economia delle aziende familiari...peculiarità delle aziende di famiglia ai fini della valutazione...
TRANSCRIPT
Economia delle Aziende Familiari
Parte VIII – La valutazione delle Aziende Familiari
Prof. Riccardo Tiscini
Ordinario di Economia Aziendale
Considerazioni introduttive
Prof. Riccardo Tiscini2
Di grande rilievo sono le problematiche legate al
passaggio dell’impresa alle successive generazioni.
Infatti nel momento in cui avviene il passaggio
generazionale, una corretta valutazione dell’azienda e
dei titoli rappresentativi della proprietà (tra cui quote e
azioni) è necessaria non solo per questioni legate a
normative civilistiche di tutela degli eredi ma anche per
poter correttamente valutare opzioni di governance che
permettano un ruolo efficace della proprietà nello
sviluppo dell’impresa.
Alcune particolarità nella valutazione delle imprese di
famiglia sono relative alla scelta ed all’applicazione
delle metodologie e derivano non solo dalla
composizione dell’assetto proprietario ma anche alle
caratteristiche emotive degli imprenditori che si
ripercuotono su molteplici aspetti dell’impresa.
Necessità valutative Diversità valutative
Le criticità valutative
Prof. Riccardo Tiscini3
La valutazione delle imprese di famiglia presenta alcune difficoltà afferenti la natura, talvolta
estremamente emotiva, dell’oggetto di stima. In particolare, le principali insidie sono:
• Accentramento assolutistico nella gestione (one man company);
• Scarsa prevedibilità dei cash flow futuri;
• Difficoltà nello scindere i beni di proprietà dell’impresa e del proprietario;
• Costo emotivo del capitale;
• Flusso informativo distorto o ridotto.
La teoria della creazione di valore
Prof. Riccardo Tiscini4
La performance di un’impresa è misurata dal valore creato per gli azionisti, cioè dall’incremento del valore d’impresa (V) per effetto della gestione.
( ) ( )å= +
++
=n
tn
nt
t
iVF
iRV
1 11
In sintesi, quindi, il valore d’impresa dipende dai seguenti “value drivers”:• i flussi di risultato futuri (redditi o cash flow), frutto della posizione competitiva attuale ed evolutiva dell’impresa (R);• il capitale investito;• il tasso equo di redditività (o costo del capitale di rischio), che è la remunerazione che gli azionisti potrebbero ottenere con investimenti alternativi a parità di rischio e dipende principalmente dal rischio d’impresa;• l’orizzonte temporale in cui la posizione competitiva continuerà a beneficiare delle condizioni di gestione esistenti.
Principi per la valutazione
Prof. Riccardo Tiscini5
Valore Economico
Astrattao
Generale
Concreta o
Soggettiva
secondo una prospettivadi mercato
CAPITALE ECONOMICO (Ve)
VALORE SOGGETTIVO PER L’IMPRENDITORE
(Vsi)
Principi per la valutazione
Prof. Riccardo Tiscini6
Valore Economico
Continuità Innovazione
secondo l’ipotesi sulla gestione
VALORE ODIERNO VALORE POTENZIALE
Principi per la valutazione - la matrice di valutazione delle aziende
Prof. Riccardo Tiscini7
OTTICA DELLA VALUTAZIONE
Astratta Concreta
IPO
TESI
SU
LLA
GES
TIO
NE
FUTU
RA
Inno
vazi
one
Con
tinui
tà
VALORE“ASTRATTO”POTENZIALE
VALORE“STRATEGICO”POTENZIALE
VALOREECONOMICO
DEL CAPITALE
VALORE“STRATEGICO”
ODIERNO
Effetto leva imprenditoriale
Prof. Riccardo Tiscini8
GLI = VsiVe
< 1 Imprenditore come freno alla Performance
= 1 Autonomia dell’impresa dall’imprenditore
> 1 Imprenditore come value-driver
>> 1 Intrasferibilità del valore di avviamento
Peculiarità delle aziende di famiglia ai fini della valutazione
Prof. Riccardo Tiscini9
• Opacità dell’informativa societaria esterna (e talvolta
interna)
o Rettifiche alle valutazioni di bilancio
o Rettifiche alle transazioni azienda/famiglia
• Grado di autonomia della gestione aziendale dal
soggetto economico
• Scarsa formalizzazione della strategia
• Fattori di rischio legati al governo familiare ed
alla dimensione minore
o Continuità aziendale legata alla stabilità
dell’assetto istituzionale
o Dipendenza finanziaria della famiglia
o Asimmetrie informative con le
controparti esterne
o Scarse capacità di innovazione e
diversificazione a meno di un
rinnovamento (quasi sempre coincidente
con il passaggio generazionale).
