eco managment
Click here to load reader
Embed Size (px)
TRANSCRIPT
- 1. AMBIENTE SANITARIO STRUTTURA MOLTO COMPLESSA! Rischio IMPIANTISTICO STRUTTURALEApparecchiature! Rischio INCENDIOelettromedicaliNumerose attivit svolte Impianti !Rischio CHIMICO StrumentazioniNumerose figure lavorative Preparati ! Rischio BIOLOGICOSostanze pericoloseGas anestetici! Rischio FISICO
2. AMBIENTE RISCHIO RISCHIORISCHIOCHIMICOFISICO BIOLOGICOSALA OPERATORIA, SALA PARTO XX XTERAPIA INTENSIVA, T.I.N., NIDOX XREPARTI DI DEGENZA XLABORATORIO DI ANATOMIA PATOLOGICAXAMBULATORIO DI ENDOSCOPIA DIGESTIVA XLABORATORIO DI CHIMICA-CLINICAXXLABORATORIO DI MICROBIOLOGIA XLABORATORIO DI MEDICINA NUCLEAREXLABORATORIO TRASFUSIONALE XREPARTI DI TERAPIA ANTIBLASTICA XSERVIZI CLINICO-DIAGNOSTICI XXLABORATORI DI RICERCAXSERVIZI AUSILIARIX 3. RISCHI IGIENICO SANITARISTERILIZZAZIONEDISINFEZIONEPREVENZIONE EVENTI AVVERSINOTIFICA MALATTIE INFETTIVEGESTIONE DEI RIFIUTIMICROCLIMAVIBRAZIONI RISTORAZIONE COLLETTIVAILLUMINAZIONE RUMORE LA SANIFICAZIONEDEGLI AMBIENTI 4. LA SANIFICAZIONEDEGLI AMBIENTIE unattivit che riguarda il complesso di procedimenti e operazioni di origine pratico e sanitario, finalizzato arendere salubre lambiente mediante le attivit di pulizia e successiva detersione Un buon metodo di sanificazione ospedaliera: 2. deve salvaguardare lo stato igienico dei locali inrapporto al tipo di prestazione a cui sono adibiti 3. deve rispettare le condizioni estetiche dellambiente 4. non deve modificare le superfici trattate 5. SANIFICAZIONE IN OSPEDALENon necessario creare condizioni di asetticit assolutaE sufficiente assicurare una situazione ambientale a rischiocontrollatoContenere la carica microbica entro limiti igienicamenteaccettabili per il tipo di ZONA che si deve trattareOgni ambiente ha uno standard ottimale che conseguenza della destinazioneduso dellambiente stesso. 6. SANIFICAZIONE IN OSPEDALEluso di sostanze disinfettanti riservata alle zoneparticolarmente a rischio dove:1. Anche le operazioni di pulizia sono eseguite con maggior frequenza2. Il numero di persone ed oggetti in transito dovrebbe essere limitato3. I degenti possono beneficiare di una massiva riduzione della carica microbica anche se temporanea 7. LA SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI STRUMENTI DI CONTROLLOFormazioneLinee guidaProcedureProtocolliCapitolato dappaltoMatrice di responsabilit 8. SANIFICAZIONE BLOCCO OPERATORIO MATRICE DI RESPONSABILITA Personale infermiereInfermiereDAS DirezionRespons Direttore Direzione della dittacoordinator Igiene eabile DAS eAmministrativa di pulizie eSanitaria ditteResp. Serv. Provv. MedicoEcon. del B.O.Esecuzionepulizia edisinfezioneinottemperanza a quantoprevisto inCapitolatodAppalto enelle lineeguida delDAS diIgiene 9. STERILIZZAZIONE Qualsiasi processo fisico o chimico che porta alla distruzione di tutte le forme dimicrorganismi viventi, comprese le spore.Misura di efficacia dimostratada studi clinici nellaprevenzione delle infezioniassociate allassistenzasanitaria(categoria IA) CDC Atlanta 10. STERILIZZAZIONEPer ottenere la sterilit del dispositivomedico si possono utilizzaredifferenti procedimenti chedipendono da diversi fattori quali: Caratteristiche chimico-fisiche del materialeda sterilizzare Costo del materiale Costo dellimpianto di sterilizzazione 11. STERILIZZAZIONEPrincipali metodi fisici di sterilizzazione VAPORE SOTTOCALORE SECCO PRESSIONEVetro,Metallo, tessuti, Vetro e Gomma termores.Metallo(non per sala oper.)AutoclaveStufettaa vaporea secco 