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E-BOOK
ECO GESTIONE FACILE
LA GUIDA PRATICA PER CAPIRE ED APPLICARE LA NORMA ISO 14001
2 (CC BY-NC-SA 3.0 IT)
Sommario A chi è rivolta questa guida .............................................................................................................. 4
Come e quando utilizzare la guida ................................................................................................. 5
Perché adottare un Sistema di Eco Gestione ............................................................................... 5 Perché certificare il proprio SGA .................................................................................................... 6
Come si ottiene la certificazione ..................................................................................................... 7
La normativa ISO 14001 step-by-step ........................................................................................... 9
4.2 Politica Ambientale ................................................................................................................... 14 4.3 Pianificazione ............................................................................................................................ 14 4.4 Attuazione e funzionamento ................................................................................................... 16
4.5 I controlli e le azioni correttive ................................................................................................ 17 4.6 Riesame della Direzione .......................................................................................................... 18
Conclusioni ....................................................................................................................................... 19
Altre risorse di interesse ................................................................................................................. 20
Bibliografia ........................................................................................................................................ 20
Introduzione
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Quest’opera ha l’ambizioso obiettivo di essere una guida per l’azienda che sta tentando un primo approccio
all’adozione di un Sistema di Gestione Ambientale ne voglia ottenere la Certificazione.
In realtà la guida che stiamo presentando nasce all’interno di una società di consulenza che da tempo
affianca le aziende nella progettazione, implementazione e certificazione del proprio Sistema di Eco –
Gestione, e che necessitava di uno strumento, da utilizzare soprattutto per la formazione teorica dei propri
consulenti interni, che fosse di consultazione immediata e con un approccio a questa materia molto
semplice, anche se, ci auguriamo, completo ed efficace.
La guida viene fornita sia come classica pubblicazione cartacea, sia in formato elettronico per renderne più
agevole la consultazione e per condividerla insieme ad altri colleghi all’interno della propria azienda.
Speriamo che la lettura della guida possa portarvi ad una migliore conoscenza del mondo della Gestione
Ambientale ed aiutarvi a progettare e mettere a pieno regime un Sistema di Eco Gestione all’interno della
vostra azienda, fino ad ottenerne la Certificazione.
E’ doveroso premettere anche che una semplice guida, per quanto possa essere dettagliata e ricca di
contenuti, difficilmente riuscirà a sostituire del tutto la figura del consulente che da anni lavora nel settore e
che si è sicuramente specializzato affrontando in prima persona le esigenze di diverse aziende, che a
seconda della tipologia di lavorazione e di organizzazione interna preesistente, dovranno essere seguite
nella maniera corretta cercando di adeguarle alla normativa senza traumi ed elaborando una
documentazione idonea alle reali necessità riscontrate da un’attenta analisi, che spesso chi si trova
all’interno dell’azienda, non riesce a fare in maniera rigorosa, tralasciando involontariamente particolari che
possono inficiare, e di molto, sull’efficienza di tutti i processi aziendali e sulle procedure di gestione
ambientale.
La guida è stata redatta da Marco Catalani, consulente aziendale da oltre 10 anni nei settori Qualità,
Ambiente e Sicurezza e a partire dal 2008 formatore nelle medesime materie, per conto della società RES
NOVA S.r.l.
L’e-book è distribuito gratuitamente ma l’utilizzo dello stesso è soggetto a delle regole di licenza di seguito
riportate in breve per riassumerle:
Rispetto a questa opera tu sei libero di:
Condividere — riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare,
eseguire e recitare questo materiale con qualsiasi mezzo e formato
Modificare — remixare, trasformare il materiale e basarti su di esso per le tue opere
Il licenziante non può revocare questi diritti fintanto che tu rispetti i termini della licenza.
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pubblico dominio o nei casi in cui il tuo uso sia consentito da una eccezione o limitazione prevista
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Per maggiori info legger anche quanto riportato su http://www.creativecommons.it/Licenze
A questo punto non resta che augurarvi buona lettura.
A chi è rivolta questa guida
La guida è rivolta a chiunque fosse interessato alla materia che vogliamo trattare: responsabili della gestione
ambientale che vogliono formarsi meglio per ottemperare ai loro compiti in azienda in maniera migliore e più
consapevole; imprenditori che vogliono far certificare la propria azienda e non sanno proprio da dove
iniziare; consulenti, soprattutto se alle prime armi, per avere una formazione di base sulla materia che poi
costituirà il loro lavoro, e così via.
L’approccio con cui abbiamo cercato di elaborare la guida vuole essere il più possibile facile anche per chi
non ha mai sentito parlare di Certificazione Ambientale e vuole cominciare ad inoltrarsi in questo campo.
D’altra parte gli argomenti verranno affrontati in maniera seria e precisa, così anche chi già è del mestiere,
potrà trovare in questa guida un supporto valido per completare la propria conoscenza della materia.
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Come e quando utilizzare la guida
La scelta del formato elettronico su cui proporre la guida ad altre persone non è casuale: infatti ormai da
anni l’informatizzazione dei nostri uffici e delle nostre case ha provocato una vera rivoluzione nel nostro stile
di vita e così anche leggere e farsi una cultura su un determinato argomento, è diventata un’attività che è
possibile svolgere con il proprio pc.
Il vantaggio è che possiamo consultare questa guida ovunque, installarla sul computer di casa e dell’ufficio o
in azienda, oppure sul portatile.
Inoltre il formato elettronico rende possibile una maggiore facilità di accesso alle informazioni, potendo
saltare da un argomento all’altro attraverso i comodi collegamenti ipertestuali.
Facilità d’uso e completezza di contenuti, queste sono le caratteristiche che questo prodotto si propone di
trasmettere all’utente finale.
