre watt. È tra le lampade ad aver ricevuto il maggior numero diriconoscimenti internazionali nel 2014.
Ispirandosi alla geometriadelle corna ramificate deiCervidi (la famiglia di cervi,alci e renne), Oscar Pipsonsfrutta la tecnologia percreare questo sgabello infaggio. Le curve organiche,
delicate e ad assi multipli,sono realizzate con un tornioCNC (a controllo numericocomputerizzato).
RECIPIOANTONIO CITTERIO
WIREFLOWARIK LEVY
ELKAOSCAR PIPSON
Il legno massiccio è il nucleo centrale di tut-te le collezioni di Ethnicraft, un materialerinnovabile che parla di natura e trasmetteemozione. I suoi disegni, razionali e semplici,rendono protagoniste esclusive le qualitàdel legno: colore, grana, texture... Pezzi sem-plici e senza tempo come quelli di questacollezione in legno di rovere.
COLLEZIONE OAKTEAM ETHNICRAFT
LIGHT CONTAINERMARTÍN AZÚA
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Per Alessandro Zam-belli, il design non è unmero esercizio di stile,ma consiste nel “dota-
re gli oggetti di un’ani-ma propria”. Dopo averlavorato da Agape,nel 2003 apre un suostudio a Mantova ecollabora con CaimiBrevetti, Diamantini &Domeniconi, Disaron-no, .exnovo, Rudi Ra-bitti, Seletti, Skitsche Swarovski, solo percitare alcuni nomi. Èmembro cofondato-
re di PadiglioneItalia,collettivo di creativi edesigner che promuo-ve diverse mostre in-ternazionali su aspettispecifici del designitaliano.
“Svestirsi del superfluo e correre il rischio di rimanere a con-tatto con l’essenziale”, ecco ciò che persegue Alessandro Zam-belli con il design di questa lampada progettata per l’italiana.exnovo. Persino il suo nome (afillia in botanica designa la cate-goria generale delle piante senza foglie) rimanda all’assenza ditutto ciò che è superfluo.La collezione è composta da tre modelli da sospensione e altritre da tavolo. La base d’appoggio, di forma conica come il sup-porto dei modelli da sospensione, è in legno di pino dell’AltoAdige lavorato artigianalmente secondo le tradizioni locali. Ildiffusore è in poliammide (fibra di nylon) sinterizzato attra-
verso la stampa 3D professionale. La trama di questa magliaa trafori geometrici è estremamente resistente e allo stes-so tempo offre la sensazione di un delicato tessuto di pizzo.Quando è accesa dà una luce compatta e brillante che proiettaombre cangianti, effimere e mutevoli nello spazio circostante.Zambelli definisce questo lavoro manualità hi-tech: “L’essenzadelle cose è la materia, viaggiare alla scoperta della sostanzadella bellezza tra fare artigianale e pensare industriale. In que-sto modo, le mani diventano macchine ad altissima precisioneche ripercorrono i gesti delle tecniche artigianali traducendolinegli infiniti linguaggi espressivi del terzo millennio”.
AlessandroZambelli
DESIGN LOW COST
Manualità hi-tech.La lampada Afillia, di .exnovo,associa l’artigianalità del legnodi pino del Tirolo del Sud e latecnologia della stampa 3D.
LAMPADA AFILLIA
Trina di nylon.Il motivo geometrico
dà al diffusore ildelicato aspettodel tessuto di pizzoe la luce proiettaombre effimeree sottili.
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L’opera del designer israeliano Ron Gilad è fon-data sulla geometria base, talvolta trattata inmodo ironico come in questa serie di tavolini diservizio, con piani rigidi vezzosamente girati versol’alto o verso il basso. Un effetto intrigante, suggesti-
vo e schietto per elementi di uso quotidiano. La strut-tura è in metallo saldato con verniciatura a polvereepossidica e le superfici in vetro temperato trasparentedello spessore di cinque millimetri.
