eco 16 n 34 del 19 gennaio 2013

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periodico di ambiente, politica, cultura, musica sport

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Page 1: ECO 16 n 34 del 19 gennaio 2013

Periodico indipendente di politica, cronaca, ambiente e cultura da Ariccia e dintorni -Albano-Genzano-Nemi-Lanuvio-Velletri-Lariano-Castel Gandolfo-Marino-Rocca di Papa-Grottaferrata-Artena-Frascati-Monteporzio Catone- Montecompatri-Rocca Priora

ECO 16 Aut.ne Tribunale Civile di Velletri N° 1 3/201 0 del 1 8/08/2010 Direttore responsabile Giuseppe Gambacorta - Stampato in proprio e sfogliabile elettronicamente su www.issue.ue/eco16

Sede Via Laziale 41 00040 Ariccia RM - Tel 33911 88937 email [email protected] Distribuzione gratuita Anno 3 N° 34 Sabato 19 Gennaio 2013

"I nemici più grandirimangono sempre e

comunque l'ignoranza, ilsilenzio e l'indifferenza".

"Abbiamo qulcosa dadifendere: il nostro Ambiente.Abbiamo un'arma: il nostro

impegno".

RABBIA E RASSEGNAZIONEDi Carlo Maola (lavoratore nellasanità)Al San Raffaele di Montecompatri larabbia si mischia alla rassegnazione. Ildisagio e la fame dopo mesi senzastipendio tolgono lucidità e ragione aquesto popolo di miserabili. Le nebbiedel Vivaro e la Dama bianca chetormentano anche il viaggio sono losfondo ideale per questo dramma che sista compiendo: si parla di dieci o anchequindici giorni ancora da aspettare peravere la retribuzione di Novembre.Nelle riunioni si sente parlare di milionidi euro già disponibili ma nonsufficienti e di centinaia di milionirivendicati e tra le fila delle sedie sisentono altre voci, sommesse e ormaiquasi vergognose, che parlano dibollette non pagate, di prestiticaritatevoli di vecchi genitoripensionati, di piccoli e grandi disagifamiliari. Più passa il tempo e meno sicomprende la realtà. . . cosi che iresponsabili additati cambiano volto incontinuazione: Polverini, Zoroddu,ilgiudice Tal dei Tali, Bondi , Palumbo,Cipolla , Cicogna, il Mago Otelma,l'automobilista poco solidale, ilpoliziotto scatenato, il lavoratore chenon manifesta, il sindacato complice, lamala sorte… Ed a volte anche laragione ha un sussulto: ma perché allorail prezzo lo paghiamo solo noi? Ma poicome sempre inghiottiamo il rospo econtinuiamo a masticare fiele ed a“cantellinare” la solita nenia.

ARICCIA - CIANFANELLI TORNA IN CARICAUltim'ora - Poco prima dellapubblicazione del giornale apprendiamoche non si tornerà a votare ad Ariccia, ilConsiglio di Stato ha espresso il suo pareree ribaltato la sentenza del TAR cheannullava le elezioni. Cianfanelli potràquindi tornare a fare il sindaco.Sul blog di ECO 16 .(www.ecodiariccia.blogspot.com) il linkdella sentenza del Consiglio di Stato

IL PONTE DI ARICCIA STORIAANTICA E RECENTI POLEMICHESE È DANNEGGIATO SI RIPARI ALTRIMENTI SI RIAPRA

Alle pag 2/3

RIFIUTI: ALBANO NON VUOLE ESSERE LA PATTUMIERA DI ROMA:I CITTADINI E I SINDACI SI MOBILITANO

A pag 9

DADELTA PETROLI SPA RICEVIAMO EPUBBLICHIAMO RETTIFICA E REPLICA

A pag 4

C'è sempre minore richiesta di energia elettrica eppure spuntano comefunghi nuove centrali di produzione. Ma all'ambiente chi ci pensa?

Nelle pagine 6/7/8

E POI... CULTURA, MUSICA, SPORT, CINEMASu www.ecodiariccia.blogspot .com approfondimenti e notizie.

Su www.fotocastelli.blogspot. it foto dal nostro territorio. Inviateci le vostre foto deiCastelli Romani le migliori saranno pubblicate sul blog

Page 2: ECO 16 n 34 del 19 gennaio 2013

Ariccia è famosa per la porchetta, meraviglia gastronomica, per lasua invidiabile posizione a metà fra mare e monti, per PalazzoChigi, per i monumenti e anche per il suo ponte, il PonteMonumentale, struttura architettonica imponente che collega ilcentro storico con la vicina Albano e quindi con Roma e “con ilmondo”, essendo il ponte parte stessa della via Appia.

Breve storia - Il Ponte di Ariccia è un viadotto stradale a treordini di archi, costruito a metà del 1 800 dall'architetto Bertolini per

volere di Papa Pio IX. Il Bertolini seguì personalmente i lavori perla costruzione del ponte facendo innalzare 4 colonne di travertinoalle sue estremità per ricordare le pietre miliari della via AppiaAntica.Lo scopo essenziale della costruzione di questo ponte era dicollegare la Via Appia tra Albano ed Ariccia. I lavori finirono nel1 854, anno in cui venne inaugurato. Il ponte, nel tempo, subìimportanti crolli e il primo si verificò il 1 febbraio 1944, durante laseconda guerra mondiale, per i bombardamenti degli alleati. Il pontefu ricostruito dall'architetto Alessandro Batocchi e terminato nel1947. Quindici anni dopo si verificò una nuova frana, questa voltanella parte centrale, che venne subito ricostruita e bonificata.Gran parte della fama il ponte se l'è tristemente conquistata per inumerosi suicidi che si sono gettati nel vuoto dai suoi 72 metri. Per

evitare che ve ne fossero altri, pochi anni fa, furono messe delle retidi protezione.

La chiusura (parziale) del Ponte Monumentale – Il 18gennaio 2010 i Castelli Romani subiscono una sorta di divisionein due: il Ponte viene chiuso al traffico pesante (automezzisuperiori alle 3,5t) e Ariccia diventa raggiungibile per la via Appiasoltanto con normali automezzi privati o a piedi.“È stato deciso questo dopo l'incontro con i responsabili dell'Anas eComune, in seguito alle sollecitazioni del Sindaco Cianfanelli sulpericolosità del viadotto lungo la via Appia. Divieto di transitodunque per tir, camion e autobus. . . ” (Castellinews 26 12 2009)

Dopo oltre 3 anni nulla è cambiato, il ponte è ancora nelle stessecondizioni e i disagi per i cittadini che vivono oltre il ponte (ariccinima anche genzanesi o di velletri), specie se pendolari che devonoandare a lavorare a Roma sono enormi. Gli autobus del COTRAL,così come tutti gli automezzi pesanti, vengono deviati perVallericcia, su strade che non erano e non sono adatte a ricevere unasimile mole di traffico. Chi vive su via di Vallericcia,sostanzialmente inascoltato, porta le proprie proteste agliamministratori, raccontando di strade, prive di marciapiedi dove orascorrono i bus e i camion, spesso a velocità da far tremare le case. Ilcomitato di Vallericcia pubblica un manifesto e scrive alMessaggero denunciando i fatti ma nulla accade.

Nel frattempo i pendolari organizzano petizioni e raccolgonocentinaia di firme destinate alle amministrazioni competenti e aigiornali, una anche a noi, con le quali chiedono la riapertura delponte.

La manutenzione dellastruttura - Ma chi dovevacurare la manutenzione dellastruttura del ponte nel corsodegli anni? Di era il compitodi sanare eventuali situazioninegative che si fossero create?“La consegna dei ponti - 31gennaio 1996. L’ANASconsegna al comune il trattoariccino della via AppiaNuova, inclusi i ponti. Ilverbale di consegna, vistatodal sindaco E. Cianfanelli, dà

atto che i ponti «… risultano in buone condizioni di conservazionee manutenzione …» e che dalla stessa data il comune prende inconsegna il tratto di strada, «… regolando in nome, per conto ediritto proprio l’intera proprietà stradale … e provvedendodirettamente, a propria cura e spese, alla sua manutenzione ed atutte le altre attività connesse con la sua gestione, cessando in paridata l’A.N.A.S. da qualsiasi competenza manutentoria, di governo,di vigilanza e di tutela». L’ANAS assume due impegni: 1) installare«… reti di protezione in corrispondenza del Ponte monumentale…»; 2) eseguire i lavori che fossero risultati necessari «… a seguitodelle operazioni di controllo e verifica …di stabilità delle strutturedei … ponti di Ariccia e S. Rocco». Riflessione: E. Cianfanellisapeva dunque che dal 31 gennaio 1996 erano del comune gliobblighi relativi alla gestione del tratto ariccino della via AppiaNuova e che l’ANAS avrebbe compiuto a sue spese lavori diconsolidamento strutturale dei due ponti citati solo se le indaginisulla loro stabilità fossero state negative. Nulla contestò delverbale, compresa la dichiarazione sulle buone condizioni deiponti, riguardo ai quali sembrò sprofondare in un lungo sonno.”(dal sito di Patto Sociale per Ariccia). Quindi era ed è compito edonere del comune di Ariccia la manutenzione dei ponti sulla viaAppia, compreso ovviamente il Ponte Monumentale. Se talemanutenzione non è stata fatta bene e a sufficienza, o per nulla, e sei il ponte, ed anche i viadotti che seguono a Borgo San Rocco e aGalloro, hanno subito danni nel corso degli anni, l'amministrazioneariccina avrebbe dovuto adoperarsi per risolvere la questione,magari chiedendo l'aiuto della Provincia o della Regione. Invece siè preferito spendere soldi, anche con l'aiuto degli enti su detti, peraltre opere, compiute e incompiute. Sicuramente si sono spesi soldiper la progettazione della strada che attraverserebbe Vallericcia,secondo le idee di cementificazione della valle agricola che noiaborriamo ma che piacciono alla passata amministrazioneCianfanelli. Soldi, questi e tanti altri, che si sarebbero potutirisparmiare, a nostro giudizio, per sanare il ponte. . . sempre chedavvero ne abbia bisogno.