12. STERILIZZAZIONEMetodiche di sterilizzazione a bassa temperatura materialitermosensibili(esclusi i materiali in cellulosa)Materiali termolabiliGAS PLASMA che non tollerano il vaporeOSSIDOStrumenti endoscopici DI ETILENE ACIDO PERACETICO 13. STERILIZZAZIONELa premessa fondamentale per il raggiungimento dellasterilit dei dispositivi medici consiste nella giustasequenza ed esecuzione delle seguenti fasi:1.Raccolta2.Decontaminazione3.Pulizia4.Lavaggio5.Asciugatura6.Confezionamento7.Sterilizzazione 14. STERILIZZAZIONESTRUMENTI DI CONTROLLOFormazioneLinee guidaProcedure indicatoriProtocolliCheck list 15. Check list Strumento operativo idoneo a garantire luso sistematico delle linee guida e degli indicatori di qualit per la gestione dei blocchi operatoriImplementazione Elaborazione didi un sistema diuna strategia diverifica periferico aggiornamento Ha consentito valutazione dei rischi edidentificazione dei punti critici in meritoal processo di sterilizzazione 16. Check listALCUNI ESEMPI1. Decontaminazione I dispositivi medici da decontaminare sono stati collocati in un apposito contenitore? Loperatore per effettuare le procedure di decontaminazione e di lavaggio del materiale da sterilizzare ha indossato i DPI? 2. Lavaggio e asciugatura Gli strumenti complessi sono stati smontati assicurandosi che le parti cave siano pervie e ove necessario sono state utilizzate siringhe raccordabili per far scorrere la soluzione detergente allinterno del lume? I guanti di gomma prima di essere tolti sono stati lavati e disinfettati 17. Check listALCUNI ESEMPI3. Autoclavi Nel caricamento dellautoclave le buste e i pacchi di cartasono stati sistemati in modo tale da consentire al vapore difluire liberamente? stato evitato che i pacchi toccassero le pareti interne dellautoclave?4. Conservazione e stoccaggio La manipolazione delle confezioni sterili stata eseguita conle mani pulite? Il materiale sterile stato conservato in armadi o scaffalaturepuliti, al riparo della luce diretta, della polvere e lontano da fontidi calore? Loperatore che ha effettuato lo stoccaggio ha verificato chegli indicatori di processo hanno virato correttamente? 18. Check list INDICATORI DI EFFICACIACorretta compilazione delle check-listPartecipazione del personale con domandeConoscenza dei punti criticiConferma comportamenti idonei del personalePresenza del personale agli incontri di gruppoVerifica sulle attivit nei blocchi operatori (uniformit eottimizzazione dei comportamenti)Capacit di risposta del personale a quesiti pi specifici ecomplessi 19. Check listLa check list si rivelata un utile strumentodi monitoraggio sui punti critici identificatipermettendo una periodica verifica dei corretti comportamenti tenuti nei blocchioperatori. 20. MICROCLIMALinsieme di fattori fisici che condiziona lecaratteristiche climatiche dellambiente indoor e diconseguenza gli scambi termici uomo-ambiente IRRAGIAMENTO TEMPERATURA VELOCITA UMIDITA DELLARIA 21. TEMPERATUR ALa temperatura dellaria uno dei parametriprincipali che influisce sulle condizioni microclimatiche ed il confort termico.E INFLUENZATAisolamento termico di pareti ed infissitemperatura esternaimpianti di riscaldamento e condizionamento dellaria 22. TEMPERATURA PERIODO TEMPERATURAStagione invernale 19-22 C Stagione estiva 24-26 C 23. UMIDITA E la quantit di vapore acqueo presente nellaria ad unadeterminata temperatura e pressione atmosferica, aumentaallaumentare della temperaturaUmidit massima quantit massima di vapore acqueo che puessere contenuta in