Acorn (ghianda in inglese) si ispira alla forma del frutto caratteri-stico di vari tipi di quercia. Il sostegno è proprio in legno di roverenaturale, mentre il paralume è in alluminio dipinto con vernice adacqua bianca o grigia. La lampada fa parte delle collezioni della
norvegese Northern Lighting.
Il creativo giapponese Takumi Shimamu-ra ha disegnato questa serie di borse tote
(grandi e di forma rettangolare) interamenterealizzate in sottile lamina di legno di zelkova,zebrano, ebano o ciliegio americano. Un trat-
tamento con speciali resine le rende resistenti,impermeabili e durevoli.
GRADO0
RON GILAD
LAMPADA ACORNATLE TVEIT
WOODUM TOTE SHOU TAKUMI SHIMAMURA
DESIGN LOW COST
Belharra è il nome dato all’unica onda gigante di tutta Europa,che si forma in determinate condizioni climatiche sulla costabasca. Il nome di questa scrivania disegnata da Jean LouisIratzoki si riferisce all’ondulazione del piano, che crea spazi
dove riporre oggetti. È di Treku ed è disponibile in due versioni(con e senza vassoio inferiore), quattro dimensioni e finitureaccattivanti come legno di rovere laminato.
BELHARRAJEAN LOUIS IRATZOKI
Qualità artigianale, produzione industriale e cuore “verde” sono tretratti caratteristici del marchio italiano Move. La notevole personalitàdi questo letto riflette e si adatta al confort che offre. Rivestito in eco-pelle trapuntata, Bubble invita al riposo. C’è anche una variante concassettoni sotto la base.
BUBBLETEAM MOVE
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Architetti dello SferaBuilding di Kyoto, del-la residenza dell’am-
basciatore svedese aBerlino, dello studiodella designer IngegerdRåman e dei negozi diGucci, Louis Vuitton,Sony e Asplund a Stoc-colma, Claesson Koivi-sto Rune creano seriedi mobili per Arflex,Asplund, Boffi, Cappel-lini, David Design, LivingDivani e Sfera. Tra i lorolavori più recenti ci sono
l’interno dell’hotel No-bis di Stoccolma e glistudi cinematograficiStille.
Fuchu Furniture è un’azienda di Hiroshima erede di una lungatradizione di mobili in legno massiccio di alta qualità. Questetecniche artigianali e la loro interpretazione in chiave contem-poranea sono la base della nuova marca Matsuso T, lanciataal Salone di Stoccolma nel 2014 con due splendide collezioni.La serie Nadia (premio Good Design 2014), disegnata da JinKuramoto, si basa sulla falegnameria navale nipponica e sulletecniche di costruzione dei kumiki , i rompicapo giapponesi inlegno. Il team svedese Claesson Koivisto Rune ha preso comeleitmotiv il numero cinque e il suo simbolismo nella filosofiaorientale. “Viviamo in un mondo fatto di cinque elementi che
sperimentiamo attraverso i nostri cinque sensi. Il cinque è unpo’ bizzarro. Cinque non è troppo. Cinque è bello“, dichiaraClaesson Mårten.Il pentagono non è una figura consueta nel design di mobili,e per questo si combina con il cerchio, grazie agli angoli am-morbiditi di tavolo e sgabelli. Il lavoro di ebanisteria rasenta laperfezione, con dettagli delicati come le tacche sulla superficiein corrispondenza della posizione delle gambe. Il vibrante rossovermiglio è della stessa tonalità usata nei templi e nei santuarigiapponesi, mentre la sedia con appendiabiti si ispira ai tradi-zionali attaccapanni per kimono.
ClaessonKoivistoRune
DESIGN LOW COST
COLLEZIONE FIVE
Pentagono.Questa collezione, di
Matsuso T, è tutta ba-sata sul numero cinque,
che ha uno spiccatocarattere simbolico nella
filosofia orientale.