Perché adottare un Sistema di Eco Gestione
L’obiettivo di un Sistema di Gestione Ambientale o di Eco Gestione è definire volontariamente dei traguardi
per migliorare continuamente e prevenire gli effetti ambientali della propria azienda.
Per progettare e realizzare un efficace Sistema di Eco Gestione è necessario valutare tutti o almeno i
principali punti di debolezza, ma anche di forza, che possono avere un impatto sull’ambiente.
Tali punti riguardano sia l’ambito prettamente legislativo, sia quello tecnico che quello organizzativo.
Per iniziare a progettare un Sistema di Eco Gestione è necessario anzitutto fare la cosiddetta “analisi iniziale
degli aspetti ambientali” che prende in considerazione tutte le attività che impattano sull’ambiente, identifica
gli indicatori per monitorare le performances ambientali e le attività di controllo da attuare.
Un Sistema di Eco Gestione è un’attività di autocontrollo quindi, cui seguiranno provvedimenti aziendali da
parte della direzione sulle attività da svolgere per migliorare la propria performance ambientale.
Come altre normative ISO (prima tra tutte la ISO 9001 sulla Qualità) la norma ISO 14001, punto di
riferimento per la gestione ambientale dell’azienda, è una normativa ad adozione volontaria, pertanto non
esiste alcun vincolo obbligatorio di costruire un Sistema di Eco Gestione conforme a questa norma, né di
certificarlo.
Esistono tuttavia una serie di riferimenti normativi che stabiliscono quali requisiti un Sistema di Eco Gestione
ben progettato deve avere e diventano vincolanti nel momento in cui l’azienda decida di certificare il proprio
sistema subendo una verifica di terza parte da un organismo di ispezione e certificazione accreditato a tale
scopo.
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Perché certificare il proprio SGA
Così come la normativa ISO 14001 è ad adozione volontaria, allo stesso modo certificare il proprio SGA
(Sistema di Gestione Ambientale) non è obbligatorio, ma sicuramente consigliato.
L’interesse per la certificazione ambientale è in costante crescita a livello internazionale e da qualche anno
ha preso piede anche in Italia.
Le certificazioni ambientali seguono due standard di cui di solito abbiamo sentito parlare: uno è quello
mondiale meglio conosciuto come ISO 14001 e l’altro è quello europeo, per molti aspetti più stringente
rispetto al primo, che è l’EMAS, che era in vigore precedentemente.
Le motivazioni della certificazione ambientale sono di ordine economico e di mercato, e non riguardano solo
l’interesse alle problematiche ambientali da parte di un’impresa x .
Negli ultimi anni sappiamo che in Giappone la certificazione ambientale è già uno standard consolidato per
molte grandi imprese e anche per alcuni enti istituzionali (ad esempio il sistema di gestione rifiuti del governo
metropolitano di Tokyo certificato ISO 14001).
In Europa la Germania è tra i primi paesi europei ad aver accolto con maggiore entusiasmo la certificazione
ambientale ISO 14001, ma anche il regolamento comunitario EMAS con centinaia di aziende certificate per
entrambi gli standard.
L’Italia nel 1999 aveva solo 120 aziende certificate ISO 14001 e solo 14 EMAS, e questo probabilmente è
dovuto alla scarsa presenza di grandi industrie che di solito possono e devono permettersi investimenti
anche nell’ambito ambientale o sociale.
Tuttavia vedere la Certificazione Ambientale solo come un qualcosa per grandi industrie è errato perché
l’attenzione alle problematiche ambientali, ai rischi ambientali e all’impatto che ciascun azienda ha sul
territorio va ben oltre le dimensioni strutturali ed economiche di breve termine di un’impresa.
Lo sviluppo sostenibile è ormai divenuta la parola d’ordine per tutte le imprese, piccole o grandi che siano,
che desiderano ancora sopravvivere in un mercato dove il consumatore è sempre più esigente ed attento a
prodotti sicuri ed eco-compatibili, gli enti istituzionali ed i governi saranno sempre più clementi con le
aziende che prevengono l’inquinamento, gli istituti finanziari e le compagnie di assicurazione adotteranno
sicuramente sistemi più flessibili verso le imprese con minore rischio ambientale e gli strumenti di
incentivazione finanziaria saranno previsti sempre di più per le aziende che guardano al futuro nel rispetto
dell’ambiente che le circonda.
Oltre a farne un discorso di visione aziendale, di ciò che sarà o potrebbe essere, la Certificazione
Ambientale parte da un altro assunto che è quello del mettere a riparo l’azienda dai costi della cattiva
gestione ambientale.
Infatti prevenire attraverso un’attenta analisi iniziale ambientale quegli aspetti critici che a lungo termine
possono rappresentare dei costi per l’azienda (messa a norma di strutture, miglioramento dell’efficienza
energetica, etc.) possono trasformarsi nel breve termine in opportunità di risparmio e quindi di guadagno per
l’economia dell’impresa ed inoltre grazie alla Certificazione Ambientale i ricavi che si otterranno in termini di
immagine saranno tali da giustificare da soli l’adozione di un Sistema di Eco Gestione.
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In un futuro non molto remoto è prevedibile che le aziende meno attente alla sfida ambientale avranno vita
meno facile di quelle che hanno un atteggiamento pro-attivo verso tali questioni, soprattutto in un mercato
sempre più globale e sempre più esigente e sensibile alle politiche ambientali delle aziende.
Come si ottiene la certificazione
Ottenere la certificazione ambientale è un procedimento che richiede tempo e denaro, perché va visto come
un investimento volto a far avere in un futuro relativamente immediato un ritorno economico di non poco
conto per la propria azienda.
Definire qui i tempi ed i costi per avere la certificazione non sarebbe corretto visto che sono molto variabili e
dipendono da vari fattori.
