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AMPLIAMENTO DELL’INTERPORTO CHIETI-PESCARA

ED OPERE ESTERNE DI COLLEGAMENTO ALLA VIABILITA’ PRINCIPALEPROJECT FINANCING PER L’ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI

DEL DOCUP ABRUZZO 2000-2006 ASSE IPROGETTO ESECUTIVO

RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

INDICE

Pagina

PREMESSA 2

1 DESCRIZIONE IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI 3

1.1 DESCRIZIONE SOMMARIA DEL COMPLESSO 3

1.1.1 Caratteristiche edilizie 3

1.1.2 Locali e volumi tecnici 3

1.1.3 Definizione del complesso dal punto di vista normativo e legislativo 4

1.2 OPERE DA REALIZZARE 4

1.2.1 Note generali 4

1.2.2 Impianti elettrici 5

1.2.3 Impianti speciali 5

1.2.4 Prestazioni per misure e relazioni 5

1.2.5 Dichiarazione di conformità 6

1.2.6 Difficoltà nell'esecuzione degli impianti e nella introduzione delle apparecchiature 6

1.2.7 Opere a completamento 6

1.3 ESCLUSIONI 9

1.4 LEGGI, NORME E REGOLAMENTI 10

1.4.1 Note generali 10

1.4.2 Leggi, decreti e norme 10

1.4.3 Norme UNI 15

1.4.4 Norme CEI per impianti elettrici generali 16

1.4.5 Norme CEI per impianti speciali 17

1.4.6 Norme Europee 18

1.4.7 Marchi e marcature 18

1.5 DESCRIZIONE IMPIANTI ELETTRICI 18

1.5.1 Dati di base per il dimensionamento degli impianti 18

1.5.2 Fonti di alimentazione dell’energia elettrica 20

1.5.3 Impianti relativi al magazzino Ferro Gomma “M” 20

1.5.4 Impianti relativi ai magazzini Gomma Gomma “T1”,” T2”, “T3” 29

1.5.5 Impianti relativi al Centro Direzionale “D” 37

1.5.6 Impianti relativi ai piazzali 46

1.5.7 Protezione sismica degli impianti 52

1.6 DESCRIZIONE IMPIANTI SPECIALI 52

1.6.1 Impianti relativi al magazzino Ferro Gomma “M” 52

1.6.2 Impianti relativi ai magazzini Gomma Gomma “T1”,” T2”, “T3” 54

1.6.3 Impianti relativi al Centro Direzionale “D” 55

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ED OPERE ESTERNE DI COLLEGAMENTO ALLA VIABILITA’ PRINCIPALEPROJECT FINANCING PER L’ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

PREMESSA

Il presente fascicolo “Relazione Tecnica" (RTE) precisa le modalità di realizzazione degli impianti con stretto riferimento al progetto, le scelte progettuali, i dati di riferimento per il dimensionamento di macchine, i percorsi delle reti e le funzioni a cui sono dedicate le apparecchiature e gli impianti per la fornitura e messa in opera degli Impianti Elettrici e Speciali dell’ampliamento dell’interporto Chieti-Pescara sito nel comune di Manoppello in località Piano della Stazza.

Le scelte di progetto e le caratteristiche degli impianti sono state definite con la progettazione generale, tenendo presente sia le esigenze di servizio sia gli aspetti distributivi generali del complesso.

Gli impianti devono essere realizzati secondo le prescrizioni degli elaborati di progetto e le indicazioni riportate sui disegni allegati.

Nel caso di contrasto tra le presenti prescrizioni ed altre contenute nella Documentazione di Contratto D.C. (costituita dalla Documentazione di Appalto D.A. e da altri documenti come il Contratto di Appalto, la lettera di invito, ecc.), valgono sempre le condizioni più favorevoli per l'E.A..

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1 DESCRIZIONE IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1.1 Descrizione sommaria del complesso

1.1.1 Caratteristiche edilizie

Le opere di ampliamento dell’infrastruttura interportuale interessano la realizzazione dei seguenti Edifici:

• n.1 capannone del tipo Ferro-Gomma denominato Magazzino M localizzato

nella zona in cui già sorgono due magazzini precedentemente realizzati

denominati A e B. Lo sviluppo di questo magazzino di dimensioni

98,85x458,95 metri integrato con i magazzini esistenti è

complessivamente di circa 45.383,00 mq ed è suddiviso internamente in

10 moduli ognuno con superfici comprese tra 4.735 e 3.527mq.

• n. 3 unità del tipo Gomma-Gomma sul lato ovest delle seguenti

dimensioni:

- T1 288,50x49,00

- T2 97,00x37,00

- T3 85,00x37,00

All’interno delle sagome dei magazzini sono previsti i blocchi ufficio e servizi. Gli uffici si sviluppano su tre livelli: piano rialzato, piano primo e piano secondo. L’accesso agli uffici dei piani superiori è garantito da un vano scala e da un ascensore. Al piano terra sono localizzati gli spogliatoi, i bagni per i lavoratori e il bagno per gli autotrasportatori.

• edificio direzionale, previsto in vicinanza dell’omologo edificio già

realizzato. I due edifici sono separati dalla barriera di accesso all’area

intermodale. Il nuovo Centro Direzionale ha forma rettangolare di

dimensioni in pianta pari a metri 61,00x14,00 e si sviluppa su tre livelli.

• piazzale ferro gomma

• piazzale containers

• piazzale gomma gomma

1.1.2 Locali e volumi tecnici

Gli impianti sono previsti a partire dalle cabine elettriche di consegna dell’ente distributore (Enel) con i relativi locali contatori e dalle cabine elettriche di trasformazione private con relativi quadri elettrici di Bassa Tensione.

I quadri elettrici di piano/zona si trovano in vista all’interno degli ambienti. Non sono previsti locali tecnici dedicati per il loro posizionamento.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1.1.3 Definizione del complesso dal punto di vista normativo e legislativo

Il complesso costituisce attività soggetta al controllo dei VV.F. per le seguenti attività previste, secondo il D.M. 16/02/82, e precisamente: per il centro conferenze:

83 - Locali di spettacolo e di trattenimento in genere con capienza superiore a 100 posti

(con capienza fino a 500 posti).

per i depositi:

88 - Locali adibiti a depositi di merci e materiali vari con superficie lorda superiore a

1.000 m² (con superficie lorda fino a 4.000 m²).

Il centro conferenze rientra anche nella classificazione di “luogo di pubblico spettacolo e di trattenimento” secondo la Norma CEI 64-8/752.

Nell’edificio inoltre sono presenti le seguenti tipologie di ambiente e precisamente:

• ordinario: ad essi si applicano le prescrizioni generali della Norma CEI 64-

8.

• a maggior rischio in caso di incendio: ad essi si applicano le prescrizioni

particolari della sez. 751 della Norma CEI 64-8.

I criteri di progetto specifici legati ai singoli impianti sono descritti nei relativi paragrafi e/o sui disegni di progetto.

1.2 Opere da realizzare

1.2.1 Note generali

I principali obiettivi della progettazione sono:

• soddisfacimento delle richieste d'utenza

• elevato livello di affidabilità e di sicurezza di esercizio

• flessibilità di impiego con ampia gamma di lavoro degli impianti

• economicità di gestione derivante dalle tipologie impiantistiche scelte

• semplicità impiantistica, nel rispetto dei vincoli architettonici.

Tutti gli impianti si considerano forniti ed installati dall’Esecutore a regola d’arte, nel rispetto delle vigenti normative, in opera completi di ogni accessorio necessario per il loro corretto funzionamento. I limiti di fornitura sono evidenziati nei singoli capitoli.

Nel caso di utenze finali fornite da altri, il limite di fornitura è costituito dai morsetti delle utenze, questi esclusi.

Per alcuni impianti od apparecchiature è richiesta la fornitura di predisposizioni con canalizzazioni od altro, secondo quanto indicato per ciascuno di essi.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Le apparecchiature ed i materiali utilizzati per la realizzazione degli impianti oggetto della presente fornitura, devono essere progettati e costruiti tenendo conto dei dati/criteri ambientali e di progetto indicati di seguito.

1.2.2 Impianti elettrici

Il limite di fornitura è a partire dai punti di consegna BT nelle 3 cabina di consegna dell’Enel.

Sono previsti:

• i quadri elettrici di protezione linea installati nei locali contatori

• le linee di distribuzione principale

• i quadri elettrici secondari

• le linee di distribuzione secondaria

• le utenze luce e forza motrice

• gli impianti di conversione energia in continuità per impianti di sicurezza

(centro direzionale)

• gli impianti di protezione (impianto di terra, impianto di protezione contro

le scariche atmosferiche, impianto di equalizzazione del potenziale,

compartimentazioni antifuoco)

• le vie cavi per impianti speciali

• gli impianti elettrici per impianti termofluidici.

1.2.3 Impianti speciali

Sono previsti:

• l’impianto di rivelazione incendio

• l’impianto di diffusione sonora per evacuazione (solo centro direzionale)

• l’impianto di cablaggio strutturato (solo predisposizioni)

• l’impianto videocitofonico (solo centro direzionale)

1.2.4 Prestazioni per misure e relazioni

Rientrano nei limiti del presente Appalto le seguenti prestazioni per misure e relazioni:

• misura dell’impedenza totale dell’anello di guasto (Zg), tesa a verificare

l’intervento delle protezioni di tutti i circuiti per guasto a terra

• misure della resistenza di terra dell’impianto

Le misure devono essere condotte in conformità alle norme CEI 64-8 e 11-1 in vigore.

Per ciascuna misura deve essere redatta una relazione dettagliata.

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1.2.5 Dichiarazione di conformità

L'Esecutore dovrà fornire, una volta terminati i lavori, la dichiarazione di conformità, secondo quanto stabilito dal D.M. del 22 Gennaio 2008, n.37.

Alla dichiarazione vanno anche allegate le dichiarazioni di conformità delle diverse apparecchiature (quadri), rilasciate dai relativi costruttori.

1.2.6 Difficoltà nell'esecuzione degli impianti e nella introduzione delle apparecchiature

L'edificio, di nuova costruzione, non presenta particolari difficoltà nell'esecuzione degli impianti e nell'introduzione delle apparecchiature in genere.

Si ricorda che gli impianti di illuminazione dei magazzini devono essere realizzati a circa 10m da terra.

1.2.7 Opere a completamento

1.2.7.1 Note generali

Sono tutte quelle attività complementari di carattere non esclusivamente realizzativo, ma che sono fondamentali per completare l'opera e fornire al Committente la garanzia di corretta esecuzione e funzionamento impianti, nonché gli strumenti per poter condurre e gestire gli impianti stessi in maniera efficace.

Tali attività si traducono in pratica nella documentazione che è richiesta nel fascicolo "Piano di Manutenzione" (PDM) facente parte degli elaborati di appalto.

Come già detto, poiché si ritiene che questa documentazione sia di fondamentale importanza per il Committente, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, vengono riportate le caratteristiche principali che contraddistinguono questi documenti.

1.2.7.2 Elaborati grafici finali di cantiere (as built)

Sono gli elaborati grafici finali che raffigurano lo stato reale di quanto eseguito, in modo da permettere di avere una esatta documentazione dei lavori così come effettivamente realizzati.

Praticamente sono i disegni costruttivi di cantiere, aggiornati con tutte le varianti e messe a punto avvenute durante i lavori.

Oltre a quanto già detto nel PDM, tali elaborati in generale devono comprendere:

• disegni generali d'insieme

• planimetrie

• piante

• schemi a blocchi

• schemi uni/trifilari e funzionali

• tipici di installazione

• dettagli costruttivi

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• disegni costruttivi di macchine ed apparecchiature

• relazioni di calcolo (quando necessario).

Gli elaborati devono essere realizzati secondo le indicazioni della Direzione Lavori con sistemi informatici e devono essere riproducibili su supporto magnetico in formato AUTOCAD (dwg).

La tipologia dei caratteri per simboli, lettere, numeri, ecc. deve essere concordata con la Direzione Lavori secondo gli standard del Committente.

Le parti ripetitive del disegno devono essere realizzate mediante "blocchi / simboli" da utilizzarsi sui disegni anche se differenti.

Tutti i disegni devono essere realizzati facendo ampio uso di "Layer" predefiniti dalla Direzione Lavori, contenenti informazioni omogenee, al fine di consentire elaborazioni separate per ognuna di tali tipologie di informazioni.

L'Esecutore è inoltre tenuto ad apportare agli elaborati predetti tutte le modifiche eventualmente prescritte dal Collaudatore entro 15 giorni dalla richiesta.

Prima della stesura dei disegni "as built" l'Esecutore è ovviamente tenuto ad elaborare e fornire tutti i disegni costruttivi di cantiere per la corretta esecuzione dei lavori, nel numero di copie specificato nella D.A..

L'onere per quanto sopraddetto deve essere compreso in tutti i singoli prezzi unitari.

1.2.7.3 Tarature, prove, misure

È l'attività che l'Esecutore deve eseguire in corso d'opera ed al termine dei lavori per fornire gli impianti regolarmente funzionanti, come richiesto dal PDM.

Tale attività è documentata in generale da verbali e schede interne fornite dalla D.L. (vedi tipici nel PDM) relativi a:

• prove effettuate sui circuiti termofluidici;

• prove e misure effettuate sugli impianti di appalto completi di schede,

diagrammi, calcoli, ecc. come detto nel PDM.

Si ritiene che tale documentazione, così come richiesta nel PDM, possa rappresentare un onere aggiuntivo per l'Esecutore, rispetto a quanto deve essere normalmente eseguito e fornito per questo tipo di attività. Pertanto l'Esecutore deve valutare attentamente tutti gli eventuali maggiori oneri sopra

illustrati, che vanno stimati forfettariamente in un prezzo a corpo, come previsto

nell'E.P.U..

Altre usuali attività, come:

• verifiche in officina

• prove in fabbrica

• verifiche e prove in corso d'opera

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• messa a punto

• avviamenti

• verifiche e prove preliminari

• verifiche e prove definitive

rappresentano i normali interventi che l'Esecutore deve eseguire per fornire gli impianti ultimati e funzionanti.

Si ritiene pertanto che questo onere deve essere compreso in tutti i singoli prezzi unitari.

1.2.7.4 Raccolta documentazione tecnica

È costituita da fascicoli ordinati in cui sono raccolti:

• copia delle denunce ai vari enti (ISPESL, ASL, VV.F., ecc.) per impianti

soggetti

• certificazioni di laboratori ufficiali per prove su materiali

• dichiarazioni di conformità D.M. del 22 Gennaio 2008, n. 37

• certificati di collaudo e dichiarazioni di conformità di apparecchiature

• certificati di omologazione di apparecchiature

• certificati di garanzia di materiali e apparecchiature

• certificati e verbali di ispezioni ufficiali

• rapporti di controlli, verifiche, messe a punto e prove effettuate in sede di

collaudo degli impianti

• libretto di centrale termica.

L'onere per quanto sopraddetto deve essere compreso in tutti i singoli prezzi unitari.