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DESIGN LOW COST
Il sofà Oversize, di Temas V, unisce il massi-mo confort e un linguaggio sereno e archi-tettonico. Disponibile in due versioni, Casual
(nella foto) e Chic (con cucitura filettata),questo progetto di Lievore Altherr Molinapuò contare su una struttura in legno mas-siccio e imbottitura di schiuma HR (di altaresilienza), che garantisce una lunga duratae un aspetto sempre impeccabile, poiché re-cupera subito la forma. Modulare o disponi-bile come pezzo unico, è anche sfoderabile.
Fatelo da voi. Le stampanti 3D permettono dicreare oggetti unici e impeccabili; il loro prezzoè ormai accessibile, ma i modelli da casa pos-sono produrre solo pezzi piccoli. L’idea di TalkProject consiste nel realizzare componenti perpersonalizzare oggetti (di Muji in questo caso)o usarli per crearne di nuovi: da una lampadaottenuta a partire da una scatola di plastica auna custodia per il lettore CD.
Ian Walton e Marcel Twohig, membri dellostudio notion di Dublino, interpretano unaccessorio molto in voga: gli occhiali conmontatura in legno. A differenza di altri
progetti simili, generalmente composti dapezzi piatti, il rilievo delle montature G1denota un impeccabile e accurato lavoroartigianale e, per usare le loro parole, “untentativo di reintrodurre la scultura asso-ciata alla forma degli occhiali rimanendofedeli al legno”. Le stanghette e la partefrontale, tutte realizzate in compensato dilegno di teak o di frassino dipinto d i nero,sono unite da un pezzo in alluminio con cer-niera di bronzo.
OVERSIZELIEVORE ALTHERR MOLINA
3-PRINGTALK PROJECT
G1 SUNGLASSESSTUDIO NOTION
Membro dello Studio-Nomad di Buda-pest, Dávid Tarcali ha creato questaserie di tavolini basati su forme geome-triche semplici. Si realizzano piegandouna lastra di acciaio spessa tre milli-
metri, creando figureastratte e semplici indimensioni e coloridiversi (su richiesta).
3LEGSDÁVID TARCALI
Il design del tavolo Concorde, diPoliform, pone l’enfasi sul carat-tere naturale del legno. Con lesue forme leggere interpretatecon stile essenziale, quest’opera
di Emmanuel Gallina ha finiture inlegno di noce o di rovere Spessartcon piano in tinta oppure in marmodi Carrara o Calacatta.
CONCORDEEMMANUEL GALLINA
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I l team lond ineseBenjamin Hubert ècomposto da designerindustriali, ricercatori
e ingegneri. Lavora indiversi ambiti (arreda-mento, illuminazione,beni di largo consumoe impianti) in collabo-razione con marchileader in Europa, Asia,Australia, Brasile eStati Uniti. Parallela-mente, lo studio portaavanti progetti di ricer-ca e sviluppo nel cam-po della costruzione e
dei materiali. È statoinsignito di numero-si premi e nel 2014questo tavolo è statocandidato ai Designsof the Year del DesignMuseum.
Il creativo britannico Benjamin Hubert ha disegnato il tavolo piùleggero del mondo in collaborazione con l’azienda canadeseCorelam. Lungo 2,5 metri e largo uno, pesa soltanto nove chi-logrammi. In confronto a un tavolo di compensato delle stessedimensioni, il volume di legno necessario per la costruzione siriduce circa dell’80%. Rispetto a un tavolo di legno massiccio,Ripple è molto più sostenibile: fino al 400%.Sorprendente quanto il peso è la sua resistenza. La chiave stanella struttura ondulata di compensato aeronautico (aircraft
plywood ), così chiamato perché fino agli anni Trenta venneutilizzato per la costruzione di aerei in legno. Per questo ta-
volo brevettato servono solamente tre strati di legno d’abetedello spessore di 0,8 millimetri che acquisiscono una gran-de resistenza grazie alla laminatura a pressione, processo diproduzione innovativo per il compensato ondulato. Nella nuo-va versione, il sostegno ricurvo che unisce le gambe al pianoorizzontale è ancora più resistente e può sostenere senzaproblemi il peso di una persona. Allo stesso tempo garantisceun’ottima resistenza agli urti e all’umidità. Il legno provieneesclusivamente da boschi di Vancouver con certificazione delForest Stewardship Council (FSC) e non contiene formaldeidené composti organici volatili.