È davvero a rischio il Ponte Monumentale? - Non siamorealmente in grado di rispondere a questa domanda, rimaniamonell'incertezza, quella in cui ci ha posto l'amministrazione che nonha mai ragguagliato a sufficienza (secondo il nostro metro digiudizio) i cittadini. Sta di fatto che l'anno scorso, con la neve checadde abbondante, per alcuni giorni gli automezzi pesanti furonofatti passare nuovamente sul ponte, come mostra anche un video su

Youtube. Forse la neve sana i ponti? Altro fatto strano è lacostruzione dell'ascensore inclinato realizzato accanto al pontestesso per collegare il Parcheggio sottostante con Piazza di Corte: èsaggio costruire un'opera così proprio accanto ad un ponte che nonviene giudicato solido tanto che vi si vieta il passaggio degliautomezzi pesanti?

La situazione odierna – Oggi, dal divieto del 2010, non ècambiato nulla. Ipendolari sonocostretti arincorrere i mezziCotral o aprendere l'autoper raggiungereuna la fermatameno distante, senon ad andare alavoro con imezzi propri; Vallericcia è invasa sulle sue strade di campagna (lavecchia Appia Antica è strettissima e davvero male illuminata, viadi Vallericcia è diventata un “bussometro” con grave pericolo per ipedoni e le case e la scuola che vibrano ad ogni passaggio) datorpedoni e camion; nessun lavoro per migliorare il ponte è statofatto, neanche sono state pulite o sostituite le “cerniere” che hannola funzione di ammortizzare eventuali movimenti dovuti a scossetelluriche o vibrazioni eccessive.

Non solo. Con un manifesto molto chiaro l'UDC di Ariccia si èrivolto, in questi giorni, direttamente al commissario prefettizio,Dott.ssa Enza Caporale, lamentando che ad oggi, nonostante lerichieste formalmente depositate in comune, Lei non abbia ancorarisposto “per cui – dicono nel manifesto – dobbiamo dedurre congrande disappunto, che la D.ssa caporale non ha alcuna intenzionedi affrontare detta problematica e, conseguentemente, di assumerequalsiasi decisione e responsabilità in merito”.

Conclusioni - Insomma le vicende dello sfortunato PonteMonumentale che tanto bene potrebbe dare alla città di Ariccia, aicittadini e anche agli operatori commerciali, che tanto traffico per levie limitrofe potrebbe risparmiare, non sembrano destinate ad

essere risolte a breve, salvoche un un nuovo e piùcoraggioso amministratoredi Ariccia analizzi conattenzione tutti i dati inpossesso e ne tragga legiuste conseguenze: se ilPonte ha bisogno lo sirestauri, lo si riporti alladignità ed utilità di tre annifa; altrimenti, se non habisogno di particolariinterventi, lo si riapra subitoe si ridia alla città il suonaturale collegamento conil mondo, togliendola dalsuo assurdo e dannosoisolamento.

Fabio Ascani

IL PONTE DI ARICCIA: STORIAANTICA E RECENTI POLEMICHESE È DANNEGGIATO SI RIPARI ALTRIMENTI SI RIAPRA

ECO 16 ANNO 3 n° 34 SABATO 19 GENNAIO 2013 pag 2

Page 3: ECO 16 n 34 del 19 gennaio 2013

Ariccia è famosa per la porchetta, meraviglia gastronomica, per lasua invidiabile posizione a metà fra mare e monti, per PalazzoChigi, per i monumenti e anche per il suo ponte, il PonteMonumentale, struttura architettonica imponente che collega ilcentro storico con la vicina Albano e quindi con Roma e “con ilmondo”, essendo il ponte parte stessa della via Appia.

Breve storia - Il Ponte di Ariccia è un viadotto stradale a treordini di archi, costruito a metà del 1 800 dall'architetto Bertolini per

volere di Papa Pio IX. Il Bertolini seguì personalmente i lavori perla costruzione del ponte facendo innalzare 4 colonne di travertinoalle sue estremità per ricordare le pietre miliari della via AppiaAntica.Lo scopo essenziale della costruzione di questo ponte era dicollegare la Via Appia tra Albano ed Ariccia. I lavori finirono nel1 854, anno in cui venne inaugurato. Il ponte, nel tempo, subìimportanti crolli e il primo si verificò il 1 febbraio 1944, durante laseconda guerra mondiale, per i bombardamenti degli alleati. Il pontefu ricostruito dall'architetto Alessandro Batocchi e terminato nel1947. Quindici anni dopo si verificò una nuova frana, questa voltanella parte centrale, che venne subito ricostruita e bonificata.Gran parte della fama il ponte se l'è tristemente conquistata per inumerosi suicidi che si sono gettati nel vuoto dai suoi 72 metri. Per

evitare che ve ne fossero altri, pochi anni fa, furono messe delle retidi protezione.

La chiusura (parziale) del Ponte Monumentale – Il 18gennaio 2010 i Castelli Romani subiscono una sorta di divisionein due: il Ponte viene chiuso al traffico pesante (automezzisuperiori alle 3,5t) e Ariccia diventa raggiungibile per la via Appiasoltanto con normali automezzi privati o a piedi.“È stato deciso questo dopo l'incontro con i responsabili dell'Anas eComune, in seguito alle sollecitazioni del Sindaco Cianfanelli sulpericolosità del viadotto lungo la via Appia. Divieto di transitodunque per tir, camion e autobus. . . ” (Castellinews 26 12 2009)

Dopo oltre 3 anni nulla è cambiato, il ponte è ancora nelle stessecondizioni e i disagi per i cittadini che vivono oltre il ponte (ariccinima anche genzanesi o di velletri), specie se pendolari che devonoandare a lavorare a Roma sono enormi. Gli autobus del COTRAL,così come tutti gli automezzi pesanti, vengono deviati perVallericcia, su strade che non erano e non sono adatte a ricevere unasimile mole di traffico. Chi vive su via di Vallericcia,sostanzialmente inascoltato, porta le proprie proteste agliamministratori, raccontando di strade, prive di marciapiedi dove orascorrono i bus e i camion, spesso a velocità da far tremare le case. Ilcomitato di Vallericcia pubblica un manifesto e scrive alMessaggero denunciando i fatti ma nulla accade.

Nel frattempo i pendolari organizzano petizioni e raccolgonocentinaia di firme destinate alle amministrazioni competenti e aigiornali, una anche a noi, con le quali chiedono la riapertura delponte.

La manutenzione dellastruttura - Ma chi dovevacurare la manutenzione dellastruttura del ponte nel corsodegli anni? Di era il compitodi sanare eventuali situazioninegative che si fossero create?“La consegna dei ponti - 31gennaio 1996. L’ANASconsegna al comune il trattoariccino della via AppiaNuova, inclusi i ponti. Ilverbale di consegna, vistatodal sindaco E. Cianfanelli, dà

atto che i ponti «… risultano in buone condizioni di conservazionee manutenzione …» e che dalla stessa data il comune prende inconsegna il tratto di strada, «… regolando in nome, per conto ediritto proprio l’intera proprietà stradale … e provvedendodirettamente, a propria cura e spese, alla sua manutenzione ed atutte le altre attività connesse con la sua gestione, cessando in paridata l’A.N.A.S. da qualsiasi competenza manutentoria, di governo,di vigilanza e di tutela». L’ANAS assume due impegni: 1) installare«… reti di protezione in corrispondenza del Ponte monumentale…»; 2) eseguire i lavori che fossero risultati necessari «… a seguitodelle operazioni di controllo e verifica …di stabilità delle strutturedei … ponti di Ariccia e S. Rocco». Riflessione: E. Cianfanellisapeva dunque che dal 31 gennaio 1996 erano del comune gliobblighi relativi alla gestione del tratto ariccino della via AppiaNuova e che l’ANAS avrebbe compiuto a sue spese lavori diconsolidamento strutturale dei due ponti citati solo se le indaginisulla loro stabilità fossero state negative. Nulla contestò delverbale, compresa la dichiarazione sulle buone condizioni deiponti, riguardo ai quali sembrò sprofondare in un lungo sonno.”(dal sito di Patto Sociale per Ariccia). Quindi era ed è compito edonere del comune di Ariccia la manutenzione dei ponti sulla viaAppia, compreso ovviamente il Ponte Monumentale. Se talemanutenzione non è stata fatta bene e a sufficienza, o per nulla, e sei il ponte, ed anche i viadotti che seguono a Borgo San Rocco e aGalloro, hanno subito danni nel corso degli anni, l'amministrazioneariccina avrebbe dovuto adoperarsi per risolvere la questione,magari chiedendo l'aiuto della Provincia o della Regione. Invece siè preferito spendere soldi, anche con l'aiuto degli enti su detti, peraltre opere, compiute e incompiute. Sicuramente si sono spesi soldiper la progettazione della strada che attraverserebbe Vallericcia,secondo le idee di cementificazione della valle agricola che noiaborriamo ma che piacciono alla passata amministrazioneCianfanelli. Soldi, questi e tanti altri, che si sarebbero potutirisparmiare, a nostro giudizio, per sanare il ponte. . . sempre chedavvero ne abbia bisogno.