1.2.7.5 Manuale di conduzione

È costituito da fascicoli ordinati in cui sono raccolti:

• descrizione particolareggiata degli impianti

• descrizione discorsiva delle procedure di avviamento e di spegnimento dei

vari componenti degli impianti, nonché delle procedure per la modifica dei

regimi di funzionamento, ecc.

• descrizione dettagliata delle logiche di funzionamento

• descrizione grafica delle sequenze operative con identificazione codificata

dei componenti impiantistici interessati

• tavole grafiche riferentisi a schemi funzionali ed a particolari costruttivi

particolarmente significativi (tavole in aggiunta al fascicolo "as built")

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• schedario delle tarature dei dispositivi di sicurezza

• schedario delle tarature dei dispositivi di regolazione.

L'onere per quanto sopraddetto deve essere compreso in tutti i singoli prezzi unitari.

1.2.7.6 Manuale di manutenzione

È costituito da fascicoli ordinati in cui sono raccolti:

• elenco apparecchiature

• schede tecniche apparecchiature (sono i manuali tecnico / manutentivi

originali dei vari costruttori per ciascun componente di impianto, siano

essi cataloghi, disegni, pubblicazioni varie)

• certificati di garanzia

• elenco fornitori

• elenco parti di ricambio e materiali di consumo

• elenco centri di assistenza o di servizio.

L'onere per quanto sopraddetto deve essere compreso in tutti i singoli prezzi unitari.

1.2.7.7 Programma di manutenzione

Sono precisate le istruzioni formali per l'esecuzione delle operazioni di manutenzione periodica ordinaria (programma di pulizia; programma di sostituzione dei filtri; programma di controllo della strumentazione; ecc.).

In questo capitolo vanno incluse le tabelle riassuntive per la manutenzione ordinaria delle macchine, delle apparecchiature e dei componenti dei vari impianti.

La manutenzione ordinaria indicata su queste tabelle va suddivisa su sette periodi, precisamente: Giornaliero - Settimanale - Quindicinale - Mensile - Bimestrale - Semestrale ed Annuale (o pluriennale).

Dette tabelle possono essere anche consultate per programmare una manutenzione preventiva di tutti gli impianti, aiutandosi anche con le informazioni riportate nei manuali "originali" dei costruttori inclusi nelle singole monografie.

Questi ultimi possono essere consultati per effettuare manutenzioni straordinarie.

L'indicazione dei vari "periodi" di manutenzione indicate nelle tabelle possono subire variazioni in relazione alla polverosità dell'ambiente interno ed esterno, numero ore di funzionamento degli impianti e condizioni climatiche.

L'onere per quanto sopraddetto deve essere compreso in tutti i singoli prezzi unitari.

1.3 Esclusioni

Sono escluse le seguenti opere:

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

• cabine di consegna dell'Enel e relativo locale misure; sono inclusi solo

l'illuminazione, la messa a terra e le predisposizioni previste dal DK 5600

ENEL

• ascensori e tutto quanto a valle dei relativi quadri di alimentazione

(anch’essi sono esclusi);

• oneri per l’allacciamento alla rete BT Enel

1.4 Leggi, norme e regolamenti

1.4.1 Note generali

Gli impianti devono essere realizzati in ogni loro parte e nel loro insieme in conformità alle leggi, norme, prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate dagli enti, agenti in campo nazionale e locale, preposti dalla legge al controllo ed alla sorveglianza della regolarità della loro esecuzione:

• Normative ISPESL, ASL e ARPA;

• Leggi e decreti;

• Disposizioni dei vigili del fuoco di qualsiasi tipo;

• Norme CEI;

• Norme UNI, UNI EN, UNI EN ISO;

• Regolamento e prescrizioni Comunali relative alla zona di realizzazione

dell'opera.

L'Esecutore deve consegnare alla D.L. tutta la documentazione relativa (certificati, libretti, ecc.).

Tutti i componenti elettrici devono essere, ove possibile, provvisti del marchio di qualità (IMQ).

Si precisa che l'Esecutore deve assumere in loco, sotto la sua completa ed esclusiva responsabilità, le necessarie informazioni presso le sedi locali ed i competenti uffici dei vari Enti e di prendere con essi ogni necessario accordo inerente la realizzazione degli impianti.

In particolare deve essere rispettato quanto elencato alle voci seguenti, compreso successivi aggiornamenti anche se non specificati.

1.4.2 Leggi, decreti e norme

1.4.2.1 Legislazione generale

DPR 07 Gennaio 1956, n.164. Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni.

DPR 19 Marzo 1956, n.303. Norme generali per l’igiene del lavoro.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

D.Lgs. 14 Agosto 1996, n.493. Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro.

D.Lgs. 14 Agosto 1996, n.494. Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili.

D.Lgs. 02 Gennaio 1997, n.10. Attuazione delle direttive 93/68 CEE, 93/95/CEE e 96/58/CEE relative ai dispositivi di protezione individuale (modifica in parte il D.Lgs 475/92).

DPR 03 Luglio 2003, n.222. Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, in attuazione dell'articolo 31, comma 1, della legge 11 Febbraio 1994, n. 109.

D.M. 22 Gennaio 2008, n.37. Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.

Legge 5 Marzo 1990, n.46 – Norme per la sicurezza degli impianti. Sono validi esclusivamente gli articoli: art. 8 (Finanziamento dell’attività di normazione tecnica), art. 14 (Verifiche) e art. 16 (Sanzioni), non abrogati dal D.M. 22 Gennaio 2008, n.37.

1.4.2.2 Legislazione su Pubblico Spettacolo

D.M. 22 Febbraio 1996, n. 261. Regolamento recante norme sui servizi di vigilanza antincendio da parte dei Vigili del Fuoco sui luoghi di spettacolo e trattenimento.

D.M. 19 Agosto 1996. Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo.

1.4.2.3 Legislazione su illuminazione pubblica, stradale ed esterna in genere

Legge Regione Abruzzo del 03 Marzo 2005, n.12. Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico.

1.4.2.4 Legislazione su Prevenzione Incendi

DPR 26 Maggio 1959, n.689. Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del Corpo dei Vigili del Fuoco.

D.M. 27 Settembre 1965, N.1973. Determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi.

D.M. 16 Febbraio 1982. Modificazioni al decreto ministeriale 27 Settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi.

DPR 29 Luglio 1982, n.577. Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e di vigilanza antincendio.

D.M. 30 Novembre 1983. Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi.

D.M. 26 Giugno 1984. Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Legge 07 Dicembre 1984, n.818. Nulla osta provvisorio per le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, modifiche degli articoli 2 e 3 della legge 4 Marzo 1982, n 66, e norme integrative dell'ordinamento del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

D.M. 08 Marzo 1985. Direttive sulle misure più urgenti di prevenzioni incendi al fine del rilascio del Nulla Osta Provvisorio di cui alla legge 7 Dicembre 1984, n.818.

Circolare MI 17 Dicembre 1986, n.42. Chiarimenti interpretativi di questioni e problemi di prevenzione incendi.

DPR 12 Gennaio 1998, n.37. Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell’art. 20, comma 8, della legge 15 Marzo 1997, n. 59.

D.M. 10 Marzo 1998. Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro.

D.M. 04 Maggio 1998. Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l'avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonché alla uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco.

Circolare MI 04 Giugno 2001, n.725/4122. Complessi edilizi ad uso civile a gestione unica comprendenti più attività ricadenti nel D.M. 16 Febbraio 1982 – Validità del certificato di prevenzione Incendi.

D.M. 03 Settembre 2001. Modifiche ed integrazioni al decreto 26 Giugno 1984 concernente classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi.

Circolare MI 15 Novembre 2001, n. 7590/4190. Attuazione del D.M. 3 Settembre 2001 recante “Modifiche ed integrazioni al decreto 26 Giugno 1984 concernente classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi”.

D.M. 31 Marzo 2003. Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell'aria degli impianti di condizionamento e ventilazione.

D.M. 10 Marzo 2005. Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d’incendio.

D.M. 15 Marzo 2005. Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo.

Circolare MI 21 Aprile 2005, n.10. Decreto del Ministero dell’Interno 10 Marzo 2005 concernente “Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d’incendio”. Chiarimenti e primi indirizzi applicativi.

D.M. 22 Febbraio 2006. Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici.

Circolare MI 19 Giugno 2006, n.P694/4122 sott.66/A. D.M. 22 Febbraio 2006 recante “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici”. Chiarimenti ed indirizzi applicativi.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

D.M. 16 Febbraio 2007. Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione.

D.M. 9 Marzo 2007. Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

1.4.2.5 Legislazione su Barriere Architettoniche

Legge 09 Gennaio 1989, n.13. Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.

D.M. 14 Giugno 1989, n. 236 . Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.

DPR 24 Luglio 1996, n.503. Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici.

1.4.2.6 Legislazione su Compatibilità elettromagnetica, campi elettromagnetici e onde radio

D.Lgs. 12 Novembre 1996, n.615. Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 Maggio 1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata ed integrata dalla direttiva 92/31/CEE del Consiglio del 28 Aprile 1992, dalla direttiva 93/68/CEE del Consiglio del 22 Luglio 1993 e dalla direttiva 93/97/CEE del Consiglio del 29 Ottobre 1993.

Circolare MI 29 Maggio 1997, n.GM 103058/4207. Applicazione del decreto legislativo 12.11.1996, n. 615, in materia di compatibilità elettromagnetica.

D.M. 10 Settembre 1998 n.381. Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana.

D.M. 18 Maggio 1999. Norme armonizzate in materia di compatibilità elettromagnetica.

Legge 22 Febbraio 2001, n.36. Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.

D.M. 08 Gennaio 2002. Riconoscimento di organismi competenti in materia di compatibilità elettromagnetica.

DP.CM. 08 Luglio 2003 . Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti.

DP.CM. 08 Luglio 2003 . Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz.

D.Lgs. 19 Novembre 2007, n.257. Attuazione della direttiva 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici).

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1.4.2.7 Legislazione su Impianti Telefonici e Speciali

R.D. 19 Luglio 1941 n.1198. Legge postale e delle telecomunicazioni.

DPR 20 Marzo 1956, n.323. Norme prevenzione infortuni nel lavoro negli impianti telefonici.

D.M. 06 Aprile 1990. Piano regolatore nazionale delle telecomunicazioni.

Legge 28 Marzo 1991, n.109. Nuove disposizioni in materia di allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni.

D.M. 23 Maggio 1992, n.314. Regolamento recante disposizioni di attuazione della legge 28 Marzo 1991, n.109, in materia di allacciamenti e collaudi degli impianti telefonici interni.

D.M. 17 Aprile 1998, n.179. Regolamento recante abrogazione del regolamento adottato con decreto del Ministro delle Poste e delle telecomunicazioni 27 Febbraio 1996, n.208, e sostituzione degli allegati 1 e 2 al regolamento di attuazione della legge 28 Marzo 1991, n.109, adottato con decreto del Ministro delle poste e delle telecomunicazioni 23 Maggio 1992, n.314.

D.Lgs 01 Agosto 2003, n.259. Codice delle comunicazioni elettroniche.

D.M. 11 Novembre 2005. Regole tecniche relative agli impianti condominiali centralizzati d’antenna riceventi del servizio di radiodiffusione.

1.4.2.8 Legislazione su impianti elettrici

Legge 01 Marzo 1968 n. 186. Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici.

Legge 18 Ottobre 1977 n.791. Attuazione della Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee (CEE) n.72/73, relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.

D.M. 15 Ottobre 1993 n.519. Regolamento recante autorizzazione all'Istituto superiore prevenzione e sicurezza del lavoro ad esercitare attività omologative di primo o nuovo impianto per la messa a terra e la protezione dalle scariche atmosferiche.

D.Lgs. 25 Novembre 1996, n.626. Attuazione delle direttive 93/68 CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione.

D.Lgs. 31 Luglio 1997, n.277. Modificazioni al decreto legislativo 25 Novembre 1996, n. 626, recante attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione.

DPR 23 Marzo 1998, n.126. Regolamento recante norme per l’attuazione della direttiva 94/9/CE, in materia di apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva (Direttiva ATEX).

D.M. 31 Maggio 2001. Elenco di norme armonizzate concernente l'attuazione della direttiva 94/9/CE in materia di apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

DPR 22 Ottobre 2001, n.462. Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.

Circolare ISPESL 02 Aprile 2002 n.17. Applicazione del DPR 22 Ottobre 2001 n.462 "Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra e di impianti elettrici pericolosi".

D.M. 30 Settembre 2002. Secondo elenco riepilogativo di norme armonizzate, adottate ai sensi dell'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 23 Marzo 1998, n. 126, concernente l'attuazione della direttiva 94/9/CE in materia di apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva.

Deliberazione 30 Gennaio 2004, n.04. Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. Testo integrato delle disposizioni dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas in materia di qualità dei servizi di distribuzione, misura e vendita dell’energia elettrica per il periodo di regolazione 2004-2007.

Deliberazione 8 Novembre 2006 n.246. Autorità per l’energia elettrica ed il gas. Modifiche al testo integrato della qualità dei servizi elettrici, di cui all’allegato A alla deliberazione 30 Gennaio 2004, n.4/04, e successive modificazioni.

1.4.3 Norme UNI

1.4.3.1 Norme impiantistiche generali

UNI EN 54-1 del 1998 e parti successive. Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio.

UNI EN 81-3 del 2004. Regole di sicurezza per la costruzione e l’installazione degli ascensori e dei montacarichi. Parte 3: montacarichi elettrici e idraulici.

UNI EN 81-1 del 2005. Regole di sicurezza per la costruzione e l’installazione degli ascensori - Parte 1: ascensori elettrici.

UNI EN 81-2 del 2005. Regole di sicurezza per la costruzione e l’installazione degli ascensori - Parte 2: ascensori idraulici.

UNI EN 1838:2000. Applicazione dell'illuminotecnica - Illuminazione di emergenza.

UNI EN 12464-1: 2004. Luce e illuminazione – Illuminazione posti di lavoro – Parte 1: posti di lavoro interni.

UNI EN 13201-2: 2004. Illuminazione stradale – Parte 2: requisiti prestazionali.

UNI 8999:del 2006. Impianti di ascensori elettrici a frizione. Istruzioni per l’integrazione negli edifici per uffici, alberghi e ospedali.

UNI 9494 del 2007. Evacuatori di fumo e calore. Caratteristiche, dimensionamento e prove.

UNI 9795 del 1 Aprile 2005. Sistemi fissi automatici di rivelazione di segnalazione manuale e di allarme incendio. Sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e calore, rivelatori ottici lineari di fumo e punti di segnalazione manuali.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

UNI 10819:1999 - Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione esterna - Requisiti per la limitazione della dispersione verso l'alto del flusso luminoso.

UNI 11222:2006. Luce e illuminazione – Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici. Procedure per la verifica periodica. La manutenzione, la revisione e il collaudo.

UNI 11224:2007. Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi.