Struttura finanziaria e costo del capitale
Prof. Riccardo Tiscini10
Costo del capitale di rischio familiare
Ridotto e flessibile nelle fasi di nascita e sviluppo (impresa mononucleo)
Reinvestimento utili
Elevato e rigido nelle fasi di maturità dell’impresa (deriva generazionale) Dividendi
Costo del capitale di credito
Elevato a causa dei fattori di rischio delle imprese di famiglia
Ridotto dal tax shield in presenza di una forbice elevata tra tassazione del reddito d’impresa e tassazione delle rendite finanziarie
Incrementato direttamente dal premio al rischio per le garanzie personali dei soci (che genera un aumento delle relazioni attese dei soci)
Trasferibilità dei fattori di avviamento
Prof. Riccardo Tiscini11
I fattori di avviamento sono legati:
• al marketing
• alla tecnologia
• alle risorse umane
• all’imprenditorialità
Identificazione beni immateriali (sicuramente trasferibili)
Analisi qualitativa del grado di affidabilità degli altri fattori di avviamento
Stima dell’azienda in due distinti scenari
Con l’imprenditore (valore concreto per l’imprenditore - Vsi)
Senza l’imprenditore (valore economico del capitale – Ve)
Il processo di stima delle aziende di famiglia
Prof. Riccardo Tiscini12
1) Stima del valore patrimoniale;
2) Identificazione dei fattori di avviamento;
3) Identificazione dei beni immateriali;
4) Analisi qualitativa del “grado di trasferibilità” dei fattori di avviamento;
5) Stima del “valore strategico per l’imprenditore”;
6) Stima del “valore economico”;
7) Stima del valore attribuibile ai “beni immateriali”;
8) Sintesi
K
Ana
lisi q
ualit
ativ
a
Vsi
Ve
BI
K BI AVVtrasf AVVimpr
Stima del valore patrimoniale
Prof. Riccardo Tiscini13
Il trattamento patrimoniale degli elementi di pertinenza della famiglia riguarda:
• Beni di esclusivo utilizzo familiare;
• Beni ad utilizzo familiare promiscuo;
• Debiti finanziari verso soci.
-IMM. -PN
-IMM. (parte) -PN
-Debiti +PN
Patrimonio netto di bilancio ± Rettifiche contabili± Rettifiche di valutazione± Rettifiche alle transazioni Azienda –Famiglia
= VALORE PATRIMONIALE DELL’AZIENDA
La valutazione degli Intangibles
Prof. Riccardo Tiscini14
MARKETING IMPRENDITORIALITA’TECNOLOGIA RISORSE UMANE
Identificazione dei fattori di avviamento
Risultati differenziali specifici Risultati differenziali comuni(AVVIAMENTO RIDOTTO)
Analisi delle cause
Stima del “grado di trasferibilità” (g.trasf.%)
AVVIAMENTO INTRASFERIBILE
AVVIAMENTO TRASFERIBILE
G. trasf. % 1 - G. trasf. %
BENI IMMATERIALI
Risorse immateriali
La normalizzazione dei risultati storici
Prof. Riccardo Tiscini15
• Costi relativi a beni e servizi di esclusivo utilizzo familiare
• Costi relativi a beni e servizi ad utilizzo promiscuo
• Interessi passivi per debiti finanziari verso soci
• Remunerazione del lavoro dei familiari
• Remunerazione dell’utilizzo di beni familiari
Reddito di bilancio±Rettifiche contabili±Rettifiche di normalizzazione±Rettifiche alle transazioni Azienda-Famiglia
=REDDITO NORMALIZZATO AZIENDALE
-COSTI +U
-COSTI (parte) +U
-COSTI +U
±COSTI ±U (per ripristino valore di mercato)
±COSTI ±U (per ripristino valore di mercato)
La normalizzazione dei risultati storici
Prof. Riccardo Tiscini16
RETTIFICHE ALLE TRANSAZIONI AZIENDA - FAMIGLIA
Conto economicoValori Rettifiche Rettifiche Valori