L’iter comunque per portare l’azienda alla certificazione in genere è questo: innanzitutto progettare, in
proprio o avvalendosi di consulenti esterni, il SGA aziendale a partire dall’analisi iniziale degli aspetti
ambientali, implementarlo, formare il personale sul suo funzionamento e sulle nuove attività che
probabilmente si troverà ad affrontare, riempire la modulistica approntata e cominciare ad ottenere dati
rilevanti per poter verificare l’efficacia e l’efficienza del sistema ambientale, riesaminare il tutto ed apportare
le più opportune azioni correttive e di miglioramento.
Come si noterà dunque non è certo possibile elaborare ed implementare in pochi giorni un SGA che vuole
ottenere la certificazione, ma molto più verosimilmente saranno necessari mesi per mettere a regime il tutto
ed essere pronti per la visita ispettiva che porterà o meno alla certificazione dell’azienda.
La progettazione e la realizzazione di un Sistema di Gestione Ambientale di per sé rappresenta già un
grosso passo in avanti dell’azienda perché con la sua adozione stabilisce procedure documentate e
strumenti di controllo dell’impatto ambientale che l’impresa ha e questo può portare innumerevoli vantaggi
che vedremo successivamente.
La Certificazione del proprio Sistema di Gestione Ambientale secondo la norma ISO 14001 non è altro che
la coronazione di un percorso avviato nella fase precedente, riconosciuto a livello internazionale e garantito
da un Ente super partes che esegue verifiche di controllo sull’azienda.
Le visite ispettive di certificazione in piccole aziende con meno di 10 addetti in linea di massima durano una
sola giornata e vengono fatte da una sola persona se non ci sono procedimenti di lavorazione molto
particolari da richiedere tecnici specifici da affiancare all’ispettore (chiamato più spesso con il termine
“auditor”).
Dopo la verifica ispettiva da parte dell’Ente di certificazione scelto, se l’esito è stato positivo, si passa
all’emissione del certificato, che a seconda dell’Ente può arrivare anche ad essere pronto dopo un mese
dalla visita ispettiva.
In conclusione l’iter per la certificazione è piuttosto lungo ed elaborato anche per una piccola azienda, non
va nemmeno trascurato, oltre la tempistica, il fattore denaro.
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Una decina di anni fa un’azienda con meno di 10 addetti poteva essere certificata affidandosi a consulenti
esterni che spesso chiedevano cifre astronomiche, nell’ordine di decine di milioni di vecchie lire. Oggi
fortunatamente per le imprese, un po’ meno per i consulenti naturalmente, i costi per progettare un sistema
di gestione ambientale si sono fortemente abbassati, anche perché la normativa è divenuta molto più
elastica e la concorrenza molto più alta anche in questo settore.
Ricordiamo però che il profilo di un consulente o quello di un auditor sono estremamente professionali e
pertanto non ci aspettiamo che qualcuno venga in azienda a regalarci o quasi il proprio servizio!
Quali benefici per l’azienda
Facendo una panoramica sull’attuale trend relativamente agli investimenti in eco-efficienza si può facilmente
dimostrare come questo sia in crescita e che di sicuro tali investimenti aiuteranno moltissimo la redditività
delle imprese e che è vero che si possono combinare due elementi che a prima vista sembrerebbero
antitetici: miglioramento ambientale e ottimizzazione dei costi con aumento dei guadagni.
L’eco-efficienza è un’opportunità di business dunque.
In un contesto dove le imprese italiane devono sottostare ad una concorrenza spietata con le imprese di
tutto il globo terrestre e dove la legislazione europea diviene sempre più stringente anche in ambito
ambientale, la Certificazione ISO 14001 diventa una sorta di salvagente per le imprese perché tramite
questo strumento ad adozione volontaria si anticipano le richieste obbligatorie della legge vigente e di quella
che probabilmente verrà promulgata in futuro in materia ambientale ed inoltre la Certificazione Ambientale
permette all’azienda di risolvere molti problemi ambientali evitando complicazioni con gli organi dello Stato
addetti ai controlli.
I vantaggi ambientali che un’azienda può ottenere progettando un efficace sistema di gestione ambientale
sono molteplici per il semplice motivo che adottando un sistema di autocontrollo volto al miglioramento delle
performance ambientali queste dovranno necessariamente tendere a migliorare, ma i benefici in termini più
strettamente economici, pur essendoci una differenziazione da fare per ogni singola impresa in relazione al
particolare contesto in cui lavora, possiamo annoverare quelli più macroscopici:
o Rafforzato e documentato controllo del rispetto degli obblighi di legge in materia ambientale
o Ritorno economico dall’aumento di efficienza nell’utilizzo delle risorse ambientali ed energetiche
o Minori consumi e riduzione dei costi delle utenze (gas, acqua, elettricità, etc.)
o Razionalizzazione e risparmi sui costi di smaltimento dei rifiuti
o Maggiori capacità contrattuali potendo proteggere la propria quota di mercato o prenderne altre
o Facilitazione nelle transazioni di proprietà,specie dove il fattore ambiente è rilevante
o Migliori rapporti con gli investitori, le compagnie di assicurazione, gli istituti di credito
o Migliori rapporti con i Clienti interni (lavoratori e loro famiglie) ed esterni (comunità locali,
associazioni ambientaliste, istituzioni locali, etc.)
o La pubblicazione dei programmi di riduzione delle emissioni influisce positivamente sulla comunità
circostante il sito produttivo
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o In alcuni comuni italiani la Certificazione Ambientale viene considerata equivalente al V.I.A.
(Valutazione d’Impatto Ambientale) e sveltisce in maniera drastica le pratiche per ampliamenti ed
installazione di impianti industriali
o Immagine aziendale migliorata, cosa che va in aiuto al marketing, specie se si esportano prodotti in
Paesi ove l’attenzione al problema ambiente è molto sentita (vedi nord Europa ad esempio).
o Valorizzazione del capitale sociale: infatti molte imprese quotate in borsa quando hanno annunciato
di aver preso misure a favore del miglioramento dell’impatto ambientale dei loro siti produttivi hanno
incrementato il valore delle proprie azioni
Fondamentalmente tutti i Sistemi di Gestione aziendali rispondono a 4 fondamentali domande:
1) Dove si posiziona la nostra impresa?