UNI 11248:2007 (EN13201) - Illuminotecnica - Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato.

1.4.4 Norme CEI per impianti elettrici generali

Norma CEI 0-2. Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici.

Norma CEI 0-10. Guida alla manutenzione degli impianti elettrici.

Norma CEI 0-13. Protezione contro i contatti elettrici - Aspetti comuni per gli impianti e le apparecchiature.

Guida CEI 0-14 “DPR 22 Ottobre 2001, n. 462. Guida all’applicazione del DPR 462/01 relativo alla semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra degli impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi”.

Norma CEI 0-15. Manutenzione delle cabine elettriche MT/BT dei clienti/utenti finali.

Norma CEI 11-1. Impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in corrente alternata.

Norma CEI 11-17. Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica – Linee in cavo.

Norma CEI 11-35. Guida per l’esecuzione di cabine elettriche MT/BT del cliente / utente finale.

Norme CEI 11-20. Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria.

Norma CEI 17-6 (CEI EN 62271-200). Apparecchiatura ad alta tensione.

Parte 200: Apparecchiatura prefabbricata con involucro metallico per tensioni da 1 kV a 52 kV.

Norma CEI 17-13/1 (CEI EN 60439-1). Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT).

Norme CEI Comitato 20. Cavi per energia.

Norma CEI 34-111 (CEI EN 50172). Sistemi di illuminazione di emergenza.

Norma CEI 64-8. Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.

Norma CEI 64-14. Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Norma CEI 64-50. Edilizia ad uso residenziale e terziario. Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici. Criteri generali.

Norma CEI 64-53. Edilizia ad uso residenziale e terziario. Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati. Criteri particolari per edifici ad uso prevalentemente residenziale.

Norma CEI 64-54. Edilizia ad uso residenziale e terziario. Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati. Criteri particolari per locali di pubblico spettacolo.

Norma CEI 64-57. Edilizia ad uso residenziale e terziario. Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici. Impianti di piccola produzione distribuita.

Norma CEI 81-3. Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d'Italia, in ordine alfabetico.

Norma CEI EN 62305-1 (CEI 81-10/1). Protezione contro i fulmini. Principi generali.

Norma CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/2). Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio.

Norma CEI EN 62305-3 (CEI 81-10/3). Protezione contro i fulmini. Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone.

Norma CEI EN 62305-4 (CEI 81-10/4). Protezione contro i fulmini. Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture.

Norma CEI 106-12. Guida pratica ai metodi e criteri di riduzione dei campi magnetici prodotti dalle cabine elettriche MT/BT.

Norma CEI CLC/TS 61643-12. Limitatori di sovratensioni di bassa tensione. Parte 12: Limitatori di sovratensioni connessi a sistemi di bassa tensione – Scelta e principi di applicazione.

1.4.5 Norme CEI per impianti speciali

Norma CEI 12-43 (CEI EN 50083-1). Impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi e sonori.

Guida CEI 46-136. Guida alle Norme per la scelta e la posa dei cavi per impianti di comunicazione.

Norma CEI EN 50173-1 (CEI 306-6). Tecnologia dell'informazione. Sistemi di cablaggio generico. Parte 1: Requisiti generali e uffici.

Norma CEI EN 50346 (CEI 306-7). Tecnologia dell'informazione. Installazione del cablaggio. Prove del cablaggio installato.

Norma CEI EN 50310 (CEI 306-4). Applicazione della connessione equipotenziali e della messa a terra in edifici contenenti apparecchiature per la tecnologia dell'informazione.

Norma CEI CLC/TS 61643-22. Limitatori di sovratensioni di bassa tensione. Parte 22: Limitatori di sovratensioni connessi alle reti di telecomunicazione e di trasmissione dei segnali. Scelta e principi applicativi.

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1.4.6 Norme Europee

UNI EN ISO 9001:2000. Sistemi di gestione per la qualità. Requisiti

1.4.7 Marchi e marcature

Tutte le apparecchiature elettriche ed i relativi materiali impiegati devono essere marcati CE e, dove applicabile, essere dotati di marchio IMQ.

Devono inoltre essere dotate di marcatura CE le apparecchiature, anche non elettriche, che rientrino nel campo di applicazione della Direttiva Macchine, recepita in Italia con DPR 24 Luglio 1996 n.459 e le apparecchiature medicali.

1.5 Descrizione impianti elettrici

1.5.1 Dati di base per il dimensionamento degli impianti

1.5.1.1 Dati ambientali • temperatura di riferimento (inv/est) esterna -2/+31.5°C

• umidità relativa di riferimento (inv/est) esterna 60/55%

• altitudine 257 m sul livello del mare

• atmosferanormale, con tassi di inquinamento sotto i limiti di attenzione

previsti dalla vigente legislazione

• ambiente normale

1.5.1.2 Dati tecnici di fornitura energia elettrica • tensione nominale di alimentazione Enel in BT trifase 400/230 V

• corrente di corto circuito trifase rete Enel in BT presunta nel punto di

consegna 10 kA

• frequenza 50 Hz

• stato del neutro a terra

1.5.1.3 Dati tecnici di distribuzione energia elettrica • tensione nominale di distribuzione BT trifase 400/230 V

• stato del neutro distribuito

• modo di connessione a terra per impianto con origine in BT TT

1.5.1.4 Potenze e contemporaneità di progetto

Il coefficiente di contemporaneità utilizzato per il dimensionamento dei quadri secondari è pari a 1 per i circuiti luce luce e 0,8 per i circuiti forza motrice.

Per i circuiti luce sono stati tenuti i seguenti coefficienti:

• coefficiente di contemporaneità pari a 1

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• coefficiente di utilizzazione pari a 1

Per i circuiti prese per posti di lavoro negli uffici sono stati tenuti i seguenti dati:

• potenza per ogni presa: 3000 W

• coefficiente di contemporaneità pari a 0,5

• coefficiente di utilizzazione pari a 0,2

Per i circuiti prese di servizio sono stati tenuti i seguenti dati:

• potenza per ogni presa: 3000 W

• coefficiente di contemporaneità pari a 0,2

• coefficiente di utilizzazione pari a 0,5

Per i circuiti prese industriali tipo CEE sono stati tenuti i seguenti dati:

• potenza per ogni presa: 3000 W

• coefficiente di contemporaneità pari a 0,2

• coefficiente di utilizzazione pari a 0,5

Per gli utilizzatori fissi e/o particolari sono stati tenuti i seguenti dati:

• potenza pari al dato di targa dell’apparecchiatura

• contemporaneità pari a 0,7

• utilizzazione pari a 1

Per gli impianti di climatizzazione, idricosanitari ed antincendio sono state utilizzate le potenze previste per i relativi progetti.

1.5.1.5 Valori dell’illuminamento negli ambienti

Nella progettazione sono stati presi in considerazione i seguenti livelli di illuminamento medio da mantenere nella zona del campo visivo, tenuto conto di un fattore di manutenzione pari a 0,8:

• magazzini 150 lux (minimi a pavimento)

• uffici 500 lux

• corridoi 150 lux

• scale 150 lux

• centro conferenze 500 lux

• locali tecnici 200 lux

• servizi igienici 100 lux

• piazzali 15 lux

I valori indicati si riferiscono alla illuminazione di base diffusa negli ambienti presi in considerazione e non tengono conto di illuminazioni specifiche, escluse dal presente progetto.

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La base progettuale è costituita, per quanto applicabile, dalla norma EN 12464-1.

1.5.2 Fonti di alimentazione dell’energia elettrica

1.5.2.1 Note generali

Sono previste le seguenti fonti di alimentazione di energia elettrica:

• energia normale, fornita da Enel in bassa tensione per l'alimentazione di

tutti i carichi del complesso

• energia in continuità per servizi di sicurezza, fornita da un gruppo di

continuità statico denominato UPS.D.SIC per l’alimentazione dell’impianto

di diffusione sonora del centro direzionale

• energia in continuità per servizi di sicurezza, fornita da gruppi di

continuità statici per l’alimentazione dell’impianto di ventilazione degli

archivi nei magazzini

1.5.3 Impianti relativi al magazzino Ferro Gomma “M”

1.5.3.1 Alimentazione energia normale edificio

Enel fornisce energia elettrica in bassa tensione a 400/230V in una cabina di consegna esistente posta sul lato nord dell’edificio (Cabina E) ed in una cabina di nuova realizzazione posta sul lato Ovest (cabina DIR).

Il magazzino M è suddiviso in 10 settori (M1÷M10) più 2 settori esistenti (A e B) già alimentati rispettivamente dalla Cabina 3 (privata) e dalla Cabina E.

I settori M3, M4, M5, M6, M9 e M10 sono predisposti per una futura ulteriore suddivisione orizzontale e quindi i quadri elettrici di alimentazione di tali settori sono stati sdoppiati in quadri denominati A e B, come evidenziato sui disegni di progetto. Ad esempio nel settore M3 sono presenti i quadri QE.M3-A e QE.M3-B.

A livello progettuale, le alimentazioni elettriche sono così suddivise:

• Cabina E

- Settore M3 B (solo predisposizione)

- Settore M4

- Settore M5

- Settore M6 B (solo predisposizione)

- Settore M9 B (solo predisposizione)

- Settore M10

• Cabina DIR

- Settore M1

- Settore M2

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- Settore M3

- Settore M4 A (solo predisposizione)

- Settore M5 A (solo predisposizione)

- Settore M6

- Settore M7

- Settore M8

- Settore M9

- Settore M10 A (solo predisposizione)

La dicitura “solo predisposizione” significa che sono predisposte le sole tubazioni vuote interrate dal relativo locale contatori e che in fase iniziale, tale settore è alimentato in derivazione dal settore opposto. Ad esempio, nel settore M3, il quadro QE.M3-B in prima fase è alimentato dal quadro QE.M3-A.

Il settore A esistente, attualmente alimentato da una cabina privata (cabina 3), potrà essere in futuro alimentato direttamente dalla cabina ENEL in BT (cabina E). A tale scopo sono previste le tubazioni vuote interrate dalla suddetta cabina.

1.5.3.2 Alimentazione energia in continuità per servizi di sicurezza edificio

L’energia in continuità per i servizi di sicurezza è fornita da sei gruppi di continuità statici di potenza 1.25 kVA e autonomia 1 ora.

Le utenze alimentate sono le seguenti:

• Ventilatori di estrazione negli archivi

• Serrande tagliafuoco

I gruppi di continuità con le relative batterie sono installati all’interno degli uffici.

Il gruppo di continuità è di tipo statico, a doppia conversione con by-pass statico, in esecuzione monofase, con batterie al piombo ermetico.

1.5.3.3 Bilancio energetico dei carichi elettrici

I carichi elettrici sottoelencati derivano dai calcoli analitici elaborati secondo i dati tecnici di riferimento. Potenza energia normale settori M1-M2-M7-M8

• potenza assorbita 24 kW

Potenza energia normale settori M3-M4-M5-M6-M9-M10

• potenza assorbita 67 kW

Potenza energia normale magazzino M

• potenza assorbita complessiva 500 kW

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1.5.3.4 Quadri elettrici

Sono previsti di tipo prefabbricato in lamiera di acciaio, in esecuzione ad armadio addossabile a parete o a cassetta (se di piccole dimensioni), costruiti in Forma 1.

La numerazione dei quadri del magazzino deve leggersi nel seguente modo:

• QE.MX.Y

• QE: tipologia del quadro (QE = quadro elettrico)

• MX: settore di appartenenza

• Y: eventuale divisione (A o B)

La numerazione dei quadri degli uffici deve leggersi nel seguente modo:

• QE.MX.U.Y

• QE: tipologia del quadro (QE = quadro elettrico)

• MX: settore di appartenenza

• U: ufficio

• Y: progressivo (T=terra, 1=piano primo, 2=piano secondo)

1.5.3.5 Criteri di distribuzione principale e secondaria

Sui disegni di progetto sono indicati i percorsi e i tipi di canalizzazione previsti per la distribuzione delle varie reti di energia.

Tali indicazioni devono comunque essere attentamente verificate durante la fase di installazione, in modo da evitare interferenze con altri impianti e subordinandone la posa finale all'approvazione della Direzione Lavori.

La distribuzione principale di bassa tensione ha origine sui terminali BT dei contatori Enel e termina sui morsetti/terminali di ingresso ai quadri elettrici.

Vengono prevalentemente utilizzate tubazioni interrate in PVC flessibile serie pesante, con opportuni pozzetti rompitratta.

Per distribuzione secondaria di dorsale si intende quella che parte dalle uscite dei quadri secondari fino alle scatole di derivazione di dorsale, da cui si dipartono i collegamenti alle utenze.

Sono previste prevalentemente passerelle metalliche installate a vista a soffitto nel magazzino e nel controsoffitto per gli uffici.

La distribuzione per i collegamenti alle utenze si considera che parta dalle scatole di derivazione di dorsale e termini alle utenze finali luce e forza motrice.

È prevista l'utilizzazione di blindoluce per l’illuminazione normale dei magazzini, tubi protettivi in PVC pesante flessibile (sopra il controsoffitto o incassato) e rigido per gli impianti a vista.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1.5.3.6 Linee elettriche

Le linee elettriche devono essere realizzate con cavi e/o condotti sbarre, secondo quanto indicato di seguito e sui disegni di progetto.

Il vincolo progettuale è quello di contenere il valore totale massimo della caduta di tensione entro il 4%, a partire dai terminali dei contatori fino all'utenza più lontana.

Per le linee di distribuzione principale e secondaria sono utilizzati cavi a doppio isolamento tipo FG7(O)R - 0,6/1 kV.

Per le linee di distribuzione secondaria e collegamento alle utenze ubicate all'interno entro tubazioni e per i conduttori di protezione sono previsti cavi a semplice isolamento tipo N07V-K.

Sono impiegati cavi resistenti al fuoco, tipo FTG10(0)M1 - 0,6/1 kV conformi alle norme CEI 20-45, per la realizzazione dei circuiti di alimentazione degli estrattori degli archivi e, se necessario, per i quadretti con pulsanti di emergenza sottovetro.

1.5.3.7 Selettività, protezione delle condutture e contro i contatti indiretti

È prevista la selettività di impianto per quanto riguarda le protezioni magnetotermiche e per quelle differenziali.

La selettività risulta totale in tutti i casi in cui un eventuale intervento non selettivo determinasse inammissibili fuori servizio.

I dimensionamenti di progetto sono stati fatti in modo che la protezione delle condutture sia assicurata con interruzione automatica del circuito tramite intervento delle protezioni magnetotermiche.

La protezione contro i contatti indiretti è prevista con l'intervento delle protezioni differenziali.

1.5.3.8 Impianto di illuminazione

L'impianto di illuminazione comprende:

• i circuiti luce normale

• i circuiti luce di sicurezza.

Sui disegni di progetto sono indicate le quantità e la posizione dei punti luce, che tengono conto delle esigenze architettoniche.

Circuiti luce normale

I circuiti luce normale risultano alimentati da quadri secondari di zona.