"giuridici" Incrementative Diminutive "normalizzati"Valore della produzione XXX XXXCosti della produzione (XXX) (XXX) Acquisto materie (XXX) (XXX) Servizi (XXX) (XXX) - per beni ad utilizzo familiare (XXX) + costi per utilizzo familiare (XXX) - per consulenze e collaborazioni da "familiari" (XXX) + sovrastima costi - sottostima costi (XXX) - di rappr.za e trasferte ad utilizzo familiare (XXX) + costi per utilizzo familiare (XXX) Godimento beni di terzi (XXX) (XXX) - per beni ad utilizzo familiare (XXX) + costi per utilizzo familiare (XXX) - per remunerazione di beni familiari (XXX) + sovrastima costi - sottostima costi (XXX) Personale (XXX) (XXX) - dipendenti "familiari" (XXX) + sovrastima costi - sottostima costi (XXX) Ammortamenti (XXX) (XXX) - per beni ad utilizzo familiare (XXX) + costi per utilizzo familiare (XXX) Accantonamenti (XXX) (XXX) Oneri diversi di gestione (XXX) (XXX) - per compensi amministratori "familiari" (XXX) + sovrastima costi - sottostima costi (XXX)Proventi ed oneri finanziari XXX XXX Proventi finanziari XXX XXX Oneri finanziari (XXX) (XXX) - su obbligazioni verso "familiari" (XXX) + on.fin.remunerazione del PN (XXX) - su altri finanziamenti dei soci (XXX) + on.fin.remunerazione del PN (XXX) - per beni ad utilizzo familiare (XXX) + costi per utilizzo familiare (XXX)Proventi ed oneri straordinari XXX XXXRisultato prima delle imposte XXX XXXImposte sul reddito (XXX) + imposte sulle rettifiche - imposte sulle rettifiche (XXX)Risultato dell'esercizio XXX XXX
La stima dei risultati attesi
Prof. Riccardo Tiscini17
Andamenti economico-finanziari e ciclo di vita dell'impresa
-1.200
-700
-200
300
800
1.300
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Valo
ri
Redditodell'impresaCash Flowdell'impresaConsumi dellafamigliaCash Flow"consolidati"
Gli andamenti economico-finanziari e il ciclo di vita dell’impresa
La stima dei tassi di attualizzazione
Prof. Riccardo Tiscini18
Tasso nominale dei titoli di stato rn
- tasso d’inflazione atteso r= Tasso “risk free” r+ Premio al rischio azionario di mercato smkt
+ Premio al rischio sistematico di settore ssett
+ Premio al rischio sistematico d’azienda (PMI): Rischio operativo (soper) Rischio competitivo (scomp) ssist
Rischio finanziario (sfin) Rischio fattore imprenditore (simpr)= Tasso di attualizzazione “astratto” iastr
+ Premio al rischio non sistematico (PMI) Rischio operativo (soper) Rischio competitivo (scomp) snsist
Rischio finanziario (sfin) Rischio fattore imprenditore (simpr)= Tasso di attualizzazione “soggettivo” isogg
La carenza di negoziabilità dell’investimento nelle AdF
Prof. Riccardo Tiscini19
L’apprezzamento della “carenza di negoziabilità”
può avvenire:
• maggiorando i tassi di attualizzazione;
• applicando uno “sconto” al valore dell’azienda.
In ogni caso, la riduzione del valore dell’azienda è
collegato alla maggiore aleatorietà del valore di
“uscita” dall’investimento, nonché ai tempi ed ai
costi del realizzo.
Il “grado di negoziabilità” è funzione:
- dello stile imprenditoriale (solo per quote di
minoranza);
- della trasferibilità dei fattori di avviamento (solo
per quote di controllo);
- della crescita aziendale e dell’attrattività del
mercato;
- dell’attitudine alla distribuzione dei dividendi;
- dei vincoli giuridici alla cessione delle quote
(clausola di prelazione, gradimento).
La scelta del metodo di valutazione
Prof. Riccardo Tiscini20
La scelta del metodo
dovrebbe essere funzione
delle prospettive aziendali e
dello stadio dell’impresa
lungo il suo ciclo di vita.