2) Dove desidera arrivare la nostra impresa?
3) Come può raggiungere la posizione sperata?
4) Come si può determinare di aver raggiunto il risultato sperato?
I sistemi di gestione ambientale non fanno altro che rispondere a questi quesiti ma in maniera specifica nel
settore dell’ambiente.
La normativa ISO 14001 step-by-step
La Certificazione Ambientale ISO 14001 ha un approccio molto simile alla ISO 9001 utilizzata per certificare i
sistemi di qualità aziendali.
Il Sistema organizzativo ha grosso modo la stessa impostazione e di solito chi ha già un sistema di qualità
implementato presso la propria azienda non farà fatica ad integrare anche un sistema di eco gestione.
Come nella certificazione di qualità l’azienda ha degli obiettivi da porsi e strategie da adottare per
conseguirli, allo stesso modo nella certificazione ambientale l’azienda ha obiettivi e traguardi che si impegna
a raggiungere nei tempi stabiliti e secondo le modalità dichiarate.
La caratteristica principale della normativa ISO 14001, molto apprezzata proprio per questo, è che non
impone degli standard o quali performance ambientali debbano essere raggiunte.
La normativa ISO 14001 infatti parte dal presupposto che l’azienda che desidera certificarsi secondo questo
standard innanzitutto debba rispettare le norme cogenti e quindi obbligatorie imposte dalla legislazione
ambientale preesistente nello Stato in cui essa opera e successivamente a partire da questa base attui un
piano di miglioramento ambientale.
I sistemi di gestione, compreso quello ambientale, si basano dunque sul noto ciclo di Deming che è
riassunto in 4 distinte fasi:
1) Plan Pianifica
2) Do Lavora
3) Check Controlla
4) Act Agisci di conseguenza
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Aspetti ambientali e impatti ambientali
Un’azienda che intenda attuare un Sistema di Gestione Ambientale deve innanzitutto individuare gli aspetti
ambientali ed in seguito gli impatti ambientali con particolare riferimento a quegli impatti ambientali che
risultano essere o possono essere significativi.
Nel valutare gli impatti ambientali significativi esiste un certo margine di discrezionalità, eccetto per le
prescrizioni di legge cui l’azienda è sottoposta.
Gli aspetti ambientali sono le interazioni che il sito produttivo preso in esame ha con l’ambiente, mentre gli
impatti ambientali sono rappresentati da qualunque modifica positiva o negativa sull’ambiente circostante al
sito produttivo preso in considerazione.
Per inciso non sono precisati sulla norma ISO 14001 i criteri secondo i quali si può valutare un effetto
ambientale importante, né fino a quale livello va spinta la valutazione degli effetti.
La norma ISO 14001 non prende in considerazione il concetto di impatto ambientale del prodotto finito una
volta uscito dalla produzione e messo sul mercato, mentre il regolamento EMAS prevede anche questo tipo
di controllo.
In parole povere la ISO 14001 non richiede una dettagliata valutazione del ciclo di vita dei prodotti
(cosiddetto LCA).
Tra gli aspetti ambientali si possono distinguere due tipologie fondamentali: gli aspetti ambientali diretti e gli
aspetti ambientali indiretti.
Gli aspetti ambientali diretti sono rappresentati dai processi controllabili direttamente ed internamente
all’azienda, mentre gli aspetti ambientali indiretti riguardano i processi non controllabili direttamente perché
avvengono al di fuori dell’azienda (quando ad esempio si immette un prodotto sul mercato).
E’ importante notare che la norma ISO 14001 mette in risalto l’attenzione agli effetti ambientali di un sito
produttivo preso in considerazione non solo nel tempo presente, ma soprattutto, estende la valutazione a
situazioni in cui possono verificarsi anomalie o situazioni di emergenza o qualsiasi altro evento che apporti
modifiche rispetto alla valutazione iniziale (modifica di prodotti, progettazione e messa in produzione di nuovi
prodotti, acquisto di nuove macchine e linee di produzione, modifica di processi esistenti, etc.)
Definizione di Ambiente
La norma ISO 14001 definisce “ambiente” il contesto entro il quale un’organizzazione opera, comprendente
quindi l’aria, l’acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni.
Per fare solo un piccolo approfondimento il regolamento EMAS definisce l’ambiente come l’area in cui sono
svolte le attività industriali sotto controllo di un’impresa, compresi tutti i magazzini contigui o collegati di
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materie prime, sottoprodotti, prodotti intermedi e sottoprodotti, prodotti finali e materiale di scarto e qualsiasi
infrastruttura e/o impianto, fisso o no, utilizzati nell’esercizio di questa attività.
Dunque ancora una volta il regolamento EMAS mette l’accento sul prodotto che l’azienda produce in un
certo sito produttivo e sulle materie utilizzate rispetto all’area in cui viene svolta l’attività produttiva.
Analisi ambientale iniziale
Il Regolamento EMAS definisce come Analisi Ambientale “Un esauriente analisi iniziale dei problemi,
dell’impatto e delle prestazioni ambientali, relativi alle attività svolte in un sito”.
L’esecuzione dell’analisi ambientale iniziale deve prendere in considerazione quindi una serie di aspetti
difficili da elencare in questa sede, poiché andrebbero trovati a seguito di una indagine sul sito molto
accurata e pertanto risultano essere molto variabili da situazione a situazione.