Le tipologie di accensione/spegnimento previste sono le seguenti:

• magazzino comando da pulsantiera in ambiente

• uffici comando locale in ambiente

• locali tecnici comando locale in ambiente

• scale comando locale in ambiente

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

• servizi igienici comando locale in ambiente

• luci pensilina comando locale in ambiente

Tutti i circuiti luce del magazzini sono dotati di contattori in modo da consentire le accensioni per file tramite la pulsantiera.

L’impianto elettrico risulta suddiviso su più circuiti in modo da facilitare l’esercizio e limitare i disservizio causato da interventi per guasto o per manutenzione. Circuiti luce di sicurezza

In tutte le aree è prevista una illuminazione di sicurezza, i cui circuiti sono alimentati dai quadri secondari di zona.

Nel magazzino sono previste delle lampade autonome montate a soffitto, normalmente spente. Tali lampade si accendono solo in caso di mancanza rete ed il loro spegnimento, in caso di ritorno della rete, è ritardato del tempo necessario alla completa riaccensione dell’illuminazione generale realizzata con lampade agli ioduri metallici.

L’alimentazione di tali corpi illuminanti viene prevista con cavi di alimentazione in tubazione a soffitto.

Negli uffici è previsto l’inserimento in alcune plafoniere utilizzate per l’illuminazione normale, di batteria tampone.

Sono inoltre previste delle lampade autonome con pittogramma per l’indicazione delle vie di fuga (EXIT) normalmente spente.

I livelli di illuminamento minimo di sicurezza, misurato a 1 m di altezza dal piano di calpestio, sono di 5 lux in corrispondenza delle vie di uscita e di 2 lux in ogni altro ambiente.

1.5.3.9 Impianto di forza motrice

L'impianto di forza motrice comprende:

• i circuiti prese per posti di lavoro negli uffici a parete

• i circuiti prese di servizio

• i circuiti prese industriali CEE

• i circuiti per alimentazione di carichi fissi e/o particolari.

Circuiti prese per posti di lavoro a parete

Negli uffici sono previste delle prese per postazione di lavoro con installazione ad incasso a parete. La dotazione è la seguente:

• n.1 scatola 504 contenente n.2 prese polivalenti

• n.1 scatola 503 con la predisposizione per n.3 prese RJ45.

Circuiti prese di servizio

Sono previste nei corridoi degli uffici delle prese 2x10/16 A+T serie civile. Circuiti prese industriali CEE

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Sono utilizzati principalmente nel magazzino.

Sono previsti gruppi prese con interruttore interbloccato, dotati di prese 3x16 A+T e 2x16 A+T. Circuiti per alimentazione di carichi fissi e/o particolari

Sono realizzati con prese o cassette con morsetti e dimensionati per la potenza nominale dell'utenza da alimentare.

1.5.3.10 Allarme bagni per disabili

In tutti i servizi igienici per portatori di handicap è previsto un dispositivo di allarme costituito da:

• un pulsante a tirante ed uno di ripristino, installati all'interno del locale WC

• segnalatori acustico e luminoso lampeggiante installati esternamente,

sopra la porta dell'antibagno, in modo da renderli udibili e visibili

localmente.

1.5.3.11 Pulsanti di emergenza

Sono previsti pulsanti di emergenza in cassetta con vetro frontale a rompere in tutti i casi previsti dalla normativa / legislazione vigente e dove ritenuto utile ai fini della sicurezza (ingresso magazzino, ecc..)

I circuiti dei pulsanti a lancio di corrente sono alimentati alla tensione di rete. Sul pulsante sono previste le spie di verifica dell’integrità del circuito.

1.5.3.12 Grado di protezione degli impianti in particolari ambienti

Sui disegni di progetto è verificabile il grado di protezione delle utenze nelle varie zone dell’edificio. In particolare si ricordano le scelte per i seguenti ambienti particolari.

Magazzino

Nel magazzino gli impianti sono previsti con installazione a vista in conformità alle specifiche prescrizioni normative e di legge e comunque con grado di protezione minimo IP 44. Locali da bagno e doccia

In conformità a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8, i componenti degli impianti realizzati in tali ambienti devono rispondere ai seguenti requisiti:

• Zona 0:(volume interno alla vasca o piatto doccia). E' vietata

l'installazione di apparecchiature elettriche

• Zona 1-2:le apparecchiature ed i materiali devono avere grado di

protezione minima IP X4

• Zona 3: il grado di protezione minimo dovrà essere IP X1

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1.5.3.13 Impianto di terra

Per la realizzazione del dispersore di terra è previsto il collegamento ai ferri di armatura della struttura utilizzati quale dispersore naturale, come consentito dalle norme CEI. Dove non fosse possibile e per il collegamento tra i vari impianti degli edifici viene prevista una corda di rame nuda da 50mmq direttamente interrata, secondo quanto indicato sui disegni di progetto.

Non sono previsti pozzetti di dispersione integrativi.

La realizzazione dell'impianto di terra deve essere coordinato con i lavori delle opere civili.

1.5.3.14 Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche

A seguito della verifica effettuata secondo le indicazioni delle norme CEI 81-10 (CEI EN 62305), si rende necessaria l’installazione dell’impianto parafulmine.

Si è scelto di proteggere la struttura installando un LPS (sistema di protezioni contro i fulmini) di livello di protezione II, con maglia 10x10m.

La verifica è stata effettuata utilizzando il programma ZEUS, tenendo conto delle condizioni più conservative.

Come calate di collegamento tra l’impianto di protezione dalle scariche atmosferiche e l’impianto di terra sono utilizzati i ferri di armatura presenti all’interno dei pilastri e dei pannelli di chiusura prefabbricati.

Ogni quadro elettrico è dotato in ingresso di limitatori di tensione aventi tensioni di innesco coordinate con l'isolamento da proteggere e capacità di scarica maggiori di 10 kA con onda 8/20 microsecondi.

1.5.3.15 Impianto di equalizzazione del potenziale

Tutte le masse e le masse estranee del complesso, così come definite dalle norme CEI 64-8, sono collegate all'impianto di terra in modo da realizzarne l'equipotenzialità con le masse accessibili, tramite i conduttori di protezione PE.

I collegamenti equipotenziali sono realizzati con conduttori in rame, isolati nel colore giallo-verde, in conformità alle prescrizioni delle norme CEI 64-8 ed a quelle specificate nelle Specifiche Tecniche.

I morsetti di collegamento alle tubazioni degli impianti di climatizzazione e idricosanitari assicurano un contatto sicuro nel tempo.

1.5.3.16 Compartimentazioni antifuoco

Nei passaggi attraverso strutture ove ciò sia richiesto, è necessario realizzare una compartimentazione antifuoco in corrispondenza degli ingressi e delle uscite dei cavi.

Per realizzare tale sbarramento, sono impiegate schiume di riempimento intumescenti, integrate ove necessario da pannelli incombustibili, tali da garantire il grado di resistenza al fuoco richiesto (REI 120 o REI 180).

La compartimentazione è in particolare richiesta:

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

• in corrispondenza del passaggio attraverso pareti che delimitano le zone

filtro

• in corrispondenza delle forometrie che interessino gli ambienti con attività

soggette a controllo da parte dei VV.F. e/o delimitino comparti REI.

1.5.3.17 Vie cavi per impianti speciali

Sono previste le vie cavi per impianti speciali (canali, passerelle, tubazioni, cassette, ecc.), come riportato sui disegni di progetto.

1.5.3.18 Impianti elettrici per impianti termofluidici

1.5.3.18.1 Note generali

Gli impianti elettrici generali facenti parte del presente appalto sono interfacciati in modo coordinato con le apparecchiature e i sistemi previsti per gli impianti elettrici pertinenti a quelli termofluidici, dovendone garantire l’alimentazione.

Tutte le apparecchiature elettriche fornite dall’impiantista termofluidico, escluse dalla presente sezione di progetto ma richiedenti alimentazione elettrica, sono alimentate da quadri forniti dall’impiantista elettrico (quadri compresi nella presente sezione di progetto) come indicato sui disegni di progetto.

Per le linee elettriche di qualsiasi tipo e genere descritte in questo capitolo vengono adottate le seguenti due definizioni:

• linee elettriche di potenza per le alimentazioni a 400/230 V o a bassissima

tensione (24 V, 48 V, ecc.)

• linee elettriche ausiliarie o di segnale per regolazioni, comandi, controlli,

segnalazioni, ecc..

1.5.3.18.2 Utenze termofluidiche alimentate da quadri forniti dall’impiantista elettrico generale

Sono le apparecchiature fornite dall'impiantista termofluidico ed alimentate da quadri di zona o piano forniti nel presente appalto.

Esse sono:

• unità esterne in pompa di calore VRV

• unità interne VRV

• boiler elettrici

• radiatori elettrici

• ventilatori di estrazione aria negli archivi

Di seguito vengono individuate le rispettive responsabilità dei due impiantisti (elettrico generale e termofluidico) per le apparecchiature descritte.

Unità esterne in pompa di calore VRV

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• la linea di alimentazione alla motocondensante fino alla morsettiera della

macchina stessa (cavi e vie cavi).

Sono a carico dell’impiantista termofluidico:

• le unità di condizionamento VRV

• l’allacciamento della linea di alimentazione alla morsettiera della

motocondensante

• i cavi ausiliari tra motocondensante e unità interna

• la verifica del corretto funzionamento dell’intero sistema

Unità interna VRV

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• linea elettrica alla morsettiera (cavi e vie cavi)

Sono a carico dell'impiantista termofluidico:

• unità interna completa di regolatore a microprocessore

• cavi di collegamento energia e comando interni all’unità interna

• linea bus di regolazione e controllo

• l’allacciamento della linea di alimentazione alla morsettiera dell’unità

interna

• la verifica del corretto funzionamento dell’intero sistema

Boiler elettrici

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• una presa 2x16 A+T con interruttore automatico interbloccato, in

prossimità di ogni boiler elettrico

• linea elettrica alla presa (cavi e vie cavi)

Sono a carico dell’impiantista termofluidico:

• il boiler elettrico

• cavo con spina terminale 2x16 A+T

Radiatori elettrici

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• una presa 2x16 A+T con interruttore automatico interbloccato, in

prossimità di ogni radiatore elettrico

• linea elettrica alla presa (cavi e vie cavi)

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Sono a carico dell’impiantista termofluidico:

• il radiatore elettrico

• cavo con spina terminale 2x16 A+T

Ventilatori di estrazione aria negli archivi

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• la linea di alimentazione all’estrattore fino alla morsettiera della macchina

stessa (cavi e vie cavi)

Sono a carico dell’impiantista termofluidico:

• l’estrattore

• l’allacciamento della linea di alimentazione alla morsettiera dell’estrattore

• i cavi ausiliari

• la verifica del corretto funzionamento dell’intero sistema

1.5.3.18.3 Collegamenti equipotenziali

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale i collegamenti equipotenziali lungo le reti fluidi e le canalizzazioni aria per il collegamento delle stesse all’impianto di protezione generale dell’edificio. Le predisposizioni lungo tali reti sono previste dall’impiantista termofluidico.

1.5.4 Impianti relativi ai magazzini Gomma Gomma “T1”,” T2”, “T3”

1.5.4.1 Alimentazione energia normale edificio

Enel fornisce energia elettrica in bassa tensione a 400/230V in una cabina di consegna di nuova realizzazione posta sul perimetro del piazzale Gomma Gomma (cabina T2).

Il magazzino T1 è suddiviso in 3 settori (T1.1, T1.2, T1.3) mentre i magazzini T2 e T3 non hanno partizioni interne.

Sono quindi previste 5 distinte forniture in bassa tensione con tubazioni dedicate dal locale contatori BT.

1.5.4.2 Bilancio energetico dei carichi elettrici

I carichi elettrici sottoelencati derivano dai calcoli analitici elaborati secondo i dati tecnici di riferimento.

Potenza energia normale settori T1.1-T1.2-T1.3

• potenza assorbita per sezione 70 kW

• potenza assorbita complessiva del magazzino 210 kW

Potenza energia normale magazzino T2

• potenza assorbita 63 kW

Potenza energia normale magazzino T3

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• potenza assorbita 59 kW

Potenza energia normale magazzini T1, T2, T3

• potenza assorbita complessiva 300 kW

1.5.4.3 Quadri elettrici

Sono previsti di tipo prefabbricato in lamiera di acciaio, in esecuzione ad armadio addossabile a parete o a cassetta (se di piccole dimensioni), costruiti in Forma 1.

La numerazione dei quadri del magazzino deve leggersi nel seguente modo:

• QE.TX.Y

• QE : tipologia del quadro (QE = quadro elettrico)

• TX: magazzino di appartenenza

• Y : eventuale divisione (1, 2, 3)

La numerazione dei quadri degli uffici deve leggersi nel seguente modo:

• QE.TX.Y.U.Z

• QE : tipologia del quadro (QE = quadro elettrico)

• TX: magazzino di appartenenza

• Y : eventuale divisione (1, 2, 3)

• U: ufficio

• Z : progressivo (T=terra, 1=piano primo, 2=piano secondo)

1.5.4.4 Criteri di distribuzione principale e secondaria

Sui disegni di progetto sono indicati i percorsi e i tipi di canalizzazione previsti per la distribuzione delle varie reti di energia.

Tali indicazioni devono comunque essere attentamente verificate durante la fase di installazione, in modo da evitare interferenze con altri impianti e subordinandone la posa finale all'approvazione della Direzione Lavori.

La distribuzione principale di bassa tensione ha origine sui terminali BT dei contatori Enel e termina sui morsetti/terminali di ingresso ai quadri elettrici.

Vengono prevalentemente utilizzate tubazioni interrate in PVC flessibile serie pesante, con opportuni pozzetti rompitratta.

Per distribuzione secondaria di dorsale si intende quella che parte dalle uscite dei quadri secondari fino alle scatole di derivazione di dorsale, da cui si dipartono i collegamenti alle utenze.

Sono previste prevalentemente passerelle metalliche installate a vista a soffitto nel magazzino e nel controsoffitto per gli uffici.

La distribuzione per i collegamenti alle utenze si considera che parta dalle scatole di derivazione di dorsale e termini alle utenze finali luce e forza motrice.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

E' prevista l'utilizzazione di blindoluce per l’illuminazione normale dei magazzini, tubi protettivi in PVC pesante flessibile (sopra il controsoffitto o incassato) e rigido per gli impianti a vista.

1.5.4.5 Linee elettriche

Le linee elettriche devono essere realizzate con cavi e/o condotti sbarre, secondo quanto indicato di seguito e sui disegni di progetto.

Il vincolo progettuale è quello di contenere il valore totale massimo della caduta di tensione entro il 4%, a partire dai terminali dei contatori fino all'utenza più lontana.

Per le linee di distribuzione principale e secondaria sono utilizzati cavi a doppio isolamento tipo FG7(O)R - 0,6/1 kV.

Per le linee di distribuzione secondaria e collegamento alle utenze ubicate all'interno entro tubazioni e per i conduttori di protezione sono previsti cavi a semplice isolamento tipo N07V-K.