RIPPLE 2.0
BenjaminHubert
DESIGN LOW COST
Leggero.Ripple 2.0 è un tavolo leggero(nove chili) grazie alla strutturain compensato di faggioondulato, resistente
al peso e agli urti.
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NEW CONTRACT
WORK IN PROGRESSPiù confortevole e rispettoso dell’ambiente, il nuovo spazio di lavoro è flessibile:i suoi interni si adattano ogni giorno ai movimenti dei suoi fruitori che comunicano, siriuniscono e si concentrano a partire da postazioni flessibili e mutevoli. Il paesaggio siriempie sempre di più di mobili che nascono dal riuso intelligente di materiali di scarto,con un autentico animo ecologico. L’ufficio è un nuovo giardino in piena fioritura.DI GIULIA PIETROCARLO
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Una maniera di sedersiUNCINO // Con la collezione di sedute Uncino, i fratelli Bouroullec continuano
la loro collaboraz one con l’az enda Matt azz e con l’ dea d scolp re la mater a
con meto i tra izionali e con le mo erne tecniche i controllo numerico
(CNC). Questa famiglia è composta da sedie da ufficio con due
tipi di schienale, una base girevole e una ssa. L’incastro
fra le superfici in legno e la struttura metallica ricurva
è tanto sottile che entrambi gli elementi sembrano
prolungamenti di un’unica forma organica,
restituendo un’immagine leggera.
Lavorare è un giocoBUSINESS PLAYGROUND // ulla scia del concetto “lavoro duro, gioco duro”, il gruppo alberghiero
Pullman ha chiesto al designer rancese Mathieu Lehanneur di creare per l’hotel Pullman St
Pancrass d Londra una sala r un on per cl ent che r cercassero un amb ente creat vo adatto
al lavoro e al relax. Il risultato è Business Playground, dove l’utente può trovare, fra gli altri
elementi, un tavolo rotondo sfaccettato, un altro rettangolare con bordi in pelle come fosse un
tavolo da poker e un baldacchino con immagini di alberi proiettate sulla sua super cie.
NEW CONTRACT
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NEW CONTRACT
La sedia ubbidienteKINESIT // La pr ma seda d Arper
conforme al 1 % alla normativa
sull’ergonomia nel lavoro è una creazione
di Liévore Altherr Molina. Leggera e
dalle lnee sempl c , dspone d seduta
e schenale regolab l per adattars alla
fisionomia di ogni fruitore, grazie a un
meccanismo che si nascon e sotto il
sed le. Lo sch enale ncorpora un appoggo
lombare invisibile e anche regolabile
per una maggiore flessibilità e confort.
La possibilit di scegliere una delle tre
m sure per lo sch enale, con ruote o base
fissa e con o senza braccioli, le dona una
grande capacità di adattamento a qualsiasi
ambiente di lavoro. Inoltre può essere
personal zzata con tutta la collezone
i niture tessili ell’azien a.
Riciclami un’altra volta
LJ 1 // Il sedile in feltro della poltrona LJ 1, design
di Laurens van Wieringen per il marchio olandese
De Vorm, è fabbricato con bottiglie di PET riciclate,
combinando la manifattura artigianale con le
tecniche di stampa in 3D. Il feltro è a sua volta
riciclabile, ha proprietà fonoassorbenti e offre grande
confort. La base è in acciaio rifinito con vernice
in polvere bianca o nera (per ordinazioni superiori
a 50 sedie il colore può essere personalizzato),
il sedile è disponibile in grigio chiaro o scuro.