A titolo di esempio si potrebbe seguire uno schema di questo tipo per realizzare un Rapporto Ambientale
iniziale:
1. Inquadramento generale del sito (se ad esempio si trova o meno nei pressi di zone residenziali, se
esistono rischi dovuti ad attività naturali, come vulcani o sismi, se esistono problematiche
idrogeologiche, come si presenta il terreno su cui è situato l’edificio e le zone circostanti)
2. Descrizione delle attività svolte in azienda (individuando quindi i processi di lavoro, macchine ed
attrezzature utilizzate, sostanze e materiali trattati, prodotti finiti, etc. al fine di individuare potenziali
rischi dal punto di vista ambientale)
3. Identificazione degli aspetti ambientali individuati e loro descrizione (ad esempio individuare i punti di
emissione, gli scarichi dell’acqua, la gestione dei rifiuti, il consumo di risorse idriche, l’utilizzo di
polveri, l’uso di imballaggi e il loro smaltimento, il consumo di energia elettrica, il consumo di materie
prime, l’eventuale contaminazione del sottosuolo, il rumore, etc.)
4. Verifica delle leggi cogenti nel settore in cui opera l’azienda e verifica della rispondenza della stessa
alla normativa vigente in materia ambientale
5. Tirare le somme in un rapporto conclusivo in cui si mettono in luce punti critici, punti di forza e
possibili miglioramenti
Successivamente si raccomanda di creare una scala di priorità del controllo degli aspetti ambientali creando
una procedura apposita dove registrare i controlli fatti ed i risultati ottenuti.
Alcune definizioni utili per capire meglio
Di seguito passeremo in rassegna alcune definizioni di termini utilizzati spesso nell’ambito ambientale e che
sarà utile conoscere per poter proseguire nel proprio lavoro per la realizzazione di un Sistema di Eco
Gestione.
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Abbiamo già visto in due paragrafi precedenti cosa si intenda per aspetto ambientale, cosa per impatto
ambientale ed infine come deve essere eseguita per sommi capi una analisi ambientale iniziale.
Prendiamo ora in considerazione altri termini importanti della materia che stiamo trattando:
- Prevenzione dell’inquinamento
La definizione ISO di prevenzione dell’inquinamento ci dice che questa è “l’uso di processi (procedimenti),
prassi, materiali o prodotti per evitare, ridurre o tenere sotto controllo l’inquinamento, compresi il riciclaggio, il
trattamento, i cambiamenti di processo, i sistemi di controllo, l’utilizzazione efficiente delle risorse e la
sostituzione di materiali”.
Qui torniamo a quanto dicevamo in apertura di questa guida: i benefici potenziali della prevenzione
dell’inquinamento comprendono la riduzione degli impatti ambientali negativi, l’incremento dell’efficienza e la
riduzione dei costi, cosa molto cara all’imprenditore.
- Politica Ambientale
Per chi già conosce i sistemi di qualità della serie ISO 9000 ricorderà benissimo che esisteva in tutti i sistemi
di gestione aziendale una politica per la qualità.
Anche nei sistemi di gestione ambientale deve essere redatta una politica di indirizzo fornita dalla direzione,
questa infatti è “una dichiarazione fatta da un’organizzazione delle sue intenzioni e dei suoi principi in
relazione alla sua globale prestazione ambientale, che fornisce uno schema di riferimento per l’attività, e per
la definizione degli obiettivi e dei traguardi in campo ambientale”.
- Obiettivo Ambientale
La ISO ci dice che un obiettivo ambientale è il fine ultimo ambientale complessivo, derivato dalla politica
ambientale (vedi poco sopra) che un’organizzazione decide di perseguire e che è quantificato, ove possibile.
Quest’ultima parte è importantissima perché quantificare porta a valutare oggettivamente quanto fatto in
merito ad un determinato obiettivo e questo è importante per la misura delle performance ambientali, che poi
per chi vorrà ottenere la certificazione del proprio sistema di eco gestione, saranno valutate senza dubbio
anche dall’organismo di certificazione.
- Traguardo Ambientale
Da non confondere con gli obiettivi ambientali, poiché trattasi (ci viene sempre incontro la definizione ISO) di
“una dettagliata richiesta di prestazione, possibilmente qualificata, riferita a una parte o all’insieme di una
organizzazione, derivante dagli obiettivi ambientali e che bisogna fissare e realizzare per raggiungere questi
obiettivi.”
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Insomma in parole povere il traguardo è una fase intermedia utile a raggiungere l’obiettivo ambientale
proposto che una parte o tutta l’azienda è chiamata a perseguire.
- Sistema di Gestione Ambientale
Un sistema di gestione ambientale è parte integrante del sistema complessivo di gestione aziendale e
comprende la struttura organizzativa stessa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le pratiche
consolidate, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, mettere in atto , realizzare, riesaminare e
mantenere la politica ambientale.
Questo è da tenere bene a mente prima di poter realizzare un Sistema di gestione ambientale, poiché è
fondamentale integrarlo nelle attività quotidiane dell’aziende ed evitare quindi di creare un sistema
sovrapposto.
- Audit Ambientale
L’audit non è altro che un momento di verifica, anzi più precisamente è uno strumento che l’azienda ha a
disposizione per una valutazione sistematica, periodica e documentata delle prestazioni ambientali
dell’azienda stessa.
La verifica dovrà avere il fine di facilitare il controllo gestionale dei comportamenti che possono avere un
impatto sull’ambiente e di valutare la conformità del sistema creato alla politica aziendale sull’ambiente e agli
obiettivi (e quindi anche ai traguardi).
Di solito l’audit ambientale può essere di prima, di seconda o di terza parte: quello di prima parte è una
verifica interna che l’azienda esegue su sé stessa; la verifica di seconda parte viene effettuata da ispettori
inviati da clienti o fornitori; e la verifica di terza parte infine viene eseguita da un organismo di certificazione
accreditato (di solito per certificare l’azienda o per verificare il mantenimento dei requisiti che hanno portato
l’azienda alla certificazione).