Sono impiegati cavi resistenti al fuoco, tipo FTG10(0)M1 - 0,6/1 kV conformi alle norme CEI 20-45, per la realizzazione dei circuiti di alimentazione dei quadretti con pulsanti di emergenza sottovetro.

1.5.4.6 Selettività, protezione delle condutture e contro i contatti indiretti

È prevista la selettività di impianto per quanto riguarda le protezioni magnetotermiche e per quelle differenziali.

La selettività risulta totale in tutti i casi in cui un eventuale intervento non selettivo determinasse inammissibili fuori servizio.

I dimensionamenti di progetto sono stati fatti in modo che la protezione delle condutture sia assicurata con interruzione automatica del circuito tramite intervento delle protezioni magnetotermiche.

La protezione contro i contatti indiretti è prevista con l'intervento delle protezioni differenziali.

1.5.4.7 Impianto di illuminazione

L'impianto di illuminazione comprende:

• i circuiti luce normale

• i circuiti luce di sicurezza.

Sui disegni di progetto sono indicate le quantità e la posizione dei punti luce, che tengono conto delle esigenze architettoniche. Circuiti luce normale

I circuiti luce normale risultano alimentati da quadri secondari di zona.

Le tipologie di accensione/spegnimento previste sono le seguenti:

• magazzino comando da pulsantiera in ambiente

• uffici comando locale in ambiente

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

• locali tecnici comando locale in ambiente

• scale comando locale in ambiente

• servizi igienici comando locale in ambiente

Tutti i circuiti luce del magazzini sono dotati di contattori in modo da consentire le accensioni per file tramite la pulsantiera.

L’impianto elettrico risulta suddiviso su più circuiti in modo da facilitare l’esercizio e limitare i disservizio causato da interventi per guasto o per manutenzione.

Circuiti luce di sicurezza

In tutte le aree è prevista una illuminazione di sicurezza, i cui circuiti sono alimentati dai quadri secondari di zona.

Nel magazzino sono previste delle lampade autonome montate a soffitto, normalmente spente. Tali lampade si accendono solo in caso di mancanza rete ed il loro spegnimento, in caso di ritorno della rete, è ritardato del tempo necessario alla completa riaccensione dell’illuminazione generale realizzata con lampade agli ioduri metallici.

L’alimentazione di tali corpi illuminanti viene prevista con cavi di alimentazione in tubazione e/o passerelle a soffitto.

Negli uffici è previsto l’inserimento in alcune plafoniere utilizzate per l’illuminazione normale, di batteria tampone.

Sono inoltre previste delle lampade autonome con pittogramma per l’indicazione delle vie di fuga (EXIT) normalmente accese.

I livelli di illuminamento minimo di sicurezza, misurato a 1 m di altezza dal piano di calpestio, sono di 5 lux in corrispondenza delle vie di uscita e di 2 lux in ogni altro ambiente.

1.5.4.8 Impianto di forza motrice

L'impianto di forza motrice comprende:

• i circuiti prese per posti di lavoro negli uffici a parete

• i circuiti prese di servizio

• i circuiti prese industriali CEE

• i circuiti per alimentazione di carichi fissi e/o particolari.

Circuiti prese per posti di lavoro a parete

Negli uffici sono previste delle prese per postazione di lavoro con installazione ad incasso a parete. La dotazione è la seguente:

• n.1 scatola 504 contenente n.2 prese polivalenti

• n.1 scatola 503 con la predisposizione per n.3 prese RJ45.

Circuiti prese di servizio

Sono previste nei corridoi degli uffici delle prese 2x10/16 A+T serie civile.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Circuiti prese industriali CEE

Sono utilizzati principalmente nel magazzino.

Sono previsti gruppi prese con interruttore interbloccato, dotati di prese 3x16 A+T e 2x16 A+T.

Circuiti per alimentazione di carichi fissi e/o particolari

Sono realizzati con prese o cassette con morsetti e dimensionati per la potenza nominale dell'utenza da alimentare.

1.5.4.9 Allarme bagni per disabili

In tutti i servizi igienici per portatori di handicap è previsto un dispositivo di allarme costituito da:

• un pulsante a tirante ed uno di ripristino, installati all'interno del locale WC

• segnalatori acustico e luminoso lampeggiante installati esternamente,

sopra la porta dell'antibagno, in modo da renderli udibili e visibili

localmente.

1.5.4.10 Pulsanti di emergenza

Sono previsti pulsanti di emergenza in cassetta con vetro frontale a rompere in tutti i casi previsti dalla normativa / legislazione vigente e dove ritenuto utile ai fini della sicurezza (ingresso magazzino, ecc..)

I circuiti dei pulsanti a lancio di corrente sono alimentati alla tensione di rete. Sul pulsante sono previste le spie di verifica dell’integrità del circuito.

1.5.4.11 Grado di protezione degli impianti in particolari ambienti

Sui disegni di progetto è verificabile il grado di protezione delle utenze nelle varie zone dell’edificio. In particolare si ricordano le scelte per i seguenti ambienti particolari. Magazzino

Nel magazzino gli impianti sono previsti con installazione a vista in conformità alle specifiche prescrizioni normative e di legge e comunque con grado di protezione minimo IP 44.

Locali da bagno e doccia

In conformità a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8, i componenti degli impianti realizzati in tali ambienti devono rispondere ai seguenti requisiti:

Zona 0: (volume interno alla vasca o piatto doccia). È vietata l'installazione di apparecchiature elettriche Zona 1-2: le apparecchiature ed i materiali devono avere grado di protezione minima IP X4 Zona 3: il grado di protezione minimo dovrà essere IP X1

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1.5.4.12 Impianto di terra

Per la realizzazione del dispersore di terra è previsto il collegamento ai ferri di armatura della struttura utilizzati quale dispersore naturale, come consentito dalle norme CEI. Dove non fosse possibile e per il collegamento tra i vari impianti degli edifici viene prevista una corda di rame nuda da 50mmq direttamente interrata, secondo quanto indicato sui disegni di progetto.

Non sono previsti pozzetti di dispersione integrativi.

La realizzazione dell'impianto di terra deve essere coordinato con i lavori delle opere civili.

1.5.4.13 Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche

A seguito della verifica effettuata secondo le indicazioni delle norme CEI 81-10 (CEI EN 62305), si rende necessaria l’installazione dell’impianto parafulmine.

Si è scelto di proteggere la struttura installando un LPS (sistema di protezioni contro i fulmini) di livello di protezione IV, con maglia 20x20m.

Come calate di collegamento tra l’impianto di protezione dalle scariche atmosferiche e l’impianto di terra sono utilizzati i ferri di armatura presenti all’interno dei pilastri e dei pannelli di chiusura prefabbricati.

La verifica è stata effettuata utilizzando il programma ZEUS, tenendo conto delle condizioni più conservative.

Ogni quadro elettrico è dotato in ingresso di limitatori di tensione aventi tensioni di innesco coordinate con l'isolamento da proteggere e capacità di scarica maggiori di 10 kA con onda 8/20 microsecondi.

1.5.4.14 Impianto di equalizzazione del potenziale

Tutte le masse e le masse estranee del complesso, così come definite dalle norme CEI 64-8, sono collegate all'impianto di terra in modo da realizzarne l'equipotenzialità con le masse accessibili, tramite i conduttori di protezione PE.

I collegamenti equipotenziali sono realizzati con conduttori in rame, isolati nel colore giallo-verde, in conformità alle prescrizioni delle norme CEI 64-8 ed a quelle specificate nelle Specifiche Tecniche.

I morsetti di collegamento alle tubazioni degli impianti di climatizzazione e idricosanitari assicurano un contatto sicuro nel tempo.

1.5.4.15 Compartimentazioni antifuoco

Nei passaggi attraverso strutture ove ciò sia richiesto, è necessario realizzare una compartimentazione antifuoco in corrispondenza degli ingressi e delle uscite dei cavi.

Per realizzare tale sbarramento, sono impiegate schiume di riempimento intumescenti, integrate ove necessario da pannelli incombustibili, tali da garantire il grado di resistenza al fuoco richiesto (REI 120 o REI 180).

La compartimentazione è in particolare richiesta:

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

• in corrispondenza del passaggio attraverso pareti che delimitano le zone

filtro

• in corrispondenza delle forometrie che interessino gli ambienti con attività

soggette a controllo da parte dei VV.F. e/o delimitino comparti REI.

1.5.4.16 Vie cavi per impianti speciali

Sono previste le vie cavi per impianti speciali (canali, passerelle, tubazioni, cassette, ecc.), come riportato sui disegni di progetto.

1.5.4.17 Impianti elettrici per impianti termofluidici

1.5.4.17.1 Note generali

Gli impianti elettrici generali facenti parte del presente appalto sono interfacciati in modo coordinato con le apparecchiature e i sistemi previsti per gli impianti elettrici pertinenti a quelli termofluidici, dovendone garantire l’alimentazione.

Tutte le apparecchiature elettriche fornite dall’impiantista termofluidico, escluse dalla presente sezione di progetto ma richiedenti alimentazione elettrica, sono alimentate da quadri forniti dall’impiantista elettrico (quadri compresi nella presente sezione di progetto) come indicato sui disegni di progetto.

Per le linee elettriche di qualsiasi tipo e genere descritte in questo capitolo vengono adottate le seguenti due definizioni:

• linee elettriche di potenza per le alimentazioni a 400/230 V o a bassissima

tensione (24 V, 48 V, ecc.)

• linee elettriche ausiliarie o di segnale per regolazioni, comandi, controlli,

segnalazioni, ecc..

1.5.4.17.2 Utenze termofluidiche alimentate da quadri forniti dall’impiantista elettrico generale

Sono le apparecchiature fornite dall'impiantista termofluidico ed alimentate da quadri di zona o piano forniti nel presente appalto.

Esse sono:

• unità esterne in pompa di calore VRV

• unità interne VRV

• boiler elettrici

• radiatori elettrici

Di seguito vengono individuate le rispettive responsabilità dei due impiantisti (elettrico generale e termofluidico) per le apparecchiature descritte. Unità esterne in pompa di calore VRV

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

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• la linea di alimentazione alla motocondensante fino alla morsettiera della

macchina stessa (cavi e vie cavi).

Sono a carico dell’impiantista termofluidico:

• le unità di condizionamento VRV

• l’allacciamento della linea di alimentazione alla morsettiera della

motocondensante

• i cavi ausiliari tra motocondensante e unità interna

• la verifica del corretto funzionamento dell’intero sistema

Unità interna VRV

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• linea elettrica alla morsettiera (cavi e vie cavi)

Sono a carico dell'impiantista termofluidico:

• unità interna completa di regolatore a microprocessore

• cavi di collegamento energia e comando interni all’unità interna

• linea bus di regolazione e controllo

• l’allacciamento della linea di alimentazione alla morsettiera dell’unità

interna

• la verifica del corretto funzionamento dell’intero sistema

Boiler elettrici

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• una presa 2x16 A+T con interruttore automatico interbloccato, in

prossimità di ogni boiler elettrico

• linea elettrica alla presa (cavi e vie cavi)

Sono a carico dell’impiantista termofluidico:

• il boiler elettrico

• cavo con spina terminale 2x16 A+T

Radiatori elettrici

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• una presa 2x16 A+T con interruttore automatico interbloccato, in

prossimità di ogni radiatore elettrico

• linea elettrica alla presa (cavi e vie cavi)

Sono a carico dell’impiantista termofluidico:

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• il radiatore elettrico

• cavo con spina terminale 2x16 A+T

1.5.4.17.3 Collegamenti equipotenziali

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale i collegamenti equipotenziali lungo le reti fluidi e le canalizzazioni aria per il collegamento delle stesse all’impianto di protezione generale dell’edificio. Le predisposizioni lungo tali reti sono previste dall’impiantista termofluidico.

1.5.5 Impianti relativi al Centro Direzionale “D”

1.5.5.1 Alimentazione energia normale edificio

Enel fornisce energia elettrica in bassa tensione a 400/230V in una cabina di consegna di nuova realizzazione posta sul lato Nord (cabina DIR).

L’edificio è suddiviso in 20 uffici con propria consegna in bassa tensione e zone condominiali con ulteriore consegna in bassa tensione.

Nel caso in cui un affittuario necessiti di 2 o più moduli ufficio, è possibile collegare i relativi interruttori di protezione linee sotto un unico nuovo interruttore generale.

1.5.5.2 Alimentazione energia in continuità per servizi di sicurezza edificio

L’energia in continuità per i servizi di sicurezza è fornita da un gruppo di continuità statico di potenza 2.5 kVA e autonomia 1 ora. La sigla è UPS.D.SIC.

Le utenze alimentate sono le seguenti:

• impianto di diffusione sonora per evacuazione

Il gruppo di continuità e le relative batterie sono installati all’interno del rack della diffusione sonora.

Il gruppo di continuità è di tipo statico, a doppia conversione con by-pass statico, in esecuzione monofase, con batterie al piombo ermetico.

1.5.5.3 Bilancio energetico dei carichi elettrici

I carichi elettrici sottoelencati derivano dai calcoli analitici elaborati secondo i dati tecnici di riferimento. Potenza energia normale ufficio singolo

• potenza assorbita impianti elettrici 2 kW

Potenza energia normale condominiale

• potenza assorbita 143 kW

Potenza energia in continuità per servizi di sicurezza

• impianti elettrici 1 kW

• carico totale 1 kW / 1.1 kVA

• potenza installata UPS (UPS.D.SIC) n.1 UPS da 1.25 kVA

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Potenza energia normale edificio D

• potenza assorbita complessiva 180 kW

1.5.5.4 Quadri elettrici

Sono previsti di tipo prefabbricato in lamiera di acciaio, in esecuzione ad armadio addossabile a parete o a cassetta (se di piccole dimensioni), costruiti in Forma 1.

La numerazione dei quadri deve leggersi nel seguente modo:

• QE.D.PX.YY

• QE: tipologia del quadro (QE = quadro elettrico)

• PX: piano di installazione (PT = terra, P1 = primo, ecc.)

• YY: progressivo del piano, se presente o CY se condominiale

1.5.5.5 Predisposizioni per controllo e gestione centralizzati

Sono da predisporre contatti puliti a morsettiera dei quadri elettrici per il controllo e la gestione centralizzati degli impianti. Di seguito vengono elencati, per le varie apparecchiature, i punti controllati.

1.5.5.5.1 Gruppi statici di continuità

I gruppi statici di continuità devono prevedere le seguenti segnalazioni con interfaccia a contatti isolati su morsettiera:

• alimentazione da inverter;

• alimentazione da batteria;

• fine autonomia batteria;

• allarme generale.

1.5.5.6 Criteri di distribuzione principale e secondaria

Sui disegni di progetto sono indicati i percorsi e i tipi di canalizzazione previsti per la distribuzione delle varie reti di energia.