Fase del ciclodi vita
Reddito Inv.tinetti
Var.CCN
CashFlow
Metodo di valutazione
Nascita < 0
<< 0¯
< 0¯
<< 0¯
Metodi reddituali conproiezioni analitiche
Espansione > 0
< 0=
< 0=
< = > 0
Metodi reddituali ofinanziari con proiezionianalitiche
Maturità > 0=
= 0=
= 0=
>> 0=
Metodo reddituale puroMetodo misto con stimaautonoma dell’avviam.to
La scelta del metodo di valutazione – i metodi empirici
Prof. Riccardo Tiscini21
1) L’approccio delle Società
Comparabili
- verifica della effettiva
comparabilità (ASA, rischi,
governance, …);
- effettuazione delle rettifiche ai
dati contabili;
- sconto per carenza di
negoziabilità;
- premio di controllo.
2) Approccio delle Transazioni
Comparabili
- verifica della effettiva
comparabilità (oggetto e circostanze
della transazione);
- condizioni di negoziazione;
- clausole particolari (non
concorrenza, obblighi manageriali,
ecc.).
3) Approccio delle “Consuetudini di
mercato” (o “Rules of Thumb”)
- attenzione ai fenomeni specifici
d’azienda;
- variabili di rilievo non computate
nella Rule of Thumb;
- effettiva negoziabilità
dell’azienda (trasferibilità
dell’avviamento).
Þ Metodi empirici come metodi di controllo, non come fondamenta della valutazione
Base imponibile
Vecchia normativa Nuova normativa
Valore economico Valore di bilancio
La donazione e la successione nel processo di successione generazionale
Prof. Riccardo Tiscini22
L’azienda passa alla generazione successiva
mediante:
- un atto a titolo gratuito tra vivi
(donazione);
- la successione “mortis causa”.
Tutti, o parte, degli eredi dell’imprenditore
subentrano nella proprietà dell’impresa.
La valutazione è funzionale al calcolo
dell’imposta di successione o donazione.
La valutazione per la donazione e la successione
Prof. Riccardo Tiscini23
Il carico fiscale relativo all’imposta di successione o donazione
può essere fronteggiato:
con risorse aziendali
(prelievo di utili)con risorse familiari
diminuisce la dimensione
aziendale
diminuisce la redditività
dell’investimento nell’azienda
La tassazione del valore di avviamento colpiva la ricchezza “potenziale”
costituita dai risultati attesi, impedendone la realizzazione
diminuisce
il valore dell’azienda
Family buy-out & Management buy-out
Prof. Riccardo Tiscini24
La proprietà ed il governo dell’azienda passano:
- agli elementi più idonei della generazione successiva (family buy-out);
- agli elementi di spicco del management aziendale (management buy-out).
Si riuniscono proprietà e controllo, separatisi per effetto della “deriva generazionale”.La valutazione è funzionale alla stima del prezzo di acquisizione delle quote.
L’operazione può essere finanziata con
Risorse degli acquirenti Indebitamento Risorse aziendali (riserve)
Remunerazionedell’investimento
Sostenibilitàdel debito
Riduzione dimensionale
Criticità
La scelta influenza sensibilmente il valore potenziale per l’acquirente
Family buy-out & Management buy-out
Prof. Riccardo Tiscini25
OTTICA DELLA VALUTAZIONE
Astratta Concreta
IPO
TESI
SU
LLA
GES
TIO
NE
FUTU
RA
Inno
vazi
one
Cont
inui
tà
VALORE “ASTRATTO” POTENZIALE
VALORE “STRATEGICO” POTENZIALE
VALORE “STRATEGICO” ODIERNO
VALORE ECONOMICODEL CAPITALE
•Vantaggi personali generici•Riduzione rischio•Maggiore negoziabilità•Miglioramenti interni
•Vantaggi personali specif.•Riduzione rischio•Maggiore negoziabilità•Miglioramenti interni•Sinergie esterne
•Vantaggi personali generici•Riduzione rischio•Maggiore negoziabilità
•Vantaggi personali specif.•Riduzione rischio•Maggiore negoziabilità
La matrice dei fattori del «Premio di controllo»
Il valore di riferimento per la fissazione del prezzo
Prof. Riccardo Tiscini26
Il prezzo di trasferimento delle quote sarà
compreso tra:
• il valore “strategico” odierno
nell’ottica dei venditori (di controllo
e/o di minoranza);
• il valore “strategico” potenziale
nell’ottica degli acquirenti.