un metro cubo dacquaUmidit assoluta quantit di vapore acqueo effettivamentepresente in un metro cubo dacqua al momento delladeterminazioneUmidit relativa rapporto tra umidit assoluta e umiditmassima ad una determinata temperatura 24. UMIDITA PERIODO UMIDITA RELATIVAStagione invernale 40-50% Stagione estiva 50-60 % 25. VELOCITA DELLARIA E la misurazione direzionale della velocit dellariain un ambiente e dipende dai seguenti fattori:3. apertura di porte e finestre, in caso di ventilazione naturale4. presenza di sistemi artificiali di ventilazione tipo climatizzatoriLa ventilazione ricambiando continuamente gli strati daria a contatto con la cute facilita la dispersione del calore e favorisce il raffreddamento del corpo. 26. VELOCITADELLARIA PERIODO VENTILAZIONEStagione invernale 0,05-0,1 m/sec Stagione estiva 0,1-0,2 m/sec 27. MICROCLIMACONDIZIONI OTTIMALIUMIDITAPERIODO TEMPERATURA VENTILAZIONERELATIVAStagione 19-22 C 40-50%0,05-0,1 m/secinvernaleStagione 24-26 C 50-60 % 0,1-0,2 m/sec estiva 28. UmiditCAPACITA LAVORATIVETemperaturaRelativa 21C 40%Massimo benessere85%Benessere ma in riposo91%Fatica e depressione 25C 20%Nessun malessere65%Malessere80%Riposo necessario100% Impossibile il lavoro pesante 29. DALLA CATTIVA QUALIT DELLARIA DERIVANO RISCHI PER GLI OPERATORI E PER IL MALATORISCHIO DIMALESSERERISCHIO DIper cattiva qualit delINTOSSICAZIONE microclima per presenza disostanze tossicheRISCHIO DI INFEZIONE per presenza inadeguata, quantitativa e/o qualitativa di microrganismi. 30. MICROCLIMARISCHIO DI MALESSEREper cattiva qualit del microclima1. ELEVATO TASSO DI UMIDIT2. TEMPERATURE TROPPO ELEVATE E/O TROPPO BASSE,ASSOCIATE AD UN ELEVATO LIVELLO DI UMIDIT3. UMIDIT RELATIVA TROPPO BASSA/ALTA 31. MICROCLIMASTRUMENTI DI CONTROLLOMONITORAGGIO DELLE CARATTERISTICHE MICROCLIMATICHE parametri fisici ambientaliOBIETTIVInumero di ricambi daria/h indici microclimatici di comfort e di stresstermicoMETODI stazione microclimatica computerizzata 32. MICROCLIMAMODELLO OPERATIVO DI CONTROLLO ADOTTATOMONITORAGGIO MICROCLIMATICOmisura dei principali parametri microclimatici e calcolodegli indici di stress e comfort termicoMISURAZIONE DEL NUMERO MEDIO DI RICAMBIDARIA/ORAsala operatoria 33. INDAGINE ORDINARIA DELLE CONDIZIONI MICROCLIMATICHEE DEL NUMERO DI RICAMBI DARIA/ORA CADENZA MINIMA: SEMESTRALE VALUTAZIONE DEI PRINCIPALI PARAMETRI MICROCLIMATICI (TEMPERATURA DELLARIA, UMIDIT RELATIVA, VELOCIT DELLARIA) E CALCOLO DEGLI INDICI DI STRESS E COMFORT TERMICO (PMV, PPD), MISURA DEL NUMERO MEDIO DI RICAMBI DARIA/ORA (SALA OPERATORIA, TERAPIA INTENSIVA) PERIODICIT: AUMENTATA NEI CASI DI PREOCCUPANTE DISCOSTAMENTORIFERIMENTI E LIMITI:1) D.P.R. 14/01/972) D.G.R. 7301/013) LINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI STANDARD DI SICUREZZA E DI IGIENEAMBIENTALE DEI REPARTI OPERATORI (MINISTERO DELLA SALUTE, 2002)4) ISO 7730 34. CONDIZIONI MICROCLIMATICHE OTTIMALIRaccomandazioni fornite dalle linee guida I.S.P.E.S.L.Temp. aria (inv. est.)20-24 CUmidit Relativa40-60%Temperatura rad.differenziale con t C aria 15 ricambi aria/oraSale Parto >6 ricambi aria/ora 37. DPR 14/01/1997Requisiti strutturali tecnologici e organizzativiminimiDay-surgery e day-hospitalServizi di medicina di laboratorioPronto soccorso ospedalieroArea di degenzaMedicina nucleareRianimazione e terapia intensivaReparto operatorioPunto nascita - Blocco partoAttivit di radioterapiaCentro di salute mentaleCentri ambulatoriali di riabilitazionePresidi ambulatoriali di recupero e rieducazione funzionaleAttivit di diagnostica per immagini 38. MICROCLIMARISCHIO DI INTOSSICAZIONEPresenza di concentrazioni elevate di Gas Anestetici Monitoraggio delle Concentrazioni dei Gas Anestetici 39. Monitoraggio delle Concentrazioni dei Gas Anesteticiesposizione occupazionale a gasOBIETTIVIanestetici (N20 e vaporialogenati)tenuta del gruppo anestesiologico Analizzatori automatici il cui principio di misura siMETODI basa sul metodo fotoacustico a raggi infrarossi (sensibilit 0,01 ppm) 40. LIMITI CONCENTRAZIONI GAS ANESTETICI (T.L.V.