È davvero a rischio il Ponte Monumentale? - Non siamorealmente in grado di rispondere a questa domanda, rimaniamonell'incertezza, quella in cui ci ha posto l'amministrazione che nonha mai ragguagliato a sufficienza (secondo il nostro metro digiudizio) i cittadini. Sta di fatto che l'anno scorso, con la neve checadde abbondante, per alcuni giorni gli automezzi pesanti furonofatti passare nuovamente sul ponte, come mostra anche un video su

Youtube. Forse la neve sana i ponti? Altro fatto strano è lacostruzione dell'ascensore inclinato realizzato accanto al pontestesso per collegare il Parcheggio sottostante con Piazza di Corte: èsaggio costruire un'opera così proprio accanto ad un ponte che nonviene giudicato solido tanto che vi si vieta il passaggio degliautomezzi pesanti?

La situazione odierna – Oggi, dal divieto del 2010, non ècambiato nulla. Ipendolari sonocostretti arincorrere i mezziCotral o aprendere l'autoper raggiungereuna la fermatameno distante, senon ad andare alavoro con imezzi propri; Vallericcia è invasa sulle sue strade di campagna (lavecchia Appia Antica è strettissima e davvero male illuminata, viadi Vallericcia è diventata un “bussometro” con grave pericolo per ipedoni e le case e la scuola che vibrano ad ogni passaggio) datorpedoni e camion; nessun lavoro per migliorare il ponte è statofatto, neanche sono state pulite o sostituite le “cerniere” che hannola funzione di ammortizzare eventuali movimenti dovuti a scossetelluriche o vibrazioni eccessive.

Non solo. Con un manifesto molto chiaro l'UDC di Ariccia si èrivolto, in questi giorni, direttamente al commissario prefettizio,Dott.ssa Enza Caporale, lamentando che ad oggi, nonostante lerichieste formalmente depositate in comune, Lei non abbia ancorarisposto “per cui – dicono nel manifesto – dobbiamo dedurre congrande disappunto, che la D.ssa caporale non ha alcuna intenzionedi affrontare detta problematica e, conseguentemente, di assumerequalsiasi decisione e responsabilità in merito”.

Conclusioni - Insomma le vicende dello sfortunato PonteMonumentale che tanto bene potrebbe dare alla città di Ariccia, aicittadini e anche agli operatori commerciali, che tanto traffico per levie limitrofe potrebbe risparmiare, non sembrano destinate ad

essere risolte a breve, salvoche un un nuovo e piùcoraggioso amministratoredi Ariccia analizzi conattenzione tutti i dati inpossesso e ne tragga legiuste conseguenze: se ilPonte ha bisogno lo sirestauri, lo si riporti alladignità ed utilità di tre annifa; altrimenti, se non habisogno di particolariinterventi, lo si riapra subitoe si ridia alla città il suonaturale collegamento conil mondo, togliendola dalsuo assurdo e dannosoisolamento.

Fabio Ascani

LL''AANNNNOO SSCCOORRSSOO,, CCOONN LLAA NNEEVVEE,,GGLLII AAUUTTOOBBUUSS PPAASSSSAAVVAANNOONNOORRMMAALLMMEENNTTEE SSUULL PPOONNTTEE

70 ANNI FA ERA PIU' FACILE ANDARE A ROMACON I MEZZI DI QUANTO NON SIA OGGI!

ECO 16 ANNO 3 n° 34 SABATO 19 GENNAIO 2013 pag 2

Page 4: ECO 16 n 34 del 19 gennaio 2013

ECO 16 ANNO 3 n° 34 SABATO 19 GENNAIO 2013 pag 4

DA DELTA PETROLI SPA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE

RICHIESTA DI RETTIFICA E REPLICAALL'ARTICOLO PUBBLICATO SUL NUMERO 33 DI ECO 16 A FIRMADI ELENATAGLIERI E DAL TITOLO

"IDI E SAN CARLO ALL'OSCURO DI PROSPETTIVE POCO LUMINOSE"

Come è nostro costume pubblichiamo questa rettifica. Ritenevamo nostro dovere mettere a conoscenza dei nostri lettori della notizia in questione cosìcome accettiamo tutte le opinioni che contribuiscono ad un confronto civile sulle problematiche ambientali ed energetiche.

GIUSEPPE GAMBACORTA

Page 5: ECO 16 n 34 del 19 gennaio 2013

ECO 16 ANNO 3 n° 34 SABATO 19 GENNAIO 2013 pag 5

ACCADE AGENZANO

NUOVO REPARTO DI OSTETRICIA EGINECOLOGIA DELL’OSPEDALE: “DEVEESSERE ATTREZZATO E APRIRE AL PIÙ

PRESTO” LO HADICHIARATO IL SINDACOGABBARINI

Il 28 dicembre il sindaco del Comune di Genzano, Flavio Gabbarini,il vicesindaco Giorgio Ercolani e l’assessore alla Pubblica Istruzione,Patrizia Mancini, con i consiglieri comunali della maggioranza,Massimo Di Domenica, Paolo Previtali e Luciano Pellis, hannovisitato il nuovo reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale “E.De Santis” di Genzano accompagnati dal commissario straordinariodell’Asl RmH Claudio Mucciaccio e dal primario del reparto, ildottor Carlo Muggini. Un reparto moderno che può offrire maggiorespazio con più posti letto, stanze dedicate alle partorienti in difficoltào disabili, spazio per la vasca per il parto in acqua, colori alle paretistudiati in base alle norme dell’edilizia ospedaliera. La speranza, diceil sindaco Gabbarini, “è di inaugurarlo al più presto”. “Il nostroimpegno – prosegue il primo cittadino – è quello di sollecitarne, oltrel’apertura, anche il completamento degli arredi”. La delegazione hapoi visitato anche il laboratorio delle analisi, altro polo di eccellenzadell’ospedale “E. De Santis”, che effettua oltre 200 esami al giorno

oltre a quelli che arrivano da altri ospedali.“La sanità pubblica, che in questo ospedale è rappresentata daeccellenze come i reparti che abbiamo visitato oggi – dicono gliamministratori del Comune di Genzano – va tutelata e valorizzataperché offra un servizio adeguato alla cittadinanza. Auspichiamoquindi che al più presto il nuovo reparto di Ostetricia e ginecologia,alla luce anche dei tagli ai quali la sanità laziale andrà incontro,venga completato con gli arredi e le attrezzature e venga messo adisposizione dei cittadini”.

C.S.

NATELE ARICCINO OFAVELAS BRASILIANA?

Come tutti i cittadini hanno potuto constatare, per l'interoperiodo natalizio, sulla splendida piazza berniniana, Piazza diCorte, è stata montata una sorta di baraccopoli che forse volevaemulare i più famosi mercatini natalizi del Trentino. L'effetto èstato di deturpare la vista e la fruibilità di un luogo importante,una piazza storica, un bene culturale, con gli standpraticamente sempre chiusi e vuoti. Forse l'affitto era troppoalto? Forse che da un po' di tempo, anche da quando c'è lachiusura parziale del Ponte, Ariccia è sempre più desolata enon è vista dagli operatori come luogo adatto per mercatini?Ad una cosa sono serviti gli stand: per permettere di tenere lePrimarie del Pd dove, l'ex sindaco, che sperava in un plebiscito,ha avuto la dimostrazione di quanto si considerato all'internodel suo stesso schieramento nella sua città!Sorge una domanda a l'”uomo della strada”: l'affitto dellestrutture per gli stand da chi è stato pagato? Dal Comune,forse? Nel caso sarebbe interessante per i cittadini che ilCommissario Prefettizio ne rendesse conto pubblicamente aicittadini, visto che i soldi, alla fine, provengono sempre dalleloro tasche.

Carlo Serilli (informazione religiosa a titolo gratuito)

L'Ospedale di Genzano, fotografato da Ariccia,rimane uno dei riferimenti sanitari di maggiore

importanza del territorio.