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Il segreto è nei piccolidettagliNOMESS COPENHAGEN // e
’ordine e la bella disposizione degli
elementi i un u cio sono con izioni
nd spensab l per un lavoro
produttivo, allora questi oggetti sonoun toccasana. Raccoglitori, porta
oggetti, organizer da ufficio, fermagli
per fogli... Nessun oggetto della
scrivania rimarrà orfano del proprio
spaz o graz e a questa collez one d
element acrl c ell’az en a Nomess
Copenhagen, fondata nel 2007 da
uzanne Potts. Oltre a semplificare
’organ zzaz one, trasparenza e
semplicità delle linee fanno sì che
a scrivania non abbia un aspetto
troppo carico.
avorando per l p anetaBUZZISPACE // I des gner determ nano come saranno gl
scarti del futuro”. uesta forte dichiarazione del direttore
creativo di BuzziSpace, Sas Adrianenssens, cela la
loso a sostenibile di questa azienda belga, ondata sul
concetto radle-to-cradle. Perciò tutti i suoi prodotti, e
soprattutto gli elementi separatori per l’ufficio flessibile
come quelli nelle immagini –BuzziVille, BuzziWings e
uzziHub, design di Alain illese dello studio ouvreur.
evos– sono rivestiti con feltro al 1 % erivante a
bottiglie di plastica riciclate, un materiale che può essere
riciclato fino a cinque volte senza perdere la sua utilità.
NEW CONTRACT
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GODERSIIL TEMPO
BIEN VIVRE
Da quando l’estate è questo intervallo diozio e piacere passeggero, di ombrellonia righe sulla spiaggia e tortuose spiagge
fiancheggiate da oleandri in fiore? Senza dubbio,la prima condizione di questo piacere è stata laconquista sociale delle ferie pagate, ed è statoappunto a partire da allora che, in Europa, certimodelli culturali estivi hanno attratto il pubbli-co e formato il suo gusto. Perché l’estate è, senza
dubbio, un fatto culturale, e forse la versionemediterranea è quella che rende meglio onorea questo periodo dell’anno associato all’assenzadi preoccupazioni, alle feste, agli incontri casua-li ed effimeri. È successo prima che le agenziedi viaggi nordamericane consigliassero Nizza,Saint-Tropez, Cannes, Montecarlo, Capri, Sor-rento e altri luoghi incastonati in quella fasciaazzurra e ocra che corrisponde a Francia e Italia,ma appartiene, in particolare, a uno dei territoripiù belli della geografia dell’estate. Le estati diun lusso che non aveva bisogno di clamori oarroganza perché era nato negli hotel rosa conterrazze e palme, sulle spiagge come tappeti aipiedi delle scalinate, sui campi da tennis dove
si sentono solo i colpi e il canto de-gli uccelli, nei picnic con la
tovaglia di lino, nel cielodi madreperla e nel mare
blu. Una sfera mediter-ranea di fichi dolci come il
miele che si ripresenta oggi nei
1. Porcellana preziosa. Anelli in ottone placcato in oro e argento con pietre di porcellana. Helena Rohner. 2. Chapeau. Modello di LouisVuitton. 3. Esclusivo. Collier Pipe, in acciaio inossidabile e oro 18 carati e tela di vari colori. Maranz. 4. Profilo d’antan. Costume da bagnoArnaque, di Eres. 5. Effimero tesoro. Eau de parfum Bullion, di Byredo. 6. Shopping. Borsa 3Jours, di Fendi. 7. Doppia azione. Olio seccobifasico per il corpo Oil & Tonic, di Biotherm. 8. Ai loro piedi. Zeppe, modello Hamptin, di Steve Madden. 9. Cocktail esplosivo. MartiniRoyale Rosato, prosecco e Martini bianco. 10. Immersione! Orologio Seiko SRP453K1 automatico subacqueo 100esimo anniversario Seiko.
In estate, il vero lusso è il trascorrere ozioso delle ore
senza uno scopo apparente. Di sicuro il contributodi queste meraviglie lo renderà ancora più piacevole.