Tali indicazioni devono comunque essere attentamente verificate durante la fase di installazione, in modo da evitare interferenze con altri impianti e subordinandone la posa finale all'approvazione della Direzione Lavori.

La distribuzione principale di bassa tensione ha origine sui terminali BT dei contatori Enel e termina sui morsetti/terminali di ingresso ai quadri elettrici.

Vengono prevalentemente utilizzate tubazioni interrate in PVC flessibile serie pesante, con opportuni pozzetti rompitratta.

Per distribuzione secondaria di dorsale si intende quella che parte dalle uscite dei quadri secondari fino alle scatole di derivazione di dorsale, da cui si dipartono i collegamenti alle utenze.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Sono previste prevalentemente passerelle metalliche installate nel controsoffitto mentre sotto il pavimento galleggiante i cavi vengono posati entro tubazioni in PVC flessibile, possibilmente nella zona del corridoio, come evidenziato nei disegni di progetto. Per l’alimentazione dei corpi illuminanti condominiali nei corridoi, sono previste delle blindoluci installate sopra il controsoffitto.

La distribuzione per i collegamenti alle utenze si considera che parta dalle scatole di derivazione di dorsale e termini alle utenze finali luce e forza motrice.

E' prevista l'utilizzazione di tubi protettivi in PVC pesante flessibile (sopra il controsoffitto, nel pavimento galleggiante, o incassato) e rigido per gli impianti a vista (locali tecnici in copertura).

1.5.5.7 Linee elettriche

Le linee elettriche devono essere realizzate con cavi e/o condotti sbarre, secondo quanto indicato di seguito e sui disegni di progetto.

Il vincolo progettuale è quello di contenere il valore totale massimo della caduta di tensione entro il 4%, a partire dai terminali dei contatori fino all'utenza più lontana.

Per le linee di distribuzione principale e secondaria sono utilizzati cavi a doppio isolamento tipo FG7(O)R - 0,6/1 kV.

Per le linee di distribuzione secondaria e collegamento alle utenze ubicate all'interno entro tubazioni e per i conduttori di protezione sono previsti cavi a semplice isolamento tipo N07V-K.

Sono impiegati cavi resistenti al fuoco, tipo FTG10(0)M1 - 0,6/1 kV conformi alle norme CEI 20-45, per la realizzazione dei seguenti circuiti:

• circuiti a valle degli UPS per servizi di sicurezza

• alimentazione quadretti con pulsanti di emergenza sottovetro

1.5.5.8 Selettività, protezione delle condutture e contro i contatti indiretti

È prevista la selettività di impianto per quanto riguarda le protezioni magnetotermiche e per quelle differenziali.

La selettività risulta totale in tutti i casi in cui un eventuale intervento non selettivo determinasse inammissibili fuori servizio.

I dimensionamenti di progetto sono stati fatti in modo che la protezione delle condutture sia assicurata con interruzione automatica del circuito tramite intervento delle protezioni magnetotermiche.

La protezione contro i contatti indiretti è prevista con l'intervento delle protezioni differenziali.

1.5.5.9 Impianto di illuminazione

L'impianto di illuminazione comprende:

• i circuiti luce normale

• i circuiti luce di sicurezza.

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Sui disegni di progetto sono indicate le quantità e la posizione dei punti luce, che tengono conto delle esigenze architettoniche.

Circuiti luce normale

I circuiti luce normale risultano alimentati da quadri secondari di zona (energia normale).

Le tipologie di accensione/spegnimento previste sono le seguenti:

• aree comuni comando da orologio

• uffici comando locale in ambiente

• locali tecnici comando locale in ambiente

• scale comando da orologio

• servizi igienici comando locale in ambiente

L’impianto elettrico risulta suddiviso su più circuiti in modo da facilitare l’esercizio e limitare i disservizio causato da interventi per guasto o per manutenzione. Circuiti luce di sicurezza

In tutte le aree è prevista una illuminazione di sicurezza, i cui circuiti sono alimentati dai quadri secondari di zona.

È previsto l’inserimento in alcune plafoniere utilizzate per l’illuminazione normale, di batteria tampone.

Sono inoltre previste delle lampade autonome con pittogramma per l’indicazione delle vie di fuga (EXIT) normalmente accese.

Tutte gli apparecchi autonomi sono collegati ad un sistema di controllo e gestione dell’impianto centralizzato con batteria installato nel locale controllo al piano terra.

La centrale, dotata di stampante incorporata, esegue test periodici funzionali e di autonomia su tutti gli apparecchi autonomi dotati di batteria (sia quelli per segnalazione di sicurezza sia quelli per illuminazione di sicurezza).

L’alimentazione di tali corpi illuminanti viene prevista con cavi di alimentazione in tubazione e/o passerelle a soffitto.

I livelli di illuminamento minimo di sicurezza, misurato a 1 m di altezza dal piano di calpestio, sono di 5 lux in corrispondenza delle vie di uscita e di 2 lux in ogni altro ambiente.

1.5.5.10 Impianto di forza motrice

L'impianto di forza motrice comprende:

• i circuiti prese per posti di lavoro negli uffici su torrette sporgenti

• i circuiti prese di servizio

• i circuiti prese industriali CEE

• i circuiti per alimentazione di carichi fissi e/o particolari.

Circuiti prese per posti di lavoro su torrette sporgenti

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Negli uffici sono previste delle torrette sporgenti complete di n.1 scatola 504 contenente n.2 prese polivalenti e n.1 scatola 503 con la predisposizione per n.3 prese RJ45.

Circuiti prese di servizio

Sono previste nei corridoi e negli spazi aperti delle prese 2x10/16 A+T serie civile.

Circuiti prese industriali CEE

Sono utilizzati principalmente nei locali tecnici.

Sono previsti gruppi prese con interruttore interbloccato, dotati di prese 3x16 A+T e 2x16 A+T.

Circuiti per alimentazione di carichi fissi e/o particolari

Sono realizzati con prese o cassette con morsetti e dimensionati per la potenza nominale dell'utenza da alimentare.

1.5.5.11 Allarme bagni per disabili

In tutti i servizi igienici per portatori di handicap è previsto un dispositivo di allarme costituito da:

• un pulsante a tirante ed uno di ripristino, installati all'interno del locale WC

• segnalatori acustico e luminoso lampeggiante installati esternamente,

sopra la porta dell'antibagno, in modo da renderli udibili e visibili

localmente.

1.5.5.12 Pulsanti di emergenza

Sono previsti pulsanti di emergenza in cassetta con vetro frontale a rompere in tutti i casi previsti dalla normativa / legislazione vigente e dove ritenuto utile ai fini della sicurezza.

I circuiti dei pulsanti a lancio di corrente sono alimentati alla tensione di rete. Sul pulsante sono previste le spie di verifica dell’integrità del circuito.

1.5.5.13 Grado di protezione degli impianti in particolari ambienti

Sui disegni di progetto è verificabile il grado di protezione delle utenze nelle varie zone dell’edificio. In particolare si ricordano le scelte per i seguenti ambienti particolari. Locali tecnici

Nei locali tecnici gli impianti sono previsti con installazione a vista in conformità alle specifiche prescrizioni normative e di legge e comunque con grado di protezione minimo IP 44.

Locali da bagno e doccia

In conformità a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8, i componenti degli impianti realizzati in tali ambienti devono rispondere ai seguenti requisiti:

Zona 0: (volume interno alla vasca o piatto doccia). E' vietata

l'installazione di apparecchiature elettriche

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Zona 1-2:le apparecchiature ed i materiali devono avere grado di protezione minima IP

X4

Zona 3: il grado di protezione minimo dovrà essere IP X1

1.5.5.14 Impianto di terra

Per la realizzazione del dispersore di terra è previsto il collegamento ai ferri di armatura della struttura utilizzati quale dispersore naturale, come consentito dalle norme CEI. Dove non fosse possibile e per il collegamento tra i vari impianti degli edifici viene prevista una corda di rame nuda da 50mmq direttamente interrata, secondo quanto indicato sui disegni di progetto.

Non sono previsti pozzetti di dispersione integrativi.

La realizzazione dell'impianto di terra deve essere coordinato con i lavori delle opere civili.

1.5.5.15 Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche

A seguito della verifica effettuata secondo le indicazioni delle norme CEI 81-10 (CEI EN 62305), l’edificio risulta autoprotetto.

La verifica è stata effettuata utilizzando il programma ZEUS, tenendo conto delle condizioni più conservative.

Ogni quadro elettrico, di bassa tensione, è dotato in ingresso di limitatori di tensione aventi tensioni di innesco coordinate con l'isolamento da proteggere e capacità di scarica maggiori di 10 kA con onda 8/20 microsecondi.

1.5.5.16 Impianto di equalizzazione del potenziale

Tutte le masse e le masse estranee del complesso, così come definite dalle norme CEI 64-8, sono collegate all'impianto di terra in modo da realizzarne l'equipotenzialità con le masse accessibili, tramite i conduttori di protezione PE.

I collegamenti equipotenziali sono realizzati con conduttori in rame, isolati nel colore giallo-verde, in conformità alle prescrizioni delle norme CEI 64-8 ed a quelle specificate nelle Specifiche Tecniche.

I morsetti di collegamento alle tubazioni degli impianti di climatizzazione e idricosanitari assicurano un contatto sicuro nel tempo.

1.5.5.17 Compartimentazioni antifuoco

Nei passaggi attraverso strutture ove ciò sia richiesto, è necessario realizzare una compartimentazione antifuoco in corrispondenza degli ingressi e delle uscite dei cavi.

Per realizzare tale sbarramento, sono impiegate schiume di riempimento intumescenti, integrate ove necessario da pannelli incombustibili, tali da garantire il grado di resistenza al fuoco richiesto (REI 120 o REI 180).

La compartimentazione è in particolare richiesta:

• in corrispondenza dell'ingresso/uscita di tutti i locali tecnici

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

• in corrispondenza del passaggio attraverso pareti che delimitano le zone

filtro/sbarchi ascensori

• in corrispondenza delle forometrie che interessino gli ambienti con attività

soggette a controllo da parte dei VV.F. e/o delimitino comparti REI.

1.5.5.18 Vie cavi per impianti speciali

Sono previste le vie cavi per impianti speciali (canali, passerelle, tubazioni, cassette, ecc.), come riportato sui disegni di progetto.

1.5.5.19 Impianti elettrici per impianti termofluidici

1.5.5.19.1 Note generali

Gli impianti elettrici generali facenti parte del presente appalto sono interfacciati in modo coordinato con le apparecchiature e i sistemi previsti per gli impianti elettrici pertinenti a quelli termofluidici, dovendone garantire l’alimentazione.

Tutte le apparecchiature elettriche fornite dall’impiantista termofluidico, escluse dalla presente sezione di progetto ma richiedenti alimentazione elettrica, sono alimentate da quadri forniti dall’impiantista elettrico (quadri compresi nella presente sezione di progetto) come indicato sui disegni di progetto.

Per le linee elettriche di qualsiasi tipo e genere descritte in questo capitolo vengono adottate le seguenti due definizioni:

• linee elettriche di potenza per le alimentazioni a 400/230 V o a bassissima

tensione (24 V, 48 V, ecc.)

• linee elettriche ausiliarie o di segnale per regolazioni, comandi, controlli,

segnalazioni, ecc..

1.5.5.19.2 Utenze termofluidiche alimentate da quadri forniti dall’impiantista elettrico generale

Sono le apparecchiature fornite dall'impiantista termofluidico ed alimentate da quadri di zona o piano forniti nel presente appalto.

Sono:

• unità esterne in pompa di calore VRV

• unità interne VRV

• recuperatori di calore

• boiler elettrici

• radiatori elettrici

• elettrovalvole innaffiamento

• serrande tagliafuoco

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Di seguito vengono individuate le rispettive responsabilità dei due impiantisti (elettrico generale e termofluidico) per le apparecchiature descritte.

Unità esterne in pompa di calore VRV

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• la linea di alimentazione alla motocondensante fino alla morsettiera della

macchina stessa (cavi e vie cavi).

Sono a carico dell’impiantista termofluidico:

• le unità di condizionamento VRV

• l’allacciamento della linea di alimentazione alla morsettiera della

motocondensante

• i cavi ausiliari tra motocondensante e unità interna

• la verifica del corretto funzionamento dell’intero sistema

Unità interna VRV

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• linea elettrica alla morsettiera (cavi e vie cavi)

Sono a carico dell'impiantista termofluidico:

• unità interna completa di regolatore a microprocessore

• cavi di collegamento energia e comando interni all’unità interna

• linea bus di regolazione e controllo

• l’allacciamento della linea di alimentazione alla morsettiera dell’unità

interna

• la verifica del corretto funzionamento dell’intero sistema

Recuperatori di calore

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• linea elettrica alla morsettiera (cavi e vie cavi)

Sono a carico dell'impiantista termofluidico:

• unità completa di regolatore a microprocessore

• linea bus di regolazione e controllo

• l’allacciamento della linea di alimentazione alla morsettiera dell’unità

• la verifica del corretto funzionamento dell’intero sistema

Boiler elettrici

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

• una presa 2x16 A+T con interruttore automatico interbloccato, in

prossimità di ogni boiler elettrico

• linea elettrica alla presa (cavi e vie cavi)

Sono a carico dell’impiantista termofluidico:

• il boiler elettrico

• cavo con spina terminale 2x16 A+T

Radiatori elettrici

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• una presa 2x16 A+T con interruttore automatico interbloccato, in

prossimità di ogni radiatore elettrico

• linea elettrica alla presa (cavi e vie cavi)

Sono a carico dell’impiantista termofluidico:

• il radiatore elettrico

• cavo con spina terminale 2x16 A+T

Elettrovalvole innaffiamento

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• linea elettrica alla morsettiera (cavi e vie cavi)

Sono a carico dell’impiantista termofluidico:

• elettrovalvola

• l’allacciamento della linea di alimentazione alla morsettiera

dell’elettrovalvola

Serrande tagliafuoco

Sono del tipo motorizzato, classe II di isolamento elettrico, con servocomando a due posizioni, dotate ognuna di microinterruttore con 2 contatti di scambio, uno per la segnalazione di pala chiusa e uno per indicazione di pala aperta.

Le serrande, complete di microinterruttore, spezzone di cavo di potenza, spezzone di cavo ausiliari sono a carico dell’impiantista termofluidico. Sono a carico dell’impiantista termofluidico anche le connessioni ai cavi di potenza ed ausiliari.

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale (compresi nell’appalto):

• n.1 modulo di indirizzo su ogni serranda per segnalazioni di stato di pala

chiusa e n.1 modulo di indirizzo per comando chiusura di pala (gestito dal

sistema di rivelazione incendio)

• cavi di potenza ed ausiliari, comprese le relative connessioni ai moduli di

indirizzo

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

È a carico dell’impiantista termofluidico, e compreso nei prezzi unitari delle serrande, dare tutta l’assistenza necessaria all’impiantista elettrico generale in fase di installazione elettrica e durante le verifiche e prove.