Page 6: ECO 16 n 34 del 19 gennaio 2013

DIMINUISCE LARICHIESTA DI ENERGIA ELETTRICAMAAUMENTAIL NUMERO DI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICAC'È UNARICHIESTA DI ENERGIA SEMPREMINORE EPPURE SI COSTRUISCONO SEMPREPIÙ NUMEROSE CENTRALI E IMPIANTI DIPRODUZIONE. BISOGNARIFLETTERE SUQUESTO.Continua a diminuire la domanda di energia elettrica cosìcome accaduto in tutto il 2012. La tendenza del calodella domanda di energia elettrica, come da Rapportomensile del sistema elettrico di Terna, è stata costante,più o meno, per tutto l'anno, con picchi particolarmentenegativi, come a settembre scorso: 26,4 miliardi di kwhcontro i 29,2 dello stesso mese 2011, pari a un meno9,6% .Sarà che la crisi economica influenza negativamente iconsumi in modo importante, sarà che i cittadini tendonoa risparmiare in modo serio, sarà l'influenza delletemperature medie, generalmente più alte, sta di fatto chesi consuma meno energia.Eppure tutto questo appare essere in netto contrasto con iprogetti, sempre più frequenti e sempre più insistenti dicostruzione di nuove centrali per la produzione di energia elettrica(vedi i link a fine articolo). Solo dalle pagine di ECO 16 abbiamogià segnalato l'intenzione da parte di imprenditori edamministrazioni di costruire ai Castelli Romani, ma un po' in tuttala provincia di Roma, nuove centrali elettriche a biomasse, aVelletri, ad Albano, a Colonna, a Roma.. . Ci domandiamo: c'èdavvero bisogno di tutte queste centrali che, peraltro, produrrannoenergia da combustione di oli esausti o gas da compost,contribuendo ad inquinare il nostro ambiente?! Forse lo scoporecondito e neanche troppo nascosto, è approfittare dei contributistatali, i certificati verdi.Ora, anche se è vero che bruciare biomasse produce una quantità diCO2 (anidrite carbonica) davvero bassa e in linea con il Protocollodi Kyoto, ricordiamoci che ogni volta che si produce combustione,specie ad alte temperature, si producono sostanze pericolose, ceneri,

polveri, nanoparticelle, quest'ultime davvero dannose e gli unicifiltri capaci di fermarle sono i nostri polmoni!Le biomasse sono assimilate (per legge) alle energie rinnovabili,come si può vedere nel nel link tra parentesi (biomasse), ma ancheintuitivamente si capisce che c'è una bella differenza tra il ricavareenergia dal sole, dal vento o dalle maree e il ricavarla attraverso lacombustione di sostanze organiche.Dunque, piuttosto che inquinare, visto che la richiesta di energiaelettrica tende a diminuire, forse sarebbe il caso di studiare pianienergetici mirati, a livello locale e nazionale e, invece di costruireimpianti industriali di produzione di energia, a macchia di leopardosul territorio, si dovrebbe prima verificare di quanta elettricità c'èdavvero bisogno e, nel caso, scegliere sistemi di produzionerealmente sostenibili.Su www.ecodiariccia.blogspot.com cerca l'articolo con tutti i linkper una ricerca più approfondita.

ECO 16 ANNO 3 n° 34 SABATO 19 GENNAIO 2013 pag 6

ALBANO LAZIALE,AI NEO-DICIOTTENNI IN REGALO

LA COSTITUZIONE ITALIANA. BORELLI:«UN’INIZIATIVA EMOZIONANTE»

«È la Carta più bella del mondo».Con queste parole, pochesettimane fa, Roberto Benignicelebrava in prima serata su RaiUno la Costituzione italianadefinendola, appunto, «la piùbella». Ad Albano, ormai da treanni, la Carta costituzionale vieneregalata ai cittadini neo-diciottenni dal Presidente delConsiglio comunale MassimilianoBorelli, in una manifestazioneaccompagnata dalla lettura degliarticoli fondamentali dall’attriceFrancesca Guercio.«La nostra Costituzione – affermaBorelli – è sempre troppo pococonosciuta, in particolare daigiovani. Da qui l’ iniziativa di

regalarla ai neo-diciottenni, che si affacciano per la prima volta alleresponsabilità di essere cittadini in senso pieno. La Costituzione è ilcardine fondamentale del nostro Paese e da essa non si può prescindere.Dai ragazzi presenti alla consegna ho ricevuto un entusiasmoincommensurabile che, nonostante ogni tanto qualche defezione, mispinge ad andare avanti con l’ iniziativa».

Il prossimoappuntamento èfissato per il 7febbraio, ore 18.00,presso la sala Nobiledi palazzo Savellicon i ragazzi chehanno compiutodiciotto anni tra ilgiugno e il dicembre2012.

C. S.

22 Dicembre 1947Enrico De Nicola firma la Costituzione Italiana

Page 7: ECO 16 n 34 del 19 gennaio 2013

ECO 16 ANNO 3 n° 34 SABATO 19 GENNAIO 2013 pag 7

UNANUOVA CENTRALE ELETTRICANEL CUORE COMMERCIALE DEL TERRITORIO ARICCINO

di Elena TaglieriIN ATTESA DI AUTORIZZAZIONE UNICA POTREBBESORGERE UNA CENTRALE ELETTRICA ALIMENTATA ABIOMASSA NEL CUORE COMMERCIALE DEL TERRITORIOARICCINO SULLA NETTUNENSE (EX-PORK'S HOUSE)

Non c'è pace tra gli ulivi recita un vecchio detto popolare. Dopol'autorizzazione concessa dalla Provincia di Roma (Determina Dirigenzialen.3698 del 4 giugno 201 2) alla soc. Power Oil di Albano di costruireuna centrale elettrica alimentata ad olio vegetale e diesel in via diCancelliera 14/B, si affaccia in zona un altro impianto che smaltirà laF.O.R.S.U.( Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) in unfabbricato in disuso già esistente (quello della UNICOOP Tirreno SC) apochissimi metri da un grande noto supermercato e da numerosi altriesercizi merceologici di vendita al pubblico, proprio nel 'cuore' del CentroCommerciale 'Pork's House' sulla via Nettunense, frequentato ogni giornoe ad ogni ora da tante persone che trovano concentrate in questo quadrantetutte le opportunità di acquisto alimentare e non solo.Il soggetto proponente l'impianto è la Biovis S.r.l. , che a nome del propriolegale rappresentante sig. Tonino Sette, ha presentato in data 17 dicembre2012 l'istanza di verifica di assoggettamento a V.I.A (Valutazione diImpatto Ambientale) al Dipartimento Ambiente e territorio della RegioneLazio. A tale istanza è stata allegato il documento di Sintesi dello studiopreliminare ambientale' , depositato a firma dello studio di ArchitetturaBuzi e Associati, firmato il 1 8 dicembre 2012 ed inoltrato in copia anche alComune di Ariccia ed alla Provincia di Roma. Sappiamo tutti che laV.I.A.si rende necessaria per verificare la compatibilità di un progetto che,come questo, è finalizzata all'individuazione e quantificazione degli effettiche un'opera simile potrebbe avere sull'ambiente, soprattutto in modopreventivo, poiché la migliore strategia (e buonsenso civico) consistenell'evitare fin dall'inizio l'inquinamento ed altre conseguenze, anzichécombatterne successivamente gli effetti deleteri.Già, perché come si legge nel progetto della Biovis, “all’interno di questoimpianto saranno due le attività di recupero e smaltimento rifiuti:lalavorazione di rifiuti urbani per la produzione di energia da biogasottenuto durante la fermentazione e trasformato in energia attraverso uncogeneratore (elettricità e calore)” e la “lavorazione di rifiuti urbani perla produzione di compost ottenuto mediante triturazione e fermentazione”.Peccato però che nel documento si parli di alcuni elementi pocorassicuranti, come ad esempio di “percolato anaerobico/aerobico” che se“in eccesso subisce un processo di depurazione adeguato (osmosi inversa)e poi immesso nel circuito fognario, che a sua volta termina in undepuratore a fanghi attivi, prima di immettersi nel collettore pubblico”.Da non sottovalutare neppure la presenza di “canne fumarie deicogeneratori, della fiaccola d’emergenza del biogas (che permette digarantire la combustione del biogas eccedente impedendone l’accumuloin maniera eccessiva) e del biofiltro”.Il motivo di questo progetto, come si legge nella Sintesi dello studiopreliminare ambientale dell'Arch. Buzi, è che “nell’area a sud di Roma ed,in particolare, nell’area dei Colli Albani e dei Castelli Romani, si è avviatoun circuito virtuoso nello sviluppo della raccolta differenziata. Molticomuni la attuano con successo ed altri la stanno avviando (Ardea,Ariccia, Ciampino, Genzano di Roma, Pomezia, Albano Laziale) “, e che

risulterebbe innovativo dal momento che “Non vi sono progetti similinell’ambito comunale dell’area dei Castelli Romani; risulta altresì incorso di progettazione ed autorizzazione l’impianto della Volsca Ambientee Servizi S. p. a. , per “impianto per digestione anaerobica dei rifiutifrazione organica da raccolta differenziata in loc. Lazzaria” , nel comunedi Velletri (RM)”.Insomma una audace panacea in quanto “tutto ciò consentirà, entro brevetempo, di poter disporre nella zona dei Colli Albani di una quantità diFORSU sufficiente a fornire combustibile e giustificativa per lacostruzione di un impianto di valorizzazione. Nel tempo l’aumento dellaFORSU prodotta dalla raccolta differenziata renderà necessaria edeconomicamente autosufficiente, la realizzazione di nuovi impianti ditrattamento” per una “maggiore tutela ambientale determinata: dallanotevole riduzione dei quantitativi di rifiuti da avviare in discarica; dalrecupero di materia dai rifiuti; dalla produzione di energia da fontirinnovabili. ”.Ma leggendo attentamente si tratta di un impianto che comunque dichiarala sussistenza di alcuni fattori ambientali di rischio (“Stabilimenti edimpianti ove si producono e/o impiegano gas infiammabili e/o comburenticon quantità globali in ciclo superiori a 25 Nm3/h.”) e che prevedecomunque degli inquinanti .”quindi i fumi prodotti rispettano leprescrizioni di cui alla parte III dell’All. 1 D.Lgs. 152/06 e comunquedovranno effettuare il controllo annuale previsto per le emissioni. Taliimpianti devono comunque rispettare i valori limite di emissione previstidal Dlgs 152/2006 espressi come concentrazioni massime ammissibili perciascun inquinante presente nei fumi di combustione, a seconda del tipo dimotore e combustibile impiegato.L’inquinante previsto è il biogas (CH4 55%)”. E così vengonominuziosamente elencate le emissioni in atmosfera dell'impianto nel suociclo produttivo: emissioni provenienti da biofiltro, dalla centrale dicogenerazione attraverso il camino di emissione del gruppo dicogenerazione; emissioni da sfiati di sicurezza delle valvole disovrappressione dei digestori; emissioni da traffico logistico nell’areaesterna dovute a emissioni da tubi di scarico dei mezzi di conferimento deimateriali funzionali all’ impianto di trattamento. In ultimo, la fonte diinquinamento che potrebbe derivare dai liquidi prodotti dai processi, maanche da rumore ambientale (Gruppi per la produzione di energia elettricasussidiaria con motori )Insomma, una centrale che lavora 24 ore al giorno per 7 giorni allasettimana, il cui impatto riguarda la S.S. 207 – Via Nettunense, e la stradalocale di accesso al complesso immobiliare ( Via delle Grotte), ma la cuiattività “non può avere effetti sulla salute pubblica” anche se neldocumento di Sintesi viene sottolineato che “i tipi di inquinamentipossibili potrebbero derivare dalle emissioni in atmosfera”.Dopo questo inatteso 'regalo' post-natalizio alle nostre spalle, l'unica cosache ci resta da fare è iniziare a monitorare costantemente l'eventualeautorizzazione provinciale che verrà rilasciata in modo da poterci attivareper un serio ricorso legale contro l'ennesima imposizione alla cittadinanzadi 'bruciatori legalizzati' che stanno ormai imperversando e spuntandocome funghi.