Valore “strategico” dei soci di minoranza+ Effetto “carenza di negoziabilità”+ Costi di agenzia= Valore economico del capitale+ Vantaggi personali del controllo+ Diminuzione del rischio+ Effetto “carenza di negoziabilità”= Valore “astratto” odierno del pacchetto di controllo+ Valore dei miglioramenti interni= Valore “astratto” potenziale del pacchetto di controllo+ Valore delle sinergie e delle opportunità esterne= Valore “strategico” potenziale del pacchetto di controllo
La relazione tra questi due valori è influenzata dalleseguenti variabili:
La liquidazione della quota al socio uscente nel processo di successione generazionale
Prof. Riccardo Tiscini27
La compagine imprenditoriale viene sfrondata mediante la “liquidazione” della quota ad uno o più soci desiderosi di uscirne.
L’operazione può essere finanziata con:
Risorse aziendali Risorse familiari
Recesso Acquisto di azioni proprie
Cessione di quotecon risorse dei soci
in modo diretto in modo indiretto
Cessione di quotecon risorse aziendali
(prelievi di utili)
La valutazione della quota del socio uscente
Prof. Riccardo Tiscini28
Nel caso di impiego di risorse aziendali, la valutazione può avvenire al:
Valore di bilancioValore economico
• favorisce il socio uscente• danneggia i soci rimanenti• genera uno svuotamento patrimoniale
per la distribuzione di utili “attesi” (avviamento), compromettendone a volte la stessa realizzazione.
• danneggia il socio uscente• favorisce i soci rimanenti• comporta la distribuzione dei soli utili “realizzati” non compromettendo il valore di avviamento.
In ogni caso la valutazione dovrà tenere conto dell’effetto del finanziamento dell’operazione sui risultati attesi:
å= +
++
D×-D×-=n
tnt
t
iVf
iIrDFtfRVsa
1 )1()1(
La separazione dell’azienda tra familiari nel processo di successione
Prof. Riccardo Tiscini29
L’azienda viene scissa in più rami autonomi, attribuite ai singoli eredi.Si separano proprietà e controllo dei singoli rami:
- per conferire unitarietà all’azione di governo, eliminando i dissidi tra soci;- per contrastare l’effetto della “deriva generazionale”.
L’operazione presenta notevoli criticità:- il giudizio sulla scindibilità dei rami d’azienda;- il “completamento” dei rami separati;- la perdita delle sinergie (in assenza di interrelazioni tra i rami separati);- la fissazione dei prezzi interni di trasferimento (in presenza di interrelazioni);- i criteri di ripartizione delle risorse umane;- gli andamenti economico-finanziari di breve periodo;- gli andamenti economico-finanziari di lungo periodo.
La valutazione, funzionale all’attribuzione delle quote agli eredi, incontra particolari difficoltà tipiche della valutazione dei rami d’azienda (ricostruzione dell’autonomia sistemica, carenza di informazioni contabili ecc.)
La valutazione dei rami d’azienda da separare
Prof. Riccardo Tiscini30
La valutazione dei rami d’azienda deve avvenire sulla base del valore potenziale “astratto” che:
• tiene conto delle prospettive strategiche dei diversi business;
• tiene conto dei diversi fabbisogni finanziari dei diversi business;
• non tiene conto delle particolari abilità dei singoli eredi;
• non è ancorato ai risultati storici.
Notevole importanza ha il trattamento della variabile fiscale:
• ripartizione dell’onere fiscale legato all’operazione;
• stima degli oneri fiscali latenti (in caso di neutralità fiscale).
La cessione dell’azienda di famiglia nel processo di successione generazionale
Prof. Riccardo Tiscini31
La soluzione più dolorosa per la famiglia, incapace di gestire la successione, si realizza quando il controllo dell’azienda viene ceduto ad un nuovo nucleo imprenditoriale.La valutazione è funzionale alla fissazione del prezzo di vendita, che sarà:• superiore al valore odierno per il venditore, che altrimenti non venderebbe;• inferiore al valore potenziale per l’acquirente, che altrimenti vedrebbe azzerata la possibilità di beneficiare del
valore creato dalle opzioni di miglioramento.
Il potere contrattuale delle parti determinerà il valore delle opzioni di miglioramento che deve essere riconosciuto al cedente. Per limitare i rischi dell’intrasferibilità dell’avviamento si pattuiscono clausole particolari (rateizzazioni, non concorrenza, obblighi di lavoro, earnout, …).