1.5.5.19.3 Collegamenti equipotenziali

Sono a carico dell’impiantista elettrico generale i collegamenti equipotenziali lungo le reti fluidi e le canalizzazioni aria per il collegamento delle stesse all’impianto di protezione generale dell’edificio. Le predisposizioni lungo tali reti sono previste dall’impiantista termofluidico.

1.5.6 Impianti relativi ai piazzali

1.5.6.1 Alimentazione energia normale piazzale ferro-gomma

Enel fornisce energia elettrica in bassa tensione a 400/230V in 4 cabine di consegna:

• Cabina B esistente posta sul lato nord del magazzino A

• Cabina C&D esistente posta sul lato sud dell’edificio direzionale esistente

E1

• Cabina E esistente posta sul lato nord dell’edificio M

• Cabina DIR di nuova realizzazione posta sul lato nord della nuova

palazzina direzionale D.

Esistono poi le cabine Enel A ed F a servizio dei magazzini gomma-gomma E2 ed E3 esistenti.

Attualmente l’illuminazione del piazzale ferro-gomma è realizzata con torrifaro alimentate dalla cabina 3 (cabina di trasformazione MT/BT privata) alimentata con consegna MT dalla cabina ENEL B.

Tale cabina alimenta poi ulteriori torrifaro posizionate davanti alla palazzina direzionale E1.

Nel dettaglio, le linee in partenza dal QGBT1 sono le seguenti:

• linea 1 – torrifaro magazzino B

• linea 2 – torrifaro magazzino A lato nord

• linea 3 – torrifaro magazzino A lato ovest

• linea 4 – torrifaro palazzina E1

• linea 5 – torrifaro magazzino E2

• linea 6 – torrifaro magazzino E3

L’intervento si prefigge di scollegare tutte le torrifaro dalla Cabina 3 e di alimentarle, tramite nuovo contatore BT ENEL dalla cabina DIR di nuova realizzazione.

Devono quindi essere sfilati i cavi delle linee 3 e 4 in uscita dalla cabina 3 e collegati al nuovo quadro per l’illuminazione esterna installato nel nuovo locale contatori della cabina DIR.

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Le linee 1, 2, 5 e 6 devono invece essere scollegate dalla cabina 3 e collegate al nuovo quadro tramite giunzione con nuovi spezzoni di cavo.

Gli interruttori di protezione, previa verifica sul loro stato di funzionamento, possono essere riutilizzati e inseriti nel nuovo quadro elettrico.

Deve infine essere realizzata la nuova linea L7 per le 3 nuove torri dietro al magazzino M.

Il quadro elettrico di alimentazione delle torrifaro è dotato di regolatore di flusso e degli interruttori di protezione linee.

Il quadro è completo di:

• interruttori automatici di protezione linea 8interruttori esistenti se

riutilizzabili)

• relè differenziale a riarmo automatico per evitare il rischio di disattivare

permanentemente gli impianti in caso di scatti intempestivi (guasti

transitori). Tale apparecchiatura, in caso di dispersione superiore al livello

di taratura, effettua un test per riattivare l’impianto. In presenza di guasti

permanenti dopo n.3 tentativi di ripristino esclude definitivamente

l’impianto attraverso lo sgancio dell’interruttore generale

• vano a disposizione del controllore elettronico di potenza

• apparecchiature ed accessori a completamento.

Il controllore elettronico di potenza riduce la potenza ed il flusso luminoso in determinati periodi di bassa utilizzazione consentendo di non dissipare energia superflua e garantendo nel contempo, la massima funzionalità dell’impianto.

Con il controllore deve quindi:

• ridurre la potenza ed il flusso luminoso notturno in tutte le lampade

dell’impianto secondo un ciclo definito dall’utente.

• accendere l’impianto a tensione ridotta in modo da limitare sensibilmente

le sollecitazioni alle lampade e limitare la corrente di spunto

• stabilizzare la tensione durante il periodo di funzionamento allungando

notevolmente la vita delle lampade.

L’accensione e lo spegnimento delle torrifaro avviene attraverso un interruttore crepuscolare con orologio programmatore, compreso nella fornitura del quadro stesso.

È inoltre previsto lo spostamento di 3 torrifaro esistenti, come evidenziato sui disegni di progetto. Tale intervento è comprensivo di scollegamento dalla linea elettrica di alimentazione, spostamento nella nuova posizione, installazione su idoneo basamento, collegamento alla linea elettrica di alimentazione.

In ultimo è prevista l’alimentazione dalla cabina DIR dei nuovi cancelli scorrevoli posti in vicinanza delle cabine B ed E e tra le palazzine direzionali.

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1.5.6.2 Alimentazione energia normale piazzale containers

Le utenze del piazzale containers sono alimentate dalla cabina privata 5.

Attualmente sono presenti delle torrifaro con 3 proiettori cadauna da 1000 W a ioduri metallici ed un certo numero di gruppi prese CEE

L’intervento consiste in:

• aggiungere n.1 proiettore da 1000 W ioduri metallici in ogni torrefaro

• installare delle nuove torrifaro con n.2 proiettori cadauna

• installare delle torrette prese a scomparsa con n.3 prese CEE 2x16A+T,

n.1 presa CEE 3x32A+N+T e le relative protezioni

• alimentazione dei nuovi cancelli scorrevoli

• installazione di un quadro con regolatore di flusso per il controllo di tutte

le torrifaro del piazzale

L’installazione dei proiettori aggiuntivi sulle torrifaro alimentate dalle linee L1÷L6 del QGBT3, non comporta la modifica dei cavi esistenti che dovranno comunque essere scollegati dal QGBT3 per essere ricollegati al regolatore di flusso.

Si rende quindi necessario intervenire presantemente sul quadro QGBT3 eseguendo le seguenti lavorazioni:

• rimozione di tutti gli interruttori a servizio delle torrifaro

• nella colonna svuotata, inserimento dei nuovi interruttori a servizio delle

torrette prese, dei cancelli e dei regolatori di flusso.

Il quadro di comando e controllo delle torrifaro è completo di:

• interruttori automatici di protezione linea recuperati e di nuova fornitura

• relè differenziale a riarmo automatico per evitare il rischio di disattivare

permanentemente gli impianti in caso di scatti intempestivi (guasti

transitori). Tale apparecchiatura, in caso di dispersione superiore al livello

di taratura, effettua un test per riattivare l’impianto. In presenza di guasti

permanenti dopo n.3 tentativi di ripristino esclude definitivamente

l’impianto attraverso lo sgancio dell’interruttore generale

• vano a disposizione del controllore elettronico di potenza

• apparecchiature ed accessori a completamento.

Il controllore elettronico di potenza riduce la potenza ed il flusso luminoso in determinati periodi di bassa utilizzazione consentendo di non dissipare energia superflua e garantendo nel contempo, la massima funzionalità dell’impianto.

Con il controllore deve quindi:

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

• ridurre la potenza ed il flusso luminoso notturno in tutte le lampade

dell’impianto secondo un ciclo definito dall’utente.

• accendere l’impianto a tensione ridotta in modo da limitare sensibilmente

le sollecitazioni alle lampade e limitare la corrente di spunto

• stabilizzare la tensione durante il periodo di funzionamento allungando

notevolmente la vita delle lampade.

L’accensione e lo spegnimento delle torrifaro avviene attraverso un interruttore crepuscolare con orologio programmatore, compreso nella fornitura del quadro stesso.

1.5.6.3 Alimentazione energia normale piazzale gomma-gomma

Enel fornisce energia elettrica in bassa tensione a 400/230V in una cabina di consegna di nuova realizzazione posta sul perimetro del piazzale Gomma Gomma (cabina T2).

L’intervento consiste nell’installazione delle nuove torrifaro e nell’alimentazione dei cancelli, come evidenziato sui disegni di progetto.

Il quadro elettrico di alimentazione delle torrifaro è dotato di regolatore di flusso e degli interruttori di protezione linee.

Il quadro è completo di:

• interruttori automatici di protezione linea

• relè differenziale a riarmo automatico per evitare il rischio di disattivare

permanentemente gli impianti in caso di scatti intempestivi (guasti

transitori). Tale apparecchiatura, in caso di dispersione superiore al livello

di taratura, effettua un test per riattivare l’impianto. In presenza di guasti

permanenti dopo n.3 tentativi di ripristino esclude definitivamente

l’impianto attraverso lo sgancio dell’interruttore generale

• vano a disposizione del controllore elettronico di potenza

• apparecchiature ed accessori a completamento.

Il controllore elettronico di potenza riduce la potenza ed il flusso luminoso in determinati periodi di bassa utilizzazione consentendo di non dissipare energia superflua e garantendo nel contempo, la massima funzionalità dell’impianto.

Con il controllore deve quindi:

• ridurre la potenza ed il flusso luminoso notturno in tutte le lampade

dell’impianto secondo un ciclo definito dall’utente.

• accendere l’impianto a tensione ridotta in modo da limitare sensibilmente

le sollecitazioni alle lampade e limitare la corrente di spunto

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• stabilizzare la tensione durante il periodo di funzionamento allungando

notevolmente la vita delle lampade.

L’accensione e lo spegnimento delle torrifaro avviene attraverso un interruttore crepuscolare con orologio programmatore, compreso nella fornitura del quadro stesso.

1.5.6.4 Bilancio energetico dei carichi elettrici

I carichi elettrici sottoelencati derivano dai calcoli analitici elaborati secondo i dati tecnici di riferimento. Potenza energia normale

• potenza assorbita piazzale ferro-gomma 71 kW

• potenza assorbita piazzale containers (utenze aggiunte) 300 kW

• potenza assorbita piazzale gomma-gomma 50 kW

1.5.6.5 Criteri di distribuzione

Sui disegni di progetto sono indicati i percorsi e i tipi di canalizzazione previsti per la distribuzione delle varie reti di energia.

Tali indicazioni devono comunque essere attentamente verificate durante la fase di installazione, in modo da evitare interferenze con altri impianti e subordinandone la posa finale all'approvazione della Direzione Lavori.

La distribuzione in bassa tensione ha origine sui terminali BT dei contatori Enel e termina sui morsetti/terminali di ingresso delle torrifaro e dei cancelli.

Vengono utilizzate tubazioni in PVC flessibile serie pesante direttamente interrate.

1.5.6.6 Linee elettriche

Le linee elettriche devono essere realizzate con cavi, secondo quanto indicato di seguito e sui disegni di progetto.

Il vincolo progettuale è quello di contenere il valore totale massimo della caduta di tensione entro il 4%, a partire dai terminali dei contatori fino all'utenza più lontana.

Per le linee di distribuzione sono utilizzati cavi a doppio isolamento tipo FG7(O)R - 0,6/1 kV.

1.5.6.7 Selettività, protezione delle condutture e contro i contatti indiretti

È prevista la selettività di impianto per quanto riguarda le protezioni magnetotermiche e per quelle differenziali.

La selettività risulta totale in tutti i casi in cui un eventuale intervento non selettivo determinasse inammissibili fuori servizio.

I dimensionamenti di progetto sono stati fatti in modo che la protezione delle condutture sia assicurata con interruzione automatica del circuito tramite intervento delle protezioni magnetotermiche.

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La protezione contro i contatti indiretti è prevista con l'intervento delle protezioni differenziali.

1.5.6.8 Impianto di forza motrice

L'impianto di forza motrice comprende:

• i circuiti per torrette prese industriali CEE

• i circuiti per alimentazione cancelli.

Circuiti torrette prese industriali CEE

Sono previste 3 torrette a scomparsa nel piazzale containers.

La dotazione delle prese per ogni torretta è la seguente:

• n.3 prese CEE interbloccate 2x16 A+T

• n.1 presa CEE interbloccata 3x32 A+N+T

• n.1 interruttore generale differenziale

• n.4 interruttori magnetotermici di protezione

Circuiti per alimentazione cancelli

Sono realizzati con tubazioni interrate, pozzetti e cassette terminali con morsetti e dimensionati per la potenza nominale dell'utenza da alimentare.

1.5.6.9 Impianto di terra

Per la realizzazione del dispersore di terra è prevista una corda di rame nuda da 50mmq direttamente interrata, secondo quanto indicato sui disegni di progetto.

Non sono previsti pozzetti di dispersione integrativi.

La realizzazione dell'impianto di terra deve essere coordinato con i lavori delle opere civili.

1.5.6.10 Impianto di equalizzazione del potenziale

Tutte le masse e le masse estranee del complesso, così come definite dalle norme CEI 64-8, sono collegate all'impianto di terra in modo da realizzarne l'equipotenzialità con le masse accessibili, tramite i conduttori di protezione PE.

I collegamenti equipotenziali sono realizzati con conduttori in rame, isolati nel colore giallo-verde, in conformità alle prescrizioni delle norme CEI 64-8 ed a quelle specificate nelle Specifiche Tecniche.

1.5.6.11 Vie cavi per impianti speciali

Sono previste le vie cavi per impianti speciali (canali, passerelle, tubazioni, cassette, ecc.), come riportato sui disegni di progetto.

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1.5.7 Protezione sismica degli impianti

1.5.7.1.1 Note generali

In questo capitolo vengono indicate alcune prescrizioni minime per la protezione sismica degli impianti sia termofluidici che elettrici e speciali.

Attualmente le normative vigenti non prendono ancora in considerazione l'eventualità di eventi sismici nell'elaborazione di specifiche tecniche, pur essendo alcune zone del nostro paese un territorio ad alto rischio.

Sostanzialmente i requisiti di protezione sismica degli impianti riguardano componenti essenziali quali le reti di distribuzione dell'acqua, dell'aria, del gas ed elettriche, nonché le centrali e le comunicazioni, che devono rimanere operative a seguito di un sisma grazie alla resistenza degli elementi di fissaggio alle strutture dell'edificio.

L'obiettivo è quello di assicurare che il movimento di questi componenti sia solidale a quello dell'edificio e che essi non si stacchino dai propri supporti durante un terremoto.

I sistemi di protezione sismica devono quindi essere progettati in modo tale da garantire tale requisito.

Per l’edificio in oggetto, considerata la zona di ubicazione, le caratteristiche edilizie e l'andamento dei giunti sismici, si ritiene che gli usuali sistemi di fissaggio che si adottano per gli impianti (collari; sostegni ad U; mensole in profilato di acciaio per i fasci tubieri; pendini filettati per angolari da fissare alle strutture in cemento armato con tasselli ad espansione o alle murature con apposite zanche, oppure da fissare ad elementi strutturali in ferro mediante morsetti o cravatte), siano sostanzialmente rispondenti ai requisiti di base per una esecuzione antisismica.

Si richiede solamente che siano fissati a parete o a pavimento le seguenti apparecchiature:

• quadri elettrici BT

• batterie

• UPS

Per limitare al minimo lo spostamento laterale di macchinari posati su gomme e/o su supporti antivibranti, quali gruppi frigoriferi, UTA, caldaie, ecc., devono essere previsti dei fermi laterali costituiti da angolari in acciaio, fissati a pavimento tramite bulloni di ancoraggio e di gomma ammortizzante nel punto di eventuale contatto con i macchinari sopraddetti.