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PAPALIA DA PDLAFRATELLI D'ITALIA

In una nota il consigliere comunale, FabioPapalia, comunica le dimissioni dacoordinatore comunale e la fuoriuscita dalPopolo della Libertà per aderire al nuovopartito Fratelli d’Italia – CentrodestraNazionale.“Scelta maturata e arrivata dopo molteplicidelusioni e troppi episodi in cui il Pdl hafatto letteralmente vergognare chiquotidianamente si impegna con passione eserietà.Ho presentato la comunicazione ufficiale alPresidente del Consiglio comunale per lacostituzione del nuovo gruppo consiliare“Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale edho ufficializzato le dimissioni dacoordinatore comunale. Numerose sono levicende; si va dalla strategia adottata con ilGoverno Monti, al Segretario Nazionale

completamente inesistente e privo dipersonalità politica e coerenza, altesseramento che non ha portato a nessunocongresso, alla raccolta firme per le primariemai svolte, ai soliti personaggi catapultati inParlamento scelti senza un minimo dimeritocrazia, al ricambio tanto richiesto emai concretizzatosi, alla scelta del candidatoPremier che ad oggi risulta non pervenuto.In ultimo, non per importanza, la questioneriguardante il capogruppo Pdl della RegioneLazio, Franco Fiorito. La totale assenza ed ilsilenzio del Pdl sulla questione della giuntaPolverini ha lasciato tutti allibiti. Tanti sono imotivi che hanno portato ad una scelta ormainon più rinviabile.Nonostante gli sforzi fatti, all’ interno delpartito, da molti autorevoli esponenti nulla ècambiato, nessuno ha riflettuto suun’eventuale futuro del centrodestra post -Berlusconi.Siamo arrivati perfino a manifestare sotto lasede centrale di Via dell’Umiltà a Roma perchiedere le primarie ma nessuno ci ha

ascoltato.E ‘giunto il momento di gettare le basi peruna nuova realtà, un nuovo soggetto politicocapace di interpretare al meglio le esigenzedell’elettore di centrodestra. Un nuovopartito appunto che abbia come paroled’ordine l’onesta, il merito e lapartecipazione; dove sia possibile finalmentescegliere chi dovrà rappresentarci nel partitoe nelle istituzioni.Il nuovo partito, Fratelli d’Italia –Centrodestra Nazionale, fondato da GiorgiaMeloni e Guido Crosetto ha gettato le basiper un futuro diverso nel centrodestra edincarna al meglio questi valori. Inizia unanuova sfida e dobbiamo affrontarla nelmigliore dei modi per riconquistare lafiducia di molti cittadini delusi da unapolitica lontana dai veri problemi e dalleconcrete esigenze”. .

Fabio PapaliaConsigliere Comunale

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ECO 16 ANNO 3 n° 34 SABATO 19 GENNAIO 2013 pag 8

RONCIGLIANO COME L' 'AREA 51' ? AUTORIZZATO IL POTENZIAMENTO DELLACENTRALE ELETTRICAALIMENTATA CON BIOGAS:

ECCO PERCHE' LA DISCARICA NON POTREBBE MAI CHIUDEREdi Elena Taglieri

Per Manlio Cerroni può apparire una verae propria manna dal cielo il recentissimoDecreto Sottile (successivo a quello delMinistro Clini) che nella scelta dei sitiprovinciali laziali da destinare allosversamento di parte dei rifiuti di Romaprevede oltre a Colfelice, Viterbo eCastelforte anche Albano Laziale. Ed ineffetti sembra davvero un piatto ghiotto!Già il 20 febbraio 2009, data in cui lasocietà Marcopolo EngineeeringS.p.A.(gruppo MarcopoloEnvironmental) a nome del proprioAmministratore unico sig. AntonioBertolotto, ha presentato alla Provincia diRoma domanda di autorizzazione per lamodifica sostanziale dell'impianto diproduzione di energia elettrica da fontirinnovabili alimentato con biogasprodotto dalla discarica del comune di Albano Laziale in localitàCecchina, come si evince nella Determina Dirigenziale n.888 del10/2/2010 (nella quale, tra l'altro, il nome della località, per uninaccettabile refuso mai corretto è stato storpiato. . .).Un' opera di potenziamento per un impianto “già presente presso ladiscarica e composto da due gruppi elettrogeni di potenza elettricapari a 1 ,72 Mwe, autorizzati dalla Provincia di Roma conDeterminazione Dirigenziale n. 250 del 21/09/2004”, e strettamentecorrelata e conseguente al Decreto n.45 del 26 maggio 2003 dellaRegione Lazio- Assessorato all'Ambiente intitolato “Autorizzazioneall'esercizio relativo al secondo lotto del VI invaso della discarica diprima categoria sita in Albano Laziale, loc. Cecchina”.In pratica, nel progetto della Marcopolo Engineering S.p.A (societàcon sede legale vicino Cuneo ma che nel territorio di Albano rispondesia al civico 182 di via di Roncigliano che al km.24,640 di viaArdeatina, lo stesso della Pontina Ambiente di Manlio Cerroni) venivachiesto “l'aumento di potenza elettrica dell'impianto stesso da 1,72Mwe a 2,13 Mwe attraverso l'installazione di due gruppi elettrogenidistinti ed indipendenti, da 1065 Kwe ciascuno, denominati 'Albano 1'e 'Albano 2'”.Dopo una prima conferenza dei servizi del 9 marzo 2009 (presenti laMarcopolo Engineering S.p.A,, la Regione Lazio-DipartimentoTerritorio Direzione Regionale Energia e Rifiuti-Area produzioneEnergia e sistemi di Rete, l' Agenzia delle Dogane-UTF di Roma, ilComune di Albano Laziale - Settore Urbanistico e Tutela Ambiente,la Provincia di Roma-Dipartrimento IV Serv.1 - Gestione Rifiuti, iVigili del Fuoco Polo prevenzione di Marino), e dopo quella definitivatenutasi in data 8 aprile 2009 sempre presso la sededell’Amministrazione Provinciale di Roma in Via Tiburtina, 691 aRoma, “i nulla osta pervenuti ed i pareri espressi in Conferenza”sonorisultati “acquisiti al fine del rilascio dell’autorizzazione allacostruzione dell’opera in oggetto“. E soprattutto con pareri favorevolidel Comune di Albano Laziale tramite i l Settore IV TecnicoUrbanistica-Edilizia e del Settore I I I – Servizio III SmaltimentoRifiuti, Igiene Ambientale e lotta al randagismo, quando all'epoca siera ancora sotto la Giunta del l'ex sindaco Mattei.Una autorizzazione, dunque, che la Provincia di Roma ha concessotenendo conto anche del famoso 'Decreto n.1 43 del 27 dicembre 2007del Commissario delegato per l'emergenza ambientale nel territoriodella Regione Lazio” e che sembra, quest'ultimo, essere sempre attualedal momento che in ben 6 anni ben poco si è fatto per risolvere laquestione dei rifiuti capitolini, essendo ormai trascorsi giàabbondantemente i 4 di Giunta Alemanno, e tanto meno quelliregionali (tra Giunta Marrazzo e Giunta Polverini),.Ed ecco allora arrivare a Roncigliano, bella, pronta e scodellata, lanuova 'pappa' per la centrale elettrica alimentata a biogas di discarica,un impianto tutt'altro che innocuo dal momento che “la quantità dibiogas che non può essere utilizzata dal motore sarà inviata ad unatorcia di emergenza ad accensione automatica, per essere bruciatacome previsto dall' all. 1 del dlgs. 36703” come pure inviata “in cameradi combustione ad una temperatura superiore a 850°”.E sulle emissioni in atmosfera dei fumi del suddetto impianto, comed'altronde si legge in qualsiasi Determinazione dirigenziale che trattile cosiddette 'fonti rinnovabili' (?! ), alla Marcopolo EngineeeringS.p.A.(convenzionata con Pontina Ambiente) viene richiesto il“rispetto dei limiti di emissione indicati per gli inquinanti“ e l'