-T.W.A.)Raccomandazioni Ministero della Sanit circ. n.5/1989NO2100 ppm sala operatoria costruita / ristrutturata prima del 1989NO250 ppm sala operatoria costruita / ristrutturata dopo il 1989Alotano50 ppmEnflurano75 ppmRaccomandazioni N.I.O.S.H.NO225 ppmAlogenati2 ppm C (ceiling)Enflurano75 ppm 41. INDAGINE ORDINARIA DELLINQUINAMENTO DA GASANESTETICI (SALA OPERATORIA) CADENZA MINIMA: SEMESTRALE DURATA DEL CAMPIONAMENTO: PER TUTTO IL PERIODO LAVORATIVO O SU UN INTERVALLO DI TEMPO DI ALMENO 4 ORE PERIODICIT: AUMENTATA NEICASI DI PREOCCUPANTE INQUINAMENTO EDINTEGRATA CONLAVALUTAZIONE DELLESPOSIZIONEPROFESSIONALE INDIVIDUALEMEDIANTE CAMPIONAMENTO PASSIVO (RADIELLO) E BIOLOGICO (URINE)RIFERIMENTI E LIMITI:1) CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLA SANIT N. 5 DEL 19892) LINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI STANDARD DI SICUREZZA E DIIGIENE AMBIENTALE DEI REPARTI OPERATORI(MINISTERO DELLA SALUTE, 2002) 42. MICROCLIMARISCHIO DI INFEZIONEIndici di contaminazione microbica Carica Batterica TotaleStafilococcus aureusPseudomonas aeruginosa impianto di VCCCS. O. pronta non inOBIETTIVIsanificazione eattivit contaminazione ambientaleReparto di degenza comportamento degli operatoriS. O. in attivitReparto di degenza 43. MODELLO OPERATIVO DI CONTROLLO MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO: VALUTAZIONE DELLA CARICA MICROBICA, RICERCA DI STAPHILOCOCCUS AUREUS E PSEUDOMONAS SPP. (N. 1 ARIA, N. 1 PARETE, N. 1 SUPERFICE DI LAVORO)Campionatori attiviAria ambienteMetodiParetiPiastre rodac Superfici lavoro 44. CAMPIONATORE ATTIVO:S.A.S. SURFACE AIR SYSTEM Campionatore ad aria che, attraverso un discobucherellato, fa impattare un getto daria contro agar nutriente (plate count agar)in piastre Rodac di 55 mm di diametro 45. CONTACT PLATES1 2 3 4 CHAPMANA (Stafilococcus aureus )B1 2 3 4C AD B CPLATE COUNT AGAR D (Carica Batterica )1 2 3 4ABCD PSEUDOSEL(Pseudomonas aeruginosa) 46. MODELLO OPERATIVO DI CONTROLLO ADOTTATOCADENZA MINIMA: QUADRIMESTRALECAMPIONAMENTO ARIA ALLE BOCCHETTE DELLIMPIANTO VCCC (SALAOPERATORIA): VALUTAZIONE DELLA CARICA MICROBICA E RICERCA DEIPRINCIPALI INDICATORI DI CONTAMINAZIONE BIOLOGICA (STAPHILOCOCCUSAUREUS E PSEUDOMONAS SPP.)CAMPIONAMENTO ARIA AMBIENTE: VALUTAZIONE DELLA CARICA MICROBICA ERICERCA DEI PRINCIPALI INDICATORI DI CONTAMINAZIONE BIOLOGICA(STAPHILOCOCCUS AUREUS E PSEUDOMONAS SPP.)CAMPIONAMENTO SUPERFICI DI LAVORO (PARETE ED ARREDO): VALUTAZIONEDELLA CARICA MICROBICA E RICERCA DEI PRINCIPALI INDICATORI DICONTAMINAZIONE BIOLOGICA (STAPHILOCOCCUS AUREUS E PSEUDOMONASSPP.)PERIODICIT: AUMENTATA NEI CASI DI PREOCCUPANTE INQUINAMENTORIFERIMENTI E LIMITI:1) LINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DEGLI STANDARD DI SICUREZZA E DI IGIENEAMBIENTALE DEI REPARTI OPERATORI (MINISTERO DELLA SALUTE, 2002) 47. LIMITI VALORI DICONTAMINAZIONE MICROBICARaccomandazioni fornite dalle linee guida I.S.P.E.S.L.Nellaria ambiente in prossimit del tavolo operatorioa sala operatoria pronta