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BIEN VIVRE
11. Impronta leggera. Espadrillas con suola di juta cucita a mano e tela di cotone, modello Onix. Castañer.12. Felino su ruote. Jaguar XJR,550 CV, 280 km/h di velocità massima. 13. Molto più che acqua. Bottiglia Naturally Playful in edizione limitata, design Kenzo per Evian.14. Eleganza senza tempo. Borsa di Loewe. 15. Una fragranza per sempre. Eternity, di Calvin Klein. 16. Firmate. Scarpe da barca Tod’sEnvelope, realizzate in pelle e gomma. Design dello studio Nendo. 17. Un brindisi. Champagne Cuvée Dom Pérignon, di Moët & Chandon.18. Esplosione di colori. Collezione Adidas Originals x Farm, disegnata dallo studio brasiliano The Farm Company.
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color crema e rosa di una borsa, nel giallo limonee nel verde muschio delle scarpette da spiaggia,in tutta la categoria di “abiti” (in senso proprio e fi-gurato) dell’estate. È un vero lusso –e tipicamentemediterraneo– trovare corrispondenze fra na-
tura, arte e moda. Le tonalità delicate e le formesemplici permettono di concentrare vista e tattosulle texture: ocra e rosa occhieggiano tra le aspe-rità di una scogliera, le pennellate di un quadroa olio, il rilievo di un ricamo in una camicia tonosu tono... Il tramonto appare e scompare moltolentamente, nei suoi toni morbidi, mentre il marediventa scuro come vino rosso. Nello stesso mo-mento in cui, a Portofino, dei pescatori trovanouna Venere di marmo nella rete, sulla terrazzadi un hotel a Capri due giovani donne parlano,rilassate (con musica jazz in sottofondo): “Mi sono
innamorata in spiaggia”. “Anche io!”.Ana Basualdo
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SCHEDE TECNICHE
CINQUE CASE IN DETTAGLIOI prezzi sono indicativi, possono esserci differenze fra i diversi punti vendita.
In cerca della luce [Pagg. 72-91]
ESTERNI. Lettini e tavolino prodotti daTeklassic.SALONE ESTERNO. Divani bianchiconfezionati su misura. Tavolini di He-erenhuis.SALONE. Divano confezionato sumisura. Poltrona modello Armchair& Ottoman design Charles e Ray Ea-mes per Vitra. Tavolino di Heerenhuis.Lampade Trípode M3, di Santa & Cole.Il tavolo lungo è stato realizzato su de-
sign dell’arredatrice. Quadri nella zonadel camino di Roberto Longo. Tappeti diLola Coronel.
ZONA PRANZO ALL’APERTO. Tavolodi Heerenhuis. Sedie Plastic Chair DSW,design Charles e Ray Eames per Vitra.Brocca di Ikea.INGRESSO. Panca foderata in pelle,design Pierre Jeanneret. Fotografia diJuan Villalta.ZONA PRANZO. Tavolo e sedi e diHeerenhuis. Lampada di vimini di LolaCoronel. Vassoi esagonali di Hay.CUCINA. Mobili della linea Edra realiz-
zati da Cocinas Castro. Cappa Pando.Piastra a induzione e forno Neff. La-vabo e rubinetteria Flatiron, di Franke.
ESTERNI. Mobili in legno di roverefabbricati da un falegname locale.PISCINA. Lettini Aloha di Desjoyaux.SALONE. Divano di Ikea. Poltrona
SCHEDA TECNICA
ARCHITETTI, Pedro Domingos.Rua da Alfãndega, 108, 3ºE (Li-sbona-Portogallo). Tel. +351 218871 984. www.pdarq.com;MOBILI,
SpaceInvaders. Av. 5 de Outubro,38 A (Faro, Portogallo). Tel. +351289 803 790. www.spaceinvader-sdesign.com
SCHEDA TECNICA
ARCHITETTO, Valentín de Madariaga;ARREDO, Carmen Brujó; INGEGNE-
RIA STRUTTURALE,José Rubio Téll-
ez; COSTRUTTORE, ConstruccionesQuirós; CARPENTERIA,Reynaers.