assunzione di ”piena responsabilità perquanto riguarda i diritti dei terzi o glieventuali danni comunque causati dallacostruzione delle opere in questione,sollevando questa Amministrazione daqualsiasi pretesa o molestia da parte diterzi che si ritenessero danneggiati”.Così nella Determinazione Provinciale èchiaramente esplicitata la finalitàprimaria di questa centrale, cioè quelladi trasformare il biogas di discaricacaptato in energia elettrica che “. . . verràconsegnata alla rete elettrica nazionaletramite una cabina di interfaccia in MTcon il gestore locale, posizionata sulconfine della discarica. . . ”, in quanto“.l’energia elettrica prodotta deveessere trasformata in MT per essereceduta all’ente distributore. . ”, per cui si

comprende la necessaria esistenza di un contratto–accordo ufficiale eformale tra proprietario della discarica (Pontina Ambiente di ManlioCerroni in sinergia con Marcopolo Engeneering S.p.a.) ed il GSE, ilGestore dei Servizi Energetici nazionale. Ma non è dato saperlo,anche per l'inerzia espressa dall'attuale Giunta Marini a volerconoscere nero su bianco un analogo atto intercorrente tra ManlioCerroni ed il GSE riguardo alla costruzione dell'inceneritore (pardòn,termovalorizzatore, pardòn, gassificatore. . .) che Pontina Ambiente (oColari o C.O.E.Ma, tanto è sempre Cerroni. .) vuole far sorgere dentrola discarica. Ma se nella 'Dichiarazione Ambientale' del 2011 PontinaAmbiente sottolinea che e che “i biofiltri garantiscono un'elevataefficienza di rimozione degli odori >99%”, allora non si capisce ilperchè delle esalazioni maleodoranti provenienti dalla discarica, causadi numerosi malori presso la popolazione intorno residente e non solo.O forse si presume dal momento che “le emissioni in atmosferaprodotte dalla discarica derivano principalmente dall'impianto divalorizzazione energetica del biogas “.Marcopolo Engineering, dopo la variazione sociale di MarcopoloUtilities divenuta nel 2008 Colombo Ambiente S.p.A, è colei chedirettamente gestisce l'attività di gestione di captazione evalorizzazione energetica del biogas” e che“comunica mensilmente aPontina Ambiente i report della gestione del sistema” specialmente perciò che concerne le polveri sottili, SOx e Nox, di un “complessoimpiantistico che utilizza acqua di falda emunta attraverso un pozzopresente in sito”.Un obbligo così tanto decantato che però non trova altrettanta doviziama risoluto diniego ed opposizione da parte di Cerroni alla richiestadel Comune di Albano, dietro istanza del Coordinamento No- Inc, dieffettuare caratterizzazione geologica ed idrogeologica all'internodella discarica: semmai solo all'esterno, limitando un effettivo poteredel Comune di Albano che non contesta questo divieto ma che accettail diktat di di Pontina Ambiente, pur potendosi avvalere degli effettidell'art.250 del Decreto Matteoli (Testo Unico Ambientale).Insomma, la discarica di Roncigliano sembra come l'“Area 51”, ilfamoso ed inaccessibile sito militare americano del Nevada, circondatoda elevati livelli di segretezza a cui viene associata una presuntaattività sperimentale di origine extraterrestre. . . .Tanto, come vienedescritto nella 'Dichiarazione Ambientale' di Pontina Ambiente del2011 , e con le stesse parole riportate in quella del 2004 (! )“gliinsediamenti umani nella zona immediatamente esterna all'area inesame sono scarsi: la più vicina costruzione si trova a circa 300 m. Lapresenza umana è solo saltuaria e attinente all'esercizio delle attivitàagricole (!). La destinazione dell'area è industriale (… ). Non risultanopresenti in zona elementi di particolare rilievo storico o paesaggistico,né sussistono vincoli paesaggistici, archeologici, demaniali oidrogeologici”.E per finire, una piccola curiosità, tanto per ritornare al Decreto Sottileed ai siti scelti per conferire la spazzatura romana: Manlio Cerronirisulta essere Consigliere di Amministratore della R.E.C.L.A.S(Recupero Ecologico Lazio sud) con sede a Colfelice, ed ancheconsigliere di amministrazione dell'E.A.L.L. (Energia AmbienteLitorale Sud) insieme a Dante Marrocco (sindaco di Colfelice).Marcopolo Engineering s.p.a. , invece, gestisce centrali elettriche abiogas in alcune discariche della provincia di Viterbo e di Latina.

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ECO 16 ANNO 3 n° 34 SABATO 19 GENNAIO 2013 pag 9

IL COMMISSARIO SOTTILE SCEGLIE 4 SITI PER I RIFIUTI DI ROMAALBANO NON CI STA:

“NON SAREMO LA PATTUMIERA DI ROMA”!MARINI DAAPPUNTAMENTO AGLI ALTRI SINDACI:

CON LA FASCIA TRICOLORE IL 26 GENNAIO ARONCIGLIANOIl commissario per l’emergenza Rifiuti nella Capitale,Goffredo Sottile, ha individuato nel Lazio quattro impiantitmb, per il trattamento meccanico e biologico, che dovrannotrattare i rifiuti indifferenziati di Roma, Fiumicino, Ciampinoe Stato della Citta’ del Vaticano. I siti degli impianti indicatisono Albano Laziale (Roma), a Viterbo, a Colfelice (Frosinone)e Castelforte (Latina).

I siti sono 4, quindi, e non 10, come prevedeva il ministro Clini, equesta differenza viene giustificata dal fatto che i siti ditrattamento meccanico biologico di Roma (2 AMA e 2 Colari) giàindicati nel provvedimento del Ministrodell'Ambiente, operanoalla massima capacità, haspiegato Sottile, e non al40% come si era stimatoin precedenza (i datierano del 2010) equesto dovrebbesignificare che aRoma, nelfrattempo, èdavvero partita laraccoltadifferenziata. Eche sia partitasarà anche veroma certamentedi passi avantine deveancora fare,come ci hadetto lostessosindacoAlemanno il Primodell'anno dalle sponde del fiumeTevere. Devi le dichiarazioni del Sindaco suYoutube (http://youtu.be/ZfnrEiQ4BKE)

Intanto da comune di Albano Laziale viene lanciato un messaggioforte:

“Non saremo la pattumiera di Roma”.“Alla luce del decreto a firma del Ministro Corrado Clini, e delconseguente atto del Commissario Prefettizio Sottile,l’amministrazione comunale dichiara che porterà avanti qualsiasiazione di contrapposizione per impedire che i rifiuti di Romaarrivino sul nostro territorio.Roma, come sempre, risolve i suoi problemi scaricandoli su altri,in questo caso sui Comuni della Provincia, usufruendo però deibenefici economici di “Roma capitale”. Lo schema per cui aRoma vanno i soldi e alla Provincia i problemi non è accettabile, esoprattutto mette ancora una volta in luce l’arroganza con cui sidecidono tematiche così importanti, senza coinvolgere mai iterritori interessati. Questo è il deludente risultato a cui ci haportato la politica di Alemanno fatta di “scarica barile” e di decretidettati dalla “perenne emergenza”, e non da una seriaprogrammazione. Noi non saremo la pattumiera di Roma.

Facendo poi una considerazione generale, il decreto fotografa unasituazione impiantistica del Lazio che stride con lo stato diemergenza che ci vanno sbandierando da molto tempo. Ladimostrazione è che gli impianti esistenti sono evidentementesotto utilizzati, oltre che molto spesso fermi. Perché allora il pianoregionale dei rifiuti continua a prevedere la costruzione di nuovediscariche e nuovi impianti, in antitesi oltretutto con la volontàsempre manifestata di voler incrementare la raccoltadifferenziata?In più, ad oggi l’amministrazione comunale non ha ricevutoalcuna comunicazione ufficiale, se non notizie stampa. Mentreinvece sono state già contattate le società private che gestisconogli impianti e che, di fatto, vengono elevate ad unici interlocutoriin rappresentanza dei territori. Impostazione che ovviamente

contestiamo con forza”.E il decreto è stato discusso venerdì 1 8

gennaio a palazzo Savellidurante la

Conferenza deisindaci

del bacinodelladiscarica di

Roncigliano.“Quattro ipunti decisi:due riferiti

all'inceneritorea cui il Consigliodi Stato ha dato il

via libera e duesul recente decreto

a firma del MinistroCorrado Clini

sull'emergenza rifiutia Roma.I sindaci hannodeciso di

intraprendere la via della Denuncia allaCommissione europea, così come proposto nelle conferenzepassate. Denuncia che pone l'attenzione sull'autorizzazioneVAS. A questo si aggiunge il ricorso in adesione alla Corteeuropea dei Diritti dell'Uomo che gli enti locali non possonointraprendere in quanto tali.

Sul decreto a firma del Ministro Clini, invece, i sindaci hannoincaricato il Comune di Albano di intraprendere le vie legaliattraverso un ricorso amministrativo con richiesta diimmediata sospensione del provvedimento, che dovrebbe portarenell'impianto di Tmb di Roncigliano 50 mila rifiuti da trattaredalla Capitale. E lo stesso sindaco Marini ha datoappuntamento agli altri primi cittadini, con tanto di fasciatricolore, il 26 gennaio, giorno in cui il decreto stabiliscearriveranno i primi camion da Roma, all'ingresso delladiscarica”.