La conduzione dell’audit dovrebbe essere affidata a persone che abbiamo dimostrato competenza ed
esperienza non solo nell’ambito delle norme ISO 14001 o EMAS, ma in maniera più specifica nel settore in
cui l’azienda opera.
La norma ISO 14001 Capitolo 4
Faremo adesso un breve excursus all’interno della norma ISO 14001 oggetto di questo corso.
Dal punto di vista della sua redazione scritta la norma ISO 14001 è divisa in 5 sezioni principali (dal 4.2 al
4.6) a loro volta divisi in sottosezioni.
Un sistema di gestione ambientale è certificabile solo quando è accettabile la risposta che fornisce a
ciascuna delle 5 sezioni della norma
Inizieremo a parlare subito a partire dal capitolo 4 della norma ISO 14001, anche perché i primi 3 sono per
così dire introduttivi, ma ne raccomandiamo in ogni caso la lettura direttamente sul testo della norma.
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Il capitolo 4 introduce a ciò di cui abbiamo in verità già parlato nei precedenti paragrafi di questa guida.
Innanzitutto definisce cosa l’azienda deve fare per realizzare un sistema di eco gestione:” L’organizzazione
deve stabilire, documentare, attuare, mantenere attivo e migliorare in continuo un sistema di gestione
ambientale in conformità ai requisiti della presente norma internazionale e determinare come esso soddisfi
tali requisiti.
L'organizzazione deve definire e documentare il campo di applicazione del proprio sistema di gestione
ambientale.”
Quindi l’azienda dovrà innanzitutto verificare qual è il proprio campo di applicazione (di solito desunto dalla
codifica NACE”) al fine di poter avere un punto di partenza anche sugli impatti ambientali potenzialmente
individuabili.
Altro punto importante è quello di documentare il proprio sistema, cioè mettere su carta ciò che l’azienda
intende fare, e questo avviene attraverso la stesura di un manuale di gestione ambientale (che potrebbe
ricalcare i punti della norma ISO 14001 senza problemi), le procedure e la modulistica di controllo.
4.2 Politica Ambientale
La direzione dell’azienda deve emanare un documento che racchiuda gli indirizzi aziendali in tema
ambientale.
La politica ambientale deve contenere un impegno scritto al miglioramento continuo, all’aderenza alle norme
cogenti, alla prevenzione del dell’inquinamento.
Il documento della politica ambientale deve essere aggiornato e mantenuto vivo ed attivo rispetto alla natura
dell’azienda, al tipo di lavoro che svolge, all’organizzazione aziendale e all’infrastruttura presente (queste
infatti di solito variano spesso col passare degli anni).
Cosa fondamentale è che la politica ambientale una volta redatta deve essere resa pubblica, perché la
questione ambientale non riguarda solo l’azienda o i suoi dipendenti, ma può interessare molte altre parti,
come i cittadini che vivono nel comune in cui risiede l’azienda, le autorità locali e nazionali che si occupano
di tutela dell’ambiente e prevenzione dei danni sulla natura.
4.3 Pianificazione
Questo è il capitolo al cui interno vi sono alcuni sottoparagrafi che descrivono alcuni punti già toccati in
questa guida: gli aspetti ambientali, obiettivi e traguardi, prescrizioni e leggi cogenti. Vediamoli nel dettaglio.
4.3.1 Aspetti Ambientali
Come già detto nella definizione di aspetti ambientali e nella spiegazione relativa alla redazione di una
valutazione ambientale iniziale, l’azienda deve in primis identificare i possibili aspetti ambientali cui è
sottoposta per la particolare attività che esegue, per la propria struttura organizzativa, per l’ubicazione che
ha scelto, e così via.
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Tali aspetti non solo vanno identificati ma va descritto come l’azienda intende tenerli sotto controllo e
determinare quali possono avere un impatto significativo sull’ambiente (aspetti ambientali significativi).
4.3.2 Prescrizioni legali e altre prescrizioni
E’ importantissimo che l’azienda che decide di realizzare un sistema di eco gestione oltre a valutare gli
aspetti ambientali e quelli significativi, abbia la possibilità di essere costantemente aggiornata sulle novità
normative, poiché deve assicurare a sé stessa che sia sempre conforme alla normativa cogente.
L’azienda deve inoltre stabilire come la normativa si applichi agli aspetti ambientali individuati in azienda.
A tal proposito va detto che la legislazione italiana in ambito ambientale è molto vasta poiché sono stati
emanati una serie di decreti negli anni specifici per alcuni aspetti e per determinate attività.
Fortunatamente il recente testo unico ambiente del 2006 ha messo un po’ di ordine, seppure tra mille
difficoltà e ad ostruzionismi politici, a tutto ciò che c’era precedentemente.
La procedura di controllo delle prescrizioni legali può essere anche piuttosto semplice, ma deve essere ben
fatta e monitorata continuamente perché è da qui che l’azienda riesce a capire cosa deve fare per migliorare
l’impatto della sua produzione rispetto all’ambiente, stabilendo obiettivi e traguardi.
In particolare può essere utile redigere una tabella in cui inseriamo la norma applicabile di riferimento,
l’aspetto ambientale che va a toccare nella nostra impresa, quali sono gli obblighi per la nostra impresa che
discendono dall’applicazione di quella norma, chi ne è responsabile dell’adempimento e ogni quanto tempo
lo stesso deve verificarne l’attuazione.
4.3.3 Obiettivi, traguardi, programmi
L’azienda deve, per ciascun livello e per ciascuna funzione, definire e controllare obiettivi e traguardi,
documentando questo procedimento.
Possibilmente sia gli obiettivi che i traguardi dovrebbero essere misurabili, altrimenti perderebbe di valore il
fatto che debbono essere tenuti sotto controllo, e devono essere coerenti con la politica ambientale, con gli
impegni presi dall’azienda, con le risorse che è possibile mettere a disposizione, con le prescrizioni legali.