Tagliere di Ikea. Borse di lino di Stelton.Tagliere, brocca di vetro, ciotola di ve-tro, di Ikea.DOCCIA ALL’APERTO. Doccia dellaserie Term 300 di Grohe. Panca di le-gno di Teklassic. Prodotti per il bagnoL’Occitane.CAMERA DA LETTO. Comodini etestiera realizzati su design dell’arre-datrice. Sedie, design Pierre Jeanneret.Lampade TMD design Miguel Milà per
Santa& Cole. Quadri di Sherri Levine.BAGNO. Vasca Element di Roca. Rubi-netteria Atrio di Grohe.
Segni del tempo [Pagg. 92-107]e poggiapiedi Grand Repos, designAntonio Citterio per Vitra; pouf Fjord,design Patricia Urquiola per Moroso;sgabello Stool e gabbia per uccelli Ea-mes House Bird, design Charles e RayEames per Vitra; tavolini da appoggioMetal Side Tables, design Ronan eErwan Bouroullec per Vitra; tavoli-
no LTR, design Charles e Ray Eamesper Vitra; cuscini vari di Vitra; tappetoFlower, design Patricia Urquiola perGan Rugs.CUCINA. Mobili, design Kvik. Rubi-netteria Grohe. Elettrodomestici Sie-mens. Sedia Hal Wood, design JasperMorrison per Vitra; orologio a pareteSpindle Clock, design George Nelsonper Vitra; brocche di Holmegaard, Ro-senthal e Artecnica.SALA DA PRANZO. Tavolo in rovererealizzato su misura da un falegnamelocale. Sedie Plastic Side Chair DSW,design Charles e Ray Eames per Vitra;buffet di Area Lisbon; lampada a sof-
fitto PH 41/2-4 Glass Pendell, designPoul Henningsen per Louis Poulsen;lampada da tavolo 24 Karat Blau T, diIngo Maurer; orologio Diamond Clock,design George Nelson per Vitra; broc-ca di Qubus; candelabro, design JaimeHayón per Bosa.TERRAZZA. Sedie Panton, design
Verner Panton prodotte da Vitra. Tavo-lo in rovere realizzato da un falegnamelocale.CAMERA DA LETTO. Letto di Ikea.Comodino in rovere realizzato da unfalegname locale. Armadio antico ac-quistato in un mercatino dell’antiqua-riato a Lisbona. Sedia Plastic ArmchairDAR, design Charles e Ray Eames perVitra; sgabello Cork Family, design Ja-sper Morrison per Vitra; lampada datavolo Gatto, design Achille Castiglioniper Flos; tappeto, di Woodnotes.BAGNO. Lavabo di Area Lisboa.Rubinetteria Grohe. Panca Butterfly,design Sori Yanagi per Vitra.
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ARCHITETTI, Mathieu Luyens eJulie van De Keeren, di JumaArchitects. Biezekapelstraat, 1c(Gand-Belgio).Tel. +32 479 835411. María Carreño, di MinimumArquitectura. Pº Juan CarlosI, 39. (Ibiza-Baleari). Tel. 971 194 186; COSTRUTTORE, ConstruccionesCala. Av. España, 61 BIS, 1º-1ª. (Ibiza-Baleari). Tel. +34 971 302 191. www.calasl.es; INSTALLAZIONI, CLIMATIZZAZIONE, IMPIANTO IDRAULICO E
PISCINA, Taim. Ctra. Aeroport (Sant Josep de Ses Salines-Ibiza-Balea-ri). Tel. +34 971 396 994. [email protected]; VERNICI, Diego [email protected]; CARPENTERIA IN ALLUMINIO, Puertas y Cer-
rajería Ibiza. Tel. +34 971 190 649. [email protected]; CARPENTERIAIN LEGNO, Carpintería San Antonio. Ctra de Ibiza a San Antonio, km 11,5(Sant Antony de Portmany-Ibiza-Baleari). Tel. +34 971 342 673. www.carpinteriasanantonio.com
Spirito campestre[Pagg. 132-143]ESTERNI.Nella zona barbecue, grandetavolo di legno antico e sedie nere, desi-gn Harry Bertoia.SALONE. Divani bianchi di Vicky Mulet.Poltrone foderate in lino di Paola Ro.