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AL VIA IL PROGETTO “PAESAGGI IPOGEIGENZANO SOTTERRANEA”

Sabato 26 gennaio la conferenza introduttiva “L’emissario del lago di Nemi nella Storia diGenzano”. Domenica 27 la prima visita all’emissario del lago di Nemi

Prenderà avvio sabato 26 gennaio il progetto“Paesaggi ipogei – Genzano sotterranea”, unprogramma di valorizzazione di un particolareaspetto del paesaggio antropico, quellosotterraneo, organizzato dal Comune di Genzanodi Roma con la Fondazione Terre Latine. Ilpatrimonio sotterraneo è un bene culturaleaffascinante e di inestimabile valore, checonsente di indagare, e allo stesso tempo farconoscere, il legame tra uomo e territorio.Partendo dalla ricerca e dalla conoscenza, siarriverà alla fruizione dei manufatti ipogei, ancheattraverso la realizzazione di eventi legati alpaesaggio sotterraneo vedendo, nel rupestre, unachiave di lettura dell’evoluzione del paesaggioantropico più complessivo del nostro territorio.Il primo appuntamento di questo viaggio nellastoria è dunque fissato per sabato 26 gennaio,alle 17:30 nella Sala delle Armi di PalazzoSforza Cesarini dove si terrà la conferenza“L’emissario del lago di Nemi nella Storia diGenzano”. Interverranno Marco Placidi,dell’Associazione Speleologica Sotterranei di

Roma, e la Dott.ssa Nicoletta Giannini,archeologa responsabile del Progetto “GenzanoSotterranea” per la Fondazione Terre Latine,mentre l’ introduzione sarà curata dalla Dott.ssaGiuseppina Ghini della Soprintendeza per iBeni Archeologici del Lazio.L’evento proseguirà il giorno successivo,domenica 27 gennaio, con il percorso guidatoall’ interno dell’emissario. Sarà quindipossibile, grazie anche alla collaborazione conl’Associazione Sotterranei di Roma, percorrereper intero il cunicolo dell’emissario e, dal lagodi Nemi, raggiungere in completa sicurezza,Vallericcia, potendo così apprezzare da vicinole caratteristiche di questa mirabile operaipogea progettata e realizzata più di duemilaanni fa. Appuntamento alle ore 9.30 a Genzanoin Piazza Dante Alighieri.

Info per visita guidata:segreteria Fondazione Terre Latine: 393-

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www.fondazioneterrelatine.it

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S P O R TEMANUELE BARLETTAUOMO VERO CAMPIONE

VERO CONSERVA ILTITOLO ITALIANO DEI

MEDIOMASSIMI

Roma 14 12 2012 - Come lui stesso ha dichiaratonon era nelle migliori delle condizioni: “Non eroal top della condizione – racconta Barletta ai suoiamici su Facebook – anzi anche se allenato perfare 20 riprese. . . un po di problemi, mio figlioall'ospedale e tanti altri problemi non mi hannofatto bene al ridosso del match! comunque hosaputo aspettare il momento propizio, cosa cheavevamo studiamo in palestra, infatti ai primi vericolpi affondati è finito il film”. E così, con latecnica e la forza che sanno mettere solo i grandisportivi, Emanuele Barletta, il campione d'Italiadi Lariano, amato in tutti i Castelli Romani eormai in tutto il paese, ha battuto lo sfidante per iltitolo italiano Mirco Ricci. L'incontro, si è svoltoil 1 4 dicembre scorso presso la Vip Halldell'Hotel Ergife. Nelle prime riprese Barlettaappariva in leggero affanno e Ricci aveva lameglio. Un film che è durato poco. Al momentogiusto, alla settima ripresa, ecco che i colpi delcampione in carica si fanno sentire potenti, primaun gancio alla punta del mento e poi, subito,ancora e ancora colpi potenti, e per lo sfidantenon c'è stato più nulla da fare: a due minuti dellasettima ripresa KO tecnico!

Fabio Ascani

PICCOLI (E) GRANDI ATLETI PERATLETICA CECCHINAALPA

La soddisfazione nelle parole dell'allenatore Alfredo Bocchino per i risultati deigiovani atleti dell'Atletica Cecchina ALPA:“Un inizio così non si prevedeva, ma noi ce lo prendiamo volentieri. BraviGiulia e Davide che hanno dato tanta soddisfazione ai loro allenatori, masoprattutto ai loro genitori, che devo ringraziare per la pazienza che hannoverso di noi. . . Continuiamo su questa linea, fare 1 , 59 e 1,70 come prima garanon e' una scherzo, specialmente con il passaggio nella categorie cadetti/e conla novità delle scarpe chiodate, quindi non mi rimane che elogiarvi e chiedervi ora maggiorimpegno per consolidare questi bellissimi risultati.Sempre ieri, 13 gennaio (ndr), abbiamo avuto ben altri 3 cadetti che si sono cimentati sui 60piani: il nostro bravo Luca li ha corsi con il tempo di 7"86, sfiorando la qualificazione per lafinale, non dimentichiamo che prima aveva fatto i 60 hs con il tempo di 9"74 in finale, oltre a luic'é stato Marco De Luca, esordio nei 60, con il tempo di 8"56 e per chiudere il nostro generoso einfaticabile Matteo Astenghi con il tempo di 10"70.Nei 60 piani cadette troviamo le nostre brave atlete con i rispettivi tempi: Ilaria La Maestra cheal suo esordio ha fatto registrare il tempo di 9"03, Chiara Gonzini con il tempo di 9"40 , MicolCaroselli con il tempo di 9"59 (record personale) e Asia Morelli con 10" 89 al suo esordio.Non si può dimenticare il pezzo forte di ieri, la partecipazione dei nostri ragazzi alla campestredi Latina. Atletica Cecchina ALPA è una società fortunata perché non ha degli “esordienti”, maveri e propri atleti, pronti ad affrontare qualsiasi cosa pur di gareggiare. Ecco i risultati degliesordienti B e C e con il loro piazzamento: Nardi Emanuele (12°), D'Amato Valerio(13°),Chiavarini Oscar (19°),D'Amato Tommaso (4°),Pierucci Andrea (8°) e Carlotta Diego (9°)questo per i maschietti, invece per le femminucce abbiamo: Andreassi Elisa (5°), ZeviniValentina (11°),Bocchino Sara (8°), Ligorio Sofia (29°) e Corradi Benedetta (32°); questi piccolidai 6 ai 9 anni hanno avuto un esordio sotto la pioggia, ma non hanno battuto ciglio e sonogiunti tutti al traguardo, piccoli ma grandi atleti.Sempre ieri a Latina e sempre sotto la pioggia gli Esordienti A (10/11 anni ) hanno fatto il lorodovere con:Valerio Lopez (15°), Bartolozzi Filippo (27°),Vocino Marco(36°),RosaAlessandro(43°) e Alfonsi Lorenzo (62°) questo x i maschietti , invece x le femminucce abbiamoavuto il piazzamento di: Savo Annalisa (24°).Cotinuiamo ad elencare i piazzamenti dei nostriatleti con la categoria ragazzi:BroWienki Davide (58°) e Cicu Gheorghe Vlad (80°) e x le ragazzecon Alfonsi Alessia (16°), Fedeli Viola (19°) e Bianconi Camilla (59°). Le Nostre Cadette e inostri Cadetti ci hanno onorato con i piazzamenti di:Fallocco Alberto (45°), CentracchioLorenzo (46°), Poeta Giulia (14°), Emery Espinoza(22°), Bocchino Francesca(31°) e SofiaFacchini (43°).Con questi risultati siamo nella regione: 16° con i ragazzi; 7°con le ragazze; 20°con i cadetti; 6°con le cadette; 19° nel Trofeo Giovanile Maschile Regionale di Cross; 4° nel Trofeo GiovanileFemminile Regionale di Cross. Per finire abbiamo avuto anche due master in gara. BerardiRosella non male il suo esordio nel cross corto con la 22° posizione e Corradi Dario anche luiall'esordio non male il suo 66° posto.Ragazzi ho esaurito le parole per descrivere questo meraviglioso weekend di gare, spero di nonavervi annoiato, ma era giusto elencare tutti i partecipanti ed elogiarli per la loro disponibilitànel partecipare con grinta alle gare.Ringrazio i Genitori dei piu' piccoli che ci hanno coadiuvato nel portare i loro figli allecompetizioni. Un ringraziamento a tutti i miei collaboratori che mi sono vicino nei momenti piu'critici . Con questo concludo come al solito . . .Forza . . . Atletica Cecchina . . .WACHILLE!”

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Hanno contribuito alla realizzazione, pubblicazione edistribuzione di questo numero di ECO 16, senza nulla avere incambio se non la soddisfazione di aver contribuito a farequalcosa di buono e utile, il direttore Giuseppe Gambacorta,Giuseppe Ferraro, Gianni Casciano, Elena Taglieri, CarloSerilli, Daniele Castri, Simone Carabella, Lucilla Castrucci,Fabio Ascani.