1.6 Descrizione impianti speciali

1.6.1 Impianti relativi al magazzino Ferro Gomma “M”

1.6.1.1 Impianto di rivelazione incendio

Il magazzino M è suddiviso in 10 settori (M1÷M10) e ogni settore è dotato di singola centrale autonoma collegata con le altre da bus dedicato, facente capo al terminale di comando e controllo situato nella portineria dell’edificio direzionale “D”.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Ogni impianto è del tipo indirizzabile, in modo da consentire l’individuazione univoca di tutti gli elementi in campo, inseriti su linee di collegamento chiuse sulla centrale di controllo.

Ogni impianto è costituito da:

• Centrale di rivelazione incendio

• rivelatori automatici di tipo ottico, installati negli uffici; i rivelatori vengono

installati anche nel controsoffitto e nel pavimento galleggiante (se

presenti).

• ripetitori ottici di allarme per i rivelatori di fumo nel pavimento

galleggiante, nel controsoffitto, e cumulativi all’esterno dei singoli uffici.

• rivelatori lineari di fumo

• pulsanti di allarme manuale

• pannelli di segnalazione ottico-acustica di allarme

• rete di interconnessione delle apparecchiature in campo con la centrale

• bus di collegamento tra le rispettive centrali di rivelazione incendio

Ogni settore del magazzino è quindi dotato di centrale di rivelazione incendio, installata nei rispettivi uffici.

L’impianto viene realizzato in conformità con le Norme UNI 9795; i componenti e le apparecchiature costituenti l'impianto di rivelazione incendio sono conformi alle norme EN54.

I sensori installati nel controsoffitto degli uffici sono dotati di ripetizione ottica remota dello stato.

Sui quadri elettrici (dell’edificio direzionale) vengono installati moduli di comando indirizzabili in grado di comandare il sezionamento dell’alimentazione elettrica delle UTA e delle serrande tagliafuoco in caso di allarme.

Tutti i rivelatori e i pulsanti di allarme manuale sono di tipo ad indirizzamento singolo; i rivelatori ottici sono di tipo analogico.

La centrale viene provvista di scheda di rete, per poter essere collegata sulla futura rete Ethernet TCP/IP, e di interfaccia a contatti per il collegamento con la centrale di diffusione sonora per evacuazione, per poter inviare in automatico messaggi di evacuazione , in presenza di allarme incendio.

La centrale di rivelazione incendio è di tipo modulare, espandibile, a microprocessore, alloggiata entro apposito contenitore completa di pannello di controllo e visualizzazione, batterie e caricabatterie.

In presenza di allarme incendio attiva direttamente sugli impianti alcune sequenze di reazione e cioè:

• blocco della ventilazione delle zone interessate

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

• chiusura delle serrande delle zone interessate

• gestione dei pannelli di segnalazione ottico-acustica per realizzare il piano

di evacuazione in presenza di allarme incendio.

• riporto al piano degli ascensori.

La rete di interconnessione è costituita da linee bipolari, chiuse ad anello sulla centrale.

Ogni linea non collega più di 198 elementi (sensori, pulsanti manuali o moduli di comando e/o di segnalazione) ed è costituita da cavi di adeguate caratteristiche, del tipo non propagante l'incendio e a bassa emissione di fumi e gas tossici, a Norme CEI 20-22 II e III, CEI 20-35/37/38.

I cavi di collegamento dell'alimentatore della centrale con i pannelli ottico-acustici sono del tipo resistente al fuoco, a Norme CEI 20-35/36/37/38.

1.6.2 Impianti relativi ai magazzini Gomma Gomma “T1”,” T2”, “T3”

1.6.2.1 Impianto di rivelazione incendio

Il magazzino T1 è suddiviso in 3 settori (T1.1-T1.2-T1.3) e ogni settore è dotato di singola centrale autonoma collegata con le altre da bus dedicato, facente capo al terminale di comando e controllo situato nella portineria dell’edificio direzionale “D”.

I magazzini T2 e T3 non hanno partizioni interne, sono protetti ciascuno da una centrale di rivelazione incendio facente sempre capo, via bus, al terminale di comando e controllo situato nella portineria dell’edificio direzionale “D”.

Ogni impianto è del tipo indirizzabile, in modo da consentire l’individuazione univoca di tutti gli elementi in campo, inseriti su linee di collegamento chiuse sulla centrale di controllo.

Ogni impianto è costituito da:

• Centrale di rivelazione incendio

• rivelatori automatici di tipo ottico, installati negli uffici; i rivelatori vengono

installati anche nei controsoffitti, quando presenti

• ripetitori ottici di allarme per i rivelatori di fumo nel controsoffitto dei

corridoi e cumulativi all’esterno dei singoli uffici.

• rivelatori lineari di fumo

• pulsanti di allarme manuale

• pannelli di segnalazione ottico-acustica di allarme

• rete di interconnessione delle apparecchiature in campo con la centrale

• bus di collegamento tra le rispettive centrali di rivelazione incendio

Ogni settore del magazzino è quindi dotato di centrale di rivelazione incendio, installata nei rispettivi uffici.

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

L’impianto viene realizzato in conformità con le Norme UNI 9795; i componenti e le apparecchiature costituenti l'impianto di rivelazione incendio sono conformi alle norme EN54.

I sensori installati nel controsoffitto degli uffici sono dotati di ripetizione ottica remota dello stato.

Sui quadri elettrici (dell’edificio direzionale) vengono installati moduli di comando indirizzabili in grado di comandare il sezionamento dell’alimentazione elettrica delle UTA e delle serrande tagliafuoco in caso di allarme.

Tutti i rivelatori e i pulsanti di allarme manuale sono di tipo ad indirizzamento singolo; i rivelatori ottici sono di tipo analogico.

La centrale viene provvista di scheda di rete, per poter essere collegata sulla futura rete Ethernet TCP/IP, e di interfaccia a contatti per il collegamento con la centrale di diffusione sonora per evacuazione, per poter inviare in automatico messaggi di evacuazione , in presenza di allarme incendio.

La centrale di rivelazione incendio è di tipo modulare, espandibile, a microprocessore, alloggiata entro apposito contenitore completa di pannello di controllo e visualizzazione, batterie e caricabatterie.

In presenza di allarme incendio attiva direttamente sugli impianti alcune sequenze di reazione e cioè:

• blocco della ventilazione delle zone interessate

• chiusura delle serrande delle zone interessate

• gestione dei pannelli di segnalazione ottico-acustica per realizzare il piano

di evacuazione in presenza di allarme incendio.

• riporto al piano degli ascensori.

La rete di interconnessione è costituita da linee bipolari, chiuse ad anello sulla centrale.

Ogni linea non collega più di 198 elementi (sensori, pulsanti manuali o moduli di comando e/o di segnalazione) ed è costituita da cavi di adeguate caratteristiche, del tipo non propagante l'incendio e a bassa emissione di fumi e gas tossici, a Norme CEI 20-22 II e III, CEI 20-35/37/38.

I cavi di collegamento dell'alimentatore della centrale con i pannelli ottico-acustici sono del tipo resistente al fuoco, a Norme CEI 20-35/36/37/38.

1.6.3 Impianti relativi al Centro Direzionale “D”

1.6.3.1 Impianto di rivelazione incendio

L'impianto di rivelazione incendio, realizzato a protezione dell’edificio, è di tipo indirizzabile, in modo da consentire l’individuazione univoca di tutti gli elementi in campo, inseriti su linee di collegamento chiuse sulla centrale di controllo.

L’impianto è costituito da:

• centrale di rivelazione incendio

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RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

• rivelatori automatici di tipo ottico, installati in tutti gli ambienti; i rivelatori

vengono installati anche nei controsoffitti, quando presenti

• ripetitori ottici di allarme per i rivelatori di fumo nel controsoffitto e nel

sottopavimento dei corridoi e cumulativi all’esterno dei singoli uffici.

• rivelatori automatici di tipo ottico da canale, installati in corrispondenza

delle unità di trattamento dell’aria e ad ogni piano, in ciascun condotto di

ripresa dell’aria primaria che si immetta nel collettore principale.

• pulsanti di allarme manuale

• moduli di comando per il blocco delle unità di ventilazione e per il

comando di chiusura delle serrande tagliafuoco.

• moduli di segnalazione per il controllo singolo dello stato delle serrande

tagliafuoco e per l’interfaccia con le unità di spegnimento incendio e con

gli alimentatori ausiliari (solo per l’edificio direzionale)

• pannelli di segnalazione ottico-acustica di allarme

• rete di interconnessione delle apparecchiature in campo con la centrale.

La centrale di rivelazione incendio viene installata nella Control Room a piano terra (portineria).

L’impianto viene realizzato in conformità con le Norme UNI 9795; i componenti e le apparecchiature costituenti l'impianto di rivelazione incendio sono conformi alle norme EN54.

I sensori installati nel controsoffitto e nel pavimento galleggiante sono dotati di ripetizione ottica remota dello stato.

Sui quadri elettrici (dell’edificio direzionale) vengono installati moduli di comando indirizzabili in grado di comandare il sezionamento dell’alimentazione elettrica delle UTA e delle serrande tagliafuoco in caso di allarme.

Tutti i rivelatori e i pulsanti di allarme manuale sono di tipo ad indirizzamento singolo; i rivelatori ottici sono di tipo analogico.

La centrale viene provvista di scheda di rete, per poter essere collegata sulla futura rete Ethernet TCP/IP dell’eventuale futuro sistema di supervisione degli impianti, e di interfaccia a contatti per il collegamento con la centrale di diffusione sonora per evacuazione, per poter inviare in automatico messaggi di evacuazione , in presenza di allarme incendio.

La centrale di rivelazione incendio è di tipo modulare, espandibile, a microprocessore, alloggiata entro apposito contenitore completa di pannello di controllo e visualizzazione, batterie e caricabatterie.

In presenza di allarme incendio attiva direttamente sugli impianti alcune sequenze di reazione e cioè:

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AMPLIAMENTO DELL’INTERPORTO CHIETI-PESCARA

ED OPERE ESTERNE DI COLLEGAMENTO ALLA VIABILITA’ PRINCIPALEPROJECT FINANCING PER L’ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI

DEL DOCUP ABRUZZO 2000-2006 ASSE IPROGETTO ESECUTIVO

RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

• blocco della ventilazione delle zone interessate

• chiusura delle serrande delle zone interessate

• gestione dei pannelli di segnalazione ottico-acustica per realizzare il piano

di evacuazione in presenza di allarme incendio.

• riporto al piano degli ascensori.

La rete di interconnessione è costituita da linee bipolari, chiuse ad anello sulla centrale.

Ogni linea non collega più di 198 elementi (sensori, pulsanti manuali o moduli di comando e/o di segnalazione) ed è costituita da cavi di adeguate caratteristiche, del tipo non propagante l'incendio e a bassa emissione di fumi e gas tossici, a Norme CEI 20-22 II e III, CEI 20-35/37/38.

I cavi di collegamento dell'alimentatore della centrale con i pannelli ottico-acustici sono del tipo resistente al fuoco, a Norme CEI 20-35/36/37/38.

1.6.3.2 Impianto di diffusione sonora per evacuazione

L’impianto di diffusione sonora per evacuazione viene realizzato per consentire la gestione dell’evacuazione dell’edificio direzionale e permette di effettuare annunci generali di emergenza, secondo la Norma CEI EN 60849, CEI 100-55.

• L’impianto è realizzato con la funzione di diffondere :

• comunicazioni di evacuazione.

• musica di sottofondo

• informazioni per il pubblico

• comunicazioni di servizio

Un operatore, agendo manualmente, può attivare in qualsiasi istante la diffusione in tutte le aree del messaggio di evacuazione oppure, tramite una base microfonica, attivare messaggi per ciascuna delle aree dell’edificio. E’ sempre possibile la gestione in manuale dell’emergenza.

L'impianto prevede l'installazione, nel locale portineria, di una centrale di gestione e dei diffusori a servizio di tutte le aree dell’edificio.

La centrale di diffusione sonora è servita da due alimentazioni distinte (alimentazione in energia normale, ed alimentazione di emergenza dei servizi di sicurezza, da UPS).

L’impianto è costituito dalle seguenti apparecchiature:

• centrale di diffusione sonora per evacuazione;

• base microfonica con tastiera di attivazione delle zone e tasti

programmabili;

• diffusori acustici ad incasso nel controsoffitto;

• linee di collegamento tra amplificatori ed altoparlanti.

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AMPLIAMENTO DELL’INTERPORTO CHIETI-PESCARA

ED OPERE ESTERNE DI COLLEGAMENTO ALLA VIABILITA’ PRINCIPALEPROJECT FINANCING PER L’ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI

DEL DOCUP ABRUZZO 2000-2006 ASSE IPROGETTO ESECUTIVO

RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

Un sistema di autodiagnosi sorveglia in continuazione il complesso base microfonica, amplificatori e linee diffusori: in caso di avaria un amplificatore di riserva viene commutato in automatico per consentire la operatività necessaria.

Le linee di collegamento ai diffusori sono in cavo del tipo con guaina resistente al fuoco.

Una interfaccia a contatti con la centrale di rivelazione incendio consente di attivare le segnalazioni di attenzione e di evacuazione alle sole zone interessate da allarme incendio e di attivare le segnalazioni per lo sfollamento ai piani limitrofi; a tal fine il sistema è dotato di registratore digitale di annunci che permette di inviare messaggi preregistrati ad orari prefissati o in maniera ciclica o messaggi di allarme, attivabili in modo automatico dall’impianto di rivelazione incendio. Il sistema è comunque in grado di essere programmato per l’esecuzione in automatico di qualsiasi piano di evacuazione.

Dalla tastiera della postazione microfonica, installata nella portineria a piano terra è possibile selezionare le zone di chiamata.

La tipologia dei diffusori è:

• Diffusori a incasso da 6W nel controsoffitto

1.6.3.3 Impianto videocitofonico

L’impianto è costituito da:

• n.1 postazione di chiamata per esterno con pulsantiera, gruppo fonico

(microfono ed altoparlante), telecamera incassata e dispositivi

digitalizzatori;

• n.1 postazione di risposta interna completa di scatola di decodifica

costituite da monitor, apparecchio citofonico con pulsanti di sblocco

porta/e, suoneria/ronzatore e dispositivi digitalizzatori;

• alimentatore e modulo di scambio audio / video;

• linee di connessione.

La postazione da esterno è in alluminio anodizzato, con protezione antivandalo e dotate di tettuccio parapioggia.

Le postazioni esterne ed interne sono provviste di dispositivi digitalizzatori che consentono di trasmettere le informazioni audio, video ed i comandi su una linea dati, costituita da un doppino telefonico.

1.6.3.4 Cablaggio strutturato

Per le torrette e le prese dati a muro è prevista la sola predisposizione delle vie cavi, convergenti verso l’unico, futuro armadio rack (building distributor) nel locale portineria.