ZONA PRANZO. Mobile realizzato sumisura in legno di ipé lapacho, designdello studio Obra Prima. Bottiglie in ve-tro, di Lo de Mauricio.CAMERA DA LETTO. Letto con testie-ra in cuoio e scrittoio in legno di ipé lapa-cho, tutto realizzato su misura su pro-getto dello Studio Obra Prima. Tappetidi lana realizzati a mano in Argentina.
Giungla di cristallo [Pagg. 108-121]
ARCHITETTO, Isay Weinfield; IN-
TERNI E PAESAGGIO, Studio ObraPrima. Carolina Proto, FernandaSchuch e Juliana Bassani.
SCHEDA TECNICA
SCHEDA TECNICA
ESTERNI. Poltrone Mistral, designRodolfo Dordoni per Roda. LettiniGrass, design Movéis Butzke.
SALOTTO. I divani sono stati realizza-ti su progetto dei proprietari. Poltronegirevoli, modello 227 Auckland, desi-gn Jean-Marie Massaud, prodotte daCassina. Tavolino progettato da Desi-gn Somma. Lampada da terra modelloFat Spot; sul fondo, lampade a soffitto,modello Pressed Glass; tutto realiz-zato da Tom Dixon. Lampada da terrain vendita da GruppoInventa. Tappetodi Botteh.SALONE SUPERIORE. Divano pro-
dotto da Cassa Matriz. Sedia, modelloBubble, design Eero Saarinen per Adel-ta. Tappeto di Botteh.BAGNO. Mobili progettati dall’archi-tetta Fernanda Marques.
SCHEDE TECNICHE
ARCHITETTI, Fernanda Marques
Arquitetos Associados. Rua
Ramos Batista, 198 (São Paulo-
Brasile). Tel. +55 11 3849 3000.
www.fernandamarques.com.br
SCHEDA TECNICA
Passo di mare [Pagg. 122-131]ESTERNI. Sedie Canasta, design Pa-tricia Urquiola per B&B Italia. SgabelliAloha di Desjoyaux.SALONE. Divani Luis, design AntonioCitterio per B&B Italia. Illuminazione diViabizzuno. Lounge Chair & OttomandiCharles e Ray Eames per Vitra. PancaHi-Pad, design Jasper Morrison perCappellini. Tavolino Occasional Table,design Charles e Ray Eames per Vitra.
Camino progettato da Mathieu Luyens.
ZONA PRANZO. Tavolo Tense, de-sign P&M Cazzaniga per MDF Italia.Sedie Canasta, design Patricia Ur-quiola per B&B Italia. Armadi, designPiero Lissoni per Porro. Lampada,design Vico Magistretti per Oluce.Vassoi di Stelton.ZONA NOTTE. Sedia CH24, designHans J Wegner per Carl Hansen& Søn. Sdraio Leaf, design Frank
Lighthart per Dedon.
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&TRADITION Tel. +457 235 995
www.andtradition.comABIMISwww.abimis.comADELTAwww.adelta.deADIDASwww.adidas.itAGAPE www.agapedesign.itALESSITel. 067 073 799.www.alessi.com
ALFREDO HÄBERLISeefeldtrasse 301 (Zurich).Tel. 041 443 803 230.www.alfredo-haeberli.comAMMOS HOTELwww.ammoshotel.comANDREU WORLDTel. +34 961 805 700.www.andreuworld.com
ANTONIO LUPI www.antoniolupi.it
APPLEwww.apple.com
AR DESIGN STUDIOwww.ardesignstudio.co.uk
ARCLINEATel. +39 (0) 444 394 111.www.arclinea.com
ARPERwww.arper.comARRITAL CUCINETel. 0434 567411.www.arritalcucine.comARTEKTel. +34 934 586 909.www.artek.fi
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BISAZZATel. 0444 707511.www.bisazza.comBLOOMINGUILLEwww.bloominguille.comBOFFITel. 0362 5341.www.boffi.comBORA
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DESJO YAUX www.desjojaux.it
DOM PERPIGNONwww.domperpignon.com
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