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ECOLOGIA UMANA,ECOLOGIA DELLAMENTE

Definiamo ecologia umana la disciplina che studia il rapportosistemico tra l'uomo ed il contesto in cui opera e da cui è statoevolutivamente formato, fisicamente e culturalmente.L'ecologia della mente vuole posare l'attenzione sulla condizionepsicologica dell'uomo nel suo interagire con l'universosocioculturale di appartenenza.Gli ambiti dell'ecologia della mente vanno sempre più dilatandosiin funzione del progressivo riscontro di situazioni problematicheper l'uomo nel rapportarsi con il suo ambiente fisico,sociale eculturale.Gli argomenti dell'ecologia della mente inducono a riflettere suquali rimedi si possono adottare per prevenire i disagi psichici emantenere la salute mentale, o meglio, la salute poiché questa è unostato di benessere fisico, psichico e sociale.Prendendo in considerazione la relazione uomo-ambiente uno deiprimi aspetti che si è portati a considerare è lo spazio vissutodall'uomo cioè l'abitare.Il territorio dei Castelli Romani offre lo spunto per alcuneriflessioni. I paesi di questa zona hanno subito negli anni unnotevole incremento demografico, hanno in parte perso la loroconnotazione rurale e sono diventati meta di migrazioni. Qui, comealtrove, le migrazioni e la crisi economica hanno portato alfenomeno della coabitazione.L'uomo è certamente l'animale maggiormente capace di adattarsima, oltre certi limiti l'adattamento può diventare deformazione (A.Scala). Così esiste uno stretto rapporto tra spazio ridotto edaggressività e tra tasso di criminalità ed incremento demografico.Abitare nelle città moderne non è quindi facile né senza traumi.Tuttavia la campagna non è un'oasi felice, anche negli abitati ruralisi riscontrano i disagi psichici che affliggono gli abitanti delle città.Questo è da mettersi in relazione con una economia basata sullamobilità e con i mezzi di comunicazione di massa che facilitano lacomparsa e l'inclusione nel mondo contadino di modelli di vitaurbana.Per quanto concerne l'emigrazione c'è da considerare che chiemigra è esposto ad un nuovo tipo di cultura ed è più o menofavorito a seconda di quanto questa è distante dalla culturaoriginaria. L'età giovane costituisce comunque un fattoreestremamente favorevole all'adattamento all'ambiente che, in ognicaso, non avviene senza traumi tanto che è stata descritta una

patologia dellemigrazioni legata altrapianto spazio-temporale. Infine lacoabitazione, rinforzai problemi legati allamancanza d'intimitàfisica e psicologica ecostituisce una speciedi caricatura di grandefamiglia. Lapromiscuità induce unsentimentod'intrusione che fadell'altro un nemicoonnipresente e privagli intimi del loroprivilegio. Spesso nonsi riesce a ricrearel'ambiente familiarepoiché difettano ilegami di solidarietà ei vincoli di affetto.E' evidente cheognuno di noi, se potesse ,sceglierebbe la situazione abitativaideale. In realtà esistono alcuni fattori ambientali determinanti chel'uomo non è in grado, in quel momento della sua storia, dimodificare e a cui si deve adattare. La prevenzione primaria deldisagio, in queste situazioni, è estremamente difficile poichéoccorrerebbe avere a disposizione il contributo fattivo diamministratori della cosa pubblica e di politici in grado dimodificare strutture istituzionali e condizioni di alloggio. Tuttavia èpossibile con adeguati interventi psicologici migliorarel'adattamento in modo tale che esso non diventi disfunzionale.

L'ecologia della mente è un aspetto poco trattato dell'ecologia perquesto ringrazio il direttore di ECO 16 per aver dato spazio anche aquest'ottica, non solo su codesto numero, ma anche sui prossimi,sarà così possibile approfondire vari argomenti a partiredall'“adattamento”.

Lucilla Castrucci(Medico specialista in Psicologia Clinica)

ECO 16 ANNO 3 n° 34 SABATO 19 GENNAIO 2013 pag 11

Page 12: ECO 16 n 34 del 19 gennaio 2013

DANON PERDERE …BRITTI, GAYNOR e GRIMESJIMI HENDRIX EXPIRIENCE

A giugno prossimo uscirà il nuovo album in studio di AlexBritti, per il quale ha voluto al proprio fianco in studio MelGaynor, batterista dei Simple Minds. E proprio durante laregistrazione di questo nuovo album, tra una pausa e l’altraBritti e Mel si sono divertiti risuonando vecchi brani del loroidolo Jimi Hendrix. E proprio in queste pause è venuta lorol’ idea di organizzare un live dedicato proprio a Jimi in onoredel suo settantesimo anniversario dalla nascita. Si aggiungecosì al duo anche Ged Grimes, bassista dei Simple Minds. Unprimo assaggio di questo tour, che dovrebbe partireufficialmente in autunno e che voci indiscrete dicono che saràaddirittura europeo, ci sarà il 26 gennaio prossimopresso l’Orion Club di Roma.

Gianni Casciano

ECCO UNA BUONA IDEA“Sono orfano diacqua e dicielo, un fruttoche da terraguarda il ramo,orfano diorigine e distoria e di unachiaratraiettoria”.“Sono orfano dipomeriggi alsole … orfanodipartecipazione,di una leggeche assomigliaall’uguaglianza, di unademocrazia chenon sia un

paravento … Orfano di una casa e di una Italia che è sparita”. Traendospunto dalla bellissima canzone “Una buona idea” di Niccolò Fabi,inclusa nel suo ultimo progetto “Ecco” che è stato giudicato come unodei migliori dischi italiani di quest’anno, quanti di noi in questomomento si sentono orfani di valori persi, di rapporti interpersonaliperduti, di tempo e di spazio, orfani di una serenità di fondo. Una dellecausa la crisi economica internazionale di questi ultimi anni che perònon ha solo aspetti negativi come si vuol far credere, ma puòrappresentare l’occasione per poter rimettere tutto in gioco, dare e ridareil giusto valore alle cose e riappropriarci delle cose più importanti. Glieconomisti continuano a dirci che occorre stimolare i consumi peraumentare la produzione; Quindi produrre, lavorare e vendere il nostrotempo per acquistare quello di cui non abbiamo bisogno. Ci stiamoarricchendo di superfluo, credendo che se non abbiamo quello che glialtri hanno, non siamo al loro pari, stiamo indietro, siamo diversi einfelici.Durante una trasmissione di Rai 5 “Un’altra vita” di Simone Perotti,scrittore e autore, ha intervistato Silvano Agosti, scrittore e regista, cheha raccontato con una breve metafora il funzionamento della nostraeconomia che è come quella signora che cuoce un chilo di spaghetti inuna pentola senza acqua. Dopo vari minuti aggiunge dell’acqua e dopoancora tira fuori gli spaghetti. Perde tempo a recuperare, dal chilo dispaghetti, quei pochi che non si sono bruciati; ne riesce a tirare fuoripochi grammi, appena sufficienti per una porzione, e il tempo impiegatoè stato più di un’ora. Supponiamo che a quella signora noi non diciamonulla, ma la invitiamo nella nostra casa e le cuciniamo degli spaghettiper farle vedere che il suo metodo di cottura è sbagliato. Quindiprendiamo 200 grammi di spaghetti e li versiamo nell’acqua bollente percuocerli; poi li scoliamo e li mettiamo nei piatti. La signora rimarràstupita perché abbiamo cotto 200 grammi riuscendo a mangiarli tutti,senza scartare neanche uno spaghetto, ed il tutto risparmiando tantotempo, rispetto al suo metodo di cottura. Ecco, il produttore di spaghettiche non ha spiegato il giusto metodo di cottura è la nostra economia, e lasignora che cucina siamo noi, che senza riflettere ci adeguiamo alsistema economico come ci è stato insegnato, passivamente.Silvano Agosti termina la sua intervista dicendo che occorre “nonesistere e guardare, ma vivere e vedere”.Niccolò Fabi dice: “Mi basterebbe essere padre di una buona idea”;l’ idea che ci fa ragionare sulle cose di cui possiamo fare a meno, sullanostra abilità di riutilizzare e non sprecare di produrre con minori costisenza rincorrere il guadagno, ottenuto vendendo tutto il nostro tempo.Dobbiamo non essere più orfani della nostra identità e della nostraintelligenza.

Gianni Casciano([email protected])

MUSICA con Gianni Casciano

ECO 16 ANNO 3 n° 34 SABATO 19 GENNAIO 2013 pag 12

THE MASTERIl film, diretto magistralmenteda Paul Thomas Anderson,premiato alla Mostra delCinema di Venezia con ilLeone d’argento per la regia eCoppa Volpi per la migliorinterpretazione andata ai dueprotagonisti Joaquin Phoenixe Philip Seymour Hoffman,narra le vicende di unpersonaggio, Dodd, dotato digrande carisma, intent o amettere in piedi una settareligiosa, fenomeno esplosonegli ultimi vent’anni inAmerica, anche nei suoi aspettimediatici. Come suo aiutanteassolda non un manager nonun esperto di comunicazione oun giovane rampante ma uno

sbandato qualsiasi, Freddie (Phoenix). Uno scettico che viavia metterà in discussione sia il suo mentore che il cultostesso. Facile pensare a Scientology, certo ci sonosimilitudini soprattutto se pensiamo alla figura del guru RonHubbard ma più che raccontare l’ascesa e le dinamichedell’organizzazione si sofferma sul carattere fideisticorelativo al binomio maestro/allievo. Proprio per questoqualcuno l’ha bollato come incompiuto e irrisolto, quindigiustamente meritevole di scarsa considerazione da partedegli Oscar. Vedrete voi.

Giuseppe Ferraro

LUCI IN SALA