Quando viene definito e riesaminato un obiettivo o un traguardo l’azienda deve tener conto anche dei pareri
delle parti interessate (comune, cittadini, autorità, etc.), delle risorse economiche, dei miglioramenti
tecnologici messi a disposizione dall’avanzamento della ricerca per migliorare continuamente le proprie
prestazioni ambientali, cosa a cui deve in ultima istanza protendere qualsiasi azienda ed in particolare chi
decide di realizzare un sistema di gestione ambientale.
Il raggiungimento di obiettivi e il perseguimento dei traguardi deve essere assicurato stabilendo per iscritto
tempi, risorse a disposizione e designando responsabili.
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4.4 Attuazione e funzionamento
4.4.1 Risorse, ruoli, responsabilità, autorità
Come dicevamo nel paragrafo relativo agli obiettivi e traguardi poco sopra l’azienda deve mettere a
disposizione delle risorse per conseguire i propri obiettivi, deve nominare dei responsabili, obbligatoriamente
almeno un proprio rappresentante che si occupi, tra le altre cose, di assicurare la corretta ed efficace
gestione ambientale.
4.4.2. Competenza, formazione e consapevolezza
Le persone naturalmente non nascono imparate e per questo quando un’azienda decide di realizzare un
sistema di gestione ambientale deve innanzitutto informare i propri dipendenti a tutti i livelli.
L’informazione è solo il primo passo perché l’azienda deve investire decisamente sulla formazione per far
capire e rendere consapevoli i dipendenti del ruolo chiave che ciascuno svolge nel collaborare a raggiungere
gli obiettivi e i traguardi ambientali.
La sensibilità verso la problematica ambientale va creata, poiché non tutti i soggetti hanno la stessa
propensione verso questa questione all’interno dell’azienda.
Una cultura ambientale crea competenza da parte del personale che agirà correttamente in relazione agli
indirizzi forniti dalla direzione e conformemente alle prescrizioni legislative e alla organizzazione
dell’azienda.
Nessun risultato si può raggiungere senza un coinvolgimento di tutta l’azienda, non solo in campo
ambientale ed in primis deve essere coinvolta e cosciente la direzione.
4.4.3 Comunicazione
Inevitabile non parlarne, anche la norma ISO 14001 non dimentica questo fondamentale aspetto, necessario
in qualsiasi tipo di organizzazione, questa a maggior ragione deve essere curata all’interno di un’azienda
che intende realizzare un sistema di gestione ambientale.
La comunicazione deve essere assicurata sia all’interno tra i vari reparti, i vari responsabili e le varie funzioni
affinché vengano recepite e comprese linee guida, procedure e direttive nell’ambito della prevenzione
dell’inquinamento, sia da e verso l’esterno affinché possano essere informate le parti interessate al di fuori
dell’azienda e per fare in modo che l’azienda riceva dall’esterno comunicazioni dalle parti interessate, che
vanno quindi documentate e rese rintracciabili.
4.4.4 Documentazione del SdGA e controllo dei documenti e dei dati
Il sistema di gestione ambientale deve comprendere una serie di procedure che descrivano come vengono
controllati i documenti e le registrazioni del sistema stesso.
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E’ necessario che un documento sia identificato, rintracciato, disponibile, assegnato ad un responsabile,
affinché il sistema possa essere vivo e mantenuto efficientemente.
Lo stesso requisito è applicato anche alla norma ISO 9001, per chi ha già avuto esperienza con essa lo
ricorderà sicuramente.
4.4.6 Controllo Operativo
Le procedure che descrivono come l’azienda controlla i vari aspetti ambientali per ciascun fattore individuato
debbono essere scritte in modo tale che sia evidente come l’azienda controlla attività, prodotti e servizi sia in
condizioni di normale operatività, sia in caso di situazioni anomale, sia infine in caso di emergenze vere e
proprie.
4.4.7 Preparazione alle emergenze
Una procedura che descriva come l’azienda si prepara alle emergenze ambientali definendo le operazioni da
svolgere, chi le deve svolgere e in che tempi, per ogni situazione verosimile che può verificarsi.
Possono essere presi in considerazione in questa procedura ad esempio, sversamenti nel suolo di sostanze
o preparati chimici, rischi di incendio dovuti alla manipolazione o stoccaggio di prodotti infiammabili, rotture o
malfunzionamenti dei sistemi di abbattimento dei fumi e dei gas, gestione delle problematiche relative agli
impianti di depurazione, e così via.
Può essere utile anche stabilire in procedura eventuali simulazioni alla preparazione delle emergenze (se
possibili ed applicabili al caso aziendale) e tenere traccia di queste prove e dei loro risultati al fine di
documentare meglio le azioni intraprese dall’azienda in campo ambientale.
4.5 I controlli e le azioni correttive
4.5.1 Istituzione di un sistema di rilievi e misure adeguato per il controllo operativo e la valutazione degli
aspetti ambientali
La ISO 14001 prevede necessariamente l’esecuzione di una fase di monitoraggio per assicurare che
l’organizzazione stia mantenendo la conformità con i requisiti legali (quindi le leggi applicabili all’azienda del
settore ambientale), stia controllando i suoi impatti ambientali, stia eseguendo correttamente un programma
di gestione ambientale
A tal proposito la norma ISO 14001 prevede la redazione di una procedura o anche più di una che
descrivano come l’azienda si è attrezzata per monitorare e misurare il proprio sistema di gestione ambientale
4.5.2 Definizione delle responsabilità e autorità per trattare e analizzare le Non Conformità e iniziare e
completare le Azioni correttive e Preventive
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Prima di parlare delle azioni correttive e preventive è opportuno introdurre il concetto di non conformità:
questa si verifica ogni volta che c’è uno scostamento da un requisito del sistema di gestione per la qualità.