Valore economico del capitale+ Valore “astratto” delle opzioni di miglioramento= Prezzo di cessione “teorico”
La negoziazione del prezzo nella cessione dell’azienda di famiglia
Prof. Riccardo Tiscini32
Ottica “astratta” Ottica “dell’acquirente”
Valore potenziale dell’acquirente
Valore potenziale del venditore
Valore potenziale”astratto”
Valore odierno dell’acquirente
Valore odierno del venditore
Valore economico del capitale
Area di probabile formazione del prezzo
Ottica “del venditore”
Forme tecniche per la cessione dell’azienda di famiglia
Prof. Riccardo Tiscini33
La cessione dell’azienda di famiglia può avvenire mediante:
Cessione dell’azienda(o del ramo d’azienda)
Cessione delle quote
La differenza consiste:• nel trattamento fiscale;• nella responsabilità patrimoniale;• nella selezione degli elementi patrimoniali;• nella continuità della ragione sociale;• nella possibilità per la famiglia di rimanere
nella compagine societaria (in minoranza).
Le clausole contrattuali più diffuse nella cessione delle aziende
Prof. Riccardo Tiscini34
1) La rateizzazione dei pagamenti:
• mira al differimento del fabbisogno finanziario;
• costituisce una tutela dall’inadempimento del venditore.
2) Le clausole di non concorrenza e di prosecuzione dell’impegno manageriale:
• mirano ad aumentare la trasferibilità dell’avviamento;
• rendono graduale il distacco dell’imprenditore dalla “sua” azienda.
Se il prezzo complessivo della cessione include il compenso per tali impegni:
3) Le clausole di “earnout” prevedono che una parte del prezzo di cessione sia legata ai risultati:
• costituiscono una tutela dall’intrasferibilità dell’avviamento.
L’apertura della società al venture capital nel processo di successione generazionale
Prof. Riccardo Tiscini35
L’azienda riceve un sostegno finanziario e consulenziale a condizione che:
• ci sia un concreto programma di sviluppo “straordinario” ed innovativo;
• l’azienda non disponga di tutte le risorse necessarie al suo
perseguimento;
• l’imprenditore consenta l’entrata dell’investitore nella compagine
societaria.
L’operazione può avvenire mediante:
Aumento di capitale
“riservato”
Acquisto delle quote
dai soci
La compagine familiare ha convenienza quando il progetto di sviluppo porta il valore potenziale molto al di
sopra del valore soggettivo odierno dell’azienda.
Il venture capitalist ha convenienza quando il progetto di sviluppo porta il valore potenziale molto al di sopra
degli esborsi sostenuti per entrare nella società.
La valutazione costituisce la base per la fissazione del prezzo di entrata dell’investitore.
La valutazione nel venture capital
Prof. Riccardo Tiscini
L’ottica dell’imprenditore:
• scenario di netta discontinuità rispetto al passato;
• analisi accurata dei fabbisogni finanziari;
• tasso di attualizzazione comprensivo del rischio
indotto dai nuovi investimenti;
• tasso di attualizzazione comprensivo del rischio
diversificabile;
• tasso di attualizzazione non comprensivo del
“rischio fattore personale”;
• mantenimento della quota di controllo (premio di
maggioranza).
L’ottica dell’investitore:
• scenario di netta discontinuità rispetto al passato;
• sostenimento di costi impliciti per le asimmetrie informative;
• estrema attenzione al fattore “tempo”;
• tasso di attualizzazione comprensivo del rischio indotto dai
nuovi investimenti;
• tasso di attualizzazione comprensivo del solo rischio non
diversificabile;
• tasso di attualizzazione comprensivo del “rischio fattore
personale”;
• acquisizione di una quota di minoranza (sconto di minoranza).
L’azienda di famiglia orientata al valore: un modello di analisi dei value drivers
Prof. Riccardo Tiscini
VALORE ECONOMICO
Risultati attesi Costo del capitaleAspetti strategici
Aspetti organizzativiAspetti finanziari
• Attrattività del business• Strategia competitiva• Capacità di adattamento• Strategia familiare• Dipendenza da persone chiave• Sostenibilità finanziaria
• Stile di direzione• Cultura aziendale• Clima organizzativo• Capitale organizzativo
• Costo dei debiti finanziari• Costo dei mezzi propri• Vincolo capitale familiare• Patrimonio a garanzia• Carenza di negoziabilità
Assetto istituzionale
• Relazioni famiglia-impresa• Motivazione imprenditore• Ricambio generazionale• Competenze familiari• Apertura al management