Le non conformità vanno sempre registrate e la norma ISO 14001 prevede che si rediga una procedura
specifica per stabilire come ciò avviene
A seguito delle non conformità vengono stabilite azioni correttive atte a limitare l’impatto ambientale
dell’anomalia riscontrata e azioni preventive per evitarne il suo ripetersi nel tempo
4.5.3 Registrazione delle non conformità, delle azioni correttive e preventive
Una procedura che definisca come rilevare e registrare le non conformità (di norma su una scheda delle non
conformità o su un registro delle non conformità) e che definisca di evidenziare il trattamento delle stesse
attraverso azioni correttive e/o preventive.
Ricordiamo che le prime servono a correggere la non conformità, mentre le seconde descrivono come
l’azienda intende prevenire che queste si verifichino.
4.5.4 Audit del SGA
La norma ISO 14001 prevede una periodica rivisitazione del sistema di gestione ambientale attraverso la
conduzione di verifiche ispettive interne, dette anche audit di prima parte.
Deve essere stabilita una procedura che stabilisca tempi e modalità della conduzione della verifica ispettiva
ed inoltre che tenga conto del grado di preparazione degli auditor (ispettori che fanno parte del gruppo di
verifica).
Di solito è opportuno elaborare liste di riscontro (check list) per valutare tutti i punti salienti del sistema di
gestione ambientale realizzato e redigere alla fine un report di verifica i cui risultati dovranno essere presi in
considerazione dalla Direzione dell’azienda
4.6 Riesame della Direzione
Il Sistema di Gestione Ambientale (SGA) definito dalla ISO 14001 si basa sul fondamentale impegno dell'alta
direzione aziendale verso:
La conformità legislativa;
Il miglioramento continuo;
La prevenzione dell'inquinamento.
Almeno una volta l’anno, ma preferibilmente più spesso, la Direzione dell’azienda deve stabilire momenti in
cui eseguire un riesame del sistema di gestione ambientale realizzato
Per fare ciò sarà necessario prendere in considerazione gli obiettivi e i traguardi fissati e relazionarli con i
risultati delle verifiche ispettive interne, le registrazioni derivanti dal controllo operativo, e tutte le altre
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informazioni provenienti anche dall’esterno utili a capire lo stato di salute del sistema di gestione ambientale
(comprese la comparsa di situazioni di emergenza ambientale o sanzioni da parte delle Autorità di
Vigilanza).
La direzione nel riesame annota i risultati conseguiti e prende eventualmente decisioni basate su dati di fatto
o fissa altri obiettivi per il futuro.
Conclusioni
Come abbiamo visto un sistema di gestione ambientale può rappresentare un valore aggiunto per l’azienda
nel mercato globale
Esso però non è certo un qualcosa che si realizza in tempi brevi e l’eco-efficienza è un obiettivo che si
sposta continuamente verso un miglioramento potenzialmente infinito
La progettazione di un sistema di gestione ambientale richiede tempo e competenza, ma molte aziende,
anche piccole o medie possono riuscire a realizzare il proprio sistema di gestione ambientale ed ottenerne la
Certificazione ISO 14001 senza problemi
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Altre risorse di interesse
Ci auguriamo che questa opera sia stata utile al lettore che potrà trovare sicuramente ulteriori spunti di
riflessione ed altre informazioni in materia di Qualità in riferimento alla normativa UNI EN ISO 14001 anche
su internet sui seguenti indirizzi:
http://www.accredia.it/ il sito web ufficiale di ACCREDIA, Ente che accredita gli organismi di ispezione e di
certificazione in Italia
http://www.camera.it/ sito istituzionale della Camera dei Deputati dove ricercare il Testo Unico Ambiente
D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.
http://www.uni.com/ il sito web ufficiale dell’UNI l’Ente di unificazione italiano (possibilità di acquistare i testi
delle normative di riferimento presenti in questa guida).
http://www.resnovasrl.com/ sito web ufficiale di RES NOVA SRL società privata che ha elaborato e distribuito
questa guida e che da anni si occupa di fornire consulenza e formazione nei settori della Qualità,
dell’Ambiente, della Sicurezza, , attestazione SOA, consulenza finanziaria per le attività formative delle
imprese.
http://www.aicq.it/ sito web ufficiale di una delle associazioni che si occupa di diffondere la cultura della
Qualità in Italia – pubblica un interessante rivista per gli associati, eroga corsi di formazione
http://www.francoangeli.it/ editore specializzato offre riviste e libri inerenti il settore della qualità – catalogo
molto vasto e sempre aggiornato con nuove proposte
http://www.sistri.it/ il sito web per la tracciabilità dei rifiuti cui le aziende che producono o trasportano rifiuti
pericolosi o speciali e che hanno oltre 10 lavoratori dovranno utilizzare da gennaio 2015
Bibliografia
- Guida alla realizzazione di un sistema di gestione ambientale secondo le Norme 14001 e
Regolamento Emas. Come condurre l'analisi ambientale iniziale, redigere un manuale e le
procedure ambientali – Andrea Chiarini – ed. Franco Angeli
- Guida allo sviluppo dei sistemi di gestione ambientale. Norma ISO 14001. Ed. 2004
Vito D'Incognito (100.330) – ed. Franco Angeli
- I sistemi di gestione ambientale. Dalla norma Iso 14001 al regolamento Emas II
Giuseppe Lepore, Maria Capraro – ed. Franco Angeli
- Metodologie di valutazione ambientale. VIA, VAS, IPPC, Valutazione di Incidenza, Analisi del rischio,
EMAS, LCA: fondamenti teorici, modelli, strumenti applicativi e gestionali - Gianni Moriani , Marco
Ostoich , Enrico Del Sole - ed. Franco Angeli